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I regni romano-germanici

Marcellino scrisse che con Romolo Augustolo ci fu la fine dell’impero. Finisce un’epoca governata dalle
istituzioni romane e dalla civiltà romana.
Da qui si calcola l’inizio di una nuova era: il Medioevo.

L’inizio del medioevo:


Medioevo = età di mezzo. Venne coniato nel rinascimento.
Venne a lungo considerato periodo buio e di arretratezza ma vene poi rivalutato nel 1800.
Essa va suddivisa perché il medioevo va dal 476 al 1492.
• Alto medioevo 476-1000 periodo buio
• Basso medioevo 1000-1492 rinascita delle città e dell’economia

Crisi dopo la caduta dell’impero:


Tra il V e il VI sec. Ci fu una forte instabilità politica che determinò la crisi dell’economia e a causa di
questa crisi cominciarono a verificarsi delle conseguenze:
• L’abbandono delle vie di comunicazione —> senza manutenzione —> determinò la fine degli scambi
commerciali
• Diminuzione della produzione agricola
• Numerose guerre causate dalle invasioni
• Carestie e Pestilenze che dimezzarono la popolazione

L’abbandono delle città:


Anche le città ne risentirono: con la popolazione che mancava anche le città vennero abbandonate e vennero
utilizzati materiali di alcuni monumenti per ricostruire altro. Si cominciarono a costruire mura di difesa.
Le campagne si svuotarono e i territori vennero coperti da boschi, foreste e paludi.
Questo abbandono si verificò in tutta europa.

L’economia:
Fino all’anno 1000 l’economia si ridimensionò e divenne di pura sussistenza: le popolazioni sopravvissute
producevano solo lo stretto necessario per gli abitanti. Si affermarono piccole comunità indipendenti e
autosufficienti che non comunicavano più.

La nascita di nuovi regni:


Dopo il 476 molte popolazioni germaniche si stanziarono nei vecchi territori dell’impero incontrando i latini
(=romani) e dovettero condividerli. I germani subito fondarono dei regni e la convivenza non fu subito
semplice. All’inizio ci furono molti contrasti tra germani che volevano mantenere integre le proprie
tradizioni e i latini consideravano questi barbari molto rozzi.
Alcuni popoli riuscirono a integrarsi, altri come i Vandali non ci riuscirono e cercarono di opprimere il più
possibile i latini.

Differenze tra barbari e latini:


Le principali differenze erano:
• Diritto —> i romani avevano un diritto che si basava su leggi scritte e le popolazioni germaniche avevano
solo delle abitudini tramandate oralmente. Su esempio dei romani però cominciarono a mettere per iscritto
queste leggi poiché si resero consorella loro utilità (per primi i Visigoti).
• Religione —> latini erano cattolici e i germani erano seguaci dell’arianesimo (anche se in futuro i Franchi
si convertirono)

I regni romano-germanici:
Appena i germani si stanziarono in questi territori, approfittarono della mancanza di potere e diedero vita a
regni autonomi guidati da sovrani. Questi regni erano considerati poteri personali dei re.

L’amministrazione affidata ai latini:


Quando gli Ostrogoti, i Franchi e i Visigoti crearono questi regni si resero conto di non riuscire a gestirli.
Quindi affidarono l’amministrazione e la burocrazia a funzionari romani.
I germani avevano il potere politico e militare mentre i latini dovevano amministrare i territori.
Questo processo generò lentamente un’integrazione. Tra il V e il VI sec. Nacquero quindi questi regni
Romano-germanici/romano-barbarici. Sono il risultato dell’incontro di due culture.

I regni in Europa:
• I Visigoti fondarono il loro regno indipendente in Spagna e in Gallia meridionale. Si caratterizzano per una
convivenza pacifica con i romani.
• I regni dei Burundi e degli Svevi vennero fondati sul confine tra Spagna e Francia. Anche qui ci fu una
convivenza pacifica (durarono poco poiché assimilati dai Franchi e dai Visigoti).
• I Vandali trovarono difficoltà a integrarsi nei territori dell’Africa settentrionale, in Corsica e in Sardegna.
Sottomisero con ferocia i latini ma durarono poco perché vennero poi sconfitti nel 533 dall’impero
d’oriente.
• Gli Angli e i Sassoni si stanziarono in Britannia e si imposero anch’essi con la forza e diedero vita con
fatica a dei piccoli regni. Le popolazioni celtiche che persero si spostarono nell’attuale Bretagna e in
Cornovaglia e in Galles.

Le culture e i culti dei latini scomparvero e si impose l’arianesimo e la cultura germanica.

I Franchi:
Popolazione germanica che si integrò meglio con i Romani. Erano venuti dei federati dall’inizio del IV sec.
Provenivano dalla parte orientale del reno. Dal 476 si stanziarono nella zona tra paesi bassi e Germania nord
occidentale. Era divisa in varie tribù spesso in lotta tra loro. Bel 481 il re Clodoveo (dinastia dei Merovingi)
riunificò tutte le tribù dei franchi e diede vita a un’organizzazione statale stabile.

Clodoveo:
Fu un re importante che abbandonò l’arianesimo e che si convertì al cattolicesimo nel 496. Fu importante
perché avviò il processo di integrazione tra franchi e romani. Garantì ai franchi l’appoggio della chiesa
cattolica. Tutta la popolazione infatti seguì l’esempio del re.
Favorì i matrimoni misti tra franchi e romani
Cercò di favorire la diffusione di nuove leggi che ebbero come modello il diritto romano (inizio VI sec.
ebbero un codice di leggi scritte “lex sadica”)
Consentì ai romani di portare le armi

Lex salica:
Le prime leggi erano state tramandate oralmente dai salici (stanziate presso il fiume sala).

Politica interna:
Rafforzò la sua autorità e poi il suo regno fu diviso in dipartimenti governati da uomini fedeli al re.

Politica estera:
Clodoveo cercò di espandere i suoi territori (con l’appoggio della chiesa “in nome della difesa del
cattolicesimo d’occidente).
537 il regno franco corrisponde all’attuale Francia.
Clodoveo muore nel 511. Prima di morire decise che il suo regno sarebbe stato diviso tra i suoi 4 figli
maschi.

Regioni del regno:


Intorno al 550 il regno era composto:
• Austrasia (territorio di origine del regno)
• Neustria furono le conquiste fino al 500
• Aquitania sarà il regno dei visigoti conquistata
• Borgogna fu annessa nel 534 dopo la conquista sui burgundi.

Alla morte di Clodoveo:


Tra i figli ci furono diversi conflitti che andarono a indebolire il regno ma anche ad espanderlo.
Con la morte di Clodoveo mancò un potere centrale e i nobili divennero sempre più autonomi. I Franchi però
mantennero i loro territori e dall’VIII sec. divenne il popolo più forte.
Gli Ostrogoti:
Con la decaduta degli Unni gli Ostrogoti si spostarono verso ovest. Attaccavano continuamente l’impero
d’oriente e l’imperatore Leone I decise quindi di ammettere gli Ostrogoti come federati dell’impero. Questa
alleanza venne stipulata nel 461. Nel rispetto degli accordi il re Teodemino consegnò come garanzia il
proprio figlio Teodorico. Si scambiarono quindi degli ostaggi. Teodorico visse per più di 10 anni a corte
imperiale a Costantinopoli con la lingua greca e latina. Dopo 10 anni il padre riscattò il figlio, nel 474 morì e
Teodorico divenne re.

Strategia di Zenone:
L’imperatore d’oriente Zenone per allontanare Teodorico (lo temeva) lo inviò in Italia. Perché l’Italia era
ancora nelle mani del generale Odoacre. Zenone voleva togliere di mezzo Teodorico e allo stesso tempo
cacciare Odoacre.

Scontri tra Ostrogoti e


488 Teodorico a capo degli Ostrogoti arriva in Italia con circa 100000 persone e 30000 guerrieri. La
conquista durò dal 489 al
Ci furono diversi scontri tra due eserciti. Nel 491 Teodorico assediò Ravenna e nel 493 Odoacre si arrese e si
consegnò agli ostrogoti e verrà ucciso.
Teodorico si presenta come il rappresentante di Costantinopoli in Italia.

Teodorico re d’Italia:
497 il nuovo imperatore d’oriente (Anastasio) conferì a Teodorico il titolo di re dei romani e degli Ostrogoti
in Italia. Nacque un regno germanico però che si trovava a capo dei romani senza nemmeno conquistare i
territori poiché il regno gli era stato affidato.

Dominio di Teodorico:
Il dominio di Teodorico fu concentrato nel nord (pianura padana e veneto) e arrivò fino in Campania.
Teodorico si estese in Provenza in Dalmazia e intrattenne anche buoni rapporti con le altre popolazioni
germaniche. Gli Ostrogoti convissero e collaborarono pacificamente con i romani ma non ci fu mai una vera
integrazione. Teodorico si circondò di funzionari romani ma l’esercito era composto da soli Ostrogoti.
Teodorico inoltre non si convertì mai al cattolicesimo e volle che le tradizioni rimanessero separate. Egli fece
emanare delle leggi che vietavano i matrimoni Misti e i romani non potevano portare le armi.

Un nuovo equilibrio:
Negli anni in cui regnò Teodorico in Italia (493-526) si circondò di fidati collaboratori latini (Cassiodoro e
Severino Boezio) e mise in piedi una forte stabilità politica e sociale che consentirà una ripresa dei commerci
e delle attività. Teodorico si considerava l’erede della tradizione romana.
La città di Ravenna rifiorì con nuovi edifici .

Cattivi rapporti con l’oriente:


Ad un certo punto questo equilibrio si incrinò negli ultimi anni del suo regno: questo mancato equilibrio fu
dovuto ai cattivi rapporti con l’oriente. L’impero d’oriente infatti non tollerava più la crescita di Teodorico e
non accettava la sua mancata conversione. Quando l’impero d’oriente si avvicinò ai franchi Teodorico si
sentì minacciato dai Franchi, dall’impero d’oriente e dalla chiesa.
Poiché temeva di essere vittima di complotti mise in atto delle persecuzioni contro i cattolici e romani (anche
contro i suoi collaboratori). Termina la collaborazione tra romani e ostrogoti.

Alla morte di Teodorico:


Teodorico muore nel 526 e anche i suoi successori non riuscirono a stabilire dei buoni rapporti con i romani
e la chiesa ad eccezione di Amalasunta la figlia di Teodorico e moglie di Teodato (successore di Teodorico)

Amalasunta:
La figlia di Teodorico cercò di ricucire i rapporti con i latini poiché era stata cresciuta con la loro cultura.
Cercò anche di ricucire i rapporti con l’impero d’oriente (imperatore Giustiniano). Il marito però non era
d’accordo e la fece imprigionare e uccidere. In questo momento Giustiniano cominciò una guerra contro gli
ostrogoti.
L’impero bizantino:
Mentre l’impero d’occidente è crollato per colpa della crisi, l’impero romano d’oriente (impero bizantino)
durò altri 1000 anni.
L’impero bizantino aveva un’organizzazione e una stabilità e l’economia crebbe grazie agli scambi dei
mercanti. L’esercito, grazie a queste risorse, venne rafforzato. Nell’esercito bizantino rimase sotto il
controllo dell’impero e venne realizzata poi una potente flotta per controllare il mediterraneo. Inoltre aveva
un efficiente apparato burocratico. Tutto questo consentì a Costantinopoli di diventare la succeditrice di
Roma.

Strategie contro i germani:


L’impero bizantino mise in atto una politica pragmatica nei confronti delle popolazioni germaniche, si diede
degli obiettivi fissi. Non arruolò in ruoli importanti eserciti e soldati stranieri. L’impero di Costantinopoli
non si alleò con gli eserciti barbarici ad eccezioni degli ostrogoti. Nessun popolo germanico stabilì nei
confini imperiali. Un’altra strategia fu quella di evitare i conflitti diretti con queste popolazioni. Cercarono di
dirottarli verso l’occidente.

La figura dell’imperatore:
L’imperatore d’oriente aveva sia potere politico che religioso (Cesaropapismo). Aveva quindi un potere
parecchio vasto.
Organizzò l’impero in diocesi, che a loro volta furono raggruppate in prefetture il cui governo veniva
affidato a dei funzionari che erano strettamente fedeli all’imperatore. L’imperatore esercitava un potere
diretto da Costantinopoli. L’esercito e i funzionari non avevano un potere libero ma venivano controllati
dall’imperatore.
Grazie a questa struttura si svilupparono i commerci esteri e l’artigianato. I commerci favorirono la
circolazione della moneta. La ricchezza fu impiegata nella costruzione di edifici importanti (basilica di Santa
Sofia).

Giustiniano:
L’organizzazione perfetta di questo impero nacque gradualmente con gli imperatori precedenti, ma a
terminare il lavoro fu Giustiniano che salì al potere nel 527. Fu molto importante. Cercò di mettere in atto la
renovatio imperii (restaurazione dell’impero).

Riforme:
Per poter raggiungere questo obiettivo mise in atto alcune misure:
• Rafforzò l’amministrazione in modo da poter controllare tutti i territori e riformò l’amministrazione
facendosi aiutare da funzionari (e da sua moglie Teodora)
• Volle che si divulgasse l’ortodossia cristiana (più avanti venne vietato il paganesimo)
• Cercò di riconquistare territori un tempo appartenuti a Roma
• Mise in atto una riforma fiscale per aumentare le entrate (poté rafforzare l’esercito e la flotta)
• cercò di reprimere tutte le ribellioni (rivolta di Nica del 527)
• Mise in atto la riforma del sistema giuridico —> le leggi antiche e moderne si erano sovrapposte e c’era
bisogno di catalogarle per poter consentire una facile interpretazione e applicazione di queste leggi (grazie
a dei funzionari scelti per 5 anni si formò il corpus iuris civilis)

Corpus iuris civilis:


È formato da:
• Codice —> raccolta degli editti romani da Adriano fino al 535
• Digesto —> sentenze e commenti di giuristi latini
• Costituzione —> per studiare il diritto e insegnarlo nelle scuole
• Novelle —> leggi emanate da Giustiniano
Quest’opera fu importante perché conteneva tutte le leggi raccolte, rivisitate e aggiornate. Il corpus ci ha
consentito di conoscere il diritto romano.

Religione:
Giustiniano regnò dal 527 al 565 e difese sempre l’ortodossia cattolica e venne visto come successore di
Costantino. La sua difesa si concretizzò con una lotta contro il paganesimo. Fece bruciare tutti i testi pagani e
fece chiudere le scuole pagane (accademia di Atene compresa). Il suo obiettivo era quello di convertire al
cristianesimo tutti gli abitanti dei suoi territori. Voleva un’unità anche religiosa.

Vandali:
Giustiniano conquistò il regno dei vandali nella parte settentrionale dell’Africa senza resistenza da parte dei
vandali e in più vennero ammesse le Baleari, la Sardegna e la Sicilia.

Guerra greco-gotica:
Giustiniano voleva riconquistare la penisola italica. Nel 535 iniziò la spedizione militare contro gli ostrogoti.
Dalla Sicilia il capo dell’esercito bizantino con a capo Brisario cominciò a risalire l’Italia (guerra greca
gotica). terminò nel 553 le truppe bizantine cominciarono a conquistare molte città compresa Ravenna.
Giustiniano fece rientrare a Costantinopoli il generale perché temeva che si impossessasse del regno. Gli
ostrogoti intanto si organizzarono e passarono al contrattacco e riconquistano gran pate dei territori perduti.

La peste:
Questi anni furono segnati da molte epidemie di peste a causa delle pulci dei topi. L’impero bizantino è in
crisi e la guerra si ferma.

Termine della guerra:


Nel 552 Giustiniano invia Nassete a capo dell’esercito che ripartì da Costantinopoli per riconquistare l’Italia.
Egli sconfisse Totila (generale ostrogoto) in Umbria e nel 553 l’esercito ostrogoto fu ufficialmente sconfitto
a Cuma.

Italia provincia d’oriente:


Nel 554 Giustiniano emana un editto “praegmatica santione” con cui l’Italia diventa ufficialmente una
provincia dell’impero. Su tutto il territorio italiano si applicò il corpus iuris civilis e si imposero delle dure
tasse per far aumentare le entrate di Costantinopoli. Accrebbe un forte malcontento tra tutte le genti romane.
Da questo momento l’Italia si spegneva e diventava marginale.

Spagna:
Buona parte della Spagna era occupata dai visigoti. Giustiniano mandò una parte dell’esercito anche qui. I
bizantini entrarono in Spagna ma riuscirono a conquistare solo la zona costiera. L’impero d’oriente
controllava ora gran parte del mediterraneo.

La crisi finanziaria però non aveva abbandonato l’impero. Nel 565 Giustiniano muore.

Conquiste durate poco:


I visigoti riconquistarono subito i territori perduti. In Italia invece arrivarono i longobardi nel 568 che
conquistarono la provincia. Gli unici territori che Costantinopoli riuscirà a mantenere saranno quelli in
Africa (prima dell’arrivo degli arabi).

L’Italia Longobarda:
l’Italia era divisa tra territori bizantini e territori longobardi. I longobardi erano stanziati nella Germania del
nord però dall’inizio del VI sec. Si erano stanziati in Pannonia (Ungheria) nel 568 però invadono l’Italia
perché sono spinti dagli Avari (popolazione nomade). Varcarono le alpi e occuparono il Friuli e la pianura
padana e dopo un assedio di 3 anni conquisteranno Pavia. I bizantini non opposero forte resistenza e
riuscirono a conquistare anche la toscana, il ducato di Spoleto e di Benevento.

Longobardi:
Erano dediti alla guerra, all’allevamento, alla metallurgia e al commercio. Vivevano in villaggi temporanei.
Erano pagani e politeisti (odino —> dio della guerra)
Erano suddivisi in tribù autonome organizzate su base militare con reparti che si chiamavano “fare”. Queste
venivano comandate da duchi che avevano potere militare e politico. nOn avevano quindi una figura
centrale come un re. Solo in caso di guerra i longobardi affidavano temporaneamente il potere ad un re. La
tribù con la sua fara era stanziata in un territorio. poiché questo territorio era gestito dal duca si parla di
ducati. Le assemblee servivano per prendere le decisioni con gli Arimanni che erano guerrieri armati, gli
Aldi che erano contadini e artigiani, i serbi che non godevano di alcun privilegio così come le donne.
I longobardi in Italia:
Essi migrano verso il sud poiché gli avari conquistarono la Pannonia. Riuscirono a conquistare l’Italia per la
scarsa difesa e perché le popolazioni locali erano stanche del dominio bizantino.

Territori bizantini e Longobardi:


I bizantini riuscirono a controllare l’esarcato (la costa dell’Emilia Romagna), la Puglia, parte della
Campania, le isole e la parte costiera del Lazio. Questi territori presero il nome di Romania.
I longobardi presero la toscana, i due ducati e il nord d’Italia. Questi territori presero il nome di Longobardia.

Governo longobardo:
I longobardi imposero nei domini della penisola la loro organizzazione politico-sociale con i numerosi ducati
sotto il controllo dei duchi e degli Arimanni. La popolazione italica venne degradata ad Albi e Serbi. I
longobardi non instaurarono nessuna collaborazione con le popolazioni sottomesse. Essi non avevano avuto
contatti con la civiltà romana e non la vollero.

Alboino, Clefi e Autari:


Per quanto riguarda il re (Alboino) che rimase al trono dal 570 al 572 dove venne ucciso in una congiura e
venne sostituito da Clefi che regnò di nuovo per solo due anni prima di essere ucciso. Dopo questo assassinio
i duchi lottarono 10 anni per il potere e per i territori. Si decise di nominare un nuovo re Autari. Che nel 584
salì al potere. Fu un re accentratore e limitò il potere dei duchi. Cercò di espandersi a danno dei bizantini.

Agilulfo e la chiesa:
Nel 591 venne sostituito da Agilulfo che continuò a rafforzare la figura del re. Ci furono dei cambiamenti.
Sotto Agilulfo ci fu una conversione al cattolicesimo favorita dalla regina Teodolinda (prima moglie di
Autari poi di Agilulfo). Nel 593 Agilulfo era giunto alle porte di Roma. Decide però di non conquistarla in
cambio di un tributo da parte del pontefice. Con questo gesto il papa comincia ad avere un ruolo politico e la
popolazione comincia a convertirsi. Molti sovrani e duchi donarono delle terre al papa che riconosceva in
Italia il regno longobardo. Il papa divenne una nuova figura politica.

Editto di Rotari:
Un altro re importante tra i longobardi fu Rotari (636). Nel 643 emana un editto in latino che raccoglieva
tutte le norme dei longobardi che fino a quel momento erano state trasmesse solo oralmente. Si sostituì la
faida (giustizia privata) con una vendetta pubblica (guidrigildo). Era un risarcimento in denaro a chi aveva
subito l’offesa. Furono poi introdotte altre norme vicine al diritto romano. Questo editto con il tempo
divenne poi una modalità per tutta la popolazione che viveva all’interno del territorio longobardo.

Iutprando:
Nell VIII governò Iutprando (712). Cercò di espandere il territorio longobardo. Voleva conquistare tutta la
penisola ma una volta giunto nella zona di Roma lasciò perdere poiché non voleva scontrarsi con il papa.
Viene firmato quindi il patto “Donazione di Sutri” (728) in cui Iutprando donò al papa alcuni territori
strappati ai bizantini. Questo patto fu molto importante, infatti venne successivamente fondato lo Stato della
chiesa.

Astolfo e Pipino:
Nel 751 conquista tutti i territori bizantini. Cambiarono i rapporti tra lo stato della chiesa e il regno dei
longobardi. Lo stato della chiesa era l’unica zona che non consentiva l’unificazione dell’Italia sotto i
longobardi. Minacciato da Astolfo il papa (Stefano II) chiese aiuto al re dei franchi Pipino. Egli offrì la
protezione al papa e nel 754 scese in Italia. Obbligò Astolfo a riconoscere lo stato della chiese e cedere
alcuni territori tra cui lo stato di Ravenna.

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