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LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

La violenza contro le donne è la violenza perpetrata contro le donne basata sul genere, ed è ritenuta


una violazione dei diritti umani[1].
Termine usato molto spesso per definire la violenza degli uomini contro le donne è violenza di genere.
La violenza di genere riguarda donne, ma coinvolge anche minorenni e bambine come ad esempio nel
caso della violenza assistita[2][3]. Questa terminologia è largamente usata sia a livello istituzionale[4] che
da persone e associazioni di donne che operano nel settore. Nel 1999 le Nazioni Unite hanno
deliberato che il 25 novembre venga considerato come la giornata internazionale per l'eliminazione
della violenza contro le donne.
La violenza può essere di vari tipi:
 Abuso fisico, cioè quando si ricorre a schiaffi e spinte, tirare i capelli, bloccare il
partner con forza, forzare l’uso di alcol e sostanze stupefacenti, sono tutti abusi di tipo
fisico.
 Violenza emotiva, quando si cerca di minare l’autostima del partner con continue
critiche, insulti, sminuendone l’operato anche di fronte a figli e amici o parenti.
 Violenza psicologica, che differenzia da quella emotiva perché in questo caso si vuole
creare un clima di paura attraverso minacce e intimidazioni.
La violenza psicologica sulle donne mira al controllo attraverso la paura.
 Abuso economico, cercando cioè di rendere il partner completamente dipendente
dall’altro, mantenendo così il controllo finanziario.
 Abuso sessuale. Ultimo ma non ultimo, l’abuso sessuale è ogni tentativo di ottenere
con la forza un rapporto sessuale senza consenso.

Tanto per cominciare, per violenza psicologica si intende ogni tipo di violenza che comporta
un danno psicologico da parte di chi la subisce.
Essa è anche conseguenza della violenza fisica, della violenza verbale, e purtroppo anche
della violenza sessuale, che lascia pesanti strascichi psicologici su chi l’ha subita.
Anche nel caso degli atti di persecuzione degli stalker ci sono evidenti violenze psicologiche
sulle donne che lasceranno un segno.
IL PROTOCOLLO ZEUS
 Si tratta di un accordo stipulato tra la Questura di Milano e il Cipm, Centro italiano per
la promozione della mediazione, un centro specializzato che si occupa anche del
recupero dei soggetti maltrattanti, di quei soggetti con radicati problemi nelle relazioni.

IL CASO ALMA

Nell’autunno di 45 anni fa, a Verona, si celebrò il primo processo a porte aperte su una
violenza sessuale. Una studiosa che lo seguì ora lo racconta. Anche in un libro la giovane
Alma che fù stuprata all’ètà di soli 16 anni ed era una ragazza semplice e timida: in quei mesi
subì due aggressioni, quella degli stupratori e quella inflitta dalle domande offensive di
poliziotti e magistrati. La giovane Alma chiese che il processo si svolgesse a porte aperte. Un
gesto dal profondo significato politico e simbolico. Allora cadde l'aspettativa del silenzio, il sacrificio
della vittima muta per difendere l'onore proprio e della famiglia.

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