Eubatteri Archeobatteri
I batteri
Organismi unicellulari di piccole dimensioni (1-10mm), possono associarsi
in filamenti o formare piccoli ammassi di cellule
Strutture tridimensionali
o agglomerati
Forma dei batteri: Cocchi
Gram+ Gram-
Colorazione di Gram
La colorazione di
Gram è il più importante
metodo di colorazione batterica
differenziale, definita così perché
non colora in maniera uguale
tutti i tipi di cellule.
Il preparato contenente i
batteri viene trattato con:
-cristalvioletto
- mordenzatore (soluzione di
iodio e ioduro di potassio in
acqua) una sostanza che
permetta al colorante di
legarsi in maniera stabile al
substrato
- decolorante (alcol etilico o
acetone)
- colorante che può essere la
fuxina o la sufranina
-di decoloranti.
Gram-positivi: i batteri appaiono Gram-negativi: i batteri sono
colorati in violetto perché il decolorati e pertanto assumono
decolorante non è riuscito a la colorazione del secondo
rimuovere il complesso colorante utilizzato, quindi
cristalvioletto-iodio da queste cellule appaiono rossi
L’idrofobicità della parete cellulare è alla base della caratteristica Gram-positività: mentre il
cristalvioletto e lo iodio veicolato dalla soluzione di Lugol riescono a penetrare nella cellula
attraversando la parete cellulare grazie alla loro idrofilia, il complesso colorante-iodio che si
forma all’interno della cellula assume caratteristiche idrofobiche che non gli consentono di
riattraversare la parete cellulare per essere estratto dalla cellula anche in presenza di
decoloranti.
I batteri
Parete cellulare: differenza tra Gram positivi e Gram negativi
Strato rigido formato da peptidoglicano sottile lamina costituita da due derivati
polisaccaridici e da un gruppo di amminoacidi assemblati a formare unità di
ripetizione, il glican-tetrapeptide
Acidi lipoteicoici
Carica -
Acidi teicoici
Carica -
Il peptido glicano
rappresente solo il
Il peptidoglicano
10% della parete,
rappresente fino al
90% del materiale di
parete
- Trattiene il citoplasma
- Barriera selettiva permeabile
- Assunzione di nutrienti
- Eliminazione di cataboliti
- Secrezione di proteine
- Respirazione
- Fotosintesi
- Sintesi dei lipidi e dei costituenti della parete
- Segregazione cromosomica
-
Alcuni procarioti dispongono di complessi
sistemi di membrane interne
Protoplasto: membrana
plasmatica e tutto ciò che in
essa è contenuto
Il nucleoide
Le cellule procariotiche non possiedono un nucleo
coniugazione
Strutture accessorie dei batteri
Flagelli appendici cellulari lunghe e sottili libere ad un’estremità costituiti da
una singola proteina la flagellina. Il flagello batterico è una struttura rigida ed
elicoidale, che si inserisce alla base della cellula e ruota a spese del gradiente di
protoni determinando il movimento cellulare
flagellina
Le appendici delle cellule procariotiche
L’endospora batterica
CARATTERISTICHE PECULIARI
-Acido nucleico
(sempre presente)
-Capside
(sempre presente)
-Involucro membranoso
(presente in alcuni virus animali)
-Involucro membranoso
Capside: duplice funzione protegge l’acido nucleico e
permette l’interazione del virus con la cellula infettata
Testa icosaedriche
T4
-Geni sovrapposti
-cornici di lettura sovrapposte
-geni più piccoli contenuti in geni più grandi
Acidi nucleici
-Capside
Virus dell’influenza
Enzimi dei virus:
-Alcuni virus però possono infettare sia piante sia insetti che si cibano di
esse (Esempio: un virus della patata infetta anche locuste che si nutrono
delle foglie della pianta di patata)
-La maggior parte dei virus, però, sono specifici per phyla
-La specificità è dovuta all’interazione fra proteine virali presenti sulla superficie
del capside e specifiche strutture esposte sula superficie della cellula infettate,
Classificazione dei virus animali
Data la limitatezza del materiale genetico disponibile, il tipo di geni presenti nei genomi virali è
ridotto al minimo necessario per consentire:
a) la replicazione del DNA o RNA virale
b) La formazione del capside
Esempi di virus animali
Osservazioni: I virus variano molto sia per dimensioni che per forma e non tutti i
virus hanno l’involucro esterno
Caratteristiche generali della replicazione dei virus
I vari aspetti del processo di replicazione di un virus possono essere
suddivisi in sette fasi:
Adesione dei batteriofagi alla superficie della cellula ospite in corrispondenza di specifiche
strutture, recettori
Adsorbimento: le fibre caudali giungono a contatto con il recettore, la piastra basale si
dispone sulla superficie
Acquisizione
dell’involucro tramite
gemmazione
Trasformazione neoplastica
VIRUS ONCOGENI A DNA
La trasformazione si verifica in assenza di moltiplicazione virale in cellule non-
permissive e si realizza sempre attraverso l'integrazione del virus nel genoma
della cellula ospite
• L'integrazione avviene a caso e la probabilità che dia trasformazione è molto
bassa
• I papilloma virus umani (HPV) di cui diversi ceppi sono associati a carcinomi
della cervice uterina
Virus tumorali a RNA
Come portano ad una alterazione genetica permanente?
Retrovirus!
VIRUS ONCOGENI AD RNA
• I retrovirus sono così chiamati perché nel genoma è presente un gene (pol)
che codifica per l’enzima virale trascrittasi inversa (reverse transcriptase, RT)
che, una volta avvenuta la penetrazione del virus all’interno della cellula,
trasforma l’RNA del genoma virale in DNA, che viene incorporato nel genoma
cellulare