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III secolo AC Storia di Roma

Il vero obiettivo di Roma non era conquistare i popoli e


basta ma di governarli, Roma dopo essere riuscita a
vincere lo scontro contro Cartagine conquistò il
mediterraneo basandosi sulla forza militare e le strategie
di guerra, il problema si riscontrò quando i generali che
vinsero le guerre come ad esempio l’emblematico Giulio
Cesare, provocarono una crisi della repubblica e l’ascesa
della dittatura, anche se Cesare governò da pacifista

In guerra contro Cartagine, la prima guerra


punica
Roma divenne una potenza economica ma aveva
ambizioni molto più ampie e si affacciò al mediterraneo,
ciò la mise in competizione contro Cartagine, una delle
tante città fenicie ma la più importante, 400.000 abitanti
sottomessa dall’oligarchia da parte di commercianti che
sfruttarono l’arte del commercio navale, si ritenne fu un
popolo spietato. Nel 280 AC regnava la diplomazia tra
Roma e Cartagine ma per motivi espansionistici lo
scontro tra le due città fu inevitabile, il primo conflitto fu
a causa della Sicilia, la Sicilia aveva un’enorme
importanza strategica per le sue risorse, fatto sta che
scoppiò la prima guerra punica nel 264 (per derivazioni
linguistiche i romani chiamavano i cartaginesi punici) lo
scontro durò più di un secolo e i cartaginesi per
combattere utilizzarono numerose flotte da
combattimento tra le più potenti del mondo, Roma
dovette affrontarli sul mare e rubando una nave
cartaginese creò le loro navi da guerra e una flotta di 120
imbarcazioni, il mediterraneo venne chiamato dai romani
“mare nostrum”, Ovviamente i romani riuscirono ad
occupare Messina e a conquistare la Sicilia, misero alle
strette Siracusa che era alleata con Cartagine, Roma
riuscì a tirare un duro colpo a Cartagine dopo aver vinto
le battaglie navali, nel 256 AC i romani cercano di portare
la guerra in Africa ma venne catturato Attilio Regolo il
console complice di quest’azione, 10 anni dopo Gaio
Lutazio ottiene una vittoria navale alle isole Egadi, i
cartaginesi si arresero e pagarono 78000 chilogrammi
l’anno per 10 anni e rinunciarono alla Sicilia, umiliazione
totale ma se lo meritano gli oligarchici. La Sicilia diventò
1st provincia romana
La conquista della pianura padana
Siamo nel 237 AC, ai romani non è bastato umiliare i
cartaginesi e avere la Sicilia ma si fecero consegnare
anche la Sardegna e la Corsica approfittando della loro
debolezza e vabbè Sardegna e Corsica divennero anche
loro provincie romane, Roma intervenne anche in Illiria
per bloccare i pirati.
Vinsero anche contro i galli specificatamente grazie al
console Claudio Marcello a Casteggio, nel 222 AC
permise ai romani di occupare la città di Mediolanum
l’antica Milano e come se non bastasse si garantì pure un
buon controllo sulla pianura padana. Vennero fondate
nuove colonie a Piacenza e Cremona e i galli provocarono
nuovi scontri ma tanto Roma vinse ed ebbe un intero
controllo sulla pianura padana

La seconda guerra punica


Si aprì un nuovo conflitto contro Cartagine che perse i
suoi commerci in Sicilia e il monopolio sui commerci
marittimi, i comandanti di Cartagine, nemici di Roma
furono la famiglia mercantile dei Barca (o Baraack se
vogliamo essere precisi, in lingua punica vuol dire “il
fulmine”, per quelle popolazioni il fulmine era un
messaggio di Dio). Al comando abbiamo Amilcare, questi
comandanti inventarono una nuova linea di espansione
per Cartagine, la Spagna, Cartagine si costruì un nuovo
impero ma sono i Baraack che ci investirono e
comandarono davvero, leggenda narra che Annibale il
figlio di Amilcare, quando fu bambino venne portato in
Spagna da suo padre e prima di partire da Cartagine il
padre gli fece giurare odio verso Roma. Dopo anni
Amilcare morì e Annibale divenne capo delle forze
cartaginesi e provocò i Romani per andare in guerra, il
senato di Cartagine non voleva una guerra ma Annibale sì
(ironicam, anche Roma aveva interessi per la Spagna e
nel 219 AC Annibale condusse un assedio nella città di
Sagunto che si trovava nell’area di influenza cartaginese
ma alleata con Roma, i romani cascarono nel piano di
Annibale

Le strategie e battaglie di Annibale


Annibale creò una strategia imprevedibile per i romani
perché totalmente folle ed impossibile ai loro occhi
essendo che davano già per scontato che la battaglia
fosse l’ennesimo scontro navale, al posto di combattere
una battaglia marittima decise di attraversare le alpi
attraversando l’italia per far sollevare i galli e gli altri
popoli italici tutti contro Roma e caricare tutto. Annibale
partì con 70 mila uomini e 37 elefanti (gli elefanti erano
un’arma utilizzata da molti popoli) e nei suoi 1600
chilometri perse molti uomini e quasi tutti gli elefanti nel
suo attraversamento, circa 50% di perdite e fu un
disastro completo se consideriamo gli standard di guerra,
poteva addirittura perdere tutto il suo esercito se non
avesse avuto un esercito addestrato e pronto (Annibale
aveva un nucleo di soldati spagnoli e altri soldati di
popoli conquistati da Cartagine), grazie al suo esercito e
alla sua arma segreta (elefanti per terrorizzare il nemico)
annientò le truppe romane nella battaglia di Ticino in cui
partecipò il padre di Scipione l’africano in cui i romani lo
inseguono all’ultimo minuto, la battaglia di Trebbia è il
vero scontro però in cui i romani si accorgono di essere
contro un genio, e 1 anno dopo distrusse addirittura
l’armata consolare nella battaglia a Trasimeno.

Lo scontro definitivo e più difficile di Annibale fu a Canne


in cui Roma aveva un esercito migliore del suo, Annibale
doveva trovare il modo di neutralizzare quella forza e si
basò sullo schieramento del suo esercito e la velocità, i
Romani impararono la lezione delle sconfitte e si
scontrarono in una pianura aperta ignari che Annibale
avrebbe posizionato il suo esercito a linea in modo tale
che l’esercito romano dopo un iniziale vantaggio fosse
circondato dai cartaginesi e dalla fanteria, Roma perse
disastrosamente sul fiume Ofanto in Puglia, 40.000
uomini vennero uccisi e fatti prigionieri tra tutto questo
ci fu anche la morte del console Emilio Paolo
Anche Annibale però aveva una debolezza
La vittoria di Canne segnò il trionfo di questo grande
condottiero che avrebbe potuto cambiare le sorti della
storia se avesse totalmente regnato su Roma ma c’era un
problema, la sua strategia venne messa a nudo nello
scontro stesso e credeva che Roma avesse ammesso la
sconfitta dopo aver vinto 3 guerre ma sbagliò totalmente
a giudicare così la mentalità dei romani, il popolo romano
era in lutto dopo i suoi stermini e nei loro occhi stavano
combattendo uno scontro all’ultimo sangue ed era
questa la vera mentalità romana, Annibale fece passare
Capua dalla sua parte per dei rifornimenti che tardarono
ad arrivare e nel mentre Roma stava ostacolando i piani
in Spagna, in più non vennero risollevati i popoli italici e
Annibale marcì a Capua per 5 anni senza rinnovare la
strategia e le forze.

La riscossa di Roma
Roma nel mentre Annibale era a Capua poteva
riprendersi e progettare nuove strategie, ci furono spese
di guerra e si riuscì ad armare un esercito di 20 legioni,
211 AC Capua fu rasa al suolo e Annibale scappò a Sud.
La Sicilia venne di nuovo conquistata dai Romani e
Scipione, rivale di Annibale in tutte le battaglie, riuscì a
prendersi buona parte della Spagna, il fratello di Annibale
ovvero Asdrubale venne sconfitto nella battaglia del
fiume Metauro a Senigallia.
Scipione aveva addestrato bene i suoi soldati per andare
contro gli elefanti che non erano più un’arma segreta, gli
elefanti dopo essere stati colpiti dai romani si riversarono
contro l’esercito di Annibale scatenando il caos, poi la
cavalleria romana respinse la cavalleria di Annibale come
stesso Annibale fece nella battaglia di Canne
202 AC Scipione sconfisse i Cartaginesi nella battaglia di
Zama e gli fu dato il soprannome di “africano” per aver
portato la guerra in africa. Annibale scappa ancora in
Oriente ma è alle strette, Roma vince la guerra
Cartagine si arrende, da l’intera Spagna a Roma,
consegna la flotta, divieto di guerra senza il permesso di
Roma e pagamento enorme. Roma dominava il
Mediterraneo occidentale e iniziò ad utilizzare gli elefanti
in guerra e costrinse Cartagine ad esiliare Annibale che
però visse ancora per molti anni, ma i servizi segreti
romani furono sempre nelle sue tracce per ucciderlo, alla
fine ci arrivarono ma Annibale al posto di essere
catturato dai romani si uccise con il veleno

Le direttrici dell’espansione romana


Vennero costruite a spagna 2 province ovvero Spagna
Citeriore e Spagna Ulteriore, Roma fu brutale con lo
sterminio e la deportazione di liguri, apuani, celtiberi e
lusitani, anche la Gallia venne chiamata Gallia
Narbonese, al di qua delle alpi invece c’era la Gallia
Cisalpina e al di la delle alpi la Gallia Transalpina

Macedonia e Grecia
Ci fu anche un’espansione verso i regni ellenistici che
dopo la disgregazione dell’impero di Alessandro Magno
ebbero instabilità economiche e politiche. L’espansione
orientale era a favore di Roma e interessava soprattutto
agli aristocratici che ammiravano la civiltà greca. Roma
dominò la Macedonia dopo la battaglia di Pidna presso il
monte Olimpo in cui si scontrò contro la falange
macedone, uno schieramento leggendario
i romani dominarono sia sulla Macedonia che sulla Grecia
e punirono le poleis greche che si volevano ribellare sino
ad arrivare alla distruzione di Corinto

Asia minore
Un altro regno piegato dai romani fu il tra il 191 e il 188
AC la Siria, nella battaglia di Magnesia i romani si
scontrarono contro Antioco guidati da Scipione. Il re di
Siria Antioco III dovette pagare un’ammenda agli alleati
di Roma e cedette anche territori
La distruzione di Cartagine
Nonostante i versamenti per la sconfitta la città punica si
stava riprendendo e ciò preoccupava i romani. Marco
Porcio Catone detto Censore ripeteva che Cartagine
dovesse essere definitivamente distrutta prima che fosse
troppo tardi. Roma nel 150 dichiarò guerra a Cartagine e
scatenò la terza guerra punica, venne rasa al suolo e
divenne provincia d’Africa, di Cartagine ci furono solo le
rovine quindi non venne spazzata via completamente.
Roma voleva dare un segno ai suoi possibili nemici che
chi si sarebbe ribellato avrebbe fatto questa fine

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