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Dissertazione finale in
Lingua Portoghese L-LIN/09
Relatore/Relatrice Candidato/a
Orietta Abbati Sarah Cigna
Matr. 820285
3
4
Indice
INTRODUZIONE ...................................................................................................................... 7
1.4 Dalla guerra di liberazione nazionale alla caduta dell’Estado Novo (1958-1974) .... 18
CONCLUSIONE ...................................................................................................................... 49
BIBLIOGRAFIA ...................................................................................................................... 51
5
6
INTRODUZIONE
La figura di Agostinho Neto mi ha incuriosita fin dalla prima volta che mi sono imbattuta in
essa, quando -durante la prima annualità- abbiamo studiato la storia portoghese, ed in parte
anche delle sue ex colonie.
Ritengo sia facile rimanere colpiti dalla poliedricità di questo personaggio che ha riscritto le
sorti del suo paese: sognatore, visionario e irremovibile, Agostinho Neto ha giocato un ruolo
fondamentale nella liberazione del popolo angolano, a tal punto da diventarne il primo
presidente.
L’obiettivo principale di questo lavoro è quello di evidenziare una certa premonizione nelle
poesie di Agostinho Neto, intesa come un’anticipazione della nascita di un movimento popolare
angolano (che si rivelerà essere il MPLA), cosciente delle sue radici e della sua storia, che si
sarebbe ribellato ai colonizzatori portoghesi, fino a raggiungere l’indipendenza.
Nella prima parte del progetto riassumerò il quadro storico partendo dall’Ottocento, passando
per il colpo di stato e la nascita dell’Estado Novo, la maturazione di una coscienza nazionale
africana, la rivoluzione dei garofani e l’indipendenza angolana.
Nel secondo capitolo vorrei parlare della biografia di Agostinho Neto, poeta, medico, militante
e politico angolano, non limitandomi a parlare della cronologia della sua vita, ma raccontando
aneddoti che permetteranno di delineare meglio i tratti principali che caratterizzano la forte
personalità dell’ex presidente angolano.
Infine, nel terzo capitolo, dopo aver parlato della negritudine e dell’impegno politico di
Agostinho Neto anche attraverso la poesia, analizzeremo alcuni frammenti delle sue poesie
scritte prima del 1956 -periodo antecedente rispetto a quello della nascita del MPLA-, tradotti
dalla sottoscritta, sottolineandone l’aspetto annunciatore e visionario.
7
8
1. ANGOLA E PORTOGALLO NEL ‘900: QUADRO STORICO
Para avaliar o que são os domínios portugueses ultramarinos, não devemos considerar somente
o que actualmente são, mas aquilo de que são susceptíveis. O estado em que se acham é devido
não só ao mau governo que tem tido a metrópole, mas a esta ter prestado a sua atenção quase
exclusivamente ao Brasil. Os naturais da África foram tomados e transportados além do
Atlântico para tornarem rico um imenso país cujos habitantes se recusavam à civilização. [...]
Nas províncias do ultramar existem ricas minas de ouro, cobre, ferro e pedras preciosas. [...] Em
1
José Hermano Saraiva, História concisa de Portugal (XXIV Edição), Portugal, Publicações Europa-América,
2007, p. 282
9
África podemos cultivar tudo quanto se cultiva na América. [...] Para a cultura só se necessita
da indústria, o emprego dos seus capitais, novas organizações, e em poucos anos tiraremos
grandes resultados2.
Con il tempo inizia ad esservi la necessità di stabilire i confini e, con la conferenza di Berlino
(1884-1885), viene adottato un nuovo criterio di appropriazione territoriale, quello di
“occupazione effettiva”, che consisteva nell’assicurare l’esistenza di autorità sufficiente per far
rispettare le leggi del paese coloniale.
A seguito della Conferenza di Berlino, il Portogallo firma ancora altri accordi: nel 1886 con
Francia e Germania, con il Congo Belga e l’Inghilterra nel 1891, mentre la delimitazione tra
Angola e Rhodesia viene risolta definitivamente nel 1905.
2
Ivi, p. 337
3
Cristina Nogueira da Silva, Constitucionalismo e Império - A cidadania no Ultramar português, Lisboa,
Almedina, 2009, p. 177
10
Dal punto di vista sociale, la schiavitù era stata ufficialmente abolita nel 1836, ma di fatto
venivano ancora praticate delle forme di lavoro molto vicine:
Em 1902, começou a grande revolta do Bailundo, dirigida por Mutu ia Kevela. Esta revolta, que
se estendeu a todo o interior de Angola, foi contra o trabalho forçado. Isto prova que o povo não
se contentava, já nessa altura, com medidas reformistas e que, para o povo, o trabalho forçado
era pràticamente a mesma coisa que o trabalho escravo.4
Intanto la situazione politica in Portogallo continua a vacillare, e si rende ancora più evidente
con l’assassinio di re Carlos I – anche detto il martire - nel 1908, che ha conseguenze politiche
decisive: la corona era fortemente minacciata dal movimento repubblicano, ma continua a
resistere fino al 1910, anno in cui vi è una rivoluzione che pone fine alla monarchia, dando
origine alla I Repubblica, nata con una contraddizione interna: il partito repubblicano, infatti,
era formato da un lato da un repubblicanesimo conservatore, dall’altro da un populismo
rivoluzionario.
Il potere viene assunto da un governo provvisorio, con il compito di formare la nuova
Costituzione.
Dal 1914 al 1918 il Portogallo prende parte alla Prima Guerra Mondiale sotto pressione dei
Democratici, i quali sostengono sia l’unico modo per difendere le proprie Colonie africane. Dal
momento che la Prima Guerra Mondiale diventa anche una Guerra per la conquista delle
Colonie, il Portogallo si lancia nella conquista dei popoli angolani prima che lo faccia un altro
Stato europeo: proprio per questo il 1915 è considerato l’anno di maggiore aggressione
colonialista da parte dei portoghesi, che, nonostante la volontà di predomio sull’area, vedono
poco dopo il Sud dell’Angola invaso dai tedeschi, da cui ha origine ad una serie di
combattimenti nel territorio africano.
Il Portogallo successivamente prende parte al conflitto anche sul suolo europeo nel 1917,
accanto alla 1° armata britannica contro la Francia -in particolare nelle Fiandre-, perdendo però
gran parte dell’esercito.
Per quanto riguarda la politica interna, dopo la Prima guerra mondiale il Portogallo vive la
prima esperienza presidenzialista con l’elezione a suffragio diretto di Sidonio Pais, assassinato
4
Centro de estudos Angolano-grupo de trabalho história e etnologia, História de Angola, Porto, Afrontamento,
1975, p. 163
11
poco dopo, per poi sprofondare in una guerra civile conclusasi con il ritorno al governo del
partito repubblicano.
Il periodo tra il 1920 ed il 1926 continua ad essere abbastanza turbolento: basti pensare soltanto
che “em 1920 passaram pelo governo oito ministérios”.5
Intanto, in Angola, i governatori repubblicani si avvicinano sempre più ad un atteggiamento di
tipo dittatoriale, ed approfittano dell’autonomia finanziaria -concessa nel 1910 in una manovra
di decentralizzazione delle responsabilità delle colonie- per aumentare i progetti di opere
pubbliche.
Le leggi sul lavoro vengono interpretate in modo tale da renderlo obbligatorio: “Em vez de
efetivamente abolida, a escravatura foi sendo ilegalizada e, revestindo novas formas,
transformada de meio de troca em «simples» meio de produção.”6
5
Saraiva, História concisa de Portugal,cit., p. 353
6
Miguel Bandeira Jerónimo e José Pedro Monteiro Da escravatura ao trabalho ‘redentor’, “Visao Historia,
Origens e construçao – O imperio portugues em africa”, (2015), n. 31, p. 42
12
O fim da primeira República, em 1926, favoreceu o termo “colónias”, até 1951, altura em que,
sob intensa crítica internacional, o Dr António de Oliveira Salazar, Presidente do Conselho da
República Portuguesa, insistiu em voltar à designação “províncias ultramarinas”, já que o
mesmo, tinha em conta a indivisibilidade de todos os territórios portugueses.7
Nel 1928 viene data una definizione di “indígeno” nel Decreto 16.199, de 06/12/1928: “os
indivíduos de raça negra ou dela descendentes que, pela sua ilustração e costumes, se não
distingam do comum daquela raça.” (art.º 2). 8
Nello stesso anno viene nominato Ministro delle Finanze Antonio de Oliveira Salazar,
professore dell’università di Coimbra, che in poco tempo riesce a stabilizzare la situazione
finanziaria del paese (con ingenti tagli sulla spesa pubblica) e ad essere definito “única cabeça
pensante”9 tra i governanti della dittatura: dopo aver acquisito un grande prestigio, viene
nominato Presidente del Consiglio dei ministri.
Nel frattempo, il Cattolicesimo ottiene una sorta di esclusività legata all’evangelizzazione dei
coloni africani.
Sempre nello stesso periodo, viene stabilita la censura sulla stampa, e viene fondata l’Ordem
Nova, che esordisce così:
«Não queirais conformar-vos com êste século». As palavras intimativas do Apóstolo são ainda
hoje a declaração de guerra que nós fazemos ao mundo móderno, - a isso que para aí se está
desfazendo, cheio de todos os pecados, corroído por todos os vícios e tresandando odores fétidos
de podridão.10
Nel 1933 viene sottoposto a plebiscito un progetto di Costituzione preparato dal Governo.
Conteggiando le astensioni come se fossero state taciti consensi, vince il sì: con l’entrata in
vigore della nuova Costituzione termina la dittatura militare ed inizia l’Estado Novo.11
7
Filipe Zau, Angola: Trilhos para o Desenvolvimento, Lisboa, Universidade Aberta, 2002, p.50
8
Maciel Santos, Trabalho e sindicatos em Angola (1950-1970) - o “impasse” na acumulação de capital, in
AFRICANA STUDIA, (2017), N.º 28, EDIÇÃO DO CENTRO DE ESTUDOS AFRICANOS DA
UNIVERSIDADE DO PORTO, p. 238
9
Saraiva, História concisa de Portugal, cit., p. 357
10
Anunciaçao, Ordem Nova – n° 1, Lisboa, 1926, p. 5
11
Saraiva, História concisa de Portugal, cit., p. 357
13
Il nuovo testo costituzionale è fortemente influenzato dalla reazione contro il parlamentarismo,
il capo di Stato viene eletto ogni sette anni per suffragio diretto, il potere legislativo è formato
solo da una camera formata da deputati eletti ogni quattro anni, sempre per suffragio diretto ed
il funzionamento dei partiti politici non è autorizzato.
“A Constituição de 1933, embora não referisse explicitamente a Censura, mencionava no artº.
8º a intenção de impedir a perversão da opinião pública”.12
Per influenzare l’opinione elettorale viene creata l’União Nacional, che cerca di inquadrare tutti
quelli che vogliono intervenire nelle attività politiche.
L’opposizione attiva si rifugia in forme clandestine, le cui attività vengono perseguitate, e la
censura imposta precedentemente non viene rimossa: il dialogo politico viene completamente
soppresso.
Gli aspetti più salienti di questo periodo storico in Portogallo sono, per quanto riguarda la
politica interna, la riorganizzazione generale dell’amministrazione, dell’esercizio di governo in
termini autoritari e dei piani di opere pubbliche, mentre sul fronte estero l'energica imposizione
dell'indipendenza politica ed economica del Portogallo di fronte agli interessi stranieri e la lotta
militare e diplomatica per la difesa dell'Ultramar.
Nel frattempo, in Angola il lavoro dei colonialisti è sostanzialmente quello di consolidare il
proprio dominio sui popoli africani e di integrarli nelle strutture colonialiste e capitaliste della
società. Gli effetti del fascismo in Africa si fanno sentire qualche anno dopo, intorno al 1940,
con un tipo di espansionismo chiamato “ultra-colonialista”.13
Oltre al concetto di “indigeno” viene introdotto quello di “assimilado”:
alguns negros tinham acesso aos autocarros para brancos, mas muito poucos — eram os
chamados “assimilados”, grupo ao qual Paulo de Carvalho (attuale sociologo e professore
dell’Università Agostinho Neto, n.d.A.) pertencia. Os assimilados eram os que conseguiam
ultrapassar o estatuto de indígenas (definito in precedenza). Tinham de falar correctamente
português, ter adquirido hábitos como comer com talheres e à mesa, ter bom comportamento e
— muito importante — receber um salário.14
12
Andreia Sofia Porfírio da Silva, Propaganda Política do Estado Novo - Análise de conteúdo dos discursos
presidenciais de tomada de posse (1926-1974), Lisboa, Universidade de Lisboa, 2013, p. 85
13
Centro de estudos Angolano, História de Angola, cit, p. 167
14
Joana Gorjão Henriques, Houve independência mas não descolonização das mentes, “Publico”, v. 26 (2015), n.
9331, p. 17
14
Bisogna ricordare, inoltre, che la condizione del lavoratore angolano, soprattutto nella prima
metà del Novecento, era pessima:
A maioria dos trabalhadores angolanos - os “rurais”, “indígenas” antes de 1961 - não tinha
contrato, não negociava coletivamente e não estava sindicalizada. Nas décadas anteriores boa
parte deles tinha sido proletarizada por coação e cerca de um terço eram migrantes sazonais,
“contratados” longe do local de trabalho.15
15
Maciel Santos, Trabalho e sindicatos em Angola (1950-1970) - o “impasse” na acumulação de capital, in
AFRICANA STUDIA, (2017), N.º 28, EDIÇÃO DO CENTRO DE ESTUDOS AFRICANOS DA
UNIVERSIDADE DO PORTO, p. 228
16
Saraiva, História concisa de Portugal, cit., p. 360
15
interessi. Il Portogallo, dopo essere stato condannato dall’ONU per la gestione dei territori
d’oltremare, non disposto a rinunciare alle colonie, sostiene di essere uno stato pluricontinentale
e pluriraziale, pertanto i territori fuori dall’Europa non sono colonie, ma parti integranti del
territorio nazionale.17
Da quel momento in poi la cultura, la civiltà e l’attività civica della CEI aumenta ed in molti
dei suoi membri cresce anche l’impegno nella lotta antifascista e anticoloniale. L’adesione alle
attività della CEI da parte di un numero di studenti sempre maggiore ha come risultato finale
l’invasione e la chiusura della Casa dos Estudiantes do Império, da parte della PIDE (Polícia
Internacional e de Defesa do Estado), nel 1965.18
Durante una conferenza in occasione del 50° anniversario dalla chiusura, Manuel Alegre (poeta,
scrittore e politico portoghese, membro del Partito Socialista portoghese) dice:
A Casa dos Estudantes do Império é um espírito, é uma cultura, é até uma afetividade, e é uma
memória comum. E eu acho que tudo começa pela cultura, o Amílcar Cabral dizia que “a luta
de libertação é um acto de cultura” e, de facto, antes de ser um movimento político, antes de ser
uma organização que fez depois a luta armada da libertação nacional, o nacionalismo africano
começou por ser um movimento cultural e até um movimento literário. Foram os poetas que,
pela primeira vez, deram voz ao nacionalismo africano e afirmaram a identidade dos seus povos.
E todos os principais dirigentes, é curioso, todos eles foram poetas: o Agostinho Neto, o Viriato
da Cruz, o Mário Pinto de Andrade, o Amílcar Cabral19.
Nel settembre del 1952, José Ferreira Bossa (in qualità di direttore generale
dell'amministrazione politica e civile, segretario generale del Ministero dei Territori d'oltremare
e che, fin dai primi anni '30, aveva svolto un ruolo chiave negli studi e nelle proposte di riforma
della più importante legislazione coloniale) presenta alle Journées d'Études Internationales
Africaines, tenute a Gand, in Belgio, un documento sul nuovo diritto d'oltremare risultante
17
ibidem
18
Rui D’Ávila Lourido, CASA DOS ESTUDANTES DO IMPÉRIO 50 ANOS – TESTEMUNHOS, VIVÊNCIAS,
DOCUMENTOS, Lisboa, UCCLA‑Uniao das Cidades Capitais de Língua Portuguesa, 2017, p. 5
19
ivi, pp. 35-36
16
dall'integrazione della legge coloniale nella Costituzione portoghese, basato fondamentalmente
su tre principi: unità politica, uguaglianza e partecipazione.20
Per quanto riguarda il primo principio, esso consiste nell’avere un’unica legge costituzionale
che definisca il regime politico di tutta la nazione; per quanto riguarda il secondo, tutti i cittadini
d'oltremare diventano virtualmente cittadini portoghesi, senza alcuna distinzione di razza o di
condizione sociale, mentre il terzo principio si sviluppa nell'organizzazione politico-
amministrativa d'oltremare, contemplando i diritti delle popolazioni locali e assicurando,
secondo le circostanze, la loro partecipazione alla vita politica e amministrativa.
Nel frattempo, in Angola, questo periodo è caratterizzato da un grande aumento della
colonizzazione bianca. Questo aumento e consolidamento del dominio sui popoli africani
provoca una trasformazione nella natura dello scontro tra colonialisti e colonizzati. “Desde essa
época, esse choque reveste mais claramente o seu verdadeiro aspecto: luta de classes”.21
Sin dal 1575 iniziano le prime ribellioni dei popoli africani contro l’invasore: tutte le lotte che
si sono susseguite nei secoli hanno costituito le radici profonde del Nazionalismo Angolano.
Già dal 1929 si inizia a formare un grande movimento di rivendicazione popolare, che dà
origine alla fondazione della LIGA NACIONAL AFRICANA e del GRÉMIO AFRICANO,
che più tardi si trasforma nella ASSOCIAÇÃO DOS NATURAIS DE ANGOLA: queste
organizzazioni fanno sì che gli africani più consapevoli provenienti delle città inizino a creare
una rete di sensibilizzazione di massa.
Non sempre c’è unità in queste organizzazioni: a causa dell’esistenza di diverse classi sociali
non completamente alleate (borghesia africana e masse lavoratrici) si formano due tendenze
politiche. La prima è una tendenza riformista che vuole una lotta legale (appoggiata dagli
anziani che avevano vissuto il periodo migliore della borghesia africana nel XIX secolo),
mentre la seconda è una tendenza rivoluzionaria alla ricerca di importanti azioni contro
l’oppressione (desiderata da giovani che volevano la libertà delle masse oppresse).
20
Antonio Duarte Silva, O Império e a Constituição Colonial Portuguesa (1914–1974), Lisboa, Imprensa de
História Contemporânea, 2019 p. 163-164
21
Centro de estudos Angolano, História de Angola, cit., p. 169
17
cultura nacional, etc. Mesmo no estrangeiro procurava fazer-se trabalho, chamando a atenção
do mundo para a miséria do povo angolano sob a explotação do colonialismo.22
Vengono aperte diverse organizzazioni in diverse zone dell’Angola, ma nessuna di queste riesce
ad essere un vero e proprio partito per la lotta clandestina: la polizia, approfittando della
debolezza di queste organizzazioni cerca di ristabilire l’ordine in modo violento.
Proprio in queste circostanze, intorno al 1953, nasce il primo partito politico nazionalista:
PARTIDO DA LUTA UNIDA DOS AFRICANOS DE ANGOLA (PLUA), che lancia un
manifesto in cui invita gli angolani ad organizzarsi clandestinamente.
Dopo alcuni volantini che richiamano all’unità e alla lotta, alcuni dirigenti del PLUA e di altre
organizzazioni creano il MOVIMENTO POPULAR DE LIBERTAÇÃO DE ANGOLA
(MPLA) nel dicembre 195623, con riferimenti marxisti- lenisti.
Anche a Nord dell’Angola le masse si organizzano per creare un movimento culturale, dando
origine all’UNIÃO DAS POPULAÇÕES DO NORTE DE ANGOLA (UPNA), la quale, più
tardi, si trasforma nell’ UNIÃO DAS POPULAÇÕES DE ANGOLA (UPA).
1.4 Dalla guerra di liberazione nazionale alla caduta dell’Estado Novo (1958-1974)
Nel 1958, l’attività di propaganda clandestina in Angola aumenta considerevolmente, ed
iniziano ad uscire i primi articoli che esortano alla lotta armata per la liberazione dell’Angola,
denunciando il colonialismo e richiamando le masse alla rivolta.
Si torna a parlare di “cultura africana”, si realizzano mostre di “arte negra”, esposizioni di
pittura che denunciano lo sfruttamento dei colonialisti attraverso le immagini, vengono
pubblicati poemi e racconti anticolonialisti ed antirazzisti.
La sociedade cultural de Angola e la casa dos estudiantes sostituiscono Mensagem, che le
autorità portoghesi avevano già abolito. La propaganda politica, il lavoro clandestino e l’appello
alla mobilizzazione di massa arrivano finalmente in altre città dell’Angola, mentre la PIDE
cerca di reprimere qualsiasi tipo di tendenza rivoluzionaria.24
22
ivi, p. 173
23
ivi, p. 174
24
ivi, p. 175
18
Molti dei bianchi nati in Angola hanno vissuto sin dall’infanzia immersi nel contesto africano,
non avevano la possibilità di arricchirsi perché era tutto in mano alle grandi imprese e non si
lasciavano ingannare dalla situazione privilegiata attribuitagli dal colonialismo: proprio per
questo alcuni di loro diventano militanti attivi in questo periodo di intensa lotta politica.
Nel maggio 1959 iniziano i carceramenti di massa e a luglio 1960 la polizia prende il militante
angolano più conosciuto: Agostinho Neto.
Si scatenano grandi rivolte, represse brutalmente, ed iniziano ad esserci i primi morti e feriti, i
cosiddetti “mártires da luta da libertação angolana”.25
Possiamo dividere il periodo che va dagli anni Sessanta alla caduta dell’Estado Novo in tre
grandi fasi in relazione ai successi e agli insuccessi dell’MPLA nell’ambito delle azioni militari:
la prima fase corrisponde al periodo 1960-1966, quando inizia l’azione di guerriglia all’interno
del territorio angolano (gestita dal MPLA), la seconda fase dura dal 1965-1970 ed ha stabilito
il successo di questo gruppo nel coprire il territorio, diventando l'unico movimento di portata
veramente "nazionale" in Angola in quel momento, ed il terzo corrisponde alla fascia di tempo
1970-1974, segnata dalla ritirata del MPLA per una grossa perdita di militanti localizzati ad est,
a causa di disaccordi interni, che si ristabiliscono con l’unione del gruppo UPA.26
Nella prima fase le sole risorse angolane del MPLA iniziano ad essere insufficienti, e c’è il
bisogno di chiedere aiuto anche all’estero: inizialmente viene chiesto un appoggio logistico e
materiale al Congo Leopoldville (con il quale forma o Governo Revolucionário de Angola no
Exílio - GRAE), in seguito al Congo ex-belga, ed infine anche l’URSS e Cuba iniziano ad
inviare materiale e uomini come supporto.
Intanto nel 1963, in Portogallo, viene pubblicata la Lei Orgânica do Ultramar, che, tra le varie
novità, decreta che possono perdere la condizione di “indigeno” e acquisire la cittadinanza
portoghese gli individui che soddisfano i seguenti requisiti:
a) Ter mais de 18 anos;
b) Falar corrtctamente a lingua portuguesa ;
c) Exercer profissao, arte ou oficio de que aufira rendimento necessario para o
sustento proprio e das pessoas de familia a seu cargo, ou possuir bens suficientes
para o mesmo fim;
25
ivi, p. 176
26
Zoraide Portela Silva, GUERRA COLONIAL E INDEPENDÊNCIA DE ANGOLA: O FIM DA GUERRA NÃO
É O FIM DA GUERRA, in “Revista de História”. Rio de Janeiro, v. 07 (2016), n. 07, p. 160
19
d) Ter bom comportamento e ter adquirido a ilustraçao e os habitos pressupostos
para a integral aplicaçao do direito publico e privado dos cidadaos portugueses;
e) Nao ter sido notado como refractario ao serviço militar nem dado como
desertor.27
Nella seconda fase assistiamo ad un’ascesa del MPLA. Grazie anche al supporto congolese, il
partito angolano inizia ad ottenere una serie di successi: nel 1965 ottiene il permesso dai governi
di Zambia e Tanzania per realizzare delle linee di accesso nei loro territori, che aprono delle vie
sicure per l’entrata di armi dall’URSS, nel 1966 inizia ad operare nel distretto di Moxico, nel
1968 a Luanda, fino a Bié nel 1969. Durante tutta la guerra coloniale il MPLA conduce
campagne di sensibilizzazione tra la popolazione angolana per de-razzalizzare il movimento.
Nella terza ed ultima fase abbiamo un esito preoccupante per il gruppo di Agostinho Neto: il
fronte orientale subisce una grande perdita a causa dell’alleanza del FNLA (Frente Nacional de
Libertação de Angola, fondato nel 1961 unendo le forze dell’UPA e del PDA-
Partido Democrático de Angola) e dell’UNITA (União Nacional para a Independência Total de
Angola, fondato nel 1966, più vicino alle ideologie statunitensi) contro l’MPLA: il movimento
si trova in una posizione scomoda nell’entrata della decade del 1970.
Intanto, a Lisbona, nel 1968 António Salazar abbandona il suo incarico per motivi di salute, e
viene sostituito da Marcelo Caetano: quest’ultimo fa intuire che non avrebbe seguito la stessa
strada di Salazar per quanto riguarda le politiche coloniali.
Il suo programma viene riassunto in una formula di “evoluçao na continuidade”, che cerca di
unire le due fazioni opposte della borghesia: da un lato quella liberalizzante, che considerava
l’evoluzione indispensabile, e dall’altro quella conservatrice, che accettava soltanto la
continuità.28
I cambiamenti amministrativi che Caetano mette in pratica a inizio anni Settanta danno una
certa autonomia amministrativa all’Angola, ma questi accorgimenti arrivano troppo tardi per
rallentare il ritmo della guerra nelle colonie portoghesi.
Nel 1970 il Papa Paolo VI riceve i leader dei movimenti nazionalisti delle colonie portoghesi,
tra cui Agostinho Neto, scelta che genera tensione tra Portogallo e Vaticano.
27
José Carlos Ney Ferreira ,Vasco Soares da Veiga, Estatuto dos Indigenas Portugueses das Provincias da Guiné,
Angola e Moçambique, Lisboa, [s.n.], 1957, p. 112
28
Saraiva, História concisa de Portugal, cit., p. 364
20
La critica del regime portoghese da parte delle forze armate diventa pubblica ad aprile del 1974,
quando il generale Spínola lancia il suo libro Portugal e o Futuro, che ammette l’esistenza di
un nazionalismo tipicamente africano e che la soluzione non poteva essere data attraverso il
conflitto armato, ma con l’autodeterminazione delle nazioni africane e con il diritto al voto.29
La spaccatura all’interno delle forze armate portoghesi legata al futuro coloniale rompe gli
equilibri del paese.
Il 24 aprile 1974 un movimento di forze armate rovescia il regime fascista e segna l’inizio della
Terza Repubblica: questo evento assume il nome di Revolução dos Cravos, in onore dei
garofani che una fioraia inserisce nelle canne dei fucili dei soldati, diventando il simbolo di
questa rivoluzione.
Tra gli organizzatori del colpo di Stato vi è il generale António Sebastião Ribeiro de Spínola,
che diventa Presidente della Junta de Salvação Nacional (JSN) e successivamente viene
nominato Presidente della Repubblica.
29
Portela Silva, GUERRA COLONIAL E INDEPENDÊNCIA DE ANGOLA: O FIM DA GUERRA NÃO É O FIM
DA GUERRA, cit., p. 171
30
Ivi, p. 173
21
b) il governo portoghese sarebbe stato rappresentato da un Alto Commissario scelto dal
presidente del Portogallo
c) nessuna discriminazione etnica per i futuri criteri di nazionalità
d) un’assemblea costituente formata nell’arco di nove mesi per l’elezione del nuovo
presidente31
Con l’aiuto economico degli Stati Uniti ed il sostegno dell’esercito zairese, il 25 Maggio il
FNLA inaugura la sua marcia verso Luanda proclamando la città di Carmona come sede
ufficiale della sua incursione: la situazione del MPLA diventa abbastanza preoccupante, dato
che il FNLA lo incalzava a Nord, mentre l’UNITA si alleava con il Sudafrica a sud e a sud-
ovest.
Agostinho Neto chiede aiuto a Cuba: a settembre iniziano ad arrivare i primi soccorsi, ovvero
circa 500 tecnici e specialisti cubani, 25 mortai, 115 veicoli e accessori per formare una struttura
di comunicazione di base.32
La fine di novembre segna l’inizio dell’assalto sudafricano al territorio angolano, unendo le
forze dell’UNITA e del FNLA. Di fronte all'avanzata di questi due movimenti verso Luanda,
dove si è svolta la transizione politica come concordato dagli accordi di Alvor, le leadership del
MPLA e di Cuba fanno delle nuove deliberazioni. Il 5 Novembre, ovvero sei giorni prima che
il Portogallo si ritirasse completamente dall’Angola, Cuba invia le sue truppe per bloccare
l’accesso del FNLA e dell’UNITA alla capitale, garantendo al MPLA il controllo di Luanda la
notte dell’11 Novembre 1975, quando la bandiera portoghese nel Palazzo Nazionale viene
sostituita da una bandiera rossa e nera con falce e martello stilizzata dal MPLA: l’indipendenza
viene proclamata da Agostinho Neto, primo Presidente dell’Angola.
31
Ivi, p. 174
32
Ivi, p. 178
22
MPLA. Agostinho Neto prometeu suprimir todas as discriminações (sexo, idade, origem étnica
ou racial e religiosa) e garantir a mesma remuneração salarial para diferentes tipos de trabalho.33
33
Daniel Precioso, Um projeto socialista de reconstrução nacional: o discurso do presidente Agostinho Neto na
proclamação de independência de Angola (11 de novembro de 1975), “Temporalidades – Revista de História”,
Edição 28, v. 11 (2018), n. 1, p. 317
34
Artigo II da Lei nº 6/79 de 9 de Fevereiro.
35
Acácio Barradas, Acontecimentos de Portugal e ex-Colonias, in AA. VV., “Agostinho Neto: uma vida sem
tréguas: 1922-1979”, Lisboa, MPLA, 2005, p.210
23
24
2. AGOSTINHO NETO: BIOGRAFIA DI UN LEADER
36
Barradas, O nascimento de um líder, in AA. VV., “Agostinho Neto: uma vida sem tréguas: 1922-1979”, Lisboa,
MPLA, 2005, p. 19
37
Ivi, p. 21
25
È interessante notare che, in seguito, Agostinho Neto diventerà il leader rivoluzionario che
condurrà il suo popolo all’indipendenza, mentre Pinheiro da Silva un incaricato del regime
colonialista.
Accantonata l’ipotesi della borsa di studio, la soluzione diventa trovare un lavoro: entra nel
quadro amministrativo dei Servizi Sanitari e d’Igiene dell’Angola tramite concorso pubblico, e
si scontra, per la prima volta in modo diretto, con i pregiudizi razziali. Gli viene negata la
possibilità di soggiornare in un hotel di bassa categoria, dove normalmente alloggiavano operai
bianchi, spesso analfabeti. Questo tipo di situazioni umilianti, che in parte aveva già visto
attraverso i raccoglitori di cotone nell’Icolo e Bengo, o i contratados nelle piantagioni di caffè
nel Dembos, fanno maturare in lui una certa coscienza della crudeltà del colonialismo: già negli
anni ’40, infatti, Agostinho fa riflessioni sulle contraddizioni dell’universo coloniale. Gli
africani, trattati come nativi, sono il soggetto di un breve saggio, dove mette in evidenza il
rapporto perverso tra colonizzatore e colonizzato, in termini di educazione in un momento in
cui il mondo si prepara alla nuova era. 38
Tra il 1944 e il 1953, pubblica nove testi di opinione: «A nova ordem começa em nossa casa»
(O Estandarte, Luanda, 1944), «A paz que esperamos» (O Estandarte, Luanda, 1945),
«Instrução ao nativo» (O Farolim, Luanda, 1945), «Uma causa psicológica: a ‘marcha para o
exterior’» (O Farolim, Luanda, 1946), «Uma necessidade» (O Farolim, Luanda, 1946), «Da
Vida Espiritual em Angola» (Meridiamo, Lisboa, 1949), «O Rumo da Literatura Negra»
(Centro de Estudos Africanos, Lisboa, 1951), «A proposito de Keita Fodeba» (Revista da Liga
Africana, Angola, 1953), «Introdução ao Colóquio sobre Poesia Angolana» (Casa de
Estudantes do Império, Lisboa, 1959).39
Ma è soprattutto nella poesia che Agostinho Neto troverà il modo di dare voce alla sua
indignazione davanti all’ingiustizia e a trasmettere la sagrada esperança della vittoria dei
deboli sui forti, degli umiliati sugli arroganti.
Dopo tre anni di lavoro riesce ad avere denaro sufficiente per studiare nella Metrópole e
mantenersi per il primo periodo. Due anni dopo riceve una borsa di studio dalla Chiesa
38
Fernando Augusto Albuquerque Mourão, O contexto histórico-cultural da criação literaria em Agostinho Neto,
in AA.VV., A Voz Igual: Ensaios sobre Agostinho Neto, MPLA, Luanda, 1989, pp. 314-315
39
Luís Kandjimbo, Agostinho Neto (1940-1960): os itinerários da identidade individual de um poeta angolano da
geração literária de 40, in Laranjeira, Rocha (orgs.), A Noção de Ser: textos escolhidos sobre a poesia de
Agostinho Neto, 2014, p. 36-37
26
Americana Metodista, per conoscienze del padre. Riceve una seconda borsa di studio piuttosto
generosa da parte dello IASA -Instituto de assistência Social de Angola-, che gli viene rimossa
dopo essere stato condannato per attività sovversive.
Agostinho Neto si distingue durante la campagna di opposizione del generale Norton de Matos
alla Presidenza della Repubblica: Norton de Matos partecipa alle elezioni con Fragoso
Carmona, e la CEI sottoscrive un aiuto alla campagna di Norton de Matos in collaborazione
con l'Associazione Accademica e l'Università di Coimbra. Nel 1949, Agostinho Neto, Antero
de Abreu e Virgílio Simões Moreira invitano il generale Norton de Matos a visitare Coimbra
40
Barradas, O nascimento de um líder, cit., p. 22-23
41
All’interno del PCP entra in contatto con una cerchia di progressisti locali, nella quale vi sono numerosi
intellettuali opposizionisti, che incitano i compagni africani a scrivere sui problemi delle loro terre di origine.
42
Patrick Chabal, O contexto político e cultural da poesia de Agostinho Neto, in Laranjeira, Rocha (orgs.), A
Noção de Ser: textos escolhidos sobre a poesia de Agostinho Neto, cit., pag. 73
27
durante la campagna elettorale per la presidenza della Repubblica. In quell'anno, la PIDE
raccomanda la chiusura della CEI e la creazione, presso il Centro giovanile portoghese, di una
sezione per gli studenti provenienti dalle colonie.43
Quest’attività politica non passa inosservata alle autorità fasciste: in una nota indirizzata alla
PIDE l’11 luglio 1949, il Comando-Generale della Legione Portoghese di Coimbra si riferisce
alle attività della CEI e del MUD Juvenil, affermando quanto segue: «Quanto aos pretos, o que
mais se tem evidenciado, embora o não demonstre, è o Agostinho Neto do MUD Juvenil». 44
Nel frattempo, si trasferisce a Lisbona, dove si intensifica la sua attività politica: a marzo del
1952 viene detenuto per la prima volta per tre mesi con la scusa di essere portatore di opuscoli
sovversivi, mentre in realtà stava raccogliendo firme per l’«Apêlo do Conselho Mundial da Paz
para um Pacro de Paz entre a scinco grandes Potências».45
L’arresto di tre giovani, tra cui Agostinho Neto, genera una serie di numerose proteste e la
pubblicazione di un opuscolo scritto dal MUD Juvenil, intitolato «Estudantes em Perigo».
Nel 1953 Agostinho Neto riesce a spostarsi all’estero, inserito nella rappresentanza del MUD
Juvenil, che partecipa al IV Festival Mondiale della Gioventù a Bucarest (Romania) e al III
Congresso Mondiale degli Studenti a Varsavia (Polonia). In quest’ultima riunione per la prima
volta si decide di far sfilare gli studenti delle varie colonie portoghesi separate, rappresentando
la propria terra di origine: questa scelta politica diventa una sorta di affermazione premonitrice
del nazionalismo africano, che diventa la tematica principale di una delle associazioni fondate
da Agostinho Neto: il Centro de Estudos Africanos (CEA).
Nei salotti letterari inizia ad affermarsi un’identità culturale africana, conosciuta con il nome di
«negritude», che a Luanda aveva un equivalente chiamato «Vamos descobrir Angola», che
puntava alla riscoperta di un “io” africano.
Nel 1954 Serafina de Assis, ex fidanzata di Agostinho Neto, viene convocata dalla PIDE per
un interrogatorio, e testimonia l’esistenza di una biblioteca con varie opere sul marxismo in
possesso di Agostinho, oltre al suo progetto di organizzare un’associazione tra “maritimos de
cor”, che di fatto viene creata a dicembre dello stesso anno, con il nome di Clube Maritimo
Africano (CMA). A seguito di queste dichiarazioni viene fatta una ricerca in presenza del
43
Rui D’Ávila Lourido, CASA DOS ESTUDANTES DO IMPÉRIO 50 ANOS – TESTEMUNHO, VIVÊNCIAS,
DOCUMENTOS, Lisboa, UCCLA‑Uniao das Cidades Capitais de Língua Portuguesa, 2017, P. 27
44
Barradas, O nascimento de um líder, cit., p. 23
45
Ivi, p. 24
28
militante angolano, che si è offerto come testimone dei sequestri verificati firmando l'"atto di
perquisizione e sequestro"46. Dal momento in cui non viene trovato nulla, nessuno viene
arrestato.
Una giovane ragazza, Maria Eugénia da Silva, che vive nella stessa via della sede del CMA,
nota l’entrata e l’uscita di “estudantes maritimos” di fronte a casa sua: questa ragazza diventerà
la moglie di Agostinho, e racconta la loro relazione come l’amore della sua vita.
Viene nuovamente incarcerato a febbraio del 1955, passando dieci mesi in progione ed in
seguito altri diciotto a seguito di una nuova sentenza, uscendo a giugno 1957.
Già nel 1956 era diventato una causa celebre a livello internazionale, appoggiato da numerosi
intellettuali famosi della sinistra europea, richiedendo la sua liberazione. Una delle forme di
supporto era quella di dargli voce attraverso la pubblicazione dei suoi componimenti: è così che
diventa celebre il suo componimento «Adeus à hora da largada», in cui profeticamente dichiara:
Le uniche visite che riceve sono quelle di Maria Eugénia, identificata come sua sposa.
Una volta uscito dal carcere rientra in contatto con i suoi compagni di lotta, formando il MAC
(Movimento Anti-Colonialista), che cerca di riunire tutte le correnti indipendentiste delle varie
colonie portoghesi e rappresentarle a livello internazionale. Nel 1960 il MAC viene sostituito
dal FRAIN (Frende Revolucionária Africana para a Independência Nacional dos povos sob
dominio colonial português), che a sua volta dà luogo al CONCP (Confêrencia das
Organizações Nacionalistas das Colónias Portuguesas), all’interno del quale vengono definite
11 organizzazioni.
46
Ivi, p. 27
47
Agostinho Neto, Adeus à hora da largada - A sagrada esperança, in Obra Poética Completa – Sagrada
Esperança, Renuncia Impossivel, Amanhecer, Luanda, Fundação Dr. António Agostinho Neto, 2018, p. 25
29
Durante il V Congresso del PCP per la prima volta viene riconosciuto il diritto delle colonie
all’autodeterminazione e all’indipendenza.48
Recupera gli anni di studio persi, e si sposa con Maria Eugénia il 27 ottobre 1958, stesso giorno
della sua laurea: per un breve periodo, pur continuando a prendere parte a riunioni politiche,
svolge una vita tranquilla, lavorando come medico e dedicandosi alla famiglia.
La vita a Lisbona, però, sembra quasi un controsenso, dal momento che si trattava del paese
contro il quale stava lottando per liberare i paesi da esso colonizzati, ed inizia a valutare l’esilio
in un altro paese europeo nel quale avrebbe potuto continuare ad operare la sua professione di
medico e, parallelamente, lottare per raggiungere i suoi obiettivi politici: era lo stesso percorso
scelto dai suoi compagni di lotta, cosa che avrebbe facilitato l’integrazione all’estero, mentre
l’ipotesi di tornare in Angola era quasi impossibile da prendere in considerazione, perché erano
aumentate le persecuzioni da parte della PIDE.
48
Barradas, O nascimento de um líder, cit., p. 30
49
Ivi, p. 35
30
Di fronte alla violenza delle reazioni per l’arresto di Agostinho Neto, la PIDE ritiene più
prudente allontanarlo dall’Angola, rimandandolo nella Metrópole con la garanzia - rivelatasi
infondata – di lasciarlo in libertànon appena arrivato a Lisbona, dove avrebbe avuto una
residenza fissa per poter lavorare.
Arriva a Lisbona l’8 agosto del 1960, e rimane rinchiuso in regime di isolamento nel carcere di
Aljube. Dopo uno scambio di proposte e controproposte tra il Ministero d’Oltremare e la PIDE,
quest’ultima decide di imporgli la residenza nell’isola di Santo Antão, a Capo Verde, come
vicedirettore sanitario, dove sarà soggetto ad una adeguata vigilanza.
Agostinho scrive al ministro d’Oltremare più volte, chiedendo di tornare in Angola oppure di
ottenere un passaporto per l’America Latina «para a Argentina, por exemplo»50 per vivere più
tranquillamente con la sua famiglia.
Nel frattempo, dalla sua direzione all’estero guidata da Mário Pinto de Andrade, Viriato da
Cruz e Lúcio Lara, viene designato Presidente Onorario del neonato Movimento Pela
Libertação de Angola (MPLA).
Agostinho si sente sempre più perseguitato da parte della PIDE, ed ogni sua mossa -persino
quelle più caritatevoli compiute nella sua professione di medico- vengono segnalate dalla PIDE
come potenziale complotto contro lo Stato portoghese o come tentativi di propaganda politica.
Molti dei suoi telegrammi in cui lamenta il controllo ossessivo da parte della PIDE non
giungono neanche a destinazione, ma vengono trattenuti dalla CTT (Correios, Telégrafos e
Telefones).
A giugno del 1961 viene trasferito sull’isola capoverdiana di Boavista, proprio a causa delle
attività sospette che, secondo la PIDE, svolge a Santo Antão. Il volo fa scalo nella città di Praia,
sull’isola di Santiago, dove rimane più a lungo di quanto programmato, a causa di una richiesta
da parte di una commissione locale al capo dei Servizi Sanitari di far restare il dottor Neto per
continuare ad esercitare la sua professione di medico, in quanto sempre disponibile a ricevere i
pazienti, anche di notte. Il capo della PIDE nega il permesso, dichiarando che il Dr. Agostinho
Neto stava addestrando la popolazione con l’intento di ottenere consensi politici.
Il 17 settembre, giorno del suo trentanovesimo compleanno, sbarcano a Praia sua moglie
Eugenia ed i loro due figli: Agostinho conosce per la prima volta sua figlia Irene, di appena due
50
Barradas, Ilhéu à Força, in AA. VV., “Agostinho Neto: uma vida sem tréguas: 1922-1979”, cit., p. 66
31
mesi. Una settimana dopo, il 25 settembre 1961, giorno prima del suo spostamento verso
Boavista, arriva un’informativa del capo della PIDE di Capo Verde, che recita quanto segue:
Parece que, a mulher do Dr. Agostinho Neto (Maria Eugénia Neto) que recentemente, regressou
da Metrópole, trouxe para esta cidade uma fotografia, onde se vê um grupo de militares europeus
com a cabeça de um prêto espetada num pau. Diz-se que, a fotografia em referência foi tirada
em Angola mas, certamente, tratar-se-á de uma falsificação destinada a propaganda política.
Que se saiba, o Dr. Agostinho Neto tem mostrado a aludida forografia a alguns individuos do
grupo com quem se relacionou na cidade da Praia [e no qual, como já se viu, tinha infiltrado um
informador], aproveitando a ocasião para fazer comentários desprestigiantes à acção do
Governo. 51
Siccome Agostinho Neto viene considerato una persona che crea problemi, sovversiva, il giorno
dopo il governatore di Capo Verde ne chiede l’arresto. La fotografia in questione non viene
trovata, ma il medico angolano viene trasferito nuovamente a Lisbona, nella prigione di Aljube.
51
Ivi., p. 75
52
Ivi, p. 76
53
Si tratta di Adeus à hora da largada, presente nella Sagrada Esperança, e considerata una sorta di premonizione
rispetto al ruolo di Presidente che ricoprirà Agostinho Neto.
32
considerato leader incontestato del popolo angolano e simbolo dell’eroica resistenza di questo
popolo alle forze dell’oppressione e dell’umiliazione.54
Queste ed altre manifestazioni in tutto il mondo funzionano come strumento di pressione, che
portano le autorità portoghesi a liberare Agostinho Neto il 24 marzo 1962, con l’obbligo di
residenza fissa a Lisbona e di presentarsi regolarmente alla PIDE per dei controlli.
Viene chiesto aiuto a Mosca, al segretario generale del PCP Álvaro Cunhal, per allontanare
Agostinho dal Portogallo: Cugnhal accetta, iniziando i preparativi della fuga dalla Metrópole.
La progettazione viene affidata a Dias Lourenço, dirigente del PCP, con l’aiuto del medico
Arménio Ferreira e di Blanqui Teixeira.
José Nogueira, ufficiale della Marina coinvolto ideologicamente nella causa, concede una
piccola barca da diporto, di cui sarà anche il pilota fino a Tangeri, in Marocco.
Nel frattempo, Agostinho Neto e la sua famiglia si trasferiscono a Sintra, nella casa di famiglia
della moglie Maria Eugénia.55
Entrano in contatto con Istiqlal, il partito al potere in Marocco, per avere una copertura al
momento dell’entrata clandestina dei fuggitivi a Tangeri.
Al personale si aggiunge Jaime Serra, ex operaio di costruzioni navali, eletto segretario del
PCP, con esperienza sulla tratta Lisbona-Tangeri.
Nel cosiddetto giorno «D» (che, per Jaime Serra corrisponde al 30 giugno, mentre per Cunhal
si tratta del 6 luglio), Agostinho Neto, la moglie Maria Eugénia, ed i figli Mário (di un anno
emmezzo) ed Irene (di pochi mesi), si recano a Praia das Marçãs con pochi bagagli per non
destare sospetti.
La prima parte del viaggio trascorre senza problemi, all’altezza di Capo Trafalgar, sulla costa
sud-occidentale della Spagna, la barca viene trascinata alla deriva dal vento e dal mare agitato.
Passata la tempesta, dopo tre giorni dalla partenza da Lisbona, la barca arriva a Tangeri, dove
vengono accolti dalle autorità marocchine, per poi andare a Rabat, dove Maria Eugénia rimane
con i figli, mentre Agostinho prosegue per Léopoldville (attuale Kinshasa), dove è installato il
Comitato Direttivo del MPLA, realizzandovi una conferenza stampa.
54
"Unidade Angolana - Órgão de Combate do MPLA", nº 1, Ano 1, Dicembre 1961, CasaComum.org,
http://casacomum.org/cc/visualizador?pasta=02603.015.003
55
Acácio Barradas, A odisseia da fuga, in AA. VV., “Agostinho Neto: uma vida sem tréguas: 1922-1979”, cit.,
p. 83
33
Durante la Prima Conferenza Nazionale del MPLA, a Léopoldville, Agostinho Neto viene
eletto presidente, stabilendo una rottura definitiva con Viriato da Cruz, il quale diventerà
portavoce di una delle fazioni avversarie del MPLA, ovvero l’UPA (União dos Povos de
Angola), che a sua volta si unisce al PDA (Partido Democratico Angolano), dando vita al FNLA
(Frente Nacional de Libertação de Angola), come abbiamo avuto modo di approfondire nel
capitolo precedente, dedicato al quadro storico.
Dal 1963, Agostinho Neto inizia a visitare diverse capitali del mondo per diffondere il suo
progetto politico, cercando di ottenere sostegno internazionale, iniziando da Washington, per
poi proseguire con Rabat, Algeri, Tunisi, Bonn, Londra, Parigi e Roma.
A febbraio, partecipa alla presentazione di una raccolta di sue poesie, a Milano, organizzata e
tradotta da Joyce Lussu, eroina della resistenza contro l’occupazione nazista e il regime fascista
italiano, interessata alla poesia di Neto al punto da riuscire ad entrare in contatto con lui mentre
era in prigione, e a riunire una serie di poesie: Con occhi asciutti, edita da Il Saggiatore.
L’interesse di Joyce Lussu per il poeta e per la lotta che stava conducendo non si ferma con la
pubblicazione del libro, anzi. Joyce, che nel frattempo inizia a tradurre i poeti mozambicani
José Craveirinha, Marcelino dos Santos, Virgilio de Lemos e Rui Nogar, va a Rabat e poi a
Leopoldville, dove il leader angolano assume la presidenza del MPLA nel 1962.56
A luglio si vede costretto a spostare la sede del MPLA a Brazzaville a causa dell’appoggio della
Reppubblica dello Zaire nei confronti dei rivali della GRAE (Governo Revolucionário de
Angola no Exílio) -a sua volta riconosciuto dalla neonata OUA (Organizzazione dell’Unità
Africana) come unica rappresentante del popolo angolano57-, e durante questo viaggio incontra
il comandante Ernesto Che Guevara.
Neto proclama il Frente Democrático de Libertação Nacional (FDLN), con l’obiettivo di
coalizzarsi contro l’alleanza tra FNLA e GRAE, con scarso successo.
A gennaio del 1964 presiede, a Brazzaville, alla Conferenza dei Quadri, nata per parlare di
problemi interni, periodo durante il quale nasce la terza figlia, Leda, il 5 gennaio 1964.
56
Augusta Conchiglia, Para Agostinho Neto Itália foi um país acolhedor, in AA.VV. , in Laranjeira, Rocha (orgs.),
A Noção de Ser: textos escolhidos sobre a poesia de Agostinho Neto, cit., pag. 632
Moutinho Pereira, Um homem nos alicerces do mundo, in AA. VV., “Agostinho Neto: uma vida sem tréguas:
1922-1979”, cit., p. 95
34
A giugno visita la Repubblica Popolare Cinese, Mosca, Accra, mentre a novembre ritorna a
Brazzaville, dove incontra i guerriglieri del MPLA nelle loro postazioni, lungo la frontiera
dell’Angola, in piena savana.
In un’intervista dell’aprile del 1965, manifesta la sua gratitudine all’Unione Sovietica e ai paesi
socialisti per il sostegno ricevuto.
Continuano le sue visite nel corso del 1965 e dell’anno successivo, come capo-delegazione del
MPLA, in Ghana, Jugoslavia, Il Cairo – in cui viene incaricato di riconciliare i movimenti
nazionalisti africani –, Casablanca, Ginevra.
Nel 1967 lo squadrone Kamy viene attaccata dall’alleanza tra l’UPA ed il FNLA, da cui ne
sopravvivono pochi.
Nel 1968 lancia un nuovo appello, rivolto ai nazionalisti angolani rifugiati nei paesi africani
vicini:
Todos os Angolanos devem regressar a Angola e viver aí uma vida verdadeiramente livre, dentro
das dificultades da luta, [...] existem hoje áreas, dentro do país, controladas pelo MPLA. Numa
dessas áreas está estabelecido o Quartel-General do nosso Movimento58.
Sposta il quartier generale del Movimento nel territorio angolano e, nel frattempo, la lotta
armata del MPLA e le organizzazioni clandestine nei centri urbani iniziano ad ottenere successi
sul piano internazionale: in Europa nascono vari comitati di sostegno ai movimenti di
liberazione delle colonie portoghesi. Una delle vittorie più importanti arriva il 20 giugno 1968,
quando l’OUA riconosce il MPLA come unico rappresentante e organizzazione combattente
del popolo angolano, ritirando tutto l’appoggio al FNLA.
Per quanto riguarda le conquiste a livello personale, in qualità di poeta, nello stesso anno viene
pubblicata la raccolta poetica di Neto, Sagrada Esperança, in serbo-croato, e altre raccolte di
sue poesie in russo e cinese. Nel frattempo, in Portogallo, António de Oliveira Salazar si ritira
dalla carriera politica per problemi di salute, lasciando il suo posto a Marcelo Caetano, il quale
promette riforme e modernizzazione, ma non fa altro che aumentare il malcontento generale
dei cittadini.
Nel 1969 è ricevuto in udienza al Vaticano da Papa Paolo VI, insieme al leader della FRELIMO
(Frente de Libertação de Moçambique) ed il leader del PAIGC (Partido Africano para a
58
Moutinho Pereira, Um homem nos alicerces do mundo, cit., p. 99
35
Independência da Guiné e de Cabo Verde) in occasione della Conferenza Internazionale di
Solidarietà verso i Movimenti di Liberazione Nazionale delle Colonie Portoghesi, tenutosi a
Roma: incontro che genera una certa tensione tra il Vaticano ed il Portogallo.
Tra il 1970 e il 1971, compie diverse visite in Etiopia, Egitto, Nigeria, Danimarca, Finlandia,
Norvegia, Svezia, Tanzania, Zambia, Romania, e Cina, mentre l’anno seguente tenta un’intesa
con il FNLA per formare assieme un Conselho Supremo de Libertação de Angola, che avrà
breve durata: a Milano, però, incontra altri rappresentanti di movimenti di liberazione dalle
colonie portoghesi.
Ci sono tre tentativi di assassinare il Presidente, in uno dei quali vengono vengono sparati colpi
di bazooca all’interno della rappresentanza del MPLA a Kurasini, offuscando l’immagine del
Movimento.
Sul fronte orientale, la guerriglia è quasi inattiva nei primi mesi del ‘74, e pressoché tutti i
guerriglieri si ritirano in Zambia.
59
Portela Silva, GUERRA COLONIAL E INDEPENDÊNCIA DE ANGOLA: O FIM DA GUERRA NÃO É O FIM
DA GUERRA, cit., p. 171
36
Angola (MPLA) proclama, solenemente, perante a África e o mundo, a independência de
Angola. Correspondendo aos anseios mais sensíveis do povo, o MPLA declara o nosso país
constituído em República Popular de Angola. [...]
A República Popular da Angola, sob a orientação do MPLA caminhará progressivamente para
um Estado de Democracia Popular. Tendo por núcleo a aliança dos operários e camponeses,
todas as camadas patrióticas serão unidas, contra o imperialismo e os seus agentes, na luta pela
edificação de uma sociedade sem exploradores nem explorados. O nosso movimento enfrenta
no terreno várias forças reacionárias que integram uma espécie de brigada internacional fascista
contra o povo angolano. 60
Nonostante l’appoggio ricevuto da diversi paesi socialisti, l’MPLA segue una politica di non-
schieramento.
Nel 1976 partecipa nella Conferenza dei Capi di Stato e di Governo del Movimento dei Paesi
non allineati, tenutasi in Sri Lanka, e nella Cimeira dos Paises da Linha de Frente, a Dar-es-
Salam, in Tanzania.
Riceve medaglie all’onore e premi da diversi stati, come ad esempio in Polonia, in URSS, a
Cuba, e, sempre nello stesso anno, proclama le FAPLA (Forças Armadas Populares de
Libertaçao Angola).
Il 27 maggio 1977 assiste ad un tentativo di colpo di Stato, organizzato da una fazione del
MPLA capeggiata da Nito Alves, situazione che genera un bagno di sangue: diventa la più
grande crisi dell’Angola indipendente.
Nel 1978 proclama l’anno dell’agricoltura, incontra diversi personaggi politici importanti,
come il segretario generale delle nazioni unite, il presidente cubano Fidel Castro, il presidente
della repubblica portoghese Ramalho Eanes.
Nel 1979 presiede l’inaugurazione dei direttori dell’Unione di scrittori angolani e la chiusura
della VI Conferenza di scrittori Afro-asiatici.
Più avanti Agostinho Neto pronuncia il suo ultimo discorso, nel quale, ormai malato, dice di
«não poder ser mais longo por causa da minha voz não estar clara, não estar muito boa»61.
La malattia si aggrava, al punto da essere trasferito d’urgenza a Mosca, dove viene sottoposto
ad un intervento chirurgico.
60
Daniel Precioso, Um projeto socialista de reconstrução nacional: o discurso do presidente Agostinho Neto na
proclamação de independência de Angola (11 de novembro de 1975), cit., p. 318
61
Acácio Barradas, Acontecimentos de Portugal e ex-Colonias, cit., p.197
37
Muore il 10 settembre 1979, poco prima di compiere 57 anni, ed il funerale avviene una
settimana dopo, in Angola, pianto da tutti i suoi concittadini, e non solo.
38
3. LA PREMONIZIONE DI UN MOVIMENTO POPOLARE
62
Manuel Simões, Agostinho Neto: a poética de esperança, in Laranjeira, Rocha (orgs.), A Noção de Ser: textos
escolhidos sobre a poesia de Agostinho Neto, cit., p. 178
63
Pires Laranjeira, Novo paradigma negro-africano, in Laranjeira, Rocha (orgs.), A Noção de Ser: textos
escolhidos sobre a poesia de Agostinho Neto, cit., pag. 156-157
64
Ivi, p. 176
65
Agostinho Neto, Adeus à hora da largada - A sagrada esperança, in Obra Poética Completa, cit, p. 25
39
Uno sguardo d’insieme alla lirica evidenzia la reiterazione di questa metafora, da cui si evince
una relazione viscerale con la terra africana, che si intensifica nel corso della raccolta.
La figura della terra africana vista come madre la vediamo anche in «Quintandera», settima
poesia del suo primo libro, uno dei poemi più conosciuti proprio per la sua africanidade
ideologica e linguistica.66 In questa composizione si nota una denuncia del tipo di relazioni
stabilite dallo statuto coloniale: la quintandera vende le sue arance con la consapevolezza che,
facendolo, la sua ricchezza scompare come il sangue dei suoi figli, e mostra, attraverso la figura
di questa venditrice di frutta, la realtà angolana, rappresentata dall’annullamento personale,
dalla svalutazione della condizione umana e dalla lotta ideologica per via dell’arte poetica:67
La presenza della negritudine nella poesia di Agostinho Neto si evince a partire dagli aspetti
più concreti. In questo caso, in «Saudação» viene esaltato il tono fraterno con cui si rivolge ad
un suo ipotetico lettore compatriota, cercando di sottolineare una connessione tra i due:
66
Manuel Simões, Agostinho Neto: a poética de esperança, cit., p. 177
67
Ibidem
68
Agostinho Neto, Quintandera - A sagrada esperança, in Obra Poética Completa, cit, p. 38
69
Agostinho Neto, Saudação - A sagrada esperança, in Obra Poética Completa, cit, p. 57
40
Agostinho Neto non si limita a parlare del suo popolo, ma si riferisce ad un pubblico più ampio,
ovvero quello degli oppressi. Nel suo poema «O choro de África», vediamo il desiderio della
liberazione africana, e non solo angolana:70
A questo proposito, è impossibile non concludere citando l’ultima poesia della raccolta, «A voz
igual», in cui si manifesta una sorta di peccato nell’orgoglio della negritudine assunto in
opposizione ai valori proposti dal colonizzatore bianco:
70
Jorge Macedo, Agostinho Neto: uma escrita humanista, in AA.VV., A Voz Igual: Ensaios sobre Agostinho Neto,
cit, p. 267
71
Agostinho Neto, O choro de África - A sagrada esperança, in Obra Poética Completa, cit, p. 107
72
Agostinho Neto, A voz igual - A sagrada esperança, in Obra Poética Completa, cit, p. 117
41
3.2 La lotta attraverso la Poesia
Quando si parla dell’opera poetica di Agostinho Neto, è importante sottolineare il periodo
storico in cui essa è inserita, ovvero un’epoca di lotta incessante, che si traduce in un tentativo
da parte di Neto di unire tutta la resistenza del popolo angolano contro la dominazione coloniale
portoghese. La sua poesia, infatti, denuncia l’oppressione di cui è stato vittima il popolo
angolano, lo sensibilizza alla resistenza e gli indica il cammino da seguire sempre con uno
sguardo verso l’indipendenza. 73
Come già sappiamo, il padre della nazione angolana non può essere racchiuso in una definizione
soltanto: Agostinho Neto è poeta, medico, militante e politico, e non dobbiamo dimenticarci
tutti questi aspetti quando analizziamo una sua opera, perché è impossibile comprendere certi
meccanismi se non si guarda “Agostinho Neto – poeta” passando attraverso la figura di
“Agostinho Neto – politico”, ed è importante leggere le sue opere come un’evoluzione
personale ed intellettuale.
Egli è uno dei pochi scrittori africani conosciuti a livello internazionale, che ha dedicato la
maggior parte della sua vita alla lotta del suo popolo per l’indipendenza.
Nonostante alcuni intellettuali angolani abbiano scelto di rimanere in Europa durante i tredici
anni di guerra, Neto compie la scelta più rischiosa, quella di vivere nella sua terra d’origine,
dove organizza la resistenza contro il dominio portoghese.
Inoltre, non si isola da coloro che vivono fuori dai centri urbani, visita personalmente luoghi
periferici e passa del tempo con gli abitanti del posto, poiché ritiene che la sua vita abbia senso
solo se in congiunzione con le vite del suo popolo oppresso.74
A partire dal poema «Partida para o contrato», fino ad arrivare a «À reconquista», il poeta
angolano dipinge il quadro di violenza, terrore, ingiustizia e sopraffazione che l’uomo bianco
riversa in Africa.
Ciò è reso attraverso delle poesie che rievocano la vita quotidiana dei quartieri poveri, come ad
esempio «Sábado nos musseques», in cui la sensazione ricorrente, ottenuta anche attraverso
73
Mario Santos, O contexto sociistórico das décadas de 40 a 60 e a obra de Agostinho Neto, in AA.VV., A Voz
Igual: Ensaios sobre Agostinho Neto, cit, p. 416
74
Donald Burness, Agostinho Neto e a poesia de combate, in Laranjeira, Rocha (orgs.), A Noção de Ser: textos
escolhidos sobre a poesia de Agostinho Neto, cit., pag. 225
42
l’anafora della parola Ansiedade, è l’ansia di fronte a questo potere che incombe sul popolo,
che in questa strofa viene definito dalla figura dell’uomo in uniforme:75
Ansiedade Ansia
no homem fardado dell'uomo in uniforme
alcançando outro homem che raggiunge un altro uomo
que domina e leva aos pontapés che sovrasta e prende a calci
e depois de ter feito escorrer sangue e dopo aver fatto scorrere il sangue
enche o peito de satisfação riempie il petto di soddisfazione
76
por ter maltratado um homem per aver maltrattato un uomo
Il progetto di Agostinho Neto non è unicamente quello di ricostruire un’Africa chiusa al resto
del mondo, confinata nella gioia della riconquista di un proprio «spazio sacro»77, ma l’obiettivo
va molto oltre: si tratta della lotta per la restituzione dello «spazio conteso».
Attraverso una serie di poesie scritte nelle diverse prigioni della PIDE, egli esprime dunque le
sue idee al riguardo, come nella poesia «Havemos de voltar», composta nel carcere di Aljube:
75
Alexadre Pinheiro Torres, A poesia de Agostinho Neto: entre o espaço e o ser, in Laranjeira, Rocha (orgs.), A
Noção de Ser: textos escolhidos sobre a poesia de Agostinho Neto, cit., pag. 251
76
Agostinho Neto, Sábado nos musseques - A sagrada esperança, in Obra Poética Completa, cit, p. 28
77
Alexadre Pinheiro Torres, A poesia de Agostinho Neto: entre o espaço e o ser, cit., pag. 255
78
Agostinho Neto, Havemos de voltar - A sagrada esperança, in Obra Poética Completa, cit, p. 115
43
Al contempo, però, non appoggia una politica d’odio e, quindi, un'Africa liberata come realtà
irriducibilmente opposta al bianco e all'Europa. La creazione di un uomo nero, come ci dice nella
poesia «Criar», porterà al trionfo della pace sull'odio, e farà sì che dalle ceneri della lotta per
l'indipendenza rimanga solo il perdono:
criar creare
criar amor com os olhos secos creare amore con gli occhi asciutti
79
79
Agostinho Neto, Criar - A sagrada esperança, in Obra Poética Completa, cit, p. 80
80
Eugenia Neto, A poética de Neto como práxis social, in AA.VV., A Voz Igual: Ensaios sobre Agostinho Neto, cit, p.
361
81
Pires Laranjeira, A poesia de Agostinho Neto como documento histórico: premonição da liderança, projecto de
libertação nacional e organização do movimento popular, em 1945-1956, introduzione in Agostinho Neto, A sagrada
esperança, in Obra Poética Completa – Sagrada Esperança, Renuncia Impossivel, Amanhecer, cit, p. 14
44
sou aquele por quem se espera82
sono quello per cui si aspetta
Questo verso può essere letto come una convinzione personale dell’autore della possibilità di
diventare il leader della lotta di liberazione.
Nelle sue parole talvolta si può cogliere un certo desiderio di protagonismo, di lasciare un segno nella
storia, un sentimento che lo porta ad assumersi l’incarico di guida, come possiamo notare in questi
versi tratti da «A Renúncia Impossivel»:
Nel poema «Sábado nos musseques», terza poesia della Sacra speranza, risalente al 1948, si
può notare un’esplicitazione del desiderio di indipendenza, rappresentato dalle bandiere che
sventolano, come una sorta di distruzione dell’ansia che viene tanto menzionata e riprodotta in
precedenza:
82
Agostinho Neto, Adeus à hora da largada - A sagrada esperança in Obra Poética Completa, cit, p. 25
83
Agostinho Neto, A Renúncia Impossivel, in Obra Poética Completa, cit, p. 143
84
Agostinho Neto, Sábado nos musseques - A sagrada esperança, in Obra Poética Completa, cit, p. 34
45
perdeu-se si è perso
Perdeu a pátria Ha perso la patria
e a noção de ser e la nozione di essere
85
Gli ultimi due versi citati si possono interpretare come se i colonizzati, ovvero i più colpiti dal
lavoro senza dignità e dal colonialismo, fossero il risultato di un processo di distorsione
dell’identità, in cui la patria portoghese, quella imposta, diventa il modello ideologico e
amministrativo, facendo così venir meno il concetto di autodeterminazione dei popoli.
L’esplicitazione del desiderio di libertà fa intuire che il movimento popolare in quel periodo
fosse maturato, e si trovasse in attesa di essere guidato da quello per cui si aspetta.
Niente di ciò che appare nelle poesie di Agostinho Neto è casuale o non pensato: l’intento del
poeta angolano non è quello di scrivere poesie per diletto, ma quello di guidare ed essere voce
di un popolo. Neto ha piena coscienza dell’obiettivo principale della lotta politica degli
angolani, ovvero la liberazione nazionale, e nella sua poesia ne troviamo la conferma nei versi
del poema «A renúncia impossivel».86
In «Confiança» (1949), invece, troviamo una sorta di premonizione dell’incarico di presidente.
La storia raccontata in questi versi è una storia fatta di paradossi, di dimenticanze delle origini,
di dolore, di umiliazione, ma che alla fine diventa certezza:
As minhas mãos colocaram pedras Le mie mani hanno messo delle pietre
nos alicerces do mundo nelle fondamenta del mondo
mereço o meu pedaço de pão87 mi merito il mio pezzo di pane
Nella poesia «Não me peças sorrisos» (1949) il poeta ripercorre il dolore di questa battaglia,
ricordando i feriti, la sofferenza, le lacrime, lo sforzo ed il duro lavoro. Nei prossimi versi si
evince la speranza di una futura vittoria, rappresentata dai rami di palma e dai sorrisi che
l’autore avrà:
85
Agostinho Neto, Velho Negro - A sagrada esperança, in Obra Poética Completa, cit, p. 41
86
Pires Laranjeira, A poesia de Agostinho Neto como documento histórico: premonição da liderança, projecto de
libertação nacional e organização do movimento popular, em 1945-1956, cit, p. 19
87
Agostinho Neto, Confiança - A sagrada esperança, in Obra Poética Completa, cit, p. 52
46
Então Così
num novo catálogo in un nuovo catalogo
mostrar-te-ei o meu rosto ti mostrerò il mio viso
coroado de ramos de palmeira coronato da rami di palma
E terei para ti E io avrò per te
os sorrisos que me pedes. i sorrisi che mi chiedi.
88
Sempre in riferimento alla stessa raccolta poetica, all’interno della poesia «Consciencialização»
(1951) possiamo trovare degli elementi di autodeterminazione, la convinzione di poter riscrivere la
storia in un modo più equo e più giusto, ma allo stesso tempo incontriamo una sorta di rassegnazione,
che lo porta a tornare nella propria terra d’origine con gli occhi asciutti:
I frammenti analizzati in questo capitolo sono solo alcuni degli esempi che dimostrano quanto la forte
personalità di Agostinho Neto e le sue poesie siano state di vitale importanza per portare avanti la
lotta per l’indipendenza.
Neto conosceva bene la rabbia e la sofferenza del popolo angolano, le ha rappresentate in gran parte
delle sue poesie, ma con la sua determinazione e con la sua estrema convinzione è riuscito a
conquistare il posto che aveva preannunciato, si è rivelato essere colui per il quale si stava aspettando,
ed è riuscito a dare i sorrisi che prima non voleva che gli venissero chiesti.
88
Agostinho Neto, Não me peças sorrisos - A sagrada esperança, in Obra Poética Completa, cit, p. 54
89
Agostinho Neto, Consciencialização - A sagrada esperança, in Obra Poética Completa, cit, p. 60
47
48
CONCLUSIONE
L’obiettivo di questo progetto di tesi era quello di dimostrare l’esistenza di un movimento popolare
angolano ben prima della nascita del MPLA, nel 1956.
Attraverso i frammenti delle poesie di Agostinho Neto da me selezionati e tradotti, è stato possibile
vedere come l’idea di un’identità africana si sia costruita e consolidata nel tempo, per poi trasformarsi
nel desiderio d’indipendenza e affermazione.
Agostinho Neto, attraverso le sue poesie, ha comunicato la rabbia e la paura di un popolo, la sua
natura, ma soprattutto la sua forza.
Attraverso i suoi scritti è stato testimone del suo tempo, come abbiamo visto in precedenza in poesie
come «Sabado nos musseques» o «Quintandera», ma è stato anche voce di un popolo pieno di
speranza, che sognava l’indipendenza e l’affermazione della propria identità angolana: abbiamo avuto
modo di constatare questo desiderio e questa consapevolezza delle proprie origini nella maggior parte
delle poesie citate.
Per poter svolgere questo lavoro, oltre ad aver letto in lingua portoghese diversi volumi sul contesto
storico sia dal punto di vista portoghese che quello angolano e sulla biografia del poeta, ho selezionato
innanzitutto le poesie antecedenti al 1956.
In un secondo momento, dopo aver selezionato quelle che ritenevo essere particolarmente rilevanti
per l’obiettivo della mia dissertazione, ne ho scelto i passaggi più significativi e li ho analizzati
contestualizzandoli all’attività politica del primo presidente angolano.
Infine, ho tradotto i frammenti raccolti, dedicandomi anche alla selezione accurata di vocaboli che
permettessero di rendere più fedelmente possibile ciò che l’autore riusciva ad esprimere con
naturalezza, attraverso parole irruenti.
Il poeta africano è sempre stato coerente nella sua visione politica e nel suo desiderio di essere alla
guida del MPLA, e per questo sarà ricordato come padre della nazione angolana.
Come ho detto in precedenza, è importante leggere le sue poesie filtrandole attraverso il suo percorso
politico ed interpretarle come dimostrazione del suo impegno e della sua visione politica.
Pur non essendo un personaggio molto conosciuto nel nostro paese, ha dato un grande contributo alla
contemporaneità, non solo attraverso le sue poesie, ma anche attraverso il suo attivismo.
Concludo questo mio lavoro di ricerca con la speranza di essere riuscita a trasmettere la forte
personalità ed il carisma di Agostinho Neto, la sua dedizione alla causa angolana e la fondamentale
spinta che, con le sue parole e le sue azioni, negli anni è riuscito a tramandare non solo al suo Paese,
ma all’intero continente africano.
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