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Gilgian nacque a Delemont nel 1894 da madre ginevrina e padre svittese in una famiglia borghese nel
pieno dell'amministazione Ringier.
Il cambiamento della Belle Epoque, se si faceva sentire nei paesi limitrofi come la Francia e la Germania,
in Svizzera era ancora una lontana utopia; per quanto il governo liberal-radicale stesse portando
cambiamenti nell'istruzione pubblica (mai conosciuta dal piccolo Gilgian visto che passò le elementari
dalle suore) e nell'amministrazione economica del paese, la società era sempre la stessa società chiusa
ottocentesca, fatta di conservatorismo e tradizione nascoste da una mentalità da finti liberali.
Per quanto la sua famiglia facesse parte di questo sistema chiuso e tradizionalista, la belle epoque si faceva
sentire in casa dall'arrivo di ospiti illustri: Igor Stravinskij, Arnold Schönberg, il giovane Enrico Caruso e
tanti musicisti illustri, i quali tuttavia rappresentavano solo indirettamente il cambiamento musicale di
inizio '900, ma che in un certo senso introducevano quell'aria di novità che in Svizzera non era ancora
arrivata.
Con la fine dell'amministrazione Ringier, iniziò un secondo governo sotto i liberali-radicali sotto la guida
di Hans Schatzmann.
Come nell'amministrazione precedente, la società rimaneva sempre la stessa, ma gli adolescenti giurassiani
si interessavano sempre di più a quelle correnti artistiche che al tempo erano già considerate obsolete: l'Art
Nouveau, il quale arrivò con il nome di "Style sapin", e gli inizi dell'Art Decò che incominciavano ad
ispirare la nuova avanguardia artistica, ma ciò che cambiò veramente la vita di Gilgian fu l'arrivo delle
opere dei grandi maestri della fotografia francese e l'inizio del cinema.
Se già la Francia agli occhi del giovane Gilgian sembrava una sorta di paradiso terrestre, quelle teorie gli
furono confermate durante l'adolescenza, la quale la passò in una scuola secondaria pubblica
incominciando a sviluppare interesse per le discipline artistiche.
Dopo aver finito le scuole superiori, potè finalmente aspirare ad entrare in un'accademia di belle arti
francese ed imparare quella disciplina che non avrebbe potuto apprendere in nessun altro modo, tuttavia
nel 1914 i suoi sogni vennero infranti dall'assassinio dell'Arciduca Ferdinando e dall'inizio della Guerra
Europea, successivamente chiamata "la 1° Guerra Mondiale".
Il governo dichiarò la Svizzera territorio neutrale, tuttavia tutto il popolo aveva paura che la guerra potesse
arrivare anche all'interno di uno qualsiasi dei cantoni, specialmente dopo l'invasione del Belgio attuata
dall'Impero tedesco. In una Svizzera logorata dalla paura, Gilgian decise comunque di non rinunciare agli
studi, e dopo diverse pressioni fatte ai genitori, si trasferì a Wald per frequentare l'Università Francese di
Berna ed imparare le arti figurative. Non era sicuramente ciò che avrebbe voluto fare nella vita, tuttavia
approcciarsi allo Style Sapin ed avere un contatto diretto con i futuri rappresentati del Bauhaus lo portò a
sviluppare un talento per la grafica pubblicitaria, per quanto la fotografia rimanesse la sua priorità.
A Wald incominciò a frequentare alcuni circoli di letterati e artisti, in particolare i grafici che stavano
anticipando il Bauhaus, tuttavia conobbe alcuni letterati e figure di spicco, tra cui Robert Grimm, uno dei
rappresentati del movimento operaio svizzero, Vladimir Lenin, il quale poi partì alla volta della Russia per
attuare la Rivoluzione d'Ottobre, Lev Trockij, ormai braccio destro fidato di Lenin, altri rappresentati del
PSI come Costantino Lazzari e Giacinto Menotti Serrati e soprattutto Rosa Luxemburg, futura
rappresentante degli Spartachisti.
Il 10 Novembre del 1918, dopo 4 anni di studi, finì il suo percorso scolastico; quella sera è ancora
impressa nella memoria di Gilgian, visto che dopo una serata di festeggiamenti, lui e i suoi compagni si
ritrovarono nella Hall dell'Hotel Beau Séjour attaccati al televisore, visto che si stava parlando di una
possibile ritirata da parte dei tedeschi. Alle 5 del mattino dell'11 Novembre, i festeggiamenti per la fine del
percorso scolastico, si trasformarono in una festa generale; gli universitari gioirono tutta la notte per la fine
della guerra insieme ad altre persone che erano rimaste fisse a guardare; non solo quel periodo di terrore
era finito, ma adesso Gilgian poteva aspirare al sogno Francese che tanto agoniava dall'adolescenza.
Lo stesso anno della fine della Guerra, tornò a Delemont per salutare un'ultima volta i suoi genitori, e poi
si trasferì a Parigi poco prima di Capodanno insieme al suo compagno d'Università Jean Crotti.
A Parigi, si affacciò subito alle nuove avanguardie artistiche e fotografiche, agli inizi del 1919 incomincia
a frequentare i Dadaisti; in questo periodo conobbe: Guillaume Apollinaire, André Breton e Max Jacob, i
quali gli permisero di avere alcuni spazi nella rivista Le Cannibale, dove incominciò a pubblicare i suoi
primi lavori di fotografia, pesantemente influenzati dal Dadaismo Francese di cui lui stesso faceva parte.
Sempre in questo periodo conobbe Francis Picabia, il quale però si stava già distaccando dal movimento
Dada, tuttavia incominciò ad avere contatti con i primi artisti che si stavano trasferendo a Parigi. Conobbe
Salvador Dalì, Man Ray, con il quale incominciò a scambiare diverse fotografie che ispirarono i suoi
lavori, e nonostante il legame con Le Cannibale, incominciò a pubblicare i suoi lavori di Grafica presso il
Littérature.
Nel 1920 inizia finalmnete la "Festa Mobile", il periodo migliore per essere un artista a Parigi. In questo
periodo non fu solamente fiorente per i suoi lavori, i quali venivano pubblicati come manifesti lungo tutte
le strade della Ville Lumiere, ma conobbe un sacco di altre figure nei circoli di letterati e anche in alcuni
circoli sportivi. Si avvicinò alla Boxe dopo aver conosciuto Ernest Hemingway, e attraverso lui conobbe il
suo migliore amico: Ezra Pound.
Ezra Pound fu la chiave di volta della sua esperienza parigina, egli gli fece conoscere un sacco di nuovi
volti dell'arte del XX secolo: Constantin Brâncuși, Jean Cocteau, conobbe il famosissimo Tristan Tzara, il
quale stava ispirando i Dadaisti di tutto il mondo con i suoi telegrammi, Erik Satie, James Joyce ed i
maesti del cubismo come Georges Braque e Pablo Picasso, ma soprattutto, conobbe l'attrice Russa Dina
Ilyn.
Il suo rapporto con Dina, fu molto particolare; inizialmente lei doveva presentarsi come soggetto di una
sua singola fotografia, ma ben presto, divenne la sua musa ispiratrice e quel rapporto professionale si
trasformò in una vera e propria relazione a lungo termine. Casa sua divenne ben presto piena di fotografie
che raffiguravano la sua compagna di vita, alcune vennero esposte al Salon des Indépendants nel 1921,
altre invece rimasero mai pubblicate.
Nel 1925, fece una pausa da quel "paradiso terrestre" e seguì Ezra Pound in Italia per documentare il suo
viaggio alla ricerca del Rinascimento Italiano e documentarlo; un viaggio per staccare la mente dal lavoro,
ma anche per trovare un'ispirazione nelle opere del passato.
Insieme ad Ezra Pound, visitò diverse città, ma la più importante per la sua vita fu: Cesena. In quella città,
in quella che sembrava una normalissima gita alla Biblioteca Malatestiana, conobbe Manlio Torquato
Dazi; quest'ultimo incominciò a guardare con interesse alla vena artistica di Gilgian, e dopo qualche
tempo, lo portò a visitare una vecchia sala rinascimentale abbandonata di quel posto, dove venne costretto,
contro il suo volere all'abbraccio.
Quelle 24 ore fatte di lunga sofferenza e confusione, lo portarono di fronte ad un nuovo mondo, quello dei
Cainiti. Inizialmente Gilgian cercò subito di fuggire da quella vita, ritornò in Francia prima del previsto, e
vi passò alcuni anni vivendosi gli ultimi momenti con Dina e con gli altri suoi amici. Dina fu poi uccisa
durante l'Invasione Tedesca della Francia.
Con l'inizio della 2° Guerra Mondiale, vide tutto il suo mondo cadere; prima la morte della sua fidanzata e
poi la distruzione di qualsiasi forma di pace; vide la guerra con i propri occhi e vide anche la follia dei sui
vecchi amici che lentamente li portava verso l'orlo del collasso. Quella situazione di guerra aveva diviso
un sacco di persone, Salvador Dalì si trovava favorevole al governo franchista ed Ezra Pound iniziò ad
impazzire condividendo idee favorevoli al fascismo. Come se non bastasse, si ritrovò nel mezzo del
conflitto interno della politica cainita; quel mondo stava diventando ormai la sua vera casa, visto che
mentre gli altri invecchiavano lui rimaneva sempre fermo ai suoi 37 anni.
Non fu mai particolarmente impegnato nella politica cainita, tuttavia la Camarilla gli stava
fondamentalmente offrendo un'ancora di salvezza, era l'unica potenza politica in grado di fornirgli
sicurezza in un momento difficile, e per questa ragione si trasferì prima a Torino, godendo della protezione
della Camarilla locale.
Quando la guerra finì la sua vita non migliorò particolarmente, la sua vita era stata totalmente cancellata, e
già in quegli anni dovette a volte soccombere alla sete di sangue cadendo in disperazione tutte le volte che
si ritrovava a farlo. Cercò di mantenere una sorta di normalità, ma tutti i suoi amici stavano piano piano
scomparendo, primo tra tutti Ezra Pound.
Dopo la fine degli anni '50, Gilgian passò il tempo a sperimentare i nuovi metodi della fotografia; quella
passione non finì mai, anzi, il suo appartamento a Torino è diventata una collezione di veri e propri cimeli
storici, e lui aveva continuato a lavorare come grafico pubblicitario anche negli anni successivi con
numerosi nomi falsi e pseudonimi e con cambi di look che si limitavano a seguire la moda del tempo.
Nel 1972, si recò a Venezia nel luogo dove il vecchio scrittore e compagno d'avventure stava vivendo i
suoi ultimi attimi di vita. Gilgian naturalmente non fu riconosciuto, Ezra era talmente vecchio e poco sano
di mente che non riusciva a ricollegare il suo volto a quello dell'amico fotografo; Gilgian gli raccontò della
sua vita dopo l'incontro con Manlio Dazzi a Cesena, descrivendogli la sua vita senza Diana, senza le
strambe affermazioni di quel folle di Dalì e senza tutti quegli amici che avevano reso l'esperienza parigina
indimenticabile. A distanza di anni Gilgian voleva ricordarsi quei tempi della Festa Mobile, e voleva dare
un ultimo saluto a quell'uomo che aveva più di tutti reso quei 7 anni indimenticabili.
Non gli fu concesso di partecipare al suo funerale, tuttavia rimase lontano a guardare la tomba dello
scrittore venire sepolta.
La mancanza di Diana si faceva sentire, così come la fame, perciò incominciò a cacciare intraprendendo
incontri occasionali con ragazze che gli somigliavano.
Quegli anni continuavano a tormentarlo e vedere con i suoi occhi la fine dell'amico Ezra continuavano a
fargli percepire quel vuoto, il quale poteva essere riempito solamente da ciò che veramente non lo aveva
mai abbandonato fino a quel punto, la fotografia.
Incominciò a lavorare nelle riviste d'alta moda conoscendo persone del calibro come: Giorgio Armani e
Gianni Versace.
Continuò a cambiare pseudonimo fino al 2021, ora con la sua nuova identità: Claudio Allard, continua a
fare il fotografo per alcune riviste d'alta moda indipendenti lavorando ad eventi d'alta moda. La Camarilla
continua ad essere un semplice rifugio nel mondo dei Cainiti e continua a cercare in una di quelle donne
che possa in qualche modo sostituire Diana in tutto e per tutto. Ogni tanto, gira per il mondo per rendere
onore ai vecchi amici della Festa Mobile visitando le loro tombe e sfogandosi con loro dei suoi problemi,
parlando in francese esattamente come quando erano tutti più giovani.
Nascita
Definire il tuo Sire, Manlio Dazzi, ma conosciuto nel mondo Cainita come Sir Jean de la Fontaine, Ancilla
del Clan Toreador, Duca di Forlì, figlio legittimo di Monsieur Axel Allant, Principe di Nizza, come un
degno sire sarebbe veramente un insulto per ogni singolo membro della Camarilla, volubile e annoiato
come una signorinella di borgo credeva fermamente che nella sua corte ogni tipo di arte dovesse essere
presente e il suo progetto di togliere a Firenze il primato nelle arti aveva te come soluzione chiave: difatti
serviva un fotografo, tu esegui, senza troppo discutere gli ordini, presentando le tue opere di fronte a
svariate mostre private, ma le tue parole valevano poco di fronte alle secolari fila del Clan della Rosa.
Sdegnato dal trattamento a cui vieni quasi ogni notte sottoposto, di umiliazione pubblica e come mero
strumento per far brillare il tuo sire nelle serate di gala, quindi sfrutti il momento per richiedere di tornare a
Parigi, che fu accolto come un semplice capriccio da accontentare per migliorare ed affinare la tua stessa
arte.
Parigi
Parigi durante la Seconda Guerra Mondiale era un incubo per il Clan: François Villon, il Principe
Imperiale di Parigi (La cui influenza si spande così tanto da farlo ora definire Principe di Francia) si stava
scontrando contro le nascenti cellule degli Anarchici Brujah, alleato storico di uno dei più potenti membri
del Clan Nosferatu, stava conducendo una delle più grandi controffensive della Storia Cainita, in un
mondo che sembrava stare per distruggersi sotto i tuoi stessi piedi: in quel periodo ricevi la visita di una
donna bellissima, lunghi capelli neri, la quale ti invita in un caffè per discutere di “Questioni personali”, si
presenta come “Juste une Rose”, “Solo una Rosa”, inizia a farti domande su Forlì, sul tuo Sire, su cosa
stesse succedendo e sul motivo per cui tu fossi a Parigi, a differenza di ciò che normalmente dovrebbe
avvenire non solo non ti preoccupi minimamente di queste domande ma rispondi immediatamente,
dicendole tutto ciò che tu sai, pendi dalle labbra di quella donna, la quale alla fine del tuo sproloquio su
come tu effettivamente volessi solo proseguire la tua vita da artista ti da una risposta molto semplice ma
che ti colpisce personalmente: “Giovane Neonato, verranno tempi molto più duri di questo, ma non
dimenticare mai che prima di essere un Vampiro tu sei un artista, ricordati che le rose sbocciano solo in
primavera, e che forse dovrai aspettare secoli prima che giunga la tua.”
Come termina la discussione e ti congedi dalla donna cadi in una sorta di stato paranoico, restando
convinto che ti avrebbero presto cacciato da Parigi per chissà quale motivo, ma ciò non succede, fino a
quando non decidi di tornare nella fine degli anni '30 al Ducato da cui venivi, richiamato dal tuo Sire.
La Caduta di Forlì
Era appena finita la guerra e l'assetto politico italiano era nettamente cambiato, ma il tuo Sire no, ciò che
era diventato ora un Principato, il Principato di Forlì-Cesena, era diventato una sorta di distorto luogo in
cui non si stava vivendo altro che la gratificazione di una ritornata bellezza nel mondo, erano scampati
all'Apocalisse, e stavano abbassando la guardia.
Non fosti stupito quando vidi il Principato preso dagli Anarchici in risalita da Perugia, le forze di Demetra
Callistri stavano falciando l'intera Italia, e il tuo Principe era dalla parte sbagliata del tavolo, si dice che era
scomodo al molto più influente Principato di Ravenna, vostro vicino, assieme al fatto che fosse in aperte
ostilità con il Principato di Firenze non fece altro che produrre una vera e propria catastrofe... Soprattutto
visto il fatto che il tuo Sire, pur di salvare la pelle, dichiarò che ovviamente credeva nella causa Anarchica,
e cedette sostanzialmente il Principato, causando la cattura di diversi membri della Camarilla presenti. Tu
eri libero, e liberamente te ne sei andato a Ravenna, dove hai raccontato la situazione alla corte Toreador
di Ravenna, allo specifico al Maestro delle Arpie locale, il quale ti organizza un viaggio verso il Principato
di Torino, dove servirai per qualche periodo in maniera da non farti ricevere attacchi dal tuo Sire.
Torino
Beh, ora non sei solo un vampiro e non sono solo praticamente morti tutti quelli che consideresti come
amici, in più reputi la Corte Torinese come una delle cose più noiose che tu abbia mai avuto l'”Onore” di
sostenere nella tua non vita, continui a proseguire nella ricerca della tua arte, isolato rispetto al resto della
società cainita, che a Torino ti da la considerazione nulla che un po' hai sempre voluto, Da Casale, il
Principe Tremere, sembra non tenere molto alle Rose, e tu ottieni grazie ai tuoi contatti con il Clan
Ventrue degni lavori da grafico, anche se sei sempre in secondo piano nelle dinamiche cainite, venendo
sempre mosso da Ancille abbastanza scaltre da riconoscere il tuo lavoro.
Milano
Milano dopo il tradimento di Giangaleazzo Visconti e la conversione alla Camarilla era divenuto un punto
cardine dove confluivano diversi neonati da ogni dove, guidati dal poter far parte del nuovo Principato.
Giungi lì principalmente poiché vedi una possibilità di crescere, a differenza di Torino e grazie ad una
alleanza che formi con un giovane neonato di Ravenna: Carmelo Bene. Il Clan Toreador di Milano risulta
nettamente più accogliente del previsto, per quanto più debole: il vostro primogenito dei tempi, tale Raul,
conferiva una guida netta: prendere possesso di quante più influenze mortali possibile e ramificare
capillarmente l'influenza delle rose lungo tutto il territorio Milanese, mentre le vittorie del Clan Gangrel ne
aumentavano i confini. Carmelo Bene aveva mantenuto la promessa: vieni direttamente messo in contatto
con le grandi Case di moda, con cui entri in contatto immediato e su cui inizi a fare una vera e propria
fortuna: il Principato di Milano era nettamente più eccitante e Raul ti stava effettivamente ad ascoltare, per
quanto preferisse che tu gli parlassi in francese era poco interessato all'utilizzarti come strumento ma più al
portare prestigio al Clan, e il Clan iniziava ad averti a cuore, in un atmosfera che non contava molto ad
anzianità e a strani accordi subdoli ma solo al talento.
Raul
La figura del Primogenito Toreador è sempre stata una figura molto misteriosa, sempre pronto a dispensare
consigli e ad ascoltare i tuoi fratelli era un tizio dalla pelle scura e i capelli lunghi, spesso vestito con una
semplice giacca di jeans e la rosa tenuta tra i capelli sembrava sempre essere il più umano tra di voi, cosa
che ovviamente gli attirava svariati nemici, che pretendevano la sua posizione, visto che era anche
divenuto Arpia del Principato grazie ad un fruttuoso servizio sotto Pompeo Litta, un altro membro del
Clan lontano dalle vostre dinamiche. Tutti coloro che ambivano alla sua posizione guardacaso venivano
spesso trovati colpevoli di vari metodi “Non convenzionali” per finanziare i propri progetti e di
conseguenza screditati pubblicamente da Raul, che sebbene facesse ridere quando parlava l'italiano
nessuno sembrava discutere con le sue parole, che spesso parevano provenire da un saggio anziano, e non
da un Primogenito. Assieme a lui era sempre presente una tale Ambra Vespucci, la sua frusta e intuisci
anche dagli sguardi che si tiravano, amante. E' inoltre notabile il fatto che fosse evidentemente in rapporto
con il Pavone in un modo o nell'altro, dopotutto quasi tutte le Rose lo sono, ma lui ne sembrava quasi
amico, ed in un Simposio nei Primi anni 2000 lo dimostra ripetutamente, mentre Raul viene confermato
Pupillo del Pavone in persona. E' stato primogenito per molto, moltissimo tempo, fino alla sparizione di
Giangaleazzo e alla assunzione al potere di Dal Verme.
Fino ad allora le egemonie erano salde e le influenze di Alta Società (Di cui tu e Carmelo eravate
protagonisti), Politica, Finanza, Burocrazia, Media (Tenuta da Ambra stessa) e di Occulto erano in mano al
Clan della Rosa, non capisci come Raul avesse tra le dita tutte le informazioni inerenti l'Occulto né il
perché gli interessassero tanto, ma il clan stava vivendo un momento di grande ricchezza, economica e
politica, nessuno dubitava le parole del vostro Primogenito, e sembrava anche felice dell'Arrivo del nuovo
Sceriffo, che pare fosse una sua vecchia amica, oltre alla Frusta Tremere, che si è visto abbracciare come
se fossero amici di vecchia data.
Ambra Vespucci viene distrutta nel suo rifugio nel 2006, tutto cambia. Raul non si presenta più agli Elisei,
nessuno riesce più a contattarlo, rapidamente se ne perdono le tracce, tra gli ultimi che hanno sue notizie il
Maestro delle Arpie e Carmelo Bene, i quali custodiscono gelosamente le ultime parole che rivolge loro.
Non si sa cosa abbia causato la distruzione di Ambra, si sa solo che da allora vi era un enorme buco di
potere, che nessuno sapeva come riempire.
Dal Verme richiede l'elezione di un nuovo Primo Toreador, ma nessuna Rosa si sente pronta a ricoprire il
ruolo, i Toreador non vengono rappresentati da nessuno per diversi anni, fino al 2014, quando ormai gran
parte dell'influenza e della forza Toreador era andata scemando, soprattutto vista la perdita di Media ed
Occulto, quando due membri del Clan della Rosa si propongono, uno offerto da Dal Verme stesso, Giorgio
Moravia, serio, ligio, rappresentava aria fresca per il Clan ma era ciò che più era di lontano dalla guida di
Raul. Dall'altra parte Carmelo Bene, il quale si è proposto all'ultimo, scambiando sguardi rapidi con il
resto del Clan, sostenendo che: “Mi spiace molto per le mie prossime parole, Messer Dal Verme, e spero
che non vi offendiate per le parole di questo semplice Neonato, ma sostengo che il Clan della Rosa debba
essere rappresentato dalla scelta delle Rose. Spero di essere una buona scelta.”
Le votazioni durano molto tempo, con diversi contatti con altri clan, e mentre Moravia si è preoccupato di
ingraziarsi il Clan Lasombra Bene ha pensato che doveva puntare a chi realmente poteva aiutarlo: si è
rivolto al Clan Nosferatu ed al Clan Malkavian, coloro che potevano con uno schiocco di dita manovrare
quantitativi impossibili di informazioni.
La scelta inizialmente lascia perplessi, mentre Dal Verme giudicava in silenzio, in pochi colpi Bene aveva
ottenuto amici in punti strategici della società Milanese, tutti che volevano dalle retrovie un nuovo
rappresentante, una nuova rosa che potesse dare lustro alla Camarilla Milanese senza mezzi termini, ed il
fatto che avesse avuto le palle di giocarsela con il Principe stesso in questa scommessa aveva persino
interessato il Clan dei Filosofi.
La sua ribalta viene giocata alle elezioni, dove la maggioranza vota proprio Bene, ammaliata da un ritorno
dei tempi di Raul e dell'alleanza con i Filosofi, Moravia diviene sua frusta, o forse sarebbe meglio definirlo
suo servo, visto che Bene si è ben preoccupato di umiliarlo pubblicamente durante il suo discorso.
Dal Verme ammira onestamente, dal suo cuore di pietra, quel Neonato che era giunto fino al Primogen, e
che ora siede al tavolo delle trattative, e gli anni successivi andranno a dimostrarlo.
Le ultime notti
L'alleanza di Bene con il Pavone era ovvia, che di conseguenza permette anche a te, senza Sire, di avere in
qualche modo un contatto alle sfere alte della Camarilla, sai che il Pavone non screditerebbe mai una rosa,
ne andrebbe della sua autorità, che continua a gareggiare di fronte al Principato Fiorentino di De' Pazzi,
Carmelo tra il 2014 e il 2019 guida il clan ad una ribalta senza pari: Si prende Alta società, si prende
Burocrazia e frega ai Tremere le influenze universitarie, mentre continua ad ascoltarti nelle tue idee: la sua
posizione è nota nel principato come quella di maggiore finanziatore di Dal Verme, infatti ingenti milioni
vengono messi nelle casse del Principato sotto suo nome, ingrassando le sue tasche di favori e permettendo
alla Rosa Milanese di collezionare le proprie prime coccarde dopo diverso tempo.
Il Lockdown causa un forte rallentamento delle azioni del Clan, Carmelo ti consiglia il torpore, prima di
riprendere le attività del Clan, visto che non si è mai sentito l'Inquisizione sul collo come finora, che tu
segua o meno il suo consiglio, l'inattività è ciò che segna gli ultimi due anni, i soldi diminuiscono ma Bene
fa in modo di tenervi informati sulla situazione.
E infatti è proprio lui ad invitarti al primo Eliseo Milanese dopo fin troppo tempo, in una lettera profumata
accompagnata da una rosa. “Ricordati di indossarla” sono le parole che chiudono la missiva mentre tu inizi
a pensare a come uscire dal tuo rifugio.
Frenesia, Sempre inquadrati (Rabbia): Sei abituato a vedere il mondo da dietro un obiettivo, ma a
sapere sempre tutto ciò che ti circonda, in caso ti trovassi mai in una condizione dove ti trovi costretto a
non poter vedere la Bestia tenterà di uscire per liberarti da quella costrizione.
Umanità: 7