3/199 4 1
Leg g e regi o n a l e 12 ge n n a i o 19 9 4 , n. 3
Rec e p i m e n t o dell a le g g e 11 feb b r a i o 19 9 2 , n. 15 7 "Nor m e per la prot e z i o n e dell a
fau n a selv a t i c a om e o t e r m a e per il preli e v o ven a t o r i o". (1 0 5 )
(Bollettino Ufficiale n. 4, part e prim a, del 13.01.1 9 9 4 )
INDICE
Titol o 1 - DISPO S IZIO N I GENERALI
Art. 1 - Finalit à
Art. 1 bis - Cultu r a della sicur e zz a
Art. 2 - Principi gene r ali
Titol o 2 - RIPARTIZIO N E DELLE COMPETE NZ E
Art. 3 - Attribuzioni delle com p e t e n z e
Art. 4 - Funzioni region ali
Art. 5 - Funzioni provinci ali
Titol o 3 - PIANIFICAZIO N E
Art. 6 - Disposizioni gene r ali per la pianificazion e faunistico venat o ri a
Art. 6 bis - Comp r e n s o r i o
Art. 6 ter - Piano faunistico venat o ri o region al e
Art. 7 - Prog r a m m a z i o n e region al e
Art. 7 bis - Disposizioni tran si to ri e
Art. 8 - Piani faunistico- venat o ri provinci ali
Art. 9 - Piano ann u al e di gestion e
Art. 10 - Osse rv a t o ri o per la fauna e l’attivit à venat o ri a
Art. 10 bis - Commissio n e consul tiva region al e
Titol o 4 - DESTI NAZIO N I DEL TERRITORIO
Art. 11 - Ripa rtizion e del ter rito rio region al e desti n a t o a cacci a progr a m m a t a in ambiti
territ o ri ali di cacci a (ATC)
Art. 11 bis - Nat u r a e orga ni degli ATC
Art. 11 ter - Comit a t o di gestion e e Presid e n t e dell’ATC
Art. 11 quat e r - Revisor e unico
Art. 11 quinq ui e s - Com mi ssion e region al e di cont rollo sull'at tivit à degli ATC
Art. 11 sexies - Cent r a l e unica di com mit t e n z a
Art. 12 - Attività dell'ATC
Art. 13 - Cont rollo sostit utivo
Art. 13 bis - Indice di densi t à venat o ri a
Art. 13 ter - Accesso agli ATC
Art. 13 quat e r - Coordi n a m e n t o degli ATC
Art. 14 - Zone di prot ezion e
Art. 15 - Oasi di prot e zio n e
Art. 16 - Zone di ripopola m e n t o e catt u r a
Art. 17 - Cent ri pubblici di ripro d u zio n e di fauna selvatic a allo stato nat u r a l e
Art. 17 bis - Zone di rispe t t o venat o rio
Art. 18 - Cent ri privati di riprod uzio n e di faun a selvatic a allo stato nat u r a l e
Art. 19 - Revoca dei cent ri privati di ripro d u zion e di fauna selvatic a
Art. 20 - Aziend e faunistico- vena t o ri e
Art. 21 - Aziend e agrit u ri s tic o- vena t o ri e
Art. 22 - Revoca di azien d a faunistico venat o ri a e di azien d a agrit u ri s ti c o- vena t o ri a
Art. 23 - Aree contig u e a parc hi nat u r a li e region ali
Art. 24 - Aree per l’adde s t r a m e n t o , l’allena m e n t o e le gar e dei cani
Art. 25 - Fondi chiusi e aree sott r a t t e alla caccia progr a m m a t a
Art. 26 - Tabelle di segn al a zion e
Titol o 5 - ESERCIZIO DEL PRELIEVO VENATORIO
Art. 27 - Specie ogge t t o di tutel a
Art. 28 - Esercizio della caccia
Art. 28 bis - Gestion e faunistico venat o ri a degli ungul a ti
Art. 28 ter - Inde n ni zzo dei danni caus a ti dagli ungul a ti
Art. 28 quat e r - Abilitazion e alla cacci a agli ungul a ti
Titol o 1
DISPOSIZIONI GENERALI
Art. 1
Finalità
1. La Region e, nel rispet t o dei principi dett a ti dalla legge 11 febbr aio 1992, n. 157 (Nor m e per la
protezion e della fauna selvatica omeo t e r m a e per il prelievo venatorio) (1 3 9 ) nonch é della
Convenzion e di Parigi del 18 ottobr e 1950, resa esecu tiv a con legge 24 novem b r e 1978, n. 812 , e
della Convenzion e di Berna del 19 sett e m b r e 1979, resa esecu tiv a con legge 5 agosto 1981, n. 50 ,
disciplina con la pres e n t e legge la gestion e del territo rio region al e ai fini faunistici, attu a n d o la tutela
di tutt e le specie appa r t e n e n t i alla fauna selvatica.
2. Le disposizioni della prese n t e legge, ai sensi della legge 24 dice m b r e 2012, n. 234 (Nor m e generali
sulla partecipa zion e dell'Italia alla forma zion e e all'attua zio n e della nor ma tiva e delle politiche
dell'Union e europ ea), realizza no altresì l’attuazio n e della direttiva 2009/1 4 7/C E del Parlam e n t o
europ eo e del Consiglio del 30 nove m b r e 2009 concer n e n t e la conser va zio n e degli uccelli selvatici.
(1 4 0 )
3. L’eser cizio dell’attività venato ri a si svolge entro i limiti e nel rispet t o degli obblighi posti dalla
pres e n t e legge ai fini della conse rv a zio n e della faun a selvatica.
4. Il patrim o nio faunistico ha carat t e r e di risors a limitat a. Pert a n t o , le funzioni conn e s s e alla sua tutela
ed alla regola m e n t a zio n e del prelievo venato rio seguo n o il metod o della progr a m m a zi o n e e sono
attivat e tramit e appositi piani.
5. Abrogato. (3 1 )
Art. 1 bis
Cultura della sicure z z a (3 2 )
1. La Region e Toscana prom u o v e media nt e attività di infor m a zio n e, assist e n z a, consule n z a, formazio n e ,
la cultura della sicurez z a nei confron ti di quelle attività che preve d o n o l’uso delle armi ed altri me z zi
nell’esercizio venatorio.
Art. 2
Principi generali
1. La Region e provve d e a disciplinare l’utilizzazio n e dei territori che prese n t a n o specifico intere s s e
sotto l’aspet to faunistico, naturalistico e ambie n t al e, con particolare riferim e n t o a quelli appart e n e n t i
al patri m o nio agricolo e forestale della Region e. Tale patrim o nio, ai fini della prese n t e legge, è di
nor ma utilizzato per l’istituzio n e di oasi, di zone di protezion e, di zone di ripopola m e n t o e cattura, di
centri pubblici di riprodu zio n e della fauna selvatica. Le specifich e destinazio ni sono deter mi n a t e a
seguito di studi tesi ad individuar e le comp a ti bilità ambie n tali, sentito il parere dell’Istitu to superiore
per la protezion e e la ricerca ambie n t al e (ISPRA). (1 4 1 )
2. La Region e, tenu to conto dei motivi tecnico- econo m ici alla base del degrado del territorio, pro m u o v e
lo svilupp o di specifich e iniziative, anch e aventi caratt er e faunistico- venatorio, che favoriscan o il
rilancio dell’econo m i a agricola, con particolare riguardo alle zone monta n e , comp a ti bil m e n t e con il
fine di salvaguar d ar e l’equilibrio faunistico e la biodiversità. (3 3 )
3. La Regione, per la realizzazion e degli scopi definiti dalla pres e n t e legge, si avvale del suppo r t o
scientifico delle Univer sit à tosca n e, nonc h é di Istituti scientifici e orga nis mi di studio, define n d o i
relativi, rappo r ti attr av e r s o specifich e convenzioni.
Titol o 2
RIPARTIZIONE DELLE COMPETE NZE (1 4 2 )
Abrogato.
Art. 3
Attribu zio ni delle com p e t e n z e
Abrogato.
Art. 4
Funzioni regionali
Abrogato.
Art. 5
Funzioni provinciali
Abrogato.
Titol o 3
PIANIFICAZIONE (1 4 3 )
Art. 6
Disposizioni generali per la pianificazion e faunistico venat oria (3 5 )
1. Tutto il territorio agro- silvo- pastorale regionale è sogg e t t o a pianificazion e faunistico- venatoria.
2. La pianificazion e faunistico- venatoria è finalizzata, per quanto attien e alle specie carnivor e, alla
conser va zio n e delle loro effet tiv e capacità produ t tiv e e al conte ni m e n t o naturale di altre specie. Per
quanto riguarda le altre speci e, la pianificazion e faunistico- venatoria è finalizzata al conse g ui m e n t o
della densità ottimale, alla loro conser va zion e e a garantirn e la coesist e n z a con le altre specie e con
le attività antropic h e prese n ti sul territorio me dian t e la riqualificazion e delle risorse ambie n t ali e la
regola m e n t a zio n e del prelievo venatorio.
3. La pianificazion e faunistico- venatoria individua i comp r e n s o ri omog e n e i di cui all’articolo 6 bis nei
quali si realizza la destina zio n e differe n zia ta del territorio.
4. Una quota non inferiore al 20 per cento e non superiore al 30 per cento del territorio agro- silvo-
pastorale regionale deve esser e destina ta alla prote zio n e della fauna selvatica.
5. Nelle perce n t u ali di cui al com m a 4, sono comp r e si i territori ove, anch e per effetto di altre norm e,
sia vietata l’attività venat oria nonch é i territori di cui all'articolo 6 bis, com m a 2, letter e a), b) e c), le
zone di rispet t o venatorio previst e nel piano faunistico venatorio regionale e di dim e n sio ni superiori a
150 ettari, i fondi chiusi e le aree sottratt e alla caccia progra m m a t a di cui all’articolo 25.
6. La superficie com pl e s siva degli istituti di cui agli articoli 18, 20 e 21 non può superar e il 15 per cento
del territorio agro- silvo- pastorale provinciale.
7. In ogni comp r e n s o rio, la parte di territorio agro- silvo- pastorale che residua dalla prese n z a sullo
stes so degli istituti e delle strut t ur e di cui all'articolo 6 bis, com m a 2, e non sogg e t t a ad altra
destinazio n e , è destina ta alla caccia progra m m a t a ed è gestita dagli ambiti territoriali di caccia
(ATC).
8. I dati relativi all'est e n sio n e
della superficie agro- silvo- pastorale del territorio regionale sono
individuati con delibera zion e della Giunta regionale e sono aggiornati sulla base dei censi m e n t i
gen erali.
Art. 6 bis
Com pr e n s o rio (3 6 )
1. Il comp r e n s o rio rappres e n t a, per aree omog e n e e , la base territoriale e organizza tiva per la
progra m m a z i o n e faunistico- venatoria e per la form ulazion e dei progra m m i di gestion e, ed è
individuat o nel piano faunistico venatorio regionale.
2. All'intern o del com pr e n s o rio il piano faunistico venatorio regionale individua:
a) le zone e le oasi di protezion e;
b) le zone di ripopola m e n t o e cattura;
c) i centri pubblici di riprod u zio n e di fauna selvatica allo stato naturale;
d) i centri privati di riprodu zio n e di fauna selvatica alla stato naturale;
e) le aziend e faunistico venatorie;
f) le aziend e agrituristico venatorie;
g) le aree di addes t ra m e n t o e allena m e n t o dei cani;
h) le zone in cui sono collocabili gli apposta m e n t i fissi;
i) per ciascu n a specie di ungulati le aree ove la gestion e è di tipo conserva tivo, deno m i n a t e “aree
vocate” e le aree dove la gestion e è di tipo non conser vativo, deno m i n a t e “aree non vocate”;
j) tutt e le ripartizioni del territorio neces s arie per l'organiz za zio n e del prelievo venatorio;
k) i parchi nazionali e le aree prote t t e di cui alla legge regionale 19 marzo 2015, n. 30 (Nor m e per la
conserva zio n e e la valorizzazion e del patri m o nio naturalistico- ambie n tale regionale. Modifich e alla
l.r. 24/199 4, alla l.r. 65/199 7, alla l.r. 24/20 0 0 ed alla l.r. 10/20 1 0).
Art. 6 ter
Piano faunistico venat orio regionale (1 4 4 )
1. Il Consiglio regionale approva, previo parere obbligatorio degli ATC e sentiti i comu ni, il piano
faunistico venatorio regionale in cui deter m i n a la destinazio n e differe n zia ta del territorio regionale
nel rispet t o degli atti di pianificazion e territoriale, paesa g gi stica e ambie n t al e vigen ti.
2. Il piano faunistico venat orio costituisc e presu p p o s t o per l’event u ale deroga ai ter mini di apertura e
chius ura della caccia ai sensi dell’articolo 18, com m a 2, della l. 157/19 9 2 così com e indicati nel
calendario venatorio regionale.
Art. 7
Progra m m a z i o n e regionale (3 7 )
1. La Region e stabilisce gli indirizzi e gli obiettivi delle politiche regionali in materia di gestion e del
territorio agricolo- forestale destina to alla protezion e della fauna e alla caccia progra m m a t a , nonch é
le tipologie di interv e n t o neces sarie per l’attua zion e degli stessi nell’ambito del Progra m m a regionale
di svilupp o (PRS) di cui alla legge regionale 7 gennaio 2015, n. 1 (Disposizioni in mat eria di
progra m m a z i o n e econo m ic a e finanziaria regionale e relative proced u r e contabili. Modifich e alla l.r.
20/20 0 8). (2 3 3 )
1 bis. Al fine di perse g uir e gli obiettivi di cui al com m a 1 il Docu m e n t o di econo mi a e finanza regionale
(DEFR) stabilisce annual m e n t e , in coere n z a con il PRS e nel rispett o dei criteri di cui al com m a 2, le
priorità per l’anno succe s sivo e, in fase di nota di aggiorna m e n t o , individua gli interve n ti da
realizzare, tenu t o conto degli stanzia m e n t i del bilancio di prevision e. (2 3 4 )
2. La Giunta regionale provve d e annual m e n t e alla ripartizion e finanziaria delle risorse disponibili com e
segu e:
a) nella misura del 40 per cento per l’espleta m e n t o dei compiti propri della Region e e per iniziative
di interes s e regionale;
b) nella misura del 20 per cento per contrib uire al finanzia m e n t o delle conve n zio ni previst e
dall’articolo 7, com m a 6, della legge regionale 3 marzo 2015, n. 22 (Riordino delle funzioni
provinciali e attuazio n e della legge 7 aprile 2014, n. 56 “Disposizioni sulle città metro politan e,
sulle province, sulle unioni e fusioni di com u ni”. Modifich e alle leggi regionali 32/20 0 2, 67/20 0 3,
41/200 5, 68/20 1 1, 65/201 4) per incen tivar e lo svolgi m e n t o dei compiti della polizia provinciale, in
mat eria faunistico- venatoria (1 4 5 ) da ripartirsi secon d o criteri stabiliti con deliberazion e della
Giunta regionale.
c) nella misura del 32 per cento per la prev e n zio n e e il risarci m e n t o dei danni alle produ zioni
agricole;
d) nella misura dell’8 per cento a favore delle associazioni venatorie riconosciu t e a livello nazionale
in proporzion e della rispet tiva docu m e n t a t a consist e n z a associativa a livello regionale per le
proprie attività e iniziative istituzio nali.
3. Sono finalizzat e al raggiun gi m e n t o delle finalità della pres e n t e legge tutte le risorse riscoss e a titolo
di contrib u to per l'esercizio della caccia in mobilità di cui all'articolo 13 ter e di tassa di conces sio n e
regionale per l’esercizio venatorio.
3 bis. La Giunta regionale definisce i criteri e le modalità per il monitorag gio della fauna, per la
gestion e delle risorse per la preve n zio n e e per il risarci m e n t o danni in favore degli impre n dit ori
agricoli per i danni arrecati dalla fauna selvatica alle produ zio ni agricole e alle opere appront at e sui
fondi. (2 3 5 )
Art. 7 bis
Disposi zioni transitorie (1 4 6 )
1. A seguito dell’approva zio n e del piano stralcio di cui all’articolo 2, com m a 1, della legge regionale 9
febbraio 2016, n. 10 (Legg e obiettivo per la gestion e degli ungulati in Toscana. Modifich e alla l.r.
3/1994), i piani faunistici venatori provinciali restano validi sino all’entrata in vigore del nuovo piano
faunistico venatorio regionale per le parti non in contrast o con la nor ma tiva regional e in mat eria di
attività venat oria.
2. Entro centot t a n t a giorni dall’entrata in vigore della legge regionale 1 marzo 2016, n. 20 (Riordino
delle funzioni am mi nis trativ e in materia di caccia e pesca nel mare e nelle acqu e intern e in attua zion e
della l.r. 22/201 5. Modifich e alle leggi regionali 3/199 4, 3/1995, 20/200 2, 7/200 5 e 66/20 0 5), gli
interes s a ti pres e n t a n o alla strut t ur a regionale com p e t e n t e richiesta per le autorizza zioni di cui agli
articoli 18, 20, 21 e 24 ai fini dell’approva zio n e del piano faunistico venatorio regionale di cui
all’articolo 6 ter.
Art. 8
Piani faunisticov e n a t o ri provinciali (3 8 )
Abrogato.
Art. 9
Piano annual e di gestion e (3 9 )
Abrogato.
Art. 10
Osserv at orio per la fauna e l’attività venat oria (4 0 )
1. Presso la comp e t e n t e strut t ur a della Giunta regionale è istituito l’Osservatorio per la fauna e
l’attività venatoria al fine di supportar e l'attività di pianificazion e e di progra m m a z i o n e .
2. L’Osserva torio assicura la raccolta, l'elaborazio n e e la diffusion e dei dati relativi a destinazion e e
utilizza zion e a fini faunistico venatori del territorio regionale, danni alle produ zioni agricole, impatto
della fauna selvatica sulle altre attività antropich e, immis sioni, censi m e n ti, stim e, abbatti m e n ti e
azioni di controllo delle popolazioni selvatich e, migliora m e n t i ambie n t ali, attività venatoria e di ogni
altro dato ritenu t o utile per le finalità di cui al com m a 1.
3. L’Osserva torio cura l’elaborazio n e di relazioni, rapporti e resocon ti previsti dalla nor ma tiva
regionale, nazionale e sovranazio nale di riferim e n t o .
4. L’Osserva torio assicura l’elaborazion e e la diffusion e dei dati e delle infor m a zio ni raccolte alme no
una volta l'anno.
5. La raccolta, l’elaborazion e e la com u nica zio n e dei dati avven g o n o nel rispett o degli standar d
infor m a tivi ed infor m a tici previsti dalla nor ma tiva regionale in mat eria.
5 bis. L’Osserva torio assicura il support o tecnico scientifico nece ss ario per le attività previst e dalla
prese n t e legge avvalen d o si del Centro interu niv er sitario di ricerca sulla selvaggi na e sui migliora m e n t i
ambie n t ali a fini faunistici (CIRS e M A F) o altri sogg e t ti scientifici pubblici o universitari. (1 1 5 ) (2 3 7 )
Art. 10 bis
Com m i s sio n e consultiva regionale (4 1 )
1. E’ istituita la Com m i s sio n e consultiva regionale, organo di consulta zio n e della Giunta regionale.
2. La Com m i s sio n e form ula propost e ed espri m e pareri obbligatori (1 1 6 ) in ordine:
a) alla nor ma tiva in mat eria di gestion e faunistica del territorio e attività venatoria;
b) alle iniziative di progra m m a z i o n e faunistico venatoria;
c) al progra m m a annuale delle attività dell’osserva to rio di cui all’articolo 10;
d) agli ulteriori argo m e n ti proposti dal presid e n t e .
3. La Com m i s sio n e è comp o s t a dal Preside n t e della Giunta regionale o un suo delega to che la preside,
da tre rappres e n t a n ti delle associazioni venatorie nazionali riconosciut e e prese n ti in forma organizz at a
sul territorio, da tre rappre s e n t a n t i delle organiz za zio ni profes sio nali agricole maggior m e n t e
rappre s e n t a ti v e a livello nazionale e pres e n ti in forma organizz at a sul territorio regionale, da tre
rappre s e n t a n t i delle associazioni di prote zio n e ambien t al e pres e n ti nel Consiglio nazionale per l'ambie n t e
e operanti sul territorio regionale, (1 0 6 ) (1 4 7 ) e da un rappres e n t a n t e degli ATC.
4. La Com m i s sio n e è nomi nat a dal Preside n t e della Giunta regionale previa designa zio n e da parte delle
organizza zio ni e associazioni di cui al com m a 3.
4 bis. La Com m i s sio n e può esser e nominat a in pres e n z a di più della metà delle designa zio ni, fatte salve
le succes siv e integra zio ni. (1 1 7 )
5. La Com m i s sio n e resta in carica per la durata della legislatura e si riunisce su convocazion e del
Preside n t e della Giunta regionale o su richiesta di alme no un terzo dei comp o n e n t i.
6. La partecipa zion e alla Com m i s sio n e non compor t a oneri per l’am mi nis tra zion e regionale.
Titol o 4
DESTINAZIONI DEL TERRITORIO
Art. 11
Ripartizion e del territorio regionale des ti na t o a caccia progra m m a t a in ambiti territoriali di
caccia (ATC) (4 2 )
1. Nel territorio agro- silvo- pastorale della Toscana, l’esercizio venatorio si svolge in forma progra m m a t a
negli ATC individuati nell’allegato A.
2. L’allegato A è modificato con deliberazion e della Giunta regionale nel caso in cui gli ATC siano
modificati a seguito della istituzio n e di nuovi com u ni e i territori ricadono nello stesso ATC, negli altri
casi l’allegato A è modificato con la legge regionale di istituzio n e del nuovo com u n e .
3. I confini degli ATC sono delimita ti da tabelle confor mi alle prescrizioni di cui all’articolo 26.
Art. 11 bis
Nat ura e organi degli ATC (1 1 8 )
1. Gli ATC sono strutt u r e associativ e senza scopo di lucro, regolat e con proprio statu to, a cui sono
affidati compiti di rilevanz a pubblicistica conn e s si all’organizz a zio n e del prelievo venatorio e alla
gestion e faunistica del territorio di comp e t e n z a finalizzati al perse g ui m e n t o degli obiettivi stabiliti nel
piano faunistico- venatorio.
2. Sono organi dell’ATC:
a) il Presid en t e;
b) il Comitato di gestion e;
c) il Revisor e dei conti.
3. Il Preside n t e dell’ATC è eletto dal Comitato di gestion e.
4. Il Preside n t e rappre s e n t a l’ATC, convoca e presie d e le riunioni del comitato di gestion e.
5. Il Comitato di gestion e, nomina to ai sensi dell’articolo 11 ter, com m a 4, approva lo statuto in
confor mi t à ad uno sche m a definito dalla Giunta regionale, i regola m e n ti, il bilancio di prevision e
annuale ed il conto consu n tivo.
6. Il comitato di gestion e dell’ATC garantisc e idonee form e di pubblicità dei principali provve di m e n t i
approvati, comp r e si i bilanci, media nt e pubblicazion e on line.
7. La Region e esercita la vigilanza ed il controllo sull’attività dell’ATC e può impartire specifich e
direttiv e.
contrib u ti per il risarci m e n t o dei danni arrecati alle produ zioni agricole dalla fauna selvatica e
dall'eser cizio dell'attività venat oria e i contribu ti per interv e n ti tesi alla preve n zio n e dei danni
stessi;
i) organiz za form e di collaborazio n e dei cacciatori per il raggiun gi m e n t o delle finalità progra m m a t e ;
j) propo n e alla Region e l’istituzio n e e la regola m e n t a z io n e di zone di rispett o venatorio;
k) realizza le conve n zio ni per la vigilanza venatoria di cui all’articolo 53;
l) esercita ogni altra attività di gestion e del territorio a fini faunistici e di organiz za zio n e del prelievo
venatorio funzionale al pers eg ui m e n t o degli obiettivi progra m m a t i.
2. La Giunta regionale, con propria delibera zio n e, impartisc e direttive per lo svolgi m e n t o delle attività
di cui al com m a 1.
3. Per realizzar e quanto previsto al com m a 1, lettera f), l’ATC, anch e in applicazion e dell’articolo 15,
com m a 1, della l. 157/19 9 2 si avvale prioritaria m e n t e dei proprietari e condu t t o ri dei fondi rustici
comp r e si nel territorio di comp e t e n z a e degli agricoltori, singoli e associati, con i quali può stipulare
apposit e conve n zio ni.
Art. 13
Controllo sostit uti vo (4 4 )
1. In caso di mancat o o inadeg u a t o svolgi m e n t o delle attività di cui agli articoli 11 quinq uie s, 12 e 13
ter, com m a 4 bis, il Preside n t e della Giunta regionale diffida il comitato di gestion e a provv e d e r e
entro sessan t a giorni. Qualora il comitato di gestion e non ade m p ia entro il ter min e previst o, la
Region e provve d e ai sensi della legge regionale 31 ottobr e 2001, n. 53 (Disciplina dei com mi s s ari
nomina ti dalla Region e).
1 bis. Nel caso di manca ta stipulazion e da parte di tutti gli ATC della conve n zio n e di cui all’articolo 11
sexies, la Region e individua, con delibera zio n e della Giunta regionale, l’ATC presso il quale è
costituito l’ufficio con funzion e di centrale unica di com m i t t e n z a e provv e d e alla costitu zio n e dello
stesso tra mit e la nomina di un com mi s s a rio ad acta ai sensi della l.r. 53/20 0 1. (2 2 9 )
Art. 13 bis
Indice di densità venat oria (4 5 )
1. Il regola m e n t o regionale deter m i n a un indice di densità venatoria mini m o regionale da applicarsi per
ciascu n ATC, (1 5 5 ) che non può in alcun caso esser e in contrasto con quanto stabilito all’articolo 14,
com m a 3, della l. 157/19 9 2.
Art. 13 ter
Acce ss o agli ATC (4 6 )
1. In ogni ATC è garantito l'access o ad un nu m e r o di cacciatori deter mi n a t o sulla base dell'indice di
densità di cui all’articolo 13 bis.
2. Ogni cacciatore ha diritto ad un proprio ATC deno m i n a t o, una volta accordata l’iscrizion e, ATC di
reside n z a venatoria.
3. L’ATC può am m e t t e r e un nu m e r o di cacciatori superiore a quello risultant e dall'applicazion e
dell'indice di densità venatoria, purch é siano accertat e, me dian t e stim e, modificazio ni positive delle
popolazioni animali selvatich e. Tali decisioni sono comu nica t e (1 2 9 ) alla comp e t e n t e strutt u ra della Giunta
regionale.
4. I comitati di gestion e decidon o le quot e di iscrizion e agli ATC nel rispet t o degli importi mini mi e
massi mi definiti con delibera zio n e della Giunta regionale. (1 2 4 )
4 bis. Gli ATC versano alla Region e, entro il 31 ottobr e di ogni anno, il 10 per cento delle entrat e
derivan ti dalle quot e di iscrizione per contribuire al finanzia m e n t o delle conve n zio ni previst e dall’articolo
7, com m a 6, della l.r. 22/201 5 per incentivar e lo svolgi m e n t o dei compiti della polizia provinciale, in
mat eria faunistico- venatoria (1 5 6 ) da ripartirsi secon do criteri stabiliti con delibera zio n e della Giunta
regionale. (1 3 0 )
5. L'esplet a m e n t o volontario delle attività di cui all'articolo 12, com m a 1, lettera h), può esser e
consid erat o condizion e neces s aria per la riconfer m a dell'iscrizion e all'ATC me d e si m o oppur e costituire
titolo per l'eve n t u al e recup e ro di parte della quota di iscrizione versata.
6. Con regola m e n t o regionale sono definiti i criteri e le modalità di access o agli ATC dei cacciatori
reside n ti e non reside n ti in Toscana anch e attrav ers o la mobilità venatoria.
7. I cacciatori non reside n ti in Toscana posso no avvalersi della mobilità venatoria previo paga m e n t o di
una som m a annua definita con deliberazion e della Giunta regionale.
Art. 13 quat e r
Coordina m e n t o degli ATC (4 7 )
1. La Region e verifica lo svolgi m e n t o delle attività degli ATC per garantire il coordina m e n t o delle
attività di gestion e faunistico venatoria su tutto il territorio regionale e l’effettivo perse g ui m e n t o delle
finalità progra m m a t e .
2. Entro il 30 aprile di ogni anno il Comitato di gestion e dell’ATC tras m e t t e alla com p e t e n t e strutt u ra
della Giunta regionale una detta gliata relazion e dell’attività svolta sui censi m e n t i faunistici, sulla gestion e
venatoria degli ungulati, sui migliora m e n ti ambie n t ali, sulla preve n zio n e e il risarci m e n t o dei danni alle
colture agricole e su ogni ulteriore argo m e n t o richies to dalla comp e t e n t e strut t ur a della Giunta regionale.
Unita m e n t e alla relazion e il Comitato di gestion e dell’ATC tras m e t t e tutti i dati faunistici di propria
com p e t e n z a .
3. A seguito delle verifiche di cui al com m a 2, la Giunta regionale può impartire specifich e direttiv e al
Comitato di gestion e dell’ATC. In caso di manca t o adeg u a m e n t o alle direttiv e impartite, la Region e è
autorizzat a ad esercitare il poter e sostitu tivo di cui alla legge regionale 31 ottobr e 2001, n. 53 (Disciplina
dei com m i s s a ri nomina ti dalla Region e).
Art. 14
Zone di prot e zi on e (1 5 7 )
1. La strutt u ra regionale comp e t e n t e , nel rispet to del piano faunistico- venatorio regionale e con le
modalità stabilite nel regola m e n t o regionale, istituisc e zone di protezion e lungo le rotte di migrazion e
dell'avifau na segnalat e dall’ISPRA.
2. La Region e, nelle zone di protezio n e , intervie n e per il ripristino e la salvagu ar dia degli ecosist e m i.
3. I confini delle zone di protezion e sono delimita ti da tabelle, confor mi alle prescrizioni di cui
all’articolo 26, recanti la scritta “Zone di protezion e - Divieto di caccia.
Art. 15
Oasi di prot e zi on e (1 5 8 )
1. Le oasi di protezio n e sono destinat e al rifugio, alla riprod u zio n e ed alla sosta della fauna selvatica.
2. Nelle oasi di protezion e si effett u a n o interv e n t i idonei alla conser va zio n e della fauna selvatica,
favore n d o l’insedia m e n t o e l’irradia m e n t o naturale delle specie stanziali e la sosta delle specie
migratorie.
3. Per l’istitu zion e delle oasi di prote zion e viene adottato un decre to del dirige n t e della strutt u ra
regional e com p e t e n t e che ne deter m i n a il peri m e t r o. Il decre to è pubblicato sul Bollettino ufficiale
della Region e Toscana, sul sito istitu zionale della Region e e dei com u ni territorial m e n t e interes s a ti e
com u nicat o alle azien d e agricole prese n ti nell’area da vincolare.
4. Entro sessa n ta giorni dalla pubblicazion e di cui al com m a 3, i proprietari o cond u t t ori di fondi
posso no pres e n t ar e, anch e con modalità tele m a tic h e , opposizion e motivata, in carta se m plice ed
esent e da oneri fiscali.
5. Qualora le opposizioni pres e n t a t e siano superiori al 40 per cento della superficie com ple s siva che si
inten d e vincolare, l’oasi di protezion e non può esser e istituita.
6. Le proced u r e di cui ai com mi 3, 4 e 5, si applicano anch e in caso di modifica del peri m e t r o delle aree
da vincolare.
7. Qualora ricorrano particolari neces sità ambie n t ali, la strutt ur a regionale comp e t e n t e può proced e r e
alla costitu zio n e coattiva o alla modifica coattiva del peri m e t r o delle oasi di prote zio n e, sentiti i
com u ni o le unioni di com u ni intere s s a ti.
8. Per la gestion e delle oasi di prote zio n e la Region e si avvale degli ATC e del concorso di associazioni
culturali, ambie n t alist e, venat orie ed agricole. La priorità per la realizza zion e degli interv e n ti è
affidata ai proprietari o condu t t o ri i cui terre ni ricadono nell’oasi. Nel caso in cui le oasi ricadano in
zone di terren o de m a niale la gestion e avvien e d’intesa con l’ente gestore.
9. Nelle oasi di protezion e è vietata l’attività venatoria e ogni forma di disturb o o di nocu m e n t o alla
fauna selvatica.
10. Le oasi sono segnalat e con tabelle confor mi alle prescrizioni di cui all’articolo 26 recanti la scritta
"Oasi di protezion e - divieto di caccia". Nella segnal etica posta sulle principali vie o punti di access o
all’oasi sono altresì indicate le attività vietate o limitat e.
Art. 16
Zone di ripopola m e n t o e catt ura (1 5 9 )
1. Le zone di ripopola m e n t o e cattura sono destinat e alla riprod u zio n e della fauna selvatica allo stato
naturale ed alla catt ura della stessa per l’immis sio n e e il suo irradia m e n t o sul territorio, in tem pi e
condizioni utili all’ambie n t a m e n t o , fino alla ricostit u zio n e e alla stabilizza zio n e della densità
faunistica otti male per il territorio.
2. Le zone di ripopola m e n t o e cattura sono istituit e dalla strutt ur a regionale comp e t e n t e in attuazion e
del piano faunistico venatorio regionale, con le modalità di cui all’articolo 15, com mi 3, 4, 5 e 6 su
terreni idonei alla realizza zion e degli scopi di cui al com m a 1 e non susce t ti bili di com por t ar e gravi
danni alle produ zioni agricole.
3. Qualora ricorrano particolari neces si tà ambien t ali, la strutt u ra regionale com p e t e n t e può proce d e r e
alla costitu zion e coattiva o alla modifica coattiva del perim e t r o delle zone di ripopola m e n t o e cattura,
sentiti i com u ni o le unioni di com u ni intere s sa ti.
4. La gestion e delle zone di ripopola m e n t o e cattura è affidata agli ATC che utilizza no in via prioritaria
form e associat e dei cond u t t ori dei fondi rustici inclusi per le neces s arie attività gestionali. In assen z a
di tali form e associate l’ATC costituisc e, per ogni zona di ripopola m e n t o e cattura, una com mi s sio n e
di verifica e controllo com po s t a in misura paritetica da rappres e n t a n t i dei proprietari o cond ut t ori dei
fondi ricom p r e si nelle zone e da rappres e n t a n ti dei cacciatori designa ti dal comitato di gestion e per
lo svolgi m e n t o delle nece ss arie attività gestionali.
5. I confini delle zone di ripopola m e n t o e cattura sono delimita ti da tabelle confor mi alle prescrizioni di
cui all’articolo 26 recanti la scritta “Zona di ripopola m e n t o e cattura - Divieto di caccia.
Art. 17
Centri pubblici di riprod u zi o n e di fauna selvatica allo stato naturale (1 6 0 )
1. I centri pubblici di riprod u zio n e della fauna selvatica allo stato naturale sono finalizzati alla
ricostit u zio n e di popolazioni autocto n e e alla produ zio n e naturale di fauna selvatica da utilizzar e per
l’im mis sio n e in altri territori ai fini del ripopola m e n t o .
2. I centri pubblici sono istituiti, in attua zion e del piano faunistico- venatorio, dalla strutt ur a regionale
comp e t e n t e su terreni di cui siano proprietari o condu t t o ri lo Stato o gli enti territoriali. La gestion e è
affidata agli enti stessi.
3. I centri pubblici sono delimitati da tabelle confor mi alle prescrizioni di cui all’articolo 26 recanti la
scritta “Centro pubblico di riprodu zio n e di fauna selvatica allo stato naturale - Divieto di caccia”.
Art. 17 bis
Zone di rispe t t o venat orio (5 4 )
1. La strut t ur a regionale com p e t e n t e , su propos ta degli ATC, può istituire zone di rispett o venatorio per
l’attuazion e dei progra m m i di migliora m e n t o ambie n t al e di cui all’articolo 12, com m a 1, lettera f).
2. Nelle zone di rispet to venatorio può esser e autorizzat a la caccia agli ungulati.
3. Le superfici inter es s a t e dalle zone di rispet t o venatorio sono esclus e dalla quota di territorio di cui
all’articolo 6, com m a 5, nel caso abbiano durata inferior e a quella del piano faunistico venatorio
regionale e siano di superficie inferiore a 150 ettari.
4. Le zone di rispet to venatorio sono istituit e con le modalità di cui all’articolo 15, com m i 3, 4, 5 e 6, su
terreni idonei alla realizza zion e degli scopi di cui al com m a 1 e non susce t ti bili di com por tar e gravi
danni alle produ zioni agricole.
5. Qualora ricorrano particolari neces si tà ambien t ali, la strutt u ra regionale com p e t e n t e può proce d e r e
alla costitu zion e coattiva o alla modifica coattiva del perim e t r o delle zone di rispett o venatorio, sentiti
i com u ni o le unioni di com u ni intere s s a ti.
6. Per la gestion e delle zone di rispet to venatorio l’ATC si avvale prioritaria m e n t e dei proprietari e
cond u t t o ri dei fondi rustici com pr e si nel territorio di com p e t e n z a e degli agricoltori, singoli e
associati, con i quali può stipulare apposite conv en zio ni.
6 bis. Le zone di rispet t o venatorio sono revocat e quan do nella gestion e non sono rispet ta t e le
disposizioni di legge o le indicazioni conte n u t e nel piano faunistico- venatorio regionale. (2 4 0 )
7. Le zone di rispet to venatorio sono segnalat e con tabelle confor mi alle prescrizioni di cui all’articolo
26 recanti la scritta “Zone di rispet to venatorio - divieto di caccia”. Nella segnaletica posta sulle
principali vie o punti di access o all’oasi sono altresì indicate le attività vietat e o limitate.
Art. 18
Centri privati di riprod u zio n e di fauna selvatica allo stato natural e
1. I titolari di azien d e agricole, orga nizz at e in form a singola, consor tile o coope r a tiva, posson o chied e r e
alla strutt u ra regionale com p e t e n t e (1 6 1 ) la autorizzazion e relativa alla creazion e di centri privati di
riprod u zio n e di faun a selvatic a allo stato natu r al e.
2. La strutt u ra regionale com p e t e n t e (1 6 2 ) rilascia le autorizza zioni relative all’istituzion e dei centri
privati entro i limiti e nel rispet to dei criteri fissati nel regola m e n t o regionale. I centri privati di
riprod u zio n e di fauna selvatica sono finalizzati alla produ zio n e di specie selvatich e da utilizzare a fini
di ripopola m e n t o , devono esser e localizzati in ambie n ti agrofores t ali idonei alle specie ogge tt o di
alleva m e n t o e devono avere dime n sio ni tali da assicurar e il soddisfaci m e n t o delle esige n z e biologich e
dei selvatici. (5 5 )
2 bis. I capi prodotti nei centri privati di riprod u zio n e di fauna selvatica allo stato naturale, prima
dell'im m i s sio n e nel territorio regionale, devono esser e mu niti di contras s e g ni di riconosci m e n t o
forniti dalla strutt u ra regionale com p e t e n t e (1 6 3 ) e delle certificazioni sanitarie neces s arie. (5 6 )
3. La supe rficie comples siva dei cent ri privati non può supe r a r e l’1% della supe rficie agro- silvo-
pasto r al e della Provincia. Il provve dim e n t o di autorizzazion e dete r m i n a il quan tit a tivo minimo di capi
app a r t e n e n t e a ciasc u n a specie in indirizzo produ t tivo che il centr o è tenu to a prod u r r e ann u al m e n t e .
4. Nei centri privati l’esercizio dell’attività venato ri a è vietato. I cent ri privati sono delimit a ti da tabelle,
confor mi alle presc rizioni di cui all’ art. 26 , reca n ti la scritt a "Centr o privato di ripro d uzion e di fauna
selvatic a allo stato natu r al e - Divieto di caccia".
5. Il titolar e della autorizz azion e di centr o privato non può vanta r e alcun a pret e s a al risar ci m e n t o dei
dan ni arr ec a ti alle coltur e dalle specie selvatic h e prodot t e all’inter n o del cent ro stesso, né di quelli
event u al m e n t e arr ec a ti in terr e ni ad esso limitrofi in suo posses s o.
6. La Region e ha diritto di prelazion e sull’acquist o di fauna selvatica prodotta nei centri privati. A tal
fine la strutt u ra regionale com p e t e n t e , entro il mes e di nove m b r e di ogni anno, com u nica ai centri
privati il proprio fabbiso g n o. (1 6 4 )
7. Il prelievo, tra mit e catt u r a , degli animali app a r t e n e n t i alle specie in indirizzo produ t tivo è conse n tit o
al titolar e dell’imp r e s a agricola, ai dipen d e n ti nonc h é alle perso n e nomin ativa m e n t e indicat e nel
provve di m e n t o di autorizzazion e.
8. Con regola m e n t o regionale sono indicati criteri e modalità di autorizza zion e e gestion e dei centri
privati di riprod u zio n e di fauna selvatica allo stato naturale. (5 7 )
Art. 19
Revoca dei centri privati di riprodu zi o n e di fauna selvatica
1. La autorizz azion e di centr o privato di riprod u zio n e della fauna selvatica è revoca t a qualor a il titolar e
dell’impr e s a agricola contr avve n g a alle norm e di cui all’ articolo 18 della pres e n t e legge, nonch é alle
disposizioni impar tit e con il provvedi m e n t o di auto rizzazion e.
2. In particola r e la revoca è dispos t a qualor a il titolar e dell’impr e s a agricola:
a) non rispet ti il diritto di prelazion e della strutt u ra regionale com p e t e n t e (1 6 5 ) ;
b) eserciti nel centr o privato l’attività venato ri a o ne conse n t a a terzi l’esercizio.
3. La strutt ur a regionale comp e t e n t e (1 6 6 ) , prim a di proce d e r e alla revoca della auto rizzazion e, può
asse g n a r e all’inte r e s s a t o un termi n e di 30 giorni per la pres e n t a zio n e di event u ali deduzioni.
Art. 20
Aziend e faunisticov e n a t ori e (1 6 7 )
1. Le azien d e faunistico- venatorie sono finalizzat e al mant e ni m e n t o , all’organiz za zio n e ed al
migliora m e n t o degli ambie n ti naturali, all’incre m e n t o della fauna selvatica e all’irradia m e n t o nel
territorio circosta n t e . Le aziend e faunistico- venatorie hanno prevale n ti finalità naturalistich e e
faunistic h e e sono costituit e in territori di rilevan t e intere s s e ambien t al e e di elevata pote n zialità
faunistica.
2. Le azien d e faunistico- venatorie sono istituit e con riferi m e n t o alla fauna acquatica nelle zone umide e
vallive, nonch é alla tipica fauna regionale apparte n e n t e alle specie coturnic e, lepre, pernic e rossa,
starna e fagiano.
3. La strutt u ra regionale comp e t e n t e autorizza, entro i limiti fissati dal piano faunistico venatorio e nel
rispet to delle disposizioni conte n u t e nel regola m e n t o regionale, l’istituzion e di azien d e faunistico-
venatorie su richies ta dei sogge t ti intere s sa ti, previa pres e n t a zio n e di progra m m i di conserva zio n e e
di ripristino ambie n t ale.
4. Le azien d e faunistico- venatorie non posso no essere confinan ti e fra loro deve intercorr er e la distan za
di alme no metri 500. Tale distanz a deve esser e rispet ta t a anch e nei confron ti di altri istituti faunistici
o faunistico- venatori già costituiti.
5. La superficie mini m a per il rilascio dell’autorizza zio n e di azien da faunistico- venatoria è di 400 ettari
accorpa ti. Per una migliore perim e t r a zio n e delle aziend e faunistico- venatorie, è possibile ridurre, fino
ad un massi m o del 5 per cento, la superficie mini ma.
6. Le azien d e faunistico- venatorie sono delimita t e da tabelle, confor mi alle prescrizioni di cui all’articolo
26 recanti, oltre al nom e dell’azien da, la scritta “Azienda faunistico- venatoria. Caccia conse n tita ai
soli autorizza ti”.
7. Nelle azien d e faunistico- venatorie l'attività venatoria è conse n tita ai soli sogg e t ti autorizza ti nelle
giornat e indicat e nel calendario venatorio secon d o piani di asses ta m e n t o e di prelievo elaborati dalle
aziend e stess e e approva ti dalla strutt ur a regionale com p e t e n t e . L'esercizio dell'attività venatoria è
conse n tit o nel rispett o della pres e n t e legge con l'esclusion e del limite dell’esercizio in via esclusiva in
una delle form e indicate dall’articolo 28, com m a 3.
7 bis. L’aziend a deve conferire alla Region e un importo corrispon d e n t e al valore del 10 per cento della
quantità di fauna im m e s s a annual m e n t e e degli ungulati abbatt u ti nei recinti. La comp e t e n t e
strutt ur a della Giunta regionale stabilisce i para m e t ri di riferi m e n t o per la deter mi n a zio n e
dell’equivale n t e valore in denaro. (2 4 1 )
8. Nelle aziend e faunistico–ve na t o rie non è conse n tit o im m e t t e r e o liberare fauna selvatica
posterior m e n t e alla data del 31 agosto, salvo il caso di derog h e autorizza t e dalla comp e t e n t e
strutt ur a della Giunta regionale in caso di condizioni climatich e sfavore voli o epizoozie. (2 4 2 )
9. Nelle aziend e faunistico- venatorie la strutt u r a regionale com p e t e n t e può autorizzar e, al di fuori del
periodo di caccia, il controllo ai sensi dell'articolo 37 nei confronti di specie ungulat e, predatrici o
concorre n ti.
10. La vigilanza venat oria nelle azien d e faunistico- venatorie è affidata alle guardie a disposizion e
dall’azien d a me d e si m a, oltre che agli agenti di cui all’articolo 51.
11. Con regola m e n t o regionale sono indicati criteri e modalità di autorizza zion e e gestion e delle
aziend e faunistico- venatorie.
Art. 21
Azien d e agrituristicov e n a t ori e (1 6 9 )
1. Le aziend e agrituristico- venatorie sono finalizzat e al recup e ro ed alla valorizzazio n e delle aree
agricole, in particolare di quelle monta n e e svanta g giat e , attraver so l’organizza zio n e dell’attività
venatoria.
2. Nei limiti fissati dal piano faunistico- venatorio e nel rispet to del regola m e n t o , la strutt u ra regionale
comp e t e n t e autorizza l’istituzio n e di aziend e agrituristico- venatorie su richiesta dei sogg e t ti
interes s a ti previa pres e n t a zio n e di un progra m m a di ripristino ambie n t ale e di un piano econo mi co e
di gestion e.
3. Non può esser e autoriz zata la costitu zio n e di aziend e agrituristico- venatorie nelle zone umid e e
vallive.
4. Le aziend e agrituristico- venatorie non posson o esser e confinan ti; fra loro deve intercorrer e la
distan za di alme no 500 metri. Tale distanz a deve essere rispet ta t a anche nei confronti di altri istituti
faunistici o faunistico- venatori già costituiti.
5. La superficie mini m a per il rilascio dell’autorizz a zio n e di azienda agrituristico- venatoria è di 100
ettari.
6. Le aziend e agrituristico- venatorie sono delimitat e da tabelle, confor mi alle prescrizioni di cui
all’articolo 26 recanti, oltre al nom e dell’azien da, la scritta “Azienda agrituristico- venatoria. Caccia
conse n tita ai soli autorizzati”.
7. Nelle aziend e agrituristico- venatorie è conse n ti to per tutta la stagion e venatoria, ad eccezion e dei
giorni di mart e dì e di vener dì, l’abbatti m e n t o di fauna selvatica di alleva m e n t o con l’esclusion e dei
limiti dell’esercizio in via esclusiva in una delle form e indicate dall’articolo 28, com m a 3.
8. Le immis sioni di fauna selvatica sono effet t u a t e a discre zio n e del titolare in tutti i periodi dell’anno.
Le specie ungulat e devono esser e im m e s s e in aree recintat e in modo da impe dire la fuoriuscita degli
animali.
8 bis. L’aziend a deve conferire alla Region e un importo corrispo n d e n t e al valore del 10 per cento dei
capi abbat t u ti calcolato, applicand o i para m e t ri di riferim e n t o stabiliti dalla com p e t e n t e strut t ur a
regionale, nel modo segu e n t e:
a) per i gallifor mi il 10 per cento fino a 2000 capi; la quota è ridotta al 5 per cento per la quota
ecced e n t e le 2000 unità;
b) per gli ungulati e la lepre il 10 per cento fino a 400 capi; la perce n t u al e è ridotta al 5 per cento
sulla quota ecced e n t e . (2 4 3 )
9. La strutt u ra regionale com p e t e n t e può approvar e piani di prelievo degli ungulati, delle specie
preda trici e opport u ni s t e da attuar e nel corso della stagion e venatoria. La strutt u ra regionale
comp e t e n t e può autorizzar e il controllo ai sensi dell'articolo 37, nei confronti di specie ungulat e,
preda trici o concorr e n ti.
10. La vigilanza venatoria nelle aziend e agrituristico- venatorie è affidata alle guardie a disposizion e
dall’azien d a me d e si m a, oltre che agli agenti di cui all’articolo 51.
11. Con regola m e n t o regionale sono indicati criteri e modalità di autorizza zion e e gestion e delle
modo da impe dir e la fuoriuscita degli animali e deve riguardar e sogge t ti dello stesso sesso. (2 8 ) (7 4 )
7 quat e r. Fuori dal periodo di caccia aperta nelle aree di cui al com m a 7 bis, l’abbatti m e n t o può esser e
effett u a t o in superfici non superiori a 15 ettari non confina n ti, fatta ecce zio n e per le azien d e
agrituristico- venat orie all’intern o delle quali posson o esser e individuat e aree di abbatti m e n t o di
superficie non superiore a 50 ettari a corpo, non confinan ti fra loro, per una superficie massi m a di
100 ettari. I sogge t ti devono esser e im m e s si imm e diat a m e n t e prima dell’utilizzazion e, mu niti di
anello o contras s e g n o di riconosci m e n t o di colore arancion e. (7 5 )
7 quinq ui e s. Il titolare dell’area addes tra m e n t o cani con abbatti m e n t o deve conferire alla Region e un
importo massi m o pari al 10 per cento del valore della fauna imm e s s a annual m e n t e , esclus e le quaglie.
La comp e t e n t e strutt u ra della Giunta regionale stabilisce i para m e t ri di riferi m e n t o per la
deter mi n a zio n e dell’equivale n t e valore in denaro. (2 4 5 )
8. I sogg e t ti cui spett a la gestion e delle aree sono tenuti alla cart ellazion e perim e t r a l e delle stess e. Le
relative tabelle, reca n ti la scritt a "Area adde s t r a m e n t o cani" devono esse r e confor mi ai requisiti
presc ri tti dall’ art. 26 della pres e n t e legge.
9. L’irregol a r e gestion e o le violazioni del provvedi m e n t o di autorizz azion e compo r t a n o la deca d e n z a
dell’auto rizzazion e stess a.
9 bis. Con regola m e n t o regionale sono indicati criteri e modalità di autorizza zion e e gestion e delle aree
per l'addes t ra m e n t o , l'allena m e n t o e le gare dei cani. (7 5 )
Art. 25
Fondi chiusi e aree sottrat t e alla caccia progra m m a t a
1. I fondi chiusi sono delimita ti da muro o da rete metallica o altra effettiva chiusu r a di altezza non
inferior e a m. 1,20 o da corsi o specc hi d’acq u a per e n ni il cui letto abbia profon dit à di alme no metri
1,50 e la largh e zz a di alme no mt. 3.
2. La nuova istituzion e di fondi chiusi e di quelli esiste n ti alla data di entr a t a in vigore della pres e n t e
legge, deve esse r e notificat a al Comu n e . Qualor a la supe rficie dei fondi chiusi di nuova istituzion e sia
supe rio r e a 3 etta ri la notifica deve esse r e fatta anch e alla strutt u ra regionale com p e t e n t e (1 7 6 ) .
3. I prop rie t a r i o i condu t t o ri dei fondi cui ai com mi prece d e n ti provved o n o ad appo r r e tabelle esen ti da
tass e, reca n ti la scritt a "Fondo chiuso" nei modi previsti dall’ art. 26 della pres e n t e legge.
4. In detti fondi, su richiest a dei propri e t a ri o dei condu t t o ri inter e s s a ti, la strutt ur a regionale
comp e t e n t e può (1 7 6 ) effett u a r e catt u r e di faun a selvatica ovvero autorizza r e i richied e n ti a
provved e r e alle catt u r e della stess a define n d o le condizioni e le modalit à di utilizzazion e dei sogg e t ti
cattu r a ti.
5. Nell’even t u alit à della riape r t u r a del fondo, il propri e t a r io o cond u t t o r e dovrà darn e comu nic a zion e
alla strutt ur a regionale comp e t e n t e (1 7 6 ) affinch é sia possibile cattu r a r e la faun a selvatic a ivi
esist en t e ai fini del ripopola m e n t o .
6. La supe rficie dei fondi di ampiezza supe rior e a 3 etta ri entr a a far part e della quot a di territo rio agro-
silvo- pasto r al e destin a t o a protezion e della faun a selvatica di cui all’articolo 6, com m a 5. (7 6 )
7. Il condu t t o r e o il proprietario che inten d e vietare la caccia nel proprio fondo rustico pres e n t a alla
strutt ur a regionale comp e t e n t e richiesta motivata entro trenta giorni dalla pubblicazion e del piano
faunistico venatorio o delle event u ali modifich e. (7 7 )
8. La strutt u ra regionale com p e t e n t e (1 7 6 ) entro 60 giorni dal ricevim e n t o della richiest a, comu nic a
l’accoglim e n t o o il rifiuto della stess a sulla base dei criteri definiti nel regola m e n t o regionale. (7 6 )
9. La supe rficie dei fondi sottr a t ti alla gestion e della caccia di cui al prec e d e n t e comm a entr a a far part e
della quota del territo rio agro- silvo- pastor al e destin a t o a protezion e della faun a selvatica ai sensi
dell’articolo 6, com m a 5 (7 6 ) . La Region e (1 7 6 ) può aggr e g a r e tali fondi ad uno degli Istituti faunistici
di prot ezion e previsti dal Piano faunistico- venato rio.
10. Il divieto per i fondi di cui al prec e d e n t e com m a è reso noto media n t e l’apposizion e, o da part e
dell’org a n o gesto r e dell’Istitu to o da part e del propri e t a ri o o cond u t t o r e del fondo, di tabelle, esen ti
da tasse, reca n ti la scritta "Divieto di caccia ai sensi dell’art. 25 della l.r.12 genn aio 1994, n.3."
confor mi a quan t o indicato dall’ art. 26 della pres e n t e legge.
Art. 26
Tabelle di segnalazion e
1. Le tabelle di segnalazio n e prescritt e ai sensi della prese n t e legge, devono avere le dim e n sio ni di
centi m e t ri 20 per centi m e t ri 30. Le tabelle recano scritta nera su fondo bianco e sono collocate su
tutto il perim e t r o dei territori intere s s a ti e lungo le strade che li attraver sa n o, fatta eccezion e per le
strade vicinali e poderali, su pali o alberi tinte g giati di bianco. Nel caso di utilizzo di alberi le tabelle
sono appes e con fascett e di plastica. (7 8 )
2. Le tabelle sono poste ad un’altezz a da 2 a 4 metri, e a dista nz a di metri 100 circa l’una dall’altr a, e in
ogni caso in modo tale che dalla posizione di ciasc u n a di esse siano visibili le due tabelle contigu e.
3. Le tabelle devono in ogni caso esse r e visibili front al m e n t e da una dista nz a di alme no 30 met ri.
4. Le tabelle perim e t r a li di segn al azion e dei divieti di caccia devono esse r e mant e n u t e in buono stato di
conse rv a zio n e e di leggibilità.
Titol o 5
ESERCIZIO DEL PRELIEVO VENATORIO
Art. 27
Speci e ogge t t o di tutela
1. Fanno part e della fauna selvatic a ogget to della tutela della pres e n t e legge le specie dei mam mife ri ed
uccelli dei quali esiston o popolazioni viventi stabilm e n t e o tempo r a n e a m e n t e in stato di natu r al e
libert à nel territo rio nazional e. Sono particola r m e n t e prote t t e , anch e sotto il profilo sanzion a t o rio, le
segu e n ti specie:
a) Mam miferi: Lupo, Sciacallo dora to, Orso, Marto r a, Puzzola, Lontr a, Gatto selvatico, Lince, Foca
monac a, Cervo sardo, Camoscio d’Abruzzo, tutt e le specie di Cetac ei;
b) Uccelli: Mara n g o n e minor e, Mara n g o n e dal ciuffo, tutt e le specie di Pellica ni, Tara b u s o, tutt e le
specie di Cicogn e, Spatola, Migna t t aio, Fenicot t e r o, Cigno reale, Cigno selvatico, Volpoca, Fistione
turco, Gobbo ruggino so, tutte le specie di rap aci diurni, Pollo sulta no, Otar d a , Gallina prat aiola,
Piviere tortolino, Gru, Avocett a, Cavalier e d’Italia, Occhion e, Pernic e di mar e, Gabbia n o corso,
Gabbia n o corallino, Gabbia n o roseo, Ster n a zamp e n e r e , Ster n a maggior e, tutte le specie di rap aci
nottu r ni, Ghian d ai a marin a, tutte le specie di Picchi, Gracc hio corallino;
c) tutt e le altre specie che direttive comu nit a ri e o conve nzio ni inter n a zio n ali o apposito decr e t o del
Presid e n t e del Consiglio dei Ministri indica no com e minac cia t e di estinzion e.
2. Le norm e della pres e n t e legge non si applicano alle talpe, ai ratti, ai topi propria m e n t e detti, alle
nutrie, alle arvicole. In ogni caso, per le specie allocton e, com pr e s e quelle di cui al periodo
prece d e n t e , con esclusion e di quelle individuat e dal decre to del Ministro dell’ambie n t e e della tutela
del territorio e del mare 19 gennaio 2015 (Elenco delle specie allocton e esclus e dalle previsioni
dell’articolo 2, com m a 2 bis , della legge n. 157/1 9 9 2), la gestion e è finalizzata all’eradicazio n e o
com u n q u e al controllo delle popolazioni; gli interv e n ti di controllo o eradicazion e sono realizzati com e
dispost o dall’articolo 37. (1 7 7 )
Art. 28
Eserci zio della caccia
1. La faun a selvatic a in quan t o ne sia conse n tit a la caccia, come previsto dall’ art. 12, 1º com m a della L.
n. 157/1 9 9 2 , appa r ti e n e , salvo i casi previsti dalla pres e n t e legge, a chi la uccide o la cattu r a ovvero a
chi l’ha scovat a finché non ne abba n d o ni l’inseg ui m e n t o.
2. Costituisc e esercizio di caccia ogni atto diret to all’uccision e o alla cattu r a di faun a selvatica media n t e
l’impiego dei mezzi di cui al succe s sivo art. 31 . È consid e r a t o altre sì esercizio di caccia il vaga r e o il
soffer m a r s i con i mezzi destin a ti a tale scopo, in attitu din e di ricerc a o di atte s a della fauna selvatic a.
3. Ogni altro modo di abbatti m e n t o è vietato, salvo che non avven g a per caso fortuito o per forza
mag giore. Fatto salvo l'esercizio venatorio con l'arco o con il falco, l'esercizio venatorio può esser e
esercitato in via esclusiva nelle segu e n ti form e:
a) vagan t e in zona Alpi;
b) da apposta m e n t o fisso;
c) nell'insie m e di tutt e le form e di caccia conse n tit e comp r e s o l'apposta m e n t o fisso e la caccia agli
ungulati;
d) agli ungulati. (1 3 )
3 bis. Il regola m e n t o definisc e i tem pi e modi di esercizio della caccia nelle form e previst e in via
esclusiva. (1 4 )
3 ter. In deroga alla forma di caccia in via esclusiva di cui al com m a 3, lettera b) è conse n tit o lo
svolgi m e n t o di dieci giornat e annu e di caccia alla selvaggi na migratoria da apposta m e n t o te m p or a n e o
negli ambiti territoriali di caccia (ATC) toscani a partire dal 1 ottobr e. E' conse n ti to altresì, svolger e
la caccia anticipata alla selvaggi na migratoria prevista dall'articolo 30, com m a 6, da apposta m e n t o
tem p or a n e o nel solo ATC di reside n z a venatoria. (7)
4. L’opzion e sulla forma di caccia presc elta in via esclusiva ha la durata di un anno e si inten d e
rinnovata se entro il 1° nove m b r e il cacciatore non fa perve nire alla Region e richiesta di modifica che
ha comu n q u e valore ad iniziare dalla succe s siva stagion e venatoria. La manca ta pres e n t a zio n e da
parte del cacciatore della opzione sulla forma di caccia com por ta com e scelta quella prevista al
Art. 28 bis
Gestion e faunistico venat oria degli ungulati (8 2 ) (1 3 3 )
1. La gestion e faunistico venat oria degli ungulati interes s a l’intero territorio regionale, anch e se
sogge t t o a regi m e di protezion e o di vincolo, perse g u e gli obiettivi indicati nel piano faunistico
venatorio regionale (1 8 2 ) ed è finalizzata al mant e ni m e n t o delle densità soste ni bili, anche
inters p e cifich e, definite a livello locale, tenut o conto degli effettivi dann e g gia m e n t i alle coltivazioni
agricole e ai boschi.
2. La Giunta regionale deter m i n a le densità sost enibili di cui al com m a 1, sentiti gli ATC e le
organiz za zio ni profes sio nali agricole. Fino alla deter mi n a zio n e delle densità di cui al com m a 1, la
densità regionale è fissata, per il cinghiale, a 2,5 sogge t ti ogni 100 ettari. (1 8 3 )
3. La Giunta regionale adotta (1 8 4 ) piani di gestion e e prelievo di ungulati adeg u a ti a garantire le
densità soste ni bili di cui al com m a 2, entro il 31 mag gio di ogni anno.
4. Nelle aree in cui la pres e n z a del cinghiale e degli altri ungulati non è com pa tibile con lo svolgi m e n t o
delle attività agricole la Giunta regionale adotta (1 8 4 ) form e di gestion e non conserva tiv e delle
specie. La Giunta regionale predis po n e (1 8 4 ) progra m m i di gestion e e di controllo avvalen d o si, per la
loro attua zion e, dei proprietari e condu t t o ri dei fondi ovvero dei cacciatori di selezion e, delle squadr e
di caccia al cinghiale e dei cacciatori abilitati ai sensi dell’articolo 37.
5. Durant e la stagion e venatoria, nelle aree di cui all’articolo 6 bis, com m a 4, letter e a), b), c), d) e g),
la Giunta regionale adotta (1 8 4 ) piani di cattura o di abbatti m e n t o degli ungulati adeg ua ti a garantire
le densità sosteni bili di cui al com m a 1.
6. Nei parchi regionali e nelle aree protet t e di cui alla l.r. 30/20 1 5 (1 8 4 ) , l’ente gestor e adotta piani di
gestion e degli ungulati che tengo n o conto delle densità soste ni bili di cui al com m a 1 e degli effettivi
dann e g g ia m e n t i alle coltivazioni agricole, anche limitrofi ai propri confini, e ai boschi. In caso di
inade m p i e n z a e in prese n z a di danni alla produ zio n e agricola, anche nelle aree limitrof e, la Giunta
regionale (1 8 4 ) intervie n e ai sensi dell’articolo 37.
7. Qualora le form e ordinarie di gestion e degli ungulati non cons en t a n o di raggiun g e r e o di mant e n e r e
le densità sosteni bili di cui al com m a 2, con conse g u e n t e incre m e n t o dei danni alle coltivazioni
agricole e ai boschi, la Giunta regionale approva e realizza piani straordinari di gestion e (1 8 4 ) .
8. Abrogato. (1 8 5 )
9. Con regola m e n t o regionale sono indicate le modalità per la caccia al cinghiale e per il prelievo
selettivo degli altri ungulati, i criteri per l’abilitazion e dei cacciatori all’esercizio della caccia agli ungulati.
(1 8 3 )
9 bis. L’efficacia del prese n t e articolo è sosp es a per il triennio succes sivo all’entrata in vigore della l.r.
10/20 1 6. (1 8 6 )
Art. 28 ter
Inde n ni z z o dei danni causati dagli ungulati (8 3 ) (1 3 3 )
1. Ai respon s a bili delle aree sottopo s t e a divieto di caccia, delle aree protet t e di cui alla l.r. 30/20 1 5
(1 8 7 ) ovvero di tutte le strut t ur e pubblich e o privat e che non abbiano posto in esser e i progra m m i di
gestion e e di controllo degli ungulati, predispo s ti o indicati dalla Region e (1 8 7 ) , lo stesso ent e può
imputar e l’inden ni z z o dei danni causati dalle specie selvatic h e sudd e t t e entro la fascia di 200 metri
circosta n ti i loro confini.
1 bis. L’efficacia del prese n t e articolo è sosp es a per il triennio succes sivo all’entrata in vigore della l.r.
10/20 1 6. (1 8 8 )
Art. 28 quat e r
Abilitazion e alla caccia agli ungulati (2 4 7 ) (1 3 4 )
1. La caccia di selezion e agli ungulati e la caccia al cinghiale in braccata e girata è esercitata da
cacciatori abilitati e iscritti in apposito registro regionale. (2 4 8 )
2. L’abilitazion e alla caccia di selezion e per il cinghiale richied e la frequ e n z a ad un corso ed il
supera m e n t o di un esa m e finale comp r e n d e n t e una prova scritta e una prova di tiro con carabina. Per i
cacciatori già abilitati al controllo del cinghiale è sufficien t e il supera m e n t o di una prova scritta e di una
prova di tiro con carabina. Per i cacciatori già abilitati al prelievo selettivo di altre specie è sufficien t e il
supera m e n t o della sola prova scritta.
3. L’articolazion e territoriale e le regole per il funziona m e n t o delle com mi s sio ni d’esa m e sono definite
con deliberazion e della Giunta regionale.
4. In via di prima applicazion e confluisco no nel registro regionale di cui al com m a 1 i cacciatori già
abilitati dalle provinc e toscan e o da altre regioni.
Art. 29
Licen za di porto di fucile per uso caccia e altre abilitazioni (1 8 9 )
1. La licenza di porto di fucile per uso di caccia ha la durata di sei anni ed è rilasciata dalla com p e t e n t e
autorità in confor mit à alle leggi di pubblica sicure z z a tra mit e apposita conces sio n e dopo il
conse g ui m e n t o dell’abilitazion e all’esercizio venatorio a seguito di esa m e pubblico da soste n e r e di
front e ad una com m i s sio n e nomina ta dalla Region e.
2. La comp o si zio n e , l’articolazion e territoriale e le regole per il funziona m e n t o delle com mi s sio ni
d’esa m e sono definite con deliberazion e della Giunta regionale.
3. Per sost en e r e l’esa m e il candidato deve esser e munito del certificato medico di idoneità.
4. L’abilitazion e all’esercizio venatorio è neces s aria oltre che per il primo rilascio della licenza, anch e
per il rinnovo della stessa in caso di revoca.
5. Le norm e di cui al pres e n t e articolo si applicano anche per l’esercizio della caccia media n t e l’uso
dell’arco e del falco.
6. Il regola m e n t o regionale indica i conte n u ti e le modalità di svolgi m e n t o dell’esa m e per l'abilitazion e
all’esercizio venatorio e degli altri esa mi di abilitazion e previsti dalla prese n t e legge.
7. Gli esa mi per l’abilitazion e all’esercizio venatorio, alla caccia di selezion e e alle altre abilitazioni
venatorie sono svolti alme n o una volta l’anno.
Art. 30
Calendario venat orio
1. La Giunta regionale, sentito l’ISPRA, approva il calendario venatorio. (1 1 0 )
2. L’esercizio della caccia è cons en tito fino a tre giorni per ogni settim a n a che il titolar e della licenza
può sceglie r e fra Lunedì, Mercole dì, Giovedì, Sabat o, Domenic a.
3. La stagion e venato ri a ha inizio la terza dome nic a di sette m b r e e termi n a il 31 gen n aio.
4. Sono ogge tt o di caccia le specie di cui all’ art. 18 della legge 11- 02- 1992 n. 157 .
5. Il calendario venatorio regionale deve conte n e r e le disposizioni relative ai tem pi, ai giorni, alle
specie, al nu m e r o dei capi da abbatt e r e , ai luoghi e modi di caccia e alla durata della giornata
venatoria. (8)
6. Abrogato. (1 1 1 )
7. Per motivat e e rilevan ti ragioni conne s s e alla consist e n z a faunistica, o per sopravv e n u t e particola ri
condizioni ambie n t ali, stagion ali, climatich e o per malatti e o per altre cala mit à, il calen d a rio venato rio
può reca r e disposizioni riduttive per l’esercizio della caccia.
8. Ferm o resta n d o il silenzio venato rio nei giorni di mar t e dì e vener dì, e solo per la caccia da
appos t a m e n t o alla faun a selvatica migr a t o ri a, il calend a r io venato rio, può preve d e r e , nel periodo
comp r e s o fra il 1º ottob r e e il 30 novem b r e , l’utilizzazion e, anch e continu a, delle giorn a t e di caccia
comples siv a m e n t e a disposizion e del titolar e di licenza di caccia.
9. Abrogato. (8 7 )
10. L’allen a m e n t o e l’adde s t r a m e n t o dei cani si svolge nei giorni di mart e dì, giovedì, saba to e dome nic a.
Il calend a rio venato rio fissa gli orari giorn alie ri. (6)
11. Abrogato. (8 7 )
12. Abrogato. (8 7 )
Art. 31
Mez zi di caccia conse n ti ti
1. La caccia è conse n tit a con l’uso del fucile con cann a ad anima liscia fino a due colpi, a ripetizion e e
semia u t o m a t i c o, con caricat o r e conte n e n t e non più di due cart u c c e, di calibro non supe rior e al 12,
nonch é con fucile con cann a ad anim a rigat a a carica m e n t o singolo man u al e o a ripetizion e
semia u t o m a t i c a di calibro non inferior e a millimet ri 5,6 con bossolo a vuoto di altezza non inferior e a
millimet ri 40.
2. È conse n ti to, altre sì, l’uso del fucile a due o tre cann e (combin a t o) di cui una o due ad anima liscia di
calibro non supe rior e al 12 ed una o due ad anim a rigat a di calibro non inferior e a millimet ri 5,6.
3. È conse n ti to inoltr e usar e l’arco ed il falco.
4. I bossoli delle cartu c c e devono esse r e recup e r a ti dal cacciato r e e non lasciati sul luogo di caccia.
5. Sono vietati le armi e i mezzi per l’esercizio venato rio non esplicita m e n t e am m e s si dal pres e n t e
articolo.
6. Il titolar e di licenza di porto di fucile anch e per uso di caccia è auto rizza to, dura n t e l’esercizio
venato rio, a porta r e , oltre alle armi conse n ti t e, gli uten sili da punt a e da taglio atti alle esige nz e
venato ri e.
6 bis. I caricatori dei fucili ad anima rigata a ripetizion e semiau t o m a t ic a impie gati nella caccia non
posson o cont en e r e più di due cartucc e duran t e l’esercizio dell’attività venatoria e posson o conte n e r e
fino a cinqu e cartucc e limitata m e n t e all’esercizio della caccia al cinghiale. (1 9 0 )
Art. 32
Divieti
1. È vietato:
a) cacciar e a rastr ello in più di tre perso n e ovvero utilizzar e, a scopo venato rio, scafa n d ri o tute
impe r m e a b ili da somm ozz a t o r e negli specc hi o corsi d'acq u a ;
b) cacciar e spar a n d o da veicoli a motor e o da nata n ti non ancor a ti salda m e n t e e stabilm e n t e o da
aero m o bili;
c) cacciar e a dista nz a inferior e a 100 metri da macc hin e oper a t rici agricole in funzion e;
d) pratica r e qualsiasi forma di uccellagio n e , pre n d e r e e dete n e r e uova, nidi e piccoli nati di
mam miferi ed uccelli appa r t e n e n t i alla faun a selvatica, salvo che nei casi previsti all’ art. 36 della
pres e n t e legge o nelle zone di ripopola m e n t o e cattu r a , nei cent ri di riprod u zio n e di faun a
selvatica, nelle oasi e nelle zone di prot ezion e per sottr a rli a sicur a distr uzion e o mort e purch é, se
ne dia pronto avviso nelle 24 ore succes sive alla Region e (1 9 1 ) ;
e) usar e richia mi vivi, al di fuori dei casi previsti dalla legislazion e vigent e;
f) usar e richia mi vivi non prove nie n ti da alleva m e n t o nella caccia agli acqu a tici;
g) usar e a fini di richia m o uccelli vivi accec a ti o sottopos ti ad altre mutilazioni ovvero legati per le ali
e richia mi acustici a funzion a m e n t o mecc a ni co, elettr o m a g n e t i c o o elett ro m e c c a n i c o, con o senza
amplificazion e del suono;
h) com m e r ciar e fauna selvatica morta, fatta ecce zio n e per quella prove nie n t e da alleva m e n t i o da
abbatti m e n t i venatori o di controllo autorizza ti nel rispet to delle modalità previst e dalla norma tiva
sanitaria vigent e, per sagre e manife s ta zio ni a caratt er e gastron o m i c o; (8 8 )
i) usar e munizione spezza t a nella caccia agli ungul ati;
l) usar e esch e o bocconi avvelen a ti, vischio o altre sosta n z e adesive, trap p ole, reti, tagliole, lacci,
arch e t ti o cong e g ni similari;
a cann a liscia carica t e a palla, nonch é in direzion e di funivie, filovie ed altri siste mi di trasp o r t o a
sosp e n sio n e, di stab bi o stazzi ed altri recinti destin a ti al ricovero e all’alime n t a zio n e del bestia m e nel
periodo di utilizzazion e.
3. Nell’attr av e r s a m e n t o delle zone di divieto indicat e nel comm a 1 è consen ti t o il tras po r t o di armi da
fuoco scaric h e .
4. È vietato il tras po r t o, all’inte r n o di centri abita ti e delle altre zone dove è vietat a l’attività venato ri a,
ovvero a bordo di veicoli di qualun q u e gene r e e comu n q u e nei giorni e nei periodi non conse n titi per
l’eser cizio venato rio dalle disposizioni vigenti, di armi da sparo per uso venato rio che non siano
scarich e e in custodi a; tale divieto si applica anch e negli istituti faunistici e nelle strut t u r e faunistico-
venato ri e ai sogg e t ti non autorizza ti.
5. La Giunta regionale, sentiti i com u ni interes s a ti o su richies ta degli stessi, può vietare per periodi non
superiori ad un anno, l’esercizio venatorio in zone deter mi n a t e , quan do ricorra la neces sità di
prote g g e r e la fauna selvatica per insufficie n t e consist e n z a faunistica, per la salvag uar dia
dell’ambie n t e e/o delle produ zioni agricole, per la tutela della incolu mi tà delle perso n e, per
sopravv e n u t e particolari condizioni stagionali, climatich e, di malattie ed altre calamità. Le zone in cui
è vietato l’esercizio venatorio sono segnalat e con tabelle peri m e t rali confor mi alle prescrizioni di cui
all’articolo 26. (1 9 2 )
6. È fatto divieto cacciar e quan d o il terr e n o sia in tutto o nella maggior part e ricop e r t o di neve (8 9 )
salvo che per l’attua zion e della caccia di selezion e agli ungulati. (1 2 6 ) .
7. È inoltre vietat a la caccia negli stag ni, nei corsi d’acqu a, nelle paludi e negli specc hi d’acqu a
artificiali cope r ti in tutto o nella mag gio r part e da ghiaccio e su terr e ni somm e r si da piene di fiume.
8. I comu ni hann o la facoltà di vieta r e la caccia per periodi limitati di tem po, in aree dove, per ragioni
turistich e o altre motivazioni, si abbian o conce n t r a zio ni di perso n e che rend a n o pericoloso l’esercizio
di caccia per la pubblica incolu mit à.
9. I divieti di cui al prec e d e n t e com m a sono comu nic a ti alla Region e (1 9 3 ) comp e t e n t e e sono segn al a ti
con cart elli reca n ti la scritta "Divieto di caccia fino al ..." confor mi a qua nt o indicato dall’ art. 26 della
pres e n t e legge.
Art. 34
Cattura e gestion e dei richia mi vivi e appost a m e n t i (9)
1. La dete n zi o n e di uccelli di cattura, ai fini di richia m o, è conse n tit a solo per le segu e n ti specie:
allodola, cese na, tordo sassello, tordo bottaccio, merlo, pavonc ella e colo m b a c cio.
2. Ogni cacciator e può dete n e r e un nu m e ro massi m o com ple s sivo di dieci uccelli di cattura. I cacciatori
che hanno optato per la forma di caccia in via esclusiva da apposta m e n t o fisso posso no dete n e r e
comple s siva m e n t e fino a quaranta uccelli di cattura con il limite massi m o di dieci per ognu na delle
specie di cui al com m a 1.
3. E' vietato l'uso di richia mi che non siano identificati me dian t e anello inamovibile num e ra t o.
4. Entro il 31 agosto 2007 le provinc e provv e d o n o a distribuire ai cacciatori toscani anelli inamovi bili e
nu m e r a ti, forniti dalla com p e t e n t e strutt u ra della Giunta regionale, da apporre agli uccelli da
richia mo legitti m a m e n t e dete n u ti e che non siano già identificati me dian t e anello FOI o altro anello
inamovibile e num e ra t o riconosciu to dalla provincia per i richia mi di alleva m e n t o . Per la legitti m a
dete n zio n e fa fede, per i richia mi di cattura, la docu m e n t a zi o n e esiste n t e presso la provincia e, per i
richia mi di alleva m e n t o , la docu m e n t a z io n e propria del cacciator e.
5. I dati riguarda n ti gli uccelli di cattura relativi alla specie, alla data della cession e, al nu m e r o
identificativo, al proprietario e tutt e le succes siv e variazioni devono esser e riportati (1 9 4 ) in un
apposito siste m a infor m a tivo regionale, secon d o le modalità definite dalla comp e t e n t e strut t ur a della
Giunta regionale. In fase di prima applicazion e i sogg et ti abilitati all'inseri m e n t o dei dati sono
individua ti dalla com p e t e n t e strut t ur a della Giunta regionale.
6. La Region e autorizza (1 9 5 ) gli apposta m e n t i fissi per l’esercizio dell’attività venat oria in un
deter mi n a t o sito, in confor mi tà al regola m e n t o ema na t o con decre to del Preside n t e della Giunta
regionale 26 luglio 2011, n. 33/R (Regola m e n t o di attuazio n e della legge regionale 12 gennaio 1994,
n. 3 “Recepi m e n t o della legge 11 febbraio 1992, n. 157 Nor m e per la protezion e della fauna selvatica
omeot er m a e per il prelievo venatorio”). (1 1 2 )
6 bis. La realizzazio n e di event u ali manu fat ti nel sito in cui è stato autorizzat o l’apposta m e n t o fisso nel
rispett o delle disposizioni della legge regionale 10 nove m b r e 2014, n. 65 (Nor m e per il govern o del
territorio) (1 9 5 ) che disciplinano l’attività edilizia, è conse n ti ta a condizion e che i man ufa t ti stessi:
a) non comp ortin o alcuna alterazion e per m a n e n t e dello stato dei luoghi;
b) siano realizzati in legno, con altri mat eriali leggeri o con materiali tradizionali tipici della zona o
con strutt u r e tubolari non comp or ta n ti volu m e t ri e e siano facilm e n t e ed im m e dia ta m e n t e rimovibili
3. La Region e, in caso di ravvisata inefficacia degli interv e n ti ecologici di cui al com m a 2 bis, autorizza
piani di abbatti m e n t o con modalità di interve n t o comp ati bili con le divers e caratt eristich e ambie n t ali
e faunistic h e delle aree interes s a t e . Tali piani sono attuati dalla Region e con il coinvolgi m e n t o
gestional e degli ATC e sotto il coordina m e n t o del corpo di polizia provinciale. Per la realizza zion e dei
piani la Region e può avvalersi dei proprietari o cond u t t ori dei fondi nei quali si attua no i piani di
abbatti m e n t o , delle guardi e forestali e del personale di vigilanza dei com u ni, nonc h é delle guardie di
cui all’articolo 51, purch é i sogge t ti in ques tio n e siano in posse s s o di licenza di caccia. (9 2 )
4. Per interv e n ti di tutela della produ zio n e agricola e zoote c nica la Region e può affiancare al proprio
personal e anche sogg e t ti che abbiano frequ e n t a t o appositi corsi di prepara zion e organizza ti dalla
Region e stessa sulla base di progra m m i concor dati con l’ISPRA. Tali corsi dovran n o fornire una
idonea prepara zion e circa l’ecologia e la gestion e delle popolazioni animali selvatich e, la biologia
delle specie selvatich e ogget to di controllo nonc h é sulle tecnic h e e le modalità con cui effett u a r e il
controllo. (1 3 7 )
4 bis. Sono abilitati all’abbatti m e n t o delle specie storno (Sturn u s vulgaris), tortora orientale dal collare
(Strep t o p e lia decaocto) e piccione di città (Colu m b a livia forma dom e s tica), qualora autorizzat o dalla
Region e (1 3 5 ) per la tutela della produ zio n e agricola e zoot ec nica, i cacciatori che hanno frequ e n t a t o
appositi corsi della durata di alme n o due ore per specie organiz za ti dalla Region e. (1 3 5 ) (9 3 )
4 ter. I cacciatori iscritti nel registro di cui all’articolo 28 quater sono equiparati ai cacciatori di cui al
com m a 4, per le specie di riferim e n t o. (9 3 ) (1 3 7 )
4 quat e r. La Region e (1 3 5 ) per prev e nire o eliminar e i danni alle produ zio ni agricole autorizza, in
qualsiasi periodo dell’anno, i cacciatori abilitati ai sensi del com m a 4, i sogg e t ti di cui all’articolo 51, i
proprietari o condu t t o ri dei fondi intere s s a ti e le squadr e di caccia al cinghiale, indicat e dall’ATC, al
controllo dei cinghiali. (9 3 )
5. I comitati di gestion e degli A.T.C. dovra n n o predisp o r r e prog r a m m i ann u ali di controllo dei pred a t o ri
appa r t e n e n t i a specie di cui all’ art. 18 della L. n. 157/1 9 9 2 a attu a r si in periodo di caccia ape rt a
media n t e l’ausilio dei cacciato ri iscritti.
6. La Region e (1 3 5 ) , anch e su richiest a dei Comu ni, o dei comita ti degli A.T.C., corre d a t a di par e r e
favorevole dell’I.N.F.S. può auto rizza r e , in qualsiasi tempo, la cattu r a di fauna selvatica in tutti quei
territo ri vietati alla caccia per i quali non siano previst e dalla pres e n t e legge specifich e disposizioni
relative alla catt u r a , define n d o le condizioni e le modalità di utilizzazion e dei sogge t ti cattu r a ti.
6 bis. La Region e può (1 3 5 ) predis porr e piani di controllo d el piccione di città (Colu m b a livia forma
dom e s tica) per prev e nire i danni alle coltivazioni agricole. (9 3 )
6 ter. I capi prove ni e n ti da interve n ti di controllo appart e n e n ti alle specie cinghiale, daino, cervo,
muflon e e capriolo, qualora non utilizzati per rifond e r e i danni provocati o per rimborsar e i costi
soste n u ti per l’interve n t o, devono essere inviati ai centri di lavorazion e abilitati ai sensi del
regola m e n t o ema na to con decret o del Preside n t e della Giunta regionale 1 agosto 2006, n. 40/R
(Regola m e n t o di attuazio n e del regola m e n t o CE n. 852/20 0 4 del Parlam e n t o europ eo e del Consiglio
del 29 aprile 2004 sull’igien e dei prodot ti alime n t ari e del regola m e n t o CE n. 853/2 0 0 4 del
Parlam e n t o europ eo e del Consiglio del 29 aprile 2004 che stabilisce norm e specifich e in materia di
igiene per gli alime n ti di origine animale). (9 1 )
Art. 37 bis
Disciplina del regi m e di deroga previsto dall'articolo 9 della dir. 2009/ 1 4 7/C E (1 9 8 ) (1 1 )
1. Nel corso della stagion e venatoria le derog h e di cui all’articolo 9 della dir. 2009/1 4 7/C E concer n e n t e
la conserva zio n e degli uccelli selvatici sono conse n ti t e, nel rispet to dei principi e delle finalità di cui
agli articoli 1 e 2 della dir. 2009/1 4 7/C E, esclusiva m e n t e per le ragioni indicate all'articolo 9, com m a
1, della dir. 2009/1 4 7/CE, in confor mit à all’articolo 19 bis della l. 157/19 9 2. (1 9 9 )
2. Le derog h e sono provve di m e n t i di caratt er e eccezionale, di durata non superiore ad un anno, adottati
caso per caso, sem pr e che non vi siano altre soluzioni soddisfac e n ti, in base all’accerta ta sussist e n z a dei
pres u p p o s t i e delle condizioni di fatto stabiliti dall’articolo 9, com m a 1, della dir. 2009/1 4 7/C E (1 9 8 ) .
2 bis. Le autorizza zio ni per il prelievo dello storno (Stur n u s vulgaris) con riferim e n t o alla individua zion e
delle condizioni di rischio e circosta n z e di luogo, conse n t o n o l’esercizio dell’attività di prelievo qualora
esso sia praticato in prossi mità di nuclei veget a zion ali produ t tivi sparsi e sia finalizzato alla tutela della
specificità delle coltivazioni regionali. (2 0 0 )
Art. 37 ter
Proce d ur e per l’attuazion e delle derog h e di cui all'articolo 9 della dir. 2009/ 1 4 7/ C E (2 0 1 ) (9 4 )
1. La Giunta regionale adotta la delibera zio n e per il prelievo venatorio in deroga, sentito l’ISPRA
oppur e, se istituito, l’istituto faunistico riconosciut o a livello regionale.
2. Abrogato. (1 0 7 )
3. La deliberazion e della Giunta regionale di applicazion e delle derog h e si applica per periodi
deter m i n a ti e deve indicare:
a) le specie ogget to del regi m e di deroga;
a bis) le ragioni e i motivi che giustificano il provve di m e n t o; (1 0 8 )
a ter) l’esa m e delle altre soluzioni possibili; (1 0 8 )
a quate r) l’autorità abilitata a dichiarare che le condizioni stabilite sono realizzat e; (1 0 8 )
b) i mez zi, gli impianti e i meto di di prelievo autorizza ti;
c) le condizioni di rischio, le circosta n z e di tem p o e di luogo per l’esercizio della deroga;
d) il nu m er o di capi giornal m e n t e e compl e s siva m e n t e preleva bili di ciascu n a specie;
e) i sogg et ti abilitati al prelievo, individua ti d’intesa con gli ATC;
f) i controlli, le form e e gli organi incaricati della vigilanza;
g) ogni altra prescrizion e neces s aria per una punt u ale disciplina dell’esercizio della deroga.
4. La deliberazion e di applicazion e delle derog h e è articolata per ATC.
Art. 37 quat er
Proced u r e specifich e per l’attuazio n e delle derog h e di cui all’articolo 9, com m a 1, lettera a),
della dir. 2009/ 1 4 7/ C E (9 5 )
1. La Giunta regionale adotta le delibera zio ni per il prelievo in deroga per perse g uir e le finalità
specificat e all’articolo 9, com m a 1, lettera a), della dir. 2009/1 4 7/CE.
2. Nel provve di m e n t o di cui al com m a 1 devono esser e specificat e:
a) le colture dann e g giat e da ogni singola specie e l’importo dei danni accertati l’anno prec e d e n t e;
b) la localizzazio n e dei danni;
c) il periodo di conce n t ra zio n e dei med e si mi;
d) l’esito della mes sa in opera di siste mi prev e n tivi di dissuasio n e e controllo.
Art. 37 quinq ui e s
Condizioni e limitazioni per l’attuazio n e delle derog h e di cui all'articolo 9 della dir. 299/14 7/ C E
(2 0 2 ) (9 6 )
1. Le delibera zioni per il prelievo venatorio in deroga non posso no avere ad ogge tt o specie la cui
consist e n z a num e rica sia in grave diminu zio n e.
2. La Giunta regionale può modificare o sospe n d e r e il prelievo qualora si verifichino, duran t e il periodo
di applicazion e, le condizioni di cui al com m a 1.
3. I prelievi effet t u a ti in applicazion e dei provve di m e n t i di deroga sono indicati sul tesserino venatorio
regional e.
4. Entro il 30 giugno di ogni anno la Giunta regionale tras m e t t e al Preside n t e del Consiglio dei ministri,
ovvero al Ministro per gli affari regionali ove nominat o, al Ministro dell'am bi e n t e e della tutela del
territorio e del mare, al Ministro delle politich e agricole alime n t a ri e forestali, al Ministro per le politich e
com u nitarie, all'ISPRA, alle comp e t e n t i com mi s sio ni parla m e n t a ri e al Consiglio regional e, una relazion e
sull'att ua zio n e delle derogh e in cui sono indicati anche i dati di prelievo derivan ti dalla lettura siste m a tica
dei tesserini venatori conse g n a ti dai cacciatori.
Art. 38
Soccorso di fauna selvatica in difficoltà (2 0 3 )
1. Chiunq u e rinven g a fauna selvatica in difficoltà è tenu to a darne im m e dia ta com u nica zion e alla
Region e o al com u n e nel cui territorio è avven u t o il rinve ni m e n t o ed event u al m e n t e a conse g n arla ai
me d e si m i entro le ventiq ua t t ro ore succe s siv e al ritrova m e n t o . La Region e provv e d e al ricovero della
sudd e t t a fauna selvatica presso centri specializza ti di recu p er o o servizi veterinari e provv e d e alla
succe s siva liberazion e, una volta accerta ta la comple t a guarigion e. La strutt ur a regionale comp e t e n t e
può stipulare apposit e conve n zio ni con centri specializzati per il recu p er o della fauna selvatica ferita
o in difficoltà, anch e al fine di favorirn e il funziona m e n t o per gli scopi di cui al pres e n t e articolo.
2. Chiunq u e rinven g a uova, covate e piccoli nati e agisca per sottrarli a sicura mort e o distru zio n e è
tenut o a darne im m e dia ta com u ni ca zion e al com u n e entro le ventiq ua t t ro ore succe s siv e al
ritrova m e n t o .
3. Per motivi di protezio n e della fauna selvatica minacciata da operazioni colturali, gli enti pubblici
richiedo n o l’interv e n t o del personale di vigilanza venatoria per attuare i provv e di m e n t i riten u ti
opport u ni.
Art. 39
Alleva m e n t i di fauna selvatica per fini di ripopola m e n t o
1. La Region e autorizza gli alleva m e n t i di fauna selvatica in stato di cattività, a scopo di ripopola m e n t o ,
la cui attività è disciplinata con apposito regola m e n t o regionale tenu to conto dei criteri form ulati da
ISPRA. (2 0 4 )
2. Qualor a l’inter e s s a t o all’ese rcizio di alleva m e n t o di cui al com m a prec e d e n t e sia titolar e di
un’impr e s a agricola, questi è tenut o a dar e sem plice comu nic azion e alla Region e (2 0 5 ) e a gestirlo nel
rispet t o del regola m e n t o region ale di cui al com m a prec e d e n t e .
3. La Regione può (2 0 5 ) istituir e allevam e n t i pubblici finalizzati alla speri m e n t a zio n e di tecnich e di
alleva m e n t o ed alla selezion e dei riprod u t t o ri.
Art. 40
Alleva m e n t i di fauna selvatica a fini orna m e n t ali ed amatoriali e per l’utilizzazio n e com e
richia mi vivi
1. L’istituzion e di alleva m e n t i a fini ama to ri ali ed orna m e n t a li di faun a autoct o n a e per l’utilizzazion e
come richia mi vivi è auto rizza t a dalla Region e (2 0 6 ) nel rispet t o del regola m e n t o region ale.
Art. 41
Alleva m e n t i di fauna selvatica a fini alim e n t a ri (1 0 )
1. Ai fini dello sviluppo di attività zootec nic h e alterna tiv e, anch e per il recu p er o di poten zialità
produ t tiv e in aree marginali, è conse n ti to l'alleva m e n t o di specie selvatic h e destinat e
all'alim e n t a zio n e.
2. Il titolare dell'alleva m e n t o a scopo alime n t a r e è tenu to alla predis po sizio n e di recinzioni o di altre
strutt ur e idone e ad evitare la fuoriuscita degli animali.
3. La costitu zio n e degli alleva m e n ti a fini alime n t ari è autorizzat a dalla strutt u ra regionale comp e t e n t e .
Qualora l'alleva m e n t o sia esercitato dal titolare di una impre sa agricola, quest o è tenu to a darne
sem plice com u nica zio n e alla Region e. (2 0 7 )
4. Il titolare dell'alleva m e n t o è tenut o a riportar e su apposito registro a pagin e nu m e ra t e il movi m e n t o
dei capi. (2 0 7 )
5. Gli animali allevati a scopo alime n t a r e posso no esser e com m e r cializza ti anch e in periodo di caccia
chiusa.
6. Ogni animale deve esser e munito di contras s e g n o predis po s t o dal titolare dell'alleva m e n t o e
approva to dalla strutt u ra regionale com p e t e n t e (2 0 8 ) ; inoltre i sogge t ti sono sottopo s ti a controllo
dell'autorità sanitaria secon do le vigen ti disposizioni in mat eria alime n t a r e.
7. Negli alleva m e n ti di fauna selvatica ai fini alime n t a ri la caccia è vietata. L'esercizio di tale attività
comp or ta la revoca dell'autoriz za zio n e.
8. Gli alleva m e n t i a scopo alime n t ar e sono segnalati da tabelle recanti la scritta "Alleva m e n t o di fauna
selvatica a fini alime n t a ri" confor mi a quanto indicato dall'articolo 26 della pres e n t e legge.
9. La strutt u ra regionale com p e t e n t e può autorizzar e perso n e, nominativa m e n t e indicate dal titolare
dell'alleva m e n t o , all’abbat ti m e n t o di sogge t ti ungulati, diversa m e n t e non recup er a bili.
L’abbatti m e n t o deve esser e eseg uito alla prese n z a del personale di vigilanza. (2 0 7 )
Art. 42
Divieti di caccia per la tut ela della produ zio n e agricola (1)
1. La caccia vagan t e e da appos t a m e n t o tem po r a n e o è vietat a nei terr e ni in attu alità di coltivazion e.
2. Sono da riten e r si in attu alit à di coltivazion e: i terr e ni con coltivazioni erb ac e e da seme, i frutte ti
specializzati, gli impian ti vivaistici, i vigneti e gli uliveti specializzati fino alla data del raccolto, i
terr e ni coltivati da soia e riso, nonch é a mais per la prod uzio n e di seme fino alla data del raccolto e i
terr e ni rimbos c hiti da un periodo di tem po inferior e a tre anni.
3. La Regione, sentite le orga nizz azioni profes sion ali agricole mag gio r m e n t e rapp r e s e n t a t iv e a livello
nazion ale tra mit e le loro strut t u r e region ali, provved e a disciplina r e , con apposit a delibe r a zion e, da
ema n a r e entro 60 giorni dall’entr a t a in vigore della pres e n t e legge, l’eser cizio venato rio nelle
supe rfici dove si svolga attività zootec nic a, o in pres e n z a di coltur e specializzat e od inten sive
individu a n d o n e anch e le cara t t e r i s tic h e .
4. I divieti di cui ai commi prec e d e n t i si inten d o n o oper a tivi in pres e n z a di tabelle esenti da tasse
reca n ti la scritt a "Divieto di caccia - coltur e in atto fino al ..." confor mi a qua nt o indicato dall’ art. 26
della pres e n t e legge.
Art. 43
Com m e r c i o di fauna selvatica
1. È vietato a chiunq u e vend e r e , dete n e r e per vend e r e , trasp o r t a r e per vend e r e , acquist a r e uccelli vivi o
morti, nonch é loro parti o prodotti derivati, app a r t e n e n t i alla faun a selvatic a, che non app a r t e n g a n o
alle segu e n ti specie: Germ a n o reale; Pernic e ross a; Star n a; Fagian o; Colomb a c cio, e i sogge t ti
prove nie n ti dagli alleva m e n ti di cui agli art. 39, 40, 41 e da cent ri pubblici e privati di riprod u zio n e
della faun a selvatic a allo stato natu r al e.
2. La faun a selvatic a mort a non assog g e t t a t a a proc es si di lung a cons erv azion e, utilizza per fini
alimen t a ri, appa r t e n e n t e alle specie: Germ a n o reale; Pernic e rossa; Star n a; Fagian o; Colomb a c cio;
Lepre; Coniglio selvatico; Cervo; Daino; Capriolo; Cinghiale nel rispe t to delle vigenti norm e sanit a ri e,
può esse r e com m e r ci alizza t a , solo dura n t e il periodo di caccia previsto per ciascu n a delle sudd e t t e
specie e per i cinqu e giorni succe s sivi. Tale ter min e è prorog a b ile fino ad un massim o di ulterio ri
cinqu e giorni dal comu n e comp e t e n t e per territo rio su istanz a degli inter e s s a t i.
3. Il comm e r cio di fauna selvatic a mort a proveni e n t e dagli alleva m e n t i a fini alimen t a r i di cui ai commi
prec e d e n t i art. 41 o dall’este r o, non è sottopo s t o alle limitazioni tem po r ali di cui ai commi prec e d e n t i.
4. Sono vietat e la dete nzio n e ed il com m e r cio della faun a selvatic a catt u r a t a o uccisa illegalm e n t e .
Art. 44
Introd u zi o n e di specie di fauna selvatica dall’est ero
1. L’introd u zio n e dall’est e r o di faun a selvatic a viva app a r t e n e n t e alle specie già pres e n ti sul territo rio
region al e, può effett u a r s i solo a scopo di ripopola m e n t o .
2. I per m e s si d’impor t a zio n e posson o esse r e rilasciati unica m e n t e a ditte che dispon go n o di adeg u a t e
strut t u r e ed attr ezz a t u r e per ogni singola specie di selvatici al fine di aver e le oppor t u n e gara nzi e per
verifiche, event u ali qua r a n t e n e e relativi controlli sanit a ri.
3. Le auto rizzazioni per le attività di cui al 1º comm a sono rilasciat e dal Ministe r o per il coordin a m e n t o
delle politiche agricole, alime n t a r i e forest ali su par e r e dell’I.N.F.S. nel rispet t o delle conve nzio ni
intern a zio n ali.
4. La faun a selvatica abba t t u t a da cacciat o ri fuori del territo rio nazional e può esse r e dagli stessi
introdot t a , ai sensi delle norm a tiv e vigenti, qualor a se ne dimost ri la legittim a prove nie nz a.
Art. 45
Cani e gatti vaganti
1. I cani e i gatti trovati a vagar e nelle cam p a g n e , tenu to conto delle disposizioni della legge 14 agosto
1991 , posso no ess er e catt u r a t i dagli age nti di vigilanz a, di cui all’ art. 51 della pres e n t e legge.
2. I cani da gua r di a delle abitazioni e del bestia m e non devono esser e lasciati incusto diti nelle
cam p a g n e a più di 200 metri dall’abit azion e o dal bestia m e mede si m o.
Titol o 6
DISPOSIZIONI FINANZIARIE (9 7 )
Titol o 7
VIGILANZA E SANZIONI
Art. 51
Vigilanza venat oria
1. Alla vigilanza sull’applicazion e della pres e n t e legge nonc h é della legge 11 febbr aio 1992, n. 157
provve do n o:
a) gli agen ti app a r t e n e n t i ai servizi di polizia provinciale e le gua r di e venato ri e dipen d e n ti dalla
Region e;
b) le guar die, i sottoufficiali e gli ufficiali del Corpo Fore st al e dello Stato;
c) le guar die adde t t e alla vigilanz a dei parchi region ali e nazionali;
d) gli agen ti e gli ufficiali di polizia giudiziaria;
e) il personale appart e n e n t e ai corpi di polizia municipale, le guardi e giurat e e le guardie forestali e
camp e s t ri delle unioni dei com u ni sube n t ra t e alle com u nità mon ta n e ai sensi della legge regionale
26 giugno 2008, n. 37 (Riordino delle Com u nità mon ta n e) e della legge regionale 27 dice m b r e
2011, n. 68 (Nor m e sul siste m a delle autono m i e locali) (2 0 9 ) ; (9 8 )
f) le guardi e venatorie volontarie di cui all’articolo 52 e le guardie ambie n t ali volontarie di cui alla
l.r. 30/201 5 (2 0 9 ) purch é in posse s s o dell’atte s ta t o di cui all’articolo 52; (9 8 )
g) le gua r di e privat e riconosci ut e ai sensi del testo unico delle leggi di pubblica sicur ezz a purch é
adegu a ta m e n t e preparat e sulla norm ativa di riferi m e n t o . (9 9 )
h) Abrogata. (1 0 0 )
2. I sogge t ti di cui al 1º com m a non posso no eser cit a r e la caccia dura n t e l’esplet a m e n t o delle loro
funzioni e nell’am bito del territo rio in cui svolgono prevale n t e m e n t e il servizio di vigilanz a venato ri a,
fatto salvo le guar die privat e di cui alla lette r a g) in posse s s o di specifica autorizzazion e dell’azien d a .
3. Alle guar die venato ri e volonta ri e di cui alla lette r a f) l’esercizio venato rio è vietato solta nt o dur a n t e
l’esplet a m e n t o delle loro funzioni. Fatt a eccezion e per gli interve n ti di cui all’ articolo 37 , dura n t e lo
svolgime n t o del loro servizio, alle stess e è vietato l’impiego dei mezzi di cui all’ articolo 31
4. La Region e coordina l'attività delle guardie volontarie di cui al com m a 1, lettera f). (1 0 1 )
Art. 52
Guardie venat ori e volontari e (4)
1. La qualifica di guar di a volont a ri a è conces s a , ai sensi dell’articolo 138 del testo unico di pubblica
sicur ez z a e dell'articolo 163, com m a 3, lettera a), del decret o legislativo 31 marzo 1998, n. 112
(Conferi m e n t o di funzioni e com piti am mi nis trativi dello Stato alle regioni e agli enti locali, in
attuazio n e del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59) (2 5 0 ) ai cittadi ni in posse s s o di attes t a t o di
idoneit à rilasciat o ai sensi del pres e n t e articolo.
2. L’abilitazion e è rilascia t a dalla strutt ur a regionale comp e t e n t e (2 1 0 ) , previo supe r a m e n t o di un
esa m e di idoneità.
3. L’esa m e di idoneità concer n e le mat erie previst e per l’esa m e di abilitazion e all’esercizio venatorio di
cui all’articolo 29, nonch é le nozioni di diritto am mi nistra tivo e penale nece s sarie per l’esercizio delle
funzioni di vigilanza venatoria. (2 1 1 )
4. L'esa m e è svolto davanti ad apposita com m i s sio n e nomina ta dal direttore della comp e t e n t e direzion e
della Giunta regionale e com po s t a da massi m o sei me m b ri. La comp o si zio n e, l'articolazion e
territoriale e le regole per il funziona m e n t o della com mi s sio n e d'esa m e sono definite con
deliberazio n e della Giunta regionale da approvar e entro sessa n ta giorni dall’entrata in vigore del
pres e n t e com m a . Nella com po sizion e della com m i s sio n e è assicurata la prese n z a paritaria di
rappres e n t a n ti di associazioni venatorie, agricole ed ambie n talist e. (1 0 2 )
5. Per la preparazio n e all’esa m e di idoneità la Region e può istituire appositi corsi nonch é corsi di
aggiorna m e n t o , aventi ad ogge tt o le materie di cui al com m a 3. (2 1 1 )
6. I corsi di cui al com m a 5 posso no esser e organiz za ti anch e dalle associazioni di cui all’articolo 51,
com m a 1, lettera f), previo nulla osta della Region e. (2 1 1 )
7. I sogg e t ti che, alla data di entr a t a in vigore della pres e n t e legge, siano in poss es s o della qualifica di
guar di a venato ri a volonta ri a, contin u a n o a svolge r e le funzioni di vigilanz a, senza neces sit à di
conse g ui r e l’abilitazion e previst a dal pres e n t e articolo. Entro un anno dall’ent r a t a in vigore della
pres e n t e legge detti sogg e t ti devono part e cip a r e , con frequ e n z a obbligat o ri a per almen o 2/3 dei
giorni previsti, ad un corso di aggior n a m e n t o approv a t o dalla Provincia.
8. Con deliberazion e della Giunta regionale sono stabilite le modalità di svolgi m e n t o del servizio di
guardia giurata volontaria. (1 8 )
Art. 53
Conve n zi o ni (2 1 2 )
1. Gli ATC, al fine di assicurar e sul territorio di propria comp e t e n z a un adeg u a to livello di vigilanza,
posson o stipulare con le associazioni di cui all’articolo 51, com m a 1, lettera f), apposite conve n zio ni
che devono preve d e r e:
a) l’indicazion e nomina tiva dei volontari da adibire alle funzioni di vigilanza;
b) l’impe g n o per l’associazion e alla copert u ra assicurativa degli stessi, che deve concer n e r e tutti i
rischi che potre b b e r o derivare ai me d e si mi e ai terzi a causa e in occasion e dell’attività svolta;
c) le modalità di verifica della copert u ra assicurativa e dei relativi rinnovi;
d) le modalità di rimbor so delle spes e soste n u t e per lo svolgi m e n t o dell’attività;
e) la durata della conve n zio n e , con la possibilità per l’ATC di reced er e dall’accordo in ogni mo m e n t o
e la decad e n z a auto m a tica in caso di manca n z a della copert u ra assicurativa e dei relativi rinnovi.
2. Nella stipula delle conve n zio ni di cui al com m a 1, è garantita a tutte le associazioni richied e n ti una
quota di parteci pazio n e proporzionale al nu m e r o delle guardie disponibili per ogni associazion e.
3. Copia delle conve n zio ni viene inviata alla Region e ai fini del coordina m e n t o delle attività previsto
all’articolo 51, com m a 4.
Art. 54
Poteri di vigilanza venat oria
1. I sogg e t ti propo sti alla vigilanza venato ri a, ai sensi dell’ art. 51 , posson o chied e r e a qualsia si perso n a
trovat a in posse s s o di armi o arn e si atti alla caccia, in eser cizio o in attitu di n e di caccia, la esibizion e
della licenza di porto di fucile per uso di caccia, del tesse ri n o di cui all’ art. 28 , del contr a s s e g n o della
polizia di assicu r a zio n e nonch é della fauna selvatica abba t t u t a o cattu r a t a .
2. Nei casi previsti dall’ art. 30 della legge 157/92 , gli agen ti che eser cit a n o funzioni di polizia
giudiziaria proce d o n o al sequ e s t r o delle armi, della faun a selvatica e dei mezzi di caccia, con
esclusion e del cane e dei richia mi vivi auto rizza ti. In caso di cond a n n a per le ipotesi di cui al
med e si m o articolo 30, comm a 1, lette r e a), b), d) ed e), le armi ed i sudd e t ti mezzi sono in ogni caso
confiscati.
3. Quando è sequ e s t r a ta fauna selvatica, viva o morta, gli ufficiali o agen ti la conse g n a n o alla Region e
la quale, nel caso di fauna viva, provv e d e a liberarla in località adatta ovvero, qualora non risulti
liberabile, a conse g n arla ad un organis m o in grado di provve d e r e alla sua riabilitazion e e cura ed alla
succe s siva reintrod u zio n e nel suo ambie n t e naturale; in caso di fauna viva sequ e s t ra t a in cam pa g n a,
e che risulti liberabile, la liberazion e è effet t u a t a sul posto dagli agenti accerta tori. Nel caso di fauna
morta, la Region e provv e d e alla sua vendita tene n d o la som m a ricavata a disposizion e della persona
cui è conte s t a t a l’infrazion e ove si accerti succe s siva m e n t e che l’illecito non sussist e; nell’ipote si di
illecito riconosci ut o, l’importo relativo deve esser e versato su un conto corre nt e intesta to alla
Region e per esser e destina to a finalità faunistic h e- venatorie. (2 1 3 )
4. Della conse g n a o della liber azion e di cui al comm a 3, gli ufficiali o age nti danno atto in apposito
verb ale nel quale sono descrit t e le specie e le condizioni degli esem pl a ri sequ e s t r a t i, e quan t’altr o
poss a avere rilievo ai fini pen ali.
Art. 55
Poteri di vigilanza venat oria: accerta m e n t o e cont e s t a zio ni
1. Gli orga ni di vigilanza che non esercit a n o funzioni di polizia giudiziaria, i quali accer ti no, anch e a
seguito di denu n ci a, violazioni delle disposizioni sull’attività venato ri a, redigo no verb ali, confor mi alla
legislazion e vigent e, nei quali devono esse r e specificat e tutt e le circost a n z e del fatto e le event u ali
osserv azioni del contr avve n t o r e , e li tras m e t t o n o all’ente da cui dipen d o n o ed alla Region e (2 1 4 ) ai
sensi delle disposizioni vigenti.
2. I sogge t ti di cui al com m a prec e d e n t e provve do n o, se possibile, alla imme dia t a contes t a zio n e delle
infrazioni amminist r a tive con le modalità e gli effetti previsti dall’ art. 14 della L. 24 novem b r e 1981,
n. 689 .
2 bis. I verbali di accerta m e n t o e contes t a zio n e sono tras m e s si imm e diat a m e n t e alla Region e la quale
provv e d e , quando nece s sario, alla notificazion e dei med e si m i. (2 1 5 )
Art. 56
Comp e t e n z a delle Province (2 1 6 )
Abrogato.
Art. 57
Sanzio ni penali
1. Le infrazioni alla pres e n t e legge previste dall’ art. 30 della L. n. 157/19 9 2 sono punite con le sanzioni
pen ali dispos t e nel med e si m o articolo.
2. Gli ufficiali ed age nti che eser cit a n o funzioni di polizia giudizia ria proce d o n o all’acce r t a m e n t o degli
illeciti di cui al com m a 1 nonc h é al sequ e s t r o penale nei casi e con le modalit à stabilite dalla
norm a tiv a vigent e.
3. I sogge t ti di cui al 1º com m a dell’ art. 51 , qualor a accer tin o una delle violazioni amminist r a t iv e di cui
al succes sivo art. 58 , conne s s a ad un illecito penale tras m e t t o n o il verb ale di acce r t a m e n t o e
contes t a zio n e all’autorit à giudiziari a comp e t e n t e , ai sensi dell’ art. 24 della L. 24 nove m b r e 1981, n.
689 . Copia del verbal e è tras m e s s a alla Region e (2 1 7 ) ai fini delle segn al azio ni di cui al succes sivo
art. 61 .
4. Fuori dei casi di conne s sio n e di cui al comm a prec e d e n t e , i verbali relativi alle infrazioni
amminist r a tive, sono tras m e s si alla Region e (2 1 7 ) , anco rc h é , siano state acce r t a t e contes t u al m e n t e
ad illeciti pen ali.
Art. 58
Violazioni am mi ni st rati v e Sanzioni pec u niari e (1 9 )
1. Salvo quant o previsto dall' articolo 57 , com m a 1, per le violazioni delle disposizioni della pres e n t e
legge si applicano le segu e n ti sanzioni am mi nis tra tiv e:
a) sanzion e am mi ni stra tiva da euro 210,0 0 a euro 1260,0 0 per chi esercita la caccia in una forma
diversa da quella presc elta ai sensi dell'articolo 28;
b) sanzion e am mi nis trativa da euro 105,00 a euro 630,00 per chi esercita la caccia senza avere
stipulato la polizza di assicurazio n e; se la violazion e è nuova m e n t e com m e s s a , la sanzion e è da
euro 210,00 a euro 1260,0 0;
c) sanzion e am mi nis trativa da euro 155,00 a euro 930,00 per chi esercita la caccia senza licenza
ovvero senza aver effett u a t o il versa m e n t o delle tasse di conces sio n e gover na tiva o regionale; se la
violazion e è nuova m e n t e com m e s s a , la sanzion e è da euro 260,0 0 a euro 1560, 0 0;
d) sanzion e am mi ni stra tiva da euro 155,0 0 a euro 930,0 0 per chi esercita senza autorizza zion e la
caccia all'inter no delle azien d e faunistico venatorie, nei centri pubblici o privati di riprodu zio n e e
negli ambiti e com pr e n s o ri destina ti alla caccia progra m m a t a; se la violazion e è nuova m e n t e
com m e s s a, la sanzion e è da euro 260,00 a euro 1560,0 0; in caso di ulteriore violazion e la sanzion e
è da euro 365,00 a euro 2190, 0 0. Le sanzioni previst e dalla pres e n t e lettera sono ridott e di un
terzo se il fatto è com m e s s o me dian t e sconfina m e n t o in un compr e n s o rio o in un ambito
territoriale di caccia vicino a quello autorizz at o;
e) sanzion e am mi ni stra tiva da euro 105,0 0 a euro 630,0 0 per chi esercita la caccia in zone di divieto
non diversa m e n t e sanzionat e; se la violazione è nuova m e n t e com m e s s a , la sanzion e è da euro
260,0 0 a euro 1560, 0 0;
f) sanzion e am mi ni stra tiva da euro 105,0 0 a euro 630,0 0 per chi esercita la caccia in fondo chiuso,
ovvero per la prote zio n e delle coltivazioni agricole; se la violazion e è nuova m e n t e com m e s s a, la
sanzion e è da euro 260,00 a euro 1560, 0 0;
g) sanzion e am mi ni stra tiva da euro 105,0 0 a euro 630,0 0 per chi esercita la caccia per quantitativi,
modalità, periodi e specie, in diffor mi tà da quanto stabilito dalle disposizioni regionali, ovvero in
violazion e degli orari cons en ti ti, o abbatt e, cattura e detien e fringillidi, apparte n e n ti a specie per
le quali non è conse n ti ta la caccia ai sensi dell' articolo 18 della legge 11 febbraio 1992, n. 157
(Nor m e per la protezion e della fauna selvatica omeot er m a e per il prelievo venatorio) in nu m e r o
non superior e a cinqu e; se la violazion e è nuova m e n t e com m e s s a la sanzion e è da euro 210,0 0 a
euro 1260,0 0;
h) sanzion e am mi nis trativa da euro 155,00 a euro 930,00 per chi si avvale di richia mi non
autorizza ti; se la violazion e è nuova m e n t e com m e s s a , la sanzion e è da euro 260,0 0 a euro 1560, 0 0;
i) sanzion e am mi ni stra tiva da euro 80,00 a euro 480,00 per chi non eseg u e le prescritt e annotazioni
sul tesserino regionale;
l) sanzion e am mi ni stra tiva da euro 80,00 a euro 480,00 per ciascu n capo per chi importa fauna
selvatica senza l'autoriz za zion e; alla violazion e conse g u e la revoca di event u ali autorizza zioni
rilasciate per altre introdu zio ni;
m) sanzion e am mi ni stra tiva da euro 25,00 a euro 150,00 per chi, pur esse n d o n e mu nito, non
esibisce, se legitti m a m e n t e richiesto, la licenza, la polizza di assicurazion e o il tess erino regional e;
la sanzion e è applicata nel mini mo se l'inter e s s a t o esibisc e il docu m e n t o entro cinqu e giorni;
n) sanzion e am mi nis trativa da euro 155,00 a euro 930,00 ai proprietari di fondi che non otte m p e r a n o
alle disposizioni in materia di tabellazion e di cui all'articolo 26 e la sanzion e am mi nistr ativa di euro
15,00 per ogni tabella apposta abusiva m e n t e;
o) sanzion e am mi ni stra tiva da euro 1.030, 0 0 a euro 6.180,0 0 per ogni capo abbatt u t o delle specie:
cinghiale, cervo, daino, capriolo e muflon e al di fuori dei tem pi e dei modi previsti nelle leggi e nei
regola m e n t i regionali; qualora l'infrazion e sia nuova m e n t e com m e s s a la sanzion e è raddop pia ta.
La stessa sanzion e si applica per chi acquisisc e, som m i ni st ra o com m e r cia carne appart e n e n t e alle
specie cinghiale, cervo, daino, capriolo e muflon e non prove ni e n t e da abbatti m e n ti autorizza ti o
sprovvista dei docu m e n t i acco m p a g n a t o ri attesta n ti la legitti ma prove ni e n z a e per chi imm e t t e
ungulati al di fuori dei recinti autorizza ti; (1 3 8 )
p) sanzion e am mi ni stra tiva da euro 25,00 a euro 150,00 per chi imm e t t e selvag gin a in periodi e con
modalità tali da arrecar e danni alle colture agricole; nel caso in cui i sogg e t ti imm e s si
appart e n g a n o alle specie ungulat e la sanzion e am mi nis trati va è da euro 260,00 a euro 1560,0 0 per
ciascu n capo im m e s s o. Qualora l'infrazion e sia nuova m e n t e com m e s s a la sanzion e è raddop piata;
q) sanzion e am mi nis trativa da euro 50,00 a euro 300,0 0 per chi viola le disposizioni della pres e n t e
legge ovvero dei regola m e n t i regionali (2 1 8 ) o del calen dario venatorio non espres s a m e n t e
richia ma t e dal prese n t e articolo;
r) sanzion e am mi nis trativa da euro 400,0 0 a euro 2.000,0 0 per chi foraggia cinghiali sul territorio
regionale dove non conse n tit o da autorizza zion e regionale (2 1 9 ) rilasciata sentite le organiz za zio ni
agricole. (3 0 )
r bis) sanzion e am mi ni stra tiva da euro 400,0 0 a euro 2.400, 0 0 per ogni capo appart e n e n t e alla
specie beccaccia (Scolopax rusticola) abbatt u t o al di fuori dei periodi, degli orari e delle modalità
espres s a m e n t e indicate nel calen dario venatorio e nel regola m e n t o regionale. Qualora l'infrazion e
sia nuova m e n t e com m e s s a la sanzion e è raddop piata. (2 5 1 )
1 bis. Per l’accerta m e n t o e la contes t a zio n e delle infrazioni si osserva n o le disposizioni della legge 24
nove m b r e 1981, n. 689 (Modifich e al siste m a penale) e della legge regionale 28 dice m b r e 2000, n. 81
(Disposizioni in materia di sanzioni am mi nistra tiv e). (2 2 0 )
Art. 59
Sanzioni principali non pec u niarie
1. Per le violazioni di cui all’ art. 58 , lett. a), oltre la sanzion e pecu ni a ri a, è altre sì dispos t a la
sospe n si o n e per un anno della licenza di porto di fucile per uso di caccia. Se la violazion e è
nuova m e n t e comm e s s a la sospe n sio n e è dispos t a per tre anni.
2. La sosp e n sio n e della licenza di porto di fucile per uso caccia per un anno è altre sì dispost a, qualor a
siano nuova m e n t e comm e s s e , le violazioni di cui all’ art. 58 , 1º comm a, lett. b), d), f) e g).
3. Le sanzioni di cui al 1º e 2º com m a sono dispos t e dal quest o r e del luogo di reside n z a del
tras g r e s s o r e . A tal fine la Region e (2 2 1 ) comu nic a al ques to r e l’avvenu t o paga m e n t o in misur a ridott a
ovvero tras m e t t e copia dell’ordin a n z a ingiunzion e divenu t a inoppu g n a b ile o del provvedi m e n t o del
giudic e che definisc e il proce di m e n t o di opposizion e.
3 bis. Per le violazioni di cui all’articolo 58, com m a 1, lettera r bis), oltre la sanzion e pecu niaria, è
altresì dispos ta la sospe n sio n e per un anno del tesserino venatorio di cui all'articolo 28, com m a 7. Se
la violazion e è nuova m e n t e com m e s s a la sosp e n sio n e è dispos ta per tre anni. La sanzion e è disposta
dalla comp e t e n t e strut t ur a della Giunta regionale. (2 5 2 )
Art. 60
Confisca
1. Salvo che le infrazioni costituisc a n o illecito pen ale, è semp r e dispos t a la confisca amminist r a tiv a
della faun a selvatic a appa r t e n e n t e a specie prote t t e o comu n q u e non caccia bili ovvero non dete nibili
o comm e r ci a bili, nonch é dei mezzi di caccia e delle cose, la fabbric azion e, l’uso, il porto, la dete n zion e
o l’alienazion e delle quali costituisc e violazion e amminist r a t iv a, anch e se non venga emes s a
l’ordina n z a- ingiunzion e di paga m e n t o .
2. La confisca di cui al prece d e n t e com m a è dispos t a con l’ordina nz a- ingiunzion e di paga m e n t o ovvero,
qualor a si sia proce d u t o al paga m e n t o in misur a ridott a, tramit e apposit a ordin a nz a.
3. Qualor a sia emes s a ordina nz a- ingiunzion e di pag a m e n t o la Region e (2 2 2 ) dispon e, con il med e si m o
provve di m e n t o , la confisca della fauna selvatica mort a sequ e s t r a t a ai sensi dell’ art. 55 . Può inoltre
dispor r e la confisca dei mezzi di caccia che serviron o o furono destin a ti a com m e t t e r e le violazioni.
Art. 61
Annota zio n e delle infrazioni
1. Ai fini dell’au m e n t o dell’am m o n t a r e delle sanzioni pecu ni a ri e nonc h é dell’applicazion e delle altre
sanzioni di cui all’ art. 58 , le infrazioni amminist r a t iv e si inten do n o nuova m e n t e com m e s s e qualor a
siano compiut e entro 5 anni dalla prec e d e n t e infrazion e.
2. Le infrazioni amminist r a t iv e si inten d o n o compiu t e , per le finalità di cui al prec e d e n t e com m a,
quan d o sono acce r t a t e con ordina n z a- ingiunzion e diven u t a inopp u g n a b il e o con sent e n z a pass a t a in
giudic at o nonch é qua n d o si sia proce d u t o per le med e si m e al paga m e n t o in misur a ridott a.
3. Nei casi di cui al prec e d e n t e comm a le infrazioni sono annot a t e nell’alleg a t o alla licenza di caccia
distrib uito dal Comun e di resid e n z a a ciascu n cacciato r e in posse s s o della licenza mede si m a .
4. Alla annot azion e provve d e il Comu n e di reside nz a del tras g r e s s o r e a seguito di segn al azion e da part e
della Region e (2 2 3 ) .
5. Qualor a il trasg r e s s o r e non si pres e n ti, senza legittimo motivo, al Comu n e nel termi n e comu nic a t o,
per l’annot a zio n e, il Comu n e tras m e t t e gli atti all’autorit à giudiziari a comp e t e n t e per la violazion e
dell’art. 650 c.p.
Art. 62
Obbligo di ripristi no
1. In caso di dan n e g g i a m e n t o provoca t o a specie selvatich e da scaric hi inquin a n ti indust ri ali o urba ni,
dall’uso di inset ticidi, pesticidi, diser b a n t i o di altre sosta nz e nocive, in violazione alle vigenti
disposizioni di legge, i respo n s a b ili sono tenuti oltre al pag a m e n t o delle sanzioni previst e dalla
vigent e nor m a tiva, ad effett u a r e immissioni di faun a selvatic a al fine di ricostit uir e il patri mo nio
faunistico. La quan tit à, la qualità di fauna selvatic a e le modalit à di immission e, vengo no dete r m i n a t e
dalla Region e (2 2 4 ) .
2. Gli agen ti accer t a t o ri delle violazioni di legge di cui al com m a prec e d e n t e tras m e t t o n o copia dei
verb ali relativi alla Region e (2 2 4 ) per i provvedi m e n ti di comp e t e n z a .
Titol o 8
DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE
Art. 63
Disposi zioni transitorie
1. Le conce s sio ni relative alle azien d e faunistico- venato ri e disciplina t e dall’ art. 10 della legge region al e
15 marzo 1980 n. 17 e succe s sive modifich e ed integ r a zio ni sono confer m a t e fino alla loro natu r al e
scad e n z a. Le azien d e faunistico- venat o ri e a pre mi n e n t e vocazion e venato ri a, di cui alla deliber a del
20 marzo 1985, n. 213 , del Consiglio region al e, sono equip a r a t e alle azien d e agritu ris tico- venato ri e
di cui al prec e d e n t e art. 21 .
2. Su richiest a del conces sio nario la strutt u ra regionale com p e t e n t e può autorizzar e la trasfor m a zi o n e
delle azien d e faunistico- venatorie in aziend e agrituristico- venatorie e vicev ers a, fermi restan d o i limiti
mini mi di superficie previsti per ciascu n a tipologia di istituto. (2 2 5 )
3. Le distan z e di cui all’articolo 20, com m a 4 e all’articolo 21, com m a 4, non si applicano nel caso di
aziend e faunistico- venatorie o agrituristico- venatorie già costituit e all’entrata in vigore della prese n t e
legge, o nel caso che quest e si dividano in più autorizza zioni. Qualora si proced a al fraziona m e n t o di
una azien da faunistico- venatoria con variazion e del tipo di azienda in agrituristico- venatoria l’onere
del rispet t o della distan z a di alme n o 500 metri è a carico dell’azien da agrituristico- venatoria. La
Giunta regionale, valutat e le specifich e esige n z e , può derogare dal rispett o di tale distan za; in tal
caso le strut t ur e derivate dovran n o com u n q u e prev e d e r e lungo i confini coincide n ti una fascia,
segnalata, di 100 metri a carico di ciascu na strutt u ra dove l’attività venatoria è vietata. (2 2 5 )
4. Fino all’ent r a t a in vigore del regola m e n t o che disciplina la catt u r a degli uccelli per la cession e a fine
di richia m o di cui al com m a 6 dell’ art. 34 ogni forma di cattu r a a tale scopo è vietat a.
5. Fino all’ent r a t a in vigore del regola m e n t o che disciplina gli appos t a m e n t i fissi di cui all’ art. 34 , 5º
comm a, continu a n o ad applica r si le disposizioni dell’ art. 43 della l.r. 15 marzo 1980, n. 17 .
6. Le tabelle di segn al azion e legittim a m e n t e appost e a delimita r e gli Istituti faunistici e faunistico-
venato ri alla data di entr a t a in vigore della pres e n t e legge devono esse r e adeg u a t e alla pres e n t e
legge entro 5 anni dalla approvazio n e del piano faunistico venato rio region ale.
7. Per le attività la cui disciplina è dem a n d a t a alla approvazio n e di appositi regola m e n ti fino alla loro
ema n a zion e continu a n o ad applica r si le disposizioni vigenti.
8. Entro 60 giorni dall’ent r a t a in vigore della pres e n t e legge coloro che dete n g a n o richia mi vivi
appa r t e n e n t i a specie non conse n ti t e ovvero, se appa r t e n e n t i a specie conse n tit e, ne dete n g a n o un
num e r o supe rio r e a quello stabilito, sono tenu ti a farn e denu n ci a alla Provincia territo ri al m e n t e
comp e t e n t e .
9. I termi ni di scad e n z a degli Istituti faunistici e faunistico- venato ri, indicati nella propost a del piano
provinciale, sono proro g a ti fino alla scad e n z a del piano region al e, salvo contr a ri a manifes t a zio n e di
volontà, espr e s s a nel termi n e di 60 giorni, dagli inter e s s a ti nel rispet t o delle regole che disciplina n o i
singoli Istituti.
Le nuove autorizzazioni sono ricond u ci bili alla data di scad e n z a del mede si m o piano region ale.
Art. 63 bis
Nor m a finanziaria (1 0 4 )
1. Le risorse per l’attuazion e degli interv e n ti di cui alla pres e n t e legge sono definite nel DEFR (2 3 6 ) in
coere n z a con gli stanzia m e n t i di bilancio e con le disposizioni di cui all’articolo 7.
2. Agli oneri relativi all’attua zio n e dell’articolo 10, stimati in euro 125.00 0, 0 0 per il 2010 e per il 2011,
si fa front e con le risorse iscritte nella unità previsionale di base (UPB) 551 “Interve n ti per la caccia e
la tutela della fauna selvatica – Spes e corren ti” del bilancio di prevision e 2010 e del bilancio
plurien n al e a legislazion e vigen t e 2009 – 2011.
2 bis. A decorrer e dal 2016 le entrat e derivanti dalle disposizioni di cui all'articolo 13 ter, com m a 4 bis,
stimat e per ciascu no degli anni 2016, 2017 e 2018, in euro 900.0 0 0, 0 0 annu e sono previst e
nell'am bito degli stanzia m e n ti della Tipologia 500 “Rimborsi ed altre entrat e corren ti” del Titolo 3
“Entrat e extratrib u ta rie” del bilancio di prevision e 2016 – 2018 e succe s sivi. (1 3 1 )
2 ter. Ai fini del contribu t o regionale al finanzia m e n t o delle conve n zio ni previst e dall'articolo 7, com m a
6 della l.r. 22/201 5 di cui all'articolo 13 ter, com m a 4 bis, è autorizza ta la spesa di euro 900.0 0 0, 0 0
per ciascu no degli anni 2016, 2017 e di euro 205.20 0, 0 0 per l'anno 2018 (2 3 1 ) cui si fa fronte con gli
stanzia m e n t i della Mission e 16 “Agricoltura, politich e agroali m e n t ari e pesca”, Progra m m a 02
“Caccia e pesca”, Titolo 1 “Spes e corren ti” del bilancio di prevision e 2016 – 2018, annualità 2016 e
2017 e del bilancio di prevision e 2017- 2019, annualità 2018. (1 3 1 ) (2 3 2 )
3. Agli oneri per gli esercizi succes sivi si fa fronte con legge di bilancio.
Art. 64
Nor m a Finale
1. Per tutto quant o non previsto dalla pres e n t e legge valgono le disposizioni di cui alla Legg e 11
febbr aio 1992, n. 157 .
Not e
Rac c o l t a Nor m a t i v a della Re gi o n e Tosc a n a Tes t o ag g i o r n a t o al 31/ 0 7 / 2 0 1 7
2l Caccia e pesc a l.r. 3/199 4 32
1. V. Delib. C. 20 dicem b r e 1994, n. 588: "Nor m e per la salvag u a r di a delle prod uzio ni agricole".
2. Periodi aggiu n ti con l.r. 4 agosto 1997, n. 58 , art. 2.
3. V. anch e l.r. 9 febbr aio 1998, n, 11 , reca n t e: "Nor m e per lo snellime n t o e la sem plificazion e dell’attività
amminist r a tiv a in mat e ri a di agricolt u r a , forest e, caccia e pesc a".
4. La l.r. 23 genn aio 1998, n. 7 , all’art. 13 , comm a 2, così recita: " Decorsi 24 mesi dall’entr a t a in vigore
della pres e n t e legge i compiti di polizia amminist r a t iv a attrib uiti alle Guardi e volonta ri e di cui alle ll.rr.
25/84 e 3/94 sono limitati al rispe t to delle disposizioni delle leggi sudd e t t e ".
5. Comm a prim a aggiu n t o con l.r. 12 febbr aio 1999, n. 7 , art. 1 ed ora abrog a t o con l.r. 18 giugno 2012,
n. 29, art. 37. La Corte costituzion al e succe s siv a m e n t e ha dichiar a t o, con Sent e n z a n. 90 del 22 maggio
2013, l'illegittimit à costituzion al e del pres e n t e com m a nel testo vigent e prima della sua abro g a zio n e con
l'art. 37, comm a 1, della l.r. 18 giugno 2012, n. 29.
6. Comm a così sostituito con l.r. 12 febbr aio 1999, n. 7 , art. 1.
7. Comm a prim a aggiu n t o con l.r. 10 giugno 2002, n.20 , art. 9, ed ora così sostituito con l.r. 25 luglio
2005, n. 47 , art. 4.
8. Comm a così sostituito con l.r. 10 giugno 2002, n.20 , art.10.
9. Articolo prim a sostituito con l.r. 10 giugno 2002, n.20 , art.11 ed ora così sostituito con l.r. 4 aprile
2007, n. 19 , art. 1.
10. Articolo così sostituito con l.r. 10 giugno 2002, n.20 , art.12.
11. Articolo prima aggiu n to con l.r. 11 ottobr e 2002, n. 36 , art. 1, ed ora così sostituito con l.r. 3 febbr aio
2010, n. 2, art. 37.
12. Not a soppr e s s a .
13. Comm a così sostituito con l.r. 23 febbr aio 2005, n. 34 , art. 2.
14. Comm a prima aggiun t o con l.r. 10 giugno 2002, n. 20 , art. 9 ed ora così sostituito con l.r. 23 febbr aio
2005, n. 34 , art. 2.
15- 17. Note soppr e s s e .
18. Comm a prima sostituito con l.r. 23 febbr aio 2005, n. 34 , art. 5; poi il com m a è così sostituito con l.r. 1
marzo 2016, n. 20, art. 55.
19. Articolo così sostituito con l.r. 23 febbr aio 2005, n. 34 , art. 6.
20. Lette r a così sostituit a con l.r. 25 luglio 2005, n. 47 , art 5.
21- 26. Note soppr e s s e .
27. Comm a così sostituito con l.r. 9 aprile 2009, n. 17, art. 1.
28. Comm a inserito con l.r. 9 aprile 2009, n. 17, art. 1.
29. Lette r a prima aggiu n t a con l.r. 9 aprile 2009, n. 17, art. 2; poi la lette r a è così sostituit a con l.r. 1
marzo 2016, n. 20, art. 42.
30. Lette r a aggiu n t a con l.r. 9 aprile 2009, n. 17, art. 3.
31. Comm a abrog a t o con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 1.
32. Articolo inserito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 2.
33. Comm a così sostituito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 3.
34. Not a soppr e s s a .
35. Articolo prima sostituito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 5, ed ora così sostituito con l.r. 1 marzo
2016, n. 20, art. 5.
36. Articolo prima inserito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 6, ed ora così sostituito con l.r. 1 marzo 2016,
n. 20, art. 6.
37. Articolo prima sostituito con .l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 7, poi sostituito con l.r. 29 dicem b r e 2014,
n. 86, art. 68, ed ora così sostituito con l.r. 28 dicem b r e 2015, n. 82, art. 11.
38. Articolo prima sostituito con .l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 8, ed ora abro g a t o con l.r. 1 marzo 2016, n.
20, art. 10.
39. Articolo prima sostituito con .l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 9, ed ora abro g a t o con l.r. 1 marzo 2016, n.
20, art. 10.
40. Articolo così sostituito con .l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 10.
41. Articolo inserito con .l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 11.
42. Articolo prima sostituito con .l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 12, poi sostituito con l.r. 30 dice m b r e 2014,
n. 88, art. 3, ed ora così sostituito con l.r. 16 dice m b r e 2016, n. 84, art. 1.
43. Articolo prima sostituito con .l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 13, ed ora così sostituito con l.r. 1 marzo
2016, n. 20, art. 19.
44. Articolo prima sostituito con .l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 14, ed ora così sostituito con l.r. 1 marzo
2016, n. 20, art. 20.
45. Articolo inserito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 15.
46. Articolo inserito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 16.
47. Articolo prima inserito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 17, ed ora così sostituito con l.r. 30 dicem b r e
2014, n. 88, art. 11.
48- 53. Note soppr e s s e .
54. Articolo prima inserito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 21, ed ora così sostituito con l.r. 1 marzo
2016, n. 20, art. 27.
55. Comm a così sostituito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 22.
56. Comm a inserito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 22.
57. Comm a così sostituito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 22.
58- 65. Note sopp r e s s e .
66. Comm a così sostituito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 24.
67. Comm a abro g a t o con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 24.
68. Comm a inserito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 24.
69. Parole soppr e s s e con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 24.
70. Parole così sostituit e con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 25.
71. Parole soppr e s s e con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 25.
72. Comm a inserito con .l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 25.
73. Parole aggiun t e con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 25.
74. Comm a così sostituito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 25.
75. Comm a aggiun t o con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 25.
76. Parole così sostituit e con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 26.
77. Comm a prim a sostituito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 26; ed ora così sostituito con l.r. 1 marzo
2016, n. 20, art. 35.
78. Comm a così sostituito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 27.
79. Parole soppr e s s e con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 28.
80. Parole così sostituit e con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 28.
81. Parole aggiun t e con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 28.
82. Articolo inserito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 29.
83. Articolo inserito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 30.
84. Comm a così sostituito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 31.
85. Parole aggiun t e con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 31.
86. Comm a inserito con .l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 31.
87. Comm a abro g a t o con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 32.
88. Lette r a così sostituit a con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 33.
89. Parole soppr e s s e con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 34.
90. Comm a prim a inserito con .l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 35, ed ora così sostituito con l.r. 12
novem b r e 2013, n. 65, art. 1.
91. Comm a aggiun t o con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 36.
92. Comm a prim a sostituito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 36, ed ora così sostituito con l.r. 9 febbr aio
2016, n. 10, art. 16.
93. Comm a inserito con .l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 36.
94. Articolo inserito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 38.
95. Articolo prim a inserito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 39, ed ora così sostituito con l.r. 1 marzo
2016, n. 20, art. 48.
96. Articolo inserito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 40.
97. Titolo abrog a t o con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 41.
98. Lette r a così sostituit a con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 42.
99. Parole aggiun t e con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 42.
10 0 . Lette r a abro g a t a con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 42.
10 1 . Comm a prima sostituito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 42, ed ora così sostituito con l.r. 1 marzo
2016, n. 20, art. 54.
10 2 . Comm a prima sostituito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 43, poi sostit uito con l.r. 1 marzo 2016, n.
20, art. 55, ed ora così sostituito con l.r. 28 luglio 2017, n. 37, art. 11.
10 3 . Not a soppr e s s a .
10 4 . Articolo inserito con l.r. 3 febbr aio 2010, n. 2, art. 45.
10 5 . Regolam e n t o region al e 26 luglio 2011, n. 33/R, abrog a t o e sostituito con Regola m e n t o region ale 5
sett e m b r e 2017, n. 48/R.
10 6 . Parole così sostituit e con l.r. 18 giugno 2012, n. 29, art. 36.
10 7 . Comm a abrog a t o con l.r. 18 giugno 2012, n. 29, art. 38.
10 8 . Lette r a inserit a con l.r. 18 giugno 2012, n. 29, art. 38.
10 9 . Not a soppr e s s a .
11 0 . Comm a così sostituito con l.r. 31 maggio 2013, n. 27, art. 8.
11 1 . Comm a abrog a t o con l.r. 31 mag gio 2013, n. 27, art. 8.
11 2 . Comm a così sostituito con l.r. 12 novem b r e 2013, n. 65, art. 1.
11 3 . Comm a inserito con l.r. 12 nove m b r e 2013, n. 65, art. 1.
11 4 . Not a soppr e s s a .
11 5 . Comm a aggiu n to con l.r. 30 dice m b r e 2014, n. 88, art. 1.
11 6 . Parole inserit e con l.r. 30 dice m b r e 2014, n. 88, art. 2.
11 7 . Comm a inserito con l.r. 30 dicem b r e 2014, n. 88, art. 2.
11 8 . Articolo prima inserito con l.r. 30 dicem b r e 2014, n. 88, art. 4, ed ora così sostituito con l.r. 16
18 3 . Comma così sostituito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 38.
18 4 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 38.
18 5 . Comma abrogato con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 38.
18 6 . Comma aggiunto con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 38.
18 7 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 39.
18 8 . Comma aggiunto con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 39.
18 9 . Articolo così sostituito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 40.
19 0 . Comma inserito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 41.
19 1 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 42.
19 2 . Comma così sostituito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 43.
19 3 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 43.
19 4 . Parole soppresse con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 44.
19 5 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 44.
19 6 . Comma così sostituito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 44.
19 7 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 45.
19 8 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 46.
19 9 . Comma così sostituito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 46.
20 0 . Comma inserito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 46.
20 1 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 47.
20 2 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 49.
20 3 . Articolo così sostituito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 50.
20 4 . Comma così sostituito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 51.
20 5 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 51.
20 6 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 52.
20 7 . Comma così sostituito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 53.
20 8 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 53.
20 9 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 54.
21 0 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 55.
21 1 . Comma così sostituito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 55.
21 2 . Articolo così sostituito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 56.
21 3 . Comma così sostituito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 57.
21 4 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 58.
21 5 . Comma inserito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 58.
21 6 . Articolo abrogato con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 59.
21 7 . Parola così sostituita con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 60.
21 8 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 61.
21 9 . Parola così sostituita con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 61.
22 0 . Comma aggiunto con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 61.
22 1 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 62.
22 2 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 63.
22 3 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 64.
22 4 . Parole così sostituite con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 65.
22 5 . Comma così sostituito con l.r. 1 marzo 2016, n. 20, art. 66.
22 6 - 22 8 . Note sopp r e s s e .
22 9 . Comm a aggiu n to con l.r. 16 dice m b r e 2016, n. 84, art. 6.
23 0 . Allegato prima inserito con l.r. 16 dicem b r e 2016, n. 84, art. 7, ed ora così sostituito con l.r. 28 luglio
2017, n. 37, art. 13.
23 1 . Parole così sostituit e con l.r. 27 dicem b r e 2016, n. 88, art. 2.
23 2 . Parole aggiu n t e con l.r. 27 dicem b r e 2016, n. 88, art. 2.
23 3 . Comm a così sostituito con l.r. 31 marzo 2017, n. 15, art. 1.
23 4 . Comm a inserito con l.r. 31 marzo 2017, n. 15, art. 1.
23 5 . Comm a aggiu n to con l.r. 31 marzo 2017, n. 15, art. 1.
23 6 . Parole così sostituit e con l.r. 31 marzo 2017, n. 15, art. 2.
23 7 . Parole inserit e con l.r. 28 luglio 2017, n. 37, art. 1.
23 8 . Comm a abrog a t o con l.r. 28 luglio 2017, n. 37, art. 2.
23 9 . Comm a così sostituito con l.r. 28 luglio 2017, n. 37, art. 2.
24 0 . Comm a inserito con l.r. 28 luglio 2017, n. 37, art. 4.
24 1 . Comm a inserito con l.r. 28 luglio 2017, n. 37, art. 5.
24 2 . Comm a così sostituito con l.r. 28 luglio 2017, n. 37, art. 5.
24 3 . Comm a inserito con l.r. 28 luglio 2017, n. 37, art. 6.
24 4 . Parole aggiu n t e con l.r. 28 luglio 2017, n. 37, art. 6.