Triangolo scaleno
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I triangoli isosceli sono invarianti solo per le similitudini e il gruppo di simmetria di una classe di
similitudine di triangoli scaleni si riduce alla sola trasformazione identità.
Vediamo ora come si possono classificare le classi di similitudine dei triangoli scaleni. Ciascuna
classe si può rappresentare con un triangolo scaleno il cui lato maggiore ha lunghezza 1 e possiamo
ricondurre il suddetto problema di classificazione al problema della parametrizzazione di questi
triangoli rappresentativi. A questo fine consideriamo il triangolo curvilineo che ha come vertici A e
B estremi del segmento AB di lunghezza 1 (che tracciamo orizzontalmente) e V, terzo vertice del
triangolo equilatero avente come lato AB posto al di sopra dello stesso AB; T è delimitato da AB,
dall'arco AV della circonferenza con centro in B e raggio 1 e dall'arco VB della circonferenza con
centro in A e raggio 1. Inoltre chiamiamo M il punto medio di AB, S la semicirconferenza di centro
in M e raggio 1/2 posta al di sopra di AB ed O il punto di intersezione della mediana VM con la S.
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11/12/21, 08:38 Triangolo scaleno - Wikipedia
per riflessione rispetto alla mediana forniscono triangoli trasformabili l'uno nell'altro con una
rotazione.
Ogni punto C interno di AM determina un triangolo degenere ottenibile facendo tendere un
vertice C verso un punto del lato opposto AB; ogni punto di MB individua una entità
equivalente a quella determinata dal punto simmetrico rispetto ad M.
I triangoli rettangoli sono individuati da C che varia sulla semicirconferenza S; due triangoli
ABC1 e ABC2, dove ancora C1 e C2 denotano due punti simmetrici rispetto alla MV
individuano due triangoli rettangoli trasformabili l'uno nell'altro solo ricorrendo a una riflessione.
Ogni punto C dell'insieme D dei punti interni al triangolo T non appartenenti ad MV individua
biunivocamente un triangolo scaleno rappresentativo di una classe di similitudine; infatti i
triangoli corrispondenti a C in D hanno lati diversi con AC e BC più corti di AB.
Consideriamo due punti C1 e C2 simmetrici rispetto alla mediana MV, il primo appartenente
alla metà sinistra di D, il secondo alla destra; essi determinano due triangoli scaleni
trasformabili l'uno nell'altro solo ricorrendo ad una riflessione, in particolare con la riflessione
rispetto alla MV; si osserva che il secondo di questi ABC2 si può anche ottenere dal primo
ABC1 sottoponendolo alla riflessione rispetto alla retta contenente AB e successivamente alla
rotazione di π intorno ad M.
Quando C si trova (non appartenendo alla MV) al di sotto della semicirconferenza S si hanno i
triangoli scaleni ottusangoli, quando si trova sulla S (diverso da O) i triangoli scaleni rettangoli
e quando si trova al di sopra della S i triangoli scaleni acutangoli.
Voci correlate
Triangolo
Triangolo equilatero
Triangolo isoscele
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