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ALESSANDRO MANZONI
2.1. – LA VITA

Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1787 da una famiglia nobile: sua madre era Giulia
Beccaria, figlia di Cesare Beccaria (letterato), suo pare era il conte Pietro Manzoni. Venne
mandato a studiare in collegio poi visse con la madre a Parigi. Qui venne in contatto con
letterati e scrittori romantici. Sposò Enrichetta Blondel e insieme si appoggiarono alla fede
cattolica. Nel 1827 pubblicò la prima edizione de “I Promessi Sposi” e l’edizione definitiva uscì
nel 1842. Il romanzo ebbe molto successo sia in Italia che all’estero. Sostenne i patrioti con
molti scritti ed ebbe una parte importante per l’unità culturale e linguistica italiana. Nel 1861
venne nominato senatore a vita del primo Parlamento italiano, cariche che ricoprì fino alla
morte che avvenne nel 1873.

Fig. 2.1.1. – Alessandro Manzoni

2.2. – I PROMESSI SPOSI

“I Promessi Sposi” è un romanzo storico anni in Lombardia sotto la dominazione


suddiviso in 38 capitoli in cui si narra spagnola, aggravati dalle carestie, dalle
l’amore contrastato di due giovani guerre e dall’epidemia di peste.
popolani, Renzo Tramaglino e Lucia
Mondella. Essi vivono in un piccolo paese
del Ducato di Milano nel XVII sec. Essi sono
di umili origini e subiscono i soprusi di un
nobile del luogo, don Rodrigo, il quale fa di
tutto per impedire il matrimonio dei due
giovani. I due fidanzati attraversano molte
traversie finché, dopo due anni, potranno
sposarsi. Il romanzo offre un quadro storico
Fig. 2.2.1. Paesino di Renzo e Lucia sul lago di Lecco
molto preciso degli avvenimenti di quegli

2.3. – LA COMPOSIZIONE DEL ROMANZO

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Marzoni lavorò alla sua opera per circa vent’anni. Cambiò più volte l’impostazione dei capitoli e
nell’ultima stesura si preoccupò che la lingua fosse di facile comprensione per il popolo, più
semplice e moderna. Decise quindi di adottare il fiorentino parlato dalla borghesia colta del suo
tempo.

L’opera può essere suddivisa in tre parti:

1. Inizia in un paese sul Lago di Como dove vivono i due innamorati. Il giorno del
matrimonio è già fissato ma il parroco, Don Abbondio, si rifiuta di celebrare il
matrimonio perché è minacciato da due malviventi (bravi) al servizio del signorotto del
posto, Don Rodrigo. Don Rodrigo vuole Lucia per sé e scommette con gli amici di
riuscire a conquistarla. I due giovani tentano di sposarsi ingannando Don Abbondio ma
poi devono fuggire dal paese. Lucia andrà ospite di un convento a Monza sotto la
protezione della Badessa Suor Gertrude, mentre Renzo cercherà di fuggire a Milano
presso un convento di frati cappuccini.

2. In questa sezione del romanzo ci sono le vicende a cui vanno incontro i due protagonisti.
Renzo è coinvolto nei tumulti della città di Milano scoppiato a causa della carestia, viene
scambiato per un sovversivo e arrestato. Riesce a fuggire e si rifugia da un cugino nel
bergamasco. Lucia viene rapita da un potente, l’Innominato, il quale in preda ad una crisi
di coscienza decide di liberarla e di convertirsi al cristianesimo.

3. Descrive la guerra e la peste che si abbattono in Lombardia. Renzo si ammala di peste


ma guarisce e torna a Milano dove trova Lucia anch’essa ammalata di peste. La cerca nel
Lazzaretto, luogo in cui venivano isolati i malati di peste. Qui trova anche Fra’ Cristoforo,
frate confessore di Lucia e don Rodrigo moribondo. Incontra Lucia guarita. I due si
sposano e vanno a vivere nel bergamasco.

2.4. – I TEMI DEL ROMANZO E IMPORTANZA DELL’OPERA

I due temi del romanzo sono la storia e la religione:

- la storia: è un elemento essenziale, frutto della volontà di Dio che governa gli eventi umani.
Lo scrittore deve documentarsi e riportare con grande fedeltà gli avvenimenti reali.
- La religione: i personaggi del romanzo sono tutti, ciascuno a modo proprio, profondamente
religiosi. Secondo Manzoni la vita degli uomini deve essere incentrata sulla carità
obbedienza, perdono, accettazione della sofferenza.
Il romanzo di Alessandro Manzoni è importante per alcuni aspetti:

1. I protagonisti non sono nobili o persone importanti, ma due semplici popolani. Sono
personaggi realistici, vicini alle persone reali, in essi si trovano elementi comuni.
2. La storia dei personaggi è inventata ma si colloca in uno sfondo storico reale, ricostruito
e descritto con molta accuratezza. Si può dire che la storia è protagonista e che Manzoni è
l’inventore del romanzo storico in Italia.
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3. Manzoni inventa una nuova lingua che diventerà comune a tutti gli italiani,
comprensibile al pubblico di media cultura, prendendo come esempio il fiorentino parlato del
suo tempo.

2.5. - DON ABBONDIO

Don Abbondio è un simpatico personaggio che si incontra nel primo capitolo del romanzo.
È un pacifico curato che vive in un piccolo paese sulle rive del lago di Como; non è certo un
"cuore di leone" e, per non sentirsi un "vaso di terracotta in mezzo ad altri vasi di ferro", sceglie
di seguire i consigli dei parenti che lo incitano a diventare prete.
Don Abbondio non segue sempre gli obblighi e i buoni fini del sacerdozio; egli è sempre dalla
parte dei potenti.
Egli non è né nobile né ricco e rappresenta l'uomo debole, senza coraggio, pauroso, egoista,
preoccupato solo di se stesso ed incapace di affrontare qualsiasi situazione difficile.
Sta alla larga dai prepotenti, e se minacciato si inchina alle persone più violente e sdegnose; egli
rivela subito pusillanimità e remissività nell'incontro con i bravi, debolezza di carattere nel
dialogo con la sua governante Perpetua, astuzia, suggerita dalla paura, nel suo colloquio con
Renzo, usando termini che il povero paesano non può capire.
Tuttavia egli è un uomo tranquillo, sereno e soprattutto abitudinario: infatti ogni sera, come di
consueto, passeggia "bel bello" con il suo breviario in mano attraverso uno stretto sentiero
recitando in latino le preghiere.
Don Abbondio, assorto continuamente nei suoi pensieri ricerca sempre una vita oziosa e
tranquilla. Il suo modo di vivere consiste principalmente nell’evitare tutti gli ostacoli.
Quindi si comporta in maniera molto egoistica non rispettando in alcun modo i principi morali e
i doveri sacerdotali, come la celebrazione del matrimonio fra Renzo e Lucia.
Don Abbondio, figura semplice ed anche simpatica, deve essere considerato come un
sacerdote per convenienza, non certo per ispirazione.

 
Fig. 2.5.1. – Don Abbondio e i “bravi”

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