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V/VI secolo – si sente la necessità di raccogliere in testi organici le normative dei vari imperatori:
Codice Gregoriano e Codice Ermogeniano (Diocleziano, raccoglie le norme fino a
Diocleziano)
Codex Teodosiano (438 – Teodosio II, raccoglie le norme da Costantino)
Corpus Iuris Civilis ( Compilazione di Giustiniano)
I POPOLI GERMANICI
Essi avevano il loro tipo di diritto caratterizzato da delle basi comuni ma delle regole diverse per
ogni stirpe.
CARATTERISTICHE COMUNI:
Le regole del diritto sono consuetudinarie, ovvero tramandate oralmente e non scritte
È un diritto personale, ovvero che si applica secondo le tradizione della stirpe di
appartenenza
Il diritto dei vinti e vincitori è tenuto separato anche sullo stesso territorio (tranne se si
parla di un rapporto tra superiore e sottoposto).
Queste caratteristiche sono sparite nel tempo con l’acquisizione della scrittura e l’aggregamento
delle varie ‘regole’ delle stirpi.
CARATTERISTICHE SPECIFICHE:
Visigoti – 507 dC LEX ROMANA VISIGOTORUM
Franchi – Clodoveo con LEGGE SALICA
Longobardi – EDITTO DI RODRI
CARLO MAGNO:
appartiene al popolo dei Franchi; nel suo regno ha conquistato tutta l’Europa centrale (Impero
carolingio);
riformò le strutture del regno – nominò a vita dei CONTI che dovevano gestire il regno dal punto
di vista militare, civile ma anche dal punto di vista giuridico. A questi conti affiancò gli SCABINI
(giudici semi-professionali) e i MISSI DOMINICI (spesso figure religiose) che dovevano controllare
l’operato dei conti e degli scabini.
IL DIRITTO DI CARLO: La notte di Natale dell’800, Carlo venne incoronato IMPERATORE da Papa
Leone III – questo fu un evento estremamente importante in quanto segnò il legame fra l’impero e
la chiesa (l’imperatore è giustificato e garantito da un’identità divina). Con la sua incoronazione
l’impero d’occidente rinasce con il nome di SACRO ROMANO IMPERO.
Il FEUDO:
È un rapporto dal carattere personale
Il superiore ha la garanzia di un aiuto da parte del sottoposto (in guerra o in doveri
pubblici)
Il sottoposto ottiene la protezione del signore e mezzi di sostentamento (terreni per
coltivare)
Il rapporto di fiducia è il caposaldo di questa ‘istituzione’
Nel corso del tempo nascono nuovi tipi di giudici interni ai feudi stessi
IL DIRITTO COMUNE: si sviluppa fra XI e XII secolo nell’Europa centrale è riguarda l’UNITA’:
Unifica vari aspetti e rappresenta un oggetto unico del discorso giuridico europeo e tratta questo
oggetto secondo metodi e stili comuni.
FATTORI CHE PORTANO ALL’UNITA’:
Fonti: impero (CIC) chiesa (diritto canonico) – la religione cattolica ha carattere
universale e unificante nell’impero ed è l’idea di impero che unifica e rafforza, insieme alla
concezione di essere una continuazione dell’Impero Romano. – TRASLATIO IMPERI (linea
continua fra due imperi); il diritto romano prende piede spontaneamente nella società
perché è in grado di soddisfare alcune esigenze e colmare alcune lacune che il diritto
odierno non era in grado. I giuristi consultavano spesso il CIC e lo citavano espressamente
(come nel EXPOSITIO AD LIBRUM PAPIENSEM, Pavia XI); l’uso del CIC dipende anche dal
suo ritrovamento fisico.
Omogenità generale – utilizzo del latino da tutti i giuristi d’Europa, tradizione romana come
fonte di riferimento, formazione metodologica comune per i giuristi (con manuali di
retorica e logica), e l’insegnamento universitario (scole) comune.
Il CIC diventa oggeto di studio nelle università tra il XI e il XVIII (dove si sviluppa la SCIENZA
GIURIDICA); Il CIC è in contemporanea RATIONE IMPERI (sostenuto dall’impero) e IMPERIO
RATIONIS (sostenuto dalla ragione).
Passaggio graduale: intorno al XIII secolo le attività economiche e sociali si spostano nelle città e
per questo si ha la formazione di DIRITTI PARTICOLARI (regole che si sviluppano nei centri urbani e
che regolano la convivenza in essi). Questi iuras propri vengono integrati con lo ius comune.
Si ha la formazione di STATUTI – raccolta di norme ufficiali per regolare i comuni, hanno una parte
costituzionale e una parte amministrativa
SCUOLA DEI COMMENTATORI: hanno un approccio più sintetico e sistematico e il loro obbiettivo è
quello di legittimare queste nuove realtà (diritti particolari); ora lo ius comune comprende il diritto
comune e i diritti particolari ed è tale poiché comprende entrambi i tipi di diritto. Hanno un
atteggiamento realistico e non vogliono modificare il diritto ma lo prendono e lo interpretano alla
realtà. Il giurista grazie a questo procedimento è in grado di legittimare le fonti. Utilizzano nuovi
metodi e sono sorretti dalla LOGICA.
IURISDICTIO (produrre regole e applicare il diritto) – I commentatori riconoscono
l’esistenza di regni all’interno dell’impero e che questi possono esercitare gli stessi poteri
dell’imperatore al loro interno (nessuno al di sopra di essi); anche i comuni, per lo stesso
meccanismo, possono auto regolarsi;
Chi ha deciso che i comuni possono emanare statuti?
Teoria della PERMISIO: il potere è stato concesso direttamente dall’imperatore Federico
Barbarossa con la pace di Costanza
Da Sassoferrato e la iurisdictio: il potere di emanare statuti è tipica delle istituzioni
comunali, facendo riferimento con la spontaneità della nascita del diritto nei comuni
(compie un ragionamento logico).
Baldo degli Ubaldi: l’esistenza dei comuni trova risposta nel diritto naturale (così come
nasce una comunità, nasce altrettanto la sua regolarizzazione)
Teoria della PLURALITA’: fa riferimento alla proprietà, ovvero che più persone possono
avere un dominium sulla stessa res poiché una res ha più utilità per più soggetti e quindi
non si può avere un potere assoluto su una res. Dominium diretto ( che ha utilità formale –
tipo investimento); dominium utile (che traggono utilità immediata)
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Certezza/incertezza del diritto
Strumenti che rendono funzionale questo diritto: si sono tradotti sia in opere sistematiche che
riordinano gli organi del diritto (i trattati), i consilia e i giuristi; si sviluppa il fenomeno della
COMUNIS OPINIO (opinione più ricorrente), sono consulenze fatte da giuristi che diventano un
nuovo tipo di fonte che si vanno ad aggiungere alle pre-esistenti, seguendo un criterio
quantitativo. I consilia finiscono per essere da uno strumento utile per la risoluzione dell’incertezza
ad essere causa di incertezza. La comunis opinio diventa una prassi per la quale la coincidenza di
più opinione è un elemento importante per la risoluzione della controversia; si cerca l’opinione
ricorrente.
la CO diventa uno strumento fondamentale per il giudice: definisce quale norma applicare nel caso
preso in considerazione. La CO diventa anche strumento utilizzato dai consilia – è un circolo che si
auto alimenta. La CO diventa una prassi nei tribunali quando non si trova una soluzione e quindi
viene utilizzato come una legge. Quindi al criterio dell’autoritas si aggiunge il criterio quantitativo.
L’utilizzo della CO è comune in tutta Europa.
ATTIVITA’ DEI TRIBUNALI: una parte dei tribunali è succube rispetto al sistema della ‘consulenza’. I
maggiori tribunali si nutrono di una forza che esprimo attraverso la loro attività che è in grado di
produrre una giurisprudenza in grado di fungere d guida per gli altri tribunali e di orientare
l’interpretazione di altri tribunali fuori dallo stato. Hanno una forza interna ed esterna allo stato.
Questo è un fenomeno che si associa ad un potere discrezionale (arbitrium). Si sviluppa una
giurisprudenza fondamentale a causa di questo principio che viene poi riconosciuto a livello
europeo e diventa fondamentale per la risoluzione per i casi più critici.
Il giurista interprete svolge un ruolo importante.
Le corti emblematiche di questa nuova realtà interpretativa con impronta sovrannazionale hanno
acquisito una tale forza da poter esprimere un’opinione contraria a quella del governo:
il Parlamento di Parigi – organo supremo del potere giudiziario in Francia ed è uno dei più
importanti in Europa, aveva un potere sui tribunali sul territorio. Nel tempo acquisisce sempre più
potere a tal punto di poter esprimere un’opinione contraria rispetto al governo del potere. Potere
di Interinazione: è una interferenza del giudiziario nel legislativo: il P. di Parigi può bloccare
l’entrata in vigore di una norma. I membri del P erano indipendenti rispetto al governo grazie alla
finalità della carica: si acquistava e non c’era una nomina. Questo principio è caratteristico
dell’amministrazione pubblica di tuta Europa.
Tribunale Camerale dell’Impero – vertice del sistema giudiziario dell’Impero; aveva indipendenza
rispetto agli altri poteri dell’impero, le opiniones erano molto forti e molto seguite in Europa
perché venne istituito come tribunale che applica il diritto comune.
In Italia -- il Senato di Milano, il Rota di Roma e i Tribunali. Anche in Italia alcuni tribunali (come il
senato) sono riusciti a far valere in tal modo le loro opiniones da indirizzare gli altri tribunali.
I tribunali sono centri dove si interpreta il diritto e si fa circolare il diritto a livello internazionale e
Europeo.
Questi aspetti sono il ‘nuovo collante’ per il diritto europeo.
IL CASO DI VENEZIA:
Venezia è lo stato (repubblica) che si avvicina di più agli stati esterni al Sacro Romano Impero. Ha
un territorio estremamente frastagliato. Con il tempo Venezia si espande verso oriente (fino a
Cipro e per tutto il mediterraneo orientale) e verso occidente (fino al Ducato di Milano) dove però
avevano un dominio più istituzionalizzato attraverso dei patti di dedizione (deditiones: guerre che
si risolvevano con la dedizione spontanea a Venezia).
A Venezia non vigeva il diritto comune. Si regolava attraverso un DIRITTO STATUTARIO. Gli statuti
escludono il diritto comune. Questa fu una scelta molto pragmatica: non sovrappone il suo diritto
ai territori dominati, lascia che si regolino con il loro diritto. Venezia si interfaccia quindi con il
diritto comune (usato dagli stati conquistati). Sono le corti veneziane sono l’apice delle
dell’amministrazione della giustizia.
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CRISI DELLA DOTTRINA EUROPEA
L’evoluzione sociale porta una modifica al sistema delle fonti: il diritto comune viene un po’
‘allontanato’ e trova una posizione più defilata a causa della maggiore supremazia delle fonti di chi
detiene il potere. Questo è causato da motivi come lo sgretolamento dell’impero e della chiesa.
Il diritto comune viene gestito dalla scienza giuridica e non si associa più alla sovranità poiché chi è
sovrano produce un SUO diritto.
Sforzo interpretativo dei commentatori porta alla creazione di un diritto organico…
FOTO SLIDE
Il giurista cambia il suo approccio e il suo metodo nei confronti delle fonti di diritto
Si originano 3 orientamenti nella dottrina Europa:
1. Italia con MOS ITALIUS (metodo italiano) – è piuttosto conservatore e si appoggia sulla
tradizione dei commentatori
2. Francia con MOS GALLICUS IURA DOCENTI (o scuola culta) – è stato portato in francia per
un’esigenza di avere un approccio diverso ai testi, uno dei più grandi esponenti è Andrea
Alciato, qua il diritto romano non è più studiato come diritto vigente. Studiavano il diritto
romano dal punto di vista filologico e il loro scopo era quello di ripulirlo da tutte le
interpretazioni fatte in precedenza. Questo metodo prende piede poiché in francia lo stato
moderno è consolidato (tradizione locale autosufficiente) e il sistema delle fonti è sempre
più arricchito dal sovrano (è più prevalente il volere del sovrano al cic)
3. Germania con USUS MODERNUS PANDECTARUM – il diritto romano viene usato in modo
diverso (moderno), contesta che il cic sia diritto vigente ma non lo esclude dal sistema delle
fonti, cercano di trovare nuove giustificazioni per poter usare ancora il diritto romano. Il cic
può essere ancora utilizzato ma solo la parte che è concretamente utilizzata dai tribunali. il
cic è vigente solo nelle parti applicate dal tribunale, si ha quindi una recezione pratica del
cic. L’operazione che compie il giurista per scoprire le regole ancora
4. vigenti è un’operazione di osservazione della giurisprudenza, il giurista si affida alle corti
nel presentare il diritto romano che può considerarsi ancora vigente e questo porta il
giurista ad avere un’attenzione particolare verso la storia giuridica del paese per capire
quali sono state le regole utilizzate dai tribunali (focalizzati sulla STORIA e sul TERRITORIO).
Il diritto nazionale diventa oggetto di trattazione teorica, come lo era il cic. Novità visto che
l’europa si era concentrata sul cic e non sulla cultura giuridica nazionale. Si identifica quindi
un diritto nazionale. L’insegnamento del diritto nelle università tedesche cambia, infatti ora
si insegna anche il diritto nazionale, oltre che a quello comune. In Germania i tribunali
erano molto influenti.