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1 INTRODUZIONE
La tesi di laurea qui presentata è stata redatta in base all’esperienza maturata presso la
società Global Quality & Services S.r.l. (GQS) con sede a Villa D’Adda (BG), dove
sono stato principalmente affiancato, durante il periodo di tirocinio, dall’expediting
manager e socio della GQS, Andrea Pasquali . GQS nasce nel 1995 dall’unione delle
esperienze maturate, nel campo dei servizi per società d’ingegneria e compagnie
petrolifere, da parte dei quattro soci fondatori.
Dal 1995 ad oggi GQS ha consolidato i rapporti con i suoi clienti e ne ha instaurati di
nuovi e duraturi, grazie all’alta qualità dei servizi forniti; l’azienda è infatti in continua
espansione ed ogni anno incrementa il fatturato e il numero di dipendenti.
GQS è una società multidisciplinare certificata ISO 9001:2000 che si occupa di fornire
ai suoi clienti un vasto campo di servizi quali ricerche di mercato, approvvigionamento
di materie prime o semilavorati, project management, consultazione delle normative
ISO, verifica e revisioni contabili, servizi di expediting e di ispezione per aziende
chimiche-petrolchimiche, petrolifere o che operano nel campo della produzione di
energia elettrica. GQS è in grado di fornire i propri servizi in Europa, Nord e Sud
America, Medio Oriente e Asia, grazie ad un personale qualificato, che ha acquisito la
sua notevole e consolidata esperienza nei rispettivi settori industriali lavorando con e
per le più grosse compagnie d’ingegneria e petrolifere mondiali.
La filosofia e i principi su cui si basa tutto il lavoro svolto da GQS sono focalizzati alla
soddisfazione del cliente.
La società divide la sua attività in due principali settori:
• GQS expediting;
• GQS operations.
GQS expediting si occupa di fornire un servizio di ispezione e controllo dei fornitori e
sub-fornitori per conto di grosse società di ingegneria situate in tutto il mondo.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
GQS operations si occupa inoltre di creare su misura per ogni azienda un sistema di
gestione della qualità certificato ISO 9000 / ISO 14000 / OHSAS 18000, in materia di
sicurezza sul lavoro e protezione dell’ambiente.
La società si avvale del lavoro di 25 dipendenti fissi nella sede principale di Villa
D’Adda (BG), e della collaborazione di più di 200 professionisti free-lance distribuiti
nella maggior parte del mondo.
Il personale specializzato impiegato da GQS permette di monitorare e intervenire
prontamente nei più importanti siti mondiali per la produzione e l’installazione di
impianti petroliferi, petrolchimici e di produzione di potenza.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Proprio per raggiungere questi obiettivi, GQS ha creato e sviluppato nel corso degli anni
una procedura standard relativamente alle visite e ai rapporti per i clienti; inoltre,
monitorando una moltitudine di fornitori e sub-fornitori, è anche in grado di suggerire ai
propri clienti i fornitori che ritiene più affidabili e puntuali nelle consegne per garantire
il miglior supporto possibile.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
operazioni di finitura;
operazioni di verniciatura;
operazioni di assemblaggio;
test funzionali presenziati;
imballaggio e spedizione delle merci rispettando tutte le specifiche necessarie
per il tipo di merce e richieste dal cliente stesso.
Per ogni tipo di fornitore oggetto delle visite di expediting, esistono delle priorità e un
diverso modo di approcciarsi alla visita, il tutto volto all’ottenimento delle richieste del
cliente e alla sua piena soddisfazione.
conveniente svolgerle internamente, possono essere utilmente esternalizzate a imprese
specializzate in tali attività, che dunque servono più imprese.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
I grandi progetti sono da sempre i più difficili da gestire per un Project Manager. Questa
difficoltà deriva dalla concomitanza di numerosi fattori che, interagendo tra loro, creano
una serie di problemi dipendenti dalle strette relazioni che vengono a crearsi tra gli
elementi di gestione dei progetti.
I fattori più importanti sono i seguenti:
definire univocamente gli obiettivi da raggiungere;
impegno da parte del top manager;
impegno da parte di tutte le persone coinvolte nel progetto;
corretta pianificazione delle attività da svolgere;
continua comunicazione biunivoca con il cliente;
verificarsi di condizioni del personale e tecniche favorevoli durante tutta la fase
di sviluppo e realizzazione del progetto;
approvazione da parte del cliente;
possibilità che la buona riuscita di quel progetto abbia un seguito con
l’assegnazione di altri progetti correlati e non;
buona comunicazione tra i vari reparti che seguono i diversi aspetti del progetto.
Tutti questi fattori scaturiscono in una buona gestione del progetto che porta ad una
maggiore probabilità di successo e ad una migliore gestibilità organizzativa del rischio
connesso. Se si è realizzata una buona struttura organizzativa, il progetto ha infatti
maggiori possibilità di generare risultati positivi.
Proprio per raggiungere tali obiettivi, il Project Manager deve possedere diverse
capacità ed essere in grado di unire queste doti alle proprie esperienze personali per
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
riconoscere nel minor tempo possibile l’insorgere di situazioni che porterebbero a gravi
conseguenze riguardo la tempistica e i costi del progetto.
Quando si parla di grandi progetti la quantità di informazioni da gestire diventa
spropositata e proprio per questo deve essere creata una struttura organizzativa ben
definita e composta da esperti nei vari settori per seguire nel miglior modo possibile
tutti gli aspetti del progetto in ogni sua fase. Normalmente se l’organizzazione è interna
all’azienda ciò porta ad avere sia dei vantaggi che degli svantaggi.
I vantaggi principali di aver creato una struttura organizzativa interna sono i seguenti:
avere un gruppo di esperti nel settore è vitale nel garantire la specificità di ogni
risorsa nello sviluppo di progetto e un maggiore rendimento di questo tipo di
risorse. La maggiore specificità e il rendimento di ogni risorsa, si rispecchia in
un numero minore di esperti richiesti da ogni area in interesse;
questa alternativa favorisce la possibilità di disporre di un mezzo che consente di
conoscere e implementare le ultime novità relative al settore in questione
ottenendo il miglior risultato possibile;
consente di sviluppare le personalità di ogni dipendente verso la carriera per cui
è più portato, creando così dei nuovi specialisti nei loro settori di competenza.
Come contropartita però, questo tipo di organizzazione ha anche i suoi punti deboli:
dipartimenti limitrofi tendono spesso a divenire dei compartimenti stagni con
assenza di scambio di informazioni reciproche;
l’organizzazione rischia di tendere al soddisfacimento delle aspettative del
responsabile, e non a quelle del cliente;
in molte circostanze nessuno ha il controllo completo di processi
interdipartimentali e pertanto si corre il rischio che le persone si occupino
solamente delle responsabilità che riguardano la propria area di competenza;
ogni dipartimento cerca di massimizzare la propria importanza ed influenza in
seno all’organizzazione;
ogni funzione o reparto cerca di tendere ad una sub-ottimizzazione interna e non
ragione invece in ottica di ottimizzazione del progetto;
spesso, a fronte di un responsabile generale c’è una mancanza di responsabili di
macro-aree;
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
di fatto la somma dei risultati dei singoli elementi è maggiore di quello che
viene generato complessivamente da tutto il gruppo di lavoro.
Proprio per ovviare a tutte queste difficoltà che vengono riscontrante nella gestione dei
progetti, si ricorre all’uso di organizzazioni esterne. Esse provvedono a misurare le
performance in modo indiretto e riportare la situazione riscontrata al cliente e al top-
management del progetto, si applicano per snellire le procedure di scambio di
informazioni tra i reparti, cercano il modo per ottenere una comunicazione completa e
veloce tra gli uffici tecnici del fornitore e del cliente per una rapida soluzione di tutti i
punti poco chiari in fase di ingegnerizzazione di emissione ed approvazione dei
documenti che potrebbero incidere sul buon esito del progetto.
Per contro la presenza di organizzazioni esterne qualificate è richiesta da alcuni
problemi riscontrati nella gestione di grandi progetti e di grosse compagnie.
1. dall’esperienza è stato rilevato che circa il 40% dei grandi progetti ha delle
performance scadenti;
2. l’instabilità creata da fattori interni ed esterni ad un progetto, sfocia in delle crisi.
Quando cominciano a sussistere i fattori che portano a queste crisi, nei grandi
progetti, la loro dinamica di sviluppo è molto veloce e porta a conseguenze
disastrose in tempo breve, senza che le persone incaricate di monitorare e
presiedere l’intero progetto abbiano il tempo di arginarle;
3. in grosse organizzazioni e in grandi progetti, la complessa organizzazione creata
per la gestione è la base per lo sviluppo di problemi, che spesso diventano la
normalità. Il Project Manager deve gestire questi problemi come se facessero
parte della normale amministrazione e non ad eventi straordinari;
4. i progetti che presentano un alto livello di performance non sono quelli che
possono vantare un loro svolgimento senza errori o una pianificazione perfetta,
ma sono quelli caratterizzati da una struttura organizzativa in grado di far fronte
prontamente a cambiamenti, risolvere crisi e adeguarsi velocemente
all’insorgere di nuove situazioni, rinnovandosi continuamente;
5. il buon esito di un progetto non è garantito nemmeno se si applicano le
tecnologie che rispecchiano lo stato dell’arte di quel settore in un determinato
periodo;
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Non esiste una definizione univoca del rischio, ma quella comunemente accettata è:
“combinazione della frequenza o della probabilità dell’incorrere in specifici eventi di
pericolo correlati al progetto” (IEC 60300-3-9).
Il rischio viene anche normalmente definito come l’eventualità di subire un danno,
connessa a circostanze più o meno prevedibili. Si può distinguere tra:
Rischi, la cui eventuale manifestazione porta a delle conseguenze negative.
Opportunità, la cui manifestazione porta a delle conseguenze positive.
La maggior parte delle definizioni che sono state date al rischio di progetto
comprendono le parole probabilità e conseguenze.
Una definizione particolare e di più ampio spettro è stata fornita da Klinke e Renn
(2000): “Il rischio si riferisce alla possibilità che azioni umane o eventi ad esse
collegati, portino a delle conseguenze che influenzano aspetti o valore di altre cose
collegate e con una notevole importanza”.
Di conseguenza, la parola rischio, comprende in sè un numero di indesiderati/pericolosi
eventi che si potrebbero verificare in seguito ad un tipo di scelta.
Fa parte dell’analisi dei rischi comprendere quali siano i tipi di rischio in cui si potrebbe
incorrere a seguito di determinate scelte.
Per il fatto che i rischi si riferiscono a degli eventi che si verificheranno in futuro, a
seguito di alcune determinate scelte, esiste un elevato grado di incertezza su questo tipo
di analisi. In particolare l’analisi del rischio è una parte di uno studio più ampio e
completo definibile come gestione del rischio.
Generalmente la gestione del rischio viene definita come: “un applicazione sistematica
delle metodologie politiche, procedurali e pratiche con l’obiettivo di analizzare, valutare
e controllare/ridurre il rischio” (IEC 60300-3-9). Essa include:
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
analisi del rischio, cioè l’uso sistematico delle informazioni disponibili per
identificare i possibili pericoli e stimare il rischio derivante dagli individui o
dalla popolazione o dall’ambiente;
valutazione del rischio, cioè quel processo nel quale viene valutata la
tollerabilità del rischio intrinseco sull’analisi del rischio stesso, tenendo conto
degli aspetti socio-economici ed ambientali;
riduzione/controllo del rischio ovvero l’insieme di decisioni prese, aspetti
implementati e monitoraggio continuo dei cambiamenti per una valutazioni
dell’evoluzione dei rischi del progetto.
Eseguire una serie gestione del rischio costa uno sforzo, ma il suo costo è normalmente
irrisorio rispetto alla perdita causata dall’eventuale realizzarsi di un evento rischioso.
Nell’analisi dei rischi nei sistemi industriali l’uso dei cosiddetti criteri per l’accettazione
del rischio hanno giocato un ruolo rilevante negli ultimi 30 anni. Fondamentalmente,
usare i criteri per l’accettazione del rischio, significa aver già definito le possibili
conseguenze che si possono verificare a seguito delle scelte effettuate. Una volta
definito un valore limite superiore della sommatoria delle probabilità del verificarsi di
tutti i tipi di rischi, verranno di seguito rifiutate tutte le scelte che portano ad un
complessivo con probabilità maggiore di quella stabilita come limite.
Queste opzioni possono divenire però accettabili se non è possibile un’ulteriore
riduzione dei rischi o se questa è possibile ma solo con un esborso ritenuto eccessivo
rispetto al grado di riduzione ottenibile.
Negli ultimi anni si è discusso di quando l’uso dei criteri per l’accettazione del rischio
siano fruttiferi e quando non lo siano. Dalla discussione è emerso il fatto che, spesso,
questi criteri sono arbitrari e la loro definizione non porta sempre alla selezione della
migliore soluzione possibile. Di conseguenza è stato riscontrato che è meglio utilizzare
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
dei criteri per l’analisi e valutazione dei rischi, invece di stabilire preventivamente delle
soglie di accettazione dei rischi.
Nella gestione del rischio dei progetti si possono stabilire criteri per l’accettazione legati
principalmente a due differenti tipi di eventi:
eventi con serie conseguenze legate alla salute, all’ambiente e alla sicurezza;
eventi con serie conseguenze legate al costo, alla qualità, alla durata e alla data
di conclusione del progetto in questione.
In questo lavoro verranno analizzati maggiormente gli aspetti legati al costo e alla
durata dei progetti perché le azioni di expediting sono atte alla riduzione dei ritardi nel
completamento dei progetti e, di conseguenza, alla loro riduzione di costo. Poiché
entrambi sono riconducibili a delle variabili stocastiche, non è possibile stabilire a priori
dei valori limite di accettazione del rischio.
Normalmente queste variabili possono ricondursi a tre classi di valori numerici riferite a
diverse fasi di un progetto:
Obiettivo. Esprime le ambizioni legate al progetto stesso o può essere qualcosa
che ci sforziamo di raggiungere. Vengono spesso introdotti dei bonus (interni)
legati al raggiungimento dell’obiettivo progettuale.
Aspettative. Rappresentano i valori che le variabili stocastiche assumeranno o
che dovrebbero assumere secondo le nostre attese, un modo realistico per tener
conto dei pericoli o delle minacce che possono contribuire ad un mancato
raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Obblighi. Essi sono dei valori legati alle variabili stocastiche stabiliti
nell’accordo/contratto relativo ad un progetto. Per esempio, se non si rispettano
delle date di consegna stabilite a contratto, si può incorrere al pagamento di
penali o arrivare alla cancellazione del contratto stesso e, come conseguenza,
essere scartati nella valutazione preliminare per l’assegnazione di contratti
successivi.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
La valutazione dei rischi può essere fatta relativamente a diverse chiavi di lettura. E’
possibile ad esempio classificare i rischi in relazione al risultato indotto. Tra le
principali categorie di classificazione dei rischi possiamo avere:
rischi naturali, quali alluvioni, terremoti e tutto ciò che implica danni da parte di
agenti naturali o dalle loro azioni;
rischi finanziari, come variazioni dei tassi finanziari, insolvenza del cliente e
tutti quei rischi dovuti a delle transazioni finanziarie;
rischi commerciali, quali politica dei prezzi dei concorrenti, arrivo dei prodotti
alternativi, nuovi concorrenti e tutti quei rischi legati alle regole del mercato
libero;
rischi tecnici, tra cui il ricorso a nuove tecnologie non ancora completamente
collaudate, il manifestarsi di avarie e tutte le variabili implicabili al
funzionamento delle parti fisiche che compongono l’assieme;
rischi umani, come infortuni, dimissioni, indisponibilità del profilo necessario e
tutti quelli legati al personale coinvolto nel progetto;
rischi economici, quali variazioni dei costi delle materie prime, rinnovi
contrattuali e gli altri che portano ad un costo maggiore per la realizzazione del
progetto;
rischi politici, come nuove normative, nazionalizzazioni, clima sindacale,
rischio del Paese e possibili attacchi dai paesi esteri.
La tipologia del rischio che si deve fronteggiare varia anche in base alla fase del ciclo di
vita del progetto. Le tre tipologie di rischio più comuni in fase di Approvazione del
progetto, che possiamo citare sono:
• indisponibilità di esperti in materia;
• inadeguata definizione del problema;
• inesistenza di uno studio di fattibilità;
• scarsa chiarezza degli obiettivi finali.
Durante la fase di Pianificazione, i rischi più comuni sono riconducibili a:
• inesistenza di un piano per la gestione dei rischi;
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Approvazione del
Pianificazione Esecuzione Chiusura
progetto
Rischio
Interesse in gioco (€)
Figura 1. Web Risk Managment – Come gestire i rischi di un progetto web; e-Academy, 2005
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Per stabilire correttamente un’immagine complessiva del rischio nella gestione dei
progetti, bisogna porsi tre domande:
I. Cosa può andar storto?
II. Come potrebbe andar storto?
III. E se andasse storto, quali e quanto gravi sarebbero le conseguenze?
L’analisi della prima domanda può esser fatto attraverso diversi punti di vista:
creando una lista di possibili eventi indesiderati;
creando una lista di possibili scenari;
creando una lista di possibili pericoli;
creando una lista di possibili minacce.
Un evento indesiderato, è un evento che si potrebbe verificare e che non vorremmo
succeda come per esempio una grossa perdita di acqua all’interno di un tunnel. Uno
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
fasi di sviluppo. Normalmente, però, esse vengono utilizzate nelle fasi finali per
verificare che siano state compiute tutte le operazioni necessarie alla buona
riuscita.
Durante la fase di identificazione del rischio, qualsiasi fonte di informazioni che ne
consenta il riconoscimento di un potenziale problema, dovrebbe essere utilizzata, come:
il giudizio degli esperti: nel settore e rispetto al progetto stesso: tecnici,
manager, che con la loro esperienza giudicano la fattibilità e il grado di rischio
che ha il progetto;
la documentazione passata, cioè la consultazione di documenti relativi a progetti
simili, garantisce una buona base di partenza per la valutazione del progetto e
evita il ripetersi di errori già compiuti per inesperienza;
raccolta di informazioni storiche aziendali: analisi dei trend attuali e passati,
valore atteso, che favoriscono uno studio più rapido delle possibilità dell’azienda
di affrontare il progetto con pieno successo;
analisi delle tempistiche: rispetto al calendario (festività, vacanze,…), rispetto
alle scadenze contrattuali, che permettono una pianificazione delle operazioni in
maniera più rigorosa, ed evitano continue ri-programmazioni delle attività
produttive;
analisi dei costi: riconoscendo soprattutto le fasi in cui si concentrano, e
prestando loro la maggiore attenzione;
analisi del team: riconoscendo quali siano le figure chiave all’interno del
progetto e come si comportano, per migliorare l’approccio con esse e il loro
rendimento singolo e complessivo;
brainstorming: eseguendo un’analisi finale dei giudizi e delle ipotesi emerse
durante tutte le fasi di analisi: durante una riunione ognuno può esprimere il suo
parere e tutti lo ascoltano valutando insieme tutti i suggerimenti e selezionando i
più validi.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
100 %
Rischio Alto
Rischio Medio
Probabilità
evento
0% Rischio Basso
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Inserendo nel grafico i vari eventi rischiosi si possono identificare (come esemplificato
in figura 3 e alla relativa tabella 1 che riferiscono ad un progetto di implementazione di
un nuovo sistema informativo) quelli più critici che richiedono il maggior grado di
controllo da quelli meno importanti.
100 %
Rischio Alto
Specifiche
Nuovo
competitor
Malattia Perdita del
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
E’ molto importante affrontare questa fase con rigore e precisione, senza però esagerare
nel dettaglio in quanto, solitamente ad un numero di rischi compreso tra due e cinque,
corrisponde il 90% dell’incertezza sul risultato finale.
Una volta analizzati i metodi da utilizzare per identificare e definire i possibili eventi e
le possibili minacce che possono influenzare negativamente lo svolgimento del
progetto, si vogliono ora descriver gli strumenti che consentano la corretta misurazione
di tali rischi. Nello specifico vengono introdotti alcuni modelli di analisi dei costi e dei
tempi di progetto.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
tipo di eventi viene inserita all’interno del modello. Questa modellazione esplicita degli
eventi critici, facilita l’integrazione del modello con nuove informazioni relative a
questo tipo di eventi. Tra le varie metodologie esistenti per stimare la durata delle fasi
del progetto, le più utilizzate sono:
CPM: Critical Path Method (R. Buckminster Fuller, 1981);
PERT: Program Evaluation and Review Techinque (R. J. Schonberg – E.M.
Knod jr, 1999);
SSP: Successive Schedule Planning;
Simulazione Monte Carlo (Bernd A. Berg, 2004)
2.7.1.1 CPM
2.7.1.2 PERT
Simile alla metodologia del CPM per quanto riguarda l’individuazione del percorso
critico, il metodo PERT aggiunge al modello la varianza della durata di ogni singola
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
µ =(L+4M+H)/6
E la sua varianza dalla formula:
σ2 =( µ-L)(H- µ)/7
In caso di più percorsi critici si sceglie quello con la varianza maggiore.
Il problema maggiore sorge quando si hanno più percorsi critici con varianza
paragonabile; in questo caso bisogna porre molta attenzione su quale si considererà
successivamente come il più critico ai fini della realizzazione del progetto.
2.7.1.3 SSP
L’idea di base di questo metodo è quella di considerare non solo il percorso critico.
Infatti, se si considerano due attività parallele, A e B, la durata del progetto sarà data
dalla durata massima delle due attività.
La procedura normalmente adottata per la metodologia SSP è la seguente:
1. per ogni attività i, stabilirne il valore atteso µ i e la sua varianza σ2i relativi alla
durata;
2. identificare i punti d’incontro tra operazioni successive relativi a percorsi
differenti;
3. ripetere e seguire tutte le operazioni dalla sinistra alla destra dello schema,
iterativamente fino a quando tutte le operazioni sono state eseguite
completamente prima di passare a quelle cronologicamente successive;
4. per ogni operazione stabilire il tempo stimato di inizio (ESi) e di fine (EFi). Il
tempo stimato di fine deve coincidere con il tempo stimato di fine dell’attività
precedente o al tempo stimato di fine delle attività precedenti se ce ne sono più
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
di una che confluiscono nella stessa. Il tempo stimato di fine è dato dal tempo
stimato di inizio più il valore atteso della durata dell’attività: EFi = ESi + µ i.
Ovviamente bisogna sempre stabilire i tempi stimati di inizio e di fine di tutte le
attività antecedenti a quella in analisi prima di proseguire con l’applicazione del
metodo.
5. per ogni attività i stabilirne la varianza cumulata VFi; cioè la somma delle
varianze di tutte le attività precedenti con la varianza dell’attività i-esima, ne
consegue che VFi = VFk + σ2i; dove k indica la varianza cumulata di tutte le
azioni che precedono l’attività i-esima.
6. se due o più rami/percorsi conducono alla stessa attività, è necessario che tutte le
attività precedenti siano terminate prima di procedere con la successiva. Per la
soluzione analitica, si utilizza l’ausilio di nodi virtuali (V1, V2,..). Se più rami
convergono in un’unica attività, si creano dei nodi virtuali in cui convergono
solo due attività per volta, successivamente, ciascun nodo, viene interpretato
come un’attività caratterizzata dal suo valore atteso e la sua varianza, si passa al
nodo virtuale successivo unione di questa attività virtuale con l’altra attività
reale. Si procede così fino a che tutte le attività confluenti in un unico nodo sono
state risolte come unione di nodi virtuali successivi. In Figura 4 e in tabella 2
sono riportati i dati e lo schema di un esempio di SSP dove si notano i nodi
virtuali V1 e V2 posti dopo la riunione di due rami dello schema che hanno
seguito percorsi di sviluppo diversi.
S A B E V1 F V2 H F
C G
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
7. queste operazioni devono essere eseguite fino a quando non si sono calcolati
tutti i nodi e tutte le attività del flow-network.
Si noti che come base di questo metodo si è utilizza una distribuzione β, ma si possono
utilizzare anche gli altri tipi di distribuzioni per modellizzare le variabili temporali.
Spesso i modelli analitici per la valutazione della durata di un progetto non sono
abbastanza flessibili per evidenziare gli aspetti salienti del progetto stesso. La
Simulazione Monte Carlo viene utilizzata in aggiunta ai metodi analitici quando essi
non sono in grado di rappresentare la complessità del progetto. L’idea di fondo di
questo tipo di simulazione, è quella di stabilire un set di variabili stocastiche che
identificano la durata e di elementi che identificano le operazioni che devono essere
svolte. Dopodiché si procede stabilendo le relazioni esistenti tra le variabili e gli
elementi, per esempio quali attività possono essere svolte in parallelo, ecc. E’ molto
importante che si realizzi questo modello in modo deterministico in quanto di più facile
gestione. La Simulazione Monte Carlo è l’evoluzione diretta del metodo SSP; la
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
La modellazione dei costi è normalmente basata sulla CBS (Cost Breakdown Structure).
Un modello probabilistico di costi è normalmente più facile da creare e da utilizzare
rispetto ad un modello analogo relativo ai tempi di esecuzione del progetto. Il principio
di fondo è quello di aggiungere di volta in volta dei nuovi termini di costo, dove ogni
termine è il prodotto delle unità di prezzo e del numero di unità, prodotte ciascuna delle
quali è variabile stocastica che può essere collegata ad eventi indesiderati o a minacce.
Spesso è inoltre necessario collegare la modellazione dei costi alla modellazione dei
tempi. Per esempio, in caso di ritardo, si rende necessario utilizzare maggiori risorse per
recuperare i tempi. Inoltre, se l’intero progetto viene ritardato, bisogna pagare delle
penali o pagare degli extra-costi agli altri fornitori per lo slittamento e la ri-
programmazione delle relative attività.
Gli elementi di rischio e le possibili minacce, devono essere controllati e gestiti il prima
possibile per evitare loro conseguenze disastrose. Non è infatti sufficiente identificare e
inserire i fattori all’interno dei modelli di costo e dei tempi ma anche fare in modo di
ridurre la loro possibile influenza ai minimi termini. Per assicurare un sistematico
controllo di questi fattori, è raccomandato utilizzare un threat-log (registro delle
minacce). Ogni elemento di rischio di minaccia viene identificato da alcuni parametri:
ID, in grado di tracciare tutte le possibili interconnessioni con il modello
quantitativo del rischio, per il controllo delle azioni successive, ecc.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Per facilitare la fase di controllo del rischio è utile pianificare diverse tipologie di azioni
correttive (figura 5) da intraprendere:
Azioni Preventive, da intraprendere sempre; sono atte alla riduzione della
probabilità di accadimento dell’evento rischioso;
Azioni Protettive (o Reattive), si svolgono solo una volta che l’evento rischioso
si è manifestato e sono atte a ridurre il danno che questo evento può provocare.
100 %
Protezione
Rischio Alto
1
Rischio Medio
Probabilità Prevenzione
evento 2
0% Rischio Basso
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Le principali azioni che vengono intraprese per ridurre il rischio, sono normalmente
suddivise in tre principali categorie in base al loro scopo principale:
Evitare, cioè ridurre la probabilità dell’accadimento dell’evento;
Mitigare, cioè ridurre il danno una volta che il rischio si è manifestato;
Trasferire, cioè spostare altrove l’impatto di un eventuale rischio, ad esempio
stipulando un’assicurazione che copra i rischi per quel determinato progetto.
Una corretta pianificazione del rischio, con una precisa strategia di interventi preventivi
e protettivi, permette quindi di portarsi in una zona a minor rischio. Le attività protettive
entrano in scena, normalmente, solo dopo che si è superata una determinata soglia di
intervento. E’ necessario quindi stabilire questa soglia utilizzando dei segnalatori che
siano precisi e quantificabili univocamente.
Una volta stabiliti questi parametri, è possibile anche quantificare, in termini monetari,
quanto si è analizzato.
Prende vita il Risk Management Plan, un documento che riassume al suo interno tutti i
dati raccolti, i rischi potenziali e le strategie per evitarli.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Come si può notare dal grafico in figura, ridurre un rischio alto, comporta normalmente
un costo non troppo elevato, ma più si vuole ridurre il rischio, facendolo tendere a zero,
più l’esborso per ottenere quella riduzione aumenta. (Figura 6)
Rischio
(R)
∆R1
2
∆R2 3
Bisogna quindi valutare quale sia il giusto rapporto tra questi due parametri per avere la
maggiore riduzione di rischio possibile con il giusto esborso.
Nella gestione di un progetto interagiscono quindi molti aspetti dinamici, e per arrivare
ad un risultato finale positivo e al pieno soddisfacimento delle aspettative progettuali,
bisogna sempre rispettare delle linee guida che si possono così riassumere:
esecuzione del Risk Management Plan;
costante attenzione ai segnalatori del rischio;
continuo ri-aggiornamento della situazione dei rischi e del loro piano di
gestione.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
inoltre, come viene spesso ricordato: “E’ difficile gestire al meglio ciò che non si
può misurare”.
Uno sbagliato approccio alla misurazione delle prestazioni si può però riflettere in un
loro effetto negativo sull’intero processo produttivo, creando così dei ritardi invece di
favorire lo sviluppo.
Alcuni degli aspetti negativi della misurazione delle prestazioni sono i seguenti:
misurare le prestazioni di ogni persona e utilizzarle come metro di paragone per
stabilire delle punizioni o qualsiasi altro tipo di feedback negativo;
stimolare troppo le persone più capaci di altre, o creare troppe persone con
capacità maggiori delle altre, usandole come metro di paragone, che falsano il
risultato di misurazioni future;
alcune persone diventano molto brave a creare scuse relativamente al loro basso
livello di prestazioni o sul perché esse sono in declino, in modo da non
riconoscere in essi la causa di questo declino. Una nota particolare và al fatto
che proprio le persone, che non danno peso alla misurazione delle performance
quando esse sono negative, sono quelle che danno loro maggiore importanza
quando danno riscontri positivi;
gli obiettivi vengono spesso percepiti come il limite superiore delle prestazioni
raggiungibili in quel determinato ambito;
la precisione è essenziale per ottenere un buon utilizzo delle informazioni
scaturite dalla misurazione delle prestazioni;
quando viene introdotta una metodologia per la misurazione delle prestazioni,
ciò che non viene misurato corre il rischio di perdere importanza e divenire un
aspetto secondario agli occhi degli addetti ai lavori;
misure soggettive sono prive di rigore logico. Una misura deve essere sempre
qualcosa che si possa valutare precisamente ed univocamente;
la misura delle prestazioni spesso influenza il comportamento delle persone e le
porta ad assumere atteggiamenti che alla lunga peggiorano la qualità del lavoro
invece che miglioralo. Un esempio su tutti: un allevatore russo ha vinto per 3
anni di fila il premio per il maggior numero di kg di carne macellata, ma il
quarto anno non aveva più neanche una bestia e l’allevamento è andato in
rovina.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
2.12 Conclusioni
Tutti i grandi progetti sono di difficile gestione. Per ottenere una gestione corretta e un
risultato positivo è necessario creare una struttura ben definita e che tutti i membri di
questa squadra agiscano in modo unito, veloce, efficace, rispettando i propri compiti e
reagendo in modo rapido agli eventi rischiosi che si manifestano durante la vita del
progetto. Non è affatto semplice però riuscire a creare una struttura del genere e fare in
modo che funzioni perfettamente.
Proprio per ovviare alla maggior parte i rischi, per fornire dei dati di archivio su cui
lavorare per analizzare e gestire al meglio il progetto, per avere una comunicazione
continua con tutti i fornitori coinvolti nel progetto, per individuare e risolvere tutti i
punti in sospeso, si adottano delle azioni protettive e preventive. L’azione più usata in
questo campo è demandare il rischio all’esterno, fornendosi dell’apporto di agenzie
specializzate in azioni di expediting che utilizzando la loro esperienza sono abituate a
risolvere i problemi che possono insorgere durante la vita del progetto in modo rapido e
individuare la soluzione migliore per ogni rischio incontrato. La scelta di demandare il
rischio all’esterno, cioè di esternalizzare il compito di monitorare ed intervenire qualora
stiano per insorgere o sono insorti dei problemi, viene comunemente definita come
Outsourcing, argomento di cui ci occuperemo nel prossimo capitolo.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
3 OUTSOURCING
Nonostante il termine outsourcing sia molto diffuso, il suo significato non è univoco.
Alcuni economisti lo utilizzano per indicare il caso speciale in cui chi esternalizza
(outsourcee) dipende totalmente dal subfornitore (outsourcer) per
l'approvvigionamento, perché non è, o non è più, in grado di svolgere da solo l'attività
oggetto di contrattazione. Essi distinguono quindi questo caso da quello più generale di
subappalto o subfornitura (subcontracting), in cui al contrario il subappaltante rimane in
grado di svolgere con mezzi propri l'attività oggetto del contratto (Van Mieghem, 1999).
Altri utilizzano il termine outsourcing per riferirsi a quelle situazioni in cui un'impresa
instaura una relazione bilaterale con un'altra impresa per lo svolgimento di attività che
richiedono asset specifici, e dunque infungibili. In questo caso la discriminante non è il
possesso di requisiti dell'outsourcee, ma la natura degli investimenti necessari allo
svolgimento delle attività esternalizzate (Grossman and Helpman, 2005; Leimbach,
2005).
In entrambi i casi comunque, l'outsourcing implica una qualche forma di stabilità del
rapporto di "collaborazione" tra l'impresa e il terzista.
Altre volte il termine è utilizzato in modo più generico per riferirsi a qualsiasi decisione
di ricorso al mercato per l'approvvigionamento di beni intermedi e/o servizi alla
produzione. Quando inteso in tal senso, l'outsourcing è misurato dal rapporto tra il
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
valore dei beni intermedi e il valore totale della produzione dell'impresa (Strassman,
2004; Yu, 2005).
In ogni caso, alcuni fanno notare come l'aspetto veramente nuovo dell'outsourcing non
sia il generico ricorso al mercato per l'approvvigionamento di beni intermedi, ma il fatto
che il peso di questi nella catena del valore delle imprese stia crescendo
significativamente (Lin and Tsai, 2005).
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
In una prospettiva microeconomica, il problema può essere visto come un nuovo modo
di guardare al vecchio problema posto da Ronald H. Coase (1937) circa le determinanti
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
dei confini dell'impresa. In altre parole, si tratta di individuare i fattori che giocano un
ruolo nella decisione di produzione interna o ricorso al mercato, la Make or Buy
question. Da questo punto di vista la questione si risolve nell'individuazione di quei
fattori il cui cambiamento ha portato a ridisegnare i confini delle imprese. A tale scopo
sono stati utilizzati gli strumenti concettuali sviluppati all'interno della teoria
dell'impresa. Così, ad esempio, nell'ambito della teoria dei costi di transazione
originariamente proposta da Oliver E. Williamson negli anni 70, l'outsourcing e gli altri
fenomeni di disintegrazione verticale dell'impresa sono stati messi in relazione con la
diminuzione dei costi di transazione generata dalla diffusione delle nuove tecnologie
informatiche. Nell'ambito della teoria dei diritti di proprietà, formulata più di recente da
Oliver Hart (1995), si è argomentato invece che, non esistendo alcuna relazione
monotonica necessaria tra costi di transazione e grado di integrazione verticale, la
diffusione dell'outsourcing è da ricollegarsi principalmente alla diminuita
complementarietà degli asset associata con la diffusione delle nuove tecnologie,
essendo tale complementarietà secondo questa teoria l'unica variabile correlata
positivamente con l'integrazione verticale.
Le teorie sopra descritte non tengono tuttavia in alcun modo conto dei costi di
produzione come di una delle possibili determinanti del grado di
integrazione/disintegrazione verticale. Altri economisti si sono invece concentrati sui
possibili effetti che l'outsourcing può avere su tali costi.
I modi individuati attraverso cui l'outsourcing può aumentare l'efficienza produttiva
riducendo i costi di produzione sono i seguenti:
aumento del livello di specializzazione nello svolgimento di certe attività;
rifocalizzazione sulle core competence o competenze distintive dell'impresa;
aumento della flessibilità dell'impresa, sia operativa che strategica;
obbligo per l'impresa di sottomettersi alla "disciplina del mercato";
sfruttamento dei vantaggi derivanti dall'utilizzo di manodopera a basso costo per
lo svolgimento delle mansioni meno qualificate.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
L'outsourcing è stato anche affrontato dal punto di vista della gestione strategica,
analizzandone pro e contro e cercando di costruire una guida operativa in grado di
orientare efficacemente le decisioni degli operatori in materia.
In tale senso sembra orientata la recente letteratura sullo strategic management che ha
enfatizzato il ruolo guida chiave delle core competences (Prahalad e Hamel, 1990) o
competenze distintive (distinctive capabilities) (Kay, 1993) nelle decisioni di
esternalizzazione. In particolare, viene consigliata una strategia di "rifocalizzazione"
sulle competenze core dell'impresa attuata tramite l'esternalizzazione delle attività
collaterali.
Ciononostante, è importante notare come una tale strategia può comportare una
diminuzione dei costi di produzione solo ipotizzando implicitamente che lo sviluppo
delle competenze distintive implichi necessariamente costi fissi. In pratica, dunque,
questo modo di guardare al problema non è differente dal precedente, che mette in
risalto i vantaggi in termini di aumentata specializzazione produttiva.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Alcuni studi hanno anche evidenziato come l'esternalizzazione possa di fatto aumentare
la flessibilità delle imprese attraverso la riduzione dei costi di adattamento (adjustment
costs).
A questo riguardo va innanzitutto distinta la flessibilità operativa da quella strategica.
La prima si riferisce alla capacità delle imprese di adattare la quantità e le caratteristiche
della produzione entro un range ben definito di alternative. La flessibilità strategica al
contrario può essere definita come la capacità dell'impresa di rispondere in modo
efficace ai cambiamenti del contesto (Sanchez, 1995).
Le determinanti della flessibilità, sia strategica che operativa, sono sia di ordine tecnico
sia organizzativo. Assumendo che i costi di adattamento aumentino in modo più che
proporzionale con la dimensione assoluta dell'adattamento richiesto, l'outsourcing può
di fatto ridurre i costi distribuendolo tra più imprese (Carlsson, 1989; Domberger,
1998).
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
quando queste attività sono svolte internamente, lo diventa non appena sono
esternalizzate, perché acquistano un prezzo di mercato preciso. Questo, insieme alla
scissione delle figure di colui che fornisce il servizio e colui che lo acquista, dovrebbe
avere effetti positivi sull'efficienza complessiva.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
di servizio percepito dal cliente finale. Come si può comprendere, tale situazione può
culminare in una posizione di reciproca perdita sia economica che di immagine.
In conclusione, nell’ultimo periodo, si è di fronte ad una selezione naturale delle
relazioni di outsourcing in cui prevalgono i solidi rapporti di partnership legati ad
attività terziarizzabili rivolte soprattutto alla fornitura di servizi ad alto valore aggiunto.
Esistono diversi modelli a cui fare riferimento per effettuare la scelta migliore tra
insourcing od outsourcing dei servizi. I due più interessanti per il tipo di analisi che si
deve svolgere in relazione a questo lavoro di ricerca sono:
il modello proposto da Ferrozzi e Shapiro (2000), in cui i criteri di scelta sono la
rilevanza strategica dell’attività che si vuole esternalizzare e il livello di
efficienza attuale interna all’azienda relativamente a quel tipo di attività (figura
7);
il modello proposto da Ventricelli (2004), in cui i criteri di scelta sono il grado
di rischio e l’importanza dell’attività da esternalizzare rispetto al core business
dell’azienda (figura 8).
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Come si può intuire analizzando la figura 7, le attività con una bassa rilevanza strategica
ed in cui l’azienda ha un basso livello di efficienza in quel determinato istante, sono
quelle che più si prestano ad un’esternalizzazione; le attività con alta rilevanza
strategica e con un alto livello di efficienza attuale da parte dell’azienda, sono quelle in
cui conviene una scelta di insourcing e, talvolta, lavorare per conto terzi, sfruttandole
come fonte di ulteriori guadagni.
Le attività che si dispongono a metà strada tra queste due scelte sono le più difficili da
valutare, e la scelta finale è subordinata ad una attenta analisi dei processi. In ogni caso,
queste situazioni intermedie, in caso si decida di esternalizzare, propenderanno verso un
rapporto di partnership, nel caso di alta rilevanza strategica e basse performance interne,
mentre propenderanno verso una terziarizzazione in caso di bassa rilevanza strategica e
alte performance interne (in questo caso la scelta ricade sulla terziarizzazione solo se si
ha carenza di risorse interne e queste vengano concentrate maggiormente su processi
con alta rilevanza strategica).
Analizzando il modello di Ventricelli in figura 8, si intuisce come non sia facile definire
in modo univoco quali siano le attività che è meglio esternalizzare e quali sia meglio
mantenere sotto il controllo diretto. Dal modello si può dedurre come attività con un
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
livello di rischio esiguo e con una bassa rilevanza rispetto al core business dell’azienda,
siano le più idonee all’esternalizzazione, mentre attività con un alto grado di rischio e
una rilevanza strategica per quanto riguarda il core business dell’azienda, siano da
mantenere sotto il controllo diretto del Management.
Esattamente come per l’altro modello la scelta è più difficoltosa per attività che
ricadano nelle aree intermedie, per cui bisogna eseguire un’analisi dettagliata prima di
stabilire quale sia la scelta più proficua in termini di tempo, denaro e qualità.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Infine, tali dimensioni sono a loro volta influenzate da un altro insieme di fattori,
chiamati abilitatori (enablers) riportati, per ciascuna di esse, in Tabella 4.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Figura 9. Un modello di selezione di un terzista basato sulla tecnica ANP ( Jharkhariaa et al., 2007)
Tabella 4. Abilitatori delle dimensioni di analisi del modello di selezione dei fornitori logistici
(Jharkhariaa et al., 2007)
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Questo modello può essere utilizzato sia per fornire delle linee guida di riferimento che
possano agevolare il percorso di scelta da parte del management di una azienda, sia, in
virtù della sua logica ad albero decisionale, come strumento per operare una valutazione
quantitativa delle diverse opzioni possibili. É chiaro come, in quest'ultimo caso, si
richieda un maggior tempo di analisi che può essere giustificato solo a fronte di una
forte impronta strategica della scelta da effettuare, abbinata ad un elevato impatto
economico dei costi di fornitura ad essa associati.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
4 EXPEDITING
Negli ultimi anni, con il progresso che incalza e le nuove tecnologie che evolvono con
una velocità impressionante, i grandi impianti rischiano di diventare obsoleti in tempi
ridottissimi. Ovviamente chi investe il capitale in questi grandi opere vuole, oltre a
coprire completamente le spese di investimento, disporre di un impianto che genera un
introito elevato e duraturo nel tempo. Proprio per la velocità con cui si rinnovano le
tecnologie, si rischia che un impianto diventi obsoleto ancor prima che venga
completato. Per ovviare a questo inconveniente, si tende a ridurre sempre più ai minimi
termini possibili i tempi per lo sviluppo e la costruzione con delle date contrattuali di
consegna e una programmazione calcolate con i minimi tempi.
In questo caso, qualsiasi ritardo od inconveniente porta ad un ritardo generalizzato della
messa in funzione dell’impianto ed un effettivo rischio di avere un impianto vecchio
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
dopo poco tempo dalla sua messa in funzione, oltre a posticipare il periodo in cui
l’impianto comincia a divenire una fonte di ricavo invece che una fonte di esborsi.
Un modo per ridurre possibili ritardi è il ricorso alle azioni di expediting.
L’azione di expediting è inizialmente quella di sorveglianza; se però si cominciano a
verificare dei problemi, l’Expeditor agisce aiutando il fornitore nella gestione delle fasi
critiche per lo sviluppo del progetto, intervenendo sul fornitore principale o sui sub-
fornitori nella parte più critica del ciclo di sviluppo della commessa.
Una volta che gli Expeditor entrano in gioco, valutano ed intraprendono le azioni
necessarie al mantenimento o al miglioramento delle date di consegna previste per la
fornitura. Inizialmente gli Expeditor erano visti solo come delle persone che
analizzavano e riportavano la situazione riscontrata presso i fornitori, intuendo quali
potevano essere i problemi che si sarebbero potuti verificare attraverso una azione di
monitoring. Ora non è più così. Infatti, oltre a prevedere quali possibili cause di ritardi
si stanno per verificare, l’Expeditor deve anche agire per evitare il loro accadimento,
oltre ad essere insignito dell’autorità per influenzare e mettere pressione ad un fornitore.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
fornitura e alle specifiche richieste del cliente, queste fasi possono essere la
fabbricazione ed l’assemblaggio, le correzioni, la mancanza di materiali, l’esito
negativo di test o ispezioni, l’imballo, il trasporto e la verifica della documentazione.
Contrariamente al pensiero comune, fare expediting è diverso da riportare solamente la
situazione della fornitura e i suoi progressi. Per fare questo, basterebbe un semplice
ispettore qualificato che, dopo una visita del sito produttivo, stende un resoconto della
situazione. Un buon Expeditor, proprio seguendo il suo addestramento e le sue
conoscenze, è in grado di prevedere e prevenire l’insorgere di problemi. In conseguenza
a ciò, le visite di expediting hanno un costo considerevole, ma consentono di
risparmiare molto di più di quello che si sarebbe costretti a sborsare se ci fossero delle
penali legate alla data di consegna, o di quanto si perderebbe in termini di mancati
introiti derivanti da una tarda messa in esercizio di un impianto.
Un esempio su tutti: un grosso investitore aveva commissionato un sito per l’estrazione
del gas naturale in un paese del medio oriente. Dopo che era stata eseguita tutta la fase
di studio del progetto, e stabiliti tutti i fornitori e la data in cui l’impianto sarebbe
dovuto entrare in esercizio, l’investitore aveva stretto accordi con l’ente statale per la
vendita di un quantitativo giornaliero, a partire dalla data di consegna, che avrebbe
garantito un introito di 1 milione di dollari al giorno. In caso ci fossero stati dei ritardi,
anche di uno solo dei fornitori impegnati nel progetto, oltre a dover pagare il costo delle
penali per la mancata erogazione, l’investitore avrebbe avuto un mancato introito
giornaliero di 1 milione di dollari per ogni giorno di ritardo nell’entrata in servizio
dell’impianto. L’investitore allora aveva sguinzagliato un folto numero di Expeditor per
il monitoraggio e l’intervento continuo su tutti i fornitori, e l’impianto era entrato in
funzione nel pieno rispetto delle dati contrattuali.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
In questo caso l’Expeditor esegue delle telefonate dal proprio ufficio per monitorare il
fornitore, di solito in corrispondenza delle date di esecuzione delle operazioni più
importanti per quella fornitura, verificando che i progressi eseguiti siano in
corrispondenza con il programma di produzione e capendo se stiano per insorgere dei
problemi. Questo tipo di azione viene di solito usata a supporto del Field expediting.
L’Expeditor può eseguire un’azione di desk expediting anche dal fornitore per
monitorare tutti i sub-fornitori quando fisicamente sarebbe difficile eseguire la visita per
la mancanza di tempo o la lontananza del sub-fornitore o, quando, la fornitura è
talmente limitata e non è da considerarsi critica, che una semplice telefonata può essere
sufficiente per stabilire l’esatto stato dell’ordine. Questo tipo di azione, inoltre, permette
al fornitore di capire che nessun tipo di ritardo sarà accettato dal suo cliente, e che dovrà
fare tutto il possibile per rispettare la data contrattuale. Questo tipo di azione si applica
durante le fasi meno critiche del progetto e il suo maggiore punto di forza è proprio la
sua economicità; infatti durante una giornata possono venir svolte molte azioni di desk
expediting e raccogliere molte informazioni su molti fornitori e sub-fornitori, oltre al
fatto che l’Expeditor non perde tempo in ore di viaggio e costo del viaggio: si paga in
media solo il tempo necessario per la telefonata e per la stesura del rapporto. Il
maggiore dei limiti di questo tipo di azione è il tempo e la mancanza della visione
d’insieme del fornitore o del sub-fornitore, dei suoi impianti produttivi e del contatto
diretto con la sua realtà che permette una visione più chiara e di cogliere dettagli e
sensazioni che al telefono non si è in grado di percepire, come il sovraccarico di lavoro,
la perdita di tempo in alcune fasi produttive, gli eventuali colli di bottiglia causati da
determinate operazioni da svolgere e via dicendo.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
progresso dei lavori e, allo stesso tempo, evidenziare quelle azioni che sono necessarie
alla revisione di alcuni particolari o ridurre i possibili problemi verificatisi. Gli
Expeditor, affidandosi al loro background tecnico, sono in grado di verificare
velocemente la situazione reale rispetto a quella presentata sul production program,
riconoscere possibili colli di bottiglia, evidenziare problemi nello scambio di
documentazione tecnica che possa causare ritardi. Gli Expeditor rimangono in stretto
contatto con i clienti, ricevendo spesso istruzioni dirette e, normalmente, chiarificando
al cliente la situazione appena rilevata tramite una telefonata, seguita poi nel giorno
seguente da un rapporto dettagliato. L’Expeditor deve assicurare che il fornitore presenti
al cliente tutti i disegni e tutta la documentazione tecnica nel minor tempo possibile,
evidenziando al cliente quali di questi documenti sono in ritardo nell’approvazione o
nella emissione anche da parte dell’ufficio tecnico del cliente stesso; spinge in modo
che i sub-ordini di tutto il materiale siano emessi nel più breve tempo possibile con date
di consegna che non impattino sulla produzione; eseguire azioni di expediting anche sui
sub-ordini, dove necessario; individuare subito qual è il percorso critico (metodo CPM)
e focalizzare l’attenzione su di esso; analizzare in modo dettagliato tutto il production
program, in modo di minimizzare tutti i possibili tempi morti previsti in fase preventiva;
segnalare quali sono le azioni da intraprendere sia dal fornitore che dal cliente per una
buona riuscita del progetto. Una parte molto importante dell’expediting è il
coordinamento eseguito dall’azienda che si occupa di fornire questo servizio; infatti
sono i coordinatori all’interno dell’ufficio le persone che si occupano, seguendo le
precise indicazioni dell’Expeditor e del cliente, di organizzare le visite valutando le
tempistiche necessarie e creando un vero e proprio itinerario che gli Expeditor
seguiranno per sviluppare al meglio il loro lavoro.
Questo tipo di azione viene svolta durante fasi molto critiche o nel caso in cui anche un
costante monitoring non sia stato sufficiente per ottenere dei miglioramenti significativi
delle date di consegna. In questo caso il cliente ha sempre le informazioni aggiornate
giorno per giorno, avendo sempre un feed-back da parte dell’Expeditor, conoscendo in
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
modo tempestivo il suo operato e venendo a conoscenza di tutti i problemi che possono
affliggere il suo ordine, già manifestati o che stanno per manifestarsi. Essendo presente
in azienda tutti i giorni, l’Expeditor può essere sicuro che tutte le fasi del progetto siano
eseguite nel rispetto del production program, e con la dovuta cura. Il Full Time
Monitoring richiede però, per uno specifico ordine, un Expeditor dedicato che abbia una
linea diretta con il cliente, in modo che sia assicurato il migliore passaggio di
informazioni possibile per decidere tempestivamente anche le contromisure da adottare
in caso che sia sorto un problema.
Ovviamente però, questo tipo di azione è il più dispendioso sia in termini di denaro che
in termini di tempo. Si ha a disposizione l’Expeditor tutto il tempo e ciò permette di
monitorare sia il fornitore che tutti i suoi sub-fornitori in modo immediato, stabilendo a
priori un itinerario fisso per le visite da eseguire nel contesto di quel determinato
progetto ed eventualmente modificandolo a seguito di problemi o di fasi che richiedono
il maggior grado di attenzione. In questo modo l’Expeditor è in grado di avere sempre il
controllo totale della situazione.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
richiesto e come base per lo studio dell’utilità di questa attività per assicurare un buono
svolgimento di tutto il progetto. Di seguito è riportata la procedura da seguire durante
una visita di expediting per ottenere tutte le informazioni necessarie a redigere un buon
rapporto. Queste procedure sono state sviluppate a seguito della grande esperienza
maturata in azienda, dalla data della sua creazione, e dalle esperienze maturate dai suoi
soci e da tutto il personale durante i precedenti impieghi.
La procedura si riconduce poi ad un rapporto che si compone di più paragrafi che
permettono di identificare e chiarire quali siano i punti salienti del progetto in questione
e quali siano gli eventuali “colli di bottiglia” o problemi la cui soluzione porterebbe ad
un miglioramento o rispetto delle date contrattuali. I paragrafi principali di un rapporto
sono:
1. Front page;
2. Azioni che devono essere compiute;
3. Sommario;
4. Ingegneria;
5. Materiali;
6. Fabbricazione;
7. Ispezioni;
8. Imballaggio e consegna;
9. Conclusioni;
10. Prossima visita;
11. Allegati.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
l’identificativo del progetto dato dal cliente e suo corrispettivo come commessa
interna del fornitore, in modo da garantire sempre la perfetta tracciabilità di tutti
gli Items relativi a quel progetto;
una breve descrizione del materiale oggetto della visita (per esempio valvole a
sfera, a saracinesca, scambiatori di calore, flangie, raccordi eccentrici, raccordi a
T, filtri e sistemi di filtraggio, compressori, turbine, reattori, serbatoi, tubi per
pipe-line, ecc);
il fornitore presso cui è stata eseguita la visita, indicando le relative persone
responsabili del progetto e i relativi contatti: e-mail, telefono, fax, ecc.;
il numero progressivo e la data di ciascun rapporto per poter ricostruire l’intera
cronologia del progetto con precisione;
la data della precedente visita e quella della prossima, se già stabilita o se
suggerita e ancora da confermare;
le date di consegna contrattuali, promesse durante la scorsa visita, durante la
visita in questione e quelle stimate dall’Expeditor tramite la sua esperienza;
il nome dell’Expeditor che esegue la visita.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
4.2.3 Sommario
Il sommario del rapporto comincia con una breve descrizione di dove e quando è
avvenuta la visita, chi è stato l’incaricato che ha svolto la visita e ha poi redatto il
rapporto, con chi l’Expeditor ha discusso e da chi ha ricevuto tutte le informazioni che
sono menzionate nel rapporto.
Dopodiché si procede scrivendo un breve sommario della situazione generale
dell’ordine, dando un’idea globale del suo stato, del suo avanzamento e delle previste
date di consegna rispetto a quelle contrattuali.
4.2.4 Ingegneria
L’ingegneria rappresenta una delle parti più complesse del rapporto. Essa deve essere
esaminata minuziosamente per capire se esistono dei punti che possono generare dubbi
o controversie tra cliente e fornitore.
Delle mancate specifiche o delle specifiche poco chiare o imprecise, possono infatti
bloccare un intero progetto, causare enormi ritardi nel Production Program e, di
conseguenza, nella data di consegna.
Sotto il nome di ingegneria, viene accorpata tutta la parte di documentazione necessaria,
o richiesta dal cliente, per un determinato ordine.
Durante l’analisi dell’ingegneria, esistono molti punti che devono essere discussi come:
stabilire la data in cui il fornitore ha ricevuto l’ordine di acquisto;
stabilire se ci sono state variazioni nell’ordine di acquisto e, se ci sono state,
quando e cosa è cambiato rispetto al precedente ordine;
stabilire quando l’ordine di acquisto è stato confermato dal fornitore, chi l’ha
confermato, quando, chi ha ricevuto la conferma d’ordine e come l’ha ricevuta
(via mail, fax, ecc.);
stabilire la ragione per cui ci siano stati eventuali ritardi nella conferma
dell’ordine di acquisto (discrepanza tra domanda e offerta, punti in sospeso nelle
specifiche che influivano sul costo, negligenza dell’ufficio commerciale, ecc.);
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
4.2.5 Materiali
Questa fase è relativa all’ordinazione e alla disponibilità di tutti i materiali necessari per
la corretta esecuzione dell’ordine/i.
Come per l’ingegneria esistono svariati punti che devono essere analizzati per ottenere
una visione generale del progetto e stabilire se stia proseguendo nella corretta direzione
per giungere alla sua esatta esecuzione nel rispetto della data contrattuale.
Le linee guida per eseguire una corretta analisi del paragrafo in questione sono:
ottenere una copia della lista di tutti i materiali acquistati dal cliente e stabilire
quali di questi siano stati a loro volta acquistati presso un sub-fornitore, o già
presenti nei magazzini del fornitore principale;
stabilire quale e quanto materiale sia già presente all’interno dei magazzini del
fornitore e quale sia già stato assegnato a quella determinata commessa;
stabilire se c’è del materiale standard a magazzino che deve poi venire assegnato
alle commesse, e se è già stato assegnato alla commessa in questione;
stabilire se tutti i sub-ordini necessari alla completezza dell’ordine, siano già
stati emessi e quali date di consegna abbiano. Questo punto deve essere
esaminato ad ogni visita per verificare che sia in atto un corretto
approvvigionamento dei materiali per un regolare svolgimento del programma di
produzione;
stabilire che tutti i sub-ordini siano stati confermati e programmati correttamente
in rispetto del programma di produzione. Stabilire inoltre che siano stati
confermati senza modifiche alla data di consegna che possano influire sulla data
di consegna finale dell’ordine;
stabilire che le date contrattuali dei sub-ordini critici per il regolare progresso del
programma di produzione, siano rispettate;
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
4.2.6 Fabbricazione
Nel paragrafo relativo alla fabbricazione sono riportate tutte le informazioni relative al
processo produttivo dell’ordine in questione: operazioni che devono essere svolte e loro
durata stimata, relazioni tra un’operazione e la successiva, eventuale concomitanza di
più fasi delle attività produttive, eventuali operazioni sub-appaltate e sub-fornitore
incaricato della loro esecuzione, ecc.
Per eseguire un corretto monitoraggio di questa fase dell’ordine, devono essere
considerati e discussi i seguenti punti:
ottenere una copia del programma di produzione aggiornato e revisionato alla
data della visita, stabilire a che numero di revisione di tale documento si è
arrivati, e se l’ultima revisione rispecchia pienamente la situazione al momento
della visita, o se semplicemente è il programma iniziale rivisto e corretto per
rispecchiare quella che dovrebbe essere la situazione attuale;
stabilire che il completamento della fabbricazione di tutti gli Items relativi
all’ordine sia in accordo con le richieste del cliente, facendo particolare
attenzione ad eventuali fasi produttive che vengono svolte fuori dall’impianto
produttivo del fornitore (eventuali verniciature, lavorazioni che devono essere
eseguite dal cliente, lavorazioni che verranno eseguite direttamente nel sito dove
verranno installati gli Items relativi a quel ordine;
stabilire che la durata di tutte le operazioni della fase produttiva sia realistica per
evitare di rilevare discrepanze e ritardi in seguito;
stabilire che la programmazione all’interno dei vari reparti del fornitore sia in
accordo con il programma di produzione globale e, se esistono delle
discrepanze, verificare la causa di queste diversità;
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
4.2.7 Ispezioni
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
stabilire che sia stato assegnato un tempo sufficiente per l’esecuzione di tutte le
operazioni relative alle ispezioni all’interno del programma di produzione;
se un ritardo o potenziali ritardi sono stati riscontrati, stabilirne le cause, le
responsabilità, le conseguenze che potrebbero avere, e discutere le possibili
soluzioni per giungere ad un riassorbimento dei ritardi o, se non è possibile
riassorbirli, giungere ad una loro riduzione ai minimi termini possibili;
stabilire se l’ispezione avrà luogo all’interno dell’azienda o se sarà affidata ad un
ente esterno, chi sarà il responsabile di una sua corretta esecuzione, che sia a
conoscenza di tutti i requisiti richiesti e che sia conscio delle sue responsabilità;
stabilire se il personale incaricato dell’ispezione abbia ricevuto tutte le notizie
necessarie per una sua corretta esecuzione, nei tempi stabiliti, e con sufficiente
anticipo per prepararsi ad un suo regolare svolgimento;
se l’ispezione verrà eseguita in un reparto apposito all’interno dello stabilimento
del fornitore, assicurarsi che il sito sia stato riservato per quel ordine in quel
determinato periodo di tempo, che tutti gli strumenti/macchinari necessari siano
stati preparati e tarati per eseguire la prova seguendo tutti i requisiti richiesti dal
cliente;
stabilire l’esito delle prove, se sono già state eseguite. Assicurarsi che un
eventuale esito negativo non influisca sul corretto svolgimento dell’intero ordine
o, se questo risultato crea dei ritardi, discutere con il responsabile della
produzione per cercare il modo per riassorbire o ridurre ai minimi termini
possibili l’eventuale ritardo. Analizzare anche la situazione per comprendere
quali siano stati gli elementi che hanno portato ad un esito negativo del test ed
evidenziare le responsabilità oggettive di questo risultato.
In questo paragrafo del rapporto vengono riportate tutte le informazioni relative al tipo
di imballaggio previsto, tipo di mezzo che eseguirà il trasporto, luogo dove verranno
trasportati tutti i materiali relativi all’ordine, responsabilità del trasporto, ecc.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
I punti da analizzare durante una visita per ottenere tutte le informazioni relative a
questo paragrafo sono:
stabilire se le operazioni di imballaggio verranno eseguite negli stabilimenti del
fornitore, dei sub-fornitori o del cliente, prima della spedizione finale al sito di
costruzione;
stabilire se le operazioni di imballaggio verranno eseguite nel reparto dedicato
delle officine del fornitore, verificare che tutto il materiale relativo all’imballo
sia presente, che le operazioni di imballaggio siano eseguite per garantire la
corretta conservazione del materiale durante il trasporto, che, se esistono
specifiche richieste da parte del cliente, il fornitore le abbia comprese appieno e
che le rispetti;
stabilire se è richiesta una particolare documentazione di accompagnamento che
deve essere inclusa nell’ordine, per esempio: packing list, suddivisione del
materiale per casse, ecc;
stabilire se esistano regole governative che ne limitino il trasporto. Per esempio:
regole sui trasporti eccezionali o di materiale pericoloso, regole che vietino il
trasporto durante il week-end, ecc.
4.2.9 Conclusioni
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Come successiva azione durante una visita di expediting, si procede analizzando tutta la
situazione riscontrata durante la discussione e le azioni che ne possono scaturire sono le
seguenti:
Se necessario, stabilire con il fornitore una data in cui lo si contatterà per
assicurarsi il completamento di un’operazione importante, ma per cui non sia
necessaria una visita;
In accordo con le istruzioni ricevute dal cliente: frequenza delle visite,
particolari operazioni da monitorare maggiormente, ecc; accordarsi con il
fornitore per stabilire la data della prossima visita;
In caso di si debba verificare un’operazione importante ai fini della buona
riuscita del contratto in essere, accordarsi con il fornitore per una data in cui lo si
contatterà per verificare la completezza e il buon esito dell’operazione in
questione.
4.2.11 Allegati
Per redigere un buon rapporto e per verificare che la situazione stabilita, discutendo con
il responsabile della produzione, corrisponda a verità, oltre alla visita dei reparti
produttivi, è buona norma farsi mostrare, e se possibile richiederne una copia da
allegare al rapporto, di: Production program, bolle di consegna del materiale grezzo, del
semilavorato, o di consegna a sub-fornitori per lavorazioni esterne, specifiche richieste
dal cliente, ordine d’acquisto su cui si verificheranno le date contrattuali stabilite, ecc.
E’ sempre buona norma, ove consentito, documentare la situazione riscontrata
all’interno del reparto produttivo con delle foto, per enfatizzare ancora di più il
contenuto del rapporto e per avere documentazione certa in caso di future contestazioni.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Per svolgere il proprio lavoro in modo efficiente un Expeditor deve sempre aver chiari
gli obiettivi da raggiungere, come valutare questi obiettivi in modo univoco e quali
siano i parametri a cui dare una maggiore importanza. Qui di seguito sono riportati in
tabella 5 i principali indicatori di prestazione che devono essere considerati per valutare
tutti i fornitori coinvolti nel progetto (la cosiddetta supply chain).
Attributi
Definizione dell’attributo Indicatore
Prestazionali
Capacità della supply chain di consegnare: il prodotto
corretto, nel giusto posto, nelle tempistiche richieste,
Affidabilità della supply
privo di danni, correttamente impacchettato, nella Realizzazione perfetta dell’ordine
chain
giusta quantità con la necessaria documentazione
allegata, al rispettivo cliente.
Reattività della supply La velocità con cui la supply chain consegna i prodotti Esatta realizzazione temporale
chain al cliente dell’ordine
Limite superiore della flessibilità
della supply chain
L’agilità con cui la supply chain risponde ai
Flessibilità della supply Limite superiore dell’adattabilità
cambiamenti di mercato per ottenere o mantenere una
chain della supply chain
elevata competitività
Limite inferiore della flessibilità
della supply chain
I costi associati al mantenimento dell’operatività della Costo di gestione della supply chain
Costi della supply chain
supply chain Costo della merce venduta
Gli effettivi vantaggi di gestione dell’organizzazione Tempo di ritorno della spesa
Vantaggi di gestione
nel supportare la soddisfazione della domanda, inclusa Ritorno dei vantaggi stimati dalla
della supply chain
la gestione dei vantaggi fissati e in termini di capitale supply chain
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Attributi Prestazionali
Indicatori Noti al Cliente Interni
Affidabilità Risposta Flessibilità Costi Servizi
Realizzazione perfetta dell’ordine X
Esatta realizzazione temporale dell’ordine X
Limite superiore della flessibilità della supply chain X
Limite superiore dell’adattabilità della supply chain X
Limite inferiore della flessibilità della supply chain X
Costo di gestione della supply chain X
Costo della merce venduta X
Tempo di ritorno della spesa X
Ritorno dei vantaggi stimati dalla supply chain X
Con l’ausilio del manuale SCOR 7.0 (Supply Chain Operations Reference Model), sono
stati identificati i principali processi facenti parte della Supply Chain in cui l’Expeditor
gioca il suo ruolo di attore protagonista.
Le principali categorie che riguardano le azioni di Expediting nei grandi progetti
d’impianto sono le seguenti:
EP - Enable Plan, relativo a tutti quegli accorgimenti che sono stati definiti in
fase di concepimento del progetto e che premettono al processo di procedere
nella giusta direzione in modo da giungere al risultato finale desiderato,
consentendo il superamento di situazioni critiche.
S 3 – Source Engineer to Order Product, che si riferisce a tutte le azioni
necessarie ad assicurarsi che tutto il materiale sia stato ordinato in modo
corretto.
ES – Enable Source, riguardante tutte le azioni necessarie ad assicurarsi una
corretta consegna dei materiali per procedere con le fasi produttive nel rispetto
delle date di consegna contrattuali.
Per queste tre principali categorie di azioni, SCOR fornisce anche una classificazione
più dettagliata dei compiti da svolgere, del risultato da ottenere e degli indicatori a cui si
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
fa riferimento per comprendere la bontà del lavoro svolto e la qualità dei fornitori
selezionati per il progetto. Queste categorie spesso si intrecciano e utilizzano gli stessi
indicatori di performance e le stesse azioni da intraprendere, in quanto sono tutte atte ad
ottenere una perfetta realizzazione del progetto nelle tempistiche richieste dal Cliente.
Risulta di conseguenza difficile distinguere in modo univoco le diverse categorie di
definizione, portando così al fatto che tutte le persone coinvolte nel progetto debbano
aver perfettamente chiaro tutti i requisiti riguardanti tutte le categorie in cui SCOR è
suddiviso.
Questa macro categoria può essere a sua volta suddivisa in altre categorie minori che
permettono di identificare in modo più preciso le azioni da svolgere a seguito di
possibili situazioni riscontrate. Per tutte le tipologie in cui è divisa questa macro-area,
l’Expeditor ha principalmente il compito di agire come consulente esterno per suggerire
la direzione migliore da seguire e i fornitori ottimali a cui appoggiarsi.
Sono tutti i processi atti a stabilire, mantenere e rinforzare i criteri decisionali utilizzati
durante la pianificazione della Supply Chain, che si sono poi trasformati in regole da
seguire per lo sviluppo e il mantenimento delle prestazioni standard di tutta la Supply
Chain. Queste regole servono per allineare tutti i processi pianificati alle strategie e agli
obiettivi che si vogliono conseguire. L’Expeditor deve in questo caso assicurarsi che i
fornitori siano in grado di assicurare che il processo si svolga nel pieno rispetto di
queste regole in modo da ottenere il risultato desiderato.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
In questo caso l’Expeditor deve misurare le prestazioni della Supply Chain rispetto agli
standard del mercato, ed intervenire qualora esse scendano sotto i valori stabiliti. Da
questi preziosi dati può scaturire la decisione di quale sia il miglior fornitore/i a cui
appoggiarsi per la realizzazione del progetto.
Per far si che il processo si sviluppi correttamente verso una sua buona riuscita, è
necessario che tutte le informazioni necessarie siano emanate a tutti i soggetti coinvolti
sia ai livelli più alti (Main Vendor) che hai livelli più bassi della Supply Chain (Sub-
Vendors). L’Expeditor deve sempre assicurarsi che tutti siano in grado di svolgere il
proprio lavoro seguendo scrupolosamente le direttive del cliente, per evitare l’insorgere
di qualsiasi tipo di problema; la comunicazione è fondamentale nella fase di definizione
del progetto e nello stilare un piano produttivo generale.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Durante questa fase, l’Expeditor stabilisce le capacità del fornitore di gestire gli ordini
che lui stesso ha piazzato a dei suoi sub-fornitori per l’esecuzione di lavorazioni conto
terzi. L’Expeditor deve di conseguenza assicurarsi che i sub-fornitori siano affidabili e
che la gestione da parte del Main Vendor sia perfetta. L’indicatore principale a cui si fa
riferimento in questa fase è la costanza temporale del costo delle attività sub-appaltate.
La gestione dei trasporti è di vitale importanza all’interno della Supply Chain. Bisogna
sempre assicurarsi che il trasporto sia organizzato in modo tempestivo per evitare dei
lunghi tempi morti durante le lavorazioni. Per fare ciò è necessario avere la completa
tracciabilità del materiale e la situazione sempre aggiornata sullo step di lavorazione a
cui si è giunti. L’Expeditor ha il compito di assicurarsi che il reparto logistico della
Supply Chain sia ben organizzato e abbia le risorse necessarie a gestire l’entità del
lavoro dovuta al possibile progetto.
Perché un prodotto sia completo è necessario che anche tutta la documentazione che lo
deve accompagnare sia completa e approvata. Anche se il prodotto è finito, senza la sua
documentazione non è vendibile, specie se si tratta di merce che và all’estero come in
Algeria o in Russia (paesi in cui vige uno stretto controllo delle merci in entrata, che
devono rispondere a delle specifiche norme). L’Expeditor ha il compito di sincerarsi che
queste informazioni siano state recepite e perfettamente comprese dai fornitori.
L’indicatore di prestazione da utilizzare per una valutazione in questo caso è
l’affidabilità, nel senso della prevista esattezza della documentazione.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
In questo caso, l’Expeditor, usando il suo bagaglio di conoscenza nel settore, può
indirizzare il Cliente verso i fornitori che ritiene più affidabili, più qualificati e che
hanno sempre fornito delle prestazioni eccellenti nella gestione degli ordini.
La decisione finale spetta però sempre al Cliente, e l’Expeditor in questo caso assume la
funzione di consulente. In questo caso gli attributi e gli indicatori di performance a cui
fare riferimento sono:
Attributo
Indicatore Prestazionale
prestazionale
% Dei fornitori vagliati che si sono dimostrati qualificati
Affidabilità % Dei fornitori qualificati che sono in grado di adempire
completamente alle richieste
Identificare univocamente i tempi necessari al completamento
Reattività
dell’attività
Costo Influenza del costo d’acquisto sul costo della supply chain
Servizi Valore dei servizi resi dai fornitori
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Il cliente, in questa fase, ha scelto i fornitori valutando i pro e contro di una moltitudine
di possibili candidati. Una volta che sono stati definiti tutti i fornitori, l’Expeditor può
dare indicazioni su quali siano i più critici e quali sia meglio monitorare in modo più
stretto, del tipo di azioni che devono essere intraprese e con che frequenza.
Gli indicatori di performance a cui fare riferimento sono:
Attributo
Indicatore Prestazionale
prestazionale
% dei contratti che sono in grado di soddisfare tutti i requisiti
Affidabilità
del Cliente: costo, tempistiche, flessibilità.,…
Identificare univocamente i tempi necessari al completamento
Reattività
dell’attività
Costi Influenza del costo del fornitore sul costo della supply chain
Durante questa fase è necessario assicurarsi che tutti i sub-ordini piazzati dal Main
Vendor, siano stati confermati dai sub-fornitori con le dovute tempistiche in modo che
non impattino sulle date di consegna finale. In questo caso l’Expeditor deve assicurarsi
che i Production Plan di tutti i sub-fornitori siano realistici e che portino ad una corretta
esecuzione di tutte le fasi produttive. Gli indicatori di prestazione che si utilizzano sono:
Attributo
Indicatore Prestazionale
prestazionale
% dei prodotti consegnati entro il tempo stabilito
Affidabilità
% dei prodotti variati entro il tempo stabilito
Reattività Identificare univocamente i tempi necessari al completamento
Costi Influenza dei costi di consegna sul costo della supply chain
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
In questa fase, il fornitore deve assicurarsi che tutti i controlli interni, la tracciabilità di
tutti i materiali, le operazioni di trasporto, siano eseguite in modo impeccabile, per
evitare dei ritardi dovuti a danneggiamento della merce. L’Expeditor, in questo caso,
agisce da supervisore e può suggerire al cliente la necessità di eseguire dei collaudi in
aggiunta a quelli interni, se ritiene che essi non siano stati eseguiti con la dovuta perizia.
Gli indicatori di prestazione che si utilizzano sono:
Attributo
Indicatore Prestazionale
prestazionale
% dei prodotti consegnati senza danni
% dei prodotti ricevuti completi
Affidabilità
% dei prodotti ricevuti entro le tempistiche richieste
% dei prodotti ricevuti con la corretta documentazione
Reattività Tempi di ricezione della merce
Costi registrati alla ricezione della merce rispetto a quelli
Costi
preventivati
Attributo
Indicatore Prestazionale
prestazionale
% dei prodotti trasferiti senza danni
% dei prodotti trasferiti completi
Affidabilità
% dei prodotti trasferiti entro le tempistiche richieste
% dei prodotti trasferiti nelle locazioni corrette
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
In questa categoria rientrano la definizione univoca dei requisiti del prodotto e dei
criteri decisionali adottati in base alle strategia che si vuole utilizzare e agli obiettivi
prefissati. Una volta definiti, tra i compiti dell’Expeditor è compreso anche l’assicurarsi
che tutti i fornitori facenti parte della Supply Chain, agiscano nel rispetto dei criteri
precedentemente definiti. Gli indicatori di prestazione che si utilizzano sono:
Attributo
Indicatore Prestazionale
prestazionale
% degli ordini accettati senza errori o cambi in corsa
% dei sub-ordini piazzati senza errori
Affidabilità
Grado e la frequenza con cui gli ordini sono stati piazzati in
modo corretto rispetto alle vigenti regole di mercato
Costo della documentazione, del monitoraggio e degli audit
Costi sulla sicurezza
Costo delle penali di inadempienza
Servizi % del costo dei servizi nel rispetto delle regole del mercato
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Attributo
Indicatore Prestazionale
prestazionale
Consegna corretta (numero)
% di difetti su un milione di pezzi (ppm)
Confronto tra le promesse contrattuali e le performance
riscontrate
Tendenza al miglioramento continuo
Affidabilità Andamento di mercato del fornitore
Frequenza del fornitore di cambio personale ed impatto sulla
produzione
Andamento delle prestazioni del fornitore nel tempo
Grado di miglioramento della qualità
Grado di miglioramento della produttività
% costo per la misura delle prestazioni valutato sul reddito
Costi Costo totale delle non conformità rispetto al reddito
Costo relativo a specifiche non conformità
Servizi % del costo dei servizi rispetto al costo delle non conformità
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
4.3.3.3 – ES.3 & ES.4 – Mantain Source Data & Manage Product
Inventory
Per mantenere il pieno controllo su tutti i prodotti facenti parte dell’ordine piazzato, è
necessario che tutte le informazioni necessarie siano sempre reperibili in qualsiasi
momento (tracciabilità, percentuale di avanzamento, step produttivo in atto). Sulla base
di queste informazioni sempre aggiornate, si è in grado di agire per ottenere il risultato
voluto, applicando i rimedi giusti e tempestivi ad ogni situazione che potrebbe insorgere
durante lo sviluppo del progetto. Gli indicatori di prestazione che si utilizzano sono:
Attributo
Indicatore Prestazionale
prestazionale
Reperibilità e accuratezza dei dati dei fornitori
Affidabilità Frequenza con cui i fornitori aggiornano i dati
Grado di completamento
Costo del mantenimento della catena d’informazioni rispetto
al reddito
Costi
Costo di inventario valutato in giorni necessari
Costo del mantenimento dell’inventario
% del costo dei servizi per mantenere l’aggiornamento dei dati
Servizi
Tempo necessario all’inventario
All’interno di questa fase è compresa la gestione logistica del materiale all’interno della
Supply Chain: trasporti, tracciabilità e comunicazione tra tutti i fornitori facenti parte
della Supply Chain. Solo avendo ben chiara e definita la situazioni, si riesce a gestire
tutta la merce che riguarda i grandi progetti. Questo può essere fatto stabilendo ed
aggiornando un Network unico dove tutti i fornitori coinvolti procedano ad aggiornare
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
la parte di loro interesse, e segnalino il sopraggiungere di una fase critica (es. MARIAN
Network utilizzato dalla Toyo Engineering Corporation per la gestione di tutti i progetti
piazzati a fornitori in tutto il mondo). L’aggiornamento di questo tipo di Network può
essere svolto anche dall’Expeditor in base alle informazioni raccolte durante le sue
visite, e completato con le sue sensazioni e impressioni dei vari fornitori.
Gli indicatori di prestazione che si utilizzano sono:
Attributo
Indicatore Prestazionale
prestazionale
Frequenza dell’aggiornamento dei parametri
% merce consegnata in tempo
Affidabilità
% merce consegnata qualitativamente perfetta
% merce senza sovrapprezzi di lavorazioni
Costo mantenimento dei dati rispetto al costo totale della
Costi
fornitura
Tempo necessario all’inventario
Servizi
Tempo e grado di utilizzo dei macchinari
Attributo
Indicatore Prestazionale
prestazionale
Conformità del prodotto a tutte le leggi dei governi interessati
Affidabilità
Minimizzazioni dei ritardi causati da interventi del Cliente
Tasse dovute alle dogane
Costi
Costo della conformità alle regole delle varie nazioni
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Attributo
Indicatore Prestazionale
prestazionale
% merce consegnata in tempo
% merce consegnata qualitativamente perfetta
Affidabilità % merce senza sovrapprezzi di lavorazioni
Tempo necessario ad eventuali ricontrattazioni
Entità delle modifiche rispetto alla totalità del contratto
Costo del mantenimento di contratti a lungo termine rispetto
Costi alla rendita
Costo della gestione di tutti i contratti rispetto alla rendita
Servizi associati alla gestione della fornitura
Servizi
% degli servizi forniti sul totale richiesto
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Nei precedenti capitoli abbiamo introdotto tre concetti fondamentali, essenziali nella
gestione dei grandi progetti ed in particolare nella gestione dei materiali. Abbiamo
introdotto il concetto di rischio di progetto evidenziando come nello sviluppo dei grandi
progetti d’impianto, caratterizzati da organizzazioni temporanee complesse e
multidisciplinari impegnate al raggiungimento di obiettivi specifici con budget e risorse
limitati nel tempo (Graham 1990; Project Management Institute, 1992), ritardi,
extracosti o incapacità di effettuare quanto richiesto dal Cliente/committente,
sopraggiungono spesso per l’incapacità del Project Manager e del suo staff nel gestire la
molteplicità di variabili esogene ed endogene che influenzano il progetto stesso. La
gestione del rischio di progetto, abbiamo visto, propone non solo di anticipare tutti quei
vincoli che possono influenzare il risultato (De Maio et al., 1994) attraverso una
pianificazione “risk oriented”, ma anche di prevedere un controllo puntuale e
tempestivo durante l’intera esecuzione così da poter recuperare eventuali ritardi o
qualità scadente, tempestivamente e con costi ridotti. Tra i processi operativi, l’attività
di Expediting, che riguarda il controllo del flusso dei materiali dall’emissione
dell’ordine al fornitore fino alla consegna in cantiere, rappresenta un processo chiave
per la necessità delle attività appartenenti al cammino critico di progetto e delle funzioni
direttamente ed indirettamente coinvolte. Abbiamo visto infatti che l’accezione attuale
di Expediting non significa solo sorveglianza nella spedizione dei materiali, ma anche e
soprattutto controllo della qualità dei prodotti e delle specifiche, che presuppone
capacità tecnica e di relazione con le funzioni di ingegneria, progettazione ed
esecuzione, supporto e controllo delle attività logistiche e produttive del fornitore. Tutto
questo implica possedere competenze gestionali, organizzative e contrattuali, oltre a
capacità di coordinamento con il Project Management e il controllo di gestione. Il terzo
argomento trattato ha riguardato l’outsourcing, ovvero quel processo decisionale che
porta un’azienda alla decisione di terziarizzare, ovvero far gestire una o più attività ad
un ente esterno. La scelta di outsourcing dipende da una serie di fattori che riguardano
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
rischio elevato in quanto, come già stabilito in precedenza, può influenzare in maniera
considerevole la buona riuscita di un grande progetto, non solo perché spesso ci si affida
a personale non qualificato e con scarsa esperienza, quanto piuttosto perché le attività
inerenti riguardano quella fase di progetto, l’esecuzione, in cui sia il rischio d’incorrere
in problemi futuri che l’interesse in gioco risultano particolarmente elevati (figura 1
capitolo 2) e di conseguenza accorgersi troppo tardi di un problema, quando ormai le
conseguenze sono disastrose e talvolta irreparabili. Per questi motivi l’attività di
expediting si posiziona nella parte alta della matrice, quella a rischio elevato.
Passando alla valutazione di come questa attività sia legata al core business aziendale, ci
si accorge che, mentre per un’azienda che si occupa di fornire questo tipo di servizo il
collegamento è decisamente alto, per un’azienda che sta verificando la possibilità di
esternalizzare, questa attività può variare il suo posizionamento in base al ciclo di vita
del progetto, e/o al singolo processo considerato, spostandosi per tutta la zona alta della
matrice (zona rossa in figura 11).
Ne consegue che, in base alla fase in cui ci si trova nel ciclo di vita del progetto, si può
decidere di operare in outsourcing o di eseguire l’attività di expediting con personale
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
interno o piuttosto avvalersi dell’outsourcing solo nelle fasi ritenute più critiche e legate
al core business. Dall’analisi di questi due modelli si può dedurre inoltre come la scelta
non sia facile e molti altri aspetti, soprattutto di natura economica, debbano essere presi
in considerazione prima di trovare la soluzione ottimale. Emerge ad ogni modo che la
scelta ottimale da effettuare si riduce a due sole alternative contenute nell’ampio spettro
iniziale di opzioni valutate, puntare ad un rapporto di partnership piuttosto che sfruttare
le risorse interne.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Tutte sono delle voci di spesa non indifferenti per un’azienda. In aggiunta alle spese
precedentemente elencate, bisogna sommare il costo per istruire una persona perché sia
in grado di svolgere quella determinata mansione. Un buon Expeditor deve infatti avere
alle sue spalle una buona conoscenza tecnica, un’ottima conoscenza dell’Inglese scritto
ed orale, ottima dimestichezza nell’utilizzo di PC e dei principali software, notevole
esperienza nel settore lavorativo in cui si pone. Tutte queste doti richiedono una persona
altamente qualificata che, proprio per via della sua alta professionalità, esige e merita
uno stipendio di tutto rispetto. Come risultato finale i costi fissi da sostenere
indipendentemente dal carico di lavoro risultano particolarmente onerosi. Potrebbero
esserci ad esempio dei periodi in sono necessari 5 Expeditor perché ci sono 5 progetti
importanti da seguire e, una volta conclusi, il carico di lavoro sia diminuito a solo 2
progetti, con un esubero di 3 persone. Per un’azienda che utilizza personale interno,
questo significa avere 3 persone che in un determinato momento non impegnate, o
impegnate in mansioni di ripiego che potrebbero essere svolte da personale meno
qualificato e di conseguenza meno costoso. Nella tabella 5 viene riportato un esempio di
quanto personale sia necessario e quanto sia in esubero per il carico di lavoro variabile
nei primi 6 mesi di un anno da parte di un’azienda che ha deciso di internalizzare e che
abbia a disposizione 5 Expeditor.
Tabella 5. Esempio di utilizzo di personale durante 6 mesi da parte di un’azienda che utilizzi Expeditor
interni a fronte di un carico di lavoro variabile nel tempo
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Tabella 6. Peso delle varie voci di costo in caso di utilizzo di personale interno od in outsourcing
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Per quanto riguarda lo stipendio netto, un dipendente costa di meno rispetto ad affidarsi
ad un’agenzia, che deve ovviamente guadagnare.
Il costo dell’attrezzatura, dei corsi di aggiornamento e della struttura logistica di
supporto, ovviamente devono essere completamente coperti dall’azienda che voglia
svolgere expediting con il solo personale interno; mentre utilizzando l’outsourcing di
risorse tutti questi costi sono accorpati nel prezzo stabilito a contratto.
Il costo del rimborso chilometrico è ovviamente più basso per un’azienda che fornisce
al proprio Expeditor una vettura aziendale; i costi per eventuali viaggi aerei sono
identici per lo stesso tragitto ma, normalmente, l’azienda che fornisce servizi di
Expediting, utilizza personale situato nelle zone limitrofe al fornitore presso il quale
svolgere l’attività, e in questo modo il costo di aerei, alberghi, pranzi e cene fuori sede,
diminuiscono notevolmente. Di fatto anche le aziende che forniscono servizi di
expediting utilizzano i servizi di numerosi Expeditor o ispettori che lavorano come Free
Lance proprio per ovviare alla variabilità del carico di lavoro durante i vari mesi
dell’anno, utilizzando anche loro la tecnica dell’outsourcing di servizi. Dalla tabella
infatti risulta come, in termini relativi, l’utilizzo di un Expeditor esterno costi di meno;
questo è dovuto soprattutto al minor costo per gli spostamenti che, in caso di grandi
progetti che coinvolgono aziende in tutto il mondo, incidono in modo considerevole sui
costi di expediting.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
devono poi interagire tra di loro per ottenere il risultato finale preventivato. Nella figura
12 è riportato un esempio tipico di come si sviluppi il progetto partendo dal cliente
finale che lo richiede ad un’azienda specializzata in ingegneria, cioè nello studio e nella
realizzazione di questo progetto, la quale commissiona, ad un numero ridotto di Main
Vendors, le parti principali relative al progetto, ognuna delle quali in base alle loro
competenze specifiche. Dopodiché i Main Vendors sub-appaltano ai loro fornitori
abituali la componentistica minore, e via dicendo.
Cliente
Finale
Agenzia d’Ingegneria
Valvole Ecc…
Ecc…
Figura 12. Esempio semplificato della vastità delle organizzazioni che devono interagire per la
realizzazione di un grande progetto d’impianto
La difficoltà principale consiste nel fatto che ogni organizzazione ha le sue procedure
standard, mentre l’organizzazione finale ne ha di diverse. Già questa differenza può
portare ad avere dei contrasti o dubbi notevoli sull’applicazione delle procedure,
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
scelta del mezzo di trasporto più opportuno per ogni spostamento. Per esempio,
per andare in centro a Milano conviene parcheggiare fuori e prendere la
metropolitana; questa è una cosa ovvia per una persona che vive nel nord Italia,
ma non lo è per un Expeditor esterno che viene in Italia per seguire un progetto,
e una scelta sbagliata in questo senso può significare perdere metà giornata in
macchina tra andata e ritorno;
pianificare gli spostamenti da un fornitore all’altro in modo da sprecare il minor
tempo possibile in viaggio;
Un Expeditor che arriva dall’esterno, normalmente atterrerà in uno degli
aeroporti internazionali e da lì dovrà procedere o affittando una macchina o
utilizzando altri mezzi di trasporto, gli Expeditor del posto hanno la loro
automobile e conoscono bene la zona dove muoversi, questo significa minori
spese in mezzi di trasporto e di tempo;
conoscere quali sono i fornitori più critici per visitarli più spesso, magari ogni
settimana, e visitare magari ogni 2 settimane o una volta al mese i fornitori meno
critici e che normalmente rispettano tutte le clausole del contratto.
Come esempio viene riportato l’itinerario di una settimana dell’Expediting Manager
dell’azienda durate la quale sono state svolte delle visite di Expediting presso il Main
Vendor (Nuovo Pignone) e i suoi Sub-fornitori principali per conto dello stesso cliente
relativamente allo stesso progetto:
In questo caso è stato mostrato un esempio in cui lo stesso Expeditor segua tutti i
fornitori e sub-fornitori legati allo stesso progetto; se si fossero utilizzati Expeditor
diversi, un’azienda che fornisce servizi di Expediting avrebbe potuto utilizzare il suo
archivio operativo per rintracciare Expeditor idonei al tipo di materiale, che ne
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
90
“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
L’Expeditor interno è inoltre spesso un tecnico e durante la sua visita presso il fornitore
è anche in grado di risolvere in modo veloce delle questioni tecniche che potrebbero
creare dei problemi e dei ritardi nell’ottimale ciclo di sviluppo del progetto.
Succede a volte che dei problemi apparentemente semplici diventino dei problemi
difficilmente risolvibili a causa di incomprensioni, errate comunicazioni, spiegazioni
non del tutto esaustive, ecc. e per questo ci si può rifare al problema della
comunicazione non sempre esaustiva tra persone di nazioni differenti.
La presenza dell’Expeditor interno nella sede produttiva, può portare ad una soluzione
rapida di molti di questi problemi, in quanto esso vede fisicamente quale è il problema e
di conseguenza capisce al volo quale è il metodo ottimale per risolvere quel problema,
evitando lentezze burocratiche o anche solo tempi di risposta influenzati dal fuso orario.
Per quanto riguarda gli Expeditor che fanno parte di un’azienda di servizi, essi dovranno
sempre appoggiarsi all’ufficio tecnico del cliente, e di conseguenza utilizzare un tempo
maggiore per la soluzione di un determinato tipo di problemi, ma come contropartita
essi conoscono meglio il fornitore e tutte le sue procedure, gli stabilimenti produttivi
dove suddivide tutte le sue lavorazioni, i sub-fornitori a cui è solito appoggiarsi, e tutte
le realtà che si possono incontrare relativamente all’ordine in oggetto.
Questa conoscenza, può derivare sia da esperienza personale che da esperienza
accumulata dall’azienda di servizi e dai suoi dipendenti negli anni seguendo progetti
diversi per uno svariato numero di clienti presso quei determinati fornitori.
Il know-how dell’azienda di servizi permette quindi di eseguire delle stime sempre più
corrette rispetto a quelle eseguite dall’Expeditor interno all’azienda del cliente,
basandosi sulla conoscenza dei meccanismi interni ai fornitori.
Come ultimo aspetto, ma non meno importante degli altri, le aziende di servizi
specializzate nel fornire queste prestazioni d'opera in quel determinato settore, sono
sempre a conoscenza della situazione del mercato globale in quel dato lasso temporale.
Conoscendo il mercato sono anche in grado di stabilire l’attendibilità delle promesse
fatte e di stimare con maggiore previsione la durata del progetto basandosi su:
disponibilità delle materie prime o dei grezzi a mercato;
carico di lavoro del fornitore;
carico di lavoro di tutti i sub-fornitori;
procedure interne ai fornitori da seguire;
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
conoscenza del personale dei fornitori e delle persone più affidabili o a cui è
meglio rivolgersi per ottenere delle informazioni nel minor tempo possibile;
distanza e logistica di trasporto delle merci tra sub-fornitori, fornitore principale
e sito dove verrà realizzato l’impianto.
La qualità dei servizi resi da parte di Expeditor interni e di quelli di aziende
specializzate in servizi, può essere riassunta nella tabella 7 a seguito dove viene valutata
la qualità dei servizi resi dai vari Expeditor in una scala da 1 a 10, in cui 1 è il voto più
basso e 10 il voto più alto.
Da come si può vedere dal totale risultante dalla somma delle varie voci in tabella, che
potrebbe risultare massimo uguale a 70, la qualità dei servizi di un Expeditor esterno ha
un punteggio di 59, contro i 48 di un Expeditor interno: un vantaggio di 11 punti su 70
che denota un migliore servizio reso da parte di un Expeditor esterno.
Come conseguenza ne deriva che per quanto riguarda anche questo aspetto è meglio
appoggiarsi ad un’azienda che fornisce servizi di expediting e, se ritenuto necessario,
organizzare dei meeting durante le fasi ritenute più critiche.
E’ pur vero però che gli aspetti inerenti la conoscenza, così come gli aspetti riguardanti
la flessibilità e capacità organizzativa possono avere un diverso impatto sui diversi
processi gestiti da un Expeditor e sui loro risultati e prestazioni. Per questo motivo nel
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
prossimo paragrafo andremo ad attuare una valutazione puntuale per ogni processo già
individuato nel capitolo precedente ed in particolare:
di ogni processo andremo ad individuare come le diverse aree di prestazione
indicate in SCOR impattano sulla prestazione di efficienza finale;
valuteremo come a seconda del tipo di expediting selezionato (insourcing vs.
outsourcing nelle sue diverse soluzioni) il risultato cambia. Le informazioni
derivanti dall’analisi dei driver riportati nei paragrafi precedenti influenzano
opportunamente le prestazioni (conoscenza, flessibilità, capacità organizzativa);
determineremo il posizionamento per ciascun processo all’interno della matrice
di riferimento verificando il gap esistente tra le alternative e valutandole in
relazione al costo di gestione relativa alla necessità di svolgere o no expediting
in outsourcing oppure no e come farlo.
Come già precedentemente esposto, durante questa fase l’Expeditor svolge il compito di
consulente per la scelta dei migliori criteri di selezione dei fornitori in base all’obiettivo
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
finale del progetto. Non esistono quindi degli indicatori di prestazione specifici da
utilizzare in questa fase, ma è stata eseguita una valutazione oggettiva delle prestazioni
che possono essere fornite da personale esterno ed interno.
Durante questa fase le prestazioni tra Expeditor interni ed esterni sono simili, con un
vantaggio per il personale interno in quanto conosce meglio le procedure e tutta la
documentazione richiesta dal Cliente. A questa fase è stato assegnato un peso di 0,05
(5%) rispetto al valore totale dell’EP, in quanto sono tutte operazioni commerciali dove
l’Expeditor ha solo il compito di fornire delle indicazioni, che poi saranno discusse
dall’ufficio commerciale.
Per quanto riguarda questa fase, l’Expeditor esterno si trova nettamente in vantaggio in
quanto può sfruttare la sua esperienza personale, più tutta quella dei suoi colleghi, nella
conoscenza di tutti i fornitori e le loro prestazioni rispetto agli standard di mercato.
Questa fase assume un’importanza maggiore rispetto alla precedente in quanto la scelta
di fornitori che hanno sempre assicurato buone prestazioni è un buon punto d’inizio per
la buona riuscita del progetto.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Durante questa fase le prestazioni dei due Expeditor si equivalgono, anche se quello
esterno è in vantaggio sempre per la vicinanza ai fornitori che gli permette una verifica
fisica dei dati forniti dal sistema gestionale. Anche queste informazioni sono vitali ma
leggermente meno importanti rispetto alle precedenti.
Sempre basandosi sulla sua esperienza personale e sulla quella accumulata dall’azienda
di servizi, l’Expeditor esterno è nella posizione di poter valutare meglio la capacità del
Main Vendor e dei suoi sub-fornitori di rispettare le promesse fatte al momento del
piazzamento dell’ordine. In questo caso il peso è di 0,1 in quanto occorrerà verificare
durante la vita del progetto se queste ipotesi si realizzeranno.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
In questo caso le prestazioni dei due Expeditor sono condizionate dalle condizioni
contrattuali di consegna, in quanto le azioni da svolgere sono diverse e determinate dal
fatto che la consegna sia a carico del fornitore solo entro le mura degli stabilimenti
produttivi, fino al porto, fino al sito dove verrà realizzato l’impianto o, viceversa, sia a
carico del cliente. Se è il cliente a dover organizzare il trasporto, l’Expeditor interno può
fornire delle prestazioni migliori in quanto sa esattamente a chi rivolgersi direttamente,
viceversa l’Expeditor esterno è in grado di fornire prestazioni migliori. Questo fattore
assume un’importanza strategica in quanto per delle movimentazioni interni si può
perdere tempo prezioso se non sono organizzate nel modo corretto.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Dalla valutazione complessiva risulta come l’Expeditor esterno sia in vantaggio rispetto
a quello interno fornendo prestazioni migliori in quasi tutte le sotto categorie prese in
esame nell’analisi di questa macro-area di competenze; di fatti la somma dei risultati
pesati è di otto a sette in favore dell’Expeditor esterno.
Anche in questa fase, ancora di definizione della Supply Chain, l’Expeditor assume
ancora il ruolo principale prima di consulente e poi deve verificare che tutte le
procedure di piazzamento dell’ordine e di passaggio di informazioni, siano avvenute nel
modo e nelle tempistiche corrette per evitare che già dalla sua nascita, quel determinato
ordine sia affetto da ritardi.
Attributo
Indicatore Prestazionale Peso Esterno Interno
prestazionale
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
L’Expeditor esterno si trova in netto vantaggio durante questa fase grazie alla sua
conoscenza personale, e a quella comune all’azienda di servizi, per quanto riguarda tutti
i fornitori di quel settore, potendo così indirizzare il cliente verso la migliore scelta
possibile per quanto riguarda qualità del prodotto, tempistiche necessarie al
completamento dell’ordine e ovviamente rapporto qualità/prezzo.
A questa fase è stato assegnato un peso pari a 0,25 in quanto è di importanza strategica
la scelta di un buon fornitore. Sempre basandosi sui dati accumulati, l’Expeditor esterno
ha un database più ampio a cui attingere informazioni per valutare nel miglior modo
possibile le caratteristiche dei fornitori. Dalla valutazione è risultato anche in questo
caso in vantaggio rispetto all’interno:
Attributo
Indicatore Prestazionale Peso Esterno Interno
prestazionale
% dei contratti che sono in grado di soddisfare tutti i requisiti
Affidabilità 0,4 9 7
del Cliente: costo, tempistiche, flessibilità.,…
Identificare univocamente i tempi necessari al
Reattività 0,3 9 7
completamento
Costo Influenza del costo del fornitore sul costo della supply chain 0,3 7 7
Totale 8,4 7
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Attributo
Indicatore Prestazionale Peso Esterno Interno
prestazionale
% dei prodotti consegnati entro il tempo stabilito 0,25 9 7
Affidabilità
% dei prodotti variati entro il tempo stabilito 0,2 8 8
Identificare univocamente i tempi necessari al
Reattività 0,3 9 7
completamento
Costo Influenza dei costi di consegna sul costo della supply chain 0,25 7 7
Totale 8,3 7,2
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Attributo
Indicatore Prestazionale Peso Esterno Interno
prestazionale
% dei prodotti consegnati senza danni 0,15 8 8
% dei prodotti ricevuti completi 0,15 8 8
Affidabilità
% dei prodotti ricevuti entro le tempistiche richieste 0,15 8 8
% dei prodotti ricevuti con la corretta documentazione 0,15 8 8
Reattività Tempi di ricezione della merce 0,2 8 8
Costo registrati alla ricezioni della merce rispetto a quelli
Costo 0,2 8 8
preventivati
Totale 8 8
Anche durante questa fase di transito della merce attraverso i vari fornitori facenti parte
della Supply Chain, le prestazioni di entrambi gli Expeditor si equivalgono, in quanto si
riferiscono a delle movimentazioni reali e di conseguenza misurabili in modo univoco.
Per questa categoria è stato valutato un peso pari a 0,2 in quanto è importante avere la
tracciabilità di tutto il materiale.
Attributo
Indicatore Prestazionale Peso Esterno Interno
prestazionale
% dei prodotti consegnati senza danni 0,15 8 8
% dei prodotti ricevuti completi 0,15 8 8
Affidabilità
% dei prodotti ricevuti entro le tempistiche richieste 0,15 8 8
% dei prodotti ricevuti con la corretta documentazione 0,1 8 8
Reattività Tempi di ricezione della merce 0,2 8 8
Costo dei trasferimenti e dello stoccaggio rispetto al costo
Costo 0,15 8 8
della merce acquistata
Servizi Efficienza dell’inventario 0,15 8 8
Totale 8 8
Come conseguenza scaturisce che anche in questa categoria l’Expeditor esterno risulta
avvantaggiato nel carpire e sfruttare al meglio tutte le informazioni disponili per
100
“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
ottenere il migliore risultato possibile dai fornitori, e per identificare quali siano le
soluzioni migliori da adottare in caso di manifestazione di problemi durante tutto il ciclo
di vita dell’ordine. Infatti, sommando tutti i punteggi parziali pesati si ottiene un voto di
8,23 per l’Expeditor esterno rispetto ai 7,47 di quello interno.
Si passa ora alle vere e proprie azioni atte alla soluzione dei problemi o allo scongiurare
che suddetti problemi si manifestino.
Attributo
Indicatore Prestazionale Peso Esterno Interno
prestazionale
% degli ordini accettati senza errori o cambi in corsa 0,2 8 8
% dei sub-ordini piazzati senza errori 0,2 8 8
Affidabilità
Il grado e la frequenza con cui gli ordini sono stati piazzati in
0,15 9 7
modo corretto rispetto alle vigenti regole di mercato
Costo della documentazione, del monitoraggio e degli audit
0,2 8 8
Costo sulla sicurezza
Costo delle penali di inadempienza 0,15 8 8
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Servizi % del costo dei servizi rispettando tutte le regole del mercato 0,1 8 8
Totale 8,15 7,85
Per quanto riguarda questa categoria, è essenziale la costanza della presenza presso il
fornitore in modo da poter agire e monitorare in modo continuo e puntuale le
prestazioni fornite da esso. Proprio per la vicinanza geografica, l’Expeditor esterno si
trova di solito in una posizione vantaggiosa rispetto a quello interno. In questo caso è
stato assegnato un peso pari a 0,2 in quanto le prestazioni scadenti di un fornitore
potrebbero influenzare quelle di tutto il progetto.
Attributo
Indicatore Prestazionale Peso Esterno Interno
prestazionale
Consegna corretta 0,1 8 8
% di difetti su un milione di pezzi 0,05 8 8
Confronto tra le promesse contrattuali e le performance
0,1 8 8
riscontrate
Tendenza al miglioramento continuo 0,05 9 7
Affidabilità Andamento di mercato del fornitore 0,05 9 7
Frequenza con cui cambia il personale ed impatti sulla
0,05 9 7
produzione
Andamento delle prestazioni nel tempo 0,1 9 7
Miglioramento della qualità 0,1 9 7
Miglioramento della produttività 0,1 9 7
Costo per la misura delle prestazioni % rispetto al reddito 0,05 9 7
Costo Costo totale delle non conformità rispetto al reddito 0,1 8 8
Costo relativo a specifiche non conformità 0,05 8 8
Servizi % del costo dei servizi rispetto al costo delle non conformità 0,1 8 8
Totale 8,5 7,5
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
5.6.3.3 – ES.3 & ES.4 – Mantain Source Data & Manage Product
Inventory
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
essere più veloce nell’immettere i dati e nella loro corretta archiviazione. La gestione di
tutti i materiali, la loro locazione e i loro spostamenti durante la produzione, sono vitali
per gestire al meglio tutta la catena produttiva; proprio per questo si è assegnato un peso
uguale a 0,20.
Attributo
Indicatore Prestazionale Peso Esterno Interno
prestazionale
Frequenza dell’aggiornamento dei parametri 0,2 7 9
% merce consegnata in tempo 0,2 8 8
Affidabilità
% merce consegnata qualitativamente perfetta 0,2 8 8
% merce senza sovrapprezzi di lavorazioni 0,15 8 8
Costo del mantenimento dei dati rispetto al costo totale della
Costo 0,1 8 8
fornitura
Tempo necessario all’inventario 0,05 8 9
Servizi
Tempo e grado di utilizzo dei macchinari 0,1 8 9
Totale 7,8 8,35
Per quanto riguarda la conoscenze delle leggi in vigore nei paesi meta della merce e
della conoscenza delle specifiche del cliente, l’Expeditor interno è nettamente in
vantaggio rispetto a quello esterno. Se tutto è completo e spedito, ma il materiale è
fermo in dogana, il progetto non può essere completato; proprio per questo è necessario
che sia completo e conforme a tutte le leggi (peso = 0,15).
Attributo
Indicatore Prestazionale Peso Esterno Interno
prestazionale
Conformità del prodotto a tutte le leggi dei governi
0,3 8 9
Affidabilità interessati
Minimizzazioni dei ritardi causati da interventi del Cliente 0,2 8 9
Tasse dovute alle dogane 0,2 7 8
Costo
Costo della conformità alle regole delle varie nazioni 0,3 7 8
Totale 7,5 8,5
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Attributo
Indicatore Prestazionale Peso Esterno Interno
prestazionale
% merce consegnata in tempo 0,15 8 8
% merce consegnata qualitativamente perfetta 0,15 8 8
Affidabilità % merce senza sovrapprezzi di lavorazioni 0,1 8 8
Tempo necessario ad eventuali ricontrattazioni 0,1 7 9
Entità delle modifiche rispetto alla totalità del contratto 0,1 7 9
Costo del mantenimento di contratti a lungo termine rispetto
0,1 9 7
Costo alla rendita
Costo della gestione di tutti i contratti rispetto alla rendita 0,05 9 7
Servizi associati alla gestione della fornitura 0,1 9 7
Servizi
% degli servizi forniti sul totale richiesto 0,15 9 7
Totale 8,2 7,8
Come si può notare anche in questo caso l’Expeditor esterno è in vantaggio rispetto a
quello interno (8,1 a 7,95), di conseguenza anche dall’analisi prestazionale risulta come
sia meglio affidarsi ad un’azienda specializzata nel fornire questo tipo di servizi.
Una volta verificato che per tutti i tre principali processi individuati da SCOR le
prestazioni dell’Expeditor esterno siano maggiori di quelle del personale interno, si è
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
passati all’identificazione della posizione di queste tre principali categorie (Enable Plan,
Source Engineer to Order ed Enable Source) sulla matrice di Ferrozzi & Shapiro per
entrambe le soluzioni (figure 16, 17 e 18), per capire in quale di queste categorie sia più
importante l’operato dell’Expeditor.
Cominciando dalla categoria Enable Plan, in figura 16, possiamo osservare come la
posizione di entrambi gli Expeditor sia nella zona in alto a destra della matrice. Come
già precedentemente esposto, durante questa fase gli Expeditor agiscono solo come
consulenti, suggerendo in base alla loro esperienza le aziende migliori per quel tipo di
fornitura, in quanto la decisione finale sulla selezione dei fornitori è del cliente.
Di conseguenza il ruolo dell’Expeditor è solo marginale, ma la scelta di un buon
fornitore è di vitale importanza per l’esito di un progetto.
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Figura 17. Posizionamento Source Engineer to Order (Rosso interno, Blu esterno)
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
5.9 Conclusioni
Qualità Tempo
Denaro
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
IT
Learning/Training
Supply Chain
HR
CRM
Other
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Dai risultati forniti da Accenture si nota come le aziende siano state soddisfatte dalla
loro scelta di esternalizzare e che il grado di soddisfazione sia cresciuto negli anni,
dovuto al fatto che si sono stabiliti dei solidi rapporti di partnership che hanno portato
vantaggi reciproci alle aziende.
Per finire, sono state stabilite le sette regole principali (scaturite dalla pratica) da seguire
per ottenere i migliori risultati dalla scelta dell’outsourcing:
1. Incorporare i risultati del business in modo continuo ed utilizzarli come dato di
riferimento per la misura delle prestazioni. Normalmente, il processo di
esternalizzare, è visto come un’azione atta alla riduzione dei costi; nonostante
questo sia un aspetto molto importante, è molto più importante quanto possono
aumentare i guadagni. Dai dati ricavati in questa ricerca infatti emerge che il
74% delle aziende ha rilevato un incremento della redditività (fig.13 e 14).
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Improved Profitability
Speed to Market
Increased Revenue
Market Share
Fig.14 Principali vantaggi rilevati da aziende che hanno usato l’outsourcing (Accenture)
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Provider expertise/capabilities
Flexibility
Low cost/price
Industry knowledge
Reputation
Cultur fit
Creativity
Prior Relationship
Offshore Capabilities
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Bibliografia
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Sitografia
www.global-qs.com
www.accenture.com
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
Indice
1 INTRODUZIONE 1
2.9 Imparare dalle esperienze passate attraverso la raccolta e l’analisi dei dati 30
2.12 Conclusioni 33
3 OUTSOURCING 34
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
4 EXPEDITING 49
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“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
5.2 Analisi dell’outsourcing dell’expediting con i metodi di Ferrozzi & Shapiro e Ventricelli 80
120
“Gestire in Outsourcing l’Expediting nei grandi progetti d’impianto”
5.7 Posizione dei processi nella matrice di Ferrozzi & Shapiro 105
Bibliografia 115
Sitografia 117
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