Relatore:
Candidato:
Riccardo Pellegrino
Introduzione
1. Bolle Speculative
1.4. Teorie
1.5. Effetti
2. Finanza Comportamentale
3. Cenni Storici
3.1. La Tulipomania
Conclusione
Bibliografia
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Introduzione
Nella prima metà del XVII secolo, con due bulbi di tulipano era possibile
acquistare una casa in centro ad Amsterdam. Nel Febbraio del 1937, il trend rialzista
si invertì. Nel giro di poche settimane, i prezzi crollarono del 90%. Questo fenomeno,
cosa era dovuto il vertiginoso aumento dei prezzi? Robert J. Shiller, durante la fine
del millennio, quando la borsa di New York raggiunse massimi storici, si interrogava
sulle ragioni degli alti livelli del mercato e si chiedeva se essi non fossero in realtà
una qualche tendenza umana che lui stesso definiva “euforia irrazionale”.
a trattare nel dettaglio cosa sono le bolle speculative, quali sono i fattori che le
influenzano, le teorie sviluppate negli anni e gli effetti che hanno sull’economia reale.
e sociale di coloro che operano nei mercati finanziari, ovvero illustrerà le basi della
finanza comportamentale. Per concludere, descriverà nel profondo due delle più
sviluppatasi in Olanda nel mercato dei tulipani nel 1637 e la bolla “dot.com”, che
nacque con l’avvento di Internet e del World Wide Web degli anni Novanta e portò a
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Capitolo 1: Bolle Speculative
ingiustificato dei prezzi rispetto ai suoi valori fondamentali, per via di un incremento
un aumento insostenibile dei prezzi che non riflette informazioni autentiche. Il trend
positivo continua fino a quando gli individui realizzano che il prezzo è troppo elevato
e difficilmente potrà continuare a salire, facendo così scoppiare la bolla. Una bolla
può manifestarsi in diverse zone geografiche (Olanda, Stati Uniti, Cina, Etc.), in
svariati contesti (ci sono esempi di bolle che si sono sviluppate durante recessioni,
(tulipani, azioni negoziate e non, immobili, etc.). Tutti questi fattori che caratterizzano
che la maggior parte delle bolle hanno in comune. La prima caratteristica, che è
prezzi. Gli alti prezzi perdono la correlazione con i valori fondamentali. Il boom
riceverà poi una forte correzione, oppure subirà un crollo. La seconda caratteristica
cruciale, sono gli imponenti investimenti e speculazioni. In ogni bolla mai registrata ci
sono sempre state cifre importanti che circolano in entrata e in uscita nell’asset
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preso di mira. Una concentrazione di flussi verso un determinato asset è un fattore
nuova industria, un nuovo prodotto, una nuova tecnologia potranno offrire cospicui
guadagni e registrare una crescita senza precedenti corrono all'acquisto del bene in
all'acquisto provoca un aumento del prezzo che conferma, agli occhi di molti, la
bontà della precedente previsione di un futuro aumento del prezzo. Come quarta
rapporto tra debiti e mezzi propri (capitale e riserve patrimoniali). Per esempio,
durante la mania dei tulipani c’era la possibilità per gli investitori di sfruttare la leva
tramite opzioni. Ciò consentiva loro di realizzare profitti molto elevati, ma gli
esponeva anche al rischio di perdite ingenti. In altri casi, come per la società South
Sea, venivano accettati acconti durante le emissioni e il resto da pagare a rate; nella
bolla azionaria degli anni '20, c’era abbondanza di credito e gran parte delle azioni fu
acquistata in debito; e durante la bolla .com sono emersi e sono stati utilizzati molti
derivati, oltre che un’eccessiva quantità di credito. Quindi, la leva finanziaria veniva
abbondanza di credito e debito, dagli agenti che partecipano al processo della bolla.
Infine, c’è anche una quinta caratteristica, che spiega il ruolo del governo. In quasi
ogni bolla i rispettivi governi hanno preso parte alle varie fasi della bolla. Nel caso
dei tulipani si è cercato di evitare lo scoppio della bolla; quando la bolla degli anni '20
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che i governi solitamente partecipano direttamente o indirettamente a un certo stadio
di bolle: i governi di solito intervengono in qualche modo in una certa o in tutte le fasi
di una bolla; massicci flussi di denaro entrano ed escono facendo salire i prezzi alle
stelle fino ad avere una grande correzione. Sebbene queste siano solo osservazioni
alcune potrebbero emergere come modelli per il rilevamento di bolle con ulteriori
ricerche.
Nella sua opera “Euforia Irrazionale: Alti e bassi di Borsa”, apparsa per la
prima volta nel 2000 durante l’apice dei mercati azionari di tutto il mondo, Robert J.
Shiller individua diversi fattori che contribuirono alla formazione della bolla
speculativa che riguardava tutti mercati azionari di quell’epoca. Tali fattori venivano
Durante il rialzo del mercato azionario degli anni ‘80, la crescita dell’economia
da sola non poteva spiegare tale aumento. Per chiarire questa crescita dobbiamo
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comportamento e, tramite i meccanismi amplificatori, che rafforzano la fiducia nel
mercato nonostante il suo valore già alto, si creano situazioni dove cambiamenti di
prezzi causano ulteriori cambiamenti, formando così una bolla speculativa. Shiller
individua ben dodici fattori acceleranti che hanno contribuito al boom del mercato
azionario. Uno dei più importanti fù sicuramente l’arrivo di Internet e del World Wide
e l’aumento degli utili nello stesso momento. Perciò, il pubblico fu portato a pensare
che i due fenomeni fossero, se non correlati, correlabili in futuro: internet avrebbe
riguardo gli andamenti dei mercati e dei guadagni in conto capitale. Le aspettative
erano solite superare l’aumento effettivo dei prezzi. Web. La maggior parte degli
utenti scoprì il Web a partire dal 1997, proprio quando il NASDAQ (attualmente su
tale mercato sono quotate oltre 3000 società diverse,molte delle quali appartenenti
al comparto tecnologico), inizio il suo rally fino a triplicare il suo valore agli inizi degli
anni 2000. Altri due fattori da considerare sono la crescita del grado di materialismo
e di fiducia nel sistema capitalistico, a seguito della fine del comunismo, che si
traducono in fiducia nel mercato. Ci sono anche fattori di natura politica che hanno
taglio fiscale sui redditi di capitale, che si verificarono proprio quando il mercato
raggiunse il suo massimo livello. Altri fattori secondari comprendono il “Baby Boom”
(negli Stati Uniti, dopo la fine della seconda guerra mondiale, ci fu un sostanziale
crescente dei media per il mondo degli affari, previsioni sempre più ottimistiche da
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monetaria, l’aumento dei volumi di negoziazione e l’incremento della tendenza a
scommettere. La maggior parte di questi fattori erano rilevabili sia in Europa che in
altri paesi, e quindi una teoria che li ritenga cause del boom del mercato azionario
negli Stati Uniti non è incoerente con il fatto che tale boom sia condiviso
Dopo aver esaminato i fattori acceleranti che possono impattare una bolla
speculativa (nel particolare, abbiamo considerato quelli inerenti alla bolla dei mercati
finanziari negli anni novanta), analizzeremo ora il modo in cui l’impatto di questi
fattori viene esaltato dai meccanismi amplificatori che coinvolgono la fiducia degli
investitori, le loro aspettative sul futuro del mercato e l’attenzione pubblica rivolta
giocano una parte importante nel modo in cui gli agenti andranno ad operare nel
Secondo la teoria della curva di retroazione gli aumenti iniziali dei prezzi (causati da
fattori acceleranti) provocano ulteriori aumenti dei prezzi che causano l’aumento
Nonostante ciò, è difficile dimostrare come una semplice retroazione del prezzo può
effettivamente agire nei mercati finanziari. Shiller, per provare il ruolo di questa teoria
nei mercati, osservò gli schemi Ponzi e definì le bolle speculative come schemi di
Ponzi “naturali”. Gli schemi Ponzi, o schemi a catena, sono definibili come una sorta
coloro che vengono truffati. Sebbene negli anni si sia evoluto alla base del sistema
rimane lo stesso: alle prime persone che vengono coinvolte si permette di ottenere
ritorni economici in breve tempo, ma a patto che portino sempre nuovi clienti,
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disposti a pagare nuove quote. I guadagni derivano infatti esclusivamente da un
fattore: le quote versate dai nuovi investitori. Ad incamerare il denaro sono solo i
concludersi, dal momento che non vi sono investimenti alla base che generino
“naturale” perché nascono di tanto in tanto senza però nessun gestore dietro.
ripetutamente dagli aumenti proprio come avviene negli schemi di Ponzi. Come
come pura ipotesi, ci sono di fatto casi reali dove si realizza effettivamente nei
mercati.
culturali. Tra i fattori culturali proposti da Shiller vi è principalmente il ruolo dei mezzi
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comune di pensare e i mezzi di comunicazione sono veicoli essenziali per la
azionario non è quella di semplice strumento per gli investitori. I media formano
In secondo luogo, secondo Shiller, i rialzi dei prezzi possono essere anche
associati alla diffusione del pensiero di una “nuova era”. Con questa espressione si
vuole intendere ottime prospettive economiche o un boom del mercato. Nel caso
dell’espansione degli anni ’90, con “nuova era” ci si riferiva a un periodo di prosperità
prosperità del ciclo economico, spesso affiancata e trascinata dalla nascita o dallo
numerose occasioni redditizie, che si traduce in un aumento nella fiducia e nei livelli
attribuire al mercato. La gente non ha la minima idea del valore “corretto” Questo
borsa limitano la perfetta lettura della realtà e in ciò si possono notare molti dei
luoghi comuni relativi alla psicologia (andremo ad approfondire molti di questi nel
principali trattati da Shiller relativi alla bolla dei mercati negli anni novanta). Gli
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investitori, nel prendere decisioni, agiscono istintivamente. La mancanza di chiare
indicazioni porta a limiti alla capacità decisionale. Tali limiti vengono definiti ancore e
possono essere di due tipi: ancore quantitative e ancora morali. Con la prima
categoria si intendono quei limiti dati dalla lettura superficiale del valore degli asset.
Infatti, le persone tendono a valutare un titolo azionario in base all’ultimo prezzo che
ricordano o secondo una stima media dei prezzi passati. Gli psicologi hanno
dimostrato che in situazioni non chiare le decisioni delle persone sono influenzate da
nell’esprimere valutazioni sul livello dei prezzi l’ancora è solitamente costituita dal
prezzo più recente. Un’altra ancora quantitativa potrebbe essere il record del prezzo
più recente o i livelli più vicini a cifra tonda; questo per via degli insoliti
quella delle ancore morali, si intendono le forze che spingono gli agenti economici
secondo cui gran parte del pensiero umano che sfocia in azione non è quantitativo,
ma prende la forma di narrazioni e giustificazioni. È per questo che nel caso delle
ancore morali, la gente valuta una storia senza dimensione quantitativa mettendola a
consumo. Gli psicologi hanno dimostrato l’importanza delle narrazioni nel processo
decisione nei casi difficili. Essi scoprirono che l’approccio dei giurati ad elaborare i
una storia, inserendo i dettagli forniti nel caso in una sequenza narrativa coerente
della catena di eventi. Nel descrivere il loro verdetto essi tendevano a non parlare di
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fare la cronologia degli eventi e a sottolineare quanto fosse coerente. Per analogia,
coloro che vendono titoli al pubblico ampio spesso tendono a raccontare la storia del
titolo, una narrazione vivida che descrive la storia dell’azienda, la natura del prodotto
e il modo in cui viene usato dal pubblico. Il principio della narrazione può collegarsi
culture. Questo perché, nonostante le probabilità che spesso sono avverse agli
Questi limiti si uniscono anche al problema di eccessiva fiducia dell’uomo nel suo
cui credono. Altri fattori psicologici comprendono l’effetto epidemico del passaparola
fidarsi delle informazioni di coloro ritenuti esperti. La maggior parte degli operatori
considerazione, tuttavia, che esso può rimanere a bassi livelli per lunghi periodi.
Citando Shiller: “Le ancora psicologiche per il mercato si impigliano nelle cose più
strane lungo il fondo opaco della nostra consapevolezza. L’ancora può sganciarsi
vedessimo in superficie”.
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1.3 Fasi Principali
1) Stealth Phase: Nella prima, ci troviamo in una situazione dove solo pochi
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poiché le ipotesi devono ancora essere testate, tanto è vero che è quasi
accesso alle informazioni (chiamati “smart money”), che prende posizione nel
mercato con cautela e senza che gli altri partecipanti lo notino. Questo tipo di
dei fondamentali.
2) Awareness Phase: Con il “take off”, si passa alla seconda fase principale.
L’andamento dei prezzi viene rilevato dagli investitori istituzionali che iniziano
investitori potrebbero incassare i loro primi profitti, generando così una fase di
svendita di breve durata (first sell off), che verrà sfruttata dagli “smart money”
causando una “bear trap”. La “bear trap” consiste, secondo l’Analisi Tecnica,
questa fase verrà segnata dall'entrata in gioco da parte dei media. I mezzi di
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investitori meno esperti, spronati dal potenziale guadagno, cominciano a
interessarsi all’asset.
convinzione che il rischio è vicino allo zero; i prezzi futuri vengono presi come
ovviamente contro la realtà dei fatti. Questa fase è gestita dalle emozioni e
aspettative ancora più elevate e facendo salire i prezzi alle stelle (retroazione
del prezzo delle azioni). Questa tendenza si rafforza da sola e man mano che
i prezzi salgono, affluiscono più capitali. Nel frattempo, gli smart money,
fondamentali poiché molti attori sono fortemente coinvolti nella bolla e tutti
mercato, questa fase dura molto più a lungo del previsto. Dopo questo
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susseguirsi di eventi, i media e la folla inizieranno ad affermare che sono stati
scoppio.
4) Blow-off Phase: La blow-off phase è l’ultimo stadio che termina il ciclo di una
bolla speculativa. A questo punto, arriva il momento dove la maggior parte dei
soggetti coinvolti nella bolla, più o meno nello stesso momento, si rendono
tutti che la battuta d'arresto è solo temporanea e che tutti quelli che dicono
piccolo risveglio dovuto ad alcuni che credono che sia solo una leggera
correzione (bull trap), ma non dura a lungo. I declini iniziano, ognuno più
scoppio accade molto più rapidamente rispetto all’iniziale salita. Molti agenti
che hanno operato con grandi leve falliscono, forzando così nuove ondate di
questi beni l’ultimo male nel mondo, e questo è il momento in cui gli smart
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1.4 Teorie
le “Logistic functions based theories” e la teoria delle bolle create dal governo.
Statman. Queste teorie sono per la maggior parte basate su quello che John
Interest and Money”, pubblicato nel 1936. Keynes spiegava come era possibile
formulare queste stime, rendendoli più propensi a fare trading concentrato nel breve
pubblico generale operava tramite “spiriti animali” che definisce come "un impulso
Keynes crede che gli agenti economici possono agire in condizioni di irrazionalità
causando distorsioni nei prezzi delle attività e, quindi, instabilità. Avendo questo
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1) The Greater Fool Theory: Secondo questa teoria, individui troppo ottimisti
fatto che il prezzo non riflette il loro valore dei fondamentali, con l’intenzione di
rivenderli a un prezzo ancora più alto ad altri agenti del mercato (definiti the
greater fools), che hanno aspettative ancora più alte e sono disposti a
speculare a loro volta. Il ciclo continua fino a quando non esistono più fools
quegli acquisti frenetici, “the greater fool theory” resta valida. Tuttavia, tutte le
bolle devono esplodere, poiché per definizione sono anormali. Pertanto, gli
dipendeva dalla “the greater fool theory” per salvarlo da una serie di cattivi
afferma che gli individui imitano le azioni (razionali e irrazionali) di gruppi più
comprano e vendono nella “direzione del mercato”, e questo può portare alla
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informazioni raccolte dall'investitore tendono ad assumere un ruolo
seguito il “gregge”.
vengono proiettati nel futuro, ovvero gli investitori si aspettano che i fatti
caso delle bolle, gli agenti formano opinioni e prendono decisioni per via della
sostegno a questa tesi deriva dal fatto che gli investitori tendono ad associare
nel momento in cui i rendimenti non sono più positivi, quindi gli investitori non
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Questo comportamento potrebbe agire al di sopra dei loro livelli di rischio di
emergere bolle.
partenza del loro modello è che la crescita è limitata. E da ciò, si può affermare che
che:
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dell’equazione logistica è un approccio tecnico molto complesso ma alquanto
La teoria delle bolle create dal governo spiega come i governi, insieme alle
élite al potere, stabiliscono uno schema a bolle attraverso il quale generano una
Hickson, maggiori esponenti di questa teoria, come queste bolle possono formarsi
1) Una sequenza di annunci governativi positivi, considerati veri dalle masse, con
finalità ingannevoli.
essendo quelle che osserviamo più spesso nei mercati. Un esempio di questa
approfondita nel terzo capitolo), dove le grandi istituzioni dell’élite di governo erano
ben informate e protette prima dello sviluppo della bolla, durante e dopo lo scoppio.
La struttura di base consiste nel creare una situazione dove la società crede di avere
una buona opportunità di investimento, mentre l’élite al potere sono consapevoli del
Quello che fa il governo è elaborare una legislazione a favore dell'élite in corsa che
attività, ma una riforma che allo stesso tempo diminuisce la pena legale che i
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promotori di “annunci ingannevoli” devono scontare nel caso di reato. Nel momento
esatto del picco, l’élite liquida la propria posizione lasciando la classe media con
1.5 Effetti
contrario di come si può pensare, non tutte le bolle sono necessariamente negative.
Infatti, alcuni tipi specifici di bolle sono necessari nel nostro sistema monetario e
altre potrebbero portare espansioni del settore economico che altrimenti non si
fondamentale pari a zero, e tutto il suo valore è intrinseco nella componente bolla.
abbandonata nel 1971 dal presidente Richard Nixon, la cartamoneta perse ogni sua
relazione con il metallo prezioso oro. I dollari non erano più convertibili in once d'oro
moneta legale funge da mezzo di scambio, che è di per sé un efficiente mezzo che
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alimenta l’economia. Esistono anche teorie a favore delle bolle come mezzo di
rapida espansione dei settori economici. Il caso più notevole riguarda la bolla della
tra il 1844 e il 1846. È interessante confrontare quel numero con la moderna rete
ferroviaria del Regno Unito, che si trova a circa 18.000 Km. Le altre due bolle più
che tali espansioni sarebbero comunque avvenute nel lungo periodo, ma lo nascita
Dopo aver analizzato gli effetti positivi, possiamo ora osservare quelli negativi.
attraggono capitali, che altrimenti sarebbero stati allocati in asset più produttivi.
Questo perché, come nel caso della Tulipomania, le bolle nascono su beni che non
hanno un’utilità sociale e l'impatto sia dell'emergere che dello scoppio della bolla,
sebbene possa essere vantaggioso per la generazione attuale, può gravi ritardi sulla
crescita economica per le generazioni future. Un altro effetto negativo risiede nel
chiara redistribuzione della ricchezza dalla classe media verso le élite al potere, ha
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generato una disoccupazione quasi immediata del 10% in media, ha più che
recessioni.
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Capitolo 2: Finanza Comportamentale
quella branca degli studi economici che indaga i comportamenti dei mercati finanziari
capire come agiscono la maggior parte degli operatori finanziari e ciò renderà più
semplice la comprensione del fenomeno delle bolle speculative. La sfida più grande
essere tipizzati in quanto comuni alla maggioranza degli investitori. Dopo aver
analizzato il processo con cui gli agenti economici prendono le proprie decisioni,
andremo ad analizzare gli errori causati dal processo decisionale. A seconda della
intuitivo. La maggior parte dei modelli economici presuppongono che gli investitori
generalmente funzionano bene, ma, in alcuni casi, possono essere non corrette e
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possono generare severi errori sistematici. Kahneman e Tversky sono i primi a
illustrare quali errori possono comportare. Dal loro lavoro, si possono analizzare tre
disponibilità e l’ ancoraggio.
ricorrere a stereotipi quando sono chiamati a prendere decisioni. Tale euristica viene
utilizzata per emettere dei giudizi sulla probabilità che un certo evento si verifichi
oppure no. Con l’utilizzo di questa euristica le persone svolgono inferenze senza
prendere in considerazione i reali dati statici che riguardano il quadro generale. Gli
errori cognitivi causati dalla rappresentatività sono cinque. Il primo consiste nella
insensibilità ai tassi base, ovvero gli individui tendono a ignorare i tassi base nello
stimare la probabilità degli eventi quando sono fornite altre informazioni descrittive,
ma irrilevanti. Il secondo errore è l’insensibilità alla grandezza del campione, cioè gli
fatto che gli eventi estremi regrediscono verso la media. Come quarta categoria di
errori causati dalla rappresentatività c’è l’errore dell’unione, ovvero gli individui
contemporaneamente) siano più probabili degli insiemi più ampi di eventi di cui la
favorevoli e alla sottostima delle probabilità di quelli sfavorevoli, che portano a errori
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La disponibilità è il modello cognitivo che causa il secondo gruppo di errori
utilizzata quando nel fornire una stima riguardo al possibile accadere di eventi futuri
vengono recuperate dalla memoria non sono quelle con il potere informativo
maggiore ma sono spesso quelle più vivide, sono cioè le informazioni alle quali
l’individuo ha associato i connotati emotivi più forti. Eventi che si sono verificati più
saranno giudicati come più probabili anche se in realtà non lo sono. Un evento che
evoca emozioni, che è ancora vivo nella memoria è più facilmente disponibile nella
memoria rispetto a un altro che non suscita emozioni, che è blando e vago e perciò
più difficile da ricordare. Poiché gli eventi che si verificano con maggior frequenza
sono più facili da ricordare, questa euristica consente spesso di prendere decisioni
fattori che non sono sempre legati all’effettiva frequenza con cui si verifica un
evento, tale regola empirica può essere causa di risultati errati. Le categorie di errori
La familiarità, come già accennato in precedenza, consiste nel giudicare gli eventi
che sono facilmente ritrovabili nella memoria, poiché vividi e recenti, più numerosi di
recuperabilità, invece, si basa sulla struttura della memoria che influenza il processo
di ricerca e può determinare errori nella stima delle frequenze. Infine, per
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associazione presunte si intende la presenza di due eventi congiunti che può essere
riferimento, anche se questo può non avere alcuna rilevanza logica in merito al
processo decisionale. Tale ancora può derivare dal valore assunto precedentemente
casuale. Questa euristica viene utilizzata dagli investitori quando, per decidere se
momento senza considerare la storia del titolo e la variabilità del suo prezzo nel
quando gli individui risultano eccessivamente legati al valore iniziale che aggiustano
precedentemente.
Oltre agli errori cognitivi, esiste un’altra categoria di errori che possono
errori emozionali. Una delle emozioni più importanti è costituita dalla paura del
rimpianto che deriva dalla sofferenza che provoca rendersi conto di aver fatto una
scelta sbagliata. Sebbene il rimpianto, per sua natura, si verifica ex-post, può
e poi di rimpiangerla, può infatti bloccare gli investitori e impedire loro di scegliere.
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determinante nella formazione di bolle speculative è costituito dai comportamenti
comportamenti di massa. Seguire ciò che fanno gli altri ci offre infatti la possibilità di
condividere gli sbagli, riducendo così il rimpianto e i suoi effetti negativi. Altro
importante fattore che condiziona le scelte degli investitori appartenente alla sfera
più legati, rinunciando però in questo modo a sfruttare a pieno i benefici connessi
Partendo dal presupposto che gli essere umani violano spesso i principi della
calcolata come una media ponderata delle utilità in ogni stato possibile, utilizzando
come pesi le probabilità del verificarsi dei singoli stati come stimate dall'agente. Per
decisioni e sceglierà quella che fornisce più utilità. Kahneman e Tversky hanno
contestato questa teoria fornendo uno studio sul giudizio umano in condizioni di
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incertezza, sviluppando una teoria della scelta basata sull'evidenza empirica, con
l'obiettivo di sostituire quella dell’utilità attesa. Tale teoria prende il nome di teoria del
modo in cui il problema viene formulato influisce sul modo in cui l'individuo valuta i
possibili esiti delle proprie azioni. Ciò va contro alla teoria dell’utilità attesa in quanto,
sempre la scelta con la più elevata utilità attesa. La seconda violazione della teoria
preferenza degli individui per un evento certo ad uno probabile. Tipicamente, si può
osservare come gli individui preferiscano un guadagno più basso ma certo piuttosto
che un guadagno probabile più elevato. Questo perché gli individui attribuiscono un
peso eccessivo rispetto a quanto postulato dalla teoria dell’utilità attesa. In generale,
ciò che appare è un fenomeno di valutazione non lineare delle probabilità. L’effetto
con bassa volatilità a scapito di rendimenti di più lungo termine. Dall’altra parte,
l’esperimento basato sulle basse probabilità insegna poi che quando la probabilità di
meno importante diventa la probabilità oggettiva. Nei mercati dei capitali, questo bias
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rischio, ma non avverso al rischio in determinati casi e propenso in altri. Al contrario,
probabile, piuttosto che accettare la certezza di una più piccola perdita. Lo stesso
principio (la sovrastima del dato certo) favorisce l’avversione al rischio quando si
parla di guadagni e la ricerca del rischio quando ci sono in gioco delle perdite.
L’ultima fonte di violazione alla teoria dell’utilità attesa che si esamina riguarda
determinare schede di preferenza non consistenti, poiché a fronte di diversi modi per
scomporre un risultato tra parti comuni e parti distinte, si generano scelte non
omogenee. Gli individui tendono a smontare ogni alternativa nelle sue componenti
condizioni di incertezza, la teoria del prospetto risulta più coerente con tali violazioni.
propensione al rischio);
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In conclusione, possiamo affermare che la teoria del prospetto assegna grande
differenti.
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Capitolo 3: Cenni Storici
la prima bolla speculativa, la Tulipomania, e una delle più importanti dello scorso
secolo, la bolla “.com”. L’intento di questo capitolo è di analizzare due delle più
scoppio.
3.1. La Tulipomania
La bolla dei tulipani nel 1637 fu la prima grande bolla speculativa innescata
metà del 1500, iniziò a commerciare i semi di questo “nuovo” fiore in Europa. I
accessibile, prima della mania. I tulipani iniziarono a diventare una moda, per via di
un virus noto come “mosaico”, che produceva un cambiamento nel colore del
tulipano dando l’impressione che i petali fossero infuocati; è stato allora che i tulipani
sono diventati più di una moda. Lentamente, la mania dei tulipani ha iniziato a
prendere piede. All'inizio erano solo i commercianti che speculavano sul prezzo
successiva. Ma con l'aumentare del prezzo, tutti hanno iniziato a speculare sui
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tulipani. Coltivatori professionisti crearono un mercato per le varietà di bulbi più rari
che venivano venduti a prezzi elevati. I bulbi più comuni, invece, venivano scambiati
a prezzi più bassi. Nel 1636, i prezzi elevati iniziarono ad attrarre gli speculatori, che
aumentato il profitto, a causa della leva finanziaria. Durante il picco dei prezzi dei
tulipani, nel gennaio del 1637, il prezzo dei tulipani aumentarono di venti volte. Il
prezzo di un tulipano poteva essere acquistato per 6.000 fiorini, mentre lo stipendio
medio annuo in Olanda era di 150 Fiorini. La bolla dei tulipani culminò nella famosa
asta di Alkmaar del 5 febbraio 1637, in cui centinaia di lotti di bulbi furono venduti per
ossia ciascun bulbo venduto al prezzo medio pari al reddito di oltre un anno e mezzo
di un muratore dell'epoca.
provocare l’inizio della blow-off phase. Chi aveva acquistato tulipano iniziò a fare
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governo ha cercato di fermare le vendite attraverso una propaganda positiva e alcuni
acquisti di tulipani, ma è stato inutile. Alla fine, un tulipano valeva quanto una cipolla
e con solo 1 fiorino potevi quindi acquistare vari tulipani. I bulbi venivano scambiati a
meno del 10% del loro valore massimo. Infine, nel 1639, i bulbi più cari durante la
mania valevano non più di 0.1 fiorini. Dal punto di vista individuale, gli investitori che
avevano acquistato grandi quantità di tulipani a prezzi gonfiati hanno subito perdite
disastrose. Per quanto riguarda invece gli effetti macroeconomici, non ci sono
concetto, i confini non erano ancora chiari. Dopo l’arrivo dei primi cicli di feedback
positivi, i media iniziarono a dare una spinta incredibile. Ben presto, Internet era al
centro dell’attenzione e era l'unico argomento nella vita di tutti i giorni. I “venture
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capitalist” sono stati i principali attori all'inizio del boom. Come ogni altra bolla
prodotto/azienda
Questa sequenza di eventi si era già osservata, infatti, con le precendenti bolle
speculative. Nel 1840 in occasione del boom delle ferrovie, nel 1920 per automobili e
radio, nel 1950 rispetto ai transistor elettronici e nel 1980 per home computer e
primo browser commerciale per internet – prese il via un nuovo ciclo economico,
sorprendente sviluppo di aziende operanti nel settore Internet o, più in generale, nel
settore informatico, chiamate Dot-com companies (dal suffisso ‘.com' dei siti
attraverso i quali tipicamente tali società operavano), agevolate anche dal basso
costo del capitale in un contesto di bassi tassi di interesse (tra il 1995 e il 1999 la
Banca Centrale degli Stati Uniti ridusse il tasso ufficiale dal 6% al 4,75%). Quando
una società dot-com diveniva pubblica, il prezzo delle azioni saliva automaticamente
alle stelle. Pertanto, i venture capitalist cambiarono la loro solita strategia e, invece
tipo di impresa dot-com per renderla pubblica e incassare grandi profitti il prima
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possibile. Nel primo trimestre del 2000, 916 società di venture capital hanno investito
15,7 miliardi di dollari in 1009 società Internet startup. Nel trimestre precedente
erano state completate 159 offerte pubbliche iniziali. I criteri tradizionali per la
vendite o profitti non erano più importanti; gli unici fattori importanti che venivano
presi in considerazione erano il numero di visite che il sito web riceveva e quanto
tempo i visitatori trascorrevano sul sito. L'euforia generale derivante dai concetti di
della new economy, alimentò le aspettative di futuri e continui aumenti del valore dei
titoli emessi dalle aziende del comparto, a prescindere dalle informazioni espresse
l'autorealizzarsi, a fronte dei massicci acquisti di titoli ‘.com' che sostenevano i corsi
NASDAQ è più che triplicato dalla fine del 1998 al marzo 2000.
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Anche la speculazione è aumentata notevolmente; il periodo medio di detenzione
per un titolo tipico era di giorni o ore. Il trading era diventata un'occupazione
stato un altro boom che ha contribuito a far crescere la bolla. La blow-off phase
cominciò nel 1999 e all'inizio del 2000, quando la Federal Reserve statunitense
risultati deludenti, fornendo indizi sul fatto che gli investimenti nelle società .com
potevano rivelarsi non profittevoli. Questi due fattori erano sufficienti per far ricredere
effetto delle vendite da parte di coloro che intendevano disinvestire prima che i titoli
riferimento, perse in tre giorni quasi il 9%. Nel corso del 2001 molte Dot-com
2004, solo il 50% delle società quotate nel 2000 erano ancora attive a quotazioni
infinitesimali rispetto ai loro massimi. Poche le aziende solide che negli anni
Corning, JDS Uniphase, Nortel Networks, Priceline.com, Yahoo.com, tra gli altri,
perserò tra il 90% del prezzo delle azioni e il 99,7%. Durante la bolla .com,
Exchange Commission non aveva fatto nulla per evitarlo. Nel Dicembre 2002, dieci
banche d'investimento sono state multate per un importo totale di soli 1,4 miliardi di
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dollari, ovvero circa 114 milioni di dollari ciascuna. Nel periodo successivo alla bolla
.com, il debito nazionale degli Stati Uniti è più che raddoppiato. Il numero di
disoccupati era pari a più di trenta milioni (il tasso di disoccupazione salì al 10% in
investimenti di quel periodo era di circa 5 trilioni di dollari. I pignoramenti negli Stati
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Conclusione
speculative. Nel corso della generazione passata il ramo della teoria finanziaria
partiva dall’assunto che tutte le persone sono completamente razionali. Dopo aver
trattato le caratteristiche, teorie e effetti di una bolla speculativa nel primo capitolo,
Nell’ultimo capitolo sono stati forniti cenni storici, incentrati sulle precedenti nozioni,
su due delle più importanti bolle speculative della storia, la Tulipomania e la bolla
forte instabilità economica. Il crollo dei mercati nel Marzo 2020, legato
rapidi ma le ripercussioni sul ciclo economico sono state tali e tante da rendere
ancor più ampio il divario con l’economia reale. Lascerò al lettore la possibilità di
considerato come forza a sé stante. Invece, non ci rendiamo del tutto conto che
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Bibliografia
Garber, Peter M. Famous First Bubbles. The Journal of Economic Perspectives, Vol.
March 2020,
https://www.barnebys.it/blog/tulipomania-la-prima-bolla-speculativa-al-mondo.
Friuli, Danila, et al. Euristiche cognitive, processo decisionale e resoconti verbali del
ragionamento.
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