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TEORIA COMPORTAMENTALE

Simon mette in rilievo il fatto che gli agenti economici hanno informazioni limitate. Questa ipotesi è in
contraddizione con l’ipotesi neoclassica in cui oltre a supporre concorrenza perfetta, si supponeva anche
perfetta razionalità, cioè conoscenza perfetta delle…
La razionalità perfetta non è solo essere coerenti con se stessi, ma anche un problema di conoscere la
realtà rilevante per le decisioni da prendere. Simon ha messo in luce questo aspetto: gli agenti posseggono
solo alcune informazioni, quindi razionalità limitata. Possono avere anche informazioni complete, ma la loro
rielaborazione richiede molto tempo, quindi devono utilizzare procedure più veloci che non consentono….
Simon fa l’esempio del gioco degli scacchi: le regole sono conosciute da entrambi i giocatori, ma il numero
di strategie di gioco è elevatissimo, infatti anche i campioni non possono prendere in considerazione tutte
le strategie, quella ottima;…..
Quindi non si massimizza come nella teoria neoclassica, si fanno delle scelte soddisfacenti, che rispecchiano
un livello di aspirazione stabilito. Simon mette in luce che proprio in condizioni di incertezza, il rapporto di
lavoro dipendente consente una flessibilità…

TEORIA MANAGERIALE

Anni 60. Marris e Baumol. Anche qui c’è una contrapposizione alla teoria neoclassica. Marris nota che
quando le imprese vengono gestite non dai proprietari, ma dai manager, amministratori delegati che hanno
la delega di amministrare l’impresa per conto della propria età…. Massimizzano i ricavi perché questi sono
legati alla quota di mercato e un aumento di questo tende a consolidare la loro posizione; anche i profitti
non devono andare sotto una certa soglia.
In concorrenza perfetta la massimizzazione del profitto scaturisce…

ANALISI STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Chandler. L’impresa è un’organizzazione autonoma, amministrativa….


Chandler analizza i legami tra economia di scala e varietà produttiva…..riguardano un abbassamento…più
beni diversi utilizzando una certa tecnologia, certe apparecchiature, certe conoscenze.

MODELLO FONDI-FLUSSI
Questo modello concerne l’analisi temporale…quindi anche del rappporto tra organizzazione ed efficienza.
Questo aspetto…è trascurato dalla prima teoria, la quale ipotizza che tutte massimizzano il profitto
adottando la teconologia più efficiente.
L’economista che per prima ha proposto questo approccio è stato….

NESSO DEI CONTRATTI- TEORIA DELL’AGENZIA-TEORIA DEGLI INCENTIVI


Impresa vista come un rapporto tra principale e agente: l’amministratore delegato è l’agente e il principale
è il proprietario dell’impresa. Abbiamo il principale che incarica un agente di…
In un contesto caratterizzato da relazioni tipo principale-agente, multitasking e problemi di misurazione
della performance, la proprietà degli asset è rilevante in quanto concorre con altri meccanismi (contratti
incentivanti, job design, ecc.) a fornire il giusto mix di incentivi. L’impresa è vista come un meccanismo che
risolve i problemi di agenzia che sorgono all’interno della team production. L’impresa stipula di contratti
ottimi in presenza di selezione avversa e moral hazard (informazione asimmetrica ma contratti completi e
perfetta razionalità). Alchian & Demsetz (1972), Jesen & Meckling (1976), Holmström (1979), Fama &
Jensen (1983).
TRANSACTION COST ECONOMICS
In un contesto caratterizzato da opportunismo degli agenti economici, tre sono i fattori chiave in relazione
all’opportunità di “trasferire” una transazione dal mercato all’interno di un’impresa (integrazione): 1) la
frequenza dello scambio tra i contraenti; 2) l’incertezza; 3) il grado di specificità delle risorse. I costi
connessi alla rinegoziazione dei contratti si manifestano principalmente in termini di inefficienze post-
contrattuali. Williamson (1975, 1981).

DIRITTI DI PROPRIETA’
La proprietà delle risorse fisiche dell’impresa dà il diritto al reddito residuo e il potere di controllo nelle
decisioni non definite contrattualmente. Ciò influenza gli incentivi ex-ante a realizzare investimenti specifici
(non contrattabili, né alienabili). La proprietà unificata può risolvere i problemi di hold-up che derivano da
un’insufficiente capacità di enforcement. Gli agenti sono perfettamente razionali. Si ipotizza simmetria
informativa tra i due contraenti, ma asimmetria informativa tra i due contraenti e la terza parte. Grossman
& Hart (1986), Hansmann (1988), Hart & Moore (1990), Barzel (1997).

VANTAGGIO COMPETITIVO
Analisi delle determinanti del vantaggio competitivo: 1 basso costo e 2. Differenziazione. Porter (1980).

APPROCCIO BASATO SULLE RISORSE


La performance relativa si basa sull’accesso a risorse diverse non reperibili direttamente sul mercato in
quanto rare e imperfettamente imitabili. Wernerfelt (1984), Rumelt (1984), Barney (1991).

APPROCCIO BASATO SULLE CAPABILITIES


Analisi del ruolo della conoscenza e delle capabilities nello spiegare le performance relative. Le capabilities
sono definite come le abilità di produrre beni e servizi per il mercato. Le imprese tendono a specializzarsi in
attività basate su capabilities non imitabili al fine di mantenere un vantaggio competitivo. Richardson
(1974), Teece et al. (1990), Prahalad & Hamel (1990), Loasby (1994, 1999), Becker, Cohendet and Llerena
(2005).

TEORIA EVOLUTIVA DELL’IMPRESA


Analisi della relazione tra il cambiamento tecnico all’interno dell’impresa e lo sviluppo economico. Presenza
di razionalità limitata e utilizzo di routine come risposta alle difficoltà conoscitive. Nelson & Winter (1982),
Dosi (1988), Dosi, Nelson & Winter (2000).

CONTRATTI RELAZIONALI
I contratti relazionali comportano transazioni che sono ripetute nel tempo, si evolvono e si basano su
accordi impliciti e informali (contratti incompleti). Un contratto relazionale non può essere verificato e fatto
rispettare da una “terza parte”, come ad esempio un tribunale. Affinché un contratto relazionale sia
efficiente, deve essere quindi self-enforcing (“sostenibile”), quindi che ci sia un interesse comune.
I contratti relazionali sono “sostenibili” se le parti coinvolte nelle transazioni hanno convenienza a rispettare
gli accordi impliciti e informali assunti. In certe situazioni, un contratto relazionale efficiente tra due
contraenti potrebbe essere “sostenibile” nel caso d’integrazione, ossia i contraenti potrebbero avere
convenienza a rispettare il contratto se operano all’interno dell’impresa. In altre situazioni può accadere il
contrario: il contratto è sostenibile in caso di non integrazione, ossia tra imprese differenti (esempio della
tentazione di non pagare un bonus informalmente pattuito). Baker, Gibbons e Murphy (2001, 2002, 2008).

CONTRATTI COME REFERENCE POINTS


In presenza di contratti incompleti, i contraenti possono avere opinioni diverse su i diritti impliciti nel
contratto. Essi possono interpretare in maniera a loro favorevole l’accordo. Se ex-post i payoffs si rivelano
diversi da quelli attesi, i contraenti possono essere spinti a ridurre la loro prestazione, ciò causa inefficienze
ex-post. In tale scenario la proprietà delle risorse può influenzare gli incentivi a realizzare i comportamenti
che determinano tali inefficienze perché l’integrazione può ridurre (o aumentare) l’incertezza riguardante i
payoffs. Hart e Moore (2007, 2008), Hart (2008, 2009), Hart e Holmstrom (2010).
APPROCCIO BASATO SUL COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO
L’impresa è un’organizzazione sociale e un’entità legale autonoma che produce e vende beni e servizi,
coordinando, combinando e monitorando, per mezzo di una struttura amministrativa, un insieme di risorse
umane, fisiche e finanziarie. Analisi delle relazioni tra le condizioni di base, i meccanismi decisionali, il
coordinamento organizzativo e la performance delle imprese. Perfomance diverse derivano da differenti
opportunità e abilità di sfruttare i vantaggi combinati derivanti dai tre aspetti del coordinamento
organizzativo: lo sviluppo della conoscenza, l’organizzazione delle transazioni e lo sfruttamento delle
economie di scala e di varietà produttiva. L’interazione di questi tre aspetti è rilevante quando le capacità
cognitive sono limitate, vi è incertezza radicale, alcuni input sono indivisibili e complementari, parte della
conoscenza produttiva e transazionale è tacita, non trasmettibile e caratterizzata da costi di set-up. Morroni
(2006, 2010).

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