Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
-Roma 1427)
• Formazione lombarda tardogotica in particolare pavese;
• Successo a Firenze;
• Sala del Maggior Consiglio, Palazzo ducale Venezia dove incontra Pisaniello;
• 1426 Roma papa Martino V affreschi San Giovanni in Laterano finiti da Pisaniello
alla morte di Gentile;
• Marche;
• Veneto;
• Lombardia;
• Toscana;
• Importanza del disegno e bozza preparatoria effettuata dal vero dove suggeriva
chiaroscuro, elementi 3D e andamento della trama;
• Esperienza come medaglista chiara nella linea e composizione dei suoi ritratti di
corte realizzati dal 1438;
• Cultura tardogotica;
• 1430 Carrara;
• 1436 Verona;
• 1441 Ferrara;
Pagina 1 di 38
MICHELINO da BESOZZO (1370-1456)
• Attivo a Pavia dal 1394 dove al contempo di trovava Gian Galeazzo Visconti;
• Opera più importante “Storie dei Magi” nella cappella Bolognini di Bologna la cui
decorazione indica l’allineamento del gusto bolognese al Gotico internazionale;
• Linguaggio neo-giottesco.
• 1419 Sagrestia vecchia, unica opera terminata quando Brunelleschi era a conta
in vita. Decorazioni di Donatello;
• 1430 circa Cappella de’ pazzi con decorazioni di Luca della Robbia;
• Umili origini;
• 1411 San Giorgio per chiesa di Orsanmichele per arte degli spadai e corazzai;
Pagina 2 di 38
• 1430/1432 con Michelozzo risiede a Roma;
• Torna a Firenze;
• 1447 Gattamelata;
• 1455 la Maddalena;
• 1466 morto e sepolto a San Lorenzo vicino a Cosimo de’ Medici morto nel 1462.
• 1401 Concorso per seconda porta del battistero, realizzazione della porta;
• Soggiorno a Pesaro;
• Colore morbido;
• 1424 inizio della decorazione della cappella Brancacci con Masaccio e. Filippino
Lippi;
Pagina 3 di 38
• Applica per primo la laicità di Brunelleschi nell’arte figurativa;
• 1428 interrompe gli affreschi della cappella Brancacci, che finirà poi negli anni
80 Filippino Lippi;
• Anche miniaturista;
• 1438 si trasferisce nel convento di san Marco a firenze e si occupa della sua
decorazione pittorica;
• Fra 1447 e 145o venne chiamato a Roma e realizza affreschi cappella Nicolina;
• Allievo di Ghiberti dal 1407, poi suo collaboratore per seconda porytwa del
battistero;
• Spesso si firma con “Paolo Ugielli Opus” secondo Vasari derivato dalla sua
passione per i volatici che ritraeva insieme ad altri animali;
Pagina 4 di 38
• Gusto narrativo creato dai molti dettagli appreso dagli artisti fiamminghi e ricchi
di simboli dai diversi significati;
• Vena sentimentale ed elegante che influenza i suoi allievi migliori tra cui
Botticelli.
• 1425 Bologna;
Pagina 5 di 38
ROGIER VAN DER WEYDEN (Tournai 1400 ca.-Bruxelles 1464)
• Probabile allievo di Robert Campin;
• Drammaticità composta;
• Mantiene contatti con le figure importanti del centro-nord, sono suoi committenti
ad esempio, la famiglia d’Este di Ferrrara;
Pagina 6 di 38
• Prospettiva severa;
• Gusto narrativo mondano e sfarzoso che si rifà alla tradizione del Gotico
internazionale alla quale unisce visione prospettica e colori di Beato Angelico
con indagine dell’arte fiamminga;
• 1447 Roma;
• 1467 Pisa;
• Padre notaio lo porta giovane alla bottega del Verrocchio dove rimane fino al
1476;
• 1482 parere per Milano e lascia incompiuta la pala con Adorazione dei Magi;
Pagina 7 di 38
• 1503 Firenze;
• Prospettiva aerea.
• Roma;
• 1482 Firenze;
• 1483-85 La primavera;
• Ispirazione neoplatonica;
• Viaggio a Venezia;
• Minuzia fiamminga;
• Personaggi inespressivi sopratutto donne con bellezza eterea tutte uguali fra
loro;
• Viaggio a Roma;
• Artista filomediceo;
Pagina 8 di 38
• Attento ritrattista dell’alta società fiorentina del tempo;
• Costruzione prospettica;
• Entro il 1460 viaggio a Roma dove vede opere di Piero della Francesca e Beato
Angelico;
• Opere primi anni 70 perfetto equilibrio arte italiana e arte nordica con
corporazioni luce-spazio;
• Influenza di Donatello;
Pagina 9 di 38
• Scarsità opere sicure;
• Nei capolavori giovanili emerge una profonda religiosità volta più alla
contemplazione che alla narrazione dell’evento sacro;
• Attività a Padova;
• Pittore di teleri;
Pagina 10 di 38
• Riprende espressività drammatica scultura di Donatello esasperandola con
iconografia nordica di estrema tragicità;
• Dinamismo espressivo;
• Lavoro a Bologna;
• 1495-1503 Roma;
• Risente del dolce modellato di Perugino e Leonardo cui rimandano i suoi giochi
di chiaroscuro;
• Personaggi contemporanei;
• Ambientazione realistica;
• Programma classico-cristiano;
Pagina 11 di 38
LUCA SIGNORELLI (Cortona 1445 ca.-1523)
• Ottiene plasticismo illusionistico;
• 1494-95 Bologna;
• 1506 Carrara;
• 1546 architetto capo della basilica di San Pietro con abside e cupola.
• Come architetto progetti per basilica San Pietro, cappella Chigi in Santa Maria
del Popolo;
Pagina 12 di 38
• Artisti e intellettuali vedevano in lui l’artefice della rinasciata dell’arte antica
nell’età moderna;
• 1498 Milano;
• 1501 Siena;
• Viaggi a Firenze e Roma, scene più articolare dal punto di vista spaziale, formale
e narrativo, prospettiva;
• Chiarezza comunicativa;
• Toni caldi nel contorno e freddi nella parte centrale, colore intenso dato dal
soggiorno veneziano;
• Sfumato leonardesco.
Pagina 13 di 38
• Impostazione classicamente equilibrata e monumentale;
• Sansepolcro;
• Morì a Parigi.
• No chiaroscuro;
• 1477 Bergamo;
• 1499 Roma;
• Tendenza all’ampio;
Pagina 14 di 38
• Influsso di Giorgione nei tipi fisici e morbidezza dei contorni;
• Torna a Norimberga;
• 1494-95 Venezia;
• Molte delle principali corte italiane grazie sua abilità ritrattista (Ferrara, Mantova,
Urbino, Roma) ed europee (più volte presso corte imperiale);
Pagina 15 di 38
• Soggetti pittorici evidenziano sue conoscenze mitologiche e filosofiche;
• 1498-1508 Treviso;
• Rientra a Venezia;
• 1542-1545 Treviso;
• 1549 Venezia;
ARTISTI LEONARDESCHI:
GIAN GIACOMO CAPROTTI detto IL SALAÌ (Oreno 1480-1524)
• San Giovanni Battista;
• Monna Vanna.
• Influenzò Bergognone;
• Madonna Litta.
• Pala sforzesca.
Pagina 16 di 38
• Inizio XV secolo Milano;
• 1516 Roma;
• Attenzione verso realtà quotidiana quasi popolaresco evidenti negli affreschi del
duomo di Cremona;
• Influsso tizianesco;
• 1513 Padova;
• 1516 Brescia;
• 1531-32 Trento.
• 1521 Brescia;
• 1553 Bergamo;
• Firenze;
• Venezia;
• Sperimentazione luministica;
• Ricerche illuministiche;
Pagina 17 di 38
• Formazione tra Brescia e Venezia su Giorgione e Tiziano e milanese con
Bramantino e Berdino Zenale;
• Conoscenza Lotto;
• Carica drammatica.
• Suggestioni nordiche;
• 1538 Ferrara.
• 1505 Roma;
• Ultimi lavori periodo milanese più deboli eccetto affreschi S. Maria della Pace oa
a Brera.
• Formazione a Modena;
• Ispirazione da Mantegna;
• Naturalismo padano;
Pagina 18 di 38
GIULIO ROMANO (Roma 1499-Mantova 1546)
• Più fedele allievo di Raffaello;
• Trascurò morbidezza del corrivo, suo era stile più duro e incisivo;
• Forti chiaroscuri;
• 1524 Mantova;
• Messina;
• Ultima fase diventa più eccentrico e anticlassico con elementi di realismo a volte
grottesco.
• Grazia e raffinatezza;
• Dipinge come ornamento spesso le anfore, simbolo del suo ideale estetico;
• Raffinatissima ritrattistica;
Pagina 19 di 38
• 1522-23 Firenze;
• Torna a Roma;
• 1510-12 Siena;
• 1519-40 lavora a Roma con intervalli fra Firenze, Mantova, Ferrara e Venezia;
• 1562 Firenze;
• 1563-67 Bologna;
• 15331 si trasferisce a Roma al servizio del cardinal Salviati da cui prese il nome;
Pagina 20 di 38
• 1548 torna a Roma;
• 1555-57 Parigi.
• Famoso per la raccolte delle Vite del 1550 degli artisti italiani del Trecento e
Quattrocento, prima opera storiografica artistica;
• Conosce Michelangelo;
• 1540 Venezia;
• 1544-45 Napoli;
• 1554 Firenze;
• La sua pittura divenne più morbide dopo che si confrontò con le opere del
Giorgione;
• 1520-22 Cremona;
• 1538 Ferrara.
Pagina 21 di 38
• Vastissima produzione;
• Intenso luminismo, ogni cosa è subordinata alla luce, luce utilizzata peer
evidenziare elementi fondamentali del racconto esaltandone anche l’eventuale
carattere miracoloso;
• 1553 Venezia;
• Suggestioni tizianesche;
• Immagini realistiche;
Pagina 22 di 38
FEDERICO BAROCCI detto IL FIORI (Urbino prob. 1535-1612)
• Formazione a Urbino, Pesaro e Roma;
• Animazione drammatica;
• Naturalismo lombardo;
• Parma;
• Mantova;
• Venezia;
• Cultura padana;
• Reminiscenze manieristiche;
• 1582 fonda a Bologna con Agostino (fratello) Accademia dei Desideerosi detta
poi Incamminati con lo scoppio di staccare la pittura dal Manierismo;
Pagina 23 di 38
• Desiderio di restaurare classicismo cinquecentesco;
• Temi magici;
• Natura incombente;
• Anche poeta.
• 1593 Roma;
• Entra in contatto con cardinale Del Monte che lo introduce in ambienti del
collezionismo romano;
• Dal 1606 fino alla sua morte 1610 va a Malta, Napoli e Sicilia;
• 1605 Roma;
• Dilatazione spaziale;
• Ricchezza di passeggi;
Pagina 24 di 38
CARAVAGGESCHI:
ORAZIO GENTILESCHI (Pisa 1563-Londra 1639)
• A diciassette anni si stabilisce da uno zio a Roma;
• 1621 Genova;
• Torino;
• Francia;
• Inghilterra;
• 1630 Napoli;
• Torna a Napoli;
• Ottima ritrattista;
• Violenta espressività;
• 1602 Roma collabora con Annibale Carracci per affreschi palazzo Farnese;
Pagina 25 di 38
• Rigorosa scansione delle scene;
• Anticlassicista;
• 1602-09 Roma;
• Torna a Parma;
• 1631 Napoli;
• 1646 Roma;
• Forte illusionismo.
• Rientra a Parigi;
• 1624 Roma;
• Dopo 1633 recuperò concezione formale più rigorosa, stile più controrllato,
disegno prevalse sul colore e sul sentimento;
• Ultimi anni malattia alle mani dipinse paesaggio e forze misteriose della natura
che circondano l’uomo.
• Allievo del pittore fiammingo Calvaert e poi parte dell’Accademia dei Caracci;
• 1601 Roma;
• 1614 Bologna;
Pagina 26 di 38
• Forti contrasti di luce;
• 1621 Roma;
• 1623-1642 Cento;
• 1642 Bologna;
• Sensibilità barocca;
• Roma.
• Uomo di cultura;
• Drammaticità acuta;
• 1600-1616 Roma;
• Influenza di Caravaggio;
• Grande espressività.
Pagina 27 di 38
• Dal 1611 a Mantova pittore della corte ducale;
• Binomio figura-paesaggio.
• Ritratti intensi;
• Forti chiaroscuri.
• Firenze;
• Tendenza arcaizzante;
• Inizialmente opera a Genova dove viene influenzato da pittori fiamminghi tra cui
rubens;
Pagina 28 di 38
• Si occupa anche di restauro di opere antiche;
• Artista prediletto dei papi a partire da Urbano VIII, tranne Innocenzo X Pamphili
che preferisce invece Borromini;
• Lavora presso corte di Luigi XIV in Francia per il quale realizza un ritratto e un
monumento equestre;
• Fa grande riferimento agli artisti del Seicento soprattuto per il suo concetto di
integrazione delle arti.
• Nuovo sontuoso stile decorativo che partì da Roma per andare in tutta Europa
fino alla metà del Settecento;
• Studiò a Firenze;
• 1637 Firenze;
• Rivitalizzazione dell’antico;
• 1611 Parma;
Pagina 29 di 38
• 1613-16 Roma;
• 1616 Napoli;
• Esigenza di semplificazione;
• Dopo il 1630 Roma dove era fratello Gregorio che gli insegnò la pittura
bolognese seicentesca;
• 1640 Roma;
• Affreschi monumentali;
• Bologna;
• Parma;
• 1651 Napoli;
• 1667 Venezia;
• 1674-76 Padova;
• 1684-86 Firenze;
• Numerose incisioni;
• Autonomia interpretativa;
Pagina 30 di 38
VALERIO CASTELLO (Genova 1624-1659)
• Formazione su Procaccini, Correggio, Rubens, van Dyck;
• 1690-94 Roma;
• Vivace naturalismo;
• Effetti sfumato.
Pagina 31 di 38
GIOVANNI DA SAN GIOVANNI (San Giovanni Valdarno 1592-Firenze
1636)
• Studiò a Parigi;
• Linguaggio narrativo;
• Colori delicati.
• Pennellata sciolta;
• Colore vibrante;
• Firenze, Genova;
• 1605 Roma;
• 1608 torna ad Anversa per malattia della madre non tornando mai più in Italia;
Pagina 32 di 38
• Stile audace e dal forte dinamismo;
• Cromatismo vibrante;
• 1630 torna ad Anversa, si risposa con Hélène Fourment che gli ispirerà
moltissimi ritratti.
• Irruenza compositiva;
• 1623-27 Genova;
• 1632 Londra divenne pittore di Carlo I, grande produzione inglese quasi solo
ritratti.
• 1624 Amsterdam;
• Contrasto chiaroscurale;
• Atmosfera rarefatta;
• Moltissimi autoritratti;
• Moltissime acqueforti.
• Dal 1609 entra in una bottega che abbandona l’anno dopo per entrare in un altro
studio di un pittore erudito di letteratura e collezionista;
Pagina 33 di 38
• Interesse per naturalismo e tenebrismo con conseguente dominio della copia
dal vero;
• 1629 viaggi in Italia (Genova, Milano, Venezia dove fece copie delle opere di
Tintoretto, Ferrara, Bologna e Roma, Vaticano);
• 1631 Madrid;
• 1649 Italia;
• 1651 Madrid.
• Piccoli successi nel XVII secolo ma generale rivalutazione della sua grandezza
dalla seconda metà dell’Ottocento;
• Formazione sconosciuta;
• Dipinti giovanili unici con soggetti mitologici o biblici con forme piene e colori
vivi con conoscenza di un linguaggio postcaravaggesco;
• Poco prima 1660 interesse verso interni e vita quotidiana, pochi personali e
figure isolare che lo portano ad affrontare rapporto luce spazio;
• Suo realismo non corrisponde a interesse nella riproduzione esatta della realtà,
proietta la visione meditativa ed emozionale del pittore;
• 1649-55 Modena;
• 1660 Messina;
• 1714 Parigi;
• 1666 Torino;
• 1680 Modena;
• Rapporti stilistici con Borromini ma per il resto rottura radicale con architettura
classica e contemporanea;
Pagina 34 di 38
FILIPPO JUVARRA (Messina 1678-Madrid 1736)
• Formazione a Roma confrontandosi con gli antichi e Borromini;
• 1719-20 Portogallo;
• 1735 Madrid;
• 1691-94 Roma;
• 1694 Milano;
• 1696-1701 Venezia;
• 1702 Vienna;
• Firenze;
• 1712-16 Inghilterra;,
• Sosta a Parigi poi torna a Venezia intensa attività per committenti italiani e
stranieri.
• 1711 Venezia;
• 1762 Madrid;
Pagina 35 di 38
GIOVANNI ANTONIO CANAL detto il CANALETTO (Venezia 1697-1768)
• Caposcuola vedutisti veneti del Settecento;
• 1720 Venezia;
• 1782 Valtellina;
• 1747-53 Venezia;
• Scenari arcaici.
• Attenzione naturalistica;
Pagina 36 di 38
• 1674 Napoli;
Pagina 37 di 38
Pagina 38 di 38