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Teoria di Chimica

Capitolo 1
1.1 Elementi, composti e miscele
La materia può essere classificata in tre tipi:

-Elemento: è il tipo di materia più semplice, con proprietà chimiche e fisiche esclusive, ed è
costituito da una sola specie di atomi. Sono presenti nella Tavola Periodica. Esempio di Elemento: H,
O

-Composto: è un tipo di materia costituito da due o più elementi diversi legati chimicamente tra di
loro. Può essere scomposto negli elementi che lo costituiscono mediante trasformazioni chimiche.
Le proprietà chimiche e fisiche di un composto sono differenti da quelle dagli elementi che lo
costituiscono. Esempio di Composto: H2O

-Miscela: è un tipo di materia formato da due o più sostanze che sono mescolate fisicamente. Essa
conserva molte delle proprietà dei suoi componenti, che possono essere separati mediante
trasformazioni fisiche. Si distinguono miscele omogenee e miscele eterogenee.

1.2 Leggi fondamentali della chimica


-Legge di conservazione della massa: (Antoine-Laurent de Lavoisier)

“La massa totale delle sostanze rimane invariata durante una reazione chimica.” O “La
materia non può essere né creata, né distrutta.”

-Legge della composizione definita e costante:(Joseph-Louis Proust)

“In un composto chimico gli elementi sono sempre combinati in rapporti in massa costanti e
definiti.”

Posso esprimere per ciascun composto la percentuale in massa wt% (rapporto tra la massa di un
elemento e la massa di tutto il composto, il tutto moltiplicato per 100).

-Legge delle proporzioni multiple: (John Dalton)


“se gli elementi A e B reagiscono per formare due diversi composti (ad esempio H2O e H2O2),
le differenti masse di B che si combinano con una massa fissa di A possono essere espresse
come rapporti di numeri interi piccoli.”
1.3 Teoria Atomica di Dalton
John Dalton studiò come gli elementi si combinavano tra di loro e formulò i postulati della teoria atomica
di Dalton:

-Tutta la materia è formata da atomi che non possono essere né creati né distrutti.

-Gli atomi di un elemento non possono essere convertiti in atomi di un altro elemento.

-Gli atomi dello stesso elemento sono identici nella massa e nelle altre proprietà.

-Un composto è una specifica combinazione di numeri interi di atomi di più di un elemento.

Più avanti negli anni, vennero riscontrati alcuni limiti nella teoria di Dalton, come ad esempio, il fatto che
non si riusciva a spiegare perché gli elementi si combinassero soltanto in determinati rapporti.

1.4 Modello nucleare dell’atomo


1.4.1 Esperimento di Joseph John Thomson
Nel 1897, Joseph John Thomson, studiando i raggi catodici, stava dando una svolta alla teoria di Dalton

I raggi catodici sono radiazioni emesse quando si applica un’elevata differenza di potenziale a due elettrodi
metallici dentro un tubo di vetro posto sottovuoto. Thomson applicò al tubo un campo magnetico e notò
che il raggio veniva deflesso, deducendo così che nei raggi erano presenti delle cariche negative che, anni
dopo, vennero chiamati elettroni. Riuscì a misurare soltanto il rapporto tra carica e massa dell’elettrone. I
singoli valori furono definiti da Robert Millikan.

Lui per primo comprese che negli atomi c’era qualcosa di ancora più piccolo.

1.4.2 Esperimento di Robert Millikan


Come fece Millikan a scoprire i valori effettivi della massa e della carica dell’elettrone? Beh, con l’olio.

Millikan fabbricò un dispositivo che permetteva di osservare minuscole gocce di olio nebulizzate e caricate
elettricamente.

Dalla forza del campo elettrico necessaria a compensare l’attrazione della gravità sulle goccioline ricavò il
valore della carica dell’elettrone pari a -1.6x10-19 C.

Per la massa utilizzo semplicemente il rapporto trovato da Thomson, perciò con una semplice operazione
matematica capì che la massa dell’elettrone è 9.1x10-31 Kg.

Sorge un dubbio, se fino ad ora abbiamo trovato soltanto particelle negative, come fanno gli atomi ad
essere neutri? Giustamente Thomson capì che dovevano esserci anche particelle cariche positivamente e
butto giù la sua teoria atomica:

“L’atomo è come un panettone, il pan di spagna è formato da particelle positive e le gocce di cioccolato
sono gli elettroni”.

Teoria smentita da Ernest Rutherford nel 1910 con il seguente esperimento.


1.4.3 Esperimento di Ernest Rutherford
Rutherford bombardò una sottile lamina di oro con un fascio di particelle positive. Se l’atomo fosse
costituito come detto da Thomson, tutte le particelle positive avrebbero attraversato la carica positiva
diffusa della lamina, ma non fu così. La maggior parte delle particelle passarono tranquillamente ma 1 su
20000 deviava di 90 gradi o addirittura rimbalzava.

Dall’esperimento nasce l’attuale modello nucleare dell’atomo che si basa sulla presenza di un nucleo
formato da particelle cariche positivamente nel quale si concentra tutta la massa dell’atomo. Attorno al
nucleo è presente un grande volume di spazio vuoto dove si distribuiscono gli elettroni.

L’atomo è neutro perché la carica negativa è perfettamente bilanciata dalla carica positiva.

Le particelle di carica positiva prendono il nome di protoni. Essi hanno carica uguale ma opposta agli
elettroni e massa pari a 1.7x10-27.

Il numero di protoni presenti nel nucleo atomico varia da un elemento all’altro e prende il nome di numero
atomico Z.

1.4.4 Spettrometro di massa


Strumento usato per determinare la massa atomica.

Gli elettroni escono da un cannone elettronico e si scontrano sulla specie in esame. Essa si carica,
diventando uno ione positivo e il fascio di ioni generato viene fatto passare dentro un campo magnetico.
Variando l’intensità del campo magnetico, gli ioni cambiano la loro traiettoria e colpiscono un rilevatore.
La massa di ogni ione è proporzionale all’intensità del campo magnetico necessario per far raggiungere il
rilevatore.

Grazie a questo strumento, gli scienziati si accorsero che non tutti gli atomi di uno stesso elemento
possedevano la stessa massa.

Ecco un nuovo cambiamento della teoria atomica:

1. Nel nucleo dovevano esserci anche particelle elettricamente neutre che prendono il nome di
neutroni. Essi hanno massa molto simile a quella dei protoni.
2. Protoni e neutroni insieme prendono il nome di nucleoni e il loro numero totale è detto numero di
massa A.
3. Spesso atomi con lo stesso numero atomico hanno numero di massa diverso. Questi atomi si
chiamano isotopi.
1.5 Tavola periodica degli elementi
Nel 1871 Dmitrij Mendeleev pubblicò uno schema che elencava gli elementi secondo massa atomica
crescente e posizionò gli elementi con proprietà chimiche simili lungo la stessa colonna.

• Ogni elemento ha una casella che contiene il numero, il simbolo e la massa atomica.
• Le caselle sono disposte in ordine di numero atomico crescente da sinistra verso destra.
• Le caselle sono organizzate in un reticolo di periodi (righe orizzontali) e gruppi (colonne verticali).
Periodi e gruppi sono numerati:
o I periodi vanno da 1 a 7.
o I gruppi vanno da 1 a 18.
• I gruppi 1, 2, 13, 14, 15, 16, 17, 18 contengono gli elementi dei gruppi principali.
• I gruppi 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12 contengono gli elementi di transizione.
• Sotto il corpo principale della tavola periodica sono collegate due serie di elementi di transizione
interna.
• Gli elementi del gruppo 1 prendo il nome di metalli alcalini.
• Gli elementi del gruppo 2 prendono il nome di metalli alcalino-terrosi.
• Gli elementi del gruppo 16 prendono il nome di Calcogeni.
• Gli elementi del gruppo 17 prendono il nome di Alogeni.
• Gli elementi del gruppo 18 prendono il nome di Gas nobili.
• In corrispondenza dell’elemento La (lantanio), vengono inseriti i Lantanidi, ovvero tutti quegli
elementi che hanno un comportamento simile al Lantanio.
• In corrispondenza dell’elemento Ac (Attinio), vengono inseriti i Attinidi, ovvero tutti quegli
elementi che hanno un comportamento simile al Attinio.

Gli elementi sono classificati come:


• Metalli: comprendono molti elementi dei gruppi principali e tutti gli elementi di transizione e
transizione interna. Le principali caratteristiche dei metalli sono:
o solidi lucenti a temperature ambiente;
o conducono bene il calore e l’elettricità;
o possono essere lavorati e trasformati in lamine e fili;
o tendono a cedere elettroni;
• Non metalli: comprendono gli elementi situati in alto a destra della tavola periodica. Le principali
caratteristiche dei non metalli sono:
o sono gas o solidi fragili;
o conducono male il calore e l’elettricità;
o Tendono ad acquistare elettroni;
• Semi-metalli: comprendono gli elementi collocati lungo la linea a scaletta sul lato destro della
tavola periodica. Le principali caratteristiche dei semilavorati sono una via di mezzo tra le proprietà
dei metalli e non metalli.
• Gas Nobili: sono coloro che hanno raggiunto l’ottetto e quindi sono a posto così.

1.6 Formula chimica


Riporta i simboli degli elementi e i pedici che indiano la specie e il numero di atomi presenti.

Esistono 3 tipi di formula chimica:

• Formula minima: rappresenta il numero relativo di atomi di ciascun elemento


nel composto.
Esempio: Perossido di Idrogeno HO
• Formula molecolare: rappresenta il numero reale di atomi di ciascun
elemento in una molecola del composto.
Esempio: Perossido di Idrogeno H2O2
• Formula di struttura: rappresenta il numero di atomi e i legami tra essi,
ovvero le posizioni e le connessioni degli atomi nella molecola.
Esempio: Perossido di Idrogeno H-O-O-H

1.7 Numero di Ossidazione


Corrisponde alla carica che l’atomo avrebbe se gli elettroni non fossero condivisi. Esso riporta sempre il
segno (positivo o negativo) tranne se vale 0.

Alcune regole:

• Sostanze elementari: n.o. = 0


• Ioni monoatomici: n.o.= carica dello ione
• Molecole neutre: sommatoria di n.o.= 0
• Ioni poliatomici: sommatoria di n.o.= carica dello ione
• Ossigeno: n.o. = -2, (perossidi n.o. = -1), (superossidi n.o. = -1/2)
• Idrogeno: n.o = +1, (se è legato ad un metallo o a B n.o.=-1)
• Gruppo 1: n.o.=+1
• Gruppo 2: n.o=+2
• Gruppo 15: n.o=-3
• Gruppo 16: n.o=-2
• Gruppo 17: n.o=-1
• Se il cloro è a destra della formula, avrà numero di ossidazione -1
• Eccezioni: F (-1), Ag (+1), Cd (+2), Zn (+2), Al (+3), B (+3), Si (+4)

Solitamente il numero di Ossidazione più alto corrisponde al numero del gruppo e si scende a due a due.
1.8 Nomenclatura
Permette di identificare i composti attraverso un nome specifico, definito partendo dalla formula della
sostanza.

Esistono due tipologie di nomenclatura:

• Nomenclatura IUPAC;
• Nomenclatura tradizionale;

La relazione di un composto acido con un composto basico da origine ad un sale.

1.8.1 Ossidi Basici


Sono composti formati da: Metallo + O

o IUPAC: (prefisso)-ossido + di + (prefisso)-Metallo


Prefissi:
o Mon-
o Di-
o Tri-
o Tetra-
o Penta-
o Esa-
o Epta-

o Tradizionale: Ossido + Metallo-(suffisso)


Suffissi:
o -oso (n.o. più basso)
o -ico (n.o. più alto)
1.8.2 Ossidi Acidi
Sono composti formati da: Non Metallo + O

o IUPAC: (prefisso)-ossido + di + (prefisso)-Non Metallo


Prefissi:
o Mon-
o Di-
o Tri-
o Tetra-
o Penta-
o Esa-
o Epta-

o Tradizionale: Anidride + (prefisso)-Non Metallo-(suffisso)


Suffissi:
o Ipo- -osa (n.o. basso basso)
o -osa (n.o. basso)
o -ica (n.o. alto)
o Per- -ica (n.o. alto alto)
1.8.3 Idrossidi
Composti formati dalla reazione di un Ossido Basico + H2O = M(OH)x

(OH) viene chiamato gruppo Idrossile e il suo numero di ossidazione totale è -1

o IUPAC: (prefisso)-idrossido + di + Metallo


Prefissi:
o Mon-
o Di-
o Tri-
o Tetra-
o Penta-
o Esa-
o Epta-

o Tradizionale: Idrossido + Metallo-(suffisso)


Suffissi:
o -oso (n.o. più basso)
o -ico (n.o. più alto)
1.8.4 Ossiacidi
Composti formati dalla reazione di un Ossido Acido + H2O = HhNMnOo

o IUPAC: Acido + (prefisso)-osso-(prefisso)-NM-ico


Prefissi:
o Mon-
o Di-
o Tri-
o Tetra-
o Penta-
o Esa-
o Epta-

o Tradizionale: Acido + (prefisso)-Non Metallo-(suffisso)


Suffissi:
o Ipo- -oso (n.o. basso basso)
o -oso (n.o. basso)
o -ico (n.o. alto)
o Per- -ico (n.o. alto alto)
1.8.5 Perossidi
Composti in cui l’O ha n.o. = -1 ed è legato con un altro elemento E

o IUPAC: (prefisso)-ossido + di + (prefisso)-E


Prefissi:
o Mon-
o Di-
o Tri-
o Tetra-
o Penta-
o Esa-
o Epta-

o Tradizionale: Perossido di + E
1.8.6 Idracidi
Composti in cui l’H è legato con un E=( alogeno, S, Se, CN- )

o IUPAC: E-uro + di + (prefisso)-idrogeno


Prefissi:
o Mon-
o Di-
o Tri-
o Tetra-
o Penta-
o Esa-
o Epta-

o Tradizionale: Acido + E-idrico


1.8.7 Idruri
Composti in cui l’H è legato con un E.

Si distinguono:

➢ Idruri metallici: M + H
➢ Idruri covalenti: NM + H

o IUPAC: (prefisso)-idruro + di + E
Prefissi:
o Mon-
o Di-
o Tri-
o Tetra-
o Penta-
o Esa-
o Epta-

o Tradizionale: Idruro + M-suffisso


(uso la tradizionale solo se E è un metallo)
Suffissi:
o -oso (n.o. più basso)
o -ico (n.o. più alto)
1.8.8 Sali Binari
Composti tra un M e un NM

o IUPAC: (prefisso)-NM-uro + di +(prefisso)-M


Prefissi:
o Mon-
o Di-
o Tri-
o Tetra-
o Penta-
o Esa-
o Epta-

o Tradizionale: NM-uro + M-(suffisso)


Suffissi:

o -oso (n.o. più basso)


o -ico (n.o. più alto)

1.8.9 Sali Ternari


Composti ottenuti per la sostituzione degli atomi di H di un ossiacido

o IUPAC: (prefisso)-osso-NM-ato + (n.o.) + di + M + (n.o.)


Prefissi:
o Mon-
o Di-
o Tri-
o Tetra-
o Penta-
o Esa-
o Epta-

o Tradizionale: (prefisso)-NM-(suffisso) + M-(suffisso)


Suffissi per M:

o -oso (n.o. più basso)


o -ico (n.o. più alto)
Suffissi per NM:
o Ipo- -ito (n.o. basso basso)
o -ito (n.o. basso)
o -ato (n.o. alto)
o Per- -ato (n.o. alto alto)

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