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Una macchina motrice, a regime assoluto, sviluppante la potenza di 80 kW, è collegata, tramite
un giunto a dischi, ad una macchina operatrice il cui momento resistente (comprensivo delle resistenze
utili e passive) è pari, a regime, a 400 N m.
Allorché si azzera il carico utile e viene contemporaneamente interrotta l'erogazione della potenza
motrice il sistema ruotante, costituito dalla motrice e dall'operatrice, inizia la fase di decelerazione, fino
al completo arresto, per effetto dell'inerzia delle masse ruotanti e delle resistenze passive.
Nell'ipotesi che le suddette masse ruotanti realizzino, rispetto all'asse di rotazione, un momento
di inerzia I = 0,5 kgm2 e che alle resistenze passive corrisponda un momento (costante) pari a 12 Nm,
il candidato determini il tempo che il sistema impiega ad arrestarsi completamente, dall'istante in cui
inizia la fase di decelerazione, nonché l'energia dissipata dalle resistenze passive in tale fase.
Fissando, inoltre, con opportuno criterio i dati occorrenti, calcoli le dimensioni dei bulloni di
collegamento dei dischi del giunto e descriva, infine, il ciclo di lavorazione per la fabbricazione in media
serie dei dischi suddetti.
Durante lo svolgimento delle prove scritte, scrittografiche e grafiche di materie tecnico-professionali, è consentito l'uso
di tavole numeriche, manuali tecnici, del regolo calcolatore e di calcolatrici tascabili.
In condizioni di regime la coppia motrice Cm deve uguagliare la coppia resistente Cr
Cm = Cr = 400 Nm
N 80000
ωi = = = 200 r / s
Cm 400
dove con N si è indicata la potenza motrice.
1
EC = I ⋅ ω 2 = 10000 Joule 1/2*0,5*200^2
2
Cr' 12
ε = = = 24 r / s2
I 0.5
dove con Cr’si è indicato il momento frenante corrispondente alle resistenze passive.
ω i 200
t= = = 8.3 s
ε 24
L’energia dissipata dalle resistenze passive durante la fase di decelerazione è pari all’energia cinetica
iniziale EC (10000 J)
Calcolo del giunto
Per tener conto di eventuali sovraccarichi si aumenta la coppia massima trasmissibile Mt ad un valore
pari a:
M t = 12
. ⋅ Cm = 480 Nm
16 ⋅ M t 16 ⋅ 480000
d= 3 = 3 ≅ 40 mm
π ⋅ τ max π ⋅ 40
Sulla base di tabelle fornite dai costruttori, si determinano le caratteristiche geometriche del giunto.
Nel calcolo del giunto si ipotizza che i bulloni non siano sottoposti a taglio e che il momento torcente
sia trasmesso esclusivamente per attrito tra le superficie a contatto delle flange.
La relazione tra la forza F esercitata dai bulloni di serraggio e il momento trasmissibile Mt,
indicando con f il coefficiente di attrito tra le superficie a contatto dei giunti e con nv il numero dei
bulloni, è espressa dalla seguente relazione:
F ⋅ f ⋅ nv ⋅ Dm 2 ⋅ Mt
Mt = F=
2 f ⋅ nv ⋅ Dm
2 ⋅ 480000
F= ≅ 7619 N
4 ⋅ 0.3 ⋅ 138
dm
Mv = F ⋅ tg (α + ϕ )
2
Il valore di tg(α + ϕ ) può essere approssimato a 0.2 e il diametro medio della vite può essere
ritenuto pari al diametro nominale di filettatura.
dm 10
Mv = F ⋅ tg (α + ϕ ) = 7619 ⋅ ⋅ 0.2 = 7619 Nm
2 2
Le tensioni di trazione σ e di torsione τ valgono:
4⋅ F 4 ⋅ 7619
σ = 2 ≅ 2 = 97 N / mm
2
π ⋅ dm π ⋅ 10
16 ⋅ M v 16 ⋅ 7619
τ = 3 ≅ = 38 N / mm2
π ⋅ dm π ⋅ 10 3
Ipotizzando che i bulloni siano realizzati in acciaio 8.8, il valore della tensione ideale sopra
gs σ snRs
determinata è ampiamente verificata ξ = = 5.5 640/117
σi
40 Maschiatura
60 Controllo finale