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Corso di diritto commerciale

• Contenuti della presentazione:


– Il diritto commerciale
– La nozione generale di imprenditore
– Le professioni intellettuali
– L’imprenditore agricolo
– L’imprenditore commerciale
– Il piccolo imprenditore
– L’impresa artigiana
– L’impresa familiare
– L’impresa collettiva
– L’impresa pubblica
– L’esercizio dell’impresa da parte di associazioni e
fondazioni
Il diritto commerciale
• È il diritto privato dell’impresa;
• In particolare si occupa:
– dell’organizzazione e del funzionamento
dell’impresa;
– dei rapporti economici che l’impresa pone
in essere per poter funzionare;
• È parte del diritto privato;
• Diritto commerciale e diritto del
commercio.
Le fonti nazionali e Comunitarie
• La Costituzione: Artt. 41, 42, 45 e 47;
– Leggi ordinarie (Codice civile, l. fall., TUB, TUF etc);
– I regolamenti;
– La giurisprudenza;
• Il Trattato dell’UE: libertà di circolazione di merci,
capitali, servizi e persone; disciplina
antimonopolistica, direttamente applicabile alle
imprese (artt.85 e 86);
– Direttive e Regolamenti;
– La procedura Lamfalussy.
Le fonti del diritto internazionale

• Le convenzioni internazionali;

• Il ruolo della prassi commerciale:


– La lex mercatoria
La nozione generale di
imprenditore
• Art. 2082 c.c.: è imprenditore chi esercita
professionalmente un’attività economica
organizzata al fine della produzione o dello
scambio di beni o di servizi;
• Elementi costitutivi della “fattispecie”
dell’imprenditore:
– attività produttiva;
– organizzazione;
– economicità;
– professionalità.
Tipi di imprese
• si distinguono per l’oggetto: imprenditore
agricolo (2135) e imprenditore
commerciale (2195).
• per la dimensione: piccolo imprenditore
(2083) e medio grande.
• per la natura del soggetto che la esercita:
impresa individuale, impresa società,
impresa pubblica
Gli “statuti” dell’impresa
• Lo statuto generale dell’imprenditore:
– azienda;
– consorzi;
– segni distintivi;
– concorrenza;
• Lo statuto dell’imprenditore commerciale:
– registro delle imprese;
– rappresentanza commerciale;
– scritture contabili;
– procedure concorsuali.
L’attività produttiva
• serie di atti finalizzati alla produzione o
scambio. Attività produttiva di nuova
ricchezza
• non rileva la natura dei beni o servizi. es.
natura assistenziale
• può costituire anche godimento di beni
preesistenti, ma mai mero godimento;
• il problema dell’impresa illecita.
L’organizzazione
• impiego di capitale e lavoro propri e/o altrui
• superflua l’organizzazione del lavoro altrui,
sufficiente anche l’organizzazione di soli capitali
e del proprio lavoro
• superfluità dell’apparato aziendale, anche mero
impiego di mezzi finanziari
• tuttavia necessaria un’organizzazione minima:
– Impresa e lavoro autonomo
Economicità
• l’attività deve essere condotta con metodo
“economico”, con modalità cioè che consentano
la copertura dei costi con i ricavi, assicurando
l’autosufficienza;
• Il problema dell’impresa senza scopo di lucro
La professionalità
• esercizio abituale e non occasionale di una data
attività.
• escluse isolate operazioni ma non necessarie
attività continuative e senza interruzioni.
• non necessariamente attività unica o principale
• casi particolari
– l’unico affare;
– l’impresa per conto proprio
Le professioni intellettuali
• I liberi professionisti non sono imprenditori;
– ma lo diventano quando “l’esercizio della
professione costituisce elemento di una
attività organizzata in forma di impresa”
art.2238.
• ragioni: privilegio storico, non in linea con
la tendenza attuale in Europa;
• i limiti del privilegio.
Le categorie di imprenditori
• L’imprenditore agricolo;
• L’imprenditore commerciale;
• Il piccolo imprenditore;
• L’impresa collettiva;
• L’impresa pubblica.
L’imprenditore agricolo
• È definito dall’art. 2135
• Il c.d. doppio rischio:
– Il rischio economico: mancata copertura dei costi con
i ricavi;
– Il rischio-ambiente: il pericolo dell’esposizione a
eventi naturali calamitosi (es. grandine, siccità,
alluvione)
• Pur essendo soggetto allo statuto generale
dell’imprenditore, è esonerato dalle norme in
materia di:
– Scritture contabili (art. 2214);
– Insolvenza (art. 2221).
L’attività agricola
• Art. 2135: E’ imprenditore agricolo chi
esercita una delle seguenti attività:
– Coltivazione del fondo
– Selvicoltura
– Allevamento di animali
– Attività connesse.
• Si distingue pertanto tra:
– Attività agricole essenziali, e
– Attività agricole per connessione
Attività essenziali: il ciclo biologico
• Sono tali (art. 2135, comma 2) le attività
dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo
biologico o di una fase necessaria del ciclo
stesso, di carattere vegetale o animale,
che utilizzano o possono utilizzare il fondo,
il bosco o le acque dolci, salmastre o
marine
• Si prescinde, quindi, dallo sfruttamento
della terra.
Attività per connessione
• Sono le attività esercitate dallo stesso
imprenditore agricolo dirette:
– alla manipolazione, conservazione,
trasformazione, commercializzazione e
valorizzazione di prodotti ottenuti
prevalentemente da un’attività essenziale;
– alla fornitura di beni e servizi mediante
l’utilizzo prevalente di attrezzature o risorse
normalmente impiegate nell’attività essenziale
Requisiti della connessione
• Connessione soggettiva: il soggetto deve
essere imprenditore agricolo
• Connessione oggettiva: le attività
connesse non devono prevalere, per
rilievo economico, sull’attività essenziale
Imprenditore commerciale
• Sono considerati imprenditori commerciali gli
imprenditori che esercitano le seguenti attività
(art. 2195):
– industria;
– commercio;
– attività di trasporto;
– attività bancaria o assicurativa;
– altre attività ausiliarie delle precedenti (es. deposito,
pubblicità);
– ogni impresa non qualificabile come agricola;
• Effetti della qualificazione: applicabilità dello
statuto dell’imprenditore commerciale (rinvio)
Il piccolo imprenditore
• art. 2083: è considerato piccolo imprenditore:
– il coltivatore diretto del fondo,
– l’artigiano,
– il piccolo commerciante,
– chi esercita un’attività professionale organizzata
prevalentemente con il lavoro proprio o della famiglia
• è sottoposto allo statuto generale ma esonerato dalla
tenuta delle scritture contabili, dal fallimento e
l’iscrizione nel registro delle imprese non ha funzione
di pubblicità legale
I requisiti del piccolo imprenditore
• L’imprenditore deve prestare il proprio
lavoro nell’impresa
• Il lavoro dell’imprenditore (ed
eventualmente quello della famiglia) deve
prevalere rispetto al lavoro altrui e al
capitale investito:
– Il criterio della prevalenza deve essere inteso
in senso funzionale, non in senso puramente
numerico
Il piccolo imprenditore nella legge
fallimentare
• L’art. 1, comma 1 l. fall. esclude il piccolo imprenditore
dal fallimento,
• L’art. 1, comma 2 l. fall. stabilisce che, ai fini della legge
fallimentare, non sono piccoli imprenditori gli esercenti
un’attività commerciale che:
– Hanno effettuato investimenti nell’azienda per un capitale di
valore superiore a trecentomila euro; e/o
– Hanno realizzato ricavi lordi, calcolati sulla media degli ultimi tre
anni (o dall’inizio dell’attività, se questa è cominciata da meno di
tre anni), per un ammontare complessivo annuo superiore a
euro duecentomila;
– Tuttavia, questa regola è stata modificata dal d. lgs. 12
settembre 2007, n. 169 che prevede ora (segue)
Il piccolo imprenditore nella legge fallimentare.
Le innovazioni del d. lgs. 169/07

• Non sono soggetti al fallimento gli imprenditori che


esercitino un’attività commerciale, che dimostrino il
possesso congiunto dei seguenti requisiti:
– aver avuto, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito della
istanza di fallimento o dall'inizio dell'attività se di durata inferiore,
un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non
superiore ad euro trecentomila;
– aver realizzato, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito
dell'istanza di fallimento o dall'inizio dell'attività se di durata
inferiore, ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non
superiore ad euro duecentomila;
– avere un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore
ad euro cinquecentomila.
Impresa artigiana
• Piccola impresa e impresa artigiana;
• Il ruolo delle definizioni contenute nelle leggi speciali;
• Il “problema” della definizione di impresa artigiana
contenuta nell’art. 1, comma 1 della legge 860/1956:
– La “validità a tutti gli effetti di legge”;
– La “attività artistica o usuale”;
– La possibilità di esercizio in forma associata (società
cooperativa o s. n. c.):
• Prevalenza del lavoro dei soci;
• Prevalenza del lavoro sul capitale;
– Esonero dal fallimento
La “legge quadro per l’artigianato”
(l. 443/1985)
• Abroga la legge del 1956;
• Definisce l’impresa artigiana in base a:
– Oggetto dell’attività: qualsiasi attività di produzione di
beni, anche semilavorati, o di prestazione di servizi
– ruolo dell’artigiano: deve svolgere in misura
prevalente il proprio lavoro, anche manuale, nel
processo produttivo
– numero massimo di dipendenti: variabile da settore a
settore
• Riconosce la possibilità di esercizio in forma
associata (COOP, SNC, SRL unipersonale,
SAS), fermi restando i requisiti di prevalenza.
Effetti della nuova definizione di
impresa artigiana
• Vale esclusivamente ai fini della legge
quadro, che detta i criteri che le Regioni
devono seguire nel regolamentare
l’artigianato;
• Pertanto, a tutti gli altri effetti l’artigiano è il
soggetto indicato dall’art. 2083;
• Fallimento delle società artigiane.
Impresa familiare
• art. 230-bis: impresa in cui collaborano il
coniuge, i parenti entro il terzo grado
(nipoti) gli affini entro il secondo (cognati)
• Non è una società
• pertanto all’imprenditore vanno imputati gli
atti ed è responsabile nei confronti di terzi
Diritti patrimoniali spettanti ai
familiari che collaborano all’impresa
• Ai partecipanti spetta:
– il diritto al mantenimento
– il diritto di partecipazione agli utili dell’impresa
in proporzione al lavoro prestato nell’impresa
o nella famiglia;
– il diritto sui beni acquistati con gli utili e sugli
incrementi di valore dell’impresa;
– il diritto di prelazione nel caso di divisione
ereditaria o trasferimento d’azienda
Diritti amministrativi spettanti ai
familiari che collaborano all’impresa
• nella gestione straordinaria e per decisioni
di particolare rilievo le decisioni sono
adottate, a maggioranza, dai familiari che
partecipano all’impresa
Impresa collettiva
• La nozione di società: rinvio;
• Società e impresa commerciale;
– la società semplice è utilizzabile solo per
l’esercizio di attività non commerciale
– le altre società vengono definita società
commerciali, anche se esercitano attività
agricola;
L’impresa pubblica
• Le imprese-organo: lo Stato o gli enti pubblici
esercitano direttamente l’impresa (ad es.
aziende municipalizzate);
• Enti pubblici economici: sono enti di diritto
pubblico ai quali viene affidato, con la legge
istitutiva, l’esercizio dell’impresa (ad es. gli enti
di gestione delle partecipazioni statali prima
della privatizzazione);
• Le società a partecipazione pubblica: sono le
società in cui lo Stato o gli enti pubblici
detengono una partecipazione azionaria
Lo “statuto” dell’impresa pubblica
• Vale anche per loro lo statuto
dell’imprenditore commerciale;
• Sono inoltre soggette a regole eccezionali
(es. l’esonero dal fallimento previsto
dall’art. 2221).
L’esercizio dell’impresa da parte di
associazioni e fondazioni
• L’esercizio dell’impresa quale attività
esclusiva o principale:
– Assoggettamento allo statuto
dell’imprenditore commerciale;
• L’esercizio dell’impresa quale attività
accessoria:
– Problema dell’applicabilità delle norme
sull’imprenditore commerciale
Corso di diritto commerciale
• Contenuti della presentazione:
– La qualità di imprenditore
– L’imprenditore occulto
– Inizio e fine dell’impresa
– Lo statuto dell’imprenditore commerciale:
• Il registro delle imprese
• Le scritture contabili
• La rappresentanza commerciale
La qualità di imprenditore
• La qualità di imprenditore spetta al
soggetto a cui è giuridicamente imputabile
l’attività di impresa;
• L’esercizio diretto dell’impresa: gli atti di
cui consta l’attività d’impresa sono
compiuti direttamente dal titolare o da un
suo rappresentante:
– Gli atti compiuti dal rappresentante sono
giuridicamente imputabili al titolare per effetto
della c.d. spendita del nome;
Mandato ed esercizio dell’impresa

• Mandato con rappresentanza:


– anche se gli atti sono decisi e compiuti dal
mandatario, tutti gli effetti degli atti compiuti
dal mandatario sono imputabili
direttamente al mandante;
• Mandato senza rappresentanza:
– il mandatario acquista egli stesso i diritti e
si assume gli obblighi degli atti compiuti nei
confronti di terzi, anche se questi hanno
conoscenza del mandato.
L’imprenditore occulto
• L’esercizio dell’impresa tramite interposta
persona: il prestanome e l’imprenditore occulto.
• Modalità: spesso attraverso nullatenente o con
la costituzione di una s.p.a. a capitale esiguo,
quasi totalmente nelle proprie mani
• Conseguenza: il rischio di impresa non è
sopportato dal reale dominus ma dai suoi
creditori.
Possibili soluzioni
• La teoria dell’imprenditore occulto: inscindibilità
del rapporto potere-responsabilità.
• Teoria dell’impresa fiancheggiatrice: se ricorrono
i presupposti dell’art.2082, si avrà autonoma
impresa, di finanziamento e/o gestione;
pertanto:
– il “vero” imprenditore risponde per le obbligazioni
contratte nello svolgimento dell’attività
fiancheggiatrice, in particolare nel caso di fallimento;
– tutelato il creditore forte.
L’inizio dell’impresa
• L’impresa ha inizio con l’effettivo esercizio
dell’attività d’impresa;
• La fase preliminare dell’organizzazione diviene
già impresa quando gli atti di organizzazione
sono tali e tanti, coordinati funzionalmente, da
essere chiaramente indirizzati ad un fine
produttivo (2082);
• La valutazione è più rigorosa riguardo alle
società
La fine dell’impresa
• L’impresa ha fine con l’effettiva
cessazione dell’attività;
• Ma il fallimento può essere dichiarato
entro un anno dalla cancellazione dal
registro delle imprese (art. 10 l. fall.) se
l’insolvenza si è manifestata prima della
cancellazione o entro l’anno successivo;
Lo statuto dell’imprenditore
commerciale
• La pubblicità legale: il registro delle
imprese;
• Le scritture contabili: obblighi ed efficacia
• La rappresentanza commerciale
Il registro delle imprese
• Previsto nel c.c. del 1942, è operante dal
1997;
• Costituisce oggi l’unico strumento di
pubblicità legale per le imprese commerciali:
le informazioni sono opponibili a chiunque
indipendentemente dall’effettiva conoscenza
(conoscibilità legale).
• strumento di informazione (pubblicità notizia)
per le piccole imprese e le società semplici.
Il registro delle imprese
• La tenuta del registro è affidata alle camere di
commercio
• E’ tenuto con tecniche informatiche
• E’ istituito in ciascuna provincia presso la
camera di commercio
• L’attività dell’ufficio è svolta sotto la vigilanza di
un giudice delegato dal presidente del tribunale
del capoluogo di provincia
La sezione ordinaria
• Imprenditori individuali commerciali non piccoli;
• Tutte le società (esclusa la società semplice),
commerciali e non;
• GEIE con sede in Italia;
• Enti pubblici economici;
• Società estere con sede dell’amministrazione o
attività principale in Italia.
Le sezioni speciali
• Imprenditori agricoli;
• Piccoli imprenditori;
• Società semplici;
• Imprenditori artigiani.
Il procedimento
• L’iscrizione viene eseguita su richiesta dell’interessato
oppure d’ufficio, dopo controllo formale sulla
documentazione e sostanziale, sull’esistenza e sulla
veridicità dell’atto o del fatto;
• E’ eseguita entro 10 giorni e messa a disposizione del
pubblico;
• Gli atti da registrare:
– dati anagrafici
– ditta
– oggetto
– sedi
– inizio e fine attività
– per le società: atto costitutivo, amministratori, sindaci, ecc.
Gli effetti dell’iscrizione:
sezione ordinaria
• Efficacia dichiarativa: i fatti e gli atti iscritti sono
opponibili a chiunque e dal momento della loro
registrazione
• Efficacia costitutiva: presupposto perché l’atto
sia produttivo di effetti (in tutto o in parte);
• Efficacia normativa: presupposto per
l’applicazione di una norma (es. s.n.c. regolare e
irregolare)
Gli effetti dell’iscrizione:
sezione speciale
• Certificazione anagrafica e pubblicità notizia:
rende noto il fatto ma non lo rende di per sé
opponibile ai terzi
• Modificato di recente (d. lgs. 228/2001) il regime
per le imprese che svolgono attività agricola
(imprenditori agricoli, coltivatori diretti, società
semplici che esercitano attività agricola) per i
quali l’iscrizione ha ora efficacia di pubblicità
legale
Le scritture contabili
• Sono i documenti che contengono la
rappresentazione, in termini
quantitativi/monetari, dei singoli atti di
impresa, della situazione del patrimonio
dell’imprenditore e del risultato economico
dell’attività svolta.
Le scritture contabili obbligatorie
• Libro giornale;
• Libro degli inventari:
– Il bilancio (rinvio);
• Le scritture che siano richieste dalla
natura e dalle dimensioni dell’impresa (es.
libro magazzino, libro cassa ecc.);
• La corrispondenza commerciale
Regole per la tenuta delle scritture
contabili
• Regole formali generali: i libri devono
essere numerati progressivamente in ogni
pagina;
• Regole sostanziali:
– Le scrittura devono essere tenute secondo le
norme di una ordinata contabilità, senza spazi
in bianco, interlinee, abrasioni, cancellature;
– Sono consentiti i sistemi informatici.
• Devono essere conservate per 10 anni.
Conseguenza della mancata o
irregolare tenuta delle scritture contabili
• L’imprenditore:
– non può usarle come mezzo di prova a
proprio favore;
– è assoggettabile a sanzioni penali per
bancarotta semplice o fraudolenta in caso di
fallimento.
L’efficacia probatoria delle scritture
contabili
• Le scritture fanno sempre prova contro
l’imprenditore, ma non si può scinderne il
contenuto ed è ammessa la prova contraria
• Le scritture possono essere usate a favore
dell’imprenditore solo se:
– regolarmente tenute
– la controparte è a sua volta un imprenditore
– la controversia è relativa a rapporti inerenti
all’esercizio dell’impresa.
I poteri del giudice
• Il giudice può ordinare l’esibizione di singole
scritture o di tutti i libri ma solo per estrarre le
registrazioni della controversia, d’ufficio o su
richiesta di controparte;
• In casi tassativi può ordinare la comunicazione
di tutte le scrittura contabili:
– Controversie relative allo scioglimento della società;
– Controversie relative alla comunione dei beni;
– Controversie relative alla successione per causa di
morte
La rappresentanza commerciale
• La rappresentanza in generale e il sistema
speciale contenuto negli artt. 2203 - 2213 c.c.
• Institori, procuratori e commessi sono
automaticamente investiti del potere di
rappresentanza dell’imprenditore,
commisurato alle loro mansioni.
• si tratta di un potere ex lege, derivante dalla
collocazione del rappresentante in una
specifica posizione nell’impresa (c. d.
preposizione);
– può essere modificato con un atto formale
L’institore
• È colui che è preposto all’esercizio
dell’impresa o di una sede secondaria o di un
ramo particolare;
– In genere è un lavoratore subordinato con
qualifica da dirigente al vertice della gerarchia;
• Quando vengono utilizzati più institori, essi
agiscono disgiuntamente (se non è
diversamente previsto nella procura), cioè
ciascuno ha il potere di rappresentare
l’imprenditore
L’institore e la rappresentanza
• Rappresentanza sostanziale: anche in
mancanza di una espressa procura, l’institore
compie gli atti pertinenti all’esercizio dell’impresa
per conto e in nome dell’imprenditore
• Rappresentanza processuale: l’institore ha sia la
rappresentanza processuale attiva (cioè, può
agire in giudizio) sia quella passiva (cioè, può
essere convenuto in giudizio), per gli atti
comunque compiuti nell’esercizio dell’impresa
Obblighi dell’institore
• Per le imprese o sedi secondarie cui è
preposto ha obblighi congiunti con
l’imprenditore in materia di:
– Iscrizione nel registro delle imprese;
– Tenuta delle scritture contabili
Limitazione della rappresentanza

• La limitazione (o l’ampliamento) dei poteri di


rappresentanza legislativamente determinati
è possibile ab origine, con procura originaria,
o successivamente con atto, entrambi con
obbligo di pubblicazione sul registro delle
imprese, ai fini della pubblicità legale (salva la
prova della conoscenza dell’esistenza delle
limitazioni);
– analogo regime vale per la revoca del potere di
rappresentanza
La peculiarità nel regime di
responsabilità
• L’institore di regola agisce spendendo il
nome dell’imprenditore,
• Tuttavia, se l’institore omette di specificare
che agisce in nome dell’imprenditore egli è
personalmente obbligato, ma è obbligato
anche il preponente se gli atti compiuti
sono “pertinenti” all’esercizio dell’impresa
a cui l’institore è preposto
I procuratori
• Non sono preposti all’esercizio
dell’impresa ma hanno il potere di
compiere atti dell’impresa, in un rapporto
continuativo;
• Sono gli ausiliari subordinati di grado
inferiore all’institore, con poteri circoscritti
ad un settore (es. dirigente del personale;
direttore vendite)
I procuratori e la
rappresentanza
• Hanno ex lege un potere di rappresentanza
generale, ma non su tutte le attività
dell’impresa bensì per quelle relative al
settore rispetto al quale hanno autonomia
decisionale;
• Non hanno rappresentanza processuale né
attiva né passiva
• L’imprenditore non risponde per gli atti
compiuti dal procuratore senza spendita del
nome dello stesso
I commessi
• Sono ausiliari subordinati cui vengono affidati
compiti esecutivi o materiali. es. commesso,
cameriere
• Il potere di rappresentanza dell’imprenditore
è limitato “agli atti che ordinariamente
comporta la specie di operazioni di cui sono
incaricati”
• per le limitazioni non è previsto regime di
pubblicità legale, quindi devono essere
portate a conoscenza con mezzi idonei
Corso di diritto commerciale
• Contenuti della presentazione:
– L’azienda
– I segni distintivi
– La concorrenza sleale
L’azienda
• L’azienda è il complesso dei beni
organizzati dall’imprenditore per
l’esercizio dell’impresa;
• Vengono considerati beni aziendali non
solo le cose, ma qualunque elemento
utilizzato nell’esercizio dell’impresa, e in
particolare i servizi
Azienda e avviamento
• L’avviamento è l’attitudine dell’azienda a
generare un profitto.
• Si distingue tra:
– Avviamento oggettivo, che dipende dalle
caratteristiche proprie dell’organizzazione aziendale
(es. utilizzo di macchinari innovativi, o di un processo
produttivo che consente di ridurre i costi di
produzione rispetto ai concorrenti); e
– Avviamento soggettivo, che dipende dalle capacità
proprie del titolare dell’impresa, e in particolare
dall’abilità nel formarsi e nel mantenere la clientela
Il trasferimento d’azienda
• Trasferimento d’azienda e trasferimento
dei singoli beni aziendali;
– Il ramo d’azienda;
• La forma dei contratti che hanno per
oggetto il trasferimento della proprietà o
del godimento di azienda nel caso di
imprese soggette a registrazione;
– Il valore della forma scritta
Il divieto di concorrenza a carico di
colui che aliena l’azienda
• Chi aliena un’azienda deve astenersi, per un
periodo di cinque anni dal trasferimento,
dall’iniziare una nuova impresa che per
l’oggetto, l’ubicazione, o altre circostanze sia
idonea a sviare la clientela dell’azienda ceduta;
• Il patto può avere contenuto più ampio, ma:
– Non può impedire l’esercizio di ogni attività
professionale da parte dell’alienante;
– Non può eccedere la durata di cinque anni
Successione nei contratti aziendali
• L'acquirente dell'azienda subentra nei
contratti stipulati per l'esercizio
dell'azienda stessa che non abbiano
carattere personale;
– Il contraente ceduto può tuttavia recedere dal
contratto entro tre mesi dalla notizia del
trasferimento, se sussiste una giusta causa;
• Nel caso di contratti che abbiano carattere
personale, è sempre necessario il
consenso del contraente ceduto.
Successione nei crediti aziendali
• La cessione dei crediti relativi all'azienda
ceduta, anche in mancanza di notifica al
debitore o di sua accettazione, ha effetto,
nei confronti dei terzi, dal momento
dell'iscrizione del trasferimento nel registro
delle imprese;
– Tuttavia, il debitore ceduto è liberato se paga
in buona fede all'alienante;
I debiti aziendali
• Colui che aliena un’azienda non è liberato dai
debiti, inerenti all'esercizio dell'azienda ceduta
anteriori al trasferimento, se non risulta che i
creditori vi hanno consentito;
• Quando viene trasferita un'azienda
commerciale, anche l'acquirente dell'azienda
risponde dei debiti inerenti all'esercizio
dell'azienda ceduta anteriori al trasferimento, se
questi debiti risultano dai libri contabili
obbligatori
I segni distintivi
• Tipi e nozione:
– Ditta: è il segno che individua la persona
dell’imprenditore nell’esercizio dell’attività
commerciale (c.d. nome commerciale);
– Insegna: è il segno che individua i locali nei quali è
svolta l’attività di impresa;
– Marchio: è il segno che individua i beni o i servizi
prodotti;
• Si considerano ammissibili segni distintivi atipici
(es. lo slogan) a cui si considerano applicabili
per analogia i principi che reggono i segni tipici
I principi comuni ai segni distintivi
• Libertà nella formazione del segno, con i
limiti della verità, novità, capacità
distintiva;
• Uso esclusivo del segno;
• Trasferibilità del segno, in vario modo
limitata allo scopo di evitare di creare
confusione nella clientela
Natura dei segni distintivi
• Il punto non è pacifico, ma è diffusa
l’opinione che considera i segni come beni
immateriali, suscettibili di formare oggetto
di diritto di proprietà;
• In ogni caso si tratta di una “proprietà”
disciplinata da norme specifiche (c.d.
proprietà industriale)
Ditta
• È discusso se la ditta individui
l’imprenditore (teoria soggettiva), ovvero
l’impresa o l’azienda (teoria oggettiva), ma
tende a prevalere la teoria soggettiva;
• La legge subordina la scelta della ditta,
tendenzialmente libera, ai requisiti della
verità e novità; la capacità distintiva e la
liceità ancorché non espressamente
indicate si considerano ulteriori requisiti
Ditta originaria e derivata
• Ditta originaria è quella formata
dall’imprenditore che ne fa uso;
• Ditta derivata è quella formata da un
imprenditore e successivamente ceduta
insieme all’azienda
Il requisito della novità della ditta
• Quando la ditta è uguale o simile a quella
usata da altro imprenditore e può creare
confusione per l'oggetto dell'impresa e per
il luogo in cui questa è esercitata, deve
essere integrata o modificata con
indicazioni idonee a differenziarla;
• Per le imprese commerciali l'obbligo
dell'integrazione o modificazione spetta a
chi ha iscritto la propria ditta nel registro
delle imprese in epoca posteriore
Trasferimento della ditta
• La ditta non può essere trasferita
separatamente dall'azienda;
• Nel trasferimento dell'azienda per atto tra
vivi la ditta non passa all'acquirente senza
il consenso dell'alienante;
• Nel caso di trasferimento dell’azienda per
causa di morte la ditta si trasmette al
successore, salvo diversa disposizione
testamentaria
Marchio
• Il marchio nazionale è disciplinato dal codice
civile (artt. 2569-2574) e dal codice della
proprietà industriale (d. lgs. 30/2005);
• I marchi sono inoltre tutelati da un complesso di
norme di fonte sovra nazionale (marchio
comunitario; marchio internazionale), ispirate a:
– Registrazione del marchio (nazionale, comunitaria o
internazionale);
– Diritto d’uso esclusivo del marchio registrato
Funzioni del marchio
• Capacità distintiva;
• Indice di provenienza:
– in origine questa funzione era espressamente tutelata dal divieto
di trasferire il marchio senza l’azienda;
– Oggi questa funzione è limitata, infatti: a) è possibile cedere il
marchio senza azienda; b) è possibile l’uso del marchio da parte
di più imprenditori, anche concorrenti, attraverso una licenza
d’uso non esclusiva. In ogni caso il marchio continua a garantire
una certa uniformità qualitativa (ma non di livello qualitativo, che
il titolare del marchio è libero di modificare, salvo il limite
dell’inganno sull’origine e qualità del prodotto);
• Funzione attrattiva: è oggi tutelata attraverso la
distinzione tra marchi ordinari e marchi celebri
Tipi di marchio (1/2)
• In base all’attività svolta:
– Marchio di fabbrica: è quello apposto dal fabbricante;
– Marchio di commercio: è quello apposto da chi pone
in commercio un prodotto: non può sopprimere quello
del produttore;
– Marchio di servizio: è quello proprio delle imprese che
producono servizi: non potendo essere apposto
fisicamente, in genere viene usato dalla pubblicità;
• Marchio generale e m. speciale:
– m. generale è quello che designa tutti i prodotti di
un’impresa,
– m. speciale: è quello che designa i prodotti particolari
di un’impresa: m. generale e m. speciali in genere
convivono;
Tipi di marchio (2/2)
• In base alla composizione:
– M. denominativo: costituito solo da parole;
– M. figurativo: costituito da lettere, figure, immagini,
cifre, colori, suoni;
– M. misto: consta di parole e altri tipi di segno;
– M. di forma (o tridimensionale): è ammesso, ma con
l’esclusione delle forme “necessarie”;
• Marchio collettivo:
– spetta al soggetto esponenziale di interessi collettivi
(es. associazioni, consorzi);
– è concesso in uso ai soggetti aderenti, che devono
rispettare determinate qualità per il prodotto
Requisiti del marchio (1/2)
• Liceità: i segni non devono essere contrari alla
legge, all’ordine pubblico o al buon costume;
• Verità: il marchio non deve ingannare il pubblico
sulla provenienza, sulla natura o qualità dei
prodotti o servizi;
• Originalità: consiste nella capacità distintiva del
marchio rispetto a prodotti dello stesso genere
presenti nel mercato. Non è considerato
originale;
– Il m. costituito da denominazioni generiche;
– Il m. costituito da indicazioni solo descrittive;
– Il m. costituito da segni di uso comune
Requisiti del marchio (2/2)
• Novità: è complementare all’originalità: il m. può
essere originale (es. “Capri” per le sigarette), ma
non nuovo in quanto già registrato da altro
imprenditore per lo stesso prodotto;
• Il requisito della novità assume caratteri
differenti a seconda che si tratti di:
– M. ordinari: in questo caso la novità è esclusa se un
marchio con caratteristiche identiche o simili è già
registrato per prodotti identici o affini;
– M. celebri: in questo caso la novità è esclusa anche
se il m. con caratteristiche identiche o simili a quello
celebre registrato è confondibile con prodotti non
affini
Nullità del marchio
• In mancanza dei requisiti, il marchio è nullo;
tuttavia:
– Se difetta la novità, e a) il richiedente la registrazione
era in buona fede, e b) il titolare del marchio
precedentemente registrato ha tollerato l’uso per 5
anni, la nullità non può essere dichiarata;
– Se difetta l’originalità, la nullità non può essere
dichiarata se nel frattempo il marchio ha acquisito un
secondary meaning idoneo a distinguerlo
Il marchio registrato (1/2)
• La domanda di registrazione è presentata
all’Ufficio Italiano brevetti e marchi;
• La registrazione attribuisce, in linea di
massima, il diritto all’uso esclusivo su tutto
il territorio nazionale;
• Il diritto di esclusiva decorre dalla data di
presentazione della domanda di
registrazione
Il marchio registrato (2/2)
• La registrazione dura dieci anni, ma è
rinnovabile di dieci anni in dieci anni;
• Il marchio decade, anche in parte, nei seguenti
casi:
– Volgarizzazione, cioè quando il marchio perde la sua
capacità distintiva (es. biro),
– Sopravvenuta ingannevolezza;
– Mancato utilizzo entro 5 anni dalla registrazione,
salvo il motivo legittimo;
– Nel caso di marchi collettivi, per mancata esecuzione
di controlli da parte dell’ente titolare
Le difesa del marchio registrato
• La difesa del marchio registrato:
– Penale (artt. 473, 474, 514, 517 c. p.);
– In sede civile, principalmente attraverso
l’azione di contraffazione, promossa per
ottenere la inibitoria del comportamento lesivo
dell’esclusiva, e la rimozione degli effetti degli
atti lesivi già compiuti (es. attraverso la
pubblicazione della sentenza), ed è salva
l’azione di risarcimento del danno;
Il marchio di fatto
• Nozione di marchio di fatto;
• Chi ha fatto uso di un marchio
non registrato ha la facoltà di
continuare ad usarne, nonostante
la registrazione da altri ottenuta,
nei limiti in cui anteriormente se
ne è valso
Il trasferimento del marchio
• Il marchio può essere trasferito o concesso in
licenza per la totalità o per una parte dei prodotti
o servizi per i quali è stato registrato purché dal
trasferimento o dalla licenza non derivi inganno
in quei caratteri dei prodotti o servizi che sono
essenziali nell'apprezzamento del pubblico
• Quando il marchio è costituito da un segno
figurativo, da una denominazione di fantasia o
da una ditta derivata, si presume che il diritto
all'uso esclusivo di esso sia trasferito insieme
con l'azienda
L’insegna
• L’insegna è retta da due sole regole espresse:
– L’obbligo della novità,
– Il divieto di utilizzare come insegna un segno
distintivo di un’altra impresa;
• Si considerano tuttavia applicabili gli altri principi
in materia di segni (liceità, originalità);
• La legge non regola il trasferimento dell’insegna,
ma si considerano applicabili le norme sul
trasferimento del marchio
La concorrenza sleale
• Compie atti di concorrenza sleale chiunque:
– usa nomi o segni distintivi idonei a produrre
confusione con i nomi o con i segni distintivi
legittimamente usati da altri, o imita servilmente i
prodotti di un concorrente, o compie con qualsiasi
altro mezzo atti idonei a creare confusione con i
prodotti e con l'attività di un concorrente;
– diffonde notizie e apprezzamenti sui prodotti e
sull'attività di un concorrente, idonei a determinare il
discredito o si appropria di pregi dei prodotti o
dell'impresa di un concorrente;
– si vale direttamente o indirettamente di ogni altro
mezzo non conforme ai principi della correttezza
professionale e idoneo a danneggiare l'altrui azienda
La tutela contro la concorrenza
sleale
• La sentenza che accerta atti di concorrenza
sleale ne inibisce la continuazione e dà gli
opportuni provvedimenti affinché ne vengano
eliminati gli effetti ;
• Se gli atti di concorrenza, sleale sono compiuti
con dolo o con colpa, l'autore è tenuto al
risarcimento dei danni;
– In tale ipotesi può essere ordinata la pubblicazione
della sentenza;
– Accertati gli atti di concorrenza, la colpa si presume;
Corso di diritto commerciale
• Contenuti della presentazione
– I consorzi
– Il GEIE
Il consorzio tra imprenditori
• È il contratto con cui più imprenditori istituiscono
un’organizzazione comune per la disciplina o
per lo svolgimento di determinate fasi delle
rispettive imprese:
• Si distinguono due tipi:
– Consorzi anticoncorrenziali: possibile patto limitativo
della concorrenza. Sono soggetti a controlli
antimonopolio (art. 2603, comma 3);
– Consorzio di coordinamento: strumento di
cooperazione interaziendale, per la riduzione dei costi
di gestione
I rapporti con i terzi
• Consorzi con sola attività interna: regolano
esclusivamente i rapporti reciproci fra i
consorziati e svolgono un controllo su
quanto convenuto fra gli stessi
• Consorzi destinati a svolgere attività
esterna: è prevista l’istituzione di un ufficio
comune, dove sono svolte attività verso
terzi nell’interesse della cooperazione
interaziendale
La disciplina
• E’ prevista una disciplina comune, che
regola la costituzione ed i rapporti tra soci,
contenuta negli artt. 2603-2611 c.c., e
• Una disciplina per i soli consorzi con
attività esterna, che regola i rapporti tra
consorzio e terzi, contenuta negli artt.
2612-2615 ter c.c.
Il contratto
• Parti: in principio solo tra imprenditori, ma le
leggi speciali consentono la costituzione di
consorzi anche tra altri soggetti (es. enti pubblici
o di ricerca);
• Forma scritta a pena di nullità;
• Contenuto obbligatorio:
– l’oggetto del consorzio
– gli obblighi assunti dai consorziati (eventuali
conferimenti)
– Durata: se nulla è previsto 10 anni
Peculiarità dei consorzi
anticoncorrenziali
• Nel caso di consorzi per il
“contingentamento” il contratto deve
indicare le quote stabiliti per ogni singolo
consorziato o i criteri per la loro
determinazione
• Problema della durata dei consorzi: il
coordinamento con l’art. 2596 che fissa in
5 anni la durata massima dei patti limitativi
della concorrenza
Ammissioni di nuovi consorziati
• Si tratta di un contratto aperto, ma il
contratto costitutivo del consorzio deve
predeterminare le condizioni di entrata;
• In caso di trasferimento di azienda? Di
regola automatico subingresso
dell’acquirente, ma è sempre possibile
l’esclusione per giusta causa.
Lo scioglimento del rapporto tra consorzio e
consorziati. Lo scioglimento del consorzio

• Il rapporto tra il consorzio ed il singolo consorziato, può


cessare nei casi di recesso o di esclusione previste dal
contratto;
• Il consorzio si scioglie:
– per il decorso del termine;
– per il conseguimento dell'oggetto o per l'impossibilità di
conseguirlo;
– per volontà unanime dei consorziati;
– per deliberazione dei consorziati, presa a maggioranza, se
sussiste una giusta causa;
– per provvedimento dell'autorità governativa, nei previsti dalla
legge;
– per le altre cause previste nel contratto
L’organizzazione consortile
• Assemblea: organo con funzioni
deliberative composto da tutti i consorziati.
– Funziona per lo più a maggioranza;
– L’unanimità per le modificazioni del contratto,
se non è diversamente previsto;
– Impugnazione delle delibere entro 30 giorni.
• Organo direttivo:
– Autonomia contrattuale;
– Unica previsione art. 2605: controlli
I consorzi “esterni”
• sono i consorzi che svolgono attività con i
terzi
• a tal fine è istituito un apposito ufficio. Di
conseguenza sussistono alcuni obblighi,
indicati nell’art.2612 – 2615 bis.
Disciplina
• Pubblicità legale: entro 30 giorni, a cura
dell’amministratore; art. 2612.
• Obbligo di indicare le persone a cui
vengono attribuite la presidenza, la
direzione e la rappresentanza;
• Obbligo di redigere la situazione
patrimoniale
La responsabilità
• art. 2614 e 2615
• Il fondo consortile: costituisce un
patrimonio autonomo rispetto al
patrimonio dei consorziati,
• costituito dai contributi iniziali e successivi
dei consorziati e dai beni acquistati con tali
contributi.
Ipotesi di responsabilità verso i
terzi
• obbligazioni assunte in nome del consorzio da
chi ne ha la rappresentanza: risponde
esclusivamente il consorzio (es. spese uffici);
• obbligazioni assunte dagli organi del consorzio
per conto dei singoli consorziati: rispondono
solidalmente consorzio ed associato e, in caso
di insolvenza di questo, il debito si ripartisce fra i
consorziati in proporzione alle loro quote.
Il GEIE

• GEIE: gruppo europeo di interesse


economico
• Reg. CEE 2137/1985; d. lgs. 240/1991
• Strumento di cooperazione economica
• Finalità analoghe a quelle dei consorzi
con attività esterna (agevolare e
sviluppare l’attività dei suoi membri).
Il contratto
• Requisiti soggettivi:
– persone fisiche o giuridiche che svolgono
un’attività economica, anche se non si tratta
di attività d’impresa (es. professionisti);
– almeno due membri hanno l’amministrazione
centrale e/o esercitano la loro attività
economica in due diversi stati dell’unione
Il contratto
• Requisiti oggettivi:
– forma scritta a pena di nullità.
– contenuto: denominazione del gruppo, sede
(nell’UE), oggetto, nome dei membri, durata
(anche illimitata).
La pubblicità
• iscrizione nel registro delle imprese
(efficacia costitutiva);
• pubblicazione nella g. u.
• della pubblicazione va data notizia nella g.
u. c. e.
Nullità
• Non ha effetto retroattivo (quindi, salvi gli
atti compiuti);
• Causa di scioglimento ex lege (la
sentenza provvede a nominare i
liquidatori)
• È sanabile
Organizzazione
• Assemblea:
– Composta da tutti i membri (un membro – un
voto, salvo patto contrario)
– Decisione collegiale: il contratto fissa le
maggioranze, in mancanza si decide
all’unanimità;
– Decisioni importanti (es. modifica oggetto o
durata): sempre unanimità
Organizzazione
• Organo amministrativo: uno o più amministratori,
nominati con contratto costitutivo o tramite
l’assemblea;
• Poteri fissati dal contratto, ma per legge hanno
la rappresentanza del gruppo verso i terzi.
• Obbligo di tenere le scritture contabili,
indipendentemente dalla natura commerciale
delle imprese.
• Gli amministratori redigono il bilancio, che deve
essere approvato e depositato entro 4 mesi nel
r. i.
Responsabilità
• Non è previsto un fondo consortile
autonomo;
• Pertanto i singoli membri assumono, per le
obbligazioni del GEIE responsabilità:
– Solidale ed illimitata
– Sussidiaria
– Retroattiva (salvo patto contrario pubblicato)
– Ultrattiva
Vicende della partecipazione
• Nuove ammissioni: unanimità
• Recesso ed esclusione:
– per cause fissate dal contratto
– per giusta causa
– con accordo unanime
– pronunciata dal giudice su richiesta maggioranza in
caso di gravi inadempienze.
– è inoltre escluso di diritto:
• chi perde i requisiti soggettivi
• il membro insolvente soggetto a procedura concorsuale.
Scioglimento
• Cause obbligatorie di scioglimento:
– Scadenza del termine
– Conseguimento dell’oggetto
– Sopravvenuta impossibilità al conseguimento
dell’oggetto
– Venir meno pluralità
– Venir meno della diversa nazionalità
– Con provvedimento del giudice per giusta
causa.
Liquidazione
• La causa di scioglimento apre il
procedimento di liquidazione;
• Il GEIE, se esercita attività commerciale,
e’ esposto al fallimento in caso di
insolvenza, che però non determina il
fallimento dei suoi membri, pur
illimitatamente responsabili.
Corso di diritto commerciale
• Contenuti della presentazione:
– I titoli di credito in generale
– Titoli al portatore
– Titoli all’ordine
I titoli di credito in generale
• I caratteri dei titoli di credito:
– Rapporto causale e rapporto cartolare;
– Autonomia e Letteralità;
– Titolarità e legittimazione;
• Titoli astratti e titoli causali;
• Le fonti della disciplina dei titoli di credito:
– Il codice civile;
– Le leggi speciali;
I titoli di credito in generale
• Le eccezioni opponibili:
– Il debitore può opporre al possessore del titolo
soltanto le eccezioni a questo personali, le eccezioni
di forma, quelle che sono fondate sul contesto
letterale del titolo, nonché quelle che dipendono da
falsità della propria firma, da difetto di capacità o di
rappresentanza al momento dell'emissione, o dalla
mancanza delle condizioni necessarie per l'esercizio
dell'azione;
– Il debitore può opporre al possessore del titolo le
eccezioni fondate sui rapporti personali con i
precedenti possessori, soltanto se, nell'acquistare il
titolo, il possessore ha agito intenzionalmente a
danno del debitore medesimo
I titoli di credito in generale
• Effetti del possesso in buona fede:
– Chi ha acquistato in buona fede il possesso di
un titolo di credito, in conformità delle norme
che ne disciplinano la circolazione, non è
soggetto a rivendicazione
I titoli al portatore
• Il trasferimento del titolo al portatore si
opera con la consegna del titolo;
• Limitazioni alla libertà di emissione:
– Il titolo di credito contenente l'obbligazione di
pagare una somma di danaro non può essere
emesso al portatore se non nei casi stabiliti
dalla legge
• Tipologia dei titoli al portatore;
I titoli all’ordine
• Il possessore di un titolo all'ordine è
legittimato all'esercizio del diritto in esso
menzionato in base a una serie continua
di girate;
• La girata:
– Nozione;
– Girata in bianco;
– Girata per l’incasso o per procura;
– Girata in garanzia;
Cambiale e assegno
• Cambiale:
– Tipi e struttura;
• Assegno:
– Assegno bancario:
• Nozione;
• Clausola “non trasferibile”;
– Assegno circolare:
• Nozione;
• Le regole sull’emissione;
I titoli nominativi
• Il trasferimento del titolo nominativo si opera
mediante l'annotazione del nome dell'acquirente
sul titolo e nel registro dell'emittente;
• Colui che chiede l'intestazione del titolo a favore
di un'altra persona, deve provare la propria
identità e la propria capacità di disporre. Se
l'intestazione o il rilascio è richiesto
dall'acquirente, questi deve esibire il titolo e
dimostrare il suo diritto mediante atto autentico;
I titoli nominativi
• Il titolo nominativo può essere trasferito
anche mediante girata autenticata;
– Il trasferimento mediante girata non ha
efficacia nei confronti dell'emittente fino a che
non ne sia fatta annotazione nel registro;
– Il giratario che si dimostra possessore del
titolo in base ad una serie continua di girate
ha diritto di ottenere l'annotazione del
trasferimento nel registro dell'emittente
Corso di diritto commerciale
• Contenuti della presentazione:
– Le società in generale;
– Le società di persone.
Le società in generale
• Organizzazioni per l’esercizio collettivo
dell’attività di impresa;
• Due gruppi:
– Società di persone (società semplice,
società in nome collettivo, società in
accomandita semplice)
– Società di capitali (società per azioni,
società a responsabilità limitata, società in
accomandita per azioni)
Società e contratto
• Il contratto di società:
– La rubrica dell’art. 2247;
– Le società unipersonali;
• Società e autonomia negoziale:
• Tipicità delle società;
• Le clausole “atipiche”;
• Applicabilità della disciplina generale sui
contratti.
Il contratto di società
• E’ un contratto associativo, pertanto:
– Le prestazioni richieste possono essere di
diversa natura ed ammontare;
– È un contratto potenzialmente aperto;
– L’invalidità è retta da un regime speciale.
I conferimenti
• Sono beni o servizi, e in generale ogni
entità suscettibile di valutazione
economica (ma non per tutte le società);
• Servono all’esercizio dell’attività comune;
• Sono esposti al rischio di perdita.
Il patrimonio sociale
• È l’insieme dei rapporti giuridici attivi e
passivi facenti capo alla società;
• È costituito da:
– conferimenti;
– successive variazioni dovute alle vicende
economiche della società (es. beni acquistati
con utili).
• Patrimonio sociale e patrimonio netto.
Il capitale sociale
• E’ una entità contabile: somma del valore
dei conferimenti;
• La sua modifica (aumento o riduzione)
richiede una modifica dell’atto costitutivo;
• Iscritto al passivo;
Funzioni del capitale
• Organizzativa: calcolo dell’utile/perdita,
diritti dei soci, etc;
• Produttiva: minimo di risorse indispensabili
per l’esercizio dell’attività;
• Garanzia: funzione discussa.
Tipologie di società
• Scopo: lucrative, mutualistiche, consortili;
• Attività: commerciali e non;
• Personalità giuridica:
– Soggetto di diritto;
– Persona giuridica.
Caratteri delle società dotate di
personalità giuridica
• Autonomia patrimoniale perfetta;
• Regole organizzative inderogabili;
• Principio maggioritario,
• Principio capitalistico;
• Partecipazione liberamente trasferibile.
Caratteri delle società prive di
personalità giuridica
• Responsabilità dei soci per le
obbligazioni sociali;
• Rapporto diretto potere-responsabilità;
• Regole di governance attenuate;
• Il trasferimento della partecipazione
equivale a modifica del contratto
Le società di persone
• I tipi:
– Società semplice
– Società in nome collettivo
– Società in accomandita semplice
• La disciplina della società semplice quale
prototipo normativo delle società di persone:
– “La società in nome collettivo è regolata dalle norme
di questo capo e, in quanto queste non dispongano,
dalle norme del capo precedente” (art. 2293);
– “Alla società in accomandita semplice si applicano le
disposizioni relative alla società in nome collettivo, in
quanto siano compatibili con le norme seguenti” (art.
2315);
La società semplice e la società in
nome collettivo
Il contratto
• Non è soggetto a forme speciali, salvo
quella richiesta dalla natura dei beni
conferiti;
• Modificabile con il consenso di tutti i soci,
salvo patto contrario
• Contenuto: solo per le s. n. c. è previsto
un contenuto minimo (art. 2295)
La mancanza dell’atto scritto
• Società di fatto;
• Società occulta;
• S. n. c. regolare e irregolare
I conferimenti
• Stabiliti dal contratto;
• In mancanza, quanto necessario per il
conseguimento dell’oggetto sociale;
• In parti uguali, salvo patto contrario;
• Qualsiasi entità suscettibile di valutazione
economica
Modalità di conferimento
• Beni;
• Crediti;
• Servizi: il socio d’opera
Patrimonio e capitale sociale
• I conferimenti formano il patrimonio
iniziale;
• Tutela dell’integrità del capitale sociale
nelle s.n.c.:
– Divieto di ripartire utili in caso di perdita,
– Regole sulla riduzione del capitale
Partecipazione a utili e perdite
• È stabilita dal contratto;
• Le parti spettanti ai soci nei guadagni e nelle perdite
si presumono proporzionali ai conferimenti;
– Se il valore dei conferimenti non è determinato dal contratto,
esse si presumono uguali;
– Se il contratto determina soltanto la parte di ciascun socio
nei guadagni, nella stessa misura si presume che debba
determinarsi la partecipazione alle perdite;
– La parte spettante al socio che ha conferito la propria opera,
se non è determinata dal contratto, è fissata dal giudice,
secondo equità;
• divieto di patto leonino (art. 2265)
La determinazione di utili e
perdite
• Società semplice: con il rendiconto, predisposto
dai soci amministratori annualmente
• S. n. c.: il bilancio di esercizio, approvato dalla
maggioranza (proporzionale) di tutti i soci:
– Gli utili sono percepiti dopo l’approvazione;
– Le perdite incidono direttamente sul valore
della singola partecipazione sociale,
riducendola;
– Divieto di distribuzione degli utili fino alla
reintegrazione del c.s.
La responsabilità della società
• Risponde delle obbligazioni sociali con il
proprio patrimonio
La responsabilità dei soci
• Nella società semplice e nella s.n.c. i soci rispondono illimitatamente
delle obbligazioni sociali, secondo regole comuni e specifiche;
• In entrambi i tipi sociali, la responsabilità è
– Illimitata e solidale, ma al socio che ha pagato spetta l’azione di
regresso nei confronti degli altri;
– Retroattiva, in quanto i nuovi soci rispondono per le obbligazioni sociali
anteriori al loro ingresso nella società;
– Ultrattiva, in quanto chi ha cessato di essere socio continua a
rispondere delle obbligazioni sociali fino a quando la causa di
scioglimento non sia stata portata a conoscenza dei terzi con mezzi
idonei
• Nella società semplice, il socio richiesto del pagamento di debiti
sociali può domandare, anche se la società è in liquidazione, la
preventiva escussione del patrimonio sociale, indicando i beni sui
quali il creditore possa agevolmente soddisfarsi;
• Nella s.n.c., i creditori sociali, anche se la società è in liquidazione,
non possono pretendere il pagamento dai singoli soci, se non dopo
l'escussione del patrimonio sociale
La responsabilità dei soci
• Nella società semplice, inoltre, la responsabilità
personale può essere esclusa o limitata a
vantaggio dei soci senza potere di
rappresentanza con apposito patto sociale,
opponibile ai terzi se portato a loro conoscenza
con mezzi idonei;
• Nella s.n.c. , tutti i soci rispondono solidalmente
e illimitatamente per le obbligazioni sociali, e il
patto contrario non ha effetto nei confronti dei
terzi, anche se si tratta di s.n.c. irregolare
Il creditore particolare del socio
• Il creditore personale del socio:
– può soddisfare il suo credito sugli utili
– può compiere atti conservativi sulla quota.
• Nella società semplice può chiedere la
liquidazione della quota se prova che gli altri
beni sono insufficienti, e la quota deve essere
liquidata entro tre mesi dalla domanda;
– La liquidazione della quota al creditore particolare è
causa di esclusione del socio;
• Nella s.n.c., finché dura la società, la
liquidazione della quota non può essere chiesta;
I “modelli” di amministrazione
• Disgiuntiva: Salvo diversa pattuizione, l'amministrazione
della società spetta a ciascuno dei soci disgiuntamente
dagli altri;
– Ciascun socio amministratore ha diritto di opporsi all'operazione
che un altro voglia compiere, prima che sia compiuta.
– La maggioranza dei soci, determinata secondo la parte attribuita
a ciascun socio negli utili, decide sull'opposizione;
• Congiuntiva: deve essere espressamente prevista e
richiede il consenso di tutti i soci amministratori, o della
maggioranza se così è previsto:
– I singoli amministratori possono comunque compiere da soli gli
atti urgenti necessari per evitare un danno alla società
La rappresentanza
• Gli amministratori hanno la
rappresentanza della società, cioè
agiscono nei confronti dei terzi in nome
della società, che acquista così diritti e si
assume obblighi.
• La rappresentanza è ti tipo sostanziale e
processuale.
• Limitazioni possibili, con diverse
conseguenze
I limiti al potere di rappresentanza
nella s.n.c.
• Le limitazioni al potere di rappresentanza
sono opponibili ai terzi solo se:
– sono iscritte nel registro delle imprese (dove
gli amministratori con potere di
rappresentanza sono tenuti a depositare firma
autografa);
– si provi che i terzi ne hanno avuto effettiva
conoscenza.
I limiti al potere di rappresentanza
nella società semplice
• La società semplice non ha un regime di
pubblicità legale compiuto, quindi
– Le limitazioni si possono opporre se sono
originarie, altrimenti debbono essere portate a
conoscenza con “mezzi idonei”;
– In mancanza, solo se la società prova che le
conoscevano.
Nomina e revoca degli
amministratori
• nomina e revoca degli amministratori nel caso di
deroga alla regola socio-amministratore:
– direttamente nell’atto costitutivo: la revoca, in quanto
modifica l’atto costitutivo va presa all’unanimità
(2252), inoltre non ha effetto se non ricorre una
giusta causa (2259).
– con atto separato: la revoca opera secondo le regole
del mandato (1726), cioè sempre, salvo il
risarcimento del danno se non ricorre una giusta
causa
La revoca dell’amministratore da
parte dell’Autorità Giudiziaria
• La revoca dell’amministratore per giusta
causa può essere sempre chiesta da
ciascun socio al tribunale;
I poteri degli amministratori
• I poteri degli amministratori sono
disciplinati dalle norme sul mandato.
Inoltre:
– possono compiere tutti gli atti che rientrano
nell’oggetto sociale, non solo quelli di
ordinaria amministrazione;
– sono esclusi solo gli atti che comportano
modificazioni dell’atto costitutivo.
I doveri degli amministratori
• Obbligo generale di agire secondo la
diligenza richiesta dalle regole sul
mandato;
• Nelle s.n.c. in particolare:
– dovere di tenere le scritture contabili e di
redigere il bilancio di esercizio
– adempimenti relativi all’iscrizione nel registro
delle imprese
– sanzioni penali (es. in caso di fallimento)
La responsabilità degli
amministratori
• Il parametro per l’individuazione della
responsabilità è la diligenza del
mandatario
• Sono responsabili solidalmente verso la
società pertanto:
– hanno l’obbligo di risarcire i danni arrecati
– salvo che dimostrino di essere esenti da colpa
I soci non amministratori
• Poteri di informazione e controllo:
– diritto di avere “notizie sullo svolgimento degli
affari sociali” (non è opponibile il segreto
aziendale);
– diritto di consultare documenti e scritture
contabili;
– diritto di avere un rendiconto almeno una
volta l’anno.
I poteri di controllo dei soci
• Singolo socio:
– non può impartire direttive,
– regole sull’opposizione in caso
amministrazione disgiuntiva,
• Gruppo dei soci:
– possono revocare gli amministratori,
– Problema delle direttive vincolanti.
L’amministratore estraneo
• Problema dell’ammissibilità dell’amministratore
estraneo nelle società di persone:
– Il legame tra potere e responsabilità;
– Le soluzioni
Modificazioni dell’atto costitutivo
• Con il consenso di tutti i soci, o a
maggioranza se convenuto
• Il trasferimento della quota, sia tra vivi che
a causa di morte, costituisce modifica
dell’atto costitutivo e quindi va deciso a
maggioranza salvo patto contrario,
• Nel caso di s.n.c., sono soggette ad
iscrizione nel registro delle imprese.
Scioglimento del rapporto sociale
limitatamente a un socio. Le regole generali

• Principio di conservazione della società:


– La società non si scioglie, salvo il caso di
essenzialità della partecipazione,
– Si ridefiniscono i rapporti patrimoniali con la
liquidazione della quota
• Il venire meno della pluralità dei soci (c.d.
unico socio) comporta lo scioglimento
della società se la pluralità dei soci non è
ricostituita entro sei mesi
Morte del socio
• Entro sei mesi, liquidazione della quota
agli eredi
• In alternativa, i soci possono decidere:
– di sciogliere anticipatamente la società. In
questo caso gli eredi devono attendere la
liquidazione della società
– di continuare la società con gli eredi
Il recesso
• Scioglimento del rapporto sociale per volontà del
socio
• Società a tempo indeterminato: il recesso è
libero, con un preavviso di almeno tre mesi
• Società a tempo determinato: solo se sussiste
giusta causa, ma con effetto immediato
• Possibili ipotesi contrattuali di recesso, ma non
limitazioni
L’esclusione
• Di diritto: il socio dichiarato fallito; il socio
di cui il creditore abbia ottenuto la
liquidazione della quota
• Facoltativa: gravi inadempienze degli
obblighi che derivano dalla legge o dal
contratto; l’interdizione, l’inabilitazione;
sopravvenuta impossibilità di esecuzione
del conferimento per causa non imputabile
al socio
Procedimento di esclusione
• L’esclusione è deliberata a maggioranza
per teste;
• La deliberazione deve essere motivata e
comunicata al socio; ha effetto decorsi 30
giorni, entro i quali il socio escluso può
fare ricorso all’autorità giudiziaria;
• Se la società ha solo due soci, decide
direttamente il tribunale
Cause di scioglimento della
società
• Decorrenza del termine
• Conseguimento dell’oggetto sociale o
sopravvenuta impossibilità
• Volontà di tutti i soci
• Venire meno della pluralità dei soci
• Cause previste dal contratto
Liquidazione
• Se il contratto non prevede il modo di liquidare il
patrimonio sociale e i soci non sono d'accordo
nel determinarlo, la liquidazione è fatta da uno o
più liquidatori, nominati con il consenso di tutti i
soci o, in caso di disaccordo, dal presidente del
tribunale;
• I liquidatori non possono ripartire tra i soci,
neppure parzialmente, i beni sociali, finché non
siano pagati i creditori della società o non siano
accantonate le somme necessarie per pagarli
La società in accomandita semplice
• Si caratterizza per la presenza di due
categorie di soci:
– soci accomandatari, responsabili come nella
s.n.c.,
– soci accomandanti, responsabili limitatamente
alla quota conferita
L’amministrazione
• Spetta esclusivamente ai soci
accomandatari
• I soci accomandanti sono esclusi dalla
direzione della società (c.d. divieto di
immistione)
– ragioni
Costituzione
• Regole della s.n.c.
• Ragione sociale: deve essere formata con
almeno uno dei nomi dei soci
accomandatari con l’indicazione del tipo;
– Se riporta il nome di un accomandante questo
perde, nei confronti dei terzi, il beneficio della
responsabilità limitata
I soci accomandanti
• Divieto di immistione, ma:
– possono concludere affari, con procura
speciale per singoli affari.
– possono prestare la loro opera sotto la
direzione degli amministratori;
– possono dare autorizzazioni e pareri per
determinate operazioni (previsione statutaria)
La responsabilità
dell’accomandante
• Se viola il divieto di immistione è
responsabile illimitatamente e
solidalmente per tutte le obbligazioni
sociali, presenti, passate e future (e può
essere escluso)
Poteri dei soci accomandanti
• Concorrono (a maggioranza di capitale)
alla nomina e alla revoca degli
amministratori, se avviene con atto
separato;
• Possono rivolgersi al giudice per la revoca
per giusta causa;
Poteri dei soci accomandanti
• Possono compiere atti di ispezione e di
controllo
• Hanno diritto di avere comunicazione
annuale del bilancio e di controllarlo e
concorrono alla sua approvazione
Trasferimento della quota
• Accomandatari: regole s.n.c
• Accomandanti: la quota è liberamente
trasferibile per causa di morte e con il
consenso della maggioranza di tutti i soci
nel caso di trasferimento per atto fra vivi
Scioglimento s. a. s.
• Regole generali;
• La s. a. s. si scioglie inoltre quando viene
meno una categoria di soci:
– Accomandanti: possibile proseguimento sotto
forma di s.n.c. tra gli accomandatari;
– Accomandatari: Il ruolo dell’amministratore
provvisorio
Corso di diritto commerciale
• Contenuti della presentazione:
– La società per azioni:
• Caratteristiche generali;
• Costituzione;
• Nullità;
• Conferimenti;
• Azioni;
• Obbligazioni
I caratteri essenziali della s.p.a.
• La responsabilità limitata: per le
obbligazioni sociali risponde soltanto la
società col suo patrimonio;
• La partecipazione sociale è rappresentata
da azioni è liberamente trasferibile.
• L’organizzazione corporativa;
– Separazione di proprietà e controllo
I modelli normativi
• S.p.a. “di base”: c.d. società chiusa
• S.p.a. che fa ricorso al mercato del
capitale di rischio: c.d. società aperta:
– Spa ad azionariato diffuso
– Spa quotata
La disciplina
• Le spa aperte e chiuse sono regolate dal
titolo V, Capo V del codice civile.
• Le spa quotate sono regolate dal testo
unico della finanza (d. lgs. 58/98), dal c.c.,
dai regolamenti della società di gestione
del mercato e della Consob.
La costituzione.
Contenuto dell’atto costitutivo
• Art. 2328: la possibilità di s.p.a.
unipersonali
• Capitale minimo (120.000 euro):
– Differenza tra capitale sottoscritto e versato
• Il numero e l’eventuale valore nominale
delle azioni;
• Scelta del modello di governance;
• Possibilità di contrarre la società a tempo
indeterminato;
Le condizioni per la costituzione
• Sottoscrizione per intero del capitale
sociale
• Rispetto delle regole sui conferimenti
(denaro: 25%; in natura o crediti: 100%;
regole speciali per la s.p.a. unipersonale)
• Eventuali autorizzazioni amministrative e
condizioni di legge speciali
Il procedimento di costituzione
1. Stipula dell’atto costitutivo
2. Entro 20 giorni deposito dell’atto da parte
del notaio (o degli amministratori, se
impossibilitato) presso l’ufficio del
registro delle imprese e richiesta di
iscrizione
3. Verifica della regolarità formale dell’atto
4. Iscrizione nel registro
5. Acquisto della personalità giuridica
La s.p.a. unipersonale
• E’ consentita la costituzione della spa con
atto unilaterale di un unico socio fondatore
• Di regola risponde solo la società col
proprio patrimonio, salvo:
– Inosservanza regole sui conferimenti
(costituzione e sopravvenuta mancanza della
pluralità dei soci: art. 2342 c.c.);
– Inosservanza regole sulla pubblicità del
carattere unipersonale della società
Nullità della s.p.a. in generale
• Prima della iscrizione nel registro delle
imprese: c’è solo un contratto, si applica
pertanto la disciplina generale sulla nullità
dei contratti (art.1418 ss. c.c.)
• Dopo l’iscrizione: disciplina speciale (art.
2332)
La nullità della s.p.a. dopo l’iscrizione

• Cause di nullità:
– Mancata stipulazione dell’atto costitutivo nella
forma dell’atto pubblico
– Illiceità dell’oggetto sociale
– Mancanza nell’atto costitutivo di ogni
indicazione riguardante la denominazione
della società, o i conferimenti o l’ammontare
del capitale sociale o l’oggetto sociale
La nullità della s.p.a. dopo l’iscrizione

• Effetti della dichiarazione di nullità:


– La nullità non ha carattere retroattivo, ma
costituisce causa di scioglimento della
società;
– I soci non sono liberati dall’obbligo dei
conferimenti fino a quando non sono
soddisfatti tutti i creditori sociali;
– La nullità è sanabile
La nullità della s.p.a. dopo l’iscrizione

• Caratteristiche dell’azione diretta a fare


accertare la nullità:
– L’azione è imprescrittibile
– Può essere fatta valere da chiunque ne abbia
interesse.
I conferimenti in denaro
• I conferimenti forniscono alla società il capitale
di rischio;
• Se nulla è previsto, devono essere fatti in
denaro
• Versamento immediato presso una banca di
almeno il 25% (salve le regole sulla s.p.a.
unipersonale)
• Dal titolo azionario devono risultare i versamenti
ancora dovuti; responsabilità alienante (limitata
a 3 anni e a carattere sussidiario) e acquirente.
• Il socio in mora non può esercitare il diritto di
voto
Conferimenti in natura o di crediti
• Obbligo di liberare integralmente le azioni
sottoscritte: il socio deve fare acquistare alla
società la piena titolarità e disponibilità del
bene;
• Modalità del conferimento in natura o di crediti;
– La revisione della stima;
• Acquisto da parte della società di beni o di
crediti dei promotori, fondatori, soci e
amministratori
I conferimenti d’opera e di servizi
• Sono vietati dall’art. 2342, ultimo comma;
le ragioni del divieto sono discusse;
• È ora possibile emettere strumenti
finanziari a seguito dell’apporto da parte di
soci o di terzi anche di opera o di servizi
(art. 2346, comma 6)
Le azioni
• Artt. 2346 ss.;
• Rappresentano la partecipazione sociale;
• Hanno uguale valore:
– Azioni con valore nominale: valore indicato sul titolo;
– Azioni prive di valore nominale: quando rileva il valore
nominale si fa riferimento al numero delle azioni in
rapporto al totale delle azioni emesse
• Proporzionalità;
• Indivisibilità.
La proporzionalità in particolare
• A ciascun socio è assegnato un numero di
azioni proporzionale alla parte del capitale
sottoscritta e per un valore non superiore
a quello del suo conferimento
• Tuttavia l’atto costitutivo può prevedere
una diversa assegnazione delle azioni
• In nessun caso il valore dei conferimenti
può essere complessivamente inferiore
all’ammontare globale del capitale sociale
La partecipazione azionaria
• Gli azionisti hanno uguali diritti:
– Amministrativi
– Patrimoniali
• Le categorie speciali di azioni (art. 2351 s.):
– Diritti amministrativi: a. prive di diritto di voto, a. con
voto limitato a particolari argomenti, con voto
subordinato a condizione;
– Diritti patrimoniali: a. privilegiate, a. correlate (tracking
stocks), a. di godimento.
• L’organizzazione dei possessori di categorie
speciali di azioni (rinvio)
La circolazione delle azioni
• Titoli nominativi o al portatore;
• I limiti alla circolazione delle azioni:
– Clausole di prelazione;
– Clausole di gradimento (mero);
– Art. 2355 - bis
• La dematerializzazione volontaria e
obbligatoria
Le operazioni sulle proprie azioni
• L’acquisto di azioni proprie:
– I limiti all’acquisto di azioni proprie;
– I casi speciali di acquisto delle azioni proprie;
– La disciplina delle azioni proprie nel
portafoglio della società;
• La sottoscrizione di azioni proprie;
• Le “altre operazioni” sulle proprie azioni;
Le altre regole in materia di azioni
• La sottoscrizione reciproca;
• Le partecipazioni modificative dell’oggetto
sociale;
• L’unico azionista
Le obbligazioni
• Nozione;
• Se la legge o lo statuto non dispongono
diversamente, l'emissione di obbligazioni è
deliberata dagli amministratori;
• I nuovi “tipi” di obbligazioni:
– Il diritto degli obbligazionisti alla restituzione del
capitale ed agli interessi può essere, in tutto o in
parte, subordinato alla soddisfazione dei diritti di altri
creditori della società;
– I tempi e l'entità del pagamento degli interessi
possono variare in dipendenza di parametri oggettivi
anche relativi all'andamento economico della società;
Le obbligazioni
• Limiti all'emissione:
– La società può emettere obbligazioni al portatore o nominative
per somma complessivamente non eccedente il doppio del
capitale sociale, della riserva legale e delle riserve disponibili
risultanti dall'ultimo bilancio approvato, ma la legge prevede
eccezioni nel caso in cui l’emissione sia garantita e nel caso in
cui sia destinata alla sottoscrizione da parte di investitori
professionali; inoltre
– L'emissione di obbligazioni effettuata da società con azioni
quotate in mercati regolamentati, limitatamente alle obbligazioni
destinate ad essere quotate negli stessi o in altri mercati
regolamentati, non è soggetta a limiti di emissione;
• L’organizzazione degli obbligazionisti (rinvio)
Corso di diritto commerciale
• Contenuti della presentazione:
– L’assemblea della s.p.a.
Competenze dell’assemblea ordinaria nelle
società prive di consiglio di sorveglianza
• L’assemblea ordinaria delle società prive di consiglio si
sorveglianza;
– Approva il bilancio;
– Nomina e revoca gli amministratori; nomina i sindaci e il
presidente del collegio sindacale; nomina il soggetto incaricato
della revisione contabile;
– Determina il compenso degli amministratori e dei sindaci se non
è previsto dallo statuto;
– Delibera sulla responsabilità degli amministratori e dei sindaci;
– Delibera sugli altri oggetti attribuiti alla competenza
dell’assemblea dalla legge, nonché sulle autorizzazioni richieste
dallo statuto per il compimento di atti degli amministratori, ferma
la responsabilità di questi per gli atti compiuti;
– Approva il regolamento dei lavori assembleari, se previsto
Competenze dell’assemblea ordinaria nelle
società con consiglio di sorveglianza
• L’assemblea ordinaria delle società con
consiglio si sorveglianza:
– Nomina e revoca i consiglieri di sorveglianza;
– Determina il compenso ad essi attribuito, se
non è stabilito dallo statuto;
– Delibera sulla responsabilità dei consiglieri di
sorveglianza;
– Delibera sulla distribuzione degli utili;
– Nomina il revisore
Competenze dell’assemblea
straordinaria
• L’assemblea straordinaria delibera:
– Sulle modifiche dello statuto;
– Sulla nomina, sulla sostituzione e sui poteri
dei liquidatori;
– Sulle altre materie attribuite dalla legge alla
sua competenza
Convocazione
Luogo e termine
• L’assemblea è convocata nel comune dove ha
sede la società, salva diversa previsione dello
statuto;
• L’assemblea ordinaria deve essere convocata
almeno una volta all’anno, entro il termine
stabilito dallo statuto e comunque non oltre 120
giorni dalla chiusura dell’esercizio;
– Lo statuto può prevedere un termine maggiore, ma
non superiore a 180 giorni, quando:
• Si tratta di società tenute alla redazione del bilancio
consolidato; o
• Se lo richiedono particolari esigenze relative alla struttura o
all’oggetto della società
Convocazione
Formalità di convocazione 1/3
• L’assemblea è convocata dagli
amministratori:
– Nei casi stabiliti dalla legge;
– Di propria iniziativa;
– Quando lo richiedono i soci che
rappresentano almeno il 10% del capitale
sociale, che devono altresì indicare le materie
da trattare
Convocazione
Formalità di convocazione 2/3
• L’assemblea è convocata per mezzo di un
avviso, che deve indicare:
– Il giorno, l’ora e il luogo dell’adunanza;
– L’elenco delle materie da trattare;
• L’avviso deve essere pubblicato:
– Sulla G.U. o su almeno un quotidiano indicato dallo
statuto, almeno 15 giorni prima;
– Se si tratta di società che non fanno ricorso al
mercato del capitale di rischio, l’avviso può essere
comunicato con mezzi che garantiscano l’avvenuto
ricevimento, almeno 8 giorni prima
Convocazione
Formalità di convocazione 3/3
• Se non sono rispettate le predette formalità,
l’assemblea si considera regolarmente costituita,
a condizione che (c.d. assemblea totalitaria):
– Sia presente l’intero capitale sociale;
– Sia presente la maggioranza dei componenti degli
organi amministrativi e di controllo;
• In questo caso, ciascuno dei partecipanti può
opporsi alla trattazione degli argomenti sui cui
non si considera sufficientemente informato;
Maggioranze richieste per la costituzione
dell’assemblea e per l’approvazione delle delibere.
Prima convocazione
• L’assemblea ordinaria:
– È validamente costituita con l’intervento dei soci che
rappresentano almeno la metà del capitale sociale;
– Delibera a maggioranza assoluta, salvo diversa previsione
statutaria;
• L’assemblea straordinaria:
– In generale, l’assemblea delibera con il voto favorevole dei soci
che rappresentano più della metà del capitale sociale (pertanto,
non c’è distinzione tra quorum deliberativo e costitutivo);
– Nelle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio:
• L’assemblea è regolarmente costituita con la presenza dei soci che
rappresentano almeno la metà del capitale sociale;
• L’assemblea delibera con il voto favorevole dei soci che
rappresentano almeno i due terzi del capitale sociale presente in
assemblea
Maggioranze richieste per la costituzione
dell’assemblea e per l’approvazione delle delibere.
Seconda convocazione 1/2
• Se non vengono raggiunte le maggioranze
richieste per la prima convocazione, l’assemblea
deve essere nuovamente convocata;
• L’avviso di convocazione può indicare fin da
subito il luogo e la data della seconda
convocazione, che però non può svolgersi nello
stesso giorno della prima;
– Se l’avviso di convocazione non indica il luogo e la
data della seconda convocazione, l’assemblea deve
essere nuovamente convocata entro 30 giorni, ma il
termine per la convocazione è ridotto a 8 giorni;
Maggioranze richieste per la costituzione
dell’assemblea e per l’approvazione delle delibere.
Seconda convocazione 2/2
• L’assemblea ordinaria:
– Delibera a maggioranza assoluta, qualunque sia la parte di
capitale rappresentata in assemblea;
• L’assemblea straordinaria:
– È regolarmente costituita con la presenza di oltre un terzo del
capitale sociale;
– Delibera con il voto favorevole di almeno i due terzi del capitale
rappresentato in assemblea;
– Tuttavia, in alcuni casi indicati dalla legge (Modifica dell’oggetto
sociale, trasformazione, scioglimento anticipato, proroga, revoca
dello stato di liquidazione, trasferimento della sede all’estero,
emissione di azioni con voto limitato o senza diritto di voto), se si
tratta di società che non fanno ricorso al mercato del capitale di
rischio, delibera con il voto favorevole di più di un terzo del
capitale sociale
Maggioranze richieste per la costituzione
dell’assemblea e per l’approvazione delle delibere.
Convocazioni successive alla seconda
• Lo statuto può prevedere convocazioni
successive alla seconda, ma queste sono
regolate dalle norme in materia di seconda
convocazione;
• Tuttavia, se si tratta di società che fanno
ricorso al mercato del capitale di rischio,
l’assemblea è validamente costituita con la
presenza dei soci che rappresentano
almeno un quinto del capitale sociale
Svolgimento dell’assemblea
• Diritto di intervento all’assemblea:
– All’assemblea possono intervenire i soci a cui spetta il
diritto di voto;
– Lo statuto può prevedere il preventivo deposito delle
azioni, fissandone il termine;
• Presidenza dell’assemblea:
– Il presidente è nominato dallo statuto, o in mancanza
dai soci presenti in assemblea;
– Verifica la regolare costituzione dell’assemblea;
accerta la legittimazione degli intervenuti; regola lo
svolgimento dell’assemblea; accerta il risultato delle
votazioni. Di tutto questo viene dato atto nel verbale;
– Il presidente è assistito da un segretario
Rappresentanza nell’assemblea
• I soci possono farsi rappresentare in assemblea, salvo patto
contrario;
• Requisiti della delega:
– Il potere di rappresentanza deve essere conferito per iscritto;
– Non è ammessa la delega in bianco;
– È sempre revocabile;
– Nelle società che fanno ricorso al m.c.r., la rappresentanza può essere
conferita solo per singole assemblee;
– La rappresentanza non può essere conferita a membri degli organi
amministrativi o di controllo, né a dipendenti della società;
• La stessa persona non può rappresentare:
– Più di venti soci, in generale;
– Se si tratta di società che fanno ricorso al m.c.r.:
• Più di 50 soci, se la società ha capitale non superiore a 5 milioni €;
• Più di 100 soci, se il capitale è compreso tra 5 e 25 milioni €;
• Più di 200 soci, se il capitale è superiore a 25 milioni €
Conflitto di interessi del socio
• La delibera assunta con il voto del socio in
conflitto di interessi, può essere annullata
a condizione che:
– Il voto sia stato determinante; e
– Ne possa derivare un danno per la società;
• Gli amministratori – soci non possono
votare nelle delibere che riguardano la loro
responsabilità;
Rinvio dell’assemblea
• I soci che rappresentano un terzo del
capitale presente in assemblea, possono
chiedere che l’assemblea venga rinviata a
non oltre 5 giorni, se dichiarano di non
essere sufficientemente informati sugli
argomenti posti in deliberazione;
Annullabilità delle deliberazioni
Casi e legittimazione
• Sono annullabili le delibere che violano la legge
o lo statuto;
• Sono legittimati a chiedere l’annullamento:
– Gli amministratori;
– Il collegio sindacale;
– I soci assenti o dissenzienti, purché possiedano:
• Almeno il 5% del capitale sociale;
• Nel caso di società che fanno ricorso al m.c.r., almeno lo
0,1%;
• Lo statuto può ridurre queste percentuali o escluderle
• I soci che non raggiungono queste percentuali, e quelli privi
del diritto di voto, hanno diritto al risarcimento del danno che
deriva dalla non conformità della delibera alla legge o allo
statuto
Annullabilità delle deliberazioni
Delibere non annullabili
• Le delibere non possono essere annullate:
– A causa della partecipazione all’assemblea di
persone non legittimate, salvo che il loro
intervento sia stato determinante;
– Per l’invalidità di singoli voti o errori di
conteggio, salvo che siano stati determinanti;
– Per incompletezza o inesattezza del verbale,
salvo che impediscano l’accertamento del
contenuto, degli effetti e della validità della
delibera
Annullabilità delle deliberazioni
Procedimento
• La domanda di annullamento deve essere
proposta entro 90 giorni dalla data della
delibera, o dalla sua iscrizione nel registro delle
imprese, se prevista;
• I soci devono dimostrare il possesso del
quantitativo minimo di azioni; se tale quantitativo
minimo viene meno nel corso del processo,
l’annullamento non può più essere pronunciato;
• I soci possono domandare la sospensione
dell’esecuzione, che viene concessa dal giudice
solo per gravi motivi
Annullabilità delle deliberazioni
Effetti dell’annullamento
• L’annullamento obbliga gli amministratori a
prendere i provvedimenti conseguenti;
• Sono salvi i diritti acquistati in buona fede
dai terzi sulla base di atti compiuti in
esecuzione della delibera;
• L’annullamento non può essere
pronunciato se la delibera viziata viene
sostituita con un’altra conforme alla legge
o allo statuto
Nullità delle deliberazioni
Cause generali
• Se la nullità è dovuta alla: a) mancanza
del verbale; b) mancata convocazione
dell’assemblea; c) impossibilità o illiceità
dell’oggetto:
– La dichiarazione di nullità può essere chiesta
da chiunque vi abbia interesse;
– Il termine per la domanda è 3 anni;
Nullità delle deliberazioni
Ipotesi specifiche 1/3
• Se la nullità della delibera dipende
dall’impossibilità o illiceità del suo oggetto
in quanto, nel modificare lo statuto, ha
previsto un oggetto sociale impossibile o
illecito :
– La dichiarazione di nullità può essere chiesta
da chiunque vi abbia interesse;
– Non esiste un termine per la domanda;
Nullità delle deliberazioni
Ipotesi specifiche 2/3
• Quando la nullità dipende da una delle cause
generali, e la delibera ha ad oggetto: a) la
riduzione volontaria del capitale sociale; b)
l’aumento del capitale sociale, c) l’emissione di
obbligazioni
– Il termine di impugnazione è, in generale, di 180
giorni dall’iscrizione della delibera nel registro delle
imprese, e
– Nel caso di mancata convocazione, di 90 giorni
dall’approvazione del bilancio dell’esercizio nel corso
del quale la delibera è stata anche parzialmente
eseguita;
Nullità delle deliberazioni
Ipotesi specifiche 3/3
• Nelle società che fanno ricorso al m.c.r.:
– La delibera di aumento del capitale sociale non può
più essere dichiarata nulla, dopo che è stata
presentata al registro delle imprese l’attestazione
dell’esecuzione, anche parziale, dell’aumento
– La delibera di emissione delle obbligazioni o di
riduzione del capitale non possono essere dichiarate
nulle dopo che sono state anche parzialmente
eseguite;
• È salvo il diritto dei soci o dei terzi di ottenere il
risarcimento del danno subito
Sanatoria della nullità
• La nullità non può più essere pronunciata
quando la delibera viziata viene sostituita con
una conforme alla legge;
• La nullità per mancata convocazione non può
essere domandata da chi abbia dato il proprio
assenso allo svolgimento dell’assemblea;
• La nullità per mancanza del verbale può essere
sanata con la verbalizzazione eseguita prima
dell’assemblea successiva

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