l- v i
Nicolino Lombardi
N uove pr o s p e t t iv e d i r ic er c a a r c h eo lo g ic a
A PlETRAVAIRANO
* Questo breve contributo è stato redatto nello spazio di pochi giorni, a seguito dell'invito rivoltomi da N.
Lombardi, e sulla base dell'esame della documentazione fotografica e aerofotografica prodotta dallo stesso
Lombardi e degli esiti di una prima, preliminare ricognizione condotta sul Monte San Nicola in data
14.11.2001, assieme a Lombardi. Il rilievo della scoperta, unitamente alla cortese insistenza di Lombardi, è ta
le da indurmi a svolgere alcune considerazioni al riguardo, in attesa di darne più adeguata e circostanziata
comunicazione in una opportuna sede scientifica. E, altresì, evidente come le osservazioni in esso contenute
abbiano carattere del tutto provvisorio e siano, ovviamente, suscettibili di precisazione e/o variazione. Tale
contributo, peraltro, non si propone alcuna finalità descrittiva né tanto meno analitica, ma solo quella di for
nire le prime coordinate per un possibile inquadramento storico-culturale delle evidenze archeologiche in
dividuate. Un ringraziamento particolare va al Soprintendente S. de Caro, che, con la consueta liberalità, ha
acconsentito alla pubblicazione di questa breve nota. Le abbreviazioni utilizzate per i periodici sono quelle
dell'Archàologische Bibliographie o si uniformano ad esse.
1 Su tali centri vedi in particolare: G. Conta Haller, Ricerchii su alcuni centri fortificati in opera poligonale in
area campano sannitica, Napoli 1978, pp. 31-35; D. Caiazza, Archeologia e storia antica del Mandamento di Pietra-
melara e del Montemaggiore, I, Preistoria ed età sannitica, Pietramelara 1986, pp. 107-217; S.P. Oakley, The Hill-
forts o f thè Samnites, London 1995, pp. 41-44.
2 G. Lugli, La tecnica edilizia romana con particolare riguardo a Roma e Lazio, I-II, Roma 1957, p. 51 ss.
3 Conta Haller, op. cit. (supra nt. 1), pp. 31-35; S. De Caro, A. Greco, Campania, Roma-Bari 1981, p. 238;
Caiazza, op. cit. (supra nt. 1), pp. 107-144; Oakley, op. cit. (supra nt. 1), pp. 41-43.
4 Menzionata da Liv. 23.39.6. La proposta dell'identificazione con l'antica Austicula è avanzata da A. La
Regina, I Sanniti, in AA.VV., Italia omnium terrarum parens, Milano 1989, p. 425.
5 Sulla vocazione agricola dell'area e sulla sua importante funzione come via di collegamento in età anti
ca: D. Caiazza, Archeologia e storia aulica del Mandamento di Pietramelara e del Montemaggiore, II, Età romana, Pie
tramelara 1995, p. 447 ss.; cfr. anche A. Panarello, La piana di Patenaria nello scenario dellTtalia meridionale anti
ca, ovvero la "centralità" di un luogo periferico, Vairano Scalo 1997, pp. 12-13.
6 Tale è con ogni probabilità da considerarsi, ad es., la piccola cinta fortificata presente sul Monte Catre-
vula: Caiazza, op. cit. (supra nt. 1), pp. 179-180; Oakley, op. cit. (supra nt. 1), p. 44.
5
Nìcol ino Lombardi
di un caso, praticamente anzi in tutti, si ha, poi, l'impressione che tali fortificazioni sia
no poste in reciproca connessione, al fine di assicurare un effettivo ed efficace control
lo su tutto il comprensorio; che esse, insomma, siano parte di un organico sistema di
gestione e controllo del territorio, la cui genesi e il cui sviluppo, se non determinati dal
le vicende delle guerre sannitiche, furono da esse di certo sollecitati e comunque ad es
se collegati7.
In tale contesto, era da tempo nota l'esistenza, in prossimità dell'estremità occiden
tale del Monte San Nicola, di una cinta fortificata preromana, cui sono riferibili lunghi
tratti di mura in opera poligonale della I maniera del Lugli, disposti a differenti quote
altimetriche, con andamento allungato, sul versante del monte rivolto verso l'odierno
abitato di Pietravairano. La presenza di tale cinta, già segnalata da studiosi di ambito
locale8, è stata in anni più recenti messa bene in luce da D. Caiazza9102, ripreso poi da S.P.
Oakley'0.
Spetta ora a N. Lombardi, docente nelle scuole medie e appassionato di volo, il me
rito di avere fornito un ulteriore, importante contributo alla conoscenza archeologica
di questo sito. All'intraprendenza e alla sagacia di Lombardi si deve, infatti, la sicura
identificazione, all'interno della cinta di Monte San Nicola, in prossimità dell'altura
contrassegnata dalla quota 409 m s.l.m., di un monumentale e scenografico impianto
architettonico, incentrato su un complesso costituito da un tempio e da un teatro, po
sti in asse, su terrazze collocate a differenti livelli e probabilmente tra loro collegate.
La documentazione fotografica realizzata da Lombardi nel corso delle sue, ripetu
te, escursioni aeree sulla zona del Monte San Nicola e riprodotta nel volume che qui si
presenta, nella sua straordinaria leggibilità in chiave di fotointerpretazione aerea delle
evidenze archeologiche", lascia poco o nessuno spazio a incertezze relative all'effetti
va presenza e funzione delle strutture ivi individuate, che si collocano, peraltro, in uno
scenario naturale di grande bellezza e suggestione, dalle forti valenze ambientali e pae
saggistiche. L'esistenza di tali strutture, in parte già segnalata ma non intesa nella sua
reale consistenza e pertinenza1-, trova infatti piena conferma, per quanto l'attuale sta
to dei luoghi consente di asserire, già a una prima e del tutto preliminare ricognizione
in situ.
Questa, oltre ad attestare il dato di una diffusa frequentazione antica dell'area del
Monte San Nicola e delle zone limitrofe, permette infatti, tuttora, di verificare senza
troppe difficoltà, sul terreno, la presenza delle strutture individuate dall'alto, tanto in
riferimento àll’nedes sommitale quanto al sottostante teatro.
Per quanto riguarda il tempio, questo si pone nel punto più elevato dell'altura, al
centro di una terrazza artificiale grosso modo quadrata, che ne ha regolarizzato il pro-
7 La Regina, art. cit. {supra nt. 4), p. 362 ss.; Oakley, op. cit. {supra nt. 1), pp. 131-134; G. Tagliamonte, I San
niti. Caudini, Irpini, Pentri, Carticini, Frentani, Milano 1997, p. 173 ss.
8 Si veda in tal senso il testo dattiloscritto di R. Cifonelli, R Bilotti, Vcstigia del passato nell'agro del Comune
di Pietravairano in Terra di Lavoro, Roma 1973, pp. 4-5.
9 Caiazza, op. cit. (supra nt. 1), pp. 191-207.
10 Oakley, op. cit. {supra nt. 1), p. 44.
11 Costituisce in tal senso una condizione favorevole il fatto che l'area sommitale del Monte San Nicola
sia caratterizzata, tranne non frequenti presenze arboree, dalla prevalenza di vegetazione arbustiva e pa
scolo.
12 Cfr. Cifonelli, Bilotti, op. cit. {supra nt. 8), p. 5, con tavola all'allegato A; Caiazza, op. cit. {supra nt. 1), p. 198.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
filo e che appare delimitata su tutti i lati da un muro di sostruzione; su questo, nel la
to rivolto al teatro, si innestano setti murari in opera incerta, pertinenti forse a una si
stemazione in forme monumentali dell'accesso all'edificio sacro. Dell'alzato del tem
pio non rimane praticamente nulla, ma la planimetria interna dcW'aedes risulta ancora
ben leggibile.
Del teatro, il settore meglio riconoscibile è rappresentato dall'edificio scenico. Que
sto, conservato a livello di iposcenio, è comunque tuttora caratterizzato dalla presenza
dei paraskènia: di essi, uno è ancora in buona misura preservato in elevato per una rag
guardevole altezza, mentre dell'altro rimane in piedi solo un tratto del muro posterio
re. Quanto alla cavea, è abbastanza agevole poter distinguere e seguire l'andamento de
gli analèmmata, ovvero dei muri di sostegno e contenimento della stessa, specie di
quelli frontali, rettilinei, mentre più problematica appare l'eventuale individuazione
delle gradinate; la cavea, a forma di emiciclo, si presenta, ad ogni modo, addossata al
pendio, di cui sfrutta l'inclinazione. La tecnica edilizia impiegata nel teatro sembra es
sere un'opera incerta, realizzata con scapoli di calcare locale, di grosse e medie dimen
sioni, appena sbozzati, uniti da tenace malta, con non rari inclusi (per lo più, da recu
pero: frammenti laterizi e qualche scheggia di tufo). Nelle murature dell'edificio sceni
co le pietre calcaree utilizzate vengono però disposte su filari quasi orizzontali.
Come nel caso del santuario pentro di Pietrabbondante, peraltro più volte richia
mato a confronto dall'A., ci troviamo dunque dinanzi a uno scenografico impianto ar
chitettonico, di gusto ellenistico, disposto a terrazze, in posizione dominante. Di di
mensioni e monumentalità certo minori rispetto all'impianto del Calcatello13, esso ap
pare chiaramente improntato al medesimo schema architettonico, che vede associati, in
un rapporto che non è solo topografico e spaziale ma anche e soprattutto funzionale e
simbolico, un edificio sacro e una struttura teatrale o teatriforme, collocati sul medesi
mo asse. Di tale schema, già riportato da J.A. Hanson14 alla definizione di Roman Thea-
ter-Temple, conosciamo diverse e importanti realizzazioni, dagli accentuati caratteri
scenografici, riscontrabili nell'architettura religiosa di età tardo-repubblicana, specie in
quella di ambiente "medio-italico"15. Studi recenti e autorevoli ne hanno indagato la
genesi, evidenziando la derivazione di tale schema da modelli di schietta tradizione
7
Nicoli}io Lombardi
romana, in particolare da quello del comitium diffuso nelle colonie latine16. D'altra par
te, le innovazioni tecniche messe in atto, gli elementi formali e i motivi stilistici esibiti
nella realizzazione e nella decorazione dei complessi monumentali che riproducono
siffatta tipologia architettonica rinviano palesemente a modelli ellenistici di elabora
zione campana e latina, dei quali pure si sono messe in luce le caratteristiche1718.
Alle testimonianze già note si aggiunge, dunque, ora quella, assolutamente inedita,
del Monte San Nicola di Pietravairano. Tale testimonianza induce, fra l'altro, a guar
dare con maggiore attenzione e fiducia a quanto documentato archeologicamente nel
vicino centro fortificato di Roccavecchia di Pratella, identificato con l'antica Callifae1S,
dove, sul Monte Cavuto, nella parte centrale dell'area acropolare si riscontra la pre
senza di un edificio di tipo teatrale, con la cavea ricavata nel banco calcareo e la scena
in muratura, simile a quello ora noto a Pietravairano; e, soprattutto, a valutare con
maggiore ottimismo l'ipotesi, formulata da D. Caiazza19, di una possibile associazione
del teatro di Roccavecchia a un edificio sacro, posto a monte dello stesso e presumibil
mente connesso a una vicina cisterna a pianta circolare.
Quantunque, ogni inferenza sia al momento del tutto prematura e da vagliare alla
luce delle indicazioni di carattere diacronico che emergessero dal progredire delle ri
cerche e degli studi sui due centri appena menzionati, sulla base delle evidenze forni
te dalle attestazioni di Pietravairano (certa) e Roccavecchia di Pratella (probabile) dif
ficilmente si può sfuggire alla tentazione di vedere in tali centri tappe del percorso di
diffusione verso le aree appenniniche interne di una tipologia architettonica, per l'ap
punto quella del Roman Theater-Tempìe, attestata sino a Pietrabbondante. In tal senso,
parrebbe, dunque, delinearsi, una direttrice interna di penetrazione di schemi e mo
delli architettonici e compositivi, di natura diversa, che si snoda lungo un itinerario che
dalla Campania settentrionale, in particolare dall'agro sidicino (Teano), volge verso le
interne regioni del Sannio, attraversando la piana di Pietramelara e Pietravairano, per
corsa dalla via pnblica Teanum-Allifae (Pietravairano, loc. Monte San Nicola), per poi im
boccare l'alta valle del Volturno (Roccavecchia di Pratella), in direzione del cuore del
Sannio pentro (Pietrabbondante). Sarà compito delle ricerche e degli studi futuri inda
gare e precisare, ove possibile, i tempi e le modalità in cui tale penetrazione deve es
sersi attuata, e indicarne eventuali, ulteriori tappe20.
16 Ad es., F. Coarelli, A. La Regina, Abruzzo, Molise, Roma-Bari 1984, p. 254; La Regina, nrt. cil. (supra ut.
4), p. 304, 422; F. Coarelli, Legio Lìnteata. L'iniziazione militare nel Sannio, in La Tavola di Agitone nel contesto ita
lico, Atti del convegno di studio (Agnone, 13-15 aprile 1994), a cura di L. Del Tutto Palma, Firenze 1996, pp.
4-7.
17 Ai contributi citt. (supra nt. 15) aggiungi anche La Regina, art. cit. (supra nt. 13), pp. 219-244; H. Lauter,
Die Architektur des Hellenismus, Darmstadt 1986; trad. it., L’architettura dell'Ellenismo, Milano 1999, p. 160.
18 L'oppidum, citato da Livio (8.25.4), sarebbe stato conquistato dai Romani nel 326 a.C., insieme a Rufrae
ed Allifae. L'identicazione con il sito di Roccavecchia di Pratella è stata proposta da Caiazza, op. cit. (supra nt.
1), p. 332 ss., seguito poi da La Regina, art. cit. (.supra nt. 4), pp. 374-375; cfr. anche D. Caiazza, Il territorio ali-
fano in età saunitica, in II territorio alifauo. Archeologia, arte, storia, a cura di L. Di Cosmo e A.M. Viliucci, Atti
del Convegno (S. Angelo d'Alife, 26 aprile 1987), Minturno 1990, p. 39; Id., Il territorio tra Matese e Volturno.
Note di topografia storica, in II territorio tra Matese e Volturno, Atti del I Convegno di studi sulla storia delle fo
rame della diocesi di Isernia-Venafro. La forania di Capriati al Volturno (Capriati al Volturno, 18 giugno
1994), a cura di D. Caiazza, Castellammare di Stabia 1997, p. 21 ss, specie 23.
19 Caiazza, op. cit. (supra nt. 1), p. 315.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
20 Importanti siti, posti lungo l'alta valle del Volturno, come ad es. Monte San Paolo, su cui ha di recente
richiamato l'attenzione S. Capini, L'insediamento di Monte San Paolo a Colli a Volturno e la guerra nel Sannio nel
293 a.C , in BdArch 16-18, 1992, pp. 33-42, appaiono potenzialmente suscettibili di fornire nuove indicazioni
al riguardo.
21 Va ascritto a merito di D. Caiazza l'avere fornito un primo censimento e inquadramento storico-cultu
rale delle evidenze archeologiche presenti nella zona: Caiazza, op. cit. (supra nt. 5), pp. 265-278.
22 Dapprima sotto la direzione e il controllo della dott.ssa C. Passare, poi di chi scrive.
23 Per tali aspetti sarà sufficiente qui rinviare alla bella introduzione redatta da P. Gres, Vitruvio e il suo
tempo, nell'edizione italiana del De architectura di Vitruvio, da lui stesso curata, Torino 1997,1, p. IX ss., spe
cie p. LII ss.
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Nicolino Lombardi
10
Anno 2001 - Teatro chiama teatro
testimoniata ancora in epoche relativamente recenti, come attesta, in tutta l'area del
complesso, il frequente rinvenimento di schegge e frammenti di granate e missili, rife
ribili a episodi bellici del secondo conflitto mondiale, che dovettero avere il loro scena
rio proprio sul Monte San Nicola, in particolare nella zona dell'impianto individuato32.
In rapporto a quest'ultima va ancora detto che la documentazione aerofotografica
e la ricognizione dei luoghi rivelano la sicura o possibile esistenza di strutture e ap
prestamenti accessori, posti a breve distanza dal tempio-teatro. Tra queste certa appa
re la presenza di una cisterna, del resto già segnalata da D. Caiazza33, in probabile rap
porto diretto con Yaedes. Tutta da verificare, ma di particolare interesse, se confermata,
quella di un'altra, più piccola, struttura teatriforme, a emiciclo, ipoteticamente riferibi
le a un edificio del genere bouleutèrion/odèion, di cui nella fotografia aerea parrebbero
scorgersi le tracce nella zona più a valle dell'impianto, a sud di esso, ma di cui tuttavia
al momento non sembrerebbero cogliersi significativi segni sul terreno, circostanza
questa che potrebbe aprire la strada a eventuali spiegazioni alternative, alle quali in
questa sede non è neppure il caso di fare cenno. Ulteriori resti di strutture, solo in par
te già evidenziati, parrebbero peraltro presenti all'interno dell'area delimitata dalla
cinta muraria del Monte San Nicola.
Va, inoltre, annotato che proprio la presenza dei cospicui resti murari e lapidei del
la cinta muraria e del complesso monumentale del Monte San Nicola potrebbe spiega
re la nascita del toponimo Pietravairano, che designa il paese moderno e che, nella
forma Petra, risulta attestato già da epoca normanna3435, considerata anche la valenza an-
tonomastica assunta da tale forma, per lo meno nell'ambito toponomastico locale. In
tale prospettiva, andrà presumibilmente posto il rapporto con l'analoga denomina
zione di Pietrabbondante33, che a questo punto si inserisce in un quadro di coinciden
ze difficilmente valutabili come casuali.
A fronte di tali acquisizioni sono una serie di domande, che si pongono a catena, e
alle quali in questa sede si farà solo cenno. In primo luogo, quella dell'effettivo inqua
dramento cronologico del complesso individuato e della possibile o probabile esisten
za di più fasi edilizie (di cui, peraltro, non sembrerebbero mancare indizi) dell'im
pianto, che al momento parrebbe presentarsi in una veste genericamente definibile co
me tardo-repubblicana. Quella, poi, del rapporto topografico e funzionale intercorren
te fra il centro fortificato del Monte San Nicola, con il suo scenografico complesso san-
tuariale, e il territorio e la viabilità circostanti, ancora troppo poco indagati. E, inoltre,
quella relativa a una eventuale identificazione del sito antico di Pietravairano, che do
vrà confrontarsi con le proposte già avanzate36 e che, inevitabilmente, finirà col mette-
32 Giustamente Lombardi sottolinea (p. 32) come proprio ai combattimenti che nell'ottobre del 1944 vi
dero contrapposte le truppe tedesche, arroccate sul Monte San Nicola, a quelle americane, posizionate nelle
località di Quattro Venti e San Felice, possano essere fatti risalire parte dei danneggiamenti subiti dall'edifi
cio scenico, dei quali tuttora si colgono forse le tracce.
33 Caiazza, op. cit. (suprn nt. 1), p. 198.
34 Se ne ha la più antica testimonianza per l'anno 1070: Caiazza, op. cit. (supra nt. 5), pp. 484-486.
35 Sulle attestazioni del toponimo nelle fonti di età medievale: A. Di Iorio, Curiosità toponomastiche di ieri e
di oggi: il caso del sannitico Boviamtm e della moderna Pietrabbondante, in Samninm 65, 1992, pp. 131-149.
36 La Regina, art. cit. (snpra nt. 4), p. 365 propone di riconoscere ai piedi del Monte San Nicola la statio di
Aebntiana menzionata nella Tabula Peutingeriana; cfr. anche Caiazza, op. cit. (snpra nt. 5), p. 471.
11
Nicolino ion i fardi
re in gioco il nome di una delle tante località sannitiche, note dal resoconto liviano o
da altre fonti, ancora in attesa di una certa ubicazione, prima fra tutte Fistelia37. E, poi,
i problemi, ancora tutti da porre e da esplorare, relativi all'effettiva pertinenza, in epo
ca preromana, del comprensorio di Pietravairano al territorio dei Sanniti Pentri, di cui
esso parrebbe rappresentare un'estrema propaggine occidentale, e alla sua probabile
annessione allo stato romano nel periodo 272-268 a.C.; nonché quelli pertinenti alle
forme e i modi in cui quel processo di trasformazione dell'assetto territoriale, dell'or
ganizzazione socio-economica e del sistema culturale che si è soliti definire con il ter
mine di "romanizzazione" si sia manifestato in tale contesto, anche in rapporto all'i-
potizzata affermazione di estesi fenomeni di centuriazione che avrebbero interessato
questo comprensorio38.
A queste e ad altre domande, che con facilità potrebbero moltiplicarsi, non è possi
bile al momento dare risposta, anche tenuto conto del primordiale stato delle cono
scenze finora acquisite; né, del resto sarebbe stato lecito attenderne dal libro di Lom
bardi, che certo non si prefiggeva tali scopi e che rappresenta il giusto riconoscimento
dell'impegno e dell'entusiasmo profusi dall'A. Soltanto l'avvio, in un futuro che si au
spica quanto mai vicino, di programmatiche ricerche archeologiche nella zona in que
stione potrà consentire di acquisire elementi utili alla conoscenza storica di un sito di
cui probabilmente si continuerà a parlare nei prossimi anni, per lo meno in ambito
scientifico.
Alife, 21.11.2001
Gianluca Tagliamonte
Soprintendenza per i Beni Archeologici
delle Province di Napoli e Caserta
37 Un utile richiamo alla cautela con la quale occorre valutare la possibilità di correlare i dati toponoma
stici noti dalla tradizione antica, in primo luogo da Livio, con quelli archeologici è contenuto in Oakley, op.
cit. (supra nt.l), p. 131 ss., che bene evidenzia le difficoltà e le aporie insite in tentativi di puntuali identifica
zione dei siti basati solo su questo genere di documentazione.
38 G. Chouquer, M. Clavel-Lévèque, F. Favory, J.-P. Vallat, Structures agraires en Italie centro-meridionale. Ca-
dastres et paysage ruraux, Rome 1987, p. 156 ss.; cfr. anche Caiazza, op. cit. (supra nt. 5), p. 448 ss.
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Anno 2001 Tc/ihv ehimiin teaIrò
Il sa lu to d el S in d a c o di P ietrava iran o
Dario Rotondo
Sindaco di Pietravairano
13
Anno 2001 - Teatro chinina teatro
A mio padre
"...Mano a mano che l'opera in pietra tornava a rivedere la luce, ripigliando d ’essa la sua
primitiva maestà, ci rivelava un maestoso androne, destinato a dar l'accesso a qualche nobile
edificio
Al senso naturale di curiosità, si aggiunse quello della meraviglia, quando, dopo tre giorni
di lavoro, lo scavo fè manifesto che alla sinistra dell'androne s'andava innestando una costru
zione soda, massiccia, della stessa qualità di pietra dell'androne, la quale, correndo in senso se
micircolare, si palesava per spaziosa gradinata d'un luogo destinato a pubblici spettacoli...
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
CAPITOLO 1
Le pr em e sse
2 II decreto del Presidente della Repubblica n° 367 del 29 settembre 2000 avente per oggetto: "Regolamen
to recante norme per la semplificazione dei procedimenti relativi a rilevamenti e riprese aeree sul territorio nazionale
..." abroga la norma che vietava l'utilizzo di apparecchiature fotografiche a bordo di aerei ultraleggeri e di
fatto consente l'utilizzo e la pubblicazione delle foto, aprendo frontiere nuove a quanti hanno la passione per
il volo e lo studio del paesaggio e competenze minime di fotointerpretazione.
3 In realtà, la ricerca, diretta a tutti i luoghi d'altura dove c'erano cisterne scavate nella roccia, era mirata
al ritrovamento di templi antichi, spesso legati all'esistenza di una cisterna.
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Nicoli no Lombardi
ta carpita dalla regolarizzazione della ci in una mattinata come quella del quattro
ma a mt 326, la nghianatella, immediata di febbraio4 dell'anno 2000, una di quelle
mente a monte della frazione Sant'Eremo mattinate come ce ne sono poche in un
di Pietravairano e poi, francamente, non anno, di quelle senza vento ma luminose,
avrei mai pensato, che addirittura un tea fredda, adatta al volo ed alla foto, con la
tro, spesso evidente, potesse essere sfug nebbia distribuita a strati livellati sui
gito all'attenzione dei frequentatori del meandri del Fiume, una mattinata con un
posto, sebbene disinteressati a queste po' di tempo libero e tante cose da fare.
strutture e poco allenati a vederle. Quella mattina volevo fotografare
È un periodo in cui non riesco a dedi Marzanello, la chiesa di Santa Mennea a
care più molte energie al volo e solo di Gioia ed una frana in partenza, sempre a
tanto in tanto mi reco al campo, più che al Gioia, sulle colline argillose che si trova
tro per non perdere il contatto con gli no a sud dell'abitato.
amici e la familiarità con la macchina vo Anche questa volta, nel sorvolare la
lante, ma non si può certo restare a casa zona di Pietravairano, guardo al monte
Pietrnvnirnno, monte San Nicola: nell'area dell'edificio tempio-teatro, fotografata in data 31 dicembre 1996, dopo un in
cendio, si nota il muro megalitico sul versante settentrionale.
4 II 4 di febbraio nasce a New York Charles Lindbergh (1902-1974), che il 20 di maggio del 1927 riesce ad
effettuare in solitaria la prima trasvolata dell'Atlantico, coprendo la distanza da New York a Parigi in 33,5
ore.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
5 La leggenda vuole che le spiagge dell'antica città greca di Cuma, fondata nell'VIII secolo avanti Cristo
da coloni ellenici provenienti dall'isola d'Eubea, nel mare Egeo, siano state calcate dal piede di Enea.
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Nicolino Lombardi
zioni locali con nuove forme di architet ra si percepisce dal modo in cui tempio e
tura e letteratura, insomma con i modi di teatro sono stati pensati, in relazione allo
pensare propri della civiltà ellenica, una spazio naturale che li circonda, armonio
delle più grandi civiltà antiche. samente inseriti nel paesaggio. Infine c'è
Le stirpi colonizzatrici furono soprat da dire che è l'esistenza di due templi,
tutto doriche e ioniche. Gli Ioni in parti uno a ridosso del teatro ed un altro sulla
colare, colonizzarono anche le coste del cima della nghianatella, a caricare di sa
Tirreno e giunsero fino in Corsica e a cralità la struttura ed il luogo.
Marsiglia. I templi di Hera, quello di Ce Anche se tutto è ancora da studiare, le
rere e quello di Nettuno a Paestum, par acropoli del m. S. Nicola e di Roccavec
ticolarmente fiorente fra il 600 ed il 400 a. chia di Pratella dicono chiaramente che i
C., ed i templi in stile dorico di Agrigen modelli dell'architettura greca sono pe
to, sono i monumenti che rappresentano netrati anche nelle zone più interne della
quest'epoca, quelli che il mondo ci invi penisola, magari con un po' di ritardo ri
dia. spetto alla colonizzazione delle coste.
Importantissimi per la vita civile, so Non sono eccessivamente fantasiosi
ciale e religiosa sia dei Greci che dei Ro Trogo e Giustino quando "... riferiscono,
mani, furono il tempio e il teatro. che i Greci abbiano gran parte dell'Italia te
Nel caso di Pietravairano queste due nuto, e molte Città siano state da essi edifica
strutture della Civiltà del Mediterraneo, te, e che i Sanniti siano in buona parte disce
denunziate dall'affioramento di tracce di si da qu ei, che vennero da Lacedonia detta per
muratura, le ritroviamo insieme, proba altro nome Sparta..."6.
bilmente pensate insieme e quindi fuse in Lo storico Domenico Caiazza fa nota
un unico edificio, razionale e carico di re che: "i nomi tramandatici dall'epigrafia
senso religioso e perfettamente inserite confermano l'immissione di genti nuove in
nel contesto della natura circostante. For epoca romana nel territorio del mandamento
se un odeon e, poco distante dal tempio, di Pietramelara ... e, sopratttuto nomi di ori
la cisterna e i resti del caseggiato, un po' gine greca...''7.
come a Roccavecchia di Pratella, sulla Si vedrà che Conduce in Grecia lo
sponda opposta del fiume Volturno. stesso toponimo Urlano.
La razionalità del complesso si mani Fra l'altro, radici greche sono riscon
festa nell'ordine rispettato dalle strutture trabili anche nella toponomastica, infatti,
leggibili, nelle simmetrie, e nelle propor in comune di Vairano, a pochi Km. da
zioni fra ogni singolo elemento e l'intera Pietravairano, esiste la frazione Greci, ri
struttura, per il momento leggibile o ipo portata anche sulle carte I. G. M. e proba
tizzabile nella pianta. Il senso della natu bilmente fondata da un nucleo originario
6 Gio. Vincenzo Ciarlanti, Memorie Istoriche del Sannio, voi. 1, Campobasso, 1823.
7 Domenico Caiazza, Archeologia e storia antica..., Banca Popolare di Ancona, 1995.
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Anno 2001 - Teatro chinina teatro
appunto di questa nazione. Infine, nella Si vedrà che la pianta del tempio ri
"Descrizione di Vairano" riferita all'anno porta a modelli etruschi ripresi in epoca
1660, si fa riferimento a vari toponimi romana e quindi diventa indispensabile
(Padule, Casale, Fontana,...) dei Greci. ricordare che, fin da tempi molto antichi,
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curano
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La frazione Greci, in comune di Vairano e l'area dell'acropoli de! monte San Nicola a Pietravairano.
21
Nicolino Lombardi
gli Etruschi avevano vasti possedimenti pareti e orli e manici di grossi vasi e olle;
in Campania "... coloni etruschi si insedia - un frammento di antefissa osservato
rono sin dal VII secolo a.C., dapprima nel li in prossimità del tempio, rimanda al pe
torale del Golfo di Salerno, e poi espansero il riodo ellenistico;
loro controllo all'intera pianura campana, al - la pianta del tempio si rifà a modelli
le spalle delle colonie greche del Golfo di Na etruschi successivamente ripresi in epoca
poli. Arricchite dai traffici commerciali sor romana;
sero floride città, di cui la più importante fu - il teatro, così come concepito, è di
Capita. età ellenistica9;
Il confronto commerciale e militare con le - la pianta del teatro, stando al noto
colonie greche deU'Italia meridionale si pro manuale dell'architetto romano Vitruvio
trasse a lungo senza vinti né vincitori, finché Pollione, si direbbe romana;
la flotta siracusana nel 474 a.C. inflisse una - l'area del Calcatello a Pietrabbon-
dura sconfitta a quella etnisca nei pressi di dante, sulla quale insiste un complesso
capo Miseno. teatro - tempio di fatto ascrivibile al pe
Perso il controllo del mare, i traffici delle riodo 120 - 90 a. C. ed assimilabile sotto
città etnische della Campania crollarono rapi vari aspetti a quello osservato sul monte
damente, e con essi la loro ricchezza economi San Nicola, risulta frequentata principal
ca. ... Di lì a poco l'Etruria campana sarebbe mente fra il V ed il I sec a. C.;
stata definitivamente sopraffatta delle popola - a Venafro, il complesso teatro -
zioni sannitiche locali. Nel 430 a.C. con la ca odeon, anch'esso in qualche modo assi
duta di Capita finì il dominio etrusco sulla re milabile a quello osservato a Pietravaira-
gione."8 no, presenta rifacimenti ascrivibili all'età
Premesso che sarà la Soprintendenza dei Flavi (69 - 96 de.) ma l'impianto origi
ai Beni Archeologici ad occuparsi della nario del teatro è probabilmente di età el
precisa collocazione nel panorama stori lenistica;
co del complesso ritrovato, mediante gli - qualora i resti appartengono alla
scavi e la datazione dei materiali, nonché città di Phistelia, le monete in argento, ri
mediante un competente esame delle trovate un po' ovunque nella vallata del
strutture, riguardo alla datazione bisogna Medio Volturno, rimandano al periodo
ricordare che: 380 - 350 a. C.;
- esiste una cinta megalitica, forse di - se i resti appartengono alla città di
età sannitica, che racchiude l'area in og Callifae, bisogna ricordare che quest'ulti-
getto; ma fu distrutta nell'anno 327 a. C. dai
- in tutta l'area, con particolare riferi consoli romani Lucio Cornelio e Pubblio
mento a specifici punti, si può osservare Filone10;
terracotta a vernice nera, resti di tegoloni e
8 http://www.agmen.com/etruscans/pag_ita/museum/land.htm
9 II periodo ellenistico va dal 323 a. C. fino alla battaglia di Azio (31 a.C.) ed è caratterizzato dallo svilup
po dall'architettura monumentale sia in Grecia che in Italia.
10 " Tria oppida in potestatem venerimi, Allifae, Callifae, Rufrium ..." Tito Livio V ili, 25, 4.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
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11 È una carta rappresentante il mondo conosciuto nell'età antica ... disegnato sopra una striscia di per
gamena lunga m. 6.83 e larga m 0.34 ... la carta vuol essere un sommario delle grandi strade dell'Impero ro-
mano, e delle stazioni situate lungo di esse come delle distanze che le separavano. Le città sono segnate da
piccole case o torri; quelle più importanti da mura turrite.
Si ritiene che la Tavola Peutingeriana sia copia di altra più antica, nella quale già mancasse il primo seg
mento, dove dovrebbe apparire la parte occidentale della Spagna; i segmenti superstiti sono undici. Chi sia
l'autore e in quale epoca la carta sia stata disegnata è incerto. Gli studiosi sono comunque dell'avviso che l'o
riginale sia da collocarsi nell'età imperiale: alcuni ne situano la composizione nel IV secolo d.C., altri nel III
d.C., altri ancora nel II dopo Cristo. Sembra di notevole significato per la cronologia dell'opera il fatto che sul
la Tavola Peutingeriana sono indicati egualmente templi pagani e cristiani. Le fonti usate dall'autore sono sta
te secondo certuni la carta preparata ai tempi di Augusto da Vipsanio Agrippa e gli Itinerari imperiali; se
condo altri le rappresentazioni greche del mondo antico ( fonte: http://www.henry-davis.com/MAPS/).
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
CAPITOLO 2
I LUOGHI E LE OPERE
Le acropoli di Roccavecchia di Pratella e quella del monte San Nicola, per molti versi simili fra loro, occupano posizio
ni simmetriche rispetto al corso del Volturno.
12 Di uso internazionale, graben è un termine della lingua tedesca usato per indicare una fossa tettonica,
una depressione dovuta allo sprofondamento della zona compresa tra due sistemi di faglie parallele.
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Nicotina Lombardi
13 Agosto 2001, l'acropoli del monte San Nicola-Urlano di Pietravairano e, sullo sfondo, l'acropoli di Roccavecchia di
Pratella. Il Volturno separa le due aree.
Non è ancora chiaro il messaggio che II messaggio, però, era forse di acco
gli edifici del monte San Nicola e Rocca glienza, in tal caso i grossi edifici sareb
vecchia di Pratella, luoghi ai quali ancora bero stati realizzati per lasciarsi ammira
bisogna dare un nome e una collocazione re e per dare il benvenuto a chi stava en
precisa nel tempo e nella storia, volessero trando in una città o nel territorio di per
trasmettere. Forse volevano intimorire o tinenza di una città diversa da quella che
ammonire, come una sorta di sbarramen- si stava lasciando. Infine può darsi che
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Anno 2001 Teatro chiama teatro
volessero salutare chi si allontanava da 2-1-1 l'acropoli del monte San Nicola
una città per entrare in un'altra che in
contrerà successivamente o che semplice- Vari spezzoni di mura megalitiche,
mente si rivolgessero alle persone che realizzate in modo, a dire il vero, poco cu
percorrevano la via Publica Allifae - Tea- rato, ben conservate sul versante nordo
num o la Allifae - Venafrum vest della montagna e spesso crollate o
In ogni caso, però, la città è sicuramen sopravvissute solo nei massi basilari sul
te vicina, o si sviluppa intorno alle acro pendio di sudest, racchiudono la cresta
poli che ospitavano questi edifici sacri. del monte San Nicola, una appendice del
monte Urlano13.
Le mura, che raggiungevano altezze
sicuramente maggiori di quelle che pos
siamo osservare oggi, internamente for
mavano un terrapieno, che regolarizzava
l'area dell'acropoli e la rendeva quasi
pianeggiante e agevole. Il terrapieno da
va modo di formare un'area di frequenta
zione che poteva essere sfruttato anche
come area di frequentazione e come po
sto di combattimento per colpire da una
posizione di privilegio l'invasore e quin
di per difendere la città e l'area sacra in
particolare.
Sui fianchi del monte Urlano si posso
no osservare dei terrazzamenti, forse cor
rispondenti alla viabilità antica, che si
manifesta con due ripidi sentieri sul ver
sante nordovest e due, forse tre terrazza-
menti diritti e paralleli, in lieve penden
za, che corrono sulla fiancata sudovest
del monte San Nicola. Questi sentieri,
Pìetravairano 24 agosto 1996, monte Sem Nicola: l'area realizzati sostenendo il terreno a valle
della cresta recintata (sulla foto evidenziata in celeste) è con pietre deposte a secco, vennero pro
lunga circa mt 800, larga mediamente 80 metri ed ha una babilmente realizzati per consentire lo
superficie di circa 56.000 mq.
sfruttamento della montagna e l'accesso
All'interno della cinta due piccole aree risultano ulterior
mente cintate, quasi come a formare delle piccole acropoli alle abitazioni che sorgevano immediata
alte. Il teatro si trova all'interno dell'area cintata. mente a valle dell'area sacra, oltre che per
13 II Monte Urlano potrebbe avere con il Monte Boria (Bominaco, Aquila) e col Monte Burrano (San Feli
ce a Cancello, Caserta), toponimi di altre cime simili, una comune origine del nome, forse legata alla esposi
zione di questi luoghi al forte vento di bora e starebbe ad indicare un luogo ventilato, ventoso. Il toponimo
riporta alla torre dei venti di Atene ed alla bella raffigurazione di Boreas riportata. Non si può, però, del tut
to escludere l'ipotesi che il toponimo Monte Urlano possa derivare dal latino Mons Urbanus (Monte urbano,
cittadino).
27
Nicoliuo Lombardi
raggiungere con facilità l'acropoli stessa. dell'acropoli che occupa tutta la cresta e ,
Il sentiero più prossimo alla cresta, infatti, come già accennato, si presenta percorsa
parte dalla piana immediatamente anti in tondo da una ampia fascia pianeggian
stante Pietravairano e, sempre esternamen te. I resti di muratura antica, di tufo nero,
te alle mura megalitiche esistenti o presun e poi i soliti tegoloni, la terracotta a ver
te, raggiunge la nghianatella, l'area del tea nice nera ed acroma, qualche frammento
tro e prosegue fino ad oltrepassare la picco a vernice rossa, pareti di grosse olle, la
la area regolarizzata della cima a mt 480. grossa cisterna scavata nella roccia che si
La nghianatella14 è il nome che i locali possono osservare proprio su questa ci
hanno dato all'area anulare regolarizzata ma, lasciano pensare ad una frequenta
che circonda la cima a mt 326 del monte zione del luogo legata alla presenza di
San Nicola. edifici aventi carattere religioso, forse un
Questa piccola cima è l'area più bassa tempio, la cui esistenza è indiziata pro-
Pietravairano 10 ottobre 1996, monte Snn Nicola, le mura megalitiche sul versante meridionale dell'area di cresta cin
tata.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
prio dalla presenza della cisterna. In som mo e percorrendo il sentiero che si iner
mità, il breve tratto di muratura antica pica sul fianco meridionale del monte
osservabile sul versante esposto a sudest, San Nicola o quello che, sul versante set
probabilmente di pertinenza di un antico tentrionale del monte, parte da una conca
Pietramirano 25 febbraio 2000, monte San Nicola: l'area dell'acropoli bassa (mi 320 slm) del monte San Nicola, come
in molti altri casi nella Valle del Volturno, presentava una doppia cinta a sostegno del terrapieno sn cui sorgevano prin
cipalmente edifici religiosi.
14 Foglio IGM 172 IV NO; lat. 41° 19' 57" ; long. 01° 43' 00"; mt 362 slm.
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Nicotina Lombardi
glia, parzialmente conservate solo per rea di sommità restituisce ceramica a ver
brevi tratti, circondano la cima del mon nice nera e terracotta antica e proprio sul
te, formando la solita area pianeggiate di la cima si possono osservare, brevi tratti
sommità che si presenta come una picco di fragile muratura sulla quale è davvero
la acropoli. Il terrapieno che circonda l'a difficile esprimere giudizi inerenti l'età.
Pietravairano, monte San Nicola: forse un piano di calpestìo del tempio dell'acropoli bassa (mt 320 slm).
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
Pietravairano 30 marzo 1996, monte San Nicola: resti di Pietravairano 30 marzo 1996, monte San Nicola: resti di
terracotta consistenti in tegoloni, pareti, orli e manici di terracotta consistenti in manici e fondi di grosse anfore e
grosse olle, si rinvengono in grosse quantità in una val- frammenti di vasellame anche a vernice nera opaca, sono
lecola posta poco più in basso della nghinnatella. stati rinvenuti immediatamente a valle del teatro. Si no
tino le impronte lasciate con le dita su un frammento di
terracotta.
31
Nicol ino Lombardi
cano la sera del 25 ottobre del 1944. In ta pe americane che si trovavano presso i
le occasione, l'esercito tedesco, dopo che Quattro Venti ed in località San Felice. Ta
il 12 ottobre aveva abbattuto buona parte le bombardamento sicuramente contribuì
del paese, da Pietravairano mosse in di alla demolizione ulteriore della scena del
rezione di Vairano, mentre dal monte teatro.
San Nicola teneva sotto controllo le trup
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Alino 2001 - Teatro chinimi teatro
2-2 II teatro, l'odeon, i templi. pre sul fianco di una collina e sotto il pro
filo architettonico si presentava costitui
2-2-1 Generalità sui teatri to da tre parti fondamentali: la gradinata
(kdilon), l'orchèstra e la scena (skené). Il
Il teatro, ovvero la struttura destinata kóilon (cavea per i Romani) era la serie di
ad accogliere spettacoli di prosa, musica gradinate destinate ad accogliere il pub
e danza, e ad ospitare il relativo pubblico, blico. Disposte a pianta semicircolare e
nella Grecia antica era in primo luogo un quasi sempre addossate a un pendio na
edificio religioso legato al culto di Dioni turale, erano divise dai diazomi (praecinc-
so15. Durante queste feste, che si svolge tìones per i Romani) in settori orizzontali
vano in primavera, gli abitanti di Atene e da scalette (kh'makes) in settori radiali -
formavano delle processioni che faceva verticali (kerktdes).
no terminare con un sacrificio, davanti al Ricavata nella piana sottostante al
l'altare del santuario della divinità, dove pendio ritroviamo l'orchèstra, che si pre
eseguivano canti ditirambici. sentava come uno spazio circolare riser
vato alle evoluzioni del coro, al suo cen
tro si innalzava di solito un altare. La
skené, (in greco skené sta per tenda) che si
presenta come il prospetto verticale da
vanti al quale agivano gli attori, era una
costruzione rettangolare, utilizzata come
deposito ed era separata dal kdilon (gradi
nata) da due passaggi detti pdrodoi.
Gli attori recitavano su una pedana
(loghéion) dapprima in legno, quindi in
pietra, posta tra la skené e l'orchèstra e li
Campochiaro, ima chiesetta a cielo aperto allestita hi re mitata ai lati dai parasceni. Tra i numero
cente in prossimità heI santuario italico recuperando par si teatri della Grecia propriamente detta
te hel selciato hei inarciapiehi rimossi nelle strade del pae
se, si mostra come una struttura ibrida, nel senso che ri
(Atene, Pireo, Corinto, Delfi), della Sicilia
corda sia il luogo di culto che quello di spettacolo. (Siracusa, Segesta, Taormina) e dell'Asia
Minore (Pergamo, Priene), il più antico e
Tutte le notizie che si hanno sull'origi il più famoso è quello di Dioniso ad Ate
ne del teatro greco vengono tratte dai re ne, che risale al sec. IV a. C.; quello me
sti archeologici, dalla pittura vascolare e glio conservato è il teatro di Epidauro del
dalle fonti scritte dagli autori del tempo. sec. IV a. C.
Tale edificio era costruito quasi sem Nella Grecia antica i soggetti rappre-
15 Aristotele nella sua opera Poetica (330 a. C.) sostiene che la tragedia, fiorita e codificata come genere let
terario tra VI e V secolo a. C., si sviluppò dai ditirambi, inni corali in onore del dio Dioniso.
33
Nicolino Lombardi
sentati nei teatri erano ricavati dal patri sistema di gallerie, che si presentavano
monio mitico e tutti i ruoli erano inter nella facciata esterna come una serie di
pretati da uomini, che indossavano ma ordini sovrapposti di arcate e, general
schere e recitavano con l'accompagna mente, veniva realizzato in pieno centro
mento di musica. urbano. I magistrati sedevano nella gra
Gli attori del teatro greco indossavano dinata, costituita da proedria, i cavalieri
una tunica lunga dal collo fino alle cavi occupavano la ima cavea e i cittadini co
glie, con le maniche lunghe fino alle ma muni i settori superiori del teatro. Una
ni, ornata con figure simboliche vivace serie di gallerie anulari, rampe e corridoi
mente colorate e un mantello. I vivacissi consentiva agli spettatori di raggiungere i
mi disegni e i colori degli abiti dovevano posti a sedere.
servire ad esprimere lo stato d'animo del "... L'orchestra si era ridotta a un semi
personaggio rappresentato. Natu cerchio (conistra) in quanto tutta l'azione si
ralmente il re portava una svolgeva sulla scena e la cavea
corona, i vecchi si si era saldata all'edificio sce
appoggiava- nico, con conseguente co
pertura delle pàrodoi. Al di
sopra delle pàrodoi si trova
vano i tribunalia, terrazze
dove sedevano i magistrati
che presiedevano agli spet
tacoli. Il palcoscenico
(pulpitum) era separato
dalla cavea da un muro e la
Urbisaglia (Marche), frons scaenae (il fondale sceni
ricostruzione ideale del teatro ro co}, che nei primi teatri di età au-
mano (tratta da: Teatri romani delie
Marche, Archeoclub dTtalia-sede di Mace
gustea era a un solo piano, in età im
rata) La scena del teatro del monte San Nicola, periale aumentò in altezza e si articolò
qualora fosse stala alta quanto la summa cavea, in più ordini di colonne e di nicchie. In età
avrebbe dovuto raggiungere i 10 metri di altezza. tardo - antica, infine, l’orchèstra di diversi
teatri si trasformò in un bacino a tenuta d'ac
no ad un bastone e così via altri accesso qua per gli spettacoli dei tetimimi. Il primo
ri, per caratterizzare i personaggi. teatro stabile di Roma fu quello eretto da
Pur uniformandosi al modello greco - Pompeo nel 55 a. C. ,.."’6
ellenistico, il teatro in ambiente romano In Italia le più alte concentrazioni di
subì notevoli modifiche. Esso sosteneva edifici di spettacolo si possono rilevare
le gradinate della cavea con un grandioso16 nella Toscana meridionale, nel Lazio, in
34
Atuw 2001 - Tentro chiama teatro
17 Foglio IGM 116 III SE; lat. 41° 20' 08" long. 01° 43' 02"; mt 409 slm, mt 300 dalla piana sottostante.
Nicolino Lombardi
36
Anno 2001 - Teatro chiama teatro
crollo. L'area dell'orchestra del teatro si volta. Stando a quanto asserisce Vitruvio,
presenta abbastanza ampia, in quanto si potrebbe ipotizzare che sette gradinate
riempita e in parte sollevata da detriti di radiali ripartivano in 6 cunei il primo set
roccia e da materiali di crollo. tore orizzontale della cavea ma, ovvia
Probabilmente l'orchestra poggia diret mente, questa è solo una ipotesi. Fra l'al
tamente sulla roccia, cosi come potrebbe tro è solo una interruzione nella conti
essere per parte della cavea, che alle estre nuità del piano inclinato della cavea a far
mità, poi, in prossimità delle pàrodoi, pog supporre l'esistenza di una praecinctio che
gia su riempimenti e non su costruzioni a divide la gradinata in ima e media cavea,
Teatro di Pietravairano
Foglio IGM 1 1 6 III SE
C om une di P ietrav airan o
Lat. N. 4 1 ° 2 0 '0 8 "
Long. E. 1° 4 3 '0 2 "
m. 4 0 9 s l m
Nord
/
mO m. 5 m.10 m .lS m. 20
37
Nicolilio Lombardi
rispettivamente con 8 - 9 e con 7 - 8 ordi delle scena deve essere il doppio del diametro
ni di gradini e sono le tracce di un muro dell'orchestra ..." possiamo essere certi
a far pensare all'esistenza di una summa che il diametro dell 'orchestra del teatro di
cavea, probabilmente coperta, con 4 - 5 or Pietravairano dovrà misurare circa 11
dini di gradini. metri e cioè la metà dei 22 metri corri
Come già detto, la suddivisione della spondenti alla misura della scena misura
gradinata in ima, media e stimma cavea è ta esternamente ai due parasceni.
solo una ipotesi e pertanto il teatro po Se poi è vero che "... Le gradinate degli
trebbe aver avuto un aspetto compieta- spettatori, dove si dispongono i sedili, non
mente diverso. debbono essere alte meno di un piede e sei di
ta (35 cm circa), la loro larghezza non deve
essere maggiore di due piedi e mezzo nè mi
nore di due (60 - 70 cm circa)", tolte le aree
utilizzate per realizzare le praecinctio e
quelle impegnate dai muretti di protezio
ne, nei circa 14 metri di raggio utile per le
gradinate del teatro, ci stanno circa 20
gradinate. Anche a voler fare i conti in
modo diverso, e cioè considerando i circa
8 metri di dislivello che intercorrono fra il
piano dell'orchestra e l'ultima gradinata
della cavea alta, ci stanno pressappoco 20
alzate e cioè 20 gradinate.
Il teatro greco - romano di Cassino in un disegno rico Forse un portico correva in sommità,
struttivo ideale di Francesco Corni.
Non si esclude che il teatro di Pietreavairano possa avere
un aspetto simile a questo.
(http://www.cassino2000.comlcult/archeo/cassino/tea-
tro/dxl.html)
38
Anno 2001 - Teatro chiama teatro
coprendo anche la praecinctio più alta e circa 15 metri di dislivello) fossero comu
un muro a semicirconferenza (circa 40 nicanti o se i due edifici si raggiungesse
metri di diametro), costituito da due ali ro da ingressi separati.
che chiudevano in prossimità del basa Certamente attraverso i due aditus gli
mento del tempio, limitava esternamente spettatori raggiungevano l'orchestra e
l'area del teatro. Difficile per il momento quindi le scalette che consentivano di
dire con certezza se un portico fosse pre prendere posto sulla gradinata. Forse
sente nell'area immediatamente sotto dall'esterno del teatro era raggiungibile
stante la scena del teatro, come lasciano la praecinctio più alta e questa consentiva
pensare deboli tracce evidenti sulle foto di accedere ai posti a sedere della cavea.
aeree. Nei primi anni di vita l'edificio era de
Ancora da scoprire se il tempio ed il stinato ad accogliere spettatori della città
teatro (fra il piano di calpestio del tempio stessa, quelli dei villaggi vicini e, al mas
e quello dell 'orchestra del teatro passano simo, cittadini dell'alitano, in quanto
Pietravairano 6 marzo 2000, monte San Nicola: il muro del fronte della cavea che affaccia sulle paradoi declina verso
l'orchestra. Si noti il muro lacerato dai cannoneggiamenti della seconda guerra mondiale.
39
Nicolino Lombardi
18 Nel teatro oggetto di studio si è ipotizzata una gradinata con pedata di 70 cm e alzata di 40 cm. E' chia
ro che la capienza dell'edificio aumenta se si riduce l'ampiezza della pedata.
40
Anno 2001 - Teatro chiama teatro
Il teatro come tanti altri teatri ellenisti in tondo fino a disegnare una semicircon
ci fu probabilmente soggetto a graduali ferenza. Stesso discorso vale per le pre
trasformazioni specialmente nell'edificio sunte praecinctiones, indiziate dalle inter
della scena. Tali trasformazioni sono le ruzioni nella continuità del piano inclina
gate all'evoluzione che subisce il teatro to della cavea. Anche in questo caso si può
antico con l'esaurirsi della tragedia e l'af ipotizzare che tali passerelle disegnassero
fermarsi della commedia. Forse anche delle semicirconferenze, dividendo la
qui quello che era stato il fulcro del tea gradinata in tre settori orizzontali, il più
tro più antico, l'orchestra, è andata per alto dei quali, forse, coperto con un porti
dendo sempre più della sua importanza a co. I resti di muratura osservabile nel set
favore dell'edificio della scena, dove gli tore che si trova sul lato sinistro della sce
attori su un apposito palco (pulpitum), na, fanno infatti ipotizzare che la parte
svolgevano la loro azione. più alta della gradinata, in pratica il set
A valle del corridoio che si trova die tore orizzontale più alto, si presentasse
tro il fronte scenico, oltre il muro di retro coperto con un portico e che il colonnato
scena, dovevano esistere altre strutture, poggiasse proprio sul breve tratto di mu
sicuramente un altro corridoio e, ancora ro che affiora.
più a valle, altri edifici, forse adibiti ad Anche se al suolo non se ne riconosco
abitazione, con pianta a maglia irregolare no più le opere, ci si può spingere sicura
e senza i giochi di simmetria osservati nel mente oltre nella interpretazione dei se
complesso tempio - teatro. gni che traspaiono dalle foto. Sembra in
Le simmetrie dell'edificio consentono fatti possibile chiudere la scena proiettan
di conoscere più cose di quelle realmente do il muro semicircolare più esterno del
osservabili. Questo è vero soprattutto per teatro verso valle, proprio come nella
la scena, dove resta parzialmente in piedi pianta di molti altri teatri antichi.
solo un parascenio, che doveva sicura Le tracce evidenti sulla foto, interpre
mente avere il suo omologo sul lato op tabili come muratura con andamento
posto, e per l'altezza del fronte scenico, perpendicolare o parallelo allo sviluppo
che di sicuro doveva superare l'altezza della scena, avvalorano Tipotesi che alle
(circa 3,50 metri) del breve tratto di mu spalle della scena esistesse un porticato.
ratura sopravvissuta. Riguardo alla cavea, Oltre all'esistenza dell'ipotetico odeon,
che probabilmente era divisa in ima, me che se non fosse apparso nelle foto non
dia e stimma cavea, nel settore che si trova sarebbe entrato proprio nella discussio
sul lato destro della scena si riesce ed in ne, in quanto a terra non si riconoscono
dividuare muratura con andamento cir opere significative che consentano certez
colare, forse corrispondente ad un breve ze, esisteva sicuramente un muro peri
tratto di gradinata, che di certo prosegue metrale a racchiudere l'area tempio - tea
41
Nicolino Lombardi
tro il cui andamento è tuttora individua brica con le mura del fronte scenico, in
bile dall'alto. sieme alle quali forse potrebbero essere
Nella parte più profonda della zona di state erette in un secondo momento in
retroscena, le mura hanno uno spessore una fase di rivisitazione dell'intera scena.
Pietravairano, monte San Nicola: l'area dell'edificio tempio-teatro mostra segni della recinzione antica, in parte anco
ra oggi disegnatile.
che raggiunge i 90 cm e passano con una Nel nostro teatro, c'è da dire che quattro
risega alla muratura superiore, quella triangoli equilateri calzano perfettamente
della scena, che ha uno spessore inferiore. nel cerchio disegnato dall'orchestra e che
Le torrette realizzate alle spalle del fronte questi contribuiscono a disegnare la sce
scenico in muratura piena, con forma leg na dell'edificio per cui, stando a quanto
germente conica e funzione principale di asserisce Vitruvio, ci troviamo di fronte
sostegno, nella parte bassa non sembrano ad un teatro che, almeno sotto questo
essere incernierate con la muratura, men aspetto, è romano.
tre fanno parte di un unico corpo di fab-
42
Alino 2001 - Teatro chiama teatro
Non è del tutto escluso che le tracce che avrebbe fatto seguito, appunto, al
individuate immediatamente a valle del passaggio dalla tragedia alla commedia.
l'edificio scenico possano essere interpre A tal proposito, dalla scena del teatro
tate come una fase precedente, che vede- si può osservare che anche in prossimità
Sepino, agosto 1996. II teatro della città romana si presenta perfettamente conservato nella gradinata della cavea ima.
Una cortina di abitazioni corona la gradinata, correndo sulle mura che sostenevano la cavea media e stimma. Ester
namente alla cortina di abitazioni c'è un corridoio che dava accesso alle varie praecinctiones e quindi alle gradinate e
che si mostrava esternamente come un porticato. Su parte della scena insiste un edificio, oggi adibito a museo.
Si noti come l'edificio scenico del teatro si prolungasse dietro il fronte della scena, forse la stessa cosa succedeva a Pie-
travairano.
va la scena del teatro più arretrata rispet del terrapieno sul quale sorge il tempio
to a quella che attualmente vi si può rico c'è un attacco di due corpi di fabbrica
noscere. In questo caso il teatro avrebbe (forse simmetrico) che fa ipotizzare
subito una totale rivisitazione nell'edifi un'aggiunta o a un restauro postumo.
cio della scena e cioè una romanizzazione Altri allineamenti sono osservabili fra
43
Nicotina Lombardi
le mura perimetrali del tempio e quelle che gli attori durante lo spettacolo non si
della scena del teatro: in pianta, infatti, allontanassero mai troppo dal fondo del
l'area occupata dal complesso sembra la scena, perdendo cosi l'effetto di rinfor
avere una definizione rettangolare. zo della voce, dovuto alla superficie ri
Prima i Greci (Pitagora 570 - 497 a. C.) flettente. Non è escluso che accorgimenti
e successivamente i Romani svilupparo di questo tipo fossero messi in atto anche
no approfondite conoscenze legate all'a nel teatro di Pietravairano.
custica dei luoghi di spettacolo all'aperto Anticamente, in molti teatri si dispo
e sicuramente, per quanto attiene all'acu nevano vasi di bronzo alloggiati secondo
stica del teatro del monte Urlano, gli ar una teoria musicale in apposite celle rea
chitetti si saranno attenuti alla direttive lizzate fra le gradinate, avendo l'accor
sintetizzate, forse successivamente, da tezza di appoggiarli su cunei senza che
Vitruvio in un raffinato manuale di archi questi toccassero le pareti e di rivolgerli
tettura: " La voce è un soffio mobile di aria con l'apertura verso l'orchestra. Date le
che colpendo l'orecchio viene da questo perce modeste dimensioni del teatro è però im
pito. Si muove formando infiniti cerchi con probabile che questo succedesse anche a
centrici, nello stesso modo in cui, gettando un Pietravairano. E ancora Vitruvio, nel vo
sasso nell'acqua di uno stagno, si generano lume spesso citato, a dare indicazioni cir
innumerevoli onde circolari che crescono a ca la scelta del luogo in cui realizzare il
partire dal centro allargandosi sempre più e teatro e l'orientamento che l'edificio
propagandosi ... la voce deve giungere all'o avrebbe dovuto avere: "... Costruito il foro,
recchio dolcemente e rimbalzando senza veni bisogna scegliere il sito del teatro, per le rap
re ostacolata, deve trasmettere parole chiare. presentazioni dei giochi nelle feste in onore
Vi sono alcuni luoghi che per natura impedi degli dei immortali e questo deve essere il più
scono il propagarsi della voce, come quelli dis salubre possibile ... Bisognerà cercare dunque
sonanti ... i circumsonanti ... i risonanti ... i un sito non esposto a mezzogiorno. Infatti,
consonanti19... " 20 quando il Sole riempirà la cavea del teatro,
Oltre alla forma ad emiciclo, che con l'aria racchiusa dalla curvatura non avendo
correva ad aumentare ed a favorire la so la possibilità di circolare, rigirandosi su se
norità dell'ambiente, in genere, all'acusti stessa, si riscalda col calore del Sole, brucia e
ca dei teatri, si rendevano indispensabili cuoce i corpi, privandoli delle forze ..."
profonde fosse scavate sotto il palco, che Ed è sempre Vitruvio a spiegarci le
insieme con la pedana formavano una tecniche di costruzione di un teatro e le
vera e propria cassa di risonanza. differenze fra la struttura del teatro greco
Anche la limitatissima larghezza del e quella del teatro latino:
palcoscenico è attribuita alla necessità " La forma del teatro latino si definisce nel
19 Gli equivalenti moderni per i termini dissonanza, cìrcumsonanza, risonanza e consonanza sono: interfe
renza, riverbero, eco e assonanza.
20 Marco Vitruvio Pollione, De Architettura, Libro V, a cura di F. Bassolino Ediz. Kappa 1988.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
modo seguente: data la misura del perimetro le porte laterali e i due alle estremità indiche
della parte pili bassa del sito scelto, collocata ranno i passaggi dietro le quinte. Le gradina
l'asta del compasso nel mezzo, si tracci una te degli spettatori, dove si dispongono i sedili,
circonferenza e in essa si inscrivano quattro non debbono essere alte meno di un piede e sei
triangoli equilateri, che a distanze uguali, dita, la loro larghezza non deve essere mag
tocchino la circonferenza;... Preso il triangolo giore di due piedi e mezzo né minore di due.
il cui lato è il più vicino alla scena, nel punto La copertura del portico che si troverà nella
dove taglia la circonferenza si stabilisce il parte più alta della gradinata, sarà alta quan
fronte della scena; da quel punto si conduce to la scena, in modo che la voce salendo arrivi
una linea parallela passante per l'asta con uguale potenza ai gradini più alti
che divide il palcoscenico dal e alla copertura. Se invece non
l'area dell'orchestra. ... sarà allo stesso livello, ma
L'altezza del palco- sarà più in basso, la voce
scenico non deve essere colpendola prima si di
maggiore di cinque sperderà a quell'altez
piedi, in modo che za. Si prende poi la
chi sta seduto nel sesta parte del dia
l'orchestra possa metro dell'orchestra
vedere i gesti di e si tagliano con
tutti gli attori. I quella misura e per
settori del teatro ri per realizzare un teatro romano si inscrivono all'interno p en d ic o la rm en te,
servati al pubblico, dell'area dell’orchestra quattro triangoli equilateri, posi alle due estremità,
zionandoli in modo che i vertici risultino equidistati
devono essere divisi gli ingressi alle gradi
fra loro. Questi disegneranno la posizione del
in modo che i vertici fronte scenico, delle porte, delle scalette radiali nate dalla parte inter
dei triangoli, che stanno ... Nel teatro romano il perimetro della na; e il taglio definirà il
sulla circonferenza, indi cavea non va oltre il semicerchio. bordo superiore dei passag
chino la posizione delle salite al gi. In questo modo le volte
primo corridoio e delle scale situate avranno una altezza sufficiente. La
tra i settori; invece i settori centrali superiori lunghezza della scena deve essere il doppio del
debbono essere divisi da passaggi alternati al diametro dell'orchestra. L'altezza del podio
le scale. I vertici che indicano la direzione del dal livello del palco fino alia cornice compresa
le scale, saranno in numero di sette; gli altri la cimasa, sarà la dodicesima parte del diame
cinque definiranno la composizione della sce tro dell'orchestra.
na e soltanto a quello centrale corrisponderà Sul podio, ci saranno colonne alte la quar
la porta regia, mentre quelli che stanno a de ta parte del diametro dell'orchestra, compresi
stra e a sinistra indicheranno la posizione del i capitelli e le basi; gli architravi e i fregi sa
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Nicolino Lombardi
ranno la quinta parte dell'altezza delle colon ti, per i quali si è necessariamente costretti ad
ne; il pluteo superiore, compresa la cimasa e la allontanarsi dalle regole della symmetria, per
cornice sarà la metà di quello inferiore; al di ché non venga impedito l'uso.... Anche le sce
sopra del pluteo si troveranno delle colonne la ne hanno regole precise per cui le porte cen
cui altezza sarà uguale a quella delle colonne trali vengono adornate come quelle di un'au
inferiori, detratta la quarta parte; l'architrave la regia, mentre quelle a destra e a sinistra so
e il fregio di quelle colonne saranno la quinta no riservate agli ospiti e nel retro ci sono de
parte dell'altezza delle colonne.... Non in tut gli spazi destinati ai materiali scen ici.... Im
ti i teatri tuttavia le symmetriae possono sod mediatamente dietro questi locali ci sono del
disfare tutte le esigenze e offrire tutte le solu le quinte sporgenti che formano gli ingressi
zioni; l'architetto dovrà considerare con quali alla scena, uno dal foro, l’altro dall'esterno
rapporti si dovrà ottenere la symmetria e della città..... Nei teatri greci non tutto viene
adattarli alla natura del sito e alla grandezza fatto con i medesimi criteri. Nel teatro latino,
dell'opera. Ci sono infatti delle parti che, sia innanzi tutto, all'interno del cerchio che si de
in un teatro piccolo che in uno grande, debbo scrive nella parte più bassa del sito prescelto,
no avere la stessa dimensione, per rispondere ci sono quattro triangoli; in quello greco inve
alle esigenze, ad esempio, quelle dei gradini, ce ci sono tre quadrati i cui vertici stanno sul
dei corridoi, dei plutei, dei passaggi, delle sca la circonferenza, e il lato del quadrato pili vi
le, dei palchi, delle tribune, e di altri elemen cino alla scena che la taglia definisce il limite
Per realizzare un teatro greco sì inscrivono all'interno dell'area dell'orchestra tre quadrati, posizionandoli in modo
che ì vertici risultino equidistati fra loro. Questi disegneranno la posizione del fronte scenico, delle porte, delle scalet
te radiali... Nel teatro greco il perimetro della cavea si spinge oltre il semicerchio.
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Anno 2001 - TeaIrò chiama teatro
del proscenio. Al di sotto e parallelamente a m). I gradini delle scale disposte tra i settori
questo si traccia una linea tangente alla cir del pubblico e i posti riservati debbono essere
conferenza e su questa si stabilisce il fronte orientati verso i vertici dei quadrati, fino al
della scena; poi si traccia un'altra linea pa corridoio del primo livello; a partire da questo,
rallela al proscenio passante per il centro del e al centro dei settori così definiti si metterà
l'orchestra e si segnano i punti di intersezio un'altra scala; il numero delle scale infatti de
ne della linea con la circonferenza, a destra e ve aumentare in relazione al numero dei cor
a sinistra del semicerchio. Fissata l'asta del ridoi. Gli impianti geom etrici dei teatri
compasso nel punto di destra si descrive un avranno tra loro queste differenze: quelli che
arco di circonferenza dalla parte sinistra del si basano sui quadrati, seguono la tradizione
proscenio; allo stesso modo, fissata l'asta a si greca, quelli basati sui triangoli equilateri, la
nistra si descrive un arco di circonferenza tradizione latina.
verso la parte destra del proscenio.... L'altez Così chi vorrà servirsi di queste regole rea
za del palcoscenico non deve essere minore di lizzerà teatri perfetti"21
dieci piedi (2,96 m) e non più di dodici (3,55
21 Marco Vitruvio Pollione, De Architettura, Libro V, cap. 6, a cura di F. Bassolino Ediz. Kappa 1988.
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Nicolino Lombardi
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Anno 2001 - Teatro chioma teatro
Pietravairano, monte Stili Nicolo: In semicirconferenza evidente stille foto aeree, accanto al teatro, rispetta le stesse di
sposizione in pianta del complesso teatro-odeon di Venafro e lascia ipotizzare l'esistenza di tale edificio o che se ne fos
sero iniziati i lavori.
C'è però da precisare, che al suolo non è stato possibile osservare segni di muratura.
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Nicolino Lombardi
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
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Nicoliuo Lombardi
armonia, da costituire per secoli l'unico selva di colonne che servivano a sostegno
modello di perfezione. del tetto.
I templi dei Sanniti "...si ergevano su al
ti podia a cui si accedeva mediante una gradi
nata, e avevano un lungo vestibolo sul da
vanti, mentre non c'era vestibolo sul retro.
Sembra che il tipo più comune fosse quello co
stituito da un'unica ampia cella: il tempio re
lativamente più tardo recentemente scoperto
a Pietrabbondante e costituito da tre celle può
spiegarsi con l'influenza romana. La larghez
za delle tre celle rispetta la proporzione classi
ca 3-4-3, ,.."22
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
Campochiaro, agosto 2000: il podio del tempio italico. Si notino le colonne in legno disposte dalla Soprintendenza du
rante gli scavi, nell'intento di evidenziare la disposizione del colonnato del tempio preesistente.
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Nìcolino Lombardi
Pietravairano 21 ottobre 1996, in primo piano il monte Urlano e sullo sfondo il monte Catrevola e poi Marzanello. Il
borgo medioevale si distingue dall’abitato odierno, che si sviluppa ai piedi della montagna.
Sulla cresta del monte San Nicola, quasi per intero cintata, nasce il complesso tempio teatro.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
tare a compiere sacrifici, guardando la statua si possa vedere la più gran parte della città. Se
che è nel tempio si rivolgano all'oriente; così, il tempio sarà edificato lungo i fiumi, come in
mentre compiono la funzione, guardano in Egitto lungo il Nilo, è opportuno che guardi
sieme il tempio e l'oriente ..Z'23 verso le rive del fiume, come pure, se i templi
Ovviamente non è questo il caso del saranno costruiti lungo le strade pubbliche,
tempio di Pietravairano, che rivolgeva la dovranno essere disposti in modo che i pas
facciata principale a sudovest e, pertanto, santi possano rivolgere alla divinità il loro sa
la soluzione va cercata nel passo di Vitru- luto reverente stando ad essi di fronte..."
vio, che asserisce: "...se la natura del luogo Una strada rurale di Pietravairano,
porrà degli ostacoli bisognerà cambiare l'o forse l'antica strada che da Alife portava
rientamento, in modo che dai templi degli dei a Teano, ancora oggi si chiama Via Polve-
ca24 e come tale è ripor
tata al F. 25 della map
pa catastale di Pietra
vairano25 conservando
pressoché intatto il no
me antico di età latina
di Via Publica.
Ebbene, il tempio
del monte San Nicola
di Pietravairano rivol
geva la facciata princi
pale proprio a questa
importante strada.
È chiaro che lo stes
so discorso potrebbe
essere fatto per Rocca
vecchia di Pratella, do
ve le facciate dei templi
erano rivolte, oltre che
al corso del fiume Vol
turno, anche alla im
portante strada di tran
sito Alife - Venafro, al
Sulla cartografia del Trutta, anche se in maniera molto schematica, sono segnate ed sole nascente, alla pia
evidenziate le strade che anticamente collegavano la città di Alife con Venafro e Tea na sottostante...
no e le aree dei teatri del monte San Nicola e di Roccavecchia di Pratella. Il tempio, però, co
23 Marco Vitruvio Pollione, De Architettura, Libro IV, cap. 5, a cura di F. Bassolino, Ediz. Kappa 1988.
24 A. Gentile, La romanità dell'agro campano alla luce dei suoi nomi locali... Napoli 1975.
25 D. Caiazza, Archeologia e storia antica ...Voi II edizione B. P. di Ancona, 1995 pag 138, nota 38.
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Nicolino Lombardi
me in più occasioni verrà ribadito, non si 2-2-6 La pars an tica, la parts p o stic a e
presentatecene una struttura a sé stante le celle del tempio
ma come parte integrante del complesso
teatro-tempio. Anche se non tutte, molte delle regole
E proprio per essere proporzionato al suggerite dall'architetto romano Marco
teatro, rispetto al quale peraltro in pianta Vitruvio Pollione nel capitolo 4° del Libro
sembra leggermente sfalsato (spostato IV del più volte citato volume De Archi
verso sud), il tempio, del cui elevato re tettura*, risultano applicate anche nel
stano scarsissimi resti, non poteva che tempio che si trova a ridosso del teatro
presentare le mura parallele o perpendi del m. San Nicola di Pietravairano.
colari a quelle della scena di quest'ultimo. Dalle misurazioni fatte, risulta che la
Pietravairano 25 febbraio 2000, monte San Nicola: il tempio che sovrasta l'edificio teatrale.26
26 Dedicato ad Augusto, scritto tra il 27 e il 23 a.C., e diviso in dieci libri, il De Architectura è al tempo stes
so un libro di bottega, un riferimento teorico ideale, un canone incontrastato del classicismo architettonico,
che fonde nella sua trattazione elementi tratti dalle discipline più svariate: aritmetica, geometria, disegno,
musica, astronomia, ottica, medicina, giurisprudenza, filosofia.
La sua fortuna fu immensa. Apprezzato da Plinio il Vecchio, venne utilizzato dagli architetti fino all'età
carolingia, e conobbe l'apogeo della sua fama in epoca rinascimentale, ispirando Leon Battista Alberti, Raf
faello e il Palladio.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
pianta del tempio del m. San Nicola ri colà vi saranno altri vani, a questi, le altre
spetta le regole del tempio tuscanico27 de quattro siano attribuite al tempio posto al
scritto in ogni dettaglio nell'opera appe centro. Lo spazio che si troverà innanzi alle
na citata: celle nel pronao, sia disposto per le colonne in
"... Ora parlerò delle disposizioni tuscani- modo che le angolari siano collocate innanzi
che di come sia opportuno siano istitidte. alle ante, in corrispondenza dei muri estremi,
Avendo la sede, nella quale si costruirà il due mediane siano dislocate in modo da tro
tempio, in lunghezza sei parti, tolta una l'e varsi in corrispondenza dei muri tra le ante e
stensione che rimarrà si dia alla larghezza. La il tempio dimezzo, altre siano disposte tra le
lunghezza invece sia divisa in due parti e ante e le colonne anteriori a distanza interme
quella che sarà più interna sia assegnata agli dia sugli stessi allineamenti. Siano tutte col
spazi delle celle, quella che sarà più vicina al diametro inferiore corrispondente a 1/7 del
la fronte, sia riservata alla disposizione delle l'altezza, l'altezza sia un terzo della larghezza
colonne. Analogamente la larghezza sia divi del tempio, e la colonna alla sommità risulti
sa in 10 parti. Di queste le tre parti a destra e contratta di un quarto di diametro rispetto a
a sinistra siano riservate alle celle minori o se quello inferiore.
27 L'esatto valore del termine tuscanicus è stato molto dibattuto, infatti molti studiosi, basandosi sul fatto
che Varrone, la principale fonte di Vitruvio per quanto attiene ai templi tuscanici, distinguesse i Tusci dagli
Etruschi, ritengono che i primi occupassero il territorio in questione già prima che divenisse degli Etruschi.
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Nicolino Lombardi
Le loro basi siano fatte con un'altezza cor con l'apofisi. Sopra le colonne siano imposte
rispondente alla metà del diametro. Le loro travi congiunte, così, con quei moduli di al
basi abbiano il punto a forma circolare alto la tezza che saranno richiesti dalla grandezza
metà dell'altezza della base, il toro al di sopra dell’impianto.
con l'apofisi sia alto quanto il plinto. L'altez E tali travi congiunte siano poste in modo
za del capitello sia la metà del diametro. La da avere tale spessore, quanto sarà l’ipotra-
larghezza dell'abaco sia corrispondente al dia chelio alla sommità della colonna, e siano con
metro inferiore della colonna. E l’altezza del giunte con caviglie e code di rondine in modo
capitello sia divisa in tre parti, delle quali una da avere per la commessura uno spazio di due
sia data al punto che coincide con l'abaco, la dita.
seconda all’echino, la terza all'ipotrachélio Poiché quando si toccano tra loro e non la-
Pietravairano, monte San Nicola: le mura del podio su cui sorge il tempio.
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Anno 2001 - Teatro chiamo teatro
sciano passare il soffio del vento, si riscaldano che generalmente si attestavano sulla
assai e marciscono in fretta. Sopra le travi e metà del tempio o si proiettavano poco
sopra i muri sporgano le traverse dei mutuli più avanti, si prolungavano fino a rag
per 1/4 dell'altezza della colonna, inoltre sul giungere la prima delle due file di colon
le loro fronti siano fissati i rivestimenti, e so ne che il tempio presentava nella parte
pra ciò sia posto il timpano del frontone in anteriore. Le celle laterali del tempio ave
muratura o in legno, e sopra tale frontone vano facciate leggermente arretrate ri
debbono essere collocate la trave maestra, le spetto a tali ante o erano prive di facciate.
travi oblique e le travi longitudinali, cosi che Sempre stando a Vitruvio possiamo
la gronda costituisca un terzo dell'intero tet ipotizzare che il tempio avesse un'altezza
to."2* A differenza dei templi di matrice pari 1/3 dei 12 mt di larghezza e che cioè
greca, sempre esplicitamente rettangola si innalzasse fino a raggiungere 4 metri.
ri, in quelli tuscanici il rapporto fra lun Possiamo ancora dire che le colonne
ghezza e larghezza è 6 a 5 per cui ne ri avessero un diametro di base di circa 60
sultano dei templi di pianta quasi qua cm. (pari a 1/7 dei 4 mt di altezza del
drata. A Pietravairano il tempio misura in tempio) e un diametro alla sommità di
pianta poco meno di mt 14 x 12, rispet circa 45 cm ( 60 cm diminuiti di 1/4 ).
tando la proporzione descritta in prece Se si prende in considerazione tutto il
denza e la larghezza delle celle rispetta la complesso (tempio e teatro), allora si può
sequenza di 3 + 4 + 3 (tre partes alle celle notare che l'area regolarizzata che ospita
laterali, quattro a quella centrale), se il tempio sembra allineata con la scena
quenza che si ritrova anche in molti altri del teatro e che in pianta tutto il comples
templi tuscanici dell'ellenismo medioita so tempio - scena del teatro, forma un ret
lico (Pietrabbondante ...)2 829. tangolo nel quale la lunghezza doppia
Il tempio, dunque, aveva tre celle, di pressappoco la larghezza.
cui quella centrale destinata ad abitazio Ovviamente l'ingresso si trovava sulla
ne della divinità principale e le altre a di facciata principale, quella rivolta a sudo-
vinità minori.3031 vest, al teatro, alla città da proteggere ed
Inoltre nel tempio "... lo spessore delle al territorio che le apparteneva e la cella
mura della cella sarà stato dimensionato in principale del tempio, quella centrale,
proporzione alla grandezza del tempio, men forse poggiava su un piano rialzato.
tre lo spessore delle ante sarà stato uguale al Generalmente al popolo non era con
diametro delle colonne..."3' cesso di vedere l'immagine della divinità,
Cosi come in quasi tutti i templi tu che veniva custodita nella cella chiusa e
scanici di età ellenistica, probabilmente l'altare era posto spesso esternamente,
anche in quello di Pietravairano, le ante, davanti al porticato.
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Nicolino Lombardi
32 In comune di Baia e Latina, proprio davanti alla chiesa dell'Annunziata, si può osservare un capitello
ionico con volute a spirale ma è forse sproporzionato per il tempio di Pietravairano.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
deli. In questo contesto, il teatro rivestiva giosa, dai sacerdoti addetti al tempio.
un ruolo di prim'ordine e come in Grecia, Come già visto nel teatro, il gioco del
era in primo luogo un edificio religioso. le simmetrie con il quale venne progetta
Probabilmente i tetti del tempio erano to il tempio, ci permette di ipotizzare
spioventi e presentavano grondaie per quale possa essere la pianta del settore
raccogliere l'acqua piovana, successiva nord, illeggibile dalle foto....La prima co
mente convogliata nella grossa cisterna a sa che salta all'occhio sul lato sud del
nordovest dell'edificio, acqua poi utiliz complesso, è l'allineamento della scena
zata, forse, per chissà quale funzione reli del teatro con le mura perimetrali del ter
s o li Felice di Pietravairano, 6 febbraio 2000, i resti di un convento medioevale a pianta quadrata e con cortile interno.
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Nicolino Lombardi
rapieno sul quale risulta eretto il tempio. la gradinata che consentiva di accedere al
Non è del tutto escluso che questo succe teatro immediatamente sottostante.
desse anche per l'ala di nordest del gros Non è escluso che i moduli e la sezio
so edificio. In tal caso, in questo settore ne aurea che risultano applicati alla pla
dell'area sacra, forse si trovavano altre nimetria del tempio grande di Pietrab-
stanze, magari destinate all'accoglienza, bondante si possano riconoscere anche
all'amministrazione o ai servizi o, forse, nel tempio di Pietravairano.
filili]
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
2-2-7 Le cisterne
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Nicol ino Lombardi
II territorio di pertinenza dell'ipotetica città, era forse rappresentato dalla conca Pietravairano-Roccaromana-Pietrame-
lara-Riardo. 3 marzo 2000.
33 II termine città deriva dal latino civitas, e designa la comunità sociale e politica dei cittadini (rives) ri
spettosi di un insieme di diritti e doveri riconosciuti come espressione della convivenza e della vita sociale
dell'uomo in quel dato luogo e in quel momento storico. Città sono pertanto sia Roma che Venafro o Alife.
Gli stessi borghi medioevali e tutti i piccoli abitati disseminati nella piana del Volturno sono da intendersi
come piccole città.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
una volta, fanno ancora oggi riferimento stante, costellata di piccoli villaggi, dove
alla città principale per la presenza di uf si trovavano le residenze della gente co
fici e servizi. mune, le botteghe artigiane... Ovviamen
Sul monte Urlano di Pietravairano ed te più queste città accrescevano il loro be
a Roccavecchia di Pratella, la struttura nessere economico, più divenivano forti
zione della città non doveva distinguersi dal punto di vista militare, fortificando la
molto dai modelli greci della polis, proba sola acropoli e quindi difendendo gli edi
bilmente questi piccoli centri erano una fici legati alle principali funzioni religio
sorta di città - stato, vissuti e difesi da uo se, civili e militari o racchiudendo parte
mini con ideali, divinità ed interessi co dell'abitato all'interno delle mura e quin
muni. All'interno di queste città vi si po di difendendo anche civili abitazioni.
teva distinguere l'acropoli, che era una A Pietravairano, le mura con certezza
sorta di centro spirituale ed il fulcro della racchiudevano la cresta della montagna
vita quotidiana, con gli edifici pubblici e per una superficie che si presenta stretta
religiosi principali e la campagna circo (mediamente 85 mt) e lunga (circa 850
Pietravairano 31 dicembre 1996, monte San Nicola: davanti ni teatro sembra di poter individuare al snolo una maglia
abbastanza regolare che potrebbe corrispondere alle fondamenta o a parte della muratura di un caseggiato, forse di un
abitato o strutture pertinenti all'edificio teatro-tempio.
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Nicolino Lombardi
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Anno 2001 - Teatro chinina teatro
cola area individuata ma si estendeva a .ne, fra l'altro la stessa realizzazione del
monte ed a valle del grosso tempio, su l'edificio teatrale è intesa come segno di
tutta l'area, infatti, si rinvengono cospi accresciuto prestigio e benessere di una
cue quantità di terracotta. comunità ed il teatro è rappresentativo
D'altronde, l'impegno economico che della vita culturale della città stessa, città
ha richiesto la realizzazione delle opere34 che da qualche parte doveva pur esistere
(templi, cisterne, teatro, mura perimetra fisicamente.
li, livellamenti di aree di sommità...), og Sempre su questo versante della mon
gi appena individuabili sul monte San tagna, fuori dalle mura, in una valle sot
Nicola, probabilmente non è proporzio tostante la nghianatella, si possono osser
nato alle risorse di una comunità locale vare, frammisti a tegoloni, grosse quan
costituita da un esiguo numero di perso- tità di robusti orli e pareti di olle distri-
Pietravairano 6 marzo 2000, il borgo medioevale visto dall'acropoli a int 320 del monte San Nicola.
34 Edifici e opere simbolo di civiltà che qualche politico potrebbe aver commissionato in proprio o con sol
di dello stato.
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Nicol ino Lombardi
buiti all'interno di una vasta area che la che si estendeva sulla destra orografica
scia pensare ad un ulteriore ampliamento del fiume Volturno, controllato ottica
dell'abitato o alla sua necropoli. mente e costellato di piccoli villaggi, gli
Ebbene, la città che sto immaginando, attuali paesi, che pur nella loro autono
se mai questa è esistita in questi luoghi, è mia locale, forse, obbedivano, per le cose
una città - territorio, una città diffusa, una più importanti ai comandamenti che ve
comunità non del tutto urbanizzata con nivano dall'acropoli.
una sorta di centro direzionale e/o ceri Anche in campo archeologico le sco
moniale (l'acropoli del monte San Nicola) perte gettano scompiglio nel modo in cui
che rappresentava il riferimento politico - sono state ordinate le conoscenze: là c'è
religioso - economico, perimetrato e forse Alife, poco distante Cubulteria..., da quel-
difeso e con un territorio di pertinenza l'altra parte Venafro, là Telese...
L’ciren della cresta recintata sul monte San Nicola è lunga circa mt 850, larga mediamente 85 metri ed ha una superfi
cie di circa 56.000 mq.
All'interno della cinta due piccole aree ulteriormente cintate, il teatro, il tempio, le cisterne, resti di terracotta ...
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Anno 2001 - Teatro chiamo teatro
35 "... Distribuite le strade e localizzate le piazze, si debbono scegliere le aree da destinare alle funzioni civili, agli
edifici religiosi, al foro e agli altri edifici di pubblica utilità. ...L e aree destinate agli edifici del culto, soprattutto degli
dei protettori della città e di Giove, Giunone e M inava, si scelgano nel punto più alto da cui sia visibile gran parte del
la città. L'area destinata al tempio di Mercurio si scelga nel foro, o nell'Emporio, come per Iside e Serapide; per il tem
pio di Apollo e del dio Bacco, vicino al teatro; per il tempio dedicato ad Ercole, nelle città dove non ci siano né palestre
nè anfiteatri..." (Marco Vitruvio Pollione, De Architettura, Libro I, cap. 7).
36 N. Lombard, Le Sedi Umane in territorio Caudino, CD-ROM Ed. Infolabs 1999.
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Nicol ino Lombardi
Pìiistelin potrebbe essere esistita sul vizioso, bisogna avere il coraggio di ri
monte San Nicola. mettere tutto in discussione e cercare di
Sul monte S. Nicola prova indiretta risolvere il puzzle tenendo fermi solo po
dell'esistenza di una città potrebbe essere chi elementi, quelli certi: la Allifae sanniti-
lo stesso toponimo Monte Urlano. Come ca e poi romana non può essere che la at
già detto, infatti, può apparire fantasiosa, tuale Alife, allo stesso modo in cui le an
ma non è possibile escludere del tutto l'i tiche città di Venafrum e Tulosium non
potesi che l'origine del toponimo Monte possono che corrispondere alle attuali
Urlano, la montagna che torreggia sull'a aree di Venafro e Telese.
rea dei ritrovamenti di Pietravairano, 1Bisogna inoltre avere il coraggio di ri
possa derivare dal latino Mons Urbanus mettere in discussione l'affidabilità dei
(Monte urbano, della città). documenti antichi: la tavola peutingeria-
Nel nostro caso, per uscire dal circolo na che non sempre si è mostrata affidabi-
Alvignano 05/01/99, gli scavi portati avanti dalla Soprintendenza sull'area retrostante il cimitero e la chiesa di San Fer
dinando. E' in questo zona che è stata ritrovata, alcuni anni or sono, una targhetta in bronzo con scritte in osco-latino,
oggi in via di pubblicazione.
70
Anno 2001 - Teatro chiama teatro
le, potrebbe indurre anche in questo caso È chiaro che il luogo potrebbe anche
a commettere errori. Stando a questo do aver avuto una funzione puramente reli
cumento, infatti, i ruderi ritrovati sul giosa o politico - religiosa ed in tal caso
monte San Nicola potrebbero corrispon sarebbe da intendere come un santuario o
dere alla Aebutiana Statio, il che non è af un centro cerimoniale.
fatto escluso, ma quest'ultima d>al punto E visto che si gioca d'azzardo, convie
di vista etimologico è molto vicina ad Al- ne ricordare che, come detto in premessa,
vignano e potrebbe essere esistita proprio il territorio oggetto di studio è apparte
nell'area Dragoni - Alvignano. Bisogna nuto anche agli Etruschi e che " ...fra le di
un po' rivedere l'idea che ci siamo fatti vinità etnische Vairone indica in Vertumno
della estensione territoriale della città di (identificabile con il Voltumna delle iscrizioni
Alife, la cui centuriazione con ogni pro etnische) il dio supremo,...
babilità continuava anche oltre il corso Una volta ogni anno i rappresentanti dei
del Volturno, nel territorio delle attuali popoli etruschi si incontravano presso il Fa-
Alvignano e Dragoni, territorio spesso ri num Voltumne, un luogo sacro rimasto anco
portato come appartenente a Cubulteria. ra sconosciuto, nel territorio della città di
In questo nuovo scenario, Pietravàira- Volsinii (l'attuale Orvieto). Qui i rappresen
no e i centri vicini potrebbero essere quel tanti della dodecapoli trattavano gli affari po
lo che resta della città di Cubulteria. litici ed economici, e onoravano gli dei comu
A proposito della piana di Alvignano ni. In concomitanza delle celebrazioni religio
e Dragoni, G. F. Trutta nelle sue Disserta se e delle assemblee politiche si svolgeva un
zioni dice: ".'..E degno era per certo un tal importante mercato che richiamava genti da
luogo di ftarvi edificata una bella città perché tutti i territori circostanti ..."39
rilevato, ed aprico, che difcuopre tutto il con Se poi immaginiamo di partire dalla
torno fenza effere impedito da macchie o da città di Alife e di seguire la viabilità anti
colli...'37'' ma qualora Cubulteria fosse esi ca, indiziata dai ponti che consentivano
stita dove quasi tutti gli storici la riporta di oltrepassare il Volturno (Ponte degli
no, la distribuzione spaziale degli inse Anici verso Caiatia, Ponte dell'Inferno
diamenti farebbe riscontrare qualche verso Cubulteria e Teano, Ponte Latrane
anomalia, nel senso che Allifae e Cubulte verso Venafro ...) e focalizziamo la nostra
ria in età sannitico - romana verrebbero a attenzione sul tratto della Via Latina che
trovarsi troppo vicine38 e tutta la piana di da Alife muove verso Teano, notiamo in
Pietravairano - Pietramelara - Riardo, nanzitutto l'imponenza dei resti del Pon
lontana sia da Alife che da Teano e Vena- te dell'Inferno, ancora perfettamente con
fro, non avrebbe avuto una città di riferi servato in una spalla di appoggio dell'ar
mento nelle immediate vicinanze. cata. Le pietre ben rifinite e connesse e
71
N i c o /i m o Lombardi
mantenute nelle reciproche posizioni con la - Urlano, dove possiamo ancora trova
staffe sigillate con piombo, la presenza di re i paesi (Pietravairano, Pietramelara...)
numerose ville lungo il suo tracciato... che potrebbero addirittura aver ereditato
Ebbene, fra Alife e Teano, dove oggi il nome40 (Pietra da teatro), è possibile che
possiamo osservare resti di una estesa nascesse una città. Che si sia chiamata
acropoli con due o più templi, un teatro, Cubulteria, Phistelia, Callifae, Rufrae, Austi-
resti di caseggiato, di due cisterne, di una cola, Aebutiana statio, Fanum Voltumne o in
cinta megalitica che racchiudeva il tutto, altro modo è ancora da accertare, in
di grosse quantità di terracotta dissemi quanto prove dirette e definitive non ve
nate su buona parte della pendice espo ne sono.
sta ad oriente, di aree archeologiche di di Ad ogni modo, se il sito considerato
versa natura ai piedi dei monti San Nico era l'acropoli, o meglio, il riferimento re-
25 febbraio 2000, in prossimità rii Baia Latina tuttora esistono i resti rielle imponenti spalle di appoggio del Ponte del
l’Inferno, un tempo parte integrante della importante strada di collegamento fra Alife e Teano.
40 Le radici del termine italiano teatro (in greco theatron ed in latino theatrum) hanno origine dal verbo gre
co theaomai che ha significato di vedere, osservare. Non è escluso che il termine stesso Pietra, per il passato
utilizzato per indicare l'attuale Pietravairano, possa derivare per corruzione dal termine theatron o theatrum
ed essere una ulteriore prova dell'effettiva esistenza di un teatro in parte sepolto dalle macerie.
Fra l'altro andrebbe approfondita la singolare coincidenza del prefisso Pietra nei nomi dei centri di Pie-
trabbondante e Pietravairano, due centri prossimi a teatri antichi ed a luoghi elevati e fortificati dai quali è
appunto possibile vedere, osservare ...
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
ligioso, civile e militare di una città che le 4) i frammenti di terracotta di età anti
sorgeva immediatamente intorno o diffu ca sulla cima di castello rotondo;
sa nella valle sottostante, allora assumo 5) i ritrovamenti tombali della vallata;
no significato: 6) le mura megalitiche del Monte Ca-
1) la centuriazione del territorio im stellone, nei pressi del monastero della
mediatamente antistante l'abitato di Pie- Ferrara;
travairano e Pietramelara; 7) le piccole aree regolarizzate sulle ci
2) le grosse quantità di terracotta (resti di me dei Monti Catrevola, Cesima ... per
grossi anforoni) e tufo nero reperibili in mia ché sedi di piccoli luoghi di culto e forse
vallecola esposta a sud immediatamente parte del sistema di avvistamento e quin
sottostante la doppia spianata della nghiana- di difensivo della città stessa;
telìa; 8) il grosso complesso delle grotte di
3) le ville ed i ritrovamenti della vallata; Seiano a Pietramelara ...
Baia Latina, 25 aprile 2001. Fra la superstrada e il corso del fiume Volturno, in prossimità del ponte dell'Inferno, la so
lita differenza nella rigogliosità della vegetazione disegna l'andamento regolare della muratura di strutture sepolte, for
se una villa romana. Al suolo si possono osservare i resti della muratura e del manto di copertura dell'edificio.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
CAPITOLO 3
I CONFRONTI
41 L'assenza di elementi architettonici quali colonne o capitelli potrebbe derivare anche dallo spoglio e
quindi non deve indurre in errore. A poca distanza dal teatro ai piedi della montagna, sul versante di set
tentrione, in prossimità del monastero di Santa Maria in Cingla, proprio davanti ad una masseria privata, si
possono osservare resti di colonne in granito e blocchi di marmo con scritte forse di epoca romana. Ebbene,
se questi materiali non sono di pertinenza di qualche tempio esistente nelle immediate vicinanze si potreb
be ipotizzare che derivino proprio dal tempio o dal teatro del monte San Nicola.
75
Nicolino Lombardi
complesso di edifici che doveva formare un ed in alto il secondo (dislivello di circa 9 me
santuario"42. tri), e sono orientati sul corso del sole, nel
La descrizione del complesso teatro - senso est/sudest, in modo da trovarsi in asse
tempio di Pietrabbandate calza in parte con il punto in cui sorge il sole nel solstizio
anche a quello di Pietravairano: "L'opera, d'inverno, prescindendo quindi dalla strada
(il teatro - tempio di Piatrabbondante) impo pubblica antistante proveniente da nord e di
nente per dimensioni e composizione architet retta a sudest della penisola.
tonica, occupa un'area rettangolare di m. Il teatro, alla testa del complesso, si pre
55x90, con nella parte anteriore il teatro ed in sentava con due ingressi a cielo aperto ricava
quella posteriore il tempio affiancato da due ti tra due ambienti di servizio sui lati esterni
edifici per servizi di amministrazione ed acco e l'edificio scenico al centro: quest'ultimo su
glienza. Teatro e tempio sono posti sullo stes due livelli, piano terra e primo piano, lungo
so asse ma a quote diverse, in basso il primo metri 37,30 e largo 10,20, compreso il prosce-
Pietrabbondante: il teatro eri il tempio (fonte: Sannio, Pentri e Frentani... Guida alla mostra di Napoli del 1981, a
cura della Soprintendenza A. B. A. A. A. S. del Molise).
Se si paragona questa pianta con quella del complesso teatro-tempio di Pietravairano, si noteranno analogie nella reci
proca disposizione dei teatri rispetto ai templi e nelle piante dei templi, entrambi con tre celle riservate ad una triade
di divinità.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
nio dì metri 3,50 con fronte decorata da semi globo. Lo spazio riservato agli spettatori è di
colonne ioniche e da cornici, come nel prosce viso in due parti, quella superiore in terra
nio ellenistico di Epidauro (Grecia), e con die battuta e la inferiore attrezzata con sedili di
ci colonne lignee a ridosso della stessa fronte pietra su tre file, ciascuna delimitata alle due
per gli scenari mobili dipinti, come nel pro estremità da braccioli decorati con zampa di
scenio di Priene (Asia Minore). Due eleganti grifo alata. I sedili sono tutti rifiniti come re
archi di pietra legavano l'edificio scenico con gali seggi di pietra ricavati ciascuno da un so
la cavea: peculiarità architettonica senza lo blocco, con il dorsale elegantemente sago
eguali nei teatri antichi! mato e rigettato all'indietro; l'acceso è assicu
La cavea, a forma di emiciclo, è costituita rato da eleganti scale semicircolari. Il teatro
da un terrapieno delimitato da muri di conte sorge sui resti del tempio ionico, attivo nel III
nimento costruiti in bellissima opera poligo secolo a.C., distrutto da Annibaie nel 217
nale che nelle sue pareti rettilinee frontali a.C., e di cui sono ancora evidenti i segni del
(analèmmata) terminano con due sculture di colonnato ai lati dell'attuale cavea. La regalità
Atlanti inginocchiati in atto di sorreggere il dei seggi di pietra, la solennità del proscenio
Pietravairano 4 febbraio 2000, monte San Nicola: l'area del teatro, del tempio e del probabile odeon.
77
Nicotine Lombardi
per imponenza e decorazioni le rifiniture con più su il tetto a capriate rinforzate al centro
cura dei dettagli sono i segni distintivi del reggeva il tavolato, protetto dalla lamina di
l'alta funzione del teatro quale sede di riunio piombo sulla quale correvano le grandi tego
ne del Senato sannita e delle assemblee gene le di circa 50 chili ciascuna. Ai bordi del tet
rali (comitium e concilia). Questa finalità del to le antefisse avevano funzione decorativa e
teatro e le tre celle del tempio riflettono i mo di difesa delle testate lignee dalle insidie at
delli latini. La parte superiore della cavea in mosferiche. Tra le pecidiarità significative
terra battuta veniva attrezzata in occasione spiccano almeno due: l'autonomia statica di
dell' affluenza popolare con sedili mobili pro colonne e celle, dotate di proprie fondamenta,
babilmente di legno. con conseguente funzione meramente decora
Il Tempio si erge alle spalle del teatro. In tiva del muro di cinta del podio; il prolunga
primo piano si trovano due delle tre are di mento del podio stesso di alcuni metri rispet
pietra ai piedi della scala che sale al pronao. to alla misura canonica etrusco - italica per
Non si conoscono ancora le tre divinità cui ottenere lo spazio richiesto dal colonnato elle
era dedicato il tempio, ma le tre are rifinite da nistico, creando così quello che Amedeo
cornici decorate con motivi floreali e teste di Maiuri, noto archeologo, ha definito “il più
ariete sono indicative di una triade divina. felice connubio tra struttura italica ed archi
Dietro le are, l'alto podio (m. 3,35) di forma tettura greca. Gran parte della spesa per la
triangolare (m.22x35) con cornice di base, tre costruzione del podio venne sostenuta dagli
filari di blocchetti in parete liscia e cornice di Staii, personaggi locali, come è scritto sulla
coronamento sporgente, faceva da supporto parete di sudest in carattere osco (G.Stazio
al colonnato del pronao e alle tre celle retro Claro figlio di Lucio, meddix tuticus? a sue
stanti. Sui capitelli corinzi correva il peristi spese, ordinò di costruire il podio lungo 60
lio di legno rivestito di terrecotte decorate;43 piedi)."™
44 IRSSM "V. Cuocco" e Soprintrendenza Archeologica del Molise, Venafro, Cosmo Iannone Editore 1996.
45 IRSSM "V. Cuocco" e Soprintendenza Archeologica del Molise, Venafro, Cosmo Iannone Editore 1996.
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Nìcoìino Lombardi
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
dificio teatrale, ornati architettonici, capi ca nella loro prima realizzazione, non so
telli, cornici...e due grandi statue virili no stati portati a compimento nel teatro
appartenenti alle medesime serie di altri di Roccavecchia nè in quello del monte
elementi ritrovati nel corso dello scavo San Nicola.
degli anni recenti. Nella città di Venafro è presente anche
Gli archeologi ritengono che si tratti un anfiteatro romano, realizzato successi
di materiale smontato e riposto successi vamente al teatro, ma ancora nell'ambito
vamente al violento terremoto del 346 del I secolo d. C., come di consueto, im
d.C., nella speranza della ricostruzione mediatamente fuori dalle mura della
dell'edificio, peraltro mai avviata. città.
E ovvio che gli ampliamenti e i restau La cortina di abitazioni innalzate sulle
ri antichi che hanno interessato i teatri di rovine dell'edificio, disegna l'andamento
Venafro e Teano'16, di concezione ellenisti del perimetro dello stesso.
Venafro, S giugno 1996: una cortina di abitazioni realizzate sui resti dell'anfiteatro disegna l'andamento della gradi
nata dell'antico edificio romano.
46 II teatro di Teano, come quello di Venafro, si presenta addossato ad una collina, e, almeno nella sua fa
se più antica, si presentava sormontato da un tempio, pressappoco come nel teatro del monte San Nicola di
Pietravairano e come in quello di Pietrabbondante.
81
Nicolino Lombardi
Roccnvecchia di Pratella, sulla cima del monte Cavato (area centrale della foto).
47 Foglio IGM 161 III SE; lat. 41° 24' 00" long. 01° 42' 00"; mi. 660 slm.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
(1981), sono stati portati avanti da Dome Forse l'intera collina era cintata e le
nico Caiazza, che scopre l'esistenza di un mura andavano a raccordarsi con quelle
teatro nel 1989. che si sviluppano in prossimità dell'acro
Il rilievo mostra che le mura sono pre poli, dove si possono osservare numerosi
senti in più punti e che con buona proba resti di edifici, una grossa cisterna scava
bilità le stesse facevano parte di un'unica ta nella roccia, il terrapieno che sosteneva
struttura, forse urbana. Le mura meglio il podio di un tempio, un teatro in parte
conservate si rinvengono sul Colle Sara ricavato tagliando la roccia: "...Vi è infatti
cino, racchiuso sul versante di nordovest una gradinata a pianta semicircolare, con la
da una cortina di megaliti di circa 400 base a sud, intagliata nel calcare. Sono rico
metri di lunghezza, realizzata a pochi noscibili con certezza 12 gradini con una al
metri dalla cima. zata di cm. 32/40 circa ed una pedata di cm.
Roccavecchia di Pratella, l'acropoli con i resti del teatro, dei templi, del caseggiato... e dell'abitato medioevale.
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Nìcolino Lombardi
A sinistra: Roccavecchia di Pratella, le mura megalitiche che sostengono il terrapieno sul quale sorgeva uno dei templi
dell'acropoli.
A destra: Roccavecchia di Pratella, nel teatro un gradino con misure sottomultiple della gradinata della cavea indica la
posizione di una delle scalette radiali che consentivano di raggiungere i posti a sedere all'interno dell'edificio.
75 che si dilata a cm. 87 negli ordini più bas La forma ad emiciclo e la regolarità del-
si. Dopo un sommario rilievo si possono indi Timpianto, la cura prestata nel conservare i
care in circa m. 16.60 le dimensioni del dia livelli ed i profili dei vari piani verticali ed
metro del semicerchio descritto dal I gradino orizzontali dei gradini, la perfezione del rac
rilevabile (ve ne dovrebbe essere sepolto alme cordo tra le gradinate mediante un levigato
no un altro). Tale misura si dilata fino a m. 53 angolo retto smussato, consentono di afferma
del ricostruibile diametro dell'ultimo gradino re che siamo in presenza della cavea ima e me
riconoscibile senza dubbio...48 dia di un teatro scavato nella roccia...”™
Resti di terracotta si rinvengono sul
versante sudest di Colle Saracino e nell'a
cropoli, dove sono presenti grosse quan
tità di frammenti a vernice nera opaca.
Forse solo perché meglio riparato dal
vento freddo di bora o perché si rivolge
alla luce del sole, forse solo per essere
ammirato dalla vallata sottostante o a
controllo della antica via Alife - Venafro,
il teatro di Roccavecchia si apre verso su-
dovest, esattamente come quello di Pie-
travairano, come quello di Pietrabbon-
Roccavecchia di Pratella: frammenti di terracotta di età dante e come la maggior parte dei teatri
varia, molti a vernice nera. antichi all'aperto.
48 Domenico Caiazza, Archeologia e storia antica del Mandamento..., Voi I, Banca Popolare di Ancona
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
Roccavecchia di Pratella, i resti delia cavea ima e media e della scena del teatro: foto e pianta a confronto (grafico ex Caiazza).
85
Nicolino Lombardi
invece ancora interpretabile negli edifici e fragile da lasciare pochissimi segni (una
pièrsolidi, quelli a carattere pubblico o re cinta e il breve riutilizzo di alcuni edifici
ligioso che si sviluDpavano nell'area del antichi), non consente distinzioni nette
l'acropoli. fra le due città.
Anche la rioccupazione medioevale Se poi consideriamo Pietravairano
dei due siti, che a Pietravairano è avve erede dell'antico insediamento del monte
nuta in un luogo poco distante dalla città San Nicola, allo stesso modo, Pratella lo è
antica e a Roccavecchia è stata così breve di Rocca vecchia.
Roccavecchia di Pratella: i resti del teatro e della cisterna Roccavecchia di Pratella: l'ingresso all’abitato medioevale.
del tempio, oggi completamente distrutto.
Roccavecchia di Pratella: i resti del caseggiato che occu Roccavecchia di Pratella: il podio di un tempio, sorretto
pava la cresta dell'acropoli. da mura poligonali ben connesse.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
CAPITOLO 4
I PROGETTI
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Nicol ino Lombardi
zioni d'Europa e del Bacino del Mediter C assino (Prosinone, Italia): Teatro Ro
raneo: in Francia, Turchia, Spagna, Porto mano, "Viviamo la Città" (Concerti, rappre
gallo, Gran Bretagna, Germania, Austria, sentazioni teatrali e cinematografiche. Perio
Svizzera, Mediterraneo Occidentale, Eu do: luglio - agosto)
ropa Orientale e, moltissimi, nel Mediter G ubbio (Perugia, Italia): Teatro Romano,
raneo Meridionale (in Tunisia, in Libia, in "Rassegna di Spettacoli Classici" (Periodo:
Algeria, in Marocco) in genere conservati luglio - agosto)
magnificamente grazie alle condizioni P atti (Messina, Italia): Teatro di Tindari,
climatiche particolarmente favorevoli. "Tindari Estate" (Spettacoli teatrali e musi
Molti di questi antichi edifici di spet cali. Periodo: luglio - agosto)
tacolo (teatri ed anfiteatri) vengono anco Taormina (Italia): Teatro Greco - Roma
ra oggi utilizzati per rappresentazioni no, "Taormina Arte" (Rappresentazioni tea
teatrali, festival e spettacoli vari. trali e cinematografiche, concerti e balletti.
Solo a titolo di esempio ne vengono Periodo: luglio - settembre)
menzionati alcuni: U rbisaglia (Macerata, Italia): Anfiteatro
F o la (Croazia): Arem (concerti, rappre Romano, “Rassegna di teatro classico antico"
sentazioni cinematografiche. Periodo: luglio - (Periodo: luglio - agosto)
agosto) Verona (Italia): Teatro Romano, "Estate
O range (Francia): Teatro Romano,- Teatrale Veronese" (Rappresentazioni teatra
"Chorègies d'Orange" (concerti di musica li li, balletti. Periodo: luglio - agosto)
rica, opere. Periodo: luglio - agosto) Teatri della v alle del Volturno: Italia
Atene (Grecia): Odeon di Erode Attico, "Teatri di Pietra" (Rappresentazioni teatrali;
"festival di Atene" (Tragedie e rappresenta Periodo: luglio - agosto - settembre)
zioni teatrali varie, concerti. Periodo: giugno Il teatro vive oggi momenti di rinno
- settembre) vato interesse e cosi, mentre la Comunità
P atrasso (Grecia): Teatro, "Festival In Europea investe miliardi per riportare al
ternazionale di Patrasso” (Periodo: luglio - la luce i resti delle antiche scene nelle
agosto) città che possono vantare l'esistenza nel
Iraklion (Creta): Teatro, “Estate di Irak- loro territorio di un teatro o di un anfi
lion" (Tragedie e rappresentazioni teatrali va teatro, nelle scuole di ogni ordine e grado
rie. Periodo: luglio - agosto) il teatro diviene materia di studio, di for
M erida (Spagna): Teatro Romano, "Fe mazione, di recupero...
stival de Teatro Clasico de Merida" (Periodo: In questo capitolo viene proposta una
luglio) panoramica dei progetti già avviati o
B en even to (Italia): Teatro Romano, possibili in campo culturale - ricreativo -
"Città Spettacolo" (Periodo: settembre) ambientale, in campo scolastico e in cam
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Anno 2001 - Teatro chinina teatro
89
Nicol ino Lombardi
teatrali antichi. Ognuna delle dodici arcate nione Europea, sid teatro romano dell'antica
interne, alla metà circa dello sviluppo delle Teanum Sidicinum, l'odierna Teano (Caser
strutture, si sdoppia in modo da formare 24 ta), sono ultimati. L'intervento ha interessato
arcate sul prospetto esterno. Molto atteso è una metà dell'edificio scenico, in vista della
anche lo scavo nell'area del Tempio, poiché futura ricostruzione della scena e della porta
qui si trovavano gli edifici più rappresentati principale d'ingresso, in origine composta da
vi dell'antica città di Cales (conquistata dai tre file di colonne sovrapposte, alte complessi
romani nel 335 a.C.).52 vamente 24 metri.
È stata inoltre rinvenuta un'iscrizione de
Conclusa la prim a fa s e di scavo e re dicata ad Apollo commissionata dai magistra
stauro del teatro rom ano di Teano ti cittadini.
La prima fase dei lavori di scavo e restau Per il proseguio dei lavori e la definitiva
ro, diretti dalla Soprintendenza archeologica e sistemazione dell'impianto antico si attendo
finanziati con oltre 800 milioni di lire dall'U no ora nuovi finanziamenti.53
Cales (Calvi Risorta), il teatro romano dopo la prima fase degli interventi di scavo e restauro portati avanti dalla So
printendenza.
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Anno 2001 - Teatro chiama-teatro
Per i restauri a Teano, Sessa e C alvi tici gioielli del patrimonio archeologico del
nove m iliardi ai teatri rom ani, e il lotto l'Alto Casertano.
paga. Il Ministero dei Beni Culturali, utilizzan
Grazie al gioco della smorfia sarà possibi do i fondi del lotto, ha, infatti, assegnato nove
le completare il restauro e rendere fruibili al miliardi per il completamento dei lavori di re
pubblico, anche attraverso rappresentazioni stauro e valorizzazione, da parte della Soprin
teatrali e manifestazioni culturali, tre auten tendenza Archeologica, dei Teatri Romani di
Cnles (Calvi Risorta), iì teatro romano dopo gli ultimi interventi di scavo e restauro portati avanti dalla Soprintendenza.
91
N jco/jho Lombardi
Teano, Sessa Aurunca e Calvi Risorta. Il Sarà riportato in Ilice l'anfiteatro d el
maggiore, cinque miliardi, è ad appannaggio l'antica Trebula M utuesca
del primo, mentre per gli altri due, sono stati Un finanziamento di circa 1 miliardo di
concessi, rispettivamente tre e un miliardi. lire, stanziato dall'Unione Europea, consen
Il Teatro Romano di Teano, risalente al II tirà il recupero dell’anfiteatro romano dell'an
secolo avanti Cristo ... attualmente risulta tica città di Trebula Mutuesca, in località
essere stato scavato per metà, ma grazie al Monteleone Sabino (Rieti).
cospicuo finanziamento concesso ora sarà I primi saggi archeologici svolti Testate
possibile completare lo scavo e realizzare i la scorsa sul posto faciliteranno ora i lavori del
vori per renderlo fruibile in modo ottimale al la Soprintendenza archeologica del Lazio.
pubblico. II sito comprendente l'anfiteatro si trova
Un primo assaggio c'è stato Tanno scor ora sotto l'area occupata da un piccolo campo
so, quando, dopo più di mille anni, le gradi sportivo, che verrà presto smantellato e rico
nate dell'imponente monumento sono torna struito altrove.
te a gremirsi di spettatori in occasione di Notevoli appaiono al momento le prospet
una rassegna teatrale che ha visto la presen tive di costituire in Monteleone un polo turi
za anche di attori famosi a livello nazionale. stico - storico - archeologico di notevole inte
Con questi ed altri fondi, che verranno resse, comprendente, oltre all'anfiteatro, l'an
erogati dalla Regione, ... sarà possibile com tica chiesa, terme e templi antichi, oltre ad
pletare anche la ricostruzione dell'edificio un'interessantissima esposizione museale.55
scenico, il più importante degli analoghi mo
numenti esistenti in Italia con i suoi ben 24 N ovecento m ilion i per riportare alla
metri di altezza, che conobbe il suo massimo luce l'anfiteatro di Trebula M utuesca
splendore nel II - III sec. D. C. grazie ai la Ai due miliardi già stanziati per gli scavi
vori commissionati dallo stesso imperatore. nel parco archeologico di Trebula Mutuesca,
Per quanto riguarda il Teatro Romano di si aggiungono ora altri fondi, quasi tre mi
Sessa Aurunca, risalente al I secolo a. C. , i liardi, per interventi sid territorio ... I primi
tre miliardi stanziati verranno utilizzati in 900 milioni serviranno per completare i lavo
particolare per renderlo fruibile al pubblico ri, già in fase avanzata, diretti a riportare
dal momento che i lavori di scavo sono stati completamente alla luce l'anfiteatro: per ora
già ultimati. sono visibili le mura perimetrali in opera reti
Anche quello di Calvi Risorta è stato in colata, 25 m delle gradinate e uno scorcio pa
teramente riportato alla luce, per cui il mi ri a 60 per 50 m dell'arena.
liardo stanziato sarà impiegato per prosegui A partire dal 10 aprile a Monteleone Sabi
re i lavori di restauro e renderlo fruibile al no (Rieti) sarà inoltre allestita una mostra
pubblico.54 nazionale sulla cultura antica.56
92
Anno 2001 - Teatro chiama teatro
A l via lo scav o dell'antico an fiteatro A Ferentino due m iliardi per rip orta
rom ano di M ediolanum re alla luce il teatro rom ano
Sono partiti i lavori presso il cantiere ar A Ferentino (Frosinone) si vivono in que
cheologico nell'area contenente i resti dell'an sti giorni momenti di euforica trepidazione; il
tico anfiteatro romano del I - II sec. d.C., sco consiglio regionale del Lazio, infatti, è inter
perto oltre settanta anni fa a Milano, tra via venuto per dare una mano agli amministrato
Arena, via De Amicis e via Conca del Navi ri civici e alla Soprintendenza archeologica
glio. L'area interessata comprende circa il 20 del Lazio, entrambi impegnati nella ripresa
per cento dell'edificio romano, e a lavori con dei lavori per la messa in luce del teatro ro
clusi sarà destinata a parco archeologico. Il mano del II sec. d.C., sospesi alla fine degli
cantiere sarà aperto al pubblico in giorni sta anni Settanta: sono stati stanziati 1.500 mi
biliti per consentire ai cittadini di osservare i lioni. A tale cifra, poi, deve aggiungersi il mi
lavori in corso.57589 liardo messo a disposizione dal comune di Fe
rentino e i contributi di alcune aziende che
Visite a l Teatro di M on ten egrotto operano nel territorio; anche il ministero dei
(Padova) Beni Culturali, inoltre, ha assunto degli im
L'Assessorato alla Cultura e la Soprinten pegni in questa faccenda ... Secondo i redatto
denza del Veneto organizzano una serie di vi ri della bozza del progetto ... vi sono due im
site guidate alle strutture delle antiche terme pedimenti immediati: il primo riguarda l'ab
romane nei pressi di Montegrotto (Padova). battimento di alcune abitazioni private che
Fra i monumenti visitabili sono degni di nota occupano parte della scena e del proscenio
il teatro, tre vasche monumentali e gli impian pensile, il secondo il recupero della zona so
ti idrici che servivano a rifornire le terme. Nei vrastante il teatro, dove sono necessari scavi
periodi dal 24 Aprile al 12 Giugno, e dal 4 Set per mettere a punto il passaggio pedonale e ri
tembre al 25 Ottobre, ogni Sabato dalle 9,00 pristinare l'impianto fognario e di scarico.
alle 12,00, sarà possibile effettuare gratuita La professoressa B. Valeri, assessore al
mente escursioni nella zona archeologica per Giubileo e alle grandi opere, ha accolto i con
gruppi di 25 persone. La guida delle visite sarà tributi messi a disposizione dalla regione La
curata dalla archeologa Cinzia Tagliaferro, zio con grande entusiasmo, soprattutto per
coadiuvata da interpreti di lingua tedesca e ché, a quanto ha detto, il ripristino del teatro
francese. Dall'Assessorato alla Cultura si at romano restituirebbe decuro al quartiere di
tende un buon numero di visitatori, viste an Santa Lucia e renderebbe a Ferentino lo splen
che le esperienze degli anni passati, quando per dore culturale del passato.53
la stessa iniziativa sono state raggiunte circa
2000 presenze, la maggior parte delle quali
provenienti dagli alberghi termali della zona.53
93
Nicoìino Lombardi
A life: 8.670.000.000 di lire per an fitea dovranno essere spesi nel Parco Archeologico
tro, mura, criptoportico ... Alifano per la messa in luce dell'anfiteatro ro
"La delibera della Giunta Regionale della mano, per sterrare il criptoportico esistente
Regione Campania è del 4 maggio 2001 ma a all'interno della città e per il restauro di par
monte di tutto c'è il Protocollo d'Intesa siglato te della cinta muraria; gli altri 3.170.000.000
il 4 di aprile del 2001 da 12 comuni dell'Alto di lire per la riqualificazione del cardo e del
Casertano (Comune di Alife capofila) con il decumano della città stessa, mediante arredo,
quale si aderisce al P.l.T. Parco Archeologico lastricati, sostituzione delle zanelle ...
dell'Alto Casertano proposto dalla Soprinten Queste somme si vanno ad aggiungere ai
denza Archeologica di Napoli e Caserta. 500.000.000 di lire, finanziati con la legge 64,
In realtà degli 8.170.000.000 di lire asse in pratica procurati contraendo un mutuo, e
gnati con i POR Campania alla Soprinten finalizzati alla messa in sicurezza delle mura
denza Archeologica per Alife, 5.000.000.000 perimetrali della città."60
L'anfiteatro di Alife, in parte sepolto sotto In attuale strada di accesso alla citta, in parte sotto civili abitazioni, si rende
evidente solo in alcuni mesi dell'anno.
60 Notizie cortesemente fornite dal prof. Alessandro Parisi, assessore al Patrimonio Storico Archeologico
della città di Alife.
94
A)ino 2001 - Teatro chiama teatro
4-2 Un rinnovato interesse per 4-2-1 Teatro chiama parco (un proget
il teatro: iniziative e progetti pos to per il monte San Nicola)
95
Nicotine Lombardi
vi, nel reperimento dei fondi indispensa "Il recupero dei siti archeologici del monte
bili per il restauro e la valorizzazione del San Nicola e di Roccavecchia, il restauro e il
sito ed a legare la sua valorizzazione allo riutilizzo dei teatri: lo sfruttamento a fini di
sviluppo ed al recupero del bellissimo dattici, e l'inserimento dei siti in un circuito
centro storico del paese, altrimenti desti di spettacoli e turismo internazionale; il repe
nato all'abbandono. Il comune di Pietra- rimento dei fondi indispensabili per le opere"
vairano potrebbe portare avanti un pro Successivamente si potrebbe pensare
getto di area insieme al comune di Pratel- di affidare ai vincitori del concorso lo stu
la (che ha un sito ed un teatro, per molti dio di fattibilità dell'idea progetto.
versi simile, in località Roccavecchia) ol Il restauro dei teatri, che non potrà li
tre che per economia di risorse e di bilan mitarsi ad un fatto statico, presuppone il
cio, anche per un fatto di simmetria: i due ripristino dei sentieri che consentono di
luoghi, che per quanto diversi presentano raggiungere i siti ed il riutilizzo (anche
moltissime analogie, occupano posizioni solo occasionale) delle strutture per spet
simmetriche rispetto al corso del fiume tacoli estivi di valenza culturale e folclo
Volturno e alla Valle e possono essere let ristica oltre che l'inserimento delle loca
ti come un'opera pensata in un momento lità negli itinerari delle visite guidate di
storico unico o come una moda o un mo comitive di turisti e di scolaresche. La ri
dello architettonico di un certo periodo qualificazione dei luoghi ed il restauro a
storico o semplicemente come le acropoli rudere delle strutture darà sicuramente
di due città - stato a volte rivali a volte al un valore aggiunto alla vista paesaggisti
leate. ca e le strutture stesse assumeranno un
I due teatri potrebbero stare a simbo forte valore didattico per i visitatori e per
leggiare proprio la rivalità fra le due città gli studiosi.
- stato ipotizzate o una sorta di plagio di Nel caso specifico di Pietravairano,
una città nei confronti della sua rivale o per accedere all'area sarebbe preferibile
alleata, qualora i templi ed i teatri doves percorrere la cresta della montagna che
sero risultare di età differenti. dal quartiere Sant'Eremo sale fino all'a
I due comuni, pertanto, potrebbero rea della struttura tempio - teatro, in mo
provvedere alla creazione di un consorzio o do da poter godere di una bella vista del
di un comitato o di un gruppo di studio che centro storico del paese.
vagli quanto emergerà da un concorso di Pertanto, si rende indispensabile:
idee (che sfrutti soprattutto le nuove tecno - perimetrare l'area comprendente il
logie) indetto per gruppi di giovani archi monte San Nicola, Rocavecchia, e la par
tetti, archeologi, naturalisti, studiosi, società te dalla Valle del Volturno compresa fra il
di ingegneria e ... non solo italiani, dal tema: ponte dei Quattro Venti e il ponte per Vai-
96
A) ino 2001 - Teatro eh inma teatro
Le acropoli del monte San Nicola c Roccavecchia di Pretella, occupano posizioni simmetriche rispetto al a! corso de! fiu
me Volturno. Sulla carta sono state evidenziate le aree di immediata influenza delle due acropoli.
97
Nicoliuo Lombardi
La carta mostra una ipotetica delimitazione di un'area di interesse culturale a cavallo del Volturno (Parco delle acro
poli), comprendente le acropoli di Roccavecchia di Pratella e quella del monte San Nicola, gli abitati di Pratella, Vaira-
no e Pietravairano, un tratto del fiume Volturno, i resti del convento di Santa Maria in Gingia, il monastero della Fer
rara ...
98
Anno 2001 - Teatro chiama teatro
99
Nicolino Lombardi
Agli itinerari scolastici e turistici con le catene montuose separate dal corso del
sueti se ne potrebbero affiancare altri, con fiume; bisogna immaginare che antica
grado di difficoltà maggiore. mente un asse stradale portava a Venafro,
Per esempio, visto che il riconosci facendo pressappoco lo stesso percorso
mento del teatro è avvenuto dall'alto, per della attuale strada Alife - Pratella - Ve
consentire di entrare nella logica propo nafro e che un'altra strada, da Alife por
sta e rendere esplicito quanto si tenta di tava a Teano, scavalcando il Volturno al
esporre con fatica in questo volumetto si l'altezza di Baia Latina e percorrendo la
potrebbero proporre itinerari di volo in piana antistante Pietravairano. Volando
ultraleggero o in mongolfiera vincolata. sempre alla quota di circa m 400 slm, si fa
Quello che sorprenderà, oltre all'aria rotta verso il monte San Nicola dove si
sacrale che in questi luoghi aleggia, sa potranno osservare i resti dell'acropoli e
ranno i giochi di simmetria che si posso quelli del complesso tempio - teatro (lat.
no riconoscere negli edifici monumentali N 41° 20 13" long. E 1° 43 00".) e poi, sa
e nelle rispettive collocazioni geografiche lendo di ancora 100 metri, si attraversa la
delle montagne sacre e delle acropoli del Valle del Volturno, fino a raggiungere
monte San Nicola e di Roccavecchia ri Roccavecchia di Pratella, dove sono anco
spetto al corso del fiume Volturno. ra visibili i resti della cavea ima e media
Gli appoggi logistici in tal senso non di un teatro (lat. N 41° 24' 00" long. E 1°
mancano, nel senso che numerosi piccoli 42' 00"), mura megalitiche e numerosi re
campi di volo privati tempestano la Valle: sti di caseggiato e templi....
Alife, Pietravairano, Faicchio, Piana di Si avrà subito chiaro tutto quanto si è
Caiazzo, Vitulazio, Sant'Agata dei Goti, tentato di esporre e nasceranno sponta
Castelvolturno. nee le domande:
È consigliabile fare il percorso in in Città, santuari o fortezze?
verno inoltrato o in primavera, in quanto Rivali o alleate?
la scarsa vegetazione lascia intravedere Coeve o vissute in momenti storici di
molte più cose che in estate e poi perché versi?
si vola quasi sempre in sicurezza, in A quali divinità erano dedicati i tem
quanto è più facile trovare atterraggi di pli?
emergenza nella pianeggiante valle che Quando venivano utilizzati i teatri?
costeggia il Volturno. In ultraleggero sa Da chi? ...?
rebbe preferibile percorrere la Valle del Ovviamente il tema dell'itinerario po
Volturno in controcorrente, cioè risalendo trebbe essere diverso, magari inerente i
il corso del Fiume, con decollo da Alife. borghi e i castelli, le colture della Valle, la
Già da Alife si vedranno le due picco viabilità ...
10 0
Anno 2001 - Teatro chiama teatro
61 Fonte: C.M. n° 6538 del 4 agosto 2000, Complementi di Programmazione al PON “La scuola per lo sviluppo".
101
Nicolino Lombardi
62 Recito e teatro per combattere i videogiochi, II Sole 24 ore Scuola del 13/07/01.
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Anno 2001 - Teatro chiama teatro
63 Protocollo d'Intesa relativo alla Educazione al teatro stipulato fra la Presidenza del Consiglio di Mini
stri - Dipartimento dello Spettacolo, il Ministero della Pubblica Istruzione, e l'Ente Teatrale Italiano il 6 set
tembre 1995.
103
Nicol ino Lombardi
104
Anno 2001 - Teatro chiama teatro
stico ed espressivo che attraverso linguaggi educazione sta assumendo un ruolo sempre
diversi è cresciuto in questi anni contribuen più importante e determinante: infatti la do
do ad arricchire il quotidiano fare scuola. manda di conoscenza ed espressività è in con
Per quanto riguarda il teatro, in particola tinua crescita ed i sistemi scolastici sono chia
re, le numerose iniziative legate all'espressio mati a dare risposte sempre pili adeguate.
ne teatrale presenti su tutto il territorio na E' evidente che il contesto sociale partico
zionale hanno evidenziato le valenze educati larmente evolutivo si fonda su nuove motiva
ve di questa forma artistica e la sua capacità zioni e modalità operative percorrendo le tap
di dare risposte alle esigenze individuali, alla pe della trasformazione comunicativa; quindi
comunicazione interpersonale e alla creatività l'istituzione scolastica diventa veicolo di ri
degli studenti. cerca continua.
Il 20 febbraio ogni scuola à invitata a dare Il progetto di intervento teatro - scuola,
spazio, nelle forme che riterrà più idonee, ad propone di offrire ad ogni allievo partecipante
attività teatrali: spettacoli, laboratori, stages, l'opportunità di conoscere le proprie capacità
letture, seminari, visite a teatri, incontri con comunicative ed espressive, esso impegnerà
autori ed attori..., a far conoscere anche all'e non solo gli allievi, ma anche i docenti re
sterno il suo enorme patrimonio e/o a parteci sponsabili del progetto.
pare ad iniziative in atto sul territorio. Il progetto di intervento teatro - scuola
mirerà al raggiungimento dei seguenti obiet
4-2-2-5 Laboratori teatrali; Festival tivi:
del Teatro. - saper stare insieme agli altri;
A livello locale si potrebbero riorga - saper lavorare in gruppo ed autonoma
nizzare le cose che già si fanno regolar mente;
mente nella scuola, individuando un Isti - acquisire capacità mimica e conoscenza
tuto capofila che organizzi un Festival del del proprio corpo;
Teatro ed una Amministrazione disposta - intervenire con tempestività e proprietà
ad ospitare la manifestazione. di linguaggio
Solo a titolo di esempio si pubblica un - arricchimento del proprio bagaglio lessi
progetto di intervento teatro - scuola re cale;
datto dall'Associazione Teatrale "I Re - caratterizzazione del personaggio;
frattari" per le scuole del territorio e un - educazione all'ascolto;
bando tipo, per l'organizzazione di un - tecnica di fonetica e di dizione;
Festival del Teatro. - realizzazione di uno spettacolo scelto in
PROGETTO DI INTERVENTO sieme agli allievi partecipanti.
TEATRO - SCUOLA L'impegno dell'associazione teatrale "I
Nella società avanzata il problema della Refrattari" è nell'ottica di collaborare alla
10 5
Nicolino Lombardi
BANDO
Art. 1 IL FESTIVAL, I PREMI
E indetta la Ia edizione del Festival della Recita, della Comunicazione e dello Spet
tacolo nella Scuola, aperto a tutte le scuole d i ..................
Il premio ha una dotazione di Lit....................
Art. 2 LE ATTIVITÀ
Il Festival si articola nella presentazione di opere teatrali, cinematografiche e di
spettacolo realizzate dalle scuole e nell'organizzazione di incontri, mostre, scambi cul
turali, laboratori aperti anche alle famiglie e agli insegnanti, corsi di formazione...
Il Festival propone:
- Rassegna del mattino aperta alle scuole del territorio, che visioneranno e contri
buiranno a selezionare le opere in concorso;
- Rassegna serale, che prevede la partecipazione delle scuole premiate e la messa
in scena delle opere, aperta a tutti e legata alla manifestazione di fine anno scolastico;
65 II Progetto, rivolto agli alunni ed alla comunità, riconosciuto valido dal Gruppo Progetti dell'Istituto,
sarà portato avanti nella Scuola Media di San Potito Sannitico nell'anno scolastico 2001-2002 nel rispetto del
Protocollo d'Intesa fra il M. P. I. e gli Enti Locali.
106
Anno 2001 - Teatro chinina teatro
Art. 3 LE SEZIONI
Al Festival possono partecipare le scuole di tutto il territorio.............presentando
opere realizzate da studenti e insegnanti con la eventuale collaborazione di operatori
teatrali o altri esperti esterni. Le scuole potranno chiedere di partecipare in una delle
seguenti sezioni:
Sezione Young (età media compresa fra 3 e 13 anni)
Sezione Girls and Boys (età media compresa fra 13 e 18 anni)
Sezione Old (insegnanti ed alunni ultradiciottenni)
I lavori dovranno essere in uno o due atti e della durata massima in scena di 30 mi
nuti primi.
Art. 5 IL SUPPORTO
Le opere potrartno essere consegnate su supporto fotografico organizzato in fotoro
manzo, su videocassetta, su CD-ROM, su DVD.
Art. 7 LA PREMIAZIONE
II premio sarà consegnato nella stessa giornata conclusiva. A tutti i partecipanti sarà
consegnato un attestato di partecipazione.
b) Ogni adesione, che dovrà essere inviata alla segreteria del Festival, presso la
scu o la..............., dovrà essere corredata dalle seguenti informazioni:
Nome, indirizzo, e-mail, telefono e fax della scuola;
107
Nicolina Lombardi
Insegnante/i referente/i;
Discipline, classi, numero alunni coinvolti;
Titolo dell'opera;
Descrizione sintetica dei contenuti e delle finalità del progetto;
Durata (in minuti);
Tecniche e materiali utilizzati;
Relativi allegati (testi, relazioni, disegni, documentazione fotografica, videocasset
te, CD ROM, DVD ...);
10 8
Anno 2001 - Teatro chiama teatro
66 ICknmpus.it
67 Fonte: Idea Progetto per la realizzazione di un villaggio sperimentale denominato "Neagorà 7 piazze (redatto da
gli architetti Carola, Verdosa, Zucchi, Lettieri e Zana).
68 II Sole 24ore del 21-27 ottobre 2000.
109
Nicoìino Lombardi
affianca agli antichi teatri greci e romani, il progetto esecutivo "Lavori di Recupero dei
quella che più affascina, quella che avvi Ruderi di Cirella, I lotto funzionale" con la
cina questo villaggio al monte San Nicola realizzazione di un teatro all'aperto.
di Pietravairano ed a Roccavecchia di Il teatro, progettato dall'ingegnere
Pra fella, dove il tempio ed il teatro sono Francesco Cristofaro e dall'architetto
testimoni della fede e dell'amore per l'ar Paolo Genovese, presenta una cavea con
te, arte i cui modelli, come già detto, pro due settori orizzontali, l'orchestra par
vengono da paesi lontani del Mediterra zialmente occupata da sedie, locali e ser
neo, forse dalla Grecia. vizi seminterrati posti dietro la scena e ri
In Calabria, a Diamante, in prossimità servati agli attori, quattro scalette radiali
del borgo antico di Cirella, nel 1994, nel che danno accesso alle gradinate e, più
l'ambito del Sottoprogramma al Turismo che incassato nel pendio, si presenta
dei POP Calabria, viene portato a termine affossato nel piano ...
Pur richiamandosi al modello greco
(incassato e in altura) il teatro di Cirella è
stato attualizzato in molti particolari: rea
lizzando il sedile a rilievo rispetto al pia
no di calpestio; dando alla gradinata pen
denza molto debole; prevedendo impian
ti elettrici per l'illuminazione e l'amplifi
cazione; realizzando posti a sedere anche
nell'orchestra; ...
A Diamante, l'aria di mistero che aleg
gia nel vicino borgo medioevale di Cirel
la, in parte restaurato a rudere, l'altura e
la vista del mare, i piccoli santuari vicini
110
Anno 2001 - Teatro chiama teatro
Ili
Nico/jhoLombardi
travairano, a San Potito Sannitico, a Gioia teatro, dalla progettazione alla costruzio
o in qualsiasi altro piccolo paese, distante ne (in pratica un progetto unico con pic
poche centinaia di metri o di chilometri cole varianti da realizzare in più centri) e
dal complesso teatro - tempio di Pietra- che stringessero accordi anche per la sti
vairano, un progetto speciale potrebbe pula di contratti con gruppi o compagnie
compiere una magia in campo urbanisti teatrali, che potrebbero avvicendarsi sui
co: far diventare il piccolo paese una pic diversi palchi nelle rassegne estive.
cola città con iniziative molto semplici e Per Pietravairano l'inserimento di una
spese estremamente limitate. cavea nel centro abitato risulta ancora più
Per quanto il termine città calzi ad interessante che altrove, in quanto il tea
ogni sorta di abitato, i piccoli paesi di Pie tro sarebbe l'elemento, o meglio, l'anello
tra vairano, San Potito, Gioia ..., a diffe che unisce l'antico al vecchio e al nuovo,
renza di Alife, Venafro o Telese ..., non sia dal punto di vista della continuità cul
hanno motivazioni storiche serie che con turale che sotto l'aspetto della distribu
sentano loro di fregiarsi dell'appellativo zione spaziale, nel senso che l'area per la
di città. realizzazione di un teatro si potrebbe tro
E per questo motivo che di essi si po vare proprio fra il borgo medioevale e
trà parlare come città di fondazione, come l'attuale abitato o in una posizione bari
città di progetto o di elezione a città qualora centrica fra la città antica, il borgo me
si riuscisse a mettere in atto le iniziative dioevale e l'abitato attuale.
suggerite. Gli adempimenti indispensabili a far
In breve, quella che si propone è una diventare il piccolo paese una piccola città
pagina ancora da scrivere, è la storia di potrebbero essere:
un piccolo paese che progetta la sua can - Delibera del Consiglio Comunale
didatura a città. In fondo bisogna anche che impone di utilizzare la dicitura città
essere pratici, nel senso che se un paese di Pietravairano, di San Potito, di Gioia ...
non ha la fortuna di avere un teatro da re per ogni atto amministrativo o deliberati
staurare, una cavea può realizzarla ex no vo del Comune;
vo e investire nel futuro, con spese sicu - Concorso di idee dal tema "Da Vil
ramente contenute e ritorno in immagine. laggio a città... ", aperto a team di giovani
Sarebbe interessante, soprattutto per architetti;
un fatto di economia, che le Amministra - Appropriata cartellonistica stradale
zioni dei Comuni interessati (ma anche i sulle principali strade d'accesso al paese,
privati) che intendono realizzare una ca avvicinando queste ultime alle porte di
vea, trovassero la forza di affrontare in una città; dare ad esse un nome;
sieme tutte le fasi della realizzazione del - Individuazione di un'area, possibil-
11 2
Anno 2001 - Teatro chiama teatro
La capienza del teatro di Pietravairano (poco più di 2000 posti a sedere) suggerisce la realizzazione di un edificio simi
le in un qualsiasi pìccolo paese della Valle del Volturno. L'immagine mostra due grossolane proposte dì inserimento di
un teatro all'interno del nùcleo urbano di San Polito Sannitico (la localizzazione dell'edificio all'interno dell'abitato è,
ovviamente, puramente casuale).
Sarebbe auspicabile legare l'inserimento del teatro alla presenza di un luogo di culto per consentirne anche l'uso reli
gioso e ed alla presenza di qualche ricca sorgente d'acqua per i giochi estivi che vi si potrebbero organizzare.
113
Nicol ino Lombardi
mente centrale, di proprietà del comune nelle due prime fasi è a costo zero;
o privata. Sarebbe interessante ottenere la - Organizzare un festival del teatro,
donazione o la disponibilità di qualche creando una rete fra le scuole, le Associa
area di proprietà della Chiesa e quindi vi zioni culturali, la Proloco del paese,
cina ad un luogo di culto, fatto, questo, l'Amministrazione comunale, professio
che riavvicinerebbe il teatro alle sue anti nisti dello spettacolo ...
che funzioni religiose; - Programmare gemellaggi con altri
- Realizzazione, possibilmente nel
centro del paese, di una cavea, preferibil
mente di tipo greco o anche romano (ov
viamente con scena estremamente sem
plice) per le manifestazioni estive, per le
feste di piazza, per manifestazioni e riti
religiosi. La realizzazione del teatro, pro
prio per il fatto che è una costruzione mo
dulare, potrebbe essere portata avanti per
stadi di avanzamento successivi, preve
dendo di portare a termine negli anni in
teri settori orizzontali (gradinate), che
man mano amplino la capacità del teatro; Inserimento ambientale di un teatro nel centro storico di
- Far scaturire dagli studenti del paese San Potilo Sannitico.
dalle proposte per una possibile intitola
zione; centri nei quali sia presente un teatro:
- Affiancare e possibilmente adattare e Il benessere diffuso che caratterizza la
rendere funzionale anche al teatro e vice nostra epoca fa si che si trovi nuovamen
versa, la eventuale vicina chiesa, avendo te il tempo di apprezzare il divertimento,
a modello i complessi di Pietravairano e l'architettura e le opere monumentali.
Pietrabbondante; Asservire al teatro pic In pratica le condizioni necessarie alla
cole aree di parcheggio, distribuite all'in realizzazione ex novo di un teatro all'a
terno o immediatamente all'esterno del perto inteso anche come piazza, luogo di
centro abitato, solo in occasioni di eventi ritrovo e di vita quotidiana e quelle per
significativi; far tornare la cavea a nuova vita ed a
- Reperire i fondi indispensabili a por nuove forme di espressione artistica e po
tare avanti il progetto e le altre azioni di litica, ci sono tutte.
accompagnamento (Agenda 2000, Leggi È la motivazione e l'auspicio di questo
regionali, fondi comunali, privati ...) che lavoro.
114
INDICE
Anno 2001 - Teatro chinina teatro
117
Finito di stampare nel Dicembre 2001 da
ikona
S.S. 158 dir sud - 81016 Piedimonte Matese (CE)
Tel. 0823 911353 - Fax 0823 785759