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12.

RECETTORI
I recettori vengono classificati in base alla posizione che occupano in:
 Esterocettori
 Propriocettori
 Viscerocettori

In base alla natura della variazione che registrano, vengono classificati in:
 Nocicettori o recettori del dolore
 Recettori termici o termocettori
 Recettori meccanici o meccanocettori
 Chemocettori

I recettori possono essere rappresentati da terminazioni libere, contenuti in corpuscoli.


Gran parte dei recettori è rappresentata da terminazioni libere del ramo periferico del neurone
pseudounipolare, cioè non prevedono la presenza di corpuscoli; i recettori viscerali per esempio
sono caratterizzati dalla presenza di terminazioni libere.

NOCICETTORI

I nocicettori presentano delle terminazioni libere che coprono un ampio campo recettoriale, per cui
la sensibilità sarà grossolana, non puntuale, infatti si riesce a riconoscere la provenienza di un
dolore che però si estende e quindi non è localizzato in maniera precisa.
I nocicettori sono sensibili a:
 Variazioni estreme della temperatura: temperature eccessivamente alte o basse provocano
dolore, bruciore. Queste informazioni infatti non sono correlate con l’elaborazione della
temperatura ma del dolore.
 Sollecitazioni meccaniche
 Sostanze chimiche con le quali si può entrare in contatto (ustione da acido) che provocano
un’infiammazione tessutale la quale causa calore; le cellule danneggiate liberano delle
sostanze chimiche che stimolano i nocicettori, provocando dolore (prostaglandine)

Il dolore recepito può essere di tre tipi:


1) Dolore rapido: dolore pungente derivante dalle lesioni traumatiche che spesso dà origine a
reazioni riflesse (se improvvisamente si sente dolore, ci si allontana dalla fonte dolorifica)
2) Dolore lento: può essere generato dagli stessi stimoli che hanno generato il dolore rapido
ma rispetto a questo è costante, si manifesta più tardi e si protrae nel tempo. Molto spesso il
dolore inizia come dolore rapido e continua come dolore lento.

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Il dolore lento comporta un’attivazione della formazione reticolare e del talamo, quindi è
come se questo tipo di dolore avesse un’elaborazione maggiore rispetto all’altra che si ferma
alla forma di riflesso.
3) Dolore riferito: il dolore si proietta su superfici del corpo anche distanti rispetto all’origine
del dolore, per esempio dal gomito il dolore si può percepire alla scapola.
Questo accade perché dal nocicettore si originano vie differenti: il dolore nasce sempre nel
nocicettore, ma una parte di informazioni dal viscere raggiunge il talamo e da qui la
corteccia, ma gli stessi nervi che trasportano quell’informazione viscerale si occupano anche
di ricevere, attraverso altri assoni dello stesso nervo, anche la sensibilità somatica di altri
tratti della superficie corporea.
Per questo il dolore proveniente dal viscere, viaggiando assieme ad altri assoni, viene
rilevata sulla superficie corporea.

<<La soglia del dolore dipende da caratteristiche individuali, da come il cervello riesce a elaborare
le informazioni provenienti dai nocicettori.
In parte può dipendere dalle stimolazioni, nel senso che un recettore reagisce alle variazioni e subito
dopo può decidere se continuare a inviare al SNC le stesse informazioni della stessa entità, oppure
se sopprimerle così da non raggiungere la corteccia.
Sono delle caratteristiche soggettive che comprendono anche i fattori emozionali, ci sono diverse
componenti. Esistono patologie che impediscono non tanto la trasmissione, quanto l’elaborazione
degli impulsi provenienti dai nocicettori, per cui il soggetto non accuserà il dolore e una di queste è
la CIPA. CIPA è l'acronimo di Congenital Insensitivity to Pain with Anhidrosis.

TERMOCETTORI

I termocettori rilevano variazioni di temperatura e sono situati nel derma, nei muscoli scheletrici,
nel fegato e nell’ipotalamo -che è quella regione che controlla la regolazione della temperatura
corporea-
Sono facilmente adattabili se perdurano le stesse condizioni di temperatura, escluse le temperature
estreme. Uscendo da una stanza climatizzata, si sente subito caldo perché i recettori riescono a
registrare la variazione brusca della temperatura, ma una volta che hanno registrato la variazione,
iniziano a sopprimere le informazioni termiche ripetute, per cui ci si adatta.
//Stessa cosa può accadere quando si mette un profumo nuovo addosso, ma dopo qualche minuto se
è la prima volta che lo si mette, lo si continua a sentire, invece già dal secondo giorno non si sente
più e se lo si mette per tanti giorni, si perde anche la percezione iniziale di quello stimolo odoroso.
Questo accade per anche i recettori olfattivi sono recettori adattabili e questa è una forma di difesa,
infatti se per esempio si sente un odore pungente o nauseabondo, all’inizio si sente molto forte, poi
comincia a scemare finché non si sente più. //

MECCANOCETTORI

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Recettori sensibili allo stiramento, reagiscono a sollecitazioni meccaniche che causano distorsione
delle membrane cellulari degli stessi recettori. In base al tipo di stimolo che registrano possono
essere classificati in:

 Recettori Tattili: sensibili a variazioni tattili, a stimoli pressori e vibratori. Questi


recettori registrano sensibilità tattile e pressoria ben discriminata,ovvero epicritica. Possono
presentarsi come terminazioni libere o come complessi sensitivi specializzati. Nel primo
caso si parla di recettori acapsulati, nel secondo di recettori capsulati, ovvero la capsula è
costituita dalle strutture accessorie che accompagnano le terminazioni libere. I recettori
acapsulati raggiungono lo strato del derma. Alcune terminazioni libere possono addirittura
raggiungere lo strato di cellule basali del derma, dove ci sono alcune cellule modificate dette
cellule di MERKEL, con campi recettoriali molto ridotti. Queste particolari cellule
vengono raggiunte dal ramo periferico del neurone pseudo unipolare.
Alcune delle terminazioni libere dei recettori tattili possono essere associate ad un pelo,
struttura accessoria della cute. Nei recettori capsulati
invece riscontriamo la presenza di: corpuscoli di MEISSNER, di RUFFINI, di PACINI.
-I corpuscoli di Meissner registrano lievi variazioni pressorie, dei piccoli movimenti e
piccole vibrazioni. Si adattano molto rapidamente, se la stimolazione perdura nel tempo, il
recettore viene stimolato ma i segnali inviati si interrompono dopo poco.
-I corpuscoli di Ruffini reagiscono sempre alla pressione ed alla distorsione della cute, ma
hanno scarsa capacità di adattamento. –I corpuscoli di
Pacini reagiscono a stimoli forti, intermittenti e di natura vibratoria. Anche questi sono a
rapido adattamento.
 Barocettori: situati nello spessore di organi cavi quali quelli dell’apparato
urinario,digerente,nei vasi sanguigni. Sono sensibili alle variazioni pressorie. Sono recettori
a terminazioni libere ( intendendo la terminazione periferica del neurone sensitivo).
 Propriocettori: localizzati a livello di muscoli,articolazioni, tendini e legamenti.
Registrano informazioni sullo stato di stiramento,tensione contrazione e sulla posizione dei
muscoli, proteggendoci per esempio da un eccessivo stiramento del muscolo. NON sono
adattabili.
 Chemocettori: sono sensibili alle variazioni di concentrazione di gas, soprattutto
ossigeno ed anidride carbonica. Dalle diverse concentrazione tessutali ed ematiche di questi
gas dipende anche il ph del tessuto. Questi recettori sono quindi coinvolti nel mantenimento
dell’equilibrio acido-base.

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