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Bologna
Zona Corticella. Una clochard bolognese di 37 anni è deceduta nella notte. Ancora incertezza sulle cause
Muore accanto al suo compagno
ennesima tragedia degli invisibili
q Ricoverata venerdì
per una crisi respirato-
ria era stata dimessa
perché senza residenza
Giuseppe Marongiu
bologna@ilbologna.com
■ Morte di un’invisibile, ac-
canto al suo amore. Forse è sta-
ta la droga, molto più probabil-
mente una crisi respiratoria, a
stroncare ieri la vita di una don-
na bolognese di 37 anni. Quasi
di sicuro è morta perché non
esisteva. Nel senso che forse
aveva perso la residenza, perciò
non avrebbe avuto diritto all’as-
sistenza sanitaria. E quindi alla
cura di un’asma che potrebbe
averla uccisa.
L’HANNO TROVATA a mezza-
notte e un quarto gli operatori
del 118 e una pattuglia della
squadra mobile della polizia, in
via del Saliceto. Alloggiava in
un ricovero di fortuna, una ten-
da in mezzo alla strada, insieme
al suo compagno, siciliano, di
trent’anni. È stato lui a dare l’al-
larme, quando ha visto che la
donna respirava sempre più a
fatica. Una volta intervenuta
l’équipe medica, però, non c’era
più nulla da fare. La 37enne nei
giorni scorsi era stata ricovera-
ta al Policlinico Sant’Orsola per
una crisi d’asma bronchiale.
Perciò fra le ipotesi del decesso
resta aperta la possibilità di
un’altra crisi, stavolta fatale.
Nuovo affondo di Caffarra
«Coi Dico verso il capolinea»
No a coppie di fatto
■■ La situazione «è grave»,
perché «si sta marciando
verso il capolinea». È duro il
giudizio del cardinale Caf-
farra, che in un intervento
che sarà pubblicato oggi su
"Bologna sette", settimana-
le dell’Avvenire, boccia il re-
cente disegno di legge sui di-
ritti per i conviventi. «Lo Sta-
to - afferma Caffarra - offre
una via alternativa, che non
richiede gli impegni del ma-
trimonio, per avere quei beni
finora concessi a chi era spo-
sato». Ma questa seconda
e-mail
bologna@ilbologna.com
Ma poiché la donna era cono-
sciuta dalle forze dell’ordine co-
me dedita all’uso di eroina, non
si esclude, anche se al momento
è l’ipotesi meno accreditata, la
possibilità di un’o v e r do s e .
L’unica cosa certa è che era
un’invisibile, una delle 900 per-
sone senza fissa dimora che
d’inverno a Bologna lotta con il
freddo e le malattie che ne pos-
sono derivare. E che per il resto
dell’anno è alle prese con fame,
denutrizione e problemi con
l’uso di altre sostanze stupefa-
centi. Era domiciliata al dormi-
torio pubblico Beltrame, quello
di via Sabatucci. Ma da tempo
non ci passava. Forse perché col
compagno aveva deciso di pro-
vare a vivere insieme, da soli,
pur tra mille difficoltà, in mez-
zo alla strada, verso la periferia,
a due passi dalle Caserme Ros-
se. Antonio Mumolo, consiglie-
re comunale Ds e fondatore di
Avvocati di Strada, spiega che
«di casi simili in città se ne ve-
rificano tanti: di solito la causa
principale è la mancanza di una
residenza, tassello necessario
per avere diritto a un medico
curante». E forse questo è l’en-
nesimo caso di una persona
che, non potendo ricevere
un’assistenza sanitaria conti-
nuativa, dopo essere stata al
pronto soccorso, non è stata se-
guita regolarmente da un me-
dico. Proprio per questo motivo
Avvocati di Strada ha fatto cau-
sa al Comune e nel 2001 ha vin-
to: «Era l’epoca Guazzaloca - ri-
corda Mumolo, allora ben 400
strada, sostiene il cardinale,
«obiettivamente significa
persuadere le persone a sce-
gliere secondo la norma uti-
litaristica», a causa della
quale «il bene comune è se-
riamente compromesso». Il
risultato è «il capolinea»,
dove una persona sarà
«sempre più sradicata dalla
verità e dal bene», in una so-
cietà «di estranei». L’inter-
vento del cardinale comincia
attaccando la cultura mo-
derna, «nella quale si tende
a trasformare ogni desiderio
in diritto».
Il Bologna
18 Febbraio 2007 27
EPOLIS
senza fissa dimora ottennero
una carta d’identità con la re-
sidenza in “via Senzatetto”, un
indirizzo fittizio, che ogni Co-
mune deve avere, per legge».
Ora, nonostante la causa vinta,
capita ancora agli sportelli
dell’anagrafe bolognese che un
senzatetto non ottenga la resi-
denza: «C’è chi negli uffici am-
ministrativi interpreta la nor-
ma nazionale in senso restrit-
tivo - continua il consigliere -
perciò tra poco in commissione
metteremo mano al regolamen-
to comunale per permettere a
chi vive in strada di avere un
medico e di poter avere gli stessi
diritti di chi ha la casa. Soprat-
tutto di non dover aspettare
mesi per avere la carta d’iden-
tità con la via di residenza».
ANCHE PERCHÉ fra i clochard
c’è chi ha grossi problemi di
droga ma non solo: «Novecento
persone difficilmente riescono
a essere ospitate nei dormitori
pubblici», spiega Gabriella
Penna, coordinatrice del servi-
zio mobile di Piazza Grande,
che per 5 giorni alla settimana
offre un aiuto concreto a chi vi-
ve in strada «e oltre al freddo ci
sono le malattie e le patologie».
Tantissime le persone che han-
no problemi con l’alcol, tantis-
simi quelli affetti da disturbi
cardiovascolari, da diabete, che
magari non trovano spazio nei
sei dormitori pubblici e che,
senza un supporto medico, ri-
schiano di morire in mezzo al
niente. ■
La chiave
1
■■
La strada
dei senzatetto
Ogni città deve dotarsi di
una strada fittizia dove
assegnare la residenza ai
clochard. A Bologna esiste
“via Senzatetto”.
2 La triste vita
dei novecento
■■ Sono circa novecento i
senzatetto a Bologna e,
secondo quelli di “Piazza
Grande” in città non ci sono
strutture per ospitarli.
3Il dramma degli invisibili