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Originariamente il palazzo comunicava, mediante un cavalcavia, con una casa posta al fianco della Chiesa di Santa Marta ed era ornato con stemmi ed
iscrizioni, in parte distrutti a seguito dei moti rivoluzionari del 1798. Alcune di queste iscrizioni ricordano i doveri di chi esercita la giustizia, impartendo
saggi consigli ai governanti; altre sono norme civiche di buon comportamento e giudizi di valore.
Nella facciata sud è presente la lapide con l’iscrizione più importante ed identificativa per la storia di Vogogna:
“L’anno 1348, regnando in Cristo il Rev..do Padere e Signore Giovanni Visconti per Grazia di Dio Arcivescovo di Milano e
Signore generale della città di Milano, Novara ecc. il nobile Giovanni de Lissono cittadino milanese allora vicario in Vogogna
per il predetto Signore Giovanni Visconti Arcivescovo fece edificare questo palazzotto e la fontana.”
La lapide rievoca contemporaneamente le radici storiche di Vogogna che, a seguito della disastrosa alluvione del
1328 che distrusse Vergonte, allora il più importante
centro dell’Ossola inferiore, lo sostituì ottenendo
la giurisdizione sulla Bassa Ossola.
Fino al 1819 Palazzo Pretorio fu la sede del governo
dell’Ossola Inferiore, ospitando pretori, podestà,
vicari e sindaci. Adibito da allora a Municipio, venne
chiuso nel 1979 per un interventi di restauro ed è stato
riaperto al pubblico il 27 febbraio 1998, riprendendo
la sua destinazione civico-amministrativa.
Il Palazzo Pretorio viene attualmente utilizzato
per ospitare le adunanze del Consiglio Comunale,
mostre, incontri, convegni e seminari.
Gabriele Lossetti Mandelli Il Palazzo Pretorio nei disegni di Gabriele Lossetti Mandelli, 1852
(archivio ACOI) (archivio ACOI)