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Abbandono paradigma individualista poi relazioni oggettuali poi relazioni interpersonali

ERIKSON
Riprende la matrice biologica di Freud, evidenziando il ruolo della cultura rapporto con l’individuo, (che in
Freud non c’era anche se Freud utilizza simboli e metafore, come i miti, come Edipo. I modelli di
funzionamento della mente sono densi di aspetti culturali, il simbolo in primis lo è).
A differenza di Freud dove la pulsione era determinante, per Erikson sono determinanti le pressioni
ambientali, sociali. Dà una spiegazione del problema freudiano del controllo sociale come elemento
significativo e tipico del funzionamento della mente a causa della cultura.
La psiche umana si PLASMA all’interno di specifici contesti culturali che esprimono valori, simboli, segni.
Interazione individuo ambiente in cui lo sviluppo è furtto di una funzione adattativa in cui COSTANTE
COMPENETRAZIONI DI ASPETTI BIOLOGICI E CULTURALI.
- Teoria del funzionamento dell’IO aspetto principale (perché l’io media nel rapporto con la realtà).
La cultura è dinamica. Aggiustamento e compenetrazione costante, la cultura è dinamica.
- Lo sviluppo FISICO della mente, deambulazione capacità bambino, prendere oggetti e le conquiste
dello sviluppo neurologico su cui si innesta un’intensa attività psichica, cioè mentale (brain-mind,
teorie cervello, teorie mente, la mente si poggia sul cervello, è compenetrata con esso. Attività
psichica connessa all’attività senso motoria cioè le sensazioni), lampossibilità di compiere dei gesti
incide sullo sviluppo psichico. Più è autonomia fisica del bambino rispetto alla mamma, più
aumentano le pressioni e le richieste ambientali, del contesto culturale di appartenenza: il
movimento del bambino si interfaccia con ripercussioni di carattere culturale che incidono sulla
mente (il gesto di maturità FISICA dek bambino di allontanarsi e mettere le mani nella presa, spinta
autonomia, cui corrisponde pressione cult della mamma che dice non si fa. COMPENETRAZIONE
SISTEMATICA DEI 2 ELEMENTI). Alcuni problemi psicologici possono essere causati da un parametro
culturale (mio figlio piange non perché non ha la moto ma perché tutti ce l’hanno e lui no. In
termini freudiani non vediamo che tutti li hanno, ma guardiamo la scarica pulsionale, il desiderio
del figlio, senza considerare l’aspetto culturale>> anche l’intervento cambia così)
- L’io si sviluppa in 8 stadi/ crisi x evidenziare l’OPPORTUNITA’ DI SVILUPPO. Queste crisi/problemi
sono situazioni che il bambino deve affronatre e risolvere nello sviluppo. Aspetto risolutivo= la
soluzione che trova può avere conseguenze positive o negative. Il mancato superamento delle crisi
determina il coinvolgimento della persona nelle crisi stesse e negli stadi successivi. La risoluzione di
un problema in uno stadio determina l’immersione di una persona nello stadio e impatta sugli stadi
successivi..?
È un percorso identitario>> costruzione del sé, comprensione e accettazione del sé. Tale
comprensione e accettazione si determina attraverso l’incontro con la cultura. Tale comprensione
non avviene nel vuoto ma all’interno UNA DINAMICA CULTURALE
1. FIDUCIA/SFIDUCIA- caregiver ruolo importante attraverso CURA e SOLLECITAZIONI ADEGUATE
2. AUTONOMIA/VERGOGNA-STADIO DEL DUBBIO- il bambino attraverso la locomozione
manifesta indipendenza fisica dalla mamma ma al contempo è davanti a una angoscia di
separazione e ha la paura di non poter controllare (per esempio gli sfinteri) > paura del
fallimento
3. INIZIATIVA/SENSO DI COLPA- lo sviluppo della parola consente al bambino di prendere
inziiative perché si esprime. Tali iniziative manifestano desideri che trovano impatto/punizioni
nel contesto culturale. Quindi le fantasie e i desideri immorali generano nella coscienza il senso
di colpa (che si sviluppa dai 2 ai 3 anni).
4. INDUSTRIOSITA’/INFERIORITA’- inizia ad apprendere e avere consapevolezza
dell’apprendimento. Necessariamente davanti a conquiste e fallimenti, che sono dimensioni
evidentemente sociali non individuali. Ciò determina senso di inferiorità inadeguatezza davanri
al fallimento. Sia adeguatezza. Se mi sento adeguato divento sicura
5. IDENTITA’/DISPERSIONE DELL’IDENTITA’- la società preme perché la persona sviluppi
determinati ruoli. Tale pressione ambientale comporta possibile dispersione dell’identità
quando la persona non è in grado di integrare parte di sé. (aspetto simile al FALSO SE’ DI
WINNICOTT CHE PERO’ ERA FRUTTO DI UNA NON ADEGUATA SEPARAZIONE PSICHICA DA
PARTE DELLA MADRE COL BAMBINO- un insegnante era laureata e cercò diu andare nel posto
piu lontano dalla madre. Lascia le psicoterapie e va a vivere nell’apartamentro sopra la madre
nel paese di origine-sta cercando di ricostruire la propria identità. Anche se è andata lontano è
rimasta agganciata psichicamente alla madre).
6. INTIMITA’/ISOLAMENTO- la persona cerca rapporti intimi – al contrario l’opposto di tale
risokuzione è l’isolamento dove i tentativi di intimità falliscono quindi la persona si isola
socialmente- inziai a costruire relazioni vuote e fredde, stereotipate.
7. GENERATIVITA’/STAGNAZIONE E AUTOASSORBIMENTO- la generatività è l’interesse dell’io a
fondare e guidare nuove generazioni- questa generatività si esprime sia attraverso i figli sia col
generare nuove idee> produrre. Capacità produttiva dell’identità psichica. Quando non vi è
generatività c’è la stagnazione cioè la noia, assenza di crescita psicologica
8. INTEGRITA’ DELL’IO/DISPERAZIONE suo contrario- l’ultimo stadio dello sviluppo e l’accettazione
di sé e e dei propri limiti, quindi anche dei limiti della vita. In caso contrario si sviluppa la
disperazione cioè una vita costruita sui rimpoianti e rimorsi che sfocia nel DISGUSTO PER SE
STESSI.
Non vanno immaginati solo legati alle fasce di età ma proprio processi psichici, stati mentali. (Per freud
posso avere 50 anni ma esprimere prevalentemente una det fase. In freud il tratto nevrotico ossessivo è
tipico della fase anale, poiché essa ha a che fare col controllo degli sfinteri, treattenersi l’ossessione è
proprio una fantasia di controllo sugli aspetti della realtà)
C’è una fissazione/regressione su quello stadio. Si hanno nella natudalità in det fasce di età ma poi
diventano strutturali del modello funzionamento della mente

-C’è una doppia referenza nella costruzione dello sviluppo? O funz mente?- tensione tra passato presente e
futuro del soggetto + tensione pass pres e futuro del contesto culturale cui appartiene
-Gioco= dimnsione fondamentale per cogliere la dimensione psichica. Perche attraverso esso puo
esprimere le sue fabtasie sul mondo, sperimebtazione della sua funzione adattativa- diemnsioni psichiche
problematiche possono essere affrontate e risolte attraverso il far finta cioè il gioco.

FINE PSICOLOGI RELAZIONI INTERPERSONALI DELL’IO

PSICOLOGI DEL SE’

HEINZ KOHUT- cos’è il sé?


Sé= l’immagine che ciascuno ha sostanzialmente di noi- dimensione trasversale

-Con kohut psicologia del sé, abbandono posizioni classiche relative alla teoria pulsionale.
-Introduce concetto di sé come istanza psichica, come fulcro di inziative e contenitore dlele impressioni (x
lui cio che apparteneva come funzioni. A es io e s. i appartiene al sè).
-Es=NO PRODOTTO DELL’ATTIVITA’ ?dell’io? ma un agente attivo che affonda le sue radici nelle relazioni. Il
bambino non nasce nel vuoto ma in un ambiente sociale che definisce
-AMBIENTE EMPATICO, cioè DISPONIBILE. EMPATICO= ambiente adatto al bambino.>> le relazioni con gli
altri sono importanti, una criticità nello sviluppo, funzionamento, patologia= va da sé che può essere
causato da un ambiente non empatico. relazioni non empaticher causano malfunzionamenti.
-Il sé si sviluppa quando converghono istinto innato del bambino e aspettative dei genitori.
- il sé è debole e amorfo. Siccome non ce la fa ancora, deve necessariamente utilizzare altri oggetti sé. ( Il
bambino quando nasce non coniosce il mondo né cio che sta provando, vive solo stati di angoscia e non
angoscia come dice sulliuvan. > all’inizio per tutti gli autori la strutturazione della sua attività mentale è
debole. Forma di dipendenza fenomenica >> trasferiamola in un processo psichico, invisibile. Quando il
bambino piange gli diamo il ciuccio e lo prendiamo in giro perché lui non c’è ancora mentalmente. Il ciuccio
è un oggetto transizionale, è un’allucinazione perché all’inizio la mente si poggia sugli oggetti. Il sé NON E’
ANCORA FORMATO QUINDI PER FUNZIONARE SI APPOGGIA SUGLI OGGETTI SE’ DEI GENITORI= CHE
SONO OGGETTI SE’ DI PERSONE EFFETTIVAMENTE SEPARATE DA LUI MA CHE SVOLGONO FUNZIONI CHE
UN GIORNO GLI APPARTERRANNO. (Cioè saranno alla base del suo funzionamento psichico, senza che
neanche lui se ne accorga). Il bambino partecipa all’esperienza psichica dell’adulto utilizzando gli oggetti
sé di qualcun altro, partecipa alla sua espreinza psicghica dell’adulto che gli dà forma, gli dà una
rappresentazione del mondo, mettendo l’adulto a disposizione le proprie funzioni mentali (è come
prendere un passaggio). Perché il bambino non ha la struttura e non ha la possibilità ma simultaneamente
questa forma di partecipazione soddisfa i bisogni narcisistici di base, bisogni di amore, di protezione= quindi
è una forma embrionale la mia mente, non coglie e non comprende. Si colloca dunque sul bisogno
narcisistico di ESSERE AMMIRATO >> CIO’ RAPPRESENTA UN SANO SENSO DI ONNIPOTENZA: esiste
un’iniziale forma narcisistica o di onnipotenza
- >> successivamente il bambino avrà necessità di sviluppare un’immagine idelaizzata di uno dei due
genitori sperimentando un senso di fusione con lui/lei. Sulla base di queste necessità di sviluppo, si
determinano oggetti sé riflettenti (se io sono fuso con te mi puoi solo dire che sono perfetto e tu mi
ammiri). Sperimentazione di oggetto sé riflettente, mi vedo attraverso i tuoi occhi, in una dinamica di
fusione, di perfezione. Oggetti sé idealizzanti, sono perfetto e sono parte di te. Poiché il genitore si stanca
qualche volta, ha una normale improvvisa tendenza a disattendere le richieste dei bambini>>
necessariamente la funzione genitoriale è fallimentare. Il genitore non è in grado di mantenere queste
rappresentazioni dell’oggetto sé nella mente del bambino.
- questo fallimento nel migliore di casi produce una INTERNALIZZAZIONE TRASMUTANTE dando origine a
una STRUTTURA PSICHICA PERMANENTE. IL sé si costituisce attraverso due ? determinati sulla base delle
prime esperienze relazionali, il che vuil dire che lo sviluppo di una patologia è riferibile a una patologia
genitoriale. Cioè quando la funzione genitoriale non è in grado di consentire questo tipo di esperienza.
Davanti al sé emergente di un bambino che è alla ricerca di oggetti sé, l’incapacità dei genitori di rispondere
a questa esigenza, determina una disgregazione dell’oggetto sé= cioè ANGOSCIA COME ESPERIENZA
PSICHICA. Il bambino nella relazione coi genitori prova angoscia non sicurezza, chi si sente angosciato si
sente insicuro. Quindi diventa aggressivo. Questa incapacità di presentare oggetti sé riflettenti e idealizzanti
determina una sensazione di disgregazione che produce impulsi aggressivi e sessuali.
>> quindi nel modello di kohut le pulsioni perdono la valenza originaria freudiana ; l’oggetto sé nonm viene
ricercato come punto di equilibrio = c’era la pulsione con la zona erogena e c’era bisogno di un oggetto, una
meta e un’intrebsità, perché c’era la scarica pulsionakle seconod la legge economica e il principio del
nirvana, per garabitre omeostasi. In kohut l’oggetto sé non ha a che vare con scariche e pulsioni.
Ciò determina un modello di intervento nel disfunzionamenbto in cui il sogetto è in grado di sperimentare
spazi nuovi cioè recuperare lo spazio perduto (tornare nel passato per compiere un passo evolutivo
rimastro incompiuto, sperimentando con il terapeuta una relazione tra sé e gli oggetti differente).
- Quindi le disfunzioni non sono più riferibili alle pulsioni ma alle RELAZIONI. La relazione con gli
oggetti non ha a che fare con puksioni. il sé non cerca piacere ma relazioni, quidni forme di legami.
La ricerca puramente di oiacere manifesta un sé debole. Nella angoscia e debolezza si cercano
forme effimere di piacere, la ricerca di piacere o esplosione della rabbia, rappresenta un sé debole,
cioè una SEVERA (peggio di grave) FERITA DEL SE’. In quanto presuppone una forma disgregativa
delle relazioni primarie. La ricerca di piacere è una risposta difensiva come la rabbia.
In questo dibattito negli ultimi 20 anni si sviluppa la posizione di
OTTO KERNBERG
-Che tenta di unire modelli teorici di freud. fairbairn e klein= si cerca un modello che integri tutte le
posizioni.
-GLI AUTORI PARTONO DAI CASI CLINICI: discutono dei modelli teorici basandosi sulla pratica clinica, da cui
intervengono strutturando modelli teorici
-dà attenzione alle relazioni oggettuali >> parlare di relazioni oggettuali significa fare riferimento ad una
teoria del funzionamento della mente
-partendo dal caso clinico vede che il meccaismo di difesa della scissione, rappresenta una completa e
simultanea compresenza dell’impulso e del suo rappresentante ideativo dell’io. Vengono separati gli
affetti, le immagini soggettive e i contenuti ideativi. Che se separati diventano privi di globalità,
contraddittori, es, buono e cattivo. Per esempio riprendendo jacobson, molti casi clinici di otto
manifestavano una fissazione allo stato inziiale della formazione dell’apparato psichico> quindi l’io quando
è molto giovane è incapace di integrare le esperienze buone e cattive> tende a tenerle separate. Otto dice
che a questo punto si determina un conflitto intenso. Che si manifesta attraverso esperienze angoscianti.
Queste prime esperienze hanno a che fare con la relazione primaria col caregiver. E fanno riferimento nel
processo psichico ad
- un’immagine dell’oggetto,
- all’immagine del sé
- ad un’immagine affettiva determinata dal derivato pulsionale attivo in quela interazione. Vuol dire che
ho un’immagine dell’oggetto, una di me e un componente che lega tali dimensioni, la connotazione cioè
affettiva (buono o cattivo) derivata dalka dimensione pulsionale attiva, come la ricerca di amore.

Il legame con l’oggetto e il sé si basano sul derivato pulsionale = SISTEMA DI INTERNALIZZAZIONE: queste 3
componenti costituiscono il modello di funzionamento psichico >> detemrinano la modalità di esperienza
psichica che può essere di 3 tipi
1. INTROIEZIONE in cui viene legato lo stato affettivo primitivo connessa al derivato pulsionale, con la
percezione esterna. Ciò determina una connotazione violenta
2. IDENTIFICAZIONE- quando il bambino è capace di apprezzare il ruolo giocato da se stesso e
dall’oggetto. Ho una pulsione MODULATA
3. IDENTITA’ dell’IO = indica un’organizzazione globale di identificazione e introiezioni in base al
principio guida della funzione sintetica dell’io- nel suo modello le pulsioni SVOLGONO UN RUOLO
MOTIVANTE, ma è un ruolo meno importante rispetto alla jacobson ma hanno una pulsione
organizzatrice= RUOLO ORGANIZZATIVO. Queste relazioni primarie nella misura in cui pongono il
soggetto du fronte a sistematiche frustrazioni inziali, generano un’intensa attività pulsionale
aggressiva che determina scissioni= l’io non è più in grado di integrare le parti perché si
determinano DIVERSE FORME di RAPPRESENTAZIONE DI Sé E L’OGGETTO ( SE BUONO SE CATTIVO,
OGGETTO BUONO, OGGETTO CATTIVO)
SI SVILUPPANO RAPPRESENTAZIONI DELL’IDEALE DELL’IO E DEL Sé IDEALE CHE IMPLICANO DELLE
COMPONENTI ESPERENIZIALI= si strutturano nelle esperienze relazionali e coinvolgono oggetti reali
e ideali.

Quando tali dimensioni emergono, si attiva un processo che bilancia le scissioni= permettono uno sviluppo
di IO INTEGRATO (integrando le diverse posizioni consnetono meccanismi di difesa più evoluti- la scissione
e la regressione sono meccanismi difesa primitivi infatti il neonato scinde come con klein oggetto
buono/cattivo- introiezione proiezione e scissione, meccanismi tipici della mente primitiva). Affinchè la
mente possa aderire alla realtà e adattarsi, serve un’esperienza tra un sé ideale e reale che si incotrano con
un oggetto reale determinando l’emergere di un io integrato>> fanno emergere MECCANISMI DI DIFESA
SUPERIORI, MENO BASICI come la rimozione e l’identificazione.
>> cio consente l’emergere dell’INCONSCIO DINAMICO. Che non puo esistere se sono attivi solo i processi di
teorizzazione che bloccano lo sviluppo dei meccanismi superiori.
- L’io di Otto è un io che inizia a esistere proprio attraverso l’uso dell’introiezione, che è un
meccanismo di difesa iniziale. Al contrario l’inconscio dinamico inizia a esistere quando i sistemi di
introiezione e identificazione, rifiutati, consentono l’emergere della rimozione.
- Il sé è l’emergere di una funzione a disposizione dell’io= funzione sovraordinata di funzioni chiave
dell’io come la sintesi dell’io e l’esame di realtà.
- Distinzione chiara tra AFFETTI E PULSIONI. Gli affetti precedono le pulsioni. L’affetto rappresenta la
qualità primaria, non la pulsione. AL CONTRARIO LA PULSIONE determina la valenza della
rappresentazione del sé e dell’oggetto

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