Non è esagerato affermare che in un periodo di crescita limitata questo
spreco è più un crimine contro la società che una perdita di business.
Eliminare lo spreco dovrebbe essere uno dei primi obiettivi del business 4.
Ohno parla a lungo dei diversi tipi di spreco e di impedimenti che
possono mettersi sulla strada della produzione. Per fare in modo che Scrum funzioni veramente, qualcuno del senior management deve comprendere sin nelle ossa che gli impedimenti sono qualcosa di molto vicino al crimine. Vi dirò come eliminare lo spreco più avanti nel libro, qui basti dire che l’effetto di questa azione è eclatante, ma spesso le persone non agiscono, perché è necessario essere onesti con se stessi e con gli altri. Jeff Johnson sapeva che questo era compito suo. Per capire quanto ci sarebbe voluto veramente per completare il progetto Sentinel, il team impiegò circa tre mesi. Perché? È necessario tornare al ciclo ispeziona e adatta di cui ho parlato in precedenza. Scrum funziona fissando obiettivi sequenziali che devono essere completati in un determinato lasso di tempo. Nel caso dell’FBI vennero adottati cicli della durata di due settimane, con l’accordo che alla fine di ogni ciclo ci sarebbe stato un incremento del prodotto definito. Ciò significava avere qualcosa che funzionasse, che potesse essere mostrato a chiunque interessava vederlo ma soprattutto agli stakeholder e, meglio ancora, alle persone che dovevano veramente utilizzarlo. Questa metodologia consente ai team di ricevere feedback sul loro lavoro praticamente in tempo reale. Vanno nella direzione giusta? Partendo da ciò che hanno scoperto in un determinato ciclo, quello che hanno progettato di fare in futuro è veramente ciò che dovrebbero fare? In Scrum chiamiamo questi cicli “Sprint”. All’inizio di ciascun ciclo c’è una riunione per pianificare lo Sprint. Il team decide quanto lavoro crede di poter fare nelle successive due settimane. Estrae i punti su cui lavorare da quella lista di priorità e spesso li scrive su biglietti adesivi che appiccica al muro. Il team decide quanti di questi punti può portare a termine nelle successive due settimane. Al termine dello Sprint, i membri del team si riuniscono di nuovo e mostrano che cosa è stato fatto nel periodo in cui hanno collaborato. Guardano quanti di quei biglietti sono stati veramente portati a termine. Ne hanno messi troppi nello Sprint e non li hanno finiti tutti? Non ne hanno messi abbastanza? Ciò che è importante è che iniziano ad avere un’idea di base di quanto possono andare svelti: la loro velocità . Ecco perché Jeff Johnson aveva bisogno di qualche mese prima di poter veramente affermare quanto ci sarebbe voluto per il progetto. Voleva misurare la velocità di ciascun team, determinata su un certo numero di Sprint, e poi vedere quanto potevano migliorare, quanto potevano andare più veloci. Una volta controllato quanti lavori ciascun team portava a termine in ogni Sprint e poi verificato quanti ne rimanevano per finire il progetto, poteva prevedere una data di completamento. Oltre a capire quanto potevano andare veloci i team, voleva anche sapere quali erano gli impedimenti che li rallentavano. Ciò che voleva veramente fare era accelerare quei team in modo da farli produrre più velocemente. Non lavorando per più ore (vi dirò perché è una trappola senza via d’uscita che alla fine fa ritardare le cose), ma lavorando meglio e in modo più intelligente. Jeff Johnson sostiene che i suoi team hanno aumentato la produttività di tre volte. Una volta in movimento, andavano tre volte più veloci di quando erano partiti. Perché? Sono diventati migliori nel lavorare insieme, certo, ma – più importante – hanno compreso le cose che li rallentavano e, in ogni ciclo, in ogni Sprint, hanno tentato di liberarsene. Alla fine, al progetto Sentinel ci sono voluti 18 mesi per sviluppare il database, e altri due per estenderlo a tutta l’FBI. “Una pressione tremenda riguardo al tempo” ha affermato Johnson in un’intervista. “E dovete capire che il sistema viene usato per tutto. Pagare gli informatori. Archiviare le prove. Archivi. Calendari. Questo incontro è in Sentinel”. E la parte più potente di Scrum secondo il suo punto di vista? “Le demo. La spinta verso la realizzazione frequente di un prodotto illustrabile in una demo”. Ogni due settimane il team di Sentinel teneva una dimostrazione dei risultati raggiunti. E questo non solo per loro, ma anche per coloro che dovevano usare veramente il sistema. Tutti quelli che avevano un interesse nel progetto mandavano qualcuno, il che rendeva piuttosto affollate le stanze. Archivio. Intelligence. Agenti speciali. L’Ufficio dell’Ispettore generale. Rappresentanti di altre agenzie governative. Abbastanza spesso erano presenti anche il Direttore dell’FBI o un suo delegato, come anche l’Ispettore generale stesso. Non era un pubblico facile. Secondo Johnson, è stato proprio questo che ha fatto funzionare il tutto. “Scrum non riguarda gli sviluppatori, ma i clienti e gli stakeholder. È stato veramente un cambiamento organizzativo. Mostrare il prodotto vero è stata la parte più potente”. Effettivamente dare una dimostrazione pratica del prodotto è stato fondamentale, perché le persone erano, per usare un eufemismo, scettiche riguardo ai progressi riferiti. Non riuscivano proprio a credere che il progetto Sentinel si muovesse a un ritmo sempre più veloce. “Stavo dicendo al Congresso che con il 5% del budget e in 20 mesi stavamo per realizzare quello che Lockheed non era riuscita a fare con il 90% del budget in 10 anni” afferma Johnson. “Nella sala c’era scetticismo. Abbiamo dovuto inviare dei rapporti all’Associate Attorney General (il terzo funzionario in ordine gerarchico del Dipartimento di giustizia, USA, n.d.t.). La nostra situazione era trasparente, ma il nostro pubblico pensava che stesse succedendo qualcosa di strano. Tutte le volte che avevano visto quel genere di indicatori nel passato, i rapporti erano meno dettagliati e qualcos’altro stava succedendo”. Quel genere di scetticismo infettava anche il resto dell’FBI. I ragazzi nel seminterrato stanno incasinando tutto ancora una volta era il pensiero generale. Questo sarà solo un sistema temporaneo che si bloccherà e dovremo ritornare alla carta. Jeff raccontò al suo team di un passaggio che aveva dovuto mandare a memoria quando era un cadetto della marina ad Annapolis. Veniva dal discorso di Teddy Roosevelt “Cittadinanza in una repubblica”, tenuto alla Sorbona nel 1910. Viene citato spesso e potrebbe suonarvi già familiare: Non è il critico che conta; non colui che sottolinea come l’uomo forte sia caduto, o dove colui che doveva fare avrebbe potuto fare meglio. Il credito appartiene a colui che scende veramente nell’arena, la cui faccia è macchiata dalla polvere, dal sudore e dal sangue; che combatte coraggiosamente; che sbaglia, che manca l’obiettivo ripetutamente, perché non esiste sforzo senza errore e fallimento; a chi si sforza veramente di fare ciò che deve; chi conosce il grande entusiasmo, la grande devozione; chi si spende per una nobile causa; colui che nel migliore dei casi conosce il trionfo del grande risultato, e nel peggiore, se fallisce, almeno fallisce osando molto, cosicché il suo posto non sarà mai insieme alle anime timide e fredde che non conoscono né la vittoria né la sconfitta5.
Il team subì qualche ritardo mentre cercava di capire quanto
velocemente sarebbe potuto andare e come si dovevano fare le cose difficili. Infine, nel luglio 2012, Sentinel venne lanciato. E dovettero avviarlo per intero, per tutti. Non c’era possibilità di un avvio parziale. “Accadde da un giorno all’altro. In un caso criminale o di antiterrorismo qualcosa a Los Angeles poteva essere collegato a qualcos’altro a Chicago” afferma Jeff Johnson. “Non potevamo perderci degli indizi. In ogni punto dovevamo avere uno stato ottimale e funzionante”. E quello stato doveva essere abbastanza ottimale e funzionante da poter essere portato in tribunale. I dati in Sentinel dovevano essere utilizzati per perseguire persone, e la sua integrità doveva andare oltre ogni dubbio.