Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
www.edatlas.it
Diego De Costanzo - Letizia Bergomi - Stefano Filippo Re
Il Caffè
Letterario
Quaderno delle competenze
Il progetto didattico generale dell’opera è stato studiato ed elaborato da tutti gli Autori, con il coordinamento di Diego
De Costanzo.
In particolare, il volume Quaderno delle competenze è stato curato da Diego De Costanzo e Letizia Bergomi.
Font ad Alta Leggibilità biancoenero® di biancoenero edizioni srl, disegnata da Riccardo Lorusso e Umberto Mischi.
Disponibile gratuitamente per chi ne fa un uso non commerciale.
www.biancoeneroedizioni.com
La casa editrice ATLAS opera con il Sistema Qualità conforme alla nuova norma
UNI EN ISO 9001:2008 certificato da CISQ CERTICARGRAF.
Il presente volume è conforme alle nuove Indicazioni Nazionali e alle nuove disposizioni
ministeriali in merito alle caratteristiche tecniche e tecnologiche dei libri di testo.
Il coupon riprodotto nelle copie destinate alla vendita può essere associato ad un solo account per scaricare la versione
digitale del libro.
L’accesso a tutti i contenuti digitali è riservato all’utente registrato, che ha accettato le relative condizioni generali di
licenza d’uso riportate sul sito della Casa Editrice.
Tale licenza non è trasferibile a terzi.
Per fini esclusivamente didattici, nei volumi a stampa e relativi supporti vengono indicati link a siti internet di terze
parti. L’Editore non è responsabile dei contenuti dei suddetti siti in data successiva a quella della prima edizione del
presente testo scolastico.
L’Editore dichiara la propria disponibilità a regolarizzare errori di attribuzione o eventuali omissioni sui detentori di
diritto di copyright non potuti reperire.
METODO DI STUDIO
Non tutte le opere hanno autori identificabili storicamente: nella letteratura antica, - .......................................................................................................................................
in particolare, troviamo poemi giganteschi per dimensione e importanza, come l’Iliade - .......................................................................................................................................
e l’Odissea, la cui paternità è ancora oggetto di discussione, così come è dibattuta
l’esistenza storica di Omero, l’autore indicato dalla tradizione. Ma anche nelle letterature
medievali e moderne vi sono opere anonime – si pensi a molti poemi cavallereschi – o di
incerta attribuzione – è questo il caso persino di alcune tragedie shakespeariane.
- ........................................................................................................
2. Per predisporre una buona mappa orientativa è importante elaborare frasi chiave, in
28 29
2. Gli schemi logici: dal generale al particolare 1a. Rispondi alle domande:
a. Qual è il soggetto generale della descrizione? ………...................................................................................................................…
Scrivere per decrivere
Ad esempio, qualora si voglia descrivere una persona, si potrebbe procedere in questo modo: b. Quale argomento particolare viene descritto nel testo? ………........................................................................................
• definizione generale che espliciti chi è il soggetto (un’anziana signora, un giovane ..................................................................................................................................................................................................................................................................................
adolescente, un neonato di pochi giorni…)
c. Sappiamo qualcosa del carattere o delle aspirazioni della persona descritta? ……….................
sto descrittivo, testo informativo-espositivo, testo 1. Leggi il testo descrittivo che ha come soggetto una persona.
Allo specchio
Beryl chiuse di scatto la cartellina delle lettere.
Balzò in piedi e, solo in parte cosciente di quanto faceva, si avvicinò allo specchio.
Autovalutazione ..........................
................................................./2
1 ( punteggio massimo)
PREPARAZIONE ALL’INVALSI
10 pirateria.
Per mezzo delle strade, converge verso di esso anche il traffico di tutte le pro-
60 campi e per la truppa, e costoro non chiedono di meglio che di entrare al servizio
vince. A mano a mano che ci si allontana dal mare la civiltà va sempre più ra- di Roma. Così lungo le frontiere l’Impero si germanizza per il sangue, ma non per
refacendosi: l’ultima delle grandi città del Nord è Lione; Treviri dovette la sua il resto: infatti tutto quello che penetra in esso si romanizza. Tutti i Germani che
grandezza soltanto alla sua funzione di capitale temporanea. Tutte le altre città entrano nell’Impero lo fanno per servirlo e per goderne i diritti, e hanno per esso
15 importanti, Cartagine, Alessandria, Napoli, Antiochia, si trovano sul mare o nelle il rispetto dei barbari per ciò che è civilizzato. Appena entrati nell’Impero ne adot-
il fondo è uguale ovunque: gli stessi usi, gli stessi costumi, le stesse religioni su
queste coste che in passato hanno conosciuto civiltà tanto diverse, come l’egi-
ziana, la fenicia, la punica. È in Oriente che si concentra la navigazione. I Siri, o
quelli che vengono così chiamati, sono i corrieri del mare: tramite loro, il papiro,
le spezie, l’avorio, i vini pregiati si diffondono fino in Britannia. Le stoffe prezio-
162 163
Prove autentiche
Una prova autentica è invece una prova più complessa, da svolgere in gruppo, stret- ...............................................................................................................................................................................................................................
tamente legata alla vita reale e può essere riferita a situazioni sia scolastiche che Argomento
della prova emerso da una discussione in classe .............................................................................................
extrascolastiche: potrebbe riguardare, ad esempio, l’organizzazione di un’uscita d’i-
altro ....................................................................................................................................................................................................
ti utili alla sua realizzazione, vengono proposti tre A. Come si affronta una prova autentica
Affrontare un compito complesso rende necessario, fin dall’inizio del lavoro, mettere in
2. Presentazione del lavoro finito
Un altro aspetto da tenere presente fin dalle fasi iniziali del lavoro è l’eventuale materiale
atto una serie di modelli e strategie utili a:
180 181
Prove autentiche
183
A METODO DI STUDIO 7
B LABORATORIO DI SCRITTURA 37
VERSO LE COMPENTENZE 46
B. Riassumere testi non narrativi 48
• Articolo di cronaca 48
• Articolo di attualità e articolo culturale 50
• Articolo di opinione 53
VERSO LE COMPETENZE 55
AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA 58
VERSO LE COMPETENZE 74
AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA 76
VERSO LE COMPETENZE 85
AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA 86
VERSO LE COMPETENZE 99
AUTOVALUTAZIONE E AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA 101
Una delle parole più ricorrenti nel linguaggio della scuola è “metodo”, in genere ab-
binata alla specificazione “di studio”.
Gli insegnanti indicano spesso nella mancanza di un metodo di studio la causa prin-
cipale di un rendimento scolastico difficoltoso o altalenante; gli studenti, dal canto
loro, tendono a interrogarsi su che cosa sia questo famoso “metodo di studio”, come
trovarlo e in quale modo tradurlo in una buona pratica che conduca felicemente al
risultato desiderato.
Sgomberato il campo dall’idea che il metodo di studio sia una sorta di formula magi-
ca nota solo a pochi fortunati, proviamo a darne una definizione: il “metodo di stu-
dio” può essere considerato come un insieme di risorse e strategie applicabili creati-
vamente ai diversi contesti didattici. Non è tutto. Come suggerisce l’etimologia della
parola (dal greco methodos, cioè “ricerca”, “indagine”, “investigazione”), applicare un
metodo implica infatti un prerequisito fondamentale, ovvero la curiosità, il desiderio
di apprendere in maniera attiva, la motivazione alla conoscenza e, non ultimo, un
discreto investimento di tempo, che sarà ripagato dalla soddisfazione di aver svolto
bene un lavoro che prima sembrava difficile e noioso.
Applicare un metodo allo studio porta senz’altro al miglioramento dei risultati sco-
lastici, secondo lo stesso principio per cui quando ci si allena con regolarità in una
qualsiasi disciplina sportiva, le prestazioni diventano via via più brillanti.
Ma non si tratta solo di questo. Il metodo, una volta messo in pratica, diventa uno
strumento flessibile, che ciascuno adatta a se stesso, al tempo a disposizione di volta
in volta, alle proprie potenzialità. In altre parole, sviluppare un metodo significa co-
noscersi meglio e abituarsi a confidare nelle proprie risorse per ottenere un risultato
di cui sentirsi appagati e soddisfatti. A scuola, sul lavoro e, in generale, nella vita.
Nelle prossime pagine, suggeriamo un metodo applicabile allo studio delle materie
letterarie e, nello specifico, alle consegne più diffuse in queste discipline: l’analisi di
un testo, lo studio di un autore, di un’opera e di un genere letterario.
Il lavoro di analisi del testo può essere impostato seguendo una scaletta articolata in tre
punti principali, ciascuno dei quali richiede uno sviluppo specifico a seconda del tipo di
testo in esame, come puoi osservare dalla seguente tabella.
Testi letterari
Scaletta 3. Testi non letterari
1. Narrativi 2. Poetici
A. Presentazione Titolo del racconto o Titolo della poesia; Titolo del testo;
del brano; eventuale titolo della raccolta titolo dell’opera o
titolo del romanzo da cui è tratta della pubblicazione
o opera da cui (eventuale); nome da cui è tratto;
è tratto; nome dell’autore; epoca di nome dell’autore (se
dell’autore; epoca di composizione; genere presente); periodo di
composizione; genere di appartenenza (ode, composizione; genere
di appartenenza. inno, sonetto, lirica, di appartenenza
poema...). (continuo, non
continuo, espositivo,
argomentativo).
A. Presentazione
La presentazione del testo letterario narrativo non presenta particolari difficoltà. Occorre
però fare attenzione a questi elementi:
• il genere: fiaba, favola, racconto, novella o brano tratto da un romanzo;
• il titolo: va sempre riportato tra virgolette (o in corsivo se si scrive al computer);
• la classificazione: avventuroso, giallo, fantascientifico, psicologico...
• l’epoca di composizione, da non confondere con il periodo di ambientazione.
Se il testo è tratto da un manuale, per esempio un’antologia scolastica, queste
informazioni si ricavano facilmente poiché vengono fornite per ogni singola lettura:
nome dell’autore
titolo
genere del testo
titolo dell’opera
da cui è stato
tratto il testo
testo
indicazioni
bibliografiche
2. Scrivi la presentazione del seguente testo, ricavando gli elementi necessari dalle
informazioni offerte dal manuale.
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
B. Descrizione
Per svolgere correttamente la descrizione del testo letterario narrativo, il presupposto
indispensabile è un’attenta lettura. In particolare, bisogna fare attenzione a questi elementi:
• l’epoca di ambientazione, che può essere dichiarata in modo esplicito oppure
ricavabile da elementi narrativi come l’ambiente circostante, il tipo di
abbigliamento, le professioni e il modo di parlare dei personaggi, i mezzi di
trasporto, le scelte stilistiche e lessicali del narratore...;
• lo sviluppo narrativo, individuando i momenti essenziali della trama;
• i personaggi, di cui si rilevano il numero e le caratteristiche principali (per esempio
l’età, la professione, la posizione familiare e sociale).
1. Dove e quando è ambientato questo brano d’autore? Ricava dal testo gli elementi
necessari per formulare la risposta.
Passeggiata notturna
Entrai nel Bois de Boulogne e vi camminai a lungo, a lungo. Poi ritornai. Che ora era
quando ripassai sotto l’arco trionfale? Non so. La città s’addormentava, e qualche nu-
vola – grosse nuvole nere – si allargava lentamente nel cielo. L’avenue era deserta, ora.
Solo due guardie di città passeggiavano accanto al posteggio delle vetture di piazza,
e sulla massicciata appena rischiarata dai lumi a gas che parevano morenti, una fila
di carrette cariche di legumi andava al Mercato. Avanzavano lentamente, cariche di
carote e di cavoli. I conducenti dormivano invisibili, i cavalli camminavano con un
passo uguale, seguendo il veicolo precedente, senza rumore. Le seguii, poi svoltai per
la rue Royale, e tornai sul boulevard. Nessuna persona, nessun caffè illuminato; sol-
tanto qualche passante in ritardo che s’affrettava.
(ad. da G. de Maupassant, La notte, in Racconti fantastici dell’Ottocento, Mondadori, Milano, 2015)
← Edouard
Leon Cortès,
L’Arco di
trionfo, inizi
XX secolo.
Ambientazione
Luogo Epoca
L’Uomo Forte
Rubare l’auto era stato come un tuffo nell’acqua gelida: terribile ma rapido,
un attimo convulso quando aveva aperto la portiera, si era messo al volante,
aspettandosi di essere bloccato dall’antifurto, e invece niente, l’auto era par-
tita, dolce e veloce, e allora i polmoni gli si erano riempiti di nuova aria, aveva
vinto, era stato l’Uomo Forte, e poi non c’era molto di male, in Svezia anche
giovani ricchi rubavano le auto per fare una scampagnata con la ragazza e
la polizia gli dava soltanto una sgridata, lo aveva letto su quel giornale. Ma
la trionfale euforia fu breve, scomparve alla vista del primo vigile: potevano
fermarlo e non era mica in Svezia, era a Milano. Poi, al posto dell’appunta-
mento, Lindi aveva una faccia così tirata, appena salita, attaccò a piangere
di paura. “Hai visto?” le disse, falso spavaldo, tremante, e il nuovo vigile che
oltrepassarono gli dette uno spasimo allo stomaco. “Non piangere. Di che hai
paura? Facciamo un giro, al ritorno la piantiamo per strada”. In Svezia rubava-
no le auto anche i giovani ricchi, ma lei continuava a piangere, e la vista di un
milite della polizia stradale lo inchiodò, aggrappato al volante. Dopo un due
chilometri capì che non ce l’avrebbe fat-
ta a tirare avanti. “Dev’essere l’olio, senti
come scalda, questa cretina”, mentì, d’un
tratto ispirato, sperando di esser creduto
da lei, armeggiando e strappando col cam-
bio, sinché non furono proprio fermi. “Ma
che iella, scendiamo...”
Corsero fuori dall’auto divenuta un incu-
bo, improvvisamente felici. Un poco meno
lui, che non aveva saputo essere l’Uomo
Forte che voleva.
(da G. Scerbanenco, Il Centodelitti,
Garzanti, Milano, 2009)
C. Analisi
La parte dell’analisi vera e propria richiede l’applicazione degli strumenti della narratologia.
Prima di procedere alla stesura, predisponi uno schema di analisi per raccogliere le tue
osservazioni: otterrai così una mappa di ricognizione del testo con cui orientare la scrittura.
Infine, ricorda di sostenere ogni tua affermazione con le opportune “prove”, cioè con
riferimenti al testo.
Descrizione degli
oggettiva soggettiva realistica evocativa/d’atmosfera
spazi
1. Collabora all’analisi del racconto L’Uomo Forte (vedi pag. 13), che abbiamo sviluppato
seguendo lo schema.
Riferimenti al testo (descrivi i due personaggi secondo le caratteristiche che emergono dal testo)
..............................................................................................................................................................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Descrizione degli La descrizione dello spazio è ampia e accurata/quasi inesistente. Il narratore si concentra
spazi soprattutto sull’azione e sullo stato d’animo dei personaggi.
Stile (descrivi lo stile del racconto con tre aggettivi)
...........................................................................................................................................................................................................................................................................................
Riferimenti al testo (trascrivi un paio di frasi del testo come dimostrazione delle tue osservazioni sullo stile)
..............................................................................................................................................................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Nuclei tematici e (per la scrittura di quest’ultima parte dell’analisi segui le domande stimolo, a cui puoi ri-
significati spondere nell’ordine che preferisci, in testo continuo)
• Al centro del racconto c’è una riflessione sulla criminalità giovanile o sul desiderio di
apparire?
• Perché il protagonista continua a pensare a ciò che ha letto a proposito della Svezia?
• Lo spavento del protagonista rivela vigliaccheria oppure onestà?
• Il finale mostra che il protagonista è un fallito? Perché?
• Quale potrebbe essere la “morale” della storia?
• Il protagonista somiglia ai giovani di oggi? Perché?
La sentinella
Sul racconto Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame freddo ed era lontano cin-
La sentinella, quantamila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la
vedi anche gravità doppia di quella cui era abituato, faceva d’ogni movimento un’agonia di
pag. 126 fatica. Ma dopo decine di migliaia d’anni, quest’angolo di guerra non era cambiato.
Era comodo per quelli dell’aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro
superarmi; ma quando si arriva al dunque, tocca ancora al soldato di terra, alla
fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo
fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano man-
dato. E adesso era suolo sacro perché c’era arrivato anche il nemico. Il nemico,
l’unica altra razza intelligente della galassia... crudeli schifosi, ripugnanti mostri.
Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della galassia, dopo la lenta e diffi-
cile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata subito guerra; quelli
avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione
pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le
unghie. Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame, freddo e il giorno era
livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici
tentavano di infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all’erta, il fucile pronto.
Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo stranie-
ro e a chiedersi se ce l’avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle. E allora vide
uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel
verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso,
la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s’erano
abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con
solo due braccia e due gambe, quella pelle d’un bianco nauseante e senza squame...
(da F. Brown, La Sentinella, in Tutti i racconti, Mondadori, Milano, 1992)
nome dell’autore
titolo del testo
epoca di
composizione
titolo dell’opera
da cui è stato
tratto il testo
nota
metrica
testo
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................
B. Descrizione
Per svolgere una buona descrizione del testo poetico è necessaria una lettura attenta dei
versi, accompagnata dall’esame delle eventuali note che chiariscono parole difficili o rare,
passaggi sintattici complessi, figure retoriche particolarmente elaborate. Poi si procede con:
• una breve descrizione dell’argomento;
• la parafrasi (se esplicitamente richiesta);
• la sintesi del contenuto.
Se la poesia ha uno stile elaborato e colto, la parafrasi può essere necessaria, anche se
non esplicitamente richiesta, per assicurarti di aver compreso bene ogni passaggio (per le
tecniche di scrittura della parafrasi, vedi nel volume Poesia e Teatro, l’unità “Competenze
per la poesia”).
Paul Non verremo alla meta ad uno ad uno, la condanna del razzismo
Éluard, ma a due a due. Se ci conosceremo la compassione per chi è
Non a due a due, noi ci conosceremo solo
verremo tutti, noi ci ameremo tutti e i figli la speranza in un futuro di
alla meta un giorno rideranno pace e fratellanza
della leggenda nera dove un uomo la gioia della condivisione e
lacrima in solitudine. dell’amore per il prossimo
2. Riordina la sintesi del contenuto della poesia La rosa bianca di Attilio Bertolucci,
numerando le sequenze in ordine progressivo.
Il poeta scrive di voler raccogliere per la donna amata
eppure sarà ancora bella, dolce e innamorata.
la rosa bianca fiorita in giardino per ultima
che in futuro avrà forse poca memoria
quando ormai l’autunno è alle porte;
Somiglia alla donna del poeta
le api ne hanno già prelevato il nettare
ma la rosa tardiva ha ancora un profumo inebriante.
3. Completa la sintesi della poesia La guerra che verrà di Bertolt Brecht inserendo le
parole e le espressioni opportune.
vinti e vincitori; fame; differenza; schieramenti; pativano; scoppierà; presagisce; termine;
entrambi
Il poeta ....................................................... che presto ....................................................... l’ennesima guerra; al ......................................
................. dell’ultima, vi furono ....................................................... ma per la “povera gente” di ................................................
....... gli ....................................................... non c’era alcuna ......................................................., perché ....................................................... tutti
la ....................................................... allo stesso modo.
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
b. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
C. Analisi
Per svolgere l’analisi vera e propria, può essere utile raccogliere preliminarmente in una
scheda gli elementi utili che ti forniamo nella seguente tabella.
In generale, tieni presente che non tutti questi elementi sono presenti in ogni testo poetico:
ad esempio, alcune poesie sono composte in versi dal metro riconoscibile (ottonario,
novenario e così via), mentre altre, soprattutto nella poesia contemporanea, utilizzano il
verso libero; in alcune liriche puoi trovare schemi di rime (baciata, alternata...), in altre invece
rime libere, o nessuna; e così via.
Osserva dunque la poesia che devi analizzare con attenzione, adattando la scheda di analisi
di volta in volta, a seconda del testo.
- assonanze/consonanze: .................................................................................................................................................
- allitterazioni: ....................................................................................................................................................................................
- onomatopee: ...................................................................................................................................................................................
1. Completa la scheda di analisi relativa alla poesia Il mare è tutto azzurro di Sandro Penna
(vedi il testo a pag. 18)
Aspetti fonici e
Vi sono una rima identica (calmo/............................................... e un’assonanza
ritmici
(azzurro/...............................................).
Si nota l’............................................... delle vocali a e o.
Figure retoriche I primi due versi corrispondono ciascuno a una frase; tra i vv. 3 e 4
è presente l’enjambement urlo/...............................................; il v. 4 è interrotto
da ...............................................
Nei vv. 1 e 2 compare l’anafora Il mare è tutto; il predicato è tutto
ritorna, in forma inversa, nel ............................................... verso.
L’accostamento delle parole urlo/..............................................., alla fine dei vv. 3
e 4, crea un ...............................................
Stile e Il lessico è ............................................... di uso comune. La sintassi è ugualmente
linguaggio
facile, articolata in ............................................... frasi semplici.
Nuclei tematici (per la scrittura di quest’ultima parte dell’analisi segui le domande
e significati stimolo, a cui puoi rispondere nell’ordine che preferisci, in un testo
continuo, tenendo presenti gli elementi che hai osservato in precedenza)
• La descrizione del mare nei primi due versi è quieta e armoniosa
o angosciosa e tormentata?
• L’enjambement tra i vv. 3 e 4 segnala un’accelerazione o un
rallentamento? Quale relazione c’è tra questo effetto fonico e il
contenuto?
• Qual è il significato espressivo dell’ossimoro “urlo/calmo”?
• L’esplosione di gioia dei vv. 3 e 4 si prolunga sino alla fine della
poesia, oppure si ricompone nella contemplazione del paesaggio?
2. Applica il metodo che hai imparato lavorando sulla seguente poesia: scrivi la
presentazione e la descrizione; raccogli gli elementi utili nella scheda; svolgi l’analisi.
Il mare
M’affaccio alla finestra e vedo il mare; Ecco sospira l’acqua, alita il vento:
vanno le stelle, tremolano l’onde. sul mare è apparso un bel ponte d’argento.
Vedo stelle passare, onde passare: Ponte gettato sui laghi sereni,
un guizzo chiama, un palpito risponde. per chi dunque sei fatto e dove meni1?
G. Pascoli, Myricae
1. meni: conduci.
1. Leggi questi due brevi testi e riconosci quale è argomentativo e quale espositivo,
motivando la tua risposta.
a.
Si chiama più esattamente Sinfonia numero 9 (o più frequentemente “la Nona”):
è l’ultima sinfonia completata da Beethoven, nel 1824, a 53 anni, tre anni prima di
morire (la Decima non la finì). Era già sordo. La Nona ha quattro movimenti (lo di-
ciamo una volta sola: sono le parti successive di una composizione, quelle che non
bisogna applaudire tra una e l’altra, ma solo alla fine). Hanno diversi passaggi noti,
ma la parte famosa è il Quarto Movimento che contiene il coro noto come “Inno
alla Gioia”, per il quale Beethoven mise in musica un’ode con questo nome del 1785
del poeta tedesco Friedrich Schiller.
(da http://www.ilpost.it/2017/01/08/musica-classica-brani-famosi/)
..........................................................................................................................................................................................................................................................................................
b.
È di questo, che stiamo parlando: del fatto che oggi menzogne palesi, smentite,
contraddette dai fatti, non solo non abbiano conseguenze per chi le dice, ma lo pre-
mino: che paghino. Non che paghino le menzogne – è sempre successo, bella sco-
perta – ma che paghino anche quando sono pubblicamente disvelate: che si tratti
di successi politici, carriere personali, vendite dei giornali, clic. Per farla breve, che
non gliene freghi più niente a nessuno, se una cosa è falsa o vera.
(da http://www.wittgenstein.it/2017/01/06/post-verita-2/)
..........................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. In questo testo espositivo sono state utilizzate alcune tecniche tipiche del genere:
la presentazione di dati, il confronto tra due realtà, la citazione. Riconoscile,
sottolineando i passaggi.
A Roma, il Colosseo perde 150 mila visitatori ma non certo il primato, forte dei suoi
oltre 6,4 milioni di biglietti in un anno che ne fanno la star indiscussa del patrimo-
nio pubblico italiano. In Piemonte la Reggia di Venaria e l’Egizio macinano bigliet-
ti, in Lombardia il Palazzo Ducale di Mantova, capitale europea 2017 fa il pienone. E
anche al Sud non va male, dalla Reggia di Caserta fino all’appena rinnovato museo
archeologico nazionale di Reggio Calabria.
Se a Parigi l’allarme attentati ha messo in crisi persino il grande Louvre, in calo del
15%, in Italia i musei statali festeggiano un 2016 record con 44,5 mln di visitatori
e incassi per 172 mln di euro. Con incrementi rispettivamente del 4% e del 12% ri-
spetto al già felice 2015. E una serie di segni più, da Napoli alla lombarda Sirmione
(le grotte di Catullo entrano per la prima volta anche nella top 30 dei luoghi più
visitati) che fanno pensare alla rivincita del modello italiano del ‘museo diffuso’.
“Tutti dati positivi che collocano l’Italia in netta controtendenza rispetto al con-
testo europeo dove invece si registra un calo di visitatori nei musei”, sottolinea il
ministro della cultura Franceschini.
(da http://www.huffingtonpost.it/2017/01/07/musei-record-2016_n_14023236.html?utm_hp_ref=italy)
Le parole sono fatte, prima che per essere dette, per essere capite: proprio per que-
sto, diceva un filosofo, gli dei ci hanno dato una lingua e due orecchie. Chi non si
fa capire viola la libertà di parola dei suoi ascoltatori. È un maleducato, se parla in
privato e da privato. È qualcosa di peggio se è un giornalista, un insegnante, un
dipendente pubblico, un eletto dal popolo. Chi è al servizio di un pubblico ha il
dovere costituzionale di farsi capire.
(Tullio De Mauro)
4. Individua il problema di cui si parla (P), la tesi (T), gli argomenti a sostegno della tesi (A).
Chi non si fa capire è un maleducato o peggio.
Chi parla deve assumersi la responsabilità di farsi capire.
L’uso corretto della lingua nella comunicazione.
Un filosofo diceva che gli dei ci hanno dato due occhi e due orecchie.
• Presentazione
“Vero o falso in Rete” di .......................................................................................................... è un articolo di giornale di
genere ............................................................................................. pubblicato sul sito della testata ......................................................
......................................... nel ...................................................................................................
• Descrizione
L’articolo riporta i risultati di una ricerca condotta nel .............................................. da ..............................................
............................................................ allo scopo di ..............................................................................................................................................................................
.....................................................................................................................................................................................................................................................................................
La poesia “volgare”, come si chiamava nel Medioevo (oggi diremmo italiana), nasce
dunque in stretta correlazione con la musica.
(da V. Coletti, L. Coveri, Da San Francesco al rap: l’italiano
in musica, Gruppo Editoriale L’Espresso, 2016)
• Presentazione
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Descrizione
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Analisi
Sviluppa l’analisi del testo con l’aiuto di queste domande stimolo. Elabora le risposte
nell’ordine che preferisci, poi componile in un testo continuo.
• Qual è l’idea centrale del testo?
• Quali informazioni vengono offerte in relazione all’idea centrale?
• Con quali tecniche espositive sono offerte le informazioni (dati, definizioni di termi-
ni, citazioni e pareri, confronti)?
• Sono stati usati termini specialistici? Quali?
• Com’è lo stile di scrittura (discorsivo, formale, ricercato, difficile...)?
..............................................................................................................................................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................................................................................................................................
...........................................................................................................
...........................................................................................................
...........................................................................................................
• Descrizione
...........................................................................................................
...........................................................................................................
...........................................................................................................
...........................................................................................................
• Presentazione
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Descrizione
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
naturale ma come evento culturale. La natura infatti ci fornisce gli “impulsi” che
hanno come loro espressione non la parola, ma i gesti. Il bullismo, per esempio,
non è un fenomeno di mancata educazione, ma un vero e proprio arresto psichi-
co di chi non si è evoluto dall’impulso per pervenire all’emozione. L’“emozione” è
già un evento psichico che segnala la risonanza emotiva che gli eventi del nostro
mondo, e le risposte che noi diamo a essi, producono in noi. Quando i nostri gio-
vani dicono che al sabato sera in discoteca si calano una pastiglia di ecstasy per
“emozionarsi”, segnalano che per passare dall’impulso all’emozione hanno biso-
gno della chimica. E così denunciano che la loro psiche è apatica e non registra al-
cuna risonanza emotiva a quanto in generale avviene intorno a loro. Quanti delitti
o spaventosi atti di crudeltà avvengono senza movente, per la mancanza di una
risonanza emotiva relativa ai propri gesti che i nostri ragazzi chiamano “noia”?
Dall’emozione si passa al “sentimento”, che non è un tratto naturale, ma culturale.
A differenza dell’emozione, il sentimento è un elemento cognitivo. Kant dice ad
esempio che la differenza tra il bene e il male ognuno la “sente” naturalmente da
sé. Le mamme capiscono i bisogni dei loro neonati, che ancora non parlano, perché
li amano. Gli innamorati capiscono il significato recondito di ogni gesto dell’altro,
perché si amano. Tutti i popoli hanno imparato i sentimenti attraverso narrazioni
mitiche. Se guardiamo l’Olimpo degli antichi Greci, vediamo che gli dèi altro non
sono che la descrizione delle passioni e dei sentimenti umani: Zeus il potere, Atena
l’intelligenza, Afrodite la sessualità, Ares l’aggressività, Apollo la bellezza, Dioniso
la follia.
Senza più dèi, oggi impariamo a conoscere i sentimenti attraverso la letteratura
che ci insegna cos’è l’amore in tutte le sue varianti, e cosa sono il dolore, la di-
sperazione, la speranza, la noia, lo spleen, la tragedia, la gioia. Una volta appresi
questi sentimenti, siamo in grado di conoscere quello che proviamo, e, grazie alla
descrizione letteraria, anche il corso e l’evoluzione del nostro stato d’animo. Que-
sto è molto importante, perché è angosciante soffrire senza sapere di che cosa, così
come suicidarsi perché l’angoscia non conosce il percorso dei sentimenti e il loro
approdo, che un tempo i miti descrivevano, e oggi la letteratura descrive.
(da U. Galimberti, in D di Repubblica, 27 agosto 2011)
• Presentazione
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Descrizione
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Analisi
Raccogli in questa tabella gli elementi utili allo sviluppo dell’analisi, poi scrivila in testo
continuo.
Problema di
fondo
Tesi
Argomenti a
favore della tesi
Confutazione
dell’antitesi
Tipo di
linguaggio
1. Completa la seguente mappa orientativa per lo studio dell’autore Virgilio (vedi il volume
di Epica) sistemando opportunamente nei cerchi (contesto storico-culturale; vita;
poetica) gli elementi dell’elenco sottostante, disposti in modo casuale.
• circolo degli intellettuali di Mecenate
• grandissima stima e apprezzamento già dal pubblico dei contemporanei
• politica culturale di Augusto: celebrazione miti fondativi della patria e della stirpe Giulia
• celebrazione della pietas come qualità principale della “romanità”
• frequentazione di intellettuali e di ambienti di corte a Roma e a Napoli
• famiglia mantovana di piccoli proprietari terrieri
• studi di filosofia epicurea a Napoli
• crisi della religione tradizionale, comparsa di nuove esigenze di spiritualità
• modelli di stile e contenuto: i poemi omerici
• I secolo a.C., Roma: guerre civili per il potere, trasformazione da Repubblica a principato
• concezione dolente della vita
• antiche leggende sulla fondazione troiana di Roma
• devastazioni e impoverimento delle campagne italiane a causa delle guerre civili
• stile elevato e solenne
contesto storico-culturale
- .......................................................................................................................................
- .......................................................................................................................................
- .......................................................................................................................................
vita
- .......................................................................................................................
- .......................................................................................................................
- .......................................................................................................................
poetica
- ........................................................................................................
- ........................................................................................................
- ........................................................................................................
2. Per predisporre una buona mappa orientativa è importante elaborare frasi chiave, in
modo da avere un “repertorio” di espressioni già pronte intorno alle quali costruire un
discorso unitario. Osserva in quale modo abbiamo ricavato le frasi chiave da questo
paragrafo sulla vita di Giovanni Pascoli (vedi volume di Poesia e Teatro); poi prosegui
tu con il paragrafo successivo.
4. Riporta in questo schema le frasi chiave che hai elaborato, poi prepara un discorso
orale di tre minuti in cui spieghi la relazione tra esperienze biografiche e scelte di
poetica di Giovanni Pascoli.
.............................................................................................................................. ..............................................................................................................................
.............................................................................................................................. ..............................................................................................................................
.............................................................................................................................. ..............................................................................................................................
.............................................................................................................................. ..............................................................................................................................
.............................................................................................................................. ..............................................................................................................................
........................................................................................................................... ...........................................................................................................................
................................................................................................................... ...................................................................................................................
......................................................................................................... .........................................................................................................
......................................................................................... .........................................................................................
Poesia
• Poemi: ampie narrazioni in versi • Lirica:
espressione del mondo interiore del poeta
Prosa
I generi formali • Narrazioni della tradizione popolare: fiabe,
della letteratura favole, leggende • Novelle e racconti • Romanzi •
Trattatistica (saggi su tematiche specifiche)
Teatro (drammaturgia)
• Tragedia • Commedia • Dramma
- fantascienza
- fantastico
- realistico sociale
- fantasy
romanzi
e
racconti
- psicologico
- horror
- di formazione
- giallo
Ogni genere letterario – formale o tematico – può essere studiato attraverso due modalità,
ciascuna delle quali prevede un metodo specifico:
Nel tuo manuale vi sono molte pagine dedicate ai generi, sia letterari sia tematici, che
vengono esaminati dal punto di vista diacronico e sincronico. Allenarti sin d’ora a riconoscere
un genere e a collocarlo in un sistema di relazioni con altri generi – della tradizione, coevi o
successivi – ti faciliterà enormemente lo studio della letteratura nel triennio.
1. Leggi queste definizioni: quali indicano un genere letterario formale (F) e quali un
genere tematico o sottogenere (S)? Classificale correttamente.
F S F S
letteratura religiosa poema epico
poesia lirica giallo
tragedia letteratura
romanzo di impegno sociale
fantasy racconto
3. Ricava dall’indice del tuo manuale di epica le informazioni necessarie per completare
questo quadro diacronico delle principali opere del genere epico.
............................................
............................................ (Ludovico
(Omero) Ariosto)
Ciclo
............................................ ........................................
............................................
(Torquato
(Virgilio)
Cantar Tasso)
............................................
............................................
........................................
(Omero)
Canzone dei (Miguel de
............................................ Cervantes)
4. Completa questa mappa a corolla indicando i sottogeneri della narrativa che puoi
ricavare dall’indice del tuo manuale: per ciascun sottogenere, indica almeno un autore
e un’opera rappresentativa, con la relativa epoca di composizione. Segui l’esempio.
giallo
(A.C. Doyle, Uno
................................... studio in rosso, XIX ...................................
...........................................................
secolo) ...........................................................
........................................................... ...........................................................
........................................................... ...........................................................
................................... ...................................
................................... ...................................
........................................................... ...........................................................
romanzi
........................................................... e ...........................................................
................................... ...................................
................................... ...................................
........................................................... ...........................................................
........................................................... ...........................................................
...................................
........................................................... ...........................................................
...........................................................
................................... ...................................
...........................................................
...........................................................
...................................
opera
- struttura
- stile
- argomento
- temi
- significati
1. Ti proponiamo una serie di domande sull’opera Se questo è un uomo di Primo Levi (vedi
volume Narrativa, pag. 692). Rispondi in maniera sintetica, con brevi frasi-chiave.
• L’itinerario biografico e artistico
a. Dove e quando era nato Primo Levi?
b. Quali studi aveva compiuto?
c. Che cosa gli accadde nel dicembre del 1943?
d. Dove visse dal febbraio 1944 sino al febbraio 1945?
e. Qual era la sua professione? E la sua passione?
f. Quali sono le sue opere più importanti, e quali gli argomenti trattati da ciascuna?
• L’opera
a. A quale genere appartiene Se questo è un uomo?
b. Qual è l’argomento principale?
c. In quali circostanze e perché è stata scritta?
d. Come è strutturata?
e. Qual è il significato del titolo?
f. Quali sono i temi affrontati dall’autore?
• Il contesto storico-culturale
a. Quale evento storico fa da sfondo alla vicenda narrata in Se questo è un uomo?
• Il genere di riferimento
a. Conosci altre opere, scritte nello stesso periodo di Se questo è un uomo, che affronta-
no il medesimo argomento? Quali?
contesto storico-culturale
- .......................................................................................................................................
- .......................................................................................................................................
- .......................................................................................................................................
- .......................................................................................................................
- .......................................................................................................................
genere di riferimento
- .......................................................................................................................
opera
- ........................................................................................................
- ........................................................................................................
- ........................................................................................................
- ........................................................................................................
- ........................................................................................................