Diabete di tipo 1: caratterizzato da distruzione beta cellulare su base autoimmune o idiopatica che provoca
deficit insulinico assoluto.
Diabete di tipo 2: caratterizzato da difetto della secrezione insulinica che si instaura su una condizione
preesistente di insulino resistenza.
- Sintomi ( poliuria, polidipsia, perdita di peso) ed una glicemia casuale > 200 mg.
-Glicemia dopo OGTT: 2h dal carico orale di glucosio > di 200 mg.
Si parla di ridotta tolleranza glucidica per valori di glucosio dopo ogtt >140 <200 o con una glicemia a
digiuno >100 e <126 mg.
La diagnosi diabete gestazionale deve essere posto tra la 24ª e la 28ª settimana di gestazione con carico
orale di glucosio con valori basali entro 92 mg, a 1h di 180 mg, a 2h di 153 mg.
Finiamo la diagnosi di diabete di tipo uno, un diabete ad esordio giovanile con la rilevazione degli anticorpi
virgola in particolare gli anticorpi anti-insulari e gli anticorpi anti-insulina che si sviluppano precocemente
prima dall' esordio clinico, altri anticorpi importantissimi sono i GADA che sono anticorpi anti decarbossilasi
dell'acido glutammico che sono quelli presenti nell 80% dei casi.
TERAPIA : utilizziamo nel diabete farmaci segretagoghi quali le sulfaniluree che aiutano a secerne più
insulina ma sono dei farmaci che spesso vanno incontro a effetti collaterali non riuscendo a misurare la loro
potenza, possiamo utilizzare le incretine ad esempio l'ex anatide che è un induttore della secrezione di
insulino agendo su un ormone glp-1 uno che va a stimolare la secrezione di insulina e andando a
distruggere il suo inibitore DPP-4. Altri farmaci molto utilizzati sono gli insulino sensibilizzanti , la
metformina che aumenta la sensibilità insulinica a livello periferico appunto per il diabete conclamato
invece facciamo una terapia sostitutiva insulinica. Esistono varie tipologie di insulina che hanno diverse
azioni quelle più utilizzate sono di analoghi dell'insulina ad azione ultrarapida che raggiungono il picco in
pochissimo tempo quindi permettono di essere assorbite poco prima dei pasti e analoghi dell'insulina ad
azione ritardata che permettono di mantenere dei dosaggi di insulina basali senza picchi.
COMPLICANZE ACUTE
Le complicanze del diabete si dividono in complicanze acute e complicanze croniche punto tra le
complicanze acute ritroviamo la chetoacidosi diabetica, la sindrome iperglicemica iperosmolare, l’ acidosi
lattica fino al coma ipoglicemico.
La chetoacidosi diabetica e un' acidosi indotta da un elevata concentrazione di corpi chetonici, e
caratterizzata dalla triade iperglicemia > 300, iperchetonemia, acidosi metabolica PH < 7,3. è tipica del
diabete di tipo 1. In assenza di insulina si verifica un' iperglicemia, un iper chetonemia, è un
depauperamento del patrimonio idro elettrolitico. In clinica ritroviamo affezioni respiratorie infezioni
intestinali accidenti cerebrovascolari per l’ipovolemia e la disidratazione osservabile con la cute secca e
anelastica.La terapia consiste nella retrazione, nella terapia insulinica per correggerli per glicemia, e nella
correzione dello squilibrio elettrolitico che potrebbero causare problemi cardiaci.le principali complicanze
sono l'edema cerebrale, fenomeni tromboembolici , l'edema polmonare.
La sindrome iperglicemica iperosmolareNon tossica è invece tipica del diabete di tipo due virgola e
caratterizzata da elevati valori glicemici, gravissima disidratazione, iperosmolarità plasmatica appunto
rispetto la chetoacidosi la disidratazione e piu marcata mentre mancano li per chetonemia El acidosi
appunto la terapia prevede la correzione di iperglicemia con insulino, ipovolemia con liquidi fino a 8 l, la
correzione della deplezione del potassio, e l'acido si metabolica eventualmente con bicarbonati.
COMPLICANZE CRONICHE
Le complicanze croniche compaiono a distanza di anni dall' esordio del diabete e sono essenzialmente di
tipo vascolare. Le dividiamo in complicanze microangiopatica (nefropatia diabetica, retinopatia diabetica,
neuropatia diabetica). Complicanze macroangiopatiche cardiopatia ischemica, vasculopatia cerebrale,
vasculopatia periferica. Complicanze miste piede diabetico, disfunzione erettile.
COMPLICANZE MICROANGIOPATICHE
Nefropatia diabetica È scaturita dal danno perpetuato dall' iperglicemia costante che crea un danno a
livello vascolare nell’unità funzionale che è il glomerulo. Definiamo vari stadi:
1 STADIO le alterazioni sono reversibili con ipertrofia e iperfiltrazione renale, la albumina è normale.
4 STADIO nefropatia conclamata con macroalbuminuria > 300 milligrammi/24 ore con ipertensione
arteriosa e riduzione del GFR.
5 STADIO end stage disease, insufficienza renale terminale che richiede dialisi o trapianto renale.
Retinopatia diabetica è una patologia a carico della retina caratterizzata da un’alterazione dei capillari
retinici che sono andati incontro a danno e modificano la loro morfologia non avendo ricevuto più sangue
di ossigeno sufficiente quindi degenerano. E’ caratterizzata da due fasi: la fase non proliferante e la fase
proliferante. Insorge dai 15 a 25 anni dall’esordio del diabete.
La fase non proliferante viene distinta in tre stati: lieve, moderata, avanzata. La lieve è caratterizzata da
microaneurismi ed emorragie, la moderata è caratterizzata da microaneurismi emorragie ed essudati duri,
l'avanzata oppure pre-proliferante è caratterizzata da noduli cotonosi, emorragie retiniche profonde,
anomalie venose e microvascolari intraretiniche. La proliferante come dice la parola stessa è caratterizzata
da neoformazione vascolare quindi rileveremo neovasi, Emorragie preretiniche ed endovitreali. La
retinopatia diabetica è la principale causa di cecità tra i soggetti in età lavorativa. La diagnosi si effettua con
l'esame del fondo oculare l approccio terapeutico consiste nella foto coagulazione delle zone di retina
ischemica, è possibile effettuare un trattamento focale, un trattamento a griglia o panretinico nella
retinopatia proliferante ad alto rischio.
La neuropatia diabetica è caratterizzata da una progressiva di reversibile perdita di fibre nervose. Può
coinvolgere fibre nervose sensitive, motorie. I sintomi più comuni sono utilizzati da alterazioni della
sensibilità termica, parestesie, allodinia, intorpidimento, debolezza, perdita della sensibilità. Devono essere
effettuati dei test di sensibilità alla pressione alla vibrazione al dolore e alterazione dei riflessi.
COMPLICANZE MACROANGIOPATICHE
sono la cardiopatia ischemica quindi IMA, il soggetto deve essere posto a continui screening cardiaci quali
ECG ed ecocardiografie. Il rischio è molto elevato anche per TIA attacchi ischemici transitori e Ictus. Oltre al
cuore e al cervello si può presentare in qualsiasi arteria di grosso calibro e causare una vasculopatia
periferica che dà sintomatologia nella zona interessata con freddo alle estremità, claudicazione
intermittentis e comparsa di dolore.
COMPLICANZE MISTE
Comprendono sia microangiopatie e che macroangiopatie ritroviamo il piede diabetico, la più grossa causa
di amputazione nel mondo occidentale. E’ caratterizzato sia da alterazioni micro vascolari che neuropatie
così come la disfunzione erettile definita come incapacità del maschio a mantenere l’erezione per
permettere un rapporto sessuale soddisfacente e spesso causata da alterazioni glucidiche.