FEDERICO II
A cura di:
Cuomo Gessica
Gabbiano Rosalba
Nocera Lorenzo
Pisano Michele
Schiavone Antonella
Velardo Michela
Descrizione del contesto di intervento
Castellammare di Stabia è un Comune situato nella parte sud della città metropolitana
di Napoli, nel territorio compreso tra la fine della zona vesuviana e l'inizio della
penisola sorrentina.
La città sorge in una piana di natura alluvionale-vulcanica, in una conca del golfo di
Napoli, protetta a sud dalla catena dei monti Lattari, mentre verso oriente è
attraversata dal fiume Sarno, il quale sfocia nel mare di Castellammare di Stabia.
Proprio questi elementi naturali segnano il confine con le città limitrofe: il fiume
Sarno infatti divide la città stabiese da Torre Annunziata e Pompei a nord, il monte
Faito da Vico Equense e Pimonte a sud. A est la città confina con Gragnano e con
Santa Maria la Carità, mentre la zona ovest è caratterizzata dalla fascia costiera.
La storia del Comune campano ha origini molto antiche, infatti fin dal 1150 il porto
stabiano è ricordato dal geografo arabo Al Edrisi come uno degli approdi meridionali
più importanti, tanto da diventare in breve tempo scalo commerciale di navi pisane e
genovesi.
I frequenti traffici diedero impulso alle costruzioni navali, attirarono sempre nuovi
commercianti e svilupparono nuove attività produttive.
Altra grande peculiarità ed attrattiva della città è senza dubbio l’abbondanza d'acqua,
che scaturiva da Fontana Grande fino a Pozzano. Con queste acque si muovevano le
pale dei mulini, ma – come già sapevano i Romani che le citano per le virtù
terapeutiche - erano utilizzate per curare malattie della pelle, dell'apparato urogenitale
o digestivo. Tale risorsa ha portato alla fine del secolo e agli inizi del ‘900,
Castellammare a vivere una felice stagione turistica, legata allo sviluppo delle terme,
che richiamarono in città villeggianti e turisti.
Negli anni ’90 il Comune, le forze sociali, i lavoratori, ampi settori della società civile,
le scuole, la Chiesa, hanno saputo reagire a una crisi drammatica, avviando la strada
della ripresa, attraverso lo strumento del Contratto d’area torrese-stabiese. Il
Contratto d’area è stato definito come lo strumento operativo della Programmazione
negoziata, che è stato introdotto dal Governo nel 1996 e ha lo scopo di realizzare un
ambiente favorevole alla localizzazione di nuove attività imprenditoriali e alla
creazione di nuova occupazione in quelle aree che sono state colpite da crisi
industriale. La pluralità dei soggetti sottoscrittori del Contratto, precedentemente
indicati, ci offre la misura dell’ampio coinvolgimento di attori, locali e non, che
vengono coinvolti in questo tipo di concertazione. Esso si estende ad una popolazione
di 112.733 abitanti, su una estensione territoriale complessiva di 25,04 Kmq.
Analisi demografica:
Domanda
Il territorio non offre un’adeguata valorizzazione delle produzioni artigianali locali e
del termalismo, di conseguenza si verifica una mancanza di servizi per le imprese
locali e l’assenza di sistemi di promozione e di valorizzazione del territorio e delle
risorse endogene.
Offerta
Possibilità d’inserimento del sistema turistico storico-archeologico locale nei circuiti
regionali, nazionali ed internazionali grazie anche all’unicità di risorse naturali tra le
quali emergono il Parco Nazionale del Vesuvio, Parco Fluviale del Fiume Sarno e
Parco dei Monti Lattari;
Analisi dell’area di intervento
Per l’attuazione dell’Asse X del PO FESR Campania 2014/2020 sono state approvate
– con Delibera n. 314 del 31/05/2017 - le “Linee Guida sullo Sviluppo Urbano”
(Allegato A “iter di attuazione procedimentale per la definizione del Programma
Integrato Città Sostenibile delle Città medie”; Allegato B “elementi principali del
documento di orientamento strategico per la definizione del Programma Integrato
Città Sostenibile - PICS) che forniscono gli indirizzi per la programmazione sul PO
FESR 2014/2020 degli interventi afferenti all’Asse X Sviluppo Urbano del PO,
presentati dalle 19 Autorità Urbane nell’ambito della strategia integrata di sviluppo.
Il preciso impegno che si intende assumere è rappresentato dalla volontà di tenere alta
l‟attenzione sul tema della valorizzazione del vasto patrimonio artistico e culturale
stabiese, che coniughi civiltà e sviluppo e che diventi finalmente volano di un vero
sviluppo sostenibile, di conseguenza anche nel settore del turismo.
Gli scavi di Stabia sono frazionati in diversi siti archeologici separati ed è possibile
raggiungerli solo con mezzi propri o con autobus per gruppi organizzati.
Azione 6.7.2 – Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del
patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso creazione di servizi e/o
sistemi innovativi e l’utilizzo di tecnologie avanzate:
Utilizzando le nuove tecnologie è possibile valorizzare gli scavi sotto un altro punto di
vista con un approccio multidimensionale, capace di congiungere l’antico con il
moderno tramite l’uso di 3D, capaci di proiettare lo spettatore nell’antichità. Ulteriore
strumento tecnologico da dare in dotazione a tutti i visitatori è il tablet con guida
interattiva, in modo da rendere ancora più stimolante la visita agli scavi.
FINANZIAMENTI