In un’epoca antica, in piano dimensionale estremamente lontano da quello dove si svolge la nostra storia, una grande civiltà è in
rovina. Una grande guerra sta sterminando la popolazione, ed è passato troppo tempo perché qualcuno possa anche ricordare la
motivazione che la iniziò. Ora, in quel luogo portato alla rovina, non restano che pochi esuli costretti ad iniziare un lungo viaggio alla
ricerca di una nuova dimora. La figura di riferimento a cui tutte queste persone davano ascolto era Virgo; incredibile condottiero che
più di ogni altra cosa voleva trovare un luogo in cui far sopravvivere i propri compagni, ormai ultimi rappresentati della loro stirpe,
ossia una razza di umanoidi forti e permeati di una magia particolare ed unica. Fra tutti loro Virga aveva il potere di una divinità. Il
loro viaggio durò decine e decine di anni, talmente tanti da fargli perdere perfino la cognizione del tempo trascorso. Costretto dalle
situazioni sfavorevoli Virgo decise di tentare di sfruttare il suo enorme potere per aprire un portale verso un piano alieno.
Consapevoli che quella era la loro unica alternativa gli esuli lo attraversarono, ma con loro anche una grande quantità di magia passò
dall’altra parte, incontrandosi e scontrandosi con la magia già presente in questo mondo. Questa fusione di correnti magiche fu
incredibile, generando un vento quasi senziente e sempre presente, mutevole di intensità e forza che rese l’ambiente quasi totalmente
inospitale. L’aria era densa e malsana, non era più possibile vivere all’aperto, e la sua incredibile forza rendeva mutevole ogni angolo
solido e non del continente. Ben presto gli abitanti di questa regione iniziarono a chiamare La Marea. Gli esuli, dunque, entrarono in
contatto con gli abitanti autoctoni di quella terra. Erano strani ominidi dalle sembianze funginee, alti come uomini e dall’incredibile
potere magico, vivevano in tribù con abitazioni fatte di corteccia e furono ben felici di incontrare la stirpe di Virgo; erano entrambe
popolazioni pacifiche ed entrarono subito in sintonia, le conoscenze reciproche si rivelarono di grande aiuto per la sopravvivenza di
entrambi i popoli. Ben presto Virgo divenne condottiero di entrambe le razze e con le dieci Edsi (città-fortezze rese salve dal potere
della Marea grazie ai Venerabili) si formò ufficialmente il Regno di Nibiru, arroccato nel nord del continente. Virgo regnò per
duecento anno con giustizia e pace, ed infine, quando la morte giunse, semplicemente si addormentò sul suo trono, con indosso
ancora l’armatura, tramutandosi in ambra splendente e rilasciando un potere divino e arcano che avvolse tutto il regno assieme al
vento magico. Questo potere si tramutò in maledizione che intaccò il normale scorrere del tempo, il buio divenne sempre più
imponente, addormentando i Discendenti dell’unione delle due stirpi in un sonno irreale che dura per otto mesi, durante i quali pare
ibernarsi tutto.
Ora sono passati altri cento anni dalla scomparsa di Virgo, si sono susseguite battaglie e rivoluzioni, tutte terminate senza troppi
spargimenti di sangue. Sul trono del comando vi è la Regina Porrima, sua figlia, è la maledizione persiste, creando uno strano
equilibrio all’interno del Regno, isolandolo quasi dal resto del continente; anche se i viaggiatori sono sempre ben accetti, nonostante
la rarità delle diligenze e la pericolosità del viaggio.
Le Dieci Città-Fortezze
Thalarion, capitale, è la città più grande e ricca del regno, situata al centro esatto del Lago Maggiore. Ha alte mura bianche che
percorrono tutto il perimetro esagonale. Qui risiede la famiglia reale, il Concilio e ha sede il quartier generale della milizia. Al centro
perfetto della città