FARMACI ANTINFIAMMATORI
3.1 FANS
I FANS sono Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei, hanno effetti antinfiammatori, analgesici e antipiretici.
La loro azione si basa sull’ inibizione del meccanismo biochimico dell’infiammazione.
L'acido arachidonico è un acido grasso precursore di alcune molecole come prostaglandine, prostacicline,
trombossani e leucotrieni, coinvolte nei meccanismi dell'infiammazione e del dolore.
L'aspirina e il salicilato di sodio sono stati i primi FANS ad essere introdotti nella pratica clinica ai primi del
'900. Infatti l'aspirina è considerata il prototipo dei FANS. E' tuttora il farmaco analgesico -antipiretico-
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antinfiammatorio più usato e rappresenta il termine di paragone per la valutazione e il confronto con altri
analgesici.
Allo stato attuale i FANS sono farmaci di prima scelta per il controllo del dolore acuto moderato. Sebbene tutti
FANS abbiano proprietà analgesiche, essi differiscono tra loro nel tempo di dimezzamento, nella durata di
azione, e nella tossicità. Va sottolineato che il massimo effetto analgesico dei FANS si ottiene nei casi in cui il
dolore è associato alla flogosi.
La loro principale applicazione clinica, come agenti antinfiammatori ed antidolorifici, è nelle malattie muscolo-
scheletriche, come artrite reumatoide, osteoartrosi e spondilite anchilosante, nelle cefalee, nel dolore da trauma
ed in quello postoperatorio. Trovano anche largo impiego come antipiretici riducendo la temperatura corporea
negli stati febbrili.
I FANS possono essere somministrati per via orale, intramuscolare, endovena, topica, ecc.
L'effetto collaterale principale dei FANS è la gastrolesività che comprende sintomi come la dispepsia, pirosi,
disturbi addominali e lesioni della mucosa (erosioni ed ulcere) che a volte possono essere associate a gravi
complicanze come emorragia e perforazione gastrica e Il tempo di sanguinamento viene allungato per riduzione
dell’ aggregazione piastrinica.
Anche la questione delle reazioni allergiche è importante. Una causa potrebbe essere individuata nell'elevato
legame albuminico che favorirebbe la sensibilizzazione.
La maggior parte dei FANS sono acidi (ad es. acido acetilsalicilico, ibuprofene, indometacina, piroxicam,
naprossene, ketoprofene, diclofenac, nimesulide).
Tuttavia esiste un gruppo di FANS non acidi, con proprietà fisico-chimiche e farmacologiche non omogenee,
come il paracetamolo, il metamizolo, il ketorolac, che hanno attività antipiretiche ed analgesiche che non
differiscono significativamente da quelli dell'aspirina ma hanno scarse attività antiflogistiche. E' ipotizzabile che
la loro azione sia da riferirsi all'azione inibitoria della sintesi delle PG nel sistema nervoso centrale. Pertanto gli
effetti collaterali sono minori rispetto ai FANS acidi.
3.2 CORTICOSTEROIDI
I corticosteroidi (o steroidi o corticoidi, o ormoni corticosurrenalici), sono ormoni a struttura steroidea, derivanti
cioè dal nucleo di base del colesterolo, sintetizzati nella corteccia surrenale. Questi ormoni vengono prodotti, in
condizioni fisiologiche, secondo un ritmo circadiano caratterizzato dalla massima produzione nelle prime ore
del mattino.
Le azioni fisiologiche dei corticosteroidi sono numerose e complesse: influenzano il metabolismo glicidico,
inibendo l’utilizzazione del glucosio da parte dei tessuti e stimolando la gluconeogenesi; hanno inoltre proprietà
antinfiammatorie e antiallergiche, e vengono secreti dall’organismo in condizioni di stress. Agiscono
sull’equilibrio idrosalino promuovendo, a livello renale, l’escrezione di potassio, il riassorbimento di sodio, e
quindi di acqua, con tendenza all’innalzamento della pressione arteriosa.
In terapia vengono utilizzati corticosteroidi naturali, con la stessa struttura di quelli secreti fisiologicamente
dalle surrenali, oppure corticosteroidi sintetici, modificati a livello di alcuni gruppi e resi più potenti per attività
biologica e durata di azione.
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Bloccano la sintesi di :
Un dosaggio troppo alto o un uso prolungato possono aumentare in modo esagerato alcune delle normali azioni
fisiologiche dei corticosteroidi. Gli effetti collaterali includono:
• Aumento dell’appetito
• Ingrassamento, anche per ritenzione idrica
• Ipertricosi e strie pupuree
• Facies lunare
• Aumento della pressione endoculare
• Diabete steroideo
• Perdita di K
• Ritardo della crescita nei bambini
• Ulcere gastriche
• Aggravamento infezioni
• Edemi
• Osteoporosi e fratture
• Atrofia muscolare
• Ipertensione
• Euforia, insonnia, irritabilità, instabilità dell'umore, psicosi
L’osteoporosi rappresenta un pericolo soprattutto negli anziani in quanto può determinare fratture
osteoporotiche dell’anca o delle vertebre; inoltre, la somministrazione di alte dosi è associata a necrosi
avascolare della testa del femore.
I trattamenti prolungati con corticosteroidi aumentano la predisposizione e la gravità delle infezioni.
Alti dosaggi di corticosteroidi possono causare la sindrome di Cushing, con faccia a luna piena, strie e acne; è in
genere reversibile alla cessazione del trattamento.
Il dosaggio dei corticosteroidi varia in modo sensibile a seconda della malattia e del paziente. Quando la terapia
corticosteroidea a lungo termine viene usata per malattie croniche benigne, il danno prodotto dal trattamento
può essere superiore alle invalidità causate dalla malattia. Per ridurre gli effetti collaterali, la dose di
mantenimento dovrebbe essere tenuta al livello più basso possibile.
La somministrazione prolungata di corticosteroidi può portare ad atrofia surrenalica che può persistere per anni
dopo la sospensione della terapia. L’interruzione improvvisa dopo trattamenti a lungo termine può comportare
insufficienza surrenalica, con ipotensione, febbre, mialgie, artralgie, perdita di peso. Perciò, se si sta assumendo
questo farmaco per più di 3 settimane, il dosaggio dovrebbe essere ridotto in modo graduale.
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Per ridurre ulteriormente la soppressione dell’asse ipofisi-surrene, la dose totale di 2 giorni può, a volte, essere
assunta in una dose singola a giorni alterni. La soppressione dell’asse ipofisi-surrene può essere ridotta anche
tramite una terapia intermittente a brevi cicli.
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