Sei sulla pagina 1di 48

Economia aziendale

Docente: Sorrentino Marco


Sorrentino@economia.unige.it
2

DOMANDE
1) Cos'è un'azienda? Dalla società quotata al negozio sotto casa;

2) Investire in un'azienda? Come valutare l'investimento? Per una


casa è semplice, per un oggetto ancora di più, ma un'azienda?

3) E la gestione dell'azienda? Investire può implicare la gestione? Chi


ha i poteri per prendere le decisioni? Che tipo di decisioni?

4) Come si valuta le performance avute? Sono buone? o no?


3

COSA VUOL DIRE OPERARE IN ECONOMIA?


Risorse scarse
vs
Bisogni potenzialmente illimitati

ATTIVITÀ ECONOMICA SI CONCRETIZZA IN TRE MOMENTI


- Produzione di beni economici

- Scambio dei beni

- Consumo dei beni economici


4

QUINDI...

PRODUZIONE scambio CONSUMO

- PRODUZIONE: La produzione si deve tradurre in una creazione


di utilità applicata al soddisfacimento dei bisogni umani
- SCAMBIO: Prezzo = valore di scambio
Prezzo ≤ utilità che il consumatore attribuisce al
bene economico
- CONSUMO: Ricchezza prodotta e ricchezza consumata trovano
espressione monetaria negli scambi di mercato (luogo ove è
possibile scambiare i beni con altri beni o con somme di denaro)
5

PRODUZIONE

INPUT trasformazione OUTPUT


 

INPUT < OUTPUT

- L’attività produttiva è economicamente conveniente se il valore che il


consumatore riconosce ai prodotti è superiore a quello dei fattori produttivi
impiegati dall’impresa
- Economicità: capacità di produrre beni e servizi dal valore superiore al
valore dei fattori consumati
DALLA PRODUZIONE ALLO
SCAMBIO
L’attività posta in esser costituisce un’attività economica solo se:

Ricchezza creata

<
Ricchezza consumata sotto forma di beni
per avere disponibilità economici capaci di
dei fattori produttivi soddisfare i bisogni
umani
7

Valore di scambio e valore d’uso


q
valore d’uso: l’utilità procurata ad un soggetto dalla disponibilità di un bene o
servizio (valore soggettivo)
q
valore di scambio: è il valore al quale un bene o servizio può essere scambiato
(valore oggettivo)

Quindi, se l’attività è rivolta allo scambio, essa può essere considerata come un’attività
economica se:
Fase di INPUT: valore di scambio fattori acquistati < valore d’uso fattori acquistati
Fase di OUTPUT: valore d’uso fattori utilizzati < valore di scambio prodotti
8

L'AZIENDA
Esistono tre diversi punti di vista per definire un'azienda:

v
Approccio statico: focus sulla struttura (uomini e mezzi)

v
Approccio dinamico: insieme di operazioni da considerare
coordinatamente come un sistema

v
Approccio complesso: osservazione sotto il profilo strutturale e
sotto quello dinamico

PROSPETTIVE DI STUDIO DELL’AZIENDA:


(1) Sociale (Sociologia, Psicologia, Antropologia)
(2) Giuridica
(3) Tecnico-ingegneristica
(4) Economica 
9

L’ Economia Aziendale
Gino Zappa:
q 1927: EA  «scienza che studia le condizioni di esistenza e le
manifestazioni di vita delle aziende, la scienza ossia dell’amministrazione
economica delle aziende»
q Azienda come ‘coordinazione economica in atto istituita e retta per la
soddisfazione di umani bisogni’

• Necessità di compenetrazione tra studio dei metodi di rilevazione dei fatti


aziendali e studio della realtà economica che sta dietro a questi fatti

• Evoluzione dell’azienda verso forme più complesse

Nuova disciplina scientifica: l’ECONOMIA AZIENDALE


10

L’ Economia Aziendale (2)


È la scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni
di vita delle aziende sotto l’aspetto economico, in modo:

- unitario (nonostante varietà aziende, il fenomeno aziendale è uno),


coordinato (gli elementi costituenti l'azienda sono tra loro coordinati)
e integrato (gestione+organizzazione+rilevazione)
N.B: fino agli anni ‘30 esisteva solo la ragioneria in quanto si riteneva che non potessero essere
identificate uniformità di comportamento tra le aziende se non nelle misurazioni contabili

- Dinamico e relativo (l'azienda è in continua evoluzione ed è


perfettibile)
- Finalizzato (l'azienda ha uno scopo)
L’ Economia Aziendale (3)

Aspetto oggettivo: si studia la dinamica dei valori e delle


operazioni che le hanno determinate

Aspetto soggettivo: si studiano le scelte dei vertici


aziendali

le funzioni del management: pianificazione, organizzazione, guida,


controllo
12

L’ Economia Aziendale (4)


q Orientamento al cambiamento, ricerca di modalità migliori di

svolgimento dell’attività economica (controllo costante)

q Attenzione per la combinazione di innovazione tecnologica e

innovazione economica

q Contributo al progresso economico come strumento di

progresso civile
13

L’ Economia Aziendale (5)


Disciplina che studia l’azienda per quanto riguarda:

 economicità che dipende dalla

 dinamica valori che dipende dalle

 operazioni che dipendono dalle

 decisioni che dipendono dalle

 conoscenze
14

Definizione di Azienda
L’ azienda è un’unità elementare dell’ordine economico
generale dotata di vita propria e riflessa, costituita da un
sistema di operazioni promanante dalla combinazione di
particolari fattori e dalla composizione di forze interne ed
esterne, nel quale i fenomeni della produzione, della
distribuzione, del consumo vengono predisposti per il
conseguimento di un determinato equilibrio economico
durevole tale da offrire una remunerazione adeguata ai
fattori utilizzati e un compenso proporzionale ai risultati
raggiunti al soggetto economico per conto del quale l’attività si
svolge.

(Giannessi, 1961)
15

Definizione di Azienda (2)

- Unità elementare dell’ordine economico


- Vita propria e riflessa
- Sistema di operazioni promanante dalla combinazione di
particolari fattori e dalla composizione di forze interne ed
esterne
- Fenomeni di produzione, distribuzione, consumo predisposti
per il conseguimento di un equilibrio economico durevole
- Remunerazione adeguata ai fattori utilizzati
- Compenso proporzionale ai risultati raggiunti al soggetto
economico
L’azienda come sistema (1)
E' un insieme di elementi:
- Umani, che fornisce un’attività sotto forma di lavoro (decisionale,
direttivo, esecutivo, di controllo);
- Materiali, che si estrinseca nel capitale (monetario e non monetario,
ovvero tradotto in fattori specifici della produzione)
tra loro strettamente:
- Correlati;
- Interdipendenti.
L’attività economica dell’azienda si realizza attraverso l’insieme delle azioni che l’elemento
umano pone in essere agendo sull’elemento materiale e dando luogo a operazioni finalizzate

Con un Processo sinergico:


l’incremento della ricchezza che si determina per effetto della gestione
passa attraverso un processo di distruzione e rigenerazione di elementi
L’azienda come sistema (2)

q Aperto: è un sistema intrinsecamente connesso con l’ambiente in cui esiste e il

suo comportamento viene condizionato dalle sollecitazioni esterne

q Dinamico: partecipa alla dinamica evolutiva del sistema economico

q Sociale: è un sottosistema del sistema economico e agisce collegandosi con le

altre istituzioni e attori sociali

q Teleologico: è un sistema finalizzato a perdurare nel tempo raggiungendo e

mantenendo un solido equilibrio economico

q Probabilistico: il suo funzionamento è pervaso da un’alea


FINALITA'

La Finalità dell’azienda
È quello di perdurare nel tempo raggiungendo e mantenendo un solido
equilibrio economico (attenzione ai profili finanziari).

Per poter perdurare nel tempo ha bisogno che l’attività posta in essere
dall’azienda costituisca un’attività economica, ovvero che

<
Ricchezza creata
Ricchezza consumata
sotto forma di prodotti
per avere disponibilità
capaci di soddisfare i
dei fattori produttivi
bisogni umani
Le aziende e le non aziende

q Le aziende operano rispondendo ai caratteri di


autonomia, economicità, durabilità

q Le non aziende, pur producendo beni e servizi, non


presentano tali caratteri

• l’impresa pubblica sussidiata e tenuta in vita per finalità sociali


• l’istituto scolastico che opera come unità decentrata del MIUR
20

L'AZIENDA E L'IMPRESA
- L'azienda è un complesso di beni organizzati
dall'imprenditore per l'esercizio di un'attività d'impresa.
- L'impresa è un'attività professionale organizzata per produrre
o scambiare beni/servizi.

QUINDI:
Fare un impresa implica ad esempio la produzione e la vendita
di un edificio o di un'automobile;
Mentre l'azienda è il soggetto giuridico ed economico che
organizza i fattori della produzione e il lavoro per la
costruzione dell'edificio o per la produzione dell'automobile.
21

L'IMPRESA
È una particolare Azienda e, in quanto tale, ha alcune
caratteristiche:

q Produzione di beni e servizi utili, destinati allo scambio di


mercato;
q Si concretizza:

ü nella creazione di valore

ü Nell'operare in condizioni di economicità

ü rispondendo a criteri di:

• efficacia
• efficienza
L’economicità dell’impresa (1)
Capacità di produrre beni e servizi dal valore superiore al
valore dei fattori consumati
L’attività produttiva è economicamente conveniente se:

Valore consumato
(costo d’acquisto dei fattori) < Valore creato
(ricavo di vendita dei prodotti)

Valore creato dall’impresa: è l’utilità che il mercato riconosce


ai beni e servizi da essa prodotti pagando un prezzo per
poterne disporre  Q*P
L’economicità dell’impresa (2)

L'impresa deve operare rispettando:

A - l'equilibrio economico;
B - l'equilibrio finanziario.
EQUILIBRIO ECONOMICO

Capacità durevole di:


- remunerare, attraverso i ricavi della gestione caratteristica,
i costi dei fattori impiegati;
- offrire ai relativi fornitori delle remunerazioni congrue;
- garantire la formazione del margine (non massimizzarlo,
né penalizzarlo).
EQUILIBRIO FINANZIARIO

Capacità durevole di:


- disporre del capitale monetario necessario per far fronte agli
obblighi di pagamento;
- mantenere costantemente in equilibrio le entrate e le uscite
monetarie senza compromettere l’equilibrio economico;
- problema di lungo e di breve periodo.
26

EFFICIENZA ED EFFICACIA
Efficienza: riguarda la trasformazione dei fattori in prodotti

Ø Consente di ottimizzare il rapporto tra quantità di fattori e quantità di

prodotti

Efficacia: riguarda il rapporto con i mercati “a monte” e “a valle” e si


traduce (concerne la filiera):

Ø Nell’acquisizione dei fattori più appropriati per la produzione

Ø Nella realizzazione dei prodotti più appropriati per i bisogni da

soddisfare
Evoluzione (1)
Tradizionalmente, la produzione era ricondotta a:
q imprese private e pubbliche, produttrici di beni e servizi

per il mercato
q pubblica amministrazione, produttrice di beni e servizi pubblici

Oggi lo scenario è reso più dinamico


q da privatizzazione e liberalizzazione (monopoli-cartelli-trust-
dazi-liberismo)
q dai processi di aziendalizzazione della pubblica amministrazione

q dall’emersione di nuovi bisogni soddisfatti con nuove risposte e


da nuovi soggetti [terzo settore]
Terzo Settore

• associazioni di volontariato (Legge 266/1991);


• cooperative sociali (Legge 381/1991);
• associazioni di volontariato di protezione civile (Legge 225/1992,
art. 18);
• associazioni di promozione sociale (Legge 383/2000);
• associazioni sportive dilettantistiche (Legge n. 398/1991, art. 90
della legge 289/2002);
• associazioni dei consumatori e degli utenti (D. Lgs. 206/2005);
• società di mutuo soccorso (Legge 3818/1886 e s.s.m.: DL
179/2012, art. 23);
• organizzazioni non governative (ONG) (Legge 49/87; Legge
125/2014, art. 26);
• impresa sociale (ex D. Lgs 155/2006, ora Legge 106/2016, art.6).
IMPRESA SOCIALE
• le prestazioni socio-sanitarie;
• i servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento
delle condizioni dell’ambiente;
• gli interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio
culturale e del paesaggio;
• la ricerca scientifica di particolare interesse sociale;
• la formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione
della dispersione scolastica e al successo scolastico e
formativo;
• la cooperazione allo sviluppo;
• il commercio equo e solidale;
• l’organizzazione e la gestione di attività sportive
dilettantistiche.
CLASSIFICAZIONE (1)

In funzione alla PRODUZIONE


1) Aziende Manifatturiere: prodotti caratterizzati da tangibilità, che derivano da
trasformazione dei materiali acquistati dai fornitori (es: aziende alimentari)
 scorte finali di materie prime, semilavorati e prodotti finiti che rispecchiano
il processo di trasformazione
2) Aziende Commerciali: prodotti tangibili con le stesse caratteristiche
fondamentali che avevano all’acquisto dal fornitore
 scorte di merci. Incremento di utilità per spostamento spaziale e temporale
(es: supermercati)
3) Aziende di Servizi: prodotti intangibili (es: aziende turistiche)
CLASSIFICAZIONE (2)

In funzione alla DIMENSIONE


1) La Classificazione avviene in funzione a tre parametri:
- fatturato;
- reddito;
- personale.

2) Suddivisione in:
- Aziende micro
- Aziende piccole
- Aziende medie
- Aziende grandi
CLASSIFICAZIONE (3)
In funzione alla FORMA GIURIDICA
1) Individuale
2) Societaria: - Società di persone – ss, snc, sas;
- Società di capitali – srl, spa, sapa.

REQUISITI DELLE SOCIETA'



autonomia patrimoniale (più elevata nelle società di capitali)

responsabilità dei soci (illimitata e solidale nelle società di
persone)

incidenza sulla gestione delle persone o del capitale
 
REQUISITI DEL CAPITALE

importo del finanziamento stabilito nel contratto di società;

formalità delle variazioni

suddivisione in quote/azioni
(capitale sociale = numero azioni emesse * valore nominale)
33

RELAZIONI (1)
Il macroambiente:
q globale, continentale, nazionale
q politico
q economico
q socio-culturale
q naturale

il microambiente istituzionale:
q mercati acquisto (materie, lavoro,..)
q mercati vendita
q tecnologia
q ordinamento giuridico
q ordinamento tributario
q ordinamento sindacale
34

RELAZIONI (2)

SISTEMA COMPETITIVO SISTEMA SOCIALE

CONCORRENTI FINANZIATORI
(EFFETTIVI, POTENZIALI)
ISTITUZIONI
AZIENDA
FORNITORI COMUNITÀ

CLIENTI DIPENDENTI
STAKEHOLDER e SHAREHOLDER
Shareholder: azionisti, coloro i quali posseggono l'azienda
(vedere soggetto economico)

Stakeholder: soggetti che per il soddisfacimento dei loro


interessi nutrono un interesse verso l’azienda
- Clienti
- Fornitori
- Concorrenti
- Lavoratori Dipendenti
- Finanziatori
- Istituzioni pubbliche
- Comunità
36

GOVERNANCE
SOGGETTO ECONOMICO (titolare effettivo):
Persona o insieme di persone che assumono le decisioni
fondamentali e che di fatto governano e controllano la gestione
dell’azienda
 Imprenditore (idee e capacità di governo) vs capitalista (apporta
capitali sopportando il rischio della loro perdita)

DECISIONI CHE DEVE PRENDERE IL SOGGETTO ECONOMICO:


- immediate (assetto istituzionale): decisioni alla base del governo
d’impresa (configurazione di: struttura, persone, tecnologie,
procedure e relazioni interne/esterne)
- di medio/lungo periodo (governo economico): Integrazione
verticale/esternalizzazione, diversificazione, internazionalizzazione,
investimenti in capacità produttiva, struttura finanziaria, assetto
organizzativo e dimensione, relazioni strategiche, approvazione
budget e destinazione utili, nomina dell’alta direzione etc…
SOGGETTO ECONOMICO
Definizione
Persona o insieme di persone che assumono le decisioni fondamentali e che di
fatto governano e controllano la gestione dell’azienda.
 Non tutti i proprietari possono essere considerati soggetto economico;
 Non tutti i soggetti che indirizzano la gestione sono proprietari.

Qualità che deve avere il Soggetto Economico:


q Competenze: imprenditorialità e managerialità
q Bisogni del soggetto economico:
• ricchezza
• potere
• creatività
• indipendenza
q Concezione del soggetto economico:
• primo “investitore” (e in quanto tale si assume il rischio principale)
• stratega
• detentore del massimo potere

N.B. La forma giuridica dell’impresa condiziona l’individuazione del


soggetto economico
SOGGETTI DELLA GOVERNANCE
FORMA GIURIDICA IMPRESA SOCIETÀ DI SOCIETÀ DI
INDIVIDUALE PERSONE CAPITALI

SOGGETTO Titolare Società Società


GIURIDICO Soci Soci (solo di
riflesso)

AUTONOMIA Assente Imperfetta Perfetta


PATRIMONIALE

SOGGETTO Titolare Tutti i soci Soci detentori del


ECONOMICO «amministratori» con capitale di comando
potere di comando e e amministratori
di indirizzo della legittimati dalla
gestione aziendale proprietà
39

GRUPPI DI IMPRESE (scatole cinesi)

I RAPPORTI DI CONTROLLO ESPRIMONO


LA PERCENTUALE DI VOTI CHE LA CONTROLLANTE
PUÒ ESERCITARE NELLE ASSEMBLEE DELLA CONTROLLATA

RAPPORTO DI
PARTEC. CONTR.
A B 60% 60%
60%
A 40%
A C
40% 40%

B C A D
60% 40% 30% 36% 60%
90%
A E
D E F G 24% 40%
A F
36% 40%
30%
A G
12% 0%
40

MODELLI DI GOVERNANCE
IMPRESA PADRONALE (Italia):
- imprenditore è il soggetto economico, forte coinvolgimento e
agilità gestione ma vincolo finanziario (rischio apertura), maggior
costo del capitale (portafoglio rischioso perché concentrato),
managerialità non sempre ottimale

PUBLIC COMPANY (USA, UK):


- no vincoli finanziari (no vincoli alla crescita), massima
diversificazione del portafoglio per azionista quindi riduzione
rischio, management professionale e motivato ma padrone
diventa il management che privilegia suoi interessi contro quelli
dell’azionista (priorità crescita dimensione…), management e
azionisti raggiungono “accordi” nel privilegiare i risultati di breve
periodo (es. anche tramite stock option).
EVOLUZIONE DEI MODELLI DI GOVERNANCE

Evoluzione da Impresa Padronale a Public Company:

- Impresa Padronale;
- Tentativo di massimizzare profitto;
- Mercato Globale e investimenti sempre maggiori;
- Necessità di finanziamenti;
- Ricerca di finanziamenti non costosi (frammentazione
proprietà)(quotazione);
- Public company.
VANTAGGI/RISCHI DELLA PUBLIC COMPANY

Vantaggi
- Maggiori risorse;
- Maggiore dimensione e diversificazione del rischio
(impresa che opera in più settori);
- Management più competente;

Rischi
- Costi di agenzia (distanza proprietà/controllo)
- Assenza di controllo

Soluzioni possibili
- stock option
- scalate con smembramento società (Richard Gere in Pretty Woman)
PROFITTO

• Incremento che si determina nel capitale apportato


all’impresa per effetto della gestione, quando il capitale
realizzato è superiore al capitale investito
(Autofinanziamento)

• Obiettivo da massimizzare compatibilmente con gli altri


obiettivi  raggiungimento almeno soddisfacente
44

RISCHIO DI IMPRESA (1)


Fenomeno connaturato al funzionamento dell’impresa,
ineliminabile, ma riducibile:

Costi certi vs ricavi incerti

Incertezza delle prospettive:


- Variabilità nelle condizioni operative (livello domanda
prodotti e loro prezzo, livello offerta dei fattori e loro prezzo,
tecnologie disponibili, norme e regolamenti, orientamenti di
politica economica…)
- Opportunità e minacce per le prospettive dell’impresa
(concorrenti, variazioni leggi...)
- Variazione entità di costi e ricavi
45

RISCHIO DI IMPRESA (2)


q Rischi economici: variabilità C e R riconducibile a fattori economici
(domanda, concorrenza, tecnologie)

q Rischi extra-economici: variabilità C e R riconducibile a fattori non


economici (calamità naturali, leggi e norme, conflitto sindacale e
sociale)

q Rischi patrimoniali: minacciano chi ha apportato capitali essendo


esposto alla mancata remunerazione (rischio di reddito) o alla perdita
(rischio di capitale) e poi minacciano i creditori che hanno apportato
capitale con vincolo del rischio limitato

q Rischi extra-patrimoniali: minacciano tutti i soggetti che, pur non


avendo apportato capitali, sono interessati al buon andamento
dell’impresa (dipendenti, Stato, collettività)
RISCHIO DI IMPRESA (3)
Politiche e comportamenti volti a limitare il rischio:
- Monitoraggio ambientale
- Apprezzamento accurato del rischio nella valutazione degli
investimenti
- Selezione accurata delle aree di business e dei clienti
- Consolidamento delle risorse e delle competenze per migliorare la
competitività
- Condivisione di iniziative e investimenti con altri partner
- Aumento della flessibilità della gestione

Politiche e comportamenti volti a fronteggiare il rischio:


- Coperture assicurative
- Formule contrattuali per trasferire il rischio
- Autoassicurazione
FATTORI PRODUTTIVI
Requisiti
- utilità;
- onerosità, in quanto acquisibili all’esterno e perciò esprimibili monetariamente;
- vincolabilità.

Natura
- denaro;
- lavoro;
- impianti;
- servizi esterni;
- materie.

NB: La categoria degli input è più ampia della categoria dei fattori produttivi in quanto
comprende anche:
- condizioni produttive non onerose - forze positive o negative provenienti dall’ambiente
circostante
- Elementi immateriali non esprimibili monetariamente
FATTORI PRODUTTIVI (2)
Per ogni fattore rilevano gli aspetti:
q quantitativi
q qualitativi
q temporali
q materiali/immateriali
q fecondità semplice/ripetuta

ü l’azienda li compone tramite un “modulo di combinazione” che è


specifico e dinamico
ü complementarità tra fattori: il cambiamento di un fattore provoca
effetti sugli altri

Potrebbero piacerti anche