Sei sulla pagina 1di 11

DPR 151/2011, CODICE DI

PREVENZIONE INCENDI E NUOVO


D.M. 10.3.98
STATO DELL’ARTE E PROSPETTIVE

Presentazione di: Emanuele NICOLINI

Copyright – Diritti riservati 1

D.M. 10 MARZO 1998… IN PILLOLE

Il D.M. 10 Marzo 1998 – dopo 12 anni dall'entrata in vigore del D. Lgs. 81/2008 – è tuttora la
norma di riferimento per dare attuazione a quanto disposto dal comma 3 dell'art. 46.

Criteri per individuare:


• misure per evitare l’insorgere di un
incendio;
Caratteristiche del servizio di
• misure per limitarne le conseguenze
prevenzione e protezione antincendio,
dell'incendio;
compresi requisiti personale addetto e
• misure precauzionali di esercizio;
formazione.
• controllo e manutenzione impianti e
attrezzature antincendio;
• gestione delle emergenze;

Copyright – Diritti riservati 2

1
D.M. 10 MARZO 1998… IN PILLOLE

• si applica alle attività lavorative (Art. 62 del D. Lgs. 81/2008);


• definisce il livello di rischio secondo una scala qualitativa (BASSO, MEDIO, ELEVATO);
• non si applica alle attività soggette a CPI se non per gli aspetti di riduzione probabilità di
incendio, manutenzione e formazione lavoratori: art. 3, c. 1, lett. a), e) ed f)
• non fornisce indicazioni specifiche in merito alle misure antincendio se non per aspetti
limitati al numero di estintori e alla lunghezza delle vie di esodo; le altre misure sono lasciate
all'analisi del valutatore;
• lascia stabilire al valutatore l’adeguatezza delle misure antincendio e l’accettabilità del
rischio di incendio residuo.

Copyright – Diritti riservati 3

IL D.M. 10 MARZO 1998… OGGI E DOMANI

OGGI… DOMANI
Decreto "Luoghi a basso rischio" che non
ricadono tra le attività soggette a CPI, art.
46, comma 3 lettera a), punti 1 e 2, come
parte integrante del Codice di Prevenzione
Incendi (una sorta di RTV)
D.M. 10.3.98 (Art. 46 D. Lgs. 81/2008) BOZZA
c. 3, lett. a) – Criteri per:
P.to 1 – Misure prevenzione e protezione Decreto "Criteri generali controllo e
P.to 2 – Misure precauzionali di esercizio manutenzione impianti, attrezzature e altri
P.to 3 – Controllo/manutenzione impianti sistemi di sicurezza antincendio ", art. 46,
P.to 4 – Gestione delle emergenze comma 3 lettera a) punto 3, del D. Lgs.
81/2008
c. 3, lett. b) – requisiti SPP antincendio, BOZZA
requisiti del personale addetto e sua
formazione Decreto "Criteri gestione in esercizio ed in
emergenza della sicurezza antincendio",
art. 46, comma 3, lettera a) punto 4 e b)
del D. Lgs. 81/2008
BOZZA

Copyright – Diritti riservati 4

2
IL D.M. 10 MARZO 1998… OGGI E DOMANI

OGGI… DOMANI

D.M. 10.3.98 (Art. 46 D. Lgs. 81/2008) Art. 46 D. Lgs. 81/2008


RISCHIO INCENDIO BASSO…
RISCHIO INCENDIO BASSO … TUTTO IL RESTO
RISCHIO INCENDIO MEDIO
RISCHIO INCENDIO ELEVATO SOLO PER LA FORMAZIONE ADDETTI
ATTIVITÀ LIVELLO I
ATTIVITÀ LIVELLO II
ATTIVITÀ LIVELLO III

RISCHIO INCENDIO "COERENTE E


COMPLEMENTARE" A RISCHIO ATEX

Copyright – Diritti riservati 5

DECRETO "CRITERI GESTIONE IN ESERCIZIO ED IN


EMERGENZA"

INFORMAZIONE E FORMAZIONE LAVORATORI

a) rischi di incendio e di esplosione legati all'attività svolta e nella mansione specifica;


b) misure di prevenzione e di protezione incendi, in particolare:
• misure di prevenzione degli incendi e corretto comportamento negli ambienti di lavoro;
• divieto di utilizzo degli ascensori ordinari per l'evacuazione in caso di incendio;
• tenere chiuse le porte resistenti al fuoco (a meno delle eventuali porte "normalmente
aperte" asservite a impianto di rivelazione e allarme incendio);
• modalità di apertura delle porte delle uscite;
d) ubicazione delle vie d'esodo;
e) procedure da adottare in caso di incendio, ed in particolare:
• azioni da attuare in caso di incendio;
• azionamento dell'allarme;
• procedure da attuare all'attivazione dell'allarme e di evacuazione fino al punto di raccolta
in luogo sicuro;
• modalità di chiamata dei vigili del fuoco.
f) nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di prevenzione incendi, lotta
antincendio e gestione delle emergenze e primo soccorso;
g) il nominativo del responsabile dei servizi di prevenzione e protezione

Copyright – Diritti riservati 6

3
DECRETO "CRITERI GESTIONE IN ESERCIZIO ED IN
EMERGENZA"

FORMAZIONE ADDETTI ANTINCENDIO

• Introduzione di requisiti specifici per i formatori, sia per la parte teorica sia per la
parte pratica (soggetti pubblici o privati diversi da CNVVF)

• Indicazione della periodicità dell'aggiornamento della formazione degli addetti


antincendio ("almeno 5 anni")

• Formazione su tre livelli:


Attività di livello III (livello ELEVATO ex D.M. 10.3.98), con elenco attività
modificato rispetto a D.M. 10.3.98 (limiti più elevati, nuove attività quali stabilimenti
ed impianti di stoccaggio rifiuti, interporti, ecc.);
Attività di livello II (livello MEDIO ex D.M. 10.3.98);
Attività di livello I (livello BASSO ex D.M. 10.3.98).

Copyright – Diritti riservati 7

DECRETO "CRITERI GESTIONE IN ESERCIZIO ED IN


EMERGENZA"

FORMATORI ADDETTI ANTINCENDIO


(teoria e pratica o solo teoria)

Requisiti:
Diploma scuola secondaria di secondo grado e almeno uno dei seguenti:
a) documentata esperienza come docenti antincendio (teorico/pratico) di almeno 90
ore, svolte alla data di entrata in vigore del decreto;
b) Frequenza con esito positivo di corso per docenti teorici e/o pratici erogato da
CNVVF
c) Iscrizione elenchi M.I. e frequenza con esito positivo di corso per docenti
limitatamente a specifici moduli di esercitazioni pratiche (non prevista se docente
per la sola parte teorica)
d) Personale ex CNVVF con almeno 10 anni di servizio nei operativi dei dirigenti e
dei direttivi, dei direttivi aggiunti, degli ispettori antincendi dei corrispondenti ruoli
speciali ad esaurimento

Copyright – Diritti riservati 8

4
DECRETO "CRITERI GESTIONE IN ESERCIZIO ED IN
EMERGENZA"

FORMATORI ADDETTI ANTINCENDIO


(solo pratica)

Requisiti:
a) documentata esperienza come docenti antincendio (pratico) di almeno 90 ore,
svolte alla data di entrata in vigore del decreto;
b) Frequenza con esito positivo di corso per docenti pratici erogato da CNVVF
c) Personale ex CNVVF con almeno 10 anni di servizio nei operativi dei dirigenti e
dei direttivi, dei direttivi aggiunti, degli ispettori antincendi dei corrispondenti ruoli
speciali ad esaurimento

Copyright – Diritti riservati 9

DECRETO "CRITERI GESTIONE IN ESERCIZIO ED IN


EMERGENZA"

GESTIONE IN ESERCIZIO E IN EMERGENZA


PIANO DI EMERGENZA

Obbligatorio per luoghi di lavoro


• con almeno 10 lavoratori (≥ 10 lavoratori);
• aperti al pubblico con presenza contemporanea di più di 50 persone,
indipendentemente dai lavoratori (> 50 persone tra lavoratori e pubblico);
• che rientrano nell’allegato I al decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto
2011, n. 151 (soggetti a C.P.I.)

Copyright – Diritti riservati 10

5
DECRETO "CRITERI GESTIONE IN ESERCIZIO ED IN
EMERGENZA"

GESTIONE IN ESERCIZIO E IN EMERGENZA


PREPARAZIONE ALL'EMERGENZA

Esercitazioni antincendio "almeno annuali" salvo indicazioni norme e regole


tecniche

Nei luoghi con più datori di lavoro "promuovere collaborazione e coordinamento"


per fare le esercitazioni antincendio

Copyright – Diritti riservati 11

DECRETO "CRITERI GENERALI CONTROLLO E MANUTENZIONE"

Copyright – Diritti riservati 12

6
DECRETO "CRITERI GENERALI CONTROLLO E MANUTENZIONE"

QUALIFICA DI TECNICO MANUTENTORE – I PRINCIPI

• Richiesti requisiti di CONOSCENZA, ABILITÀ E COMPETENZA (che includono


anche aspetti quali gestione dei rifiuti, gestione documentale, ecc.)
• Necessità di un percorso di formazione specifico per tipologia di impianto,
attrezzatura, apprestamento (estintori, reti idranti, porte tagliafuoco, ecc.)
con propedeuticità, erogato da Enti Pubblici o privati (esonero per chi svolge già
la funzione di manutentore da almeno 3 anni)
• Valutazione dei requisiti al termine del percorso formativo (non c'è esonero) che
prevede: analisi CV, prova scritta, prova pratica e prova orale.
La commissione di esame è composta da dirigenti, ispettori o direttivi del CNVVF
oltre a uno o più docenti dei corsi di formazione.
• Attestazione rilasciata da CNVVF
• Il tecnico deve mantenersi aggiornato (senza indicazioni specifiche)

Copyright – Diritti riservati 13

DECRETO "CRITERI GENERALI CONTROLLO E MANUTENZIONE"

QUALIFICA DI TECNICO MANUTENTORE – I DOCENTI DEI CORSI

RICHIESTI
• diploma scuola secondaria superiore
• esperienza triennale documentata nella formazione, nella manutenzione e nella
pratica professionale

Copyright – Diritti riservati 14

7
DECRETO "LUOGHI A BASSO RISCHIO"

Art. 3: Criteri di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza


antincendio

1. Le regole tecniche di prevenzione incendi stabiliscono i criteri di progettazione,


realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio per i luoghi di lavoro per
i quali risultano applicabili.
2. Per i luoghi di lavoro a basso rischio di incendio, così come definiti al punto
1.1 comma 2 dell’allegato I, i criteri di progettazione, realizzazione ed esercizio
della sicurezza antincendio sono riportati nell’allegato I.
3. Per i luoghi di lavoro non ricadenti nei precedenti commi 1 e 2 i criteri di
progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio sono
quelli riportati nel decreto Ministeriale 3 agosto 2015 e successive modifiche
(RTO – n.d.r.)

Copyright – Diritti riservati 15

DECRETO "LUOGHI A BASSO RISCHIO"

LUOGHI A BASSO RISCHIO DI INCENDIO


REQUISITI (IN "AND")

• Ubicati in attività non soggette.


Nota: per attività non soggette si intendono quelle attività non ricomprese nell’elenco dell’Allegato I
al DPR n.151 del 2011.
• Adibiti ad attività afferenti ad un solo responsabile dell’attività.
• Affollamento complessivo ≤ 100 occupanti.
Nota: per occupanti si intendono le persone presenti a qualsiasi titolo all’interno dell’attività.
• Superficie lorda complessiva ≤ 1000 m2.
• Piani situati a quota compresa tra -5 m e 24 m.
• Non si detengono o trattano materiali combustibili in quantità
significative.
Nota: generalmente, per quantità significative di materiali combustibili si intende qf > 900 MJ/m2.
• Non si detengono o trattano sostanze o miscele pericolose in quantità
significative.
• Non si effettuano lavorazioni pericolose ai fini dell’incendio.

Copyright – Diritti riservati 16

8
DECRETO "LUOGHI A BASSO RISCHIO"

Copyright – Diritti riservati 17

DECRETO "LUOGHI A BASSO RISCHIO"

LUOGHI A BASSO RISCHIO DI INCENDIO


VALUTAZIONE DEL RISCHIO

La valutazione del rischio di incendio deve ricomprendere almeno i seguenti


elementi:
a. individuazione dei pericoli d’incendio (inclusa ATEX);
b. descrizione del contesto e dell’ambiente nei quali i pericoli sono inseriti;
c. determinazione di quantità e tipologia degli occupanti esposti al rischio
d’incendio;
d. individuazione dei beni esposti al rischio d’incendio;
e. valutazione qualitativa o quantitativa delle conseguenze dell’incendio sugli
occupanti;
f. individuazione delle misure che possano rimuovere o ridurre i pericoli che
determinano rischi significativi.

Copyright – Diritti riservati 18

9
DECRETO "LUOGHI A BASSO RISCHIO"

LUOGHI A BASSO RISCHIO DI INCENDIO


STRATEGIA ANTINCENDIO – PUNTI DI INTERESSE

L’applicazione della normazione tecnica volontaria citata nel presente allegato (es.
norme ISO, IEC, EN, UNI, CEI, …) conferisce presunzione di conformità, ma rimane
volontaria e non è obbligatoria, a meno che non sia resa cogente da altre
disposizioni regolamentari.

ESODO
Affollamento 0,7 pers./m2; ammesso affollamento inferiore dichiarato (ma limite di
esercizio)
Lunghezza vie di fuga Les ≤ 60 m (almeno una tra quelle presenti)
Ammessi corridoio ciechi Lcc ≤ 30 m e fino a 45 m con IRAI o altezza locali ≥ 5 m
Larghezza percorso esodo ≥ 900 mm
Ammessi varchi ≥ 800 mm, ≥ 700 mm e ≥ 600 mm
Prevedere "spazi calmi" se necessario

Copyright – Diritti riservati 19

DECRETO "LUOGHI A BASSO RISCHIO"

LUOGHI A BASSO RISCHIO DI INCENDIO


STRATEGIA ANTINCENDIO – PUNTI DI INTERESSE

CONTROLLO INCENDIO
"Taglia" minima estintori 13A da 6 kg o 6 litri con distanza di raggiungimento 40 m
(regola filo teso)
Se presenti liquidi infiammabili estintori 89B
Consigliati gli estintori idrici
Rete idranti a seguito valutazione del rischio (Livello I UNI 10779 con alimentazione
singola)

RIVELAZIONE ED ALLARME
Introdotti i rilevatori autonomi con avvisatore acustico UNI EN 14604
Note come linee guida per prevedere impianti IRAI

Copyright – Diritti riservati 20

10
Copyright – Diritti riservati 21

11

Potrebbero piacerti anche