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Grandezze elettriche e la nozione di bipolo

TENSIONE tra due punti qualsiasi A e B di un circuito elettrico uno strumento indicatore detto tensiometro misura una grandezza algebrica detta tensione. Tale
grandezza dipende in modo esclusivo dagli estremi A e B considerati, mentre il percorso orientato tra A e B può essere invece qualunque, ed è dotata di segno.
Da tali proprietà deriva la legge delle tensioni per la quale la somma algebrica delle tensioni ordinatamente misurabili lungo un percorso chiuso è
identicamente nulla. [Volt]
CORRENTE attraverso la sezione di un circuito elettrico uno strumento indicatore detto amperometro misura una grandezza algebrica della corrente. Tale
corrente dipende in modo esclusivo dal conduttore considerato al quale essa si correla univocamente ed è dotata di segno. Da tali proprietà deriva la legge
delle correnti: la somma algebrica delle correnti attraverso una superficie chiusa qualunque è identicamente nulla. [Amere]
BIPOLO ELETTRICO E PORTA ELETTRICA una coppia di morsetti {A,B} costituisce una porta elettrica se all’esterno di una superficie chiusa Σ, dalla quale
fuoriescono due conduttori aventi per estremi la coppia di morsetti {A,B}, vale la condizione di regime quasi stazionario; quindi la tensione VAB non dipende dal
percorso e la corrente è indipendente dal morsetto scelto.
Si consideri la riunione di una superficie chiusa ∑ e di una coppia ordinata di morsetti {A,B} da essa uscenti. Se tale coppia costituisce una porta elettrica
allora l’elemento bipolare, caratterizzato nei punti esterni da RQS, costituisce un bipolo in senso elettrico.
POTENZA: esprime la rapidità di accrescimento del lavoro. Il prodotto delle grandezze tensione e corrente identifica la grandezza algebrica potenza elettrica.
[Watt]. Il senso della potenza coincide con quello della corrente al morsetto cui occorre collegare il più del tensiometro per avere da questo indicazione
positiva. Per la misura della grandezza si utilizza uno strumento, il wattmetro, che è costituito dalla combinazione di un tensiometro e di un amperometro. Per
la convenzione dei generatori, la potenza è positiva se uscente dal sistema; per la convenzione degli utilizzatori è positiva se è entrante nel sistema.
RQS la modellizzazione di un sistema elettrico mediante bipoli caratterizzati da tensione e corrente univoche è valida solo in regime quasi stazionario. Detta f
la massima frequenza presente in un campo elettromagnetico, sia λ la lunghezza d’onda ad essa associabile. Rapportata alla massima dimensione lineare δ
misurabile nel campo stesso, si definisce condizione di regime quasi stazionario quella per cui

risulta:------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------>
[λ=lunghezza d'onda – f=massima frequenza presente nel campo elettromagnetico - c=velocità della luce (300.000 km/s) - d=massima dimensione lineare
misurabile nel campo stesso.]
Quando vale la condizione di Abraham di RQS:
- Il tempo di propagazione del campo elettromagnetico è essenzialmente nullo.
- Le dimensione della rete elettrica possono essere trascurate: la rete può essere assimilata ad un punto materiale privo di estensione.
- La variabile spaziale può essere eliminata dal modello matematico.
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Equazione di Ohm per i bipoli


DEDUZIONE TERMODINAMICA: si basa sul primo principio della termodinamica ; δL è il lavoro esterno scambiato in modo invertibile
attraverso Σ, dW è l’energia accumulata e δQ il calore dissipato.
Distinguendo, nel lavoro esterno, il contributo elettrico δ e quello scambiato con i sistemi fisici interagenti δ , l’equazione diventa:

In RQS: .

Il termine δ viene distinto per bipoli di tipo serie e bipoli di tipo parallelo:

1. Sono inoperosi a vuoto, cioè per

2. Sono inoperosi in corto circuito, cioè per

BIPOLI PERFETTI:

1. Generatore perfetto ( ), tutto il lavoro scambiato attraverso Σ coi sistemi fisici interagenti viene erogato alla porta elettrica senza
dissipazione né accumulo.

2. Resistore ( ), per cui il lavoro assorbito alla porta elettrica è interamente degradato in calore attraverso la superficie.

3. Induttore ( ), per cui il lavoro assorbito alla porta elettrica è interamente accumulato sotto forma di energia nel campo magnetico
delimitato dalla superficie.

4. Capacitore ( ), per cui il lavoro assorbito alla porta elettrica è intermante accumulato sotto forma di energia nel campo elettrico
delimitato dalla superficie.
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Principio Sovrapposizione Cause ed Effetti


Dato il sistema lineare seguente:
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------->
in cui i termini noti costituiscono le forzanti, le incognite le risposte, ed i coefficienti sono dipendenti dalle proprietà costitutive
del sistema stesso.
Nel caso di reti elettriche lineari: i termini noti(forzanti)sono i generatori di tensione e corrente;le incognite(risposte)sono le tensioni e le correnti;i
coefficienti(proprietà costitutive del sistema) sono le resistenze.
Ciascuna tensione o corrente di un circuito lineare può essere espressa come somma dei valori che essa assume quando nel circuito agisce un solo generatore
alla volta(cioè come sovrapposizione degli effetti prodotti dai singoli generatori). Il PSCE è vincolato all’ipotesi di linearità del sistema.
---------------------------------------------------------------------->

Teorema del generatore equivalente:


La totalità dei bipoli caratterizzati da una comune trasformazione ingresso-uscita costituisce una classe di bipoli equivalenti agli effetti esterni. Così definiti,due
bipoli della classe, risultano indistinguibili da parte di un comune bipolo esterno al quale vengono successivamente connessi. Un’equivalenza di questo tipo
resta circoscritta al solo termine elettrico δ del bilancio.
Ad esempio,un bipolo misto può essere reso equivalente agli effetti esterni a due bipoli serie e parallelo, nel senso che questi risultano essere caratterizzati dal
medesimo legame ingresso-uscita proprio del bipolo originario. L’equivalenza è limitata ai soli effetti esterni:a differenza di quello misto, il bipolo serie risulta
inoperoso a vuoto e quello parallelo in corto circuito.
Teorema di Thevenin:un bipolo attivo lineare equivale agli effetti esterni ad un bipolo lineare tipo serie avente per forza elettromotrice la sua tensione a vuoto
e per impedenza quella vista dai morsetti una volta reso passivo.
Teorema di Norton:un bipolo attivo lineare equivale agli effetti esterni ad un bipolo lineare tipo parallelo avente per corrente interna la sua corrente di corto
circuito e per ammettenza quella vista dai morsetti una volta reso passivo

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---------------------------------------------------------------------
Campo magnetico
ANALOGIA FORMALE CE-CM: si parla di analogia formale quando le equazioni sono formalmente analoghe,nonostante i fenomeni siano completamenti diversi.
A differenziare le due reti intervengono tre fattori:
1. La fisica del fenomeno: nel campo elettrico il trasporto di carica comporta la dissipazione del calore; nel campo magnetico la polarizzazione locale
comporta accumulazione di energia.
2. La natura del legame costitutivo.
3. Le condizioni al contorno: nel campo elettrico i circuiti rappresentano “un tubo di flusso di corrente elettrica”,ovvero le linee del campo elettrico
sono contenuta all’interno del volume di un oggetto del circuito; il campo magnetico invece non si limita all’interno del volume del conduttore, ma si espande
in parte nell’aria.
Permeanza:misura il rapporto tra il flusso che scorre all’interno di un circuito magnetico e la forza elettromotrice in tale circuito. Riluttanza:misura
l’opposizione di un materiale al transito di un flusso magnetico. Essa è definita come rapporto tra la forza elettromotrice applicata ad un circuito magnetico e il
flusso di induzione da essa generato e concatenato con il circuito. Forza magnetomotrice: si consideri un circuito magnetico costruito con un materiale
avente una permeabilità magnetica molto maggiore di quella dell’aria circostante. Sia S la sezione del detto circuito e sia essa costante. L’eccitazione sia
fornita da un avvolgimento formato da N spire percorse dalla corrente I. essendo la permeabilità magnetica del mezzo molto maggiore di quella dell’aria il
campo di induzione magnetico è confinato quasi esclusivamente nel materiale. Si definisce allora la forza magnetomotrice (fmm) relativa ad una qualunque
linea chiusa C concatenata con N spire di eccitazione e passante all’interno del materiale la corrente totale che si concatena con tale linea.
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CRITERIO GENERALE DI COSTRUZIONE DI UNA RETE MAGNETICA: 1.Tracciare le linee baricentriche del circuito. 2. Suddividere in tratti omogenei (stessa μ a
sezione costante). 3.In ogni lato in cui c’è un solenoide sostituire con un generatore di forza magnetomotrice (verso con la regola della mano destra).
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INDUTTANZA CON 1 SOLO SOLENOIDE: considero una spira di area S in cui scorre una corrente I. La corrente crea un campo magnetico B le cui linee di campo
attraverseranno la superficie della S della spira. E’ perciò possibile calcolare un flusso concatenato con la spira e poiché questo flusso è originato dalla corrente
circolante nella spira stessa è detto flusso autoindotto. Il rapporto tra tale flusso e la corrente nella spira è detto coefficiente di autoinduzione o
semplicemente induttanza della spira.

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ENERGIA NEL CAMPO MAGNETICO: ESPRESSIONE E DIMOSTRAZIONE DELLA STESSA: il lavoro assorbito alla parte elettrica è interamente accumulato sotto
forma di energia nel campo magnetico.

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LEGGE DELL’INDUZIONE DI FARADY - AUTO E MUTUA: La legge di Faraday descrive il fenomeno dell’induzione elettromagnetica,che avviene quando il flusso
del campo magnetico attraverso la superficie delimitata da un circuito elettrico è variabile nel tempo: la legge impone che nel circuito si generi una forza
elettromotrice indotta pari all’opposto della variazione temporale del flusso.

e=- v = -e =

v= ; Ψ (flusso concatenato)=Nφ ; φ = ---------> Ψ=Nφ= -----------> = = N2Λ = L (induttanza) ------------------> v=L

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CIRCUITO A PIU AVVOLGIMENTI: In presenza simultanea di più avvolgimenti, si generano linee di campo che concatenano entrambi gli avvolgimenti e inoltre un
“flusso disperso” che interessa solo un avvolgimento alla volta; in generale i flussi Ψ1 e Ψ2 sono diversi tra loro. In un sistema lineare si può effettuare la
“sovrapposizione”, ovvero se si hanno due avvolgimenti si considera due volte il circuito con entrambi gli avvolgimenti: nel primo si considera iniettata solo la
corrente i1, nel secondo si considera iniettata solo la corrente i2. Si parla in questo caso di mutuo accoppiamento poiché nonostante si inietti solo una corrente,
si può misurare anche una tensione all’altro avvolgimento. Ad esempio, iniettando solo la corrente i1, indicheremo con Ψ11 il flusso relativo al primo
avvolgimento,dove il primo pedice indica l’avvolgimento e il secondo la corrente iniettata; allo stesso modo, Ψ21 il flusso relativo al secondo avvolgimento
rispetto alla corrente i1. Per quanto riguarda il “secondo” circuito, in cui si inietta solo corrente i2, si indicherà con Ψ21 il flusso relativo al primo avvolgimento
Ψ22 il flusso relativo al secondo avvolgimento.
Ψ1= Ψ11+ Ψ12
Ψ2= Ψ21+ Ψ22

V1= = (Ψ11+Ψ12)=

Ma è la componente di auto induttanza L11 relativa all’avvolgimento 1.

è la componente di mutua induttanza LM relativa ad entrambi gli avvolgimenti.

Quindi la v1 è costituita da due termini,uno di auto induzione(quota parte della tensione che dipende dalla corrente che circola nell’avvolgimento stesso) e uno
di mutua induzione(che dipende dalla corrente che circola nell’altro avvolgimento):

v1= L11 i1 + LM i2

v2= Ψ= (Ψ22+Ψ21)= =L22 i2 + L M i1

Solenoidi cospiranti (generano flussi nella stessa direzione): v1=L11 i1 + LM i2 -------------> V2=L22 i2 + LM i1

Solenoidi non cospiranti(generano flussi in direzioni diverse): v1=L11 i1 – LM i2 ---------------> V2=L22 i2 – LM i1

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MORSETTI CORRISPONDENTI:
1. Si consideri la rete reale costituita dagli avvolgim. 1 e 2 e si indichino con le lettere A e B i morset. del 1° avvolgim. e con C e D quelli del secondo.
Si sceglie ad esempio l’avvolgimento 1 e lo si contrassegna su uno dei due morsetti (A) con un pallino (•).
2. Si inietta la corrente dal morsetto scelto e, tramite la regola della mano destra, si traccia la linea di campo che interessa anche l’altro avvolgimento
(in questo caso il flusso è verso l’alto).
3. Si contrassegna con un pallino (•) nell’altro avvolgimento il morsetto in
cui iniettando corrente ottengo flusso concorde a quello disegnato K (CE) H (CM) ΣV=0 Σ=0
precedentemente (si procede per tentativi: ad esempio in questo caso se si
iniettasse corrente in D il flusso andrebbe verso l’alto per cui in senso opposto J (Densità di B (Induz.
rispetto al flusso precedente, quindi per esclusione il morsetto da contrassegnare è ΣI=0 ΣΦ=0
corr). magn.)
il C).
Una volta trovati i morsetti contrassegnati, li si confronta con quelli del circuito:
• Se le correnti entrano entrambe oppure escono entrambe dai morsetti V=K*l U=H*l R=1/G
υ=1/Λ (Rilutt.)
contrassegnati, scrivo le equazioni dei solenoidi cospiranti (Tensione) (d.d.p.m.) (Resist.)
• Se le correnti hanno comportamento discorde(una entra e l’altra esce) si
scrivono le equazioni dei solenoidi non cospiranti. I=J*A
ΦB*A (Flusso)
(Corrente)
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ENERGIA NEL CAMPO MAGNETICO A PIU AVVOLGIMENTI:

W= ------------------------------>W= i(1) ± i(1)dt + i(2)dt ± i(2)dt

W= L11I12 + L22I22 ± LMI1I2 ≥ 0

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
----------------------------------------

Algebra dei fasori


DEFINIZIONE DI FASORE E SUO LEGAME COL TEMPO: il fasore è un numero complesso (pertanto è rappresentabile come vettore nel piano di Argand-Gauss)
equivalente ad una funzione sinusoidale di pulsazione ben definita.
Valendo l’identità seguente: f(t)=FMcos(ωt+φ) = Fcos(ωt+φ) =Re{f} =Re{ F }= Re{ F }= Re{ F } geometricamente

interpretabile come un vettore rotante con posizione iniziale definita dal fasore F=F

Problema oggetto(t) Soluzione oggetto (t)

Trasformazione Antitrasformazione

Problema immagine(F) jω, Soluzione immagine Algebrica (F)

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TEOREMA DI Kennelly-Steinmetz: Qualunque problema relativo a reti lineari tempo-invarianti stabili, sottoposte ad ingressi sinusoidali isofrequenziali, può
risolversi, relativamente alla soluzione di regime permanente, impiegando le stesse formule e gli stessi metodi propri del regime stazionario e sostituendo
ordinatamente gli ingressi stazionari con i fasori e gli operatori reali con quelli complessi rappresentativi dei legami integro-differenziali
e(t)= Ecos(ωt+α)= Re{ E }

i(t)= Icos(ωt+ β)= Re{ I }

e= Ri + +

Re{E }= Re{I }+ Re{I })+


t FASORI

f(t)= Fcos(ωt+φ) F=F


Cost, R R
Re{E }= Re{I }+ Re{I }+ jωL
,L

Re{(E- RI- L jωI- I) }=0


, ,

E- (R + jωt + ) I =0 → I=

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USO DELL'ALGEBRA DEI FASORI PER L'ANALISI DI RETI ELETTRICHE IN REGIME SINUSOIDALE: CONDIZIONI RICHIESTE PER LA SUA APPLICABILITÀ
Non capendo quello ke c’e scritto ti scrivo tutta la pagina…
La potenza associata ad una corrente i(t)=I ed alla corrispondente tensione di regime v(t) è scomponibile nella seguente relazione:
p(t)=VI
con VI=IVf=P, VIq=Q
In essa,formalmente associabili alle tensioni vf(t) e vq(t) compaiono le potenze attiva e reattiva istantanee seguenti:
vf(t)i(t)=P, vq(t)i(t)=Q
per le quali, si ha identicamente:
p(t)=v(t)*i(t)=p(t)+q(t)
Quanto alle sinusoidi isofrequenziali [p(t),q(t)], esse risultano così interpretabili:
-la prima,pur variabile in ragione della sinusoidalità dei suoi fattori v(t) e i(t),ha comunque segno invariante:come tale essa è associabileal termine
unidirezionale del bilancio energetico
-la seconda,oscillante a frequenza doppia,ha valor medio nullo,per cui,espressione di scambi alterni di energia tra il circuito ed i campi elettrico e/o
magnetico,risulta associabile nel bilancio stesso al termine conservativo.
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Bilancio energetico in regime alternato sinusoidale


POTENZA ISTANTANEA: è data dal prodotto della tensione e della corrente alle porte del bipolo:

p(t)=v(t) i(t)

dove

p(t)=

(VI =termine costante nel tempo e VI =termine a frequenza doppia rispetto a quella di rete a valor medio nullo)
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BIPOLI PASSIVI:
1. RESISTORE: Nei resistori la potenza assorbita viene dissipata in calore e NON vi è alcun accumulo di energia.

infatti:

- la potenza istantanea: p(t)= v(t) i(t)=2R2sin2 )≥0


- la potenza media: P=VI=RI2=V2/R=GV2
- l’energia: w(t)=0 max{w(t)}=0
2. CONDENSATORE: Nei condensatori la potenza media assorbita è nulla: la potenza viene alternativamente immagazzinata nel campo dielettrico (carica) e
restituita alla sorgente (scarica).
infatti:

- la potenza istantanea: p(t)= v(t) i(t)=2 CV2sin cos t = CV2sin ≥ ≤ 0 max{p(t)}= 2

- la potenza media: P=0


- l’energia: w(t)=CV2 sin2 max{w(t)}=CV2
3. INDUTTORE: Negli induttori la potenza media assorbita è nulla: la potenza viene alternativamente immagazzinata nel campo magnetico (carica) e restituita
alla sorgente (scarica).

infatti:

- la potenza istantanea: p(t)= v(t) i(t)= - LI2sin cos t=- LI2sin ≥ ≤ 0 max{p(t)}= 2

- la potenza media: P=0


- l’energia: w(t)=LI2 cos2 max{w(t)}=LI2
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POTENZA ATTIVA / REATTIVA:


p(t) = pa(t) + q(t) = P{ )}+ Qsin2
1 2 )

P= IVf = VIcos f

- La potenza attiva è il valore medio della potenza attiva istantanea e rappresenta il lavoro elettrico trasmesso. Il suo segno è riconducibile al senso di
trasmissione del lavoro elettrico, esso si coordina nel modo usuale alle convenzioni di segno rispetto alle quali si esprimono i fasori V e I.
Q= IVq = VIsin q

- La potenza reattiva è il valore massimo della potenza reattiva istantanea. Essa è interèpretabile come l’ampiezza della rapidità di variazione delle energie
scambiate dal circuito con i campi elettrico e/o magnetico.
Oss: P,Q sono indipendenti dal riferimento adottato e caratterizzando completamente il bilancio energetico in corrente alternata sinusoidale esprimendo sia il
termine unidirezionale sia il termine conservativo.

POTENZA COMPLESSA: la potenza complessa sintetizza in forma fasoriale il complesso di informazioni necessarie e sufficienti per fare l’analisi energetica in
regime sinusoidale permanente:
A=VI=V I =VI =A = P + jQ [VA]

Il fattore di potenza è: cos

L’angolo rappresenta l’angolo di cui ruotare il fasore della corrente I per ottenere(a parità di valori efficaci di tensione V e corrente I) la massima potenza
attiva scambiata :
VIcos -> VI , .

POTENZA APPARENTE E CIMENTO TERMICO: la potenza apparente è la massima elongazione della potenza istantanea attorno al suo valor medio. Sul piano
energetico, costituisce la massima potenza elaborabile, a parità di tensione e correnti efficaci, dal bipolo.
La potenza apparente esprime il cimento termico del componente cui è associata in quanto:
- al valore efficace della corrente sono legate le perdite nel campo di conduzione presente nell’apparecchiatura. A tale valore vanno dunque commisurati i
provvedimenti costruttivi atti a limitare le temperature di funzionamento dei materiali impiegati, in modo da garantire una vita di durata adeguata al valore
dell’apparecchiatura stessa.
- il valore efficace della tensione qualifica l’insieme dei provvedimenti da assumere per un corretto “isolamento” dell’apparecchiatura elettrica, soprattutto allo
scopo di assicurare la “sicurezza” dell’esercizio.
S = A = Ve Ie [VA] (la pot apparente fissa,con i suoi due fattori tensione e corrente efficace,l’area di possibile utilizzazione)
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COROLLARIO DI BOUCHERTOT: la conservazione in una rete elettrica delle potenze riletta in regime
sinusoidale permanente con l’ausilio del teorema di Kennelly-Steinmetz si traduce nella
relazione complessa seguente. Grazie a Boucherot è possibile trattare A,P,Q come se
fossero potenze istantanee ed effettuare per ciascuna di esse il bilancio energetico nel
circuito considerato. Dal punto di vista applicativo Boucherot rappresenta un metodo di
soluzione non fasoriale di reti in AC applicabile quando siano noti: lo stato energetico in una sezione; la tensione o la corrente nella
medesima; il senso di trasmissione del lavoro elettrico.

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