1. Le trasformazioni fisiche, dove non viene mutata la natura della sostanza e per questo sono dette
sempre reversibili;
2. Le trasformazioni chimiche, dove si altera la natura della sostanza e sono generalmente
irreversibili.
Immaginiamo: abbiamo un contenitore ermeticamente chiuso (sistema chiuso) nel quale abbiamo
atomi di H 2 e atomi di I 2, scontrandosi andranno a formare molecole di HI . ( H 2 + I 2 →2 HI )
Nel tempo la velocità della reazione diretta diminuisce perché diminuisce la concentrazione dei
reagenti e, contemporaneamente, inizia la reazione contraria, dove la velocità aumenta. Ci troveremo
ad un certo punto in una situazione di “equilibrio dinamico”, in quanto ci sembrerà in uno stato di stasi,
ma le reazioni avvengono alla stessa velocità.
Raggiunto l’equilibrio, potremmo trovare la COSTANTE DI EQUILIBRIO, tramite “la legge di azione di
massa”: una volta raggiunto l’equilibrio, la costante si calcolerà facendo il rapporto tra il prodotto della
concentrazione dei prodotti e il prodotto della concentrazione dei reagenti, elevati ai loro coefficienti
stechiometrici.
[ C ]C ⋅ [ D ] d
Es. aA +bB → cC+ dD k e= a b
[ A ] ⋅[B ]
Ciò avviene solo se i reagenti e i prodotti sono allo stato gassoso.
Se io non intervengo sul sistema, esso rimarrà per sempre nella situazione di equilibrio.
Se io, invece, modifico qualcosa ci viene in contro il “principio dell’equilibrio mobile/principio di Châtelier”