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CAMBIARE O MORIRE
Parte della ragione per cui era così necessario un nuovo modo di fare
le cose e del perché un numero così grande di aziende lo ha adottato è
dovuta al fatto che la situazione dello sviluppo software era veramente
terribile. I progetti erano praticamente sempre in ritardo, sforavano il
budget e spesso non funzionavano proprio. Ciò non accadeva perché le
persone fossero stupide o avide, ma piuttosto aveva a che fare con il
modo in cui concepivano il loro lavoro. Insistevano sul metodo a
cascata, sul fatto che tutto potesse essere pianificato in anticipo e
persino sull’idea che le cose non sarebbero cambiate nel corso di un
progetto che aveva durata pluriennale. Una vera follia.
Ho imparato tutto questo di prima mano in BellSouth, quando li
visitai in veste di consulente anni fa. Avevano ingegneri di prima
scelta, molti dei quali provenienti dai famosi Bell Labs. Applicavano il
metodo a cascata alla perfezione. Ottenevano contratti per progetti
enormi, da 10 a 20 milioni di dollari. Raccoglievano tutte le specifiche
dal cliente, poi se ne andavano per 18 mesi e consegnavano – restando
nei tempi e nel budget – esattamente quello che aveva chiesto. Erano
una delle pochissime società in tutto il mondo che poteva riuscirci. Il
problema era che a quel punto il cliente non voleva più quello che
aveva chiesto. Le circostanze erano cambiate, i cicli di business si
stavano accorciando e i clienti iniziavano a chiedere servizi che
reagissero più velocemente.
Ero stato ingaggiato per vedere se potevo aiutare BellSouth a
capire che cosa facevano di sbagliato. Capii presto che si trattava
dell’intero metodo con cui lavoravano. Si tratta di un concetto difficile
da digerire quando sembra che stiate facendo tutto per bene. Quindi
un giorno mi trovai di fronte a una stanza piena di 150 in