Sei sulla pagina 1di 39

Ulteriori Contenuti digitali integrativi sono disponibili sul sito della Casa Editrice

www.edatlas.it
Diego De Costanzo - Letizia Bergomi - Stefano Filippo Re

Il Caffè
Letterario
Quaderno delle competenze

• Sviluppo delle competenze


• Compiti di realtà
• Didattica inclusiva
• Alta accessibilità
• Audio di tutti i brani

© Istituto Italiano Edizioni Atlas


Edizioni
1    2    3    4    5    6    7    8    9    10
2017      2018      2019      2020      2021

Direzione editoriale: Progetti di Editoria s.r.l.; Incipit Studio Editoriale, Firenze


Redazione: Milena Fabbri
Coordinamento edizione digitale: Roberto Rustico, Elena Falco, Silvia Giotti
Progetto grafico: Apotema+, Cologno Monzese (MI)
Videoimpaginazione: Apotema+, Cologno Monzese (MI)
Copertina: Progetto grafico di Marco Cattaneo; illustrazione di Ghidaq al-Nizar
Referenze fotografiche: Archivio Atlas
Stampa: L.E.G.O. S.p.A. Vicenza

Con la collaborazione della Redazione e dei Consulenti dell’I.I.E.A.

Il progetto didattico generale dell’opera è stato studiato ed elaborato da tutti gli Autori, con il coordinamento di Diego
De Costanzo.
In particolare, il volume Quaderno delle competenze è stato curato da Diego De Costanzo e Letizia Bergomi.

Si ringrazia Valeria Milesi per le prove Invalsi.

Font ad Alta Leggibilità biancoenero® di biancoenero edizioni srl, disegnata da Riccardo Lorusso e Umberto Mischi.
Disponibile gratuitamente per chi ne fa un uso non commerciale.
www.biancoeneroedizioni.com

La casa editrice ATLAS opera con il Sistema Qualità conforme alla nuova norma
UNI EN ISO 9001:2008 certificato da CISQ CERTICARGRAF.

Il presente volume è conforme alle nuove Indicazioni Nazionali e alle nuove disposizioni
ministeriali in merito alle caratteristiche tecniche e tecnologiche dei libri di testo.

Il coupon riprodotto nelle copie destinate alla vendita può essere associato ad un solo account per scaricare la versione
digitale del libro.

L’accesso a tutti i contenuti digitali è riservato all’utente registrato, che ha accettato le relative condizioni generali di
licenza d’uso riportate sul sito della Casa Editrice.
Tale licenza non è trasferibile a terzi.
Per fini esclusivamente didattici, nei volumi a stampa e relativi supporti vengono indicati link a siti internet di terze
parti. L’Editore non è responsabile dei contenuti dei suddetti siti in data successiva a quella della prima edizione del
presente testo scolastico.

L’Editore dichiara la propria disponibilità a regolarizzare errori di attribuzione o eventuali omissioni sui detentori di
diritto di copyright non potuti reperire.

Ogni riproduzione del presente volume è vietata.


Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di
periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.
Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da
quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e
Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org
e sito web www.clearedi.org.

© 2017 by Istituto Italiano Edizioni Atlas


Via Crescenzi, 88 - 24123 Bergamo Tel. 035.249711 - Fax 035.216047 - www.edatlas.it

© Istituto Italiano Edizioni Atlas


Il Quaderno delle competenze

Perché un quaderno delle competenze


Il quaderno delle competenze integra e completa i volumi base dell’antologia Il Caffè letterario, e segna-
tamente il volume Racconto e romanzo, con quattro percorsi (Metodo di studio, Laboratorio di scrittura,
Preparazione all’INVALSI, Prove autentiche) concepiti per la costruzione delle competenze nel primo bien-
nio dei licei, sia delle competenze disciplinari relative alla padronanza della lingua italiana (Laboratorio di
scrittura, Preparazione all’INVALSI), sia delle competenze chiave di cittadinanza (Metodo di studio, Prove
autentiche).

COMPETENZE DI BASE RELATIVE ALLA PADRONANZA DELLA LINGUA ITALIANA

  Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione


comunicativa verbale in vari contesti
  Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo
  Produrre testi di vario tipo in relazione a differenti scopi comunicativi

COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

  Comunicazione nella madrelingua   Competenze sociali e civiche


  Imparare a imparare   Senso di iniziativa e imprenditorialità
  Competenza digitale   Consapevolezza ed espressione culturale

Uno strumento versatile


I percorsi, che integrano teoria e pratica, prove guidate e prove libere con strumenti per l’autovaluta-
zione, possono essere utilizzati sia in modo integrato al volume (in relazione con le letture, le attività e
gli approfondimenti interdisciplinari proposti) sia in modo autonomo.
A Metodo di studio Metodo di studio

1. Come si studia un autore


L’autore è la persona fisica che in un determinato tempo e luogo ha prodotto uno o più contesto storico-culturale
testi scritti (in versi o in prosa) rilevanti dal punto di vista estetico, e perciò definibili come - .......................................................................................................................................
opere letterarie.

METODO DI STUDIO
Non tutte le opere hanno autori identificabili storicamente: nella letteratura antica, - .......................................................................................................................................

in particolare, troviamo poemi giganteschi per dimensione e importanza, come l’Iliade - .......................................................................................................................................
e l’Odissea, la cui paternità è ancora oggetto di discussione, così come è dibattuta
l’esistenza storica di Omero, l’autore indicato dalla tradizione. Ma anche nelle letterature
medievali e moderne vi sono opere anonime – si pensi a molti poemi cavallereschi – o di
incerta attribuzione – è questo il caso persino di alcune tragedie shakespeariane.

Il primo percorso del quaderno è dedicato a metodi


Lo studio dell’autore è quindi possibile quando la sua esistenza è storicamente accertata vita
da fonti attendibili, e quando si dispone di notizie biografiche precise che ne mostrino - .......................................................................................................................
il percorso esistenziale e artistico-culturale in relazione alla sua epoca. Tali informazioni
vanno poi inquadrate e sistematizzate, tenendo conto delle reciproche connessioni, in - .......................................................................................................................

questo modo: - .......................................................................................................................

e strategie per imparare a studiare in modo effica- Contesto storico-


culturale
- situazione economica, sociale e politica
- movimenti culturali e letterari
- idee e valori (religiosi, filosofici, artistici, civili...) poetica
-

ce, stimolando la motivazione e la consapevolezza


........................................................................................................

- ........................................................................................................

- estrazione familiare e sociale - ........................................................................................................


- percorso di studi
Esperienze - luoghi e ambienti abitati e frequentati
Studio di un biografiche - difficoltà e crisi familiari, economiche, politiche...

e suggerendo buone pratiche da adattare via via


autore significative - professioni esercitate
- frequentazioni intellettuali e culturali
- rapporto con il pubblico

2. Per predisporre una buona mappa orientativa è importante elaborare frasi chiave, in

alle proprie caratteristiche e risorse. Le proposte,


- convinzioni sulle finalità della propria arte e modo da avere un “repertorio” di espressioni già pronte intorno alle quali costruire un
dell’arte in generale discorso unitario. Osserva in quale modo abbiamo ricavato le frasi chiave da questo
Poetica paragrafo sulla vita di Giovanni Pascoli (vedi volume di Poesia e Teatro); poi prosegui
- scelta dei temi e degli stili
- ideali e valori espressi tu con il paragrafo successivo.

Pascoli nacque nel 1855, quarto di dieci fratel-

corredate di esercitazioni guidate e libere, sono fi-


- 1855, San Mauro di Romagna li, a San Mauro di Romagna (oggi, in suo onore,
1. Completa la seguente mappa orientativa per lo studio dell’autore Virgilio (vedi il volume - famiglia numerosa, San Mauro Pascoli), borgo agricolo in provincia di
di Epica) sistemando opportunamente nei cerchi (contesto storico-culturale; vita; - condizioni economiche discrete Forlì-Cesena a pochi chilometri dal mar Adriatico.
poetica) gli elementi dell’elenco sottostante, disposti in modo casuale. (padre amministratore di una Fin dall’infanzia, la sua vita venne funestata da
• circolo degli intellettuali di Mecenate grande tenuta agricola) lutti familiari. A dieci anni perse la sorella Caroli-
• grandissima stima e apprezzamento già dal pubblico dei contemporanei - assassinio del padre rimasto na, di cinque anni, e a dodici, mentre si trovava in

nalizzate all’analisi dei testi, allo studio degli autori,


• politica culturale di Augusto: celebrazione miti fondativi della patria e della stirpe Giulia impunito collegio a Urbino con i suoi fratelli, lo raggiunse la
• celebrazione della pietas come qualità principale della “romanità” notizia della morte del padre Ruggero, ammini-
• frequentazione di intellettuali e di ambienti di corte a Roma e a Napoli stratore di una grande tenuta agricola dei princi-
- senso di ingiustizia e sgomento
• famiglia mantovana di piccoli proprietari terrieri pi Torlonia: la sua cavalla aveva riportato a casa,
- numerosi lutti familiari
• studi di filosofia epicurea a Napoli sul calessino, il corpo senza vita del padre, ucci-
• crisi della religione tradizionale, comparsa di nuove esigenze di spiritualità so con un colpo di fucile per motivi mai chiariti.

delle opere e dei generi letterari.


• modelli di stile e contenuto: i poemi omerici Questa tragedia lasciò nel futuro poeta un senso
• I secolo a.C., Roma: guerre civili per il potere, trasformazione da Repubblica a principato di ingiustizia e di sgomento. I lutti si susseguiro-
• concezione dolente della vita no implacabili: l’anno dopo, il 1868, morirono la
• antiche leggende sulla fondazione troiana di Roma sorella maggiore Margherita e la madre, stronca-
• devastazioni e impoverimento delle campagne italiane a causa delle guerre civili ta dal dolore; altri due fratelli morirono giovani,
• stile elevato e solenne Luigi nel 1871 e Giacomo nel 1876.

28 29

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 3


Presentazione

LABORATORIO DI SCRITTURA B Laboratorio di scrittura

2. Gli schemi logici: dal generale al particolare 1a. Rispondi alle domande:
a. Qual è il soggetto generale della descrizione? ………...................................................................................................................…
Scrivere per decrivere

Il laboratorio di scrittura è articolato in cinque se-


Gli schemi logici sono particolarmente utili per descrivere oggetti, persone o animali dei quali
si prendono in considerazione i diversi aspetti, così da realizzare una descrizione esaustiva. ..................................................................................................................................................................................................................................................................................

Ad esempio, qualora si voglia descrivere una persona, si potrebbe procedere in questo modo: b. Quale argomento particolare viene descritto nel testo? ………........................................................................................
• definizione generale che espliciti chi è il soggetto (un’anziana signora, un giovane ..................................................................................................................................................................................................................................................................................
adolescente, un neonato di pochi giorni…)
c. Sappiamo qualcosa del carattere o delle aspirazioni della persona descritta? ……….................

zioni che lavorano sia sulla scrittura di sintesi (rias-


• aspetto fisico con i suoi vari sottoargomenti: statura, corporatura, viso,
capigliatura, mani, voce e modo di parlare, abbigliamento, altre caratteristiche (nei, ..................................................................................................................................................................................................................................................................................
tatuaggi, cicatrici, pearcing…)
• comportamento in situazioni usuali e particolari, in ambiti diversi (a casa, a scuola, 1b. Prova a completare la descrizione della ragazza immaginando quale sia il suo
nello sport…), in stati emotivi differenti (es: sotto stress) carattere, che tipo di comportamento tiene a scuola e in famiglia, quali sono i suoi
• carattere sogni e le sue aspirazioni, che interessi ha e che ruolo ricopre nel gruppo di amici.

sunto), sia sulla scrittura creativa e autonoma (te-


• ruolo sociale: età, titolo di studio, interessi e passioni, valori e idee di riferimento,
ruolo nei gruppi… 2. Sull’esempio del testo dell'esercizio 1, mettiti di fronte a uno specchio e prova a
descrivere in modo accurato solo il tuo aspetto fisico.
Naturalmente, l’ordine degli argomenti particolari non deve essere necessariamente
quello proposto, ma sta all’abilità e alle esigenze di chi scrive il passare dall’uno all’altro 3. Osserva le due immagini: scegli quella che ti piace di più e descrivila con accuratezza.
con armonia e creatività.

sto descrittivo, testo informativo-espositivo, testo 1. Leggi il testo descrittivo che ha come soggetto una persona.

Allo specchio
Beryl chiuse di scatto la cartellina delle lettere.
Balzò in piedi e, solo in parte cosciente di quanto faceva, si avvicinò allo specchio.

narrativo, testo argomentativo, testo valutativo). B  Laboratorio di scrittura


C’era un’esile ragazza in bianco: una gonna di serge1 bianca, una camicetta di seta
bianca e una cintura di pelle stretta intorno alla vita sottile.
Aveva un volto a forma di cuore, con la fronte larga e il mento appuntito, ma non
troppo. Gli occhi, gli occhi erano forse la cosa più bella del suo viso, di un colore
AUTOVALUTAZIONE E AUTOBI
singolare e insolito, verdazzurro con piccole pagliuzze dorate.
OGRAFIA COGNITIVA

Le proposte sono organizzate secondo una struttu-


Le sopracciglia erano nere e fini e le ciglia lunghe e nere, così lunghe che quando
teneva le palpebre abbassate trattenevano la luce, le aveva detto qualcuno. > Scrivere per descr
La bocca era piuttosto grande: troppo grande? No, non proprio. Il labbro inferiore ivere
sporgeva un poco; aveva un modo di succhiarlo che qualcun altro aveva giudicato A conclusione di un testo
descrittivo è utile valutare
terribilmente affascinante. adeguatezza, organizzazio con obiettività il tuo lavoro
ne e riflettendo sulla sua
Il naso era il tratto meno soddisfacente. Non che fosse pro- ti aiuterà inoltre a individuare correttezza. Ripetere l’autovalutazione nel corso

ra passo-passo in cui all’analisi dei diversi tipi di te-


le dell’attività scolastica
priamente brutto, ma non valeva la metà di quello di Linda. oltre a registrare, passo-passo difficoltà da superare e gli aspetti sui cui concentrarti
, i progressi ottenuti. maggiormente,
Nel completare la griglia,
Linda aveva davvero un nasino perfetto. Il suo era piuttosto assegnati un punteggio
complessivo. da 1 a 3 per ciascuna voce.
largo, ma non troppo, e con tutta probabilità lei lo vedeva Infine calcola il punteggio
Se credi, puoi anche utilizzare
esageratamente largo solo perché era il suo naso e lei era lo spazio sottostante per
appuntare le tue personali
tremendamente critica verso se stessa. Se lo pizzicò tra pol- note e osservazioni.

sto, seguono le esercitazioni, sia guidate che libere,


lice e indice e fece una smorfietta… Caratteristich e Attività Livello Livello
I capelli erano belli, proprio belli. E com’erano vaporosi. basso 1 Livello
sufficiente 2 soddisfacente 3
Avevano il colore delle foglie appena cadute, bruno ros- Sono stato in grado di
siccio, con qualche colpo di sole qua e là. Quando si faceva scrivere un
testo descrittivo
un’unica, spessa treccia, le scendevano sulla schiena come
un lungo serpente.

per terminare con una griglia di autovalutazione.


Adeguatezza Ho rispettato la lunghezza
Le piaceva sentire quel peso che le tirava indietro la testa; ← James Tissot,
e contenuto richiesta
quando erano sciolti le piaceva come le ricoprivano le brac- Giovane donna
cia nude. “Sì, mia cara, non si può negare, sei proprio molto su una barca,
carina”. 1870, Collezione
→ Alfred Stevens,
A quelle parole il petto le si sollevò e Beryl trasse un lungo Ho rispettato il tema dato privata.
Ragazza allo
specchio, fine XIX
sospiro di piacere socchiudendo gli occhi.
secolo. (da K. Mansfield, Racconti neozelandesi, Mondadori, Milano, 2013) 4. Realizza ora la descrizione di una persona che conosci bene, dando nel titolo e nella
Sono stato in grado di
prima frase la definizione generale del soggetto e sviluppando tutti i punti suggeriti
organizzare il testo in modo
1. serge: tessuto leggero di lana.
ordinate e chiaro (è riconoscibili
nel paragrafo iniziale, in particolare quelli relativi al comportamento e al carattere.
Organizzazione un ordine nella descrizione)
64 Sono stato in grado di 65
scrivere un
testo completo e proporzionat
o
(la descrizione è esaustiva
e c’è
equilibrio tra le varie parti)

Linguaggio Ho usato un lessico adeguato


al
compito assegnato

Ortografia Sono stato in grado di


scrivere un
e sintassi testo corretto dal punto
di vista
ortografico e sintattico

Autovalutazione ..........................
................................................./2
1 ( punteggio massimo)

C Preparazione all’INVALSI Preparazione all’INVALSI


Osservazioni e riflessioni:
....................................................
....................................................
....................................................
....................................................
....................................................
.................................................... .................................................... .....
.................................................... ....................................................
nità economica. È un grande territorio con pedaggi, ma senza dogane, e beneficia .................................................... .................................................... .........
HENRI PIRENNE .................................................... ....................................................
.........
.................................................... ....................................................
dell’immenso vantaggio dell’unità monetaria: il solido d’oro costantiniano, una .................................................... ....................................................
La «Romània» prima dei Germani .................................................... .................................................... .........
moneta di 4,55 grammi d’oro fino, ha corso ovunque. ....................................................
....................................................
....................................................
....................................................
.........
.................................................... ....................................................
Sappiamo che, a partire da Diocleziano, vi fu una depressione economica gene- .................................................... .................................................... .........
.................................................... ....................................................
45 rale. Sembra certo però che il IV secolo abbia registrato una ripresa e una circola- ....................................................
....................................................
....................................................
..........................
.........
Henri Pirenne fu uno storico belga vissuto a cavallo fra Ottocento e Novecento .................................................... .................................................... ...................................
zione monetaria più attiva. .................................................... ....................................................
(1862-1935); i suoi studi, nella sua opera maggiore – Maometto e Carlo Magno .................................................... .................................................... .........
Per garantire la sicurezza a quest’Impero circondato da barbari, per molto tem- ....................................................
....................................................
....................................................
.........
– furono rivolti soprattutto ad approfondire i rapporti tra mondo romano, po basta la sorveglianza delle legioni alle frontiere, lungo il Sahara, sull’Eufrate, ....................................................
.........
invasioni barbariche, sviluppo dell’Islam e inizio del Medioevo. sul Danubio, sul Reno.
76
Fra tutti i caratteri di quella mirabile costruzione umana che fu l’Impero roma-
50 Ma dietro la diga l’acqua monta. Nel III secolo, favorite dalle lotte civili, si
no, il più sorprendente e anche il più essenziale è il suo carattere mediterraneo. Ed aprono delle crepe. Da ogni parte è un irrompere di Franchi, Alamanni, Goti che
è grazie ad esso che, sebbene greco a Oriente e latino a Occidente, l’Impero esten- saccheggiano la Gallia, la Rezia, la Pannonia, la Tracia e scendono addirittura fino
de la sua unità all’insieme delle province. Il mare, con tutta la forza del termine in Spagna.
5 Mare nostrum, è veicolo di idee, religioni, mercanzie. Le province del Nord, Belgio, Gli imperatori illirici fanno piazza pulita, respingendo tutti e ristabilendo le
Britannia, Germania, Rezia, Norico, Pannonia, sono soltanto avamposti contro
55 frontiere. Ma dalla parte dei Germani il limes non basta più, occorre adesso resi-
la barbarie. La vita si concentra sulle sponde del grande lago. Esso è indispensa- stere in profondità. Si fortificano le città dell’interno, le città che costituiscono i
bile per approvvigionare di grano africano Roma, ed è tanto più utile in quanto centri nevralgici dell’Impero. Roma e Costantinopoli diventano due piazzeforti
la navigazione vi è assolutamente sicura, grazie alla scomparsa, da secoli, della modello. Non è più il caso di rifiutare l’accesso ai barbari: la popolazione dimi-
nuisce, il soldato diventa un mercenario. C’è bisogno dei barbari per il lavoro dei

PREPARAZIONE ALL’INVALSI
10 pirateria.
Per mezzo delle strade, converge verso di esso anche il traffico di tutte le pro-
60 campi e per la truppa, e costoro non chiedono di meglio che di entrare al servizio
vince. A mano a mano che ci si allontana dal mare la civiltà va sempre più ra- di Roma. Così lungo le frontiere l’Impero si germanizza per il sangue, ma non per
refacendosi: l’ultima delle grandi città del Nord è Lione; Treviri dovette la sua il resto: infatti tutto quello che penetra in esso si romanizza. Tutti i Germani che
grandezza soltanto alla sua funzione di capitale temporanea. Tutte le altre città entrano nell’Impero lo fanno per servirlo e per goderne i diritti, e hanno per esso
15 importanti, Cartagine, Alessandria, Napoli, Antiochia, si trovano sul mare o nelle il rispetto dei barbari per ciò che è civilizzato. Appena entrati nell’Impero ne adot-

Il terzo percorso del quaderno propone una serie


sue vicinanze.
65 tano la lingua, e anche la religione, cioè, a partire dal IV secolo, il Cristianesimo; e
Questo carattere mediterraneo si afferma ancor più a partire dal IV secolo, per- diventando cristiani, perdendo i loro dèi nazionali, frequentando le stesse chiese,
ché Costantinopoli, la nuova capitale, è, innanzi tutto, una città marinara. Si con- si confondono un po’ alla volta con la popolazione dell’Impero.
trappone a Roma, che è unicamente consumatrice, per il suo carattere di grande Ben presto quasi tutto l’esercito sarà composto di barbari e molti di essi, come
20 emporio di fabbrica, di grande base navale. E la sua egemonia è tanto maggiore in il Vandalo Stilicone, il Goto Gaina e lo Svevo Ricimero, vi faranno carriera.
quanto l’Oriente è più dinamico: la Siria è il punto d’arrivo delle strade che met-
tono l’Impero in comunicazione con l’India e la Cina, e, attraverso il Mar Nero,
Costantinopoli è in contatto con il Nord. L’Occidente dipende da Costantinopoli
per gli oggetti di lusso e i manufatti.
(da H. Pirenne, Maometto e Carlomagno, Laterza, Bari, 1939)
di test in modalità INVALSI su testi narrativi, ar-
L’impero non conosce né Asia, né Africa, né Europa. Se esistono civiltà diverse

gomentativi, espositivi-misti, per rinforzare e con-


25

il fondo è uguale ovunque: gli stessi usi, gli stessi costumi, le stesse religioni su
queste coste che in passato hanno conosciuto civiltà tanto diverse, come l’egi-
ziana, la fenicia, la punica. È in Oriente che si concentra la navigazione. I Siri, o
quelli che vengono così chiamati, sono i corrieri del mare: tramite loro, il papiro,
le spezie, l’avorio, i vini pregiati si diffondono fino in Britannia. Le stoffe prezio-

solidare le competenze di lettura, comprensione e


30 1. L’impero romano è definito dall’autore come “mirabile costruzione umana” (riga 1). Questa espressione
se giungono dall’Egitto, così come le erbe per asceti. Vi sono dappertutto colonie si può così interpretare:
siriache. Marsiglia è un porto mezzo greco. Oltre a questi Siri, si incontrano Ebrei [ A. l’impero romano non fu solo una costruzione politico-militare, ma anche una possente
compagine di popoli.
disseminati, o meglio raggruppati, in tutte le città: sono marinai, mediatori, ban-
[ B. l’impero romano fu una costruzione di cui furono responsabili soprattutto grandi uomini.
chieri; la loro influenza è stata essenziale nella vita economica del tempo, non [ C. l’impero romano mirò soprattutto a fondere tra loro popolazioni diverse.

interpretazione di testi di vario tipo.


35 meno dell’influenza orientale che si rivela, in quello stesso periodo, nell’arte e nel- [ D. l’impero romano fu un’immensa compagine di uomini.
le idee religiose. L’ascetismo è arrivato per mare dall’Oriente in Occidente, così 2. Il termine “avamposti” (riga 6) significa nel contesto
come, prima di esso, il culto di Mitra e il Cristianesimo. [ A. piccolo manipolo di uomini con ruolo di difesa.
Senza Ostia Roma è impensabile. E se Ravenna, poi, è diventata residenza degli [ B. posto avanzato, proiettato verso il nemico.
imperatori in partibus occidentis, lo si deve all’attrazione di Costantinopoli. [ C. nucleo di forze schierate per intercettare il nemico.
40 Grazie al Mediterraneo l’impero forma dunque in modo incontestabile, un’u- [ D. luoghi dell'impero che per posizione geografica erano avanzati verso il nemico.

162 163

Prove autentiche

PROVE AUTENTICHE REALIZZARE UNA


PROVA AUTENTICA
1. Focalizzazione del problema e individuazione degli obiettivi
Per prima cosa, il gruppo, più o meno ampio, deve interrogarsi sulle finalità del compito
e definire in che cosa debba consistere il “risultato atteso”, cioè quale prodotto, evento,

Il volume si chiude col percorso sulle prove auten-


elaborato debba essere realizzato alla fine della prova.
Nel fare questo è molto importante prendere in considerazione i fruitori di tale prodotto,
evento o elaborato, avere chiaro cioè a chi ci si rivolge.
Sia nel caso in cui il compito venga assegnato dal docente, sia che derivi da idee emerse
nel corso di una discussione fatta in classe, la definizione degli obiettivi è un momento
imprescindibile per la buona riuscita della prova.

tiche o compiti di realtà, inteso come il terreno di


Con ogni probabilità, il gruppo di lavoro scoprirà ben presto che esistono più soluzioni e più
Nella tua esperienza scolastica avrai sentito più volte parlare di “prove autenti- percorsi per arrivare all’obiettivo finale: ogni partecipante potrebbe avanzare proposte ed
che”, di “compiti di realtà” o ancora di “compiti complessi”. ognuna di esse deve essere valutata attentamente per arrivare a una scelta condivisa.
Aldilà delle definizioni, cerchiamo di capire insieme qual è la differenza tra un norma-
le compito scolastico e una prova autentica o compito di realtà.
I compiti scolastici hanno le caratteristiche di essere “semplici”, strettamente legati

prova più adatto a mettere in atto le competenze


DIARIO DI BORDO 1. Definizione degli obiettivi
a un argomento trattato dal docente o dal libro di testo: a te si chiede di esercitarti e
di dimostrare di aver capito e acquisito delle conoscenze e delle abilità. stabilito del docente ................................................................................................................................................

Una prova autentica è invece una prova più complessa, da svolgere in gruppo, stret- ...............................................................................................................................................................................................................................

tamente legata alla vita reale e può essere riferita a situazioni sia scolastiche che Argomento
della prova emerso da una discussione in classe .............................................................................................
extrascolastiche: potrebbe riguardare, ad esempio, l’organizzazione di un’uscita d’i-

raggiunte. Dopo una definizione di prova autentica,


...............................................................................................................................................................................................................................
struzione, di una raccolta fondi per la scuola, di un evento di carattere sportivo o
culturale. altro ..................................................................................................................................................................................................

Nell’affrontare una prova autentica ti si chiede quindi di dimostrare di saper impie-


un elaborato .........................................................................................................................................................................
gare le conoscenze e le abilità acquisite per dare risposte concrete a un problema
complesso, di dimostrare cioè di aver maturato delle competenze. Definizione ...............................................................................................................................................................................................................................

corredata di indicazioni metodologiche e strumen-


Un problema complesso richiede, infatti, di agire come “professionisti o specialisti”, degli obiettivi un evento ..................................................................................................................................................................................
(realizzazione di…)
mettendo in pratica nel contempo capacità creative e logico-organizzative. ...............................................................................................................................................................................................................................

altro ....................................................................................................................................................................................................

Fruitori (rivolto a…) ...............................................................................................................................................................................................................................

ti utili alla sua realizzazione, vengono proposti tre A. Come si affronta una prova autentica
Affrontare un compito complesso rende necessario, fin dall’inizio del lavoro, mettere in
2. Presentazione del lavoro finito
Un altro aspetto da tenere presente fin dalle fasi iniziali del lavoro è l’eventuale materiale
atto una serie di modelli e strategie utili a:

compiti: 1. Organizzare un cineforum, 2. Organizza-


di documentazione da raccogliere nel caso vogliate organizzare una presentazione finale
1. focalizzare il problema e individuare gli obiettivi della prova (il prodotto finale e i
del lavoro svolto: una relazione, una presentazione multimediale, una mostra fotografica.
relativi fruitori);
2. definire forme e metodi per la presentazione del lavoro finito;
3. organizzare e assegnare i compiti al gruppo;
4. definire i tempi di realizzazione e stabilire
DIARIO DI BORDO 2. Presentazione finale

re un incontro con un esperto, 3. Partecipare a un


dei momenti di monitoraggio dello stato di presentazione multimediale
avanzamento del lavoro; Presentazione
relazione
5. riflettere e autovalutare insieme il lavoro svolto; finale del lavoro
(fatta attraverso…) mostra fotografica
6. riflettere e autovalutare il proprio apporto alla
realizzazione della prova. altro
Nella realizzazione di una prova autentica, può

concorso di booktrailer. Alla fine di ogni compito è


essere utile fare riferimento a un diario di bordo, che Materiali da ...............................................................................................................................................................................................................................

consente di tenere sotto controllo gli obiettivi e la raccogliere


...............................................................................................................................................................................................................................
tipologia di prodotto che si intende realizzare, oltre
alle tempistiche e alla qualità del lavoro svolto. Ve ne
presentiamo di seguito un esempio, a cui potete fare
riferimento, con gli adattamenti che ritenete necessari,

prevista una griglia di autovalutazione.


per realizzare qualsiasi compito di realtà.

180 181

Prove autentiche

6. Autovalutazione del proprio apporto al progetto


A conclusione di ogni compito di realtà realizzato, è importante che ciascuno valuti con
obiettività come ha lavorato, riflettendo sia sul contributo effettivo all’organizzazione
del lavoro comune, sulla qualità del proprio intervento e sulle competenze operative e
relazionali messe in gioco.
Ecco un esempio che ritroverai nelle pagine successive al termine delle prove proposte:
ti verrà chiesto di assegnarti un punteggio per ciscuna voce e calcolare il punteggio

  La griglia di autovalutazione è pensata per un uso ricorsivo lungo lo svol-


complessivo raggiunto.

Competenze Attività Livello Livello Livello


di cittadinanza basso 1 sufficiente 2 soddisfacente 3

gimento dell’attività scolastica, così da consentire di registrare i progressi


Sono stato in grado
di recuperare
materiale idoneo al
compito
Ho attinto a risorse
di vario tipo:

via via conseguiti (autobiografia cognitiva).


Competenze di cartacee, digitali,
tipo operativo iconiche…
Ho rispettato i
compiti stabiliti dal
gruppo
Ho rispettato i
tempi di consegna
prestabiliti
Ho collaborato alla
realizzazione del
compito comune in
modo costante
Ho esposto il mio
Competenze
punto di vista senza
sociali e civiche
prevaricare
Ho accettato di
modificare il mio
punto di vista per il
bene comune
Ho compreso le
informazioni che ho
raccolto
Competenze Ho esposto al gruppo
nella lingua in modo chiaro
madre Ho usato un
lessico adeguato
all’argomento del
compito

Autovalutazione .........................................................................../30 ( punteggio massimo)

183

Quaderno_0179-0199_SezD.indd 183 24/01/17 19:11

4 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


INDICE

A METODO DI STUDIO 7

UN METODO È PER SEMPRE 8


A. Come si fa l’analisi di un testo 8
1. L’analisi del testo letterario narrativo 9
2. L’analisi del testo letterario poetico 16
3. L’analisi del testo non letterario 21
B. Come si studia la letteratura 27
1. Come si studia un autore 28
2. Come si studia un genere 31
3. Come si studia un’opera 35

B LABORATORIO DI SCRITTURA 37

SCRIVERE PER RIASSUMERE 38

A. Riassumere un testo narrativo 39


1. Individuare le macrosequenze 39
2. Sottolineare il succedersi dei fatti 42
3. Cambiare il narratore 43

VERSO LE COMPENTENZE 46
B. Riassumere testi non narrativi 48
• Articolo di cronaca 48
• Articolo di attualità e articolo culturale 50
• Articolo di opinione 53

VERSO LE COMPETENZE 55
AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA 58

SCRIVERE PER DESCRIVERE 59

A. Tipologie e strategie di descrizione 59


1. Gli schemi spaziali e i punti di osservazione 60
2. Gli schemi logici: dal generale al particolare 64
3. L’ordine progressivo: descrivere seguendo il succedersi del tempo 66
4. I dati di senso 68
5. Descrizioni oggettive e soggettive 72

VERSO LE COMPETENZE 74
AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA 76

SCRIVERE PER INFORMARE 77

A. I testi informativi-espositivi: caratteristiche generali 77


B. Scrivere una relazione 81

VERSO LE COMPETENZE 85
AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA 86

SCRIVERE PER RACCONTARE E PER PARLARE DI SÉ 87

A. Come si imposta e svolge un tema di tipo narrativo 87


1. Analisi del titolo 87
2. Raccolta delle idee 88
3. Sviluppo 89
4. Revisione 91

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 5


Indice

B. Scrivere un testo autobiografico 92


C. Scrivere una pagina di diario 93
D. Scrivere una lettera personale 97

VERSO LE COMPETENZE 99
AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA 101

SCRIVERE PER ARGOMENTARE 102

A. Scrivere un tema argomentativo 104


B. Scrivere un saggio breve 107
C. Scrivere un articolo di giornale 114

VERSO LE COMPETENZE 121


AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA 123

SCRIVERE PER VALUTARE 124

A. Valutare e interpretare un racconto 124

VERSO LE COMPETENZE 128


B. Recensire un romanzo 129
C. Recensire un film o uno spettacolo 132

VERSO LE COMPETENZE 134


AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA 136

C PREPARAZIONE ALL’INVALSI 137

TESTO NARRATIVO 138


Achille Campanile, Il bicchiere infrangibile 138
Stefano Benni, Le lacrime 142
Erri De Luca, Il re dei camosci e il cacciatore 147

TESTO ARGOMENTATIVO 153


Nicholas Carr, Google ci rende stupidi? 153
Gianluigi Beccaria, Dove va l’italiano? 157
Henri Pirenne, La “Romània” prima dei Germani 162

TESTO ESPOSITIVO MISTO 166


ISTAT, Persone che praticano sport 166
Christopher Celenza, Le grandi biblioteche pubbliche nel Quattrocento 171
Bill Gates, Dalla fantascienza alla realtà 176
I RISULTATI DELLE MIE PROVE INVALSI 178

D PROVE AUTENTICHE 179

A. Come si affronta una prova autentica 180


B. Prove autentiche 180
1. Organizzare un cineforum 184
AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA 188
2. Organizzare l’incontro con un esperto 189
AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA 192
3. Partecipare a un concorso di booktrailer 193
AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA 199

6 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


A
METODO
DI STUDIO

UN METODO È PER SEMPRE 8

A. COME SI FA L'ANALISI DI UN TESTO 8

B. COME SI STUDIA LA LETTERATURA 27

© Istituto Italiano Edizioni Atlas


UN METODO
È PER SEMPRE

Una delle parole più ricorrenti nel linguaggio della scuola è “metodo”, in genere ab-
binata alla specificazione “di studio”.
Gli insegnanti indicano spesso nella mancanza di un metodo di studio la causa prin-
cipale di un rendimento scolastico difficoltoso o altalenante; gli studenti, dal canto
loro, tendono a interrogarsi su che cosa sia questo famoso “metodo di studio”, come
trovarlo e in quale modo tradurlo in una buona pratica che conduca felicemente al
risultato desiderato.
Sgomberato il campo dall’idea che il metodo di studio sia una sorta di formula magi-
ca nota solo a pochi fortunati, proviamo a darne una definizione: il “metodo di stu-
dio” può essere considerato come un insieme di risorse e strategie applicabili creati-
vamente ai diversi contesti didattici. Non è tutto. Come suggerisce l’etimologia della
parola (dal greco methodos, cioè “ricerca”, “indagine”, “investigazione”), applicare un
metodo implica infatti un prerequisito fondamentale, ovvero la curiosità, il desiderio
di apprendere in maniera attiva, la motivazione alla conoscenza e, non ultimo, un
discreto investimento di tempo, che sarà ripagato dalla soddisfazione di aver svolto
bene un lavoro che prima sembrava difficile e noioso.
Applicare un metodo allo studio porta senz’altro al miglioramento dei risultati sco-
lastici, secondo lo stesso principio per cui quando ci si allena con regolarità in una
qualsiasi disciplina sportiva, le prestazioni diventano via via più brillanti.
Ma non si tratta solo di questo. Il metodo, una volta messo in pratica, diventa uno
strumento flessibile, che ciascuno adatta a se stesso, al tempo a disposizione di volta
in volta, alle proprie potenzialità. In altre parole, sviluppare un metodo significa co-
noscersi meglio e abituarsi a confidare nelle proprie risorse per ottenere un risultato
di cui sentirsi appagati e soddisfatti. A scuola, sul lavoro e, in generale, nella vita.
Nelle prossime pagine, suggeriamo un metodo applicabile allo studio delle materie
letterarie e, nello specifico, alle consegne più diffuse in queste discipline: l’analisi di
un testo, lo studio di un autore, di un’opera e di un genere letterario.

A. Come si fa l’analisi di un testo


Svolgere l’analisi del testo è un’attività molto stimolante, paragonabile al lavoro di
un investigatore che osserva con cura l’ambiente, dà uno sguardo all’insieme, coglie
dettagli e particolari significativi e infine rivela, portandolo in piena luce, ciò che sfugge
all’osservatore superficiale.
I testi su cui più frequentemente viene chiesto di svolgere l’analisi sono letterari, cioè di
tipo narrativo o poetico, ma può accadere di analizzare anche testi non letterari, continui
o non continui, di contenuto espositivo e argomentativo.

8 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


Metodo di studio

Il lavoro di analisi del testo può essere impostato seguendo una scaletta articolata in tre
punti principali, ciascuno dei quali richiede uno sviluppo specifico a seconda del tipo di
testo in esame, come puoi osservare dalla seguente tabella.

Testi letterari
Scaletta 3. Testi non letterari
1. Narrativi 2. Poetici
A. Presentazione Titolo del racconto o Titolo della poesia; Titolo del testo;
del brano; eventuale titolo della raccolta titolo dell’opera o
titolo del romanzo da cui è tratta della pubblicazione
o opera da cui (eventuale); nome da cui è tratto;
è tratto; nome dell’autore; epoca di nome dell’autore (se
dell’autore; epoca di composizione; genere presente); periodo di
composizione; genere di appartenenza (ode, composizione; genere
di appartenenza. inno, sonetto, lirica, di appartenenza
poema...). (continuo, non
continuo, espositivo,
argomentativo).

B. Descrizione Epoca e luogo di Descrizione Presentazione


contenuto ambientazione; dell’argomento; dell’argomento;
sintesi della trama; parafrasi oppure sintesi delle
breve descrizione dei sintesi del contenuto, informazioni principali
personaggi principali. a seconda della e dei dati più
complessità di stile e significativi.
linguaggio.

C. Analisi Tipo di narratore Forma metrica, Esame delle


e focalizzazione; aspetti fonici e ritmici, tecniche espositive o
ordine e ritmo della figure retoriche, stile argomentative; stile e
narrazione; modalità e linguaggio; nuclei linguaggio.
di presentazione tematici e significati.
dei personaggi;
caratterizzazione
dello spazio; stile e
linguaggio; nuclei
tematici e significati.

Procediamo con l’esemplificazione del metodo su ciascuna tipologia testuale.

1. L’analisi del testo letterario narrativo

A. Presentazione
La presentazione del testo letterario narrativo non presenta particolari difficoltà. Occorre
però fare attenzione a questi elementi:
• il genere: fiaba, favola, racconto, novella o brano tratto da un romanzo;
• il titolo: va sempre riportato tra virgolette (o in corsivo se si scrive al computer);
• la classificazione: avventuroso, giallo, fantascientifico, psicologico...
• l’epoca di composizione, da non confondere con il periodo di ambientazione.
Se il testo è tratto da un manuale, per esempio un’antologia scolastica, queste
informazioni si ricavano facilmente poiché vengono fornite per ogni singola lettura:

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 9


A Metodo di studio

nome dell’autore
titolo
genere del testo

titolo dell’opera
da cui è stato
tratto il testo

testo

indicazioni
bibliografiche

1. Tra queste presentazioni, quali introducono il testo in modo corretto e completo, e


perché?
a. “La pecora, il cane e il lupo” è una favola classica di Fedro, autore latino vissuto a ca-
vallo tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. È contenuta nel volume “Favole”.
b. Fedro è l’autore della favola classica “La pecora, il cane e il lupo”, pubblicata nel volu-
me “Favole”.
c. L’autore de “La pecora, il cane e il lupo”, una favola classica, è Fedro, vissuto a Roma
al tempo dell’imperatore Augusto. Il testo è tratto dal volume “Favole”.
d. “La pecora, il cane e il lupo” è di Fedro, un autore latino vissuto nel I secolo, al tempo
dell’imperatore Augusto.

10 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


Metodo di studio

2. Scrivi la presentazione del seguente testo, ricavando gli elementi necessari dalle
informazioni offerte dal manuale.

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 11


A Metodo di studio

B. Descrizione
Per svolgere correttamente la descrizione del testo letterario narrativo, il presupposto
indispensabile è un’attenta lettura. In particolare, bisogna fare attenzione a questi elementi:
• l’epoca di ambientazione, che può essere dichiarata in modo esplicito oppure
ricavabile da elementi narrativi come l’ambiente circostante, il tipo di
abbigliamento, le professioni e il modo di parlare dei personaggi, i mezzi di
trasporto, le scelte stilistiche e lessicali del narratore...;
• lo sviluppo narrativo, individuando i momenti essenziali della trama;
• i personaggi, di cui si rilevano il numero e le caratteristiche principali (per esempio
l’età, la professione, la posizione familiare e sociale).

1. Dove e quando è ambientato questo brano d’autore? Ricava dal testo gli elementi
necessari per formulare la risposta.

Passeggiata notturna
Entrai nel Bois de Boulogne e vi camminai a lungo, a lungo. Poi ritornai. Che ora era
quando ripassai sotto l’arco trionfale? Non so. La città s’addormentava, e qualche nu-
vola – grosse nuvole nere – si allargava lentamente nel cielo. L’avenue era deserta, ora.
Solo due guardie di città passeggiavano accanto al posteggio delle vetture di piazza,
e sulla massicciata appena rischiarata dai lumi a gas che parevano morenti, una fila
di carrette cariche di legumi andava al Mercato. Avanzavano lentamente, cariche di
carote e di cavoli. I conducenti dormivano invisibili, i cavalli camminavano con un
passo uguale, seguendo il veicolo precedente, senza rumore. Le seguii, poi svoltai per
la rue Royale, e tornai sul boulevard. Nessuna persona, nessun caffè illuminato; sol-
tanto qualche passante in ritardo che s’affrettava.
(ad. da G. de Maupassant, La notte, in Racconti fantastici dell’Ottocento, Mondadori, Milano, 2015)

← Edouard
Leon Cortès,
L’Arco di
trionfo, inizi
XX secolo.

Ambientazione
Luogo Epoca

Elementi utili per ..................................................................................................... .....................................................................................................


l’individuazione
..................................................................................................... .....................................................................................................

Conclusioni Il brano è ambientato a: L’epoca di ambientazione è:


..................................................................................................... .....................................................................................................

12 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


Metodo di studio

2. Leggi questo testo d’autore e poi completa presentazione e descrizione scegliendo le


alternative corrette tra quelle proposte.

L’Uomo Forte
Rubare l’auto era stato come un tuffo nell’acqua gelida: terribile ma rapido,
un attimo convulso quando aveva aperto la portiera, si era messo al volante,
aspettandosi di essere bloccato dall’antifurto, e invece niente, l’auto era par-
tita, dolce e veloce, e allora i polmoni gli si erano riempiti di nuova aria, aveva
vinto, era stato l’Uomo Forte, e poi non c’era molto di male, in Svezia anche
giovani ricchi rubavano le auto per fare una scampagnata con la ragazza e
la polizia gli dava soltanto una sgridata, lo aveva letto su quel giornale. Ma
la trionfale euforia fu breve, scomparve alla vista del primo vigile: potevano
fermarlo e non era mica in Svezia, era a Milano. Poi, al posto dell’appunta-
mento, Lindi aveva una faccia così tirata, appena salita, attaccò a piangere
di paura. “Hai visto?” le disse, falso spavaldo, tremante, e il nuovo vigile che
oltrepassarono gli dette uno spasimo allo stomaco. “Non piangere. Di che hai
paura? Facciamo un giro, al ritorno la piantiamo per strada”. In Svezia rubava-
no le auto anche i giovani ricchi, ma lei continuava a piangere, e la vista di un
milite della polizia stradale lo inchiodò, aggrappato al volante. Dopo un due
chilometri capì che non ce l’avrebbe fat-
ta a tirare avanti. “Dev’essere l’olio, senti
come scalda, questa cretina”, mentì, d’un
tratto ispirato, sperando di esser creduto
da lei, armeggiando e strappando col cam-
bio, sinché non furono proprio fermi. “Ma
che iella, scendiamo...”
Corsero fuori dall’auto divenuta un incu-
bo, improvvisamente felici. Un poco meno
lui, che non aveva saputo essere l’Uomo
Forte che voleva.
(da G. Scerbanenco, Il Centodelitti,
Garzanti, Milano, 2009)

Presentazione Il breve racconto/brano/testo “L’Uomo Forte” di Garzanti/Giorgio


Scerbanenco appartiene al genere fantastico/realistico/giallo. È trat-
to da un romanzo/una raccolta di racconti/un testo intitolato “Il Cen-
todelitti”.

Descrizione È ambientato a Milano/in Svezia, in un passato imprecisato/epoca


contemporanea. La vicenda ruota intorno a un furto d’auto/incidente
automobilistico. Il protagonista è un giovane/un uomo che per rapi-
re/fare colpo su una ragazza ruba una macchina. Ma presto si rende
conto di avere paura/essere stato scoperto, perciò finge un guasto/
un malore e abbandona/distrugge la vettura, fuggendo con/lasciando
sola la ragazza, sua volontaria/involontaria complice. Il ladro è il pro-
tagonista/personaggio principale del racconto: si tratta di un piccolo
criminale/un “bullo” che ha già/non ha mai commesso cose simili;
la motivazione del suo gesto è il guadagno/il desiderio di sembrare
“forte”.
Lindi è la ragazza che il protagonista vorrebbe conquistare/rapire: è
molto spaventata/attratta dal suo comportamento, infatti non fa al-
tro che gridare/piangere.

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 13


A Metodo di studio

C. Analisi
La parte dell’analisi vera e propria richiede l’applicazione degli strumenti della narratologia.
Prima di procedere alla stesura, predisponi uno schema di analisi per raccogliere le tue
osservazioni: otterrai così una mappa di ricognizione del testo con cui orientare la scrittura.
Infine, ricorda di sostenere ogni tua affermazione con le opportune “prove”, cioè con
riferimenti al testo.

Narratore esterno interno personaggio: .......................................................................................

Focalizzazione esterna interna personaggio: .......................................................................................


zero
Ordine fabula intreccio flashback flashforward
È dato dall’incontro tra tempo della storia (arco di tempo cronologico in
cui si sviluppa la vicenda) e tempo del racconto (o “durata”, cioè numero
Ritmo di righe e di pagine dedicate al racconto della vicenda stessa)
prevalenza di
pause scene sommari ellissi
Presentazione dei
diretta indiretta
personaggi

Descrizione degli
oggettiva soggettiva realistica evocativa/d’atmosfera
spazi

Stile ricercato/letterario elegante/semplice colloquiale/gergale


Nuclei tematici e Sono il “cuore” della scrittura, le emozioni e le riflessioni che il testo può
significati suscitare nel lettore curioso e sensibile.

1. Collabora all’analisi del racconto L’Uomo Forte (vedi pag. 13), che abbiamo sviluppato
seguendo lo schema.

Narratore e Il narratore è esterno/interno; la focalizzazione è esterna/interna, centrata sul personag-


focalizzazione gio del protagonista/di Lindi...
Riferimenti al testo ... da quando ruba l’automobile sino alla delusione finale per non essere stato l’“Uomo
Forte” che desiderava: rubare l’auto era stato come un tuffo nell’acqua gelida... capì che
non ce l’avrebbe fatta a tirare avanti... non aveva saputo essere l’Uomo Forte.
Ordine La storia si presenta in fabula/con intreccio, cioè segue lo sviluppo cronologico degli
eventi. Vi sono/non vi sono alterazioni dell’ordine della narrazione (flashback o prolessi).
Riferimenti al testo ... l’inizio del racconto coincide con il momento del furto, poi la narrazione prosegue con
la descrizione della corsa in automobile e dell’angoscia crescente del protagonista e di
Lindi; si conclude con l’abbandono della vettura.
Ritmo Nel racconto non vi sono/vi sono indicazioni cronologiche precise, ma si intuisce che il
tempo della storia è di un paio di giorni/d’ore al massimo. Il tempo del racconto è ampio/
rapido, infatti il testo è di poche righe. Ne deriva un ritmo veloce/lento, che rispecchia
bene la concitazione del protagonista.
Riferimenti al testo Per accelerare il ritmo, il narratore usa le tecniche della scena, nei dialoghi tra il protagonista
e Lindi, e la tecnica del sommario, per esempio quando descrive con pochissime parole il
momento del furto.
Presentazione dei I personaggi sono descritti in maniera diretta/indiretta, cioè sono colti nel vivo dell’azione.
personaggi

14 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


Metodo di studio

Riferimenti al testo (descrivi i due personaggi secondo le caratteristiche che emergono dal testo)
..............................................................................................................................................................................................................................................................................................

..............................................................................................................................................................................................................................................................................................

Descrizione degli La descrizione dello spazio è ampia e accurata/quasi inesistente. Il narratore si concentra
spazi soprattutto sull’azione e sullo stato d’animo dei personaggi.
Stile (descrivi lo stile del racconto con tre aggettivi)
...........................................................................................................................................................................................................................................................................................

Riferimenti al testo (trascrivi un paio di frasi del testo come dimostrazione delle tue osservazioni sullo stile)
..............................................................................................................................................................................................................................................................................................

..............................................................................................................................................................................................................................................................................................

Nuclei tematici e (per la scrittura di quest’ultima parte dell’analisi segui le domande stimolo, a cui puoi ri-
significati spondere nell’ordine che preferisci, in testo continuo)
• Al centro del racconto c’è una riflessione sulla criminalità giovanile o sul desiderio di
apparire?
• Perché il protagonista continua a pensare a ciò che ha letto a proposito della Svezia?
• Lo spavento del protagonista rivela vigliaccheria oppure onestà?
• Il finale mostra che il protagonista è un fallito? Perché?
• Quale potrebbe essere la “morale” della storia?
• Il protagonista somiglia ai giovani di oggi? Perché?

2. Applica in autonomia il metodo illustrato nell’esercizio 1 lavorando sul seguente racconto:


- scrivi la presentazione e la descrizione;
- predisponi lo schema di ricognizione del testo;
- metti a punto la parte di analisi vera e propria.

La sentinella
Sul racconto Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame freddo ed era lontano cin-
La sentinella, quantamila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la
vedi anche gravità doppia di quella cui era abituato, faceva d’ogni movimento un’agonia di
pag. 126 fatica. Ma dopo decine di migliaia d’anni, quest’angolo di guerra non era cambiato.
Era comodo per quelli dell’aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro
superarmi; ma quando si arriva al dunque, tocca ancora al soldato di terra, alla
fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo
fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano man-
dato. E adesso era suolo sacro perché c’era arrivato anche il nemico. Il nemico,
l’unica altra razza intelligente della galassia... crudeli schifosi, ripugnanti mostri.
Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della galassia, dopo la lenta e diffi-
cile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata subito guerra; quelli
avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione
pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le
unghie. Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame, freddo e il giorno era
livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici
tentavano di infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all’erta, il fucile pronto.
Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo stranie-
ro e a chiedersi se ce l’avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle. E allora vide
uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel
verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso,
la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s’erano
abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con
solo due braccia e due gambe, quella pelle d’un bianco nauseante e senza squame...
(da F. Brown, La Sentinella, in Tutti i racconti, Mondadori, Milano, 1992)

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 15


A Metodo di studio

2. L’analisi del testo letterario poetico


A. Presentazione
Per la presentazione un testo poetico occorre indicare:
• il titolo;
• il nome dell’autore;
• l’epoca di composizione;
• eventualmente l’opera da cui è tratto, nel caso di una raccolta e di un autore molto
famoso e importante (per esempio i Canti di Leopardi, Myricae di Giovanni Pascoli,
Allegria di naufragi di Giuseppe Ungaretti...).
Un altro elemento importante da indicare nella presentazione è la forma metrica di
un componimento (es. sonetto, ballata, ode, inno, carme ecc.) e il tipo di verso (es.
endecasillabo, settenario ecc.). Queste informazioni sono di norma rintracciabili sui
manuali e nelle antologie in apposite note metriche.

nome dell’autore
titolo del testo

epoca di
composizione
titolo dell’opera
da cui è stato
tratto il testo
nota
metrica

testo

16 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


Metodo di studio

1. Scrivi la presentazione del seguente testo poetico utilizzando le informazioni offerte


dal tuo manuale.

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................................................................................................

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 17


A Metodo di studio

B. Descrizione
Per svolgere una buona descrizione del testo poetico è necessaria una lettura attenta dei
versi, accompagnata dall’esame delle eventuali note che chiariscono parole difficili o rare,
passaggi sintattici complessi, figure retoriche particolarmente elaborate. Poi si procede con:
• una breve descrizione dell’argomento;
• la parafrasi (se esplicitamente richiesta);
• la sintesi del contenuto.
Se la poesia ha uno stile elaborato e colto, la parafrasi può essere necessaria, anche se
non esplicitamente richiesta, per assicurarti di aver compreso bene ogni passaggio (per le
tecniche di scrittura della parafrasi, vedi nel volume Poesia e Teatro, l’unità “Competenze
per la poesia”).

1. Qual è l’argomento di queste poesie? Scegli la tua risposta e motivala.

Attilio Coglierò per te la serena contemplazione


Bertolucci, l’ultima rosa del giardino, della natura
La rosa la rosa bianca che fiorisce la nostalgia per il tempo
bianca nelle prime nebbie. trascorso insieme alla don-
Le avide api l’hanno visitata na amata
sino a ieri, il rimpianto per la bellezza,
ma è ancora così dolce ormai svanita, della donna
che fa tremare. amata
È un ritratto di te a trent’anni. la dichiarazione di un amo-
Un po’ smemorata, come tu sarai allora. re che resiste al passare del
tempo

Bertolt La guerra che verrà la condanna degli orrori


Brecht, La non è la prima. Prima della guerra
guerra che ci sono state altre guerre. la denuncia dell’ingiustizia
verrà Alla fine dell’ultima di ogni guerra
c’erano vincitori e vinti. l’amara constatazione che
Fra i vinti la povera gente al termine di una guerra gli
faceva la fame. Fra i vincitori sconfitti pagano un prezzo
faceva la fame la povera gente altissimo
egualmente. la celebrazione patriottica
della necessità di vincere la
guerra a qualsiasi costo

Sandro Il mare è tutto azzurro. la meraviglia per un istante


Penna, Il mare è tutto calmo. di felicità senza motivo
Il mare Nel cuore è quasi un urlo la bellezza del mare nella
è tutto di gioia. E tutto è calmo. sua immensità
azzurro la contemplazione serena
del paesaggio
l’emozione di un incontro
inaspettato

Paul Non verremo alla meta ad uno ad uno, la condanna del razzismo
Éluard, ma a due a due. Se ci conosceremo la compassione per chi è
Non a due a due, noi ci conosceremo solo
verremo tutti, noi ci ameremo tutti e i figli la speranza in un futuro di
alla meta un giorno rideranno pace e fratellanza
della leggenda nera dove un uomo la gioia della condivisione e
lacrima in solitudine. dell’amore per il prossimo

18 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


Metodo di studio

2. Riordina la sintesi del contenuto della poesia La rosa bianca di Attilio Bertolucci,
numerando le sequenze in ordine progressivo.
Il poeta scrive di voler raccogliere per la donna amata
eppure sarà ancora bella, dolce e innamorata.
la rosa bianca fiorita in giardino per ultima
che in futuro avrà forse poca memoria
quando ormai l’autunno è alle porte;
Somiglia alla donna del poeta
le api ne hanno già prelevato il nettare
ma la rosa tardiva ha ancora un profumo inebriante.

3. Completa la sintesi della poesia La guerra che verrà di Bertolt Brecht inserendo le
parole e le espressioni opportune.
vinti e vincitori; fame; differenza; schieramenti; pativano; scoppierà; presagisce; termine;
entrambi
Il poeta ....................................................... che presto ....................................................... l’ennesima guerra; al ......................................
................. dell’ultima, vi furono ....................................................... ma per la “povera gente” di ................................................
....... gli ....................................................... non c’era alcuna ......................................................., perché ....................................................... tutti
la ....................................................... allo stesso modo.

4. Scrivi la sintesi dei contenuti delle poesie:


a. Il mare è tutto azzurro di Sandro Penna
b. Non verremo alla meta di Paul Éluard.
a. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................................................................................................................

b. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................................................................................................................

C. Analisi
Per svolgere l’analisi vera e propria, può essere utile raccogliere preliminarmente in una
scheda gli elementi utili che ti forniamo nella seguente tabella.
In generale, tieni presente che non tutti questi elementi sono presenti in ogni testo poetico:
ad esempio, alcune poesie sono composte in versi dal metro riconoscibile (ottonario,
novenario e così via), mentre altre, soprattutto nella poesia contemporanea, utilizzano il
verso libero; in alcune liriche puoi trovare schemi di rime (baciata, alternata...), in altre invece
rime libere, o nessuna; e così via.
Osserva dunque la poesia che devi analizzare con attenzione, adattando la scheda di analisi
di volta in volta, a seconda del testo.

Metro - numero dei versi e delle strofe: ...........................................................................................................................


- metro dei versi: .............................................................................................................................................................................
- forma metrica: ..............................................................................................................................................................................

Aspetti fonici e - eventuale schema delle rime: ...............................................................................................................................


ritmici - parole-chiave legate da rime: ................................................................................................................................

- assonanze/consonanze: .................................................................................................................................................
- allitterazioni: ....................................................................................................................................................................................
- onomatopee: ...................................................................................................................................................................................

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 19


A Metodo di studio

Figure retoriche riconoscile e dove necessario spiegale, in particolare se si tratta di figure


del significato (similitudine, metafora, sinestesia, ossimoro...); rifletti
anche sulla presenza di figure di posizione (anafora, iterazione, chiasmo,
enjambement...)
Stile e linguaggio osserva il lessico utilizzato dal poeta (ricercato, letterario, solenne, ele-
gante, semplice, facile, colloquiale...) e le scelte sintattiche (periodi lunghi
o brevi; paratassi o ipotassi; inversioni dell’ordine della frase)
Nuclei tematici e vai al “cuore” della poesia, mettendo in relazione il contenuto e le scelte
significati espressive e stilistiche: ti accorgerai di quanto i poeti riescono a dire,
anche con pochissime parole

1. Completa la scheda di analisi relativa alla poesia Il mare è tutto azzurro di Sandro Penna
(vedi il testo a pag. 18)

Forma metrica La poesia è composta in un’unica ............................................... di versi settenari.

Aspetti fonici e
Vi sono una rima identica (calmo/............................................... e un’assonanza
ritmici
(azzurro/...............................................).
Si nota l’............................................... delle vocali a e o.
Figure retoriche I primi due versi corrispondono ciascuno a una frase; tra i vv. 3 e 4
è presente l’enjambement urlo/...............................................; il v. 4 è interrotto
da ...............................................
Nei vv. 1 e 2 compare l’anafora Il mare è tutto; il predicato è tutto
ritorna, in forma inversa, nel ............................................... verso.
L’accostamento delle parole urlo/..............................................., alla fine dei vv. 3
e 4, crea un ...............................................
Stile e Il lessico è ............................................... di uso comune. La sintassi è ugualmente
linguaggio
facile, articolata in ............................................... frasi semplici.
Nuclei tematici (per la scrittura di quest’ultima parte dell’analisi segui le domande
e significati stimolo, a cui puoi rispondere nell’ordine che preferisci, in un testo
continuo, tenendo presenti gli elementi che hai osservato in precedenza)
• La descrizione del mare nei primi due versi è quieta e armoniosa
o angosciosa e tormentata?
• L’enjambement tra i vv. 3 e 4 segnala un’accelerazione o un
rallentamento? Quale relazione c’è tra questo effetto fonico e il
contenuto?
• Qual è il significato espressivo dell’ossimoro “urlo/calmo”?
• L’esplosione di gioia dei vv. 3 e 4 si prolunga sino alla fine della
poesia, oppure si ricompone nella contemplazione del paesaggio?

2. Applica il metodo che hai imparato lavorando sulla seguente poesia: scrivi la
presentazione e la descrizione; raccogli gli elementi utili nella scheda; svolgi l’analisi.

Il mare
M’affaccio alla finestra e vedo il mare; Ecco sospira l’acqua, alita il vento:
vanno le stelle, tremolano l’onde. sul mare è apparso un bel ponte d’argento.
Vedo stelle passare, onde passare: Ponte gettato sui laghi sereni,
un guizzo chiama, un palpito risponde. per chi dunque sei fatto e dove meni1?
G. Pascoli, Myricae
1. meni: conduci.

20 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


Metodo di studio

3. L’analisi del testo non letterario


La categoria dei testi non letterari è ampia e varia. Include infatti articoli di giornale
(dall’inchiesta alla recensione, dalla cronaca all’approfondimento su argomenti specifici,
al reportage), saggi specialistici e divulgativi, manuali scolastici, enciclopedie generali o
tematiche, cartacee e virtuali, e così via.
Questa varietà può essere ricondotta a due principali generi testuali: espositivo e
argomentativo.
Se il testo è interamente scritto, si dice continuo, se invece è integrato con infografiche
(carte, tabelle, grafici...) è misto (o non continuo); se l’infografica è particolarmente ricca e
curata può essere considerata, anche da sola, un testo non continuo.
I testi espositivi e argomentativi, continui o non continui, prevedono il ricorso a particolari
tecniche di scrittura (vedi pag. 77 e pag. 102). Di seguito impareremo a riconoscerli e
analizzarli: competenza quanto mai utile in un presente come il nostro, sempre più immerso
in un flusso continuo di informazioni e opinioni.

1. Leggi questi due brevi testi e riconosci quale è argomentativo e quale espositivo,
motivando la tua risposta.

a.
Si chiama più esattamente Sinfonia numero 9 (o più frequentemente “la Nona”):
è l’ultima sinfonia completata da Beethoven, nel 1824, a 53 anni, tre anni prima di
morire (la Decima non la finì). Era già sordo. La Nona ha quattro movimenti (lo di-
ciamo una volta sola: sono le parti successive di una composizione, quelle che non
bisogna applaudire tra una e l’altra, ma solo alla fine). Hanno diversi passaggi noti,
ma la parte famosa è il Quarto Movimento che contiene il coro noto come “Inno
alla Gioia”, per il quale Beethoven mise in musica un’ode con questo nome del 1785
del poeta tedesco Friedrich Schiller.
(da http://www.ilpost.it/2017/01/08/musica-classica-brani-famosi/)

..........................................................................................................................................................................................................................................................................................

b.
È di questo, che stiamo parlando: del fatto che oggi menzogne palesi, smentite,
contraddette dai fatti, non solo non abbiano conseguenze per chi le dice, ma lo pre-
mino: che paghino. Non che paghino le menzogne – è sempre successo, bella sco-
perta – ma che paghino anche quando sono pubblicamente disvelate: che si tratti
di successi politici, carriere personali, vendite dei giornali, clic. Per farla breve, che
non gliene freghi più niente a nessuno, se una cosa è falsa o vera.
(da http://www.wittgenstein.it/2017/01/06/post-verita-2/)

..........................................................................................................................................................................................................................................................................................

2. In questo testo espositivo sono state utilizzate alcune tecniche tipiche del genere:
la presentazione di dati, il confronto tra due realtà, la citazione. Riconoscile,
sottolineando i passaggi.

A Roma, il Colosseo perde 150 mila visitatori ma non certo il primato, forte dei suoi
oltre 6,4 milioni di biglietti in un anno che ne fanno la star indiscussa del patrimo-
nio pubblico italiano. In Piemonte la Reggia di Venaria e l’Egizio macinano bigliet-
ti, in Lombardia il Palazzo Ducale di Mantova, capitale europea 2017 fa il pienone. E
anche al Sud non va male, dalla Reggia di Caserta fino all’appena rinnovato museo
archeologico nazionale di Reggio Calabria.
Se a Parigi l’allarme attentati ha messo in crisi persino il grande Louvre, in calo del
15%, in Italia i musei statali festeggiano un 2016 record con 44,5 mln di visitatori

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 21


A Metodo di studio

e incassi per 172 mln di euro. Con incrementi rispettivamente del 4% e del 12% ri-
spetto al già felice 2015. E una serie di segni più, da Napoli alla lombarda Sirmione
(le grotte di Catullo entrano per la prima volta anche nella top 30 dei luoghi più
visitati) che fanno pensare alla rivincita del modello italiano del ‘museo diffuso’.
“Tutti dati positivi che collocano l’Italia in netta controtendenza rispetto al con-
testo europeo dove invece si registra un calo di visitatori nei musei”, sottolinea il
ministro della cultura Franceschini.
(da http://www.huffingtonpost.it/2017/01/07/musei-record-2016_n_14023236.html?utm_hp_ref=italy)

3. Leggi questo piccolo testo argomentativo.

Le parole sono fatte, prima che per essere dette, per essere capite: proprio per que-
sto, diceva un filosofo, gli dei ci hanno dato una lingua e due orecchie. Chi non si
fa capire viola la libertà di parola dei suoi ascoltatori. È un maleducato, se parla in
privato e da privato. È qualcosa di peggio se è un giornalista, un insegnante, un
dipendente pubblico, un eletto dal popolo. Chi è al servizio di un pubblico ha il
dovere costituzionale di farsi capire.
(Tullio De Mauro)

4. Individua il problema di cui si parla (P), la tesi (T), gli argomenti a sostegno della tesi (A).
Chi non si fa capire è un maleducato o peggio.
Chi parla deve assumersi la responsabilità di farsi capire.
L’uso corretto della lingua nella comunicazione.
Un filosofo diceva che gli dei ci hanno dato due occhi e due orecchie.

A. Analizzare un testo espositivo


L’analisi del testo espositivo si articola nelle tre parti che hai imparato a conoscere facendo
l’analisi dei testi letterari:
• la presentazione serve per indicare il titolo del testo, il titolo del saggio (o manuale,
o testata giornalistica...), il nome dell’autore, il periodo di pubblicazione, il genere;
• nella descrizione si inquadra l’argomento generale;
• la parte di analisi esamina l’organizzazione delle informazioni e lo stile di scrittura.

1. Completa presentazione e descrizione di questo articolo di giornale.

Vero e falso in Rete


L’università di Stanford ha avviato una ricerca intesa a capire quanto i nativi di-
gitali, che pure in rete si trovano perfettamente a loro agio, siano effettivamente
in grado di valutare correttamente l’informazione che trovano sui social media o
attraverso Google.
I risultati mostrano (cito testualmente) “una sconcertante incapacità di ragiona-
re sull’informazione veicolata in rete”, di distinguere la pubblicità dalle notizie,
di identificare le fonti. La ricerca si è svolta tra il gennaio 2015 e il giugno 2016 e
ha coinvolto in 56 diverse prove 7.804 studenti di dodici stati, appartenenti sia a
scuole secondarie e università di modesta qualità, sia a scuole secondarie e uni-
versità eccellenti, compresa la stessa Stanford (qui una sintesi e alcuni esempi).
Nella scuola secondaria sono state testate competenze di base, come la capacità di
analizzare la home page di un sito (per esempio, Slate): gli studenti risultano inca-
paci di distinguere le notizie dai contenuti sponsorizzati, perfino se c’è la scritta
“contenuto sponsorizzato”, e riescono a identificare la pubblicità solo se sono ben
visibili il logo di un’azienda e un prezzo. Credono che il primo risultato che trovano
con Google sia “il più autorevole e affidabile”. E ancora: si lasciano catturare dalle
immagini. E dimenticano di controllare se la fonte è attendibile, o se tra didascalia

22 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


Metodo di studio

della foto e contenuto c’è corrispondenza: ma la foto “scattata a Fukushima l’altro


ieri”, è stata davvero scattata lì, e proprio l’altro ieri?
Gli studenti universitari non controllano su Google a chi fanno capo siti e pagine
per capire se l’informazione fornita è di parte, e prendono per buone notizie diffu-
se da imprese e lobbisti. Non vanno a vedere i link con le fonti o i documenti. Su
Facebook e Twitter, non distinguono tra pagine ufficiali e verificate (Facebook le
identifica con un segno di spunta all’interno di un bollino blu) e pagine false.
(da A. Testa, in www.internazionale.it, 12 dicembre 2016)

• Presentazione
“Vero o falso in Rete” di .......................................................................................................... è un articolo di giornale di
genere ............................................................................................. pubblicato sul sito della testata ......................................................
......................................... nel ...................................................................................................

• Descrizione
L’articolo riporta i risultati di una ricerca condotta nel .............................................. da ..............................................
............................................................ allo scopo di ..............................................................................................................................................................................
.....................................................................................................................................................................................................................................................................................

2. Leggi il testo, scrivi presentazione e descrizione e poi collabora all’analisi.

Poesia e musica delle origini


Non è una battuta dire che l’italiano è nato alla letteratura con la musica. Anche
se abbastanza presto se ne è resa autonoma, la poesia romanza delle origini è stata
scritta per essere cantata. Non solo in Italia. Anzi, questa disposizione è più antica,
sicura e duratura in Francia e soprattutto in Provenza, da dove ci sono giunte poesie
corredate da musiche in discreta quantità (un buon 10 per esteso conserva ancora le
notazioni musicali). Ma anche in Italia la prima poesia è sostanzialmente per mu-
sica. Del resto, basterà pensare alla terminologia con cui vengono indicati i compo-
nimenti (canzone, sonetto, ballata ecc.), per vedere subito, ancorché magari non
più attuale e solo cristallizzato nella lingua, il nesso stretto con la musica. Nei due
(a oggi) più antichi componimenti poetici noti, databili tra la fine del 1100 e l’inizio
del 1200, attestati in un codice di Ravenna (Quand’eu stava en le tu’ cathene) e in uno
di Piacenza (Oi bella), insieme col testo letterario compaiono notazioni musicali che
possono essere riferite (lo sono sicuramente nel codice piacentino) a quelle stesse
poesie scritte in un antico volgare italiano. Ha scritto il musicologo Daniele Sabai-
no: “la situazione che sembra delinearsi [...] è quella d’un ambiente [...] nel quale il
rapporto quotidiano tra musica e poesia era (ancora) nella natura delle cose”.
Il più celebre dei nostri primi testi poetici, il Cantico delle creature o Laudes creatura-
rum di S. Francesco, ha sempre mostrato col suo più noto titolo italiano (cantico),
pur non originale dell’autore, la sua natura di testo per il canto; in un antichissimo
codice (Assisiate 338) che lo riporta ci sono indizi di notazioni musicali di accompa-
gnamento e si crede che la musica originaria e oggi perduta (forse di tipo gregoria-
no) fosse stata composta dallo stesso Santo.
La poesia religiosa antica è stata sicuramente legata alla musica ed eseguita col
canto. Lo testimoniano gli antichissimi Ritmi (toscani, marchigiani, cassinesi ecc.)
e anche Jacopone da Todi nella lauda O novo canto, dove scrive: «Sopr’el fa acuto
me pare en paruto / tal canto se pona / e nel fa grave descenda suave / ché el Verbo
resona /[...] / En carta anima la nota divina / veio c’è scripta, / là v’è el nostro canto»
[mi sembra che questo canto arrivi al fa acuto e poi scenda al fa grave soavemente,
ché vi risuona il Verbo /. . ./ Su cartapecora vedo scritta la nota divina, la dove c’è il
nostro canto].

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 23


A Metodo di studio

La poesia “volgare”, come si chiamava nel Medioevo (oggi diremmo italiana), nasce
dunque in stretta correlazione con la musica.
(da V. Coletti, L. Coveri, Da San Francesco al rap: l’italiano
in musica, Gruppo Editoriale L’Espresso, 2016)

• Presentazione
...................................................................................................................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Descrizione
...................................................................................................................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Analisi
Sviluppa l’analisi del testo con l’aiuto di queste domande stimolo. Elabora le risposte
nell’ordine che preferisci, poi componile in un testo continuo.
• Qual è l’idea centrale del testo?
• Quali informazioni vengono offerte in relazione all’idea centrale?
• Con quali tecniche espositive sono offerte le informazioni (dati, definizioni di termi-
ni, citazioni e pareri, confronti)?
• Sono stati usati termini specialistici? Quali?
• Com’è lo stile di scrittura (discorsivo, formale, ricercato, difficile...)?
..............................................................................................................................................................................................................................................................................

..............................................................................................................................................................................................................................................................................

B. Analizzare un testo argomentativo


Anche l’analisi del testo argomentativo prevede la consueta articolazione in tre momenti:
• la presentazione ha le medesime caratteristiche di quella già incontrata per il testo
espositivo (vedi pag. 22): si riportano titolo e nome dell’autore, la fonte da cui è
tratto il testo, il periodo e l’indicazione del genere testuale;
• la descrizione serve per indicare il problema di fondo e la tesi sostenuta dall’autore;
• nella parte di analisi si osservano i contenuti, la coerenza argomentativa, lo stile e il
linguaggio.

1. Ricava dalla pagina le informazioni


necessarie per scrivere presentazione e
descrizione. Attenzione alla ricerca della
fonte, non visibile qui: per trovarla devi
consultare il tuo manuale.
• Presentazione
...........................................................................................................

...........................................................................................................

...........................................................................................................

...........................................................................................................

• Descrizione
...........................................................................................................

...........................................................................................................

...........................................................................................................

...........................................................................................................

24 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


Metodo di studio

2. Completa presentazione e descrizione di questo articolo di giornale.

Scuola, andata e ritorno


Una scuola media di Bergamo impone ai genitori l’obbligo di ritirare i figli all’u-
scita e scoppia un putiferio retorico. I nostalgici rimpiangono i bei tempi andati
in cui, a sentire loro, finanche i bimbi delle elementari tornavano a casa da soli
danzando e fischiettando. Tromboni e trombette soffiano cattiverie gratuite su-
gli adolescenti: smettiamola di proteggerli e consegniamoli alla vita vera! I geni-
tori in compenso sono furenti perché non hanno né tempo né voglia di andare a
prendere dei ragazzini che si vergognano di loro, come loro si vergognavano dei
genitori a quell’età. Persi tutti nei luoghi comuni, nessuno affronta il cuore della
faccenda: per le leggi nostrane gli insegnanti sono responsabili di ciò che capita
agli alunni lungo il tragitto fra scuola e casa, mentre in un mondo governato dal
buon senso il loro ruolo dovrebbe cominciare quando si varca la soglia dell’istituto
e finire quando la si oltrepassa in senso inverso. Il trasferimento va messo in ca-
rico alle famiglie, libere di dare o meno fiducia ai figli, ma senza più la possibilità
di intentare causa ai professori, se lungo la strada il pupo si sbuccia un ginocchio.
La provocazione della preside di Bergamo sarebbe da applaudire, se non fosse che
anche lei si è ricordata di essere italiana, stabilendo una deroga alla sua stessa cir-
colare che ne subordina l’applicazione a un «confronto con i genitori». Buonanotte.
Considerata l’ottima salute di cui godono le deroghe in Italia, c’è da supporre che
questa risulterà ancora in vigore quando i ragazzini della scuola media di Bergamo
non andranno a prendere all’uscita i figli loro.
(da M. Gramellini, in “La Stampa”, 13 settembre 2016)

• Presentazione
...................................................................................................................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Descrizione
...................................................................................................................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................................................................................................................

3. Questo articolo di giornale presenta la lettera di un insegnante e la risposta del


filosofo Umberto Galimberti. Scrivi presentazione, descrizione e analisi del testo.

Professore, ma che me ne faccio di Dante?


La prima lezione di letteratura per un insegnante di liceo è la più difficile. Lo è perché, nel
tentativo di spiegare cos’è la letteratura, si troverà a rispondere alla domanda: “A cosa serve
la letteratura?”, che puntualmente gli studenti gli porranno. [...] Lei come convincerebbe i
giovani di oggi dell’importanza e dell’utilità della lettura? Perché i ragazzi chiedono l’utilità
di ogni materia (“Che me ne faccio dell’analisi logica?”, “A che serve la storia?”), come se
avesse senso studiare solo quello che immediatamente garantisce un tornaconto? Prof. D.
Dal momento che vent’anni di televisione commerciale hanno fatto perdere ai no-
stri ragazzi qualsiasi interesse per la cultura, e dal momento che il denaro è diven-
tato, soprattutto negli ultimi anni, il generatore simbolico di tutti i valori, è ovvio
che, non capendo più che cosa è bello, che cosa è buono, che cosa è giusto, che cosa
è sacro, i nostri ragazzi capiscano solo che cosa è utile. E da questo punto di vista
la letteratura è proprio inutile. Anche se ogni cosa è utile a qualcos’altro, e questo
qualcos’altro è utile a qualcos’altro ancora, per cui se non si approda a qualcosa di
inutile, tutte le catene di utilità diventano insignificanti e prive di senso.
Ma siccome questo è un ragionamento e i giovani d’oggi non sono particolarmente
attratti dai ragionamenti, lei, caro professore, potrebbe informare i suoi allievi che
la letteratura serve per educare i nostri sentimenti, che non abbiamo come dote

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 25


A Metodo di studio

naturale ma come evento culturale. La natura infatti ci fornisce gli “impulsi” che
hanno come loro espressione non la parola, ma i gesti. Il bullismo, per esempio,
non è un fenomeno di mancata educazione, ma un vero e proprio arresto psichi-
co di chi non si è evoluto dall’impulso per pervenire all’emozione. L’“emozione” è
già un evento psichico che segnala la risonanza emotiva che gli eventi del nostro
mondo, e le risposte che noi diamo a essi, producono in noi. Quando i nostri gio-
vani dicono che al sabato sera in discoteca si calano una pastiglia di ecstasy per
“emozionarsi”, segnalano che per passare dall’impulso all’emozione hanno biso-
gno della chimica. E così denunciano che la loro psiche è apatica e non registra al-
cuna risonanza emotiva a quanto in generale avviene intorno a loro. Quanti delitti
o spaventosi atti di crudeltà avvengono senza movente, per la mancanza di una
risonanza emotiva relativa ai propri gesti che i nostri ragazzi chiamano “noia”?
Dall’emozione si passa al “sentimento”, che non è un tratto naturale, ma culturale.
A differenza dell’emozione, il sentimento è un elemento cognitivo. Kant dice ad
esempio che la differenza tra il bene e il male ognuno la “sente” naturalmente da
sé. Le mamme capiscono i bisogni dei loro neonati, che ancora non parlano, perché
li amano. Gli innamorati capiscono il significato recondito di ogni gesto dell’altro,
perché si amano. Tutti i popoli hanno imparato i sentimenti attraverso narrazioni
mitiche. Se guardiamo l’Olimpo degli antichi Greci, vediamo che gli dèi altro non
sono che la descrizione delle passioni e dei sentimenti umani: Zeus il potere, Atena
l’intelligenza, Afrodite la sessualità, Ares l’aggressività, Apollo la bellezza, Dioniso
la follia.
Senza più dèi, oggi impariamo a conoscere i sentimenti attraverso la letteratura
che ci insegna cos’è l’amore in tutte le sue varianti, e cosa sono il dolore, la di-
sperazione, la speranza, la noia, lo spleen, la tragedia, la gioia. Una volta appresi
questi sentimenti, siamo in grado di conoscere quello che proviamo, e, grazie alla
descrizione letteraria, anche il corso e l’evoluzione del nostro stato d’animo. Que-
sto è molto importante, perché è angosciante soffrire senza sapere di che cosa, così
come suicidarsi perché l’angoscia non conosce il percorso dei sentimenti e il loro
approdo, che un tempo i miti descrivevano, e oggi la letteratura descrive.
(da U. Galimberti, in D di Repubblica, 27 agosto 2011)

• Presentazione
...................................................................................................................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Descrizione
...................................................................................................................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Analisi
Raccogli in questa tabella gli elementi utili allo sviluppo dell’analisi, poi scrivila in testo
continuo.

Problema di
fondo
Tesi
Argomenti a
favore della tesi
Confutazione
dell’antitesi
Tipo di
linguaggio

26 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


Metodo di studio

B. Come si studia la letteratura


Lo studio della letteratura è disciplina specifica del triennio, ma nel biennio se ne
anticipano gli strumenti: di fatto, quando si svolge un’analisi del testo – che è il
lavoro tipico dei primi due anni di scuola superiore – si sta già facendo letteratura,
cioè si comincia a leggere criticamente e consapevolmente testi d’autore al fine di
apprezzarne bellezza, ricchezza e varietà di stile e contenuti.
Un po’ come quando si osserva un quadro: l’osservatore distratto e non competente
getterà un’occhiata all’insieme e formulerà una valutazione generica di soddisfazione
e gradimento personale (il famoso “mi piace” o non “mi piace”, che di solito non viene
motivato); l’esperto invece saprà coglierne le novità, le somiglianze e le differenze con
altri quadri, i dettagli forse meno visibili ma non per questo meno significativi, e potrà
quindi gustare l’opera nella pienezza del suo valore e dei suoi significati.
Per studiare la letteratura, occorre mettere a fuoco preliminarmente qual è l’oggetto
della disciplina: il termine “letteratura” (dal latino littera) indicava in origine l’arte
di leggere e scrivere; l’uso si è poi esteso e precisato nel tempo, sino ad assumere il
significato attuale di insieme delle opere scritte con finalità estetiche, cioè valorizzando
in massimo grado la bellezza e le risorse espressive della lingua di scrittura. Si intende
che la finalità estetica può essere lo scopo consapevole dell’autore – è questo il caso
della maggior parte dei poeti e degli scrittori – ma può anche essere assente nell’autore
stesso e riconosciuta da altri, per esempio dagli studiosi che si trovano di fronte il
testo di un geniale dilettante o autodidatta. Al termine “letteratura” vengono spesso
associate delle specificazioni che delimitano il campo d’indagine: così, troviamo
l’espressione “letteratura italiana”, per restringere lo studio alla produzione nella
nostra lingua; oppure, “letteratura del Trecento” per intendere le opere scritte in
quel secolo nella lingua di riferimento; o ancora, “letteratura stilnovista” per indicare
l’appartenenza a una specifica corrente con stile e contenuti propri.
Al centro dell’indagine letteraria vi sono dunque testi scritti, in prosa o in versi: per
questo, elaborare un metodo efficace per l’analisi del testo è fondamentale per poter
studiare bene e con soddisfazione la letteratura.
Al decisivo lavoro sul testo si aggiungono altri tre elementi,
che insieme compongono lo studio della letteratura nei
suoi vari aspetti: l’esame di un autore, di un’opera e di un
genere letterario. In tutti e tre questi casi, lo strumento
principale di lavoro sono le fonti, cioè i documenti da cui si
ricavano le notizie sulla vita dell’autore, sulle circostanze
di composizione dell’opera, sul contesto storico culturale
di riferimento, e così via. Il problema delle fonti è cruciale
per qualsiasi studioso della letteratura, ma nel caso di uno
studente di scuola superiore è fortunatamente secondario
in quanto le notizie e le informazioni fornite dal manuale
sono verificate e coerenti con le ricerche e gli studi più
avanzati.
Se però viene richiesto un approfondimento, o lo
studio di un autore non incluso nel manuale scolastico,
è fondamentale indirizzarsi verso una saggistica di
comprovata serietà; lo stesso discorso vale – anzi, a
maggior ragione – se la ricerca è svolta in Rete, dove è facile
incappare in siti dilettanteschi, orientati ideologicamente,
zeppi di pareri personali o ipotesi improbabili di
amministratori o blogger privi di competenze specifiche.
Prima di consultare o scaricare materiali a caso, quindi,
è bene chiedere all’insegnante qualche indicazione
bibliografica, sia essa cartacea o virtuale.

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 27


A Metodo di studio

1. Come si studia un autore


L’autore è la persona fisica che in un determinato tempo e luogo ha prodotto uno o più
testi scritti (in versi o in prosa) rilevanti dal punto di vista estetico, e perciò definibili come
opere letterarie.
Non tutte le opere hanno autori identificabili storicamente: nella letteratura antica,
in particolare, troviamo poemi giganteschi per dimensione e importanza, come l’Iliade
e l’Odissea, la cui paternità è ancora oggetto di discussione, così come è dibattuta
l’esistenza storica di Omero, l’autore indicato dalla tradizione. Ma anche nelle letterature
medievali e moderne vi sono opere anonime – si pensi a molti poemi cavallereschi – o di
incerta attribuzione – è questo il caso persino di alcune tragedie shakespeariane.
Lo studio dell’autore è quindi possibile quando la sua esistenza è storicamente accertata
da fonti attendibili, e quando si dispone di notizie biografiche precise che ne mostrino
il percorso esistenziale e artistico-culturale in relazione alla sua epoca. Tali informazioni
vanno poi inquadrate e sistematizzate, tenendo conto delle reciproche connessioni, in
questo modo:

- situazione economica, sociale e politica


Contesto storico-
- movimenti culturali e letterari
culturale
- idee e valori (religiosi, filosofici, artistici, civili...)

- estrazione familiare e sociale


- percorso di studi
Esperienze - luoghi e ambienti abitati e frequentati
Studio di un biografiche - difficoltà e crisi familiari, economiche, politiche...
autore significative - professioni esercitate
- frequentazioni intellettuali e culturali
- rapporto con il pubblico

- convinzioni sulle finalità della propria arte e


dell’arte in generale
Poetica
- scelta dei temi e degli stili
- ideali e valori espressi

1. Completa la seguente mappa orientativa per lo studio dell’autore Virgilio (vedi il volume
di Epica) sistemando opportunamente nei cerchi (contesto storico-culturale; vita;
poetica) gli elementi dell’elenco sottostante, disposti in modo casuale.
• circolo degli intellettuali di Mecenate
• grandissima stima e apprezzamento già dal pubblico dei contemporanei
• politica culturale di Augusto: celebrazione miti fondativi della patria e della stirpe Giulia
• celebrazione della pietas come qualità principale della “romanità”
• frequentazione di intellettuali e di ambienti di corte a Roma e a Napoli
• famiglia mantovana di piccoli proprietari terrieri
• studi di filosofia epicurea a Napoli
• crisi della religione tradizionale, comparsa di nuove esigenze di spiritualità
• modelli di stile e contenuto: i poemi omerici
• I secolo a.C., Roma: guerre civili per il potere, trasformazione da Repubblica a principato
• concezione dolente della vita
• antiche leggende sulla fondazione troiana di Roma
• devastazioni e impoverimento delle campagne italiane a causa delle guerre civili
• stile elevato e solenne

28 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


Metodo di studio

contesto storico-culturale
- .......................................................................................................................................

- .......................................................................................................................................

- .......................................................................................................................................

vita
- .......................................................................................................................

- .......................................................................................................................

- .......................................................................................................................

poetica
- ........................................................................................................

- ........................................................................................................

- ........................................................................................................

2. Per predisporre una buona mappa orientativa è importante elaborare frasi chiave, in
modo da avere un “repertorio” di espressioni già pronte intorno alle quali costruire un
discorso unitario. Osserva in quale modo abbiamo ricavato le frasi chiave da questo
paragrafo sulla vita di Giovanni Pascoli (vedi volume di Poesia e Teatro); poi prosegui
tu con il paragrafo successivo.

Pascoli nacque nel 1855, quarto di dieci fratel-


- 1855, San Mauro di Romagna li, a San Mauro di Romagna (oggi, in suo onore,
- famiglia numerosa, San Mauro Pascoli), borgo agricolo in provincia di
- condizioni economiche discrete Forlì-Cesena a pochi chilometri dal mar Adriatico.
(padre amministratore di una Fin dall’infanzia, la sua vita venne funestata da
grande tenuta agricola) lutti familiari. A dieci anni perse la sorella Caroli-
- assassinio del padre rimasto na, di cinque anni, e a dodici, mentre si trovava in
impunito collegio a Urbino con i suoi fratelli, lo raggiunse la
notizia della morte del padre Ruggero, ammini-
- senso di ingiustizia e sgomento stratore di una grande tenuta agricola dei princi-
- numerosi lutti familiari pi Torlonia: la sua cavalla aveva riportato a casa,
sul calessino, il corpo senza vita del padre, ucci-
so con un colpo di fucile per motivi mai chiariti.
Questa tragedia lasciò nel futuro poeta un senso
di ingiustizia e di sgomento. I lutti si susseguiro-
no implacabili: l’anno dopo, il 1868, morirono la
sorella maggiore Margherita e la madre, stronca-
ta dal dolore; altri due fratelli morirono giovani,
Luigi nel 1871 e Giacomo nel 1876.

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 29


A Metodo di studio

Sebbene la morte del padre avesse peggiorato il


- ......................................................................................................... tenore di vita della famiglia, Pascoli continuò gli
- .........................................................................................................
studi nel Collegio dei padri Scolopi di Urbino e
poi di Firenze. Completati gli studi liceali, grazie
- .........................................................................................................
a una borsa di studio si iscrisse alla Facoltà di
Lettere di Bologna, dove ebbe Giosue Carducci
come insegnante. Qui si avvicinò ai movimenti
- .........................................................................................................
anarchici e socialisti, provando un crescente
- ......................................................................................................... senso di solidarietà verso i poveri e i diseredati,
- .........................................................................................................
finché la partecipazione a manifestazioni di
piazza gli costò prima la sospensione della
borsa di studio e successivamente l’arresto per
oltraggio all’Arma dei Carabinieri. Dopo quattro
mesi di carcerazione preventiva venne assolto e
poté tornare agli studi, laureandosi nel 1882 con
una tesi sul poeta greco Alceo.

3. Applica il medesimo procedimento di elaborazione di frasi chiave a questo paragrafo


relativo alla poetica di Giovanni Pascoli (vedi il volume di Poesia e Teatro). Dove vi
siano relazioni di causa-effetto, inserisci delle frecce di collegamento tra le frasi.

Pascoli non fu un poeta rivoluzionario nei


- ......................................................................................................... contenuti e nei temi, ma fu un grande innovatore
- .........................................................................................................
del linguaggio poetico: da questo punto di vista,
egli può essere considerato uno dei capiscuola
- .........................................................................................................
della poesia del Novecento.
- ......................................................................................................... Uno dei suoi temi principali fu la vita segreta e
misteriosa della natura, vista attraverso uno
- .........................................................................................................
sguardo pieno di stupore e meraviglia, simile a
- ......................................................................................................... quello di un bambino e, di conseguenza, privo
- ......................................................................................................... della logica e della razionalità dell’adulto. Il vero
poeta, secondo Pascoli, è colui che sa far vivere il
- .........................................................................................................
fanciullino che è in sé: la poesia non nasce tanto
dalla cultura, quanto dalla capacità del poeta di
ritrovare un contatto immediato e ingenuo con le
cose, di conservare quello stupore che è proprio
del fanciullo alla continua scoperta del mondo e
del suo mistero.
A questa visione poetica corrisponde spesso una
sorta di regressione all’infanzia, un desiderio di
calore e di protezione che egli trova nel “nido”,
parola chiave che rappresenta la casa, gli affetti
familiari e tutto ciò che è un rifugio contro
i pericoli del mondo esterno. La misteriosa
uccisione del padre e i lutti che colpirono la sua
famiglia accentuarono questa contrapposizione
fra interno ed esterno, fra piccole cose vicine e
definite e il vasto mondo indefinito lontano e
minaccioso.

30 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


Metodo di studio

4. Riporta in questo schema le frasi chiave che hai elaborato, poi prepara un discorso
orale di tre minuti in cui spieghi la relazione tra esperienze biografiche e scelte di
poetica di Giovanni Pascoli.

esperienze biografiche poetica

1855, San Mauro di Romagna


.............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

.............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

.............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

.............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

.............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

.............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

........................................................................................................................... ...........................................................................................................................

................................................................................................................... ...................................................................................................................

......................................................................................................... .........................................................................................................

......................................................................................... .........................................................................................

2. Come si studia un genere


Nel linguaggio della letteratura, “genere” è un termine di larghissimo e diversificato uso:
si adotta infatti per indicare gruppi di opere omogenee in relazione alle caratteristiche di
forma (struttura e tipo di scrittura) o di contenuto (argomenti e temi).
I generi non sono dati una volta per tutte. Nella storia della letteratura, alcuni si sono estinti
e altri sono nati: è il caso, per esempio, del poema, un genere glorioso in epoca antica e
medievale ma oggi scomparso, e del romanzo, che dalla sua formazione nel XVII secolo
ne ha per certi versi preso il posto. Un altro esempio: nell’età antica, la scrittura letteraria
adottava quasi esclusivamente i versi, mentre oggi la maggior parte della produzione –
specialmente quella più conosciuta e apprezzata dal pubblico dei lettori – è in prosa.
I generi non sono neppure scatole chiuse, compartimenti stagni che non comunicano
con l’esterno, ossia con altri generi della tradizione o contemporanei. Al contrario,
sono frequentissime le contaminazioni, i prestiti, le prossimità tra un genere e l’altro.
Per esempio, il genere della poesia trobadorica, nato in Francia nel Duecento, ha
profondamente influenzato la poesia italiana delle origini (lirica siciliana e toscana).
Per esprimere le profonde connessioni tra generi gli studiosi adottano l’espressione
“sistema dei generi”.
Possiamo rappresentare l’attuale sistema dei generi letterari, con qualche inevitabile
semplificazione, in una mappa:

Poesia
• Poemi: ampie narrazioni in versi • Lirica:
espressione del mondo interiore del poeta

Prosa
I generi formali • Narrazioni della tradizione popolare: fiabe,
della letteratura favole, leggende • Novelle e racconti • Romanzi •
Trattatistica (saggi su tematiche specifiche)

Teatro (drammaturgia)
• Tragedia • Commedia • Dramma

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 31


A Metodo di studio

Se prendiamo in considerazione i generi oggi più diffusi, romanzo e racconto, e li


esaminiamo dal punto di vista dei contenuti, otteniamo un’altra rappresentazione:
al centro vi è l’indicazione di genere formale, nella corolla i generi tematici (o più
propriamente sottogeneri).

- fantascienza

- fantastico
- realistico sociale
- fantasy

romanzi
e
racconti

- psicologico
- horror
- di formazione

- giallo

Ogni genere letterario – formale o tematico – può essere studiato attraverso due modalità,
ciascuna delle quali prevede un metodo specifico:

Tipo di studio Metodo


diacronico esamina lo sviluppo - formazione del genere e caratteristiche iniziali
del genere nel passare - epoche di maggiore diffusione e fortuna
del tempo - variazioni e contributi apportati dagli autori più
importanti
- contaminazioni con generi simili
- motivi dell’eventuale declino (o fortuna attuale)
sincronico analizza la diffusione - connessioni con il contesto storico-culturale di
di uno o più generi riferimento
in un determinato - apporti dei singoli autori del tempo
periodo storico - variazioni e contaminazioni a seconda del luogo

Nel tuo manuale vi sono molte pagine dedicate ai generi, sia letterari sia tematici, che
vengono esaminati dal punto di vista diacronico e sincronico. Allenarti sin d’ora a riconoscere
un genere e a collocarlo in un sistema di relazioni con altri generi – della tradizione, coevi o
successivi – ti faciliterà enormemente lo studio della letteratura nel triennio.

32 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


Metodo di studio

1. Leggi queste definizioni: quali indicano un genere letterario formale (F) e quali un
genere tematico o sottogenere (S)? Classificale correttamente.
F S F S
letteratura religiosa poema epico
poesia lirica giallo
tragedia letteratura
romanzo di impegno sociale
fantasy racconto

2. Esamina questa pagina del tuo manuale e rispondi alle domande:


a. Di quale genere letterario si parla? d. Qual è stata l’epoca di maggior fortuna
b. Il genere viene esaminato in modo dia- del genere?
cronico o sincronico? e. Il genere esiste ancora oggi? Con quali
c. Quali generi presentano similitudini e significative variazioni rispetto alle ori-
contaminazioni con questo? Motiva la gini?
tua risposta.

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 33


A Metodo di studio

3. Ricava dall’indice del tuo manuale di epica le informazioni necessarie per completare
questo quadro diacronico delle principali opere del genere epico.

epica greca epica latina epica epica


VIII secolo a.C. I secolo a.C. cavalleresca cavalleresca
medievale rinascimentale
Europa, XII-XIV Europa, XVI-XVII
secolo secolo
Ciclo ........................................

............................................
............................................ (Ludovico
(Omero) Ariosto)
Ciclo
............................................ ........................................
............................................
(Torquato
(Virgilio)
Cantar Tasso)
............................................
............................................
........................................
(Omero)
Canzone dei (Miguel de
............................................ Cervantes)

4. Completa questa mappa a corolla indicando i sottogeneri della narrativa che puoi
ricavare dall’indice del tuo manuale: per ciascun sottogenere, indica almeno un autore
e un’opera rappresentativa, con la relativa epoca di composizione. Segui l’esempio.

giallo
(A.C. Doyle, Uno
................................... studio in rosso, XIX ...................................

...........................................................
secolo) ...........................................................

........................................................... ...........................................................

........................................................... ...........................................................

................................... ...................................

................................... ...................................

........................................................... ...........................................................
romanzi
........................................................... e ...........................................................

........................................................... racconti ...........................................................

................................... ...................................

................................... ...................................

........................................................... ...........................................................

........................................................... ...........................................................
...................................
........................................................... ...........................................................
...........................................................
................................... ...................................
...........................................................

...........................................................

...................................

34 © Istituto Italiano Edizioni Atlas


Metodo di studio

3. Come si studia un’opera


Un’opera letteraria è un ampio testo in prosa o in versi (ma esistono, sebbene non siano
numerose, anche opere miste in versi e prosa) composto con una struttura unitaria e
coerente nello stile e nei contenuti. Le principali opere letterarie che troverete nei volumi
del Caffè letterario sono i poemi, come l’Eneide (Virgilio) e la Divina commedia (Dante
Alighieri); i romanzi, come I promessi sposi (Alessandro Manzoni) e Se questo è un uomo
(Primo Levi); le raccolte di poesie o di racconti progettate e organizzate dagli autori,
come Myricae (Giovanni Pascoli), Ossi di Seppia (Eugenio Montale), Decameron (Giovanni
Boccaccio) e Vita dei campi (Giovanni Verga).
Non sono opere letterarie singoli racconti e poesie, né i brani tratti da romanzi. Attenzione
quindi alle definizioni: parlare di “opera letteraria” è corretto quando ci si riferisce all’intero
testo, non a un suo estratto, che va indicato con i più appropriati termini di “poesia” (o
“lirica”), “racconto” (o “novella”), “brano” (o “passo” o “episodio”) a seconda dei casi.
Se l’opera non può essere sempre attribuita con sicurezza a un autore, di certo è sempre
figlia del suo tempo, ossia prende forma in un’epoca storica e culturale determinata, a cui è
necessario fare riferimento per poterla comprendere.
Oltre che in un contesto storico-culturale, l’opera si inserisce in un genere letterario, a cui dà
un proprio contributo in termini di innovazione, variazione o rispetto della tradizione.
Se la paternità dell’opera è certa, è indispensabile collocarla nel percorso biografico
e artistico dell’autore, individuando le connessioni con le esperienze di vita e con la
produzione letteraria complessiva.
Infine, poiché l’opera è concepita e realizzata come un “organismo” compatto e unitario, la
si deve esaminare come tale, osservandone la struttura, la coerenza delle scelte stilistiche
ed espressive, l’argomento generale, i temi e i significati.
Le operazioni necessarie per studiare un’opera si possono visualizzare così:

contesto storico e culturale

itinerario biografico e artistico dell’autore

genere letterario di riferimento

opera
- struttura
- stile
- argomento
- temi
- significati

1. Ti proponiamo una serie di domande sull’opera Se questo è un uomo di Primo Levi (vedi
volume Narrativa, pag. 692). Rispondi in maniera sintetica, con brevi frasi-chiave.
• L’itinerario biografico e artistico
a. Dove e quando era nato Primo Levi?
b. Quali studi aveva compiuto?
c. Che cosa gli accadde nel dicembre del 1943?
d. Dove visse dal febbraio 1944 sino al febbraio 1945?
e. Qual era la sua professione? E la sua passione?
f. Quali sono le sue opere più importanti, e quali gli argomenti trattati da ciascuna?

© Istituto Italiano Edizioni Atlas 35


A Metodo di studio

• L’opera
a. A quale genere appartiene Se questo è un uomo?
b. Qual è l’argomento principale?
c. In quali circostanze e perché è stata scritta?
d. Come è strutturata?
e. Qual è il significato del titolo?
f. Quali sono i temi affrontati dall’autore?
• Il contesto storico-culturale
a. Quale evento storico fa da sfondo alla vicenda narrata in Se questo è un uomo?
• Il genere di riferimento
a. Conosci altre opere, scritte nello stesso periodo di Se questo è un uomo, che affronta-
no il medesimo argomento? Quali?

2. Colloca le frasi-chiave che hai elaborato nell’esercizio precedente all’interno dello


schema, poi prepara un’esposizione orale di cinque minuti in cui presenti l’opera
Se questo è un uomo.

contesto storico-culturale
- .......................................................................................................................................

- .......................................................................................................................................

- .......................................................................................................................................

itinerario biografico e artistico


- .......................................................................................................................

- .......................................................................................................................

- .......................................................................................................................

genere di riferimento
- .......................................................................................................................

opera
- ........................................................................................................

- ........................................................................................................

- ........................................................................................................

- ........................................................................................................

- ........................................................................................................

36 © Istituto Italiano Edizioni Atlas

Potrebbero piacerti anche