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ISTITUTO SUPERIORE

“A. VOLTA”
Aversa LABORATORIO DI FISICA
(CE)

Titolo dell’esercitazione:Moto Rettilineo Uniforme

OBIETTIVI:
1) verificare che un corpo si muove e che percorra spazi direttamente proporzionati agli
intervalli di tempo impiegati a parcorlerli
2) tracciare grafico s-t e v-t

MATERIALI OCCORRENTI E STRUMENTI:

1 rotaia a cuscino d’aria munita di 2 scale metriche di 205 cm(sensibilità 0,1 cm), coppia di
fotocellule e supporti, un carrello munito di bandierina elettro-magnetica, compressore
elettrico, filo nylon inestensibile, peso 25g, piattello ferma peso e cronometro digitale con
portata 9,999 sec e con sensibilità 0,001 sec

SCHEMA E/O DISEGNO

DATA STUDENTE/I CLASSE


Awanougan
18/11/21 2A/inf
Junior

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CONTENUTI TEORICI:
Una misurazione delle grandezze fisiche può essere espletata in due differenti modi: direttamente o
indirettamente.
Una misurazione si dice diretta quando si confronta la grandezza da misurare con l’unità di misura cioè con
lo strumento, infatti lo strumento fornisce direttamente il valore della misura. In conclusione possiamo
dire che una misura si dice diretta quando l’operatore riesce a leggere direttamente sullo strumento il
valore della misura nella corrispondente unità. Quindi per misurare la lunghezza dei tre spigoli (a-b-c) di un
parallelepipedo, in funzione del nostro obiettivo, si utilizza il calibro ventesimale, uno strumento molto
affidabile e preciso, con cui possiamo ottenere le misure in oggetto. Le misure ottenute sono sempre
affette da errori, per cui non saranno precise, questi errori possono essere soltanto ridotti eseguendo
sei/sette volte la stessa misura per ottenere un valore medio, che è il valore più attendibile che si avvicina
al più possibile al valore reale o effettivo della misura. Di conseguenza si può determinare l’errore assoluto,
l’errore relativo e quello percentuale.
Una misura si dice indiretta quando l ‘operatore è costretto ad utilizzare formule matematiche perché la
misura indiretta è una grandezza derivata. Infatti per determinare ad esempio il volume del
parallelepipedo occorre, attraverso le misure dirette, utilizzare le formule espressa dalle regole di
geometria. Il volume è lo spazio occupato dal corpo. L’unità di misura del volume è il metro cubo.

DESCRIZIONE OPERATIVA DELLA PROVA: In laboratorio ho avuto la possibilità di mettere in


pratica le conoscenze apprese in teoria, usando per la prima volta il calibro a corsoio ventesimale, uno
strumento utile nelle officine meccaniche per misurare oggetti meccanici con una precisione del ventesimo
di millimetro. Ho imparato a leggere le misure con il calibro grazie all’aiuto del prof. di laboratorio. Lo
scopo dell’esercitazione è appunto di misurare la lunghezza di un corpo metallico di forma parallelepipeda.
Infatti il professore ha suddiviso la classe in gruppi di lavoro e ad ogni gruppo ha consegnato un calibro e
un parallelepipedo metallico. Il metodo utilizzato per raggiungere l’obiettivo è stato eseguito con 6
misurazioni. Il primo alunno del gruppo esegue le misure attraverso il calibro, prende nota dei valori
misurati e senza comunicarlo agli altri compagni, lo trascrive su un foglio e, passa il calibro a un altro
compagno. Quando tutti hanno eseguito le misurazioni, ciascun allievo legge la misura e tutti gli altri ne
prendono nota e l’insieme delle misure vengono riportate in una tabella dei dati. Dalla tabella si evince che
le misure effettuate non sono tutte uguali perché sono stati commessi degli errori di lettura causati dal
gruppo di lavoro. Per ridurre questi tipi errori è necessario determinare il valore medio tra le misure
effettuate per ogni spigolo del parallelepipedo. Quindi il valore medio è il valore più probabile che si
avvicina al valore reale della misura. Dal valore medio si determina anche l’errore assoluto e l’errore
relativo, che ci indica il più piccolo errore che si può commettere in una misura ed è molto importante
perché si può ricavare da questo l’errore percentuale, la quale indica la percentuale di errore nel campo
della misura.

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TABELLA DATI SPERIMENTALI

N° S0 S1 ΔS= Δt1 Δt2 Δt3 tm


operazioni S1-S0
1 35 65 30 0,476 0,475 0,476 0,476

2 35 95 60 0,950 0,951 0,948 0,950

3 35 125 90 1,428 1,431 1,424 1,431

4 35 155 120 1,897 1,896 1,895 1,893

5 35 185 150 2,376 2,372 2,373 2,373

ELABORAZIONE DATI E/O FORMULE APPLICATE

tempo medio= t1+t2+t3/3

tm1=0,476+0,475+0,476/3=0,476

tm2=0,950+0,951+0,948/3=0,950

tm3=1,428+1,431+1,424/3=1,431

tm4=1,897+1,896+1,895/3=1,893

tm5=2,376+2,372+2,373/3=2,373

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DIAGRAMMA ELABORAZIONE DATI

CONCLUSIONI
Dall’esperienza di laboratorio sul moto rettilineo uniforme mi aspettavo dei risultati
molto meno precisi visto la quantità di errori che possono essere stati commessi: per
prima cosa la rotaia a cuscino d’aria poteva non può essere posta esattamente in
piano quindi la velocità poteva tendere a diminuire o aumentare grazie alla sua
inclinazione, inoltre le fotocellule potevano non essere poste esattamente alla
distanza che poi è stata usata per fare i calcoli, quindi c’è stato un errore di parallasse
nel posizionare gli strumenti; un altro fattore che può aver condizionato il risultato
della prova è la forza d’attrito che nonostante è stata ridotta notevolmente grazie
all’aria emessa dal compressore non è stata eliminata del tutto, più piccoli
spostamenti d’aria esterni possono aver condizionato il moto uniforme del carrellino;
In qualsiasi caso la prova di laboratorio sul moto rettilineo uniforme è riuscita al
meglio e è stato possibile verificare le leggi riguardanti il moto rettilineo uniforme.

VALUTAZIONE (SPAZIO RISERVATO ALL’INSEGNANTE)

SCHEMA GRAFICO TABELLA RELAZIONE VOTO

☹ 😐
☹ 😐 ☺ ☹ 😐 ☺ ☹ 😐 ☺

5
NOTE:

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