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Comunità di

SANT’EGIDIO

Promuovere iniziative rivolte al mondo della scuola che rendano


possibile una divulgazione del valore della solidarietà sociale e
la sua traduzione in interventi concreti

PREMESSA
La Comunità di Sant’Egidio (d’ora in poi CSE) nasce a Roma nel 1968, all’indomani del Concilio
Vaticano II. Oggi è un movimento di laici a cui aderiscono più di 50.000 persone, impegnati nella
solidarietà con i poveri e nel lavoro per la pace a Roma, in Italia e in più di 70 paesi dei diversi
continenti. La Comunità ha il suo centro nella Chiesa romana di Sant’Egidio, da cui ha preso il
nome.
“Giovani per la Pace” è un movimento nato nel 2000, nello spirito della Comunità di Sant’Egidio
che raccoglie ragazzi e ragazze dei Licei, degli Istituti Tecnici e Professionali di Roma e di altre città
italiane.

Laddove sono presenti vengono organizzati servizi di assistenza ai poveri e in particolare:

 Il sostegno scolastico per i bambini della “Scuola della Pace”,


 Raccolta e distribuzione di indumenti per i senza fissa dimora,
 Preparazione e distribuzione di un pasto caldo una volta a settimana per chi vive per strada
 Aiuto e sostegno ad anziani soli o in istituto

Tale lavoro acquista un valore maggiore quando diviene anche uno strumento educativo per le
giovani generazioni.

Queste premesse hanno portato nel dicembre del 2014 alla firma di un protocollo d’intesa tra la
CSE e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) dal titolo “Promuovere iniziative
rivolte al mondo della scuola che rendano possibile una divulgazione del valore della solidarietà
sociale e la sua traduzione in interventi concreti”

La presente proposta si rivolge alle scuole secondarie di secondo grado al fine di realizzare quanto
previsto dal suddetto protocollo (allegato I).

Il progetto è svolto interamente da personale volontario non retribuito, quindi lo si può realizzare
senza nessun costo per l’istituto.
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Laddove la scuola intendesse partecipare a bandi di gara regionali, nazionali o europei, per
sviluppare progetti sulle tematiche di questa proposta, la CSE è disponibile a partecipare come
partner della società civile riconosciuto dal MIUR a fornire servizi educativi. Eventuali risorse
ottenibili in questo modo possono essere utili a potenziare le attività proposte, ad allargarne la
scala, o a produrre materiali educativi più articolati.

I progetti portati avanti dalla CSE rientrano nelle attività previste dalla Legge 107/2015, art. 1
comma 7, in riferimento a iniziative di potenziamento dell'offerta formativa e delle attività
progettuali della scuola, volte a sviluppare le competenze in materia di cittadinanza attiva e
democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle
differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della
solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri.

OBIETTIVI FORMATIVI
➢ Promuovere un sempre più qualificato e organico impegno del mondo della scuola per
l’educazione alla pace e ai diritti umani, in stretto rapporto con il territorio, le famiglie, le
associazioni e le istituzioni locali;
➢ Promuovere il protagonismo dei giovani per la costruzione della pace e il rispetto dei diritti
umani;
➢ Favorire lo sviluppo della scuola e di tutte le scuole come luoghi di pace e di legalità;
➢ Favorire la formazione umana, sociale e culturale degli allievi anche mediante il contatto
con altre realtà, in una forma di educazione interculturale e multietnica;
➢ Confrontarsi con le differenze culturali e la diversità sia a livello sociale che nei rapporti
inter-personali;
➢ Promuovere la tolleranza, il rispetto e la comprensione reciproca, l’apertura verso
individui e gruppi provenienti da un contesto diverso quanto a cultura, nazione, religione
etc.;
➢ Promuovere la socializzazione degli allievi con l’intento di favorire l’acquisizione di valori e
di comportamenti che consentano un positivo inserimento nella società.

DESTINATARI
Tutti gli studenti del biennio e del triennio

METODOLOGIA
Il contributo maggiore che la CSE può apportare al lavoro educativo svolto dalla scuola è la
possibilità di offrire ai ragazzi l’incontro diretto con delle situazioni di disagio, povertà ed
esclusione che favoriscano:
● L’immedesimazione con tematiche che sembrano lontane dalla vita quotidiana dello
studente, ma che sono in realtà decisive per la sua crescita nella società. Si favorisce il
passaggio dal “non mi riguarda” al “mi interessa”
● L’esperienza pratica come chiave di accesso alla comprensione di argomenti per i quali il
pregiudizio impedisce un ascolto sereno e attento
● L’impegno in una dimensione di gruppo e non individuale che risponde al forte
individualismo e alle difficoltà nello stabilire relazioni stabili e sane con i proprio coetanei

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In questo senso la proposta educativa di CSE, oltre alla trasmissione di contenuti, si avvale dei
seguenti strumenti pratici particolarmente efficaci:
● Il coinvolgimento di testimoni diretti e qualificati (immigrati, anziani, giovani volontari,
attivisti, ex condannati a morte, uomini e donne che hanno vissuto situazioni di conflitto
etc.)negli incontri che avvengono nell’istituto. In modo da portare l’esperienza concreta tra
i banchi di scuola.
● La possibilità di organizzare visite d’istruzione nei luoghi dove si svolgono le attività
assistenziali di CSE sul territorio. Nel corso di tali visite i giovani possono impegnarsi
concretamente in alcune attività, dalla preparazione dei panini per i senza dimora,
all’organizzazione di u momento di festa per gli anziani. Si tratta di attività attraverso le
quali tematiche lontane diventano vicine mentre il coinvolgimento diretto favorisce
l’attenzione e la riflessione.

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I moduli del progetto
Il progetto si articola in 8 moduli formativi. Ciascun modulo si differenzia per i contenuti specifici e
per gli strumenti utilizzati. Ciascun istituto scolastico o classe all’interno dell’istituto può decidere
di servirsi di uno o più moduli concordando con il responsabile della CSE l’applicazione del
progetto nel singolo istituto.
I primi 4 moduli della proposta sono pensati proprio per favorire l’impegno diretto dei ragazzi, la
dimensione esperienziale, e l’incontro con le realtà del territorio.
I restanti 4 affrontano alcune tematiche culturali come una risposta a tante domande che il
mondo dei giovani pone agli educatori. A che serve la cultura?; il problema della globalizzazione; i
fenomeni di violenza, bullismo ed esclusione del diverso etc.

I 4 moduli “esperienziali”

Modulo 1: Il razzismo e l’incontro con i rifugiati


Premessa
Negli ultimi mesi l’Italia e l’Europa tutta sono state interessate da un grande afflusso di immigrati,
perlopiù profughi in fuga da guerre o situazioni di persecuzione. Attorno a questo fenomeno si è
creato un forte dibattito pubblico, sia sulle difficoltà che si possono creare, ma anche sulla
necessità dell’accoglienza. Spesso le posizioni si fondano sull’istinto e la paura, mentre la tematica
richiede un approccio più sereno, e fondato su una conoscenza approfondita del fenomeno.
La situazione attuale ha inoltre suscitato delle domande profonde sull’idea che i cittadini Europei
hanno dei loro paesi e dell’unione, sulla possibilità di un mondo multi culturale, sui tanti conflitti
che circondano l’Europa e sulla possiblità di portare la pace in questi luoghi.
La scuola non può esimersi dal fornire un’orientamento su questi temi agli studenti.
La Comunità di Sant’Egidio da tempo si occupa dell’accoglienza agli immigrati e in questi mesi sta
intensificando il suo lavoro per rispondere a questa nuova emergenza. A questo lavoro si unisce
un’intensa azione di sensibilizzazione e la partecipazione al dibattito pubblico a diversi livelli.
Siamo convinti che l’incontro con le storie dei rifugiati, unito ad un’analisi di lungo periodo,
supportata da una visione sul futuro del continente, aiuti le nuovi generazioni ad avere un
approccio più maturo al tema dell’immigrazione.
L’argomento immigrazione inoltre non può essere disgiunto da un approfondimento sulle cause
ultime di questo fenomeno: le guerre e i grandi squilibri mondiali. Pertanto all’interno di tale
modulo si propone un percorso didattico articolato che parta dallo studio di questi fenomeni, per
giungere all’incontro con il rifugiato e il profugo, e infine alla definizione di possibili modi per
affrontare il fenomeno, anche per quanto riguarda la gestione immediata dell’emergenza.
L’impegno della Comunità di Sant’Egidio contro il razzismo nasce dal presupposto che il
pregiudizio, la diffidenza e la paura del diverso si possono superare facilmente attraverso un
incontro diretto con gli stranieri.
Contenuti
➢ I conflitti nel mondo: la terza guerra mondiale a pezzetti
➢ L’emigrazione e il problema dei rifugiati: un’analisi approfondita fondata sulle evidenze
➢ L’incontro diretto con rifugiati giunti in Italia dopo un lungo e pericoloso viaggio.
➢ Presentazione della campagna di modifica della legge sulla cittadinanza per i bambini
stranieri nati in Italia.

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➢ Il futuro dell’Italia e dell’Europa nel mondo globalizzato e multi culturale: paure e nuove
opportunità
Mezzi e strumenti
➢ Assemblea e incontri nelle scuole arricchite dalla testimonianza di rifugiati ospiti o amici
della Comunità di Sant’Egidio.
➢ Organizzazione di una festa multi-etnica all’interno della scuola.
➢ Lettura di testi durante le ore di letteratura e storia.
➢ Visita ai servizi per l’accoglienza della CSE con possibilità di partecipazione alle attività
da parte degli studenti.
Ore necessarie
➢ A scuola
▪ Nelle ore di lezione: 2-4 Ore
▪ Al di fuori dell’orario scolastico: 2-6 Ore

Modulo 2: Il mondo dei bambini


Premessa
“I bambini nel mondo. Il mondo dei bambini”: avvicinare gli studenti alla realtà dell’infanzia e alle
sue problematiche nei diversi continenti. Approfondimento sulle difficoltà che bambini italiani,
stranieri e rom, in condizioni di disagio e povertà, incontrano nel percorso scolastico e di
integrazione.
La Comunità di Sant’Egidio sin dal 1968 realizza la Scuola della Pace.
Le Scuole della Pace, sono dei nostri centri, completamente gratuiti, che si qualificano come un
ambito familiare che sostiene il bambino o l'adolescente nell'inserimento scolastico; che aiuta la
famiglia nel suo compito, proponendo un modello educativo aperto agli altri, solidale verso i più
sfortunati, capace di superare barriere e discriminazioni.
Le attività di una Scuola della Pace si svolgono generalmente più volte la settimana. Visite, gite,
feste, escursioni e vacanze estive fanno parte integrante delle attività delle scuole della pace.
Ogni anno nel mondo più di 50.000 bambini e adolescenti frequentano regolarmente le Scuole
della Pace della Comunità di Sant'Egidio.
Contenuti
➢ Le situazioni di difficoltà che vivono i bambini nei diversi continenti
➢ Esperienze vive di impegno giovanile nel campo del sostegno all’infanzia
➢ La cultura e la solidarietà come strumento di arricchimento personale
Mezzi e strumenti
➢ Incontro e dibattito con testimoni diretti: i volontari della Comunità di Sant’Egidio
➢ Visione di video sul lavoro per i bambini nel mondo
➢ Visita ad una Scuola della Pace del quartiere. Gli studenti possono impegnarsi nella
preparazione di attività da svolgere con i bambini nel corso della visita: scenette, giochi
di gruppo, una merenda, etc.
Ore necessarie
➢ A scuola
▪ Durante l’orario scolastico – 2 ore
▪ Nel pomeriggio, al di fuori dell’orario delle lezioni – 2 ore
➢ All’esterno
▪ Nei locali della comunità di Sant’Egidio: incontri di 2 ore l’uno

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Modulo 3: Amici per la strada
Premessa
Far conoscere la realtà dei senza fissa dimora. In tutte le grandi città sono tante le persone che per
motivi diversi sono costrette a vivere per strada.
I membri della Comunità di Sant'Egidio, si prendono cura di questi poveri che vivono in gravi
difficoltà nelle stazioni, sotto i portici e negli angoli delle città.
L'impegno della Comunità in questo mondo è iniziato a Roma alla fine degli anni Settanta, quando
il numero dei poveri nelle strade della città era in rapido aumento ponendo problemi nuovi. E'
continuato in tante altre città del mondo.
Alcuni episodi di intolleranza e di violenza verso queste persone devono far riflettere sulla
condizione di abbandono e di pericolo della vita di questi poveri. In particolare ci colpì la storia di
Modesta, un'anziana barbona conosciuta alla Stazione Termini di Roma che morì senza soccorsi
perché era sporca e l'ambulanza non volle caricarla.
Negli anni si è sviluppata una rete di amicizia e di sostegno che ha dato luogo ad iniziative stabili di
solidarietà.
Contenuti
➢ Le situazioni di difficoltà che portano le persone all’emarginazione e all’esclusione
➢ Esperienze vive di impegno giovanile nel campo del sostegno ai senza fissa dimora
Mezzi e strumenti
➢ Incontro e dibattito con testimoni diretti: i volontari della Comunità di Sant’Egidio. In
alcuni casi è anche possibile far incontrare i ragazzi con delle persone che hanno fatto
l’esperienza della vita in strada.
➢ Visione del video “il cuore più grande”: video intervista a persone senza fissa dimora e
della clip “La bellezza del servire” sulle attività dei Giovani per la Pace con i poveri.
➢ Visita esterna ai luoghi della CSE dove si svolge l’assistenza a senza dimora (mense,
centri per la distribuzione di generi alimentari e servizi a senza dimora). Gli studenti
saranno coinvolti gli studenti nella preparazione dei panini per chi vive per la strada, o
nello smistamento dei vestiti.
Ore necessarie
➢ A scuola
▪ Durante l’orario scolastico – 2 ore
▪ Nel pomeriggio, al di fuori dell’orario delle lezioni – 2 ore
➢ All’esterno
▪ Nei locali della comunità di Sant’Egidio: incontri di 2 ore l’uno

Modulo 4: W gli anziani


Premessa
Venendo a conoscenza della condizione di solitudine in cui spesso si vengono a trovare tanti
anziani ricoverati in istituto, è nata la proposta a tanti giovani e adolescenti di investire un po’ del
loro tempo e delle lor energie nell’amicizia con loro.
Gli anziani, anche quando sono ricoverati in istituto, sono una grande risorsa etica, umana, civile,
solidaristica…una vera ricchezza. L’amicizia che i ragazzi possono offrire è una risposta benefica
alla solitudine o alla povertà di rapporti di cui molti, anche giovani, soffrono nella nostra società.

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Inoltre l'esperienza della guerra che gli anziani hanno fatto potra' essere occasione di incontri e di
discussioni con i ragazzi per aiutarli a comprendere l'orrore della guerra ed il bisogno della pace.
La Comunità di Sant’Egidio ha sempre guardato con amicizia e simpatia al mondo degli anziani.
Numerose sono le iniziative di servizio, di proposta culturale, di sostegno, di contrasto alla
solitudine e all’istituzionalizzazione, di valorizzazione degli anziani come risorse per la nostra
società, che la Comunità di Sant’Egidio, in questi anni, ha promosso e realizzato in Italia e nel
mondo.
Contenuti
➢ I ragazzi saranno aiutati a conoscere ed affezionarsi al mondo degli anziani,
apparentemente così distanti dai loro percorsi abituali e dalla loro esistenza.
➢ Colmare la distanza che separa le generazioni e che è all’origine di tante
incomprensioni e spesso di atteggiamenti di disprezzo e di rifiuto.
➢ Superare la cultura dello scarto e difendere e sostenere chi è più debole e in difficoltà.
Mezzi e strumenti
➢ Incontro e dibattito con testimoni diretti: anziani e volontari della Comunità di
Sant’Egidio
➢ Visione del video "Un'ora di tempo" (la proposta di un’ anziana che chiede amicizia per
vincere la solitudine, 4 minuti); introduzione dei volontari della Comunità di Sant’Egidio
al mondo degli anziani;
➢ Con l’aiuto dei volontari della Comunità di Sant’Egidio e la collaborazione dei genitori
dei ragazzi, preparazione e realizzazione di feste con gli anziani seguiti dalla Comunità
di Sant’Egidio del quartiere (con canti, brevi esibizioni teatrali, giochi…);
➢ Visita di classe ad un istituto per anziani vicino alla scuola, dove i volontari della
Comunità di Sant’Egidio sono presenti settimanalmente.
➢ Preparazione di feste e visite ad anziani con studenti fuori l’orario scolastico nelle sedi
della Comunità di Sant’Egidio o in luoghi di incontro del quartiere.
➢ La realizzazione di interviste e ricerche frutto delle testimonianze dirette degli anziani
raccolte dai ragazzi. Tali testimonianze aiuteranno a ricostruire eventi storici del
passato (ad esempio l’esperienza della seconda guerra mondiale) e dei vari aspetti della
vita quotidiana a Roma e nelle varie regioni italiane durante l’infanzia e la giovinezza di
coloro che oggi sono anziani (la città, la scuola, la vita dei giovani, la famiglia, il lavoro
etc).
Ore necessarie
➢ A scuola
▪ Durante l’orario scolastico – 2 o più ore a seconda delle attività scelte
▪ Nel pomeriggio, al di fuori dell’orario delle lezioni – 2 ore
➢ All’esterno
▪ Nei locali della comunità di Sant’Egidio: incontri di 2 ore l’uno
▪ Negli istituti per anziani: incontri di 2 ore l’uno.

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I 4 moduli “culturali”

Modulo 5: La Memoria
Premessa
ll 16 ottobre 1943, durante l’occupazione nazista di Roma, oltre 1.000 ebrei romani furono rapiti
alle loro case e deportati nel campo di concentramento di Auschwitz. Solo un esiguo numero, 16
persone, tra cui una sola donna, tornarono alle loro case.
Dal 1993, la Comunità di Sant’Egidio fa memoria ogni anno di questo tragico momento della vita
della città, organizzando, insieme alla Comunità Ebraica di Roma, un “pellegrinaggio della
memoria”, una manifestazione di commemorazione delle vittime. 
Il tema della memoria della Shoah è di estrema importanza per le giovani generazioni. I testimoni
diretti di quel periodo storico stanno scomparendo e l’affievolirsi della memoria porta al
riemergere di nuove forme di disprezzo e di razzismo. Per questo è necessario mantenere in vita la
memoria.
Contenuti
La memoria della shoah a Roma e in Italia.
Mezzi e strumenti
➢ Incontro con un testimone della shoa
➢ Visione del video “Il 16 Ottobre”
➢ Partecipazione alla fiaccolata organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio
➢ Visione di un film sul tema, fra i quali:
▪ La vita è bella, di Roberto Benigni (1998); La tregua, di Francesco Rosi (1996);
Schindler’s list, di Steven Spielberg (1993); Concorrenza sleale, di Ettore Scola
(2001); Train de Vie, di Radu Mihaileanu (1999) ; Notte e nebbia, di Alain Resnais
(1956).
➢ Lettura di testi durante le ore di letteratura e storia. Alcuni testi consigliati:
▪ Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi; Fausto Coen, 16 ottobre 1943: la
grande razzia degli ebrei di Roma, Giuntina; Hanna Arendt, La banalità del male,
Feltrinelli; Carlo Saletti (a cura), Le voci dei sommersi, Marsilio; Enrico Deaglio,
La banalità del bene, Feltrinelli; Anne Frank, Diario, Einaudi; Elie Wiesel, La
notte, Giuntina.
Ore necessarie
➢ A scuola – 2 ore
➢ All’esterno: 4 ore nel corso di un pomeriggio

Modulo 6: I Diritti umani (la pena di morte)


Premessa
Attraverso la corrispondenza con i detenuti nel braccio della morte, abbiamo conosciuto alcune
delle loro storie, sotto tanti aspetti storie di povertà, simili a quelle di tanti che conosciamo in tanti
altri posti del mondo. Ora ci è più chiaro come si finisce nel braccio della morte, ora abbiamo più
chiaro come si vive nella segregazione totale e senza speranza.
Molto è stato fatto in questi anni per far conoscere la realtà di chi vive nei bracci della morte nei
diversi paesi del mondo. L’appello per una Moratoria Universale, promosso dalla Comunità di
Sant’Egidio nel 1998, ha aiutato la diffusione e la crescita di una sensibilità su questi temi con la
raccolta di più di 5 milioni di adesioni.

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Un importante passaggio di questa presa di coscienza a livello mondiale è rappresentato
dall’istituzione della Giornata Internazionale delle “Città per la vita – Città contro la pena di
morte”, proposta dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Regione Toscana e dal Comune di Roma e
fatta propria da tante amministrazioni cittadine, associazioni, movimenti.
Contenuti
➢ I diritti umani oggi
➢ La pena di morte. Uno strumento di giustizia o un ritorno al passato? Quali prospettive
per l’abolizione
➢ Riflessione sul tema della giustizia e del perdono
Mezzi e strumenti
➢ Assemblea cittadina sul tema, con la partecipazione di attivisti, testimoni ed ex-
detenuti.
➢ Visione di un video sul tema:
➢ “Voci da Livingstone” – intervista a 3 condannati a morte americani;
➢ “Quinto: non uccidere.” – la storia di Dominique Green
➢ Raccolta di firme per una moratoria della pena di morte.
➢ Corrispondenza con i detenuti.
➢ Lettura di testi durante le ore di letteratura e storia.
Ore necessarie
➢ A scuola
▪ Incontro con il testimone: 2 ore
▪ Lezioni in classe: 2 ore
➢ All’esterno
▪ 4 ore in un pomeriggio

Modulo 7: L’Africa
Premessa
Da sempre l’Africa è nel cuore della Comunità di Sant’Egidio. Un ponte di amicizia ci lega a questo
continente, troppo spesso dimenticato e colpito da guerre, carestie, povertà e malattie.
La Comunità di Sant’Egidio ha avviato da circa otto anni un programma integrato di cura dell’Aids e
lotta alla malnutrizione.
L’AIDS, infatti, minaccia centinaia di milioni di persone in tutto il continente africano, corrodendo il
suo precario sistema economico, scolastico e sanitario e riducendo drasticamente la speranza di
vita.
A partire dal 2002 il programma DREAM (Drug Enhancement Resource against AIDS and
Malnutrition) sta diventando il più efficace modello di intervento per garantire l’accesso gratuito
alla terapia nell’Africa sub-sahariana con costi organizzativi e di gestione compatibili, strutture
leggere e un approccio globale che, mentre attacca gli effetti dell’AIDS e li contrasta radicalmente,
combatte contemporaneamente il degrado ambientale, Tbc, malaria e malnutrizione.
Da due anni ha invece preso vita il programma BRAVO (Birth Registration for All Versus Oblivion)
per la registrazione anagrafica dei bambini, per rispondere alla sfida crescente di tanti bambini
non registrati e alle conseguenze della mancata registrazione sulla pace e la stabilità di molti paesi
in via di sviluppo. Le stime dell’UNICEF confermano che il numero di bambini che ogni anno non
vengono registrati al momento della nascita è cresciuto dai 48 milioni del 2003 ai 51 milioni del
2007.

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Contenuti
➢ Presentazione del programma DREAM.
➢ Presentazione del programma BRAVO per l’iscrizione al registro di stato civile in vari
Paesi dell’Africa.
Mezzi e strumenti
➢ Assemblea e incontri nelle scuole per raccontare dei programmi DREAM e BRAVO, con
l’ausilio di video e power point.
➢ Adozione a distanza di bambini africani per il mantenimento delle cure e del sostegno
nutrizionale.
➢ Grande concerto di fine anno sul tema dell’Africa
Ore necessarie
➢ A scuola: 2
➢ All’esterno: 2

Modulo 8: Da disabile a persona


Premessa
Far conoscere la realtà delle persone con disabilità fisiche e mentali. Superare la paura e il
pregiudizio che circonda spesso queste persone. Più di trent’anni di amicizia della Comunità di
Sant’Egidio con un numero sempre crescente di disabili mentali hanno sfatato molti luoghi
comuni sull’handicap, come una condizione di per sé triste o come una inesorabile
condanna, e si sono concretizzati in interventi e iniziative a difesa della vita e della dignità
delle persone disabili portati avanti esclusivamente dai volontari della Comunità a titolo
gratuito. I laboratori sperimentali della Comunità di Sant’Egidio sono nati nel 1985 come luoghi
formativi e di studio, di apprendimento delle tecniche artistiche, di comunicazione e
sperimentazione, tenendo conto dei differenti livelli di istruzione e non valutando in modo
pregiudiziale le condizioni fisiche e mentali di ciascun partecipante.
Nel corso degli anni i laboratori sono diventati luoghi di relazione e comunicazione, dove si
lavora per far emergere quel mondo di sentimenti, pensieri e capacità troppo spesso
misconosciuto, perché imprigionato da problemi fisici e da difficoltà comunicative.
Nei laboratori si studia, si comunica, si crea, si lavora alla ricerca di codici espressivi e
artistici personalizzati.
Contenuti
➢ Le situazioni di difficoltà che vivono le persone con disabilità.
➢ Esperienze vive di impegno giovanile nel campo del sostegno alle persone con
disabilità.
➢ Approfondimento su come l’arte possa essere un veicolo per facilitare l’integrazione
nella società delle persone disabili
Mezzi e strumenti
➢ Incontro e dibattito con testimoni diretti: persone disabili e i volontari della Comunità di
Sant’Egidio
➢ Visione di video “da disabile a persona”.
➢ Visita ad uno dei laboratori di arte sperimentale della Comunità di Sant’Egidio.
Ore necessarie
➢ A scuola

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▪ Durante l’orario scolastico – 2 ore
▪ Nel pomeriggio, al di fuori dell’orario delle lezioni – 2 ore
➢ All’esterno
▪ Nei locali della comunità di Sant’Egidio: incontri di 2 ore l’uno

Contatti del responsabile del progetto di zona.

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