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Il piacere D’ annunzio

• Autore

◦Nasce a Pescara nel 1863

◦Alunno del collegio Cicognini di Prato

◦ Divento poeta giovane e si dedicò al giornalismo e alla letteratura

◦ Nel 1880 si trasferisce a Roma e negli anni successivi a Napoli, Firenze, Venezia, Milano e
Parigi dove si era rifugiato per sfuggire ai creditori

◦Le notizie dei suoi successi e delle sue avventure furono da sempre protagoniste dei suoi
racconti

◦Durante la prima guerra mondiale torna in Italia dove condusse un’intensa propaganda
interventista

‣ Si arruolò volontario e organizzò

• la beffa di Buccali

• il volo su Vienna

• la marcia di Ronchi

• occupò militarmente Fiume, per protestare contro la politica del governo italiano

◦Dopo la guerra si oppose a Mussolini (fascismo) ma fu sconfitto politicamente e fini la sua


vita a Gardone Riviera

‣ Visse trasmettendo sempre il lato bello delle sue esperienze

‣ Nel 1924 fu creato principe di Montenevoso

‣ Nel 1937 fu presidente dell’Accademia d’Italia

‣ Mori dopo 17 anni nel 1938

◦Grazie alla sua notevole bravura nello scrivere, scrisse un po’ di tutti i generi, dalla lirica
all’articolo di giornale, dalla novella al romanzo, dal teatro alla prosa memorialistica

‣ Poesia

• Primo vere 1878 Raccolte di novelle di carattere verista

• Canto novo 1882

• Poema paradisiaco 1893

• Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi

• Il libro dei Maia 1903

• Il libro di Alcyone 1903

‣ Prose

• Terra vergine 1882

• San Pantaleone 1886

• Il piacere 1889

• L’innocente 1892

• Trionfo della morte 1894

• Le vergini delle rocce 1895

• Il fuoco 1900

• Forse che si forse che no 1910

• Scritti memoriali e autobiografici Nettuno 1921

• Faville del maglio 1924-1928

‣ Teatrali

• La città morta 1895

• La figlia di iorio 1904

• La nave

• Fedra

• Trama

◦Il romanzo si apre con l’incontro del conte Andrea Sperelli con l’antica amante Elena Muti
che egli non vede da circa due anni e che ora trova sposata col ricco e vizioso inglese Lord
Heathfield. Elena aveva abbandonato Andrea nel momento culminante dei loro rapporti
senza un motivo apparente. Il conte reagisce al brutto colpo ricevuto, dandosi ad una vita
depravata nel mondo barocco delle feste, dei ricevimenti e del lusso, passando di donna in
donna, alla ricerca di un particolare che rievocasse Elena in ognuna di esse, quindi di un
legame che lo potesse consolare. Purtroppo cercando di sedurre Ippolita Albonico (con il
solo scopo di donarle un orologio comprato all’asta sul quale c’era la scritta: “Tibi Hippolyta”)
entra in conflitto con l’amante Giannetto Rutolo, che lo sfida a duello e lo ferisce gravemente.
A causa della ferita riportata a seguito dello scontro, che gli ha lesionato un polmone, Andrea
trascorre un periodo di convalescenza a villa Schifanoja, nella campagna di Rovigliano, sotto
le cure della cugina Francesca. Qui si rilassa e riprende a scrivere e a studiare, riacquistando
la serenità perduta. Ad infrangere la pace ritrovata interviene l’arrivo di un’amica della cugina,
Maria Ferres in grado di turbare profondamente il malato per la strana rassomiglianza ad
Elena. Il rapporto di amicizia che si instaura tra la signora Ferres e Andrea si trasforma ben
presto, con il ritorno a Roma, in amore. Sfortunatamente Sperelli continua ad amare anche
Elena oltre a Maria e la confusione di sentimenti di cui è vittima lo spinge per errore a
pronunciare il nome di Elena nella prima notte d’amore con Maria: di conseguenza questa lo
lascia e il giovane vede infrangersi il suo sogno di esteta.

• Personaggi principali

◦ Andrea Sperelli

‣ Protagonista principale attorno al quale ruota tutta la vicenda

‣ Genitori separati quando era piccolo con la madre che lo ha abbandonato per seguire
l’amante

‣ Si accultura attraverso studi, letture, viaggi con il padre e attraverso le sue esperienze di
vita

‣ A causa dell’insegnamento paterno, il fondamento della sua vita è il piacere sensuale, la


lussuria e la ricerca della bellezza della natura nelle donne e nelle opere d’arte

• Non riesce però a dominare le sue passioni attraverso l’intelletto quindi capisce che
ciò che gli era stato insegnato dal padre sull’uguaglianza fra la propria vita e l’opera
d’arte comporta un impoverimento della propria vita affettiva dovuto alla continua
ricerca del bello estetico

‣ In questo personaggio ritroviamo due volontà opposte

• L’intenzione dell’autore di ritrovarsi nel suo personaggio

◦Poiché D’Annunzio incarna sia il frutto delle sue esperienze reali sia i suoi sogni
(Andrea è ciò che D’Annunzio è e ciò che vorrebbe essere)

• L’intenzione del narratore di criticarlo e condannarlo per poterlo superare dal punto
di vista umano

• Andrea è giovane, raffinato e piacente come lui ma anche nobile, ricco e alto, come
lui non è. Come lui è un intellettuale ma Andrea oltre che poeta è anche incisore. È
come lui un seduttore timido ma anche cinico. Come lui ha facile accesso ai salotti
della nobiltà ma diversamente da lui ci entra come protagonista e non come
cronista

‣ Sia D’Annunzio che Sperelli hanno una vita fondatasulla doppiezza, sulla falsità e
sull’inganno

Come Andrea, D,annunzio subisce la crisi dell’estetismo. Si rende conto che non può frenare
l’ascesa della borghesia. Entra quindi in una crisi che lo porta ad abbracciare lo stile di vita del

superuomo. Andrea è quindi la figura dell’eroe decadente che fallisce in ogni sua ambizione

◦ Elena Muti

‣ Giovane vedova bella e facente parte dell’alta società romana

‣ Durante la storia con Andrea è molto coinvolta poi decide di partire lasciandolo
sconsolato e soffrendo anche lei

• Non rivelerà il motivo del suo viaggio

‣ Quando torna a Roma, sposata con un ricco lord inglese, ma che non ama, illude
Andrea con una visita e parole che lasciano intendere quanto in realtà lei lo ami

• Poi inizia a comportarsi in modo cinico; lo evita, lo tratta male, ha una relazione con
un suo conoscente e non vuole più averlo come amante

◦Questo suo comportamento sarà un’ossessione per Andrea

◦ Maria Ferres

‣ Moglie del ministro di Guatemala

‣ Amica della cugina di Andrea

‣ Religiosa e legata alla famiglia, soprattutto alla figlia Delfina

‣ Più passa il tempo più si stente inspiegabilmente attratta da Andrea, alla fine si decide
ad ammettere che c che lei è innamorata di lui

• Ma non ha intenzione di avere un’avventura con lei per la figlia e per non
commettere peccato

‣ Combattuta fra l’amore per Andrea e il suo senso di purezza e onore

• Non ha mai tradito e non vorrebbe farlo

‣ Non vede l’ora che il marito ritorni dai suoi affari e la riporti a Siena e spera di poter
dimenticare

• A Roma rivedrà Andrea e capisce che l’allontanamento non è servito

◦Decide quindi di avere un’avventura con lui

◦Ma a Roma non si stente a suo agio a causa della paura che le sue ex
potessero mettere fine alla loro storia

‣ Prima di tornare a Siena, Andrea la chiama “Elena” e lei se ne va triste


poiché i suoi dubbi erano veri

• Personaggi secondari

◦ Lord Heathfield

‣ Ricco gentiluomo inglese che Elena sposa per via dei suoi problemi finanziari

◦ Ippolita Albonico

‣ Donna corteggiata da Andrea solo per poterle dare un orologio con scritto “Tibi
Hippolyta”

◦ Gianneto Rutolo

‣ Amante di Ippolita che sfida Andrea

◦ Francesca

‣ Cugina di Andrea che lo cura dopo la lite con Gianneto

◦ Delfina

‣ Figlia di Maria

◦ Ministro di Guatemala

‣ Marito di Maria scoperto mentre rubava al gioco

• Ambiente sociale-geografico

◦Il romanzo si snoda prevalentemente a Roma, sia in interni che nelle piazze. La casa del
protagonista (palazzo Zuccari) viene immaginata in piazza di Spagna; si parla quindi della
folla, della scalinata, di Trinità dei Monti, di piazza Barberini, via Sistina. Un ritrovo di nobili si
svolge anche a palazzo Borghese, di cui viene nominata la famosa Galleria Borghese. Un
paio di momenti si svolgono all'ippodromo e a teatro. La città viene descritta nei suoi colori,
a seconda delle stagioni e dell'ora; si dà importanza a Piazza di Spagna, che viene osservata
e percorsa da Andrea. Viene descritto anche l'interno del palazzo, arredato sontuosamente
dal conte Sperelli, in particolare una stanza, dove hanno luogo gli incontri amorosi di Andrea
ed Elena, che è molto accogliente: ha tappezzerie, un prezioso letto a baldacchino, un
caminetto dove arde sempre il fuoco, e una poltrona dove Elena appoggia i vestiti. L'autore
si sofferma molto sulla descrizione della stanza, sul fatto che per Andrea è come un piccolo
rito disporre i fiori e profumarla per Elena, in modo da creare una situazione d'intimità. L'altro
posto è Schifanoja: sappiamo che è in campagna e dista poco dal mare; la vegetazione è
molto fitta, mediterranea.

• Periodo storico

◦Le vicende si svolgono in un’epoca realmente esistita, intorno alla fine del 1800. L’epoca era
caratterizzata dalla massima espressione dell’estetismo, che spinge l’uomo di cultura a
cercare i piaceri nel mondo del lusso, nel mondo dei salotti urbani, della ricercatezza di forme
d’arte più raffinate. L’estetismo trionfa nella descrizione delle opere d’arte, degli oggetti
raffinati e preziosi di cui ama circondarsi la Roma degli anni Ottanta, nuova capitale, centro
del nuovo giornalismo e della nuova editoria

• Temi

◦“Il Piacere”, considerato enciclopedia del decadentismo, viene definito un romanzo


d’avanguardia, scritto tra la fine dell’800 e l’inizio del 900 (tra Naturalismo francese/verismo
italiano e Simbolismo). Il tema principale è quello dell’estetismo, in altre parole l’esteta è
colui che fa della propria vita un’opera d’arte e che vive nel culto esasperato di una Bellezza
raffinata ed eccentrica; come il protagonista del romanzo. Di conseguenza ne deriva il
disprezzo per il mondo borghese poiché l’esteta si sente superiore ad essa. L’estetismo
dannunziano trionfa inoltre nella descrizione della città di Roma, Eterna. Egli sente questo
fascino di Roma cattolica, del 500 e del 600, magnifica. Infine D’Annunzio si fa portavoce
dell’estetismo anche attraverso la cultura, che deve ricercare il bello, “illuminare” le menti del
nuovo pubblico e deve infondere in loro il piacere per la bellezza. Un altro tema fondamentale
è quello dell’amore. Elena rappresenta la passione, mentre Maria è simbolo di purezza. Se
l’amante sensuale, Elena, risulta falsa, voluta per forza è l’altra, l’amante buona e santa,
Maria Ferres. Dovrebbe essere una creatura ricca di tutte le più nobili doti dell’anima, che
disprezza l’adulterio; invece, la bontà di Maria, è tutta falsa; e basta leggere il diario di lei che
evidenzia la sua falsità. I due amori alla fine s’intrecciano: Elena, ritornando a Roma dopo il
nuovo matrimonio, va a ritrovare Andrea forse per il fascino della vecchia passione, per
curiosità, incerta essa stessa di ciò che potrebbe accadere in tale incontro; ma tutto questo
non appare poiché diventa fredda perfida e vendicativa. Andrea, di fronte a questi momenti
di desiderio e gelosia riacquista sincerità ed immediatezza. Infine, quando nella prima notte
d’amore con Maria, Andrea, nell’impeto della passione, si lascia sfuggire l’invocazione di
Elena, tutto crolla e Maria, inorridita, fugge.

• Tecniche narrative

◦Nel romanzo fabula e intreccio non coincidono. Infatti nell’opera il narratore inserisce delle
analessi, spesso descrittive e psicologiche: un lungo flashback che riporta la passata
relazione tra Andrea ed Elena all’inizio del romanzo, e altri flashback che impiega più avanti
per vitalizzare la narrazione e per coinvolgere maggiormente il lettore nella ricostruzione degli
avvenimenti, stimolando la memoria. Il narratore è onnisciente: riporta la maggior parte dei
pensieri e degli stati d’animo del protagonista soprattutto nel libro secondo; è però un
narratore esterno palese alla storia (il romanzo viene scritto in terza persona). Il punto di vista
è a focalizzazione zero.

• Linguaggio

◦Il linguaggio usato è quello ottocentesco, compaiono numerosi neologismi e termini propri
delle lingue straniere, ma allo stesso tempo anche arcaismi in latino e greco antico. Nel
romanzo si nota anche un’accuratezza nella scelta di parole rare e preziose e di nomi esotici
o semplicemente sonori. La prosa utilizzata è ricca ed elegante ma allo stesso tempo
allusiva, suggestiva e musicale: la lingua del romanzo perde spesso la sua funzione
comunicativa per acquistarne una espressiva.

• Commento

◦Il romanzo dannunziano vuole rappresentare le abitudini e le usanze dell'alta società romana
di fine '800 sviluppando soprattutto il tema della dissoluzione dei valori della società che
risulta vuota e devastata dall'edonismo: infatti nel romanzo vi è un continuo accennare a
banchetti, riunioni, feste appuntamenti in sale da tè, cene e in generale ad occasioni che la
mondanità romana offriva. È un romanzo non eccessivamente difficile poiché nonostante
modo di scrivere dell'autore è prevalentemente ottocentesco e pineto di arcaismi, la trama è
alquanto povera di eventi, quasi ripetitiva, gli ambienti sempre uguali, se si esclude il
soggiorno a Schifanoja, in cui gli spazi risultano più aperti. Le descrizioni, sia degli ambienti
che dei personaggi sono molto numerose e contribuiscono a rendere la lettura del romanzo
piuttosto lenta

◦L’elemento di grande importanza in questo romanzo capolavoro di D’Annunzio e della


Letteratura Italiana, è che introduce in Italia la figura dell’eroe decadente. Si tratta di una
figura all’epoca già presente nella letteratura straniera, come Dorian Gray di Oscar Wilde, in
Inghilterra. Il personaggio introdotto da Gabriele D’Annunzio rappresenta l’incarnazione di
questo stereotipo: cultore solo del bello, raffinato, aristocratico, freddo. Nel “Il Piacere” si
ritrovano mescolate tracce della tradizione naturalistica con la nuova tendenza decadente. Il
racconto non segue una narrazione cronologica degli accadimenti ma quella per blocchi
discontinui, utilizzando spesso dei flashback legati ai ricordi del protagonista Andrea, e degli
avvenimenti passati, che mescolano passato e presente. Lo stile utilizzato da D’Annunzio è
molto ricercato e dotto; la prosa è levigata, l’italiano che utilizza è ricco e raffinato. C’è una
selezione da parte dello scrittore nell’utilizzo di parole rare e preziose, nomi esotici o sonori,
latinismi, termini aulici. Tutti i termini scelti sono intenzionalmente non alla portata di tutti, e le
parole sono ordinate seguendo uno schema metrico. Seppure vi sia la componente
autobiografica, il romanzo è scritto in terza persona.

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