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LE FACCIATE VENTILATE

FACCIATA VENTILATA

Sistema di rivestimento
Si i i esterno caratterizzato
i dalla
d ll presenza di una intercapedine
i di
interposta tra lo strato di finitura e la tamponatura dell’edificio, all’interno della
quale è collocato un isolante termo-acustico

Normativa vigente:

Norma UNI 11018 del 2003


“Ri ti
“Rivestimentiti e sistemi
i t i di ancoraggioi per facciate
f i t ventilate
til t a montaggio
t i meccanico.
i
Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione. Rivestimenti lapidei
e ceramici”.

Si rimanda a sue future estensioni, o a norme successive per la trattazione dei


rivestimenti in altri materiali.

Isolante termo-acustico nell’intercapedine Coibentazione a cappotto


Camera d’aria posta in comunicazione con l’esterno
- opportuna progettazione dei giunti tra gli elementi di rivestimento
- introduzione di prese d’aria in basso e in alto

effetto camino
flusso d’aria ascendente che determina una ventilazione naturale fra il rivestimento
esterno e la parete interna.

La UNI 11018/2003 al paragrafo 3, “Terminologia”, distingue:


- facciata microventilata
- facciata ventilata

FACCIATA MICROVENTILATA
«parete opaca di facciata in cui il rivestimento esterno è costituito da elementi di
varia fattura, messi in opera a secco tramite dispositivi di sospensione e fissaggio di
tipo meccanico, ill cui lato
l nascosto rimane separato dal
d l ffronte di
d parete retrostante
(sul quale può trovarsi un pannello termoisolante) tramite un’intercapedine sottile,
la quale ha uno spessore comunque sufficiente a interrompere la continuità fisica tra
il rivestimento esterno e gli strati della parete»
FACCIATA VENTILATA
«tipo di facciata a schermo avanzato in cui
l’intercapedine tra il rivestimento e la parete è
progettata in modo tale che l’aria in essa presente
possa fluire per effetto camino in modo naturale e/o
in modo artificialmente controllato, a seconda delle
necessità stagionali e/o giornaliere, al fine di
migliorarne
g le prestazioni
p termoenergetiche
g
complessive»
PRESTAZIONI IGROMETRICHE

PIOGGIA

VAPORE ACQUEO
Q
PRESTAZIONI TERMICHE

ESTATE INVERNO

In estate una buona parte della radiazione solare viene


riflessa; della parte assorbita solo una piccola parte viene
trasmessa all'interno dell'edifici, in quanto una parte di
radiazione solare viene smaltita tramite l'intercapedine
MONTAGGIO A SECCO

- Rapidità di posa in opera


- Facilità di manutenzione
- Possibilità di riciclo dei materiali

INTERVENTI RETROFIT : interventi di rigenerazione di edifici esistenti

Estetico
Energetico
STRATI FUNZIONALI

Muro perimetrale
M i l o tamponamento esterno ddell’edificio.
ll’ difi i
Strato di regolarizzazione
Strato isolante
Strato di ventilazione St t iisolante
Strato l t
Sottostruttura di ancoraggio
Dispositivi
p di ffissaggio
gg Strato di
Paramento esterno ventilazione
Accessori Paramento esterno

Sottostruttura e
dispositivi
p di
fissaggio

Muro o tamponatura
perimetrale

Strato di
rivestimento interno
MURO PERIMETRALE O TAMPONAMENTO ESTERNO DELL’EDIFICIO.
La parete ventilata può essere applicabile:
- ai muri portanti o agli elementi dello scheletro portante;
- a semplici elementi di tamponamento.
Applicazione a tamponamenti:
valutare le caratteristiche di resistenza di questo strato funzionale (materiale
impiegato,
p g , procedimenti
p costruttivi,, ecc.)) e le sue capacità
p pportanti “secondarie”;;
scegliere opportunamente la soluzione progettuale più adatta.
La natura degli elementi costruttivi perimetrali dell’edificio orienterà verso il sistema
di ancoraggio più appropriato.

STRATO DI REGOLARIZZAZIONE
IIn genere uno strato di malta,
l didistribuito
ib i uniformemente
if sulla
ll muratura edd utilizzato
ili
nei casi in cui sia necessario ridurre le irregolarità superficiali di quest’ultima
STRATO ISOLANTE
Costituisce un vero e proprio “cappotto”
cappotto isolante attorno all’edificio
all edificio.
Realizzato da pannelli o materassini coibenti ben accostati l’uno all’altro, applicati
alla muratura a colla oppure attraverso tasselli meccanici.
Lo spessore è variabile a seconda del materiale impiegato (tra i 3 ed gli 8 cm).
I ppannelli isolanti sono realizzati in fibre vegetali,
g , in materie p
plastiche cellulari e in
fibre minerali

fibre vegetali

sughero
materie plastiche cellulari

polistirene espanso polistirolo espanso


fibre minerali

llana di roccia
i
in materassini
o in pannelli

lana di vetro in
materassini o
in pannelli
I pannelli isolanti devono possedere precise caratteristiche prestazionali:

- incombustibilità: l’effetto camino della camera d’aria ventilata in caso d’incendio


favorisce la propagazione delle fiamme

- idrofilia: quando il paramento esterno non scherma completamente i pannelli


rispetto all’acqua piovana (posa a giunto aperto)

- traspirabilità: per assicurare lo smaltimento del vapore acqueo dall’interno e


impedire fenomeni di condensa

- resistenza a sfibramento: il pannello isolante col passare del tempo non deve
sfibrarsi o sbriciolarsi

- resistenza alla formazione di muffe: per mantenerne sempre elevate le


prestazioni termiche
STRATO DI VENTILAZIONE
Intercapedine tra le pareti perimetrali dell
dell’edificio
edificio e il
paramento esterno
Assicura un continuo ricircolo dell’aria, dal basso verso l’alto
Per garantire la ventilazione è necessario predisporre
opportune aperture di presa e scarico d’aria poste alla base e
alla
ll sommità
ità della
d ll parete
t
Per ottimizzare l’effetto del flusso d’aria il suo spessore dovrà
essere compreso in genere tra i 5 ed i 7 cm
Se è meno di 5 cm si ha una facciata microventilata (interessa solo porzioni
fra un giunto e l'altro), se è più di 7 cm si generano moti convettivi, che
trasmettono il calore
SOTTOSTRUTTURA DI ANCORAGGIO
Collega con vincolo meccanico
Collega, meccanico, il rivestimento alla struttura dell
dell’edificio
edificio
Deve reggere il peso del paramento esterno
Assorbe le tolleranze di costruzione
Costituita generalmente da profili e telai in lega di alluminio o acciaio inox
La scelta
L lt ddella
ll ti
tipologia
l i di struttura
t tt dda utilizzare
tili e il suo dimensionamento,
di i t devono
d
essere effettuati tenendo conto:
- del peso del materiale utilizzato come rivestimento
- delle caratteristiche dell’edificio
- delle particolarità del sito (ambiente marino o industriale oppure zone
caratterizzate da forti escursioni termiche))
- delle condizioni climatiche a seconda dei vari periodi dell’anno (spinta del
vento, piogge ecc.)
È ancorata direttamente
di alla
ll muratura o aglili elementi
l i dello
d ll scheletro
h l portante
attraverso tasselli meccanici (a espansione) o chimici (con uso di resine chimiche
espandenti) a seconda delle caratteristiche della muratura stessa
Tasselli meccanici
Tasselli chimici

Nel caso di laterizi forati la resina e il bullone vengono posti in un'apposita "calza"
DISPOSITIVI DI FISSAGGIO
Collegano il rivestimento alla sottostruttura
Hanno il compito di sorreggere gli elementi di rivestimento, consentendo loro di
essere collegati alla struttura di ancoraggio in maniera autonoma, garantendo anche
la regolazione in tutte le direzioni
I sistemi di fissaggio possono essere suddivisi in due gruppi:
- di
d tipo isostatico, quando
d per ognii elemento
l di rivestimento
i i sono previsti
i i puntii di
fissaggio in numero minimo e sufficiente a garantirne la stabilità (è il caso
dell’ancoraggio con quattro perni)
- di tipo iperstatico, quando i componenti del paramento sono fissati in modo diffuso
alla struttura portante di facciata
I due
d gruppii sii differenziano
diff i essenzialmente
i l t per lle modalità
d lità di collegamento:
ll t
puntiforme il primo, diffuso il secondo. La semplicità di applicazione e il costo più
contenuto dei sistemi di tipo isostatico fanno sì che essi siano quelli maggiormente
impiegati per la realizzazione di facciate ventilate

I sistemi di ancoraggio possono essere inoltre classificati in:


- Sistemi
S puntiformi
f
- Sistemi a sottostruttura planare (lineari o continui)
Sistemi puntiformi

- Zanche
Sistemi puntiformi

- Zanche
Sistemi puntiformi

- Staffe
Sistemi puntiformi

- Staffe
Sistemi a sottostruttura planare - lineari
Sistemi a sottostruttura planare - lineari
Sistemi a sottostruttura planare - lineari
Sistemi a sottostruttura planare - lineari
Sistemi a sottostruttura planare - lineari
Sistemi a sottostruttura planare - continui Con i profili si può avere anche il montaggio su
laterizi forati
- Con profili e piattine
Sistemi a sottostruttura planare - continui
- Con profili continui
Sistemi a sottostruttura planare - continui
- Con profili continui
Sistemi a sottostruttura planare - continui
- Con spinotti
Sistemi a sottostruttura planare - continui
- Con clips
Sistemi a sottostruttura planare - continui
- Con tasselli sul retro della lastra
Sistemi a sottostruttura planare - continui
- Con tasselli sul retro della lastra
PARAMENTO ESTERNO
Protegge ll’edificio
edificio dagli agenti atmosferici
Contribuisce ad assicurare il buon funzionamento termico ed acustico
Caratterizza dal punto di vista estetico ll’intera
intera facciata

Il materiale utilizzato deve soddisfare una serie di requisiti tecnici ed estetici:


- antigelività;
ti li ità
- elevato carico di rottura e resistenza a flessione (sollecitazioni dovute alla spinta del
vento sia in pressione che in depressione)
- incombustibilità
- tenuta all’acqua (duratura protezione agli strati sottostanti)
- alta resistenza all’aggressione
gg chimica (smog,
( g, piogge
p gg acide ecc.))
- basso rapporto peso/superficie rivestita
- bassa conducibilità termica, cioè buona capacità di isolamento termico
- inalterabilità nel tempo (sia aspetti strutturali che cromatici)
- elevata pulibilità
ACCESSORI
Scossaline sagomate:
poste alla sommità del rivestimento, hanno il compito di impedire l’ingresso di acqua
nello spazio tra paramento esterno e muratura, pur consentendo il passaggio dell’aria.
Griglie di ventilazione:
poste alla base della facciata, impediscono l’ingresso di piccoli animali all’interno
dell’intercapedine.
p
MATERIALI UTILIZZATI PER IL RIVESTIMENTO ESTERNO:
Legno
Laterizio
Materiali ceramici
Materiali metallici
M t i li sintetici
Materiali i t ti i
Pannelli compositi
Pietra
Legno
In alcune aree geografiche (in Italia,
Italia Liguria e zone alpine; all
all’estero
estero, regioni
atlantiche del Nord Europa) era abbastanza diffusa la ventilazione all’interno delle
chiusure verticali e delle coperture. Sono numerosi infatti gli edifici in cui si può
notare la presenza di intercapedini ventilate
ventilate, ricavate dietro ai tipici rivestimenti in
listelli di legno, applicate ad ossature di legno a loro volta fissate alle pareti esterne
Laterizio
Materiale recentemente rivalutato grazie allo sviluppo di nuovi processi di
produzione degli elementi (per estrusione e trafilatura) e di innovativi sistemi di
applicazione
- Citè Internazionale, Lione – Renzo Piano Building Workshop – 1995
g
Particolare è la soluzione d’angolo risolta utilizzando un unico elemento estruso forato
inserito tra due montanti in alluminio disposti su ciascuno dei due lati convergenti
- Nuova sede de “Il Sole 24 ore”, Milano – Renzo Piano Building Workshop – 2005
pp vetro con proprietà
Involucro in doppio p p “selettive”,, con sistema di filtraggio
gg e/o oscuramento
realizzato con tende a rullo in pvc armato con fibre di vetro termosaldate che scorrono su cavi
di acciaio inox azionate elettricamente.
Otto torri di collegamento verticale (con 2 scale e 4 ascensori) rivestite con tavelle estruse di
laterizio, agganciate a montanti e fasce marcapiano in alluminio estruso
Materiali metallici
Attualmente, grazie ai nuovi processi di produzione,
Attualmente produzione sono disponibili diversi tipi di
semilavorati: lastre, nastri, scandole, lamiere ondulate o grecate, doghe e cassette

Lavorazione e tecniche di posa in opera

- Agraffatura
Procedimento di aggraffatura semplice per coperture

1 2

3 4
Posa in opera di nastri o lastre a giacitura orizzontale
Posa in opera di nastri o lastre a giacitura verticale
Posa in opera di cassette
Posa in opera di scandole
Posa in opera di scandole
Posa in opera di doghe a giacitura orizzontale
Posa in opera di doghe a giacitura verticale
Materiali metallici
RAME
Usato da secoli soprattutto per le coperture, è dotato di ottima resistenza nel tempo.
Le superfici in rame esposte all’aria formano uno strato di ossido protettivo che si
evolve nel tempo
tempo, e finisce per conferire al materiale la sua caratteristica patina
verde.
Attualmente, grazie ai nuovi processi di produzione, sono disponibili diversi tipi di
semilavorati
il ti (lastre,
(l t nastri,
t i scandole,
d l lamiere
l i ondulate
d l t o grecate,
t doghe
d h e cassette)tt ) e
di finiture superficiali:
Finitura naturale (classica)
Presenta il caratteristico aspetto lucido che, con l’esposizione agli agenti atmosferici,
si ossida formando una patina di tonalità prima bruna e successivamente verde
Finitura pre-patinata
Con l’impiego di uno speciale procedimento industriale termo-meccanico-chimico,
le lastre in rame vengono patinate in verde su di un lato. Lo strato di ossido ha
origine dal rame stesso, così come avviene in natura.
Nastri
Scandole
Lamiere ondulate Doghe
Cassette
Materiali metallici
ALLUMINIO
La sua produzione industriale avviene da poco più di 100 anni. Le sue peculiarità
sono: leggerezza (circa 1/3 dell’acciaio), durata (in quanto la naturale pellicola di
ossido che si forma sulla sua superficie lo protegge dalla corrosione atmosferica)
atmosferica),
lavorabilità (può essere modellato, colato, presso fuso, forgiato, laminato, estruso,
piegato), riciclabilità (con un costo energetico pari a 1/20 di quello necessario per la
sua prima
i fusione).
f i )
In alluminio vengono usualmente prodotti pannelli sandwich, lastre, lamiere ondulate
o grecate, doghe e cassette
- The Sphinxes, Huizen (NL) – Willem Jen Neutelings – 2003
p
Complesso residenziale costituito da 5 edifici con 13 appartamenti
pp ciascuno. L’involucro è
costituito da lastre nastriformi in alluminio laminato verniciato, collegate con la tecnica
dell’aggraffatura
- Industrial Theatre, Glasgow – Norman Foster – 1997
L’involucro è costituito da otto ggusci sovrapposti
pp in ppannelli pprefabbricati in calcestruzzo
montati su telai in acciaio e rivestiti interamente con doghe profilate in alluminio, fissate alla
sottostruttura mediante speciali. Questo sistema garantisce una tenuta ermetica del giunto
Materiali metallici
ZINCO-TITANIO
I primi utilizzi applicativi del titanio risalgono agli anni trenta, e riguardano il settore
militare (carri armati, sommergibili, aerei, ecc.).
Successivamente grazie alle loro proprietà meccaniche e all
Successivamente, all’ottimo
ottimo rapporto
resistenza/peso specifico, le leghe di titanio sono sempre più utilizzate nell’industria
navale, aeronautica, aerospaziale e automobilistica.
L peculiarità
Le li ità sono: bassa
b densità,
d ità elevata
l t resistenza
it alla
ll corrosione,
i all’abrasione
ll’ b i e
ai raggi UV, elevata inerzia termica, buona lavorabilità e saldabilità, riciclabilità.
Il Titanio si utilizza sotto forma di lega insieme a Zinco e Rame. Con questa lega
vengono realizzati semilavorati di varia dimensione e forma: lastre (piccole e grandi
“scaglie”), doghe, lamiere ondulate o gracate, elementi scatolati (“cassette”), prodotti
con finitura superficiale
p lucida o p
prepatinata
p
- Museo Ebraico, Berlino – Daniel Libeskind – 1999
g
Ha una forma irregolare a zigg zag
g , esplosione
p simbolica della stella di David.
È in calcestruzzo armato, rivestito a facciata ventilata con finitura in lastre in lega di zinco-
titanio, dello spessore di 8 mm, collegate verticalmente tramite sistemi di aggraffatura
- Torre per uffici, Collegno (TO) – Frlan & Jansen – 2000
p
Presenta una facciata molto articolata con alternanza di superfici opache,
p , superfici
p vetrate e
vuoti. Le parti opache della facciata sono rivestite a facciata ventilata con doghe in zinco-
titanio collegate alla sottostruttura mediante elementi di fissaggio in alluminio estruso
Pannelli compositi con supporto resistente honeycomb
Pannelli laminati dotati di elevata leggerezza
Semilavorati di peso modesto con l’aspetto estetico del materiale lapideo
Lo spessore del materiale naturale di finitura è ridotto a pochi millimetri
millimetri, da un
minimo di 4 a un massimo di 8
Le lastre sottili sono incollate su supporti
pp di varia natura (alveolare
( in alluminio o in
materiale plastico speciale), irrigiditi da uno o due strati di fibre di vetro e/o di
particolari resine
Pannelli compositi con supporto resistente honeycomb
Pannelli compositi con supporto resistente honeycomb
Pannelli compositi con supporto resistente honeycomb
Pannelli compositi con supporto resistente honeycomb
Pannelli compositi con supporto resistente honeycomb
Pannelli compositi con supporto resistente honeycomb
Pannelli compositi con supporto resistente honeycomb
Pannelli compositi con supporto resistente honeycomb
BIBLIOGRAFIA

F. Bazzocchi, Facciate ventilate


A Lucchini,
A. Lucchini Le pareti ventilate.
ventilate Metodologie di progettazione e messa in opera di
materiali e componenti
G. Sciuto, La pietra lavica nell’Architettura, Capitolo 5
G Sciuto,
G. S i t I rivestimenti
i ti ti lapidei.
l id i Modernità
M d ità nellall tradizione,
t di i C it li 1 e 2
Capitoli
Norma UNI 8979, Pareti perimetrali verticali – Analisi degli strati funzionali
Norma UNI 7959, Pareti perimetrali verticali – Analisi di requisiti
Norma UNI 11018/2003, Rivestimenti e sistemi di ancoraggio per facciate ventilate
a montaggio meccanico. Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la
manutenzione. Rivestimenti lapidei
p e ceramici

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