Appunti di armonia
XIV
Basso cifrato (1)
Arcangelo Corelli, Sonate op. 5
Vediamo ora qualche elemento utile per la realizzazione di bassi cifrati in brani del periodo
Barocco, e in particolare nelle Sonate op. 5 per violino e basso continuo di Arcangelo Corelli
(1653-1713).
Finora abbiamo affrontato casi “da manuale”; ora ci spostiamo sul terreno della musica
pratica, molto più complesso e molto meno prevedibile. Non tutto verrà spiegato
teoricamente: procediamo – per il momento – in modo empirico, tramite esempi.
In generale
1. Non tutte le note del basso continuo portano un’armonia autonoma: spesso avremo a
che fare con dissonanze melodiche di vario tipo (note di passaggio, note di volta…),1
con fioriture ed ornamentazioni, spesso l’armonia sarà disegnata non tramite accordi
bensì tramite figurazioni come arpeggi, accordi ribattuti…
2. Oltre alla parte del b.c., consideriamo sempre quanto avviene nella parte del violino.
Talvolta il primo rivolto, segnalato di norma con 6, non viene cifrato: in tal caso, la
parte del violino ci aiuta a capire che non siamo in stato fondamentale bensì in primo
rivolto.
3. Quando troviamo una cifra associata a una alterazione, tipo 6, 6 oppure 6, significa
che la nota indicata da tale cifra deve essere alterata secondo l’indicazione. Ad
esempio, sopra la nota Re del b.c. potremmo trovare 6: vuol dire che dobbiamo
realizzare un accordo di 36 alterando la sesta con un bemolle, ossia Re-Fa-Si. Oppure,
sopra la nota Mi del b.c. potremmo trovare 6: vuol dire che dobbiamo realizzare un
accordo di 36 alterando la sesta con un diesis, ossia Mi-Sol-Do.2
4. Quando troviamo una alterazione isolata, essa si riferisce sempre alla terza
dell’accordo. Ad esempio, sopra la nota Sol del b.c. potremmo trovare un : dobbiamo
quindi realizzare l’accordo Sol-Si-Re. Oppure, sopra la nota Mi del b.c. potremmo
trovare un : dobbiamo quindi realizzare l’accordo Mi-Sol-Si.
5. La alterazioni ascendenti (un , oppure un che altera un precedente ) possono essere
considerate, in linea di principio, come sensibili.
6. La alterazioni discendenti (un , oppure un che altera un precedente ) possono essere
considerate, in linea di principio, come settime.
1
Vedi Appunti di armonia … – Note di passaggio e note di volta.
2
Ricordo che la cifratura 6 equivale a 36: vedi Appunti di armonia VIII – Rivolti delle triadi e cifrature.
1
Rocco De Cia [19.2.2018] versione provvisoria
Sonata X
Le prime otto battute della Sarabanda hanno uno schema semplice: una progressione
discendente di terza di 6 battute (2+2+2) più una cadenza di 2 battute.3 Anche il basso è
semplice: per 6 battute scende di grado, alternando una battuta in stato fondamentale e due
battute in primo rivolto. A b.8 la cadenza è alla tonica (Fa M); il Si a b.3 ci porta per un
momento nell’area della dominante (Do M), senza però modulare (a b.5 torna infatti il Si).
Per quanto riguarda la realizzazione del b.c., vale quanto detto in precedenza a proposito della
cifratura del basso.4
Quando non c’è cifratura, come a b.1 e a b.4, si sottintende lo stato fondamentale (35).
Il Mi al basso di b.2 è sensibile: non viene quindi raddoppiato alla mano destra.
Il passaggio delle bb.4-5, ossia V-IV6, determina la successione di funzioni dominante-
sottodominante: rara, ma plausibile all’interno di una progressione.
Nella 56 di b.7 la dissonanza Fa viene preparata con l’accordo di b.6, e risolve
scendendo di grado a Mi.
Prima di risolvere a Mi, la dissonanza Fa diventa un ritardo 4-3:5 la preparazione è
sempre considerata il Fa di b.6, e la risoluzione è sempre il Mi di b.7.
3
Vedi Appunti di armonia V – Progressioni con accordi in stato fondamentale.
4
Vedi Appunti di armonia VIII – Rivolti delle triadi e cifrature e Appunti di armonia XIII – Rivolti delle
quadriadi.
5
Vedi Appunti di armonia XI – Ritardi.
2
Rocco De Cia [19.2.2018] versione provvisoria
Sonata V
Come avviene spesso negli autori del tardo Barocco, l’armonia ha quasi sempre un chiaro
orientamento dato dalle funzioni tonali classiche; le alterazioni in chiave non corrispondono
però all’uso moderno: spesso infatti troviamo una alterazione in meno. In La maggiore
troviamo due diesis anziché tre; in Sol minore troviamo un bemolle anziché due, come in
questo caso.
Oppure Sonata I
3
Rocco De Cia [19.2.2018] versione provvisoria
Oppure Sonata I
Sonata I
Sonata II
4
Rocco De Cia [19.2.2018] versione provvisoria