Per alcuni elementi esistono nomi con radici diverse tra lingua italiana e inglese o tra nome
dell'elemento puro e suoi composti.
N.B. Per l’elemento con Z = 41 il nome adottato da IUPAC è Niobio (Nb) anche se in USA e nei
paesi anglofili è chiamato con il vecchio nome Columbio (Cb).
1
2
SISTEMA PERIODICO
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18
1 H He*
2 Li Be B C N O F Ne
3 Na Mg blocco d Al Si P S Cl Ar
4 K Ca Sc Ti V Cr Mn Fe Co Ni Cu Zn Ga Ge As Se Br Kr
5 Rb Sr Y Zr Nb Mo Tc Ru Rh Pd Ag Cd In Sn Sb Te I Xe
6 Cs Ba La• Hf Ta W Re Os Ir Pt Au Hg Tl Pb Bi Po At Rn
7 Fr Ra Ac Rf Db Sg Bh Hs Mt Ds Rg Cn Nh Fl Mc Lv Ts Og
blocco s* blocco p
• Ce Pr Nd Pm Sm Eu Gd Tb Dy Ho Er Tm Yb Lu
Th Pa U Np Pu Am Cm Bk Cf Es Fm Md No Lr
blocco f
1) 1 2 3 4 ... 8 9 10 11 12 13 ... 17 18
Li Be Sc Ti ... Fe Co Ni Cu Zn B ... F He
Gli ossidi, composti binari costituiti da elemento e ossigeno, possono essere classificati in tre categorie in
base al loro comportamento chimico:
OSSIDO BASICO dà luogo ad un sale se trattato con un acido
OSSIDO ACIDO dà luogo ad un sale se trattato con un idrossido
OSSIDO ANFOTERO dà luogo a sali sia se trattato con acidi che con idrossidi
Nella classificazione chimica, facendo sempre riferimento ai gruppi tipici o “main groups” (blocco s
+ blocco p), i semimetalli sono Be, Al, Ga, Sn e Pb (vedi tabella B).
La classificazione di tipo chimico è prevalentemente adottata nello studio dei gruppi tipici o “main
groups” (vedi tabelle A e B).
Facendo riferimento alle tabelle A e B l'insieme dei semimetalli divide diagonalmente in due parti il
sistema periodico: i metalli si trovano a sinistra e i non metalli stanno a destra. È opportuno
sottolineare inoltre che le proprietà metalliche vanno aumentando da destra verso sinistra e dall'alto
verso il basso (Cs è l’elemento più tipicamente metallico); e le proprietà non metalliche vanno
aumentando da sinistra verso destra e dal basso verso l'alto (F è l'elemento più tipicamente non
metallico).
Tabella A Tabella B
Li Be B C N O F Ne Li Be B C N O F Ne
Na Mg Al Si P S Cl Ar Na Mg Al Si P S Cl Ar
K Ca Ga Ge As Se Br Kr K Ca Ga Ge As Se Br Kr
Rb Sr In Sn Sb Te I Xe Rb Sr In Sn Sb Te I Xe
Cs Ba Tl Pb Bi Po At Rn Cs Ba Tl Pb Bi Po At Rn
N.B. Gli elementi dei blocchi d e f, sulla base delle proprietà fisiche degli elementi stessi, sono tutti
classificabili come metalli.
3
4
NUMERO DI OSSIDAZIONE
Il numero di ossidazione è la carica formale che si assegna ad un atomo (o gruppo atomico) in un
individuo chimico (elemento o composto) o ione sulla base di alcune regole convenzionali che
vengono elencate di seguito.
E’ opportuno notare che il numero di ossidazione assume un significato fisico solo nei composti a
carattere totalmente ionico ( ad esempio NaCl).
Tali regole sono le seguenti:
1 – Tutti gli atomi allo stato elementare presentano un n.o. uguale a zero.
2 – La somma dei numeri di ossidazione degli atomi che costituiscono la formula di un composto è
sempre uguale a 0 Σ n.o. (atomi componenti) = 0.
3 – La somma dei numeri di ossidazione degli atomi che costituiscono uno ione è uguale alla carica
dello ione stesso Σ n.o. (atomi componenti) = carica ionica;
ovviamente nel caso particolare di uno ione monoatomico il n.o. dell’atomo è uguale alla carica ionica
Nei composti:
4 – L'atomo di F in qualsiasi composto ha n.o.= -1
5 – n.o. (metalli alcalini) = +1
6 – n.o. (metalli alcalino-terrosi) = +2
7 – L'idrogeno H ha n.o.= +1 con l’eccezione degli idruri dei metalli alcalini e alcalino-terrosi
ad esempio: NaH n.o.(Na) = +1 n.o.(H) = -1
8 – L'ossigeno O ha n.o.= -2 con le seguenti tre eccezioni:
a) difluoruro di ossigeno (OF2) n.o.(O) = +2
b) perossidi (H2O2, K2O2) n.o.(O) = -1
c) superossidi (KO2) n.o.(O) = -1/2
9 – n.o. (metalli) > 0
n.o. (metalli) = 0 nei composti intermetallici
4
5
5
6
gruppo 14 gruppo 15
n.o. negativo tipico -4 n.o. negativo tipico -3
n.o. positivi n.o. positivi
C (Carbonio) (+2) +4 N (Azoto) +1 +2 +3 +4 +5
Si (Silicio) +4
Ge (Germanio) +4 P (Fosforo)
Sn (Stagno) As (Arsenico)
Pb (Piombo) +2 +4 Sb (Antimonio) +3 +5
Bi (Bismuto)
gruppo 16 gruppo 17
n.o. negativo tipico -2 n.o. negativo tipico -1
n.o. positivi n.o. positivi
S (Zolfo) Cl (Cloro)
Se (Selenio) +4 +6 Br (Bromo) +1 +3 +5 +7
Te (Tellurio) I (Iodio)
Prendendo in esame gli elementi di transizione vengono riportati i principali n.o. per alcuni elementi
di uso più comune:
gruppo 6 gruppo 7
Cr (Cromo) (+2) +3 +6 Mn (Manganese) +2 +4 +6 +7
gruppi 8, 9 e 10
Fe (Ferro) Co (Cobalto) Ni (Nichel) +2 +3
gruppo 11 gruppo 12
Cu (Rame) +1 +2 Zn (Zinco) +2
Ag (Argento) +1 Cd (Cadmio) +2
Au (Oro) +1 +3 Hg (Mercurio) +1 +2
Lantanidi o Lantanoidi +3 (+2)
6
7
1. OSSIDI
Gli ossidi sono composti binari costituiti da un elemento e dall'ossigeno.
Per scrivere la formula di un ossido è necessario conoscere:
a) numero di ossidazione dell'elemento
b) numero di ossidazione dell'ossigeno
Inoltre si deve utilizzare la regola 2) relativa ai numeri di ossidazione:
n.o. (atomi componenti)= 0
Esempi n.o. (O) = -2
n.o.(Na)= +1 Na2O n.o.(Ca)= +2 CaO
+2 -2 +2 -2
n.o.(C)= +4 CO2 n.o.(Al)= +3 Al2O3
+4 -4 +6 -6
E' opportuno notare che con questo metodo si scrive la formula empirica (o minima) dell'ossido.
Nel caso di ossidi a struttura molecolare sono necessarie altre informazioni (ad es. la massa
molecolare) per scrivere la formula molecolare.
Esempi:
(P2O3 formula empirica) P4O6 formula molecolare
(P2O5 formula empirica) P4O10 formula molecolare
Altri esempi:
+1 Cu2O ossido di dirame +2 CuO ossido di rame
+4 SO2 diossido di zolfo +6 SO3 triossido di zolfo
+3 P4O6 esaossido di tetrafosforo +5 P4O10 decaossido di tetrafosforo
7
8
NOTA 1 – Questo sistema di indicazione delle proporzioni stechiometriche, stabilito dalla IUPAC, è
applicabile a composti di ogni tipo ed è particolarmente adatto ai composti binari dei non metalli.
Composti binari non metallo-non metallo: si scrive per primo il costituente che appare prima nella
seguente sequenza:
B Si C Sb As P N H Te Se S I Br Cl O F
Nel nome l’elemento che compare dopo nella citata lista viene nominato per primo e assume la desinenza
–uro, a meno che non sia l’ossigeno, nel qual caso, come visto, si usa “ossido” (es.: CO ossido di carbonio,
SO2 diossido di zolfo)
D) vecchia nomenclatura (da non usare) in cui i termini più comuni sono sesquiossido e biossido:
Al2O3 sesquiossido di alluminio (rapporto 2:3)
PbO2 biossido di piombo (rapporto 1:2)
8
9
n.o.
+2 CrO ossido basico
+3 Cr2O3 ossido anfotero
+6 CrO3 ossido acido
2. IDRURI
Sono detti idruri i composti binari dell'idrogeno. Hanno comportamento chimico e nomi assai diversi
a seconda dell'elemento partner.
Gruppo 13 Gruppo 14
B2H6 borano (diborano) CH4 metano
SiH4 tetraidruro di silicio o silano
GeH4 tetraidruro di germanio o germanano o germano
Gruppo 15
NH3 azano (ammoniaca)
PH3 triidruro di fosforo o idruro di fosforo o fosfano (fosfina)
AsH3 triidruro di arsenico o idruro di arsenico o arsano (arsina)
SbH3 triidruro di antimonio o idruro di antimonio o stibano (stibina)
Gruppo 16
9
10
H2O acqua
H2S solfuro di diidrogeno o solfuro di idrogeno
H2Se seleniuro di diidrogeno o seleniuro di idrogeno
H2Te tellururo di diidrogeno o tellururo di idrogeno
Gruppo 17
HF fluoruro di idrogeno
HCl cloruro di idrogeno
HBr bromuro di idrogeno
HI ioduro di idrogeno
Si osserva che per gli idruri dei non metalli dei gruppi 13, 14 e 15, oltre alla nomenclatura tipica dei
composti binari (vedi NOTA 1 per cui, nella formula, H segue il simbolo dell'altro elemento),
esistono nomi propri, nella nomenclatura ufficiale, caratterizzati dalla desinenza -ano.
Fa eccezione il composto NH3 (ammoniaca) per cui si trova raramente il nome azano. Tra parentesi,
per gli idruri del gruppo 15 è indicata la nomenclatura tradizionale.
Gli idruri dei gruppi 16 e 17 (fatta eccezione per l'acqua) seguono solo la nomenclatura dei composti
binari (vedi NOTA 1).
La diversa nomenclatura è legata anche ad una diversità di comportamento chimico in soluzione
acquosa: gli idruri dei non metalli dei gruppi 13 e 14 non presentano nè proprietà acide nè basiche
secondo Arrhenius; quelli del gruppo 15 sono basi deboli (e la basicità diminuisce all’aumentare del
numero atomico dell’elemento del gruppo), mentre quelli dei gruppi 16 e 17 sono acidi e la loro forza
cresce, in ambedue i gruppi, all’aumentare del numero atomico.
L’ammoniaca si comporta come si è detto da base debole in soluzione acquosa.
NH3 (aq) + H2O (l) ⇄ NH4+(aq) + OH-(aq)
In maniera analoga si comportano gli idruri del gruppo 15; essi sono pertanto basi in soluzione
acquosa, e come si è detto, più deboli di NH3.
PH3 (aq) + H2O(l) ⇄ PH4+(aq) + OH-(aq)
10
11
NOTA 2. E' opportuno introdurre alcune generalità sui concetti di acido e di base (questo argomento
verrà trattato in modo più esauriente durante il corso).
In questo discorso introduttivo si utilizza la teoria di Arrhenius (1887).
Secondo Arrhenius un acido è un composto avente la generica formula HX che in acqua si dissocia
totalmente o parzialmente in: (H2O)
HX ⇄ H+ + X-
Una base è un composto avente la generica formula XOH che in acqua si dissocia totalmente o
parzialmente in: (H2O)
XOH ⇄ X+ + OH-
Per giustificare questo fatto si è, per un certo tempo, parlato di NH4OH (idrossido di ammonio) che rientra
così nella categoria basi di Arrhenius:
NH3 (aq) + H2O(l) ⇄ NH4OH(aq) ⇄ NH4+(aq) + OH-(aq) in realtà NH4OH non esiste.
Analogamente il diossido di carbonio (CO2), pur non rientrando nella categoria degli acidi di Arrhenius,
rende l'acqua leggermente acida:
Per giustificare ciò si usa, ancora oggi, parlare spesso di H2CO3 (acido carbonico) che rientra
evidentemente nella categoria acidi di Arrhenius. In realtà la specie chimica H2CO3 non esiste
(analogamente non esistono ad esempio le specie chimiche H2SO3, H3AsO3, etc.).
Si può modificare, in modo più ampio, la definizione di acido e di base secondo Arrhenius.
Un composto si comporta da acido quando in soluzione acquosa porta ad un aumento della
concentrazione degli ioni H+ (o meglio H3O+)
Un composto si comporta da base quando in soluzione acquosa porta ad un aumento della concentrazione
degli ioni OH-
3. IDROSSIDI
Non è corretto ed è sconsigliabile utilizzare, invece di idrossido, il termine idrato (purtroppo usato).
Gli idrossidi trattati con acidi danno luogo a sali.
Gli idrossidi corrispondenti agli ossidi anfoteri (Be, Al, Ga, Sn, Pb) si chiamano idrossidi anfoteri e
danno luogo a sali sia trattati con acidi che con idrossidi. Sono idrossidi anfoteri anche:
Zn(OH)2 Cr(OH)3 Mn(OH)4
11
12
Gli idrossidi in soluzione acquosa si comportano da elettroliti cioè si dissociano in ioni; tale
dissociazione può essere praticamente completa (elettroliti forti) oppure solo parziale (elettroliti
deboli). Gli idrossidi, in particolare, in soluzione acquosa, si comportano da basi perchè forniscono
ioni idrossido OH- (vedi Nota 2 pag. 13 sul concetto di acido e base); pertanto gli idrossidi sono basi
forti o basi deboli.
Tipici sono gli idrossidi degli elementi dei gruppi 1 e 2; le proprietà basiche all'interno dei due gruppi
aumentano dall'alto verso il basso e da destra verso sinistra. Gli idrossidi del gruppo 1 sono basi forti;
all’interno del gruppo 2 Be(OH)2 è un idrossido anfotero, Mg(OH)2 è una base debole, Ca(OH)2 e
Sr(OH)2 sono basi di media forza, Ba(OH)2 è una base forte come gli idrossidi del gruppo 1.
I due idrossidi si comportano come basi perchè danno luogo in soluzione acquosa allo ione idrossido
OH- . NaOH è una base monoprotica perchè fornisce un solo ione OH- , Ba(OH)2 è una base diprotica
perchè fornisce due ioni OH-.
Secondo la convenzione IUPAC è corretto indicare le cariche degli ioni positivi con il numero arabo
ad apice seguito dal segno ed analogamente per gli ioni negativi:
Si fa uso in genere della notazione di Stock e anche, se i numeri di ossidazione sono solo due, dei
suffissi -oso e -ico.
Fe2+ ione ferro(2+) o catione ferro(II) o ione ferroso
Fe3+ ione ferro(3+) o catione ferro(III) o ione ferrico
12
13
4. ACIDI
IDRACIDI
ACIDI
OSSOACIDI (acidi ossigenati)
Gli IDRACIDI sono composti binari costituiti da idrogeno e non metallo. Gli OSSOACIDI sono
composti ternari costituiti da idrogeno, ossigeno e non metallo.
4.1 IDRACIDI
Gruppo 17
HF fluoruro di idrogeno
HCl cloruro di idrogeno
HBr bromuro di idrogeno
HI ioduro di idrogeno
Questi idruri si comportano, in soluzione acquosa, da acidi, fornendo ioni H3O+ e, con l'eccezione di
HF, sono acidi forti; sono pertanto idracidi forti (la forza aumenta nel senso indicato dalla freccia).
HCl(aq) + H2O(l) ⇄ Cl-(aq) + H3O+(aq) H3O+(aq) = ione idronio
acido cloridrico
Pertanto l'acido cloridrico è la soluzione acquosa del cloruro di idrogeno HCl (che a temperatura
ambiente è un gas). Analogamente si parla di acido fluoridrico, acido bromidrico e acido iodidrico
per le corrispondenti soluzioni acquose.
Quindi se utilizziamo in laboratorio una soluzione acquosa di acido cloridrico in pratica utilizziamo
una soluzione acquosa contenente gli ioni: H3O+(aq) e Cl-(aq) (indicazione corretta).
L'anione Cl- si chiama ione cloruro e la desinenza -uro è caratteristica di tutti gli anioni degli idracidi.
N.B. Nella nomenclatura gli idracidi hanno quindi, in generale, la desinenza –idrico. I sali
degli idracidi e gli anioni corrispondenti assumono la desinenza –uro.
N.B. Gli anioni monoatomici sono tutti caratterizzati dalla desinenza -uro:
F- fluoruro S2- solfuro N3- nitruro o azoturo P3- fosfuro
C4- carburo B3- boruro H- idruro
Nel caso di acidi forti si indica normalmente una sola freccia, ma è opportuno ricordare che è sempre
corretto mettere le frecce nei due sensi perchè esiste sempre un equilibrio, anche se la specie HCl è
presente in quantità molto piccola.
HCl (aq)+ H2O(l) → Cl-(aq) + H3O+(aq) HCl è un acido forte monoprotico (cede un solo H+).
Gruppo 16
13
14
H2O
H2S solfuro di idrogeno
H2Se seleniuro di idrogeno
H2Te tellururo di idrogeno
Questi idruri si comportano in soluzione acquosa da acidi deboli (sono pertanto idracidi deboli e la
forza aumenta nel senso indicato dalla freccia). Le rispettive soluzioni acquose prendono il nome di
acido solfidrico, selenidrico e telluridrico rispettivamente.
H2S è un acido diprotico debole (in acqua rilascia infatti due ioni H+); subisce pertanto una
dissociazione graduale:
Quindi utilizzando in laboratorio una soluzione acquosa di solfuro di idrogeno (“acido solfidrico”) in
pratica si utilizza una soluzione acquosa contenente le seguenti specie chimiche: H2S(aq), HS-(aq), S2-
+ -
(aq) e H3O (aq) (oltre a OH (aq) proveniente dalla dissociazione di H2O(l)).
Si colloca tra gli idracidi, anche se è un composto ternario, l'acido cianidrico HCN, che è un acido
molto debole:
HCN(aq) + H2O(l) ⇄ H3O+(aq) + CN-(aq)
CN e Cl si comportano in modo molto simile, per cui il gruppo CN si chiama pseudo alogeno.
HCl HCN
KCl KCN
Cl2 (CN)2 (CN)2 esiste come molecola e si chiama cianogeno.
E' opportuno notare che gli idruri del gruppo 15 presentano, come abbiamo già visto, proprietà basiche
in soluzione acquosa:
XH3(aq) + H2O(l) ⇄ XH4+(aq) + OH- (aq) XH4+ desinenza -onio
14
15
4.2 OSSOACIDI
Gli ossoacidi sono generalmente composti ternari costituiti da H, O e non metallo.
Negli ossoacidi gli atomi di idrogeno acido (vedi N.B. pag. 18) sono sempre posti all’inizio della
formula. Una definizione più avanzata di ossoacido, come vedremo, può essere la seguente:
composto che contiene O, un non metallo e almeno un atomo di H legato a O (H acido) e che gode
della proprietà di generare una base coniugata per perdita di un protone.
Per gli ossoacidi, oltre alla nomenclatura IUPAC, è tuttora ampiamente usata (ed ufficialmente
accettata) la nomenclatura tradizionale basata sulle desinenze.
Se il non metallo ha un solo n.o. si usa la desinenza -ico:
+4 H2CO3 acido carbonico +3 H3BO3 acido borico
Se il non metallo ha due possibili n.o. si usano le desinenze -oso ed -ico rispettivamente per n.o.
minore e maggiore:
n.o. n.o.
+3 HNO2 acido nitroso +4 H2SO3 acido solforoso
+5 HNO3 acido nitrico +6 H2SO4 acido solforico
Se il non metallo ha diversi possibili n.o. si usano, oltre alle desinenze -oso ed -ico, i prefissi ipo- e
per- nel seguente ordine di n.o. crescente:
+1 HClO acido ipocloroso ipo- -oso
+3 HClO2 acido cloroso -oso
+5 HClO3 acido clorico -ico
+7 HClO4 acido perclorico per- -ico
Per alcuni elementi (P, As, B, S etc.) esistono acidi diversi nei quali il non metallo presenta lo stesso
numero di ossidazione:
H3PO4 acido (ORTO)fosforico (ORTO)-
+5 HPO3 acido METAfosforico META-
H4P2O7 acido PIROfosforico o DIfosforico DI-
Conoscendo la forma ORTO di un acido si possono ricavare le formule degli altri due acidi con una
semplice regola mnemonica:
META = ORTO – H2O
PIRO = 2ORTO – H2O
Il prefisso orto- è generalmente omesso. Al prefisso piro si preferisce il prefisso di- (ma acido
pirofosforico oltre a difosforico è comunque accettato). Esempi:
H3BO3 acido (orto)borico H2SO4 acido solforico
+3 HBO2 acido metaborico +6
H4B2O5 acido diborico H2S2O7 acido disolforico
Gli ossoacidi (analogamente agli idracidi) si comportano, in soluzione acquosa, da elettroliti (forti o
deboli) e forniscono ioni H3O+ : sono pertanto acidi forti o acidi deboli.
HNO3(aq) + H2O(l) ⇄ H3O+(aq) + NO3 (aq)
-
Come si è già detto, nel caso di acidi forti, si indica normalmente una sola freccia:
-
HNO3(aq) + H2O(l) → NO3 (aq) + H3O+(aq) acido forte monoprotico
HClO(aq) + H2O(l) ⇄ ClO-(aq) + H3O+(aq) acido debole monoprotico
H3PO4(aq) + H2O(l) ⇄ H2PO4-(aq) + H3O+(aq)
H2PO4-(aq) + H2O(l) ⇄ HPO42-(aq) + H3O+(aq) acido debole triprotico
HPO42-(aq) + H2O(l) ⇄ PO43-(aq) +
+ H3O (aq)
15
16
Relativamente alla nomenclatura degli anioni degli ossoacidi (detti ossoanioni) si veda in seguito la
nomenclatura dei sali.
N.B.: In alcuni ossoacidi non tutti gli atomi di H sono dissociabili (cioè non tutti gli atomi di H sono
idrogeni acidi). Questa diversità di comportamento tra gli atomi di H, può essere evidenziata sia nella
formula (ponendo all’inizio solo gli H acidi) che nel nome.
H3PO3 meglio H2PHO3 acido fosfonico (acido debole diprotico)
H3PO2 meglio HPH2O2 acido fosfinico (acido debole monoprotico)
H2PHO3(aq) + H2O(l) ⇄ HPHO3-(aq) + H3O+(aq)
HPHO3-(aq)+ H2O(l) ⇄ PHO32-(aq) + H3O+(aq)
HPH2O2(aq) + H2O(l) ⇄ PH2O2 (aq) + H3O+(aq)
-
Anche l’acido difosfonico H4P2O5, forma piro dell’acido fosfonico, è un acido diprotico ed è quindi
corretto indicarlo H2P2H2O5. È opportuno notare che spesso, purtroppo, vengono indicati come
H3PO3, H4P2O5 e H3PO2 e vengono usati i nomi tradizionali acido fosforoso, difosforoso e
ipofosforoso rispettivamente.
16
17
Gruppo 14 Gruppo 13
stannati(II)
+2 +4 stannati(IV) Gruppo 2
piombati(II) +2 berillati
piombati(IV)
CROMO
+3 cromati(III) (Cr2O3 è un ossido anfotero)
MANGANESE
+4 manganati(IV) (MnO2 è un ossido anfotero) +6 H2MnO4 acido manganico
+7 HMnO4 acido permanganico
N.B.: Si indica (HPO3)n, (HAsO2)n, (HAsO3)n, (H2SiO3)n e (HBO2)n per evidenziare che non esiste
in questi casi la specie singola, ma si ha una struttura a catena. Di ciò non si deve tener conto nello
scrivere la formula dei sali relativi.
N.B. Nel caso di ossidi (idrossidi) anfoteri abbiamo indicato l'esistenza di sali con idrossidi forti con
i nomi generici di berillati, alluminati, stannati(II), stannati(IV) etc.; si tratta in realta' di sali di anioni
complessi (di questi si trattera' in altre parti del corso).
4.3 PEROSSOACIDI
Perossoacidi e perossidi sono caratterizzati da un eccesso di ossigeno rispetto a quello che compete
al n.o. dell'elemento; infatti in essi è presente un legame tra atomi di ossigeno -O-O-.
H2O H2O2 perossido di idrogeno (acqua ossigenata)
Na2O Na2O2 perossido di sodio
BaO BaO2 perossido di bario
Analogamente per i perossoacidi per i quali tale caratteristica viene evidenziata dall’aggiunta del
prefisso perosso- al nome dell’ossoacido. Viene indicata per ciascun acido, di seguito, la
nomenclatura tradizionale (sottolineata) e le varie nomenclature IUPAC.
17
18
HNO3 HNO4
a.nitrico a.perossonitrico o a. perossodiossonitrico(V) o
perossodiossonitrato(V) di idrogeno o
perossodiossonitrato di idrogeno
H3PO4 H3PO5
a.fosforico a.perossofosforico o a. perossotriossofosforico(V) o
perossotriossofosfato(V) di idrogeno o
perossotriossofosfato di triidrogeno o
H2SO4 H2SO5
a.solforico a.perossosolforico o a. perossotriossosolforico(VI) o
perossotriossosolfato(VI) di idrogeno o
perossotriossosolfato di diidrogeno o
H2S2O7 H2S2O8
a.disolforico a.perossodisolforico o a. perossoesaossodisolforico(VI)
o
perossoesaossodisolfato(VI) di idrogeno o
perossoesaossodisolfato di diidrogeno
Nella nomenclatura IUPAC, come si è visto, con il termine perosso si indicano due atomi di ossigeno
legati tra di loro (-O-O-)
4.4 TIOACIDI
I tioacidi sono caratterizzati dalla sostituzione di uno o più atomi di O con atomi di S.
Il prefisso tio- indica sempre che in un composto è avvenuta una sostituzione di atomi di O con atomi
di S (es. R-OH alcol, R-SH tioalcol). Viene indicata per ciascun acido, di seguito, la nomenclatura
tradizionale (sottolineata) e le varie nomenclature IUPAC.
H3PO4 H3PO2S2
a. fosforico a. ditiofosforico o a. diossoditiofosforico(V) o
diossoditiofosfato(V) di idrogeno o
diossoditiofosfato di triidrogeno
H3PO3S
a. (mono)tiofosforico o a. triossotiofosforico(V) o
triossotiofosfato(V) di idrogeno o
triossotiofosfato di triidrogeno
H3AsO4 H3AsS4
a. arsenico a. tetratioarsenico o a. tetratioarsenico(V) o
tetratioarseniato(V) di idrogeno o
tetratioarseniato di triidrogeno
H2SO4 H2S2O3
a. solforico a. tiosolforico o triossotiosolforico(VI) o
triossotiosolfato(VI) di idrogeno o
triossotiosolfato di diidrogeno
Na2S2O3
tiosolfato di sodio o triossotiosolfato(VI) di sodio o
triossotiosolfato di disodio o
(iposolfito di sodio: nome tradizionale rimasto nell'uso commerciale)
H2CO3 H2CS3
a. carbonico a. tritiocarbonico o tritiocarbonato(IV) di idrogeno o
tritiocarbonato di diidrogeno
18
19
5. SALI
Si possono individuare tre categorie di sali.
• Sali semplici (detti un tempo “sali neutri”)
• Sali contenenti idrogeno acido (detti un tempo “sali acidi”)
• Sali contenenti gruppi OH (detti un tempo “sali basici”)
N.B.: La vecchia nomenclatura “sali neutri”, “acidi” e “basici” è da evitare; infatti i termini neutro,
acido e basico delle tre categorie non hanno alcuna relazione con il comportamento neutro, acido o
basico delle corrispondenti soluzioni acquose (vedi in seguito gli equilibri in soluzione acquosa).
19
20
20
21
diidrogenotetraossofosfato di sodio
diidrogenotetraossofosfato(V) di sodio
Ca3(PO4)2 fosfato di calcio
bis(tetraossofosfato) di tricalcio
tetraossofosfato(V) di calcio
CaHPO4 idrogeno fosfato di calcio
idrogenotetraossofosfato di calcio
idrogenotetraossofosfato(V) di calcio
Ca(H2PO4)2 diidrogeno fosfato di calcio
bis (diidrogenotetraossofosfato) di calcio
diidrogenotetraossofosfato(V) di calcio
NOTA IMPORTANTE
Facendo riferimento alla nomenclatura IUPAC che tiene conto delle proporzioni
stechiometriche tra gli atomi (o gruppi atomici) (vedi ossidi e composti binari pag. 8-9), se
si deve indicare il numero di gruppi poliatomici (che possono comprendere già prefissi
numerali) si utilizzano i prefissi numerali moltiplicativi (bis, tris, tetrakis, etc.) anteposti al
nome del gruppo racchiuso tra parentesi.
Vediamo alcuni esempi di cui una parte già citati nelle pagine precedenti
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Analogamente Na2P2H2O5 (difosfonato di sodio) è un sale semplice dato che H2P2H2O5 è un acido
diprotico. Purtroppo tutto ciò non risulta evidente se i sali vengono scritti rispettivamente Na2HPO3,
NaH2PO2 e Na2H2P2O5.
APPENDICE AI SALI
• “Sali doppi”. Sono sali costituiti da due metalli (cationi) o da due anioni derivati dagli acidi. Al
solito, nella formula, si scrivono prima i cationi e quindi gli anioni (mentre nel nome del composto
vengono citati prima gli anioni); l’ordine in cui vengono elencati nella formula cationi e anioni è
quello alfabetico dei simboli (ciò implica una possibile differenza con il nome del composto
stesso). Nel nome italiano si può aggiungere il termine “doppio” dopo il nome dell’anione.
KNaCO3 carbonato di potassio e sodio o
carbonato doppio di potassio e sodio
KMgCl3 (KCl·MgCl2) tricloruro di magnesio e potassio o
cloruro doppio di magnesio e potassio
In generale il numero di cationi e anioni può essere più elevato:
KNa5ClF(SO4)2 (KCl·NaF·2Na2SO4) cloruro fluoruro bis(solfato) di potassio e pentasodio
I sali visti in precedenza come sali contenenti gruppi OH possono essere considerati, più
correttamente, come sali doppi contenenti l'anione OH- (ione idrossido).
MgCl(OH) cloruro idrossido di magnesio
FeCl2(OH) dicloruro idrossido di ferro
FeCl(OH)2 cloruro diidrossido di ferro
• Sali idrati. Sono sali contenenti molecole di acqua legate (in diversi modi) agli ioni del reticolo
del sale.
MgSO4·7H2O solfato di magnesio eptaidrato o solfato di magnesio-acqua(1/7)
CuSO4·5H2O solfato rameico pentaidrato o solfato rameico-acqua(1/5)
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