Gli Abissi di Kerak-Ban

di Gianmatteo Tonci
INDICE

Introduzione . . . . . . 4
Informazioni generali per il master . . . . 4
Storia degli Abissi di Kerak-Ban . . . . 5
Livello Uno . . . . . . 6
Livello Due . . . . . . 11
Livello Tre . . . . . . 15
Livello Quattro . . . . . . 22
Livello Cinque . . . . . . 27
Livello Sei . . . . . . 37
Copertina: Mohammed Agbadi Livello Sette . . . . . . 41
Illustrazioni: Ian MacLean. Jeff Freels, Livello Otto . . . . . . 45
Joyce Maureira, Luigi Castellani, Mariana
Livello Nove . . . . . . 53
Ruiz Villarreal, William McAusland
Mappe: Chimerae Hobby Group Livello Dieci . . . . . . 59
Grafica: Chimerae Hobby Group Livello Undici . . . . . . 66
Livello Dodici . . . . . . 74
Giocabile con tutte le edizioni del GdR Concludere l’avventura . . . . . 91
fantasy classico. Nuovi mostri . . . . . . 91
Nuovi oggetti magici . . . . . 104
Compatibile con Labyrinth Lord™ e
Nuovi incantesimi . . . . . 109
Labyrinth Lord Edizione Avanzata™.
Mappe . . . . . . . 113
Distribuito dal Chimerae Hobby Group.
Questo modulo di avventura è protetto
dalle leggi sul diritto di autore. Sono
proibiti qualsiasi riproduzione o altro uso
non autorizzato del materiale o delle
illustrazioni ivi contenute, se effettuati
senza il permesso scritto del Chimerae Abbreviazioni
Hobby Group. ½E mezzelfo G guerriero mp monete di platino
½O mezzorchetto Gn gnomo mr monete di rame
© 2021 Chimerae Hobby Group A assassino H halfling N neutrale
All allineamento morale I illusionista N o Na nano
Att attacchi Int Intelligenza NB neutrale buono
C caotico L legale NM neutrale malvagio
C o Ch chierico L o La ladro P paladino
CA classe armatura LB legale buono pf punti ferita
Car Carisma LL Labyrinth Lord™ PG personaggio giocante
CB caotico buono LLEA Labyrinth Lord PnG personaggio non
CM caotico malvagio Edizione Avanzata™ giocante
CN caotico neutrale LM legale malvagio PX punti esperienza
Cos Costituzione LN legale neutrale R ramingo
CT classe tesoro M mago Sag Saggezza
D druido ma monete d’argento tpc tiro per colpire
Des Destrezza me monete d’electrum tpcCA0 tiro per colpire
www.chimerae.it DV dadi vita Mn monaco classe armatura 0
chimeraehobbygroup@yahoo.it E elfo mo monete d’oro TS tiri salvezza
#CHDDS1 - 1ª Edizione - Dicembre 2021 Fer ferite inflitte Mor morale U umano
For Forza Mov movimento UN umano normale
3
INTRODUZIONE
La serie Dangers & Demons
Dangers & Demons è una serie di avventure fortemente
ispirate (anche nel nome) ai moduli classici del GdR fantasy
più famoso del mondo, e utilizza il regolamento di Labyrinth
Lord™ e Labyrinth Lord Edizione Avanzata™.
Questi retro-cloni emulano il GdR fantasy classico degli anni
Ottanta e sono disponibili in lingua italiana sia in forma
cartacea che (gratuitamente) in formato PDF. Le avventure
della serie Dangers & Demons sono giocabili con tutte le
edizioni del GdR fantasy classico.
I moduli sono volutamente realizzati in “stile retro”, sia in
termini grafici che di testo, per ricreare con la massima
accuratezza le storiche avventure del passato.
Se siete giocatori “vecchia scuola” duri a morire, oppure
volete tornare all’atmosfera delle vostre prime avventure, o
ancora siete nuovi appassionati che vogliono provare lo stile
di gioco più classico, Dangers & Demons è quello che fa per
voi!
Il fascino della sfida
Giocatori e master, specialmente se alle prime armi o se
non hanno mai provato le avventure della serie Dangers &
Demons, sono invitati a continuare nella lettura di questo
paragrafo.
Una buona parte dei GdR pubblicati negli ultimi anni ha
cercato di facilitare il compito del master nella creazione
degli scontri, spesso fornendo sistemi di supporto che
aiutano a progettare incontri adeguati al livello di esperienza
dei PG. Negli anni Ottanta non era così. Generalmente i
manuali non davano indicazioni su questo aspetto del gioco
e il “bilanciamento” era, per una certa parte, demandato
all’esperienza maturata dal master sul campo.
Dangers & Demons è volutamente rimasto fedele a questa
linea di pensiero e lascia agli autori delle avventure il
compito di definire la difficoltà degli incontri in base alla
propria competenza, attitudine e visione del mondo di
gioco. Perciò il master deve porre particolare attenzione a
questo tema, in quanto potrebbero essere necessari degli
aggiustamenti, a seconda della composizione del gruppo e
della potenza dei personaggi.
Si suggerisce al master di presentare l’avventura nella sua
versione originale, per vivere assieme ai giocatori
un’esperienza “vecchio stile”. In ogni caso, dopo aver
familiarizzato con il modulo, sarà comunque possibile
adattarlo alle esigenze specifiche di ogni gruppo.
Ai giocatori si consiglia vivamente di affrontare con
maggiore cautela, saggezza e astuzia le situazioni che li
attendono, perché alcuni incontri potrebbero costituire delle
sfide che vanno oltre le possibilità dei personaggi, e questa è
una cosa che – nel mondo di Dangers & Demons – può
accadere volutamente. Non sempre tutti i nemici possono
essere sconfitti e, a volte, è meglio essere un avventuriero
vivo che si ritira assennatamente dallo scontro piuttosto che
uno morto incautamente sul campo di battaglia.
Ci auguriamo che questa filosofia di gioco consenta di
immergersi appieno nel mondo di Dangers & Demons, e
che giocare seguendo le concezioni della “vecchia scuola”
possa essere fonte di soddisfazione e divertimento.
4
Avviso per i giocatori
Le informazioni di questo modulo sono riservate solamente
al master, che guiderà i giocatori nel corso dell’avventura.
La conoscenza dei suoi contenuti rovinerà l’effetto sorpresa
e il divertimento ai giocatori che continueranno a leggere.
Se prevedi di partecipare al gioco solo in qualità di
giocatore, smetti subito di leggere e non proseguire oltre.
Note per il master
Prima di iniziare a giocare, il master deve leggere
l’avventura e memorizzarne i vari aspetti nei dettagli. Il testo
racchiuso all’interno delle cornici va letto o parafrasato ai
giocatori, mentre le altre informazioni sono riservate al
master, il quale può rivelarle a sua discrezione.
Ambientazione
Gli Abissi di Kerak-Ban è un’avventura per un gruppo di
personaggi di livello 1-12, a seconda di quanto in profondità
i PG vorranno spingere la loro esplorazione, ma il master è
libero di modificare la potenza dei nemici e la letalità delle
insidie per renderla giocabile con personaggi di qualsiasi
livello (vedi la sezione “Informazioni generali per il master”).
Data la natura del sotterraneo, sarebbe meglio se nella
compagnia ci fosse almeno un nano. Un buon assortimento
di classi è essenziale per la buona riuscita dell’impresa.
I 12 livelli descritti nel modulo dovrebbero essere sufficienti
a occupare molti mesi di perlustrazione. I PG possono
esplorarne uno, risalire in superficie, intraprendere qualche
altra avventura per guadagnare maggiore esperienza e poi
ritornare per ispezionare i piani inferiori. Un personaggio
abbastanza coraggioso, risoluto, abile e fortunato da
sopravvivere agli Abissi sicuramente accumulerà un mucchio
di PX e molti oggetti strani e meravigliosi. Si spera che i
giocatori (e anche il master) serbino un ricordo indelebile
delle loro spedizioni nei tunnel sotterranei da lungo tempo
perduti dei nani grigi.
INFORMAZIONI GENERALI PER IL MASTER
Caratteristiche del labirinto
Queste informazioni sono valide per tutti i livelli degli Abissi,
a meno che il testo non dica altrimenti. Con magistrale
abilità scultorea, i duergar hanno scavato nella viva roccia
tutte le stanze e i corridoi, molti dei quali hanno soffitti alti 6
m. I pavimenti perfettamente livellati, scolpiti in modo da
apparire come un mosaico di piccole mattonelle squadrate,
sono coperti da rifiuti, sporcizia e detriti vari. Soffitti e pareti
sono spesso decorati con strani motivi truculenti che
rivelano la natura malvagia e perversa degli antichi
costruttori del complesso. Sulle mappe, ogni quadretto
equivale a 3 m (tranne che in quella della Città Perduta, in
cui rappresenta invece 9 m).
Porte
Le porte normalmente sono fatte di pietra o di legno
robusto rinforzato con fasce di ferro. Quelle riportate in
nero sulle mappe sono bloccate – magicamente, fisicamente
o in entrambe le maniere. Si può forzarle come spiegato a
p. 44 del manuale di Labyrinth Lord™ oppure scassinarle
con un incantesimo o con l’abilità speciale dei ladri. In
alternativa, si possono abbattere infliggendo loro dei danni
con un’arma tagliente o contundente oppure con la magia
(vedi tabella), ma in questo caso – oltre a fare un sacco di
rumore, che potrebbe attirare dei mostri erranti –
ovviamente non sarà più possibile richiuderle. Tuttavia,
alcune porte protette magicamente non possono essere
aperte in nessuno di questi modi. Eventuali istruzioni speciali
su come forzarle sono riportate nella descrizione delle
singole aree.
Bilanciare gli incontri
Ai fini del bilanciamento dell’avventura, tutti gli incontri
sono pensati per un gruppo di 4-6 PG. Se i giocatori hanno
a disposizione un numero inferiore di personaggi, il master
potrebbe concedere loro di assoldare alcuni seguaci oppure
ridurre il numero (o i pf) dei nemici. Nel caso in cui il gruppo
sia molto numeroso, potrebbe invece voler incrementare la
quantità (o i pf) dei mostri.

Tipo di porta CA pf Speciale Assoldare i seguaci

Legno 9 10 Ignora le prime 5 ferite I seguaci sono dei PnG che vengono assoldati dai
subite da ogni singolo personaggi per fornire loro un aiuto nel corso di
attacco. un’avventura. Ciò è perfettamente in tema con lo stile di
Legno rinforzato 9 20 Ignora le prime 5 ferite gioco più classico ed è un espediente che potrebbe rivelarsi
con metallo subite da ogni singolo sicuramente utile nel corso delle incursioni negli Abissi,
attacco. specie se il gruppo è poco numeroso o di basso livello.
Pietra 9 40 Ignora le prime 8 ferite Spetta al master decidere quanti e quali seguaci possono
subite da ogni singolo essere ingaggiati dai PG, facendo riferimento a quanto
attacco. riportato alle pp. 46-47 del manuale di Labyrinth Lord™.
Metallo 9 60 Ignora le prime 10 ferite Nei primi livelli del labirinto sono previsti degli incontri con
subite da ogni singolo alcuni PnG che potrebbero unirsi ai personaggi per assisterli
attacco. durante l’esplorazione.
Saracinesca o 9 30 Ignora le prime 10 ferite
grata subite da ogni singolo STORIA DEGLI ABISSI DI KERAK-BAN
attacco. Quasi otto secoli fa, dopo una lunga guerra durata circa 80
anni, i malvagi nani grigi del clan Ban – ribattezzati i
Passaggi segreti Rinnegati dai loro avversari – furono finalmente scacciati
Tutti i passaggi segreti sono stati realizzati dai maestri dalle dimore sotterranee del popolo nanico, banditi per la
artigiani duergar, perciò sono perfettamente nascosti nelle loro condotta scellerata e la venerazione di crudeli divinità
pareti e difficili da scoprire. Le informazioni per individuarli oscure alle quali offrivano sacrifici umani. Il sanguinoso
sono riportate a p. 45 del manuale di Labyrinth Lord™. conflitto si concluse con la fuga e l’esilio dei duergar. Essi
svanirono tra i passi di un’alta catena montuosa e si pensò
che fossero tutti morti, uccisi dal rigido clima invernale delle
vette perennemente innevate e dalle crudeli bestie delle terre
selvagge. Ma le cose non sono sempre come sembrano...
I più forti e vigorosi tra i Rinnegati, infatti, si imbatterono
per caso in un complesso sotterraneo nel quale trovarono
rifugio. Qui eressero la loro nuova casa e cominciarono
un’altra vita, creando una comunità segreta e reclusa che
chiamarono Kerak-Ban – che in lingua comune significa
Roccaforte dei Ban. La Dea Cieca della Fortuna era dalla
loro parte e presto scoprirono nel sottosuolo un ricco filone
d’oro purissimo e molti piccoli giacimenti di gemme. Grazie
a queste risorse, acquisirono importanza nella regione e,
Trappole commerciando con gli insediamenti più vicini e coi mercanti
di passaggio, in meno di una decina d’anni tornarono
Tutte le trappole possono essere scoperte come spiegato a
nuovamente a prosperare e arricchirsi.
p. 45 del manuale di Labyrinth Lord™ oppure grazie alla
Non ci volle molto perché i loro oscuri culti fossero
magia. I ladri possono disinnescarle normalmente. Tuttavia,
completamente ripristinati. A quel punto, i Rinnegati erano
alcuni trabocchetti magici non possono venire disattivati in
abbastanza potenti da poter sferrare delle incursioni contro
questo modo e altri non possono essere resi inoffensivi in
le piccole comunità nei dintorni e le carovane che
nessun caso, ma quando ciò accade sarà il testo a indicarlo
attraversavano le montagne. Uccisero molti goblin, orchetti,
chiaramente.
orchi e troll, e ne imprigionarono e asservirono tanti altri,
costringendoli a scavare sempre più nel profondo della terra
Mostri erranti
per estrarre metalli preziosi e gemme. Di conseguenza la
Negli Abissi si aggirano vari mostri erranti. Ogni livello
popolazione di Kerak-Ban crebbe rapidamente e numerosi
utilizza una tabella differente e informazioni più specifiche
livelli furono realizzati sotto quello originale, per accogliere
sono riportate in ciascuna sezione. Il master deve assegnare
tutti i nuovi abitanti e cercare altri giacimenti di minerali
i punti ferita a questi avversari in base alla difficoltà che vuol
preziosi da sfruttare. In questo modo – terrorizzando i
dare all’incontro, oppure può determinarli casualmente
territori circostanti la loro fortezza, depredando altre
lanciando i dadi.
5
comunità, uccidendo, schiavizzando e sacrificando migliaia
di nemici – i nani grigi prosperarono per quasi cinque secoli.
Poi un giorno, un gruppo di razziatori dei Rinnegati
saccheggiò una carovana e tornò a Kerak-Ban con molti
barili di forte birra del sud, che furono distribuiti tra le varie
famiglie. Sfortunatamente per loro, una potente tossina
magica – capace di uccidere in un paio di giorni persino i
duergar, che normalmente sono del tutto immuni ai veleni –
era stata mescolata alla bevanda. Il carico era, infatti,
destinato ai soldati di un governante umano della zona, un
“dono” inviato da un nobile decaduto che progettava di
avvelenare le truppe avversarie e mettere in atto un colpo di
stato. Quale sia stato il destino di questo cospiratore non è
dato di sapere, ma in conseguenza del suo piano ambizioso
ad andare incontro alla rovina furono i potenti nani grigi.
Nei giorni che seguirono, quasi tutti i duergar del clan Ban
che bevvero la birra tossica morirono in modo orribile, coi
polmoni pieni di spore letali e liquidi immondi. Chierici e
guaritori non furono in grado di impedire il diffondersi del
contagio e si pensa che circa il 90% degli ammalati spirò
entro 10 giorni dall’insorgere dei primi sintomi. I pochissimi
sopravvissuti si ritirarono nei livelli più profondi di Kerak-
Ban, sigillando tutti gli ingressi verso la superficie. La
possente roccaforte dei Rinnegati cadde in declino e in
rovina.
Nei secoli successivi orchetti, troll, goblin e molte altre
creature delle montagne scoprirono il modo di penetrare nel
complesso abbandonato, invasero le sue sale sotterranee e
ripopolarono molti dei suoi livelli. Gli Abissi di Kerak-Ban
divennero un sotterraneo assai noto in tutti i territori
circostanti e molti avventurieri ne esplorarono i tunnel
oscuri. Quasi tutti andarono incontro a una fine tragica e i
sopravvissuti di rado trovavano qualche tesoro. Invece, con
una sfumatura di follia, raccontavano storie spaventose sui
pericoli del labirinto. Nonostante ciò, molti pensano che
incalcolabili ricchezze e mucchi di pepite d’oro purissimo
siano nascosti nei passaggi sconosciuti del complesso e sono
pronti a rischiare tutto, inclusa la propria vita, per
impossessarsi delle ancestrali fortune dei nani grigi.
LIVELLO UNO
Informazioni generali
Questo è il livello di entrata del complesso. Per accedervi, i
personaggi devono attraversare una caverna in cima un
passo montano e fare un breve tragitto fino al punto
indicato sulla mappa con una freccia. L’unica uscita è una
rampa di scale che scende al livello successivo, segnata con
L2.
Mostri erranti
Ci sono alcuni mostri erranti in questo livello. Il master deve
effettuare un controllo ogni 6 turni che il gruppo trascorre
nel labirinto o se fa qualcosa che potrebbe attirare
l’attenzione, come gridare, provocare forti rumori, abbattere
porte e così via. Bisogna lanciare 1d6 – con un risultato di 1
avviene un incontro, che comincia a una distanza di 2d6x3
m. Per scoprire di quale creatura si tratta, si tira 1d6 sulla
tabella seguente. Si raccomanda di non usare più volte lo
stesso mostro errante se è possibile invece sceglierne uno
non ancora utilizzato.
6
1d6 Mostro errante
1 Sciame di ratti giganti (3d6) [All N, Mov 36 m (12
m), CA 7, DV 1d4 pf, tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d3 +
malattia (morso), TS G1, Mor 8, PX 6]. Ogni volta
che un personaggio viene morso, c’è una probabilità
del 5% che contragga un’infezione. In questo caso,
deve fare un TS contro veleno. Se fallisce, un morbo
acuto e debilitante assale il PG nel giro di 1d6 ore e
lo uccide in 1d6 giorni. Un TS riuscito indica invece
che si ammala meno gravemente per 30 giorni,
durante i quali è febbricitante e incapace di muoversi
o agire, ma al termine del decorso c’è solo una
probabilità del 25% muoia. In entrambi i casi, cura
malattia guarisce all’istante la vittima.
2 Mastini infernali (1d2) [All CM, Mov 36 m (12 m),
CA 4, DV 3, tpcCA0 17, Att 1, Fer 1d6 (morso) o
3d6 (soffio), TS G3, Mor 9, PX 80]. Mordono il 70%
delle volte e nel restante 30% dei casi usano il soffio
infuocato (un tiro salvezza contro soffio riduce il
danno a metà). Sono resistenti al fuoco e hanno una
capacità imperfetta di notare le creature invisibili
entro 18 m (probabilità del 75%).
3 Pattuglia di orchetti (2d4) [All CM, Mov 36 m (12 m),
CA 5, DV 1, tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d6 (arma), TS
G1, Mor 8, PX 10]. Hanno delle armi arrugginite,
indossano brandelli di armatura scompagnati e
ognuno possiede 1d6 mo.
4 Locuste giganti (1d6) [All N, Mov 18 m (6 m) o volo
54 m (18 m), CA 4, DV 2, tpcCA0 18, Att 1, Fer
1d2 (morso) o 1d4 (urto) o incapacitamento (sputo),
TS G2, Mor 5, PX 38]. Sono immuni alle tossine del
fungoide lurido e agli altri veleni. Sono inclini a farsi
prendere dal panico, perciò saltano via (fino a 18 m
di distanza) se disturbate. Se nella loro traiettoria si
trova un personaggio (probabilità del 50% in una
stretta galleria), lo urtano violentemente con un tpc
riuscito. Restano a combattere sul posto solo
raramente e preferiscono balzare via ogni volta che
vengono avvicinate da un nemico. Qualche volta, se
attaccate, generano un trillo acuto, che nel 20% dei
casi attira l’attenzione degli altri mostri nel labirinto.
Una volta al giorno, se costrette a lottare, possono
sputare un fluido marrone fino a 3 m di distanza.
Questo attacco ignora le eventuali corazze
dell’avversario (conta il modificatore di Des) e, se ha
successo, il bersaglio deve superare un tiro salvezza
contro veleno o viene incapacitato per 1 turno
dall’orribile fetore dello sputo. Fintanto che la
sostanza non viene lavata via, i personaggi entro 1,5
m dalla creatura inzaccherata sono anch’essi soggetti
ai suoi effetti incapacitanti dovuti alla nausea.
5 Banda di goblin (2d4) [All CM, Mov 18 m (6 m), CA
6, DV 1-1, tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d6 (arma), TS
UN, Mor 7, PX 5]. Indossano indumenti di cuoio
scuro sporchi e grigiastri, sono armati con spade
corte e archi corti, e ognuno possiede 1d10+1 me.
Hanno un’infravisione efficace fino a 27 m.
6 Orco (1) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 5, DV 4+1,
tpcCA0 15, Att 1, Fer 1d10 (randello), TS G4, Mor
10, PX 215]. Porta con sé 1d6x100 mo.
Descrizione del labirinto
1. Questa grande stanza un tempo era la sala d’ingresso a
Kerak-Ban. Ora è abitata da un gruppo di feroci banditi
goblin che si fanno chiamare i Massacratori. Questa
combriccola criminale è composta dal capobanda
Dentimarci il Magnifico (DV 2, pf 11, tpcCA0 18, PX 20),
Rufus Verrucaverde (pf 6), Grugno Bruttomuso (pf 5) e
Bruto Testadura (pf 3).
Goblin (4) [All CM, Mov 18 m (6 m), CA 6, DV 1-1, pf vedi
sopra, tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d6 (arma), TS UN, Mor 7,
PX 5].
I goblin usano la camera come rifugio e nascondiglio per il
loro bottino. L’arredamento è decrepito e coperto di
polvere. In giro ci sono i giacigli di fortuna dei banditi, alcuni
barili e un eterogeneo assortimento di oggetti rubati dai
briganti. Nascoste in luridi buchi qua e là è possibile trovare
80 mo e alcune gemme del valore totale di 960 mo.
Tutti i Massacratori parlano la lingua dei goblin e un po’ di
comune. Non sanno molto del resto del complesso perché
ci si avventurano raramente, ma sono a conoscenza della
trappola a fossa nell’angolo nord-est della stanza e cercano
di sfruttarla a proprio vantaggio. Un PG che mette il piede
sulla botola cade in una buca profonda 3 m, subendo 1d6
ferite. Per risalire senza aiuto è necessario riuscire in una
prova di Destrezza (il master può applicare una penalità di
-1 se il personaggio è sovraccarico o indossa un’armatura
pesante).
La porta al centro della parete nord è sbarrata con blocca
porta.
Coboldi (7) [All CM, Mov 18 m (6 m), CA 7, DV 1d4 pf, pf
4, 4, 2, 2, 2, 1, 1, tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d6-1 (spada
corta), TS UN, Mor 6, PX 5].
Equipaggiamento: sono armati con delle spade corte e
ognuno possiede 4d6 mr.
Coboldo mago (1) [All CM, Mov 18 m (6 m), CA 7, DV 2,
pf 9, tpcCA0 18, Att 1, Fer 1d4-1 (pugnale) o incantesimo,
TS UN, Mor 8, PX 29].
Incantesimi dei maghi (2): 1° livello: lettura della magia,
sonno.
Equipaggiamento: pugnale, bacchetta pietrificante (13
cariche), 1d4x10 ma e 5d6 mr.
4. Una stanza segreta che un tempo era una tesoreria
fortificata, svuotata dai duergar quando si sono ritirati nei
livelli più profondi degli Abissi. Tre nani grigi si sono offerti
volontari per rimanere di guardia, in pratica facendosi
seppellire vivi nella camera. Dopo la morte, si sono
trasformati in scheletri non morti legati per l’eternità a
questo luogo e ora sono in servizio di sentinella permanente,
pronti a uccidere chiunque osi entrare qui dentro.
Solitamente restano seduti immobili su delle sedie attorno a
un tavolo di legno, ma non appena qualcuno mette piede
nella sala, si animano e attaccano. Combattono all’ultimo
sangue e inseguono gli intrusi dappertutto, perfino al di fuori
del labirinto!

2. Questa stanza spoglia è la tana di un enorme ratto

mostruoso (vedi la sezione nuovi mostri per la descrizione
completa) delle dimensioni approssimative di un pony, che
vive circondato dai propri escrementi e dalle ossa rosicchiate
delle sue vittime. Se viene messo alle strette o attaccato col
fuoco e fallisce la prova di morale, cerca di fuggire
attraverso uno dei molti buchi che ha scavato nelle pareti e
nel pavimento. Non ci sono tesori da scoprire.

Ratto mostruoso (1) [All N, Mov 36 m (12 m), CA 7, DV

3+1, pf 17, tpcCA0 16, Att 1, Fer 2d6 (morso), TS G2,
Mor 8, PX 65].

3. L’ingresso nella stanza è possibile soltanto attraverso il

passaggio segreto nella parete est, perché le porte sono
tutte murate ed è quindi necessario abbattere i tramezzi per
entrare. Questa era l’armeria della milizia dei Rinnegati che
sorvegliava questo livello e ora è vuota, eccetto che per un
vecchio cofanetto d’ottone contenente 1.800 ma, nascosto
Scheletri (3) [All CM, Mov 18 m (6 m), CA 2, DV 1, pf 8, 7,
sotto una pietra mobile del pavimento (che può essere
5, tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d10 (ascia a due mani), TS G1,
individuata come un normale passaggio segreto).
Mor 12, PX 13].
Nella sala vive un gruppo di otto coboldi, malvagi e
Equipaggiamento: ognuno è armato con un’ascia a due
spregevoli. Per entrare e uscire utilizzano la porta segreta,
mani, indossa una corazza di piastre di manifattura nanica e
quindi hanno pensato bene di murare tutte le altre, con
un elmo chiuso con visiera sormontato da un grifone
l’intento di tenere lontani gli intrusi dal loro covo. Uno degli
rampante.
umanoidi è un mago e possiede una bacchetta pietrificante
(vedi la sezione nuovi oggetti magici per la descrizione
Le armi taglienti e perforanti gli infliggono solo metà ferite,
completa), che non esita a usare contro i PG.
poiché le punte e le lame tendono a scivolare negli spazi
7
vuoti tra le ossa. Essendo non morti, sono immuni al veleno,
alla paralisi e agli incantesimi charme, sonno, blocca
persona e blocca mostri, ma sono vulnerabili all’acqua sacra,
che infligge loro 1d8 ferite.
Quando gli scheletri vengono uccisi, le loro armi e armature
si dissolvono istantaneamente in ruggine. Per terra, vicino al
tavolo sul quale è posata una lanterna spenta, c’è un
braciere d’ottone rovesciato. Un vecchio divano, un tempo
usato come letto di fortuna, è posizionato lungo la parete
nord e dalla parte opposta della stanza, accanto a
un’enorme gabbia di ferro, c’è una pila di vecchi sacchi che
portano impresso il simbolo del clan Ban. Sono tutti vuoti,
ma un tempo venivano utilizzati per trasportare le monete e
gli altri preziosi che erano custoditi qui dentro. Sepolto sotto
il mucchio c’è l’unico tesoro della stanza, un sacco
contenente 500 mo e dimenticato qui per sbaglio.
5. Questa camera era chiaramente un magazzino e un
laboratorio, adoperato dai Rinnegati per stipare, costruire e
riparare mobili e altri oggetti di legno. Ora è abbandonata e
non viene usata da molto tempo. Uno spesso strato di
polvere copre ogni cosa. Molti attrezzi arrugginiti, sedie e
tavoli rotti, barili non finiti e altri oggetti similari riempiono il
locale. Una vecchia credenza nell’angolo nord-ovest è piena
di vernici che un tempo servivano per decorare gli arredi.
Non c’è molto di interessante qui, eccetto per alcuni arnesi
che potrebbero venire usati in combattimento (infliggono
1d3 ferite), come scalpelli, martelli, seghe e mazze di legno.
6. Entrambe le porte di accesso a questa stanza sono dipinte
di nero e decorate con piccoli teschi dorati. Non sono
chiuse a chiave né protette da trappole e si aprono
facilmente, ma con un terrificante cigolio, come se non
venissero adoperate da moltissimo tempo.
L’intera camera è una trappola. Ha l’aspetto di un’antica
cappella consacrata a una delle maligne divintià venerate dai
nani grigi (il vero santuario di questo livello si trova nell’area
9). Lungo la parete nord c’è una statua grottesca, scavata
nel granito nero, che rappresenta un duergar dalle fattezze
diaboliche – corna, zanne appuntite, lunghi artigli, un paio
di piccole ali da pipistrello sulla schiena e una lunghissima
coda che termina con una punta biforcuta. Qualsiasi nano o
altro personaggio esperto in religione che riesce in una
prova di Intelligenza con una penalità di -3 è in grado di
identificarla come la rappresentazione canonica di uno degli
Dèi Oscuri adorati dai Rinnegati, chiamato lo Schiavista
Grigio.
Se qualcuno esamina la scultura, deve tirare 1d6. Se ottiene
un risultato di 1 (1-2 per i semiumani, i ladri possono usare
la loro abilità di sentire rumori) ode un debole lamento
provenire dalla bocca del dio. Si tratta di un effetto magico
(lanciato al 9° livello), che può essere individuato e disperso
con gli incantesimi appropriati.
Direttamente di fronte alla statua, sulla parete sud, c’è un
altare rettangolare fatto della stessa pietra nera. È alto circa
1 m e coperto da una tovaglia di fine velluto cremisi,
chiazzata di umidità e macchie di sangue, perciò
praticamente senza valore.
8
Non ci sono tesori nascosti nella cappella, ma 1d6 round
dopo che il gruppo è entrato, la statua comincia a urlare di
rabbia e dolore. Tutti i personaggi nella stanza devono fare
un tiro salvezza contro incantesimi con una penalità di -4 o
cadono vittima di regressione mentale. Il grido continua per
1d6 round (è necessario ripetere il TS ogni round per
evitarne gli effetti), poi cessa e non può essere riattivato per
le successive 24 ore.
7. Il pavimento di questa stanza è completamente coperto
da una strana poltiglia nerastra simile a fango, densa e
puzzolente. Sembra provenire da una serie di vecchi barili
allineati lungo la parete ovest, che si sono disfatti col
passare del tempo. I Rinnegati usavano la sostanza per
alimentare le lanterne. È assolutamente innocua e può
essere utilizzata come normale olio combustile (ce n’è
l’equivalente di 1d10x10 fiaschette).
8. In questa stanza vive il brutale orco Grunt, grande e
grosso anche per uno della sua razza, coi suoi due feroci
servitori goblin Dimpa e Rimpa. Dato che tutte le porte
sono sprangate dall’interno, chiunque tenta di entrare mette
in allarme gli occupanti, che si preparano alla battaglia e
ottengono automaticamente la sorpresa nel primo round di
combattimento. L’orco affronta in mischia l’avversario che
sembra più pericoloso, mentre i due goblin si uniscono per
colpire un mago o un altro incantatore. I mostriciattoli
possono attaccare due volte, perché impugnano una spada
corta e un pugnale, senza alcuna penalità al tpc.
Orco (1) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 5, DV 4+1, pf 29,
tpcCA0 15, Att 1, Fer 1d10 (randello), TS G4, Mor 10, PX
215].
Goblin (2) [All CM, Mov 18 m (6 m), CA 6, DV 1-1, pf 4,
2, tpcCA0 19, Att 2, Fer 1d6 (spada corta), 1d4 (pugnale),
TS UN, Mor 7, PX 5].
Nel mezzo della stanza c’è un grande falò sul quale il terzetto
sta cuocendo il suo pranzo. Il resto della camera è immerso
nella penombra e nella confusione più completa. La puzza è
insopportabile. Molti tappeti mangiati dalle tarme sono
sparpagliati sul pavimento e un mucchio di mobili sfasciati è
ammassato lungo la parete ovest. Un piccolo baule di ferro
è nascosto sotto uno degli arredi. È chiuso e la chiave si
trova in uno degli stivali dell’orco. All’interno ci sono 136
mo e una pozione della guarigione.
9. La porta di legno di questa stanza è chiusa a chiave. Un
foro circolare del diametro di 1 m permette ai PG di
sbirciare all’interno. Sembra una sorta di cappella, con un
altare coperto di macchie nere (sangue secco delle vittime
sacrificate dai Rinnegati ai loro Dèi Oscuri) e un sacco di
altri oggetti bizzarri.
Un verme delle carcasse dimora qui. Attacca chiunque entra
nella sala o ispeziona il buco nella porta, ottenendo la
sorpresa con un risultato di 1-2 su 1d6.
Verme delle carcasse (1) [All N, Mov 36 m (12 m), CA 7,
DV 3+1, pf 11, tpcCA0 16, Att 8, Fer paralisi (aculei), TS
G2, Mor 9, PX 135].
Quando un aculeo colpisce una vittima, questa deve fare un
tiro salvezza contro paralisi o viene immobilizzata per 2d4
turni. Se non viene distratto da un altro avversario, il verme
delle carcasse ingoia il personaggio paralizzato nel round
successivo, uccidendolo. La paralisi può essere rimossa con
qualsiasi cura ferite (che in questo caso non guarisce pf).
Dopo aver ucciso il mostro, i PG possono esplorare la
stanza. Trovano molti oggetti sacri malvagi, tutti danneggiati
e privi di valore, un mucchio di vecchi arazzi che raffigurano
gli Dèi Oscuri che combattono contro uomini ed elfi, e un
paio di cose preziose. La prima è un calice dorato, cesellato
in modo da sembrare un teschio e ricoperto di pietre
preziose (600 mo). La seconda è un kriss antimagia (vedi la
sezione nuovi oggetti magici per la descrizione completa),
coperto di sangue secco e con l’elsa nera che raffigura il
volto di un demone.
10. Questa stanza un tempo era la sala dei trofei dei
Rinnegati. Teste impagliate di animali (tra le quali ce ne
sono alcune di uomini, nani ed elfi!) ricoprono le pareti, alle
quali sono appesi anche varie armi e scudi. Un grande
tavolo rotondo circondato da sedie sfarzose sta al centro del
locale.
Se uno qualsiasi degli oggetti attaccati al muro viene toccato
da un PG, la porta della stanza si chiude (anche se era stata
bloccata in qualche modo) e compare un necrospettro, lo
spirito del defunto custode dei trofei, eternamente obbligato
a proteggere questo luogo. Ha l’aspetto di un duergar
incorporeo in armatura completa, con un elmo a forma di
drago ruggente, che brandisce un’ascia a due mani.
Necrospettro (1) [All CM, Mov 45 m (15 m) o volo 90 m
(30 m), CA 2, DV 6, pf 37, tpcCA0 14, Att 1, Fer 1d8 +
risucchio di energia (tocco), TS G6, Mor 11, PX 1.070].
La sua essenza incorporea è immune alle armi normali,
comprese quelle d’argento, al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca mostri,
ma è vulnerabile all’acqua sacra, che gli infligge 1d8 ferite. Il
tocco gelido provoca un risucchio di energia: quando una
vittima viene colpita, subisce 1d8 ferite e perde due livelli di
esperienza o 2 DV, e tutti i vantaggi che dipendono da essi.
Non c’è modo di sfuggire all’ira del non morto. Per
sopravvivere e guadagnarsi il tesoro che si trova nella
stanza, i PG devono distruggerlo. Quando ciò accade, si
dissolve in una puzzolente nube di fumo nero e un alto grido
di terrore echeggia nella sala, poi la porta si apre con un
cigolio e il gruppo è libero di andarsene, dopo aver messo le
mani sulla meritata ricompensa. Tra i vari trofei esotici
custoditi qui ci sono alcuni potenti oggetti incantati: una
flamberga +2, tempestosa, un mazzapicchio +2,
fanatizzante, un pugnale +1, lanciatoio, un arco corto
dell’assassinio, un elmo del dominatore e uno scudo +2,
protezione dalle armi da lancio (vedi la sezione nuovi oggetti
9
magici per la descrizione completa di tutto questo
armamentario). Inoltre, inserita al posto di uno degli occhi
nell’enorme testa imbalsamata di un orso delle caverne, c’è
una gemma della visione.
11. Qui una volta si trovavano le caserme della guarnigione
dei duergar di stanza in questo livello degli Abissi. La polvere
ricopre ogni cosa. Ci sono molti letti, ognuno con a fianco
un baule vuoto. Lungo la parete est stanno un paio di
imponenti armadi, a ovest una lunga fila di rastrelliere per le
armi. Sotto uno dei letti una pietra mobile cela un
nascondiglio segreto con un sacchetto con 35 mo.
12. Questo locale è simile all’area 11, ma la porta di
ingresso è protetta da una trappola. Se viene aperta senza
disinnescarla, chi aziona la maniglia è punto da un ago
avvelenato e deve fare un tiro salvezza contro veleno o
muore nel giro di 2 round. Non ci sono tesori da scoprire
qui dentro.
13. La porta di accesso alla stanza è sia chiusa a chiave che
protetta da una trappola. Se non viene disinnescata, il PG
che la apre viene bersagliato da tre dardi (tpcCA0 19,
ognuno infligge 1d6 ferite).
La camera è vuota, eccetto per una catasta di ciocchi di
legna lungo la parete ovest. Una sorta di soffio sibilante è
chiaramente udibile. Se le fascine vengono disturbate, dalla
pila emerge un ragno chelato gigante, che attacca
sorprendendo gli avversari con 1-4 su 1d6.
Ragno chelato gigante (1) [All N, Mov 36 m (12 m), CA 7,
DV 2, pf 13, tpcCA0 18, Att 1, Fer 1d8 + veleno (morso),
TS G1, Mor 7, PX 38].
Il morso velenoso è letale nel giro di 1d4 turni, a meno che
la vittima non riesca in un tiro salvezza contro veleno con un
bonus di +2.
14. Un sottile strato di fungoide lurido giallastro ricopre
completamente l’interno di questa stanza, per il resto
assolutamente vuota. Il modo più rapido per eliminare
questa enorme chiazza mostruosa è appiccare il fuoco
all’intero locale, dopodiché i PG saranno liberi di esplorare il
posto senza pericolo. (Nota: le statistiche del mostro
tengono conto delle sue mastodontiche dimensioni, mentre
il valore dei PX è commisurato al fatto che può essere
distrutto con estrema facilità.)
Fungoide lurido (1) [All N, Mov immobile, CA viene sempre
colpito, DV 60, pf 279, tpcCA0 n/a, Att vedi sotto, Fer
vedi sotto, TS G20, Mor n/a, PX 38].
Questo fungo non si muove né attacca ma, a causa della sua
acidità, il contatto con esso corrode cuoio e legno, causando
1d6 ferite alla pelle scoperta. Quando viene toccato, c’è una
probabilità del 50% che emetta una nube di spore che
avvolge l’intera stanza. Ogni creatura all’interno dell’area
deve effettuare un tiro salvezza contro veleno: il fallimento
indica la morte per soffocamento in 6 round. Il mostro è
immune a qualunque attacco tranne che al fuoco.
Al centro del pavimento c’è una pietra mobile, che può
essere scoperta come un normale passaggio segreto e
richiede un punteggio combinato di almeno 50 punti di
Forza per venire sollevata – fino a quattro personaggi
possono tentare contemporaneamente. Sotto di essa è
nascosto un lungo involto di velluto nero, all’interno del
quale c’è una spada magica, morditrice (vedi la sezione
nuovi oggetti magici per la descrizione completa).
15. Su entrambe le porte di ingresso è dipinto con della
vernice blu uno strano simbolo, che sembra un ciocco di
legna sormontato da una piuma. La stanza è chiaramente
una vecchia sala da pranzo. Nell’angolo sud-est si trova un
grande camino di pietra e la zona circostante è stata
convertita in una cucina basilare ma efficiente. Nella parte
opposta del locale sono allestiti un rudimentale salotto e un
angolo per dormire. Tutto l’arredamento sembra fuori
posto, come se fosse stato preso in vari luoghi e portato qui,
ma nonostante ciò l’ambiente appare confortevole, ben
tenuto e abbastanza pulito.
L’occupante della stanza è insolito come la sua dimora: un
avventuroso halfling di nome Iàin Spadacorta che, se gli
viene chiesto, sarà più che felice di parlare coi PG e unirsi a
loro. È un tipo a posto, un impavido che trova troppo
noiosa la vita nei tranquilli villaggi della sua gente e ha
deciso di trasferirsi in questo stuzzicante labirinto, dopo
averne esplorata una piccola parte. È al corrente di alcune
informazioni interessanti sui mostri e sulle trappole di questo
livello che – a discrezione del master – può rivelare ai
personaggi in cambio di una congrua ricompensa o se viene
accettato nel gruppo. Se attaccato, si difende al meglio delle
proprie possibilità ma, ritenendo che essere ucciso da una
banda di avventurieri esaltati sia troppo “ordinario”, tenta di
evitare di fare una simile fine.
Iàin Spadacorta (halfling ladro del 2° livello) [All NB, Mov 27
m (9 m), CA 3, DV 2d6+4, pf 15, tpcCA0 19 (16 a
distanza), Att 1, Fer arma, TS L2, Mor 8, PX 29, For 9, Int
11, Sag 8, Des 19, Cos 16, Car 14].
Equipaggiamento: spada corta +1, due pugnali normali e
uno d’argento, fionda con 30 proiettili, armatura di cuoio,
anello della resistenza al fuoco, attrezzi da scasso, altro
equipaggiamento da avventuriero a discrezione del master,
borsellino con 35 mo e 127 ma.
Linguaggi: comune, allineamento.
Abilità secondaria: giocoliere.
Personalità: gioviale, spericolato, astuto.
10
16. Un terribile puzzo di morte e carne in putrefazione si
propaga da questa stanza, sopraffacendo ogni altro
disgustoso odore presente nel labirinto. Dall’ingresso ad
arco è possibile vedere l’interno del locale. Sembra un
magazzino, ma ora è vuoto eccetto per un mucchio di
cadaveri mezzo divorati e in avanzato stato di
decomposizione, gettati sul pavimento.
Un segugio invisibile ha eletto questa camera a propria
residenza personale. Uccide chiunque vi si avventuri e si ciba
delle carcasse degli sfortunati esploratori che riesce a
eliminare. Se Iàin, l’halfling ladro dell’area 15, è col gruppo,
avvisa i PG che qualcosa di malvagio è in agguato qui
dentro, anche se non conosce esattamente il tipo di
minaccia.
Segugio invisibile (1) [All N, Mov 36 m (12 m), CA 3, DV 8,
pf 36, tpcCA0 12, Att 1, Fer 4d4 (morso), TS G8, Mor 12,
PX 1.060].
Può essere scacciato con dispersione della magia, che lo fa
tornare al suo piano originario. Gli avversari che non
possono vederlo vengono sorpresi con 1-5 su 1d6 e lo
attaccano con una penalità di -4 al tpc. Le creature invisibili,
inoltre, ottengono un bonus +4 a tutti i tiri salvezza contro
le minacce in cui la conoscenza della posizione esatta del
bersaglio è un fattore importante, come un incantesimo ad
effetto area.
Se i PG uccidono questa pericolosa creatura, possono
esplorare la stanza dove trovano, in mezzo ai corpi, alcuni
tesori: 120 mo, un granato rosso (100 mo), un paio di ali
del volo, un filtro velenoso e una pozione dell’eroismo
superiore.
a. Se un PG cerca passaggi segreti sul fondo cieco di questo
tunnel, attiva un pericoloso trabocchetto! Dei massi cadono
dal soffitto, colpendo tutti coloro che si trovano nei quadretti
del corridoio indicati sulla mappa col simbolo della trappola.
Ogni potenziale bersaglio deve fare con successo un tiro
salvezza contro pietrificazione o subisce 2d6 ferite.
b. Questo corridoio segreto è stato sigillato dai nani grigi
quando si sono ritirati ai livelli inferiori degli Abissi e da
allora non è stato più aperto. È pieno di aria stantia e
tossica, tanto che il solo respirarla – o liberarla in modo che
possa spandersi in giro – ha gli stessi effetti di una nube
maleodorante. Non c’è nient’altro nel passaggio.
c. Chiunque calpesta i quadretti indicati sulla mappa col
simbolo della trappola viene colpito da un dardo incantato,
che causa 1d6+1 ferite. Non c’è modo di individuare o
disinnescare questo trabocchetto, tranne che con la magia,
ma i PG più furbi (o fortunati!) possono scoprire il corridoio
segreto e usarlo per non subire danni. In alternativa, è
possibile evitare di toccare il pavimento grazie a qualche
espediente magico o semplicemente saltare i punti
pericolosi. In quest’ultimo caso è necessario riuscire in una
prova di Destrezza, altrimenti il personaggio cade
direttamente nel tranello, attivandolo.
LIVELLO DUE
Informazioni generali
I personaggi vi accedono dal Livello Uno passando per la
rampa di gradini indicata con L1 sulla mappa. L’unica uscita
è la scalinata di pietra che scende al piano successivo,
segnata con L3.
Mostri erranti
Ci sono alcuni mostri erranti in questo livello. Il master deve
effettuare un controllo ogni 6 turni che il gruppo trascorre
nel labirinto o se fa qualcosa che potrebbe attirare
l’attenzione, come gridare, provocare forti rumori, abbattere
porte e così via. Bisogna lanciare 1d6 – con un risultato di 1
avviene un incontro, che comincia a una distanza di 2d6x3
m. Per scoprire di quale creatura si tratta, si tira 1d6 sulla
tabella seguente. Si raccomanda di non usare più volte lo
stesso mostro errante se è possibile invece sceglierne uno
non ancora utilizzato.
1d6 Mostro errante
1 Stormo di pipistrelli giganti (1d10) [All N, Mov 9 m (3
m) o volo 54 m (18 m), CA 6, DV 2, tpcCA0 18, Att
1, Fer 1d4 (morso), TS G1, Mor 8, PX 20]. Sono
capaci di orientarsi con l’ecolocazione, un uso
particolare del loro udito sviluppatissimo. Per questa
ragione, nessun effetto che normalmente
accecherebbe un avversario influenza i pipistrelli,
mentre l’incantesimo silenzio li disorienta
completamente.
2 Cubo gelatinoso (1) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 8,
DV 4, tpcCA0 16, Att 1, Fer 2d4 + paralisi
(schianto), TS G2, Mor 12, PX 245]. Il suo corpo
traslucido gli permette di sorprendere gli avversari
con 1-4 su 1d6. Attacca investendo la preda, che
deve riuscire in un tiro salvezza contro paralisi o è
immobilizzata per 2d4 turni. Qualsiasi incantesimo
cura ferite può rimuovere la paralisi (ma non guarisce
pf se usato a questo scopo). Ulteriori assalti del cubo
contro un bersaglio paralizzato colpiscono
automaticamente. È immune agli attacchi basati sul
freddo e sull’elettricità, mentre subisce ferite
normalmente dalle armi e dal fuoco.
3 Pattuglia di orchetti (2d4) [All CM, Mov 36 m (12 m),
CA 5, DV 1, tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d6 (arma), TS
G1, Mor 8, PX 10]. Hanno delle armi arrugginite,
indossano brandelli di armatura scompagnati e
ognuno possiede 1d6 mo.
4 Orchi (1d3) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 5, DV
4+1, tpcCA0 15, Att 1, Fer 1d10 (randello), TS G4,
Mor 10, PX 215].
5 Banda di goblin (2d6) [All CM, Mov 18 m (6 m), CA
6, DV 1-1, tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d6 (arma), TS
UN, Mor 7, PX 5]. Indossano indumenti di cuoio
scuro sporchi e grigiastri, sono armati con spade
corte e archi corti, e ognuno possiede 1d10+1 me.
Hanno un’infravisione efficace fino a 27 m.
6 Bugbear (2d4) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 5, DV
3+1, tpcCA0 16, Att 1, Fer 2d4 (artigli), TS G3,
Mor 9, PX 100]. Sorprendono i nemici con 1-3 su
1d6. Ognuno possiede 3d6 mo e 2d8 ma.
11
Descrizione del labirinto
17. Questa stanza, l’ingresso al Livello Due, una volta era la
guarnigione di una piccola truppa duergar incaricata di
proteggere l’accesso ai piani inferiori degli Abissi.
L’ambiente è grande ma abbastanza disadorno. Le pareti
sono decorate con arazzi scadenti che raffigurano scene
militari e altri trofei di guerra altrettanto malconci, tra i quali
diverse teste imbalsamate di troll, orchetti, orchi, goblin ed
elfi, che erano tra i nemici più acerrimi del clan Ban.
Alcuni mobili arredano il locale, inclusi un lungo tavolo di
legno, sedie e sgabelli rotti, e una credenza che contiene
avanzi di cibo e bevande andati a male. All’interno c’è anche
una bottiglia perfettamente conservata di autentica acquavite
duergar, che un amatore pagherà ben 75 mo. In ognuno
degli angoli della stanza c’è un barile pieno di armi
arrugginite e inservibili, tranne una balestra pesante con 20
quadrelli, vecchia ma ancora funzionante.
Nella sala vivono due uomini lucertola. I nauseabondi resti
dei loro pasti e degli escrementi insudiciano il pavimento –
sembra che abbiano cercato di mangiare qualsiasi cosa
presente in questo presidio abbandonato, dalle provviste
rancide nella dispensa alle teste impagliate appese ai muri! I
mostri non sono necessariamente ostili e offrirgli qualcosa di
commestibile è sufficiente a indurli a rivelare la posizione del
passaggio segreto nella parete nord. Tuttavia, non
menzionano quello che conduce al corridoio a sud, dato che
lì tengono nascosto il loro tesoro. Se costretti a combattere,
lottano imbracciando dei tridenti.
Uomini lucertola (2) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 5, DV
2+1, pf 12, 10, tpcCA0 17, Att 1, Fer 1d6+1 (tridente),
TS G2, Mor 12, PX 47].
Sotto un mucchio di stracci e schegge di legno vicino al
tavolo, i mostri hanno nascosto un sacco pieno di preziosi:
45 mo, 170 ma e due gemme (valore 1d6x10 mo ognuna).
Gli uomini lucertola usano la porta segreta a sud per entrare
nel corto corridoio cieco, una sorta di tunnel nascosto dove
custodiscono i loro averi (il sacco nella stanza è solo un’esca
per gli avventurieri) e nel quale si trova il meccanismo che
sblocca le porte della sala. A entrambe le estremità del
passaggio c’è una leva nel muro, posizionata verso l’alto.
Quella a nord apre la porta nella parete est, mentre l’altra
sblocca la porta occidentale. Quando le leve sono tirate in
alto, le porte corrispondenti rimangono chiuse e non
possono essere forzate in alcun modo, neanche con la
magia, a meno di distruggerle. Quando invece vengono
spostate in basso, le relative porte possono essere dischiuse
senza problemi. I mostri conoscono il funzionamento di
questo marchingegno.
Nel pavimento della parte più orientale del corridoio c’è una
pietra mobile (può essere individuata come un passaggio
segreto). Sotto di essa è nascosto il vero tesoro degli uomini
lucertola, che consiste in 280 mo, 1.000 ma, una pozione
della guarigione e un arco lungo +1 di fattura elfica,
trafugato dai mostri nella stanza dei trofei al Livello Uno
(area 10). Rimuovere la lastra che protegge il bottino attiva
una rudimentale trappola, che fa cadere un grosso macigno
sulla testa del malcapitato. Il personaggio deve riuscire in un
tiro salvezza contro pietrificazione o subisce 2d6 ferite.
18. Ci sono tre porte che danno accesso a questa stanza.
Quella sulla parete occidentale è aperta, l’altra a est è
bloccata e l’ultima, nel muro nord, è un passaggio segreto.
Sulla parete settentrionale ci sono molti uncini, ai quali sono
appesi attrezzi arrugginiti, sacchi bucati, corde marce, ecc.
Uno nasconde il meccanismo che apre il passaggio segreto,
basta girarlo al contrario. Lungo il muro sud sono allineati
vari barili, alcuni vuoti e altri pieni di liquidi puzzolenti e
stantii, e un paio di casse. In quella più piccola vive un cobra
sputatore, che morde automaticamente (nessun tpc
richiesto) chiunque sia così folle da rovistare nella sua tana a
mani nude. Se viene attaccato, cerca di fuggire per evitare
lo scontro.
Cobra sputatore (1) [All N, Mov 27 m (9 m), CA 7, DV 1, pf
4, tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d3 + veleno (morso) o
accecamento (sputo), TS G1, Mor 7, PX 13].
Se viene minacciato, si drizza e sputa la sua saliva velenosa
verso gli occhi dell’aggressore con estrema precisione. Un
personaggio colpito deve fare un tiro salvezza contro veleno
o rimane accecato (neutralizza veleno annulla l’effetto). Il suo
morso è velenoso e la vittima deve riuscire in un tiro
salvezza contro veleno o muore nel giro di 1d10 turni.
Non ci sono tesori da scoprire in questa stanza.
19. Uno gnomo vagabondo risiede in questa camera, che
contiene un tavolo rotondo di legno, alcuni tappeti, uno
scrigno di ferro e un letto raffazzonato di stracci, con
vecchie tende utilizzate come coperte. Una lanterna
d’ottone appesa a un gancio nel muro illumina fiocamente
l’ambiente. A fianco c’è una credenza con alcune provviste.
Nell’angolo sud-est ci sono un barile di acqua potabile e
12
alcune bottiglie coperte di polvere e ragnatele sono posate
su uno scaffale – contengono degli eccellenti liquori scoperti
dallo gnomo durante le sue esplorazioni del labirinto.
Questo tizio dalla pelle beige scuro è scaltro e audace, va
matto per le avventure e non è troppo male per essere un
gnomo. Il suo nome è Roryburygarribarzanannazagh – ma
gli amici possono chiamarlo Rory – e non è ostile, a meno
che non venga attaccato. È felice di esplorare i piani
inferiori degli Abissi assieme ai PG, se gli viene chiesto. Li
accompagna anche in questa sezione del sotterraneo, se
qualcuno riesce a convincerlo (basta fare una prova di
Carisma con una penalità di -1), altrimenti si unisce a loro
quando scendono al Livello Tre, visto che ha già perlustrato
questa parte del labirinto.
In realtà Rory non è mai stato nelle aree 22, 23, 24 e non
conosce la posizione delle scale che portano al livello
inferiore. Tuttavia, è al corrente di molte informazioni (a
discrezione del master) sulle zone intorno al suo rifugio, per
cui potrebbe essere alquanto utile al gruppo. Se viene
trattato bene non tradisce i compagni, ma non condivide
alcuna informazione se i PG sono ostili o non gli
permettono di unirsi a loro.
Lo gnomo ha modeste capacità magiche e aiuta i nuovi
alleati al meglio delle sue possibilità. Non è un campione nel
combattimento ravvicinato, ma è abile con la fionda e le
armi da lancio, perciò cerca di restare fuori dalla mischia e
bersagliare i nemici dalla distanza. Non è un codardo, ma
conosce perfettamente i propri limiti e prova a sfruttare al
meglio le qualità che possiede.
Comunque, consentire a Rory di unirsi al gruppo ha i suoi
svantaggi: ama i liquori forti e puzza parecchio. Come si
può immaginare, non gli piace l’acqua e non la tocca in
nessun caso – né per berla, né per lavarsi.
Rory (gnomo illusionista del 2° livello) [All CB, Mov 18 m (6
m), CA 7, DV 2d4+2, pf 10, tpcCA0 19 (17 a distanza),
Att 1, Fer arma o incantesimo, TS I2, Mor 10, PX 29, For
9, Int 13, Sag 8, Des 17, Cos 14, Car 8].
Incantesimi degli illusionisti (2): 1° livello: potere illusorio,
spruzzo colorato.
Equipaggiamento: pugnale, pugnale d’argento, 12 dardi,
libro di magia (1° livello: globo oscuro, illusione uditiva,
individuazione dell’invisibilità, potere illusorio, riflessione,
spruzzo colorato), pozione della guarigione, grappino,
gessetti, acciarino e pietra focaia, 12 chiodi di ferro, corda
di canapa (15 m), due sacchi piccoli (tutti i suoi oggetti sono
all’interno di uno di essi), borraccia (piena di liquore dei
duergar), tre candele, borsellino con 12 mo e 34 ma.
Linguaggi: comune, allineamento, gnomico, nanico,
orchesco, goblin, coboldo.
Abilità secondaria: liquorista.
Personalità: curioso, temerario, ciarliero.
20. Questa sala, abilmente realizzata dai maestri artigiani
duergar, una volta era un giardino di roccia. Al centro c’è
una grande fontana scolpita in un singolo blocco di basalto
nero. La vena d’acqua che l’alimentava si è prosciugata
molto tempo fa e uno spesso strato di polvere ricopre la
pietra. Alcune panchine di ferro e molti frammenti di
terracotta giacciono disseminati sul pavimento. I sedili sono
un po’ arrugginiti ma utilizzabili e i cocci più grandi sono
identificabili come appartenenti a statue di animali, ma i
capolavori dei quali facevano parte sono stati vandalizzati
tanti anni addietro e ne restano solo pezzetti. Le pareti della
stanza sono decorate con mosaici che rappresentano scene
di caccia e di vita selvatica. Molte tessere sono cadute a terra
per l’incuria, ma l’effetto generale è ancora strabiliante.
Piccoli insetti e altri parassiti, che non sono pericolosi per il
gruppo, infestano il giardino.
Un modesto tesoro è nascosto alla base della fontana, in un
compartimento segreto dietro un pannello con una
trappola. Se viene aperto senza prima disattivarla, spalanca
una buca nascosta profonda 6 m proprio sotto i piedi del
PG, che cade subendo 2d6 ferite. Nello scomparto sono
celati alcuni cristalli di rocca (valore totale 80 mo).
21. In questa stanza sembra sia stata combattuta una grande
battaglia. Le pareti e il soffitto portano chiari segni di
bruciature ed esplosioni, e il pavimento è molto annerito.
Pare che una potente detonazione abbia eliminato dalla
faccia della terra tutte le creature impegnate nello scontro e
distrutto l’arredamento della camera, che è completamente
disadorna e spoglia. La causa della devastazione potrebbe
essere un potente incantesimo od oggetto magico, ma
nessuno può dirlo con precisione, visto che il fatto è
accaduto tanto tempo fa.
La camera è ora la tana di quattro scorpioni giganti. La luce
e il rumore infastidiscono queste creature, che attaccano
non appena vengono disturbate. Qui non ci sono tesori.
Scorpioni giganti (4) [All CM, Mov 45 m (15 m), CA 2, DV
4, pf 24, 20, 18, 16, tpcCA0 16, Att 3, Fer 1d10/1d10
(pinza), 1d4 + veleno (pungiglione), TS G2, Mor 11, PX
190].
In combattimento, il loro pungiglione riceve un bonus di +2
al tpc per ogni attacco di pinza che va a segno (le pinze non
trattengono né causano ferimento continuo, però). Un
personaggio punto deve riuscire in un tiro salvezza contro
veleno o muore.
22. Questa un tempo era la camera degli alchimisti che
lavoravano nel laboratorio adiacente (area 23). Quando i
duergar hanno abbandonato il livello, si sono portati dietro
tutti gli effetti personali e di valore. Sei vecchi letti e
altrettante cassapanche – un tempo usate per riporre libri,
vestiti, stivali e altri oggetti – sono tutto ciò che rimane
dell’arredamento.
Nell’angolo nord-ovest, una colonia di formiche ha fatto il
nido con un mucchio di stracci, fango secco e schegge di
legno. Questi insetti temono molto il fuoco e, se possibile,
preferiscono evitare il combattimento, ma i più grossi tra
loro – delle formiche giganti lunghe quasi 2 m che non si
ritirano mai quando difendono la tana – attaccano in massa
se vengono provocati.
Formiche giganti (2d4) [All N, Mov 54 m (18 m), CA 2, DV
4, pf 18, tpcCA0 16, Att 1, Fer 2d6 (pungiglione), TS G2,
Mor 7, PX 80].
13
Dal nido delle formiche scaturisce un forte odore di
combustibile, perché la struttura è stata costruita intorno a
una grossa giara piena di olio per lanterne. Gettare una
torcia o lanciare un incantesimo che genera calore (come
palla di fuoco o produrre fiamma) contro la costruzione la fa
incendiare, uccidendo tutti gli insetti all’interno. Tra gli scarti
usati per costruire il nido c’è anche uno zircone (30 mo),
che viene distrutto nel caso in cui venga appiccato il fuoco.
23. La porta di questa stanza è sbarrata e la serratura non
può essere scassinata. Deve essere distrutta o aperta con la
magia. Il corridoio dietro di essa conduce a una scalinata
che scende al Livello Tre.
La sala era un laboratorio, dimenticato da tutti dopo che i
nani grigi l’hanno abbandonato secoli fa. Vicino ai muri ci
sono alcuni grossi tavoli e al centro un grande calderone di
rame – che era usato per far bollire pozioni ed elisir – è
pieno di sporcizia e detriti. Quando i duergar se ne sono
andati, hanno portato con loro tutto l’equipaggiamento
alchemico, perciò non c’è niente di interessante da trovare.
Comunque l’ambiente è facilmente difendibile, quindi il
gruppo può riposarsi senza paura di essere assalito dai
mostri erranti (il master non deve effettuare alcun controllo
mentre i PG restano qui dentro).
24. Nel mezzo del locale c’è un tavolo rotondo sopra il
quale ci sono teschi, tranci di carne putrida, cibo mezzo
mangiato e schifezze simili. Gli altri mobili sono ammassati
nell’angolo sud-est. Escrementi puzzolenti sono sparsi sul
pavimento, sopra alcuni tappeti logori e resti di ossa. Due
mucchi di cenci e paglia servono da rudimentali giacigli per i
grossi orchi che vivono qui.
I mostri sono grassatori e banditi che campano uccidendo e
divorando gli altri abitanti del labirinto (e talvolta gli
avventurieri), e depredandone le ricchezze. Quando i PG
entrano nella stanza, gli orchi si comportano in modo
amichevole, per infondere un falso senso di sicurezza prima
di attaccare di sorpresa.
I due sono Brenco e Menco. Indossano delle parti
eterogenee di armatura, troppo piccole per adattarsi alla
loro taglia, e sono armati con delle armi improvvisate –
pezzi di tavolo, lastre di pietra, sbarre di metallo arrugginite,
ecc. Menco possiede anche uno spadone +2, che ha
battezzato “spaccaossa” e brandisce con una sola mano. Il
master deve farlo “assaggiare” ai personaggi prima che lo
strappino dal cadavere del mostro!
Orchi (2) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 5, DV 4+1, pf 26,
22, tpcCA0 15, Att 1, Fer 1d10 (arma), TS G4, Mor 10,
PX 215].
Gli orchi non sono al corrente del passaggio segreto nella
parete sud. Il loro tesoro, nascosto tra i giacigli, ammonta a
sole 80 mo e 400 ma.
25. Le porte di questa stanza sono fatte interamente di
metallo, ma non sono chiuse a chiave. Non hanno serratura
visibile, soltanto una maniglia di ferro. Nella camera aleggia
un tanfo spiacevole e dolciastro, che sembra provenire da
nove candele color ocra che ardono su un candeliere dorato e agli incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca
che fluttua a mezz’aria nel centro della sala. mostri, ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro
Lo scopo di questo strano effetto magico è stato da tempo 1d8 ferite. I ghoul sono considerati come se fossero creature
dimenticato. Il candelabro può essere preso senza da 3 DV sulla tabella “Scacciare i non morti”, anche se la
conseguenze, ma perde tutte le proprietà incantate nel giro quantità di mostri scacciati viene determinata normalmente
di 1d6x10 turni se viene portato fuori dal locale. Pur (2 DV per ghoul).
essendo effettivamente magico, non ha alcun altro scopo
oltre a quello di illuminare normalmente, tranne per il fatto
che la luce delle candele cambia colore ogni pochi secondi,
passando attraverso tutti quelli dell’iride.
C’è anche un tesoro da scoprire in questa stanza. Una
pietra mobile nel pavimento in mezzo alla camera
(considerata come un passaggio segreto) cela un piccolo
buco al cui interno è nascosto un sacchettino di cuoio chiuso
con un laccio dorato. È una borsa delle monete infinite (vedi
la sezione nuovi oggetti magici per la descrizione completa).

26. L’unica porta della stanza è chiusa a chiave e protetta

da una trappola. Se viene aperta senza prima disinnescarla,
tutti i PG che si trovano nel corridoio che conduce all’area
25 sono colpiti da una stretta folgorante e subiscono 1d8
ferite, più 1 per livello (es. un PG del 2° livello perde 1d8+2
pf, uno del 9° invece 1d8+9 pf). Chi indossa armi o
armature metalliche, oppure trasporta grandi quantità di
metallo, deve riuscire in un tiro salvezza contro bacchette o
subisce il doppio dei danni. Una volta scaricatosi, il
trabocchetto diviene innocuo.
All’interno del locale c’è il caos totale. Pezzi di corda,
schegge di ceramica, mobili ridotti in frantumi, tappeti
strappati e altre immondizie ricoprono il pavimento. Sembra
che nulla qui dentro sia stato lasciato intatto. Un cono di
fango alto 1,5 m si trova nell’angolo nord-est. È
chiaramente un formicaio. Se viene disturbato, 2d4
formiche giganti escono per attaccare gli intrusi. Nascosto
I non morti hanno alcuni tesori, sottratti alle loro vittime
nel nido c’è un turchese (180 mo).
precedenti, che tengono nascosti in una nicchia segreta
nella parete nord. Ci sono 372 mo, 764 ma, un rubino
Formiche giganti (2d4) [All N, Mov 54 m (18 m), CA 2, DV
(650 mo), un braccialetto d’argento (220 mo), una cotta di
4, pf 18, tpcCA0 16, Att 1, Fer 2d6 (pungiglione), TS G2,
maglia +2, 1d6 armi e 1d3 armature normali.
Mor 7, PX 80].
28. Questa piccola stanza contiene un tavolo di legno, tre
27. Nella stanza c’è un opprimente puzzo di carne rancida,
sedie e un braciere pieno di carbone. In un angolo c’è un
decomposizione e morte. Il locale è completamente vuoto,
barile che una volta era pieno d’acqua, ormai evaporata da
eccetto per alcuni macabri resti disseminati ovunque: ossa
tempo. Un logoro tappeto completa l’essenziale
spezzate dalle quali è stato succhiato il midollo, parti
arredamento. Il locale è vuoto e uno strato di polvere copre
imputridite di cadaveri e disgustose carcasse semidivorate.
ogni cosa. È abbastanza sicuro per accamparsi e riposare un
Quattro ripugnanti ghoul sono in agguato, pronti ad assalire
po’. Il master non deve tirare per i mostri erranti finché il
gli sfortunati che entrano nella loro tana. Sorprendono i PG
gruppo rimane qui dentro.
con 1-2 su 1d6.
29. L’unico accesso a questa camera nascosta è la porta
Ghoul (4) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 6, DV 2, pf 14,
segreta nella parete ovest. Premendo una levetta camuffata
13, 11, 10, tpcCA0 18, Att 3, Fer 1d3 + paralisi/1d3 +
nel muro si aziona il meccanismo di apertura e una sezione
paralisi (artigli), 1d3 + paralisi (morso), TS G2, Mor 9, PX
di pietra scivola verso l’alto, permettendo l’ingresso.
47].
L’intera sala è completamente al buio e l’aria odora di
polvere e muffa. I duergar una volta la utilizzavano come
I loro attacchi immobilizzano l’avversario per 2d4 turni, a
tesoreria e, anche se hanno portato via tutto ciò di cui si
meno che questi non riesca in un tiro salvezza contro
sono potuti caricare quando sono fuggiti da questo livello,
paralisi. La paralisi può essere annullata con qualsiasi cura
alcuni oggetti preziosi sono stati lasciati nei molti scrigni di
ferite (che in questo caso non guarisce pf). Gli elfi ne sono
ferro e di legno che sono sul pavimento, aperti. Dato che
immuni, così come gli umanoidi più grandi degli orchi.
qui restano delle ricchezze, il clan Ban ha lasciato anche
Come tutti i non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi

14
un’antica sentinella a proteggerle, un terrificante golem
d’ambra (indicato sulla mappa col simbolo della statua).
Il guardiano è ricoperto di muschio e ha l’aspetto di una
belva feroce a quattro zampe. Il golem si anima se i PG
tentano di lasciare la stanza con una qualsiasi delle ricchezze
custodite al suo interno. Mentre è inerte, non può essere
danneggiato in alcun modo, tranne che da disintegrazione. Il
gruppo può frugare senza paura – per il momento!
All’interno dei vari forzieri ci sono diversi oggetti di valore:
1d6x50 mo, 3d6x100 ma, 3d6x200 mr, 1d6 piccole
gemme (1d6x10 mo ognuna), 1d6 gemme (1d6x100 mo
ognuna), una grande gemma (3d6x100 mo), un’ascia da
battaglia +1, rinforzante e un elmo del terrore (vedi la
sezione nuovi oggetti magici per la descrizione completa di
entrambi).
Quando i PG provano a uscire portandosi dietro anche uno
solo di questi tesori, la porta si chiude e non è possibile
riaprirla finché il mostro non viene sconfitto. L’uscio non
può essere scassinato, forzato o danneggiato in alcun modo
ed è immune a qualsiasi attacco fisico e magico. L’unico
modo per andarsene da qui senza eliminare il guardiano è
usare teletrasporto, porta dimensionale, porta in fase o
simili. Una volta animato, il golem d’ambra affronta gli
intrusi fino alla morte, perché ha l’ordine di uccidere
qualsiasi ladro che cerchi di fuggire col bottino custodito
nella tesoreria.
Golem d’ambra (1) [All N, Mov 54 m (18 m), CA 6, DV 10,
pf 56, tpcCA0 11, Att 3, Fer 2d6/2d6 (artigli), 2d10
(morso), TS G5, Mor 12, PX 3.100].
È immune alle armi non magiche, agli incantesimi blocca
mostri, charme e sonno, agli effetti del veleno e dei gas. Può
vedere le cose invisibili entro 18 m e localizzare con
precisione qualsiasi creatura nascosta nelle vicinanze.
30. Degli hobgoblin cannibali si annidano in questa stanza.
Se ne hanno l’opportunità, divorano con piacere l’intero
gruppo. I mostri sono in numero pari ai PG ed equipaggiati
con armi malridotte. Il loro capo ha anche uno scudo +1.
Hobgoblin capo (1) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 4, DV 4,
pf 25, tpcCA0 16, Att 1, Fer 1d8 (arma), TS G4, Mor 8,
PX 80].
Hobgoblin (1 per PG) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 6, DV
1+1, pf 8, tpcCA0 18, Att 1, Fer 1d8 (arma), TS G1, Mor
8, PX 15].
Un tanfo di vomito e cibo rancido permea la stanza.
Escrementi, teschi e ossa rotte insudiciano il pavimento.
Tappeti e stracci usati come letti sono posti vicino a un
barile d’acqua melmosa. Al centro del locale arde un grande
fuoco, sul quale stanno arrostendo i resti di un orchetto –
una gamba, le mani e le orecchie – infilati su una
mezzalancia usata come spiedo.
Gli hobgoblin non sanno dell’esistenza delle porte segrete.
Quella a est può venire scoperta con le normali probabilità,
l’altra a nord invece può essere trovata e aperta soltanto con
la speciale procedura descritta nell’area d.
15
Il tesoro degli umanoidi consiste in 80 mo, una collana
d’oro (150 mo) e un sacchetto pieno di insetti morti, che i
mostri mangiano come stuzzichini! Anche lo scudo magico
in possesso del capo fa parte del bottino.
31. La porta d’ingresso è chiusa magicamente e può essere
aperta solo con un incantesimo, essendo inattaccabile a
qualsiasi danno e allo scassinamento.
L’intero ambiente è dipinto di arancione scuro, compresi il
soffitto e il pavimento. Nella parte occidentale del locale c’è
un’enorme pila di monete di rame e una maschera di
bronzo è appesa a un chiodo sulla parete ovest.
Rappresenta un uomo bruttissimo con gli occhi in fuori, il
naso aquilino e una grande bocca coi labbri sporgenti.
Le monete sono state lasciate dai Rinnegati quando si sono
ritirati ai livelli inferiori degli Abissi. Ci sono 40.000 mr in
totale, ma nessun sacco o altro contenitore per poterle
trasportare. Possono essere prese senza pericolo, ma si
tratta indubbiamente di un magro bottino.
La maschera è incantata e il primo PG che la tocca sente
una leggera scossa, che gli causa 1 ferita. Se indossata,
aderisce magicamente al volto della vittima, riducendone il
Carisma a 3 finché non viene tolta. Per rimuoverla è
necessario usare dispersione della magia o scaccia
maledizione lanciato da un incantatore almeno del 9° livello,
non ci sono alternative per sbarazzarsi di questo oggetto
maledetto.
d. Sulla parete di fondo di questo corridoio c’è una grottesca
testa di pietra che rappresenta un nano grigio. La lingua è
mobile e, se viene premuta, apre il passaggio segreto
nell’area 30. Non c’è altro modo di scoprirlo e sbloccarlo.
e. Se un personaggio cerca passaggi segreti sul fondo cieco
del corridoio, attiva una trappola. Una punta di lancia sbuca
dalla parete e lo colpisce, causandogli 1d6 ferite.
f. Se un personaggio cerca passaggi segreti sul fondo cieco
del corridoio, attiva automaticamente il meccanismo che fa
aprire la porta segreta nella parete est dell’area 20.
g. Se un personaggio cerca passaggi segreti sul fondo cieco
del corridoio, attiva una trappola incantata che può essere
disattivata solo con la magia. Una folata improvvisa di vento
investe tutti quelli che si trovano nel tunnel, facendoli cadere
a terra e causandogli 2d6 ferite.
LIVELLO TRE
Informazioni generali
Gli avventurieri entrano dal Livello Due passando per le
scale indicate con L2 sulla mappa. L’unica uscita sono i
gradini di pietra che scendono al piano successivo, segnati
con L4. Qui si trova un avamposto dei duergar e i suoi
occupanti intendono dare filo da torcere ai personaggi. Ci
sono alcune porte che possono essere aperte solo usando
delle chiavi specifiche, per costringere i PG a esplorare le
stanze più importanti. Per raggiungere la scalinata che
conduce al livello inferiore, il gruppo deve recuperare le due
chiavi magiche che sbloccano l’accesso al passaggio verso i
tunnel più profondi.
Mostri erranti 6 Troll (1) [All CM, Mov 36 m (12 m), CA 4, DV 6+3,
Ci sono alcuni mostri erranti in questo livello. Il master deve tpcCA0 13, Att 3, Fer 1d6/1d6 (artigli), 1d10
effettuare un controllo ogni 6 turni che il gruppo trascorre (morso), TS G6, Mor 10, PX 600]. 3 round dopo
nel labirinto o se fa qualcosa che potrebbe attirare essere stato ferito, inizia a rigenerare 3 pf a round,
l’attenzione, come gridare, provocare forti rumori, abbattere tranne che i danni causati dal fuoco e dall’acido. Se
porte e così via. Bisogna lanciare 1d6 – con un risultato di 1 perde un arto, questo cerca di strisciare verso il corpo
avviene un incontro, che comincia a una distanza di 2d6x3 e il troll può riattaccarlo immediatamente, tenendolo
m. Per scoprire di quale creatura si tratta, si tira 1d6 sulla premuto sul moncherino. Grazie alla sua capacità di
tabella seguente. Si raccomanda di non usare più volte lo rigenerazione, non può essere distrutto
stesso mostro errante se è possibile invece sceglierne uno permanentemente senza il fuoco o l’acido. Anche se
non ancora utilizzato. viene “ucciso” (ridotto a 0 pf), continua a rigenerarsi
e può rialzarsi dopo 2d6 round (partendo dal minimo
1d6 Mostro errante di 3 pf). Porta con sé 2d6x10 mo.
1 Stormo di pipistrelli giganti vampiri (1d10) [All N,
Mov 9 m (3 m) o volo 54 m (18 m), CA 6, DV 2, Descrizione del labirinto
tpcCA0 18, Att 1, Fer 1d4 (morso), TS G1, Mor 8, 32. Questa stanza una volta era la sala da pranzo dei
PX 20]. Hanno un morso che paralizza per 1d10 duergar che vivevano in questo livello. La porta nella parete
round chiunque fallisce un tiro salvezza contro nord è sbarrata. È di legno e dipinta con della vernice
paralisi. Se non viene distratto in qualche modo, il dorata. Può essere abbattuta o scassinata normalmente.
mostro si ciba del sangue di una vittima paralizzata, Nella camera ci sono diversi lunghi tavoli, vari treppiedi e
infliggendo 1d4 ferite ad ogni round senza bisogno di alcune credenze che contengono piatti e stoviglie di legno e
colpire nuovamente. Nel caso il malcapitato venga peltro. Molti dei mobili sono rotti e sembra che qualcuno
ucciso da questo attacco, deve superare un tiro abbia già frugato nel locale.
salvezza contro incantesimi o risorge come vampiro Un grosso camino si trova lungo il muro ovest. I nani lo
un giorno dopo la sua morte. usavano per cucinare il cibo. Se viene toccata, l’intera
2 Ameba paglierina (1) [All N, Mov 9 m (3 m), CA 8, parete occidentale è calda al tatto (vedi area h).
DV 5, tpcCA0 15, Att 1, Fer 2d6 (schianto), TS G3, Nell’angolo sud-est c’è un cumulo alto 1,5 m, fatto di
Mor 12, PX 500]. Il muco acido che secerne può vegetazione marcia, pezzi di legno e altra immondizia. Sotto
digerire stoffa, legno e cuoio in 1 round, ma non di esso sono sepolti quattro zombi ju-ju (vedi la sezione nuovi
intacca la pietra e il metallo. Può assottigliarsi per mostri per la descrizione completa). Se i PG liberano i non
passare sotto le porte e nelle fessure. Quando viene morti, questi attaccano il gruppo – dopotutto, è passato un
colpita da un’arma tagliente o da un fulmine magico, sacco di tempo da quando hanno mangiato carne fresca
si divide in 1d4+1 amebe più piccole, ognuna con 2 l’ultima volta!
DV, che infliggono 1d6 ferite per colpo.
3 Pattuglia di orchi (1d6) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA
5, DV 4+1, tpcCA0 15, Att 1, Fer 1d10 (arma), TS
G4, Mor 10, PX 215]. Sono armati con armi a due
mani o in asta e indossano delle pelli conciate.
Ognuno possiede 1d6x100 mo.
4 Orco cacciatore (1) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 5,
DV 8, tpcCA0 12, Att 2, Fer 1d10/1d10 (armi), TS
G8, Mor 10, PX 1.060]. Sorprende i PG con 1-4 su
1d6. Combatte con una scimitarra orchesca in ogni
mano e può attaccare due volte per round senza
penalità al tpc. Possiede gemme per 1d6x100 mo.
5 Basilisco (1) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 4, DV 6+1,
tpcCA0 13, Att 1, Fer 1d10 + pietrificazione
(morso), TS G6, Mor 9, PX 570]. Qualsiasi creatura
vivente che viene morsa o lo guarda negli occhi deve
riuscire in un tiro salvezza contro pietrificazione
oppure diventa di pietra. L’unico modo in cui un
personaggio può evitare di incrociare lo sguardo della
creatura mentre la affronta è scrutare altrove (-4 al
tpc) o tenerla d’occhio attraverso uno specchio (-2 al
tpc). Il basilisco non è immune al proprio sguardo,
quindi, se gli viene presentato all’improvviso uno
specchio, c’è un 35% di probabilità che il mostro
veda bene la sua immagine e debba fare un tiro
salvezza contro pietrificazione per non diventare di
pietra.

16
Zombi ju-ju (4) [All NM, Mov 27 m (9 m), CA 6, DV 3+12,
pf 27, 26, 24, 23, tpcCA0 14, Att 1, Fer 3d4 (pugno), TS
G6, Mor 12, PX 135].
Sono più veloci e abili dei normali zombi, quindi tirano
normalmente per l’iniziativa e colpiscono come mostri da 6
DV. La loro agilità gli permette di scalare pareti come un
ladro (92% di probabilità di successo). Possono essere feriti
solo dalle armi magiche e dagli incantesimi.
Indipendentemente dal bonus, soltanto quelle da taglio
infliggono il normale danno, mentre le armi da punta o
contundenti causano solo la metà delle ferite. Come tutti i
non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca mostri,
ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro 1d8
ferite. In più, sono immuni all’elettricità e all’incantesimo
dardo incantato, e dimezzano automaticamente le ferite da
fuoco. Gli zombi ju-ju sono considerati come se fossero
creature da 6 DV sulla tabella “Scacciare i non morti”,
anche se la quantità di mostri scacciati viene determinata
normalmente (3 DV per zombi).
Se gli avventurieri riescono a sconfiggere questi nemici in
putrefazione, trovano un vasetto di unguento rinvigorente
nel mucchio di spazzatura.
33. Questa stanza è riccamente arredata con arazzi e
tappeti di lusso, un grande letto a baldacchino e molti
candelabri che la illuminano a giorno. Sopra alcuni cuscini è
distesa una splendida giovane che indossa soltanto un
perizoma e un velo blu che le copre il viso. La ragazza, con
una voce suadente, invita i personaggi a entrare e tenerle un
po’ di compagnia.
La creatura è un’empusa (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa). Una prova di Saggezza con una
penalità di -2 (o normale per i PG femminili, che non sono
distratti dalle prosperose nudità) permette all’osservatore di
notare che c’è qualcosa di strano nella donna, cioè i suoi
occhi iniettati di sangue. L’essere attacca, rivelando il suo
aspetto reale, quando pensa di poter sorprendere il gruppo
o se il suo travestimento viene scoperto.
Empusa (1) [All CM, Mov 54 m (18 m), CA 4, DV 8, pf 39,
tpcCA0 10, Att 3, Fer 1d6/1d6 (artigli), 2d8 (morso), TS
G8, Mor 8, PX 1.560].
La grande rapidità le conferisce un bonus di +1 all’iniziativa.
Pur non essendo un non morto, è immune al veleno, alla
paralisi e agli incantesimi charme, sonno, blocca persona e
blocca mostri, e dimezza automaticamente le ferite da fuoco.
Ha le seguenti abilità magiche – utilizzabili una a round e
che funzionano al livello di classe minimo richiesto per
lanciare l’incantesimo analogo o a un livello pari ai DV del
mostro, scegliendo il più alto tra i due – che può usare una
volta al giorno per ciascuna: mani brucianti, palla di fuoco e
produrre fiamma. Quando muore, avvampa in una
fiammata che infligge 8 ferite da fuoco a tutti quelli entro
1,5 m e incendia i materiali infiammabili.
17
Nascosto nell’imbottitura di uno dei cuscini c’è il tesoro della
creatura, consistente in una parure di magnifici gioielli
(collana, orecchini, anelli, ecc.) del valore totale di 640 mo.
34. Questa cupa stanza è una camera delle torture. Ci sono
molti attrezzi – vergini di ferro, rastrelliere, torchia pollici,
coltelli, sedie chiodate e via dicendo (il master può prendere
spunto dalla tabella a p. 150 del manuale di Labyrinth Lord
Edizione Avanzata™). Fortunatamente, sono in disuso da
molto tempo. I duergar li usavano per interrogare i
prigionieri, ma ora la sala è completamente abbandonata.
Nel terzo round in cui i PG sono qui dentro, gli oggetti nella
stanza iniziano a muoversi e si scagliano contro i
personaggi. Un poltergeist (vedi la sezione nuovi mostri per
la descrizione completa) invisibile attacca gli intrusi! È lo
spirito vendicativo di una delle molte vittime torturate a
morte qui ed è determinato a infliggere un castigo a qualsiasi
essere vivente che osa violare il suo rifugio. Il non morto si
accanisce particolarmente contro i nani.
Poltergeist (1) [All CM, Mov 18 m (6 m), CA -1, DV 12, pf
48, tpcCA0 10, Att 6 o 2, Fer vedi sotto (oggetti) o 1d4 +
invecchiamento/1d4 + invecchiamento (tentacoli), TS G12,
Mor 12, PX 3.600].
Un poltergeist può attaccare in diversi modi. Quello più
comune è lanciando degli oggetti, che vengono scagliati dai
suoi tentacoli invisibili. Il mostro può tirare fino a sei oggetti
per round, causando un danno variabile a seconda della
dimensione del proiettile (1d6 per oggetti piccoli, 2d6 per
quelli medi e 3d6 per quelli pesanti). Può usare questo
attacco anche mentre resta incorporeo e invisibile, e
solitamente i colpi vengono diretti contro il maggior numero
possibile di bersagli differenti. In alternativa, se si manifesta
sul Piano materiale il poltergeist può attaccare afferrando le
vittime entro 3 m con i suoi tentacoli. In questo caso, può
sferrare solo due attacchi per round. Per ogni colpo andato
a segno, la vittima subisce 1d4 ferite e deve effettuare un
tiro salvezza contro incantesimi oppure invecchia
immediatamente di 10 anni. Quando si manifesta sul Piano
materiale (o se qualcuno è in grado di vederlo mentre è
invisibile), il poltergeist è talmente terrificante da far
invecchiare di 10 anni chiunque lo incontra e farlo fuggire
per 2d6 round sotto l’effetto di paura arcana, a meno che la
vittima non riesca in un tiro salvezza contro incantesimi. Sul
Piano materiale è invulnerabile alle armi normali e a tutti gli
incantesimi, tranne che a quelli specifici contro il male.
Come tutti i non morti, è immune al veleno, alla paralisi e
agli incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca
mostri, ma è vulnerabile all’acqua sacra che gli infligge 1d8
ferite. Inoltre, quando viene scacciato (come se fosse un non
morto “Speciale”), può ignorare le conseguenze se riesce in
un tiro salvezza contro morte (che va ripetuto a ogni
tentativo di scacciare effettuato con successo).
Se il gruppo riesce a sconfiggere il poltergeist, questi
svanisce con un grido agghiacciante, ma si riforma nel giro
di 1d6+6 ore. Può essere eliminato definitivamente soltanto
purificando la stanza, dopo averlo ridotto a 0 pf, con
dispersione del male o esorcismo.
35. Questo stanzone è completamente vuoto, eccetto per
un accampamento improvvisato nell’angolo nord-est. Un
sacco a pelo è aperto vicino a un piccolo falò e c’è uno
zaino lercio poggiato al muro. Un uomo alto, con lunghi
capelli grigi e vestito di stracci, è seduto accanto al fuoco.
Dà il benvenuto ai personaggi, si presenta come Garoux e li
invita a unirsi a lui per un pasto veloce, composto
principalmente di gallette da marinaio rancide e infestate di
vermi, più alcuni disgustosi ratti delle caverne.
Se gli vengono fatte domande, spiega di essersi avventurato
nel complesso più di tre mesi fa in cerca di ricchezza e
gloria, ma ha perduto tutte le armi e l’armatura dopo essere
caduto in una trappola e adesso è disarmato e praticamente
indifeso. Spaventato dalle creature che avrebbe potuto
incontrare sulla via del ritorno verso la superficie e non
osando affrontarle senza essere adeguatamente
equipaggiato, ha deciso di stabilirsi qui. Ma ora le provviste
stanno finendo e per poter sopravvivere è costretto a
mangiare cose davvero ripugnanti.
Chiede ai PG di potersi unire a loro. Dice che preferisce
morire esplorando il labirinto piuttosto che di fame. Se gli
viene concesso, alla prima occasione cerca di rubare
qualcosa di valore e fuggire, oppure attacca se la sua vera
identità viene scoperta ed è messo alle strette. Garoux è in
realtà un lupo mannaro. È malvagio e crudele, e se possibile
tenta di uccidere tutti i personaggi per poi divorarli e
impossessarsi dei loro averi. Se lo ritiene efficace, può
persino assalire gli avventurieri mentre sono impegnati in
battaglia contro altri avversari. Fino ad allora, cerca di
rendersi utile senza prendere troppi rischi e mettere in
pericolo la propria vita. Mente in continuazione e finge di
essere un povero diavolo in difficoltà.
18
Lupo mannaro (1) [All CM, Mov 54 m (18 m), CA 5 (9), DV
5, pf 25, tpcCA0 15, Att 1, Fer 2d4 (morso), TS G4, Mor
8, PX 190].
Quando è in forma animale, è immune a tutti gli attacchi
delle armi normali, ma può essere ferito dagli incantesimi,
dall’argento e dalle armi magiche. Se viene a contatto con la
luparia (o un’altra erba anti-licantropo specifica), deve
riuscire in un tiro salvezza contro veleno o fugge via
disgustato. Per ulteriori informazioni sul morbo della
licantropia, vedere p. 81 del manuale di Labyrinth Lord™.
La porta al centro della parete nord è chiusa e la chiave è
andata perduta da tempo. Deve essere scassinata o
abbattuta per poter accedere al corridoio dietro di essa.
36. Questa piccola stanza quadrata ha tre porte, tutte non
bloccate. Quella a nord è protetta da una trappola (normali
probabilità di scoprirla e rimuoverla) e, se viene aperta senza
disinnescarla, una salva di dardi è sparata contro tutti i PG
presenti nella camera (1d4 proiettili per ogni singolo
bersaglio). Ognuno colpisce come un guerriero del 3° livello
(tpcCA0 18) e infligge 1d6 ferite.
Per il resto la sala è vuota, se si eccettuano un tavolino
quadrato nel mezzo, alcuni sgabelli rotti e un barile
rovesciato in un angolo. C’è anche uno scaffale pieno di
boccali di terracotta e piatti di peltro, tutti in pessime
condizioni. L’arredamento è coperto di ragnatele, che si
estendono come macabri festoni da un lato all’altro della
camera.
Nonostante l’ambiente sia tetro, non ci sono mostri o
pericoli in agguato, tranne il trabocchetto descritto in
precedenza.
37. Questa stanza era un magazzino, ma ora è quasi vuota.
Dei beni un tempo stipati qui dentro restano alcune casse
rotte, botti sfasciate e sacchi ricoperti di muffa. Incatenati
alla parete nord ci sono i cadaveri di sei orchetti, ridotti a
poco più che mucchi d’ossa. Probabilmente erano
prigionieri di guerra abbandonati a morire di inedia dai
duergar, quando si sono ritirati.
Nell’angolo sud-ovest c’è un grande gong di bronzo, un
tempo utilizzato dai nani grigi come allarme. Se i PG lo
suonano, gli scheletri degli orchetti si animano e attaccano,
brandendo le catene arrugginite a mo’ di fruste dopo averle
strappate dal muro.
Scheletri (6) [All CM, Mov 18 m (6 m), CA 2, DV 1, pf 8, 7,
5, 4, 3, 3, tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d6 (catena), TS G1, Mor
12, PX 13].
Le armi taglienti e perforanti gli infliggono solo metà ferite,
poiché le punte e le lame tendono a scivolare negli spazi
vuoti tra le ossa. Essendo non morti, sono immuni al veleno,
alla paralisi e agli incantesimi charme, sonno, blocca
persona e blocca mostri, ma sono vulnerabili all’acqua sacra,
che infligge loro 1d8 ferite.
Uno degli scheletri ha una benda sull’occhio destro. Sotto è
nascosto un piccolo smeraldo (35 mo). Non c’è nient’altro di
interessante in questo locale.
38. Questa grande stanza era una fucina in cui esperti
artigiani duergar lavoravano per creare meravigliose
armature, armi e artefatti. Restano soltanto pochi attrezzi
abbandonati, perché i nani grigi hanno completamente
smantellato la forgia prima di abbandonare il livello, per
impedire che altri se ne servissero.
Ci sono alcune incudini molto usurate, martelli e mantici
rotti, e delle barre di ferro. Tutte le pareti mostrano i segni
di bruciature dovute all’intenso calore, ma non ci sono danni
strutturali gravi.
La porta segreta è protetta da una trappola e il primo PG
che la apre senza prima rimuoverla viene colpito da una
caduta di massi e deve effettuare con successo un tiro
salvezza contro pietrificazione o subisce 2d6 ferite.
Nella camera vivono tre trogloditi. Il loro fetore copre
qualsiasi altro odore in questa zona del complesso. Non
sono necessariamente ostili verso il gruppo, ma reagiscono
di conseguenza se minacciati o attaccati. Se vengono
avvicinati in modo amichevole, consentono ai personaggi di
esplorare la fucina – non sono al corrente del passaggio
segreto né della trappola che lo protegge.
Trogloditi (3) [All CM, Mov 36 m (12 m), CA 5, DV 2, pf
11, 10, 9, tpcCA0 18, Att 3, Fer 1d4/1d4 (artigli), 1d4
(morso), TS G2, Mor 9, PX 38].
I loro corpi sono ricoperti da ghiandole cutanee, che
secernono una sostanza oleosa e fetida sulla loro pelle a
scaglie. I personaggi che si avvicinano a un troglodita
devono riuscire in un tiro salvezza contro veleno o subiscono
una penalità di -2 al tpc a causa del lezzo orribile e
nauseante.
I mostri hanno un tesoro complessivo di 320 mo e due
gemme di quarzo (25 mo l’una). Possiedono anche una
pozione della guarigione e una gemma della luminosità (con
5 cariche rimaste).
39. Un grosso orco e la sua fidanzata elfa hanno scelto
questa stanza come residenza. La strana coppia non è ostile
verso i PG, ma si difende se viene attaccata. I due
potrebbero persino aiutare il gruppo fornendo qualche
informazione su questo livello del complesso, in cambio di
una ricompensa adeguata. Ciò che sanno è a discrezione del
master, ma non conoscono la via per scendere al livello
successivo degli Abissi.
Ulg’rurf il trippone (orco) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 5,
DV 4+1, pf 23, tpcCA0 15, Att 1, Fer 1d10 (berdica), TS
G4, Mor 10, PX 215].
Equipaggiamento: berdica (arma in asta simile a una grande
ascia da battaglia con manico di circa 1,5 m e lama di scure
a mezzaluna, la cui estremità inferiore va ad agganciarsi al
manico), balestra pesante con 15 quadrelli, altri oggetti a
discrezione del master, possiede 1.300 mo in monete e
gemme.
19
Linguaggi: orchesco, comune (molto accentato).
Abilità secondaria: mangiatore professionista.
Personalità: rude, chiassoso, affamato.
Samya Voss (elfa maga del 2° livello) [All CN, Mov 36 m
(12 m), CA 7, DV 2d4, pf 5, tpcCA0 19 (17 a distanza), Att
1, Fer arma o incantesimo, TS M2, Mor 7, PX 29, For 9,
Int 14, Sag 12, Des 16, Cos 10, Car 17].
Incantesimi dei maghi (2): 1° livello: charme su persone,
sonno.
Equipaggiamento: pugnale, pugnale d’argento, 5 dardi, libro
di magia (1° livello: charme su persone, dardo incantato,
disco fluttuante, fascino, individuazione della magia, lettura
della magia, luce, scudo, sonno), anello accumulatore di
incantesimi (dardo incantato (x2), disco fluttuante, fascino,
luce, scudo), altri oggetti a discrezione del master, possiede
680 mo in monete e gemme.
Linguaggi: comune, allineamento, elfico, gnoll, hobgoblin,
orchesco, troll.
Abilità secondaria: spogliarellista.
Personalità: vivace, passionale, provocante.
40. Il pavimento di questa grande stanza è completamente
coperto da uno spesso strato di armature rotte, armi
arrugginite, elmi ammaccati, scudi spaccati, ossa, teschi e
via dicendo. È abbastanza ovvio che qui è stata combattuta
una grande battaglia e una ricerca più approfondita rivela
che gli scheletri sono quelli di nani grigi e orchetti.
Non c’è niente di utilizzabile, ma esaminare i resti per terra
richiede 1d4+2 turni, dato che in alcuni punti il mucchio è
alto anche 5 cm! Tuttavia, nel terzo turno che i PG
trascorrono nella camera, tre ombre spettrali emergono
dalle ossa che si trovano nell’angolo più buio per attaccare
gli intrusi.
Ombre spettrali (3) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 7, DV
2+2, pf 14, 12, 11, tpcCA0 17, Att 1, Fer 1d4 + vedi
sotto (tocco), TS G2, Mor 12, PX 83].
Nella penombra, sorprendono gli avversari con 1-5 su 1d6.
Il loro tocco, oltre a causare 1d4 ferite, fa perdere alla
vittima anche 1 punto di Forza per 8 ore. Possono essere
colpite solo da armi magiche e sono immuni al veleno, alla
paralisi e agli incantesimi charme, sonno, blocca persona e
blocca mostri, ma non sono creature non morte, quindi non
possono venire scacciate dai chierici.
Se la Forza di un personaggio viene ridotta a 0, questi si
trasforma subito in un’ombra spettrale, condannata a
rimanere per sempre in questa stanza e attaccare qualsiasi
intruso, compresi i suoi ex-compagni.
41. La porta di questa stanza è molto difficile da forzare e
impone una penalità di -1 al tiro per aprire porte o del -15%
all’abilità scassinare serrature. All’interno della camera non
c’è niente di interessante, i nani grigi hanno portato con
loro tutto quello che si trovava qui dentro quando se ne sono
andati ai livelli inferiori del complesso. I PG possono usare
la sala come campo base per riposare e curarsi, perché i
mostri erranti non ci vengono mai – a meno che il master
non decida altrimenti.
42. Per proteggere l’ingresso ai livelli inferiori del labirinto, i
nani grigi mantengono una piccola guarnigione in questa
grande stanza (la più ampia di questo piano), che serve
anche come avamposto, perché occupa una posizione
chiave ed è ben difendibile.
La camerata, che può ospitare fino a 16 guerrieri, è al
momento interamente occupata da un signore della guerra
duergar, un mago, due ufficiali e 12 soldati – che vengono
magicamente avvertiti quando qualcuno entra nel Terzo
Livello e di conseguenza si preparano alla battaglia, senza
lasciare la posizione per nessun motivo. Il master può
divertirsi molto a contrapporre questi armati ai PG, se usa la
testa – non è la solita orda di mostri grossi e senza cervello,
ma un reggimento ben addestrato, disciplinato e
determinato di combattenti professionisti, impavidi e risoluti,
comandati da un abile capitano e coadiuvati da un mago
addestrato nell’arte della magia offensiva, e tutti sono pronti
a morire per il bene della loro razza.
L’ambiente è scarsamente arredato con i mobili essenziali
per una caserma: alcune file di giacigli, due lunghi tavoli, dei
bracieri e grandi rastrelliere per le armi. Una semplice
cucina – un forno, alcune botti d’acqua potabile, delle casse
di cibo conservato (sufficiente a sostenere l’intera
guarnigione per molte settimane) – si trova nell’angolo nord-
ovest. Ovviamente non possono mancare dei barilotti di
birra rossa e di un liquore molto forte.
Nascosto sotto ogni giaciglio c’è il baule personale del
soldato che lo occupa. Contiene qualche vestito, effetti
personali e 1d6x10 mo.
Rolfgar Pugnodipietra (duergar guerriero dell’8° livello) [All
CM, Mov 18 m (6 m), CA 0, DV 8d10+16, pf 52, tpcCA0
14 (12 in mischia), Att 1, Fer arma +2, TS G8, Mor 12, PX
1.060, For 16, Int 11, Sag 12, Des 10, Cos 17, Car 13].
Equipaggiamento: corazza di piastre +2, scudo, ascia da
battaglia +2, balestra pesante con 10 quadrelli, pozione
della guarigione migliorata, pietra magica viola pallido (può
assorbire 21 livelli di incantesimi), collana d’oro (1.200 mo).
Ulli Cuordiferro (duergar mago del 6° livello) [All CM, Mov
18 m (6 m), CA 9, DV 6d4+6, pf 23, tpcCA0 18, Att 1,
Fer arma o incantesimo, TS M6, Mor 10, PX 820, For 10,
Int 16, Sag 11, Des 10, Cos 13, Car 12].
Incantesimi dei maghi (2/2/2): 1° livello: dardo incantato,
scudo; 2° livello: immagini speculari, soffio infuocato; 3°
livello: bagno di sangue, velocità.
Equipaggiamento: pugnale, bastone del potere (20 cariche),
libro di magia (1° livello: dardo incantato, identificare oggetti
magici, individuazione della magia, lettura della magia, luce,
mani brucianti, manipolare il fuoco, protezione dal male,
saltare, scudo, sonno, stretta folgorante, 2° livello: forza,
globo oscuro, immagini speculari, nube maleodorante,
pirotecnica, raggio dell’indebolimento, ragnatela, soffio
infuocato*, spaventare, 3° livello: bagno di sangue*, blocca
persone, fulmine magico, palla di fuoco, protezione dalle
armi da lancio, rune esplosive, velocità) protetto da rune
esplosive. (Nota: vedi la sezione nuovi incantesimi per la
descrizione completa delle magie indicate con un *.)
20
Ufficiali (2) (duergar guerrieri del 4° livello) [All CM, Mov 27
m (9 m), CA 2, DV 4d10, pf 33, 28, tpcCA0 17, Att 1, Fer
arma, TS G4, Mor 12, PX 135].
Equipaggiamento: corazza di piastre, scudo, ascia da
battaglia, mazza, balestra pesante con 10 quadrelli, 200 mo
in monete e gemme.
Soldati (12) (duergar guerrieri del 2° livello) [All CM, Mov 27
m (9 m), CA 2, DV 2d10, pf 14, tpcCA0 19, Att 1, Fer
arma, TS G2, Mor 12, PX 29].
Equipaggiamento: corazza di piastre, scudo, ascia da
battaglia, mazza, balestra pesante con 10 quadrelli, 50 mo
in monete e gemme.
I duergar hanno l’infravisione fino a 35 m, sono molto
silenziosi e prendono di sorpresa l’avversario con 1-3 su
1d6, e sono del tutto immuni a paralisi e veleni.
Il master deve ricordare che gli ufficiali e i soldati sono fedeli
al comandante e pronti a morire per portare a termine la
propria missione. Questa piccola truppa ha l’ordine di
fermare tutti gli intrusi e impedire loro di raggiungere il
passaggio che conduce ai piani inferiori del complesso. I
duergar combattono fino alle estreme conseguenze piuttosto
che disobbedire.
Tutti i militari sanno che le porte delle aree 44 e 45 hanno
bisogno di una chiave speciale per essere aperte, ma non
rivelano ai personaggi questo dettaglio né dove si trovano le
chiavi, nemmeno se minacciati o sottoposti a tortura.
Pugnodipietra, il comandante, ha appesa al collo sotto
l’armatura magica una piccola chiave di bronzo. È l’unica in
grado di aprire la porta dell’area 44 e consentire l’accesso a
quella stanza, a meno che i PG non scoprano i passaggi
segreti.
43. La sola porta di questa stanza è protetta da un
incantesimo e può essere aperta solo con la magia.
La sala è completamente dipinta di colore argento, brillante
e pacchiano. È soltanto vernice, non vero metallo, perciò
non ha alcun valore. Dalla parte opposta rispetto
all’ingresso c’è una creatura apparentemente addormentata,
alquanto grottesca, dietro la quale si intravede un’armatura
di cuoio con decorazioni argentate.
L’essere somiglia a un rospo mostruoso alto 2,5 m, eccetto
che per le braccia umanoidi e i grossi denti. È un demone
hezrou, evocato dai duergar per sorvegliare la corazza
magica. È possibile entrare nella stanza senza fare alcun
rumore effettuando due prove di Destrezza consecutive con
una penalità di -4 Se anche una sola fallisce, il mostro si
sveglia e attacca immediatamente gli intrusi. Un ladro può
usare la sua abilità di muoversi silenziosamente con una
penalità del -20%, ma gli basta riuscire nel tiro una sola
volta.
Hezrou (1) [All CM, Mov 36 m (12 m), CA -2, DV 8, pf 37,
tpcCA0 12, Att 3, Fer 1d3/1d3 (artigli), 4d4 (morso), TS
G9, Mor 10, PX 3.100].
Come tutti i demoni di medio rango, possiede le seguenti
abilità: infravisione (30 m), ferite da freddo, da elettricità, da
fuoco e da gas dimezzate, telepatia (permette la
comprensione di tutti i linguaggi) e teletrasporto
infallibile. L’hezrou possiede inoltre le seguenti
abilità magiche utilizzabili a volontà:
individuazione dell’invisibilità, levitazione,
oscurità (entro 3 m), paura arcana, telecinesi
(fino a 135 kg). Inoltre può creare un portale
(25% di probabilità di successo) per richiamare
un altro hezrou. Tutte le abilità demoniache
simili agli incantesimi sono utilizzabili una a
round e funzionano al livello di classe minimo
richiesto per utilizzare l’incantesimo analogo o a
un livello pari ai DV del demone, scegliendo il
più alto tra i due.
Una volta che questo pericoloso nemico è stato
sconfitto, i personaggi possono reclamare il loro
meritato premio, l’armatura d’argento della
robustezza (vedi la sezione nuovi oggetti magici
per la descrizione completa).
44. Ci sono solamente due modi per entrare in
questa stanza. Quello più ovvio è la porta nella
parete ovest, che è sbarrata da un sortilegio e
non può essere aperta, nemmeno con la magia
o la forza bruta, senza la chiave di bronzo in possesso di
Pugnodipietra (vedi area 42). L’altro è attraverso il
passaggio segreto nel muro sud, che è protetto da una
trappola incantata. Il solo modo per disinnescarla è usare
dispersione della magia, altrimenti chiunque la attraversa
viene colpito da lentezza per i successivi 3 turni.
A prima vista questo trabocchetto non sembra troppo
pericoloso, ma potrebbe rivelarsi un intralcio mortale
perché, una volta entrati nella stanza, non è possibile
andarsene in alcun modo – tranne che con teletrasporto o
parola del ritorno – finché il guardiano all’interno non viene
ucciso. Non è una cosa facile, perché si tratta un’anchega
lunga circa 3 m. Il mostro resta in agguato in una galleria
1,5 m sotto la superficie finché le sue antenne non captano
l’arrivo di una preda: in quel momento emerge per attaccare
(ha le normali possibilità di sorprendere il gruppo).
Anchega (1) [All N, Mov 36 m (12 m), CA 3, DV 6, pf 28,
tpcCA0 12, Att 1, Fer 3d6+1d4 (morso), TS G6, Mor 9,
PX 820].
In aggiunta al danno da morso, ha una saliva acida che
causa 1d4 pf addizionali ogni round. Se ridotta a metà pf,
emette uno sputo caustico che infligge 6d4 ferite da acido
contro un singolo bersaglio (dimezzabili con tiro salvezza
contro soffio). Questo attacco consuma tutta la saliva del
mostro per 24 ore.
Una volta che la creatura è stata uccisa, i PG possono
esplorare liberamente la stanza. È nel disordine più assoluto,
piena di ossa, sporcizia, rifiuti e i disgustosi resti delle
precedenti vittime dell’anchega. Se il mostro viene
eviscerato, nel suo stomaco si scopre una piccola chiave
d’argento. È di fondamentale importanza perché senza di
21
essa è impossibile aprire la porta sbarrata
dell’area 45, che dà accesso al livello inferiore
del complesso.
In mezzo a questo caos è possibile trovare 120
mo sparse in giro e un martello da guerra +2,
lanciatore nanico.
45. La porta di accesso a questa stanza è
bloccata magicamente e non c’è modo di aprirla
o forzarla senza la chiave magica nascosta nello
stomaco dell’anchega dell’area 44.
La camera è completamente vuota. Tutte le
porte sono fatte di solida pietra e alcuni
magnifici mosaici che raffigurano vittorie militari
dei duergar – contro orchetti, goblin, troll, elfi e
persino draghi – decorano pavimento, soffitto e
pareti. Sembra di essere in un salone di
rappresentanza dove tutti i maggiori trionfi del
clan Ban sono stati immortalati nella pietra per
l’eternità.
Al centro della stanza ci sono alcuni golem di
piombo (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa) – uno per ogni membro
del gruppo – che sembrano guerrieri duergar in
armatura completa. Non possono essere
spostati o danneggiati in alcun modo finché non si animano,
cosa che accade quando un PG cerca di aprire la porta che
conduce alla scala per il Livello Quattro.
Golem di piombo (1 per PG) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 6,
DV 4, pf 24, tpcCA0 16, Att 1, Fer 1d8 (pugno), TS G2,
Mor 12, PX 245].
Sono immuni alle armi non magiche, agli incantesimi blocca
mostri, charme e sonno, agli effetti del veleno e dei gas.
Ogni volta che sono il bersaglio di un incantesimo, il master
deve tirare 1d10. Se ottiene un risultato uguale o superiore
al livello della magia, questa non ha alcun effetto sul golem.
Se esce un 10, l’incantesimo viene rimandato tale e quale
contro chi lo ha lanciato.
Questi guardiani proteggono l’entrata al livello inferiore degli
Abissi e attaccano chiunque cerca di passare oltre la stanza.
Una volta attivati, inseguono gli intrusi dappertutto. Non ci
sono tesori qui dentro e i golem vanno in mille pezzi una
volta ridotti a 0 pf.
h. Quando un personaggio calpesta la piastra a pressione,
attiva una trappola mortale. Le pareti crollano, causando
una cascata di magma rovente in tutti i quadretti adiacenti a
quelli dove si trova la massa lavica. Ogni PG colto da questa
pioggia incandescente deve fare un tiro salvezza contro
paralisi con una penalità di -3 per riuscire a raggiungere una
zona sicura. Il fallimento indica che subisce 3d4 ferite e il
suo equipaggiamento potrebbe essere danneggiato, a
discrezione del master.
I muri che racchiudono la lava sono molto caldi al tatto, un
indizio che può aiutare i PG a evitare questo trabocchetto. Il
meccanismo che lo attiva può essere scoperto e rimosso
normalmente. L’area ricoperta dal magma rimane
inaccessibile per 1d6 giorni a causa dell’estremo calore.
i. Quando un PG calpesta la piastra a pressione, attiva una
trappola identica a quella dell’area h, ma che colpisce una
zona più piccola.
j. La buca nascosta è profonda 9 m. Chi ci cade dentro
subisce 3d6 ferite. All’interno della fossa non c’è niente.
LIVELLO QUATTRO
Informazioni generali
Gli avventurieri entrano dal Livello Tre passando per le scale
indicate con L3 sulla mappa. L’unica uscita sono i gradini di
pietra che scendono al piano successivo, segnati con L5.
Mostri erranti
Ci sono alcuni mostri erranti in questo livello. Il master deve
effettuare un controllo ogni 6 turni che il gruppo trascorre
nel labirinto o se fa qualcosa che potrebbe attirare
l’attenzione, come gridare, provocare forti rumori, abbattere
porte e così via. Bisogna lanciare 1d6 – con un risultato di 1
avviene un incontro, che comincia a una distanza di 2d6x3
m. Per scoprire di quale creatura si tratta, si tira 1d6 sulla
tabella seguente. Si raccomanda di non usare più volte lo
stesso mostro errante se è possibile invece sceglierne uno
non ancora utilizzato.
1d6 Mostro errante
1 Teschi esplosivi (1d6+1) [All CM, Mov volo 72 m (24
m), CA -4, DV 1, tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d4 (getto
di fiamme), TS G1, Mor 12, PX 13]. Quando
vengono ridotti a 0 pf, esplodono duplicando gli
effetti di una palla di fuoco che causa 5d6 ferite.
Possono venire feriti anche dalle armi normali ma
non possono essere scacciati e, come tutti i non
morti, sono immuni al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca
mostri. Sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge
loro 1d8 ferite. (Vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa.)
2 Troll (2) [All CM, Mov 36 m (12 m), CA 4, DV 6+3,
tpcCA0 13, Att 3, Fer 1d6/1d6 (artigli), 1d10
(morso), TS G6, Mor 10, PX 600]. 3 round dopo
essere stati feriti, iniziano a rigenerare 3 pf a round,
tranne che i danni causati dal fuoco e dall’acido. Se
perdono un arto, questo cerca di strisciare verso il
corpo e il troll può riattaccarlo immediatamente,
tenendolo premuto sul moncherino. Grazie alla loro
capacità di rigenerazione, non possono essere
distrutti permanentemente senza il fuoco o l’acido.
Anche se vengono “uccisi” (ridotti a 0 pf), continuano
a rigenerarsi e possono rialzarsi dopo 2d6 round
(partendo dal minimo di 3 pf). Ognuno porta con sé
2d6x10 mo.
3 Pattuglia di orchi (1d6+2) [All CM, Mov 27 m (9 m),
CA 5, DV 4+1, tpcCA0 15, Att 1, Fer 1d10 (arma),
TS G4, Mor 10, PX 215]. Sono armati con armi due
mani o in asta e indossano delle pelli conciate.
Ognuno possiede 1d6x100 mo.
22
4 Ombre spettrali (1d6) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA
7, DV 2+2, tpcCA0 17, Att 1, Fer 1d4 + vedi sotto
(tocco), TS G2, Mor 12, PX 83]. Nella penombra,
sorprendono gli avversari con 1-5 su 1d6. Il loro
tocco, oltre a causare 1d4 ferite, fa perdere alla
vittima anche 1 punto di Forza per 8 ore. Possono
essere colpite solo da armi magiche e sono immuni al
veleno, alla paralisi e agli incantesimi charme, sonno,
blocca persona e blocca mostri, ma non sono
creature non morte, quindi non possono venire
scacciate dai chierici.
5 Basilisco (1) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 4, DV 6+1,
tpcCA0 13, Att 1, Fer 1d10 + pietrificazione
(morso), TS G6, Mor 9, PX 570]. Qualsiasi creatura
vivente che viene morsa o lo guarda negli occhi deve
riuscire in un tiro salvezza contro pietrificazione
oppure diventa di pietra. L’unico modo in cui un
personaggio può evitare di incrociare lo sguardo della
creatura mentre la affronta è scrutare altrove (-4 al
tpc) o tenerla d’occhio attraverso uno specchio (-2 al
tpc). Il basilisco non è immune al proprio sguardo,
quindi, se gli viene presentato all’improvviso uno
specchio, c’è un 35% di probabilità che il mostro
veda bene la sua immagine e debba fare un tiro
salvezza contro pietrificazione per non diventare di
pietra.
6 Scarabei ardenti (1d8) [All N, Mov 36 m (12 m), CA
4, DV 1+2, tpcCA0 18, Att 1, Fer 2d4 (morso), TS
G1, Mor 7, PX 15]. Le ghiandole, due sulla testa e
una sull’addome, emanano luce in un raggio di 3 m.
Se rimosse dal cadavere dello scarabeo, continuano a
splendere per 1d6 giorni.
Descrizione del labirinto
46. La porta nella parete ovest non è bloccata, mentre
quella sud è serrata da blocca porta. Quella nord è sbarrata
e protetta da un simbolo del dolore. Per il resto, la stanza è
vuota.
47. Questa stanza è accessibile solo attraverso una porta
segreta che può essere aperta premendo una piccola pietra
nell’angolo nord-ovest dell’area 46. Un tempo era un luogo
di culto dei nani grigi. Ha il pavimento di terra battuta e
l’intero soffitto è decorato con un affresco che rappresenta
un cielo stellato con delle costellazioni sconosciute.
Nel suolo sono conficcati quattro monoliti di granito, alti
circa 1,5 m, scolpiti per rappresentare dei duergar con testa
di animale. Partendo da nord-est e andando in senso orario,
sono un nano-gufo, un nano-cinghiale, un nano-orso e un
nano-cervo. L’ambiente, se esaminato con mezzi
appropriati, irradia potenti emanazioni incantate.
Al centro del locale, circondato dalle statue, c’è un altare
scavato in un unico blocco di quarzo affumicato, di colore
nero con molte sfumature marroni e grigie. In ogni angolo è
incastonata una pietra preziosa: un turchese,
un’acquamarina, un’onice e uno zircone (ciascuna vale
1d6x1.000 mo). Queste gemme sono necessarie per
attivare i pilastri nell’area 48 e occorre 1 round per estrarne
una dall’altare. Sopra il piano di quarzo ci sono due bottiglie
di vetro blu a forma di testa di drago, chiuse da turaccioli.
Quella di destra è una pozione dell’invisibilità, l’altra è un
antidoto magico (vedi la sezione nuovi oggetti magici per la
descrizione completa).
Entrambe le pozioni possono essere prese senza
conseguenze, ma rubare le gemme è più pericoloso. Non
appena un PG tenta di prenderne una, tutte e quattro le
cariatidi (vedi la sezione nuovi mostri per la descrizione
completa) si animano e attaccano i ladri.
Cariatidi (4) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 5, DV 5, pf 26,
22, 21, 15, tpcCA0 15, Att 1, Fer 2d4 (pugno), TS G3,
Mor 12, PX 500].
La natura magica delle cariatidi conferisce loro un bonus di
+4 a tutti i tiri salvezza. Inoltre dimezzano il danno subito
dalle armi non magiche e c’è il 25% di probabilità (ridotta
del 5% per ogni +1 di bonus) che le armi che colpiscono
questi mostri si spezzino. Sono anche immuni agli
incantesimi blocca mostri, charme e sonno, agli effetti del
veleno e dei gas. Gli incantesimi pietra in carne, pietra in
fango e scolpire la pietra distruggono all’istante una
cariatide, se fallisce il tiro salvezza.
Ognuna di queste cariatidi ha anche un potere speciale:
- Il nano-gufo è in grado di lanciare incantesimi come un
mago del 4° livello (2/2): 1° livello: dardo incantato,
stretta folgorante; 2° livello: immagini speculari, raggio
dell’indebolimento.
- Il nano-cinghiale, con un tpc naturale di 17 o più,
danneggia permanentemente l’armatura o lo scudo del
bersaglio riducendone di un punto la protezione.
- Il nano-orso emana paura arcana in un raggio di 9 m.
- Il nano-cervo, con un tpc naturale di 17 o più, infligge
2d8 ferite addizionali alla vittima.
Quando tutte e quattro le cariatidi vengono distrutte, il
soffitto della stanza inizia a crollare. I PG hanno 6 round per
lasciare il santuario, altrimenti restano schiacciati dai detriti e
muoiono orribilmente.
48. La porta sud è sia chiusa a chiave che protetta da una
trappola magica. Basta sfiorarne la superficie per restare
immobilizzati per 1d6 turni, a meno di non riuscire in un
tiro salvezza contro paralisi. Un semplice dispersione della
magia è sufficiente a rimuovere definitivamente questo
pericoloso effetto. Un secondo trabocchetto incantato si
attiva quando il primo PG entra nella stanza e lancia
lentezza sull’intero gruppo, tranne coloro che si trovano a
più di 72 m di distanza da questo punto. L’effetto funziona
in una sola occasione, quando si oltrepassa la soglia per la
prima volta in una delle due direzioni.
Nel salone ci sono quattro colonne di marmo bianco. Non
c’è nient’altro di interessante. Una semplice esplorazione
rivela che in ogni pilastro, rivolto proprio verso l’angolo più
vicino, c’è un piccolo foro, esattamente della misura di una
delle gemme che decorano l’altare dell’area 47. Quando
tutte e quattro le pietre vengono messe al loro posto, un
piccolo scomparto segreto si apre in ognuna delle colonne,
vicino alla base. In queste nicchie ci sono rispettivamente
una borsa di cuoio con 1d6x100 mo, un sacco di tela con
23
2d6x1.000 ma, una cesta di paglia con 3d6x1.000 mr e un
panno di velluto con 1d6 gemme (1d6x100 mo ognuna).
Non c’è altro modo, se non usando le gemme dell’altare, di
individuare e aprire questi compartimenti nascosti.
49. Entrambe le porte sono chiuse a chiave, quella nord è
anche protetta da una trappola (vedi area 48 per i dettagli).
Questa è una biblioteca, piena di scaffali stracolmi di libri e
pergamene, ma uno strato di ragnatele appiccicose ricopre
ogni cosa, incluso un tavolino rotondo in mezzo alla sala,
circondato da alcuni bassi sgabelli a tre gambe.
Entrare nella stanza, o anche semplicemente disturbare le
ragnatele, mette in allarme e disturba gli attuali occupanti,
quattro mostruose vedove nere giganti che si nascondono in
un buco nel muro celato dietro le librerie.
Vedove nere giganti (4) [All N, Mov 18 m (6 m) o ragnatela
36 m (12 m), CA 6, DV 3, pf 16, 15, 13, 11, tpcCA0 17,
Att 1, Fer 2d6 + veleno (morso), TS G2, Mor 8, PX 80].
La tela di questi ragni giganti, per chi ci finisce dentro, ha le
stesse proprietà dell’incantesimo ragnatela. Un personaggio
morso da una vedova nera gigante deve riuscire in un tiro
salvezza contro veleno o muore dopo un turno.
Se qualcuno dei PG decide di dare alle fiamme l’intera
stanza, o se ciò accade per sbaglio (per esempio come
conseguenza di una palla di fuoco oppure se una torcia cade
durante il combattimento), la biblioteca diventa velocemente
un vero inferno, uccidendo tutti in pochi secondi. Se i
personaggi non sono svelti a fuggire fanno una brutta fine,
divorati dalle fiamme che consumano i ragni giganti e
ovviamente anche tutti i volumi e gli altri documenti custoditi
qui dentro.
Sarebbe un vero peccato, perché tra i vari tomi c’è anche
una raccolta di incantesimi molto rari. Il master è invitato a
sfruttare questa opportunità per rendere disponibili ai
personaggi delle magie che ancora non conoscono oppure
nuovi sortilegi di sua creazione.
50. Le porte nord e ovest sono chiuse a chiave, ma non ci
sono trappole. La stanza ha un pavimento a mosaico con
disegni geometrici di marmo bianco, nero e grigio. Nel
complesso la decorazione è abbastanza complicata, ma non
ha nessun significato particolare. Infisse nei reggi torcia di
ferro alle pareti ci sono diverse fiaccole accese, perciò il
locale è ben illuminato, anche se un po’ fumoso.
È la tana di 15 morlocchi, un’avanguardia di esploratori di
un clan più numeroso che vive non lontano dall’ingresso
principale degli Abissi. I mostri sono intenti a perlustrare la
zona in cerca di un luogo adatto dove la loro tribù possa
trasferirsi.
Morlocco capo (1) [All CM, Mov 36 m (12 m), CA 8, DV 3,
pf 12, tpcCA0 17, Att 1, Fer 1d8 (spada), TS G1, Mor 9,
PX 50].
Morlocchi (14) [All CM, Mov 36 m (12 m), CA 8, DV 1, pf
8, 8, 7, 7, 6, 6, 6, 5, 5, 4, 3, 2, 1, 1, tpcCA0 19, Att 1,
Fer arma, TS G1, Mor 9, PX 5].
Equipaggiamento: ognuno è armato con una mezzalancia
(65% di probabilità), spada (30%) o pugnale (5%).
I morlocchi non sono necessariamente ostili nei confronti
degli avventurieri, ma non sono interessati a unirsi al gruppo
per esplorare ulteriormente, perché entro un paio di giorni
devono tornare alla loro tana. Comunque, a discrezione del
master, possono fornire ai PG alcune informazioni su questo
livello del labirinto, se non vengono maltrattati. Se attaccati,
cercano di fuggire ma combattono per difendersi in caso di
necessità.
Non ci sono tesori di sorta qui, eccetto per gli averi dei
morlocchi, ognuno dei quali possiede un numero di mo pari
ai suoi pf. Tuttavia i PG possono decidere di accamparsi
assieme agli umanoidi per recuperare le forze. In tal caso,
nessun mostro errante li disturba finché rimangono in questa
camera.
51. La stanza è completamente vuota, eccetto per la traccia
semicancellata di un pentacolo disegnato con del gesso
rosso nell’angolo nord-est. Sul pavimento è visibile della
cera sciolta di diversi colori, tutto ciò che rimane delle
candele usate durante le evocazioni officiate nella sala dai
nani grigi.
Deboli emanazioni magiche provengono dal simbolo arcano
e permeano l’intero locale, ma non c’è pericolo perché tutti
i sortilegi sono pressoché scomparsi molto tempo fa, dopo
l’abbandono della camera da parte degli occupanti originari.
Nascosto dietro una pietra mobile nella parete nord, in una
nicchia segreta, c’è un piccolo forziere d’ottone con la
serratura che nasconde un ago avvelenato. Chi tenta di
scassinarla senza prima rimuovere la trappola viene punto e
deve fare un tiro salvezza contro veleno o muore. Dentro lo
scrigno c’è un elmo della comprensione.
52. Questo stanzone è nel disordine più assoluto. Il
pavimento è crepato in molti punti e tutto ciò che rimane
dei mobili sono mucchi di frammenti e schegge quasi
irriconoscibili. Dappertutto ci sono segni di bruciatura,
dovuti a un’antica e potente esplosione. Le strinature sono
chiaramente visibili su pareti, soffitto e pavimento. La porta
sud è chiusa a chiave.
Questa era un’altra sala delle evocazioni, come l’area 51,
ma qualcosa è andato storto e un grande demone
fiammeggiante è stato convocato per errore. Nel corso della
battaglia che è seguita, si è immolato in una deflagrazione
infuocata che ha distrutto tutto e tutti nella camera.
Non c’è niente da scoprire, ma i quadretti di pavimento con
crepe sulla mappa sono piuttosto instabili e, ogni volta che
un PG li calpesta, deve fare una prova di Destrezza per
24
evitare che il terreno gli collassi sotto i piedi. La prova
subisce una penalità cumulativa di -1 ogni volta che
qualcuno attraversa lo stesso quadretto. Se fallisce, il
pavimento crolla e la vittima precipita in una buca profonda
1d6x3 m, subendo 1d6 ferite per ogni 3 m di caduta.
53. Il soffitto a volta di questa camera è alto 12 m al centro.
Nel mezzo della parete sud c’è un lussuoso trono, tra due
porte rivestite di tessuto dorato. Alcuni cadaveri di
avventurieri, in diversi stadi di decomposizione, sono sparsi
in giro. Se vengono esaminati, sembra che la causa della
morte sia lo schiacciamento di tutte le ossa, ridotte in
briciole. Non ci sono tesori sui corpi.
Tutti questi ex-esploratori dei sotterranei sono vittime del
trono, in realtà una trappola mortale che può venire
scoperta con una penalità del -20% alla normale probabilità,
ma non può essere disattivata. Quando un PG si mette
seduto, viene immediatamente scagliato in aria e colpisce
violentemente il soffitto, prima di ricadere a terra. Il primo
schianto gli causa 4d6 ferite, e altre 4d6 ne subisce
dall’impatto quando precipita sbattendo sul pavimento. Se
sopravvive, deve fare un tiro salvezza contro morte oppure è
comunque ridotto a 0 pf. A discrezione del master, c’è la
possibilità che l’equipaggiamento trasportato dalla vittima
subisca dei danni dagli impatti.
Nascosto in un compartimento segreto del trono c’è un
piccolo tesoro: 1d100 mo, 2d6x100 ma e 2d4 gemme del
valore di 1d6x100 mo l’una.
54. L’aria in questa stanza è viziata da un tanfo di cadaveri e
carne marcia, e leggermente più fredda rispetto al resto del
livello. Ci sono quattro zombi nel mezzo della camera,
pronti ad attaccare immediatamente qualsiasi creatura
vivente che mette piede qui dentro. Indossano brandelli di
abiti insanguinati e sono armati con dei falcioni magici, che
a ogni colpo andato a segno dimezzano per 1d4 turni il
punteggio di Forza della vittima, a meno che non riesca in
un tiro salvezza contro incantesimi. Se la For scende a 3 o
meno, il PG perde temporaneamente i sensi.
Zombi (4) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 8, DV 2, pf 13,
10, 8, 7, tpcCA0 18, Att 1, Fer 1d10 + speciale (falcione),
TS G1, Mor 12, PX 29].
Sono lenti e maldestri, quindi perdono sempre l’iniziativa.
Come tutti i non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi
e agli incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca
mostri, ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro
1d8 ferite.
I falcioni sono maledetti. Se vengono presi o anche solo
toccati da un PG dopo che gli zombi sono stati distrutti, egli
deve fare un tiro salvezza contro morte oppure schiatta
all’istante! La cosa si ripete ogni volta che una creatura
vivente prova a impadronirsi di queste armi funeste. Non ci
sono tesori nella stanza.
55. Questa sala è vuota. Il master può tirare per vedere se
compare un mostro errante, se lo ritiene opportuno.
56. Questa enorme stanza ha il soffitto alto più di 8 m ed è
illuminata da globi di luce persistente appesi alla volta, che
perdono ogni potere se vengono toccati o portati fuori da
qui.
Nella camera ci sono tre gorilla albini carnivori, che l’hanno
trasformata nella loro tana. I mobili sono sparsi dappertutto,
fatti a pezzi, fracassati e distrutti, con i segni evidenti lasciati
dagli artigli e dai morsi di queste spaventose creature. I
mostri famelici attaccano appena i PG mettono piede nella
stanza.
Gorilla albini (3) [All N, Mov 36 m (12 m), CA 6, DV 4, pf
24, 20, 12, tpcCA0 16, Att 2, Fer 1d4/1d4 (artigli), TS
G2, Mor 7, PX 80].
Dopo aver ucciso queste bestie sanguinarie, i personaggi
possono esplorare il locale. Ci sono i poveri resti delle
vittime divorate in precedenza, ma niente di davvero
interessante. Ossa spezzate o masticate, pezzi di cadavere in
putrefazione, teschi schiacciati e simili resti raccapriccianti
sono le sole cose che è possibile trovare. Le tre porte nella
parete nord sono tutte trappole (vedi la descrizione delle
aree l, m e n, più avanti).
57. I soli oggetti degni di nota in questa stanza, per il resto
vuota, sono due grandi scrigni di metallo vicino alle pareti
est e ovest. Sono identici, lunghi quasi 2 m, alti 90 cm e
profondi 1,5 m, e sono costruiti interamente in solido
acciaio, con un singolo buco della serratura sul davanti.
Sono chiusi e le chiavi ormai perdute da lungo tempo,
perciò l’unico modo per aprirli è scassinare la serratura.
Sono protetti da uno strabiliante incantesimo inventato da
un potente mago duergar del passato, che li rende
invulnerabili a qualsiasi forma di danno e di magia.
Entrambe le serrature nascondono delle trappole. Quella
dello scrigno a est fa precipitare un blocco di pietra di 15
cm di lato proprio sulla testa dello scassinatore. La vittima
subisce 4d6 ferite, dimezzabili con un tiro salvezza contro
paralisi, ma se il risultato del TS è un 1 naturale allora
rimane uccisa sul colpo! Dalla toppa del forziere a ovest
spunta un ago avvelenato che punge il malcapitato. È
necessario riuscire in un tiro salvezza contro veleno per
evitare di morire all’istante.
Ogni cassa contiene 1d4x10 mp, 2d6x100 mo, 3d8x100
ma, 1d6 gemme (valore 1d6x100 mo l’una) e un oggetto
magico – una pozione del controllo delle piante in quella est,
una pergamena protettiva contro i non morti nell’altra.
58. Questa piccola stanza quadrata, spoglia e squallida, è
completamente vuota eccetto per un umanoide alto 1,5 m,
gobbo e dall’aspetto patetico. È vestito di stracci e seduto
per terra, con una catena attorno al collo che lo assicura alla
parete est. Sembra catatonico e ignora qualsiasi tentativo di
comunicare con lui.
In realtà è una lemura, in agguato per sorprendere gli
esploratori del labirinto troppo incauti. Appena si presenta
l’occasione, sfodera da sotto le lacere vesti una spada +1,
mutilatrice e si getta come un invasato contro il gruppo
cercando di fare più danni possibile. Il collare che lo blocca
è un inganno e il mostro può sfilarselo senza sforzo. Questo
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infimo diavolo è determinato a uccidere tutti i nemici, per
salire di rango nelle gerarchie infernali, per questo ha Mor
12. Il suo diabolico padrone lo ha potenziato garantendogli
For 18 e gli effetti permanenti di velocità, scudo e
individuazione dell’invisibile (le statistiche includono già
queste modifiche).
Lemura (1) [All LM, Mov 18 m (6 m), CA 4 (2 contro gli
attacchi a distanza), DV 3, pf 24, tpcCA0 17 (13 in
mischia), Att 2, Fer 1d8+4/1d8+4 (spada magica), TS G3,
Mor 12, PX 95].
Rigenera 1 pf per round, è immune al veleno, alla paralisi e
agli incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca
mostri, e può essere ucciso definitivamente solo con mezzi
benedetti come l’acqua sacra.
L’unico tesoro presente nella stanza è la spada magica in
possesso del mostro.
59. Tutte le porte di questa stanza sono dipinte in una
brillante tinta color ottone. La camera è la tana di uno
stormo di corvi d’ottone (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa). Ce ne sono 1d6 per ogni membro
del gruppo di avventurieri.
Corvi d’ottone (1d6 per PG) [All N, Mov volo 108 m (36
m), CA 7, DV ¼, pf 2, tpcCA0 vedi sotto, Att 1, Fer 1d6
(piuma), TS UN, Mor 12, PX 6].
Questi mostri possono lanciare una piuma per round contro
un nemico entro 45 m, per un massimo di 12 attacchi
complessivi. Dopodiché, cadono desolatamente a terra e
muoiono in pochi attimi. I loro attacchi colpiscono il
bersaglio, indipendentemente dalla sua CA, se il master
ottiene un risultato di 5 o più con 1d20.
60. La porta orientale nasconde un ago avvelenato, che
punge il primo PG che aziona la maniglia senza prima
rimuovere la trappola. La vittima deve fare un tiro salvezza
contro veleno con una penalità di -1 o muore, ma anche se
ha successo subisce comunque 1d6 ferite.
La stanza è vuota e puzza di uova marce. È soltanto un
trucchetto magico e non ha alcuna conseguenza nefasta.
61. La porta nord è protetta da una trappola di fuoco che
causa 1d4+4 ferite. Nella stanza c’è una singola moneta
d’oro, con una testa maschile su un lato e una femminile
dall’altro. È un potente oggetto incantato. Ogni volta che
viene gettata in aria da qualcuno, lo trasforma in un
esponente del sesso opposto (cioè gli uomini diventano
donne, e viceversa). L’effetto può essere annullato con
scaccia maledizione lanciato da un personaggio di livello
superiore alla vittima oppure da un desiderio (o desiderio
limitato). La moneta funziona una sola volta per ogni
creatura, quindi se viene lanciata nuovamente dallo stesso
PG non ha alcuna ulteriore conseguenza né lo riporta al suo
sesso originale. In più, perde definitivamente le sue
proprietà magiche dopo essere stata utilizzata 1d4+1 volte.
62. Questa enorme stanza ha il pavimento di lastre di ferro,
avvitate su quello di pietra. Due grosse incudini si trovano
nel mezzo del locale. Da una spunta l’elsa di una spada,
mentre nell’altra c’è una fessura grande abbastanza per
inserire la lama di una spada o di un pugnale.
Entrambe le incudini sono magiche. Infilare una lama nella
fenditura della seconda la rende fragilissima (in pratica,
l’opposto di vetro come acciaio). L’effetto si ripete per un
numero indefinito di volte.
Estrarre la spada conficcata nell’altra incudine richiede una
prova di Forza con una penalità di -4. Il fallimento causa la
perdita temporanea di 1 punto di For finché il personaggio
non lascia la stanza. Solo allora i punti persi vengono
recuperati al ritmo di uno al turno. Ogni PG può fare quanti
tentativi desidera per tirare fuori la spada, ma se la sua For
scende a 3 o meno, sviene. Il primo personaggio che ha
successo nella prova di Forza riesce a liberare l’arma, una
spada +1, fiammeggiante.
63. La porta ovest è protetta da un glifo di interdizione
esplosivo che causa 8 ferite da elettricità a chiunque
oltrepassa la soglia. L’unico modo per evitare questo effetto
è lanciare dispersione della magia immediatamente prima di
attraversare l’uscio, ma ciò nega il danno solo per 1 round.
La stanza è piena di sculture di animali a grandezza naturale
e molto realistiche, tutte di pietra. Ce ne sono letteralmente
centinaia. Tra queste statue, scolpite con straordinaria abilità
dagli artigiani duergar, ci sono anche due letali vipere di
pietra (vedi la sezione nuovi mostri per la descrizione
completa), nei pressi dell’ingresso occidentale. Le creature
sorprendono con 1-2 su 1d6 chiunque passa loro vicino.
Vipere di pietra (2) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 6, DV 2,
pf 11, 8, tpcCA0 18, Att 1, Fer 1d4 + veleno (morso), TS
G1, Mor 7, PX 25].
Le vittime morsicate dalle vipere di pietra devono
immediatamente effettuare un tiro salvezza contro veleno e,
in caso di fallimento, vengono pietrificate all’istante. Grazie
alla loro grande velocità, vincono sempre l’iniziativa e
possono agire per prime in ogni round di combattimento.
Hanno un’innata paura delle fiamme: se vengono attaccate
con il fuoco il loro Mor scende a 5 e in ogni round devono
effettuare una prova di morale per vedere se scappano.
Ogni vipera che viene uccisa si trasforma per sempre in
pietra e i suoi occhi divengono delle gemme di colore verde
brillante del valore di 1d4x100 mo l’una, che possono
essere recuperate senza pericolo.
64. Al centro di questa piccola stanza quadrata c’è una
magnifica armatura completa, che impugna una corsesca.
La corazza è finemente cesellata con motivi dorati e ha un
elmo con la celata a forma di becco d’aquila e due ali sui
lati.
Questa strana sentinella è un’armatura guardiana (vedi la
sezione nuovi mostri per la descrizione completa), che
attacca chiunque entra nella stanza. Combatte finché non
viene ridotta a 0 pf e insegue gli intrusi per ucciderli tutti.
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Armatura guardiana (1) [All N, Mov 27 m (9 m), CA 3, DV
8, pf 48, tpcCA0 12, Att 1, Fer 1d10+2 (arma in asta), TS
G8, Mor 12, PX 1.560].
È immune alle armi non magiche, agli incantesimi blocca
mostri, charme e sonno, agli effetti del veleno e dei gas.
Non può essere scacciata, ma l’acqua sacra le infligge 1d8
ferite. Se ottiene un risultato naturale di 20 con il tpc,
l’avversario deve immediatamente effettuare un tiro salvezza
contro morte con una penalità pari alle ferite causate
dall’attacco per evitare di essere decapitato. Quando è
ridotta a 0 pf cade a terra in mille pezzi, che arrugginiscono
immediatamente, mentre la sua arma può essere recuperata
(anche se non è magica). Ciò che resta della forza vitale del
suo antico proprietario viene liberato e si manifesta
sottoforma di una malsana nebbiolina verdastra, che fluttua
scintillante in un raggio di 3 m attorno all’armatura per 1
round prima di svanire nel nulla. Tutti coloro che si trovano
all’interno di questa foschia devono effettuare un tiro
salvezza contro veleno oppure muoiono soffocati nel giro di
1d6 round, dopo una straziante agonia.
65. Entrambe le porte di questa stanza sono chiuse. Quella
a nord è di pietra, l’altra a sud è di ferro e nasconde una
trappola. Se viene aperta senza prima rimuoverla, tutti
coloro all’interno della camera vengono colpiti da minuscoli
dardi avvelenati, sparati attraverso piccoli buchi nel soffitto.
È quasi impossibile notarli e per riuscirci è necessario
cercare con successo porte segrete sulla volta. Ogni PG è
trafitto da 1d4-1 proiettili e subisce 1 ferita per ognuno.
Inoltre deve fare un tiro salvezza contro veleno con una
penalità pari al numero di dardi che l’hanno centrato, e in
caso di fallimento muore all’istante a causa della tossina
letale di cui sono intrisi.
A guardia della porta meridionale, uno per lato dell’ingresso,
ci sono due leoni di pietra di aspetto massiccio e squadrato.
In realtà sono shishi (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa), obbligati chissà come dai duergar a
sorvegliare l’accesso al livello successivo degli Abissi, e per
loro stessa natura determinati a farlo nel migliore dei modi.
Shishi (2) [All CB, Mov 63 m (21 m), CA -1, DV 11+1, pf
54, 35, tpcCA0 11, Att 3, Fer 2d4/2d4 (artigli), 2d8
(morso), TS G11, Mor 9, PX 2.000].
Possono viaggiare sia sul Piano etereo che in quello astrale,
usare invisibilità e assumere forma eterea (come l’omonimo
olio) a volontà. Il loro ruggito provoca paura arcana e hanno
visione del vero. Se affrontano avversari malvagi, godono di
un bonus di +1 al tpc e alle ferite inflitte. Inoltre, una volta al
giorno, possono creare un portale (20% di probabilità di
successo) per evocare altri 1-2 shishi.
k. Quando un PG cerca di aprire la porta finta alla fine del
corridoio, una trappola magica di dardo incantato gliene
scaglia contro 1d4. Il trabocchetto non può essere scoperto
o rimosso normalmente, ma soltanto con gli incantesimi, e
si attiva ogni volta che qualcuno tenta di spalancare l’uscio,
dietro il quale c’è soltanto un semplice muro di pietra.
l. La porta di ingresso è chiusa a chiave. Alla fine del LIVELLO CINQUE
passaggio ci sono alcune scimitarre, in numero pari a quello Informazioni generali
dei componenti del gruppo, appese alla pareti. Non appena Da questo piano i PG possono accedere a tre differenti livelli
qualcuno tocca una delle armi, o comunque trascorsi 1d6+1 – inclusa la famigerata e malefica Cappella Nera (descritta in
round, tutte le sciabole si animano magicamente e dettaglio nel Livello Sei), un luogo dove si officiavano
attaccano, fluttuando nell’aria in una danza mortale di finte, sacrifici agli Dèi Oscuri dei nani rinnegati e non certo adatto
parate e colpi. ai visitatori deboli o temerari, e la favolosa Tesoreria
Le armi hanno le stesse statistiche di una spada +1, lama Nascosta (Livello Sette) dove sono custodite ricchezze
danzante e combattono come guerrieri del 4° livello incommensurabili. Entrambe sono raggiungibili soltanto da
(tpcCA0 17 e 1d8 ferite, più il bonus magico). Le scimitarre questo piano. Altre due botole nel pavimento conducono
hanno CA 2 e per distruggerle occorre mettere a segno con invece al Livello Otto.
successo 1d4 colpi, indipendentemente dai pf che vengono
inflitti. In ogni caso, alla fine dell’8° round le armi smettono
di combattere, cadono al suolo e perdono ogni capacità
incantata.
Non c’è modo di scoprire o rimuovere questa trappola, ma
le deboli emanazioni magiche che provengono dall’intero
passaggio (non soltanto dalle scimitarre) possono mettere in
allarme i PG più perspicaci.

m. Incatenata alla parete di fondo del passaggio c’è una

ragazza elfa esanime, con indosso una tunica verde scuro
tutta stracciata che lascia scoperti i seni. Ha la testa reclinata
sul petto e i lunghi capelli biondi le coprono il viso. È
ricoperta di piccole ferite e molto emaciata, tanto che si
vedono chiaramente le costole e le ossa. Questa sfortunata
fanciulla è stata catturata molto tempo fa dai nani grigi,
imprigionata qui e abbandonata a morire di fame, e si è
trasformata in uno spirito gemente (vedi la sezione nuovi
mostri per la descrizione completa).

Finché non si cerca di aiutarla, non accade nulla. Se

qualcuno le solleva il capo, la donna rivela un lugubre
teschio invece di un grazioso viso elfico, e attacca ottenendo
automaticamente la sorpresa. Lo stesso avviene se i PG
ignorano la prigioniera e se ne vanno.

Spirito gemente (1) [All NM, Mov 45 m (15 m), CA 3, DV

5, pf 26, tpcCA0 15, Att 1, Fer 1d4 (lamento), TS G5, Mor
12, PX 350].

Il suo attacco principale è il lamento, che può essere usato

sia di notte che durante il giorno, una volta per round. Ogni
essere vivente entro 9 m dal mostro che emette il suo
gemito subisce automaticamente 1d4 ferite, a meno che
non si trovi in una zona dove il suono non può giungere (per
esempio dietro una parete o una porta chiusa). Come tutti i
non morti, è immune al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca mostri,
ma è vulnerabile all’acqua sacra, che gli infligge 1d8 ferite.
In più, può essere ferito solo dalle armi magiche o dagli
incantesimi.
n. Questo passaggio è completamente vuoto, ma chiunque
ci entra cade vittima – nel secondo round di permanenza –
di paura arcana, senza alcuna possibilità di tiro salvezza. È
una trappola incantata che non può essere scoperta o
rimossa normalmente, ma soltanto con dispersione della
magia. Gli effetti si manifestano ogni volta che qualcuno
mette piede nella nicchia.
Mostri erranti
Ci sono alcuni mostri erranti in questo livello. Si tratta di
pattuglie mandate dai duergar e altre creature che hanno
invaso i tunnel e ora vivono qui. Il master deve effettuare un
controllo ogni 6 turni che il gruppo trascorre nel labirinto o
se fa qualcosa che potrebbe attirare l’attenzione, come
gridare, provocare forti rumori, abbattere porte e così via.
Bisogna lanciare 1d6 – con un risultato di 1 avviene un
incontro, che comincia a una distanza di 2d6x3 m. Per
scoprire di quale creatura si tratta, si tira 1d6 sulla tabella
seguente. Si raccomanda di non usare più volte lo stesso
mostro errante se è possibile invece sceglierne uno non
ancora utilizzato.

27
1d6 Mostro errante
1 Teschi esplosivi (1d6+2) [All CM, Mov volo 72 m (24
m), CA -4, DV 1, tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d4 (getto
di fiamme), TS G1, Mor 12, PX 13]. Quando
vengono ridotti a 0 pf, esplodono duplicando gli
effetti di una palla di fuoco che causa 5d6 ferite.
Possono venire feriti anche dalle armi normali ma
non possono essere scacciati e, come tutti i non
morti, sono immuni al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca
mostri. Sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge
loro 1d8 ferite. (Vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa.)
2* I Martelli, una masnada di avventurosi goblin. Goblin
(3 per PG) [All CM, Mov 18 m (6 m), CA 6, DV 1-1,
tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d6 (martello da guerra), TS
UN, Mor 7, PX 5]. Sono tutti armati con dei martelli
da guerra e ognuno possiede 1d10+1 me. In più, ci
sono il capo con 5 DV e 24 pf, e uno stregone del 5°
livello (13 pf) che può lanciare i seguenti incantesimi
dei maghi (2/2/1): 1° livello: dardo incantato,
ingrandire oggetti o creature; 2° livello: immagini
speculari, ragnatela; 3° livello: palla di fuoco. I due
comandanti hanno 1d6x50 mo a testa.
3 Basilisco (1) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 4, DV 6+1,
tpcCA0 13, Att 1, Fer 1d10 + pietrificazione
(morso), TS G6, Mor 9, PX 570]. Qualsiasi creatura
vivente che viene morsa o lo guarda negli occhi deve
riuscire in un tiro salvezza contro pietrificazione
oppure diventa di pietra. L’unico modo in cui un
personaggio può evitare di incrociare lo sguardo della
creatura mentre la affronta è scrutare altrove (-4 al
tpc) o tenerla d’occhio attraverso uno specchio (-2 al
tpc). Il basilisco non è immune al proprio sguardo,
quindi, se gli viene presentato all’improvviso uno
specchio, c’è un 35% di probabilità che il mostro
veda bene la sua immagine e debba fare un tiro
salvezza contro pietrificazione per non diventare di
pietra.
4* Barábûm (vedi area 79).
5 Pattuglia di soldati duergar (2d4) (guerrieri del 5°
livello) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 2, DV 5d10,
tpcCA0 16, Att 1, Fer arma, TS G5, Mor 8, PX
350]. Equipaggiamento: corazza di piastre, scudo,
ascia da battaglia, mazza, balestra pesante con 10
quadrelli, 50 mo in monete e gemme. Hanno
l’infravisione fino a 35 m, sono molto silenziosi e
prendono di sorpresa l’avversario con 1-3 su 1d6, e
sono del tutto immuni a paralisi e veleni.
6 Presenze (1d4) [All CM, Mov 36 m (12 m) o volo 72
m (24 m), CA 3, DV 4, tpcCA0 16, Att 1, Fer 1d6 +
risucchio di energia (tocco), TS G4, Mor 12, PX
300]. Il tocco gelido infligge 1d6 ferite e risucchia un
livello o 1 DV. Non vengono colpite dalle armi
normali e quelle d’argento infliggono loro solo la
metà delle ferite. Come tutti i non morti, sono
immuni al veleno, alla paralisi e agli incantesimi
charme, sonno, blocca persona e blocca mostri, ma
sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro 1d8
ferite.
28
* Se questi mostri vengono uccisi, vanno sostituiti con una
pattuglia di nani grigi – simile a quella al n. 5 nella tabella –
per i futuri incontri in questo livello del sotterraneo.
Descrizione del labirinto
66. I gradini che scendono dal Livello Quattro giungono a
una botola nella volta di questa stanza. Per arrivare fino a
terra, i PG devono usare delle corde, levitare o volare con
mezzi magici, oppure saltare, perché non c’è una scala che
collega l’apertura al pavimento. Il soffitto è alto circa 6 m,
perciò chi sceglie di balzare a terra deve fare una prova di
Destrezza con una penalità di -2 o subisce 2d6 ferite. I
personaggi che si calano con una corda devono effettuare lo
stesso la prova di Des, ma senza alcun modificatore, e se
cadono subiscono sempre 2d6 ferite.
La sala ha quattro uscite: una porta segreta e tre visibili.
Queste ultime sono fatte di ferro e chiuse a chiave, custodite
da mostri guardiani – tuttavia, le serrature possono essere
scassinate normalmente. Il passaggio segreto non è
sbarrato. Nella camera c’è un orrendo tanfo di
decomposizione, che non sembra avere un’origine
apparente.
Nel locale ci sono tre sentinelle invisibili, ognuna delle quali
porta appesa a una cordicella intorno al collo una delle
chiavi che aprono le porte della stanza. Si tratta di ghast e,
dato che non possono essere visti dai PG quando entrano
qui per la prima volta, ottengono automaticamente un
round di sorpresa. Dopo aver sferrato il primo colpo, però, i
non morti tornano visibili e il combattimento prosegue
normalmente.
Ghast (3) [All CM, Mov 45 m (15 m), CA 4, DV 4, pf 24,
22, 14, tpcCA0 16, Att 3, Fer 1d4/1d4 (artigli), 1d8 +
paralisi (morso), TS G4, Mor 9, PX 190].
Il loro morso paralizza per 2d4 turni a meno che la vittima
non riesca in un tiro salvezza. La paralisi funziona anche
contro gli elfi. Emanano un orrendo tanfo di
decomposizione e ogni creatura entro 3 m deve fare un tiro
salvezza contro veleno o si sente male per la nausea,
subendo una penalità di -2 ai tpc. Sono immuni a
protezione dal male a meno che con l’incantesimo non sia
sparsa della polvere di ferro. Subiscono il doppio delle ferite
dalle armi contundenti di ferro massiccio, come le mazze.
Come tutti i non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi
e agli incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca
mostri, ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro
1d8 ferite.
I PG che esplorano la stanza notano una misteriosa – ma
innocua – macchia marrone scuro che copre il pavimento
vicino alla parete ovest. Una colonna rotonda di basalto
nero, del diametro di circa 90 cm e alta 4,5 m, si erge
proprio nel centro della camera. In cima c’è una vecchia
pentola di ottone.
I personaggi che vogliono tentare la difficile arrampicata sul
pilastro devono fare due prove di Destrezza consecutive (ai
ladri basta riuscire una sola volta nella loro abilità di scalare
pareti). In caso di fallimento, il PG precipita e subisce 1d6
ferite per la caduta. Inoltre, gli ultimi 90 cm della colonna
sono coperti di veleno a contatto e chiunque lo tocca con la
pelle nuda deve fare un tiro salvezza contro veleno con una
penalità di -4 o dimezzare i punteggi di For e Cos – i punti
perduti vengono recuperati al ritmo di uno per turno. Il
master può obbligare un PG così debilitato a fare
immediatamente una prova di Forza (usando il nuovo
punteggio modificato al ribasso) per vedere se riesce a
mantenere la presa oppure se, indebolito dalla tossina,
precipita al suolo subendo 1d6 ferite.
Nel recipiente in cima al pilastro ci sono 500 mo, 2.000 ma
e una custodia per pergamene in osso che contiene una
pergamena con incantesimi dei maghi dardo incantato e
mani brucianti.
67. Questa stanza è praticamente vuota. Un piccolo fuoco
da campo arde nell’angolo nord-ovest illuminando un
grossolano giaciglio fatto con coperte di lana, accanto al
quale ci sono un enorme bastone da passeggio e uno zaino
lacero.
Da qualche giorno un troll vagabondo si è accampato qui. Al
momento è fuori a caccia, ma ritorna in 1d6+6 round senza
aver trovato nulla di commestibile. Dato che è piuttosto
affamato, accoglie calorosamente gli avventurieri se sono
disposti a dividere un po’ di provviste con lui. Ma se viene
minacciato o gli sono sottratti i suoi averi, reagisce male.
Urrrgarrr Rrrrrhhhaaarrrggg (troll sterminatore del 5° livello)
[All CN, Mov 36 m (12 m), CA 4, DV 10d8+5+5, pf 58,
tpcCA0 11 (8 in mischia), Att 3 o 1, Fer 1d6+3/1d6+3
(artigli), 1d10+3 (morso) o arma +3, TS G10, Mor 10, PX
1.500, For 18, Int 6, Sag 5, Des 9, Cos 14, Car 5].
Equipaggiamento: azza (arma in asta), ascia a due mani,
balestra pesante con 11 quadrelli, zaino logoro, bastone da
passeggio, tre paletti di legno, martello, alcune coperte di
lana, barilotto di birra, altri oggetti a discrezione del master,
borsellino con 250 mo, smeraldo (1.800 mo), serpentino
(1.300 mo), giada (600 mo), acquamarina (220 mo) e
zaffiro (160 mo).
Linguaggi: troll, allineamento, comune (molto accentato).
Abilità secondaria: esploratore.
Personalità: litigioso, affamato, lunatico.
Se i PG riescono a farselo amico, Urrrgarrr
Rrrrrhhhaaarrrggg – che insiste per essere chiamato col suo
nome completo – si unisce a loro finché rimangono in
questo piano del complesso, ma non lascia il Quinto Livello
degli Abissi. Essendo volubile, il troll cambia continuamente
umore – il master è invitato a giocarlo in maniera
appropriata, anche se ciò può causare problemi al gruppo o
attirare attenzioni non volute.
68. La porta di accesso a questa stanza ottagonale è di ferro
e bronzo, con decorazioni geometriche d’argento, ottone e
oro. Sull’architrave c’è un’iscrizione in nanico che dice:
“Sala delle pozioni – ricorda che l’oro è eterno”
L’uscio si apre automaticamente, scivolando verso l’alto in
una fessura, quando qualcuno si avvicina a meno di 1 m.
Rimane spalancato per 1 turno prima di chiudersi
29
nuovamente, ma si spalanca non appena ci si accosta. Il
meccanismo funziona sia dall’esterno che dall’interno del
locale.
Le pareti e il soffitto della camera sono interamente coperti
di grandi specchi, dando l’illusione di una stanza quasi
infinita! Solo il pavimento è di marmo, un mosaico di
piastrelle quadrate nere e rosse. Al centro della sala c’è una
predella di pietra sulla quale sono poggiate otto fiale, chiuse
da tappi di sughero sigillati con la cera.
Si tratta di pozioni magiche, che devono essere interamente
bevute per avere effetto e non possono venire identificate
con un semplice assaggio, né in nessun altro modo. Sono
tutte etichettate in nanico, con una calligrafia chiara e
precisa. Da sinistra a destra, eccone la descrizione:
- Fiala con liquido di colore rosso, etichettata come
“oricalco”, ha il sapore del pepe e odora di metallo
rovente. Quando viene bevuto, il personaggio è sotto
l’effetto di soffio infuocato (vedi la sezione nuovi
incantesimi per la descrizione completa) per un numero
di turni pari alla sua Intelligenza.
- Fiala con liquido di color argento luccicante, etichettata
come “mithril”, ha il sapore e l’odore di latte di
mandorla. Quando viene bevuto, ha lo stesso effetto di
ristorare e aumenta permanentemente di un punto un
attributo a caso.
- Fiala di liquido dorato, etichettata come “oro”, ha il
sapore di miele e odora di sciroppo extra dolce. Chi lo
beve deve fare immediatamente un tiro salvezza contro
pietrificazione con una penalità di -4 o viene
trasformato ‒ equipaggiamento compreso ‒ in una
statua d’oro puro, che vale tanto quanto pesa (cioè 20
mo per ogni kg)! Se il TS ha successo, il PG si sente
male e vomita la disgustosa pozione, che si coagula sul
pavimento in una pepita del valore in mo pari al
quintuplo dei pf massimi del personaggio.
- Fiala di liquido argentato, etichettata come “argento”,
ha il sapore e l’odore di cipolla. Quando viene bevuto,
non sembra succedere niente, ma il PG si trasforma in
un lupo mannaro alla prossima luna piena. Ulteriori
informazioni sulla licantropia sono riportate a p. 81 del
manuale di Labyrinth Lord™. Questa è un’eccellente
occasione per la vittima di sfoggiare un po’ di gioco di
ruolo.
- Fiala di liquido bronzeo, etichettata come “bronzo”, ha
il sapore e l’odore dello zolfo. Chi lo beve soffre una
grave intossicazione gastrointestinale (nessun tiro
salvezza concesso) che ne dimezza il movimento, non
gli consente di lanciare incantesimi e gli impone una
penalità di -8 a tpc, prove di attributo e TS. L’effetto
dura per un numero di giorni pari a 20 meno la Cos
della vittima e può essere annullato soltanto da
guarigione.
- Fiala di liquido color grigio scuro, etichettata come
“ferro”, ha il sapore di muschio e odora di erba appena
tagliata. Chi lo beve ottiene gli effetti di pelle coriacea
che durano 1 ora per livello.
- Fiala di liquido rosso-arancio, etichettata come “rame”,
ha il sapore di aceto e odora di aglio. Trasforma chi lo
beve in un vampiro malvagio e crudele, che attacca
immediatamente i suoi ex-compagni. Ha le statistiche di
 un normale vampiro, ma mantiene i pf,
l’equipaggiamento e l’eventuale capacità di lanciare
incantesimi del personaggio. L’effetto di questa pozione
dura per un numero di round pari al livello di chi la
trangugia, poi svanisce e il PG torna normale, senza
ricordare nulla di ciò che è accaduto mentre era
trasformato.
- Fiala di liquido grigio, etichettata come “acciaio”, ha il
sapore di bile e odora di cadavere in putrefazione.
Quando viene bevuto, indurisce la pelle rendendola
forte come l’acciaio ma ancora flessibile come normale
cute. L’epidermide del PG assume una strana tinta
metallica e gli conferisce una CA naturale di 5. L’effetto
è permanente e può essere rimosso solo da un
desiderio.
69. Questa stanza è completamente buia. È anche vuota,
eccetto per un’enorme ragnatela che la occupa interamente
e nella quale c’è un grosso bozzolo a forma di uovo lungo
circa 2,7 m, che pende dal soffitto nel mezzo del locale.
Come è facile intuire, si tratta proprio della tana di un ragno
gigante. Se i personaggi non disturbano la tela né l’involucro
e lasciano la camera in silenzio, non succede nulla. Tuttavia,
rumori e luci forti oppure un’ispezione della sala mettono in
allarme il ragno quiescente. La stessa cosa succede se la
30
ragnatela o il bozzolo vengono infastiditi in qualsiasi
maniera. Mentre è al sicuro dentro il suo rifugio, il mostro
non può essere danneggiato in alcun modo, tranne forse da
disintegrazione – se è diretto precisamente contro il
bersaglio e questi fallisce il tiro salvezza.
Se viene molestato, l’argiope gigante (vedi la sezione nuovi
mostri per la descrizione completa) esce istantaneamente dal
bozzolo, calandosi minacciosamente a terra.
Ragno argiope gigante (1) [All N, Mov 36 m (12 m) o
ragnatela 36 m (12 m), CA 4, DV 6, pf 38, tpcCA0 14, Att
1, Fer 2d8 + veleno (morso), TS G3, Mor 8, PX 570].
Il suo morso non è letale, ma immobilizza progressivamente
la vittima. In caso di fallimento del tiro salvezza contro
veleno, il bersaglio subisce gli effetti di lentezza per 1d4
round e poi viene paralizzato per altri 1d4 turni. Le creature
di taglia più grande di un orco non ne sono affette. Le
ragnatele sono molto robuste e prendono difficilmente
fuoco, a meno che non siano imbevute di liquido
infiammabile.
Se i PG decidono di fuggire dalla stanza nel corso del
combattimento, il ragno gigante non li insegue,
specialmente se ha catturato una o più prede. I personaggi
imprigionati vengono immediatamente uccisi e avvolti in
bozzoli di tela, che sono poi appesi al soffitto come
provvista di cibo.
Dopo che l’argiope gigante è stato eliminato, il gruppo può
ispezionare a fondo l’ambiente. Nascosta tra le spire della
ragnatela, ancora indosso allo scheletro del suo ex-
possessore, c’è una spilla protettrice.
70. Il soffitto a volta di questa stanza è alto circa 12 m e
dipinto in oro sgargiante, così come le pareti. Il pavimento è
completamente coperto da uno strato alto 25 cm di
muschio giallastro del tutto innocuo. Le porte a nord-est e
sud-ovest sono chiuse a chiave, e quest’ultima anche da
blocca porta.
Vicino al muro nord, fissato a terra in modo che non possa
essere spostato, c’è uno scrigno del tesoro fatto interamente
di ferro e chiuso da un grosso lucchetto dorato, che
nasconde un ago avvelenato. Chi tenta di aprirlo senza
prima rimuovere la trappola deve fare un tiro salvezza
contro veleno o muore all’istante. Dentro il forziere ci sono
una borsa con 480 mo, una spada +2, fanatizzante, 2d6
frecce +1, 1d6 frecce +2, 1d4 frecce +3 e un numero di
elisir di salute (vedi la sezione nuovi oggetti magici per la
descrizione completa) pari ai membri del gruppo, meno
uno.
Se qualcuno cerca di aprire la cassa, quattro scheletri
marcescenti (vedi la sezione nuovi mostri per la descrizione
completa) emergono dal tappeto di muffa sul pavimento e
attaccano i PG.
Scheletri marcescenti (4) [All CM, Mov 36 m (12 m), CA 4,
DV 9+2, pf 45, 41, 38, 35, tpcCA0 11, Att 2, Fer
1d8/1d8 (artigli), TS G9, Mor 10, PX 2.400].
L’aria in un raggio di 1,5 m intorno a loro è contaminata
dalle spore che emettono, simili a quelle di un fungoide
lurido. Chiunque entra in questa zona deve fare a ogni
round un tiro salvezza contro veleno o è infettato. Anche chi
viene colpito dagli artigli deve riuscire in un tiro salvezza
contro veleno per non essere contaminato. Una vittima
intossicata dalle spore non mostra alcun segno di contagio
per 1d3+1 giorni. Tuttavia, durante questo periodo, gli
incantesimi cura ferite non hanno alcun effetto su di essa.
Trascorso questo lasso di tempo, si ricopre di muffa. Ogni
giorno deve fare un tiro salvezza contro morte con una
penalità cumulativa di -1 e, se lo fallisce, in 6 round soffoca
e muore. Chi viene ucciso dalle spore di uno scheletro
marcescente resuscita in 1d4 giorni come una di queste
creature, senza alcuna memoria e abilità di quando era in
vita. Cura malattia o guarigione risanano all’istante
dall’infezione e ne rimuovono le conseguenze, impedendo
pure che la vittima si trasformi in non morto. Le armi
taglienti e perforanti infliggono solo 1 ferita agli scheletri
marcescenti, poiché le punte e le lame tendono a scivolare
negli spazi vuoti tra le ossa, mentre lo strato di muffa che li
ricopre gli fa dimezzare il danno subito dalle armi
contundenti. Sono anche immuni alle ferite da elettricità.
Come tutti i non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi
e agli incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca
31
mostri, ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro
1d8 ferite.
I PG più scaltri possono pensare di bruciare il muschio giallo
– e con esso anche gli scheletri marcescenti che si trovano
in agguato nel mezzo. È una tattica efficiente che non solo li
libera dalla minaccia dei mostri, ma non danneggia il
contenuto dello scrigno di ferro. In questo caso, il master
può sostituire alcune delle fiale di elisir della salute con
altrettante pozioni della guarigione migliorata.
71. Dato che la stanza dà accesso alla Cappella Nera del
clan Ban (descritta in dettaglio nel Livello Sei), è una delle
più importanti di questo piano. Tutte le porte sono bloccate,
tranne per il passaggio segreto e quelle a nord. Ci sono
alcune trappole (vedi sotto) in attesa dei PG più incauti che
tentano di aprire le porte chiuse a chiave.
Se la porta ovest viene aperta senza prima rimuovere la
trappola, la vittima viene colpita da un dardo incantato che
gliene scaglia contro tre (3d6+3 ferite).
Se porta a sud viene aperta senza prima rimuovere la
trappola, un fulmine magico che infligge 5d6 ferite da
elettricità (dimezzabili con un tiro salvezza contro
incantesimi) scaturisce dalla parete indicata sulla mappa
dalla freccia e colpisce tutti quelli nel corridoio.
Se la porta a est viene aperta senza prima rimuovere la
trappola, una palla di fuoco che infligge 5d6 ferite
(dimezzabili con un tiro salvezza contro incantesimi) deflagra
nel quadretto del corridoio indicato sulla mappa col simbolo
della trappola.
Infine, la porta nord-est è protetta da un simbolo arcano del
conflitto.
Un’altra trappola, che non c’è modo di disattivare, attende i
PG che entrano nella stanza, che è priva di qualsiasi
arredamento. C’è una piattaforma di pietra rialzata di circa
1 m rispetto al pavimento. Da essa comincia una scala a
chiocciola di ferro – indicata con L6 – che scende al livello
inferiore, la Cappella Nera. Raggiungere la scala non è un
compito facile, perché nel round successivo a quello in cui il
gruppo mette piede nella camera, il pavimento viene
sommerso da circa 25 cm di acido! Tutti i PG devono fare
un tiro salvezza contro paralisi per ogni quadretto
attraversato. Chi riesce percorre incolume quella casella,
altrimenti perde 2d4 ferite e tutti gli oggetti che vengono a
contatto con la sostanza sono irrimediabilmente danneggiati
(il master può concedere un tiro salvezza per quelli magici).
Inoltre, per ogni TS fallito, c’è il 10% di probabilità che
l’acido causi un danno permanente alla vittima e ne riduca di
un punto un attributo determinato a caso lanciando 1d4 – 1:
For, 2: Des, 3: Cos, 4: Car. Chi muore a causa delle ferite
subite viene interamente dissolto e di lui non rimane nulla,
neanche l’equipaggiamento. La trappola smette di
funzionare dopo 3 turni e l’acido è nuovamente assorbito
dal pavimento che, essendo di pietra, non subisce alcuna
conseguenza.
L’unico modo per raggiungere la piattaforma senza pericolo
è seguire il percorso rialzato che parte dal passaggio
segreto. In questo modo non si corre il rischio di venire feriti
dall’acido. I PG che rientrano nella stanza dopo aver
esplorato il Livello Sei attivano nuovamente la trappola.
72. Questa stanza un tempo era una biblioteca o, come la
chiamavano i duergar, una Sala della Conoscenza. Ora è il
covo di un gruppo di malvagi goblin delle ombre (vedi la
sezione nuovi mostri per la descrizione completa).
Disseminati per la camera ci sono custodie per pergamene
vuote, panche rotte, sedie spaccate, tavoli rovesciati e altri
pezzi di arredamento distrutti. Una barricata fatta con pezzi
di mobili legati e inchiodati assieme separa l’area nord-est
dal resto del locale. Il soffitto è alto 3,5 m e la barriera
raggiunge i 2,5 m ed è alquanto solida – per demolirla
occorrono 100 punti totali di Forza oppure bisogna
infliggerle un danno totale di 500 pf.
Dietro questa fortificazione vive una banda di malviventi
formata da un re, quattro guardie del corpo e 15 soldati,
tutti armati con spade corte e archi corti.
Re dei goblin delle ombre (1) [All CM, Mov 18 m (6 m), CA
6, DV 3, pf 14, tpcCA0 17 (15 a distanza), Att 1, Fer
1d6+1 (arma) , TS G3, Mor 9, PX 50].
Guardie del corpo (4) [All CM, Mov 18 m (6 m), CA 6, DV
2, pf 10, 8, 8, 7, tpcCA0 18 (16 a distanza), Att 1, Fer 1d6
(arma), TS G2, Mor 9, PX 20].
Goblin delle ombre (15) [All CM, Mov 18 m (6 m), CA 6,
DV 1-1, pf 5, tpcCA0 19 (17 a distanza), Att 1, Fer 1d6
(arma), TS UN, Mor 7 (9), PX 5].
Hanno un’infravisione efficace fino a 36 m e sono in grado
di vedere anche nel buio più assoluto fino a 18 m di
distanza. Sono molto bravi nell’usare le armi da lancio, con
le quali godono di un bonus di +2 al tpc. Inoltre, hanno le
abilità di muoversi silenziosamente, nascondersi nelle
ombre, scalare pareti e sentire rumori come un ladro di
livello pari ai loro DV.
Quando tutti i PG sono all’interno della stanza, si attiva una
trappola incantata che spegne tutte le luci, incluse quelle
magiche, e non è possibile usare alcuna fonte di
illuminazione per i successivi 1d6 turni. Il buio intralcia i
personaggi (-4 al tpc), ma non i goblin delle ombre, che
cominciano a tirare contro il gruppo attraverso le molte
feritoie nella barricata. Adottano questa tattica finché i PG
non riescono a distruggere la palizzata o ad arrampicarsi
oltre essa, cosa che richiede una prova di Destrezza per
salire e un’altra per scendere, entrambe con una penalità di
-4. In caso di caduta, si subiscono 1d6 ferite. Un ladro può
usare la sua abilità di scalare pareti, con una penalità del
-20%.
I goblin delle ombre non chiedono né concedono pietà, non
fanno prigionieri e combattono fino a che non falliscono
una prova di morale (il loro Mor scende a 7 se il re viene
ucciso). Se il gruppo riesce a eradicare questa masnada di
temerari scavezzacollo, può accedere alla zona dietro la
barriera, dove si trova un vecchio forziere di ferro – che non
è chiuso a chiave né protetto da trappole – contenente
1d6x1.000 mo.
73. Questa grande stanza una volta era rivestita da lastre di
marmo, ma ora è in rovina e le slanciate colonne che un
32
tempo la decoravano sono distrutte, apparentemente usate
come armi improvvisate! Tutto ciò è dovuto al fatto che è
divenuta la tana di un ettin brutale e feroce. Per evitare il
combattimento, questa malvagia e avida creatura cerca
inizialmente di persuadere i PG a consegnargli tutti i tesori
che possiedono in cambio delle loro miserabili vite. Se i
personaggi accettano, li deruba di tutto, incluse le armi e le
armature, poi prova a ucciderli. È certamente meglio non
fidarsi di questa sleale creatura!
Ettin (1) [All CM, Mov 36 m (12 m), CA 3, DV 10, pf 37,
tpcCA0 11, Att 2, Fer 3d6 (randello dx), 2d8 (randello sx),
TS G10, Mor 9, PX 1.700].
Le ricchezze dell’ettin si trovano nell’angolo nord-est della
sala. Sono state ammassate nel corso del tempo e
ammontano a 1.800 mo, 64.000 ma e 126.000 mr! Dal
lato opposto della camera c’è un’enorme pila di ossa – i
miseri resti delle vittime precedenti del gigante. Il mucchio è
alto 1,5 m in alcuni punti e copre una vasta sezione del
pavimento, inclusa la botola nell’angolo sud-ovest che dà
accesso al Livello Otto. Spostare tutte le ossa per trovare il
passaggio richiede 1d6 ore di duro lavoro.
74. L’interno della sala doveva essere magnifico: un
giardino di pietra con due splendide fontane, le pareti e il
soffitto scolpiti per somigliare a una foresta e il pavimento di
pietra cesellato come un tappeto di foglie – un’altra delle
meraviglie create dagli artigiani duergar negli Abissi di
Kerak-Ban.
Una volta era un rifugio di pace e riposo sia per il corpo che
per lo spirito, ma ora questo parco di roccia è un luogo di
orrore e sofferenza a causa dei ghoul che si sono stabiliti
qui. La loro presenza ha profanato il giardino e l’intera
sezione meridionale della stanza è macchiata da schizzi di
sangue, coperta di ossa rosicchiate e pezzi di cadaveri in
disfacimento. I non morti hanno la disgustosa abitudine di
essere sia cannibali che necrofagi e un terribile puzzo di
morte permea il luogo. Una volta che annusano il profumo
di carne fresca, niente può impedire loro di inseguire le
prede dappertutto, persino in altri livelli del complesso, per
assicurarsi un pasto succulento.
Ghoul (2 per PG) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 6, DV 2, pf
6, tpcCA0 18, Att 3, Fer 1d3 + paralisi/1d3 + paralisi
(artigli), 1d3 + paralisi (morso), TS G2, Mor 9, PX 47].
I loro attacchi immobilizzano l’avversario per 2d4 turni, a
meno che questi non riesca in un tiro salvezza contro
paralisi. La paralisi può essere annullata con qualsiasi cura
ferite (che in questo caso non guarisce pf). Gli elfi ne sono
immuni, così come gli umanoidi più grandi degli orchi.
Come tutti i non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi
e agli incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca
mostri, ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro
1d8 ferite. I ghoul sono considerati come se fossero creature
da 3 DV sulla tabella “Scacciare i non morti”, anche se la
quantità di mostri scacciati viene determinata normalmente
(2 DV per ghoul).
Se il gruppo vince la battaglia, può ispezionare la stanza.
Nella parte meridionale del giardino c’è
dell’equipaggiamento in sfacelo che apparteneva alle vittime
dei mostri. Tra i molti oggetti inutilizzabili, ci sono anche
una corazza a strisce +3 e una gemma della luminosità.
Le due fontane nella camera non sono magiche, ma la loro
acqua è pulita e potabile, quindi i PG possono usarla per
dissetarsi o ripulirsi, se lo desiderano. I piccoli getti
debordano dalle vasche e cadono in piccoli fori sul
pavimento, di circa 5 cm di diametro, da dove colano nelle
viscere della montagna.
Nell’angolo nord-ovest c’è una botola di pietra con un anello
di ferro al centro. È necessaria una Forza combinata di
almeno 30 punti per sollevarla e dà accesso a una scala a
pioli che scende al Livello Otto.
75. La porta di questa stanza è una lastra di pietra
interamente dipinta di nero, con un teschio e le tibie
incrociate goffrati in rame e inchiodati alla superficie. Non ci
sono maniglia né serratura, ma l’uscio si apre
semplicemente spingendolo su un lato, visto che ruota
sull’asse centrale.
L’interno del locale è dipinto di nero e il pavimento è
ricoperto da uno strato alto 5 cm di ossa umane e di altri
esseri. Una prova di Intelligenza permette di identificarle
come appartenenti a molte sfortunate creature, ammassate
qui nel corso del tempo. Alcune sono quasi ridotte in
polvere, mentre altre sembrano più recenti e intatte.
Mentre i PG stanno esaminando le ossa – ogni buon master
sa che si metteranno sicuramente a frugare in questo
macabro tappeto – la porta si chiude silenziosamente e non
c’è modo di riaprirla. Non è possibile lasciare la stanza in
nessuna maniera, nemmeno usando teletrasporto o magie
simili, finché tutti i personaggi non sono stati messi alla
prova. Qualche secondo dopo che gli avventurieri capiscono
di essere imprigionati in
questo luogo
raccapricciante, in un
angolo si forma un
turbine che fa
ruotare in aria le
ossa e dal quale
esce fuori una
33
figura gigantesca interamente vestita con una tunica nera.
Indossa una collana fatta di tibie e la sua testa è un teschio
scarnificato, con un ghigno minaccioso e un sinistro bagliore
viola che scintilla nelle orbite.
Tutti i PG sono istantaneamente paralizzati dal terrore
assoluto (nessun tiro salvezza) e ognuno sente nella propria
mente – e con le parole pronunciate nella sua lingua natia –
le frasi che seguono:
“Tutte queste ossa sono di persone molto stupide.
Così tanto ottuse da non essere riuscite a risolvere un
semplice enigma.
Adesso tocca a te mettere alla prova il tuo intelletto!”
Trascorsi pochi attimi, durante i quali il gigante scheletrico
sembra osservare negli occhi i singoli personaggi, facendoli
rabbrividire tutti fin nel midollo, la sua voce che fa gelare il
sangue nelle vene echeggia ancora nella testa di ogni
avventuriero:
“Se non vuoi fare la fine di questi poveri sciocchi,
dimmi… il tuo nome… all’incontrario!”
La risposta non è così semplice come potrebbe sembrare. Il
master deve assicurarsi di fare una piccola pausa prima e
dopo le parole “il tuo nome”, perché questa è la chiave
dell’indovinello. Molti PG risponderanno gridando il proprio
nome al contrario (per esempio Rulf, il non troppo scaltro
barbaro, potrebbe rispondere dicendo “Flur”), ma la
soluzione corretta è… “emon out li”, cioè la frase “il tuo
nome” alla rovescia! Davvero semplice, ma è probabile che
pochi, nell’agitazione del momento, ci pensino.
Il master deve assicurarsi che ogni giocatore scriva la
propria risposta su un pezzo di carta, da solo e senza avere
la possibilità di consultarsi con gli altri. Ciò è fondamentale
per far riuscire al meglio questo incontro, perché se anche
un solo PG trova la soluzione giusta, tutti gli altri si
accoderanno senza nemmeno doverci ragionare! Chi
risponde correttamente guadagna permanentemente un
punto di Int o Sag – a sua scelta – mentre chi sbaglia muore
all’istante in maniera orribile. La sua pelle, i tessuti, i
muscoli, le ossa, i nervi, ecc. si incartapecoriscono e
diventano polvere, e di lui restano soltanto le ossa, costrette
a rimanere qui dentro per l’eternità!
Solo dopo che ognuno dei PG ha risposto all’enigma, il
gigantesco scheletro scompare in un lampo di luce viola e
tutti sono nuovamente liberi di muoversi. La porta si apre e
il gruppo può lasciare la stanza. Non è possibile danneggiare
le ossa o trasportarle fuori dalla camera e lo scheletro non
appare nuovamente a qualcuno che ha già risposto al suo
indovinello.
76. Se un PG lancia individuazione della magia in questa
stanza, percepisce delle emanazioni magiche che
provengono dall’intero ambiente, perché la camera è una
gigantesca trappola incantata per annegare il gruppo – un
trucchetto semplice, classico e sempre efficace. Trattandosi
di un trabocchetto magico, non può essere disinnescato con
i metodi normali.
Sul pavimento della sala sono sparse circa 1.500 mo, che i tinta dorata. Se qualcuno guarda dentro uno specchio per
personaggi possono prendere senza problemi. In ogni un intero round, viene colto da vertigini e nausea, poi deve
round, un PG può raccogliere un numero di monete pari fare un tiro salvezza contro incantesimi con una penalità di
alla sua Des. Nel terzo round, la trappola si attiva e tutte le -2. Se riesce ottiene una ricompensa, altrimenti paga il
porte della camera si chiudono contemporaneamente – prezzo per aver interferito con lo scorrere del tempo! (Vedi
anche se erano state bloccate. Per dischiuderle è necessario la tabella che segue per gli effetti; non c’è modo di annullare
un tiro per aprire porte con una penalità di -3. Il tentativo il risultato – a meno che il master non decida altrimenti.)
può essere effettuato da un solo PG alla volta per ogni
uscio, ma può essere ripetuto quante volte si desidera. Se Se il TS
tutte e tre le porte sbarrate vengono spalancate nelle stesso Specchio riesce… Se il TS fallisce…
round, si sbloccano definitivamente. (Se nel gruppo ci sono Passato Il PG Il PG ringiovanisce un tantino
meno di tre avventurieri, il master può decidere di lasciarli (nord) ringiovanisce troppo e torna indietro al
morire qui oppure ignorare questo requisito.) di 2d10 anni. momento in cui non era
Appena le porte si chiudono, una magia di evocazione ancora nato. Semplicemente,
comincia a trasportare dell’acqua nella stanza, facendola scompare e verrà al mondo
comparire dal nulla. È possibile interromperne gli effetti con chissà quando in futuro, senza
dispersione della magia (la trappola si considera del 5° ricordare nulla della sua vita
livello). Altrimenti, l’unica speranza dei PG di uscire è attuale (è il momento di tirare
sbloccare le porte oppure usare un incantesimo per un’altra scheda). Tutto il suo
spostarsi lontano (es. porta dimensionale o teletrasporto). Le equipaggiamento cade a terra
porte non possono essere aperte dall’esterno, quindi e può essere recuperato dai
eventuali membri del gruppo rimasti fuori non sono in grado compagni.
di aiutare i loro compagni intrappolati. I personaggi hanno Presente Il PG Un duplicato esatto del PG,
un po’ di tempo a disposizione prima di affogare, perché (centrale) guadagna con tutte le sue abilità,
l’acqua impiega 12 round a raggiungere il soffitto della 1.000 PX per incantesimi ed
stanza. livello (es. se è equipaggiamento, emerge
Una volta sommersi, tutti i PG devono riuscire in una prova del 5° livello, dallo specchio e lo sfida in un
di Costituzione ogni round – con una penalità cumulativa di ottiene 5.000 combattimento all’ultimo
-1 per ogni round successivo al primo. Il fallimento indica PX). sangue. Solo il personaggio
che l’avventuriero annega. Chi sta tentando di aprire le può affrontare il suo
porte o è impegnato in altre attività stancanti, deve “doppio”, gli altri possono
raddoppiare la penalità della prova di Cos (-2 per round). soltanto osservare il duello,
Tre turni dopo aver raggiunto il livello massimo, l’acqua paralizzati e incapaci di fare
scompare magicamente e le porte si aprono, lasciando nella alcunché. Se il PG viene
stanza soltanto cadaveri o personaggi molto bagnati – nel sconfitto, beh… allora è
caso in cui qualcuno sia riuscito a respirare sott’acqua per morto. Se vince, il duplicato
sopravvivere tanto a lungo. scompare nel nulla con tutto il
suo armamentario.
77. Tutte le porte di questa stanza sono chiuse a chiave. Futuro Il PG invecchia Il PG invecchia in pochi
L’interno della camera è pieno di polvere e ragnatele, ed è (sud) di 2d10 anni. istanti, davanti agli occhi dei
completamente vuoto con l’eccezione di tre drappi neri che compagni. Diventa decrepito,
pendono da altrettanti bastoni appesi orizzontalmente alla muore e il suo corpo si
parete est. Questi tendaggi sono larghi 1,5 m e alti 2,5 m, e decompone in qualche
sembrano coprire qualcosa. Su ognuno è ricamata, con del secondo. Tutto il suo
filo dorato, una singola parola in nanico – da nord a sud, equipaggiamento fa la stessa
sono “passato”, “presente” e “futuro”. Sul muro sopra di fine, perché il tempo esige il
essi, sempre in nanico, è incisa una frase in lettere di rame suo tributo anche dagli oggetti
che dice: in possesso dello sfortunato
avventuriero.
“Solo coloro che sono abbastanza saggi dovrebbero
guardare nel flusso del tempo; ma quelli che sono davvero Se qualcuno osserva la superficie di uno degli specchi per 1
saggi non si immischieranno in simili faccende!” round, anche senza concentrarsi, attiva accidentalmente il
potere di quell’artefatto su di sé. Un PG può rendere
È un piccolo indizio sugli oggetti nascosti dietro le cortine di operante ogni specchio soltanto una volta durante la sua
stoffa. Si tratta di artefatti molto potenti, creati da un grande vita, ma se è abbastanza folle e fortunato coi tiri salvezza,
arcimago duergar del passato, virtualmente indistruttibili può guardare in tutti e tre. Dagli oggetti provengono
tranne che alla magia divina (che, si spera, non sia emanazioni magiche incredibilmente potenti, percepibili con
disponibile ai PG!). A prima vista sembrano vecchi specchi un incantesimo appropriato anche senza bisogno di
dalla superficie opaca, con una cornice di legno scolpita rimuovere i drappi.
come un serpente che si morde la coda e dipinta con una

34
78. Piccole mattonelle azzurre rivestono interamente questa
stanza e al centro del pavimento c’è un mosaico che
raffigura, all’interno di una cornice rotonda, un’idra con un
numero di teste pari ai membri del gruppo. La parte
settentrionale della camera è piena di monete sparse sul
pavimento o ammucchiate in piccole pile, oltre a diverse
armi rotte, armature sfasciate e ossa spezzate.
Se i PG frugano il tesoro, trovano altro equipaggiamento
frantumato e distrutto – cioè inutilizzabile. Il primo strato di
monete è formato interamente da pezzi d’oro, sotto i quali
ci sono soltanto argento e bronzo (per un valore totale di
480 mo). Sepolta tra le monete, ma facile da scoprire da
chiunque rovista nel mucchio, c’è una statuetta d’onice alta
40 cm che raffigura un’idra quasi identica a quella del
mosaico. Ogni testa ha due piccoli lapislazzuli al posto degli
occhi. La scultura è magica e vale circa 14.000 mo.
Tuttavia, non appena viene portata fuori dalla stanza – o se
qualcuno tenta di andarsene dopo essersi appropriato anche
di una singola moneta di rame – le porte della camera si
chiudono (incluso il passaggio segreto) e la statuetta si
trasforma, con un lampo di luce e uno sbuffo di puzzolente
fumo blu, in una vera idra deleteria.
Idra deleteria (1) [All N, Mov 36 m (12 m), CA 4, DV 1 per
PG, pf 8xDV, tpcCA0 in base ai DV, Att 1 per testa, Fer
1d10 + veleno per testa (morso), TS G pari ai DV, Mor 9,
PX in base ai DV].
Ogni testa può sferrare un morso a un avversario diverso
nello stesso round, quindi il numero di attacchi che l’idra
può fare ogni round è pari a quello delle sue teste. I morsi
inoculano un veleno mortale in caso di fallimento del tiro
salvezza. Dopo aver subito 8 ferite, non può più usare una
testa; dopo averne subite 16, non può più usarne un’altra…
e così via per ogni multiplo successivo. Quando anche
l’ultima testa viene incapacitata, l’idra muore.
L’idra deleteria combatte fino alla morte e, quando viene
uccisa, si trasforma nuovamente nella statuetta d’onice, che
mantiene il suo valore ma non le capacità magiche.
79. Questa grande stanza è la tana di Barábûm, un
dragoleone lungo 3 m e molto irritabile, ma non
35
necessariamente ostile ai PG – tirare per le reazioni come
normale. Può essere incontrato qui nel suo covo oppure
come mostro errante. In quest’ultimo caso, se viene ucciso,
questa camera è vuota quando i personaggi ci mettono
piede e il tesoro può essere razziato senza pericolo,
altrimenti la creatura è presente per accogliere il gruppo.
Barábûm parla il comune e molti altri linguaggi. Tra le sue
scaglie sono incastrate 1d6+1 gemme, ognuna del valore di
1d6x250 mo, che possono essere recuperate se viene
sconfitto.
Barábûm (dragoleone) [All N, Mov 27 m (9 m) o volo 45 m
(15 m), CA 2, DV 9, pf 54, tpcCA0 12, Att 3 o 1, Fer
1d8/1d8 (artigli), 3d6 (morso) o vedi sotto (ruggito), TS G9,
Mor 9, PX 2.800].
Le sue ali sono adatte a voli brevi e possono trasportarlo
solo per 3 round alla volta. Può lanciare un devastante
ruggito: tutte le creature entro 35 m devono fare un tiro
salvezza contro la paralisi o rimangono immobilizzate per
1d3+1 round. Coloro che si trovano entro 9 m sono anche
assordati per 2d6 round.
La stanza è molto disordinata e puzza talmente tanto di
drago da far quasi svenire chiunque vi metta piede. Le pareti
e il soffitto sono segnate dagli artigli del mostro e il
pavimento è coperto di ossa sgranocchiate – i resti delle
vittime divorate dalla creatura. Barábûm non è gigantesco
come un vero drago, ma ha ammassato una discreta fortuna
nel corso della sua vita e ci sono un sacco di monete e altri
tesori sparsi dappertutto. Essendo abbastanza piccolo da
potersi muovere nei corridoi e da trovarsi perfettamente a
proprio agio in questa camera, il dragoleone ha scelto
questo livello del complesso come rifugio.
Il master è invitato a usare questo incontro come diversivo
dalla tipica esplorazione del labirinto, non semplicemente
come un’altra minaccia per il gruppo. Tuttavia, se dovesse
scoppiare una battaglia, Barábûm combatte come meglio
può per proteggere il suo rifugio e i suoi averi, che
ammontano complessivamente a 5.200 mo, 18.000 ma,
5.500 mr e 1d6x5 gemme (1d6x10 mo ognuna).
80. L’unico oggetto che spicca in questa stanza è un
imponente baule di legno di 250x150x90 cm che si trova
quasi nel mezzo della camera. Ma il forziere non è quello
che sembra… si tratta infatti di un imitatore.
Imitatore (1) [All N, Mov 4,5 m (1,5 m), CA 7, DV 9, pf 30,
tpcCA0 12, Att 1, Fer 3d4 (pseudopodo), TS G9, Mor 8,
PX 790].
Attacca quando viene toccato, secernendo una colla che
trattiene la vittima e colpendola con pseudopodi.
Una pietra mobile sotto il mostro nasconde il suo tesoro,
che consiste in una borsa di cuoio con 3.750 mo, un
piccolo sacchetto di velluto contenente due smeraldi (1.400
e 650 mo), un sacco di juta con una parure di gioielli (valore
complessivo 2.100 mo), un dardo ritornante (vedi la sezione
nuovi oggetti magici per la descrizione completa), una pietra
della buona fortuna e una pergamena con incantesimi dei
maghi pagina bianca, supercolla, danza macabra, ogni colpo
un morto e infestazione di larve putride (vedi la sezione
nuovi incantesimi per la descrizione completa).
81. La temperatura in questa stanza è quasi glaciale, molto
più bassa rispetto al resto del sotterraneo. La porta ovest è
chiusa a chiave e sulla superficie è inciso un teschio che
sormonta due tibie incrociate.
Due lampade magiche di rame che fluttuano vicino al
soffitto illuminano l’intera camera. Se i PG riescono a
raggiungerle, possono usarle in qualsiasi area di questo
piano senza problemi – si considerano come normali
lanterne – ma se vengono portate fuori dal Livello Cinque, si
sbriciolano immediatamente in polvere.
C’è un pozzo di pietra nell’angolo nord-ovest della stanza e
tutto intorno a esso sono sparsi sul pavimento i resti di
alcuni umanoidi. Se qualcuno li esamina, trova soltanto
vecchie ossa ed equipaggiamento fracassato, ma non accade
niente, nemmeno se vengono trafugati o distrutti. Se invece
i PG ispezionano il pozzo notano che, a circa 6 m dal
parapetto, c’è ancora dell’acqua. È stagnante e profonda
solo un palmo, e sul fondo è possibile vedere uno strato di
monete. Se i personaggi cercano di rubarle oppure entrano
nel pozzo, quattro necrospettri emergono da esso e
attaccano tutti i presenti nella sala – anche se non
inseguono eventuali fuggitivi.
Necrospettri (4) [All CM, Mov 45 m (15 m) o volo 90 m (30
m), CA 2, DV 6, pf 28, 24, 24, 16, tpcCA0 14, Att 1, Fer
1d8 + risucchio di energia (tocco), TS G6, Mor 11, PX
1.070].
Quando una vittima viene colpita, subisce 1d8 ferite e perde
due livelli di esperienza o 2 DV, e tutti i vantaggi che
dipendono da essi. Sono immuni alle armi normali,
comprese quelle d’argento, e ‒ come tutti i non morti ‒ al
veleno, alla paralisi e agli incantesimi charme, sonno, blocca
persona e blocca mostri, ma sono vulnerabili all’acqua sacra,
che infligge loro 1d8 ferite.
Se questi guardiani spettrali vengono sconfitti, svaniscono in
uno sbuffo di fumo nero per non tornare più. Dopodiché i
PG sono liberi di mettere le mani sul tesoro in fondo al
pozzo, un misero bottino di 24 mo in differenti tipi di
monete. Questo luogo incantato funziona anche come una
sorta di insolito pozzo dei desideri. Se qualcuno ci butta
dentro una moneta qualsiasi – anche 1 mr – deve seguire la
procedura riportata di seguito e prepararsi a lanciare
qualche dado:
- Tirare 1d6 per stabilire quale attributo viene
influenzato: 1 = For, 2 = Int, 3 = Sag, 4 = Des, 5 =
Cos, 6 = Car.
- Tirare 3d6 per determinare le modifiche da apportare:
3 = -3 punti, 4-5 = -2 punti, 6-8 = -1 punto, 9-12 =
nessun cambiamento, 13-15 = +1 punto, 16-17 = +2
punti, 18 = +3 punti. Nessun attributo può superare il
valore massimo per la razza del PG ma, se scende al di
sotto di 3, il personaggio muore e si trasforma in un
necrospettro! (Nota: se il PG ha gettato nel pozzo più di
36
una moneta, il master può assegnargli un bonus di +1
al risultato dei dadi per ognuna oltre la prima.)
Gli effetti sono permanenti e possono essere rimossi
soltanto da un desiderio. Ogni personaggio può usare il
pozzo soltanto una volta, ulteriori tentativi non danno alcun
esito.
82. La porta nord è chiusa a chiave. Questa stanza è
probabilmente una vecchia cappella o un tempio di qualche
tipo, dall’atmosfera è sgradevole e tetra. Degli affreschi ben
conservati ritraggono gli Dèi Oscuri dei duergar e scene di
sacrifici di massa. Un piccolo altare rettangolare, ricavato da
un singolo blocco di basalto nero, si trova lungo la parete
est. Un’urna di ottone e un piccolo calice dorato sono
poggiati sopra di esso. Un mucchio di rifiuti puzzolenti è
abbandonato nell’angolo sud-est.
Una trappola si trova proprio davanti all’altare. Il primo PG
che mette piede sopra di essa precipita nella buca nascosta,
profonda 3 m, e subisce 1d6 ferite per la caduta. Sul fondo
ci sono dei paletti appuntiti, 1d4 dei quali colpiscono la
vittima per ulteriori 1d6 ferite ognuno.
Il gruppo può esplorare senza pericolo il resto dell’ambiente:
il cumulo di immondizia è ciò che sembra, l’urna sull’altare è
vuota ma di valore (1d6x100 mo) e il calice è un pezzo
antico che può essere venduto per 1d6x1.000 mo. Tuttavia,
se i PG rovinano o vandalizzano gli affreschi, tutti quelli che
si trovano nella cappella vengono colpiti da un simbolo del
conflitto (nessun tiro salvezza possibile).
83. La porta di accesso alla stanza è sbarrata. I PG devono
usare la magia o la forza bruta per aprirla, perché non c’è
nessuna serratura da scassinare. È fatta di metallo nero e
sulla superficie è inciso – in nanico, comune e orchesco – il
seguente avvertimento:
“Pericolo estremo in attesa! Solo i pazzi o gli eroi
dovrebbero osare entrare in questa camera. Dietro questa
porta c’è la via che conduce a grandi ricompense, ma tutte
le tue resistenze saranno duramente messe alla prova
affinché tu possa raggiungerla.”
Chi entra nella sala sente riecheggiare nella propria mente
lo stesso monito scritto sull’uscio, che viene ripetuto alcune
volte. Se resta qui dentro anche nel round seguente, deve
affrontare uno dei pericoli più grandi in agguato nell’intero
complesso degli Abissi. Tutti coloro nella stanza devono fare
cinque tiri salvezza consecutivi: contro morte (o periscono
all’istante), contro bacchette (o sono tramutati in un
pesciolino rosso), contro pietrificazione (o diventano di
pietra), contro soffio (o finiscono ridotti in cenere) e contro
incantesimi (o vengono disintegrati).
Una luminosità soprannaturale, che sembra provenire dal
nulla, rischiara fiocamente il locale. Pareti, soffitto e
pavimento sono rivestiti con piastrelle di marmo, tranne
nell’angolo nord-ovest dove si trova una botola di metallo
che conduce al Livello Sette. È necessaria una prova di
Forza con una penalità di -2 per sollevarla ed è ricoperta di
una sostanza tossica che, a contatto con la pelle nuda,
uccide chi fallisce un tiro salvezza contro veleno.
Potenzialmente questa camera può devastare il gruppo! Ciò
è voluto perché, una volta raggiunto il Livello Sette degli
Abissi, i sopravvissuti si trovano nella tesoreria del clan Ban
e hanno accesso alle sue favolose ricchezze. Al ritorno in
questo livello, comunque, le difese magiche della stanza non
si attivano più.
o. Il primo PG che mette piede in questo corridoio subisce
un numero di ferite pari al proprio livello. Un tiro salvezza
contro bacchette nega l’effetto, ma in questo caso la
trappola rimane attiva e colpisce il personaggio successivo
che entra nel passaggio. Può essere individuata e
disinnescata solo con la magia.
p. Il primo PG che mette piede in questo corridoio attiva un
trabocchetto magico che colpisce chi lo segue (anche a
debita distanza e/o dopo qualche tempo). La vittima viene
investita da una tempesta di ghiaccio (3d10 ferite). La
trappola può essere individuata e disinnescata solo con la
magia.
q. Sulla parete che nasconde la porta segreta c’è il
bassorilievo di una rana. Un insolito tunnel circolare, di circa
1,2 m di diametro, conduce a questa stanza nascosta.
All’interno c’è un piccolo basamento, alto 90 cm, sul quale
è poggiata la scultura a grandezza naturale di una rana
dall’insolito colore azzurrognolo. Se viene baciata da un
mago o un illusionista, si trasforma in un famiglio con le
stesse caratteristiche di quello ottenuto con evoca famiglio.
Blip, la Rana Blu, ha CA 7 e 7 pf, e lo stesso allineamento
del suo nuovo padrone.
LIVELLO SEI
Informazioni generali
Questo piano del complesso è noto come la Cappella Nera.
I PG possono entrarvi soltanto dalla scala a chiocciola
nell’area 71 del Livello Cinque. Non ci sono altre vie per
accedere o uscire da questo settore degli Abissi.
37
L’esplorazione comincia dall’area 84. L’abilità sopraffina dei
duergar ha permesso loro di scavare nella pietra nera (da cui
il nome del tempio) tutti i corridoi e le stanze, che hanno i
soffitti alti 6 m. I pavimenti, perfettamente lisci e in piano,
sono scolpiti in modo da rappresentare una miriade di ossa
che si intersecano a formare un grottesco motivo che
caratterizza l’intero santuario. Si tratta di un vero capolavoro
realizzato dai nani grigi al culmine della loro magnificenza.
Non ci sono porte che separano le stanze o bloccano i
passaggi. Molti anni fa, i duergar veneravano qui i loro Dèi
Oscuri, offrendogli sacrifici sopra gli altari macchiati di
sangue. La Cappella Nera è abbandonata ormai da tanto
tempo, ma molti re del passato sono sepolti al suo interno e
guardiani implacabili sorvegliano ancora le sue cupe sale.
Mostri erranti
Non ci sono mostri erranti in questo livello, ma per ogni ora
(6 turni) che i PG trascorrono all’interno del tempio,
subiscono una penalità cumulativa di -1 a tpc, tiri salvezza e
prove di attributo. Questo effetto svanisce 1d4 ore dopo che
i personaggi hanno lasciato la Cappella Nera.
Descrizione del labirinto
84. Questa stanza è l’unico ingresso e la sola via di uscita
dalla Cappella Nera. La scala a chiocciola nell’area 71 del
Livello Cinque conduce qui. Una volta che tutti i PG sono
nella camera, una barriera magica si erge di fronte ai
gradini, impedendo di accedervi. L’unico modo per
disattivarla è azionare le leve nascoste nella tomba dell’area
93.
La sala è detta Camera del Penitente. Qui i nani grigi si
fermavano a meditare e pregare in silenzio per qualche
minuto prima di entrare nella navata principale (area 85). Il
soffitto a volta di questo locale è decorato con un affresco
che raffigura l’intero pantheon degli Dèi Oscuri. Il
trascorrere del tempo gli ha causato notevoli danni e la
pittura è molto rovinata, con grandi frammenti che sono
caduti a terra.
Sull’architrave del passaggio che porta all’area 85 c’è una
grande scritta in nanico, che dice:
“Prega gli Dèi Oscuri prima di entrare nel Loro tempio.”
Se un PG si ferma qui in raccolta contemplazione del
dipinto per almeno 1 round per livello di esperienza, ottiene
gli stessi effetti di benedizione finché rimane all’interno della
Cappella Nera.
85. Questa è la navata centrale del santuario. Scolpito su
ognuno dei pilastri c’è l’emblema dei nani grigi. Qui non si
trova nulla di interessante.
86. Il muro ovest della navata laterale è coperto da affreschi
di qualità eccezionale che raffigurano gli Dèi Oscuri mentre
massacrano i nemici dei duergar. Le scene sono alquanto
realistiche e tutti coloro che le osservano per più di 1 round
devono fare due tiri salvezza: il primo contro incantesimi
con una penalità di -4 e il secondo contro bacchette. Se
entrambi riescono, non accade nulla di male.
Se il TS contro bacchette fallisce, la vittima soccombe a
paura arcana. Se il TS contro incantesimi non ha successo,
il bersaglio cade preda di regressione mentale. Se entrambi i
TS vengono sbagliati, i due effetti si manifestano
simultaneamente.
Il potere del dipinto è efficace solamente la prima volta che
viene visto dai PG. Deturpare o danneggiare gli affreschi
attira la collera degli Dèi Oscuri sul profanatore, che viene
colpito da scaglia maledizione e deve dimezzare il proprio
Carisma (è necessario usare scaccia maledizione per
rimuovere questo effetto).
87. Questo è il luogo di sepoltura di Rotgardo Castigaelfi,
un potente sovrano duergar del passato caduto in battaglia
mentre difendeva gli Abissi di Kerak-Ban da un esercito
invasore di orchetti, orchi e troll. Era famoso per il suo odio
nei confronti degli elfi e molti di questi semiumani sono
morti nelle camere di tortura o nelle segrete dei nani grigi
durante il regno di Rotgardo.
Le pareti sono decorate con mosaici che raffigurano l’antico
re al culmine della sua gloria, intento a trucidare gli elfi sul
campo di battaglia e mentre sta decapitando il sovrano
nemico. La stanza è buia e fredda, e nel mezzo c’è un
sarcofago di pietra col coperchio decorato in modo da
raffigurare il possente Rotgardo, che giace stringendo una
grande ascia da battaglia sul petto e indossa un’armatura
completa di fattura nanica. Un’iscrizione runica in nanico,
incisa lungo il bordo della tomba, dice:
“Qui giace Rotgardo Castigaelfi, le cui eroiche gesta gli
hanno garantito il diritto di sedere eternamente nelle Sale
Immortali dei nostri Padri.”
Se il sarcofago viene aperto, i PG trovano i miseri resti del
sovrano e il suo equipaggiamento rovinato dal passaggio del
tempo, tranne la sua ascia da battaglia flagello degli elfi (vedi
la sezione nuovi oggetti magici per la descrizione completa).
88. Questa è la navata laterale orientale. Alla parete est
sono attaccati molti candelieri di ferro (un centinaio in
totale), ognuno dei quali regge una candela spenta, che
spuntano dal muro a differenti altezze in file di 10. Sotto a
ciascun candelabro c’è una piccola fessura nella pietra,
abbastanza grande da permettere l’inserimento di una
moneta, come una sorta di cassetta delle offerte.
Se un PG lascia un obolo (è sufficiente anche 1 mr) e poi
accende una candela, ottiene un bonus di +1 ai tiri salvezza
finché rimane nella Cappella Nera. Se invece fa la stessa
cosa senza prima donare nulla, oppure ruba qualcosa o
danneggia i candelieri, subisce gli effetti di malasorte per 6
turni. Questi modificatori si applicano una sola volta per
singolo personaggio, quindi accendere (o trafugare…) più di
una candela non ha conseguenze addizionali, ma al tempo
stesso possono cumularsi tra loro (per esempio se qualcuno
prima lascia un’offerta e poi distrugge un candelabro, avrà
sia il bonus di +1 ai TS che la penalità di -1 a tpc e ferite
inflitte).
89. Questa stanza è simile all’area 87. Qui si trova la tomba
di un altro sovrano dei duergar, il valoroso Wulferio
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Asciamartello. Durante il suo regno gli Abissi di Kerak-Ban
hanno visto un notevole ampliamento e molte creature del
sottosuolo sono state uccise o schiavizzate. Con lo scavo di
nuove miniere nei livelli più profondi, grandi ricchezze sono
confluite nella tesoreria reale.
I mosaici sulle pareti raffigurano Wulferio in battaglia, alla
guida di un’innumerevole esercito di nani grigi, oppure
seduto sul trono mentre molti sudditi gli rendono omaggio
offrendogli forzieri colmi di pepite d’oro e d’argento, e di
gemme. Il re è sempre ritratto col suo martello da guerra in
una mano e l’ascia nell’altra, dato che normalmente
brandiva entrambe le armi in combattimento. La stessa
immagine è scolpita sul coperchio del sarcofago.
La tomba al centro della sala è di granito, scolpito con la
consueta maestria dei duergar. La lastra superiore è fusa
con quella inferiore grazie alla magia, perciò l’unico modo
per aprire il sepolcro è usare un incantesimo (come pietra in
fango o scolpire la pietra) oppure fare letteralmente un buco
nella roccia. All’interno c’è lo scheletro di Wulferio, con le
ricche vesti ridotte a brandelli. Attorno al collo porta una
catenina d’oro con un pendente di quarzo a forma di
prisma. È magico ma non ha alcun potere apparente. Si
tratta di una delle chiavi necessarie nell’area 93.
90. In questa sala, identica all’area 94, c’è una statua che
raffigura un duergar con una corazza di piastre, l’elmo
sovrastato da un pennacchio e un’ascia a due mani. La
scultura è splendida e sembra decorata con intarsi d’oro e
argento. Quando un PG che non sia un nano si avvicina a
meno di 1,5 m, sia questa che la sua gemella dell’area 94 si
animano. Una volta presa vita, combattono fino a che non
vengono ridotte a 0 pf (a quel punto vanno in frantumi) o
tutti gli intrusi sono morti oppure fuggono da questo livello
del complesso. I guardiani inseguono i personaggi in
qualsiasi stanza della Cappella Nera.
Golem di pietra (1) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 5, DV 14,
pf 63, tpcCA0 9, Att 1, Fer 3d8 (pugno), TS G8, Mor 12,
PX 4.200].
Ogni due round, può lanciare lentezza entro 3 m. Solo le
armi con bonus +2 o superiore possono danneggiarlo.
Inoltre, è immune al veleno e ai gas. Gli incantesimi non
hanno effetto su di esso, ad eccezione di pietra in fango,
che lo rallenta per 2d6 round. L’inverso, fango in pietra,
cura tutte le ferite subite dal golem. Pietra in carne lo rende
vulnerabile agli attacchi normali per tutto il round
successivo.
Dopo aver distrutto il golem, i PG trovano tra i frammenti
che ne rimangono un diamante delle dimensioni di una
noce. È il “cuore” incantato del guardiano e vale la favolosa
somma di 1d6x10.000 mo! Quando la gemma viene
toccata per la prima volta, il personaggio deve fare un tiro
salvezza contro incantesimi (i nani godono di un bonus di
+1). Se fallisce non accade nulla, ma se ha successo
aumenta permanentemente di un punto un attributo a scelta
(fino al massimo raggiungibile per la sua razza).
91. Questa è la tomba di uno dei più potenti re dei nani vento sulla cima della montagna nelle cui viscere si aprono
grigi, Askadeo. È vissuto talmente a lungo che i suoi sudditi gli Abissi. Ma non è necessario rivelarlo ai PG, perché
lo hanno soprannominato l’Immortale. È stato uno dei primi saranno molto più prudenti se penseranno che il grande
sovrani degli Abissi di Kerak-Ban e il più coraggioso, capace sovrano è ancora in giro, come creatura immortale o magari
di annientare intere tribù nemiche e di rendere sicuri i sottoforma di lich…
confini del regno durante il suo lungo governo.
Le pareti sono coperte da un mosaico che raffigura il 92. Questa è la Sala delle Candele, una stanza piena di ceri
sovrano nel suo massimo splendore, mentre brandisce votivi di varie dimensioni, da quelli lunghi soltanto una
un’ascia a due mani e indossa una corona preziosissima. La decina di cm fino ad alcuni che raggiungono 1,5 m di
cosa straordinaria è che le tessere del mosaico sono in realtà altezza. Le candele, fatte di normalissima cera colorata,
delle piccole gemme e l’effetto dell’intero ambiente è sono accese ed emanano una luce sfavillante che rischiara il
sbalorditivo! (Il valore di questa opera d’arte è di circa locale come se ci fosse un arcobaleno. È palese che si tratta
150.000 mo.) di oggetti incantati, capaci di ardere in eterno senza
Al centro della camera c’è un sarcofago di pietra nera, col consumarsi. Qui dentro ci sono esattamente 777 candele,
coperchio scolpito in modo da rappresentare Askadeo che 111 per ognuno dei seguenti colori: rosso, arancio, giallo,
giace rivestito dalla sua armatura. Indossa una ricca corona verde, blu, indaco e viola.
e la sua barba, raccolta in trecce, è molto lunga e folta. Se i PG le lasciano in pace, non succede niente. Se invece
Un’iscrizione in nanico lungo il bordo della tomba dice: cominciano a spegnerle, il master deve annotare (chiedendo
ai giocatori o determinandolo a caso) quale candela è stata
“Qui giace Askadeo l’Immortale, il più possente dei re. smorzata. Per ognuna, il personaggio deve fare un tiro
Possa la sua ira ricadere sui nemici del suo popolo.” salvezza appropriato (vedi sotto) o subire le conseguenze
indicate:
Se qualcuno cerca di aprire il sepolcro o di impadronirsi
delle gemme sulle pareti, una barriera magica sigilla il Colore TS
gruppo nella stanza e un simulacro vendicatore del re candela richiesto… Conseguenze del fallimento
duergar compare dal mosaico. È un golem di vetro (vedi la Rosso Soffio Il PG subisce gli effetti di raggio
sezione nuovi mostri per la descrizione completa). dell’indebolimento finché non
lascia questo livello.
Golem di vetro (1) [All N, Mov 45 m (15 m), CA 3, DV 9, Arancio Morte Il PG fallisce automaticamente i
pf 45, tpcCA0 12, Att 2, Fer 2d4+2/2d4+2 (pugni), TS prossimi sei tiri salvezza.
G5, Mor 12, PX 3.100]. Giallo Bacchette Il PG subisce gli effetti di
goffaggine finché non lascia
È immune alle armi non magiche, agli incantesimi blocca questo livello.
mostri, charme e sonno, e agli effetti del veleno e dei gas. Verde Paralisi Il PG subisce gli effetti di
Subisce doppio danno dalle armi contundenti. Ogni volta lentezza finché non lascia
che viene colpito, scaglia attorno a sé dei frammenti affilati questo livello.
che infliggono a tutti coloro che si trovano nel raggio di 3 m Blu Incantesimi Il PG subisce gli effetti di
un danno pari a quello causato dall’attacco (dimezzabile con regressione mentale finché non
un tiro salvezza contro bacchette). lascia questo livello.
Indaco Pietrificazione Il PG perde sempre l’iniziativa
Una volta ridotto a 0 pf, il golem ritorna a far parte del finché non lascia questo livello.
mosaico e la barriera magica scompare. Tutti i PG Viola Veleno Il PG subisce gli effetti di causa
sopravvissuti ottengono una pietra magica determinata a malattia, che non possono
caso – la ricompensa che Askadeo concede a chi è essere curati finché non lascia
abbastanza coraggioso e potente da sconfiggerlo (o almeno, questo livello.
da battere il suo simulacro…) in uno scontro leale.
Ora i personaggi possono cercare di aprire la tomba Gli effetti negativi possono essere rimossi immediatamente
(sollevare il coperchio richiede una prova di Forza con una da scaccia maledizione lanciato da un incantatore almeno
penalità di -2, è concesso un solo tentativo per PG). Il del 7° livello, e le penalità sono cumulative. Una volta
sepolcro è vuoto e sul fondo c’è un’iscrizione in nanico che spente, le candele non possono essere riaccese. Se vengono
dice: smorzate tutte, l’intera stanza sprofonda in un’oscurità che
nessuna luce, magica o normale, è capace di penetrare.
“Nemmeno la morte è riuscita a sopraffare Askadeo!” Ogni personaggio deve riuscire in un tiro salvezza contro
incantesimi o cade vittima di paura arcana. Dopo 1d6
Il master deve ricordare che la tomba e il mosaico non round, le candele si riaccendono all’unisono, ma stavolta
possono essere danneggiati in alcun modo, perciò è non è possibile spegnerle in alcun modo.
impossibile rubare le gemme da questa stanza o
vandalizzarla. 93. La stanza è vuota con l’unica eccezione di un sarcofago
I resti del re non si trovano nel cenotafio perché sono stati di granito al centro. È simile agli altri che si trovano nella
cremati dopo la sua morte, e le ceneri sono state sparse al Cappella Nera. Sul coperchio è scolpito un nano disteso,

39
con un elmo che gli copre il viso. All’altezza degli occhi ci
sono due piccoli buchi a forma di prisma. Se esaminati con
un incantesimo appropriato, si rivelano essere magici.
Si tratta di una tomba falsa ricavata da un singolo blocco di
granito, che non può essere aperta. I fori sono della misura
esatta dei prismi nascosti nelle aree 89 e 96. Se entrambi
vengono inseriti nei buchi appositi, la barriera magica che
impedisce di lasciare la Cappella Nera scompare. Se viene
infilato un solo prisma, non succede niente finché anche
l’altro non è messo al suo posto, ma non è più possibile
toglierlo.
Se nelle aperture viene introdotta una qualsiasi altra cosa,
una trappola incantata (che è impossibile disattivare) innesca
disintegrazione nel foro, distruggendo l’oggetto che vi è
stato posto (o parte di esso). Se i personaggi hanno infilato
nel buco la punta di un bastone, una freccia o un’altra arma,
oppure (peggio ancora) un dito, questo viene disintegrato! I
due prismi magici sono gli unici che non attivano il
meccanismo. L’intero blocco di pietra è impervio a qualsiasi
danno o alterazione, sia fisica che magica, e nella camera
non c’è nient’altro.
94. È identica all’area 90.
95. Questo è il sancta sanctorum della Cappella Nera, dove
sono custodite le sacre reliquie del culto degli Dèi Oscuri.
L’intera sala è permeata da energie magiche. Il soffitto a
volta e le pareti sono ricoperti da pannelli di marmo rosso
scuro, mentre il pavimento è simile a quello del resto del
tempio.
Al centro della camera c’è una sfera di 90 cm di diametro
che irradia una tenue luce rossa, così che l’intera sala pare
essere immersa nel sangue. Il globo è incantato e fluttua a
circa 3 m di altezza. Non può essere spostato e, se viene
toccato o colpito con un’arma, dà una scossa che causa
1d8+6 ferite da elettricità alla vittima. È immune alla magia
e può essere distrutto soltanto infliggendogli 30 punti di
danno con un singolo colpo. Se viene infranto, cade a terra
in mille pezzi e smette di illuminare.
In ognuna delle cinque nicchie c’è una reliquia del culto degli
Dèi Oscuri, poggiata sopra una colonnina di marmo nero e
liscio, alta poco più di 1 m. Tutte le edicole sono protette da
trappole e chiunque tenta di prendere (o anche
semplicemente toccare) gli oggetti sacri deve fare un tiro
salvezza contro incantesimi con una penalità di -4 o fugge
via in preda a paura arcana, e non può rimettere mai più
piede qui dentro, per nessuna ragione al mondo. Ha una
visione mentale della dimensione in cui dimorano le divinità
40
dei duergar e ne rimane totalmente sconvolto, tanto da non
poter rientrare in questa sala per il resto della sua vita! Se il
TS ha successo non accade nulla di male e il cimelio può
essere recuperato. Il tiro salvezza va ripetuto per ogni
singolo oggetto (per la descrizione completa delle reliquie,
vedi la sezione nuovi oggetti magici):
- Nicchia a nord-est: sudario della rinascita.
- Nicchia a sud-est: elisir ruba anima.
- Nicchia a sud: la bizzarra testa mummificata di qualche
disgustosa creatura – un folle incrocio tra un lupo,
un’aquila e una rana – che i duergar ritenevano essere
l’incarnazione mortale di uno dei loro Dèi Oscuri e
veneravano come una spoglia sacra. Nessuno sa a chi
appartenga veramente, ma è senza dubbio impregnata
di grande potere. Soltanto i primi tre personaggi che vi
entrano in contatto sono influenzati da questo oggetto,
dopodiché la sua magia svanisce per sempre e la testa
si sbriciola in cenere. Gli effetti variano a seconda della
classe di personaggio e del numero di utilizzi (un PG
può attivarne i poteri soltanto una volta):
• Il primo PG che la tocca guadagna un livello e il
punteggio di tutti i suoi requisiti primari aumenta
permanentemente al massimo permesso per la sua
razza.
• Il secondo PG che la tocca guadagna metà dei PX
che gli mancano per arrivare al livello successivo e
il punteggio di tutti i suoi requisiti primari aumenta
permanentemente di 2 punti, fino al massimo
permesso per la sua razza.
• Il terzo PG che la tocca guadagna ¼ dei PX che gli
mancano per arrivare al livello successivo e il
punteggio di tutti i suoi requisiti primari aumenta
permanente di 1 punto, fino al massimo permesso
per la sua razza.
Come detto in precedenza, una volta che la testa è
stata toccata per tre volte, si polverizza. Lo stesso
accade se viene danneggiata in qualsiasi modo o
portata fuori dall’area 95.
- Nicchia a sud-ovest: bacchetta dell’incanto.
- Nicchia a nord-ovest: anello esorcizzante.
96. Questa è la Camera delle Ossa, una stanza interamente
riempita con gli scheletri di varie creature, e offre uno
spettacolo alquanto macabro a chi vi entra. Pavimento,
soffitto e pareti sono coperti da uno strato di ossa e un
piccolo piedistallo ricavato da alcune casse toraciche si erge
al centro del locale. All’interno c’è un piccolo teschio di
drago, che tiene tra le mascelle un quarzo a forma di prisma
(simile a quello dell’area 89). È la seconda chiave magica
necessaria nell’area 93.
Chiunque tenta di prendere il prisma deve riuscire in un tiro
salvezza contro paralisi con una penalità di -3 oppure il
teschio si serra attorno alla sua mano, amputandogliela. A
discrezione del master, ciò può comportare una riduzione
permanente di -2 For, -2 Des e la perdita del 5-10% dei pf
massimi, almeno finché qualcuno non guarisce il
malcapitato con rigenerazione. Nessun incantesimo od
oggetto magico funziona in questa stanza.
97. Nel mezzo del pavimento di questa stanza, altrimenti
vuota, c’è una scritta in lettere di marmo bianco che dice, in
nanico:
“Cos’è sia nel vino che nel calice?”
Si tratta ovviamente di un indovinello, e la risposta è “la
lettera i”. Se i PG la pronunciano in qualsiasi lingua mentre
si trovano nella sala, possono proseguire senza pericolo. In
caso contrario, sia che forniscano una soluzione errata
oppure decidano semplicemente di ignorare l’enigma e
andarsene, una scarica di energia magica attraversa il locale
colpendoli tutti prima che possano uscire, infliggendo a
ognuno 6d4+6 ferite, dimezzabili con un tiro salvezza
contro incantesimi.
Dopo questo trattamento il gruppo può lasciare la sala ma,
se ci rientra di nuovo, riattiva la procedura e deve
rispondere ancora all’indovinello (cosa alquanto semplice se
ha già scoperto la giusta soluzione) oppure viene investito
un’altra volta dall’ondata di energia.
98. Questa piccola stanza è l’anticamera del tempio
principale (area 99) ed è sorvegliata da un’insolita sentinella.
Questa frase è incisa sull’architrave, in nanico:
“Onore agli Dèi Oscuri! Morte agli infedeli!”
Una grottesca testa di pietra, simile a quella di una
garguglia, sembra guardare verso il basso e osservare
chiunque passa nella camera. Ogni PG deve riuscire in un
tiro salvezza contro incantesimi con una penalità di -3 (-1
per i nani, -4 per gli elfi) oppure subisce 1d6 ferite e gli
effetti di paura arcana. Non c’è modo di evitare questo
guardiano incantato, dato che è invulnerabile e non è
possibile annullare la sua magia. Tuttavia, se qualcuno
ottiene un risultato di 20 naturale nel TS, la testa di pietra
viene sopraffatta definitivamente e va in pezzi, distrutta per
sempre.
99. Questo è il tempio principale della Cappella Nera, dove
un tempo i devoti si riunivano per pregare i loro Dèi Oscuri
e assistere ai sanguinari olocausti officiati sopra i molti altari
di questo santuario. Ce ne sono tre lungo la parete ovest,
altrettanti a est mentre quello principale si trova nella parte
settentrionale. La superficie di ognuno di essi è segnata da
graffi, tagli e macchie di sangue. Su quello più grande, nella
zona nord, sono poggiati un pugnale sacrificale, un calice
dorato e un vecchio libro.
Chiunque tocca uno di questi oggetti evoca il guardiano di
questo luogo sacro, un divoratore di anime (vedi la sezione
nuovi mostri per la descrizione completa) che attacca
immediatamente gli intrusi, combattendo fino alla morte e
inseguendoli finché non sono tutti morti o lasciano la
Cappella Nera.
Divoratore di anime (1) [All N, Mov 54 m (18 m), CA 0, DV
10, pf 58, tpcCA0 10, Att 2, Fer 1d10/1d10 + vedi sotto
(artigli), TS C10, Mor 12, PX 1.700].
41
In combattimento, attacca con due artigli spettrali. Ogni
volta che colpisce un bersaglio, questi deve fare un tiro
salvezza contro morte o perde un punto di Saggezza (se una
vittima viene colpita due volte nello stesso round, deve
effettuare due TS). I punti perduti sono recuperati al ritmo di
uno al giorno dopo che il mostro è stato eliminato. Chi
viene ucciso da questo essere – sia perché ridotto a 0 pf
oppure se la sua Sag scende a 0 – non può essere
resuscitato o reincarnarsi, visto che la sua anima viene
divorata dalla creatura. Può essere ferito solo dalle armi
magiche e dagli incantesimi.
Il coltello sacrificale è un pugnale del dissanguamento (vedi
la sezione nuovi oggetti magici per la descrizione completa).
Il calice dorato vale 12.600 mo e ogni liquido che ci viene
versato dentro diventa immediatamente tossico, causando la
morte del bevitore in caso di fallimento del tiro salvezza
contro veleno con una penalità di -4. Tuttavia, se all’interno
viene versato del sangue fresco, chi lo ingerisce – se
sopravvive all’avvelenamento – beneficia immediatamente
degli effetti di cura ferite critiche. L’antico tomo è il Kharak-
a-Kherad (che in comune significa Libro dei Segreti). È
scritto in nanico e contiene i dettagli della religione e dei riti
dei duergar: liturgie, sacrifici e via dicendo. È praticamente
inutile per i PG, ma può essere venduto a qualcuno
interessato alla materia per 1d6x10.000 mo.
LIVELLO SETTE
Informazioni generali
Questo piano del complesso, ribattezzato la Tesoreria
Nascosta, è piuttosto piccolo in confronto agli altri. È
illuminato da un’asettica luce bianca – che non sembra
provenire da nessun punto in particolare – perciò i PG non
hanno bisogno di usare torce o lanterne. L’accesso è
possibile solo attraverso la botola nell’area 83 del Livello
Cinque – un’impresa difficile, perché si tratta di una delle
camere più pericolose di tutti gli Abissi. Non ci sono altre
entrate o uscite per questo livello e il gruppo inizia la sua
esplorazione dall’area 100. I duergar hanno scavato la
roccia dell’intera tesoreria con la consueta abilità. Pareti,
soffitti e pavimenti sono ricoperti da lastre di acciaio
temprato spesse 5 cm, e anche invulnerabili a qualsiasi tipo
di danno, sia magico che normale.
La Tesoreria Nascosta è un luogo dove sono ancora
custodite molte ricchezze. Stanze piene di gemme e gioielli,
mucchi di monete d’oro e d’argento, armi e armature
incantate e molti altri tesori, tutti creati dagli artigiani
duergar più noti della loro epoca, possono essere recuperati
nelle sue sale. Ma il pericolo attende coloro che si
avventurano in questi passaggi, perché i nani grigi hanno
dato fondo a tutta la loro scaltrezza, anche in fatto di arti
magiche, per creare insidie e trappole a protezione dei
propri averi. Gli incontri in questo luogo possono facilmente
distruggere o devastare l’intero gruppo: i PG rischiano di
ritrovarsi trasformati e con gli attributi radicalmente stravolti,
maledizioni e tranelli attendono chi osa arrischiarsi per i
passaggi e le stanze. Eppure grandi ricompense attendono
chi si dimostrerà abbastanza astuto e fortunato da riuscire a
sopravvivere.
In questo livello gli incantesimi come teletrasporto, porta
dimensionale e simili poteri o abilità, inclusi quelli derivanti
da oggetti magici, non funzionano.
Tutte le porte sono fatte di acciaio temprato e non hanno
maniglia, serratura né cardini visibili. Quelle normali si
aprono automaticamente quando un PG si avvicina entro 50
cm. Le altre sono bloccate magicamente e possono essere
dischiuse soltanto seguendo alla lettera le istruzioni speciali
riportate di volta in volta nel testo. Tutte sono virtualmente
indistruttibili e non possono essere danneggiate in nessuna
maniera – proprio come il resto della struttura di questo
livello. Nemmeno la magia (es. scassinare, una campanella
apritrice) o le abilità dei ladri sono in grado di aprire una
porta sbarrata.
Mostri erranti
Non ci sono mostri erranti in questo livello, ma ogni volta
che un PG cerca di danneggiare, alterare o vandalizzare in
qualche modo una porta, una parete o qualsiasi altra cosa
che si trova nel labirinto, appare un guardiano. Si
materializza dal nulla di fronte al gruppo, evocato dal
sistema di difesa magico della Tesoreria Nascosta. È una
garguglia di ferro (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa). Nella prima occasione in cui si
manifesta ha le statistiche base e, quando è ridotta a 0 pf,
viene riassorbita dal pavimento e scompare. Tuttavia, se si
ripresenta nuovamente, diventa sempre più difficile da
sconfiggere perché ogni volta la sua CA si abbassa di un
punto, guadagna 1 DV addizionale e un bonus di +1 a tpc e
ferite inflitte. (Per esempio, la prima volta che appare ha CA
-1 e 16 DV, la seconda CA -2, 17 DV e +1 a tpc e ferite
inflitte, la terza CA -3, 18 DV e +2 a tpc e ferite inflitte, e
via dicendo).
Garguglia di ferro (1) [All N, Mov 9 m (3 m) o volo 27 m (9
m), CA -1, DV 16, pf 5 per DV, tpcCA0 8, Att 5, Fer
1d8/1d8 (artigli), 2d8 (morso), 1d12 (incornata), 1d10 +
stordimento (coda), TS G8, Mor 12, PX 6.000].
42
Una garguglia di ferro ha costantemente attiva visione del
vero entro 18 m. Può essere ferita solamente da armi
magiche con un bonus almeno di +3 o dagli incantesimi. È
immune agli effetti del veleno e dei gas, agli incantesimi di
3° livello o inferiori e a blocca mostri, charme e sonno, ma
subisce doppie ferite dal freddo. Ogni 3 round, invece di
mordere può soffiare un cono di fuoco che inizia con una
larghezza di 1,5 m, si sviluppa fino a una lunghezza di 9 m
ed è largo 3 m all’estremità, e infligge 3d10 ferite a tutti
quelli che investe (dimezzabili con un tiro salvezza contro
soffio). Una creatura colpita dalla coda del mostro deve fare
un TS contro paralisi o è stordita per 1d3 round. Quando è
in volo, invece di sferrare le due artigliate, può cercare di
schiacciare un nemico atterrandogli addosso. L’attacco
richiede un normale tpc, infligge 3d10 ferite e stordisce il
bersaglio per 1d3 round. Tuttavia la vittima può evitarlo
completamente (senza subire danni) riuscendo in un tiro
salvezza contro morte. (Lo stordimento rende un
personaggio incapace di agire, ma non del tutto indifeso,
anche se perde l’eventuale bonus di Destrezza alla CA e non
può usare efficacemente uno scudo. Chi attacca un
personaggio stordito, inoltre, ottiene un bonus di +4 al tpc.)
Descrizione del labirinto
100. Questa stanza è accessibile solamente attraverso l’area
83 del Livello Cinque. È la sola via per entrare e uscire dalla
Tesoreria Nascosta. La sala è splendidamente decorata con
mosaici di gemme preziose raffiguranti scene che esaltano la
magnificenza dei nani grigi. Sulla parete sud c’è un enorme
arazzo tessuto con fili d’oro e d’argento che mostra un
esercito di duergar invadere un villaggio popolato da uomini,
elfi e halfling, e sterminare tutti gli abitanti in molti modi
crudeli. Sulla superficie della porta nord è incisa una scritta
in nanico che dice:
“Qual è l’animale in ognuno?”
È un indovinello che deve essere risolto per poter aprire la
porta, non c’è altro modo di proseguire oltre. La soluzione è
lo “gnu” (o-gnu-no). Pronunciare la risposta a voce alta, in
qualsiasi lingua, fa scorrere silenziosamente la lastra di
metallo all’interno di una fessura nel soffitto. È impossibile
richiuderla finché i PG rimangono in questo livello. Non c’è
limite al numero di tentativi che si possono fare per risolvere
l’enigma, ma ad ogni errore compare una garguglia di ferro
per scoraggiare gli intrusi.
Le pareti est e ovest sono coperte da tendaggi fissati ad
anelli sul soffitto, che arrivano fino a terra. Questi drappi
molto spessi sono di velluto cremisi, decorato con ricami
geometrici dorati e argentati. Possono essere spostati senza
problemi per accedere ai corridoi laterali dietro di essi.
101. La stanza è completamente vuota, eccetto per una
sorta di slot machine vicino alla parete nord, direttamente di
fronte alla porta. La macchina non può essere danneggiata
in nessun modo e i PG non sono obbligati a utilizzarla, ma
solo così possono ottenere i gettoni necessari per entrare
nelle aree 105 e 106.
Giocare con la slot machine è molto semplice. Ogni
personaggio può tirare la leva solo una volta; non accade
nulla se lo fa di nuovo (nemmeno se lascia questo livello del
complesso e poi ci rientra). Ogni volta che qualcuno la
attiva, deve tirare 1d6 per tre volte per determinare quali
simboli appaiono. Questa è la corrispondenza tra il risultato
del dado e il simbolo che compare sulla slot machine:
1d6 Simbolo sulla slot machine
1 Moneta
2 Gemma
3 Boccale
4 Elmo
5 Scudo
6 Ascia
A seconda della combinazione dei tre simboli ottenuta
lanciando i dadi, il PG che ha tirato la leva potrebbe
ottenere un qualche premio, anche se nella maggioranza dei
casi non si vince nulla. I risultati fortunati sono i seguenti:
Nel caso di oggetti magici, questi non possono essere
maledetti e devono essere utilizzabili dalla classe del PG. In
caso contrario, bisogna lanciare nuovamente il dado e
determinarne un altro appropriato.
Il primo personaggio che tira la leva ottiene
automaticamente anche il “gettone a lingotto”, oltre
all’eventuale vincita conseguita coi dadi. Questo gettone è
necessario per aprire la porta dell’area 105 ed è un lingotto
d’oro in miniatura, della dimensione di un cioccolatino, con
il profilo di un duergar su una faccia e la runa distintiva del
clan Ban sull’altra.
Il secondo PG che gioca con la slot machine ottiene
automaticamente anche il “gettone a moneta”, oltre
all’eventuale premio determinato dai dadi. Questo gettone è
necessario per accedere all’area 106 ed è una grossa
moneta d’argento del diametro di 5 cm, con l’effigie di
un’ascia su un lato e la runa identificativa del clan Ban
sull’altro.

Simboli Premio 102. La stanza è assolutamente vuota tranne che per una
Tre monete 5d6x100 mo. grande ruota di legno montata su un perno al centro del
Due monete e un altro 3d6x100 mo. muro nord – è la Ruota del Destino. Come la slot machine
simbolo (in qualsiasi nell’area 101, anche questo macchinario non può essere
ordine) danneggiato in alcun modo. I PG non sono obbligati a
Tre gemme 5d6 gemme (valore 1d6x100 giocare, ma farlo è l’unico modo per ottenere i gettoni
mo cadauna). necessari per accedere alle aree 108 e 109.
Due gemme e un altro 3d6 gemme (valore 1d6x100 La ruota è divisa in 12 spicchi, sei neri e sei rossi, e c’è una
simbolo (in qualsiasi mo cadauna). freccia dorata montata sopra di essa, che indica il settore in
ordine) cima al disco. Ogni PG può girare la ruota una sola volta.
Tre boccali 5d6 gioielli (valore 1d6x1.000 Se lo fa di nuovo, non accade nulla, nemmeno se lascia
mo cadauno). questo livello e vi torna successivamente. In ogni sezione del
Due boccali e un altro 3d6 gioielli (valore 1d6x1.000 disco è incisa una runa magica dei duergar, tracciata con
simbolo (in qualsiasi mo cadauno). polvere di diamante, ma non c’è modo di capirne il
ordine) significato. Quando un PG fa girare la ruota, deve tirare
Tre elmi 1d6 pozioni magiche 1d12 per stabilire quale settore si ferma nella zona indicata
determinate a caso. dalla freccia. I risultati sono riportati nella tabella qui sotto:
Due elmi e un altro 1d3 pozioni magiche
simbolo (in qualsiasi determinate a caso. 1d12 Settore
ordine) 1 (Rosso) Runa della potenza – il PG aumenta di 1
Tre scudi Un’armatura, scudo o altra punto il valore di tutti gli attributi primari.
protezione magica +3 a scelta 2 (Nero) Runa della fragilità – il PG riduce di 1
del master. punto il valore tutti gli attributi primari.
Due scudi e un altro Un’armatura, scudo o altra 3 (Rosso) Runa della fortuna – il PG guadagna un
simbolo (in qualsiasi protezione magica +1 a scelta bonus di +1 a tutti i tiri salvezza.
ordine) del master. 4 (Nero) Runa della follia – il PG subisce gli effetti
Tre asce Un’arma magica +3 a scelta di regressione mentale.
del master. 5 (Rosso) Runa della resistenza – il PG guadagna un
Due asce e un altro Un’arma magica +1 a scelta bonus di 1 punto alla CA.
simbolo (in qualsiasi del master. 6 (Nero) Runa della iella – il PG subisce una
ordine) penalità di -2 a tutti i tiri salvezza.
Moneta, gemma e Un anello magico determinato 7 (Rosso) Runa del linguaggio – il PG è in grado di
boccale (in quest’ordine) a caso. comprendere e parlare tutti i linguaggi.
Gemma, boccale ed elmo Una pergamena magica 8 (Nero) Runa della mancanza – l’oggetto magico
(in quest’ordine) determinata a caso. più potente del PG (a discrezione del
Boccale, elmo e scudo (in Una bacchetta, bastone o verga master) scompare nel nulla.
quest’ordine) magica determinata a caso. 9 (Rosso) Runa dell’invulnerabilità – il PG ottiene
Elmo, scudo e ascia (in Un oggetto magico una resistenza alla magia pari al suo
quest’ordine) determinato a caso. livello.*
Qualsiasi altra Niente… 10 (Nero) Runa della menomazione – il PG subisce
combinazione gli effetti di lentezza.

43
 11 (Rosso) Runa dell’immortalità – la prossima volta
che il PG viene ucciso, è immediatamente
riportato in vita come per resurrezione.
12 (Nero) Runa del ferimento – ogni volta che
subisce delle ferite, il PG perde il doppio
dei pf rispetto al normale.
* Per esempio, un personaggio del 10° livello ottiene una
resistenza alla magia del 10% (che sale all’11% quando
guadagna un ulteriore livello di esperienza). Questo significa
che, ogni volta che è il bersaglio di un attacco portato con
un oggetto magico o un incantesimo, c’è il 10% di
probabilità che non abbia alcun effetto su di lui. Tuttavia, se
il colpo viene sferrato con un’arma magica, questa
semplicemente non aggiunge il proprio bonus magico al tpc
e alle ferite inflitte.
Tutti gli effetti della Ruota del Destino sono permanenti, ma
non possono far aumentare il punteggio degli attributi oltre
il massimo stabilito per la razza del PG oppure ridurlo a
meno di 3. Quelli negativi (dei settori neri) possono essere
annullati con scaccia maledizione lanciato da un incantatore
almeno del 14° livello oppure da un desiderio.
Il primo PG che fa girare la ruota ottiene automaticamente il
“gettone a stella”, oltre a subire le conseguenze della runa
indicata dalla freccia. Questo gettone è necessario per aprire
la porta dell’area 109 ed è una piccola stella di marmo, del
diametro di circa 7,5 cm, con un boccale stilizzato su un lato
e la runa distintiva del clan Ban sull’altro.
Il secondo PG che accetta di giocare ottiene anche il
“gettone a gemma”, oltre a dover sottostare agli effetti della
ruota. Il gettone è indispensabile per accedere all’area 108
ed è simile a una biglia del diametro di 2,5 cm ricavata da
un singolo pezzo di cobalto blu, sulla cui superficie è incisa
la runa identificativa del clan Ban.
103. Questo atrio è vuoto e se i PG si dirigono a nord non
accade nulla. Invece, quando il gruppo ritorna verso sud,
non riesce a varcare la soglia meridionale della stanza e
viene istantaneamente teletrasportato di fronte alla porta
settentrionale. È impossibile eludere o disattivare questa
trappola, che però non si attiva se un personaggio trasporta
un solo oggetto preso da ciascuna delle camere del tesoro
(le aree dalla 105 alla 109). Se qualcuno preleva più di un
sacco di monete, una cassa di lingotti, un sacchetto di
gemme, un oggetto prezioso, un’arma o armatura dagli
averi dei duergar viene teletrasportato indietro, altrimenti –
se non è stato troppo avido – può proseguire normalmente.
Il tranello ha lo scopo di impedire il saccheggio della
Tesoreria Nascosta. I PG più scaltri possono intuirne il
funzionamento e prendere quanto consentito, lasciare il
bottino nell’area 100 e poi tornare indietro a razziare
qualcos’altro. Tuttavia, la trappola funziona anche in questo
caso. Non c’è alcuna possibilità di sottrarre più di un tesoro
per ogni singola stanza!
104. Questa stanza è completamente vuota. Le tende sono
identiche a quelle dell’area 100 e danno accesso ai vari
corridoi che conducono alle singole sale del tesoro.
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105. Sulla porta della stanza è imbullonata una placca di
rame che dice, in nanico: “Sala dei lingotti”. Sulla superficie
c’è una piccola fessura, larga abbastanza da permettere di
introdurre il gettone a lingotto dell’area 101. Non c’è altro
modo di aprirla.
Nella camera c’è un immenso tesoro interamente composto
da lingotti di metallo prezioso, tutti contrassegnati con la
runa distintiva dei Ban. Sono posti in piccole casse di legno,
ognuna marchiata col solito simbolo del clan e che reca
scritto, in nanico, il tipo di metallo al suo interno – platino,
oro, electrum, argento o rame. Ogni cassetta contiene 10
lingotti, del peso di 5 kg ciascuno, e di valore variabile:
platino (10.000 mo), oro (1.000 mo), electrum (500 mo),
argento (100 mo) e rame (10 mo). Se un PG prende una
sola cassa (o fino a 10 lingotti), non attiva la trappola del
teletrasporto descritta nell’area 103.
106. La porta della stanza ha una fessura per inserire il
gettone a moneta dell’area 101. Non c’è altro modo di
aprirla. All’interno della sala c’è il sogno di tutti gli
avventurieri bramosi di ricchezza! Dappertutto pile di sacchi
straboccanti di ogni genere di monete! Sono tutte di ottimo
conio, con la runa del clan Ban su una faccia e dei simboli
diversi sull’altra – es. un’ascia da battaglia, un boccale da
birra, il profilo di un nano, un elmo cornuto e così via. Ci
sono cinque diversi tipi di monete: platino, oro, electrum,
argento e rame. In questa camera c’è abbastanza denaro da
soddisfare i sogni più inconfessabili e avidi di qualsiasi
personaggio.
Ogni sacco contiene 1.000 monete dello stesso tipo e pesa
50 kg. È fatto di tessuto robusto ed è marcato in nero con la
runa dei Ban e il tipo di monete che racchiude (in linguaggio
nanico). Il valore di un sacco pieno è il seguente: platino
(10.000 mo), oro (1.000 mo), electrum (500 mo), argento
(100 mo), rame (10 mo). Se un PG ne prende uno solo (o
un massimo di 1.000 monete), non attiva la trappola del
teletrasporto descritta nell’area 103.
107. Sulla porta della stanza è inciso un indovinello, in
nanico, che dice:
“Cosa aumenta sempre e non diminuisce mai?”
Risolvere l’enigma è il solo modo poter entrare nella
camera. La soluzione è “l’età”. Basta pronunciare questa
parola in qualsiasi lingua per far sì che l’uscio di schiuda,
scivolando silenziosamente verso l’alto in una fessura nel
soffitto.
La sala è un’armeria piena di armi, armature e scudi di
splendida fattura, di ogni tipo e dimensione. Sono tutti
incantati. Si tratta di una perfetta opportunità per consentire
al master di introdurre nel gioco nuove armi e armature di
sua invenzione. È anche possibile determinare casualmente
coi dadi il bonus magico e i poteri speciali di ogni singolo
oggetto. Se un personaggio prende una sola arma o
armatura o scudo non attiva la trappola del teletrasporto
descritta nell’area 103.
108. Al centro della porta c’è una fessura abbastanza
grande da permettere di inserire il gettone a gemma
dell’area 102. Non c’è altro modo di aprirla. L’interno della
stanza è simile a quello dell’area 106, ma stavolta ci sono
cataste di gemme, sparse in giro o all’interno di piccoli
sacchetti. Qui si trovano i capolavori realizzati dai duergar e
pietre preziose di siffatto splendore si vedono raramente. Ce
ne sono otto tipi diversi – cristallo, eliotropio, turchese,
onice, zaffiro, smeraldo, rubino e diamante. Ogni borsa
racchiude gemme dello stesso tipo ma di dimensioni
differenti e pesa 50 g. È fatta di tessuto resistente e marcata
con la runa del clan Ban e l’indicazione del tipo di pietra che
contiene (scritta in nanico). Un sacchetto pieno ha il
seguente valore: diamanti (50.000 mo), rubini (30.000 mo),
smeraldi (20.000 mo), zaffiri (15.000 mo), onici (12.000
mo), turchesi (9.000 mo), eliotropi (7.000 mo) e cristalli
(4.000 mo). C’è 1 possibilità su 6 che una delle gemme sia
una pietra magica (determinata a caso). Se un PG prende
soltanto un sacchetto di gemme (o pietre singole per un
valore massimo di 50.000 mo), non attiva la trappola del
teletrasporto descritta nell’area 103.
109. La porta ha un piccolo incavo a forma di stella,
predisposto per il gettone a stella dell’area 102. Non c’è
altro modo di aprirla. L’interno della camera è zeppo di
gioielli e oggetti preziosi di ogni tipo immaginabile, pezzi
d’arte e altri manufatti di valore, tutti ammassati alla rinfusa.
Provengono da molte culture differenti e alcuni sono molto
rari da trovare. Non ci sono però oggetti magici, a meno
che il master non decida altrimenti – questa potrebbe essere
l’occasione perfetta per far trovare al gruppo qualche strano
gingillo incantato come un tappeto volante, una lampada del
genio, un anello magico, ecc.
Il valore degli oggetti non magici è di 1d100x100 mo
ciascuno. Se un PG ne prende soltanto uno, non attiva la
trappola del teletrasporto descritta nell’area 103.
LIVELLO OTTO
Informazioni generali
Questo è piano del complesso è abbastanza stipato rispetto
a quelli precedenti. I PG possono arrivare nell’area 110 o
113, a seconda della botola utilizzata nel Livello Cinque.
Mostri erranti
Ci sono alcuni mostri erranti in questo livello. Si tratta di
pattuglie mandate dai duergar e di altre creature che hanno
invaso i tunnel e ora vivono qui. Il master deve effettuare un
controllo ogni 6 turni che il gruppo trascorre nel labirinto o
se fa qualcosa che potrebbe attirare l’attenzione, come
gridare, provocare forti rumori, abbattere porte e così via.
Bisogna lanciare 1d6 – con un risultato di 1 avviene un
incontro, che comincia a una distanza di 2d6x3 m. Per
scoprire di quale creatura si tratta, si tira 1d12 sulla tabella
seguente. Si raccomanda di non usare più volte lo stesso
mostro errante se è possibile invece sceglierne uno non
ancora utilizzato.
1d12 Mostro errante
1 Troll (1d6) [All CM, Mov 36 m (12 m), CA 4, DV
6+3, tpcCA0 13, Att 3, Fer 1d6/1d6 (artigli), 1d10
(morso), TS G6, Mor 10, PX 600]. 3 round dopo
essere stati feriti, iniziano a rigenerare 3 pf a round,
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tranne che i danni causati dal fuoco e dall’acido. Se
perdono un arto, questo cerca di strisciare verso il
corpo e il troll può riattaccarlo immediatamente,
tenendolo premuto sul moncherino. Grazie alla loro
capacità di rigenerazione, non possono essere
distrutti permanentemente senza il fuoco o l’acido.
Anche se vengono “uccisi” (ridotti a 0 pf),
continuano a rigenerarsi e possono rialzarsi dopo
2d6 round (partendo dal minimo di 3 pf). Ognuno
porta con sé 2d6x100 mo in gemme.
2 Pattuglia di orchi (2d4) [All CM, Mov 27 m (9 m),
CA 5, DV 4+1, tpcCA0 15, Att 1, Fer 1d10
(arma), TS G4, Mor 10, PX 215]. Sono armati con
grossi randelli e indossano delle pelli conciate.
Ognuno possiede 1d6x100 mo.
3 Protoplasma nero (1) [All N, Mov 18 m (6 m), CA
6, DV 10, tpcCA0 11, Att 1, Fer 3d8 (schianto),
TS G5, Mor 12, PX 3.100]. Questa massa nera e
appiccicosa scivola lungo i corridoi dei labirinti,
mangiando qualunque cosa trovi sulla sua strada. Ha
un diametro di circa 4,5 m. È capace di muoversi
non solo sui pavimenti, ma anche sui muri e sui
soffitti, e può comprimersi per passare attraverso
fessure molto strette. Digerisce sia il metallo che il
legno. Viene danneggiato solamente dal fuoco e, se
attaccato con armi taglienti, si divide in più esseri di
massa minore. Ogni attacco andato a segno ne crea
uno più piccolo, che ha 2 DV (i suoi pf vengono
sottratti al mostro principale) e infligge 1d8 ferite.
4 Pattuglia di soldati duergar (2d6) (guerrieri del 5°
livello) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 2, DV 5d10,
tpcCA0 16, Att 1, Fer arma, TS G5, Mor 8, PX
350]. Equipaggiamento: corazza di piastre, scudo,
ascia da battaglia, mazza, balestra pesante con 10
quadrelli, 50 mo in monete e gemme. Hanno
l’infravisione fino a 35 m, sono molto silenziosi e
prendono di sorpresa l’avversario con 1-3 su 1d6, e
sono del tutto immuni a paralisi e veleni.
5 Ombre spettrali (1d12) [All CM, Mov 27 m (9 m),
CA 7, DV 2+2, tpcCA0 17, Att 1, Fer 1d4 + vedi
sotto, TS G2, Mor 12, PX 83]. Nella penombra,
sorprendono gli avversari con 1-5 su 1d6. Il loro
tocco, oltre a causare 1d4 ferite, fa perdere alla
vittima anche 1 punto di Forza per 8 ore. Possono
essere colpite solo da armi magiche e sono immuni
al veleno, alla paralisi e agli incantesimi charme,
sonno, blocca persona e blocca mostri, ma non
sono creature non morte, quindi non possono
venire scacciate dai chierici.
6 Manticore (1d4) [All CM, Mov 36 m (12 m) o volo
54 m (18 m), CA 4, DV 6+1, tpcCA0 13, Att 3 o
1, Fer 1d4/1d4 (artigli), 2d4 (morso) o vedi sotto
(chiodi), TS G6, Mor 9, PX 980]. All’estremità delle
loro code crescono 24 grossi chiodi metallici.
Possono scagliare una raffica di due, quattro o sei
chiodi contro un unico nemico fino a 54 m di
distanza. Se la scarica va a segno, il bersaglio viene
colpito 1d2, 1d4 o 1d6 volte e ogni chiodo gli
infligge 1d4 ferite. Possono usare questo attacco
anche mentre volano senza alcuna penalità al tpc.
7 Basilischi (1d3) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 4, DV
6+1, tpcCA0 13, Att 1, Fer 1d10 + pietrificazione
(morso), TS G6, Mor 9, PX 570]. Qualsiasi creatura
vivente che viene morsa o li guarda negli occhi deve
riuscire in un tiro salvezza contro pietrificazione o
diventa di pietra. L’unico modo in cui un
personaggio può evitare di incrociare lo sguardo
delle creature mentre le affronta è scrutare altrove (-
4 al tpc) o tenerle d’occhio attraverso uno specchio
(-2 al tpc). I basilischi non sono immuni al proprio
sguardo, quindi, se gli viene presentato
all’improvviso uno specchio, c’è un 35% di
probabilità che i mostri vedano bene la propria
immagine e debbano fare un tiro salvezza contro
pietrificazione per non diventare di pietra.
8 Golem di osso (1d4) [All N, Mov 36 m (12 m), CA
2, DV 8, tpcCA0 12, Att 4, Fer 1d8/1d8/1d8/1d8
(armi), TS G4, Mor 12, PX 2.065]. Sono immuni
alle armi non magiche, agli incantesimi blocca
mostri, charme e sonno, agli effetti del veleno e dei
gas, e agli attacchi basati su elettricità, fuoco e
freddo. Sono armati con delle spade lunghe.
9 Presenze (1d4) [All CM, Mov 36 m (12 m) o volo
72 m (24 m), CA 3, DV 4, tpcCA0 16, Att 1, Fer
1d6 + risucchio di energia (tocco), TS G4, Mor 12,
PX 300]. Il tocco gelido infligge 1d6 ferite e
risucchia un livello o 1 DV. Non vengono colpite
dalle armi normali e quelle di argento infliggono loro
solo la metà delle ferite. Come tutti i non morti,
sono immuni al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca
mostri, ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che
infligge loro 1d8 ferite.
10 Salamandre del fuoco (1d3) [All N, Mov 36 m (12
m), CA 2, DV 8, tpcCA0 12, Att 3, Fer 1d4/1d4
(artigli), 1d8 (morso), TS G8, Mor 8, PX 2.060].
Dal loro corpo emana un calore tremendo e tutte le
creature entro 6 m subiscono automaticamente 1d8
ferite da fuoco per round. Questi mostri sono
immuni agli attacchi basati sul fuoco, alle armi non
magiche e agli incantesimi charme e sonno.
11 Pattuglia di soldati duergar (2d6) (guerrieri del 5°
livello) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 2, DV 5d10,
tpcCA0 16, Att 1, Fer arma, TS G5, Mor 8, PX
350]. Equipaggiamento: corazza di piastre, scudo,
ascia da battaglia, mazza, balestra pesante con 10
quadrelli, 50 mo in monete e gemme. Hanno
l’infravisione fino a 35 m, sono molto silenziosi e
prendono di sorpresa l’avversario con 1-3 su 1d6, e
sono del tutto immuni a paralisi e veleni.
12 Vermi grigi (1d3) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 6,
DV 6, tpcCA0 14, Att 1, Fer 1d8 (morso), TS G3,
Mor 9, PX 570]. Sono in grado di inghiottire una
preda intera con un risultato di 19 o 20 sul tpc. Una
vittima ingoiata subisce 1d8 ferite ad ogni round
fino a che il mostro non viene ucciso. Un
personaggio intrappolato nella pancia del verme
può attaccare solo con un pugnale e con una
penalità di -4 al tpc.
46
Descrizione del labirinto
110. Una botola nel soffitto dà accesso a questa camera
dall’area 75 del Livello Cinque. È uno dei due ingressi a
questo piano, l’altro si trova nell’area 111. La porta nella
parete est è chiusa a chiave, ma può essere scassinata
normalmente.
La stanza è priva di qualsiasi arredo, eccetto per la statua di
un nano guerriero scolpita nel marmo bianco e posta al
centro del locale. È stata vandalizzata molto tempo fa e sia
la testa che una delle braccia sono spezzate e giacciono a
terra. Varie immondizie
imbrattano il pavimento:
armi rotte, scudi spaccati,
sacchi marciti, pezzi di
legno e metallo, e quel
che resta di un tappeto
prezioso. Col braccio
intatto la statua tiene un
boccale senza fondo (vedi
la sezione nuovi oggetti
magici per la descrizione
completa) di peltro,
decorato con rune
naniche.
Trascorsi 1d6 round
dall’ingresso del gruppo
nella stanza, un fuoco
fatuo si materializza e
attacca.
Fuoco fatuo (1) [All CM, Mov volo 54 m (18 m), CA -8, DV
9, pf 38, tpcCA0 12, Att 1, Fer 2d8 (folgorazione), TS G9,
Mor 7, PX 3.100].
Può diventare invisibile per 2d4 round, rimanendo poi
obbligatoriamente visibile per un tempo analogo. In
combattimento, emette delle scosse elettriche che infliggono
2d8 ferite. È immune alla maggioranza degli incantesimi,
con l’eccezione di dardo incantato, dedalo arcano e
protezione dal male. Tuttavia, è vulnerabili agli attacchi
normali, benché sia molto difficile da colpire.
Quando viene ucciso, scompare in un lampo di luce
multicolore.
111. Una botola nel soffitto dà accesso a questa stanza
dall’area 74 del Livello Cinque. Questo è uno dei due
ingressi a questo piano – l’altro si trova nell’area 110. È la
tana di un athach (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa).
Athach (1) [All CM, Mov 54 m (18 m), CA 0, DV 14, pf 68,
tpcCA0 9, Att 4, Fer 2d12/2d12/2d12 (randelli), 2d10 +
veleno (morso), TS G14, Mor 9, PX 2.400].
Chi viene morso deve riuscire in un tiro salvezza contro
veleno con una penalità di -4 per via della potente saliva
venefica del mostro oppure rimane paralizzato per 1d6
turni. Una vittima immobilizzata è del tutto vulnerabile. Gli
attacchi contro di essa colpiscono automaticamente e un
nemico indisturbato può uccidere un personaggio
paralizzato in un singolo round.
L’intera camera, che ha il soffitto alto 7,5 m, è priva di
qualsiasi arredo o decorazione, eccetto per una pila di
pellicce puzzolenti in un angolo, che il mostro usa come
giaciglio. Sparpagliati in giro ci sono i resti delle vittime
divorate in precedenza dall’athach (ossa rotte, carcasse
decomposte e simili), assieme a molti oggetti di
equipaggiamento ormai distrutti. Nascosto tra le pelli c’è il
tesoro della creatura, che ammonta a 9.600 mo, una
collana di perle (5.000 mo), un braccialetto di minuscoli
diamanti (3.250 mo), un anello d’oro che raffigura un
serpente che si morde la coda con due piccoli rubini al
posto degli occhi (1.600 mo), una spada lunga con una
gemma incastonata nell’elsa (700 mo), un sacchetto di
pietre preziose (8.000 mo complessive), una pozione
dell’invisibilità, una bottiglia del fumo perenne, una spada
lunga +3 e una pergamena con incantesimi dei maghi evoca
mostri VII, globo di invulnerabilità, metamorfosi e spada
incantata.
112. La porta est è chiusa a chiave. La stanza è molto
danneggiata dalle infiltrazioni d’umidità, che l’hanno
trasformata in un luogo freddo e sordido. Gocce d’acqua
scura colano dalle molte crepe nel soffitto e lungo le pareti,
mentre il pavimento è interamente coperto da uno strato –
alto circa 5 cm, ma che in alcuni punti cresce fino all’altezza
di un palmo – di fango e muffa. La camera sembra vuota,
ma in realtà è la tana di due segugi invisibili, che attaccano il
gruppo solo se molestati.
Segugi invisibili (2) [All N, Mov 36 m (12 m), CA 3, DV 8,
pf 36, 28, tpcCA0 12, Att 1, Fer 4d4 (vortice d’aria), TS
G8, Mor 12, PX 1.060].
Possono essere scacciati con dispersione della magia, che li
fa tornare al loro piano originario. Gli avversari che non
possono vederli vengono sorpresi con 1-5 su 1d6 e li
attaccano con una penalità di -4 al tpc. Le creature invisibili,
inoltre, ottengono un bonus +4 a tutti i tiri salvezza contro
le minacce in cui la conoscenza della posizione esatta del
bersaglio è un fattore importante, come un incantesimo ad
effetto area.
Sul pavimento, coperta e nascosta dalla fanghiglia, c’è una
strana chiave fatta di metallo rosso. È quella che serve ad
aprire la porta dell’area 114.
113. La stanza è piastrellata con mattonelle blu, persino sul
soffitto. L’enorme statua di un drago, scolpita in una strana
pietra azzurra, si erge al centro su di un basso piedistallo. È
lunga circa 3 m e alta poco più di 2 m. Sul pavimento della
camera sono sparse molte ossa umane e umanoidi,
equipaggiamento distrutto, armi rotte, armature spaccate e
così via. Se i PG non toccano né disturbano la statua, non
succede niente. Altrimenti la scultura si anima per
combattere gli intrusi, colpendo come un mostro da 21 DV
(tpcCA0 5) e sferrando due artigliate (1d6+1/1d6+1 ferite)
e un morso (3d10 ferite). Rimane attiva per un solo round,
47
ma se viene nuovamente infastidita torna di nuovo ad
attaccare. Non c’è modo di danneggiarla, tranne con
disintegrazione o pietra in fango, che la distruggono
immediatamente.
Il piedistallo sul quale è poggiata è cavo, ma per poterlo
esaminare bisogna prima eliminare il guardiano. All’interno
ci sono 32.000 mo, un pendente di diamante appeso a una
catena d’oro (11.000 mo) e una spada +2 che può lanciare
una volta al giorno volare.
114. La porta è coperta da uno strato di metallo rosso. Ha
il buco della serratura ma non la maniglia. Può essere aperta
esclusivamente con la chiave nascosta nell’area 112 – non è
possibile abbatterla né scassinarla, nemmeno con la magia.
La stanza è rivestita da piastrelle di ceramica bianca
decorate con un motivo rosso e arancio che ricorda delle
fiamme. L’intero locale mostra i segni di bruciature.
La statua di un’idra, alta 3 m, si trova al centro della sala. È
scolpita in un unico blocco di lava vulcanica, un autentico
capolavoro dei duergar. Ognuna delle 12 teste ha degli opali
di fuoco come occhi ed è raffigurata mentre ruggisce o si
prepara a mordere. Per il resto, la camera è vuota.
Chiunque cerca di danneggiare la statua o di rubare le
gemme fa animare l’idra. Lo stesso avviene quando
qualcuno prova ad andarsene dalla camera. Il mostro attacca
gli intrusi soffiando fuoco dalle sue 12 teste, dirigendo i suoi
attacchi contro il massimo numero possibile di bersagli. Le
fiamme colpiscono automaticamente e causano 8 ferite,
dimezzabili con un tiro salvezza contro soffio. Inoltre, può
scagliare l’equivalente di un colpo infuocato contro un
singolo nemico per round, in aggiunta al normale attacco.
L’idra ha CA 5 e 96 pf. Dopo aver subito 8 ferite, non può
più usare una testa; dopo averne subite 16, non può più
usarne un’altra… e così via per ogni multiplo successivo.
Quando anche l’ultima testa viene incapacitata, l’idra è
sconfitta. Data la sua natura particolare, può essere
danneggiata solo dalle armi magiche con bonus di +2 o
superiore ed è immune agli effetti del veleno e dei gas. Gli
incantesimi non hanno effetto su questo essere, ad
eccezione di pietra in fango che lo rallenta per 2d6 round e
pietra in carne che lo rende vulnerabile agli attacchi normali
per tutto il round successivo.
Se i PG riescono a sconfiggere l’idra, questa non va in pezzi
ma ritorna a essere per sempre una statua inanimata. A
questo punto è possibile estrarre le gemme che
rappresentano gli occhi del mostro. Ognuna vale
2d6x1.000 mo e c’è il 10% di probabilità che sia una pietra
magica che aumenta il valore di un attributo determinato a
caso.
115. L’unica via di accesso sicura a questa stanza è il
passaggio segreto. La porta, infatti, non è chiusa a chiave
ma è protetta da un simbolo arcano del conflitto. Nella
camera ci sono quattro fontane. Il pavimento è ricoperto di
marmo bianco mentre un affresco sul soffitto rappresenta
ondine, tritoni, sirene e altre creature del mare. Sulle pareti
ci sono degli splendidi mosaici raffiguranti battaglie tra
grotteschi serpenti marini, kraken e altri mostri degli abissi.
Le fontane sono incantate, come il liquido che sgorga da
esse, e sono tutte simili tranne per la statua alla sommità.
Hanno una base circolare di 1,5 m di diametro che poggia
su un pilastro di roccia alto 90 m e scolpito per somigliare a
uno zampillo d’acqua. Sono fatte di marmo bianco con
magnifiche venature di molteplici sfumature di blu. Ognuna
ha un effetto differente (vedi sotto) ma l’acqua perde ogni
qualità se viene portata fuori da questa stanza. I poteri delle
singole fontane funzionano una sola volta per PG.
La fontana di nord-ovest è sormontata dalla statua di un
tritone che regge un tridente e indossa una corona di alghe
e coralli. Sputa l’acqua dalla bocca aperta. Si tratta di acqua
salata – chi la beve deve riuscire in un tiro salvezza contro
pietrificazione o viene trasformato in una statua di sale con
tutto il suo equipaggiamento. Se il TS ha successo, il PG
beneficia degli effetti di guarigione. Lo stesso accade se
l’acqua viene spruzzata addosso a qualcuno (o se ci si
immerge nella vasca), ma in questo caso non è necessario
alcun TS.
La fontana di nord-est è decorata dalla statua di una sirena,
col viso splendido e il prosperoso seno nudo, dai capezzoli
del quale esce un liquido dall’aspetto simile al latte. Ha un
sapore molto dolce, quasi nauseante, e chi lo beve deve
riuscire in un tiro salvezza contro incantesimi o subisce gli
effetti di un filtro d’amore che si manifestano quando
incontra la prima creatura (di qualsiasi razza, anche
mostruosa) dell’altro sesso. Ciò può portare a situazioni
potenzialmente interessanti e comiche. Se il TS ha successo,
il PG guadagna permanentemente un punto di Carisma (fino
al massimo concesso per la sua razza). Toccare il liquido
non ha alcun effetto.
La fontana di sud-est è abbellita dalla statua di un polpo con
i molti tentacoli rivolti verso il basso, che butta fuori un
liquido nero simile a inchiostro dalla bocca. È una sostanza
oleosa e molto puzzolente, davvero disgustosa a vedersi. Chi
la beve deve riuscire in un tiro salvezza contro veleno o cade
preda di dolori lancinanti allo stomaco per 1d6 round,
durante i quali non può fare assolutamente nulla. Se non
viene guarito in questo lasso di tempo con cura malattia,
perde permanentemente 2d4 pf! Se invece il TS ha
successo, il PG vomita la nauseante sostanza e non subisce
alcuna conseguenza negativa. Questo fluido schifoso ha gli
stessi effetti anche se viene semplicemente toccato, ma in
tal caso la vittima gode di un bonus di +1 al tiro salvezza.
La fontana di sud-ovest è adornata dalla statua di uno
squalo, che schizza un’acqua ambrata dalla bocca
spalancata, piena di aguzzi denti triangolari. Il liquido ha
l’odore e il gusto del brandy. Chi lo beve deve riuscire in un
tiro salvezza contro morte con una penalità di -2 oppure si
ubriaca e perde i sensi per 2d4 ore, durante le quali non c’è
modo di svegliarlo. Se il TS ha successo, il PG guadagna
permanentemente un punto di For (non oltre il al massimo
permesso per la sua razza) ma deve sottrarre un punto dalla
Int (fino a un minimo di 3). Se il liquido non viene ingerito,
non ha alcun effetto.
116. Entrambe le porte sono sbarrate e refrattarie a
qualsiasi tipo di magia, quindi per entrare è necessario
scassinarle o abbatterle. L’interno della stanza è un enorme
mosaico di basalto nero e marmo rosso, che forma uno
strano disegno stilizzato simile a delle fiamme ruggenti. La
camera è vuota, tranne per un piedistallo di marmo chiaro,
48
alto 1,5 m, proprio nel mezzo. Su di esso è poggiata una
cintura della forza dei giganti di cuoio con borchie
metalliche e delle rune magiche cucite con del filo dorato.
Il basamento è circondato da un muro di forza. Nel
pavimento proprio di fianco a esso ci sono otto buchi
disposti su due file. Lì accanto si trovano alcune tessere di
basalto nero, della misura esatta dei fori, ognuna con un
simbolo inciso sopra. Se i PG le esaminano, scoprono che i
disegni sono i seguenti: ascia (su 2 tessere), nano barbuto
(2), cintura (2), moneta (5), pugno (3), gemma (3), elmo (1),
fenice (4), spada (1) e boccale (2). Soltanto mettendole
all’interno degli incavi nel pavimento seguendo l’ordine
indicato dalle colonne nell’area 118 è possibile annullare la
barriera che protegge il piedistallo. La sequenza corretta è la
seguente:
Linea superiore:
Ascia – Boccale – Nano barbuto – Boccale
Linea inferiore:
Moneta – Nano barbuto – Gemma – Gemma
Una volta che tutte le otto tessere sono state inserite nei
buchi il muro di forza scompare, anche se la combinazione
non è quella giusta. Tuttavia, viene disattivato per sempre
soltanto se la sequenza è corretta, altrimenti si riattiva non
appena qualcuno tocca la cintura, imprigionando la vittima
al suo interno. Ogni 1d4 round trascorsi nel campo di forza,
il personaggio intrappolato deve riuscire in un tiro salvezza
contro incantesimi con una penalità di -4 oppure subisce gli
effetti di disintegrazione. Soltanto i compagni possono
liberare il PG e salvarlo da morte certa.
117. Le porte di questa stanza sono dipinte di bianco e ai
quattro angoli hanno disegnati i semi delle carte da gioco –
cuori in alto a sinistra, fiori in alto a destra, picche in basso
a sinistra e quadri in basso a destra. Le pareti della sala sono
rivestite di mattonelle bianche e rosse, che formano un
motivo a scacchiera. La parte interna delle porte è foderata
di tessuto verde, al centro del quale è ricamato il volto
ridente di un jolly. Per terra ci sono degli spessi tappeti verdi
e rossi, piuttosto lisi e pieni di buchi, sotto i quali si
intravede un pavimento di marmo nero. Anche il soffitto è
di pietra scura.
In mezzo al salone c’è un piccolo tavolo rotondo a tre
gambe, coperto da un panno verde, sopra il quale è posato
un mazzo di carte. Non appena i PG mettono piede nella
stanza una voce echeggia nell’aria e, parlando in nanico,
chiede loro di prendere una carta a testa dal mazzo oppure
di andarsene immediatamente. Il master deve concedere
qualche secondo ai giocatori per decidere le azioni dei loro
personaggi. Chi sceglie di non giocare col mazzo incantato
deve lasciare subito la camera, se non lo fa viene
teletrasportato fuori dalla porta e non può rientrare per il
resto dell’avventura. Chi opta per pescare una carta dal
mazzo delle varie cose deve determinare casualmente quale
gli capita e subirne le conseguenze, dopodiché viene
anch’egli teletrasportato fuori dalla stanza e non può
rimetterci piede mai più. Lo stesso accade a chi cerca di
sottrarre il mazzo di carte oppure di danneggiare il luogo o
le suppellettili.
118. Le porte sono dipinte con della vernice dorata su
entrambi i lati. La stanza è vuota e ha il soffitto sorretto da
otto pilastri scolpiti come se fossero delle pile di monete, un
vero capolavoro degli artigiani duergar. Su ogni colonna è
inciso un simbolo, abilmente nascosto tra le varie
decorazioni e ognuno posizionato in un punto differente.
Per notarlo è necessario cercarlo attivamente e fare una
prova di Saggezza con una penalità di -1. In caso di
fallimento, il PG nota un’immagine sbagliata invece di quella
corretta per comporre la sequenza che disattiva il muro di
forza nell’area 116.
A partire dalla colonna più a ovest e procedendo verso est, i
simboli giusti sono:
Colonne a nord:
Ascia – Boccale – Nano barbuto – Boccale
Colonne a sud:
Moneta – Nano barbuto – Gemma – Gemma
Se i PG restano nella camera per più di 3 turni, subiscono
gli effetti di malasorte. Trascorsi altri 3 turni, la maledizione
si ripete, cumulando le penalità inflitte e prolungandone la
durata.
119. Tutte le porte della stanza sono coperte da pellicce di
grossi lupi, sia all’interno che all’esterno. Attorno a esse e
dentro la camera è nettamente percepibile un forte odore di
animale. Qui vive un leggendario eroe e cacciatore gnoll.
Dopo aver fallito nel difendere la sua tribù da un’intera orda
di razziatori goblin, è penetrato negli Abissi di Kerak-Ban
per mondare la sua anima con 10 anni di penitenza
solitaria. Occasionalmente si reca in superficie per cacciare,
procurandosi cibo e le pelli delle sue prede. Vive assieme a
quattro enormi ienodonti (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa) e l’intera sala è tappezzata di pellicce
e altri trofei. Il cacciatore non ha alcun desiderio di avere a
che fare con degli estranei. Se non viene minacciato, chiede
ai PG di lasciarlo in pace. Se il gruppo persiste, lo gnoll
attacca immediatamente! Non c’è molto margine di
trattativa con questo strano eremita.
Drarg (gnoll conquistatore del 16° livello) [All LM, Mov 27
m (9 m), CA -7, DV 8d8+16+24, pf 84, tpcCA0 12 (9 in
mischia, 10 a distanza), Att 1, Fer arma+4, TS G16, Mor
49
11, PX 620, For 18, Int 14, Sag 12, Des 17, Cos 18, Car
16].
Equipaggiamento: bracciali dell’armatura (CA 2), scudo +3,
spada +3, lama del gelo, pugnale +1, velenifero, rete
intralciante, corda per intralciare, anello della protezione
+3, anello riflettore di incantesimi, elmo del teletrasporto,
pozione della velocità, pozione della guarigione potenziata.
Linguaggi: gnoll, allineamento, comune (molto accentato).
Abilità secondaria: cacciatore.
Personalità: collerico, rancoroso, determinato.
Ienodonti (4) [All N, Mov 36 m (12 m), CA 7, DV 5, pf 28,
22, 20, 19, tpcCA0 15, Att 1, Fer 3d4 (morso), TS G2,
Mor 6 (12), PX 200].
Il master deve pianificare accuratamente questo incontro,
cercando di rendere Drarg un avversario davvero difficile da
sconfiggere. In un duello uno contro uno, lo gnoll dovrebbe
essere in grado di eliminare un nemico in pochi round. Gli
ienodonti gli obbediscono ciecamente e sono al suo fianco
nella lotta (hanno Mor 12 finché il loro padrone è vivo). Se
gli eventi degenerano in un combattimento, il cacciatore
beve innanzitutto la pozione della velocità, poi usa la rete e
la corda incantate per ostacolare i PG, mentre i suoi animali
tengono occupato il gruppo. In caso di pericolo mortale,
non esita a usare l’elmo del teletrasporto per mettersi in
salvo. In questo caso, però, ritornerà sicuramente in futuro
per vendicarsi dei personaggi, comparendo quando meno se
lo aspettano o in una circostanza difficile, per infierire
ancora di più.
I PG possono esplorare la stanza soltanto se vincono la
battaglia. Dietro una delle molte pellicce c’è uno scomparto
segreto, protetto da un glifo di interdizione esplosivo che
causa 32 ferite da elettricità (dimezzabili con un tiro salvezza
contro incantesimi) al personaggio che lo apre. All’interno si
trova il tesoro dello gnoll: una bisaccia di cuoio con 6.000
mo, alcuni sacchetti di pelle contenenti gemme (1.280 mo
in totale), un anello di rame decorato come un serpente con
due piccoli diamanti per occhi (3.000 mo), un bastone del
serpente, tre pozioni delle guarigione potenziata e una
pozione del volo.
120. Le porte sono di ferro e sbarrate. Possono essere
aperte come al solito in questi casi, ma le chiavi sono andate
perdute moltissimo tempo fa. L’interno della stanza è ben
tenuto e ci sono molti oggetti di valore. Pavimento, soffitto e
pareti sono ricoperti da uno strato di marmo rosa
squisitamente intarsiato con piccole rune, che non hanno
alcun significato particolare. Al centro della sala si trova un
maestoso organo a canne sul quale è poggiato un
candelabro d’argento che regge una candela rossa, spenta.
Intorno allo strumento musicale c’è una macchia che sembra
sangue rappreso. Non è un vero organo, ma un famelico
imitatore maggiore (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa) che ha preso la forma di
quest’oggetto!
Imitatore maggiore (1) [All N, Mov 3 m (1 m), CA 2, DV
15, pf 67, tpcCA0 9, Att 1, Fer 6d4 (pseudopodo), TS
G15, Mor 10, PX 2.400].
Sorprende gli avversari con un risultato di 1-5 su 1d6 e
attacca quando viene toccato, secernendo una colla che
trattiene la vittima e colpendola con pseudopodi che
infliggono 6d4 ferite ognuno. Ha anche una resistenza alla
magia del 10%. Questo significa che, ogni volta che è il
bersaglio di un attacco portato con un oggetto magico o un
incantesimo, c’è il 10% di probabilità che non abbia alcun
effetto su di esso. Tuttavia, se il colpo viene sferrato con
un’arma magica, questa semplicemente non aggiunge il
proprio bonus magico al tpc e alle ferite inflitte.
In una nicchia nella parete ovest c’è una fontana di granito,
una testa di toro che getta acqua da entrambe le narici.
Quella che sgorga a sinistra è color argento, mentre l’altra a
destra è dorata. Gli zampilli finiscono in una piccola vasca di
pietra, si mescolano e diventano incolori, poi spariscono in
una piccola grata nel pavimento. L’acqua è incantata con
una potente magia che agisce soltanto la prima volta che
qualcuno beve dalla fontana. Ulteriori assaggi da parte dello
stesso PG non hanno alcun effetto supplementare e il
liquido perde tutte le sue qualità se viene portato fuori dalla
stanza. Ciò implica che ogni personaggio può bere soltanto
una tra l’acqua d’argento, d’oro oppure quella trasparente.
Chi beve l’acqua argentata deve fare un tiro salvezza contro
incantesimi con una penalità di -3. Se ha successo,
guadagna un punto di Int, Sag o Car a sua scelta. Se invece
fallisce, deve ridurre di un punto uno degli stessi attributi a
sua discrezione. Chi beve l’acqua dorata deve fare un tiro
salvezza contro pietrificazione con una penalità di -3. Se ha
successo, guadagna un punto di For, Des o Cos a sua scelta.
Se invece fallisce, deve ridurre di un punto uno degli stessi
attributi a sua discrezione. Infine, se qualcuno beve il liquido
incolore dalla vasca deve fare un tiro salvezza contro morte
con una penalità di -4. Se ha successo, guadagna un
numero di pf pari al lancio del DV appropriato per la sua
classe. Se invece fallisce, deve ridurre i suoi punti ferita del
risultato di un tiro del DV della sua classe. Tutte le modifiche
agli attributi (e ai pf) sono permanenti, ma non possono
farne salire il punteggio sopra il valore massimo per la razza
del PG o ridurlo a meno di 3.
Sul muro est, proprio di fronte alla fontana, c’è una piccola
nicchia vuota. Nasconde una trappola e un tesoro. Se
qualcuno vi entra senza prima disinnescare il trabocchetto,
precipita in una buca nascosta profonda ben 30 m e subisce
10d6 ferite dalla caduta, più eventuali altri conseguenze che
il master ritiene appropriate – come per esempio fratture,
danni all’equipaggiamento, ecc. Sul fondo della fossa ci
sono vari sacchi di iuta, che contengono un totale di 10.000
mo coniate dai duergar.
121. Tutte le porte sono chiuse a chiave, tranne quella
segreta nel muro sud, la cui esistenza è sconosciuta persino
all’occupante della stanza. Qui vive un orcomago di nome
Wee-Kohr, che non ha alcuna intenzione di attaccare briga
col gruppo, a meno che non sia assalito per primo. La
stanza era una delle sale da pranzo dei nani grigi. C’è un
50
grande camino, che il mostro usa per cucinare i suoi pasti,
alimentandolo coi molti mobili presenti nel locale. Alcuni
grossi tavoli sono coperti di erbe essiccate, ossicini e altri
presunti ingredienti magici. Wee-Kohr dorme su due grossi
divani affiancati l’uno all’altro.
Wee-Kohr (orcomago) [All LM, Mov 27 m (9 m) o volo 45
m (15 m), CA 4, DV 5+2, pf 23, tpcCA0 14, Att 1, Fer
1d12 (randello), TS M5, Mor 9, PX 660].
Equipaggiamento: bottiglia dell’efreeti, bastone del potere
(con 11 cariche), 2d4 pozioni magiche a discrezione del
master, sacco con 149 mp e 1.306 mo.
Linguaggi: orcomago, orco, troll, comune, allineamento.
Personalità: solitario, tetro, scortese.
Preferisce usare la magia e ricorre al combattimento
ravvicinato solo se necessario. Può volare per 12 turni e ha
le seguenti abilità magiche usabili a volontà: oscurità (3 m di
raggio), invisibilità e autometamorfosi (da 1 m a 4 m di
altezza). Una volta al giorno, può usare le seguenti abilità
magiche: charme su persone, forma gassosa, sonno e cono
di freddo (8d6 ferite). Rigenera 1 pf per round.
L’orcomago è un tipo asociale e torvo, che è stato esiliato
dalla sua tribù dopo aver avvelenato per sbaglio la consorte
del re con uno dei suoi elisir. Il suo unico desiderio è quello
di essere lasciato in pace ed è molto sgarbato con gli
estranei. Tuttavia, se qualcuno riesce a farselo amico – cosa
che richiede, oltre a un adeguato gioco di ruolo, anche una
prova di Carisma – Wee-Kohr è felice di regalargli qualcuna
delle sue pozioni magiche. In caso di fallimento della prova
di Car, tuttavia, invita il gruppo a lasciare subito la stanza e,
in caso contrario, attacca. In quest’ultima eventualità fa uso
dei suoi oggetti magici ma, se corre una grave pericolo,
preferisce tentare la fuga.
122. Entrambe le porte (ma non il passaggio segreto) sono
chiuse a chiave e protette da un glifo di interdizione
esplosivo che infligge 16 ferite da elettricità, dimezzabili con
un tiro salvezza contro incantesimi. La stanza è zeppa di
mobili rotti, sedie spaccate, tavoli fracassati e armadi
distrutti. Sembra che qualcuno molto grosso e arrabbiato
abbia completamente devastato questa camera, che un
tempo doveva essere piuttosto confortevole, depredandola
di tutti i tesori e le suppellettili di una qualche utilità. L’unico
oggetto che rimane è una clessidra dorata, poggiata su un
malfermo tavolo di quercia. Su di essa sono scolpiti in rilievo
teschi e ossa incrociate, e la sabbia sembra essere polvere
d’oro. Tutto intorno ci sono residui di ossa ed
equipaggiamento a brandelli. Un’ispezione ravvicinata rivela
che gli scheletri e gli oggetti sembrano vecchissimi e molto
usurati dal tempo.
Sul soffitto c’è una scritta invisibile, in nanico, che dice:
“Non trastullatevi con le sabbie del tempo!”
La clessidra è un potente
artefatto che apparteneva
a un gran sacerdote dei
duergar ed è virtualmente
indistruttibile. Può essere
danneggiata solo da magia
di livello divino e, se viene
portata fuori dalla stanza, si
teletrasporta
immediatamente al suo
posto. Se esaminata con
la magia, si rivela essere
un oggetto incantato
incredibilmente potente
legato al flusso temporale.
Tutta la sabbia dorata al
momento è nella parte
inferiore della clessidra. Se
qualcuno la capovolge,
iniziano i guai seri! Una volta che
l’artefatto viene messo in funzione non
c’è modo di arrestare o invertire il
processo, indipendentemente da quel che
possono escogitare i PG. Occorrono 2
round prima che la sabbia si depositi sul fondo e gli
avventurieri farebbero bene a usarli per fuggire a gambe
levate e salvarsi la pelle. Se un personaggio dichiara di
lasciare la stanza prima che siano passati i 2 round, non
subisce alcuna conseguenza nefasta. Tutti quelli che
rimangono qui dentro, nel 3° round invecchiano di 1d4x10
anni. Se sono così folli da fermarsi ancora, al 4° round
muoiono di vecchiaia e di loro non restano che le ossa.
Anche l’equipaggiamento subisce un simile destino, logorato
e decomposto dal passare di centinaia di anni nel giro di
pochi secondi. I miseri resti sul pavimento della camera
sono tutto ciò che rimane di altri pazzi che sono andati
incontro a questo fato. Una volta che l’intero processo si è
completato e nella sala non rimangono esseri viventi, tutto
torna alla quiete iniziale. Capovolgere di nuovo la clessidra
fa ricominciare i suoi inesorabili effetti.
123. Entrambe le porte sono state sbarrate dai duergar
quando hanno abbandonato questo livello del complesso e le
chiavi sono perdute per sempre. Qui si trova una sala dei
trofei, ormai rovinata dall’acqua che filtra dal soffitto e ha
guastato tutto ciò che si trova all’interno. C’è uno strato di
fango sul pavimento e sui mobili. Gli arazzi appesi alle
pareti, che celebravano le vittorie militari dei nani grigi,
sono ammuffiti e cadono a pezzi per l’umidità. Vecchie
armi, armature e scudi sono arrugginiti fino a diventare
inutilizzabili. Lungo la parete nord c’è un trono di pietra.
Un’iscrizione in nanico informa che è stato usato dal primo
re di Kerak-Ban. Sul muro dietro di esso c’è una porta
segreta che dà accesso a una piccola nicchia, dove è
nascosto un mucchietto di lingotti d’oro che portano inciso il
marchio del clan Ban. Ognuno pesa 5 kg e vale 1.000 mo,
e ce ne sono 3d6 in tutto. Non c’è nient’altro di interessante
in questa vecchia stanza abbandonata da tempo.
51
124. Tutte le porte di accesso (inclusa quella segreta) sono
sbarrate con blocca porta. Queste precauzioni sono state
prese molti anni fa per
impedire all’occupante della
camera, un giovane drago
d’oro, di fuggire dalla sua
prigione.
Quando i PG entrano, si
trovano in una grossa sala
interamente rivestita da
piastrelle dorate di varie
tonalità, che formano uno strano
disegno geometrico. Gemme
di vari colori e dimensioni
sono incastonate nelle
pareti, nel soffitto e
persino nel pavimento,
come preziose
decorazioni. Al centro
della stanza c’è una
fontana di marmo bianco e
nero, che zampilla in un
piccolo bacino profondo circa
1,5 m e abbastanza grande da
consentire al drago di fare il bagno. L’acqua poi si disperde
nel sottosuolo attraverso minuscoli fori sul fondo della vasca.
Il locale è illuminato magicamente da un globo di luce
persistente lanciato su una gemma al centro della volta.
Qui è imprigionato Wodekrautz, un piccolo drago d’oro. È
grande circa il doppio di un pony, perciò può passare senza
problemi in quasi tutti i corridoi e le stanze, se viene liberato
dall’incantesimo che lo tiene intrappolato in questa stanza.
Un signore della guerra dei nani grigi lo ha catturato
moltissimi anni fa, dopo aver ucciso la sua famiglia, e lo ha
rinchiuso qui dentro. I maghi duergar più potenti hanno
alterato il flusso del tempo nel salone, quindi il drago è
rimasto giovane come al momento del suo rapimento.
Hanno anche intessuto potenti sortilegi per impedire che
possa andarsene. Il solo modo per infrangerli è usare
dispersione della magia (contro un incantesimo del 20°
livello), un desiderio oppure distruggere tutte le gemme
montate nei muri.
Wodekrautz è sempre vissuto in questo luogo senza
invecchiare ed è stato l’animale “domestico” dei nani grigi
per molti anni. Quando si sono ritirati nelle profondità del
complesso, lo hanno abbandonato al suo destino. È riuscito
a sopravvivere bevendo l’acqua magica delle fontana, che ha
la facoltà sia di dissetarlo che di sfamarlo. Finora nessuno
era stato in grado di infrangere le protezioni che tenevano
chiuse le porte. Il drago d’oro è di indole buona e
amichevole nei confronti dei PG. Spera di essere liberato
dalla sua prigione. Tuttavia, si difende se viene attaccato o
minacciato ma, a causa della giovane età, è un avversario
relativamente facile da sconfiggere. Il master deve
interpretarlo come se fosse un bambino di otto anni, con le
relative paure, modo di ragionare e comportamento
infantile. Non sa nulla degli Abissi di Kerak-Ban né della
sorte toccata ai duergar e, se viene salvato, segue volentieri
il gruppo, anche non si rivela di troppo aiuto ed è
abbastanza fifone e inaffidabile.
Wodekrautz (drago d’oro molto giovane) [All LB, Mov 27 m
(9 m) o volo 72 m (24 m), CA -2, DV 8, pf 28, tpcCA0 12,
Att 3 o 1, Fer 2d4/2d4 (artigli), 6d6 (morso) o speciale
(soffio), TS G8, Mor 10, PX 2.060].
Wodekrautz è capace di produrre un potente attacco con il
suo alito. Il soffio di questa creatura infligge un numero di
ferite pari al numero di punti ferita del drago al momento
dell’attacco (non necessariamente il totale dei pf, quindi) ed
è utilizzabile al massimo tre volte al giorno. Salvo che la
situazione non lo impedisca, Wodekrautz utilizza subito il
suo soffio all’inizio di un combattimento. Dopo il primo
attacco di soffio, il drago lo usa di nuovo al 50% di
probabilità in ogni round successivo (fino a esaurimento),
attaccando altrimenti con gli artigli e il morso. È capace di
soffiare fuoco come un drago rosso e gas acido come uno
verde, anche se può usare il soffio sempre un totale di tre
volte al giorno. Il soffio conico di fuoco inizia con una
larghezza di 1,5 m, si sviluppa fino a una lunghezza di 27 m
ed è largo 9 m all’estremità, mentre quello di gas acido a
nube occupa una spazio alto 6 m, lungo 15 m e largo 12 m.
Le creature colpite da questo tipo d’attacco possono tentare
un tiro salvezza contro soffio. Il successo indica che
subiscono solo la metà delle ferite. Il drago è immune agli
effetti del proprio soffio, così come a uno simile usato da
altre creature. È inoltre immune alle ferite inferte da effetti
non magici simili al suo soffio e subisce la metà del danno
causato dagli attacchi magici simili a esso. In particolare, i
draghi d’oro applicano questa protezione sia contro il fuoco
(come un drago rosso) che contro l’acido (come un drago
verde). Essendo un drago d’oro, può usare autometamorfosi
a volontà per trasformarsi in un animale o in un umanoide.
A causa della sua giovane età, anche se è in grado di parlare
il comune, il draconico e il linguaggio legale, Wodekrautz
non può ancora lanciare incantesimi.
125. Le porte di questa stanza sono tutte dipinte di nero.
L’interno è di granito grigio scuro e c’è solo un altare dorato
nel mezzo del locale – in realtà è di legno ricoperto da
lamine d’oro, che possono essere rimosse e valgono in
totale 1.000 mo. Sopra ci sono un’urna di bronzo alta circa
20 cm, due custodie per pergamene (una di cuoio e l’altra
d’osso), una piccola chiave d’argento, un cofanetto di legno
col lucchetto rotto e un pugnale con la lama spezzata.
L’intera zona intorno all’altare presenta segni di bruciatura.
La sala è il luogo di sepoltura di un comandante militare dei
nani grigi. Le sue ceneri sono nell’urna e gli altri oggetti gli
appartenevano. L’intera camera è maledetta per impedire
agli intrusi di profanare la tomba. Basta toccare l’altare o
una delle cianfrusaglie su di esso per far deflagrare una palla
di fuoco (8d6 ferite, dimezzabili con un tiro salvezza contro
incantesimi). Questo effetto si ripete soltanto una volta per
turno. Non ci sono tesori da rubare, eccetto la foglia d’oro
che ricopre l’altare. L’urna di bronzo contiene solo le ceneri
del defunto, le pergamene all’interno delle due custodie
sono entrambe andate in pezzi molto tempo fa, la chiave
d’argento apriva il lucchetto rotto del cofanetto (che è
vuoto), mentre il pugnale era magico prima di essere
infranto nell’ultima battaglia del duergar.
52
126. Il pavimento al centro della stanza è una scacchiera di
piastrelle quadrate di marmo bianco e nero murate nella
pietra. Ci sono dei pezzi degli scacchi, alti 1 m e fatti di
onice (i neri) e alabastro (i bianchi), disposti nella posizione
iniziale del gioco. Appena i PG entrano, il fantasma di un
duergar vestito in abiti regali e con indosso una corona
appare di fronte ai pezzi bianchi. Saluta educatamente i
personaggi, ignorando qualsiasi azione che essi potrebbero
compiere, quindi li sfida a una partita a scacchi. Lo spettro è
quello di un antico re dei nani grigi, Ernaldo il Sagace, che
in vita andava matto per questo passatempo. Sia lui che i
suoi scacchi sono invulnerabili a qualsiasi danno (anche
magico), ma i PG possono andarsene senza raccogliere la
sfida, se lo desiderano. Però non è possibile portare via i
pezzi degli scacchi, perché questi si teletrasportano di nuovo
nella sala appena varcano la soglia.
Se uno o più dei personaggi accettano il confronto, non
possono allontanarsi fino al termine della partita. Anche se
provano a barare o spostare i pezzi irregolarmente durante il
gioco, questi tornano magicamente in posizione e
l’imbroglione subisce una scossa da 1d4 ferite. Per decidere
chi vince la sfida, a ogni round sia Ernaldo che uno degli
sfidanti devono fare una prova di Intelligenza, con una
penalità cumulativa di -1 per ogni mossa successiva (-1 al 2°
round, -2 al 3° e via dicendo). Lo spirito ha Int 18. Se
entrambi riescono nello stesso round, l’incontro continua.
Se uno riesce e l’altro fallisce, chi ha avuto successo si
aggiudica la sfida. Se entrambi sbagliano nello stesso round,
la partita è patta.
Se a vincere è lo spettrale Ernaldo, scompare nel mezzo di
un vento gelido che fa cadere gli scacchi e persino i PG.
Tutte le luci – anche quelle magiche – si spengono e i
personaggi provano la sensazione soprannaturale di essere
sfiorati da mani freddissime e ossute. Ognuno di loro deve
effettuare con successo un tiro salvezza contro morte con
una penalità di -3 oppure perde un livello di esperienza.
Se a vincere sono i PG, il fantasma si mostra alquanto
stupito e un po’ arrabbiato. Il personaggio col Car più alto
deve fare una prova di Carisma. Se gli riesce, ogni
partecipante al gioco (cioè quelli che sono rimasti nella
stanza durante la partita) riceve un dono da Ernaldo, che
sfiora la fronte dei membri del gruppo. Tutti gli avventurieri
guadagnano immediatamente 1d6x10.000 PX (tirare
separatamente per ognuno). In caso di fallimento della
prova, il numero di PX da assegnare viene dimezzato.
Se la partita finisce patta, il re ringrazia i PG per aver
giocato con lui dopo così tanto tempo, poi scompare
assieme a tutti gli scacchi. Ogni personaggio guadagna
1d6x1.000 PX (lanciare il dado una volta per ciascuno).
Se i PG tornano nuovamente nella stanza, la trovano vuota
e non accade nulla di insolito.
127. Questa è la tana di una pericolosa idra con 12 teste.
La stanza era riccamente arredata, ma ora tutto è distrutto e
il puzzo del mostro impregna l’aria. Dovunque ci sono
mucchi di ossa spolpate, mobili rotti e altro ciarpame, in
mezzo al quale si intravede il luccicare metallico di monete e
altri oggetti. Nell’angolo sud-est, nascosta dallo strato di
sporcizia, c’è una botola di metallo che dà accesso al Livello
Nove. Non ci sono tesori da scoprire.
L’idra è troppo grossa e corpulenta per entrare nei corridoi,
ma può infilare la testa nei passaggi e mordere oppure
sputare la sua saliva acida contro chi le capita a tiro, però
non riesce a inseguire i personaggi che fuggono dalla
stanza. Si nutre dei malcapitati che passano di qui, siano
essi avventurieri o mostri erranti, e spesso le pattuglie dei
soldati duergar le portano dei prigionieri da divorare. I nani
grigi sanno che la creatura è un formidabile guardiano e per
questo non la lasciano morire di fame.
Idra perniciosa (1) [All N, Mov 36 m (12 m), CA 4, DV 12,
pf 96, tpcCA0 10, Att 12, Fer 1d10 (morso) o vedi sotto,
TS G12, Mor 9, PX 2.000].
L’idra perniciosa può soffiare acido (infliggendo 8 ferite per
testa) oppure mordere. Dopo aver subito 8 ferite, l’idra non
può più usare una testa; dopo averne subite 16, non può
più usarne un’altra… e così via per ogni multiplo successivo.
Quando anche l’ultima testa viene incapacitata, l’idra
muore.
r. Il primo PG che calpesta la piastra a pressione attiva una
trappola. Un fulmine magico scaturisce dal nulla
all’estremità occidentale del corridoio e lo attraversa per
tutta la sua lunghezza, causando 8d6 ferite da elettricità
(dimezzabili con un tiro salvezza contro incantesimi) a tutti
quelli che si trovano nel passaggio.
s. Il primo PG che la calpesta, finisce nella buca nascosta
profonda 9 m, piena d’acqua per metà. La caduta gli causa
solo 1d6 ferite, ma la vittima deve riuscire a rimanere a galla
o rischia di affogare, specie se indossa armature pesanti o
trasporta un carico eccessivo. Una volta sommerso, il
personaggio deve riuscire ogni round in una prova di
Costituzione con una penalità cumulativa di -1 per ogni
tentativo successivo al primo. Il fallimento indica che
l’avventuriero annega.
t. Se un PG cerca passaggi segreti sul fondo di questo vicolo
cieco, viene investito da disintegrazione. Il meccanismo che
attiva il trabocchetto è meccanico e può essere individuato e
rimosso normalmente.
u. Se un PG cerca passaggi segreti sul fondo di questo
vicolo cieco, viene investito da un cono di freddo lungo 12
m che scaturisce dalla parete e infligge a ogni vittima
nell’area di effetto 8d4+8 ferite da freddo. Il meccanismo
che attiva il trabocchetto è meccanico e può essere
individuato e rimosso normalmente.
v. Se un PG cerca passaggi segreti sul fondo di questo vicolo
cieco, precipita in una buca nascosta profonda 3 m, sul
fondo della quale ci sono dei paletti appuntiti. La vittima
subisce 1d6 ferite per la caduta e viene colpita da 1d4
paletti, che infliggono 1d6 ferite ognuno.
w. Alla fine del passaggio c’è una porta finta fatta di pesante
metallo, indistinguibile da quelle vere. Ha la maniglia, ma
nessun buco della serratura. Cade addosso a chi tenta di
aprirla, infliggendogli 2d6 ferite (dimezzibili riuscendo in un
53
tiro salvezza contro bacchette). Dietro c’è soltanto un muro
di roccia.
x. Il primo PG cha calpesta la piastra a pressione fa
scaturire una nube mortale nell’intero corridoio. Il
meccanismo che attiva il trabocchetto è meccanico, quindi
può essere individuato e rimosso normalmente.
y. La porta in fondo al corridoio è finta, ma è identica alle
altre che si trovano negli Abissi. Non è chiusa a chiave.
Quando viene aperta, rivela una nicchia con dentro 1d6+2
teschi esplosivi (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa), che si scagliano contro i personaggi.
Dato che questa non è una vera e propria trappola, ma un
tranello teso agli avventurieri, non può essere individuata né
rimossa in alcun modo.
Teschi esplosivi (1d6+2) [All CM, Mov volo 72 m (24 m),
CA -4, DV 1, pf 3, tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d4 (getto di
fiamme), TS G1, Mor 12, PX 13].
Quando vengono ridotti a 0 pf, esplodono duplicando gli
effetti di una palla di fuoco che causa 5d6 ferite. Possono
venire feriti anche dalle armi normali ma non possono
essere scacciati e, come tutti i non morti, sono immuni al
veleno, alla paralisi e agli incantesimi charme, sonno, blocca
persona e blocca mostri. Sono vulnerabili all’acqua sacra,
che infligge loro 1d8 ferite.
LIVELLO NOVE
Informazioni generali
Questo piano del complesso è simile a un labirinto, con
molte giravolte, vicoli ciechi e fastidiose trappole ideate per
confondere i PG. L’accesso avviene dalla botola nell’area
128. Ci sono poche stanze, ma la vera difficoltà sta nel
riuscire a orientarsi nell’intrico di corridoi e passaggi, visti
anche i teletrasporto che contribuiscono a ingenerare
ulteriore confusione. In più, il sotterraneo è protetto da
schiere di duergar non morti, fieri combattenti fedeli al clan
persino dopo il trapasso, che infestano i tunnel di questo
livello, rendendo pericolosa l’esplorazione. Le porte sono di
pietra, rinforzata con bande metalliche, e tutte recano incisa
sulla superficie la runa distintiva dei Ban.
Mostri erranti
Ci sono alcuni mostri erranti in questo livello. Per la maggior
parte si tratta di sentinelle duergar non morte, mentre le
restanti sono creature abbastanza potenti da riuscire a
sopravvivere in questo ambiente ostile, strano e intricato. Il
master deve effettuare un controllo ogni 6 turni che il
gruppo trascorre nel labirinto o se fa qualcosa che potrebbe
attirare l’attenzione, come gridare, provocare forti rumori,
abbattere porte e così via. Bisogna lanciare 1d6 – con un
risultato di 1 avviene un incontro, che comincia a una
distanza di 2d6x3 m. Per scoprire di quale creatura si tratta,
si tira 1d8 sulla tabella seguente. Si raccomanda di non
usare più volte lo stesso mostro errante se è possibile invece
sceglierne uno non ancora utilizzato.
1d8 Mostro errante
1 Teschi esplosivi (1d6+2) [All CM, Mov volo 72 m (24
m), CA -4, DV 1, tpcCA0 19, Att 1, Fer 1d4 (getto
di fiamme), TS G1, Mor 12, PX 13]. Quando
vengono ridotti a 0 pf, esplodono duplicando gli
effetti di una palla di fuoco che causa 5d6 ferite.
Possono venire feriti anche dalle armi normali ma
non possono essere scacciati e, come tutti i non
morti, sono immuni al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca
mostri. Sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge
loro 1d8 ferite. (Vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa.)
2 Sentinelle duergar non morte (vedi sotto).
3 Cubo gelatinoso (1) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 8,
DV 4, tpcCA0 16, Att 1, Fer 2d4 + paralisi
(schianto), TS G2, Mor 12, PX 245]. Il suo corpo
traslucido gli permette di sorprendere gli avversari
con 1-4 su 1d6. Attacca investendo la preda, che
deve riuscire in un tiro salvezza contro paralisi o è
immobilizzata per 2d4 turni. Qualsiasi incantesimo
cura ferite può rimuovere la paralisi (ma non guarisce
pf se usato a questo scopo). Ulteriori assalti contro un
bersaglio paralizzato colpiscono automaticamente. È
immune agli attacchi basati sul freddo e sull’elettricità,
mentre subisce ferite normalmente dalle armi e dal
fuoco.
4 Sentinelle duergar non morte (vedi sotto).
5 Ragni in fase (1d4) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 7,
DV 5+5, tpcCA0 15, Att 1, Fer 1d6 + veleno
(morso), TS G5, Mor 8, PX 660]. Attaccano con un
morso velenoso, che uccide la vittima a meno che
questa non riesca in un tiro salvezza contro veleno.
Sono nemici insidiosi in quanto passano la maggior
parte del loro tempo nel Piano etereo, invisibili e
invulnerabili a chiunque si trovi sul Piano materiale.
L’incantesimo porta in fase gli impedisce di restare
sul Piano etereo per 7 round. Le ragnatele di queste
creature sono estremamente appiccicose, e occorre
For 18 o più per liberarsene in 1 round. Con For 17
occorrono 2 round, altrimenti devono essere bruciate
(vedi l’incantesimo ragnatela).
6 Sentinelle duergar non morte (vedi sotto).
7 Cornugon (1d2) [All LM, Mov 27 m (9 m) o volo 54
m (18 m), CA -3, DV 5+5, tpcCA0 14, Att 4 o 1,
54
Fer 1d4/1d4 (artigli), 1d4+1 (morso), 1d3 (coda) o
2d6 (catena), TS G5, Mor 9, PX 1.260]. Possono
essere feriti solo da armi con bonus +1 o superiore.
La coda infligge 1d3 ferite e causa un sanguinamento
incessante (1 ferita a round), che può essere fermato
solo con scaccia maledizione o guarigione. Possono
anche impugnare una grossa catena uncinata che
infligge 2d6 ferite. Chi viene colpito da essa deve
riuscire in un tiro salvezza contro incantesimi o
rimane stordito per un numero di round pari alle
ferite subite. Hanno le seguenti abilità magiche
(utilizzabili una a round) e resistenze a certi tipi di
attacchi: charme su persone, ferite da freddo e da gas
dimezzate, immunità agli attacchi da fuoco (magici e
non), infravisione (30 m), potere illusorio,
individuazione dell’allineamento, suggestione,
telepatia (permette la comprensione di tutti i
linguaggi), teletrasporto infallibile, individuazione della
magia, paragnosi, paura arcana, pirotecnica e
produrre fiamma. Una volta al giorno possono
lanciare muro di fuoco (triplo delle ferite) e creare un
portale (55% di probabilità di successo) per
richiamare un altro cornugon.
8 Sentinelle duergar non morte (vedi sotto).
Le sentinelle duergar non morte sono gli spiriti degli antichi
guerrieri del clan Ban che hanno giurato di proteggere per
l’eternità i loro fratelli e perciò sono diventati delle presenze
dopo la morte. Hanno l’aspetto di una pattuglia formata da
nani grigi equipaggiati con asce da battaglia, cotte di maglia
ed elmi, ma sono incorporei. La prima volta ne appaiono
1d4, più uno ulteriore per ogni incontro successivo.
Presenze (1d4) [All CM, Mov 36 m (12 m) o volo 72 m (24
m), CA 3, DV 4, tpcCA0 16, Att 1, Fer 1d6 + risucchio di
energia (tocco), TS G4, Mor 12, PX 300].
Il tocco gelido infligge 1d6 ferite e risucchia un livello o 1
DV. Non vengono colpite dalle armi normali e quelle di
argento gli infliggono solo la metà delle ferite. Come tutti i
non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca mostri,
ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro 1d8
ferite.
Descrizione del labirinto
128. Una botola nel soffitto dà accesso a questo locale
dall’area 127 del Livello Otto. Qui vive un potente
guardiano, schiavizzato dai nani grigi molti anni fa per
proteggere l’entrata di questo piano. Si tratta di un mastino
infernale a tre teste, che assale immediatamente i PG e
combatte fino alla morte. Non insegue eventuali fuggitivi che
si ritirano da dove sono venuti, ma una potente magia
impedisce di aprire la porta di questa stanza finché la
sentinella tricefala è ancora viva. Inoltre, lo stesso
incantesimo protegge la creatura da tutti gli attacchi
provenienti dall’esterno della camera, per cui i personaggi
non possono semplicemente bersagliare il mostro
standosene al sicuro in cima alla botola. Eccetto per il
guardiano, la sala è vuota.
Mastino infernale a tre teste (1) [All CM, Mov 36 m (12 m),
CA 4, DV 9, pf 51, tpcCA0 11, Att 3, Fer 1d6 (morso) o
9d6 (soffio), TS G9, Mor 9, PX 2.400].
A ogni round, il mastino infernale morde con due delle
teste, infliggendo 1d6 ferite, mentre con l’altra usa il soffio
di fuoco che infligge 9d6 ferite (un tiro salvezza contro soffio
riduce il danno a metà). Può resistere al fuoco e ha anche
una capacità imperfetta di notare le creature invisibili entro
18 m (probabilità del 75%).
129. Al centro della stanza, sul pavimento di pietra c’è un
pentacolo tracciato col carbone nero. Ci sono delle rune
disegnate lungo il perimetro e delle candele nere accese
posizionate sulle cinque punte della stella. In questa camera
è imprigionato un potente elementale, che viene evocato se
qualcuno disturba il simbolo magico (entrando al suo interno
o cancellandone anche una minima parte) oppure le candele
(spostandole o spegnendole).
Se ciò accade, una nube di fumo verde-grigio e di cenere
avvolge l’intera stanza – tutti i PG devono fare un tiro per la
sorpresa e, con un risultato di 1-2 su 1d6, non possono
agire nel primo round. L’elementale del fumo (vedi la
sezione nuovi mostri per la descrizione completa) ha
l’aspetto di una colonna di fumo e cenere alta 3,6 m, di
circa 1,8 m di diametro, che si muove furiosamente per
tutta la sala.
Elementale del fumo (1) [All N, Mov volo 54 m (18 m), CA
0, DV 12, pf 58, tpcCA0 10, Att 1, Fer 2d8 (schianto), TS
G12, Mor 10, PX 2.800].
In combattimento, tenta di avvolgere il nemico nella sua
nuvola per causargli ferite da soffocamento e tutte le
creature all’interno della nube hanno una penalità di -2 al
tpc a causa della scarsa visibilità. Solo le armi magiche e gli
incantesimi possono ferirlo, ed è completamente immune a
tutte le forme di attacco affini agli elementi dell’aria e del
fuoco. Qualsiasi avversario in volo o con immunità al freddo
(come un drago bianco o un gigante dei ghiacci) subisce 1d8
ferite addizionali dall’attacco di questo elementale.
Quando viene ucciso, si dissipa in un turbine di fumo e
cenere, rimpicciolendosi e condensandosi in un blocco
friabile e grigiastro al cui interno c’è un grosso diamante del
valore di 1d6x1.000 mo.
130. La porta è sbarrata dall’interno e non ha nessuna
serratura che possa essere scassinata, perciò il gruppo deve
ricorrere alla magia o alla forza bruta per entrare nella
stanza. La camera è un antico scriptorium, arredato con
alcuni tavoli di legno, sgabelli, librerie alle pareti e molti
candelabri. Fogli di carta, fiale di inchiostro ormai secco,
penne d’oca e custodie per pergamena sono sparse
dappertutto sui mobili.
Le pareti, rivestite da stucco verdolino, sono coperte da
strani simboli di sapienza. Il soffitto è decorato con un
affresco che rappresenta il Dio duergar della Conoscenza
che parla a una moltitudine di nani grigi, mentre gufi e corvi
– uccelli che simboleggiano sapere e saggezza – volano in
55
un cielo dalle tinte viola scuro, nel quale si fronteggiano il
sole e la luna.
Se i PG esaminano il locale, notano un enigma su una delle
pareti, confuso tra tutte le altre iscrizioni:
La risposta corretta è 6. Il totale è la somma delle linee che
compongono ogni lettera – F: 3 linee + I: 1 linea = 4; C: 3
linee + O: 4 linee = 7; E: 4 linee + L: 2 linee = 6.
Scrivere o incidere sul muro il numero sei rivela il tesoro
nascosto nella stanza. Una pioggia magica scroscia dal
dipinto sulla volta, cadendo giù dal cielo violaceo della
pittura e scoprendo un’iscrizione sulla nuda roccia che dice:
“Cerca nel terzo scaffale della libreria più lontana dalla porta
e troverai la tua ricompensa”. Nel punto indicato ci sono un
tomo del chiaro pensiero e un tomo della comprensione.
Non è possibile trovare i volumi in nessun altro modo.
Se invece viene data una risposta sbagliata all’indovinello,
dall’affresco emergono due necrospettri, quelli degli antichi
scribi, che attaccano furiosi il gruppo.
Necrospettri (2) [All CM, Mov 45 m (15 m) o volo 90 m (30
m), CA 2, DV 6, pf 27, 26, tpcCA0 14, Att 1, Fer 1d8 +
risucchio di energia (tocco), TS G6, Mor 11, PX 1.070].
Quando una vittima viene colpita, subisce 1d8 ferite e perde
due livelli di esperienza o 2 DV. Sono immuni alle armi
normali, comprese quelle d’argento e – come tutti i non
morti – al veleno, alla paralisi e agli incantesimi charme,
sonno, blocca persona e blocca mostri, ma sono vulnerabili
all’acqua sacra, che infligge loro 1d8 ferite.
Dopo che il gruppo ha dato una risposta all’enigma, corretta
o meno, la sezione di stucco sul quale è tracciato si sgretola
e l’effetto magico presente nella stanza svanisce per sempre.
Nascosta in una delle custodie per pergamene c’è la Prima
Chiave occorrente per aprire la porta che conduce al Livello
Dieci. È necessario riuscire in una prova sulla media di
Intelligenza e Saggezza per scovarla, a meno che i PG non
abbiano trovato l’indizio nella nicchia segreta (vedi area dd),
nel qual caso la scoprono automaticamente.
131. La porta occidentale della stanza è solo bloccata,
mentre quella orientale è sbarrata e protetta da una
trappola. Se viene aperta senza prima rimuoverla, il PG è
colpito da un ago avvelenato e deve riuscire in un tiro
salvezza contro veleno o muore.
La sala è interamente rivestita con mattonelle di ceramica
bianca, macchiate di sangue secco e altri fluidi disgustosi.
Nella camera ci sono sei tavoli di ferro, su ognuno dei quali
si trova un cadavere coperto da un lenzuolo bianco. Giare,
piccole ampolle di ceramica, seghe, bisturi e altri ferri
chirurgici sono sparsi nel locale. Sembra che qualcuno stia
facendo l’autopsia dei corpi, che infatti sono stati
dissezionati, squartati e privati di alcuni organi interni.
Due delle ampolle contengono degli elisir incantati, ma non
c’è modo di scoprire quali senza usare individuazione della
magia o simili. Sono una pozione della modificazione di
colore blu e al gusto di mirtillo e una pozione della
resurrezione che sembra acqua e puzza di zolfo (vedi la
sezione nuovi oggetti magici per la descrizione completa di
entrambe).
Sui tavoli ci sono sei cadaveri, tutti abbastanza ben
conservati grazie a una debole magia che opera in questa
stanza. Si tratta di:
- Un orchetto col torace aperto e tutti gli organi interni
espiantati. Indossa una cotta di maglia malconcia e un
paio di bracciali dell’armatura (CA 7).
- Un altro orchetto con la calotta cranica rimossa, privato
del cervello. Non ci sono altre ferite sul corpo e non ha
nulla di interessante addosso.
- Una fanciulla elfa martoriata, che un tempo doveva
essere bellissima ma ora è orribilmente mutilata.
Braccia e gambe sono state segate e si trovano vicino al
corpo, i seni sono stati strappati via e i suoi torturatori
le hanno cavato gli occhi. Indossa una collana d’oro
con un ciondolo d’argento a forma di cigno (valore
2.000 mo).
- Un guerriero elfo decapitato. Porta splendidi abiti simili
a quelli dell’elfa, con un cigno celeste ricamato sulla
tunica. La testa è conservata in una delle giare
disseminate nella stanza. Sul cadavere di questa
sfortunata guardia del corpo non c’è niente di valore.
- Un nano, chiaramente riconoscibile come appartenente
a un clan rivale di quello dei duergar, completamente
rasato (l’insulto più umiliante che si possa fare a uno
della sua razza!) e incatenato al lettino di ferro. Le
sue ossa sono state spezzate e ridotte in
frantumi con un bastone di ferro o qualche
arnese simile. Sicuramente non ha fatto una
bella morte… Al dito medio della mano
sinistra indossa un anello di platino e oro
(valore 3.500 mo) che funziona come un
anello della protezione +2, cerchio di 1,5 m.
- Un guerriero umano assai malconcio, col
cranio fracassato e le costole spezzate che
spuntano dal petto. È molto magro ed
emaciato, con la pelle pallidissima e le mani
scheletriche, e vestito di stracci. Al collo ha
un simbolo sacro malvagio a forma di
falce, che funziona come un talismano del
male estremo. Quando il master lo ritiene
opportuno, dal cadavere sbuca fuori uno
spettro, che compare all’improvviso e
ottiene automaticamente la sorpresa nel primo
round.
Spettro (1) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 5, DV 3, pf 11,
tpcCA0 17, Att 1, Fer risucchio di energia (tocco), TS G3,
Mor 12, PX 110].
56
Attacca con il tocco, risucchiando un livello o 1 DV. Può
essere ferito solo dalle armi magiche o d’argento e dagli
incantesimi. Come tutti i non morti, è immune al veleno,
alla paralisi e agli incantesimi charme, sonno, blocca
persona e blocca mostri, ma è vulnerabile all’acqua sacra,
che gli infligge 1d8 ferite.
Nascosta all’interno di uno dei vasi nella stanza c’è la
Seconda Chiave occorrente per aprire la porta che conduce
al Livello Dieci. È necessario riuscire in una prova sulla
media di Intelligenza e Saggezza per scovarla, a meno che i
PG non abbiano trovato l’indizio nella nicchia segreta (vedi
area dd), nel qual caso la scoprono automaticamente.
132. Entrambe le porte di accesso sono sbarrate e devono
essere abbattute o scassinate per poter entrare. La camera è
vuota, eccetto per un grosso spadone che fluttua a mezz’aria
al centro del locale, circondato da una spettrale aura nera.
L’arma animata (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa) è posseduta da un demone e cerca di
uccidere qualsiasi creatura che incontra.
Arma animata (1) [All CM, Mov volo 54 m (18 m), CA -1,
DV 6, pf 17, tpcCA0 10, Att 2, Fer 1d10+4/1d10+4
(arma), TS G6, Mor 8, PX 820].
È immune alle armi non magiche, agli effetti del veleno e dei
gas, e agli incantesimi blocca mostri, charme e sonno. Ha
anche una resistenza alla magia del 20%. Questo significa
che, ogni volta che è il bersaglio di un attacco portato con
un oggetto magico o un incantesimo, c’è il 20% di
probabilità che non abbia alcun effetto su di essa. Tuttavia,
se il colpo viene sferrato con un’arma magica, questa
semplicemente non aggiunge il proprio bonus magico al tpc
e alle ferite inflitte.
Nascosta sotto una pietra mobile nel pavimento,
che può essere scoperta come un passaggio
segreto, c’è la Terza Chiave necessaria per
aprire la porta che conduce al Livello Dieci.
133. La porta di questa stanza è fatta
interamente di ferro ed è bloccata. L’interno
della sala è riccamente decorato con una miriade di
piccole gemme incastonate nelle pareti e nel soffitto.
Un enorme diamante si trova al centro della camera,
retto dalla scultura di un amorino. Dal gioiello irradia un
tenue bagliore che cambia costantemente colore e
illumina il locale con una luce che ha tutte le
sfumature dell’arcobaleno.
Se anche una sola delle pietre preziose viene
toccata, un lampo abbagliante scaturisce dal
diamante e acceca automaticamente tutto il
gruppo per un intero round. Quando i PG
sono in grado nuovamente di vedere, la stanza
è piena di fuochi fatui (uno per ogni
personaggio), pronti alla battaglia. Sono stati
evocati dalla grande gemma nel mezzo della sala
per proteggere i tesori che si trovano qui dentro.
Fuochi fatui (1 per PG) [All CM, Mov volo 54 m (18 m), CA
-8, DV 9, pf 46, tpcCA0 12, Att 1, Fer 2d8 (folgorazione),
TS G9, Mor 7, PX 3.100].
Possono diventare invisibili per 2d4 round, rimanendo poi
obbligatoriamente visibili per un tempo analogo. In
combattimento, emettono delle scosse elettriche che
infliggono 2d8 ferite. Sono immuni alla maggioranza degli
incantesimi, con l’eccezione di dardo incantato, dedalo
arcano e protezione dal male. Tuttavia, sono vulnerabili agli
attacchi normali, benché siano molto difficili da colpire.
Se i PG riescono a sconfiggere queste pericolose sentinelle,
possono depredare le ricchezze della camera. L’enorme
diamante sul piedistallo vale 150.000 mo! Incastonate nelle
pareti ci sono 500 gemme più piccole, ognuna delle quali è
valutata 1d6x25 mo. Una di esse è una pietra magica verde
pallido. Saccheggiare questo bottino richiede un
considerevole ammontare di tempo, ma la ricompensa è
abbastanza cospicua da soddisfare anche gli avventurieri più
avidi.
134. La porta è ricoperta da una lamina d’oro purissimo.
Se i PG si prendono il tempo necessario, possono
rimuovere il prezioso rivestimento e impadronirsene (vale
5.000 mo).
La stanza è riccamente arredata, con numerosi tappeti che
coprono il pavimento, arazzi appesi alle pareti e il soffitto
decorato con un affresco che riproduce un cielo stellato.
Nella sala ci sono alcuni divani, 12 candelieri d’argento
(ognuno del valore di 900 mo) e vari strumenti musicali –
arpe, un clavicembalo, tamburi, trombe, corni da caccia,
flauti e via dicendo.
Se il gruppo resta nella camera per più di 1 turno, ogni PG
deve fare una prova di Carisma con una penalità di -3. Se
anche uno solo ha successo, gli strumenti cominciano a
suonare una piacevole sinfonia e le note magiche aiutano gli
avventurieri a riposare e guarire. Tutti i personaggi provano
immediatamente una sensazione di rilassamento e
benessere. Se rimangono nella stanza e ascoltano la musica
per almeno 1 turno, vengono curati come se beneficiassero
degli effetti di guarigione. Questo sortilegio funziona
soltanto una volta nel corso dell’avventura.
Se nessuno dei membri del gruppo riesce nella prova di
Carisma, non accade nulla, ma questa sala è comunque
perfetta per accamparsi, perché i mostri erranti non vi
entrano mai e i PG possono tirare il fiato dall’esplorazione
del labirinto e recuperare le forze in assoluta sicurezza.
135. La stanza è vuota, eccetto per un altare di pietra lungo
il muro nord e un tappeto liso che conduce dalla porta fino
a esso. Il blocco di roccia è coperto da un panno di velluto
verde, decorato con rune naniche ricamate in filo dorato.
Sull’altare ci sono tre pozioni, all’interno di ampolle di
cristallo chiuse con piccoli tappi di sughero. La prima
contiene un liquido simile al latte, con piccole striature nere.
Una targhetta su di essa dice “Ladri”. La seconda racchiude
un liquido rosso, con venature nere. L’etichetta dice
“Campioni”. Nella terza c’è un liquido blu, con le
onnipresenti screziature nere. Il suo cartellino dice
57
“Perdenti”. Se aperte, non hanno alcun odore, ma tutte
sono magiche.
Le pozioni hanno effetto quando vengono bevute. Quella
bianca e nera (“Ladri”) fa scomparire per sempre l’oggetto
più prezioso del personaggio (a discrezione del master).
Quella rossa e nera (“Campioni”) fa materializzare una
spada senziente legata al PG e appropriata al suo
allineamento (i poteri vanno definiti dal master). Infine,
quella blu e nera (“Perdenti”) impone una penalità di -4/
-20% a tpc, ferite inflitte, tiri salvezza, prove di attributo e
abilità (es. quelle dei ladri), e l’effetto è annullabile solo da
scaccia maledizione lanciato da un incantatore almeno del
9° livello.
136. La porta di questa stanza è fatta di pietra e si apre
scivolando silenziosamente all’interno di una fessura nel
soffitto quando qualcuno si avvicina a meno di 30 cm. La
camera è vuota, tranne per una grossa botola circolare nel
pavimento, del diametro di 1,5 m. È decorata con rune
naniche e non può essere aperta o danneggiata in alcun
modo, né con la magia né con la forza bruta. Attraverso di
essa si accede al Livello Dieci degli Abissi.
È chiusa da tre lucchetti, che non possono essere scassinati
o rotti, e l’unico modo per sbloccarli è usare le chiavi che si
trovano in giro per questo livello del labirinto. La Prima
Chiave è dentro una custodia per pergamene nell’area 130,
la Seconda Chiave si trova in uno dei vasi dell’area 131 e la
Terza Chiave è nascosta sotto una pietra del pavimento
nell’area 132. Le tre chiavi devono essere girate
contemporaneamente per aprire la botola, altrimenti non
c’è modo di passare oltre.
Se i PG sono ridotti a meno di tre, il master deve suggerirgli
caldamente di tornare indietro e trovare dei rinforzi.
Comunque, se insistono per continuare, è possibile ignorare
quanto detto in precedenza a proposito dell’azionare
simultaneamente le serrature, per consentire al gruppo di
continuare l’avventura e l’esplorazione del labirinto.
137. La porta è fatta interamente di metallo, con sopra
dipinto un teschio nero. Non è chiusa, ma è protetta da una
trappola magica. L’unico modo per annullarla è usare
dispersione della magia (contro un effetto del 9° livello).
Altrimenti, chiunque la attraversa deve riuscire in un tiro
salvezza contro incantesimi oppure subisce gli effetti del
Livellatore, un sortilegio che funziona come segue: il master
deve sommare tutti gli attributi della vittima e poi dividere il
totale per sei (eventuali punti in eccesso vanno distribuiti
casualmente). Il nome del trabocchetto è dovuto al fatto che
livella tutti gli attributi allo stesso punteggio. L’effetto
funziona solo quando si entra nella camera, non se qualcuno
ne esce, ma si ripete su chiunque attraversa l’uscio e non
solo sul primo PG che accede alla stanza. L’unico modo per
annullare le conseguenze del Livellatore è uno scaccia
maledizione lanciato da un incantatore almeno del 9° livello.
La sala è piastrellata con mattonelle quadrate di granito nero
di circa 1,5 m di lato. C’è un grande forziere di marmo
rosso, coperto da una lastra di pietra. Nascosti dietro lo
scrigno ci sono due osyluth invisibili, pronti a tendere
un’imboscata agli ignari PG. Quando attaccano, hanno le
normali probabilità di sorprendere il gruppo.
Osyluth (2) [All LM, Mov 45 m (15 m), CA -1, DV 9, pf 34,
31, tpcCA0 12, Att 1, Fer 3d4 (uncino) o 2d4 + veleno
(coda), TS G9, Mor 10, PX 3.100].
Colpiscono con una speciale lancia ricurva e uncinata che
infligge 3d4 ferite. Se l’attacco ha successo, la vittima ha il
50% di possibilità di venire intrappolata dall’uncino. In
questo caso l’osyluth attacca il bersaglio catturato con la sua
coda di scorpione, causando 2d4 ferite e iniettando un
veleno che fa perdere 1d4 punti di Forza per 2d6 round in
caso di fallimento del tiro salvezza. Come tutti i diavoli
minori, hanno le seguenti abilità magiche (utilizzabili una a
round) e resistenze a certi tipi di attacchi: charme su
persone, ferite da freddo e da gas dimezzate, immunità agli
attacchi da fuoco (magici e non magici), infravisione (30 m),
potere illusorio, individuazione dell’allineamento,
suggestione, telepatia (permette la comprensione di tutti i
linguaggi) e teletrasporto infallibile. Possiedono anche le
seguenti abilità magiche utilizzabili a volontà: individuazione
dell’invisibilità, invisibilità, paura arcana (entro 1,5 m),
potere illusorio e volo. Una volta al giorno, possono lanciare
muro di ghiaccio e creare un portale (40% di probabilità di
successo) per evocare un altro osyluth. Sono dotati
dell’ultravisione.
Queste creature combattono fino alla morte e inseguono gli
avventurieri in fuga in qualsiasi parte del labirinto, persino
negli altri livelli. Il loro unico scopo è quello di uccidere tutti i
PG, scuoiarli e divorarne la carne e le ossa, perciò non
bisogna attendersi pietà da questi orrori.
Se i mostri vengono eliminati, è possibile rimuovere la lastra
che chiude il forziere di pietra. Dentro lo scrigno ci sono
65.000 mo, ma nessuna gemma né oggetti magici. Se tutte
le monete vengono tolte dall’interno del cassone, è possibile
cercare passaggi segreti sul fondo. In caso di successo, viene
rivelato l’unico accesso al Livello Undici, quello segreto degli
Abissi! Il master deve assegnare al gruppo un’adeguata
ricompensa in PX per aver scoperto questo ingresso
nascosto.
z. Se i PG cercano con successo dei passaggi segreti sul
fondo cieco del corridoio, scoprono una piccola nicchia
nella parete. Sul muro all’interno sono incisi i numeri 2, 4,
6 e c’è una leva di metallo posizionata verso l’alto. Serve ad
attivare (o disinnestare) alcuni dei teletrasporti magici nel
labirinto. Quando la barra è tirata in su (come nel momento
in cui viene trovata), i teletrasporti indicati con T2, T4 e T6
sulla mappa sono in funzione, ma se viene mossa verso il
basso, il loro effetto cessa. Agire sul meccanismo è l’unico
modo per rendere inoffensive le trappole del teletrasporto
disseminate in questo livello.
aa. Quando la piastra a pressione nel pavimento viene
gravata da un peso di 5 kg o più, attiva una trappola magica
con un doppio effetto. Una saracinesca scende nel mezzo
del corridoio bloccando il passaggio. Contemporaneamente,
un mostro errante viene evocato per magia nella parte
sbarrata del passaggio, per attaccare gli intrusi.
Per sollevare la cancellata è necessaria una prova di Forza
con una penalità di -4, che deve essere ripetuta a ogni
58
round successivo per riuscire a tenerla alzata. Un ladro può
manomettere il meccanismo che blocca la grata se riesce in
una prova di rimuovere trappole con una penalità del -20%.
In questo caso, si può tirarla su senza difficoltà.
La piastra a pressione è meccanica e può essere scoperta e
rimossa normalmente da un ladro.
bb. Se i PG cercano con successo dei passaggi segreti sul
fondo cieco del corridoio, scoprono una piccola nicchia
nella parete. Sul muro all’interno sono incisi i numeri 1, 3,
5 e c’è una leva di metallo posizionata verso l’alto. Serve ad
attivare (o disinnestare) alcuni dei teletrasporti magici nel
labirinto. Quando la barra è tirata in su (come nel momento
in cui viene trovata), i teletrasporti indicati con T1, T3 e T5
sulla mappa sono in funzione, ma se viene mossa verso il
basso, il loro effetto cessa. Agire sul meccanismo è l’unico
modo per rendere inoffensive le trappole del teletrasporto
disseminate in questo livello.
cc. In questa zona c’è un pozzo senza fondo. Il primo PG
che lo calpesta deve riuscire in un tiro salvezza contro
paralisi con una penalità di -1 o precipita quando il
pavimento gli si apre sotto i piedi. Se fallisce, ha diritto a un
altro tiro salvezza contro bacchette con una penalità di -2
per riuscire ad aggrapparsi al bordo della fossa, lasciandoci
cadere dentro quel che ha in mano.
Chi finisce nella buca va incontro a un triste destino e si
ritrova spiaccicato sul pavimento, circa 500 m più in basso
(morte sicura)! I personaggi in grado di volare possono
sfuggire alla trappola semplicemente fluttuando fuori di essa.
Saltare l’apertura, una volta spalancata, richiede una
semplice prova di Destrezza e, anche in caso di fallimento, il
PG ha diritto al secondo TS contro bacchette con una
penalità di -2 per evitare di sfracellarsi.
dd. Se i PG cercano con successo dei passaggi segreti sul
fondo cieco del corridoio, scoprono una piccola nicchia
nella parete. All’interno c’è una custodia per pergamene
ricavata da un tibia umana. Dentro c’è una vecchissima
cartapecora scritta in nanico, che riporta degli indizi sui
luoghi dove sono nascoste le chiavi necessarie per aprire la
botola che conduce al Livello Dieci. Se i personaggi la
trovano, sono in grado di scoprire automaticamente i
nascondigli delle chiavi nelle aree 130, 131 e 132, senza
bisogno di fare nessun tiro o prova.
T1-T6. Per rendere le cose ancor più complicate agli intrusi,
i nani grigi hanno piazzato una serie di trappole magiche del
teletrasporto nei corridoi del labirinto, al fine di confondere i
personaggi e far apparire il livello perfino più grande di
quello che è realmente.
Questi trabocchetti sono riportati sulla mappa con i codici
da T1 a T6. Ogni volta che un PG mette piede in uno dei
quadretti indicati, l’intero gruppo viene istantaneamente
teletrasportato a un’altra trappola del teletrasporto. L’effetto
è così subdolo che è impossibile capire quel che è successo
e gli avventurieri non notano nulla di strano.
Semplicemente, si ritrovano in un’altra zona del sotterraneo.
Disegnare una mappa accurata è alquanto complicato,
mentre orientarsi è più semplice se i personaggi sono
abbastanza scaltri da fare dei segni sui muri delle zone che
hanno già esplorato e in corrispondenza delle svolte nei
tunnel. Ogni volta che una di queste trappole si attiva, il
master deve tirare 1d6. Il risultato indica il quadretto (da T1
a T6) nel quale il gruppo viene teletrasportato. Poi deve
lanciare 1d4 per vedere in quale direzione si trovano rivolti i
PG (anche se sono di fronte a una parete o un vicolo cieco)
– 1: nord, 2: est, 3: sud, 4: ovest.
Il master non deve aiutare il gruppo a disegnare la mappa di
questo livello né dare alcun suggerimento riguardo ai tranelli
magici. I personaggi devono scoprire da soli quello che sta
succedendo nei corridoi del labirinto, altrimenti si perdono
gran parte del divertimento di questa sezione dell’avventura.
Comunque, il master è libero di “aggiustare” il risultato del
dado delle trappole del teletrasporto per dare agli
avventurieri la possibilità di esplorare tutte le stanze e
raggiungere infine il passaggio per il livello inferiore, ma
soltanto dopo che i PG hanno perso del tempo a
vagabondare per il sotterraneo.
Non c’è modo di evitare questi trabocchetti. Il loro effetto
può essere rimosso temporaneamente usando dispersione
della magia (contro un effetto del 9° livello), ma ciò consente
di attraversare il teletrasporto solo una volta. Quando si
imbattono nuovamente nella stessa trappola, questa sarà
nuovamente attiva. Ci sono delle leve nascoste nelle aree z e
bb che disattivano i tranelli per il resto del gioco.
LIVELLO DIECI
Informazioni generali
Da questo piano del labirinto si accede alla Città Perduta. I
personaggi vi arrivano dall’area 136 del Livello Nove.
Mostri erranti
Ci sono alcuni mostri erranti in questo livello. Il master deve
effettuare un controllo ogni 6 turni che il gruppo trascorre
nel labirinto o se fa qualcosa che potrebbe attirare
l’attenzione, come gridare, provocare forti rumori, abbattere
porte e così via. Bisogna lanciare 1d6 – con un risultato di 1
avviene un incontro, che comincia a una distanza di 2d6x3
m. Per scoprire di quale creatura si tratta, si tira 1d8 sulla
tabella seguente. Si raccomanda di non usare più volte lo
59
stesso mostro errante se è possibile invece sceglierne uno
non ancora utilizzato.
1d8 Mostro errante
1 Troll (1d8) [All CM, Mov 36 m (12 m), CA 4, DV
6+3, tpcCA0 13, Att 3, Fer 1d6/1d6 (artigli), 1d10
(morso), TS G6, Mor 10, PX 600]. 3 round dopo
essere stati feriti, iniziano a rigenerare 3 pf a round,
tranne che i danni causati dal fuoco e dall’acido. Se
perdono un arto, questo cerca di strisciare verso il
corpo e il troll può riattaccarlo immediatamente,
tenendolo premuto sul moncherino. Grazie alla loro
capacità di rigenerazione, non possono essere
distrutti permanentemente senza il fuoco o l’acido.
Anche se vengono “uccisi” (ridotti a 0 pf), continuano
a rigenerarsi e possono rialzarsi dopo 2d6 round
(partendo dal minimo di 3 pf). In totale, possiedono
1d4x1.000 mo e 3d6x100 mo in gemme.
2 Gnoll (3d6) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 5, DV 2,
tpcCA0 18, Att 1, Fer 2d4 (arma), TS G2, Mor 8,
PX 47]. Offrono al gruppo la possibilità di pagare un
riscatto per salvarsi la pelle (valore minimo di 100 mo
per livello del PG), altrimenti attaccano ululando di
frustrazione e rabbia.
3* 1d4 orsi neri “domestici” del gigante Gerbundio (vedi
area 150 per le statistiche), che stanno cacciando nel
labirinto.
4 Sentinelle duergar non morte (vedi sotto).
5 Uomini lucertola (6d6) [All N, Mov 18 m (6 m), CA
5, DV 2+1, tpcCA0 17, Att 1, Fer 1d6+1 (arma),
TS G2, Mor 12, PX 47]. Questi predoni sono armati
con rozze lance dalla punta di pietra e stanno
esplorando la zona. Attaccano a vista qualsiasi cosa
gli capiti a tiro, inclusi i personaggi.
6 Protoplasma nero (1) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 6,
DV 10, tpcCA0 11, Att 1, Fer 3d8 (schianto), TS
G5, Mor 12, PX 3.100]. Questa massa nera e
appiccicosa scivola lungo i corridoi dei labirinti,
mangiando qualunque cosa trovi sulla sua strada. Ha
un diametro di circa 4,5 m. È capace di muoversi
non solo sui pavimenti, ma anche sui muri e sui
soffitti, e può comprimersi per passare attraverso
fessure molto strette. Digerisce sia il metallo che il
legno. Viene danneggiato solamente dal fuoco e, se
attaccato con armi taglienti, si divide in più esseri di
massa minore. Ogni attacco andato a segno ne crea
uno più piccolo, che ha 2 DV (i suoi pf vengono
sottratti al mostro principale) e infligge 1d8 ferite.
7 Salamandre del freddo (1d3) [All CM, Mov 36 m (12
m), CA 3, DV 12, tpcCA0 10, Att 5, Fer
1d6/1d6/1d6/1d6 (artigli), 2d6 (morso), TS G12,
Mor 9, PX 3.600]. Il loro corpo emana un gelo acuto
e tutte le creature entro 6 m subiscono
automaticamente 1d8 ferite da freddo per round.
Sono immuni agli attacchi basati sul freddo, alle armi
non magiche e agli incantesimi charme e sonno.
8 Sentinelle duergar non morte (vedi sotto).
* Se questo mostro viene ucciso, va sostituito con un gruppo
di sentinelle duergar non morte – simile a quello al n. 4 nella
tabella – per i futuri incontri in questo livello del labirinto.
Le sentinelle duergar non morte sono gli spiriti degli antichi
guerrieri del clan Ban che hanno giurato di proteggere per
l’eternità i loro fratelli e perciò sono diventati delle presenze
dopo la morte. Hanno l’aspetto di una pattuglia formata da
nani grigi equipaggiati con asce da battaglia, cotte di maglia
ed elmi, ma sono incorporei. La prima volta ne appaiono
1d4, più uno ulteriore per ogni incontro successivo.
Presenze (1d4) [All CM, Mov 36 m (12 m) o volo 72 m (24
m), CA 3, DV 4, tpcCA0 16, Att 1, Fer 1d6 + risucchio di
energia (tocco), TS G4, Mor 12, PX 300].
Il loro tocco deglido infligge 1d6 ferite e risucchia un livello
o 1 DV. Non vengono colpite dalle armi normali e quelle di
argento gli infliggono solo la metà delle ferite. Come tutti i
non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca mostri,
ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro 1d8
ferite.
Descrizione del labirinto
138. Una botola nel soffitto dà accesso a questa camera
dall’area 136 del Livello Nove. La stanza è umida e ha le
pareti, la volta e il pavimento ricoperti da funghi e muffe
puzzolenti di varie tonalità di verde, dalle più tenui fino a
quelle scure. Nella parte settentrionale, una scalinata scende
fino a un piccolo lago di acqua verdastra, profondo quasi
7,5 m, nel quale dimorano due naga acquatici.
La coppia, formata da un maschio e una femmina, è
determinata a difendere il proprio territorio e in particolare
la pozza, nella quale nasconde le uova e un tesoro. I naga
hanno il corpo di un grosso serpente dalle scaglie turchesi e
testa umana. Il maschio è lungo circa 3 m, la femmina è un
po’ più piccola (2,6 m) e dal petto le spuntano tre disgustosi
seni umani. Entrambi hanno visi orribili a vedersi, con denti
affilati, una massa di capelli grigi e sporchi, e occhi gialli che
sembrano quelli di un rettile. Sono creature solitarie e non
interessate agli affari degli altri.
Quando i PG entrano nel locale, i mostri strisciano fuori
dall’acqua e gli sibilano contro minacciosamente, ma senza
attaccare. Tuttavia, se i personaggi li minacciano, i naga
lottano senza paura. Se il gruppo intende parlamentare, le
creature sono disposte ad ascoltare e a lasciarli passare, a
patto che non disturbino il laghetto nel quale hanno deposto
le loro uova.
Naga acquatico maschio (1) [All N, Mov 27 m (9 m) o nuoto
54 m (18 m), CA 5, DV 8, pf 44, tpcCA0 12, Att 1, Fer
1d4 + veleno (morso), TS G8, Mor 8, PX 1.140].
Incantesimi dei maghi (2/2/1): 1° livello: dardo incantato,
luce; 2° livello: immagini speculari, raggio
dell’indebolimento; 3° livello: velocità.
Naga acquatico femmina (1) [All N, Mov 27 m (9 m) o
nuoto 54 m (18 m), CA 5, DV 7, pf 38, tpcCA0 13, Att 1,
Fer 1d4 + veleno (morso), TS G7, Mor 8, PX 1.140].
Incantesimi dei maghi (2/2/1): 1° livello: dardo incantato,
ingrandire oggetti o creature; 2° livello: invisibilità,
ragnatela; 3° livello: fulmine magico.
60
Attaccano con un morso velenoso che infligge 1d4 ferite e
inocula un veleno mortale in caso di fallimento del tiro
salvezza. Lanciano incantesimi come un mago del 5° livello.
Se i due naga vengono uccisi, i PG possono perlustrare la
pozza melmosa, sul fondo della quale sono nascoste tre
uova (sono estremamente fragili e si disidratano in 3d6
minuti se non restano sommerse in acqua stagnante) e il
tesoro dei mostri, che ammonta a 3.200 mo, un calice
d’oro con 12 smeraldi (7.200 mo), una spilla d’argento con
un rubino (500 mo) e un sacchetto impermeabile con 2d6
lapislazzuli (140 mo l’uno).
139. Le pareti della stanza sono ricoperte da pannelli di
legno tinti di verde e il pavimento è di marmo serpentino.
Sul soffitto c’è un mosaico raffigurante un drago verde che
annienta col suo soffio dei cavalieri che lo stanno caricando.
La camera è vuota, eccetto per una scultura sul muro est
che rappresenta la testa di un drago con le mascelle
spalancate. Sopra la lingua è posato un forziere di metallo
privo di coperchio, pieno di monete scintillanti (3.200 mo in
tutto), 2d6 smeraldi di varie dimensioni (ognuno vale
1d6x1.000 mo) e una bottiglietta verde con una pozione
della guarigione migliorata.
Tuttavia, quando lo scrigno (o anche una singola moneta)
viene preso, le fauci si chiudono, strappando il braccio
all’incauto ladro! È necessario riuscire in un tiro salvezza
contro bacchette per riuscire a sottrarre il tesoro senza
rimanere intrappolati. Se il TS fallisce, il drago amputa il
braccio del PG. A discrezione del master, ciò può
comportare una riduzione permanente di For e Des a 2/3
del normale e la perdita del 25% dei pf massimi, almeno
finché qualcuno non guarisce il malcapitato con
rigenerazione. Una volta chiusa, la bocca non si riapre più e
non può essere danneggiata in alcun modo, perciò se il
bottino non viene preso al primo tentativo, è perduto per
sempre.
140. La porta settentrionale è protetta da una trappola. Chi
la apre dall’esterno senza prima disattivare il trabocchetto
viene colpito in testa da una piccola incudine che gli infligge
2d6 ferite, dimezzabili con un tiro salvezza contro paralisi.
Se il TS ha un risultato naturale di 1, il colpo sfonda il
cranio del malcapitato e lo uccide all’istante.
Nel mezzo della stanza c’è un treppiede sul quale è poggiato
un grande braciere pieno di carbone. Sparsi per la camera,
poggiati sul pavimento o appesi alle pareti, ci sono degli
strumenti musicali. Un barile col coperchio inchiodato si
trova in un angolo. Su di esso è scritta, in nanico, la parola
“acqua”.
Questo salone veniva usato per evocare un potente
elementale del carbone (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa). Se qualcuno inizia a suonare gli
strumenti, anche in modo pessimo, il contenuto del braciere
comincia a diventare rosso fuoco e, nel round successivo, un
mostro alto 4,8 m emerge da esso. Rimane immobile per
un altro round, in attesa della parola di comando
(sfortunatamente i PG non hanno modo di conoscerla), poi
attacca tutti quelli presenti nella stanza.
Elementale del carbone (1) [All N, Mov 36 m (12 m), CA 0, Il tesoro di queste creature è conservato in uno scrigno non
DV 16, pf 85, tpcCA0 8, Att 1, Fer 3d8 (schianto), TS chiuso a chiave, nascosto dietro il barile che viene usato dal
G16, Mor 10, PX 3.300]. comandante. Consiste in 1.200 mo, un sacchetto di
minuscoli diamanti grezzi (2d6x100 mo in totale), un set di
In combattimento, colpisce con il pugno o con le fiamme scacchi di marmo bianco e nero decorati con oro e argento
simili a fruste. Solo le armi magiche e gli incantesimi ma privo di scacchiera (850 mo), un paio di orecchini elfici
possono ferirlo, ed è completamente immune a tutte le (320 mo) e un tascapane pieno di cibo rancido.
forme di attacco affini agli elementi della terra e del fuoco.
Qualsiasi avversario con i piedi appoggiati a terra o con 142. Tutte le porte di ingresso a questa stanza, eccetto il
immunità al freddo (come un drago bianco o un gigante dei passaggio segreto, sono sbarrate dall’interno e devono
ghiacci) subisce 1d8 ferite addizionali dall’attacco di questo essere aperte con la magia o la forza bruta. Nella sala c’è
elementale. anche una buca nascosta profonda 9 m, con dei paletti
appuntiti sul fondo. Chi ci finisce dentro subisce 3d6 ferite
È possibile sbarazzarsi di questo nemico spegnendo le braci dalla caduta e viene colpito da 1d4 paletti, che infliggono
dalle quali è emerso. Il barile pieno d’acqua che si trova 1d6 ferite addizionali ognuno.
nell’angolo serve proprio a questo scopo. Se il mostro viene Una volta il locale era un lussuoso salotto, con tappeti sul
sconfitto, si sbriciola in polvere di carbone, in mezzo alla pavimento, svariati divani, piccoli tavoli rotondi finemente
quale resta un blocco elementale di carbone (vedi la sezione decorati e una credenza con le ante a vetri, piena di bottiglie
nuovi oggetti magici per la descrizione completa). di liquore, bicchieri di cristallo, boccali e un barilotto di birra
nanica.
141. La porta è sbarrata dall’interno perché la stanza è I personaggi possono riposarsi qui per quanto tempo
divenuta il rifugio di un clan di uomini lucertola, nemici desiderano, godendosi gli alcolici che sono vecchi ma
giurati degli gnoll dell’area 146. I due gruppi hanno ancora ottimi. Tuttavia, la birra è magica. Chi ne beve
combattuto diverse piccole schermaglie negli ultimi giorni, anche soltanto un sorso deve fare un tiro salvezza contro
ma gli uomini lucertola stanno perdendo e perciò si sono incantesimi per vedere se gli accade qualcosa di insolito. Se
ritirati in questo locale. Hanno anche fatto un rudimentale riesce, non accade nulla. Se invece fallisce, deve fare una
spioncino nella porta (i PG hanno le stesse probabilità di prova di Costituzione e una di Carisma. Per ogni successo, il
notarlo come se si trattasse di un passaggio segreto), dal PG aggiunge permanentemente un punto all’attributo
quale osservano quel che succede nel corridoio. corrispondente (non oltre il massimo permesso per la sua
Lungo le pareti ci sono alcuni barili vuoti, che sono stati razza), ma in caso di fallimento il punto viene invece
girati di lato e vengono usati come giacigli dai mostri. Il sottratto! C’è abbastanza birra per tre bevute, che possono
pavimento è coperto di sporcizia, rifiuti e dagli escrementi essere appannaggio di uno o più avventurieri.
delle creature. Ossa di piccoli roditori, tranci di carne
putrida, pezzi di pane e formaggio andati a male sono
sparpagliati dappertutto. Si tratta dei resti dei disgustosi
pasti degli occupanti della stanza.
Ci sono soltanto nove uomini lucertola in totale, gli ultimi
superstiti di un gruppo più numeroso di esploratori che ha
avuto la sfortuna di imbattersi nei razziatori gnoll. Un tempo
erano i servitori di un potente naga, ma si sono ribellati e
hanno conquistato la libertà. Dopo aver lottato per anni
cercando di creare un proprio regno sotterraneo, ora si
trovano minacciati dagli invasori gnoll.
Gli uomini lucertola non attaccano, a meno che non ci siano
gnoll nel gruppo o per difendersi. Stanno cercando degli
alleati per distruggere i loro rivali dell’area 146 e cooperano
volentieri coi PG in cambio di aiuto. Possono offrire come
ricompensa tutto il bottino che hanno accumulato durante le
loro esplorazioni (vedi sotto).
Il gruppo è composto dal capobanda Ssshisss (DV 3+1, pf
16, tpcCA0 16, PX 100), che parla un po’ di lingua
comune, e da otto guerrieri (pf 15, 13, 13, 12, 10, 9, 8, 7).

Uomini lucertola (9) [All N, Mov 18 m (6 m) o nuoto 36 m

(12 m), CA 5, DV 2+1, pf vedi sopra, tpcCA0 17, Att 1,
Fer 1d6+1 (arma), TS G2, Mor 12, PX 47].
Equipaggiamento: sono armati con delle mezzelance dalla
punta di pietra. Il capo indossa alla caviglia sinistra un
bracciale di platino (1.450 mo) decorato di piume.

61
143. Le porte, tutte fatte di pietra, non sono chiuse.
L’interno della camera è interamente di roccia e mostra i
segni di un grosso incendio, che ha annerito ogni cosa e
distrutto tutto l’arredamento. Un’ispezione più attenta, che
richiede una prova sulla media di Intelligenza e Saggezza,
consente di scoprire profondi graffi sulle pareti, che
altrimenti sono nascosti dallo strato di fuliggine.
L’attenzione dei PG viene attirata dai resti di mobili
inceneriti e dalle carcasse irriconoscibili e carbonizzate di
molte creature. Una prova di Intelligenza effettuata con
successo permette di identificare le povere ossa come quelle
di uomini, nani e altri umanoidi. Al centro della stanza c’è
un grande forziere di metallo, non danneggiato dal fuoco
tranne per alcuni segni neri. Lì vicino ci sono i corpi bruciati
di quelli che sembrano enormi lucertoloni.
Le creature sono in realtà salamandre del fuoco, nonché
responsabili degli incendi che hanno devastato il posto. Un
mago duergar le ha costrette a rimanere qui a proteggere lo
scrigno contro qualsiasi intruso. Ottengono
automaticamente la sorpresa nel primo round, rivelando la
loro vera natura celata sotto lo strato di cenere.
Salamandre del fuoco (4) [All N, Mov 36 m (12 m), CA 2,
DV 8, pf 40, 33, 32, 27, tpcCA0 12, Att 3, Fer 1d4/1d4
(artigli), 1d8 (morso), TS G8, Mor 8, PX 2.060].
Dal loro corpo emana un calore tremendo e tutte le creature
entro 6 m subiscono automaticamente 1d8 ferite da fuoco
per round. Sono immuni agli attacchi basati sul fuoco, alle
armi non magiche e agli incantesimi charme e sonno.
Tranne che per il forziere, il fuoco ha divorato ogni cosa
nella sala. All’interno dello scrigno, che è chiuso a chiave, ci
sono 8.000 mo, un sacchetto di gemme (diamante da
1.500 mo, zaffiro da 650 mo, corindone da 390 mo,
granato da 260 mo, alessandrina da 240 mo, crisoberillo da
110 mo, granato marrone da 100 mo, zircone da 80 mo,
pietra di luna da 70 mo, quarzo rosa da 40 mo e azzurrite
da 10 mo), una pergamena con incantesimi dei maghi
inferno ardente e chiaro di luna rovente (vedi la sezione
nuovi incantesimi per la descrizione completa), un piccolo
dipinto (30x15 cm) di una fanciulla nana (Eliarda, l’amata
fidanzata dello stregone che ha evocato le salamandre) e una
piccola chiave d’ottone.
Se il forziere viene spostato (cosa che richiede una prova di
Forza con una penalità di -1), sotto di esso c’è una piccola
serratura nel pavimento. È incantata e non può essere
danneggiata né aperta in alcun modo, tranne che con la
chiave d’ottone trovata all’interno dello scrigno più grande.
Nel vano nascosto è custodita una fortezza istantanea.
144. Tutte le porte della stanza sono di ferro e chiuse a
chiave. Sono resistenti alla magia, quindi bisogna abbatterle
o scassinarle.
L’interno della camera è completamente rivestito da lastre di
marmo e ci sono quattro forzieri di metallo, assicurati al
pavimento con delle catene. Al terzo round di permanenza
dei PG nel locale, si attiva un potente trappola incantata.
Tutti gli oggetti di ferro o acciaio sono calamitati verso lo
scrigno più vicino e le catene, che terminano con uncini
62
affilati come rasoi, iniziano a flagellare all’intorno. I PG che
trasportano una piccola quantità di ferro o acciaio possono
lasciarlo cadere e fuggire, mentre quelli che indossano
armature metalliche sono inesorabilmente attirati verso una
fine sanguinolenta.
Nel round successivo, tutti i personaggi che non sono riusciti
a liberarsi del loro equipaggiamento soggetto alla calamita
vengono trascinati nel raggio d’azione delle letali catene e
subiscono 2d6 ferite per round (ferimento continuo finché
restano intrappolati). Una catena colpisce automaticamente
tutti i PG che si trovano entro 3 m dallo scrigno. Se un
personaggio è ridotto a 0 pf, significa che è stato
letteralmente fatto a pezzi dall’uncino. Le catene (ce ne sono
quattro in tutto, una per forziere) hanno 30 pf ognuna e
possono essere danneggiate solo dagli incantesimi, visto che
sono immuni persino alle armi magiche. Smettono di
muoversi quando non ci sono più creature viventi nella
stanza. Ogni volta che una catena viene “uccisa”, cade a
terra e si arrugginisce rapidamente, disintegrandosi in una
poltiglia marrone, e lo scrigno corrispondente si apre,
rivelando il tesoro che custodisce all’interno:
- Forziere n. 1: una spada corta +2 che può lanciare una
volta al giorno velocità.
- Forziere n. 2: 2d6 gemme ognuna del valore di
3d6x1.000 mo.
- Forziere n. 3: 1d6 gioielli ognuno del valore di
4d6x10.000 mo.
- Forziere n. 4: un bastone dell’arcimago con 24 cariche.
145. Le porte non sono bloccate, ma quella nord è protetta
da una trappola magica. Quando viene aperta, una
tempesta di ghiaccio colpisce tutti i PG in un’area di 12 m di
diametro dalla soglia, infliggendo loro 3d10 ferite.
L’interno della stanza è nel caos più completo. Il soffitto è
decorato con altorilievi di creature mitiche che combattono
tra loro, ma le sculture sono molto danneggiate e parecchi
frammenti sono caduti a terra, rendendo quasi impossibile
riconoscere quali mostri rappresentavano. Lungo la parete
sud ci sono i resti carbonizzati di un’enorme libreria, in pezzi
e coperta di polvere e ragnatele. Tutti i libri che conteneva
sono stati rubati molto tempo fa oppure ridotti in cenere
dalle fiamme. Al centro del locale si trova una catasta di
armi danneggiate – spade spezzate, pugnali ritorti, asce
spaccate, ecc. – tutte arrugginite e avvolte dalle ragnatele.
Se qualcuno tocca questo mucchio di rottami, un urlo
riecheggia nell’aria, ma non succede altro.
Nell’angolo sud-ovest del pavimento c’è una pietra mobile,
dietro alla libreria, che può essere scoperta come se fosse
un passaggio segreto, ma soltanto se prima vengono rimossi
i resti del mobile. Nel nascondiglio ci sono un paio di guanti
della destrezza.
146. Tutte le porte sono sbarrate e sulla facciata esterna è
disegnato malamente con un gessetto il profilo della testa di
una iena. Non sorprende dunque che la stanza sia il covo di
un gruppo di razziatori gnoll, composto dal capobanda
Gnarl, dalla sua consorte Britn e da altri 21 elementi.
I mostri sono feroci combattenti e stanno invadendo il regno
degli uomini lucertola, perciò tra le due razze si è scatenata
una guerra sotterranea. Questa banda, in particolare, ha
seguito un gruppetto di nemici fino a questo livello degli
Abissi e ora sta cercando di sbarazzarsene definitivamente.
La sala è vuota, tranne che per le pellicce usate dagli gnoll
come sacchi a pelo e per le loro provviste. Sono un’unità
combattente, quindi sono equipaggiati per la battaglia e non
per l’esplorazione del labirinto. Non sono ostili verso i PG, a
meno che tra loro non ci siano degli uomini lucertola, e anzi
gli chiedono di allearsi per eliminare i loro avversari. Sanno
che i nemici si nascondono nell’area 141 e stanno
organizzando una spedizione pronta a colpire tra un paio
d’ore, con o senza l’aiuto dei personaggi. Combattono solo
se attaccati o provocati, perché i loro rivali sono gli uomini
lucertola, non gli avventurieri, e vogliono evitare perdite non
necessarie.
Il gruppo è composto dal comandante Gnarl (DV 3, pf 20,
tpcCA0 17, PX 95), che conosce un po’ di nanico, la sua
compagna Britn (M5, pf 12, PX 350, incantesimi dei maghi
(2/2/1): 1° livello: dardo incantato, mani brucianti; 2°
livello: immagini speculari, ragnatela; 3° livello: palla di
fuoco.) che parla sia il comune che l’elfico, tre ufficiali (pf
15, 14, 14) e da 18 soldati (pf 13, 12, 11, 11, 11, 10, 10,
9, 8, 7, 7, 7, 6, 6, 5, 4, 4, 2).
Gnoll (23) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 5, DV 2, pf vedi
sopra, tpcCA0 18, Att 1, Fer 1d6+1 (arma), TS G2, Mor 8,
PX 47].
Equipaggiamento: indossano un assortimento di armature
scompagnate e sono armati con varie armi alquanto
malridotte. Il comandante possiede una collana d’oro (1.200
mo) e un sacchetto con 200 mo e tre piccole gemme (210,
63
150 e 70 mo). La maga ha una bacchetta scopritrappole
con 8 cariche. Ogni ufficiale porta una spilla d’oro (20 mo)
e 2d6x10 mo, mentre i soldati hanno in tasca 1d6x10 mo a
testa.
147. Tutte le porte di accesso a questa piccola stanza sono
di ferro e chiuse magicamente. Non hanno maniglia né
serratura e possono resistere a qualsiasi danno, per cui
possono essere aperte soltanto con scassinare o un
incantesimo simile.
La camera è piena di scrigni, casse, scatole, barili e via
dicendo, tutti ammassati come se qualcuno li avesse
trasportati qui in fretta e poi non fosse più tornato.
Probabilmente i PG passeranno un po’ di tempo
esaminando questa roba, in cerca di qualcosa di prezioso. Il
master non deve scoraggiarli e, anzi, per ogni turno di
ricerca ogni personaggio deve fare una prova di Saggezza.
Se ha successo, trova un piccolo oggetto prezioso (per
esempio una spilla di platino, un candelabro d’argento, un
dipinto di valore, un calice di cristallo, una statuetta
pregiata, ecc.) che vale 3d6x10 mo. Ogni avventuriero può
scoprire un massimo di tre tesori, indipendentemente dalla
fortuna coi dadi.
Tuttavia, c’è una pericolosa trappola in agguato. L’aria della
stanza è così stantia e deteriorata da essere velenosa, anche
se ha soltanto un lieve odore di chiuso, poco più forte di
quello avvertibile normalmente nei vecchi tunnel e nei
sotterranei abbandonati. L’effetto malsano non si manifesta
durante il primo turno. Trascorso questo periodo, tutti i
presenti devono riuscire in un tiro salvezza contro veleno o
svengono per 1d6 ore. Il TS va ripetuto per ogni ulteriore
turno trascorso nel locale con una penalità cumulativa di -2,
quindi se i PG non sono lesti ad andarsene, è possibile che
muoiano tutti qui dentro.
C’è anche un segreto da scoprire nella sala. Sotto uno dei
bauli più grandi è celata una piccola botola (può essere
trovata come se fosse un passaggio segreto), chiusa a chiave
e protetta da una trappola. Se non viene disattivata, un ago
avvelenato punge il PG che la apre, costringendolo a
effettuare con successo un tiro salvezza contro veleno per
evitare la morte immediata. La tossina è così potente che,
anche se il TS riesce, la vittima perde i sensi per 1d6 turni.
Nella piccola nicchia sottostante è nascosto un anello della
protezione +2, cerchio di 1,5 m.
148. L’unica porta di accesso è sbarrata dall’interno e può
essere aperta esclusivamente con la magia o la forza. La
stanza è piuttosto ordinaria e contiene solo un tavolino
rotondo, un paio di sedie e un sofà. Una piccola libreria
occupa la parete nord e contiene libri di storia, mitologia e
filosofia. C’è una coperta sul divano, mentre sul tavolo sono
poggiati una candela spenta, alcuni fogli di pergamena
vergine, una penna d’oca e una boccetta d’inchiostro.
La sala è vuota e non c’è niente di interessante. Tuttavia, se
i PG rubano o vandalizzano qualcosa, tutti gli oggetti
tornano al proprio posto e l’intero danno è riparato non
appena il gruppo se ne va. Anche la porta si richiude da
sola, sbarrandosi nuovamente da dentro.
È la camera di uno studioso attualmente in giro per le sue
ricerche e, anche se non compare in questo modulo, non gli
piace che la gente ficchi il naso tra la sua roba! Perciò, se i
personaggi rientrano nella stanza una seconda volta,
vengono colpiti dagli effetti combinati di regressione
mentale e raggio dell’indebolimento – senza possibilità di
tiro salvezza – fino a che non lasciano il posto.
149. L’interno della stanza è imbrattato di sangue secco,
un’accoglienza raccapricciante per il gruppo. Delle gocce
d’acqua cadono dal soffitto e formano piccole pozzanghere
sul pavimento, che è di pietra nera e macchiato di sangue.
Al centro della camera c’è un tavolo di metallo, con catene e
manette ai quattro angoli. Era usato per bloccare i
prigionieri che venivano “interrogati” (cioè torturati a morte)
in questo locale.
Diversi pugnali e bisturi sono poggiati sul tavolo e su uno
scaffale lungo il muro sud ci sono tre vasi di vetro blu scuro.
Sono chiusi con coperchi a tenuta stagna e contengono
unghie (quello di sinistra) e denti (gli altri due), strappati ai
prigionieri indifesi durante il supplizio.
Non c’è niente di interessante in questa tetra sala.
150. La porta a sud è sbarrata, mentre le restanti sono
aperte. Questa è la tana del gigante Gerbundio e dei suoi
quattro orsi neri “domestici”. La stanza puzza moltissimo ed
è piena di cibo rubato, mobili rotti, pelli e coperte. Il gigante
non è necessariamente ostile, ma permette ai PG di lasciare
la sua dimora incolumi in cambio di un piccolo “regalo” –
monete, gemme o provviste sono quel che preferisce, ed è
necessario un dono di almeno 1.000 mo di valore per
dissuaderlo dall’assalire il gruppo. In tal caso, il mostro
scatena contro gli avversari anche i suoi orsi ammaestrati
(tranne quelli già eventualmente uccisi, se sono stati
incontrati come mostri erranti).
Gerbundio (gigante delle rocce) [All N, Mov 36 m (12 m),
CA 4, DV 9, pf 61, tpcCA0 12, Att 1, Fer 3d6 (arma
gigante), TS G9, Mor 9, PX 1.700].
Può scagliare pietre a una distanza di 60 m, infliggendo 3d6
ferite.
Orsi neri (4) [All N, Mov 36 m (12 m), CA 6, DV 4, pf 28,
26, 23, 20, tpcCA0 16, Att 3, Fer 1d3/1d3 (artigli), 1d6
(morso), TS G2, Mor 7, PX 80].
Se colpiscono con entrambi gli artigli, stritolano la preda,
infliggendo 2d8 ferite addizionali.
Se i personaggi decidono di arrendersi a questo pericoloso
gruppetto dopo che il combattimento ha avuto inizio,
devono anche lasciare tutto il loro equipaggiamento e gli
altri tesori prima che gli sia consentito di andarsene.
Il gigante ha alcune ricchezze nella stanza, per un totale di
8.000 mo, 3d6 gemme (ognuna vale 2d6x100 mo) e
svariate armi ed equipaggiamento di dimensioni normali.
Gerbundio va pazzo per gli alcolici e, se gli viene dato
abbastanza da bere (possono tornare utili le bottiglie
dell’area 142), si ubriaca e sviene. Ciò permette ai PG di
entrare indisturbati nella sua tana, eliminare gli orsi neri o
64
rabbonirli con del cibo, e rubare quello che trovano senza
essere costretti a lottare.
151. Le porte di questa stanza sono di pietra e hanno tutte
le fessure sigillate dall’esterno con uno spesso strato di cera
rossa. Un teschio e le tibie incrociate sono incisi sulla
superficie di ognuna di esse. Possono essere aperte soltanto
abbattendole.
La stanza è la tomba di un antico signore dei nani grigi e
può essere esplorata senza pericolo. Puzza di polvere e
sembra vuota, tranne che per un trono su una piattaforma
rialzata lungo il muro nord. Sullo scranno è seduto lo
scheletro di un duergar, che indossa un’armatura completa e
ha un’ascia da battaglia dorata poggiata sulle ginocchia.
Porta anche un medaglione d’oro con un grosso rubino al
centro. Dieci statue che rappresentano dei nani a grandezza
naturale, in armatura e con delle grosse asce, sono allineate
lungo le pareti, sentinelle silenziose che vigilano sul sonno
eterno del loro padrone.
Non ci sono pericoli di sorta qui dentro, ma i PG potrebbero
pensare che lo scheletro e/o le statue siano animati e pronti
ad attaccare. Il master deve godersi i loro prudenti sforzi per
rubare il tesoro senza incorrere nell’ira del suo precedente
proprietario.
L’armatura è una corazza di piastre a misura di nano, l’ascia
da battaglia ha delle decorazioni in oro (1.800 mo) e il
medaglione col rubino vale 10.500 mo.
152. Le porte della stanza sono di pietra ed entrambe, così
come i muri esterni, sono calde al tatto (ma non al punto di
causare danno a chi le tocca). Su ogni uscio ci sono tre rune
duergar: la prima significa “pericolo”, la seconda “fuoco” e
l’ultima “guardiano”. Soltanto chi parla la lingua dei nani e
riesce in una prova di Intelligenza con una penalità di -4 può
decifrare questi simboli oscuri e antichi, usati solamente dal
clan Ban.
La sala è completamente vuota e ha il soffitto a volta, alto
18 m vicino alle pareti e 27 m al centro. All’interno c’è il
guardiano più potente che i nani grigi sono stati in grado di
evocare. Molti maghi Ban hanno unito le forze per
convocare e vincolare in questo luogo un possente balor. La
creatura è costretta a rimanere qui per impedire a chiunque
– tranne che ai duergar del clan – di entrare o uscire dal
Livello Dodici degli Abissi: la Città Perduta di Kerak-Ban.
Una botola nel pavimento, indicata con L12 sulla mappa, è
l’unica via di accesso all’insediamento dimenticato.
Imladamringil (demone balor mago del 10° livello) [All CM,
Mov 18 m (6 m), CA -2, DV 8+7, pf 70, tpcCA0 12, Att 1,
Fer 1d8+1 (spada) o 1d6 + 3d6 ferite da fuoco (frusta) o
incantesimo, TS G8, Mor 10, PX 2.420].
Incantesimi dei maghi (3/3/3/3/2): 1° livello: charme su
persone, dardo incantato, mani brucianti; 2° livello:
immagini speculari, potere illusorio, raggio
dell’indebolimento; 3° livello: blocca persone, palla di fuoco,
velocità; 4° livello: evoca mostri II, metamorfosi, muro di
fuoco; 5° livello: mano che blocca, nube mortale.
È armato con una spada +1 e una frusta +1, un’arma
flessibile a molte code che terminano con uncini, punte e
sfere. A volte la usa per trascinare la vittima a sé ed esporla
alle fiamme emanate dalla sua pelle, che infliggono 3d6
ferite per round. Viene ferito solo da armi con bonus di +1
o superiore. Come tutti i demoni di medio rango, possiede
le seguenti abilità: infravisione (30 m), ferite da freddo, da
elettricità, da fuoco e da gas dimezzate, telepatia (permette
la comprensione di tutti i linguaggi) e teletrasporto infallibile.
Possiede le seguenti abilità magiche utilizzabili a volontà:
individuazione dell’invisibilità, individuazione della magia,
dispersione della magia, paura arcana, pirotecnica, lettura
dei linguaggi, lettura della magia, suggestione, telecinesi
(fino a 670 kg), simbolo divino. Inoltre, una volta al giorno,
può creare un portale (70% di probabilità di successo) per
evocare un glabrezu (75%) o un nalfeshnee (25%). Tutte le
abilità demoniache simili agli incantesimi funzionano al
livello di classe minimo richiesto per utilizzare l’incantesimo
analogo o a un livello pari ai DV del demone, scegliendo il
più alto tra i due. Le abilità magiche, a meno che non sia
specificato diversamente, sono utilizzabili una a round.
Il combattimento è fino alla morte, perché le porte si
chiudono magicamente quando inizia la battaglia e non
possono essere riaperte finché il balor o tutti i PG non sono
stati uccisi. Però gli avventurieri possono usare teletrasporto
o magie simili per fuggire, oppure abbattere i muri e darsela
a gambe. Il demone è vincolato a restare in questo luogo e
sorvegliare il passaggio per il Livello Dodici, quindi
non insegue il gruppo.
gg. La porta in fondo al corridoio è finta. Se viene aperta
oppure esaminata per individuare trappole, fa spalancare la
buca nascosta nel pavimento. I PG che si trovano sopra di
essa devono riuscire in una prova di Destrezza con una
penalità di -2 per evitare di precipitare nella fossa profonda
9 m e subire 3d6 ferite.
In più, in fondo alla buca c’è una fanghiglia verde, che si
attacca a chiunque vi cade sopra.
Fanghiglia verde (1) [All N, Mov trascurabile, CA viene
sempre colpita, DV 2, pf 14, tpcCA0 n/a, Att 1, Fer vedi
sotto, TS G1, Mor 12, PX 38].
Una volta coperto un bersaglio, ne digerisce gli indumenti e
l’armatura in 6 round. Passato questo periodo, bastano solo
1d4 round di contatto con la pelle di una vittima per
assimilarla, creando un’altra fanghiglia verde al suo posto.
Non è quindi possibile resuscitare magicamente lo
sventurato, perché di lui non resta nulla. Non è possibile
ferire o strappare via la fanghiglia verde da una vittima, ma
si può bruciarla. Se ciò accade mentre è attaccata a un
personaggio, le ferite da fuoco sono inflitte a entrambi. Il
mostro viene ucciso istantaneamente dall’incantesimo cura
malattia.

ee. Quando la piastra a pressione viene gravata

di un peso di 5 kg o superiore, attiva una
trappola magica che scatena una tempesta di
fuoco nei due corridoi a nord ed est, fino al
punto in cui non svoltano. L’incantesimo
causa 2d8+10 ferite a ogni bersaglio
nell’area.
La piastra a pressione è meccanica e può
essere individuata e disinnescata
normalmente.

ff. Quando un personaggio attraversa il

quadretto indicato sulla mappa col simbolo
della trappola, è vittima di una metamorfosi
assoluta che lo trasforma in un pupazzo di
neve. Gli effetti possono essere evitati
effettuando con successo un tiro salvezza
contro incantesimi e, in caso di fallimento,
durano abbastanza a lungo da far sì che la
vittima sia completamente sciolta prima di
riuscire a tornare alla normalità. In questo
caso, non ne rimane nulla e non c’è modo di
riportarla in vita. Un dispersione della magia
lanciato contro un effetto del 10° livello
interrompe immediatamente la
trasformazione e riporta il PG alle
condizioni usuali. La trappola è magica e si
attiva ogni volta che qualcuno attraversa
l’area. Non c’è modo di disinnescarla.

65
LIVELLO UNDICI
Informazioni generali
Trovare questo livello non è facile, quindi i personaggi che ci
riescono hanno la possibilità di esplorare una zona degli
Abissi che è stata visitata davvero da pochi. È un’area
segreta alla quale si accede esclusivamente dal passaggio
nascosto nel doppiofondo del forziere di pietra dell’area 137
del Livello Nove. Da lì parte uno stretto tunnel, lungo circa
90 m e percorribile soltanto strisciando, che arriva in una
piccola stanza quadrata dove comincia una lunghissima
scalinata che sale verso la cima della montagna.
Ci sono così tanti gradini da salire che sono necessarie circa
sei ore di stancante camminata per arrivare in cima alla
scala. La scarpinata è resa ancor più faticosa dal fatto che
gli scalini sono a dimensione di nano. Ogni circa 3 turni, i
PG arrivano a dei larghi pianerottoli dove possono tirare il
fiato e riposarsi. Se il master lo ritiene opportuno, può tirare
per vedere se compaiono dei mostri erranti mentre il
gruppo sta percorrendo la scalinata.
L’accesso a questo piano avviene tramite i gradini indicati
con L10 sulla mappa. Appena i PG mettono piede nell’area
153, una saracinesca magica blocca il corridoio. Non c’è
modo di andarsene da questo settore degli Abissi, a meno di
azionare le leve che si trovano qua e là nel Livello Undici
(vedi aree S1-S8 per i dettagli). Ce ne sono otto in totale e
soltanto quando sono tutte attivate correttamente, la grata si
solleva e permette al gruppo di tornare indietro e proseguire
l’esplorazione delle altre zone del labirinto. L’inferriata è
immune a qualsiasi tipo di danno, anche magico, e
teletrasporto o effetti simili non funzionano se vengono usati
per lasciare questo livello, anche se possono essere utilizzati
normalmente per spostarsi tra le sue stanze. Anche tentare
di distruggere i muri non porta alcun risultato, visto che
sono assolutamente invulnerabili e impenetrabili.
Mostri erranti
Il master deve effettuare un controllo per i mostri erranti
ogni 6 turni che il gruppo trascorre nel labirinto o se fa
qualcosa che potrebbe attirare l’attenzione, come gridare,
provocare forti rumori, abbattere porte e così via. Bisogna
lanciare 1d6 – con un risultato di 1 avviene un incontro, che
comincia a una distanza di 2d6x3 m. Tutti i mostri erranti
sono golem di diamante (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa). La prima volta ne arriva uno, poi un
altro supplementare per ogni incontro successivo (due
golem al secondo, tre al terzo e così via).
Questi particolari automi hanno l’aspetto di nani a
grandezza naturale, incredibilmente muscolosi, nudi eccetto
per un perizoma e armati con enormi clave irte di spuntoni.
È come se i personaggi venissero attaccati da enormi
gemme antropomorfe!
Golem di diamante (1) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 0, DV
14, pf 70, tpcCA0 9, Att 1, Fer 5d10 (pugno), TS G14,
Mor 12, PX 4.200].
Può essere ferito soltanto da armi con bonus di +3 o
superiore ed è completamente immune agli attacchi basati
su fuoco, elettricità e acido, agli effetti del veleno e dei gas
e agli incantesimi blocca mostri, charme e sonno. Ha anche
66
una resistenza alla magia del 75%. Questo significa che,
ogni volta che è il bersaglio di un attacco portato con un
oggetto magico o un incantesimo, c’è il 75% di probabilità
che non abbia alcun effetto su di esso. Tuttavia, se il colpo
viene sferrato con un’arma magica, questa semplicemente
non aggiunge il proprio bonus magico al tpc e alle ferite
inflitte. Può anche lanciare, tre volte al giorno per ciascuno,
fulmine magico (14d6 ferite da elettricità) e luce (solo sugli
occhi di un essere vivente). Frantumare gli causa 3d6 ferite
e, per un numero di round pari al livello dell’incantatore, ne
riduce la resistenza alla magia al 25%, lo rende vulnerabile
anche alle armi con bonus di +2 e intacca la sua protezione
agli attacchi basati su fuoco, elettricità e acido, che sono in
grado di infliggergli un danno dimezzato rispetto al normale
(o nessuna ferita in caso di tiro salvezza effettuato con
successo). Riparare guarisce 2d6 pf a questa creatura,
mentre vetro come acciaio cura tutte le sue ferite. Quando
viene distrutto, si sbriciola in una nube di minuscole schegge
adamantine che si spandono nel raggio di 7,5 m,
infliggendo 10d4 ferite a tutti quelli nell’area. Le creature
colpite da questo tipo d’attacco possono tentare un tiro
salvezza contro soffio. Il successo indica che subiscono solo
la metà delle ferite. Tra i frammenti è possibile recuperare
5d10 diamanti grezzi, il cui valore deve essere determinato
casualmente come spiegato a p. 108 del manuale di
Labyrinth Lord™, mentre il resto si riduce in una miriade di
pezzi senza alcun valore venale.
Descrizione del labirinto
153. La scalinata che sembra infinita proveniente dall’area
157 arriva ai gradini indicati con L10 sulla mappa. Questa è
l’unica via per entrare e uscire dal livello segreto degli Abissi.
Appena i PG mettono piede nella stanza, una saracinesca
incantata blocca il passaggio nel punto indicato sulla mappa,
come descritto in precedenza.
La sala è vuota e squallida, tranne per un gigantesco
affresco che copre l’intero soffitto. Raffigura un essere
stravagante – somiglia a un pesce palla a strisce bianche e
nere con inquietanti occhi rossi – che balza fuori da uno
strano mare di acqua giallastra e prova a inghiottire il sole,
che splende in un cielo notturno pieno di brillanti stelle rosse
e verdi. Un esame più accurato rivela che le stelle sono in
realtà gemme (piccoli smeraldi verdi e rubini rossi), mentre i
denti acuminati del pesce sono fatti di minuscole perle. In
tutto ci sono 3d6 smeraldi e 3d6 rubini (ognuno vale
1d6x100 mo), che possono essere recuperati senza
pericolo. Le 2d6x100 perle (valore 1d6x10 mo l’una) sono
ricoperte da un veleno di tipo 5 (tiro salvezza contro veleno
con penalità di -2 o morte in 1 round, anche in caso di
successo del TS la vittima subisce comunque 30 ferite),
efficace solo contro il primo PG che tenta di trafugarle.
L’unico ingresso della stanza è protetto da blocca porta.
Inoltre, quando l’uscio viene toccato per la prima volta, nella
camera si materializza una manticora per ogni PG presente.
Manticore (1 per PG) [All CM, Mov 36 m (12 m) o volo 54
m (18 m), CA 4, DV 6+1, pf 31, tpcCA0 13, Att 3 o 1,
Fer 1d4/1d4 (artigli), 2d4 (morso) o vedi sotto (chiodi), TS
G6, Mor 9, PX 980].
All’estremità delle loro code crescono 24 grossi chiodi
metallici. Possono scagliare una raffica di due, quattro o sei
chiodi contro un unico nemico fino a 54 m di distanza. Se la
scarica va a segno, il bersaglio viene colpito 1d2, 1d4 o 1d6
volte e ogni chiodo gli infligge 1d4 ferite. Possono usare
questo attacco anche mentre volano senza alcuna penalità al
tpc.
Una volta uccise, queste disgustose creature si dissolvono
nel nulla, lasciandosi dietro soltanto una nube maleodorante
(ma innocua). I PG possono cercare di aprire la porta nella
parete est solo dopo aver eliminato tutti i mostri.
154. La porta est è protetta da una trappola magica. Se
viene aperta senza prima usare con successo dispersione
della magia (contro un effetto dell’11° livello), fa deflagrare
una palla di fuoco che causa 11d6 ferite a tutti coloro che si
trovano entro 6 m dall’uscio. L’esplosione avviene una sola
volta.
La stanza è piastrellata con mattonelle di un giallo
sgargiante che si alternano a strisce di marmo nero per
formare un intricato disegno geometrico. Una prova di
Intelligenza con una penalità di -2 permette di capire che
tutte le linee e le intersezioni tendono verso un punto
preciso, cioè quello dove si trova la botola nel pavimento.
Altrimenti, è possibile individuarla come se fosse un
passaggio segreto. Nel nascondiglio sotto di essa sono celate
una custodia per pergamene di cuoio rosso e 10 statuine del
potere meraviglioso, una per tipo di quelle descritte a p.
101 del manuale di Labyrinth Lord Edizione Avanzata™.
La custodia di cuoio è protetta da una trappola di fuoco che
infligge 1d4+11 ferite (dimezzabili riuscendo in un tiro
salvezza contro incantesimi) in un’area di 1,5 m intorno a
essa. All’interno ci sono una pergamena con incantesimi dei
chierici animare i morti, creare cibo e acqua e aura mortale
(vedi la sezione nuovi incantesimi per la descrizione di
quest’ultimo) protetta da un glifo di interdizione incantato
che lancia risucchio di energia, e una pergamena con
incantesimi dei maghi dardo scombussolante (vedi la sezione
nuovi incantesimi per la descrizione) protetta da rune
esplosive.
155. Questa enorme stanza è semidistrutta. Molte colonne
in frantumi giacciono sul pavimento, l’intonaco si è staccato
dalle pareti e dal soffitto rivelando la nuda pietra dietro di
esso, e le mattonelle del pavimento sono tutte incrinate.
Sembra che un terremoto in miniatura abbia colpito qui
dentro, facendo danni evidenti.
Dopo 1d6 round dall’ingresso dei personaggi, la sala
comincia lentamente a vibrare, come se fosse in corso
un’attività sismica. Questo effetto magico diventa più
potente nel round successivo e raggiunge il suo apice in
quello dopo ancora, poi continua per altri 1d6 round prima
di fermarsi improvvisamente. A causa dei detriti che cadono
addosso ai PG dopo l’inizio dei tremori e finché questi non
terminano, tutti coloro all’interno del locale devono riuscire
ogni round in un tiro salvezza contro bacchette con una
penalità cumulativa di -1 (cioè -1 al secondo TS, -2 al terzo
e così via) oppure subiscono 1d6 ferite. Per poter fare
67
qualsiasi azione mentre il terremoto è in atto, un PG deve
riuscire ogni volta in una prova di Destrezza.
Non c’è nulla da scoprire in questo luogo. Le scosse
telluriche magiche si ripetono ogni volta che un essere
vivente entra nella stanza.
156. L’unica porta bloccata è quella che conduce al
corridoio dell’area S1. Quella sud è protetta da un glifo di
interdizione esplosivo che causa 22 ferite da elettricità
(dimezzabili riuscendo in un tiro salvezza contro incantesimi)
al primo personaggio che tenta di aprirla.
Questa grande stanza è tetra e polverosa, piena di ragnatele
e dei poveri resti di vittime semidivorate. Non appena i PG
entrano, gli occupanti li attaccano. I mostri hanno le normali
probabilità di sorprendere il gruppo. Si tratta di 12 ragni
argiope giganti (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa), che intendono banchettare a spese
degli inattesi visitatori.
Ragni argiope giganti (12) [All N, Mov 36 m (12 m) o
ragnatela 36 m (12 m), CA 4, DV 6, pf 40, 35, 32, 30, 28,
28, 27, 26, 24, 23, 22, 21, tpcCA0 14, Att 1, Fer 2d8 +
veleno (morso), TS G3, Mor 8, PX 570].
Il loro morso non è letale, ma immobilizza progressivamente
la vittima. In caso di fallimento del tiro salvezza contro
veleno, il bersaglio subisce gli effetti di lentezza per 1d4
round e poi viene paralizzato per altri 1d4 turni. Le creature
di taglia più grande di un orco non ne sono affette. Le loro
ragnatele sono molto robuste e prendono difficilmente
fuoco, a meno che non siano imbevute di liquido
infiammabile.
Una volta che tutti i mostri vengono uccisi (combattono fino
alla morte per difendere la propria tana, ma non esitano a
ritirarsi se sono in inferiorità numerica e falliscono una
prova di morale), i PG possono ripulire la stanza da tutte le
ragnatele. La faccenda, decisamente appiccicosa e
repellente, richiede 2d4 turni. Nel corso dell’operazione, è
possibile trovare 1d8+3 corpi disseccati, morti da lungo
tempo, imprigionati tra le tele. Ognuno ha un tesoro di tipo
VI.
157. Questa stanza è il covo di un non morto antico e
malvagio, e dei suoi tre servitori. La porta nord è protetta
dalla trappola descritta nell’area 156. Quella al centro della
parete est è chiusa con un chiavistello magico (lanciato dal
vampiro), mentre quella che conduce all’area S2 nasconde
una trappola. Se qualcuno la apre senza prima disattivarla,
viene colpito da alcuni massi che cadono dal soffitto e deve
riuscire in un tiro salvezza contro pietrificazione o subisce
2d6 ferite.
L’interno della camera, il cui soffitto è alto quasi 6 m, è
interamente dipinto di nero e alle pareti ci sono degli arazzi
molto malridotti, che coprono anche le due porte segrete.
Sul pavimento sono adagiati alcuni tappeti lisi. Qua e là si
trovano delle piante avvizzite e molti candelieri, con le
candele completamente consumate. Vecchi e imponenti
mobili arredano questo cupo locale. Tra essi spiccano
un’enorme libreria nella zona sud-ovest, un grosso tavolo
rettangolare circondato da massicce sedie dall’alto schienale
e una credenza lungo la parete est. Nell’angolo nord-ovest
c’è uno scrittoio con una poltrona imbottita. Appeso a un
muro c’è il ritratto a olio di un uomo in abiti militari, in
groppa a un cavallo e con la sciabola sguainata. Sembra un
condottiero di mezza età, con corti capelli neri striati di
grigio, un paio di baffetti e due magnetici occhi blu ghiaccio.
Gli occupanti della stanza sono membri di una cricca
comandata da Heinrich Von Conta, il vampiro mago
raffigurato nel dipinto, e formata dai suoi tre sgherri – il
cavaliere della morte Edenar, lo scheletro gigante
Wendramar ed Ezechiel il Manigoldo, un ghoul maggiore
(vedi la sezione nuovi mostri per la descrizione completa di
queste tre creature). Sono tutti non morti, alquanto annoiati
dalla lunga permanenza nel labirinto. Considerano i nuovi
arrivati come una distrazione dalla monotonia di tutti i
giorni, non necessariamente come un minaccia. Il master è
libero di giocare questi esseri come gli sembra più
appropriato, magari proponendo ai PG un qualche tipo di
sfida oppure facendoli unire al gruppo per ripulire questo
livello e tornare indietro negli altri settori degli Abissi.
Quest’ultima opzione è consigliata nel caso in cui i
personaggi siano in difficoltà nell’esplorare la zona – i PnG
possono unirsi a loro in cambio di una ricompensa
adeguata. Anche uno scontro diretto non è da scartare a
priori, ma bisogna considerare che questi avversari sono
potenti e difficili da sconfiggere, anche perché – fino a
quando rimangono in questo livello del sotterraneo – il
vampiro e i suoi servitori sono immuni all’abilità di scacciare
i non morti dei chierici.
Se la stanza viene setacciata, non si trovano tesori di sorta.
Gli scaffali della libreria sono zeppi di vecchi trattati di
strategia militare e resoconti delle battaglie più famose del
passato. La credenza è piena di abiti militari lussuosi ma
antiquati e c’è un assortimento di piatti e stoviglie quasi
nuovi ma piuttosto polverosi. In uno scomparto nascosto
dello scrittoio (può essere scoperto come se fosse un
passaggio segreto) c’è il diario di Von Conta, una noiosa
narrazione dei suoi ultimi 252 anni di vita, prima come
comandante militare e poi – negli ultimi due secoli – come
non morto. Tra le sue pagine viene menzionata un’oscura
maledizione scagliata da un potente mago ai danni del
vampiro, che lo ha costretto a rimanere confinato all’interno
degli Abissi da 70 anni a questa parte. Dopo alcune
esplorazioni, la banda ha deciso di ritirarsi in questo livello
segreto, per ridurre al minimo le noie che avrebbero potuto
provocargli i cacciatori di tesori e gli avventurieri. Il master
deve decidere l’esatta natura dell’anatema e il modo di
spezzarlo, cosa che permette a Von Conta e ai suoi di
lasciare finalmente questo labirinto. La cosa può essere
sfruttata per imbastire un’alleanza interessante e inaspettata
tra i non morti e i PG.
Una falsa tomba vuota si trova nel breve tunnel che conduce
all’area S2. È una bara di legno lucido imbottita di velluto
rosso, illuminata da una torcia solitaria infilata in un anello di
ferro infisso nella parete. Una botola segreta nel pavimento
dà accesso a una scalinata che porta a un passaggio
sotterraneo il quale arriva alla vera tomba del vampiro,
identica a quella falsa descritta in precedenza. In questo
corridoio segreto è custodito anche il tesoro della cricca. Si
68
trova in un grosso forziere di ferro chiuso, che fa scattare
una trappola di fuoco (1d4+10 ferite) se viene aperto senza
la chiave (che è in possesso di Heinrich). All’interno ci sono
44.000 mo e 18.500 ma, un piccolo scrigno di legno pieno
di gioielli (valore totale 24.000 mo) tra cui un anello
d’argento con lo stemma dei Von Conta (175 mo), un
sacchetto di seta pieno di gemme (18.000 mo complessive),
una vecchia divisa militare in perfetto ordine avvolta in un
pacchetto di carta e alcuni libri antichi, una lettura
affascinante per chiunque sia interessato alla magia (un
incantatore li valuta 2d6x100 mo ciascuno): La
preparazione degli unguenti magici, Incanalare l’essenza
della luce solare, Principi di magia taumaturgica e Una breve
dissertazione sulla creazione degli homunculus, più il libro di
magia del vampiro protetto da rune esplosive (1° livello:
blocca porta, comprendere i linguaggi, dardo incantato,
individuazione della magia, lettura dei linguaggi, lettura della
magia, messaggio, movimenti da ragno, saltare, sonno; 2°
livello: bocca magica, chiavistello magico, illusione uditiva,
immagini speculari, invisibilità, pirotecnica, potere illusorio,
ragnatela, trucco della corda; 3° livello: dispersione della
magia, folata di vento, fulmine magico, palla di fuoco, rune
esplosive, velocità, volo; 4° livello: autocontrollo
mnemonico, metamorfosi, muro di ghiaccio, paura arcana,
porta dimensionale, terreno illusorio, trappola di fuoco; 5°
livello: blocca mostri, mano che blocca, muro di forza, nube
mortale, regressione mentale).
Heinrich Von Conta (vampiro mago del 10° livello) [All CM,
Mov 36 m (12 m), CA -1 (incluso il mantello deflettente),
DV 9, pf 63, tpcCA0 12 (10 con la sciabola), Att 1, Fer
1d10 + risucchio di energia (tocco) o 1d8+2 (sciabola) o
incantesimo, TS G9, Mor 11, PX 8.000].
Incantesimi dei maghi (3/3/3/3/2): 1° livello: dardo
incantato (x2), movimenti da ragno; 2° livello: immagini
speculari, invisibilità, ragnatela; 3° livello: dispersione della
magia, fulmine magico, velocità; 4° livello: metamorfosi,
muro di ghiaccio, porta dimensionale; 5° livello: blocca
mostri, nube mortale.
Equipaggiamento: sciabola +2 (ha le stesse statistiche di una
scimitarra) con inciso sulla lama lo stemma araldico della
famiglia Von Conta – un guanto d’arme che stritola una
torre – che può essere usata solo dal vampiro; chiunque
altro la tocca deve riuscire in un tiro salvezza contro
pietrificazione per evitare di essere tramutato in pietra,
mantello deflettente +3, anello accumulatore di incantesimi
(potere illusorio, palla di fuoco, paura arcana, mano che
blocca, muro di forza, regressione mentale).
Linguaggi: comune, allineamento, elfico, gigante, goblin,
orchesco, troll.
Abilità secondaria: militare.
Personalità: aristocratico, presuntuoso, annoiato.
L’elettricità e il freddo gli causano solo la metà delle ferite, è
immune alle armi normali e rigenera 3 punti ferita a round.
Il suo tocco infligge 1d10 ferite e risucchia due livelli di
esperienza (o 2 DV) alla vittima, privandola di tutti i vantaggi
relativi a essi. Può assumere forma gassosa a suo
piacimento, ma è costretto a farlo se viene ridotto a 0 pf. In
questo caso, cerca di raggiungere la bara per riformare il
proprio corpo. Se non ci arriva entro 2 turni e ci resta per 8
ore, non è in grado di riformarsi e viene distrutto. Può
trasformarsi in un pipistrello, forma che gli permette di
volare con Mov 54 m (18 m). Può evocare 1d10x10
pipistrelli o ratti, che arrivano dalle vicinanze in 2d6 round.
Il suo sguardo equivale a charme su ogni creatura che lo
guarda negli occhi (ciò avviene automaticamente in caso di
sorpresa). Per evitare questo effetto, la vittima deve riuscire
in un tiro salvezza contro incantesimi con una penalità di -2.
Teme i simboli sacri di allineamento buono e gli specchi (che
non ne riflettono l’immagine). Se questi oggetti gli vengono
presentati con determinazione, non può avvicinarsi ed è
costretto a posizionarsi in modo che essi
non impediscano la sua avanzata o il suo
attacco. L’aglio lo disgusta,
respingendolo per 1d4 round.
Edenar Manomozza (cavaliere della
morte guerriero del 15° livello) [All CM,
Mov 36 m (12 m), CA 2, DV 9d10+12,
pf 81, tpcCA0 8 (5 con la spada), Att 2,
Fer 1d8+3 (spada), TS G15, Mor 12,
PX 6.000].
Equipaggiamento: corazza di piastre +2,
scudo +1, spada +3, feritrice.
Linguaggi: comune, allineamento.
Abilità secondaria: spadaccino.
Personalità: ostinato, spietato, pugnace.
Ha le seguenti abilità speciali usabili a
volontà: paura arcana nel raggio di 1,5
m, individuazione della magia e
individuazione dell’invisibilità. Una volta
al giorno può creare un muro di ghiaccio
e scagliare una palla di fuoco da 20d6,
più usare un effetto a scelta tra verbo
che stordisce, verbo che acceca o verbo
che uccide, e può inoltre inscrivere un
simbolo arcano della paura o del dolore.
Tutti gli effetti magici si considerano
essere lanciati al 20° livello. Non può
essere scacciato dai chierici, ma parola
sacra lo distrugge automaticamente. In
più, ha il 75% di resistenza alla magia.
Questo significa che, ogni volta che è il
bersaglio di un attacco portato con un
oggetto magico o un incantesimo, c’è il
75% di probabilità che non abbia alcun
effetto su di lui. Tuttavia, se il colpo
viene sferrato con un’arma magica, questa semplicemente
non aggiunge il proprio bonus magico al tpc e alle ferite
inflitte.
Wendramar (scheletro gigante) [All CM, Mov 36 m (12 m),
CA 4, DV 4+4, pf 36, tpcCA0 15 (14 con la falce da
guerra), Att 1, Fer 1d12+1 (falce da guerra), TS G4, Mor
12, PX 215].
Equipaggiamento: falce da guerra gigante +1, mutilatrice,
anello riflettore di incantesimi, anello dell’immunità (vedi la
sezione nuovi oggetti magici per la descrizione completa).
69
Una volta ogni 6 turni, può attingere al fuoco magico che gli
arde nella cassa toracica per scagliare una palla di fuoco che
causa 8d6 ferite. Le armi taglienti e perforanti gli infliggono
solo 1 ferita, poiché le punte e le lame tendono a scivolare
negli spazi vuoti tra le ossa, È immune a qualsiasi tipo di
attacco basato sul fuoco, anche magico.
Ezechiel il Manigoldo (ghoul maggiore assassino del 12°
livello) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 4, DV 12d6, pf 54,
tpcCA0 14 (12 col pugnale), Att 3 o 1, Fer 1d4 +
paralisi/1d4 + paralisi (artigli), 1d6 + paralisi (morso) o
1d4+2 (pugnale), TS A12, Mor 11, PX 800].
Equipaggiamento: pugnale +2,
tagliagole, pietra magica rosa fumoso,
pietra magica viola pallido (assorbe 20
livelli di incantesimi del 4° livello o
inferiore).
Linguaggi: comune, allineamento.
Abilità secondaria: giocatore d’azzardo.
Personalità: ostinato, spietato, pugnace.
I suoi attacchi immobilizzano l’avversario
per 2d4 turni, a meno che questi non
riesca in un tiro salvezza contro paralisi.
La paralisi può essere annullata con
qualsiasi cura ferite (che in questo caso
non guarisce pf). Gli elfi ne sono
immuni, così come gli umanoidi più
grandi degli orchi. Appena viene
attaccato, comincia a emettere un alone
di luce verdastra, che si estende attorno
a lui al ritmo di 1,5 m di raggio per
round (fino a un massimo di 7,5 m di
raggio). Tutte le creature viventi che si
trovano o entrano in quest’area devono
riuscire in un tiro salvezza contro
incantesimi – da ripetere ogni round
finché non viene fallito o non si esce
dalla zona del bagliore – per evitare di
subire un effetto raggelante che le
indebolisce, causando loro una penalità
di -2 al tpc e alle ferite inflitte. I ghoul
maggiori sono considerati come se
fossero creature da 6 DV sulla tabella
“Scacciare i non morti”, anche se la
quantità di mostri scacciati viene
determinata normalmente (5 DV per
ghoul).
Tutti i non morti sono immuni al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca mostri,
ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro 1d8
ferite.
158. Nessuna delle porte è bloccata, ma quella di nord-est è
protetta da una doppia trappola, una magica e una
ordinaria. Se l’uscio viene aperto senza prima rimuovere
quest’ultima, una salva di 12 dardi avvelenati è scagliata
contro tutti quelli che si trovano entro 6 m dalla porta. I
proiettili colpiscono come un guerriero dell’11° livello
(tpcCA0 12) e vanno divisi il più equamente possibile tra i
bersagli. Ogni dardo che va a segno causa 1d6 ferite ed è
cosparso di veleno di tipo 18 (tiro salvezza contro veleno
con un bonus di +2 per evitare di subire 35 ferite dopo 1
round). Il trabocchetto magico si attiva quando qualcuno
oltrepassa la soglia e ha gli stessi effetti di un simbolo arcano
del conflitto.
Il soffitto della stanza è dipinto in modo da rappresentare un
cielo assolato, ma l’affresco è rovinato da molte crepe. Per il
resto la camera è vuota, eccetto per un pozzo di circa 3 m
di diametro nell’angolo sud-ovest, la cui imboccatura è
coperta da una lastra di vetro. Se ci si guarda dentro,
attraverso il cristallo trasparente, è possibile vedere soltanto
oscurità fin dove arriva la luce.
La lastra è incantata da vetro come acciaio e impedisce alla
lumaca gigante che vive nel pozzo di uscire fuori. Se viene
rimossa, il mostro emerge in 1d6 round e attacca tutti
coloro che si trovano nella camera oppure dentro il
condotto. Se questa viscida creatura, lunga circa 9 m, non
viene eliminata, comincia a vagare per tutto il livello
seminando morte e distruzione.
Lumaca gigante (1) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 8, DV 12,
pf 54, tpcCA0 10, Att 1, Fer 1d12 (morso) o 5d8 (sputo
corrosivo), TS G12, Mor 10, PX 2.000].
Se la lumaca viene uccisa, i PG possono esplorare la sua
tana sul fondo del pozzo, che è profondo quasi 90 m. Le
pareti sono molto scivolose, il che rende estremamente
difficile arrampicarsi (persino i ladri devono dimezzare la
probabilità di successo della loro abilità scalare pareti). Per
scendere nella maniera più sicura possibile è indispensabile
usare delle corde oppure la magia. Sul fondo si apre una
grossa caverna circolare (non mostrata sulla mappa) dove
vive la creatura. L’antro puzza terribilmente ed è pieno dei
disgustosi resti delle precedenti vittime del mostro, tra i quali
ci sono anche alcuni tesori: 10d10 mo, 1d100x10 ma, una
spada corta +2 che può lanciare una volta al giorno
intralciare, una brocca delle pozioni (pozione del volo, olio
della forma eterea, pozione della chiaraudienza, pozione del
controllo delle piante e pozione della paragnosi) e un
mazzafrusto +1, feritore.
159. Sul lato esterno di entrambe le porte è scritto in
nanico con della vernice rossa: “Privato – Entrate a vostro
rischio e pericolo”. Quella nord è sbarrata, l’altra a sud è
protetta da una trappola. Se viene aperta senza prima
rimuoverla, tutti quelli nel breve passaggio tra questa stanza
e l’area 158 sono investiti da raggio dell’indebolimento. Chi
fallisce un tiro salvezza contro incantesimi deve dimezzare il
proprio punteggio di Forza per 11 round. Entrambi gli usci,
all’apertura, scricchiolano rumorosamente, anche se i
cardini sembrano ben oliati.
La temperatura all’interno della camera è gelida. Pareti e
soffitto sono dipinti di nero. Il pavimento è coperto di
segatura, in molti punti macchiata da sporcizia e chiazze. Gli
unici mobili nella sala sono un trono, una bara e una vergine
di ferro. Numerose catene, che terminano con degli uncini
incrostati di sangue, pendono dalla volta. Appese ad alcune
di esse ci sono brandelli di corpi – mani, piedi, braccia,
70
gambe, seni femminili, lingue e la testa di un’orchetto
infilzata attraverso gli occhi. Ulteriori indagini permettono di
scoprire che tutte le vittime sono morte di recente, negli
ultimi mesi.
Incatenata al trono, che è fatto di legno e ha la seduta e lo
schienale coperti di piccoli chiodi, c’è una giovane donna
ancora viva, che sanguina dalle numerose ferite inferte dagli
spunzoni nella sedia. È completamente nuda, ha mani e
piedi inchiodati allo scranno ed è stata torturata. Il corpo
mostra i segni di frustate ed entrambi i capezzoli le sono
stati strappati. Il suo volto non è visibile, serrato in una
maschera di ferro tenuta chiusa da un grosso lucchetto, che
copre completamente la testa della prigioniera. Questa
sfortunata creatura è l’ultima vittima del diavolo che infesta
la stanza (vedi sotto). È priva di sensi e non può essere
svegliata finché la maschera di ferro non le viene tolta. Per
farlo, è necessario prima scassinare (o rompere) la serratura.
Quando ciò avviene, i PG scoprono che è una medusa. È
stata accecata dal suo torturatore e tutti i serpenti della sua
capigliatura sono stati recisi. Anche la lingua le è stata
strappata. Non è pericolosa né utile al gruppo e, anche se
viene curata, muore nel giro di pochi minuti, a causa dei
supplizi che ha subito.
All’interno della bara, di legno laccato e dipinto di nero, ci
sono due vittime che sono state seppellite vive. Il coperchio
della cassa è stato inchiodato, perciò occorre rimuoverlo
con le maniere forti. Dentro c’è una scena disgustosa. Due
gemelle elfe sono state legate assieme con una corda e
divorate dai ratti, posti nel catafalco prima che fosse chiuso.
Il fetore è nauseante e ci sono topi morti dappertutto,
asfissiati dopo aver straziato le due malcapitate. L’orribile
agonia è avvenuta non più di un paio di settimane fa e non
c’è niente che si possa fare per aiutare queste disgraziate
sorelle.
Nella vergine di ferro ci sono i resti di una quarta vittima, un
monaco di mezza età che è stato abbandonato a morire
dissanguato all’interno dello strumento di tortura. Dalle
condizioni generali del cadavere, sembra che sia deceduto
da circa un mese.
Quando il master pensa che i PG abbiano visto abbastanza
orrori in questa stanza, è tempo di fargli incontrare il
responsabile di queste (e molte altre) efferatezze. Apparendo
dal nulla con una risata agghiacciante, ecco arrivare il
Tormentatore, assieme ai suoi quattro assistenti hamatula!
Tormentatore (osyluth) [All LM, Mov 45 m (15 m), CA -1,
DV 9, pf 53, tpcCA0 12, Att 1, Fer 3d4 (uncino) o 2d4 +
veleno (coda), TS G9, Mor 10, PX 3.100].
Colpisce con una speciale lancia ricurva e uncinata che
infligge 3d4 ferite. Se l’attacco ha successo, la vittima ha il
50% di possibilità di venire intrappolata dall’uncino. In
questo caso l’osyluth attacca il bersaglio catturato con la sua
coda di scorpione, causando 2d4 ferite e iniettando un
veleno che fa perdere 1d4 punti di Forza per 2d6 round in
caso di fallimento del tiro salvezza. Possiede le seguenti
abilità magiche utilizzabili a volontà: individuazione
dell’invisibilità, invisibilità, paura arcana (entro 1,5 m),
potere illusorio e volo. Una volta al giorno, può lanciare
muro di ghiaccio e creare un portale (40% di probabilità di
successo) per evocare un altro osyluth. È dotato
dell’ultravisione.
Hamatula (4) [All LM, Mov 36 m (12 m), CA 0, DV 8, pf
45, 42, 33, 31, tpcCA0 12, Att 3, Fer 1d6/1d6 (artigli),
1d8 (coda), TS G8, Mor 10, PX 2.560].
La vittima dei loro attacchi fisici (artigli e coda) deve riuscire
in un tiro salvezza contro incantesimi o è affetta da paura
arcana. Possiedono le seguenti abilità magiche utilizzabili a
volontà: blocca persone, pirotecnica e produrre fiamma.
Una volta al giorno possono creare un portale (35% di
probabilità di successo) per richiamare un altro hamatula.
Tutti i diavoli minori hanno le seguenti abilità magiche e
resistenze a certi tipi di attacchi: charme su persone, ferite
da freddo e da gas dimezzate, immunità agli attacchi da
fuoco (magici e non magici), infravisione (30 m), potere
illusorio, individuazione dell’allineamento, suggestione,
telepatia (permette la comprensione di tutti i linguaggi) e
teletrasporto infallibile. Le abilità magiche, a meno che non
sia specificato diversamente, sono utilizzabili una a round.
Questi crudeli esseri si deliziano del dolore che infliggono
agli altri e hanno eletto questa stanza a loro camera di
tortura privata. Sono anni che seviziano e uccidono le
proprie vittime qui dentro. Non c’è nessuna ricompensa
materiale per gli avventurieri se riescono a eliminare queste
spregevoli creature, ma tutti i PG buoni dovrebbero ricevere
un piccolo bonus in PX.
160. La porta è fatta di pietra e su di essa è inciso il simbolo
del teschio con le tibie incrociate. L’interno della camera è
terrificante. Le pareti sono coperte da un enorme affresco
che rappresenta una carneficina di massa, nella quale
demoni, ghoul, creature dalla testa di capra e altri esseri
mostruosi trucidano una folla impotente di uomini ed elfi. Il
soffitto è nero, decorato con numerosi teschi dipinti in color
argento.
La stanza è vuota, tranne per una mazza vecchia e corrosa
abbandonata per terra vicino al passaggio che si dirige verso
ovest. Non appena tutti i PG sono entrati, una saracinesca
incantata (che può essere aperta solo con la magia) scende a
bloccare il corridoio occidentale. Se qualcuno tocca l’arma
sul pavimento, uno spaventoso fantasma appare di fronte
alla porta nord e attacca, determinato a uccidere tutti gli
intrusi. È pronto a inseguire i fuggitivi persino negli altri
livelli degli Abissi.
Fantasma (1) [All CM, Mov volo 27 m (9 m), CA 0 (8), DV
10, pf 51, tpcCA0 11, Att 1, Fer vedi sotto, TS G10, Mor
10, PX 3.100].
È talmente terrificante da far invecchiare di 10 anni
chiunque lo incontra e di farlo fuggire per 2d6 round sotto
l’effetto di paura arcana, a meno che non riesca in un tiro
salvezza contro incantesimi (i chierici del 6° livello e
superiore sono immuni a questo effetto, mentre le creature
con 8 DV o più ricevono un bonus di +2 al TS). Attacca con
un influsso nefasto che colpisce una creatura entro 6 m,
71
facendola invecchiare di 1d4x10 anni. Chi viene ucciso da
un fantasma non può essere riportato in vita in alcun modo.
Può rendersi visibile sul Piano materiale (CA 0), dove è
invulnerabile alle armi normali, ma esiste sul Piano etereo,
dove può essere colpito molto più facilmente (CA 8) e non è
immune a nessun tipo di attacco fisico. Come tutti i non
morti, è immune al veleno, alla paralisi e agli incantesimi
charme, sonno, blocca persona e blocca mostri, ma è
vulnerabile all’acqua sacra, che gli infligge 1d8 ferite.
Se i PG lasciano la sala ignorando la mazza +1,
disgregatrice, non accade nulla e il non morto non si
manifesta. Altrimenti il fantasma concentra i suoi attacchi
principalmente sul PG che la impugna. A rendere le cose
più complicate, il manico dell’arma è coperto da un veleno
di tipo 3 (agisce a contatto, la vittima deve riuscire in un tiro
salvezza contro veleno con un bonus di +1 o subisce 20
ferite). Quando il mostro viene ucciso, la sua essenza è
assorbita dalla mazza, che diventa +2. Se il colpo finale
viene sferrato dall’arma, il suo bonus sale a +3.
Nascosti all’interno dell’impugnatura dell’arma ci sono un
rotolo di pergamena con incantesimi dei maghi protezione
dalle armi da lancio e verbo che uccide, un’altra pergamena
con incantesimi dei chierici differire la morte e vigore
soprannaturale (vedi la sezione nuovi incantesimi per la
descrizione completa) e una terza pergamena con
incantesimi degli illusionisti artigli spettrali e prudi e gratta
(vedi la sezione nuovi incantesimi per la descrizione
completa).
161. La porta nord è protetta da una trappola magica. Se
viene aperta senza prima rimuoverla, sull’uscio si abbatte un
colpo infuocato che infligge 6d8 ferite (dimezzabili riuscendo
in un tiro salvezza contro incantesimi) a chiunque si trova
entro 3 m di diametro.
Questa grande stanza è completamente vuota e immacolata,
come se fosse stata pulita di recente. I mostri erranti non
entrano in questo strano locale, che è un perfetto rifugio
dove i personaggi possono riposarsi e recuperare le forze.
162. La porta est è chiusa a chiave. La stanza è piastrellata
di granito grigio e piena di statue a grandezza naturale di
avventurieri di molte razze – umani, nani, elfi, halfling, ma
anche orchetti, orchi, goblin, ecc. Ce ne sono un’ottantina
nella camera, molte ammucchiate l’una sul’altra o cadute
per terra. Una meticolosa esplorazione rivela che sono
molto ben scolpite fin nei minimi dettagli. In realtà, sono le
vittime di una medusa che un tempo infestava la sala, ma è
stata sopraffatta e uccisa dalle garguglie che ora vivono qui.
A discrezione del master, carne in pietra può riportare in
vita i PnG pietrificati (in questo caso, occorre stabilirne le
statistiche, l’equipaggiamento e la personalità).
La saracinesca a nord, che conduce all’area 165, è bloccata
ma può essere distrutta oppure sollevata riuscendo in una
prova di Forza con una penalità di -6. Non è possibile
vedere nulla oltre la grata, a causa della nebbia magica (vedi
area 165).
Ci sono nove garguglie in agguato tra le ombre vicino al
soffitto, che aspettano finché i PG sono occupati a esplorare
la stanza prima di assalirli, con 1-3 possibilità su 6 di
sorprendere il gruppo. Visto che sferrano un attacco in
picchiata, nel primo round infliggono il doppio del danno
normale.
Garguglie (9) [All CM, Mov 27 m (9 m) o volo 45 m (15 m),
CA 5, DV 4, pf 24, 23, 22, 21, 19, 17, 15, 12, 8, tpcCA0
16, Att 4, Fer 1d3/1d3 (artigli), 1d6 (morso), 1d4
(incornata), TS G8, Mor 11, PX 500].
Possono essere ferite solamente da armi magiche o
incantesimi.
C’è un tesoro custodito in un compartimento nascosto sotto
una botola segreta nel pavimento. All’interno si trovano
11.400 mo, un sacchetto di gemme (3.100 mo in totale),
una gemma della luminosità, una campanella apritrice (con
40 cariche), un cubo di forza e una pietra della buona
fortuna.
163. La porta a sud è sia sbarrata che protetta da una
trappola magica. Se viene aperta senza prima rimuoverla,
ogni volta che qualcuno entra nella stanza si attivano gli
effetti di evoca mostri IV. Le creature compaiono dal nulla e
attaccano immediatamente il gruppo. Per dissolvere
definitivamente questo sortilegio, occorre usare dispersione
della magia contro un effetto dell’11° livello.
Nel salone ci sono tre specchi sulla parete ovest. La loro
superficie è annerita e incrinata. Chiunque entra qui dentro
deve riuscire in un tiro salvezza contro incantesimi con una
penalità di -4 o subisce gli effetti di regressione mentale.
Contemporaneamente, da ogni specchio esce un demone
dell’ombra (vedi la sezione nuovi mostri per la descrizione
72
completa) che si avventa sugli intrusi. I mostri non si
materializzano se tutti i PG effettuano con successo i loro
TS.
Demoni dell’ombra (3) [All CM, Mov 36 m (12 m), CA 9, 5
o 1, DV 7+3, pf 44, 39, 35, tpcCA0 12, 11 o 10, Att 3,
Fer 1d6/1d6 (artigli), 1d8 (morso), TS G7, Mor 10, PX
1.700].
Quando si trovano in aree poco illuminate, sono invisibili nel
90% dei casi. Se non vengono individuati, ottengono
automaticamente la sorpresa. In combattimento, la loro
potenza dipende dall’illuminazione nell’area circostante.
Nelle zone molto luminose (es. sotto la luce diretta del sole o
quella creata da luce persistente) sono assai svantaggiati:
hanno CA 9 e subiscono doppio danno da qualsiasi attacco
che li colpisce. A causa di queste penalità, di solito i demoni
fuggono quando si trovano in questa situazione. Nella luce
più tenue (come quella di torce, lanterne o un incantesimo
luce) hanno CA 5 e un bonus di +1 al tpc. Nell’oscurità (es.
sotto la luce della luna piena, quella delle candele o nel buio
ancora più fitto) sono al massimo della forza: hanno CA 1,
un bonus di +2 al tpc e dimezzano automaticamente tutti i
danni che subiscono. Come tutti i demoni di medio rango,
possiedono le seguenti abilità (utilizzabili una a round):
infravisione (30 m), ferite da gas dimezzate, telepatia
(permette la comprensione di tutti i linguaggi) e teletrasporto
infallibile. Inoltre sono immuni alle ferite da fuoco, da freddo
e da elettricità. Tuttavia, un incantesimo luce o luce
persistente lanciato direttamente contro queste creature gli
infligge 1d6 ferite per livello dell’incantatore (si applicano le
modifiche viste in precedenza per l’illuminazione della zona).
Una volta al giorno possono lanciare oscurità persistente e
una volta alla settimana possono usare giara magica. Inoltre,
sempre una volta al giorno, possono creare un portale (35%
di probabilità di successo) per evocare un altro demone
dell’ombra. Tutte le abilità demoniache simili agli
incantesimi, a meno che non sia specificato diversamente,
funzionano al livello di classe minimo richiesto per utilizzare
l’incantesimo analogo o a un livello pari ai DV del demone,
scegliendo il più alto tra i due.
Quando un demone dell’ombra viene ucciso, uno degli
specchi esplode in una miriade di frammenti affilati e duplica
gli effetti di un incantesimo. Il primo crea una palla di fuoco
(11d6 ferite), il secondo scaglia verbo che stordisce contro
chi ha sferrato il colpo mortale, il terzo produce una nube
mortale. Di ogni specchio resta solamente un singolo
frammento incantato, che ha gli stessi effetti di una pietra
magica rispettivamente di colore rosa fumoso, bianco latteo
e verde pallido.
164. La porta è protetta da una trappola. Se viene aperta
senza rimuoverla, una salva di otto dardi è scagliata contro
tutti i PG che si trovano nel breve corridoio che separa
questa stanza dall’area 163. Ogni bersaglio deve riuscire in
un tiro salvezza contro paralisi con una penalità di -4 oppure
subisce gli effetti di raggio dell’indebolimento per 11 round.
La camera è vuota, tranne per un forziere di legno protetto
da due scheletri giganti (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa). Questi guardiani attaccano non
appena qualcuno entra nel locale e combattono fino a che
non vengono distrutti. Non possono lasciare questa stanza,
ma sono protetti da una potente magia che li rende
invulnerabili a tutti i danni che provengono dall’esterno della
sala e li rende anche immuni al potere di scacciare i non
morti dei chierici.
Scheletri giganti (2) [All CM, Mov 36 m (12 m), CA 4, DV
4+4, pf 32, 29, tpcCA0 15, Att 1, Fer 1d12 (falce da
guerra), TS G4, Mor 12, PX 215].
Una volta ogni 6 turni, possono attingere al fuoco magico
che gli arde nella cassa toracica per scagliare una palla di
fuoco che causa 8d6 ferite. Le armi taglienti e perforanti gli
infliggono solo 1 ferita, poiché le punte e le lame tendono a
scivolare negli spazi vuoti tra le ossa. Sono immuni a
qualsiasi tipo di attacco basato sul fuoco, anche magico.
Lo scrigno è un inganno per gabbare i PG e dissuaderli dal
cercare meglio nel locale, così che non scoprano il
passaggio segreto nella parete nord. Il forziere è chiuso a
chiave e all’interno ci sono 1.650 mo, 15.000 ma, una
perla nera (800 mo), un’agata (500 mo) e uno scudo +1,
santuario (vedi la sezione nuovi oggetti magici per la
descrizione completa).
165. Questa stanza è invasa da una strana nebbia che
scaturisce dalle molte torce che ardono infilate in anelli di
ferro infissi nelle pareti. Le fiaccole bruciano con una strana
fiamma biancastra ed emettono dei fumi nocivi. La prima
volta che i PG entrano nella camera, subiscono gli stessi
effetti di nube mortale. Nel round seguente, cadono vittime
di un’imboscata tesa da un’orda di mephit della nebbia (vedi
la sezione nuovi mostri per la descrizione completa). Ce ne
sono tre per ogni personaggio e sono quasi invisibili nella
foschia che pervade l’ambiente (sorprendono il gruppo con
1-5 su 1d6).
Mephit della nebbia (3 per PG)
[All N, Mov 36 m (12 m) o 72 m
(24 m), CA 7, DV 3+2, pf 18,
tpcCA0 16, Att 2, Fer 1/1
(artigli), TS G3, Mor 12, PX 205].
Le correnti d’aria molto forti, come
quelli generate da folata di vento, li
costringono a una prova di morale
per evitare di fuggire via spaventati.
Ogni 2 round (ma non più di tre volte
in 6 turni), possono soffiare una nube
di nebbia verdastra che avvolge
automaticamente un singolo bersaglio
entro 3 m. La vittima deve riuscire in
un tiro salvezza contro veleno o subisce
1d4+1 ferite da soffocamento ed è
accecata per 1d4 round. (Un personaggio
accecato subisce una penalità di -4 al tpc.) Una
73
volta al giorno, possono lanciare muro di vapore e assumere
forma gassosa (come per l’omonima pozione). Inoltre sono
in grado, sempre una volta al giorno, di creare un portale
(30% di probabilità di successo) per evocare altri 1d2 mephit
della nebbia.
All’inizio dell’incontro, queste creature sono decise a non
lasciare che i PG si impossessino del loro tesoro, che si
trova nella parte nord-est della stanza. A prima vista, la zona
sembra piena di sassi e ciottoli. Una potente illusione
maschera la vera natura di queste pietre, che sono in realtà
delle pepite d’oro e tornano alla loro forma normale quando
vengono portate fuori dalla camera. C’è un’enorme quantità
di oro grezzo da depredare, per un valore complessivo (una
volta estratto e lavorato) di circa 120.000 mo. Tuttavia, ha
un peso davvero considerevole (200 g ogni 1 mo di valore)
ed è praticamente impossibile da portare fuori di qui, a
meno di usare qualche espediente magico o una nutrita
carovana di carri. Anche se riescono nell’impresa, i
personaggi dovranno poi trovare qualcuno in grado di
estrarre il prezioso metallo dalle pepite.
hh. In questo corridoio ci sono molti corpi avvizziti
inchiodati alle pareti. Uno di loro ha un cartello appeso al
collo, che dice in nanico: “Eravamo tutti ospiti sgraditi!”.
Questo macabro avviso è stato approntato dal Tormentatore
dell’area 159 come ulteriore avvertimento a tutti quelli
abbastanza scriteriati da voler entrare nella sua cupa dimora.
ii. Nel mezzo del passaggio c’è una singola moneta d’oro sul
pavimento. Quando qualcuno si avvicina entro 1,5 m, una
risata agghiacciante risuona nell’aria nell’intero corridoio e
prosegue finché ci sono delle creature viventi nella zona.
La moneta è incollata al terreno e non può essere spostata
in nessun modo, tranne (a discrezione del master) con una
magia appropriata o la forza bruta. Non ci sono altri effetti,
si tratta di un semplice trucco per scuotere i nervi dei PG.
jj. La buca nascosta può essere scoperta e rimossa come
una normale trappola. Se
qualcuno la calpesta, deve
riuscire in un tiro salvezza contro
paralisi con una penalità di -2 per
evitare di precipitare nella fossa,
profonda quasi 4 m, e subire 1d6
ferite.
È possibile saltare sopra la buca con
una semplice prova di Destrezza, ma in
caso di fallimento si soffrono le
conseguenze descritte in precedenza.
kk. Sulla parete c’è una placca circolare
di pietra del diametro di 1,5 m che
rappresenta un volto grottesco con il
naso prominente, piccoli occhi porcini
e una gigantesca bocca, contorta in una
smorfia e dalla quale protrude una lingua
lunghissima. Se esaminata in maniera
appropriata, si rivela essere magica. Non
può essere danneggiata in nessun modo, ma
dispersione della magia (contro un effetto dell’11° livello) ne
impedisce il funzionamento per 1d6 round.
Ogni volta che un PG passa di fronte a questo mascherone,
per i successivi 1d6 turni è vittima di uno dei seguenti
sortilegi (nessun tiro salvezza concesso), determinato
casualmente dal master lanciando 1d12:
1d12 Effetto
1 Il PG subisce una penalità di -4 ai tiri salvezza.
2 Il PG subisce gli effetti di silenzio.
3 Il PG subisce gli effetti di simbolo divino della
disperazione.
4 Il PG deve dimezzare il suo punteggio di Forza.
5 Il PG deve dimezzare il suo punteggio di
Intelligenza.
6 Il PG deve dimezzare il suo punteggio di Saggezza.
7 Il PG deve dimezzare il suo punteggio di Destrezza.
8 Il PG deve dimezzare il suo punteggio di
Costituzione.
9 Il PG deve dimezzare il suo punteggio di Carisma.
10 Il PG subisce gli effetti di causa cecità.
11 Il PG subisce gli effetti di lentezza.
12 Il PG subisce una penalità di -4 al tpc.
Un personaggio può sperimentare contemporaneamente
molteplici effetti, se ripassa da qui più volte. Scaccia
maledizione rimuove all’istante una delle conseguenze
nefaste che affliggono un PG.
ll. Chiunque entra in questo breve corridoio viene
immediatamente colpito da un effetto magico determinato a
caso, come se fosse il bersaglio di una bacchetta delle
meraviglie (nessun tiro salvezza possibile).
S1-S8. Queste leve di ferro nella parete non possono essere
danneggiate in nessun modo. La prima volta che il gruppo
si imbatte in ognuna di esse, il master deve lanciare 1d8 per
stabilire in quale posizione si trova – 1, 2 o 3: basso, 4 o 5:
centro, 6, 7 o 8: alto. Tuttavia, ciò non fa alcuna differenza,
è soltanto un effetto scenico per confondere i PG. È
necessario spostare tutte le leve nella posizione centrale per
disattivare la saracinesca magica che impedisce di lasciare
questo livello del labirinto.
LIVELLO DODICI
Questo livello del complesso è la Città Perduta di Kerak-
Ban. È interamente al buio, a meno che non venga
specificato diversamente. I PG possono entrarvi soltanto
dalla botola nell’area 152 del Livello Dieci. Non ci sono altre
vie per accedere o uscire da questo settore degli Abissi.
L’esplorazione comincia dall’area 166. Tutte le zone
importanti ai fini dell’avventura sono indicate sulla mappa,
le altre sono abbandonate e deserte. L’abilità sopraffina dei
duergar ha permesso loro di scavare nella pietra l’intera
città, la cui costruzione ha richiesto molti lustri di duro e
paziente lavoro. È situata in un’enorme caverna naturale,
con la volta costellata di stalattiti che in alcuni punti
raggiunge i 450 m di altezza. Le stalagmiti sono state
accuratamente rimosse dal pavimento della grotta, che è
scolpito in maniera tale da sembrare lastricato di
74
sampietrini. Il tutto dà un’impressione generale di
magnificenza, un capolavoro creato dai nani grigi all’apice
del loro splendore.
La Città Perduta di Kerak-Ban era la più grande e
importante del clan, e gli ultimi duergar superstiti si sono
ritirati qui dopo aver abbandonato il resto del labirinto.
Ormai questo luogo desolato è l’ultima reminescenza dei
Ban, ma molti di essi sono sepolti qui nel cimitero
monumentale, e i loro spiriti inquieti si aggirano per le vie
silenziose e gli splendidi palazzi. Alcuni golem creati
moltissimi anni fa sorvegliano tuttora i possedimenti dei loro
antichi padroni, e altre creature malvagie e trappole
ingegnose sono in agguato in questo luogo leggendario.
Mostri erranti
Il master deve effettuare un controllo ogni 6 turni che il
gruppo trascorre nel labirinto o se fa qualcosa che potrebbe
attirare l’attenzione, come gridare, provocare forti rumori,
abbattere porte e così via. Bisogna lanciare 1d6 – con un
risultato di 1 avviene un incontro, che comincia a una
distanza di 2d6x3 m.
Le sentinelle duergar non morte sono gli unici mostri erranti
in questo livello. Sono gli spiriti degli antichi guerrieri del
clan Ban che hanno giurato di proteggere per l’eternità i
loro fratelli e perciò sono diventati delle presenze dopo la
morte. Hanno l’aspetto di una pattuglia formata da nani
grigi equipaggiati con asce da battaglia, cotte di maglia ed
elmi, ma sono incorporei. La prima volta ne appaiono 1d4,
più uno ulteriore per ogni incontro successivo.
Presenze (1d4) [All CM, Mov 36 m (12 m) o volo 72 m (24
m), CA 3, DV 4, tpcCA0 16, Att 1, Fer 1d6 + risucchio di
energia (tocco), TS G4, Mor 12, PX 300].
Il loro tocca gelido infligge 1d6 ferite e risucchia un livello o
1 DV. Non vengono colpite dalle armi normali e quelle di
argento gli infliggono solo la metà delle ferite. Come tutti i
non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca mostri,
ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro 1d8
ferite.
Tunnel di accesso
I PG che attraversano la botola del Livello Dieci si ritrovano
in un lungo tunnel scavato nella pietra. Il passaggio è largo
6 m e alto 4 m, con le pareti, il soffitto e il pavimento
disadorni. È immerso nel buio più completo e si snoda nelle
viscere della terra per circa 3 km. Ha una leggera pendenza
in discesa e sembra non venire usato da moltissimo tempo.
Descrizione del labirinto
166. Quando i personaggi raggiungono la fine della galleria,
sbucano letteralmente alle porte della Città Perduta di
Kerak-Ban. Dopo un’ultima curva, la via termina di fronte a
un massiccio cancello di pietra che blocca completamente il
transito. È a due ante, fatto di solida roccia abilmente
lavorata e privo di batacchio, maniglia e serratura. Al centro
di entrambi i battenti c’è un bassorilievo che raffigura lo
stemma del clan Ban. Incisa sull’architrave, in nanico, c’è
una scritta che dice: “KERAK-BAN”.
Le porte non sono bloccate e possono essere aperte
facilmente, nonostante la loro mole gigantesca. I PG si
ritrovano allora nell’area 166, un vasto cortile che si affaccia
sull’antico insediamento dei nani.
167. Questi pozzi comuni, alimentati da una vena
sotterranea di acqua pura e gelida, sono la principale riserva
idrica della Città Perduta. La sorgiva scaturisce da qualche
luogo segreto nel cuore degli Abissi e sgorga in questo
punto attraverso delle piccole fessure nella roccia. Qui tutti
gli abitanti potevano attingere l’acqua. Nel sottosuolo,
realizzata grazie alla tecnica dei nani grigi e con l’aiuto della
magia, c’è una rete di piccoli canali artificiali (invisibili in
superficie) che convogliano l’acqua per alimentare i molti
pozzi e fontane che si trovano sparsi per l’insediamento,
specie nel quartiere nobiliare (area 186), dove le abitazioni
sono tutte provviste di acqua corrente, e nelle zone
residenziali (area 169).
168. L’Arco delle Sentinelle è interamente costruito in
cristallo di rocca, con intarsi d’oro e d’argento. È
probabilmente il monumento più spettacolare dell’intera
città ed è stato realizzato dai maestri artigiani duergar
usando sia l’abilità manuale che la magia. Un incantesimo
(troppo potente per poter essere annullato dai personaggi)
lo rende indistruttibile.
Ai lati dell’arcata, rivolte verso il cortile dell’area 166, ci
sono due imponenti statue di roccia con diamanti grossi
come pugni al posto degli occhi. Sono alte 7,5 m e
raffigurano dei nani in armatura completa e armati di azza.
Hanno il viso coperto da grandi elmi e la lunga barba
acconciata in treccine. La magia che protegge la struttura è
efficace anche sulle sentinelle.
Quando una creatura che non sia un duergar del clan Ban
passa sotto l’arco, i due custodi attivano i propri poteri. Non
sono animati come i golem, ma cionondimeno tentano di
spezzare la mente e lo spirito degli intrusi non autorizzati.
Ogni PG deve fare due tiri salvezza contro incantesimi con
una penalità di -4 per oltrepassare incolume il varco. Se
fallisce il primo, cade vittima di paura arcana e fugge alla
massima velocità, lasciando automaticamente cadere ciò che
ha in mano quando inizia a scappare, e non può cercare di
rientrare da questo punto per il resto del gioco. Se fallisce il
secondo, subisce gli effetti di regressione mentale. Fallire
entrambi i TS, oltre alle conseguenze descritte in
precedenza, colpisce la vittima con annientamento. Un
personaggio può varcare l’Arco delle Sentinelle senza
ripercussioni soltanto se effettua con successo tutti e due i
tiri salvezza.
169. Queste sono le zone residenziali della Città Perduta.
Ogni casata aveva la propria abitazione, o un insieme di
edifici se era particolarmente numerosa. Sui diversi palazzi
sono riconoscibili numerosi stemmi araldici, che identificano
le dimore dei differenti nuclei familiari. Tutte queste aree
sono deserte da tantissimo tempo e uno spesso strato di
polvere ricopre ogni cosa.
La maggior parte degli edifici è in buone condizioni, chiuso
e sbarrato dall’esterno come se fosse stato abbandonato in
buon ordine dai suoi occupanti. I nani grigi erano una stirpe
75
morente e gli ultimi sopravvissuti si sono assicurati che tutto
fosse a posto prima di andarsene. Non ci sono molte cose
utili in giro, soltanto abiti, utensili e oggetti di uso
quotidiano, spesso sciupati dal passare degli anni.
L’arredamento è realizzato perlopiù in pietra, quindi si è
preservato in buone condizioni.
Non ci sono cadaveri in questi quartieri, ma
occasionalmente è possibile scoprire qualche piccolo
gruzzolo nascosto o un tesoro dimenticato. In ogni singola
area, ogni PG che dedica un tempo sufficiente alla ricerca
può effettuare un tiro per scoprire passaggi segreti. Se ha
successo, trova l’equivalente di una CT VII. Tuttavia, ogni
volta che ciò accade, il master deve immediatamente tirare il
dado per vedere se compare un mostro errante, il quale
attacca i saccheggiatori.
170. Il Giardino delle Statue Viventi ha dei portici sui lati est
e ovest, attraverso i quali è possibile entrare nel parco. Sono
fatti di marmo bianco e sostenuti da colonne, alternate tra
loro, di marmo nero oppure rosso, con i capitelli scolpiti in
foggia di testa di nano barbuto. Sotto i loggiati ci sono
alcune panchine di pietra e un paio di fontane ormai
asciutte.
Due archi danno accesso al giardino. Un tempo era ben
tenuto ma adesso è abbandonato e incolto, con erbacce e
piante selvatiche che crescono dappertutto. Non ci sono
alberi veri e propri, ma alcuni pilastri di roccia sono scolpiti
in modo da sembrare delle piante fronzute, con risultati
davvero realistici. Aiuole e cespugli hanno invaso l’intera
zona, ricoprendo molte sculture che raffigurano in maniera
straordinariamente verosimile dei nani in armatura
completa. Si tratta di statue animate di pietra – ce ne sono
una dozzina in tutto, indicate sulla mappa – alte 1,2 m e con
una gemma magica incastonata al centro dell’elmo. Un
tempo erano usate come custodi e soldati, in caso di
necessità. Sono qui da tempo immemorabile, testimoni
silenziosi della caduta dei duergar. Se i PG tentano di
danneggiarle o di rubare le pietre preziose, oppure
vandalizzano il giardino o il portico, i mostri si animano tutti
insieme e attaccano il gruppo.
Statue animate di pietra (12) [All N, Mov 18 m (6 m), CA 4,
DV 5, pf 35, 32, 30, 29, 28, 27, 27, 26, 23, 22, 22, 13,
tpcCA0 15, Att 2, Fer 2d6/2d6 (pugni), TS G5, Mor 11,
PX 500].
Sono immuni alla paralisi e agli incantesimi charme e
sonno. Di solito non attaccano con i pugni, ma spruzzano il
magma dalla punta delle dita, bruciando il bersaglio per 2d6
ferite.
Le statue animate possono uscire dal giardino senza
problemi e inseguono i PG anche tra gli altri edifici.
Tuttavia, non lasciano per nessun motivo la Città Perduta. I
mostri continuano la loro caccia finché non vengono tutti
distrutti o i personaggi sono morti (o fuggono da questo
livello). Se il gruppo ritorna successivamente nella zona, i
guardiani sono nuovamente pronti per combattere.
È possibile recuperare il brillante incastonato in ogni statua
animata soltanto dopo averla distrutta. Alcuni sono magici,
altri maledetti. A partire dalla creatura coi punti ferita più
alti, ecco in sequenza di quali gemme si tratta: pietra magica
rosso vivo, pietra magica blu intenso, pietra magica blu
pallido (maledetta), pietra magica rosa, pietra magica rosa e
verde (maledetta), pietra magica rosso e blu, pietra magica
rosso vivo (maledetta), pietra magica blu intenso (maledetta),
pietra magica blu pallido, pietra magica rosa (maledetta),
pietra magica rosa e verde, pietra magica rosso e blu
(maledetta). Le pietre maledette agiscono esattamente al
contrario della loro controparte “normale”, ma non possono
essere distrutte. L’unico modo per liberarsene è usare
l’incantesimo scaccia maledizione.
Se i PG esplorano accuratamente il giardino, ognuno di loro
ha diritto a fare un tiro per cercare passaggi segreti. Se
almeno uno ha successo, il gruppo scopre uno scrigno di
ferro tra le erbacce. All’interno c’è un tesoro (CT X).
171. Quest’area della Città Perduta è il vasto Cimitero
Monumentale, racchiuso tra pareti di roccia alte 12 m e
ricoperte da lastre di marmo bianco. L’unico accesso al
sepolcreto è al centro del muro sud, attraverso un cancello
di ferro chiuso a chiave e protetto sia da una trappola
magica che da un guardiano demoniaco. I PG possono
entrare anche scalando uno dei muri esterni, se lo
desiderano.
Quando il gruppo arriva all’ingresso, può scassinarlo oppure
aprirlo con la forza. L’abilità di scoprire trappole di un ladro
non rivela nessun trabocchetto, anche se in realtà ce n’è
uno… ma essendo incantato può essere trovato soltanto
con la magia.
Qualsiasi tentativo di scassinare o scardinare la serratura
(con successo o meno) evoca uno spaventoso glabrezu, che
ha il compito di dare la caccia agli intrusi. Il demone
compare in un punto nascosto alla vista dei personaggi e ha
le normali probabilità di sorprenderli. Ha l’ordine di
impedire agli estranei (cioè chiunque non sia un duergar) di
penetrare nel camposanto, perciò attacca immediatamente.
Non può uscire dai confini del cimitero ma, se i PG fuggono
senza sconfiggerlo, resta di guardia pronto a combatterli
nuovamente, nel caso in cui dovessero ritornare.
Glabrezu (1) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA -4, DV 10, pf
51, tpcCA0 11, Att 5, Fer 2d6/2d6 (chele), 1d3/1d3
(artigli) 1d4+1 (morso), TS G10, Mor 9, PX 3.100].
Come tutti i demoni di alto rango, possiede le seguenti
abilità e resistenze: infravisione (30 m), ferite da freddo, da
elettricità, da fuoco e da gas dimezzate, telepatia (permette
la comprensione di tutti i linguaggi) e teletrasporto infallibile.
Ha anche le seguenti abilità magiche utilizzabili a volontà:
autometamorfosi, levitazione, oscurità (entro 3 m), paura
arcana, pirotecnica, telecinesi (fino a 180 kg). Inoltre, una
volta al giorno, può creare un portale (35% di probabilità di
successo) per evocare un altro glabrezu, un vrock o un
hezrou (determinato a caso). Tutte le abilità demoniache
simili agli incantesimi, a meno che non sia specificato
diversamente, funzionano al livello di classe minimo
richiesto per utilizzare l’incantesimo analogo o a un livello
pari ai DV del demone, scegliendo il più alto tra i due.
76
Il cimitero è molto ordinato e ben organizzato. Dei sentieri
pavimentati con sampietrini suddividono l’area in diversi
campi quadrati, pieni di mausolei. Non ci sono fosse scavate
nel terreno roccioso, bensì innumerevoli cappelle mortuarie
e monumenti funebri di pietra e marmo, spesso decorati con
oro e argento. Le tombe sono ornate con stemmi araldici,
ognuno appartenente a una differente famiglia del clan Ban.
Tutti i mausolei hanno porte o cancelli di ferro, ma di solito
non sono chiusi a chiave né bloccati. All’interno ci sono dei
loculi e anche delle cripte, scavati perlopiù nella viva roccia
sotto le costruzioni, al fine di consentire un maggior numero
di tumulazioni. Ogni sepoltura riporta il nome del defunto, la
famiglia di appartenenza e in molti casi l’anno della morte.
A volte, specialmente nel caso dei membri più importanti
del clan, la lapide è abbellita con la raffigurazione del
deceduto e coi diversi titoli dei quali aveva diritto a fregiarsi
– per esempio “Qui riposa Harnaful il Nero, maestro
artigiano della Corporazione dei Tagliapietre” oppure “Qui
giacciono i resti mortali di Budelfo Scudodiferro, primo
capitano delle Guardie Reali”, e via dicendo.
Molti nani grigi sono stati sepolti coi loro oggetti preziosi,
armi e armature, quindi ogni tomba nasconde un potenziale
bottino da saccheggiare. In ogni mausoleo ci sono 1d6
sepolcri che contengono delle ricchezze, ognuna equivalente
a CT VII. Tuttavia, ogni cappella ha anche le sue sentinelle.
Se i PG cercano di profanare o dissacrare una sepoltura,
compaiono 1d8 ombre spettrali che attaccano
immediatamente.
Ombre spettrali (1d8) [All CM, Mov 27 m (9 m), CA 7, DV
2+2, pf 14, tpcCA0 17, Att 1, Fer 1d4 + vedi sotto (tocco),
TS G2, Mor 12, PX 83].
Nella penombra, sorprendono gli avversari con 1-5 su 1d6.
Il loro tocco, oltre a causare 1d4 ferite, fa perdere alla
vittima anche 1 punto di Forza per 8 ore. Possono essere
colpite solo da armi magiche e sono immuni al veleno, alla
paralisi e agli incantesimi charme, sonno, blocca persona e
blocca mostri, ma non sono creature non morte, quindi non
possono venire scacciate dai chierici.
In ogni monumento sepolcrale ci sono 1d8 di questi
guardiani, che difendono le singole tombe al suo interno. Le
sentinelle non abbandonano mai il mausoleo al quale sono
assegnate, ma si limitano a scomparire se i PG fuggono, per
materializzarsi ancora quando gli intrusi ritornano. Una volta
che vengono distrutte, le sepolture rimangono prive di
qualsiasi protezione e possono essere depredate senza
pericolo.
Se il master vuol rendere le cose più interessanti e
imprevedibili, può lanciare 1d6 per ogni loculo che viene
aperto. Con un risultato di 1, il cadavere al suo interno è
uno zombi ju-ju (vedi la sezione nuovi mostri per la
descrizione completa), il quale si avventa sui profanatori
sorprendendoli con 1-2 su 1d6 e combatte fino a che non
viene distrutto.
Zombi ju-ju (1) [All NM, Mov 27 m (9 m), CA 6, DV 3+12,
pf 27, tpcCA0 14, Att 1, Fer 3d4 (pugno), TS G6, Mor 12,
PX 135].
È più veloce e abile dei normali zombi, quindi tira
normalmente per l’iniziativa e colpisce come un mostro da 6
DV. La sua agilità gli permette di scalare pareti come un
ladro (92% di probabilità di successo). Può essere ferito solo
dalle armi magiche e dagli incantesimi. Indipendentemente
dal bonus, soltanto quelle da taglio infliggono il normale
danno, mentre le armi da punta o contundenti causano solo
la metà delle ferite. Come tutti i non morti, è immune al
veleno, alla paralisi e agli incantesimi charme, sonno, blocca
persona e blocca mostri, ma è vulnerabile all’acqua sacra,
che gli infligge 1d8 ferite. In più, è immune all’elettricità e
all’incantesimo dardo incantato, e dimezza automaticamente
le ferite da fuoco. Viene considerato come se fosse una
creatura da 6 DV sulla tabella “Scacciare i non morti”,
anche se la quantità di mostri scacciati viene determinata
normalmente (3 DV).
Nell’intero cimitero ci sono tre edifici particolarmente
interessanti. Il master è libero di posizionarli nei punti che
ritiene più appropriati, ma il gruppo dovrebbe scoprirli
soltanto dopo aver visitato alcune delle altre tombe. Questi
mausolei non seguono le indicazioni generali riportate in
precedenza, ma ognuno ha i propri guardiani, trappole e
tesori.
Mausoleo della Corporazione degli Alchimisti: è fatto di
basalto nero e chiuso da un cancello di ferro. Sulla cuspide
del tetto c’è una grottesca statua di pietra alta circa 3,6 m,
che rappresenta una sorta di demone alato con quattro
braccia. È una garguglia maggiore (vedi la sezione nuovi
mostri per la descrizione completa), che attacca chiunque
entra nella cripta gettandosi in picchiata sui nemici e
infliggendo il doppio del danno normale nel primo round.
Combatte fino alla morte, in preda a una frenesia
sanguinaria.
Garguglia maggiore (1) [All CM, Mov 27 m (9 m) o volo 36
m (12 m), CA 0, DV 8+4, pf 43, tpcCA0 12, Att 6, Fer
1d8/1d8/1d8/1d8 (artigli), 1d10 (morso), 1d8 (incornata),
TS G18, Mor 11, PX 5.200].
Può essere ferita solamente da armi magiche o incantesimi.
È immune ai veleni, alle ferite da fuoco e da freddo (anche
di origine magica) e ha una resistenza alla magia del 20%.
Questo significa che, ogni volta che è il bersaglio di un
attacco portato con un oggetto magico o un incantesimo,
c’è il 20% di probabilità che non abbia alcun effetto su di
essa. Tuttavia, se il colpo viene sferrato con un’arma
magica, questa semplicemente non aggiunge il proprio
bonus magico al tpc e alle ferite inflitte. In combattimento,
se colpisce un bersaglio con almeno due artigli nello stesso
round, lo agguanta. La vittima è inerme e può soltanto
cercare di liberarsi, cosa che richiede una prova di Forza
con una penalità pari al numero di artigli che la bloccano. Di
solito, una volta immobilizzato l’avversario, lo porta in aria e
poi lo lascia precipitare, facendolo schiantare al suolo (1d6
77
ferite per ogni 3 m di caduta). Una volta per turno, può
usare il suo sguardo terrificante, che è un cono di paura
lungo 18 m e largo 9 m all’estremità. Tutte le creature
colpite vengono colte dal panico e fuggono per 30 round
alla massima velocità se falliscono un tiro salvezza contro
incantesimi.
L’interno del mausoleo è simile agli altri, eccetto che per
una lastra di pietra nel pavimento. Sopra c’è una scritta in
nanico che recita:
“Corporazione degli Alchimisti”
È il sepolcro collettivo dei membri più importanti della gilda.
Una delle tombe nasconde le due più grandi scoperte fatte
dalla confraternita, due potentissime pozioni magiche. Sulla
lapide è inciso, in nanico:
“AREN ATIV – ATAROD ETROM”
Non sono nomi, ma un indizio su ciò che si trova dentro la
cripta. Se l’iscrizione viene letta al contrario, dice infatti:
“MORTE DORATA – VITA NERA”
Nel loculo ci sono due boccette di vetro chiuse da tappi di
sughero sigillati con della cera. Una è piena di una sostanza
ambrata densa come il miele, mentre nell’altra c’è una sorta
di melassa nera come la pece. La pozione chiara è l’elisir
della morte, quella scura invece è l’elisir della vita (vedi la
sezione nuovi oggetti magici per la descrizione completa di
entrambe).
Mausoleo degli Dèi: è realizzato in marmo bianco e nero, e
chiuso da un portone di pietra. L’interno è privo di
qualsivoglia lapide od ornamento, dato che si tratta di un
tempietto consacrato alle divinità dei nani grigi. Lastre di
marmo scuro ricoprono le pareti, il soffitto e il pavimento, e
nel mezzo di questo salone circolare c’è un piccolo altare
coperto da un panno nero. L’intero edificio irradia
malignità, se viene esaminato con un incantesimo
appropriato. Un bagliore spettrale sembra irradiarsi dal
nulla, rischiarando il locale come se fosse al lume di candela.
Nascoste dal drappo dell’altare, che è fatto di un singolo
blocco di granito nero, ci sono un’incisione e uno scalpello.
Sulla piana sono tracciati dei segni:
Usando lo scalpello (o qualsiasi altro mezzo, come un
semplice gessetto), i PG devono completare le lettere e
fornire la giusta risposta all’enigma. Infatti, basta aggiungere
qualche linea per ottenere la parola:
L’indovinello non è poi così complicato e il master non deve
suggerire ai giocatori come risolverlo. C’è una grossa
ricompensa per coloro abbastanza svegli da decifrarlo, ma il
pericolo è in agguato per gli stolti che falliranno.
Indipendentemente dalla risposta data (sempre che ce ne sia
una), l’altare ruota su uno degli angoli, rivelando una cavità
al di sotto.
Nella buca ci sono alcuni tesori lasciati qui dai nani grigi per
aiutare quelli così brillanti da decifrare il rompicapo. Se la
risposta è corretta, non c’è alcun rischio nel recuperarli. Si
tratta di uno scudo +1, imprigionante, una mazza pesante
+1, fortunata, un anello del serpente (vedi la sezione nuovi
mostri per la descrizione completa di tutti e tre), una
pergamena con incantesimi dei chierici guarigione (x2),
rigenerazione, ristorare (x2) e cannibalizzare (vedi la sezione
nuovi incantesimi per la descrizione completa), una
pergamena con incantesimi dei maghi venti del
cambiamento (vedi la sezione nuovi incantesimi per la
descrizione completa), una verga della resurrezione (10
cariche), 1d4 vasetti di unguento rinvigorente, due pozioni
della guarigione migliorata, una pozione del controllo dei
non morti, una pozione dell’invulnerabilità e una pozione
della chiaroveggenza.
Se la risposta all’indovinello è sbagliata, a protezione del
tesoro c’è un guardiano! Si tratta di un’apparizione (vedi la
sezione nuovi mostri per la descrizione completa), il
fantasma non morto di un sommo sacerdote duergar che
emerge dall’altare e ottiene automaticamente la sorpresa nel
primo round di combattimento, cosa della quale approfitta
per creare la sua nebbia ipnotica.
Apparizione (1) [All CM, Mov 54 m (18 m), CA 0, DV 10,
pf 34, tpcCA0 11, Att 2, Fer 1d6+2/1d6+2 (artigli), TS
M10, Mor 10, PX 3.100].
Quando si manifesta è in forma eterea, quindi
completamente invisibile e immune a qualsiasi tipo di danno
proveniente dal Piano materiale. La sua presenza è tuttavia
rivelata da una vorticosa nebbia semitrasparente che
compare in un raggio di 6 m intorno a esso e si sposta
assieme a lui. Tutte le creature all’interno di quest’area
78
devono effettuare con successo un tiro salvezza contro
incantesimi o cadono in una sorta di trance e non possono
fare nulla finché la foschia soprannaturale non scompare,
dopo 12 round o alla distruzione (o scaccio) della creatura
che l’ha generata. Nel round seguente, il non morto si rivela
e appare. Tutti coloro che lo vedono subiscono gli effetti di
paura arcana, a meno di riuscire in un tiro salvezza contro
incantesimi. Una volta sul Piano materiale, questo essere
può venire attaccato o scacciato. Tuttavia, come tutti i non
morti, è immune al veleno, alla paralisi e agli incantesimi
charme, sonno, blocca persona e blocca mostri, ma è
vulnerabile all’acqua sacra, che gli infligge 1d8 ferite. In più,
può essere ferito solo dalle armi magiche o dagli
incantesimi, ed è immune agli attacchi di freddo. Inoltre,
quando viene scacciato, ignora le conseguenze se riesce in
un tiro salvezza contro morte (che va ripetuto a ogni
tentativo di scacciare effettuato con successo).
Una volta sconfitta, l’apparizione si dissolve in una nube di
fumo nero e poi si condensa in una gemma rotonda del
diametro di 7,5 cm, che sembra fatta di giaietto. È il “cuore”
del mostro, l’ultima minaccia che la creatura lascia dietro di
sé, visto che si tratta di una pietra del peso.
La tomba evitata: questo mausoleo è relativamente piccolo
rispetto agli altri che lo circondano. È molto semplice, con
le pareti lisce e scevre di qualsivoglia fregio. Il suo ingresso è
bloccato da un grosso macigno ed è l’unico edificio ad avere
un simile sbarramento nell’intero cimitero. Su di esso è
tracciato un simbolo divino del dolore. All’esterno della
tomba non ci sono il nome della famiglia che la occupa né
alcuno stemma araldico, cosa alquanto insolita per questo
sepolcreto.
I PG devono escogitare un modo per spostare il masso che
blocca l’entrata. Muoverlo con la forza è praticamente
impossibile, a meno che non si abbia quella di un gigante. In
alternativa, si può sempre ricorrere alla magia (es. pietra in
fango, scolpire la pietra, passaparete, porta dimensionale,
ecc.) oppure recuperare alcuni degli attrezzi nelle zone
residenziali (area 169) e aprirsi la strada a colpi di piccone e
martello. È un lavoro faticoso che richiede 3d4 ore.
La tomba evitata è la prigione di un antico male,
un’aberrazione nota come manananggal (vedi la sezione
nuovi mostri per la descrizione completa). Questa pericolosa
creatura è stata imprigionata qui dai duergar molti anni fa.
Da lungo tempo è in condizioni letargiche ma, non appena
sente l’odore del sangue fresco, ritorna completamente
attiva. L’interno della cripta è privo di qualsiasi decorazione,
tranne per una lunga catena fissata alla parete opposta a
quella dove si trova l’entrata. Il non morto era legato a essa,
ma è da molto che si è sciolto ed è libero di agire. Se
possibile, prova a fuggire, per poi tornare più avanti a
nutrirsi dei personaggi, tendendo loro un’imboscata. Il
mostro si nasconde a fianco dell’ingresso e poi scappa alla
massima velocità possibile. Se gli viene impedito di farlo,
combatte al meglio delle sue possibilità. In situazioni di vita o
di morte, la parte superiore del corpo vola via, per poi
tornare a esigere vendetta appena possibile.
Manananggal (1) [All CM, Mov 36 m (12 m) o volo 54 m
(18 m), CA 0, DV 8, pf 35, tpcCA0 12, Att 3, Fer
1d8/1d8 (artigli), 1d4 + paralisi (morso), TS G8, Mor 11,
PX 2.530].
Irradia un’aura terrificante e tutte le creature con 8 DV o
meno devono riuscire in un tiro salvezza contro incantesimi
quando la vedono, per evitare di fuggire in preda a paura
arcana (un TS effettuato con successo rende immuni a
questo potere per il resto dell’incontro). La lingua si allunga
fino a 3 m, come una proboscide, per succhiare il sangue
della vittima. Chi viene colpito da questo attacco deve
effettuare con successo un tiro salvezza contro paralisi con
una penalità di -2 o rimane immobilizzato. In questo caso,
se lo desidera, il mostro lo può ferire automaticamente con
gli artigli e continua a succhiarne il sangue senza bisogno di
altri tpc (ferimento continuo), finché non decide di staccarsi,
viene ucciso oppure la vittima muore dissanguata. Come
tutti i non morti, è immune al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca mostri,
ma è vulnerabile all’acqua sacra, che gli infligge 1d8 ferite.
L’elettricità e il freddo gli causano solo la metà delle ferite,
ed è immune alle armi normali.
Se gestito in maniera appropriata, questo incontro offre
molte opportunità di divertimento per il master. Invece di
limitarsi a uno scontro all’ultimo sangue all’interno della
tomba evitata, il manananggal può diventare un nemico
ostico da sconfiggere, se riesce a scappare e si rifugia in
città. Dal suo nascondiglio, infatti, può lanciare degli
attacchi a sorpresa contro i PG con la parte superiore del
corpo, mentre l’altra rimane al sicuro da qualche parte. I
personaggi possono optare per un contrattacco diretto o
per una più discreta caccia alla metà inferiore del mostro,
del tutto indifesa, per cercare di distruggere questo potente
avversario senza ricorrere a uno scontro diretto.
Non ci sono tesori nascosti in questa strana tomba.
172. Questo enorme edificio, il Palazzo dei Re, è il cuore
della Città Perduta di Kerak-Ban, il più opulento e splendido
dell’intero complesso. Data l’importanza e la complessità,
viene fornita una mappa dettagliata delle sue stanze. Si può
accedervi solamente attraverso l’Arco delle Sentinelle (area
168). Un tempo, qui il sovrano aveva la sala del trono
riservata agli eventi ufficiali e le stanze dove concedeva
udienza ai sudditi. C’è anche una piccola tesoreria, dove
venivano esposti i gioielli della corona nelle occasioni
speciali, sotto la stretta sorveglianza delle guardie di palazzo.
L’intera costruzione è realizzata in marmo grigio con
venature rosse, e le pareti esterne sono ornate da magnifici
altorilievi. Raffigurano grottesche garguglie, teste di nani
barbuti, disegni geometrici e varie iscrizioni in nanico che
celebrano la gloria del clan Ban. Il tetto è di lastre di pietra
coperte da una lamina d’oro (fasullo), e il colpo d’occhio è al
tempo stesso maestoso e imponente. Le finestre sono di
vetro colorato e raffigurano immagini delle grandi battaglie
del passato vinte dai nani grigi oppure le effigi degli antichi
re duergar. Tutte le porte sono di ferro, con le maniglie di
bronzo e serrature di prima qualità (-20% all’abilità dei ladri
per scassinarle). Alcune sono a senso unico e si aprono
79
solamente nella direzione indicata dalla freccia. È impossibile
schiuderle nell’altro senso, sia con la magia che con la forza
bruta.
173. Una rampa di scale, coi gradini in marmo bianco e
nero che si alternano, sale dalla strada che passa sotto
l’Arco delle Sentinelle (area 169) e dà accesso al Palazzo dei
Re (area 172). Non ci sono porte in cima alla rampa,
soltanto una piattaforma quadrata col tetto sorretto da
quattro pilastri, dalla quale i visitatori accedono direttamente
all’area 174.
174. Questo grande atrio è riccamente arredato con tappeti
sul pavimento, panchine di marmo e arazzi alle pareti. Ci
sono due fontane ormai asciutte, piene di polvere e
sporcizia, sormontate da leoni ruggenti che una volta
spruzzavano acqua dalle fauci spalancate. Qui i visitatori
attendevano il proprio turno di essere ammessi nella sala
delle udienze (area 177) e svariate guardie reali
pattugliavano la zona per evitare qualsiasi problema.
Entrambe le porte sono coperte da pannelli di velluto
ricamati con lo stemma del clan Ban. Nell’androne non c’è
nulla di interessante.
175. Il salone principale è il centro dell’intero palazzo. Da
qui è possibile accedere alla sala delle udienze (area 177),
all’atrio (area 173), al corridoio interno (area 179) e anche
al piccolo giardino esterno (area 176). Le pareti sono
tappezzate di arazzi e dipinti che raffigurano molti re
duergar del passato, mentre il soffitto è decorato con
affreschi di gloriose battaglie. Sul pavimento di marmo sono
disposti dei tappeti, ormai lisi, che collegano tra loro le varie
porte.
Un tempo questo ambiente era costantemente sorvegliato
dalle guardie reali e ora è protetto da cinque armature
guardiane (vedi la sezione nuovi mostri per la descrizione
completa) a misura di nano, indicate come statue sulla
mappa.
Armature guardiane (5) [All N, Mov 27 m (9 m), CA 3, DV
8, pf 43, 43, 41, 40, 33, tpcCA0 12, Att 1, Fer 1d10+2
(arma in asta), TS G8, Mor 12, PX 1.560].
Sono immuni alle armi non magiche, agli incantesimi blocca
mostri, charme e sonno, agli effetti del veleno e dei gas.
Non possono essere scacciate, ma l’acqua sacra infligge loro
1d8 ferite. Se ottengono un risultato naturale di 20 con il
tpc, l’avversario deve immediatamente effettuare un tiro
salvezza contro morte con una penalità pari alle ferite
causate dall’attacco per evitare di essere decapitato. Quando
vengono ridotte a 0 pf cadono a terra in mille pezzi, che
arrugginiscono immediatamente, mentre le loro armi
possono essere recuperate (anche se non sono magiche).
Ciò che resta della forza vitale dell’antico proprietario viene
liberato e si manifesta sottoforma di una malsana nebbiolina
verdastra, che fluttua scintillante in un raggio di 3 m attorno
all’armatura per 1 round prima di svanire nel nulla. Tutti
coloro che si trovano all’interno di questa foschia devono
effettuare un tiro salvezza contro veleno oppure muoiono
soffocati nel giro di 1d6 round, dopo una straziante agonia.
Queste sentinelle si attivano solo se vengono disturbate,
oppure se il gruppo ruba qualcosa o danneggia in altro
modo la stanza e le sue suppellettili. A questo proposito,
oltrepassare una qualsiasi delle porte sbarrate è sufficiente
per far animare le armature, che subito attaccano gli intrusi.
I mostri inseguono i PG in qualsiasi stanza dell’edificio, ma
non oltre i suoi confini.
176. Questi piccolo giardino scoperto può essere raggiunto
da fuori oppure dal salone principale (area 175). Le porte si
aprono soltanto verso l’esterno del palazzo e quindi non
possono essere usate per entrare passando direttamente dal
parco. Un tempo era un luogo quieto e rilassante, con una
vegetazione di muschi multicolori e strani funghi, delle
panchine di pietra su cui sedersi e solcato da rigagnoli
deviati dai pozzi comuni (area 167).
Ora è invaso da erbacce e vegetali, i sedili sono ricoperti di
muffa e i ruscelletti hanno allagato l’intera zona, rendendola
umida e deprimente. Il giardino occidentale è diventato la
tana di una colonia di amebe paglierine, che attaccano
chiunque entra nel loro territorio, ma non abbandonano il
rifugio per inseguire i fuggitivi. Non hanno alcun tesoro.
Amebe paglierine (4) [All N, Mov 9 m (3 m), CA 8, DV 5,
pf 28, 25, 23, 18, tpcCA0 15, Att 1, Fer 2d6 (schianto),
TS G3, Mor 12, PX 500].
Il muco acido che secernono può digerire la stoffa, il legno e
il cuoio in 1 round, ma non intacca la pietra e il metallo.
Possono assottigliarsi per passare sotto le porte e nelle
fessure. Quando vengono colpite da un’arma tagliente o da
un fulmine magico, si dividono in 1d4+1 amebe più piccole,
ognuna con 2 DV, che infliggono 1d6 ferite per colpo.
177. La porta è chiusa a chiave e protetta da una trappola.
Se viene aperta o scassinata senza prima rimuoverla, si
verifica una caduta massi nel quadretto di fronte all’uscio.
Ogni PG nell’area deve riuscire in un tiro salvezza contro
pietrificazione o subisce 2d6 ferite.
Questa è la sala delle udienze, dove il re ascoltava le
lamentele del suo popolo. In certi giorni, ogni membro del
clan poteva presentare una petizione al sovrano,
richiedendone l’aiuto oppure pregandolo di risolvere una
disputa. Di solito queste riunioni pubbliche avvenivano
soltanto una volta al mese, e soltanto una piccola parte dei
supplicanti era ammesso alla presenza di sua maestà. Gli
altri attendevano nell’atrio (area 174) e sovente erano
rispediti a casa senza aver avuto la possibilità di perorare la
propria causa.
La stanza è arredata lussuosamente, con diverse panche di
pietra coperte da cuscini di velluto e poltrone, dove la gente
poteva attendere il proprio turno di rivolgersi al re. Sul
pavimento ci sono preziosi tappeti e pelli di animali, e molti
altri trofei sono appesi alle pareti. L’intero muro sud è un
gigantesco mosaico che raffigura un esercito di nani grigi
che marcia attraverso un passo montano.
Lungo la parete sud c’è una pedana di pietra sulla quale è
posato un massiccio trono, che veniva usato dal sovrano
durante le udienze. Anche qui sono di picchetto quattro
armature guardiane, indicate come statue sulla mappa,
80
pronte ad attaccare chiunque tocca lo scranno o danneggia
la sala.
Armature guardiane (4) [All N, Mov 27 m (9 m), CA 3, DV
8, pf 36, 34, 33, 27, tpcCA0 12, Att 1, Fer 1d10+2 (arma
in asta), TS G8, Mor 12, PX 1.560].
Sono immuni alle armi non magiche, agli incantesimi blocca
mostri, charme e sonno, agli effetti del veleno e dei gas.
Non possono essere scacciate, ma l’acqua sacra infligge loro
1d8 ferite. Se ottengono un risultato naturale di 20 con il
tpc, l’avversario deve immediatamente effettuare un tiro
salvezza contro morte con una penalità pari alle ferite
causate dall’attacco per evitare di essere decapitato. Quando
vengono ridotte a 0 pf cadono a terra in mille pezzi, che
arrugginiscono immediatamente, mentre le loro armi
possono essere recuperate (anche se non sono magiche).
Ciò che resta della forza vitale dell’antico proprietario viene
liberato e si manifesta sottoforma di una malsana nebbiolina
verdastra, che fluttua scintillante in un raggio di 3 m attorno
all’armatura per 1 round prima di svanire nel nulla. Tutti
coloro che si trovano all’interno di questa foschia devono
effettuare un tiro salvezza contro veleno oppure muoiono
soffocati nel giro di 1d6 round, dopo una straziante agonia.
Se i PG esaminano il trono o la pedana, notano
automaticamente alcuni strani simboli scolpiti nella pietra
alla base dello scranno:
Questa è la prima parte del codice necessario per aprire la
porta dell’area 178.
In una nicchia nascosta sotto il trono (che può essere
scoperta come un normale passaggio segreto) sono custoditi
alcuni tesori. Il vano è chiuso da una serratura protetta da
un ago avvelenato (tiro salvezza contro veleno o morte).
All’interno ci sono un paio di guanti del potere orchesco, un
anello del controllo delle persone che il re usava per
ammaliare chi gli si presentava di fronte e una collana dello
strangolamento.
178. All’interno della tesoreria sono custoditi i gioielli della
corona. La porte sono di ferro e refrattarie a ogni tipo di
magia. Non hanno serratura da scassinare e sono resistenti
a qualsiasi danno. In più, si aprono soltanto in una
direzione. Anche i muri della stanza, inclusi soffitto e
pavimento, godono delle stesse protezioni. L’unico modo
per entrare è quello di risolvere il piccolo enigma inciso sulla
superficie esterna della porta sud. L’iscrizione in nanico dice
semplicemente:
“Per aprirmi, pronuncia la parola d’ordine!”
Per ottenere l’accesso, bisogna profferire a voce alta
proprio la parola “Ban” (piuttosto scontato, non è vero?).
Degli indizi in proposito possono essere scoperti
La prima volta che viene fornita una risposta sbagliata, chi
l’ha pronunciata è colpito da un dardo incantato (1d6+1
ferite). Per ogni errore successivo, il numero di dardi
incantati aumenta di uno (es. due al secondo sbaglio, tre al
terzo e così via).
La stanza è priva di qualsiasi decorazione. Il pavimento è
coperto da uno spesso tappeto di velluto, mentre pareti e
soffitto sono di marmo nero con venature dorate. Ci sono
sei vetrine lungo i muri est ed ovest (indicate sulla mappa
con i simboli da V1 a V6). In ognuna è esposto un pezzo del
tesoro reale. Tutte le teche sono chiuse a chiave e protette
da trappole. Le serrature possono essere scassinate
normalmente, e le trappole scoperte e rimosse da un ladro,
ma ogni tentativo ha una penalità del -20% alle normali
probabilità di successo. È possibile rompere il vetro, ma ciò
fa automaticamente scattare il trabocchetto. Ecco cosa
contengono:
1. Se la trappola scatta, una nube mortale si propaga
invadendo l’intera stanza per 6 turni, prima di
dissiparsi. All’interno della vetrina c’è la corona dei Ban
(vedi la sezione nuovi oggetti magici per la descrizione
completa).
2. Se la trappola scatta, chi l’ha attivata viene colpito da
disintegrazione. È concesso un TS contro incantesimi
con una penalità di -4 per evitarne gli effetti. All’interno
della vetrina c’è la cintura del dominio (vedi la sezione
nuovi oggetti magici per la descrizione completa).
3. Se la trappola scatta, chi l’ha attivata viene colpito da
metamorfosi (in un rospo gigante) e subito dopo da
pietra in carne. È possibile ignorare gli effetti riuscendo
nei tiri salvezza necessari, come richiesto dai relativi
incantesimi. A seconda dei risultati, è possibile ritrovarsi
con un PG trasformato in rospo oppure in pietra, o –
se le cose vanno davvero male ed entrambi i TS
falliscono – con un rospo gigante di pietra! All’interno
della vetrina c’è lo scettro delle ere (vedi la sezione
nuovi oggetti magici per la descrizione completa).
4. Se la trappola scatta, fa materializzare una barriera di
lame che colpisce chi l’ha attivata (8d8 ferite) e perdura
per 3 turni. All’interno della vetrina c’è un’ascia a due
mani +2, disperdente (vedi la sezione nuovi oggetti
magici per la descrizione completa).
5. Se la trappola scatta, tutti i PG nella stanza vengono
immediatamente teletrasportati nella tomba evitata del
Cimitero Monumentale (area 171), dov’è imprigionata
la malvagia manananggal. All’interno della vetrina c’è il
sigillo del clan Ban (vedi la sezione nuovi oggetti magici
per la descrizione completa).
81
sovrapponendo i frammenti delle incisioni che si trovano
nella sala delle udienze (area 177) e in quella del trono (area
180):
6. Se la trappola scatta, chi l’ha attivata viene centrato da
un colpo infuocato (6d8 ferite, dimezzabili con un tiro
salvezza contro incantesimi) e immediatamente dopo è
il bersaglio di spostamento planare (TS contro
incantesimi per evitarne gli effetti). All’interno della
vetrina c’è una corazza di piastre +3, elettrificata (vedi
la sezione nuovi oggetti magici per la descrizione
completa) a misura di nano.
C’è un’ultima insidia a minacciare i personaggi che lasciano
la stanza portando con loro il bottino trovato nelle teche.
Ogni PG con addosso almeno uno dei tesori deve riuscire in
un tiro salvezza contro incantesimi con una penalità pari al
numero di oggetti trafugati per evitare di subire gli effetti di
scaglia maledizione. Il master deve tirare 1d8 per
determinare casualmente le penalità – 1-2: -1 al tpc e alle
ferite inflitte, 3-4: -2 ai tiri salvezza, 5-6: -4 al tpc, 7-8:
riduce a metà gli attributi primari.
179. Questo corridoio interno dà accesso alla sala del trono
(area 180). È possibile uscirne solo attraverso la porta
occidentale, che al momento è bloccata e può essere aperta
unicamente rispondendo all’enigma della sfinge oppure
sconfiggendola (vedi sotto). Il passaggio è rivestito da lastre
di marmo e decorato coi busti di antichi re duergar. L’area è
illuminata da tre candelabri di ferro dipinti di nero sui quali è
attiva luce persistente, che pendono da catene assicurate al
soffitto a volta della camera, è decorato con motivi
geometrici.
La porta di accesso all’area 180 è rivestita da un tessuto
scarlatto sul quale è ricamata con del filo dorato l’immagine
di una corona. Non è bloccata e può essere aperta senza
problemi.
Invece la porta occidentale che ritorna nel salone principale
(area 175) è di pietra e ben chiusa. Sull’architrave c’è la
testa di un’androsfinge, che guarda verso il basso come se
stesse osservando il corridoio. Appena il gruppo si avvicina,
la sfinge comincia a parlare, spiegando che l’unico modo
per aprire l’uscio è quello di rispondere a un indovinello. Se
i PG accettano, la creatura continua dicendo:
“C’è quella d’aglio e quella di capelli…”
La risposta è “la treccia”. Se viene azzeccata, la porta si
apre, permettendo ai personaggi di varcarla senza problemi
per il resto dell’avventura. Tuttavia, per ogni soluzione
sbagliata, l’androsfinge emette un ruggito e, dopo il terzo,
attacca balzando letteralmente fuori dal muro! Si tratta di un
artificio magico alquanto geniale, escogitato da uno
stregone duergar. Se il mostro viene ucciso, è possibile
abbattere la porta (ma non scassinarla, visto che non ha
serratura).
Androsfinge (1) [All CB, Mov 54 m (18 m) o volo 90 m (30
m), CA -2, DV 12, pf 57, tpcCA0 10, Att 2, Fer 2d6/2d6
(artigli), TS G12, Mor 9, PX 3.600].
Incantesimi dei chierici (3/3/2): 1° livello: comando, cura
ferite leggere, luce; 2° livello: blocca persone, resistere al
fuoco, silenzio; 3° livello: dispersione della magia, scaccia
maledizione.
Tre volte al giorno, può emettere un potente ruggito. Il
primo provoca paura arcana in tutte le creature entro 72 m
che falliscono un tiro salvezza contro incantesimi. Il secondo
assorda per 2d6 round tutti gli esseri di dimensione umana o
inferiore entro 9 m e paralizza per 1d4 round quelli entro 6
m (se falliscono un tiro salvezza contro paralisi). Il terzo
toglie 2d4 punti di Forza per 2d4 round a tutte le vittime
entro 9 m che falliscono un tiro salvezza contro incantesimi,
in più scaraventa al suolo tutte le creature di dimensioni
umane stordendole per 2d6 round e inoltre infligge 2d8
ferite a qualsiasi creatura. La potenza di quest’ultimo ruggito
è tale da rompere gli oggetti di pietra o cristallo entro 9 m.
180. Questa è la sala del trono, il centro nevralgico del
Palazzo dei Re. La camera è abbellita da un mosaico di
pietre semipreziose, raffigurante una scena di guerra in cui
un re duergar si erge trionfante sopra mucchi di nemici
uccisi e colonne di schiavi incatenati. Il pavimento è coperto
da tappeti molto lisi, che un tempo dovevano essere preziosi
ma sono ormai sciupati dal passare degli anni. Sopra una
pedana di roccia lungo la parete sud c’è un imponente trono
di pietra nera. La stanza è vuota e buia, e sembra non
venire usata da molto tempo.
Il soffitto è affrescato con un cielo smorto, dove un sole
oscuro fronteggia una luna verdastra, con una miriade di
stelle cadenti sullo sfondo. Un esame più accurato a distanza
ravvicinata – la volta si eleva a più di 8 m da terra – rivela
82
che una delle meteore cela un pulsante. Se viene premuto,
fa aprire un pannello segreto (vedi sotto).
Il trono è scolpito in un blocco unico di basalto nero come la
notte, con intarsi in oro e argento e tre gemme delle
dimensioni di una mela lavorate in modo da sembrare dei
teschi. Quello a sinistra è di smeraldo verde, al centro di
rubino rosso e a destra di topazio blu. C’è anche una nicchia
nascosta, che può essere aperta spingendo il bottone sul
soffitto oppure riuscendo in un tiro per individuare passaggi
segreti. Una piccola sezione scivola lateralmente, rivelando
una sequenza di strani simboli, necessaria per aprire la porta
della tesoreria (area 178):
Premere i teschi del trono in una certa sequenza attiva
diversi trucchi magici nella stanza, che il re usava per
difendersi in caso di pericolo. Ci sono sei combinazioni
uniche, ognuna delle quali genera un differente potere.
Quando una delle gemme viene pigiata, non è possibile
smuoverla finché non vengono azionate anche le altre due.
Al termine della durata dell’effetto, i teschi ritornano al loro
posto e possono essere nuovamente utilizzati:
- Rubino, smeraldo, topazio: circonda la pedana sulla
quale si trova il trono con un muro di forza e una
barriera antimagia. Entrambi durano per 12 turni, a
meno che non vengano dispersi prima oppure non sia
pronunciata la parola di comando (ormai
irrimediabilmente perduta) che li disattiva.
- Rubino, topazio, smeraldo: forma nell’intera camera,
tranne che sul trono, una nube mortale che pare
propagarsi dalla luna verde affrescata sul soffitto e resta
attiva per 6 turni.
- Smeraldo, rubino, topazio: attiva un allarme magico
che risuona per 1 round e può essere udito nell’intero
palazzo. Veniva usato per convocare le guardie reali in
caso di bisogno. Ora ha l’effetto di far apparire una
pattuglia di sentinelle duergar non morte nella stanza
(vedi il paragrafo relativo ai mostri erranti di questo
livello per le statistiche e ulteriori dettagli).
- Smeraldo, topazio, rubino: infligge una stretta
folgorante (1d8+12 ferite da elettricità) a tutti quelli che
si trovano nel raggio di 6 m dal trono. Chi è seduto su
di esso, però, non riceve alcuna scossa.
- Topazio, rubino, smeraldo: fa scaturire cinque dardi
incantati (1d6+1 ferite ognuno) da altrettante stelle
cadenti sul soffitto. Ognuno colpisce un bersaglio
diverso, se possibile, ma se qualcuno è seduto sul trono
viene ignorato.
- Topazio, smeraldo, rubino: lancia teletrasporto
infallibile sulla creatura seduta sul trono, portandola
nella sala delle udienze (area 177). Non è permesso
alcun tiro salvezza per resistere a questo effetto.
Non ci sono tesori da scoprire in questa stanza.
181. Questo imponente edificio, noto semplicemente come
il Tempio, è costruito in marmo bianco con venature dorate.
All’ingresso c’è una porta di bronzo a due ante, decorata
con bassorilievi che mostrano gli Dèi Oscuri intenti a
massacrare delle vittime inermi nei modi più raccapriccianti.
Il tetto è una cupola dorata, che purtroppo è crollata sotto il
suo stesso peso, devastando i locali sottostanti. Ci sono
macerie dappertutto ed entrare nella costruzione è alquanto
pericoloso. Se viene esaminato con un incantesimo
appropriato, l’intero santuario brilla di malignità.
Quando i duergar hanno abbandonato per sempre la loro
città, il sommo sacerdote ha evocato un’entità mostruosa
per proteggere il tempio, in modo che non potesse venire
profanato da eventuali invasori. Si tratta di un’ombra
notturna (vedi la sezione nuovi mostri per la descrizione
completa), che sta in agguato nel bel mezzo delle rovine.
Spetta al master decidere il tipo esatto di creatura presente,
a seconda delle capacità e condizioni del gruppo.
Se i PG riescono a sbarazzarsi di questo formidabile
avversario, possono esplorare l’edificio sacro senza correre
altri pericoli. Tra i detriti c’è una piccola scalinata, un tempo
nascosta proprio sotto l’altare principale, che scende
nell’oscurità. È lunga 30 m e uno dei gradini a metà del
percorso è protetto da un trappola. Se viene calpestato,
trasforma l’intera rampa in un ripido scivolo senza alcun
appiglio. Tutti i personaggi che ci si trovano sopra perdono
l’equilibrio e ruzzolano lungo la discesa, che negli ultimi 6 m
è ricoperta di lame affilate come rasoi. Ogni vittima subisce
3d4 ferite (dimezzabili riuscendo in un tiro salvezza contro
pietrificazione).
Le scale terminano in una stanza quadrata di 9 m di lato
(non riportata sulla mappa) interamente scavata nella roccia.
Qui c’è un altro altare, ricavato da un singolo blocco di tufo,
macchiato di sangue e col piano segnato dalle lame dei
coltelli sacrificali. Sopra di esso c’è lo scheletro di un uomo
con la cassa toracica trafitta da un pugnale zannadrago (vedi
la sezione nuovi oggetti magici per la descrizione completa).
Al dito porta un anello dei desideri e nelle orbite del teschio
sono inserite due gemme: una pietra della buona fortuna e
una pietra magica verde pallido.
182. Questo è il Palazzo delle Arti. L’esterno è ricoperto da
lastre di una strana roccia dai riflessi dorati e il tetto a cupola
è di bronzo. Non ci sono porte, ma la camera interna è
circondata da un porticato retto da colonne di marmo nero,
con i capitelli che raffigurano alternativamente dei demoni
seduti e dei draghi ruggenti. Per accedere al salone vero e
proprio, i PG devono obbligatoriamente passare sotto il
loggiato e tra i pilastri. Questi sono incantati in maniera tale
da annullare qualsiasi effetto o potere magico all’interno
dell’edificio. Mentre ci si trova dentro il palazzo (incluso il
colonnato), gli oggetti magici smettono di funzionare e non
è possibile lanciare incantesimi né attivare abilità magiche di
alcun tipo.
La sala è pavimentata con un unico, gigantesco mosaico di
pietre semipreziose e il soffitto è decorato con vari affreschi
che glorificano le imprese del clan Ban. Qui sono esposte
almeno un centinaio di opere d’arte create dai duergar o
frutto dei bottini di guerra – dipinti, arazzi, affreschi, sculture
di pietra o metallo, vasi, gioielli, armi e oggetti tempestati di
83
gemme. Ognuna vale 1d12x1.000 mo e il master può a
creare un vero e proprio catalogo di questo museo, se lo
ritiene necessario.
Una delle statue è in realtà un golem di bronzo, il guardiano
dell’esposizione. Se i personaggi rubano o danneggiano
qualcosa, entra in azione e li attacca. Visto che è immune
alle armi non magiche, non c’è modo di ferirlo mentre si
trova qui dentro, e il mostro non lascia questo luogo per
nessuna ragione. Ai PG non resta che fuggire il più in fretta
possibile, magari arraffando qualche oggetto prezioso che
gli capita a portata di mano…
Golem di bronzo (1) [All N, Mov 72 m (24 m), CA 0, DV
20, pf 75, tpcCA0 6, Att 1, Fer 3d10 (pugno), TS G10,
Mor 12, PX 4.250].
È immune alle armi non magiche, agli incantesimi blocca
mostri, charme e sonno, e agli effetti del veleno e dei gas.
Chiunque lo tocca subisce 1d10 ferite per l’intenso calore
irradiato dalla sua pelle metallica e, quando un’arma da
taglio lo colpisce, l’attaccante subisce 2d6 ferite a causa del
metallo fuso che schizza dalla lacerazione (un tiro salvezza
contro morte nega il danno).
Tuttavia, se l’intero portico viene distrutto o abbattuto,
l’effetto nullificante scompare e la magia torna a funzionare
normalmente nel palazzo. In questo caso, il golem può
essere sconfitto. Ogni pilastro (ce ne sono 42 in totale, tre
per ogni quadretto sulla mappa) ha CA 9, 100 pf e ignora
le prime 8 ferite subite da ogni singolo attacco. Il golem si
avventa su chiunque tenta di danneggiare le colonne,
rimanendo sotto il loggiato in modo da essere invulnerabile.
183. Questo edificio interamente costruito in marmo rosso
dalle venature nere è il Palazzo dei Draghi. Ha un solo
ingresso e non ci sono finestre. L’entrata, che si trova sul
davanti del fabbricato, è abbastanza grande da consentire il
passaggio di creature di enormi dimensioni. È stata
modellata con stucco e gesso, in modo da farla apparire
come le mascelle aperte di un dragone ruggente, e termina
con una porta di ferro a due ante chiusa da blocca porta.
All’interno c’è un bagliore diffuso che proviene dal nulla,
una luce soffusa che permette di vedere come se la sala
fosse rischiarata da una miriade di candele. Invece il soffitto
è avvolto nell’oscurità e, se viene illuminato, sembra quello
di una caverna piena di stalattiti. Anche il pavimento è di
pietra accidentata e reca i segni di numerosi graffi e altre
scalfitture, in alcuni punti simili a quelli lasciati da enormi
artigli. Sono per l’appunto le abrasioni causate dalle zampe
dei draghi che si trovano rinchiusi qui dentro.
Nella parte più settentrionale del palazzo, all’opposto
rispetto all’ingresso, ci sono tre immense nicchie, ognuna
abbastanza grande da poter ospitare una creatura colossale.
In quella centrale c’è un drago d’oro, mentre in quelle
laterali ci sono un drago rosso (a est) e uno nero (a ovest). Al
momento, sono imprigionati in una stasi temporale, creata
dai nani grigi tanto tempo fa. Per il resto, il salone è
completamente vuoto. L’accesso ai vani è protetto da un
singolo muro di forza che li racchiude tutti e tre. Se i PG
riescono in qualche modo a superarlo o disperderlo, i mostri
escono dall’animazione sospesa e, dopo
un round di disorientamento nel
quale si considerano
automaticamente sorpresi,
possono agire normalmente.
Il drago d’oro e quello rosso
sono acerrimi nemici e,
non appena liberi,
cominciano a combattere
uno contro l’altro. Inutile
dire che, anche se i personaggi decidono di non schierarsi
ma semplicemente di assistere al duello, possono comunque
rimanere vittime di qualche danno collaterale, come soffi e
quant’altro. Il drago nero invece, si avventa proprio contro il
gruppo, desideroso soltanto di sfogare la propria ira
repressa per il lungo imprigionamento.
Drago d’oro (1) [All LB, Mov 27 m (9 m) o volo 72 m (24
m), CA -2, DV 11, pf 42, tpcCA0 11, Att 3 o 1, Fer
2d4/2d4 (artigli), 6d6 (morso) o speciale (soffio), TS G11,
Mor 10, PX 3.600].
Incantesimi dei maghi (5/5/4): 1° livello: charme su
persone, comprendere i linguaggi, identificare oggetti
magici, fascino, ventriloquio; 2° livello: illusione uditiva,
individuazione dell’invisibilità, individuazione del male,
paragnosi, potere illusorio; 3° livello: cerchio di protezione
dal male, dispersione della magia, respirare sott’acqua,
suggestione.
Il soffio conico di fuoco inizia con una larghezza di 1,5 m, si
sviluppa fino a una lunghezza di 27 m ed è largo 9 m
all’estremità. Il soffio a nube di acido (gas) occupa uno
spazio alto 6 m, lungo 15 m e largo 12 m. Può usare
autometamorfosi a volontà per trasformarsi in un animale o
in un umanoide.
Drago rosso (1) [All CM, Mov 27 m (9 m) o volo 72 m (24
m), CA -1, DV 10, pf 45, tpcCA0 11, Att 3 o 1, Fer
1d8/1d8 (artigli), 4d8 (morso) o speciale (soffio), TS G10,
Mor 10, PX 3.100].
Incantesimi dei maghi (4/4/3): 1° livello: dardo incantato
(x2), ingrandire oggetti o creature, ventriloquio; 2° livello:
immagini speculari (x2), individuazione dell’invisibilità,
ragnatela; 3° livello: fulmine magico, palla di fuoco, velocità.
Il soffio conico di fuoco inizia con una larghezza di 1,5 m, si
sviluppa fino a una lunghezza di 27 m ed è largo 9 m
all’estremità.
Drago nero (1) [All CM, Mov 27 m (9 m) o volo 72 m (24
m), CA 2, DV 7, pf 27, tpcCA0 13, Att 3 o 1, Fer
1d4+1/1d4+1 (artigli), 2d10 (morso) o speciale (soffio), TS
G7, Mor 8, PX 1.490].
Il soffio lineare di acido (liquido) è largo 1,5 m per tutta la
lunghezza di 18 m.
I draghi sono capaci di produrre un potente attacco con il
loro alito. Il soffio di queste creature infligge un numero di
ferite pari al numero di punti ferita del drago al momento
84
dell’attacco (non necessariamente il totale dei pf, quindi)
ed è utilizzabile al massimo tre volte al giorno. Salvo
che la situazione non lo impedisca, i draghi
adopereranno subito il loro soffio all’inizio
di un combattimento. Dopo il primo
attacco di soffio, lo useranno di
nuovo al 50% di probabilità
in ogni round successivo
(fino a esaurimento),
attaccando altrimenti con
gli artigli e il morso. Le
creature colpite da questo
tipo d’attacco possono
tentare un tiro salvezza
contro soffio. Il successo
indica che subiscono solo la
metà delle ferite. I draghi
sono immuni agli effetti del
proprio soffio, così come a uno simile
usato da altre creature. Sono inoltre
immuni alle ferite inferte da effetti non magici simili al
loro soffio e subiscono la metà del danno causato dagli
attacchi magici simili a esso.
Se il drago rosso riesce a uccidere il suo rivale, si unisce a
quello nero per affrontare il gruppo. I due possono essere
blanditi con lusinghe oppure offerte di ricchezze
appropriate. Se le cose si mettono male, sono disposti a
trattare coi PG e persino ad arrendersi, per salvarsi la vita.
Se invece a vincere è il drago d’oro, subito dopo lotta
contro quello nero al fianco dei personaggi. Qualora i suoi
avversari siano entrambi sconfitti, può considerare l’idea di
unirsi alla compagnia, se non è troppo ferito e gli viene
offerta una ricompensa adeguata. Non è comunque disposto
a rischiare la pelle per i PG, e il suo scopo principale è
andarsene dalla Città Perduta. Se il master non vuole
giocare l’intero combattimento tra il drago rosso e quello
d’oro, può semplicemente tirare 1d8 – con 1-4 a prevalere
è il drago buono, con 5-8 quello malvagio. Il vincitore perde
il 10-60% (lanciare 1d6x10%) dei pf iniziali e la battaglia si
conclude nel giro di 1d4+2 round.
All’interno di ogni nicchia c’è una botola segreta nel
pavimento. In quella del vano di sinistra (drago rosso) si
trovano 2d6 rubini (1d12x100 mo l’uno), un anello della
resistenza al fuoco e una bacchetta delle palle di fuoco con
13 cariche. Nel nascondiglio di destra (drago nero) ci sono
3d6 opali (1d8x100 mo ognuno), un anello della
rigenerazione e una bacchetta dell’individuazione delle porte
segrete con 11 cariche. Infine, nella cavità centrale (drago
d’oro) sono riposti 1d10 occhi di tigre (3d6x100 mo l’uno) e
1d4 opali di fuoco (1d4x1.000 mo ognuno), una
pergamena protettiva contro la magia, una bacchetta
dell’evocazione con 10 cariche e una pozione del controllo
dei draghi d’oro.
184. Questo grande e disadorno edificio di pietra un tempo
era la sede del Palazzo delle Corporazioni, come
testimoniano gli stemmi scolpiti sopra il portone d’ingresso.
Qui un tempo venivano prese le decisioni più importanti
relative al commercio e all’artigianato, e si riuniva un
consiglio composto dai rappresentanti delle varie gilde. La
struttura è abbandonata e non contiene nulla di interessante,
soltanto mucchi di noiosi documenti contabili e verbali delle
assemblee. Ogni delegato aveva un suo ufficio privato, ma
anche questi sono desolatamente vuoti.
Le grandi porte di pietra sono rinforzate con fasce di ferro e
possono essere sprangate dall’interno, il che rende la
costruzione un rifugio alquanto sicuro per i PG, un campo
base perfetto da dove partire per le esplorazioni delle altre
zone della Città Perduta. Non ci sono mostri erranti in giro e
il gruppo può riposarsi e recuperare le forze in tutta
sicurezza, tra una spedizione e l’altra, se si acquartiera nelle
molte stanze di questo palazzo.
185. Questa vasta area era adibita a caserma e qui risiedeva
la milizia permanente del clan, in numerose costruzioni
ordinatamente disposte nella parte meridionale del presidio.
Lo spazio a nord-est era il campo marzio, dove le truppe
venivano addestrate alla battaglia e compivano esercitazioni
belliche. Occasionalmente vi si tenevano delle parate
militari, durante le quali i soldati duergar affrontavano
nemici disarmati o mostri catturati negli altri livelli del
labirinto, per il divertimento del sovrano e della corte. Molti
prigionieri sono morti in questa piazza d’arme per mano dei
crudeli nani grigi oppure sotto le grinfie di strani esseri
bestiali.
Le caserme sono bassi edifici a un solo piano, ormai quasi
interamente crollati e ridotti a un ammasso di macerie. Tra
di esse ha costruito il nido una colonia di ragni sibilanti
giganti (vedi la sezione nuovi mostri per la descrizione
completa), che vi dimora assieme alla innumerevole prole.
Quando perlustrano le rovine per la prima volta, i PG si
imbattono in una miriade di ragni di dimensioni normali, che
fuggono immediatamente. Ce ne sono davvero migliaia, che
si infilano dappertutto e hanno ricoperto la zona di
ragnatele.
Dopo un paio di turni, o anche prima se il gruppo uccide
qualcuno dei ragnetti, quattro esemplari più grandi arrivano
a controllare quel che sta succedendo. I nuovi arrivati hanno
le dimensioni di un pony e, se i PG scappano, li inseguono
finché non se ne vanno da questo settore della città, ma non
abbandonano il loro territorio. Se scoppia un
combattimento, altri ragni giganti accorrono in aiuto al
ritmo di 1d4 per round, finché dopo un po’ fa la sua
comparsa sulla scena anche un’enorme femmina lunga 4,5
m. Emerge dalle rovine comprimendo il suo orribile corpo
per farsi strada tra le macerie, poi osserva gli intrusi con i
malevoli occhi a grappolo ed emette un sibilo lancinante
prima di gettarsi a capofitto nella mischia. Date le sue
dimensioni, ha CA 0, 72 pf e un bonus di +4 al tpc e alle
ferite inflitte.
Ragni sibilanti giganti (vedi sotto) [All CM, Mov 27 m (9 m)
o ragnatela 36 m (12 m), CA 4, DV 8+8, pf 44, tpcCA0
12, Att 1, Fer 2d6+4 + veleno (morso), TS G4, Mor 8, PX
1.220].
Con il morso iniettano una tossina potente ma non
mortale. In caso di fallimento del tiro salvezza contro veleno
con una penalità di -2, la vittima cade in coma per 2d4
85
turni. Grazie alla loro capacità di cambiare il colore a
seconda dell’ambiente circostante si nascondono all’80% di
probabilità. Riescono a muoversi senza fare il minimo
rumore così da sorprendere gli avversari con 1-5 su 1d6.
Invece di mordere, possono lanciare verso un bersaglio
entro 60 cm una rete oppure dei filamenti di ragnatela. La
vittima si considera avere CA 9 ai fini di questo attacco e, se
viene colpita, rimane intrappolata perché la tela di questi
ragni giganti, per chi ci finisce dentro, ha le stesse proprietà
dell’incantesimo ragnatela.
C’è un’intera colonia di ragni sibilanti che dimora qui, ma il
numero preciso deve essere stabilito dal master. Le rovine
sono infestate da migliaia di aracnidi di dimensioni normali,
che non rappresentano alcuna minaccia per il gruppo.
Quelli giganti sono più pericolosi e ce ne sono alcune
dozzine nel perimetro delle caserme abbandonate. La loro
regina è invece un esemplare unico, davvero enorme anche
per gli standard di questa razza. Se viene ridotta a 9 pf o
meno, cerca di svignarsela, protetta dai suoi sudditi.
Lo scontro deve rivelarsi molto difficile per i PG. Se
scelgono di restare a combattere, orde di ragni gli sono
addosso comparendo da ogni parte. Molto presto gli
avventurieri si ritrovano circondati e costretti a lottare per
salvarsi la vita. La regina fa la sua comparsa soltanto dopo
che almeno metà dei suoi sottoposti sono stati uccisi. Ha
un’intelligenza animalesca e malevola, e in battaglia cerca di
isolare e uccidere per primo l’avversario che sembra più
pericoloso. Quando viene eliminata, tutti gli altri ragni
fuggono e abbandonano per sempre la Città Perduta,
stabilendosi in un’altra zona degli Abissi, molto lontana da
qui. Se i personaggi scelgono di scappare, alcuni di loro
potrebbero finire prigionieri dei mostri. In questo caso,
vengono prima resi innocui col veleno e poi avvolti in
bozzoli di ragnatela e immagazzinati da qualche parte in
attesa di essere divorati. Finché i ragni non decidono di
cibarsene, cosa che avviene entro 1d6 giorni, le vittime
sono costantemente tenute in coma dalle massicce dosi di
tossina che gli sono costantemente inoculate. Tocca ai loro
compagni affrettarsi a organizzare una spedizione di
recupero per salvarli da una morte orribile.
Se tutti i ragni sibilanti giganti vengono sterminati o
abbandonano le rovine, i PG possono esplorare la zona in
santa pace. Non ci sono molti tesori in giro, tranne che nei
sotterranei di una piccola armeria, rimasta relativamente
intatta nonostante i crolli (è l’edificio più grande del
complesso, tra i due archi di accesso). Qui i personaggi
possono trovare praticamente tutti i tipi di armi e armature
elencati a p. 14 del manuale di Labyrinth Lord™, più uno
spadone +2, riflettore di incantesimi, una balestra pesante
della precisione, una mazza demoniaca, una spada lunga del
barbaro, tre eolipile e un elmo dell’individuazione (vedi la
sezione nuovi oggetti magici per la loro descrizione
completa). Se il master vuole rendere la ricerca più
complicata, ogni singolo tesoro incantato può essere
nascosto in una nicchia segreta, separatamente dagli altri.
186. Nel quartiere nobiliare vivono gli ultimi superstiti del
clan Ban. Ci sono svariate abitazioni scavate direttamente
nella roccia, confortevoli e ben realizzate, che erano le
magioni degli aristocratici. Un potente incantesimo vigilanza
e interdizione, che non può essere disperso in alcun modo,
protegge l’intero rione, rendendo alquanto complicato
muoversi al suo interno. Inoltre, tutto il perimetro di accesso
è racchiuso entro un muro di forza e protetto da simbolo
arcano – ci sono migliaia di queste pericolose rune magiche,
anch’esse permanenti – il che rende estremamente
difficoltoso penetrare in quest’area. Il master deve stabilire
con precisione la disposizione e gli effetti specifici di tali
difese, ma se i personaggi escogitano un piano geniale per
superarle, devono avere un’adeguata possibilità di successo.
Nella zona vivono un’ottantina di nani grigi, tutti quelli che
hanno preferito rimanere quando gli altri se ne sono andati
per sempre dagli Abissi. Sono vecchissimi e quasi tutti
maschi. I pochi duergar più giovani, comunque di mezza
età, sono costantemente impegnati come sentinelle e
pattuglie negli altri livelli del complesso, e i PG li hanno già
incontrati nel corso dell’avventura. Non rivelano per
nessuna ragione al mondo la posizione della Città Perduta
né alcuna informazione sui loro consanguinei, qualunque
siano i mezzi usati per interrogarli.
Se vuole, il master può preparare una mappa dettagliata di
questo rione. I nani grigi sono ostili verso gli intrusi, anche
se eventuali incontri non devono necessariamente sfociare
in combattimenti. Se costretti, possono cercare di
corrompere i personaggi rivelando loro i luoghi della città in
cui sono nascosti dei tesori, anche se probabilmente
“dimenticheranno” di menzionare eventuali trappole o
guardiani messi a protezione del bottino… Tuttavia, non
sono a conoscenza dell’esistenza della Tesoreria Nascosta
(Livello Sette del labirinto) del clan. Se il gruppo si comporta
in maniera minacciosa o disturba i sopravvissuti troppo a
lungo, oppure insiste nel voler arrivare a ogni costo allo
scontro diretto, allora non può esimersi dal combattere una
battaglia disperata per la sopravvivenza tra le costruzioni di
pietra della Città Perduta.
Questo incontro intende dare ai personaggi l’opportunità
unica di fare la conoscenza degli ultimi reduci di un
potentissimo clan duergar del passato e deve intendersi
come un’opportunità per il gioco di ruolo piuttosto che
come l’ennesima battaglia da vincere. Comunque, se il
conflitto è inevitabile, ci sono molti nani grigi di alto (o
altissimo) livello da affrontare – poderosi guerrieri, chierici
fanatici, perfidi stregoni, maestri delle illusioni, infidi ladri,
subdoli assassini e quant’altro, tutti in possesso di favolosi
oggetti magici e incantesimi sconosciuti al resto del mondo,
ma soprattutto pronti a lottare fino al definitivo
annientamento dei Ban o degli avventurieri…
187. Questo edificio è interamente rivestito da marmo di
differenti colori e da lontano sembra un gigantesco mosaico.
Le porte sono lastre di pietra coperte da pannelli d’ottone
spessi 2,5 cm e non hanno maniglia né buco della serratura.
Per aprirle è necessario ricorrere alla magia oppure alla
forza bruta. Data l’importanza e complessità, viene fornita
una mappa delle sue stanze.
I Saloni Scintillanti sono stati costruiti per custodire le
innumerevoli gemme, sia grezze che lavorate, trovate
durante gli scavi nelle miniere. Da ormai molto tempo sono
state trasferite altrove, nella Tesoreria Nascosta (Livello
86
Sette degli Abissi), e da quel momento lo stabile è
abbandonato e sigillato magicamente. Dopo la drastica
diminuzione della popolazione, i duergar non hanno più
messo piede in questa zona, né nella Corte delle Mille
Fontane (area 197).
Se i PG visitano l’area 186, possono venire a conoscenza
della parola magica necessaria per sbloccare la porta
principale (quella che dà accesso all’area 188). I nani grigi
non hanno problemi a rivelarla, perché sono sicuri che non
ci sono più ricchezze all’interno di queste camere. Tuttavia,
non conoscono o non ricordano più le parole d’ordine che
aprono le altre porte dell’edificio.
188. Le pareti del corridoio principale dell’edificio sono
rivestite in marmo bianco di prima qualità, mentre
pavimento e soffitto sono decorati a intervalli regolari con
mosaici di pietre preziose che raffigurano scene di vita
quotidiana della Città Perduta al tempo del suo massimo
splendore. Una magia potentissima protegge l’intero
fabbricato, impedendo di danneggiarlo in qualsiasi maniera
e persino di estrarre le gemme.
Il passaggio è polveroso e privo di mobili. C’è soltanto la
statua di pietra a grandezza naturale di un anziano del clan,
con una lunga barba e vestito in abiti eleganti, che tiene un
pergamena in una mano e un piccone nell’altra. Sul
piedistallo di roccia c’è un’iscrizione in nanico, che dice:
“Mastro Ancalano”. La figura non è magica né animata, ma
è comunque protetta dalla magia che salvaguarda i Saloni.
In essa sono incastonate molte piccole gemme, che
decorano la barba, il piccone, la pergamena e l’intera veste.
Ancalano è l’architetto che ha progettato l’edificio e i suoi
consanguinei hanno voluto tramandarne l’imperituro ricordo
con questa incredibile scultura.
189. La camera è interamente rivestita di marmo nero,
tranne che per il pavimento ricoperto da piastrelle verdi e
rosse che formano un motivo a scacchiera. Qui un tempo
venivano esposte le gemme più grandi e più belle realizzate
dai duergar. In passato queste mura ospitavano una
ricchezza inestimabile, ma ora la stanza è desolatamente
vuota, tranne che per alcune vetrine nelle quali un tempo
erano custodite le pietre preziose, e non c’è niente di
interessante.
190. È identica all’area 189, ma in più c’è un’armatura
guardiana nella nicchia a nord, indicata come statua sulla
mappa. Un tempo era la custode della stanza e i duergar
l’hanno dimenticata quando hanno sigillato i Saloni. La
sentinella è operativa anche dopo tutti questi anni.
Disturbare o danneggiare le vetrine la fa immediatamente
scagliare contro gli intrusi. Se ciò accade, tutte le uscite della
camera si chiudono con blocca porta finché il mostro non
viene distrutto. Qui non c’è nulla da scoprire o rubare.
Armatura guardiana (1) [All N, Mov 27 m (9 m), CA 3, DV
8, pf 48, tpcCA0 12, Att 1, Fer 1d10+2 (arma in asta), TS
G8, Mor 12, PX 1.560].
È immune alle armi non magiche, agli incantesimi blocca
mostri, charme e sonno, agli effetti del veleno e dei gas.
Non può essere scacciata, ma l’acqua sacra le infligge 1d8
ferite. Se ottiene un risultato naturale di 20 con il tpc,
l’avversario deve immediatamente effettuare un tiro salvezza
contro morte con una penalità pari alle ferite causate
dall’attacco per evitare di essere decapitato. Quando viene
ridotta a 0 pf cade a terra in mille pezzi, che arrugginiscono
immediatamente, mentre la sua arma può essere recuperata
(anche se non è magica). Ciò che resta della forza vitale del
suo antico proprietario viene liberato e si manifesta
sottoforma di una malsana nebbiolina verdastra, che fluttua
scintillante in un raggio di 3 m attorno all’armatura per 1
round prima di svanire nel nulla. Tutti coloro che si trovano
all’interno di questa foschia devono effettuare un tiro
salvezza contro veleno oppure muoiono soffocati nel giro di
1d6 round, dopo una straziante agonia.
191. Questa stanza rivestita di marmo bianco è abbastanza
modesta rispetto al resto del palazzo. Però qui è visibile,
inserito nel soffitto, un magnifico pezzo di artigianato
duergar. È un meraviglioso arcobaleno interamente fatto di
gemme, dal quale si irradia una tenue luce che illumina
l’intera camera con dei colori incantati.
Chiunque entra nella sala viene avvolto dal bagliore
multicolore e deve fare un tiro salvezza contro incantesimi
con una penalità di -4 (-2 per i nani). In caso di fallimento
del TS, la vittima subisce gli effetti di sfera prismatica e deve
attraversarne tutti i colori, uno dopo l’altro, per uscire dal
locale.
192. Questa stanza, completamente buia e spoglia, ha le
pareti e il soffitto rivestiti di marmo bianco, mentre sul
pavimento c’è un mosaico di piccole pietre semipreziose
che raffigura alcuni duergar intenti a lavorare in miniera. Nel
round seguente a quello dell’ingresso del gruppo, si attiva un
potere illusorio programmato che mostra (con tanto di
spiegazione sonora in nanico) il lavoro di estrazione delle
gemme in miniera, la successiva cernita e poi la lavorazione,
fino al prodotto finito.
Il tutto dura 12 round e non nasconde alcun trabocchetto o
fine recondito. La sala intendeva celebrare e illustrare, con
questo espediente magico, il lavoro dei tagliatori di gemme.
Se il gruppo se ne va e ritorna successivamente, oppure se
resta qui dentro per almeno 1 turno, l’incantesimo si riattiva
con gli effetti già descritti in precedenza. Per il resto, non
c’è niente di interessante.
193. Questo era il laboratorio principale dei tagliatori di
gemme. Ci sono numerosi tavoli di marmo, sedie
confortevoli, panche di legno, e un mucchio di scaffali e
armadi lungo le pareti. Sui banconi da lavoro sono stati
lasciati molti degli attrezzi che gli artigiani duergar usavano
nel loro mestiere. Gli oggetti di qualche valore sono stati
tutti portati via quando i Saloni furono abbandonati e
sigillati. Adesso, in questa officina un tempo operosa,
restano soltanto silenzio e sporcizia.
Una ricerca nella stanza non rivela niente di interessante,
tranne che i pochi arnesi dimenticati qui (se vengono usati
come armi, infliggono 1d3 ferite). Tuttavia, sotto uno degli
armadi più grandi c’è uno scomparto nascosto (che può
essere scoperto come un normale passaggio segreto) nel
87
quale si trova un sacchetto di iuta su cui è ricamato con del
filo d’oro il simbolo della corporazione dei tagliapietre, che
contiene polvere di diamanti per un valore complessivo di
2d6x10.000 mo!
Una volta il locale era sorvegliato da alcune armature
guardiane, come quella dell’area 190, ma sono state
smantellate assieme al resto della bottega. I loro resti, privi
di valore, sono in due armadi di metallo chiusi da lucchetti
arrugginiti, in uno degli angoli della camera.
194. Entrambe le porte sono protette da trappole magiche,
per cui una ricerca con mezzi ordinari (come l’abilità di un
ladro) non riesce a scoprirle. L’unico modo per rimuoverle è
pronunciare la parola d’ordine, che sfortunatamente è
andata perduta dopo la morte dell’ultimo responsabile della
Corporazione dei Tagliapietre. I primi due PG che passano
attraverso ogni uscio devono riuscire in un tiro salvezza
contro incantesimi per evitare di essere vittime di lentezza
mentre rimangono all’interno della stanza. Questa
condizione è permanente una volta attivata, per cui se un
personaggio rallentato lascia la sala e poi vi rientra, sarà
ancora soggetto alla magia (non è consentito nessun nuovo
TS). Le conseguenze del trabocchetto svaniscono quando il
guardiano delle gemme (vedi sotto) viene distrutto, ma per
fortuna i suoi effetti si manifestano soltanto dentro questa
camera.
Il locale è interamente costellato di gemme di tutti i tipi –
diamanti, smeraldi, rubini, topazi e via dicendo. Ogni
singolo centimetro delle pareti, tranne dove si trovano le
porte, è coperto di pietre preziose! Soffitto e pavimento,
invece, sono di marmo nero con venature dorate. Al centro
della camera c’è un golem d’osso alto 3 m, poggiato sopra
un piedistallo di quarzo ricavato da un unico blocco. La
creatura ha otto braccia, ognuna delle quali termina con una
zampa artigliata simile a quella di un grande felino. La
scatola cranica non presenta nessuna apertura (orbite, naso,
bocca, ecc.), ma porta incastonate lungo il perimetro sette
gemme di colori differenti. Il mostro attacca se qualcuno lo
disturba oppure tenta di saccheggiare i brillanti nei muri. In
questo caso, si attiva immediatamente e affronta gli intrusi.
Oltre a sferrare i normali colpi con gli artigli, quando entra
in azione viene circondato da una sfera prismatica che
scaturisce dalla pietre preziose inserite nella testa. La
sentinella combatte fino alla morte, ma non insegue i
personaggi fuori dalla stanza. Quando viene ridotta a 0 pf,
esplode in mille pezzi scagliando nel raggio di 3 m intorno a
sé una miriade di frammenti d’osso affilatissimi, che causano
8d6 ferite a ogni vittima (dimezzabili con un tiro salvezza
contro paralisi).
Golem d’osso (1) [All N, Mov 36 m (12 m), CA 2, DV 8, pf
48, tpcCA0 12, Att 8, Fer 2d6/2d6/2d6/2d6/2d6/2d6/
2d6/2d6 (artigli), TS G4, Mor 12, PX 3.065].
È immune alle armi non magiche, agli incantesimi blocca
mostri, charme e sonno, agli effetti del veleno e dei gas.
Se qualcuno riesce a sopravvivere a questo incontro (e alla
detonazione finale), può depredare la stanza. L’incantesimo
protettivo che preserva i Saloni Scintillanti non consente di
prelevare le gemme dalle pareti, ma le sette pietre preziose simili. Ecco alcune idee per rendere più realistica l’atmosfera
che erano montate nel golem possono essere recuperate. del giardino e far scoprire ai PG qualche fontana davvero
Sei di esse valgono 1d6x5.000 mo ognuna, mentre l’ultima inusuale: un pesce colossale, un tritone con un tridente, un
è una pietra magica. Il master deve tirare 1d6 per boccale di birra, un corallo gigante che somiglia a un albero
determinare quale attributo fa aumentare – 1: For (blu contorto, una conchiglia o un’ostrica, uno squalo con la
pallido), 2: Int (rosso e blu), 3: Sag (blu intenso), 4: Des bocca aperta, un cupido con arco e frecce, un elfo
(rosso vivo), 5: Cos (rosa), 6: Car (rosa e verde). decapitato che spruzza l’acqua dal moncone del collo, un
enorme serpente acciambellato su sé stesso, la testa di un
195. Si tratta di un altro laboratorio, identico a quello minotauro che butta acqua dalle narici, un nano vecchissimo
dell’area 193. A differenza del suo gemello, è immerso in che sbadiglia saporitamente, un diavolo dall’aspetto
un’oscurità innaturale che riduce al 25% del normale malvagio che urina, ecc.
l’efficacia di qualsiasi fonte di illuminazione (anche magica). Alcune delle fontane sono incantate. Il master deve tirare
Su uno dei tavoli in mezzo alla camera ci sono delle grandi 1d12. Con 1-2, buttano semplicemente acqua colorata o
gemme, in numero pari a quello dei personaggi, dall’odore particolare, ma se il risultato del dado è 12, causa
sparpagliate sulla piana di marmo. Luccicano in maniera invece strani effetti su chi la beve (o ci si bagna). Bisogna
strana fra le ombre, come se invitassero i PG a entrare e tirare sulle tabelle che seguono per determinare quel che
prenderle… Riusciranno gli avventurieri più avidi a resistere succede esattamente.
a questa tentazione, pur sapendo che probabilmente
andranno incontro a dei guai se si impadroniranno delle Colore dell’acqua 3d6 Sapore dell’acqua
pietre preziose incustodite? Rosso 3 Sangue
Appena i personaggi entrano nella stanza, accadono alcune Blu 4 Acqua salata
cose spiacevoli. Innanzitutto, le porte si chiudono da sole – Verde 5 Muschio
anche se erano state bloccate. Per riaprirle, è necessario Arancione 6 Uova marce
affidarsi alla magia o alla forza bruta. Giallo 7 Erba appena tagliata
Contemporaneamente, il buio si fa ancora più fitto e da Marrone 8 Menta
esso emergono dei duplicati esatti di ogni PG, identici in Viola 9 Paglia secca
tutto e per tutto ma fatti d’ombra. I doppioni hanno Magenta 10 Sudore di orchetto
l’equipaggiamento e i poteri dell’originale, compresa la Incolore 11 Insapore
magia, e spariscono immediatamente (assieme a tutto il loro Grigio 12 Birra nanica
armamentario) se ridotti a 0 pf oppure alla morte del Nero 13 Brandy
personaggio corrispondente. Questo è un combattimento Bianco 14 Muffa
all’ultimo sangue! Gli avventurieri non sono costretti a Azzurro 15 Sudore
lottare con la propria copia ma, se vogliono, possono Rosa 16 Metallo incandescente
affrontare quella di un altro compagno. Porpora 17 Agrumi
Al termine dello scontro, le tenebre nella camera si Ocra 18 Morte e decomposizione
dissipano e i sopravvissuti possono reclamare la propria
ricompensa. Ognuna delle gemme vale 3d6x10.000 mo. Per stabilire eventuali effetti incantati, il master tira 1d100 e
consulta la tabella alla pagina seguente. Tutte le
196. La porta è sbarrata e dà accesso all’area 197 della conseguenze sono permanenti e non è permesso nessun
Città Perduta. tiro salvezza per evitarle. Un PG può bere da una stessa
fontana quante volte desidera, ma
197. L’unico modo per accedere all’enorme Corte delle soltanto il primo sorso ha facoltà
Mille Fontane è attraverso l’area 196. Un massiccio portone magiche. Schizzarsi d’acqua ha lo
di pietra si apre su uno stranissimo giardino interno, dove stesso effetto che ingerirla. Una volta
del muschio fosforescente di svariati colori ricopre dei utilizzata da qualcuno, l’acqua di una
pilastri di pietra per formare degli “alberi” oppure si riunisce fontana perde le sue proprietà per un
in grandi masse di “cespugli”. Questa era una delle intero mese, anche se conserva
meraviglie della città, ma ormai è abbandonata da tempo e l’eventuale peculiarità di colore e
nessuno vi entra più da quando sono stati sigillati i Saloni sapore.
Scintillanti.
Piccoli sentieri coperti di ghiaia si snodano attraverso l’intera
area e un’infinità di fontane costellano il luogo. Il nome della
Corte non è un’esagerazione: ci sono davvero mille fontane,
dalle più grandi e monumentali fino a quelle piccole e
modeste, poco più di tubicini che sbucano dal terreno. Il
suono dell’acqua che scorre è incantevole e sussurra una
melodia di pace e riposo. La maggior parte delle fontane è
scolpita nella stessa roccia della montagna, in forme
piuttosto convenzionali, ma ci sono anche splendidi animali
di marmo, grottesche garguglie di granito e altre stranezze

88
1d100 Effetto incantato dell’acqua† † Il valore di un attributo non può mai scendere sotto 3 o
1-2* Inverte il sesso (da maschio a femmina o salire oltre il massimo consentito per la razza del
viceversa). personaggio. Eventuali arrotondamenti vanno fatti per
3-4* -4 al tpc. eccesso.
5-6 +1 Sag. * L’effetto può essere annullato con scaccia maledizione
7-8* Riduzione al 50% delle dimensioni normali (si lanciato da un incantatore del 13° livello o superiore.
infliggono metà delle ferite).
9-10* Goffaggine. Attualmente il giardino è in rovina e sul terreno roccioso ci
11-12 Trasforma il prossimo oggetto inanimato non sono un sacco di scaglie, simili a quelle di un grosso
magico toccato in oro puro (valore in mo pari a serpente. Questo perché l’intera Corte è infestata da una
20 volte il suo peso in kg). colonia di pitoni delle rocce. Per ogni turno che i personaggi
13-14* Blocca persone. trascorrono qui dentro, il master deve lanciare 1d6. Nel
15-16* -1 al tpc e alle ferite inflitte. primo turno, l’incontro avviene con un risultato di 1, nel
17-18 Fa guadagnare un livello di esperienza. secondo turno con 1-2 e via dicendo. Inizialmente i PG
19-20 Morte per soffocamento. incappano in 1d3 mostri, la volta successiva ce ne sono
21-22 +1 ai tiri salvezza. 2d3, poi 3d3, ecc. Dopo essersi imbattuti nei serpenti, la
23-24* -1 (o -5%) a TS, abilità e prove di attributo. probabilità di incontrarli ricomincia daccapo, come descritto
25-26* Dimezza la Sag. sopra, ma il numero dei mostri continua sempre ad
27-28 Immunità ai veleni. aumentare.
29-30* Carne in pietra.
31-32* Sordità. Pitoni delle rocce (vedi sopra) [All N, Mov 27 m (9 m), CA
33-34* Dimezza la Des. 6, DV 5, pf 22, tpcCA0 15, Att 2, Fer 1d4 (morso), 2d8
35-36 +1 Int. (stritolamento), TS G3, Mor 8, PX 350].
37-38* Sonno maledetto dal quale è impossibile
svegliarsi. Attaccano dapprima con il morso e, se riescono a colpire,
39-40* Stasi temporale. possono stritolare automaticamente la vittima, causando
41-42 Resistere al freddo. 2d8 ferite addizionali. Lo stritolamento prosegue nei round
43-44* Dimezza la For. successivi.
45-46 Successo automatico dei prossimi 1d6 TS.
47-48 Annientamento. 198. Ai quattro angoli della Città Perduta ci sono altrettante
49-50* Silenzio. torri di guardia, un tempo utilizzate dai nani grigi per
51-52* Dimezza la Cos. ospitare le guarnigioni permanenti di sentinelle che
53-54 +1 Car. pattugliavano e proteggevano l’intera comunità. Queste
55-56* Regressione mentale. costruzioni a base quadrata hanno due piani. Quello
57-58* -2 ai tiri salvezza. inferiore ospitava le camerate, una piccola cucina e una sala
59-60* For e Int ridotte a 3 e incapacità di lanciare comune per i soldati fuori servizio. Al livello superiore si
incantesimi. trovava l’armeria, un tempo piena di armi, armature e altre
61-62 +1 Des. scorte utili per il presidio, mentre sopra il tetto – all’esterno
63-64* Penalità di 4 punti alla CA. – c’era un punto di vedetta con due baliste pronte a sparare
65-66 Ferimento. contro i mostri e gli altri invasori.
67-68* Raddoppia le dimensioni (si infliggono il doppio Per accedere all’edificio si passa attraverso una porta (non
delle ferite). sbarrata) che si trova dentro la città. Le piccole finestre di
69-70 +1 Cos. questo livello si aprono soltanto verso l’interno del centro
71-72* Dimezza tutti gli attributi. abitato. C’è ben poco di interessante: letti sfasciati, tavoli e
73-74 Garantisce gli effetti di resurrezione la prossima sedie che cadono a pezzi, vecchie stoviglie e qualche lacera
volta che il PG muore. uniforme della milizia. Una scala di pietra sale lungo la
75-76* Inverte l’allineamento (es. LB in CM). parete fino al piano superiore, arrivando di fronte a una
77-78* I mostri vincono sempre l’iniziativa contro il PG. porta di ferro. C’è il 50% di probabilità che sia stata lasciata
79-80* Cecità. aperta quando la truppa se n’è andata, altrimenti è chiusa a
81-82 +1 agli attributi primari. chiave e deve essere forzata o scassinata. Nella stanza ci
83-84* Dimezza l’Int. sono svariate feritoie rivolte verso l’esterno delle mura, casse
85-86 Fallimento automatico dei prossimi 1d6 TS. distrutte, barili vuoti e sacchi strappati. Ogni personaggio
87-88 Respirare sott’acqua. che effettua con successo un tiro per individuare passaggi
89-90 Risucchio di energia. segreti riesce a trovare un singolo articolo di
91-92 +1 For. equipaggiamento non magico a sua scelta tra quelli delle
93-94 Morte immediata per avvelenamento. liste degli oggetti da avventuriero, armi o armature. È
95-96 Resistere al fuoco. ancora utilizzabile, anche se ha visto giorni migliori. Tutte le
97-98* Lentezza. armature, ovviamente, sono a misura di nano.
99-100* Dimezza il Car. Una scala a pioli di metallo permette di raggiungere una
botola nel soffitto che dà accesso alla sommità della torre,

89
dove le sentinelle giorno e notte scrutavano al di fuori delle
mura cittadine, sempre in allerta contro l’arrivo di eventuali
nemici. Ci sono due baliste, ormai ridotte a poco più che
mucchi di legno e metallo, che in passato erano usate per
scagliare grossi dardi contro gli invasori. Sul lato rivolto
verso l’esterno c’è un basso parapetto, dietro il quale i
difensori potevano ripararsi e tirare con le loro balestre.
Ogni torre è attualmente protetta da un cavaliere della
morte armato con una spada +3 e 15 scheletri chiodati (vedi
la sezione nuovi mostri per la descrizione completa di
entrambi). Il master deve tirare 1d6 per stabilire a quale
piano vengono incontrati – 1: pianterreno, 2-4: piano
superiore, 5-6: tetto. A parte i mostri, non c’è niente di
interessante da scoprire all’interno di questi edifici.
Cavaliere della morte (1) [All CM, Mov 36 m (12 m), CA 0,
DV 9d10, pf 50, tpcCA0 13 (10 con la spada), Att 1, Fer
1d8+3 (arma) o incantesimo, TS G9, Mor 12, PX 4.500].
Ha le seguenti abilità speciali usabili a volontà: paura arcana
nel raggio di 1,5 m, individuazione della magia e
individuazione dell’invisibilità. Una volta al giorno può creare
un muro di ghiaccio e scagliare una palla di fuoco da 20d6,
più usare un effetto a scelta tra verbo che stordisce, verbo
che acceca o verbo che uccide, e può inoltre inscrivere un
simbolo arcano della paura o del dolore. Tutti gli effetti
magici si considerano essere lanciati al 20° livello. Come
tutti i non morti, è immune al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca mostri,
ma è vulnerabile all’acqua sacra, che gli infligge 1d8 ferite.
Non può essere scacciato dai chierici, ma parola sacra lo
distrugge automaticamente. In più, ha il 75% di resistenza
alla magia. Questo significa che, ogni volta che è il bersaglio
di un attacco portato con un oggetto magico o un
incantesimo, c’è il 75% di probabilità che non abbia alcun
effetto su di lui. Tuttavia, se il colpo viene sferrato con
un’arma magica, questa semplicemente non aggiunge il
proprio bonus magico al tpc e alle ferite inflitte.
Scheletri chiodati (15) [All CM, Mov 18 m (6 m), CA 6, DV
3, pf 15, tpcCA0 17, Att 1, Fer 1d6 (pugno), TS G2, Mor
12, PX 80].
Quando vengono colpiti, 1d3 punte schizzano via,
infliggendo 1d4 ferite ognuna a tutti quelli entro 1,5 m (un
tiro salvezza contro soffio dimezza il danno). Perdono 1 pf
per ogni chiodo scagliato in questo modo. Ogni volta che
qualcuno viene danneggiato dagli aculei ossei, deve riuscire
in un tiro salvezza contro incantesimi con una penalità di -3
oppure subisce 3d4 ferite addizionali. Le armi taglienti e
perforanti infliggono solo 1 ferita agli scheletri. Come tutti i
non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca mostri,
ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro 1d8
ferite. Sono considerati come creature da 4 DV sulla tabella
“Scacciare i non morti” dei chierici, anche se la quantità di
mostri scacciati viene determinata normalmente (3 DV per
scheletro).
90
199. L’intera zona è in rovina. Il Palazzo della Corporazione
dei Costruttori di Golem e l’antistante Giardino delle Statue
un tempo erano magnifici, ma ormai sono ridotti a un
mucchio di macerie. Restano in piedi solamente pilastri
spezzati e frammenti di muri, come se l’intera struttura fosse
implosa. Dai ruderi si capisce che un tempo doveva esserci
un edificio grandioso, fatto di marmo bianco, grigio e rosso,
con ornamenti di bronzo e porte di metallo, purtroppo
andato completamente distrutto. Qui i maghi e i chierici
duergar costruivano numerosi tipi di golem, che venivano
utilizzati sia in battaglia che come servitori nella vita di tutti i
giorni. C’è era un magnifico cortile, interamente scavato
nella roccia della montagna, dove gli automi venivano
esposti e mostrati ai potenziali acquirenti durante gli
sporadici giorni di mercato organizzati dalla gilda.
Un giorno fatale, mentre gli incantatori stavano facendo
esperimenti per tentare di creare un golem innovativo
alimentato da magma, vapore ed energie arcane, qualcosa
andò storto e una potentissima esplosione magica distrusse
il palazzo e la corte adiacente. I danni furono talmente
ingenti che non solo tutti coloro che si trovavano dentro
queste sale rimasero uccisi, praticamente disintegrati nel
nulla, ma l’intero fabbricato crollò. Ne rimangono solo pile
di detriti. Per fortuna i glifi magici di protezione tracciati
sulle pareti esterne della costruzione – che originariamente
dovevano servire a difendere la corporazione e tenere alla
larga gli intrusi – contennero all’interno di quest’area la
devastante deflagrazione, che quindi non danneggiò nessuna
altra parte della città.
I personaggi possono venire a conoscenza di questa storia
usando qualche espediente magico oppure parlando coi
duergar superstiti dell’area 186. Comunque, non ci sono
pericoli né segreti da scoprire.
200. Questo grande cancello è simile a quello principale
(area 166), anche se di dimensioni più piccole. È a due ante,
fatto di solida roccia abilmente lavorata e privo di batacchio,
maniglia e serratura. Al centro di entrambi i battenti, un
bassorilievo raffigura lo stemma del clan Ban. Incisa
sull’architrave, in nanico, c’è una scritta che dice: “KERAK-
BAN”. Le porte non sono bloccate e possono essere aperte
facilmente, nonostante la loro mole gigantesca. Varcandole,
i PG hanno accesso a una via scavata nella roccia che
serpeggia verso il cuore della montagna per innumerevoli
chilometri. La Strada delle Miniere giunge infine all’antico
complesso minerario, ormai abbandonato da tempo,
realizzato dai nani grigi molti anni fa. Questa zona non è
presente sulla mappa, perché è troppo vasta per essere
esplorata e i personaggi si perderanno sicuramente se
abbandonano il percorso principale. Se il master lo desidera,
può creare una piantina dettagliata e preparare nuovi
incontri e avventure all’interno delle miniere.
I giacimenti nelle vicinanze della città sono esauriti, ma quelli
più distanti sono ancora ricchi di metalli preziosi e gemme.
Quando i duergar se ne sono andati dalla Città Perduta,
hanno evacuato anche questa zona. Dopo alcuni giorni di
marcia in questo labirinto, sempre seguendo la direttrice
principale, i personaggi raggiungono la superficie, da
qualche parte vicino alla catena di montagne dove si trovano
gli Abissi. L’avventura è finita, a meno che il gruppo non
decida di tornare indietro ed esplorare l’intero groviglio di ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro 1d8
passaggi minerari – in questo caso, per il master si prospetta ferite. In più, possono essere feriti solo dalle armi magiche o
davvero un sacco di lavoro! dagli incantesimi, e sono immuni agli attacchi di freddo.
Inoltre, quando vengono scacciati, ignorano le conseguenze
CONCLUDERE L’AVVENTURA se riescono in un tiro salvezza contro morte (che va ripetuto
Tutti i sopravvissuti all’esplorazione del complesso di Kerak- a ogni tentativo di scacciare effettuato con successo).
Ban si sono conquistati il diritto di venire premiati con un In combattimento, le apparizioni che si sono materializzate
adeguato numero di PX per essere riusciti a tornare vivi in colpiscono la vittima con gli artigli scheletrici e preferiscono
superficie. Più livelli hanno perlustrato, maggiore deve attaccare i bersagli che sono caduti vittima della loro trance
essere la ricompensa. Non è stato certamente un compito (in questo caso, godono di un bonus di +4 al tiro per
facile e probabilmente i personaggi (e anche i giocatori, si colpire). Chi viene ucciso da uno di questi mostri si
spera) si ricorderanno per sempre di questo labirinto. Di trasforma a sua volta in un’apparizione entro una settimana,
sicuro, avranno accumulato abbastanza ricchezze, tesori e a meno che sul cadavere non venga lanciato dispersione del
oggetti magici da poter vivere di rendita per il resto della male. Addirittura, se il personaggio viene resuscitato senza
vita, o magari possono invece decidere di continuare la loro questo trattamento preventivo, torna in vita ma – trascorsi
carriera di avventurieri mettendo a frutto quanto hanno sette giorni – muore nuovamente e diviene all’istante
recuperato nell’antica dimora dei duergar. Spetta ai un’apparizione.
giocatori decidere il destino dei propri PG, e persino
bonificare gli Abissi e stabilirvisi potrebbe essere un’opzione! Arma animata
Nelle miniere abbandonate ci sono molte ricchezze da Num. mostri: 1 (1)
estrarre e pericoli ancora più grandi potrebbero essere in Allineamento: caotico (malvagio)
agguato nei tunnel sotterranei, in attesa di qualcuno Movimento: volo 54 m (18 m)
abbastanza avido e temerario da risvegliarli… Classe armatura: -1
Dadi vita: 6
NUOVI MOSTRI Attacchi: 2 (arma)
Apparizione Ferite: arma+4/arma+4
Num. mostri: 1 (1) Tiri salvezza: G6
Allineamento: caotico (malvagio) Morale: 8
Movimento: 54 m (18 m) Classe tesoro: nessuno
Classe armatura: 0 Punti esperienza: 820
Dadi vita: 10 Le armi animate sono state infuse da maghi o chierici di alto
Attacchi: 2 (artigli) livello con gli spiriti di potenti demoni o creature
Ferite: 1d6+2/1d6+2 extraplanari. Sono intimamente malvagie e spesso vengono
Tiri salvezza: M10 usate come guardiani. In combattimento sono rapide e letali.
Morale: 10 Fluttuano nell’aria e attaccano con un bonus di +4 a tiro per
Classe tesoro: III, V, XIII colpire e ferite inflitte. Una volta che sono ridotte a 0 pf,
Punti esperienza: 3.100 l’essenza che le anima viene dispersa ed esse cadono a
Le apparizioni sono non morti incorporei dall’aspetto terra, tornando del tutto normali.
spettrale molto simile a quello che avevano in vita. Evitano Sono immuni alle armi non magiche, agli effetti del veleno e
la luce diretta del sole, ma non vengono disturbate da altre dei gas, e agli incantesimi blocca mostri, charme e sonno.
fonti luminose, nemmeno se di origine magica (come per Hanno anche una resistenza alla magia del 20%. Questo
esempio luce persistente). Quando si manifestano sono in significa che, ogni volta che sono il bersaglio di un attacco
forma eterea e quindi completamente invisibili, per cui portato con un oggetto magico o un incantesimo, c’è il 20%
possono essere viste solo con l’ausilio della magia e sono di probabilità che non abbia alcun effetto su di esse.
immuni a qualsiasi tipo di danno proveniente dal Piano Tuttavia, se il colpo viene sferrato con un’arma magica,
materiale. La loro presenza è tuttavia rivelata da una questa semplicemente non aggiunge il proprio bonus
vorticosa nebbia semitrasparente che compare in un raggio magico al tiro per colpire e alle ferite inflitte.
di 6 m intorno a esse e si sposta assieme a loro. Tutte le
creature all’interno di quest’area devono fare un tiro salvezza Armatura guardiana
contro incantesimi o cadono in una sorta di trance e non Num. mostri: 2d6 (2d6)
possono fare nulla finché la foschia soprannaturale non Allineamento: neutrale
scompare, dopo 12 round o alla distruzione (o scaccio) della Movimento: 27 m (9 m)
creatura che l’ha generata. Nel round seguente, si rivelano e Classe armatura: 3
appaiono. Dadi vita: 8
Tutti coloro che vedono le apparizioni subiscono gli effetti di Attacchi: 1 (arma in asta)
paura arcana, a meno che non riescano in un tiro salvezza Ferite: 1d10+2
contro incantesimi. Una volta sul Piano materiale, questi Tiri salvezza: G8
esseri possono venire attaccati o scacciati. Tuttavia, come Morale: 12
tutti i non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi e agli Classe tesoro: nessuno
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca mostri, Punti esperienza: 1.560
91
Queste creature non morte sono simili a corazze di piastre sono in grado di usare tattiche particolari e si limitano a
complete, incantate magicamente per fungere da caricare a testa bassa.
instancabili guardiani e sentinelle. Dietro la celata abbassata In combattimento colpiscono con grossi randelli, uno per
dell’elmo è possibile intravedere un sinistro bagliore verde, ogni braccio, e possono azzannare il nemico. Chi viene
tutto ciò che resta della forza vitale del precedente morso deve fare un tiro salvezza contro veleno con una
proprietario. Sono per molti aspetti simili ai golem, anche penalità di -4 per via della potente saliva venefica del mostro
se la magia per crearle è molto più complessa e meno oppure rimane paralizzato per 1d6 turni. Una vittima
conosciuta. Una volta che il padrone impartisce loro un immobilizzata è del tutto vulnerabile. Gli attacchi contro di
ordine, lo eseguono alla lettera e senza indugio finché non essa colpiscono automaticamente e un nemico indisturbato
vengono distrutte oppure non gli viene assegnato un nuovo può uccidere un personaggio paralizzato in un singolo
compito. round.
Sono immuni alle armi non magiche e non possono essere Sono esseri solitari, anche se a volte si radunano in piccoli
scacciate, ma l’acqua sacra infligge loro 1d8 ferite. Inoltre, clan comandati dal più forte. Le loro relazioni interpersonali
non hanno un animo sensibile, il che le rende immuni agli sono basate su soprusi e violenza. Le principali
incantesimi blocca mostri, charme e sonno. Siccome non preoccupazioni sono la ricerca di cibo e l’accaparrarsi nuovi
hanno le normali funzioni vitali, le armature guardiane sono gingilli luccicanti, che ammassano proprio come fanno i
immuni agli effetti del veleno e dei gas. draghi.
In combattimento, attaccano con un’arma in asta e godono
di un bonus di +2 alle ferite inflitte. Se ottengono un Banshee
risultato naturale di 20 con il tiro per colpire, l’avversario Spirito gemente
deve immediatamente effettuare un tiro salvezza contro Num. mostri: 1 (1)
morte con una penalità pari alle ferite causate dall’attacco Allineamento: neutrale (malvagio)
per evitare di essere decapitato. Movimento: 45 m (15 m)
Quando sono ridotte a 0 pf cadono a terra in mille pezzi, Classe armatura: 3
che arrugginiscono immediatamente, mentre le loro armi Dadi vita: 5
possono essere recuperate (anche se non sono magiche). Attacchi: 1 (lamento)
Ciò che resta della forza vitale del loro antico proprietario Ferite: 1d4
viene finalmente liberato e si manifesta sottoforma di una Tiri salvezza: G5
malsana nebbiolina verdastra, che fluttua scintillante in un Morale: 12
raggio di 3 m attorno all’armatura per 1 round prima di Classe tesoro: XX
svanire nel nulla. Tutti coloro che si trovano all’interno di Punti esperienza: 350
questa foschia devono effettuare un tiro salvezza contro Queste creature spettrali sono una sorta di banshee meno
veleno oppure muoiono soffocati nel giro di 1d6 round, potenti e somigliano a delle donne elfe dai lineamenti
dopo una straziante agonia. delicati. Sono in effetti gli spiriti di elfe decedute di morte
violenta, che odiano i viventi e cercano di distruggerli
Athach ovunque possibile. Benché incorporei, gli spiriti gementi
Num. mostri: 1d3 (1d6) hanno lo stesso aspetto che avevano da vivi, ma con gli
Allineamento: caotico (malvagio) occhi che pulsano di luce rossastra e una bocca
Movimento: 54 m (18 m) sproporzionatamente grande, simile a un buco nero.
Classe armatura: 0 Il loro attacco principale è il lamento, che può essere usato
Dadi vita: 14 sia di notte che durante il giorno, una volta per round. Ogni
Attacchi: 4 (randello dx, randello sx, essere vivente entro 9 m dal mostro che emette il suo
randello centrale, morso) gemito subisce automaticamente 1d4 ferite, a meno che
Ferite: 2d6+7/2d6+7/2d6+7/2d10 non si trovi in una zona dove il suono non può giungere (per
+ veleno esempio dietro una parete o una porta chiusa). Questi spiriti
Tiri salvezza: G14 continuano a strillare per tutta la durata dell’incontro, finché
Morale: 9 non vengono distrutti o i loro avversari sono sconfitti o
Classe tesoro: II (XIV) messi in fuga.
Punti esperienza: 2.400 Possono essere feriti
Gli athach sono imparentati alla lontana con gli ettin. solo dalle armi magiche
Hanno tre braccia, una delle quali al centro del petto, ma o dagli incantesimi e,
una sola testa deforme, con grandi zanne che spuntano dalle come tutti i non morti,
labbra, occhi porcini e orecchie sghembe. Sono alti circa sono immuni al veleno,
5,4 m, vestono di pelli lacere e puzzano terribilmente, ancor alla paralisi e agli
più di quanto accade di solito coi giganti. Amano incantesimi charme,
particolarmente le gemme e gli oggetti brillanti, non sonno, blocca persona e
necessariamente di valore, e gradiscono particolarmente il blocca mostri, ma sono
sapore della carne umana. Nonostante siano abbastanza vulnerabili all’acqua
stupidi, lottano con ferocia e determinazione, anche non sacra, che infligge loro
1d8 ferite.

92
Cariatide che avevano al momento del decesso, per cui combattono
Num. mostri: 1d12 (1d12) con l’abilità di un guerriero del corrispondente livello di
Allineamento: neutrale esperienza, del quale hanno anche i tiri salvezza. La loro CA
Movimento: 18 m (6 m) e le ferite inflitte sono determinate a seconda
Classe armatura: 5 dell’equipaggiamento che utilizzano (se questo non è
Dadi vita: 5 specificato, i mostri si considerano avere CA 0, 9 DV e
Attacchi: 1 (pugno) un’arma magica +3). Ai fini del calcolo del numero di PX
Ferite: 2d4 che si ottengono sconfiggendoli, hanno cinque abilità
Tiri salvezza: G3 speciali (per esempio, un cavaliere della morte che è un
Morale: 12 guerriero del 15° livello avrà un valore in punti esperienza di
Classe tesoro: nessuno 1.500 + (5x900) = 6.000 PX).
Punti esperienza: 500 In battaglia, i cavalieri della morte sono impavidi e
Le cariatidi sono una via di mezzo tra le statue animate e i combattono sempre fino alle estreme conseguenze, senza
golem, ma non appartengono a nessuna delle due categorie. chiedere né concedere pietà. Hanno le seguenti abilità
Di solito hanno l’aspetto di figure femminili a grandezza speciali usabili a volontà: paura arcana nel raggio di 1,5 m,
naturale. Quando si attivano, subiscono una strabiliante individuazione della magia e individuazione dell’invisibilità.
trasformazione e assumono le sembianze di creature viventi: Una volta al giorno possono creare un muro di ghiaccio e
la pelle prende un colore roseo, gli occhi brillano di luce scagliare una palla di fuoco da 20d6, più usare un effetto a
bianca, il corpo e le membra diventano flessibili. scelta tra verbo che stordisce, verbo che acceca o verbo che
In combattimento attaccano con un pugno o con un’arma, uccide, e possono inoltre inscrivere un simbolo arcano della
se è stata scolpita assieme alla figura, ma infliggono paura o del dolore. Tutti gli effetti magici si considerano
comunque 2d4 ferite. La natura magica delle cariatidi essere lanciati al 20° livello.
conferisce loro un bonus di +4 a tutti i tiri salvezza. Inoltre Come tutti i non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi
dimezzano il danno subito dalle armi non magiche e c’è il e agli incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca
25% di probabilità (ridotta del 5% per ogni +1 di bonus) che mostri. Tuttavia, sono vulnerabili all’acqua sacra, che
le armi che colpiscono questi mostri si spezzino. Sono infligge loro 1d8 ferite. Non possono essere scacciati dai
anche immuni agli incantesimi blocca mostri, charme e chierici, ma parola sacra li distrugge automaticamente. In
sonno, agli effetti del veleno e dei gas. più, hanno il 75% di resistenza alla magia. Questo significa
Gli incantesimi pietra in carne, pietra in fango e scolpire la che, ogni volta che sono il bersaglio di un attacco portato
pietra distruggono all’istante questi mostri, se falliscono il con un oggetto magico o un incantesimo, c’è il 75% di
tiro salvezza. Quando vengono uccise o ridotte a 0 pf, probabilità che non abbia alcun effetto su di loro. Tuttavia,
ridiventano di pietra per 2d6 round e poi si sbriciolano in se il colpo viene sferrato con un’arma magica, questa
polvere. semplicemente non aggiunge il proprio bonus magico al tiro
per colpire e alle ferite inflitte.
Cavaliere della morte
Num. mostri: 1 (1)
Corvo d’ottone
Allineamento: caotico (malvagio) Num. mostri: 4d8 (4d8)
Movimento: 36 m (12 m) Allineamento: neutrale
Classe armatura: vedi sotto Movimento: volo 108 m (36 m)
Dadi vita: vedi sotto Classe armatura: 7
Attacchi: vedi sotto (arma o Dadi vita: ¼ (1-2 pf)
incantesimo) Attacchi: 1 (piuma)
Ferite: arma o incantesimo Ferite: 1d6
Tiri salvezza: vedi sotto Tiri salvezza: UN
Morale: 12 Morale: 12
Classe tesoro: nessuno Classe tesoro: nessuno
Punti esperienza: vedi sotto Punti esperienza: 6
Queste perfide e terrificanti creature non morte erano I corvi d’ottone sono una mutazione degenere, creati
guerrieri o paladini che al momento del trapasso sono stati magicamente con incantesimi segreti lanciati su uccelli
maledetti da una divinità come punizione per un qualche viventi. Sono identici ai normali corvi, tranne per il fatto che
terribile atto di tradimento, codardia o profanazione le loro piume sono fatte di ottone e così taglienti che
commesso durante l’esistenza. Il loro aspetto è un riflesso possono essere scagliate contro i nemici. Una potente
inquietante e contorto della forma che avevano in vita. illusione maschera il loro aspetto, facendo sembrare il loro
Appaiono come umanoidi scheletriti con la carne rinsecchita piumaggio indistinguibile da quello dei loro cugini ordinari.
e annerita, orribilmente tesa sulle ossa. Il volto è un teschio Questi mostri possono lanciare una piuma per round contro
scarnificato e nelle orbite arde un punto di luce cremisi. un nemico entro 45 m, per un massimo di 12 attacchi
Hanno una voce profonda e gelida, e portano le stesse armi complessivi. Dopodiché, cadono desolatamente a terra e
e l’armatura di un tempo, che sembrano però rovinate e muoiono in pochi attimi. I loro attacchi colpiscono il
corrose dal passare degli anni. bersaglio, indipendentemente dalla sua CA, se il master
I cavalieri della morte mantengono il livello e i punti ferita ottiene un risultato di 5 o più con 1d20. Le piume che
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mancano l’obiettivo possono essere recuperate e utilizzate definitivamente solo nel piano delle Ombre, altrimenti verrà
come armi da lancio con le seguenti statistiche: 1d4 ferite, annientata solo la loro forma materiale, mentre la loro
peso 0,5 kg, gittata corta fino a 4,5 m, media fino a 9 m, essenza ritornerà alle ombre e impiegherà 100 anni per
lunga fino a 13,5 m. Sono usabili dai maghi e richiedono un crearsi un nuovo corpo, a meno che non intervenga un
normale tiro per colpire per andare a segno. signore dei demoni per accelerare il processo.
Questi esseri oscuri e pericolosi attaccano per il semplice
Demone dell’ombra (demone di medio rango) bisogno di soddisfare la propria natura caotica. Hanno un
Num. mostri: 1 (1) aspetto vagamente umanoide, longilineo e sono composti
Allineamento: caotico (malvagio) interamente di oscurità. Le mani terminano con artigli
Movimento: 36 m (12 m) affilati e sproporzionatamente lunghi, mentre l’unica fattezza
Classe armatura: 9, 5 o 1 del viso è la grande bocca irta di zanne. Spesso vengono
Dadi vita: 7+3 confusi con le ombre spettrali, essendo anch’essi privi di
Attacchi: 3 (2 artigli, morso) corpo solido. Quando si trovano in aree poco illuminate,
Ferite: 1d6/1d6/1d8 sono invisibili nel 90% dei casi. Se non vengono individuati,
Tiri salvezza: G7 ottengono automaticamente la sorpresa.
Morale: 10 In combattimento, la loro potenza dipende dall’illuminazione
Classe tesoro: nessuno nell’area circostante. Nelle zone molto luminose (es. sotto la
Punti esperienza: 1.700 luce diretta del sole o quella creata da luce persistente) sono
I demoni dell’ombra sono malvagie creature provenienti dal assai svantaggiati: hanno CA 9 e subiscono doppio danno
Piano delle ombre. Possono anche viaggiare nel Piano da qualsiasi attacco che li colpisce. A causa di queste
astrale e nel Piano etereo. Solitamente sono interdetti dal penalità, di solito i demoni fuggono quando si trovano in
Piano materiale, a meno che non siano richiamati con una simile situazione. Nella luce più tenue (come quella di
evoca demone o portale. Possono essere distrutti torce, lanterne o un incantesimo luce) hanno CA 5 e un
bonus di +1 al tiro per colpire. Nell’oscurità (es. sotto la luce
della luna piena, quella delle candele o nel buio ancora più
fitto) sono al massimo della forza: hanno CA 1, un bonus di
+2 al tiro per colpire e dimezzano automaticamente tutti i
danni che subiscono.
Come tutti i demoni di medio rango, possiedono le seguenti
abilità: infravisione (30 m), ferite da gas dimezzate, telepatia
(permette la comprensione di tutti i linguaggi) e teletrasporto
infallibile. Inoltre sono immuni alle ferite da fuoco, da freddo
e da elettricità. Tuttavia, un incantesimo luce o luce
persistente lanciato direttamente contro queste creature gli
infligge 1d6 ferite per livello dell’incantatore (si applicano le
modifiche viste in precedenza per l’illuminazione della zona).
Una volta al giorno, i demoni dell’ombra possono lanciare
oscurità persistente e una volta alla settimana possono usare
giara magica. Inoltre, sempre una volta al giorno, possono
creare un portale (35% di probabilità di successo) per
evocare un altro demone dell’ombra.
Tutte le abilità demoniache simili agli incantesimi, a meno
che non sia specificato diversamente, funzionano al livello di
classe minimo richiesto per utilizzare l’incantesimo analogo
o a un livello pari ai DV del demone, scegliendo il più alto
tra i due. Le abilità magiche, a meno che non sia specificato
diversamente, sono utilizzabili una a round.

Divoratore di anime
Num. mostri: 1 (1)
Allineamento: neutrale
Movimento: 54 m (18 m)
Classe armatura: 0
Dadi vita: 10
Attacchi: 2 (artigli)
Ferite: 1d10/1d10 + vedi sotto
Tiri salvezza: C10
Morale: 12
Classe tesoro: nessuno
Punti esperienza: 1.700

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I divoratori di anime sono creature provenienti dal Piano
dell’energia negativa, dal quale vengono evocati da un
chierico di alto livello (o sono assegnati da una divinità a un
seguace particolarmente devoto). Hanno l’aspetto di una
nuvola di oscurità pulsante e vorticosa che può assumere
qualsiasi forma desidera. Sono abbastanza intelligenti e
svolgono i compiti loro assegnati il meglio che possono.
In combattimento, attaccano con due artigli spettrali. Ogni
volta che colpiscono un bersaglio, questi deve fare un tiro
salvezza contro morte o perde un punto di Saggezza (se una
vittima viene colpita due volte nello stesso round, deve
effettuare due TS). I punti perduti sono recuperati al ritmo di
uno al giorno dopo che il mostro è stato eliminato. Chi
viene ucciso da uno di questi esseri – sia perché ridotto a 0
pf oppure se la sua Sag scende a 0 – non può essere
resuscitato o reincarnarsi, visto che la sua anima viene
divorata dalla creatura. Tuttavia, il master può concedergli di
tornare in vita grazie a un desiderio, se lo ritiene opportuno.
I divoratori di anime possono essere feriti solo dalle armi
magiche e dagli incantesimi. Le armi normali, incluse quelle
d’argento, non hanno alcun effetto su di loro. Quando
vengono uccisi, si dissolvono in una nube priva di forma che
scompare nel nulla.
Elementale
Carbone Fumo
Num. mostri: 1 (1) 1 (1)
Allineamento: neutrale neutrale
Movimento: 36 m (12 m) volo 54 m (18 m)
Classe armatura: 2/0/-2 2/0/-2
Dadi vita: 8/12/16 8/12/16
Attacchi: 1 (schianto) 1 (schianto)
Ferite: 1d8 o 2d8 o 3d8 1d8 o 2d8 o 3d8
Tiri salvezza: G8 o G12 o G16 G8 o G12 o G16
Morale: 10 10
Classe tesoro: nessuno nessuno
Punti esperienza: ––––––– 1.570/2.800/3.300 –––––––
Gli elementali sono esseri viventi fatti di uno dei quattro
elementi primari: acqua, aria, fuoco o terra, oppure dalla
combinazione di due o più di essi. Possono essere evocati in
tre modi diversi: con un bastone, con un altro oggetto
magico o con l’incantesimo evoca elementale. Ogni volta
che un elementale viene evocato, l’evocatore deve
mantenere la concentrazione per controllarlo. Gli elementali
se ne vanno dal Piano materiale quando vengono distrutti
(ridotti a zero punti ferita), scacciati da dispersione della
magia o congedati verbalmente dall’evocatore (se questi ne
detiene ancora il controllo).
Se l’evocatore smette di concentrarsi (oppure perde la
concentrazione per avere subito delle ferite o per altri
motivi), l’elementale lo attacca insieme a chiunque si mette
in mezzo. Solo le armi magiche e gli incantesimi possono
ferire gli elementali, che sono completamente immuni a
tutte le forme di attacco affini al loro elemento.
Ci sono tre diversi gradi di potere per gli elementali, di solito
determinati dai mezzi usati per evocarli. Gli elementali
evocati con un bastone sono i più deboli: CA 2, DV 8 e 1d8
ferite inflitte per attacco. Gli elementali evocati con altri
oggetti magici sono più forti: CA 0, DV 12 e 2d8 ferite
inflitte per attacco. Quelli evocati con un incantesimo sono i
95
più potenti di tutti: CA –2, DV 16 e 3d8 ferite inflitte per
attacco.
Elementale del carbone: per ogni dado vita che possiedono,
gli elementali del carbone hanno 30 cm di altezza e il loro
alone fiammeggiante ha 30 cm di diametro, quindi se sono
evocati da un incantesimo (16 DV) sono alti 4,8 m e l’aura
infuocata ha un diametro di 4,8 m. Il loro aspetto è quello di
umanoidi fatti di pezzi di carbone, circondati da una grande
colonna di fuoco. In combattimento, colpiscono con il
pugno o con le fiamme simili a fruste. Gli elementali del
carbone sono una combinazione di terra e fuoco, perciò
sono immuni a questi due tipi di attacchi. Qualsiasi
avversario con i piedi appoggiati a terra o con immunità al
freddo (come un drago bianco o un gigante dei ghiacci)
subisce 1d8 ferite addizionali dall’attacco di questi
elementali.
Elementale del fumo: per ogni dado vita che possiedono, gli
elementali del fumo hanno 15 cm di diametro e 30 cm di
altezza, quindi se sono evocati da un incantesimo (16 DV)
sono alti 4,8 m e hanno un diametro di 2,4 m. Il loro
aspetto è quello di nubi fluttuanti di fumo verde-grigio e
cenere. In combattimento, tentano di avvolgere il nemico
nella loro nuvola per causargli ferite da soffocamento e tutte
le creature all’interno della nube hanno una penalità di -2 al
tiro per colpire a causa della scarsa visibilità. Gli elementali
del fumo sono una combinazione di aria e fuoco, perciò
sono immuni a questi due tipi di attacchi. Qualsiasi
avversario in volo o con immunità al freddo (come un drago
bianco o un gigante dei ghiacci) subisce 1d8 ferite
addizionali dall’attacco di questi elementali.
Empusa
Num. mostri: 1 (1d4)
Allineamento: caotico (malvagio)
Movimento: 54 m (18 m)
Classe armatura: 4
Dadi vita: 8
Attacchi: 3 (2 artigli, morso)
Ferite: 1d6/1d6/2d8
Tiri salvezza: G8
Morale: 8
Classe tesoro: XXII
Punti esperienza: 1.560
Questi crudeli mostri femminili si nutrono di carne umana e
bevono il sangue delle loro vittime. Provano piacere nel
terrorizzare e infliggere dolore. Sono creature solitarie che
infestano i labirinti e le rovine, e spesso cercano di
ingannare gli avventurieri o farli cadere in un’imboscata per
divorarli. Possono assumere la forma di una cagna e, per
attirare le proprie vittime, mutare l’aspetto in quello di una
giovane donna bella e seducente. Nonostante la
metamorfosi, a uno sguardo più attento spesso rivelano
però delle caratteristiche mostruose, come gli occhi iniettati
di sangue, le unghie affilate come rasoi oppure i denti aguzzi
che spuntano dalle labbra. Nella loro forma naturale hanno
la carnagione pallida come quella di un cadavere, lunghi
artigli, canini simili a un vampiro e gli occhi completamente
rossi.
Sono esseri molto feroci e in combattimento colpiscono con addosso. L’attacco richiede un normale tiro per colpire,
gli artigli e mordono con le zanne acuminate. La loro infligge 3d10 ferite e stordisce il bersaglio per 1d3 round.
grande rapidità gli conferisce un bonus di +1 all’iniziativa. Tuttavia la vittima può evitarlo completamente (senza subire
Pur non essendo dei non morti, sono immuni al veleno, alla danni) riuscendo in un tiro salvezza contro morte. (Lo
paralisi e agli incantesimi charme, sonno, blocca persona e stordimento rende un personaggio incapace di agire, ma
blocca mostri, e dimezzano automaticamente le ferite da non del tutto indifeso, anche se perde l’eventuale bonus di
fuoco. Hanno le seguenti abilità magiche – utilizzabili una a Destrezza alla CA e non può usare efficacemente uno
round e che funzionano al livello di classe minimo richiesto scudo. Chi attacca un personaggio stordito, inoltre, ottiene
per lanciare l’incantesimo analogo o a un livello pari ai DV un bonus di +4 al tiro per colpire.)
del mostro, scegliendo il più alto tra i due – che possono
usare una volta al giorno per ciascuna: mani brucianti, palla Garguglia maggiore: queste creature somigliano in tutto e
di fuoco e produrre fiamma. per tutto alle normali garguglie, tranne per il fatto che sono
Quando muoiono, le empuse avvampano in una fiammata molto più grandi (3,6 m di altezza), spaventose e hanno
che infligge 8 ferite da fuoco a tutti quelli entro 1,5 m e quattro braccia. Sono immuni ai veleni, alle ferite da fuoco e
incendia i materiali infiammabili in quest’area. da freddo (anche di origine magica) e hanno una resistenza
alla magia del 20%. Questo significa che, ogni volta che
Garguglia sono il bersaglio di un attacco portato con un oggetto
Di ferro Maggiore magico o un incantesimo, c’è il 20% di probabilità che non
Num. mostri: 1d2 (1) 1d4 (1d6) abbia alcun effetto su di loro. Tuttavia, se il colpo viene
Allineamento: neutrale caotico (malvagio) sferrato con un’arma magica, questa semplicemente non
Movimento: 9 m (3 m) 27 m (9 m) aggiunge il proprio bonus magico al tiro per colpire e alle
volo 27 m (9 m) volo 36 m (12 m) ferite inflitte. In combattimento, se colpiscono un bersaglio
Classe armatura: -1 0 con almeno due artigli nello stesso round, lo agguantano. La
Dadi vita: 16 8+4 vittima è inerme e può soltanto cercare di liberarsi, cosa che
Attacchi: 5 (2 artigli, 6 (4 artigli, richiede una prova di Forza con una penalità pari al numero
morso, incornata, morso, incornata) di artigli che la bloccano. Di solito, una volta immobilizzato
coda) l’avversario, le garguglie maggiori lo portano in aria e poi lo
Ferite: 1d8/1d8/2d8/ 1d8/1d8/1d8/ lasciano precipitare, facendolo schiantare al suolo (1d6
1d12/1d10 + 1d8/1d10/1d8 ferite per ogni 3 m di caduta). Una volta per turno, questi
stordimento mostri possono usare il loro sguardo terrificante, che è un
Tiri salvezza: G8 G18 cono di paura lungo 18 m e largo 9 m all’estremità. Tutte le
Morale: 12 11 creature colpite vengono colte dal panico e fuggono per 30
Classe tesoro: nessuno III, IV, V round alla massima velocità se falliscono un tiro salvezza
Punti esperienza: 6.000 5.200 contro incantesimi.
Le garguglie, bestie di natura magica simili a demoni alati,
possono essere ferite solamente da armi magiche o Ghoul
incantesimi. Hanno grandi ali da pipistrello, corna, zanne, Maggiore
terribili artigli, una pelle color grigio pietra e la capacità di Num. mostri: 1d4 (2d6)
restare immobili come statue molto a lungo. Sebbene non Allineamento: caotico (malvagio)
siano molto intelligenti, compensano questo difetto con Movimento: 27 m (9 m)
un’astuzia animalesca e predatrice. Classe armatura: 5
Dadi vita: 5
Garguglia di ferro: tranne che per le dimensioni (sono alte Attacchi: 3 (2 artigli, morso)
3,6 m), sembrano delle normali garguglie ricoperte da Ferite: 1d4 + paralisi/1d4 +
piastre e scaglie di metallo. I loro occhi brillano con un paralisi/1d6 + paralisi
malvagio bagliore rosso e lingue di fiamma guizzano dalla Tiri salvezza: G4
bocca. Hanno costantemente attiva visione del vero entro Morale: 11
18 m. Possono essere ferite solamente da armi magiche con Classe tesoro: IX, X, XI, XXI
un bonus almeno di +3 o dagli incantesimi. Sono immuni Punti esperienza: 650
agli effetti del veleno e dei gas, agli incantesimi di 3° livello o I ghoul maggiori sono più potenti rispetto a quelli normali.
inferiori e a blocca mostri, ma subiscono doppie ferite dal Si tratta di esseri umani trasformati in non morti cannibali,
freddo. Ogni 3 round, invece di mordere possono soffiare la cui forma ricorda solo vagamente la loro precedente
un cono di fuoco che inizia con una larghezza di 1,5 m, si esistenza. Questi non morti orribili sono nemici di ogni
sviluppa fino a una lunghezza di 9 m ed è largo 3 m creatura vivente, che attaccano con gli artigli e un morso
all’estremità, e infligge 3d10 ferite a tutti quelli che investe bestiale. A prima vista sembrano normali ghoul ma, appena
(dimezzabili con un tiro salvezza contro soffio). Una creatura vengono minacciati, cominciano a emettere un alone di luce
colpita dalla coda del mostro deve fare un tiro salvezza verdastra, che si estende attorno a loro al ritmo di 1,5 m di
contro paralisi o è stordita per 1d3 round. Quando sono in raggio per round (fino a un massimo di 7,5 m di raggio).
volo, invece di sferrare le due artigliate, le garguglie di ferro Tutte le creature viventi che si trovano o entrano in
possono cercare di schiacciare un nemico atterrandogli quest’area devono fare un tiro salvezza contro incantesimi –

96
da ripetere ogni round finché non viene fallito o non si esce i goblin delle ombre in presenza del re hanno un valore di
dalla zona del bagliore – per evitare di subire un effetto morale di 9. Nel covo custodiscono sempre più tesoro del
raggelante che le indebolisce, causando loro una penalità di normale (CT XX), e lo stesso vale per un gruppo in viaggio
-2 al tiro per colpire e alle ferite inflitte. nelle terre selvagge.
L’attacco di un ghoul maggiore immobilizza l’avversario per
2d4 turni, a meno che questi non riesca in un tiro salvezza Golem
contro paralisi. Gli elfi ne sono immuni, così come gli Diamante Piombo Vetro
umanoidi più grandi degli orchi. La paralisi può essere Num. mostri: 1 (1) 1 (1) 1 (1)
annullata con qualsiasi cura ferite (che in questo caso non Allineamento: neutrale neutrale neutrale
guarisce pf). I non morti tentano di paralizzare tutti i membri Movimento: 18 m (6 18 m (6 45 m (15
di un gruppo, così da poter banchettare a piacimento sui m) m) m)
corpi indifesi. Gli umani uccisi da questi mostri, se non Classe armatura: 0 6 3
vengono divorati, risorgono nel giro di 24 ore come ghoul, Dadi vita: 14 4 9
a meno che non venga lanciato un incantesimo benedizione Attacchi: 1 (pugno) 1 (pugno) 2 (pugni)
sui loro corpi. Ferite: 5d10 1d8 2d4+2/
Come tutti i non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi 2d4+2
e agli incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca Tiri salvezza: G14 G2 G5
mostri, ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro Morale: 12 12 12
1d8 ferite. I ghoul maggiori sono considerati come se Classe tesoro: vedi sotto nessuno nessuno
fossero creature da 6 DV sulla tabella “Scacciare i non Punti esperienza: 4.200 245 3.100
morti”, anche se la quantità di mostri scacciati viene I golem sono automi creati magicamente. Costruirne uno
determinata normalmente (5 DV per ghoul). comporta l’uso di una potente magia da parte di un chierico
o un mago di alto livello. Tutti i golem sono immuni alle
Goblin armi non magiche. Inoltre, non hanno un animo sensibile, il
Delle ombre che li rende immuni agli incantesimi blocca mostri, charme e
Num. mostri: 2d4 (6d10) sonno. Siccome non hanno le normali funzioni vitali, sono
Allineamento: caotico (malvagio) immuni anche agli effetti del veleno e dei gas.
Movimento: 18 m (6 m)
Classe armatura: 6 Golem di diamante: sono estremamente rari, sia per la
Dadi vita: 1-1 segretezza riguardo al processo di creazione che per il costo
Attacchi: 1 (arma) esorbitante che esso richiede. Solitamente hanno l’aspetto
Ferite: 1d6 o arma di massicci umanoidi alti circa 3 m, con pugni possenti e la
Tiri salvezza: UN superficie del corpo sfaccettata come la gemma preziosa
Morale: 7 dalla quale prendono il nome. In combattimento, colpiscono
Classe tesoro: III (XX) col loro pugno poderoso. Possono anche lanciare, tre volte
Punti esperienza: 5 al giorno per ciascuno, fulmine magico (14d6 ferite da
I goblin delle ombre sono leggermente più piccoli dei loro elettricità) e luce (solo sugli occhi di un essere vivente).
cugini normali, ma più furtivi e crudeli. Sono alti circa 95 Possono essere feriti soltanto da armi con bonus di +3 o
cm, hanno braccia e gambe insolitamente lunghe, la pelle di superiore e sono completamente immuni agli attacchi basati
colore grigioverde, grandi occhi di color giallo brillante o su fuoco, elettricità e acido. Hanno anche una resistenza alla
rosso scuro, e i denti molto affilati. Indossano indumenti di magia del 75%. Questo significa che, ogni volta che sono il
cuoio scuro sporchi e grigiastri. Passano la maggior parte bersaglio di un attacco portato con un oggetto magico o un
delle loro giornate nel sottosuolo e nell’oscurità, quindi incantesimo, c’è il 75% di probabilità che non abbia alcun
subiscono una penalità di -2 al tiro per colpire quando sono effetto su di loro. Tuttavia, se il colpo viene sferrato con
nella piena luce del giorno. Hanno un’infravisione efficace un’arma magica, questa semplicemente non aggiunge il
fino a 36 m e sono in grado di vedere anche nel buio più proprio bonus magico al tiro per colpire e alle ferite inflitte.
assoluto fino a 18 m di distanza. Sono molto bravi nell’usare Frantumare causa 3d6 ferite ai golem di diamante e, per un
le armi da lancio, con le quali godono di un bonus di +2 al numero di round pari al livello dell’incantatore, ne riduce la
tiro per colpire. Inoltre hanno l’abilità di muoversi resistenza alla magia al 25%, li rende vulnerabili anche alle
silenziosamente, nascondersi nelle ombre, scalare pareti e armi con bonus di +2 e intacca la loro protezione agli
sentire rumori come un ladro di livello pari ai loro DV. Sono attacchi basati su fuoco, elettricità e acido, che sono in
nemici giurati dei nani, che odiano a morte, e degli gnomi, grado di infliggergli un danno dimezzato rispetto al normale
verso i quali provano disgusto. (o nessuna ferita in caso di tiro salvezza effettuato con
Queste creature spesso usano i gechi giganti come successo). Riparare guarisce 2d6 pf a queste creature,
cavalcature, e il 25% delle tribù ha un 20% di guerrieri mentre vetro come acciaio cura tutte le loro ferite. Quando i
montati. Il re è un individuo possente, che attacca come un golem di diamante vengono distrutti, si sbriciolano in una
mostro da 3 DV e ottiene un bonus di +1 alle ferite inflitte. nube di minuscole schegge adamantine che si spandono nel
È sempre accompagnato dalla sua fedele guardia del corpo, raggio di 7,5 m, infliggendo 10d4 ferite a tutti quelli
composta da 2d6 individui particolarmente agguerriti, con nell’area. Le creature colpite da questo tipo d’attacco
2d6 punti ferita e che attaccano come mostri da 2 DV. Tutti possono tentare un tiro salvezza contro soffio. Il successo

97
indica che subiscono solo la metà delle ferite. Tra i Imitatore
frammenti è possibile recuperare 5d10 diamanti grezzi, il cui Maggiore
valore deve essere determinato casualmente come spiegato Num. mostri: 1 (1)
a p. 108 del manuale di Labyrinth Lord™, mentre il resto si Allineamento: neutrale
riduce in una miriade di pezzi senza alcun valore venale. Movimento: 3 m (1 m)
Classe armatura: 2
Golem di piombo: questi automi hanno solitamente le Dadi vita: 15 o 16
dimensioni e l’aspetto di umani, semiumani o umanoidi. Attacchi: 1 (pseudopodo)
Sono refrattari agli incantesimi. Ogni volta che sono il Ferite: 6d4
bersaglio di un incantesimo, il master deve tirare 1d10. Se Tiri salvezza: G15 o G16
ottiene un risultato uguale o superiore al livello della magia, Morale: 10
questa non ha alcun effetto sul golem. Se esce un 10, Classe tesoro: nessuno
l’incantesimo viene rimandato tale e quale contro chi lo ha Punti esperienza: 2.400
lanciato. Gli imitatori maggiori sono sopravvissuti talmente a lungo da
diventare ancora più grossi di quelli normali. Sono regrediti
Golem di vetro: questi golem sono realizzati in maniera a uno stato mentale senile in cui domina esclusivamente il
identica alle figure che decorano i vetri piombati delle desiderio di cibarsi e hanno un appetito famelico, tanto da
chiese, ma sono in grado di balzare fuori dalla vetrata per non essere mai sazi. In compenso, hanno dimensioni
scagliarsi contro il nemico, sorprendendolo talmente grandi da permettergli di prendere la forma di
automaticamente nel primo round di combattimento. Data oggetti inanimati fino a 9x9x9 m. Inoltre sono in grado di
la loro natura, subiscono doppio danno dalle armi assumere l’aspetto di qualsiasi materiale – non soltanto
contundenti e da botta. Ogni volta che vengono colpiti, legno o pietra – e riescono ad alterare la loro pigmentazione
scagliano nel raggio di 3 m attorno a loro una miriade di per assomigliare a una vasta quantità di superfici, colori e
frammenti affilati che infliggono a chiunque si trovi nell’area forme – mobili, arazzi, mucchi di tesori, nicchie, ingressi di
un danno pari a quello dell’attacco appena subito. (Per caverne, ecc.
esempio, se un PG colpisce in corpo a corpo un golem di Sorprendono gli avversari con un risultato di 1-5 su 1d6 e
vetro causandogli 5 ferite, le schegge affilate gli procurano 5 attaccano quando vengono toccati, secernendo una colla
pf di danno.) Un tiro salvezza contro bacchette dimezza le che trattiene la vittima e colpendola con pseudopodi che
ferite causate dai frammenti. infliggono 6d4 ferite ognuno. Hanno anche una resistenza
alla magia del 10%. Questo significa che, ogni volta che
Ienodonte sono il bersaglio di un attacco portato con un oggetto
Num. mostri: 2d4 (2d4) magico o un incantesimo, c’è il 10% di probabilità che non
Allineamento: neutrale abbia alcun effetto su di essi. Tuttavia, se il colpo viene
Movimento: 36 m (12 m) sferrato con un’arma magica, questa semplicemente non
Classe armatura: 7 aggiunge il proprio bonus magico al tiro per colpire e alle
Dadi vita: 5 ferite inflitte.
Attacchi: 1 (morso)
Ferite: 3d4 Manananggal
Tiri salvezza: G2 Num. mostri: 1d4 (1d6)
Morale: 6 Allineamento: caotico (malvagio)
Classe tesoro: nessuno Movimento: 36 m (12 m)
Punti esperienza: 200 volo 54 m (18 m)
Questi animali sembrano delle iene giganti (sono lunghi circa Classe armatura: 0
2,5 m) col manto tra l’ocra e il fulvo, maculato o striato di Dadi vita: da 7 a 9
nero. Sono predatori preistorici, con le mascelle allungate Attacchi: 3 (2 artigli, morso)
munite di poderosi denti aguzzi e un acuto senso dell’olfatto: Ferite: 1d8/1d8/1d4 + paralisi
Diversamente dalle iene non si nutrono solo di carogne, ma Tiri salvezza: da G7 a G9
sono predatori attivi. In combattimento attaccano con un Morale: 11
possente morso, che causa 3d4 ferite. Classe tesoro: XVII
Se subiscono danni da fuoco, Punti esperienza: 1.575/2.530/3.650
devono fare Questi rari non morti, in qualche modo affini ai vampiri,
immediatamente una hanno l’aspetto di donne anziane ma ancora piacenti, con la
prova di morale carnagione pallidissima e due grandi ali di pipistrello che
oppure si spuntano dalla schiena. Irradiano un’aura terrificante e tutte
ritirano le creature con 8 DV o meno devono fare un tiro salvezza
terrorizzati. contro incantesimi quando li vedono, per evitare di fuggire
in preda a paura arcana (un TS effettuato con successo
rende immuni a questo potere per il resto dell’incontro). I
manananggal hanno la straordinaria capacità di poter
separare la parte superiore del corpo da quella inferiore,
98
all’altezza della cintola, per poi volare via in cerca di prede. Se i manananggal eliminano qualcuno togliendogli l’ultimo
Difatti, le loro ali non sono abbastanza potenti da riuscire a punto ferita con il morso, la vittima risorge la notte seguente
sollevarne l’intera massa e pertanto non possono volare se come un ghoul asservito a colui che l’ha ucciso.
non si scompongono in due metà.
In combattimento, lottano con gli artigli e usano la lingua, Mephit della nebbia
che si allunga fino a 3 m, come una proboscide, per Num. mostri: 1d10 (3d6)
succhiare il sangue della vittima. Chi viene colpito da questo Allineamento: neutrale
attacco deve fare un tiro salvezza contro paralisi con una Movimento: 36 m (12 m)
penalità di -2 per evitare di restare immobilizzato. In tal volo 72 m (24 m)
caso, se lo desidera, il mostro lo può ferire automaticamente Classe armatura: 7
con gli artigli e continua a succhiarne il sangue senza Dadi vita: 3+2
bisogno di altri tiri per colpire (ferimento continuo), finché Attacchi: 2 (artigli)
non decide di staccarsi, viene ucciso oppure la vittima Ferite: 1/1
muore dissanguata. Tiri salvezza: G3
La parte superiore del corpo dei manananggal ha le stesse Morale: 12
statistiche dell’intera creatura. Quando il busto si separa, il Classe tesoro: V
resto viene lasciato indietro, completamente inerme, anche Punti esperienza: 205
se il non morto è immediatamente al corrente di tutto ciò Queste creature, originarie del Piano elementale dell’aria,
che gli accade. Spalmare una notevole quantità di sale o hanno l’aspetto di piccoli umanoidi alati, alti circa 1,5 m. I
aglio schiacciato sulla metà inferiore del corpo è fatale per loro volti sono grotteschi, col naso adunco, orecchie a
queste creature, ma lo stesso risultato si può ottenere anche punta, occhi sporgenti e mento molto pronunciato. La loro
bruciandole completamente. Si tratta dei modi più sicuri per pelle è di un malsano color verde pallido e sono in grado di
eliminarle, anche se si ottiene lo stesso risultato uccidendo la vedere perfettamente attraverso la nebbia più fitta. Le
parte superiore del tronco o l’essere nel suo insieme. correnti d’aria molto forti, come quelli generate da folata di
Quando una metà del corpo “muore”, anche l’altra fa la vento, li costringono a una prova di morale per evitare di
stessa fine nel giro di 1d6 ore. Durante questo periodo, se il fuggire via spaventati.
torso è ancora attivo, cerca furiosamente vendetta contro i Combattono soltanto se ci sono costretti. Le loro mani
suoi carnefici. hanno degli artigli smussati, che infliggono solo 1 ferita.
Come tutti i non morti, i manananggal sono immuni al Ogni 2 round (ma non più di tre volte in 6 turni), possono
veleno, alla paralisi e agli incantesimi charme, sonno, blocca soffiare una nube di nebbia verdastra che avvolge
persona e blocca mostri, ma sono vulnerabili all’acqua sacra, automaticamente un singolo bersaglio entro 3 m. La vittima
che infligge loro 1d8 ferite. L’elettricità e il freddo gli deve fare un tiro salvezza contro veleno o subisce 1d4+1
causano solo la metà delle ferite, e sono immuni alle armi ferite da soffocamento ed è accecata per 1d4 round. (Un
normali. Durante le ore di luce si devono rifugiare in un personaggio accecato ha una penalità di -4 al tiro per
qualche nascondiglio buio perché, se vengono esposti alla colpire.) Una volta al giorno, possono lanciare muro di
luce diretta del sole, devono fare un tiro salvezza contro vapore e assumere forma gassosa (come per l’omonima
morte a ogni round o sono ridotti in polvere. Non soffrono, pozione), abilità che spesso sfruttano per spiare gli altri
tuttavia, delle altre debolezze tipiche dei vampiri (avversione oppure fuggire dalla battaglia. Inoltre sono in grado, sempre
per simboli sacri, specchi, aglio e acqua corrente, necessità una volta al giorno, di creare un portale (30% di probabilità
di riposare nella propria bara, e via dicendo). di successo) per evocare altri 1d2 mephit della nebbia.

Ombra notturna
Ala notturna Camminatore notturno Strisciante notturno
Num. mostri: 1 (1) 1 (1) 1 (1)
Allineamento: caotico (malvagio) caotico (malvagio) caotico (malvagio)
Movimento: 9 m (3 m) 45 m (15 m) 36 m (12 m)
volo 72 m (24 m) volo 18 m (6 m)
Classe armatura: -8 -6 -4
Dadi vita: da 17 a 20 da 21 a 26 da 25 a 30
Attacchi: 1 (morso) 2 (pugni) 2 (morso, pungiglione)
Ferite: 1d6+6 + veleno + vedi sotto 3d10 + veleno/3d10 + veleno2d10 + veleno/2d4 + veleno +
vedi sotto
Tiri salvezza: da G17 a G20 G20 G20
Morale: 12 12 12
Classe tesoro: vedi sotto vedi sotto vedi sotto
Punti esperienza: 7.250 13.000/14.500/16.000/ 19.000/20.500/22.000/
17.500/19.000/20.500 23.500/25.000/26.500
Le letali e gigantesche ombre notturne sono creature del create o evocate da un essere più potente per uno scopo
male che hanno l’unico scopo di diffondere morte e preciso. Tutte le ombre notturne sono caratterizzate da un
distruzione. Sono estremamente rare e di solito vengono unico colore, un nero lucido estremamente intenso. Non
99
hanno occhi e apparentemente percepiscono ciò che le
circonda grazie alla magia, poiché riescono a vedere le cose
invisibili e quelle nascoste con la stessa facilità di quelle
normali. Sono molto perspicaci e astute. Amano l’oscurità e
la luce del giorno (ma non quella di minore intensità) causa
loro una penalità di -4 al tiro per colpire. Possono entrare e
uscire dal Piano etereo a piacimento, ma si limitano a farlo
soltanto nei casi in cui sono seriamente in pericolo.
La presenza delle ombre notturne causa la distruzione di
tutti gli oggetti deperibili nel raggio di 36 m (es. cibo, acqua,
acqua sacra, razioni standard o da viaggio e via dicendo,
persino le pozioni magiche), senza alcuna possibilità di tiro
salvezza. L’effetto è causato dall’aura raggelante di queste
creature, che viene percepita anche nell’ambiente
circostante e fortunatamente non danneggia in alcun modo
gli altri esseri viventi, ma solamente le cose inanimate. Le
creature che hanno già sperimentato tale sensazione sono in
grado di riconoscerla e di conseguenza non possono mai
venire sorprese da questi mostri.
Le ombre notturne subiscono danni solo dalle armi con un
bonus almeno di +3, da bastoni e verghe magiche, e dagli
incantesimi del 6° livello o superiori. Sono immuni a tutte le
forme di illusione, alle bacchette, a tutti gli incantesimi fino
al 5° livello e a qualsiasi attacco non magico. Inoltre, come
tutti i non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca mostri,
ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro 1d8
ferite. Il soffio dei draghi causa loro soltanto metà del
normale danno (o ¼ in caso di buon esito del tiro salvezza).
Inoltre, quando vengono scacciati (come se fossero un non
morto “Speciale”), possono ignorare le conseguenze se
riescono in un tiro salvezza contro incantesimi (che va
ripetuto a ogni tentativo di scacciare effettuato con
successo).
Queste creature possono usare a volontà le seguenti abilità
magiche, una per round e come se fossero incantatori del
20° livello: charme su persone, invisibilità, velocità,
confusione, nube mortale, oscurità, blocca persone, causa
malattia, dispersione della magia, raggio mortale,
individuazione della magia, lettura della magia, lettura dei
linguaggi e comprendere i linguaggi. Tuttavia, nel round in
cui adoperano uno di questi poteri non possono effettuare
attacchi fisici.
Le ombre notturne possono evocare altri non morti, una
volta ogni quattro ore, e spesso lo fanno prima di
cominciare un attacco. Per determinare quale mostro
risponde al richiamo, il master deve tirare 1d6 – 1-3:
apparizione, 4-5: banshee, 6: poltergeist.
Ogni colpo messo a segno in combattimento dalle ombre
notturne ha conseguenze potenzialmente letali. Oltre a
subire il normale danno, la vittima deve fare un tiro salvezza
contro veleno con una penalità di -2 oppure muore
all’istante.
Questi esseri possiedono sempre tesori di grande valore, che
ingoiano e custodiscono al loro interno. I loro averi non
comprendono mai monete ma soltanto gemme, gioielli e
oggetti magici. Dopo ogni battaglia, raccolgono i beni delle
vittime uccise.
100
Ala notturna: hanno l’aspetto di colossali pipistrelli neri con
un’apertura alare di 15 m. Normalmente iniziano il
combattimento con un attacco in picchiata, che sorprende
l’avversario con un risultato di 1-5 su 1d6 e infligge il
doppio del normale danno. Chiunque viene colpito da questi
esseri deve riuscire in un tiro salvezza contro incantesimi
oppure subisce una metamorfosi in pipistrello gigante al
servizio del mostro, come se fosse soggetto a charme su
mostri, fin quando la trasformazione non viene annullata.
Queste creature possono mirare all’equipaggiamento della
vittima, invece di infliggerle danno fisico. Usano tale
strategia se il nemico le ferisce oppure riesce a evitare i loro
colpi. L’attacco richiede un normale tiro per colpire (con un
bonus di +4) e, se ha successo, l’oggetto perde un punto di
bonus magico (es. una spada +3 diventa +2). I bersagli più
comuni sono scudi o armi. I bonus così sottratti possono
essere recuperati lanciando dispersione del male o scaccia
maledizione (in quest’ultimo caso, pronunciato da un
chierico almeno del 17° livello). Questo potere non ha alcun
effetto sugli oggetti che sono privi di bonus, come quelli
normali oppure tutti quelli incantati che non hanno dei “+”.
Camminatore notturno: hanno l’aspetto di giganti alti 6 m e
interamente neri. Ogni attacco messo a segno da questi
esseri ha il 50% di probabilità (base) di distruggere lo scudo
o l’armatura del bersaglio. Questo effetto si applica prima
allo scudo (se presente) e la possibilità che ciò avvenga si
riduce del 10% per ogni punto di bonus dell’oggetto (es.
50% per uno scudo o armatura normale, 40% per uno +1,
30% per uno +2 e via dicendo, l’equipaggiamento con un
bonus di +5 non può essere distrutto in questo modo). Non
è permesso nessun tiro salvezza, ma gli oggetti magici
diversi da scudi e armature possono fare questa fine solo se
il mostro riesce a impadronirsene fisicamente (per esempio
raccogliendoli da terra o strappandoli a un nemico ucciso) e
li schiaccia tra le mani. Una volta per round, hanno la
capacità di maledire con lo sguardo un avversario entro 18
m, se questi fallisce un tiro salvezza contro incantesimi. La
vittima subisce una penalità di -4 al tiro per colpire finché
l’anatema non viene rimosso con dispersione del male o
scaccia maledizione (in quest’ultimo caso, lanciato da un
chierico almeno del 17° livello).
Strisciante notturno: hanno l’aspetto di vermi scarlatti lunghi
circa 30 m e del diametro compreso tra 3 e 4,5 m, ma sono
di colore nero. Si avvicinano agli avversari scavando un
tunnel e ottengono la sorpresa con un risultato di 1-3 su
1d6. Se il morso ottiene un tiro per colpire modificato (cioè
considerando tutti i bonus) di 19 o 20, la vittima viene
ingoiata e subisce il risucchio di un livello o DV per round,
senza possibilità di tiro salvezza. Protezione dal male nega
questo effetto. Il pungiglione della coda, oltre alle normali
ferite, ha 1 possibilità su 8 per attacco andato a segno di
uccidere immediatamente il bersaglio (nessun tiro salvezza
concesso). Una volta per round, hanno la capacità di
rimpicciolire magicamente un avversario entro 18 m, se
questi fallisce un tiro salvezza contro incantesimi. La vittima
viene ridotta a un’altezza di appena 30 cm e da quel
momento gli striscianti notturni hanno un bonus di +4 al tiro
per colpire nei suoi confronti. Questo effetto è permanente,
fin quando non viene dissolto.
Poltergeist
Num. mostri: 1 (1)
Allineamento: caotico (malvagio)
Movimento: 18 m (6 m)
Classe armatura: -1
Dadi vita: 12
Attacchi: 6 (oggetti) o 2 (tentacoli)
Ferite: vedi sotto o
1d4 + invecchiamento/
1d4 + invecchiamento
Tiri salvezza: G12
Morale: 12
Classe tesoro: IX, XIX
Punti esperienza: 3.600
Questi non morti incorporei sono completamente invisibili.
Hanno l’aspetto di una massa informe con dozzine di occhi
e da cui si dipartono innumerevoli tentacoli. Possono essere
visti soltanto con l’ausilio della magia o se decidono di
manifestarsi sul Piano materiale.
I poltergeist possono attaccare in diversi modi. Quello più
comune è lanciando degli oggetti, che vengono scagliati dai
loro tentacoli invisibili. I mostri possono tirare fino a sei
oggetti per round, causando un danno variabile a seconda
della dimensione del proiettile (1d6 per oggetti piccoli, 2d6
per quelli medi e 3d6 per quelli pesanti). Possono usare
questo attacco anche mentre restano incorporei e invisibili,
e solitamente i colpi vengono diretti contro il maggior
numero possibile di bersagli differenti.
In alternativa, se si manifestano sul Piano materiale i
poltergeist possono attaccare afferrando le vittime entro 3
m con i tentacoli. In questo caso, possono sferrare solo due
attacchi per round. Per ogni colpo andato a segno, la
vittima subisce 1d4 ferite e deve effettuare un tiro salvezza
contro incantesimi oppure invecchia immediatamente di 10
anni.
Quando si manifestano sul Piano materiale (o se qualcuno è
in grado di vederli mentre sono invisibili), i poltergeist sono
talmente terrificanti da far invecchiare di 10 anni chiunque li
incontra e farlo fuggire per 2d6 round sotto l’effetto di
paura arcana, a meno che la vittima non riesca in un tiro
salvezza contro incantesimi.
I poltergeist possono rendersi visibili sul Piano materiale (CA
-1), dove sono invulnerabili alle armi normali e a tutti gli
incantesimi, tranne che a quelli specifici contro il male, ma
esistono sul Piano etereo. Lì possono essere colpiti molto
più facilmente (CA 7) e non sono immuni a nessun tipo di
attacco fisico. Tuttavia, come tutti i non morti, sono immuni
al veleno, alla paralisi e agli incantesimi charme, sonno,
blocca persona e blocca mostri, ma sono vulnerabili
all’acqua sacra, che infligge loro 1d8 ferite. Inoltre, quando
vengono scacciati (come se fossero un non morto
“Speciale”), possono ignorare le conseguenze se riescono in
un tiro salvezza contro morte (che va ripetuto a ogni
tentativo di scacciare effettuato con successo).
101
Ragno gigante
Argiope Ragno sibilante
Num. mostri: 1d4 (1d4) 1d6 (1d6)
Allineamento: neutrale caotico (malvagio)
Movimento: 36 m (12 m) 27 m (9 m)
ragnatela 36 m ragnatela 36 m
(12 m) (12 m)
Classe armatura: 4 4
Dadi vita: 6 8+8
Attacchi: 1 (morso) 1 (morso)
Ferite: 2d8 + veleno 2d6 + veleno
Tiri salvezza: G3 G4
Morale: 8 8
Classe tesoro: VI XX
Punti esperienza: 570 1.220
Queste creature, incontrate nei boschi e nei labirinti, sono
ragni cresciuti fino a raggiungere dimensioni mostruose.
Argiope gigante: questi ragni carnivori, molto aggressivi e
insidiosi, sono facilmente riconoscibili dall’addome di colore
giallo o bianco con bande trasversali nere. I maschi sono più
piccoli (raggiungono 1,5 m di lunghezza e hanno 4 DV),
mentre le femmine possono arrivare fino a 2,5 m. Il loro
morso non è letale, ma immobilizza progressivamente la
vittima. In caso di fallimento del tiro salvezza contro veleno,
il bersaglio subisce gli effetti di lentezza per 1d4 round e poi
viene paralizzato per altri 1d4 turni. Le creature di taglia più
grande di un orco non ne sono affette. Le ragnatele di
questi ragni giganti sono molto robuste e prendono
difficilmente fuoco, a meno che non siano imbevute di
liquido infiammabile. I mostri si rifugiano solitamente in un
bozzolo nel mezzo della loro tela, dove imprigionano anche
le vittime. Se i personaggi fuggono nel corso del
combattimento, i ragni di solito non li inseguono ma
preferiscono uccidere le prede che sono riusciti a paralizzare
e che poi appendono in altri involucri nella ragnatela.
Ragno sibilante gigante: questi malvagi ragni sono i più
enormi tra quelli giganti e devono il nome al sibilo che
emettono quando vengono avvicinati. Sono lunghi fino a
4,5 m, hanno il corpo rivestito da peluria nera con striature
grigie sull’addome, e le zampe anteriori più spesse e
massicce rispetto a quelle posteriori. Possiedono anche due
grosse zanne, che possono raggiungere i 75 cm di
lunghezza, attraverso le quali iniettano una tossina potente
ma non mortale. In caso di fallimento del tiro salvezza
contro veleno con una penalità di -2, la vittima cade in
coma per 2d4 turni. Sono molto longevi (vivono fino a 30
anni) e territoriali. Si allontanano raramente dal loro nido,
che difendono con grande accanimento e che di solito è
circondato da innumerevole prole, visto che una femmina
può deporre fino a 100 uova alla volta. Prediligono le tane
sotterranee, ma anche i rifugi naturali in grotte o tra le
rovine, oppure nelle foreste o gole montane più riparate.
Grazie alla loro capacità di cambiare il colore a seconda
dell’ambiente circostante, si nascondono all’80% di
probabilità. Riescono a muoversi senza fare il minimo
rumore, così da sorprendere gli avversari con 1-5 su 1d6.
Con la loro ragnatela, possono creare qualsiasi forma che
abbiano già visto: un falso ragno, uno stendardo, un
tendaggio, ecc. che usano per trarre in inganno le prede. Questi ratti, di dimensione variabile tra quella di un grosso
Invece di mordere, possono lanciare verso un bersaglio cane e di un pony, combattono individualmente. Sono
entro 60 cm una rete oppure dei filamenti di ragnatela. La roditori onnivori che prosperano grazie ai rifiuti degli
vittima si considera avere CA 9 ai fini di questo attacco e, se uomini. Vivono nell’immondizia e possono infestare i
viene colpita, rimane intrappolata perché la tela di questi mucchi di rifiuti che si accumulano nei labirinti. Tuttavia,
ragni giganti, per chi ci finisce dentro, ha le stesse proprietà diversamente dai loro cugini più piccoli, non temono
dell’incantesimo ragnatela. particolarmente il fuoco e sono pessimi nuotatori: in acqua,
affogano nel 50% dei casi, altrimenti si muovono a
Ratto cagnolino alla velocità di 3 m (1 m). Inoltre il loro morso
Mostruoso non trasmette malattie.
Num. mostri: 2d6 (1d12) Anche l’aspetto è differente da quello dei normali ratti, dei
Allineamento: neutrale quali si pensa siano una sorta di mutazione genetica. Sono
Movimento: 36 m (12 m) glabri, con la pelle coriacea color giallo smorto o bianco
scavo 1,5 m (0,5 m) sporco, teste sproporzionatamente grandi e grossi incisivi
Classe armatura: 7 che sporgono vistosamente dalle gengive. Solitamente
Dadi vita: 3+1 hanno sei zampe, ma alcuni ne hanno otto (25% di
Attacchi: 1 (morso) probabilità) o persino dieci (5%). Grazie ai robusti denti
Ferite: 2d6 possono scavare attraverso quasi ogni materiale, inclusa la
Tiri salvezza: G2 pietra. Usano questa capacità per creare delle tane ben
Morale: 8 nascoste, veri intrichi di tunnel, all’interno dei quali sono in
Classe tesoro: XXI grado di sorprendere gli avversari con un risultato di 1-4 su
Punti esperienza: 65 1d6. Sono animali territoriali che attaccano ferocemente e
senza paura quando si tratta di difendere il proprio nido.

Scheletro
Chiodato Gigante Marcescente
Num. mostri: 2d4 (2d10) 2d4 (2d10) 1d3+1 (0)
Allineamento: caotico (malvagio) caotico (malvagio) caotico (malvagio)
Movimento: 18 m (6 m) 36 m (12 m) 36 m (12 m)
Classe armatura: 6 4 4
Dadi vita: 3 4+4 9+2
Attacchi: 1 (pugno) 1 (arma gigante) 2 (artigli)
Ferite: 1d6 1d12 1d8/1d8
Tiri salvezza: G2 G4 G9
Morale: 12 12 10
Classe tesoro: nessuno nessuno XXI
Punti esperienza: 80 215 2.400
Le armi taglienti e perforanti infliggono solo 1 ferita agli
scheletri, poiché le punte e le lame tendono a scivolare negli
spazi vuoti tra le ossa. Come tutti i non morti, sono immuni
al veleno, alla paralisi e agli incantesimi charme, sonno,
blocca persona e blocca mostri, ma sono vulnerabili
all’acqua sacra, che infligge loro 1d8 ferite.

Scheletro chiodato: sembrano dei normali scheletri, ma non

sono armati. Da distanza ravvicinata, si può vedere che sono
ricoperti di piccoli chiodi d’osso lunghi circa 2,5 cm.
Quando vengono colpiti, 1d3 punte schizzano via,
infliggendo 1d4 ferite ognuna a tutti quelli entro 1,5 m (un
tiro salvezza contro soffio dimezza il danno). Gli scheletri
perdono 1 pf per ogni chiodo scagliato in questo modo.
Ogni volta che qualcuno viene danneggiato dagli aculei
ossei, deve fare un tiro salvezza contro incantesimi con una
penalità di -3 oppure subisce 3d4 ferite addizionali. Gli
scheletri chiodati sono considerati come creature da 4 DV
sulla tabella “Scacciare i non morti” dei chierici, anche se la
quantità di mostri scacciati viene determinata normalmente
(3 DV per scheletro).

102
Scheletro gigante: sono simili ai normali scheletri, eccetto
per le dimensioni e perché sembrano fatti con le ossa dei
giganti, anche se in realtà si tratta di scheletri umani
ingranditi magicamente. Sono alti oltre 3,5 m e armati con
mezzelance o falci guerra con la lama d’osso. Un piccolo
fuoco magico arde all’interno della loro cassa toracica,
partendo dalle pelvi e arrivando fino alle clavicole. Non li
brucia né li danneggia, ma si pensa che sia un residuo della
magia usata per animarli. Una volta ogni 6 turni, possono
attingere a questa fiamma per scagliare una palla di fuoco
che causa 8d6 ferite. Sono inoltre immuni a qualsiasi tipo di
attacco basato sul fuoco, anche magico. Gli scheletri giganti
fanno solo quello che gli viene ordinato, non traggono
conclusioni e non prendono decisioni. Per questo motivo, le
istruzioni che gli vengono impartite devono sempre essere
estremamente semplici. Vengono considerati come se
fossero creature da 5 DV sulla tabella “Scacciare i non
morti”, anche se la quantità di mostri scacciati viene
determinata normalmente (4 DV per scheletro gigante).
Scheletro marcescente: hanno l’aspetto di scheletri ricoperti
di muffa e vestiti con abiti a brandelli. Le orbite vuote
brillano di una luce malvagia e l’aria in un raggio di 1,5 m
intorno a loro è contaminata dalle spore che emettono,
simili a quelle di un fungoide lurido. Chiunque entra in
questa zona deve fare a ogni round un tiro salvezza contro
veleno o viene infettato (vedi sotto). Sono intelligenti e
astuti. In combattimento attaccano con gli artigli ricoperti di
muffa. Chi è colpito, oltre a subire 1d8 ferite, deve fare un
tiro salvezza contro veleno per non essere contaminato.
Una vittima intossicata dalle spore non mostra alcun segno
di contagio per 1d3+1 giorni. Tuttavia, durante questo
periodo, gli incantesimi cura ferite non hanno alcun effetto
su di essa. Trascorso questo lasso di tempo, si ricopre di
muffa. Ogni 24 ore deve fare un tiro salvezza contro morte
con una penalità cumulativa di -1 per ogni giorno successivo
al primo (cioè -1 il secondo giorno, -2 il terzo e così via) e,
se lo fallisce, in 6 round soffoca e muore. Chi viene ucciso
dalle spore di uno scheletro marcescente resuscita in 1d4
giorni come una di queste creature, senza alcuna memoria e
abilità di quando era in vita. Cura malattia o guarigione
risanano all’istante dall’infezione e ne rimuovono le
conseguenze, impedendo pure che la vittima si trasformi in
non morto. Lo strato di muffa che li ricopre gli fa dimezzare
il danno subito dalle armi contundenti e sono anche immuni
alle ferite da elettricità.
Shishi
Num. mostri: 1d4 (1d4)
Allineamento: caotico (buono)
Movimento: 63 m (21 m)
Classe armatura: -1
Dadi vita: 11+1
Attacchi: 3 (2 artigli, morso)
Ferite: 2d4/2d4/2d8
Tiri salvezza: G11
Morale: 9 infliggendogli 1d4 ferite. Se la vittima fallisce un tiro
Classe tesoro: nessuno
Punti esperienza: 2.000
103
Gli shishi, chiamati anche leoni guardiani o leoni foo, sono
potenti creature soprannaturali originarie del Piano astrale,
che spesso dimorano anche in quello etereo o nei piani
esterni. A volte possono essere convinti o costretti ad agire
come sentinelle implacabili, che obbediscono fedelmente
agli ordini ricevuti, lottando fino alle estreme conseguenze
se necessario. Questi esseri parlano la propria lingua, il
comune e quella delle creature con le quali hanno a che fare
con maggiore frequenza. Si nutrono di qualsiasi cosa e
gradiscono in particolare le gemme e i metalli più preziosi.
Spesso agiscono in coppia, composta da un maschio e una
femmina, e anche se procreano raramente, quando lo fanno
sono pronti a tutto per proteggere i cuccioli.
A prima vista hanno l’aspetto di feroci felini simili a leoni
stilizzati, che sembrano fatti di pietra (marmo o granito)
oppure più raramente di metallo (bronzo o ferro). Hanno
grosse teste squadrate, zampe massicce, fattezze grossolane,
una lussureggiante criniera e una lunga coda. Quando si
rivelano per creature viventi, palesano il loro vero aspetto,
svelando occhi ardenti e zanne appuntite. Il loro pelo può
essere di una varietà di colori – bianco, verde, viola, grigio,
azzurro – ma più spesso è nero, arancione, rosso o dorato.
La folta criniera ha gli stessi colori di un fuoco
fiammeggiante.
Possono viaggiare sia sul Piano etereo che in quello astrale,
usare invisibilità e assumere forma eterea (come l’omonimo
olio) a volontà. Il loro ruggito provoca paura arcana e hanno
visione del vero. Queste capacità sono utilizzabili una a
round e quelle simili agli incantesimi funzionano al livello di
classe minimo richiesto per utilizzare l’incantesimo analogo
o a un livello pari ai DV del mostro, scegliendo il più alto tra
i due.
In combattimento possono colpire con entrambe le zampe
artigliate e mordere. Quando possibile, preferiscono gli
attacchi di sorpresa. Se affrontano avversari malvagi,
godono di un bonus di +1 al tiro per colpire e alle ferite
inflitte. Inoltre, una volta al giorno, pssono creare un portale
(20% di probabilità di successo) per evocare altri 1-2 shishi.
Teschio esplosivo
Num. mostri: 2d6 (3d6)
Allineamento: caotico (malvagio)
Movimento: volo 72 m (24 m)
Classe armatura: -4
Dadi vita: 1
Attacchi: 1 (getto di fiamme)
Ferite: 1d4
Tiri salvezza: G1
Morale: 12
Classe tesoro: nessuno
Punti esperienza: 13
I teschi esplosivi sono dei non morti che hanno l’aspetto di
crani umani circondati da uno strano alone di luce.
Fluttuano nell’aria a gran velocità e sono molto difficili da
centrare. Il loro attacco consiste in un getto di fiamme che
colpisce automaticamente un avversario entro 3 m,
salvezza contro incantesimi, i materiali infiammabili che
trasporta possono prendere fuoco, come se venissero
toccati da una torcia.
Questi mostri nascondono però anche un altro pericolo.
Quando vengono ridotti a 0 pf, esplodono duplicando gli
effetti di una palla di fuoco che causa 5d6 ferite. Ciò può
facilmente provocare una reazione a catena se ci sono altri
teschi esplosivi nell’area di effetto della detonazione.
Possono venire feriti anche dalle armi normali ma non
possono essere scacciati e, come tutti i non morti, sono
immuni al veleno, alla paralisi e agli incantesimi charme,
sonno, blocca persona e blocca mostri. Sono vulnerabili
all’acqua sacra, che infligge loro 1d8 ferite.
Vipera di pietra
Num. mostri: 1d6 (1d6)
Allineamento: caotico malvagio
Movimento: 27 m (9 m)
Classe armatura: 6 incantesimi. Indipendentemente dal bonus, soltanto quelle
Dadi vita: 2 da taglio infliggono il normale danno, mentre le armi da
Attacchi: 1 (morso)
Ferite: 1d4 + veleno
Tiri salvezza: G1
Morale: 7 ma sono vulnerabili all’acqua sacra, che infligge loro 1d8
Classe tesoro: nessuno
Punti esperienza: 25
Questi strani e rari animali sono identici alle normali vipere,
tranne per il fatto che sembrano fatti di pietra e hanno gli
occhi simili a due gemme di colore verde.
Quando restano immobili non hanno bisogno di mangiare,
bere o persino respirare, e ciò gli permette di vivere
indefinitamente anche in situazioni ostili. Ma non appena
vengono anche solo sfiorati, si rivelano nemici rapidissimi e
letali, grazie al potente veleno che stilla dalle loro zanne. Le
vittime morsicate dalle vipere di pietra devono, infatti,
immediatamente effettuare un tiro salvezza contro veleno e,
in caso di fallimento, vengono pietrificate all’istante. Grazie
alla loro grande velocità, le vipere vincono sempre
l’iniziativa e possono agire per prime in ogni round di
combattimento.
Queste creature hanno un’innata paura delle fiamme: se
vengono attaccate con il fuoco il loro Mor scende a 5 e in
ogni round devono effettuare una prova di morale per
vedere se scappano, dato che sono terrorizzate da questo
elemento.
Quando le vipere di pietra vengono uccise, si trasformano
per sempre in roccia e i loro occhi divengono delle gemme
di colore verde brillante del valore di 1d4x100 mo l’una, che
possono essere recuperate senza pericolo.
Gli zombi ju-ju sono cadaveri rianimati creati da un chierico
malvagio, quando uccide un essere umanoide
prosciugandone la forza vitale con risucchio di energia. La
loro pelle è grigia e coriacea, e gli occhi brillano d’odio per
tutti i viventi. Sono moderatamente intelligenti e le istruzioni
che gli vengono date dal loro creatore possono essere più
complesse rispetto a quelle impartite ai normali zombi. In
battaglia sono in grado di adottare delle semplici strategie e
tattiche. Sono più veloci e abili dei loro “cugini”, quindi
tirano normalmente per l’iniziativa. In combattimento,
attaccano con un pugno oppure con un’arma (sono capaci
di utilizzare anche quelle da lancio) e colpiscono come
mostri da 6 DV. La loro agilità gli permette di scalare pareti
come un ladro (92% di probabilità di successo).
Possono essere feriti solo dalle armi magiche e dagli
punta o contundenti causano solo la metà delle ferite. Come
tutti i non morti, sono immuni al veleno, alla paralisi e agli
incantesimi charme, sonno, blocca persona e blocca mostri,
ferite. In più, sono immuni all’elettricità e all’incantesimo
dardo incantato, e dimezzano automaticamente le ferite da
fuoco. Gli zombi ju-ju sono considerati come se fossero
creature da 6 DV sulla tabella “Scacciare i non morti”,
anche se la quantità di mostri scacciati viene determinata
normalmente (3 DV per zombi).
NUOVI OGGETTI MAGICI
Anello dell’immunità
Questo anello conferisce a chi lo indossa la totale immunità
a qualsiasi attacco portato con armi da taglio, da punta e
contundenti o altri colpi fisici (es. un macigno lanciato da un
gigante, il morso di un serpente, gli artigli di un mostro, la
caduta in una buca nascosta, ecc.), anche se magici. Gli
incantesimi, invece, hanno i normali effetti. L’anello
funziona contro 1d6 attacchi fisici al giorno.

Zombi
Ju-ju
Num. mostri: 1d4 (1d4) Anello del serpente
Allineamento: neutrale (malvagio) Questo anello raffigura due serpenti, uno d’oro e l’altro
Movimento: 27 m (9 m) d’argento, che si mordono reciprocamente la coda.
Classe armatura: 6 Funziona come un anello accumulatore di incantesimi (ma
Dadi vita: 3+12 quando viene trovato non ne contiene nessuno) e tutte le
Attacchi: 1 (pugno o arma) magie lanciate attraverso di esso godono automaticamente
Ferite: 3d4 o arma degli effetti di estensione della magia III. In più, consente a
Tiri salvezza: G6 chi lo indossa di lanciare un incantesimo e richiamarlo
Morale: 12 immediatamente nella propria memoria, in modo da poterlo
Classe tesoro: nessuno utilizzare di nuovo. Quest’ultimo potere può essere utilizzato
Punti esperienza: 135 soltanto una volta al giorno.

104
Anello esorcizzante
Questo anello d’argento con una perla nera permette a chi
lo indossa di lanciare, una volta al giorno per ciascuno,
dispersione del male ed esorcismo. Tuttavia, i demoni e i
diavoli sono automaticamente al corrente della presenza
dell’oggetto, anche se il proprietario non lo porta al dito e lo
tiene nascosto – non può essere celato ai loro sensi – e
attaccano sempre a vista e senza pietà la persona che lo
possiede.
Antidoto magico
Questa pozione rimuove qualsiasi veleno da chi la beve. Una
creatura avvelenata non subisce ulteriori effetti dovuti al
veleno, ma l’antidoto non fa recuperare eventuali punti
ferita già persi. Se un personaggio muore avvelenato, è
possibile propinargli la pozione a forza rovesciandogliela in
gola, cosa che lo riporterà in vita come rianimare, purché il
rimedio venga somministrato entro 1 turno dalla morte.
Arco corto dell’assassinio
Quest’arco corto non conferisce alcun bonus al tiro per
colpire e alle ferite inflitte, ma è considerato un’arma
magica +2 per determinare quali creature può ferire. Una
volta al giorno, prima di effettuare il tiro per colpire, il
possessore può attivare il suo potere magico gridando a
voce alta la parola “uccidi” e scagliando immediatamente
una freccia. Il proiettile ha un bonus di +8 al tiro per colpire
e, se va a segno, infligge ferite triplicate. Se invece il colpo
manca il bersaglio, il potere dell’arco si considera comunque
adoperato, ma va sprecato.
Armatura d’argento della robustezza
Questa armatura di cuoio +3 è decorata con strane rune
d’argento. Chi la indossa guadagna temporaneamente 3
punti di Costituzione (non può superare il massimo concesso
per la propria razza) e i relativi benefici in termini di pf e
altri bonus.
Ascia a due mani +2, disperdente
Quest’arma, decorata con intarsi d’oro e d’argento, ha il
manico in osso di drago e un grosso rubino incastonato
all’estremità dell’impugnatura. Mentre è tenuta in mano crea
intorno a sé, in un raggio di 6 m, gli stessi effetti di
dispersione della magia lanciato al livello del possessore.
Ascia da battaglia +1, rinforzante
Quest’arma di fattura nanica ha il potere di conferire a chi la
impugna For 18, con i relativi bonus per colpire e infliggere
ferite. L’effetto può essere attivato una volta al giorno e
dura per un numero di round pari al livello dell’utilizzatore.
105
Bacchetta dell’incanto
Una bacchetta lunga 30 cm ricavata da una tibia umana,
tempestata di piccoli diamanti e con in cima un nefando
artiglio (fatto di opale nero). Può essere usata soltanto da
personaggi capaci di lanciare gli incantesimi dei maghi.
Quando viene utilizzata, lancia un incantesimo a caso tra
quelli conosciuti dal proprietario (anche se questi non deve
averlo necessariamente memorizzato). Il livello della magia è
deciso dal possessore, ma l’incantesimo specifico viene
determinato casualmente. Il bersaglio viene scelto dopo che
la magia è stata determinata. La bacchetta ha 2d10 cariche,
che si rinnovano ogni giorno, e ogni utilizzo ne consuma un
numero pari al livello dell’incantesimo generato.
Bacchetta pietrificante
Questa bacchetta produce l’effetto di carne in pietra. Il
bersaglio ha diritto a un tiro salvezza contro bacchette per
evitarlo. Viene consumata una carica per ogni uso.
Balestra pesante della precisione
Questa balestra non conferisce alcun bonus al tiro per
colpire e alle ferite inflitte, ma è considerata un’arma magica
+3 per determinare le creature che è in grado di
danneggiare. Ha gittata raddoppiata rispetto a una normale
balestra pesante (48/96/144 m) e il bersaglio viene sempre
trattato come se avesse CA 9, indipendentemente da quella
effettiva.
Blocco elementale di carbone
Questo blocco delle dimensioni di un pugno può essere
usato per evocare e controllare un elementale del carbone in
modo analogo all’incantesimo evoca elementale. È
necessario preparare l’oggetto magico e condurre un rituale
per 1 turno prima dell’evocazione vera e propria, che
richiede 1 round. Dopo che l’elementale è stato evocato,
occorre mantenere la concentrazione per potergli impartire
gli ordini.
Boccale senza fondo
Questo boccale di peltro è decorato con rune naniche. È
magico e si riempie automaticamente di forte birra rossa
duergar quando viene pronunciata la parola di comando
(“cin cin”), fino a un massimo di 10 volte al giorno.
Borsa delle monete infinite
Questo sacchettino di cuoio è chiuso con un laccio dorato.
Una volta al giorno, può essere aperto e al suo interno si
trovano 2d6 mo.
Cintura del dominio
Questa cintura è fatta di scaglie di drago nero cucite con filo
di platino e ha una fibbia d’oro a forma di drago ruggente.
Chi la indossa ottiene un bonus di +4 al tiro per colpire e
alle ferite inflitte. Inoltre, migliora di 4 punti la CA. Il bonus
di Forza derivante da questo oggetto magico non può essere
combinato con nessun altro effetto che modifica lo stesso
attributo, e la cintura non può venire usata da maghi e
illusionisti.
Corazza di piastre +3, elettrificata
All’ordine di chi la indossa, quest’armatura si carica
magicamente di elettricità. Se il possessore viene colpito –
in mischia, a distanza o con un incantesimo – mentre questo
potere è in essere, l’attaccante subisce una forte scossa (6d6
ferite da elettricità, dimezzabili con un tiro salvezza contro
incantesimi). La corazza può essere innescata e disattivata
quante volte si desidera, ma può infliggere le suddette ferite
solo una volta al giorno.
Corona dei Ban
Questo diadema è realizzato in oro massiccio e porta
incastonate molte pietre preziose. Proprio al centro della
parte frontale c’è un enorme diamante, il “pugno dei Ban”.
Tutti i re del clan duergar dei Ban ne hanno fatto il loro
simbolo di potere assoluto e il suo valore venale è di
120.000 mo! Quando viene indossata da un nano, ne
raddoppia il punteggio di Carisma (non oltre il limite
imposto dalla razza). Egli può anche usare per tre volte al
giorno paragnosi. Inoltre, se viene ucciso mentre la porta,
ritorna in vita all’inizio del round successivo, come se avesse
goduto degli effetti di resurrezione. Quest’ultimo potere
funziona una sola volta per ogni persona che indossa la
corona. Quando viene portata da qualcuno che non sia un
nano, non ha alcuna proprietà incantata.
Dardo ritornante
Questo dardo non conferisce alcun bonus al tiro per colpire
e alle ferite inflitte, ma è considerato un’arma magica +3
per determinare le creature che è in grado di danneggiare.
Quando viene scagliato (gittata 9/18/27 m) non ha penalità
per la gittata e ritorna nelle mani di chi lo ha lanciato.
Elisir della morte
Quando viene bevuta, questa pozione trasforma la vittima in
un fantasma non morto (nessun tiro salvezza concesso). Il
personaggio diventa irrimediabilmente malvagio e passa
sotto il controllo del master. Il suo scopo, da ora in avanti, è
quello di vendicarsi dei suoi ex compagni di avventura. Non
c’è modo di invertire il processo, se non bevendo
immediatamente l’elisir della vita (o forse con un desiderio
ben formulato). In tal caso, tutto ritorna alla normalità. Se
l’elisir della morte viene cosparso su una creatura già
deceduta, ha lo stesso effetto descritto in precedenza.
Elisir della vita
Quando viene bevuta, questa pozione rende il personaggio
immune per sempre agli effetti dei veleni e delle malattie,
anche di origine magica. Inoltre egli guadagna
permanentemente un punto di Costituzione (fino al massimo
permesso per la propria razza), se riesce in un tiro salvezza
contro pietrificazione con una penalità di -4. Se l’elisir della
vita viene cosparso su una creatura morta, la riporta
immediatamente in vita come per resurrezione, ma non le
conferisce nessun altro dei benefici descritti in precedenza.
Elisir di salute
Quando viene bevuta, questa pozione ha gli stessi effetti di
cura malattia. In alternativa, può essere applicata su un
corpo esanime, con identici risultati.
106
Elisir ruba anima
Questa minuscola fiala di liquido trasparente è tappata con
della cera che reca il sigillo degli Dèi Oscuri dei duergar. È
talmente potente che una sola goccia può provocare la
morte. Nella boccetta ci sono tre dosi in tutto. Se ne viene
bevuta una, ha gli effetti di rianimare. Due dosi equivalgono
invece a resurrezione. Se viene trangugiato l’intero
contenuto, il malcapitato è vittima di annientamento. Il
liquido può anche essere scagliato contro un bersaglio
(gittata 3/6/9 m), con le stesse conseguenze già descritte.
Elmo del dominatore
Un personaggio che indossa questo elmo può lanciare tre
volte al giorno comando.
Elmo del terrore
Un personaggio che indossa questo elmo vichingo con tanto
di corna può lanciare una volta al giorno per ciascuno
spaventare e paura arcana.
Elmo dell’individuazione
Chi indossa questo elmo può generare un effetto a scelta fra
individuazione dei nemici (come l’omonima bacchetta),
individuazione del male, individuazione dell’allineamento,
individuazione dell’invisibilità, individuazione della magia,
individuazione della menzogna, individuazione delle porte
segrete (come l’omonima bacchetta), individuazione di
calappi e trabocchetti, penetrare le illusioni e visione del
vero. Può essere usato fino a tre volte al giorno, attivando
sempre lo stesso potere o più effetti differenti.
Eolipila
È un globo di vetro del diametro di circa 20 cm,
pieno di una sostanza combustibile che esplode
al contatto con l’aria. Può essere lanciato con
gittata 3/6/9 m e, sia che centri il bersaglio
oppure lo manchi (in caso di tiro per colpire
insufficiente), causa una deflagrazione in un
diametro di 3 m intorno al punto di
impatto. Questa fiammata
magica infligge 8d4 ferite
(che vengono diminuite
della metà riuscendo in un
tiro salvezza contro
soffio), appicca il fuoco a
qualsiasi materiale
infiammabile e continua a
bruciare per ulteriori 3
round, dimezzando però
progressivamente il danno
causato (4d4 ferite nel secondo
round, 2d4 nel terzo e 1d4 nel
quarto, sempre riducibili con un TS
contro soffio).
Flagello degli elfi
Quest’ascia da battaglia +2 di fattura nanica, se viene anche
solo toccata da un elfo gli causa 2d6 ferite. Il suo potenziale
completo si manifesta nelle mani di un nano. In questo caso
diventa un’arma +3 ed è letale per gli elfi: un colpo andato
a segno causa il triplo del normale danno. Inoltre, un tiro
per colpire modificato (cioè considerando tutti i bonus) di 20
comporta la morte istantanea del bersaglio (se elfo), senza
possibilità di tiro salvezza.
Flamberga +2, tempestosa
Questo spadone a due mani dalla lama interamente
ondulata come una fiamma è lungo oltre 2 m. Ha le stesse
statistiche di uno spadone e ne esistono, ovviamente, anche
versioni non magiche. Oltre a essere un’arma +2, può
lanciare una volta al giorno per ciascuno tempesta di
ghiaccio e tempesta di fuoco.
Kriss antimagia
Questo pugnale dalla tipica lama a biscia a doppio taglio è
lungo solitamente 60-70 cm. Ha le stesse statistiche di un
pugnale e ne esistono, ovviamente, anche versioni non
magiche. Viene considerato un’arma +1 e mentre è
impugnato protegge l’utilizzatore da tutti gli incantesimi del
1° livello diretti esclusivamente contro di lui (come per
esempio dardo incantato, ma non mani brucianti se colpisce
più di un bersaglio). Ovviamente il kriss nega anche gli
effetti che potrebbero aiutare il possessore, come quelli di
cura ferite leggere o protezione dal male. Inoltre il
proprietario non può lanciare alcun incantesimo finché tiene
in mano l’arma.
Mazza demoniaca
Quest’arma di metallo nero ha il manico rivestito in pelle di
demone, simile a cuoio rosso. Chi la impugna è immune a
tutti gli effetti delle fiamme normali, che siano piccole come
una torcia o grandi come un incendio. Il danno causato da
fuoco magico o elementale (come palla di fuoco, muro di
fuoco o il magma incandescente) viene ridotto di 2 per ogni
dado, inoltre il personaggio riceve un bonus di +2 ai tiri
salvezza contro questi effetti. In più, l’arma può lanciare una
volta al giorno per ciascuno velocità e regressione mentale.
Mazza pesante +1, fortunata
Quest’arma conferisce al suo proprietario un bonus di +1 a
tutti i salvezza. Inoltre, può esaudire 1d4+1 desideri. Dopo
107
che l’ultimo desiderio è stato espresso, resta una mazza
pesante +1, ma continua a dare il bonus ai tiri salvezza.
Mazzapicchio +2, fanatizzante
Quest’arma maledetta conferisce un bonus di +2 al tiro per
colpire e alle ferite inflitte. Tuttavia, all’inizio della battaglia,
fa sì che il portatore venga preso da una collera
incontenibile. Il personaggio attacca la creatura più vicina,
nemica o amica che sia, finché non ne resta nessuna in vita
entro 18 m.
Morditrice
Il nome di questa spada lunga è scritto lungo la lama in rune
magiche. Quest’arma +1 incrementa il suo bonus di un
ulteriore +1 a ogni round successivo. Una volta raggiunto
un bonus di +5, questo inizia a decrescere di -1 a ogni
round successivo, fino a tornare al +1 iniziale, quindi
ricomincia ad aumentare e così via, finché lo scontro non è
terminato.
Pozione della modificazione
Chi beve questa pozione aumenta di un punto il suo valore
di For, Sag, o Cos (da determinare casualmente), ma deve
ridurre di un punto il suo valore di Int, Des o Car (da
determinare casualmente). Gli attributi non possono salire
oltre il massimo punteggio concesso per la razza
dell’avventuriero né scendere al di sotto di 3, e le modifiche
sono permanenti.
Pozione della resurrezione
Quando viene bevuta, questa pozione ha gli stessi effetti di
resurrezione, ma il suo potere si manifesta automaticamente
alla prima occasione utile. In alternativa, può essere
applicata su un cadavere, con identici risultati.
Pugnale +1, lanciatoio
Questo pugnale è perfettamente bilanciato, per cui ha la
massima efficacia quando viene scagliato. In mischia è
un’arma magica +1. Se viene usato per colpire a distanza il
bonus sale a +2, ha gittata 18/36/54 m e infligge il doppio
delle normali ferite.
Pugnale del dissanguamento
Questo minaccioso pugnale ricurvo non conferisce bonus al
tiro per colpire e alle ferite inflitte, ma è considerato
un’arma magica +4 per determinare le creature che è in
grado di danneggiare. Causa 1d4 ferite e, ogni volta che si
ottiene un 4 col dado, si ha diritto a lanciarlo nuovamente e
sommare il nuovo risultato a quello ottenuto in precedenza.
Il processo si ripete finché continuano a uscire dei 4.
(Esempio: un PG colpisce un nemico con questo pugnale,
lancia 1d4 per determinare le ferite inflitte e ottiene un 4.
Tira ancora il d4: un altro 4. Lancia nuovamente e ottiene
un 3, per un totale di 4+4+3=11 danni complessivi.) Inoltre
le ferite inflitte da quest’arma seguitano a sanguinare nel
round successivo a quello in cui sono state inferte, facendo
perdere ulteriori 1d4 pf alla vittima, a meno che non venga
nel frattempo medicata con un qualsiasi cura ferite, una
pozione della guarigione o simili.
Pugnale zannadrago
Questo pugnale +3 deve il nome al fatto che la lama
somiglia al dente acuminato di un drago. Esistono cinque
diversi tipi di zannadrago, uno per ogni drago cromatico
(per determinare quello esatto, il master deve tirare 1d10
oppure sceglierlo), che si distinguono tra loro per il colore
della gemma incastonata nel pomo. Quando l’arma è tenuta
in mano, conferisce al possessore la stessa protezione alle
ferite del drago corrispondente (vedi tabella). In più, per un
massimo di tre volte al giorno, il pugnale può emettere dalla
punta un soffio identico per tipo, forma e dimensioni a
quello del drago al quale è correlato, infliggendo un numero
di ferite pari ai punti ferita di chi la impugna al momento
dell’attacco (non necessariamente il totale dei pf del
proprietario, quindi), dimezzabili se il bersaglio effettua con
successo un tiro salvezza contro soffio.

1d10 Colore Gemma Protezione Soffio

1-2 Bianco Calcedonio Immunità al soffio dei draghi bianchi e alle Cono di freddo che inizia con una larghezza di
ferite da freddo inferte da effetti non magici, 1,5 m, si sviluppa fino a una lunghezza di 24
dimezza quelle causate da attacchi magici. m ed è largo 9 m all’estremità.
3-4 Blu Zaffiro Immunità al soffio dei draghi blu e alle ferite da Linea di elettricità larga 1,5 m per tutta la
elettricità inferte da effetti non magici, dimezza lunghezza di 30 m.
quelle causate da attacchi magici.
5-6 Nero Onice Immunità al soffio dei draghi neri e alle ferite Linea di acido (liquido) larga 1,5 m per tutta la
da acido inferte da effetti non magici, dimezza lunghezza di 18 m.
quelle causate da attacchi magici.
7-8 Rosso Rubino Immunità al soffio dei draghi rossi e alle ferite Cono di fuoco che inizia con una larghezza di
da fuoco inferte da effetti non magici, dimezza 1,5 m, si sviluppa fino a una lunghezza di 27
quelle causate da attacchi magici. m ed è largo 9 m all’estremità
9-10 Verde Smeraldo Immunità al soffio dei draghi verdi e alle ferite Nube di acido (gas) alta 6 m, lunga 15 m e
da acido inferte da effetti non magici, dimezza larga 12 m.
quelle causate da attacchi magici.

Scettro delle ere

Questo oggetto, realizzato in metallo prezioso e tempestato
di piccole gemme, funziona soltanto nelle mani di un
chierico o un paladino. In combattimento è considerato
come un randello +1, ma se si consuma 1 carica e si porta a
segno un attacco, infligge 2d4+2 ferite (invece di 1d4+1).
Inoltre, sempre al costo di 1 carica, chi lo impugna può
effettuare un tentativo di scacciare i non morti come se
avesse quattro livelli in più del normale (es. un chierico del
5° livello si considera del 9° sulla tabella “Scacciare i non
morti”). Lo scettro è anche in grado di lanciare qualsiasi
incantesimo dei chierici, spendendo 1 carica per livello (es.
1 carica per cura ferite leggere, 4 per cura ferite gravi, 7 per
parola sacra e via dicendo). Perché questo potere funzioni,
deve essere tenuto in mano dal proprietario. Lo scettro delle
ere può utilizzare ogni giorno un massimo di 7 cariche, che
si rinnovano ogni 24 ore.

Scudo +1, imprigionante

Questo scudo +1 di metallo liscio e lucido funziona come
uno specchio imprigionante. Quando chi lo impugna
pronuncia la parola di comando, qualunque creatura di
taglia umana o più piccola che si riflette sulla sua superficie
deve riuscire in un tiro salvezza contro incantesimi o viene
rinchiusa (con tutto l’equipaggiamento) in una cella
extradimensionale al suo interno. Se il TS riesce, per le
prossime 24 ore non è possibile provare a imprigionare quel
particolare individuo. Lo scudo ha un’unica cella e può
intrappolare quindi una sola vittima alla volta. È possibile
convocare il riflesso della creatura segregata e conversare
con essa. Il prigioniero è obbligato a presentarsi
all’interlocutore qualora venga pronunciato il suo nome, ma
non può fare altro che parlare. Il proprietario dello scudo
può liberare la creatura imprigionata con un semplice
108
comando, altrimenti per farlo è necessario distruggere
definitivamente l’oggetto.
Scudo +1, santuario
Questo scudo +1, finché viene impugnato, garantisce gli
stessi effetti di santuario.
Scudo +2, protezione dalle armi da lancio
Questo scudo +2, finché viene impugnato, garantisce gli
stessi effetti di protezione dalle armi da lancio.
Sigillo del clan Ban
È un anello di platino con l’insegna del clan realizzata con
una miriade di piccoli diamanti. Una volta indossato,
conferisce un bonus di +1 (o +5%) a tutti i tiri salvezza e alle
prove di attributo e abilità, oltre che alla CA. Se viene
indossato da un nano, il bonus sale a +2 (+10%). Il sigillo ha
un valore venale di 55.000 mo.
Spada lunga del barbaro
Mentre viene utilizzata in combattimento, all’inizio di ogni
round questa spada +2 incrementa di un punto ciascuno i
valori di Forza, Destrezza e Costituzione di chi la impugna.
Tutti i conseguenti bonus sono immediatamente applicabili.
(Es. un umano con For 17, Des 9 e Cos 14 avrà For 18,
Des 10 e Cos 15 nel secondo round, For 18, Des 11 e Cos
16 nel terzo e via dicendo.) Gli attributi non possono
eccedere il limite massimo per la razza del personaggio e
ritornano immediatamente al punteggio originale non
appena la battaglia ha termine. Gli eventuali pf guadagnati
con l’aumento della Costituzione sono i primi a essere persi
quando vengono subite delle ferite.
Spadone +2, riflettore di incantesimi
Quest’arma respinge 2d6 livelli di incantesimi al giorno. Gli
incantesimi non hanno effetto su chi impugna lo spadone e
vengono rimandati tali e quali contro chi li ha lanciati.
Sudario della rinascita
Questo lenzuolo funebre di seta nera ha dei ricami dorati
che rappresentano teschi e ossa incrociate. Se viene posto
sul cadavere di una creatura morta da meno di un mese,
funziona come resurrezione. Tuttavia, può essere usato una
sola volta e scompare dopo l’uso. Si dice che sia un dono
degli Dèi Oscuri dei duergar ai loro seguaci più ferventi.
Cannibalizzare
Livello: 6°
Durata: vedi sotto
Gittata: 36 m
Questo incantesimo permette di assorbire temporaneamente
i punti ferita del bersaglio. Se la vittima fallisce un tiro
salvezza contro incantesimi con una penalità di -4, subisce
un numero di ferite pari al livello dell’incantatore. Questo
ammontare è aggiunto ai pf attuali dell’incantatore, che può
guarire le eventuali ferite oppure superare il suo punteggio
massimo. I punti ferita addizionali guadagnati in quest’ultimo
caso sono i primi a essere persi quando vengono subiti dei
danni e svaniscono dopo 1d6+6 turni.
Differire la morte
Livello: 4°
Durata: vedi sotto
Gittata: 18 m
Per tutta la durata dell’incantesimo, il bersaglio è
invulnerabile a qualsiasi tipo di danno e non può essere
ucciso in nessun modo. Anche se viene colpito con le armi,
gettato nella lava, strangolato, disintegrato, ecc. non subisce
nessuna conseguenza. Tuttavia, tutti gli effetti degli attacchi
(e le ferite che causano) vengono semplicemente posticipati
e sono applicati nell’istante in cui differire la morte cessa di
funzionare. La durata dell’incantesimo è di 1 round per ogni
3 punti di Costituzione del bersaglio.
Vigore soprannaturale
Livello: 3°
Durata: 1 round per livello
Gittata: tocco
Il bersaglio di questo incantesimo ottiene una resistenza
portentosa. Per ogni livello dell’incantatore, guadagna 1d6
pf addizionali (ma non più del doppio di quelli iniziali), che
sono i primi a essere persi quando subisce delle ferite.
Inoltre, è immune agli attacchi non magici e dimezza
automaticamente i danni inflitti da quelli magici. In più, le
armi normali che lo colpiscono si spezzano con un risultato
di 1 su 1d6.

NUOVI INCANTESIMI
Incantesimi dei chierici
Aura mortale
Livello: 6°
Durata: istantaneo
Gittata: l’incantatore
Questo incantesimo è simile a raggio di morte, ma ha
effetto su tutte le creature – amiche o nemiche – che al
momento del lancio della magia si trovano nel raggio di 3 m
dall’incantatore. Ogni bersaglio deve riuscire in un tiro
salvezza contro morte o perisce istantaneamente. Lanciare
questo incantesimo è un atto malvagio e può essere fatto da
personaggi di allineamento buono solo in circostanze
estreme.
109
Incantesimi degli illusionisti
Artigli spettrali
Livello: 4°
Durata: 1 round per livello
Gittata: 1,5 m per livello
Questo incantesimo crea un’enorme mano artigliata
semisolida che può colpire un avversario scelto
dall’incantatore ad ogni round. L’attacco richiede un tiro per
colpire e si considera come se fosse sferrato da un guerriero
dello stesso livello dell’incantatore. Se va a segno, causa 1d8
ferite e il bersaglio deve fare un tiro salvezza contro
incantesimi oppure è stordito per 1 round. (Lo stordimento
rende un personaggio incapace di agire, ma non del tutto
indifeso, anche se perde l’eventuale bonus di Destrezza alla
CA e non può usare efficacemente uno scudo. Chi attacca
un personaggio stordito, inoltre, ottiene un bonus +4 al tiro
per colpire.) È possibile distruggere gli artigli spettrali con le
armi e la magia. Essi hanno CA 9 e tanti pf quanti ne ha
l’incantatore.
Pagina bianca
Livello: 1°
Durata: permanente
Gittata: tocco
Crea un’illusione che nasconde le parole sulla pagina di un
libro (o su una pergamena), facendo apparire l’immagine di
un foglio vuoto. L’incantatore deve scegliere il numero di
pagine da occultare alla vista al momento del lancio, fino a
un massimo di una per livello, ma non devono per forza
essere consecutive. Una volta creato, l’effetto è permanente,
ma può essere disperso con la magia oppure interrotto
dall’incantatore.
Un’area del diametro di 15 m intorno all’incantatore viene
avvolta da una luce simile a quella della luna piena. Tutte le
creature in questa zona subiscono 1d4 ferite da fuoco per
livello dell’incantatore, dimezzabili con un tiro salvezza
contro incantesimi. I non morti subiscono il doppio del
danno, mentre l’incantatore è immune agli effetti della sua
magia. Se questo incantesimo viene lanciato all’aperto e
sotto la luce della luna, il tiro salvezza per ridurre le ferite
subisce una penalità di -4.
Danza macabra
Livello: 3°
Durata: 1d4+1 round
Gittata: tocco
Se fallisce un tiro salvezza contro incantesimi, il bersaglio
prova un irrefrenabile bisogno di ballare e comincia a farlo,
con tanto di piroette e tip-tap, compiendo dei movimenti
innaturali che gli strappano i muscoli e gli stirano i
legamenti, causando 1d6 ferite per round (nessun tiro
salvezza). La vittima può ancora agire, ma con una penalità
di -4 (o -20%) a tiro per colpire, CA, tiri salvezza, prove di
attributo e abilità, ecc.

Prudi e gratta
Livello: 1°
Durata: 1d4+1 round
Gittata: tocco
Il bersaglio dell’incantesimo prova un tremendo prurito e
l’irrefrenabile bisogno di grattarsi. Ciò gli impone una
penalità di -4 (-20%) a tiro per colpire, classe armatura, tiri
salvezza e prove di attributo e abilità, rende inutilizzabili
eventuali scudi imbracciati dal soggetto e gli fa fallire il lancio
degli incantesimi nel 50% dei casi.

Incantesimi dei maghi

Bagno di sangue
Livello: 3°
Durata: 1 round per livello
Gittata: tocco
Il bersaglio di questo incantesimo comincia a sanguinare da
tutti gli orifizi. La vittima subisce a ogni round 1 ferita per
livello dell’incantatore (ferimento continuo), fino al termine
della magia. L’emorragia può essere arrestata all’istante con
un qualsiasi cura ferite (che in tal caso non guarisce pf), una
pozione della guarigione o simili.

Chiaro di luna rovente

Livello: 3°
Durata: istantaneo
Gittata: l’incantatore

110
Dardo scombussolante
Livello: 5°
Durata: vedi sotto
Gittata: 45 m
Un dardo di energia scaturisce dal dito dell’incantatore e
colpisce un bersaglio entro 45 m, senza infliggere ferite ma
impedendogli di lanciare incantesimi (può tuttavia usare gli
oggetti magici) per 1d4 round. Il dardo colpisce
automaticamente, anche se il bersaglio sta combattendo con
un alleato o ha una copertura quasi totale (basta che
l’incantatore lo veda). Non è possibile usare questo
incantesimo per mirare a specifiche parti del corpo. Per
ogni cinque livelli, gli effetti si protraggono per un ulteriore
round: quindi 1d4+1 round al 5° livello, 1d4+2 round al
10°, 1d4+3 round al 15° e così via. La durata della magia è
dimezzata (per eccesso) se il bersaglio riesce in un tiro
salvezza contro incantesimi.

Inferno ardente
Livello: 3°
Durata: vedi sotto
Gittata: 5 m
Questo incantesimo fa avvampare il bersaglio. A meno che
non sia resistente al fuoco, la vittima può soltanto
contorcersi in agonia, senza poter fare nessuna azione. Il
rogo non può essere spento in alcun modo, tranne che
disperdendo inferno ardente.
All’inizio di ogni round in cui è avvolto dalle fiamme, il
bersaglio deve fare un tiro salvezza contro soffio. Se ha
successo, la magia termina istantaneamente. Altrimenti, gli
infligge un ammontare di ferite da fuoco pari al livello
dell’incantatore. Se la vittima è ridotta a 0 pf, muore
carbonizzata e tutto ciò che ne resta è un mucchietto di
cenere. L’incandio danneggia anche gli oggetti del
malcapitato.

Infestazione di larve putride

Livello: 5°
Durata: istantaneo
Ogni colpo un morto
Gittata: 3 m
Livello: 4°
Questo incantesimo evoca un numero di larve putride pari al
Durata: 1 round ogni 4 livelli
livello dell’incantatore, che iniziano a scavare nella carne del
Gittata: tocco
bersaglio, penetrando in profondità. La vittima si rende
L’arma incantata da questa magia infligge automaticamente
conto di ciò che le accade e può prendere le necessarie
il massimo danno (senza bisogno di tirare il dado) per tutta la
contromisure per fermare le larve, come spiegato a p. 80
durata dell’incantesimo. Gli attacchi richiedono un normale
del manuale di Labyrinth Lord™. Se il bersaglio effettua con
tiro per colpire per andare a segno. L’incantesimo può
successo un tiro salvezza contro incantesimi, le larve si
essere utilizzato sia sulle armi normali che magiche.
materializzano a terra, a metà strada tra lui e l’incantatore.
Soffio infuocato
Mani brucianti
Livello: 2°
Livello: 1°
Durata: 1 round
Durata: 1 round
Gittata: tocco
Gittata: vedi sotto
Il bersaglio di questo incantesimo può soffiare un getto di
Questo incantesimo fa scaturire dalla punta delle dita
fiamme come quello di un drago rosso, che colpisce
dell’incantatore un cono di fiamme ustionanti lungo 90 cm.
automaticamente tutti i bersagli in una linea retta larga 1,5
Il cono si sprigiona in un arco frontale di 120 gradi centrato
m e lunga 9 m. Ogni vittima subisce 6d6 ferite da fuoco,
sull’incantatore. Qualsiasi creatura nell’area delle fiamme
dimezzabili con un tiro salvezza contro soffio. Mentre è sotto
subisce 1 ferita da fuoco per livello dell’incantatore (nessun
l’effetto di questa magia, il soggetto non può parlare – ogni
tiro salvezza). I materiali infiammabili prendono fuoco se le
volta che apre bocca, esce una piccola vampata.
fiamme li lambiscono.

111
Supercolla
Livello: 2°
Durata: permanente
Gittata: tocco
L’incantatore deve porre a contatto due superfici mentre
lancia questo incantesimo. La magia le incolla insieme come
se fossero un unico oggetto. Il legame è permanente e può
essere spezzato solo da un altro effetto magico o dalla forza
bruta. È necessaria una prova di Forza con una penalità pari
al livello dell’incantatore per separare i due oggetti senza
danneggiarli. Supercolla è efficace soltanto su oggetti
inanimati e non magici, il cui peso combinato non sia
superiore a 500 g per livello dell’incantatore.
112
Venti del cambiamento
Livello: 5°
Durata: 6 turni per livello
Gittata: 12 m più 3 m per livello
Questo incantesimo ha effetto su tutte le creature in un’area
di 15x15x15 m. Ogni vittima dimezza un attributo e ne
raddoppia un altro, poi scambia tra loro i punteggi di due
attributi. Tutti i conseguenti modificatori vengono
immediatamente applicati. Gli attributi influenzati dalla
magia sono determinati casualmente e lo stesso può essere
colpito più volte. Eventuali arrotondamenti vanno fatti per
eccesso e il valore di un attributo non può mai superare
quello massimo consentito per la razza della creatura ma, se
scende al di sotto di 3, il bersaglio perde i sensi fino al
termine dell’incantesimo.
MAPPE

113
LIVELLO UNO
Scala: 1 quadretto = 3 m

114
LIVELLO DUE
Scala: 1 quadretto = 3 m

115
LIVELLO TRE
Scala: 1 quadretto = 3 m

116
LIVELLO QUATTRO
Scala: 1 quadretto = 3 m

117
LIVELLO CINQUE
Scala: 1 quadretto = 3 m

118
LIVELLO SEI
Scala: 1 quadretto = 3 m

119
LIVELLO SETTE
Scala: 1 quadretto = 3 m

120
LIVELLO OTTO
Scala: 1 quadretto = 3 m

121
LIVELLO NOVE
Scala: 1 quadretto = 3 m

122
LIVELLO DIECI
Scala: 1 quadretto = 3 m

123
LIVELLO UNDICI
Scala: 1 quadretto = 3 m

124
LIVELLO DODICI
Scala: 1 quadretto = 9 m

125
IL PALAZZO DEI RE
Scala: 1 quadretto = 3 m

126
I SALONI SCINTILLANTI
Scala: 1 quadretto = 3 m

127
 LEGENDA
Porta Scrigno

Porta sbarrata Altare

Porta a due ante Statua

Porta a due ante sbarrata Pilastro o colonna

Porta o passaggio segreto Tendaggio

Porta a senso unico Mobile

Porta a senso unico sbarrata Fontana

Porta finta Pozzo

Porta ad arco Predella

Scale (dall’alto in basso) Braciere

Scale a chiocciola Tomba

Botola sul soffitto Barile

Botola sul pavimento Cassa

Botola segreta Ossa

Passaggio sotterraneo Vergine di ferro

Grata o sbarre Acqua

Fossa coperta Pavimento instabile

Trappola Nicchia

Piastra a pressione Piattaforma rialzata

Oggetto/scultura sul muro Lava

Leva Scacchiera

Camino Pentacolo

Trono Macchia o chiazza

128
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The names Il Signore dei Labirinti™, Labyrinth Lord™, Labyrinth Lord Edizione
Avanzata™, Advanced Labyrinth Lord™, Scribe of Orcus™, Mutant Future™, and
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teams, personas, likenesses and special abilities; places, locations, environments,
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129
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Castles & Crusades: Players Handbook, Copyright 2004, Troll Lord Games; Authors
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Cave Cricket from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
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Crab, Monstrous from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
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Fly, Giant from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.; Author
Scott Greene, based on original material by Gary Gygax.
Golem, Wood from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
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Kamadan from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.; Author
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Rot Grub from the Tome of Horrors, Copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
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Axe Beak from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.; author
Scott Greene, based on original material by Gary Gygax.
Beetle, Giant Boring from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games,
Inc.; author Scott Greene, based on original material by Gary Gygax.
Beetle, Giant Rhinoceros from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer
Games, Inc.; author Scott Greene, based on original material by Gary Gygax.
Brownie from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.; author
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Crayfish, Monstrous from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games,
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Demon: Juiblex “The Faceless Lord” (Demon Lord) from the Tome of Horrors, copyright
2002, Necromancer Games, Inc.; author Scott Greene, based on original material by Gary
Gygax.
Demon: Orcus (Demon Prince of Undead) from the Tome of Horrors, copyright 2002,
Necromancer Games, Inc.; authors Scott Greene and Clark Peterson, based on original
material by Gary Gygax.
Devil: Amon (Duke of Hell) from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer
Games, Inc.; author Scott Greene, based on original material by Gary Gygax.
Devil: Bael (Duke of Hell) from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer
Games, Inc.; author Scott Greene, based on original material by Gary Gygax.
Devil: Geryon (Arch-Devil) from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer
Games, Inc.; author Scott Greene, based on original material by Gary Gygax.
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Eel, Electric from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
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Eye of the Deep from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
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Floating Eye from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
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Frog, Monstrous from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
authors Scott Greene and Clark Peterson, based on original material by Gary Gygax.
Frog, Monstrous Killer from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games,
Inc.; authors Scott Greene and Clark Peterson, based on original material by Gary Gygax.
Frog, Monstrous Poisonous from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer
Games, Inc.; authors Scott Greene and Clark Peterson, based on original material by Gary
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Gas Spore from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
authors Scott Greene and Clark Peterson, based on original material by Gary Gygax.
Gorbel from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.; author
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Groaning Spirit from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
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Hippocampus from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
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Jackalwere from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.; author
Scott Greene based, on original material by Gary Gygax.
Leprechaun from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
author Scott Greene based on original material by Gary Gygax.
Lurker Above from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
author Scott Greene, based on original material by Gary Gygax.
Piercer from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.; authors
Scott Greene and Clark Peterson, based on original material by Gary Gygax.
Slithering Tracker from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
author Scott Greene, based on original material by Gary Gygax,
Slug, Giant from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
author Scott Greene, based on original material by Gary Gygax.
Strangle Weed from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
author Scott Greene, based on original material by Gary Gygax.
Tick, Giant from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
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Trapper from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.; author
Scott Greene, based on original material by Gary Gygax,
Turtle, Giant Snapping from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games,
Inc.; author Scott Green, based on original material by Gary Gygax.
Wind Walker from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
author Scott Greene, based on original material by Gary Gygax.
Yeti from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.; author Scott
Green, based on original material by Gary Gygax.
Apparition from the Tome of Horrors Complete, Copyright 2011, Necromancer Games,
Inc., published and distributed by Frog God Games; Authors Scott Greene and Clark
Peterson, based on original material by Underworld Oracle.
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Reference Document (“SRD”), and is licensed for public use under the terms of the Open
Game License v1.0a.
Caryatid Column from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
Author Scott Greene, based on original material by Jean Wells.
Demonic Knight from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
author Scott Greene.
Dire Rat is Open Game Content published in the files collectively known as the System
Reference Document (“SRD”), and is licensed for public use under the terms of the Open
Game License v1.0a.
Elemental is Open Game Content published in the files collectively known as the System
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Game License v1.0a.
Flying Sword is Open Game Content published in the files collectively known as the
System Reference Document 5.1 (“SRD5”), and is licensed for public use under the terms
of the Open Game License, Version 1.0a.
Foo Creature from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
Author Scott Greene, based on original material by Gary Gygax.
Gargoyle is Open Game Content published in the files collectively known as the System
Reference Document (“SRD”), and is licensed for public use under the terms of the Open
Game License v1.0a.
Ghoul is Open Game Content published in the files collectively known as the System
Reference Document (“SRD”), and is licensed for public use under the terms of the Open
Game License v1.0a.
Goblin is Open Game Content published in the files collectively known as the System
Reference Document (“SRD”), and is licensed for public use under the terms of the Open
Game License v1.0a.
Golem is Open Game Content published in the files collectively known as the System
Reference Document (“SRD”), and is licensed for public use under the terms of the Open
Game License v1.0a.
Hyaenodon from the Tome of Horrors Complete, Copyright 2011, Necromancer Games,
Inc., published and distributed by Frog God Games; Author Scott Greene.
Juju Zombie from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.;
Author Scott Greene, based on original material by Gary Gygax.
Manananggal from Pathfinder Roleplaying Game Bestiary 3, © 2011, Paizo Publishing,
LLC; Authors Jesse Benner, Jason Bulmahn, Adam Daigle, James Jacobs, Michael
Kenway, Rob McCreary, Patrick Renie, Chris Sims, F. Wesley Schneider, James L. Sutter,
and Russ Taylor, based on material by Jonathan Tweet, Monte Cook, and Skip Williams.
Mephit is Open Game Content published in the files collectively known as the System
Reference Document (“SRD”), and is licensed for public use under the terms of the Open
Game License v1.0a.
Mimic is Open Game Content published in the files collectively known as the System
Reference Document (“SRD”), and is licensed for public use under the terms of the Open
Game License v1.0a.
Monstrous Spider is Open Game Content published in the files collectively known as the
System Reference Document (“SRD”), and is licensed for public use under the terms of the
Open Game License v1.0a.
Nightshade is Open Game Content published in the files collectively known as the System
Reference Document (“SRD”), and is licensed for public use under the terms of the Open
Game License v1.0a.
Poltergeist from the Tome of Horrors, copyright 2002, Necromancer Games, Inc.; author
Scott Greene, based on original material by Lewis Pulsipher.
Shadow Demon from Pathfinder RPG Bestiary. Copyright 2009, Paizo Publishing, LLC;
Author: Jason Bulmahn, based on material by Jonathan Tweet, Monte Cook, and Skip
Williams.
Skeleton is Open Game Content published in the files collectively known as the System
Reference Document (“SRD”), and is licensed for public use under the terms of the Open
Game License v1.0a.
Smoke Elemental from EN Publishing, © 2016, EN World; Author Various Authors, based
on original material by EN Publishing. It is covered and is published under the OGL by the
Open Game License v1.0a.
Soul Eater from Pathfinder Roleplaying Game Bestiary 2, © 2010, Paizo Publishing, LLC;
Authors Wolfgang Baur, Jason Bulmahn, Adam Daigle, Graeme Davis, Crystal Frasier,
Joshua J. Frost, Tim Hitchcock, Brandon Hodge, James Jacobs, Steve Kenson, Hal
MacLean, Martin Mason, Rob McCreary, Erik Mona, Jason Nelson, Patrick Renie, Sean K
Reynolds, F. Wesley Schneider, Owen K.C. Stephens, James L. Sutter, Russ Taylor, and
Greg A. Vaughan, based on material by Jonathan Tweet, Monte Cook, and Skip Williams.
Labyrinth Lord™ Copyright 2007, 2008, Daniel Proctor. Author Daniel Proctor.
Labyrinth Lord™ Italian Version Copyright 2009, Daniel Proctor. Author Daniel Proctor.
Translated into Italian by Danilo Callegari, Antonio Eleuteri, Chiara Fattorelli, Tito Leati,
Emiliano Marchetti, Andrea Marmugi, and Roberto Pecoraro.
Advanced Edition Companion, Copyright 2009-2010, Daniel Proctor. Author Daniel
Proctor.
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Labyrinth Lord Edizione Avanzata Copyright 2010, Daniel Proctor. Translated into Italian
by Danilo Callegari, Antonio Eleuteri, Chiara Fattorelli, Tito Leati, Emiliano Marchetti,
Andrea Marmugi, Roberto Pecoraro.
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Labyrinth Lord™ is copyright 2007-2011, Daniel Proctor. Labyrinth Lord™ and Advanced
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Copyright 2007-2011 Daniel Proctor. Labyrinth Lord™, Advanced Labyrinth Lord™,
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Proctor.
Cover art by Mohammed Agbadi, released into the public domain on April 22, 2013, by
Kevin Crawford acting for Sine Nomine Publishing.
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Freels, used with permission.
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CHDDS1 Gli Abissi di Kerak-Ban, copyright 2021 Chimerae Hobby Group. Author
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