Sei sulla pagina 1di 29

Indicazioni

di pratica didattica e formativa


Fonti:
Daniela Maccario: Il ruolo della didattica
Valter Campana Eaborazione: Luigi Mastino
PRATICHE DIDATTICHE
Ricerca

L'indagine TALIS 2008

- Indagine Internazionale sull'Insegnamento e l'Apprendimento

- E’ la prima del progetto TALIS promosso dall'Organizzazione


per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).

- L'Italia ha partecipato all'edizione 2008 con altri 24 Paesi

- L’indagine ha fornito analisi e indicatori per attivare


ü il riconoscimento e l’autovalutazione dei docenti
ü il loro sviluppo professionale;
ü lo sviluppo di pratiche efficaci di insegnamento

2
PRATICHE DIDATTICHE
Ricerca

- Comportamenti dichiarati dagli insegnanti


campione 20 scuole sec. I grado
445 docenti

- Correlati con i buoni risultati prove OCSE-Pisa

A.Capacità di strutturare

B. Insegnante adeguante agli studenti

C. Insegnante sfidante
3
PRATICHE DIDATTICHE
Ricerca

Dimensioni Con quale frequenza svolgo le seguenti attività ?

Strutturazione Indico gli obiettivi dell’apprendimento in modo esplicito.


Esamino con gli studenti i compiti che hanno fatto a casa.
All’inizio della lezione faccio un breve sommario della lezione precedente
Controllo i quaderni degli esercizi dei miei studenti.
Facendo domande, controllo se l’argomento è stato capito.
Orientamento/ Gli studenti lavorano in gruppi basati sulle loro abilità.
adeguamento Chiedo ai miei studenti di suggerire o di collaborare alle attività e agli argomenti del programma
agli studenti della lezione.
Affido lavori differenti agli studenti che mostrano difficoltà di apprendimento e/o a quelli che
vanno avanti più velocemente.
Gli studenti lavorano in piccoli gruppi per trovare soluzioni comuni ai problemi e ai compiti
assegnati.
Attività Gli studenti dibattono e ragionano su un punto di vista particolare che può non essere il loro.
avanzate e di
Chiedo ai miei studenti di scrivere un saggio di una certa lunghezza nel quale devono spiegare il
arricchimento
loro modo di pensare e di ragionare
I risultati del lavoro degli studenti saranno usati da altri studenti.
Gli studenti lavorano su progetti che richiedono almeno una settimana di tempo per completarli.
4
PRATICHE DIDATTICHE
Ricerca

46 % Profilo A 41 % Profilo B 13 % Profilo C 5


PRATICHE DIDATTICHE
Ricerca

Risultati: Idea che gli insegnati hanno


che l’apprendimento avvenga per trasmissione
piuttosto che per costruzione
6
COSA FARE

Non basta isolare e misurare i risultati (Ocse Pisa – Invalsi)


Non bastano le riforme strutturali dei sistemi educativi

Serve
una più profonda conoscenza di
- come si apprende efficacemente
- nel contesto di un rapido sviluppo
delle tecnologie dell’informazione e comunicazione

Serve
lavorare soprattutto sulle pratiche didattiche
- sull’interazione tra insegnamento ed apprendimento,

7
S’IMPARA QUANDO

Considera Si fonda

sulla natura sociale dell’apprendimento


gli alunni partecipanti centrali
- ne incoraggia il coinvolgimento attivo
- incoraggia l’apprendimento cooperativo
ben organizzato
- ne sviluppa comprensione dell’attività

L’ambiente di
apprendimento

E’ sensibile Promuove

Opera la connessione
alle differenze individuali
- tra discipline
- alle conoscenze previe
- con la realtà
- motivazioni alunni con chiarezza di aspettative - la comunità
- ruolo chiave emozioni - usando strategie di controllo - il vasto mondo
Elaborazione L. Mastino
- feed-back
Pratica formativa

Ambiente di lavoro Metodologie didattiche

- L’approccio attivo Che coinvolgono gli studenti


- Conoscenze studenti - nell’affrontare problemi/questioni
- L’accompagnamento - di natura applicativa
- Il clima d’aula - collegati alla vita reale
(sociale/lavorativa)
Elaborazione L. Mastino
1. L’ambiente di lavoro: l’approccio attivo

Promuovere l’approccio attivo all’apprendimento


- da parte degli studenti
- per contrastare l’acquisizione di ‘saperi inerti’
- conoscenze che vengono mobilizzate per pensare e per agire

Realizzare prodotti

- che richiedono un uso attivo


- intelligente di quanto studiato
1. L’ambiente di lavoro: conoscenze studenti

Valorizzare le conoscenze studenti


- disciplinari,
- extrascolastiche
- metodo di studio

Esplicitare
- finalità ed obiettivi
- percorso di apprendimento
- modalità di valutazione
1. L’ambiente di lavoro: l’accompagnamento

Favorire la personalizzazione
- proponendo percorsi di apprendimento diversificati

Individualizzare l’insegnamento
- offrendo sostegno differenziato all’apprendimento

Responsabilizzare lo studente
- rispetto al proprio percorso formativo

Promuovere la formazione integrale


- includendo dimensione emotiva,
- socio-relazionale, ecc.
1. L’ambiente di lavoro: l’accompagnamento

Attivare iniziative di tutorato


- anche tra pari

Supportare la rielaborazione personale

Articolare l’attività didattica in sequenze

esposizioni sintetiche,
consegne individuali, a coppie, in piccolo gruppo
per anticipare questioni
per una rielaborazione dei contenuti
impiego di momenti di dibattito
1. L’ambiente di lavoro: il clima d’aula

Curare il clima d’aula e la relazione fra gli studenti


- Creare un clima disteso
- Approfondire la conoscenza tra e degli alunni
- Favorire la reciprocità comunicativa
- Incoraggiare e sostenere gli studenti in difficoltà
2. Metodologie didattiche attive

Introdurre metodologie didattiche attive

- uso di mediatori didattici


- didattica laboratoriale
- didattica per problemi
- didattica per concetti
- didattica per progetti
- cooperative learning
- didattica supportata dalle TIC
2. I metodi: i mediatori didattici

Compito
- consentire una “mediazione”
- tra la realtà e la sua rappresentazione
- così da consentire di essere portata in classe.

Approccio
- giocoso, divertente
- apparentemente poco impegnativo

Ciascun mediatore può essere


- vicino alla realtà e lontano dalla sua rappresentazione
favorita intelligenza visuo-spaziale
- vicino alla rappresentazione e lontano dalla realtà
favorita la simbolizzazione e la concettualizzazione

È mediazione didattica tutto ciò che intenzionalmente l'insegnante mette in


atto per favorire l'apprendimento degli alunni
Girelli
2. I metodi: i mediatori didattici
REALTÀ

Attivi Iconici
- rappresentazioni con immagini
- l’esperienza diretta illustrazioni, foto, carte geografiche,
cartoline, filmati;
- le escursioni esplorative
- suoni
- la visita guidata
- grafici, mappe, schemi
- il computer
Mediatori
didattici

Analogici Simbolici

- giochi e simulazioni - conversazioni o discussioni


- la videoscrittura
- drammatizzazioni - la lezione verbale
- giochi di ruolo
- far finta di… RAPPRESENTAZIONE
2. I metodi: la didattica laboratoriale

Laboratorio
da luogo fisico
- di conferma della teoria
- di addestramento pratico
a spazio culturale
- metodo di lavoro
- capace di coniugare teoria e prassi
- in uno spirito di problematizzazione,
- di ricerca e progettazione di soluzioni

Didattica laboratoriale
occasione di sviluppo di
- capacità critiche ed interpretative
- creatività produttiva

Ruolo dell’insegnante
regista - dell’ambiente di apprendimento
- uso diversi mediatori didattici
2. I metodi: la didattica per problemi

Fase Processi

Iniziale Problematizzazione Motivazione - Socializzazione


Dissonanza cognitiva
Focalizzazione Analisi problema
Scelta obiettivi

Intermedia Ricerca Esplorazione, selezione, scelta


Attivazione di processi creativi
Confronto critico Attivazione di capacità critiche e logiche

Finale Codificazione Processi di codifica


Analisi critica Valutazione critica
Comunicazione soluzioni Diffusione
2. I metodi: la didattica per problemi

Il caso
- riferimento ad una situazione reale
- con disponibilità di risorse (interne e esterne) per trattarla
Ad es.: incidente critico; fenomeno; fatto; vicenda narrata;

La situazione problema
- scaturisce da scarto tra
- una situazione attuale e una desiderata
- presenta: sfide che fanno nascere interrogativi
2. I metodi: la didattica per concetti

attività
Selezionare - aspetti realtà che contano
Procedere - da esperienza, vissuto, percepito concetto
- a conoscenze acquisite
Ordinare - secondo schemi mentali Modo in cui l’uomo
- spazio, tempo; quantità, qualità - si rappresenta la realtà
- causalità; modalità Concettualizzazione
- percorso che inizia
fin dalla nascita
Le mappe
allievi artefici concettuali Schemi di relazioni
tra informazioni
Scoperta - nuove conoscenze - ripetibili
Costruzione - di relazioni - applicabili a situazioni
- progettazione nuove esperienze diverse
Analisi - riflessione sul proprio operato Concetti fondamentali
Discussione - apertura verso il nuovo - delle discipline
- autovalutazione
- attivazione strategie apprendimento
- soluzione di problemi
2. I metodi: la didattica per progetti

Modello forte - di organizzazione dell’insegnamento


Legato - contesto, condizioni, soggetti, vincoli,
Progetto - scopi, risorse, prodotto finale
Finalizzato - flessibile
Centralità - di chi apprende
Rischi - autoreferenzialità
- non sia legato situazioni reali
Rapporto - stretto tra - contesto scolastico
- contesto extrascolastico
Procede - da problemi reali e rilevanti

Attività esplorativa - ricerca, definizione di problemi


- invenzione, realizzazione
Progettazione
Processo - indagine di realtà, definizione di un problema
- modifica della realtà, attività adulti

RADICI
Epistemologia genetica, post piagetiani, teoria sistemi complessi, concezione reticolare conoscenza
2. I metodi: la didattica per progetti

Sequenza Operativa

- Definizione del problema

- Analisi dei bisogni e delle risorse

- Raccolta delle informazioni e definizione degli obiettivi

- Organizzazione e realizzazione delle azioni

- Monitoraggio dell’intervento

- Realizzazione del prodotto (mostra, convegno, spettacolo, elaborato, ecc.)

- Valutazione dei risultati


2. I metodi: apprendimento cooperativo

2. Formare i gruppi
- dimensione: grande (vantaggi – svantaggi)
1. Definire gli obiettivi piccolo (vantaggi – svantaggi)
- Abilità scolastiche - criterio: omogenei
- Abilità sociali eterogenei
- procedura random – autoformati - scelta docente
- durata 1 anno - 1 lezione – t.indeterminato

3. Assegnare i ruoli
Lo stimolo - gestione
- funzionamento
- apprendimento
- stimolo

5. Organizzare i materiali
- tutto a ogni studente
- tutto a ogni gruppo 4. Sistemare l’aula
- parte studente e parte al gruppo - banchi (distanziati tra loro – vedere insegnante)
- procedura Jigsaw - alunni (faccia a faccia, ginocchio contro ginocchio)
rielaborazione L. Mastino L’organizzazione e la disposizione facilitano o ostacolano l’apprendimento) 24
2. I metodi: apprendimento cooperativo

Interdipendenza positiva Interazione diretta costruttiva

Elementi essenziali
apprendimento cooperativo

Uso abilità sociali


Valutazione

Responsabilità
individuali
25
2. I metodi: la didattica supportata dalle TIC

Vantaggi ed elementi innovativi


Superare comunicazione didattica tradizionale
- unidirezionale
- monodimensionale
- logocentrico

Interagire con linguaggi


- più vicini al mondo dei ragazzi
- che necessitano apporto critico

Promuovere aggiornamento formativo


- della scuola
- in linea con le esigenze formative
della società

Arricchire ambiente di apprendimento


2. I metodi: la didattica supportata dalle TIC

Vantaggi ed elementi innovativi


Potenziare la trasmissione del sapere
- aumento dell’efficacia comunicativa
- accesso ad una grande quantità di informazioni

Creare nuovi ambienti di formazione


- ripensamento della didattica e dei suoi metodi

Passare
- da una concezione insegnamento/apprendimento
istruttiva- trasmissiva-riproduttiva
- ad una visione
costruttiva-cooperativa-metacognitiva
2. I metodi: la didattica supportata dalle TIC

Usi più tradizionali del PC


- Software specifici per particolari materie
- Diapositive, presentazioni video , LIM
- Accesso ai contenuti mediante la rete

Usi più innovativi


- Forme di collaborazione didattica in rete
- Uso di ambienti di apprendimento virtuali
- Creazione di ipertesti e ipermedia

Fonti: Valter A. Campana


Bosa…è sempre stupenda!

Grazie dell’attenzione

Potrebbero piacerti anche