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CdL Ingegneria Meccanica

Prova scritta di Analisi Matematica 1

Padova, 25 gennaio 2021

Si svolgano i seguenti esercizi facendo attenzione a giustificare le risposte.


Delle affermazioni non motivate e giustificate non si terrà conto nella valutazione.
Non è consentito l’uso di alcun dispositivo elettronico, di appunti o di libri.

1. Si studi in dettaglio e si tracci un grafico qualitativo della funzione


 
2x
f (x) = x + arcsen
1 + x2

2. Si calcolino i seguenti limiti



et − cosh2 t
1
Z
lim dt,
x→0+ x sen t3

e − cosh2 t
Z 1 t
1
lim dt.
x→0+ log x x sen t3
Soluzioni

1. Si deduce immediatamente dalla disuguaglianza a2 + b2 > 2ab che


2x
−1 6 6 1,
1 + x2
per cui il dominio di f è R. Il grafico è riportato al termine dello svolgimento.
Svolgendo i limiti agli estremi (all’infinito) si ottiene
     
2x 2x
lim x + arcsen = −∞, lim x + arcsen = +∞.
x→−∞ 1 + x2 x→+∞ 1 + x2

A questo punto ci si accorge facilmente che la funzione ha anche un asintoto. Infatti


  
2x 1
lim x + arcsen = 1,
x→−∞ 1 + x2 x
   
2x
lim x + arcsen − x = 0,
x→−∞ 1 + x2

da cui la retta r(x) = x è un asintoto obliquo a −∞, ma facilmente si trova che la


stessa retta lo è anche a +∞.
Svolgendo la derivata si ottiene

1 2(1 − x2 )
f 0 (x) = 1 + s  2 (1 + x2 )2 =
2x
1−
1 + x2
1 2(1 − x2 )
=1+ s =
(1 − x2 )2 (1 + x2 )2
(1 + x2 )2
1 2(1 − x2 ) 1 − x2 2
=1+ p 2
=1+ 2 | 1 + x2
2
(1 − x ) 2 1 + x |1 − x

per cui per x = 1 e x = −1 f non è derivabile e


2

 1− per |x| > 1


1 + x2
f 0 (x) =
 2
 1+
 per − 1 < x < 1.
1 + x2

Poiché in a2 + b2 > 2ab l’uguaglianza vale solo per a = b si deduce che


2
<1 per ogni x tale che |x| =
6 1,
1 + x2
per cui f 0 è sempre positiva, dove definita. Valutando i limiti della derivata prima
a destra e sinistra di −1 ed 1 si ha:
lim f 0 (x) = lim f 0 (x) = 0, lim f 0 (x) = lim f 0 (x) = 2.
x→−1− x→+1+ x→−1+ x→+1−

Rimane da studiare la derivata seconda: si ha


4x


 (1 + x2 )2
 per |x| > 1
00
f (x) =
4x
 − per − 1 < x < 1,


(1 + x2 )2
per cui f risulta convessa per x ∈ (−1, 0)∪(1, +∞), concava per x ∈ (−∞, −1)∪(0, 1)
e 0 è un punto di flesso.
La funzione non ha né minimo, né massimo, neanche locali (relativi).

−5 −4 −3 −2 −1 1 2 3 4 5

−2

−4

2. Il limite è un integrale improprio e il problema è nello zero, dove la funzione


potrebbe essere illimitata a causa di sen t3 .
Utilizzando lo sviluppo di Taylor intorno al punto 0 si può scrivere, fermandoci al
secondo ordine per la prima funzione,
t2
et = 1 + t + + o(t2 )
2
Se la seconda funzione a numeratore venisse sviluppata solo fino al secondo ordine
si avrebbe
√ √ !2
√ e t + e− t

1  √ t   √ t 2
2
cosh t = = 1 + t + + o(t) + 1 − t + + o(t) =
2 4 2 2
1 1
= (2 + t + o(t))2 = (4 + o(t)) = 1 + o(t)
4 4
quindi andiamo oltre:
!2
2
√ 1 √ t t3/2 t2 √ t t3/2 t2 2
cosh t= 1+ t+ + + +1− t+ − + + o(t ) =
4 2 6 4! 2 6 4!
2
t2 t2
  
1 2 1 4 2
= 2+t+ + o(t ) = 4 + 4t + t + o(t ) = 1 + t + + o(t2 )
2
4 12 4 3 3

Mettendo assieme le cose il numeratore risulta essere


√ t2
et − cosh2 t = + o(t2 )
6
e infine √
et −cosh2 t
sen t3 1
lim 1 =
t→0+
t
6
quindi l’integrale improprio ha lo stesso carattere di
Z 1
1
dt, che diverge.
0 t

Per calcolare il secondo limite si può usare la regola di de l’Hôpital, visto che entrambi
i termini tendono ad infinito per x → 0+ . Si ottiene che
√ 
e − cosh2 x
 x
1 1
lim 1 − 3
=−
x→0 +
x
sen x 6

per anche il secondo limite richiesto sarà −1/6.

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