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Il padre di Teresa viene a sapere dell'amore fra i due, e prova perciò a persuadere
Jacopo ad allontanarsi dai Colli Euganei, spiegandogli che il matrimonio di Teresa
con Odoardo avrebbe evitato le persecuzioni di quanti lo accusavano di aver
sostenuto Napoleone. Jacopo allora, nel sentire tali ragioni così vicine alla sua
esperienza, parte.
Egli cerca allora di distrarsi dall'amore per Teresa, viaggiando in molte importanti
città dell'Italia.
Infine ritorna ai Colli Euganei e venendo a sapere che Teresa e Odoardo si sono
sposati, dalla disperazione si suicida, colpendosi con un pugnale.
3- L’Ortis è chiaramente ispirato ai Dolori del giovane Werther di Goethe.
Anch’esso è un romanzo epistolare.
Goethe mette in scena la vita di un giovane colto, innamorato di una donna,
Charlotte, già promessa in sposa a un funzionario pragmatico. Werther quindi, alla
fine del romanzo, si suiciderà a causa dell'impossibilità di realizzare questo
amore e per la sua incapacità nel trovare una propria collocazione nella società.
E qui vi è un'importante differenza tra i due romanzi che riguarda il tema del
suicidio. In Jacopo il suicidio deriverà da una duplice delusione, quella amorosa
ma anche politica. Mentre Werther, si ammazzerà a causa della propria
inadeguatezza alla società borghese in cui vive, oltre che per il suo amore
fallimentare.
4- Ortis, nelle sue lettere, si descrive come in perenne conflitto con il suo tempo, sia
a livello politico che personale. In questo qu adro da lui disprezzato rientrano temi
come l’esilio, la lontananza dagli affetti familiari, il destino avverso, la precarietà
esistenziale e il suicidio come atto eroico di liberazione dalle sofferenze. In
particolare si presenta il tema della morte in patria o in terra straniera, che ispira i
sonetti A Zacinto e In morte del fratello Giovanni. Ortis diventa quindi quel
personaggio che definiremmo eroe romantico.
Un altro aspetto tipicamente romantico è l’attenzione verso i sentimenti e le passioni.
5- Per quanto riguarda i modelli da cui Foscolo trae ispirazione, troviamo in primis
Alfieri. Foscolo di fatti ha quello spirito alfieriano che lo porta a credere nella
superiorità della poesia rispetto alle altre arti, in quanto trascende nel tempo. Ma
per i modelli letterari, Foscolo si ispira a Rousseau e a Sterne. I quali daranno il
nome ai due personaggi: Jacopo (da Jean -Jacques Rousseau) e Lorenzo (da
Laurence Sterne).
6 - Nella lettera in cui Ortis riflette sul significato dell’esistenza Foscolo esordisce
con una riflessione filosofica. Parla di come secondo lui la Natura abbia creato la
razza umana come l’anello debole della catena, l’ultimo gradino.
La Natura stessa si prende gioco di noi, dopo averci illusi di essere i padroni del
creato.
Foscolo vede la vita come un sogno ingannevole, un'illusione a cui attribuiamo
ingiustamente valore.
7- Foscolo ha una visione interamente laica dell’esistenza: non crede in un
creatore e in un aldilà. Dopo la morte i corpi si decompongono. Insomma una
filosofia che Foscolo riprende da Epicuro e Lucrezio. Epicuro, filosofo che tratta del
piacere dell’anima, inteso come assenza di dolore e che affermava che dopo la
morte non vi fosse nulla.
Inoltre, Foscolo afferma che senza amore non esisterebbe neppure la vita, e il
mondo diventerebbe selvaggio e inospitale.
Vengono quindi risaltati i miracoli compiuti dall'amore, che rendono gioioso e
compassionevole l'uomo.
9- Mentre, nella seconda parte della lettera Foscolo aggiunge un’altra riflessione.
Praticamente definisce tutto ciò che è Bellezza, eroismo, amore e poesia
un’illusione. Qualcosa di idealizzato, ma senza la quale non potremmo vivere.
Senza di essi la vita sarebbe solo un involucro di noia e dolore. E ancora una
volta, vediamo come Foscolo si distacchi dalla visione illuminista, appoggiando una
concezione romantica.
Nella prima parte della lettera la società viene divisa in due: i pochi che comandano
e che salgono al potere con mezzi illeciti e i molti che, nella loro ignoranza, sono
sottomessi. Ortis però ha una moralità tale che non gli permette di scendere al
livello di coloro che comandano né di essere un inconsapevole servo. Dovendo
assegnarsi una collocazione sceglie quella del cane sciolto, ovvero un cane senza
padrone Indipendente e incapace di adattarsi alla società.
Ortis se fosse costretto a diventare uno strumento nelle mani del potere iniquo, si
ucciderebbe. L’unica cosa che lo mantiene in vita è l’aspirazione alla Gloria
derivata dalla liberazione della patria.
11- Nella seconda parte della lettera Ortis parla con Parini, il quale gli elenca le
disgrazie del presente.
Alla fine Ortis, dopo l’allontanamento di Parini, conclude esprimendo il suo
desiderio. Ovvero quello di poter descrivere i mali della patria, affinchè:
- possano essere conoscibili
- possa conseguire la gloria
- e perseguitare con la verità i criminali e chi pur avendo il potere non ha avuto il
coraggio di cambiare le cose.
LE POESIE
Tutte e tre le poesie sono dei sonetti composti da 14 versi
ALLA SERA
Alla sera è un componimento composto nel 1802 e pubblicato l’anno successivo.
Fa parte dell’edizione definitiva delle Poesie, inserito dall’autore nella posizione di
testa.
IL TEMA
L’arrivo della sera, che il cielo sia sereno o tempestoso, è un momento caro al poeta,
perché ispira in lui i pensieri più intimi, donandogli un momento di riposo, e liberandolo
dalla tristezza della giornata.
Foscolo in questo sonetto si rivolge direttamente alla sera che suscita in lui una
riflessione riguardo il nulla eterno che segue la morte. E, con questa concezione
della morte, l’animo del poeta si adegua alla calma della sera. Forse perché essa
rasenta l’immagine della quiete definitiva
PAROLE CHIAVE
Aere= cielo
Reo tempo= meschino tempo
Recitare poesia...
Questo appena esposto è un sonetto composto da 14 versi che pero non sono disposti
con il consueto schema di 8 versi piu 6 ma con uno che segue lo schema 11+3 infatti
non vi sarà la fine del primo periodo fino alla fine del verso 11. Il che conferirà alla
lettura fino a quel verso notevole velocità.
PAROLE CHIAVE
Feconde= fertili
PAROLE CHIAVE