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C 0°C 27 27 27
D -20°C 27 27 27
t A Allungamento % a rottura 24 20 20
min
i (9) (9) (9)
L 0 (5,65 A 0 ) 26 22 22
- per lamiere (10) (10) (10)
(1)Rientrano in questi tipi di acciai, oltre agli acciai S235, S275 ed S355 nelle qualità JR, J0, J2 e K2 della UNI EN 10025
Eurocodice 3 e NTC del 2008: valori nominali della tensione di snervamento fy e tensione
di rottura fu per acciaio strutturale laminato a caldo.
Eurocodice 3 e NTC del 2008: valori nominali della tensione di snervamento fy e tensione
di rottura fu per acciaio strutturale laminato a caldo con sezione cava.
Norme tecniche DM 14/01/2008
Fe 360
F 160 140 115
Fe 430 190 170 135
Fe 510 240 210 180
t = spessore (mm)
Per gli stati piani, i soli per i quali si possono dare valide indicazioni, si deve verificare
che risulti
σid < σadm ,
essendo nel riferimento generico:
Per strutture o situazioni particolari, può essere necessario considerare altri stati limite
ultimi.
Metodo di verifica semiprobabilistico agli Stati Limite
In funzione della severità del danno che si manifesta,
manifesta gli stati limite sono divisi in:
-- stati limite di servizio (o esercizio) (SLS) legati alle esigenze di funzionalità e di
durata.
spostamento al fine di evitare deformazioni e
• stati limite di deformazione e/o spostamento,
spostamenti che possano compromettere l’uso efficiente della costruzione e dei suoi
contenuti, nonché il suo aspetto estetico;
• stato limite di vibrazione, al fine di assicurare che le sensazioni percepite dagli
utenti garantiscano accettabili livelli di confort ed il cui superamento potrebbe essere
indice di scarsa robustezza e/o indicatore di possibili danni negli elementi secondari;
• stato limite di pplasticizzazioni locali,, al fine di scongiurare
g deformazioni plastiche
p
che generino deformazioni irreversibili ed inaccettabili;
• stato limite di scorrimento dei collegamenti ad attrito con bulloni ad alta
resistenza, nel caso che il collegamento sia stato dimensionato a collasso per taglio
dei bulloni.
Metodo di verifica semiprobabilistico agli Stati Limite
Il materiale
I valori della resistenza di calcolo in trazione o compressione fd sono calcolati come
fd = fyk /M
in particolare per y = 0 (per esempio nelle travi), e nel caso di tensione tangenziale pura:
Metodo di verifica semiprobabilistico agli Stati Limite
Il materiale
Metodo di verifica semiprobabilistico agli Stati Limite
n
Fd g1G1k g 2G2 k P Pk q Q1k qi ( 0i Qik )
i 2
Elementi tesi
VERIFICA E PROGETTO DI SEZIONI IN ACCIAIO
Aste tese
In presenza di una azione assiale di trazione N, cioè applicato al baricentro della
sezione, tutti i punti della sezione avranno la stessa deformazione e tensione σs. La
verifica consiste nel calcolare la tensione e confrontarla la resistenza del materiale fd.
Se un’asta tesa è collegata alle altre aste mediante bulloni, occorre tener conto del
fatto che i fori praticati per inserire i bulloni ne indeboliscono la sezione. L’area che
va considerata deve essere quindi quella della sezione netta. L L'area
area netta è quella
minima corrispondente o alla sezione retta o al profilo spezzato.
Nel caso generale in cui la verifica deve essere effettuata tenendo conto della
contemporanea
p ppresenza di tensioni normali e tangenziali,
g , bisogna
g verificare in ogni
g fibra
della sezione che 2 2
2 3 2 f d o 1
fd d
Travi inflesse a parete piena
Stabilità laterale delle travi inflesse (sicurezza allo svergolamento).
svergolamento)
Per la verifica di una trave inflessa deve risultare secondo il metodo dell’ala isolata:
M eq
Sx
I fd
Af
essendo Meq /I Sx l’azione assiale nell’ala compressa ed Meq è il momento equivalente pari
a 1.3 il momento medio. Questa verifica è valida solo per profili a doppio T.
Travi inflesse a parete piena
Stabilità laterale delle travi inflesse (sicurezza allo svergolamento secondo DM 14/01/2008).
14/01/2008)
Travi inflesse a parete piena
Stabilità laterale delle travi inflesse (sicurezza allo svergolamento secondo DM 14/01/2008).
14/01/2008)
Elementi compressi: verifica di stabilità
Oltre alle verifiche di resistenza previste nei paragrafi precedenti, che in nessun caso
possono essere omesse, devono essere eseguite le verifiche necessarie ad accertare la
sicurezza della costruzione, o delle singole membrature, nei confronti di possibili
fenomeni di instabilità.
Le verifiche verranno condotte tenendo conto degli eventuali effetti dinamici, ma senza
considerare le riduzioni delle resistenze dovute ai fenomeni di fatica. La determinazione
d ll tensioni
delle i i in
i corrispondenza
i d d ll quali
delle li possono insorgere
i eventuali
li fenomeni
f i di
instabilità è condotta adottando i metodi di calcolo indicati dalle CNR 10011/97
“Costruzioni di acciaio. Istruzioni per il calcolo, l'esecuzione, il collaudo e la
manutenzione”.
t i ”
In presenza di una azione normale N di compressione, la resistenza di un’asta è
fortemente condizionata dal problema dell’instabilità. Come è noto, per un’asta rettilinea
compressa quando ll’azione
azione assiale N raggiunge un valore,
valore detto carico critico Euleriano,
Euleriano
Ncr, sono possibili anche configurazioni con deformazioni flessionali. Il valore del carico
critico risulta
Ncr =
²(EI)/
(EI)/ 0² ,
l0 , x l0 , y
x y
ix iy
La snellezza non deve superare il valore 200 per le membrature principali e 250 per quelle
secondarie; in presenza di azioni dinamiche rilevanti i suddetti valori vengono limitati
rispettivamente a 150 e a 200.
In un grafico che abbia in ascisse la snellezza e in ordinate la tensione critica cr, la
relazione sopra scritta è rappresentata da una iperbole (curva 1).
1)
L’asta reale
La curva di stabilità euleriana si riferisce ad un asta ideale con materiale elastico e priva di
imperfezioni. Nella realtà le imperfezioni influenzano la stabilità riducendo gli sforzi critici.
La normativa italiana prevede l’utilizzo di 4 curve di stabilità:
La curva c si riferisce alle aste semplici costituite da tipi di laminati diversi da quelli
elencati di sopra o da sezioni aperte composte mediante saldatura e a tutte le aste composte
da più profilati.
I coefficienti ω, dipendenti dal tipo di sezione oltreché dal tipo di acciaio dell'asta, si
desumono da appositi diagrammi o tabellazioni; si possono adottare a tale riguardo le
indicazioni della CNR 10011/97 "Costruzioni di acciaio. Istruzioni per il calcolo,
l'esecuzione, il collaudo e la manutenzione", che fornisce i valori di in tabelle in
funzione della snellezza, del tipo di acciaio e della curva di stabilità (a, b, c, d).
Coefficienti ω – Fe 360
Curva a. Curva b.
Coefficienti ω – Fe 360
Curva c. Curva d.
Curve di stabilità adimensionalizzate
E
p
fd
Verifica di stabilità per NTC
Verifica di stabilità per NTC
UNIONI
Collegamento cerniera;
- in base alla rigidezza: Collegamento rigido;
Collegamento semirigido.
cerniere
i
incastri
incastri
Unioni saldate
- tensioni residue: quando i pezzi da saldare sono impediti di deformarsi nascono tensioni
residue di entità rilevanti.
- deformazioni
d f i i permanenti: i quando
d i pezzii dad saldare
ld non sono vincolati
i l i sii hanno
h
spostamenti relativi importanti che possono essere corretti con frecce iniziali di segno
opposto, con bloccaggio dei pezzi da saldare o con studio delle sequenze di saldatura.
- difetti da esecuzione: sono dovuti a cavità contenenti scoria per sequenze improprie
delle passate di saldatura, a mancata penetrazione dei pezzi da saldare o ad incollatura tra
materiale di apporto
pp fuso e materiale base non ancora fuso.
CONTROLLI DELLE SALDATURE
Il metodo più usato per eseguire controlli sull sull’idoneità
idoneità della saldatura è ll’esame
esame
radiografico; i difetti interni appaiono come macchie più scure nella pellicola che
vengono confrontate con quelle corrispondenti a difetti campione.
Altri procedimenti sono ll’esame
esame ad ultrasuoni e ll’esame
esame con liquidi penetranti.
La sezione resistente di una saldatura a cordoni d’angolo è la sua sezione di gola. Essa è
definita come l’area di lunghezza L pari a quella del cordone ed altezza a quella minore
del triangolo inscritto nella sezione trasversale della saldatura.
a: altezza di gola
Giunti con cordoni d’angolo
Giunti con cordoni d’angolo
Giunti con cordoni d’angolo
UNIONI BULLONATE
UNIONI BULLONATE
2 2
b
+ b 1.
f
b,d b ,d
Azione di taglio
Azione normale
Azione mista
Serraggio
Quando si avvita il dado del bullone, una volta avvenuto il contatto tra
le piastre un ulteriore avvitamento (effettuato applicando una coppia
detta coppia di serraggio) comporta l’allungamento del gambo con
conseguente trazione nel bullone e compressione nelle lamiere
collegate. Questo stato tensionale è benefico per l’unione in quanto evita
scorrimenti relativi e ne aumenta le prestazioni in esercizio. Tuttavia il
serraggio non deve essere spinto oltre un certo limite per non
compromettere lal resistenza
i ultima
l i della
d ll unione.
i
Indicazioni precise sui valori ottimali per le coppie di serraggio dei
bulloni sono riportate nelle norme. Esse impongono che la forza di
t i
trazione N che
h nasce nell bullone
b ll per effetto
ff tt del
d l serraggio
i non superii il
valore Nb 0.80 Ares f kN e la coppia di serraggio Ts non superi il valore
Ts d Nb, con =0.20. In definitiva il valore massimo della coppia di
serraggio è pari a Ts 0.
0 16 d Ares fk,N (dove fk,N é il minimo tra fy e 0.7f
0 7fu
secondo UNI 3740).
in cui è da porre:
Vf coefficiente di sicurezza contro lo slittamento, da assumersi usualmente pari a 1,25
coefficiente
ffi i di attrito
i da d assumersii parii a:
- 0,45 per superfici sabbiate al metallo bianco e collegate in officina;
- 0,30 per superfici non particolarmente trattate, e comunque nelle giunzioni in opera;
Nb forza
f di trazione
t i nell gambo
b della
d ll vite.
it
La pressione convenzionale sulle pareti dei fori non deve superare il valore di 2,5 fd.
In un giunto per attrito i bulloni ad alta resistenza possono trasmettere anche una forza
assiale di trazione N.N In questo caso,
caso in assenza di flessioni parassite apprezzabili nel
bullone, il valore della forza trasmissibile dal bullone per attrito si riduce a:
Verifica di giunzione con bulloni non preserrati
tmin = 10mm
db = 16mm
df=17mm
Classe bulloni 6.6
140kN
140kN
Verifica di giunzione con bulloni non preserrati
Verifica rifollamento
Verifica di giunzione con bulloni non preserrati
Verifica lamiera
Caratteristiche geometriche dei profilati IPE
Caratteristiche geometriche dei profilati HEA
Caratteristiche geometriche dei profilati HEB
Caratteristiche geometriche dei profilati HEM
Caratteristiche geometriche dei profilati a C
Aste composte
Si dicono "aste composte" le sezioni ottenute dall'accoppiamento,
dall'accoppiamento in genere simmetrico
di due o più profilati fra loro. Si applica il metodo come descritto al punto precedente,
anche alla verifica d'instabilità di tali aste composte. Il comportamento instabile dell'asta
è influenzato dal piano in cui avviene ll'inflessione
inflessione laterale.
laterale Si distinguono due
comportamenti diversi in relazione all'inflessione nei due piani principali: il piano x-x
che taglia i profilati dell'asta composta ed il piano y-y. che non li taglia. Se l'inflessione
avviene nel piano yy-yy ll'asta
asta composta si comporta come costituita da un un'unico
unico profilato
con area A e momento di inerzia I pari alla somma di quelli dei profilati componenti;
quindi la verifica d'instabilità dell'asta composta si effettua in maniera identica a quella
delle aste a sezione compatta
p con il metodo ω. QQuando l'inflessione laterale avviene nel
piano x-x, entra in gioco il collegamento di parete fra i profili componenti la sezione; in
tal caso il fenomeno risulta ovviamente influenzato dalla natura del collegamento e di
ciò si tiene conto introducendo pper l'asta compostap una snellezza equivalente.
q Per un
collegamento a calastrelli distanziati fra loro di L0 lungo l'asse del pilastro, se la
deformabilità di questi è trascurabile rispetto a quella dei correnti, si assume la snellezza
equivalente:
_________
λeq = √ λy2 + λ12 ,
y è la snellezza dell'intera asta composta immaginata a sezione
compatta: 1 è la snellezza del singolo profilato sulla luce pari
all'interasse fra i calastrelli:
l Iy
y , con y ;
y A
La snellezza ideale eq, così valutata è maggiore di quella di
un'equivalente aste a sezione compatta e ciò per tener conto della
discontinuità del collegamento di parete, espressa da 1.
La verifica dei collegamenti trasversali dei profilati (calastrelli) si
effettua ipotizzando la presenza di una forza orizzontale fittizia,
ppari a:
V = ω N/100 .
Tale forza ha lo scopo di saggiare la rigidezza trasversale dell'asta
composta e di tener conto implicitamente di azioni orizzontali
indotte da eventuali difetti geometrici di costruzione che creano
eccentricità del carico verticale ed impegnano così la resistenza
dei calastrelli. Il collegamento fra calastrello e montante si
effettua di norma con almeno due bulloni oppure mediante
saldatura.
Per aste tralicciate, si definisce una snellezza
equivalente in base alle relazioni: