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EMARGINAZIONE 12.2012/06/2007

Assistenza legale per i senza dimora: gli ''avvocati di strada'' approdano ad Ancona

Lo sportello è stato aperto grazie alla collaborazione dell'opera di padre Guido, che gestisce una
mensa dei poveri e un dormitorio. Per due pomeriggi al mese i legali saranno a disposizione.
Presto una nuova sede a Jesi

ANCONA – Il progetto “Avvocato di strada” ha aperto un nuovo sportello legale ad Ancona. Sabato scorso
si è tenuta l’inaugurazione ufficiale, alla presenza del presidente nazionale dell’associazione Antonio
Mugolo. Del coordinamento si occuperà l’avvocato Daniele Valeri insieme ad altri colleghi e praticanti del
Foro di Ancona che hanno già dato la loro disponibilità. L’apertura si deve alla collaborazione dell’Opera
di Padre Guido, che da anni gestisce una mensa e un dormitorio. La sede si trova presso la Mensa del
povero "Padre Guido", in via Boranico 204 e sarà aperta il secondo e il quarto giovedì di ogni mese: il
secondo giovedì dalle 18.30 alle 19.30 e il quarto dalle 14.30 alle 15.30. Il progetto nazionale è nato a
Bologna nel 2001 su iniziativa dell’associazione Amici di piazza Grande e da allora sono stati aperti
sportelli operativi a Bologna, Bari, Bolzano, Ferrara, Foggia, Lecce, Modena, Padova, Pescara, Reggio
Emilia, Rovigo, Taranto, Trieste.

“Ogni volta che apriamo uno sportello – spiega Jacopo Fiorentino, dell’associazione nazionale ‘Avvocato
di strada’ – lo facciamo appoggiandoci ad associazioni che hanno mense dei poveri e dormitori. Ad
Ancona abbiamo preso contatti con l’Opera di padre Guido, che è aperta ogni giorno ed è molto
impegnata a favore dei senza fissa dimora, e grazie al coinvolgimento di Daniele Valeri, referente del
nuovo sportello, abbiamo deciso di andare fino in fondo. Chiaramente l’obiettivo della nostra associazione
è aprire uno sportello in ogni città dove questo possa essere utile. E ad Ancona abbiamo riscontrato che
ci fosse bisogno di questo servizio. Ancona è una città di passaggio, in cui il numero degli emarginati, sia
immigrati, sia italiani è in aumento. E’ un luogo comune che le Marche siano una regione ricca, immune
da situazioni di emarginazione”.

“Tra le maggiori richieste di assistenza rivolte al nostro sportello ci sono quelle legate alla residenza, alle
multe per vagabondaggio, ai fogli di via, ai figli dati in affido o in adozione, alle separazioni – prosegue
Fiorentino - . Senza residenza è come se non si esistesse: ad esempio non si possono ricevere cure, se
non quelle di pronto soccorso, non si può avere un contratto di lavoro. Però, per legge, tutti i Comuni
sono obbligati a darla. Ma non sempre questo diritto viene rispettato, perciò uno dei nostri compiti è
difenderlo. In pratica il Consiglio comunale deve stabilire una via fittizia in cui i senza fissa dimora
possano dichiarare di risiedere, e questa è una delle prime cose di cui ci occuperemo ad Ancona, perché
ancora non c’è. In genere, i senza fissa dimora non sono mai coinvolti in reati gravi. Ad esempio, può
capitare che chi decide di non vivere più in strada si trovi ad avere 10 mila euro di multe accumulate. Un
altro caso che ci è capitato è quello di una persona che aveva avuto il foglio di via perché giocava con
una pistola giocattolo. In totale a Bologna, dal 2001 al 2006 abbiamo aperto oltre mille pratiche. Intanto
ci stiamo occupando di aprire una nuova sede a Jesi, che presenta una situazione simile a quella di
Ancona”.

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