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LA CHIESA BELLA DEL CONCILIO

Roma, 11 Ottobre 1962 - 11 Ottobre 2012

Non appena furono arrivati, riunirono la comunità


e riferirono tutto quello che Dio aveva compiuto per mezzo loro
e come aveva aperto ai pagani la porta della fede.
(At 14,27)

Guida: Gesù nell’Eucaristia è una presenza concreta che deve permeare tutta la vita quotidiana (…)
Per comunicare veramente con un’altra persona devo conoscerla, saper stare in silenzio vicino a lei,
ascoltarla, guardarla con amore. Il vero amore e la vera amicizia vivono sempre di questa
reciprocità di sguardi, di silenzi intensi, eloquenti, pieni di rispetto e di venerazione, così che
l’incontro sia vissuto profondamente, in modo personale e non superficiale”.  (Benedetto XVI)

Dalla Costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium n. 7.


Per realizzare un’opera così grande, Cristo è sempre presente nella sua Chiesa, e in modo speciale
nelle azioni liturgiche. È presente nel sacrificio della Messa, sia nella persona del ministro, essendo
egli stesso che, « offertosi una volta sulla croce, offre ancora se stesso tramite il ministero dei
sacerdoti », sia soprattutto sotto le specie eucaristiche. È presente con la sua virtù nei sacramenti, al
punto che quando uno battezza è Cristo stesso che battezza. È presente nella sua parola, giacché è
lui che parla quando nella Chiesa si legge la sacra Scrittura. È presente infine quando la Chiesa
prega e loda, lui che ha promesso:
«Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, là sono io, in mezzo a loro » (Mt 18,20). Effettivamente
per il compimento di quest’opera così grande, con la quale viene resa a Dio una gloria perfetta e gli
uomini vengono santificati, Cristo associa sempre a sé la Chiesa, sua sposa amatissima, la quale
l’invoca come suo Signore e per mezzo di lui rende il culto all’eterno Padre. Giustamente perciò la
liturgia è considerata come l’esercizio della funzione sacerdotale di Gesù Cristo. In essa, la
santificazione dell’uomo è significata per mezzo di segni sensibili e realizzata in modo proprio a
ciascuno di essi; in essa il culto pubblico integrale è esercitato dal corpo mistico di Gesù Cristo,
cioè dal capo e dalle sue membra. Perciò ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo
sacerdote e del suo corpo, che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza, e nessun’altra azione della
Chiesa ne uguaglia l’efficacia allo stesso titolo e allo stesso grado.

– ACCOLGO –

P. Carissimi fratelli sorelle, in questa serata così speciale che ricorda il 50° anniversario
dell’apertura del Concilio Vaticano II, vogliamo soffermarci nella contemplazione e
nell’adorazione di Cristo Gesù nostro Signore, presente del mirabile sacramento
dell’Eucaristia.
Adorando Gesù nel Sacramento dell’Amore noi riconosciamo in Lui la sorgente della vita,
della gioia, della speranza e di ogni bene.
Preghiamo perché questo incontro con il Signore Gesù nell’Eucaristia sconvolga la nostra vita
e ci aiuti a scegliere definitivamente per Cristo, rendendoci desti e vigilanti in attesa della sua
venuta nella gloria.

Adorazione silenziosa
ORAZIONE
P. Padre Santo, che mantieni nei secoli le tue promesse, rialza il capo dell’umanità oppressa da
tanti mali e apri i nostri cuori alla speranza, perché sappiamo attendere senza turbamento il
ritorno glorioso del Cristo giudice e salvatore, che qui contempliamo e adoriamo nel
Sacramento dell’Amore. Egli è Dio...
T. Amen.

– ASCOLTO –

Guida: Invochiamo lo Spirito santo che è l’amore del Padre e del Figlio. È la divina Carità che si
effonde su tutto il creato, nella vita di ogni uomo e di ogni donna, per condurre ciascuno a scoprire
il paradiso già presente nel proprio cuore.

Canto allo Spirito Santo

P. Dal Vangelo secondo Marco (Mc 14,22-24)


«Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro
dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne
bevvero tutti. E disse: “Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza, versato per molti».
Parola del Signore

Pausa di silenzio

L. Che cos’è questa vita eterna di cui parla Gesù? “La vita eterna è conoscenza di Dio”. Non
ditemi che non conoscete Dio, o voi che credete in Lui e che vi comunicate con Lui
nell’Eucaristia! Se fosse vero, vorrebbe dire che vi comunicate come dei cadaveri!
Ma non sapete che Dio è vivo? E che solo i vivi possono comunicare tra di loro? Dio si
comunica con me e comunicandosi mi dà la sua conoscenza, come io comunicandomi con Lui
gli racconto le mie cose.
Naturalmente perché questo avvenga nella sua pienezza è necessario da parte nostra la
risposta al sacramento; e questa risposta è la preghiera come dinamica della fede viva.
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Lui viene a noi, ma noi dobbiamo andare a Lui; Lui si dà in cibo, ma noi dobbiamo darci in
dono. Il sacramento è morto senza la preghiera, come la fede è morta senza le opere.
Non si può ascoltare il “sì” di Dio senza offrirgli il nostro “si”. Il sì di Dio è il sacramento; il
nostro sì è la preghiera.
Troppo facile è ricevere la comunione; ben più difficile restare un quarto d’ora immobili a
pensare a ciò che si è fatto, sforzandosi nella fede oscura di far aderire la nostra volontà alla
volontà di Colui che è venuto a trovarci con tanta gratuità di amore.
Non dobbiamo fare l’errore di nasconderci per troppo tempo dietro la consapevolezza o la
scusa che il sacramento agirà da solo. Il sacramento agisce, vivifica, feconda solo se tu sei
vivo, ed essere vivi significa credere, amare, pregare.
(Riflessione di Carlo Carretto)

Dalla Costituzione Conciliare Gaudium et Spes n.38: L’attività umana elevata a perfezione nel
mistero pasquale.
Il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è stato creato, fattosi carne lui stesso e venuto ad abitare
sulla terra degli uomini, entrò nella storia del mondo come uomo perfetto, assumendo questa e
ricapitolandola in sé. Egli ci rivela “ che Dio è carità “ (1Gv 4,8) e insieme ci insegna che la legge
fondamentale della umana perfezione, e perciò anche della trasformazione del mondo, è il nuovo
comandamento dell’amore.
Coloro pertanto che credono alla carità divina, sono da lui resi certi che la strada della carità è
aperta a tutti gli uomini e che gli sforzi intesi a realizzare la fraternità universale non sono vani.
Così pure egli ammonisce a non camminare sulla strada della carità solamente nelle grandi cose,
bensì e soprattutto nelle circostanze ordinarie della vita.
Accettando di morire per noi tutti peccatori, egli ci insegna con il suo esempio che è
necessario anche portare quella croce che dalla carne e dal mondo viene messa sulle spalle di quanti
cercano la pace e la giustizia. Con la sua risurrezione costituito Signore, egli, il Cristo cui è stato
dato ogni potere in cielo e in terra, agisce ora nel cuore degli uomini con la virtù del suo Spirito;
non solo suscita il desiderio del mondo futuro, ma con ciò stesso ispira anche, purifica e fortifica
quei generosi propositi con i quali la famiglia degli uomini cerca di rendere più umana la propria
vita e di sottomettere a questo fine tutta la terra.
Ma i doni dello Spirito sono vari: alcuni li chiama a dare testimonianza manifesta al desiderio della
dimora celeste, contribuendo così a mantenerlo vivo nell’umanità; altri li chiama a consacrarsi
al servizio terreno degli uomini, così da preparare-attraverso tale loro ministero quasi la materia
per il regno dei cieli. Di tutti, però, fa degli uomini liberi, in quanto nel rinnegamento
dell’egoismo e convogliando tutte le forze terrene verso la vita umana, essi si proiettano nel
futuro, quando l’umanità stessa diventerà offerta accetta a Dio.
Un pegno di questa speranza e un alimento per il cammino il Signore lo ha lasciato ai suoi
in quel sacramento della fede nel quale degli elementi naturali coltivati dall’uomo vengono
trasmutati nel Corpo e nel Sangue glorioso di lui, in un banchetto di comunione fraterna che è
pregustazione del convito del cielo.

– INTERIORIZZO –
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Adorazione silenziosa

Canto di meditazione

A cori alterni
1° coro
Signore, crediamo che tu ci parli in molti modi,
attraverso la creazione, la coscienza, gli avvenimenti,
ma soprattutto, ci raggiungi con chiarezza
nella tua Parola e nel tuo Pane di vita.

2° coro
La tua Parola e il tuo Pane
Ci rivelano il senso della vita
E ci insegnano la via della fedeltà,
dell’amore e della giustizia.

1° coro
Rendici attenti al tuo Vangelo,
fa’ che ogni giorno sia la nostra guida.
La liturgia di ogni domenica
Sia la nostra scuola di comunità

2° coro
La tua Parola sia luce
Per le nostre scelte quotidiane.
Il tuo Pane rafforzi in noi
La volontà e le motivazioni.

Tutti
Parola e Pane siano il tesoro dal quale attingere di continuo
saggezza e bontà,
per costruire un mondo più giusto e fraterno.

– INVOCO –

Tutti: Ti presentiamo, Signore Gesù, i nostri bisogni; vedi in quali difficoltà, sofferenze e insidie
viviamo i nostri giorni. Dacci la sapienza e l’amore che ti sostenne nelle laboriose giornate
terrene. Ispiraci pensieri di fede, pace e moderazione perché si cerchino insieme al pane
quotidiano, i beni spirituali. Salvaci da chi mira a rapirci il dono della fede e la fiducia nella
tua Provvidenza. Liberaci dagli sfruttatori che disconoscono i diritti e la dignità umana.
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Regnino la carità e la giustizia, con la operazione sincera delle classi sociali. Amen. (don
Primo Mazzolari)

P. Con la preghiera il dono d’amore che Dio ci ha fatto, si fa intercessione e ricchezza,


impegno concreto a fare sì che si realizzi nella nostra vita. Ognuno deve imparare ad amare
per poter diventare, per gli altri, dono gratuito e disinteressato, così come il Signore ha
donato la sua vita per la nostra salvezza. A lui, amore supremo, diciamo:
Signore, tu che sei buono e grande nell’amore, ascoltaci.

Perché scopriamo sempre più la profondità del dono della fede. Preghiamo. Rit.

Insegnaci a divenire dono per gli altri. Aiutaci a investire e a far fruttificare, totalmente per gli altri,
tutti i talenti che tu ci hai chiesto di amministrare. Preghiamo. Rit.

Perché modelliamo il nostro amore per gli altri sul tuo amore e la nostra vita, i nostri gesti, le nostre
parole, siano trasparenza di Te. Preghiamo. Rit.

Insegnaci ad amare, a cogliere l’amicizia come un dono prezioso che ci arricchisce


vicendevolmente. Rendici stimolo e ricchezza di vita, gli uni per gli altri. Preghiamo. Rit.

P. Ed ora, preghiamo insieme come il Signore ci ha insegnato:


Padre nostro…

Canto del Tantum ergo

P. O Dio, che per la tua gloria e per la nostra salvezza, hai costruito sommo ed eterno sacerdote
il Cristo tuo Figlio, concedi a noi, divenuti tuo popolo mediante il suo Sangue, di
sperimentare, nella partecipazione al sacrificio eucaristico, la forza redentrice della croce e
della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
T. Amen.

Benedizione eucaristica

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