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La Rocchetta Mattei: i suoi legami culturali ed energetici con


Montovolo.
Forse svelato il segreto energetico dei rimedi del Conte Cesare Mattei

di Graziano Baccolini - Università di Bologna

 II Parte del libro I Misteri di Montovolo, Centro Oracolare Etrusco

I suoi Legami con la Rocchetta Mattei e con la Sorgente della Giovinezza

ed Nuova S1,2018 Bologna

Prima di tutto un sentito ringraziamento al Magnifico Rettore Roversi Monaco


che, nel 2005, ha voluto acquisire e ristrutturare la Rocchetta anche se molti
consiglieri della Fondazione erano contrari. Ma lui, come ci disse al primo
incontro dove annunciò l’acquisto della Rocchetta da parte della Fondazione,
essendo allora Presidente, spinse per l’acquisto.
 
In queste pagine vorrei riassumere parte della conferenza che ho tenuto a
Marzabotto presso la Casa della Cultura e della Memoria, il 5 marzo del 2016,
riguardante i legami tra Montovolo e la Rocchetta Mattei e che ha avuto, tra i
numerosi presenti, una notevole curiosità dato che nei miei studi precedenti mai
avevo scritto su tali collegamenti. Queste ipotesi le avevo, in parte, già intuite una
quindicina di anni fa quando andai a rivedere la Rocchetta. Già da ragazzino,
essendo del luogo, la visitavo spesso. Allora, anni 60, il Mercantone (Primo
Stefanelli) aveva acquistato, si diceva per solo 100 milioni di lire, tutta la
Rocchetta e la faceva visitare pagando poche lire , credo 50 lire, e noi giovani
spesso ci divertivamo a scorrazzare tra le sale e le torri. I pavimenti erano spesso
rattoppati con lamiere per coprire i vari buchi .Allora c’erano anche bellissimi
mobili che ora non ci sono più. Verso il 2000 la rividi, dopo circa 40 anni , visitai
la Sala della Visione che mai avevo visto prima. Fui sorpreso nel vedere, in una
grande nicchia sopra ad una finestra, un enorme sfera quasi ovale con disegni
colorati losangati e con , al centro delle losanghe, dei motivi circolari. Sulla cima
una grossa croce cristiana metallica. Feci alcune foto. Dissi subito al mio amico
Luigi Faggioli, lo scultore, che mi accompagnava, “Guarda questo grosso ovale
riproduce probabilmente l’Omphalos Etrusco che doveva essere nel tempietto
oracolare di Montovolo”. Quella sfera ovoidale, con le sue losanghe cerchiate,
doveva collegarsi a Montovolo, doveva essere il suo simbolo che lo ricollegava
agli Etruschi ed al nome che ha ora, mentre un tempo si chiamava Monte Palense.
Chi ha letto il mio libro “La Montagna Etrusca”1 o le mie numerose pagine web 2
sa che per oltre quindici anni ho studiato la storia antica di Montovolo arrivando
alla conclusione che a Montovolo, dove ora c’è il Santuario, c’era un Tempio
Etrusco e che era pure un importante Centro Oracolare Etrusco. I simboli
fondamentali di questo centro oracolare erano una pietra ovale con serpente
attorcigliato e losanghe, quindi due colombi ed un codice arboreo che assomiglia
al giglio di Francia o a quello di Firenze.

 
Fig 1-Rocchetta Mattei - Sala delle Visioni con grossa sfera Ovoidale
(Omphalos) e pitture murali fatte dal Prof Giordan, collaboratore del Mattei che in
seguito lo accusò di aver copiato i suoi rimedi.
 

 
Fig 2-Torre delle visioni , ultimo piano, ex laboratorio del Conte, ora Sala
Inglese, che ai suoi tempi non aveva alcuna finestra. A sinistra, dalla finestra
posta a sinistra,si vede Montovolo.
- A destra si vede il Monte Vigese ,.
 
Certamente non mi sono intimorito da alcune affermazioni di personaggi locali, i
cui libri sono noti solo localmente, che hanno affermato che le mie ricerche sono
solo balle, ed ho continuato a fare ancora studi su Montovolo oltre a quelle più
importanti riguardanti l’origine della vita sulla quale ho pubblicato recentemente
3
, su una importante rivista internazionale, una mia teoria basata su dati
sperimentali da me condotti in oltre 40 anni di ricerca e pubblicati su importanti
riviste internazionali 4 .
 

 
Fig-3 “Cripta” di Montovolo subito dopo gli scavi del 2011
 
Negli ultimi due anni di ricerca su Montovolo ho trovato ulteriori dati che
confermano in modo inoppugnabile tutto quello che avevo scritto prima. Dopo
alcuni scavi e demolizioni di vecchi muri condotti nel 2011, in prossimità della
cosiddetta Cripta, e compiuti dalla Sovraintendenza su commissione del Rettore
del Santuario di Montovolo, sono stati rinvenuti importanti reperti che
appartenevano al Tempietto Oracolare che si doveva trovare davanti al grande
Tempio Etrusco distrutto nel 363 d.C. i cui resti sono la Cripta che tuttora
troviamo sotto il santuario di Montovolo. Nel libro 1 del 2008 avevo già ipotizzato
che ci fosse stato un simile tempietto e riportato anche la probabile struttura.
Fortunatamente, chi ha diretto o compiuta la demolizione di una parte di un
vecchio muro accanto alla Cripta ha lasciato questi importanti reperti all’interno
della Cripta, assieme ad altri resti che esistevano già prima della demolizione di
questa vecchia parte muraria. Quando li vidi, circa due anni dopo la demolizione,
capii che il capitello con grandi foglie incise e altri bordi dentellati potevano
appartenere al tempietto oracolare che esisteva a Montovolo e di cui anni addietro
avevo ritrovato alcuni disegni del 1870 di quei tempietti oracolari, come riportato
sul mio libro1. Subito dopo cercai altre informazioni su questi possibili tempietti e
trovai che esistevano tuttora due urne volterrane che avevano inciso questo
particolare tempietto e che si trovavano esposte, una, al Museo di Volterra e
un’altra, del tutto simile, al Museo Archeologico di Firenze. Corsi subito a
fotografarle. Dalle foto e da disegni del 1870 capii che questo tempietto non solo
aveva i capitelli con grandi foglie, come quello ritrovato a Montovolo, ma aveva
come timpano il lunotto che ora si trova sul portale del Santuario di Montovolo .
Per cui, date le misure del capitello, capii che anche il lunotto era in proporzione
con il capitello. Su questa ricerca ho scritto già due articoli 5 sul web che potete
andare a leggere per avere più informazioni. Da ciò si conclude che ora sappiamo
con certezza che a Montovolo c’era un Tempietto, alto circa 4 metri e largo 170
cm , che all’interno aveva una grossa pietra ovale con “losanghe puntate” e un
serpente attorcigliato.

Fig-4 Urna 5772 fotografata al Museo Nazionale di Firenze per gentile


concessione della Direzione. Al centro il Tempietto che era a Montovolo davanti
al Tempio Etrusco più grande di cui rimangono i resti nella cosiddetta Cripta. Si
noti l’omphalos con le losanghe puntate, molto simile a quello della Sala della
Visione.
 

Fig 5-Resti di un capitello ( cm 30 X 30) con visibile una grande foglia centrale.
Usato come comune pietra per fare un muro della chiesa. Nello stesso muro fu
trovato, anni fà, dal muratore A.Contini di Campolo, resti della pietra ovale con
serpente, che fu rimurata.
 
Fig 6 .Le misure del tempietto
 

 
Fig 7-Tempietto o edicola ora esistente sulla cima di Montovolo e che ricalca
anche nelle misure quello Etrusco riprodotto sulle due urne volterrane, dove al
posto della pietra ovale, casa di dio, e del serpente, simbolo del dio sumero Enki,
ora ha la croce cristiana, simbolo del nuovo Dio.
 
Quindi, da questi ultimi dati, si conferma in modo inoppugnabile che a
Montovolo c’era questo tempietto oracolare che è stato riprodotto su due urne
volterrane etrusche del II-III sec a.C. Quindi Montovolo doveva essere un centro
oracolare etrusco con un suo grande tempio di cui la Cripta , che mantiene gli
stessi simboli del tempietto, come i colombi, deve essere il resto, in muratura, di
quel grande tempio etrusco e non certo i resti di una chiesa cristiana, come si
ostinano ancora a riportare i miei detrattori e soloni .
 
Ricordo inoltre che a Marzabotto trovai conferme alla mia ipotesi osservando
sulle tombe delle pietre ovali che ricalcavano la forma dell’omphalos del
tempietto di Montovolo – Ma in questo caso l’uovo sulle tombe diventava
simbolo di rinascita. Lo stesso significato di augurio di rinascita hanno le uova
dipinte su molti affreschi etruschi nelle tombe di Tarquinia.
 

 
Fig-8 Tomba degli Scudi a Tarquinia. Notate l’uovo che viene donato al morituro
come augurio di rinascita.
 
 
Fig-9 Necropoli di Marzabotto con pietre ovali poste sulle Tombe
 
In alcune tombe furono trovate anche pietre a forma di cipolla. Queste due pietre
a cipolla (fig-10) , esposte al museo di Marzabotto, riportano entrambe, sulla
punta, una croce inscritta nel cerchio che secondo le antiche civiltà precristiane,
dai Sumeri fino agli Etruschi, Greci e Romani, significava la divinità. La forma a
cipolla è solo una modificazione della forma ovale dato che, oltretutto in questo
contesto, la cipolla non avrebbe nessun significato. Lo stesso vale per la forma a
pigna che ritroviamo sia nel tardo periodo etrusco che in quello romano dove le
losanghe trovate nel pietra del tempietto vengono viste, nell’insieme, come una
pigna.
 
 
 

 
Fig-10 Marzabotto- Pietre a Cipolla con croce inscritta in un cerchio
 
I segreti energetici del Conte Mattei
La Sala e la Torre delle visioni
 
Ritornando alla Sala della Visione, o delle Visioni, credo che il conte Mattei, da
grande erudito, avesse già visto le pietre ovali e gli altri reperti trovati a
Marzabotto che già nel 1833 erano stati studiati. Inoltre, molto probabilmente,
aveva già visto le urne di Volterra e forse i loro disegni del 1870 dove sono
riportate le pietre ovali con losanghe. Doveva anche sapere dell’origine etrusca di
Montovolo che derivava dalla donazione di Gioviano (363 d.C) citata nelle Bolle
Pontificie del Libro delle Asse e che veniva già riportata anche dal Calindri nel
1700 e dal Ghirardacci nel 1500 nella sua Historia di Bologna che certamente il
Conte aveva attentamente letto. Lo stesso Alfonso Rubbiani 6 nel 1908 fece la
mia stessa ipotesi : cioè affermò che il Santuario aveva origini etrusche il cui
tempio fu distrutto dalle legioni cristiane dell’imperatore Gioviano nel 363 d.C..
Affermò anche che occorrerebbe indagare ulteriormente per avere altri riscontri.
Ma lui non era del posto, come sono io che ho potuto indagare conoscendo tutti i
luoghi ed i loro nomi e da questi toponimi risalire alla loro origine e descrivere
quindi la distruzione del tempio del 363. Ma nessuno accusò il Rubbiani di dire
balle né pensarono di ostacolarlo, come hanno invece fatto con me. Era troppo
famoso e potente. Quindi il Conte Mattei, probabilmente, collegò subito
Montovolo agli Etruschi e anche al simbolo della pietra ovale, o Omphalos .
Forse per tale motivo riprodusse nella Sala della Visione un grande Omphalos
con Croce, questa volta cristiana, Vedi Foto fig-1 e 2. Inoltre in quegli anni,
durante la costruzione delle Villette dell’Archetta , di sua proprietà e che
dovevano essere adibite per ospitare i suoi illustri ospiti e pazienti, furono
rinvenute diverse tombe etrusche contenenti pietre ovali e a cipolla ed altri reperti
come descritto nel recente libro di Luigi Malnati e Valerio Manfredi 7. Questi
reperti furono da me ricercati per esaminarli, ma mi fu scritto dal Sovraintendente,
lo stesso Malnati, che erano andati perduti.
 
 
Fig-11 A sinistra come era la nicchia della Madonna Nera di Montovolo,
nicchia progettata e voluta dal conte Mattei nel 1888 “per qualche centinaia di
lire” (Roberto Martignoli, 1904).
Ora sarebbero circa 15 mila euro. A destra come è ora e da qualche anno, dal
2012. Un vero insulto all’arte dove al posto delle due colonne di arenaria e tutto il
resto ora fanno bella mostra vasi di plastica con fiori pure di plastica.
 
Ricordiamoci anche che il Conte fu Camerlengo di Montovolo. Un titolo che
generalmente veniva dato solo ad alti prelati come i cardinali ma che in questo
caso, credo unico, fu dato dal Cardinale Oppizzoni al Conte come gestore e
amministratore di tutto ciò che riguardava il Santuario. E’ riportato (Roberto
Martignoli, 1904) che il Conte fu quello che fece adornare la nicchia della
Madonna Nera che da qualche anno è stata totalmente tolta perché non in linea
con la struttura dell’intero Santuario. Vedi foto sopra. Con questo principio
avrebbero dovuto demolire anche il campanile del santuario che è del 1830 e pure
la Madonna Nera ( quella vera ) che è del XVI secolo e quindi più in linea con la
struttura del Mattei , che potremo definire Barocca.
 
Due linee sincroniche minori si incrociano su Montovolo
 
Si dice anche che il Conte fosse ossessionato dalla leggenda del tesoro di
Montovolo 7 b che veniva custodito da un serpente, vicino alla Fonte della
Fondazza , a sud del santuario . Credo che la sua convinzione nascesse dal fatto
che lui o alcuni suoi amici intimi fossero dei sensitivi o radioestesisti che
avevano effettivamente “captato “sul monte delle energie sottili e forse anche
delle gallerie che contenevano pure metalli preziosi. Dico questo perché anni fa,
nel 2010, un mio lettore, importante e noto radioestesista e rabdomante, mi ha
mappato tutto il monte indicandomi dove sono le gallerie e pure dove si trovano
quelle con ancora grossi tesori. Su questa mappa indicò pure due linee
sincroniche minori che si incrociavano esattamente sotto il Santuario di
Montovolo. Come si sa le linee sincroniche 8 sono un reticolo di percorsi
energetici che si diramano sul pianeta Terra, e all’incrocio di almeno due linee si
hanno luoghi cosiddetti di alta energia. In questi luoghi sono sorti nei secoli
passati antichi Templi come per esempio Stonehenge, le Piramidi e molte città
Etrusche. Le linee sincroniche si dividono in Grandi linee e linee Minori. Le
due che si incrociano sotto il Santuario di Montovolo sono due minori e
dimostrerebbero ulteriormente che in quel luogo doveva esserci un antico Tempio,
quello etrusco da me individuato1. Ulteriore conferma che ciò che ho scritto non
sono “balle” come continuano a ripetere certi soloni del luogo.
Forse il Mattei, aveva testato la grande energia che emanava il suolo davanti al
Santuario. Io personalmente ho almeno cinque amici sensitivi, che davanti ai miei
occhi si sono sentiti come sollevare quando hanno calpestato il suolo davanti al
Santuario. Nessuno di questi era mai stato a Montovolo prima di allora. Prima di
tutti il radioestesista che mi fece la mappa del tesoro, ma prima di lui altri. Persino
una archeologa che nel 2004 venne dal Colorado per fare un servizio sulle mie
ricerche. Quindi la dottoressa Sally Jones che nel 2005 venne dall’Australia per
incontrarmi, dato che ero il suo Tutor per una tesi di dottorato sugli Etruschi. Poi
altri amici italiani che mai erano venuti a Montovolo. Ora presumo che quella
Energia che questi amici sentivano, provando, alcuni, un senso di leggerezza,
proveniva dall’incontro in quel luogo di queste due linee sincroniche. Penso
quindi che il Conte fosse un potente sensitivo e che avesse sentito questa stessa
energia che hanno percepito anche i miei amici, e quindi il Conte abbia visto
Montovolo come fonte di energie sottili da “captare” dalla sua Torre della
Visione .
 
Forse scoperto il segreto delle energie sottili “catturate” dal Conte Mattei per
i suoi “rimedi” di Elettromopatia
 
Credo quindi che l’esibire le formulazioni fitoterapeutiche del Mattei,
probabilmente già note e copiate da altri, non sarebbe sufficiente per fare
chiarezza sull’Elettromeopatia, che il Conte usava per i suoi rimedi, perché il
segreto ugualmente rimarrebbe ed è scoprire come il Conte potesse caricare di
una grande energia i suoi medicamenti senza la quale non avevano alcun effetto
terapeutico. Bisogna soprattutto scoprire come preparava i suoi“Fluidi elettrici
che il Mattei stesso diceva fossero i veri portatori di guarigione. Credo inoltre che
quanto scritto dal Dr Mario Facci, (LO STRAORDINARIO SUCCESSO CHE
HANNO AVUTO I FARMACI ELETTROMEOPATICI PRODOTTI DAL CONTE
CESARE MATTEI, MA SOLO QUANDO LUI ERA IN VITA E LI PRODUCEVA .
L’EFFETTO PLACEBO )9a riguardo al solo effetto placebo delle medicine del
Conte quando era ancora in vita, non abbia nessun fondamento soprattutto se detto
da un medico che dice che tuttora le medicine si basano molto su questo effetto
placebo. L’effetto placebo può essere anche importante, ma solo su malattie
psico-somatiche non certo con malattie gravi come i tumori, dove questo effetto
psicologico può essere solo momentaneo. Se fosse vero allora che senso avrebbe
oggi fare tante analisi sofisticate, come la Tac, se bastasse l’effetto placebo di un
bravo ciarlatano per guarire tutte le malattie? Forse solo le medicine create dopo
la morte del Mattei avevano solo un effetto placebo ed in effetti non funzionavano
come quelle del Conte ma rimangono probabilmente solo medicine omeopatiche.
Come vedremo non potevano certamente funzionare se non si potevano più
caricare di ulteriore energia. Inoltre questo effetto placebo non poteva certo
influenzare persone che abitavano in continenti lontani che non conoscevano il
Conte e la sua fama.
Il dr Mario Facci 9a dice: anche che il Conte “non aveva alcun bisogno di
infondere un fluido elettrico nei suoi prodotti elettromeopatici per la semplice
ragione che la elettricità delle piante è una cosa naturale perché tutte le piante
la producono e senza questo fluido non potrebbero né nascere, né svilupparsi “.
Questa effettiva energia dalle piante avviene durante la sintesi clorofilliana o
processi biologici di ossido riduzione che avvengono vicino alle radici , ma questi
processi cessano quando le piante sono morte ed addirittura trattate nei vari
processi necessari per produzione, come macerazione e distillazione , quelli usati
dal Mattei. Quindi non esiste più elettricità dalle piante trattate per la fitoterapia e
quindi se si voleva caricare di elettricità quei formulati fitoterapici o i fluidi
bisognava caricarli con altra tipo di energia ed accumularla.
Anche il dott. Fabio Ambrogi9b, che ha apprezzato moltissimo i libri del Facci ,
dice che l’energia dei rimedi provenivano dalle piante, ma non parla di elettricità
ma di una energia vitale che può essere chiamata in vari modi , odyle , orgone,
prana ecc che finora non può essere misurata. Vedremo che è proprio questa
l’energia che il Conte catturava accumulandola e che in parte, credo, veniva
principalmente dalla linea sincronica dove era più forte che altrove. Ma perché
questi rimedi fitoterapici , che il Conte aveva copiato da altri con forse poche
modificazioni, quelli non avevano i risultati eclatanti ed immediati come quelli
usati dal Conte? Ambrogi tenta di spiegarlo dicendo che il Conte modificava i
tempi di fermentazione. Questa spiegazione non ha nessuna base scientifica. I
tempi di fermentazione e la sua successiva distillazione possono cambiare i
relativi rapporti delle sostanze ottenute ma non certo aumentare questo tipo di
energia sottile, che, come vedremo tende a dissolversi se non imprigionata ed
accumulata. Infatti i rimedi del Mattei avevano soluzioni meno diluite rispetto a
quelle degli altri omeopati, proprio per non diminuire troppo quella energia. A
questo scopo aggiungeva i suoi Fluidi elettrici di tipo Bianco, Verde, Rosso e
Blu- Questo perché? Come spiegheremo dopo, questa energia, che or chiameremo
orgone o orgonica, ma può avere qualsiasi altro nome tipo energia cosmica , si
accumula maggiormente in acqua. (Tralascio di dare, da chimico, una possibile
spiegazione del perché l’acqua sia la miglior molecola che possa assorbire questa
energia ed altre. Ma questo fenomeno non può certo confondersi con la cosiddetta
“memoria dell’acqua”6c ).
Le analisi condotte già allora nel 1890 negli USA su questi Fluidi del Mattei
dimostrarono che questi erano semplicemente acqua, uguale in ogni Fluido
anche nei contenuti salini6b. Non avevano elettricità misurabile ne colore diverso
ne micro sostanze sospese. Quindi, dico io, dovevano avere solo concentrazioni
diverse di questa energia che solo un radioestesista potrebbe misurare in una
scala Bovis o con strumenti progettati dopo da Reich. Inoltre l’acqua doveva
provenire dalla stessa fonte dato che aveva le stesse concentrazioni di sali, forse
poteva essere raccolta nel fiume Limentra attraversato dalla linea sincronica.
L’ipotesi che usasse quella piovana raccolta sul tetto della Torre delle visioni, è
in contrasto con le analisi del 1890 che dimostravano un alto ed uguale contenuto
salino mentre sappiamo che quella piovana ha un bassissimo, se non nullo,
contenuto di Sali.
Ricordiamoci che il nostro universo contiene almeno il 95% di Materia Oscura
(25%) ed Energia Oscura (70%), cioè ancora da identificare, da cui il nome
oscura, con i mezzi tecnici - scientifici attuali, per cui dobbiamo conoscere ancora
altre forme di energia diverse da quella elettromagnetica e quindi siamo ancora
privi di strumenti efficaci per misurarla e quantificarla. Però da sempre l’umanità
è riuscita a captare queste cosiddette “energie sottili “ mediante la sensibilità di
certe persone come i rabdomanti, radioestesisti ed a volte anche con animali.
Dobbiamo anche dire che questa energia, che la chiamerei cosmica, si trova
ovunque nell’universo e che avendo omogeneità e densità non elevata, (circa 10−29
g/cm3) è improbabile immaginare esperimenti per trovarla in laboratorio.
L'energia oscura può tuttavia avere un forte impatto sull'universo, costituendo,
come detto, il 70% di tutta l'energia e colmando uniformemente lo spazio vuoto.
Può avere però luoghi in cui ha una maggiore concentrazione, come sulle linee
sincroniche o dove avvengono massicce reazioni chimiche, come ipotizzato dal
Barone Karl Reichenbach , ma mai dimostrato chiaramente. Ricordiamo che il
Barone era anche un famoso chimico industriale che aveva ideato numerosi
brevetti industriali e per questo gli fu dato il titolo di Barone. Questa sua ipotesi è
molto importante e a cui darei molto credito. Spiegherebbe il perchè
nell‘Universo c’è una tale altissima concentrazione di questa energia oscura: in
tutto l’Universo avvengono massicce reazioni chimiche anche molto complesse e
a noi ancora sconosciute, Abbiamo persino immensi ammassi di molecole
organiche, che oggi sono state individuate da potenti spettrofotometri posti su
sonde che hanno registrato le loro vibrazioni elettromagnetiche che sono uniche
per ogni molecola. Questo spiegherebbe anche che nei processi biologici, che non
sono altro che reazioni chimiche, ci sia l‘intervento e la produzione di questa
energia cosmica finora oscura.
Inoltre potrebbe essere vero che le linee sincroniche, fiumi di energie, da secoli
studiate e che solo radioestesisti o rabdomanti possono identificare, possono dare
anche queste energie sottili o cosmiche di tipo non elettromagnetico e quindi
difficilmente misurabili con strumenti.
Quindi ripresi la mia mappa che mi fece il mio lettore radioestesista e mi accorsi,
con enorme sorpresa, che un ramo di queste due linee sincroniche puntava
esattamente sulla Rocchetta, scendendo da Montovolo, passando per i Chiosi e
puntando dritto verso la Rocchetta attraversando il fiume Limentra.
 

 
Fig.12-Le due linee sincroniche minori che si incrociano sul Santuario di
Montovolo, luogo ad alta energia. Una linea punta decisamente ad ovest arrivando
alla Rocchetta. Dalla mappa sono state tolte le tracce delle caverne dentro
Montovolo e le localizzazione di eventuali tesori .E’anche indicata la località
Sterpi dove si trova la casa dei miei antenati, presente fin dal 1235, e dove passa
l’altra linea sincronica. Vedi quanto Montovolo sovrasti la Rocchetta.
 
Arrivato a questo punto cercai di rivedere le varie foto della Rocchetta che si
trovano su internet e leggere il più possibile le notizie riportate. Notai subito che
la foto più antica, anno 1883 fatte da Pietro Poppi, che certamente era quella che
esisteva quando ancora il Mattei viveva, si differiva molta da quella che io vidi da
ragazzo negli anni 60 e ancora di più da quella restaurata. Prima di tutto si notano
che le cime delle torrette sono coniche e non sferiche o a “cipolla” come saranno
subito dopo qualche anno. Quindi non erano “moresche” come qualcuno vuole
definire quelle successive. Perché non le fece subito in questo modo visto che
l’interno già riprendeva lo stile moresco? Forse perché non sono “moresche”
neppure le ultime, ma riprendono la forma delle pietre ovali o a cipolla, con
croce, etrusche che in quegli anni furono trovate a Marzabotto e che il Conte o il
figlio ne trovò lui stesso alcune quando fece gli scavi nella sua proprietà
dell’Archetta, come ho già riportato. Ma la cosa più interessante è vedere come
era la Torre delle visioni che allora doveva ospitare un luogo che era il
laboratorio del Conte e che si trovava subito sotto il tetto della Torre. Questa
Torre non aveva alcuna finestra, vedi Foto 13 , mentre successivamente ne
verranno fatte varie. Inoltre si vedono chiaramente quattro grosse antenne o
meglio pennoni, uno su ogni “caminetto piramidale ora in metallo. Dopo negli
anni 60 ne rimase una sola antenna e dopo il restauro ne rimane sempre una.
Cosa servivano queste grosse antenne? Erano parafulmini? Non credo perché
questa torre non era la parte più alta ed inoltre dovevano avere cavi che
esternamente dovevano raggiungere il terreno e non andare all’interno. Sembra
che ora quella rimasta abbia la funzione di parafulmine. Inoltre perché quattro in
modo ortogonale? Forse dovevano ricevere energie e non certo le onde radio che
ancora non si conoscevano. Si sono ritrovate mattonelle con grossi fori, con cui
venivano disegnate grandi spirali. Forse da questi fori passavano i prolungamenti
di quelle antenne- pennoni che erano sui tetti e che terminavano forse con
solenoidi o spirali che potevano convogliare energia in quel laboratorio sotto il
tetto della Torre. Ma ora quel luogo è tutto modificato, e si chiama Sala Inglese,
per cui si dovrebbero ricercare solo i resti o vedere vecchie foto.
 
 
Fig.13-Sopra -Foto della Rocchetta, del 1883. Con la Torre della visione e quella
pentagonale più bassa. Sotto, un’altra foto dello stesso periodo dove si vede
meglio la Torre dove notiamo benissimo le 4 antenne robuste, una su ogni
“caminetto piramidale ora in metallo”. Non si vede nessun cavo che scende,
quindi non sono parafulmini.
Si nota anche che il tetto della Torre della visione era allora probabilmente
spiovente verso l’interno per raccogliere l’acqua piovana.
 
Fig14- Foto della Rocchetta, anni 1980, vista dall’Archetta. Sulla Torre della
visione aveva già una sola antenna.
 
 

 
Fig 14- Foto Rocchetta dopo il restauro. Sotto . Foto della Torre della Visione
dove si vede che è rimasta una sola antenna, e più bassa la Torre Pentagonale. 

 
Fig.15- Foto aerea della Rocchetta dopo il restauro
 
 
Fig.16-Le cosiddette cupole “moresche”.
 

 
Fig17-Foto dell’Archetta , anni 1915-20
 
Energia Orgonica ed accumulatore orgonico.
 
L’Energia Orgone o orgonica, così definita da Wilhelm Reich 10, nel 1930 , è
energia cosmica free, non esiste apparecchio con tecnologia convenzionale che
possa misurare la forza che sprigiona. Solo in seguito Reich riuscì a costruire uno
strumento per misurarla. È presente dappertutto, anche se la sua concentrazione
può variare da un luogo ad un altro, è un’energia in movimento costante e
irregolare, con una velocità molto più grande della rotazione della terra: pulsa,
con un movimento di espansione e contrazione. Si irradia ad una distanza grande,
fino a 50 metri, per cui si disperde facilmente e si propaga attraverso dei mezzi
fisici senza interagire con essi. Ogni corpo, possiede il proprio campo di energia,
così come tutti i magneti. Quello che bisogna fare è intrappolarla ed accumularla,
e a tale scopo vengono utilizzati dei materiali organici come il legno e la carta o
sintetici come i polimeri, e metalli che la assorbano e poi la cedono ai corpi
organici circostanti che la accumulano. Anche l’acqua l’assorbe facilmente al
punto che sembra si possa costruire macchine ad acqua come la cella di Joe10c.
Nega le leggi dell’entropia, perché va da concentrazioni di energia più basse a
quelle più alte attraendo a sé altre forme di energia aumentandole e questo
comportamento, che va contro i principi della termodinamica, la rende diversa
dalle altre energie che conosciamo.
 Negli ultimi decenni molti ricercatori si sono imbattuti in esperienze incredibili
sperimentando l’orgone o altra energia oscura o sottile definita con nomi diversi
come odile, etere, prana ecc !
Tale energia “sottile” fu scoperta circa duecento anni fa da Franz Anton Mesmer
(Moos, 23 maggio 1734 – Meersburg, 5 marzo 1815) scopritore del magnetismo
che oggi potremo chiamare anche pranoterapia, infatti lui guariva anche
imponendo solo le mani.
In seguito molti scienziati se ne sono occupati identificando quest’energia libera
con nomi diversi, come il Barone Karl von Reichenbac (1850) che la chiamò
odyle, e che lo stesso Conte ne studiò attentamente i suoi scritti come lui stesso ha
dichiarato. In seguito molti scienziati se ne sono occupati identificando
quest’energia libera con nomi diversi, Korschelt (1900). Wilhelm Reich (1930)
che fu il primo a proseguire le ricerche e che diede il nome di orgone a questa
energia vitale e libera. In seguito ci furono molti altri scienziati come Karl Hans
Welz, che ha inventato recentemente, anni 2000, dei potenti accumulatori di
“orgone” come Chi Generator, Orgonite e Orgone Radionics. Anche Nikola
Tesla ( https://it.wikipedia.org/wiki/Nikola_Tesla ), forse il più grande genio mai
esistito, ha rifiutato persino due premi Nobel, è il vero scopritore della radio che
Marconi carpì quando andò nel suo laboratorio a Colorado Spring, studiò queste
forme di energia libera con l’intento di produrre enormi quantità di energia
gratuita da distribuire a tutti, e per questo fu contrastato , e nel 1943 quando
morì, la FBI sequestrò tutti i suoi progetti..
Molti di questi grandi scienziati del passato, come Reich, sono stati volutamente
dimenticati dalla storia, perché avevano scoperto una realtà ben diversa da quello
che noi tutti siamo abituati a credere. Probabilmente molte teorie di astrofisica di
oggi sono errate perché, non conoscendo cosa sia il 95% dell’Universo, non si può
certamente conoscere o ipotizzare i fenomeni che lo governano. E’ come voler
capire come si muovono i pesci senza sapere che sono in un mezzo acquoso e
considerarli invece che siano attorniati da nulla. Forse capiremo, un giorno, che
alcune delle Teorie di Einstein sono sbagliate. Questo lo disse anche lo stesso
Tesla.
L’Orgone può essere accumulato e controllato, mediante un accumulatore di
energia, che può essere fatto da semplici fili di ferro avvolti su cilindri organici
come il legno. I fili metallici attraggono l’energia libera e la cedono al materiale
organico che lo accumula. Questa energia è assorbita molto bene dall’acqua e
per questo spesso viene utilizzata all’interno del cilindro, proprio in virtù delle sue
proprietà di accumulatore -conduttore. È polarizzata, per cui si può creare una
cella positiva e una negativa, a seconda di come si combinano i materiali al suo
interno.
 
 
 
Fig. 18- Il primo accumulatore di orgone, su progetto di Mesmer e Korschelt,
formato da un cilindro di legno su cui sono avvolti fili di ferro e coperto con fogli
di carta nera ed in seguito di fogli catramati. A volte si partiva dando all’inizio
un piccolo impulso di energia elettrica con una piccola batteria.
 
Allo stato attuale delle cose abbiamo una serie di nozioni in nostro possesso che
hanno permesso a ricercatori, studiosi e/o semplici curiosi di effettuare
esperimenti di facile portata dando effetti visibili in pochi minuti e poco
contestabili!
Sappiamo che anche per l’orgone esiste una parte positiva (orgone positivo o OR)
ed una parte negativa (deadly o più comunemente DOR) , tra le varie invenzioni
odierne troviamo Il Cloud-buster (funzionamento ad acqua) il Chem-buster,
l’orgonite, i towerbuster o TB, gli holyhandgrenade o HHG, i Succor Punch ed i
Magic Wand. Anche la Cella di Joe10c , che potrebbe portarci ad avere energia
gratis per muovere le automobile, sfrutta l’alto accumulo di energia orgonica in
un cilindro pieno di acqua attivandola con poca energia all’inizio.
 
ORAC (accumulatore di orgone) di Reich 10b
Reich riteneva che l'energia orgonica fosse attratta dai materiali organici per poi
essere trattenuta, mentre sarebbe stata attratta dai materiali metallici per poi
essere ceduta. Su questa base Reich avrebbe realizzato degli "accumulatori di
orgone (detti "ORAC", acronimo per "orgone accumulators"), consistenti in
scatole, o tipo cabine telefoniche, dove metteva i pazienti da curare, con pareti
formate da strati di materiale organico e metallico: l'opportuna collocazione di
questi strati conferirebbe alla materia la capacità di veicolare l'orgone in una sola
direzione e pertanto, realizzando una scatola che dovrebbe dirigere l'orgone verso
il suo interno, si riteneva che dovesse essere possibile avere una maggiore
concentrazione di esso all'interno che all'esterno della scatola. Reich ritenne di
aver scoperto che l'accumulo di orgone causerebbe un aumento della temperatura
all'interno degli accumulatori orgonici e notò che quando si raggiungeva una
saturazione di questa energia si aveva una emanazione di una flebile luce
azzurra. A conferma di ciò ricordiamoci che nel 1967 fu rilevato l'effetto Sachs-
Wolfe, consistente in uno spostamento verso il blu della radiazione cosmica di
fondo quando attraversa i forti campi gravitazionali generati da grandi ammassi di
materia; tale guadagno di energia sarebbe un segno diretto dell'esistenza di
un'energia oscura.
Si ritenne inoltre che la misurazione del "potenziale orgonico" potesse avvenire
tramite un comune elettroscopio a foglie d'oro il quale, opportunamente utilizzato,
avrebbe assunto la funzione di "orgonometro" ("misuratore di orgone").

 
Fig -19 Copertina del libro di James DeMeo “ Il manuale dell’accumulatore
orgonico del 2013. http://www.ezpress.it/riviste.html?
page=shop.getfile&file_id=7838&product_id=3771
Da notare il bagliore azzurro che emana l’astronauta dell’Apollo 12 ( Foto
NASA) sulla Luna.
“L’energia orgonica non esiste”, dichiarò nel 1954 un giudice americano della
corte federale basandosi sulle calunnie dei giornalisti e dell’FDA, ordinando la
distruzione di tutte le pubblicazioni che contenevano la parola proibita “orgone”.
In seguito il dottor Reich fu trascinato in prigione, dove morì. I fatti che
riguardano Reich vengono ancora oggi celati o travisati. In questo libro, il
professore universitario e scienziato naturale James DeMeo attinge alle sue vaste
indagini e sperimentazioni per presentare i risultati concreti riguardo alle scoperte
di Reich, focalizzandosi in modo particolare sul controverso Accumulatore di
Energia Orgonica, che è una forma affidabile di Medicina Energetica usata ormai
in tutto il mondo.
 
Cos’è la terapia orgononica.
 
La terapia, non riconosciuta dalla medicina ufficiale, si basa sull’esistenza
dell’energia orgonica: una forza, ipotizzata dallo psichiatra e psicoanalista
Wilhelm Reich (1897-1957, morì in carcere perchè gli fu proibito dalla giustizia
americana anche solo di dire la parola orgone), che permea lo spazio e ogni corpo.
L’impoverimento o il blocco di questa energia può creare da uno stato
generalizzato di fiacchezza fino alla malattia. Ecco perché la pranoterapia,
ridando questa energia vitale al malato, può curare efficacemente senza
medicinali.
Relativamente al cancro, Reich ipotizzava che la mancanza di orgone
nell’organismo favorisse tutte le malattie e quindi anche il cancro.
Gli studi ed il lavoro di Reich sul trattamento della biopatia cancerosa furono per
primi introdotti in Italia negli anni 50 dal dott. Chiurco, medico oncologo
dell’Università di Roma, e dal dott. Brizzi, psichiatra, dell’Università di Bologna.
Si possono trovare testimonianze del loro lavoro, con riscontri positivi sui
trattamenti, in vari interventi a conferenze internazionali e libri scritti da altri
autori. Attualmente in Europa sono numerosi i medici che usano nel trattamento
della biopatia cancerosa l’accumulatore orgonico come in Germania, Austria e
Grecia. Si possono trovare articoli scientifici del loro lavoro pubblicati su riviste
del settore (orgonomia) oppure libri scritti dagli stessi medici. Esiste nel mondo
una nutrita letteratura a riguardo dell’applicazione dell’accumulatore di Reich nel
trattamento del cancro dove si riportano studi e ricerche sia su animali che esseri
umani.
Inoltre, l’utilizzo dell’accumulatore, la scatola che sembra una cabina telefonica,
è stata scelto da Reich per puri motivi pratici, in quanto non invasivo. In origine
egli utilizzò delle soluzioni di “bioni” di color verde azzurro, particelle in
soluzione cariche di orgone, che iniettava nel paziente. In questi casi ottenne
risultati straordinari sia su topi che esseri umani notando la diminuzione e a volte
la scomparsa delle massa cancerosa. Solo dopo con la scoperta e l’accertamento
delle qualità terapeutiche dell’accumulatore, dove metteva il paziente, Reich lo
preferì all’uso dei bioni, in quanto più pratico. Negli ultimi anni molti medici
stanno riusando di nuovo queste soluzioni di bioni perché più innocue rispetto
ai moderni accumulatori ( vedi fig.20)
http://www.cosmicegg.org/accumulatore.htm

Infatti oggi queste camere possono interagire con le emissioni di onde


elettromagnetiche come TV , forni a micro onde, luci fosforescenti , antenne radio,
magneti , magnetite ecc ed interferire con l’energia orgonica attivandola
ulteriormente e a volte produrre effetti Oranur o Dior , cioè alta intensità di
energia orgonica, che possono essere risentiti da persone sensibili e depresse o
malate dando un senso di malessere. Quindi non situate un accumulatore vicino
a nessuno di questi dispositivi che emettono onde elettromagnetiche. Vedi questo
libro di James DeMeo per capire cosa sono Oranur e Dior ed i loro possibili
effetti dannosi per certe persone.

(http://www.ezpress.it/riviste.html?
page=shop.getfile&file_id=7838&product_id=3771)
Tra l’altro si dice :
(…) Qualcuno può sentirsi, a causa dell’effetto oranur costantemente
agitato, mentre qualcun altro può contrarsi in presenza di tale effetto. Il forte
oranur intacca ogni persona nel suo punto debole e tende a portare in superficie
sintomi medici latenti. I palmi delle mani possono esibire una caratteristica
chiazzata e dormire può essere quasi impossibile. Con una tendenza alla
incapacità a mantenere una coerente attenzione sul lavoro o su altre attività-(…)

Tali metodi reichiani a mio parere necessitano quindi una considerazione e


attenzione maggiore e più dettagliata da parte dei medici, e degli studiosi. Infatti la
teoria dell'orgone è ritenuta inattendibile da quasi tutta la comunità scientifica in
quanto incompatibile con le attuali conoscenze scientifiche. Ma di questo non mi
preoccuperei dato che molto spesso la comunità scientifica è sempre più criticata
per via di possibili conflitti di interesse finanziari e conseguente mancanza di
indipendenza e di trasparenza. Inoltre, aggiungerei, che c’è molta presunzione nel
mondo accademico, che conosco bene essendo un accademico da almeno 40 anni,
perché spesso danno giudizi senza neppure leggere le pubblicazioni ed i dati
sperimentali ma solo per la loro presunta saggezza che invece è a volte
presunzione totale12.
 
 
Fig.20- Moderni accumulatori orgonici, in vendita anche in Italia.
 
Il Conte Mattei aveva forse trovato anche lui questa energia orgonica?
 
Ho già scritto che molto probabilmente il vero agente guaritore dei medicamenti
di Mattei (Elettromeopatia)11 non erano i preparati fitoterapici , che dopo la morte
di Mattei avevano poco o nulli effetti terapeutici se non quelli già noti dalla
fitoterapia o solo effetto placebo, ma era l’energia che lui dava ai suoi rimedi,
sia solidi che fluidi, la vera forza della guarigione. Ho anche già detto che il Conte
probabilmente era un sensitivo. Sappiamo inoltre, da alcune sue lettere, che
faceva con Minghetti sedute di magnetismo e chiaroveggenza . 7b Certamente,
per la sua storia documentata ampiamente, Minghetti non era un sensitivo. Per
cui credo che quando il Conte scelse il luogo dove fare la sua Rocchetta aveva già
individuato che si trovava su una linea energetica che ora chiamiamo
sincronica e che questa scendeva da Montovolo, monte già noto ai radioestesisti
per essere un luogo di alta energia, dove appunto si incrociano le due linee
sincroniche.
( http://www.sergiocostanzo.it/luoghidenergia.htm )
Quindi finì di costruire la Rocchetta nel 1859 e penso che creò nella Torre delle
visioni, posta di fronte a Montovolo, il suo laboratorio dove iniziò a preparare i
suoi rimedi che commerciò successivamente in tutto il mondo a partire dal 1881.
Allora quella sala sotto il tetto non aveva finestre (ora si chiama Sala inglese ed
ha numerose finestre), il tetto, allora, era quasi piatto o spiovente per
raccogliere l’acqua, nelle quattro prese d’aria, c’erano quattro grosse antenne o
pennoni , tra loro ortogonali poste su piramidi ora metalliche e che entravano
probabilmente dalle prese d’aria, per giungere fino al laboratorio, finendo forse
con grossi solenoidi metallici. Non so dove arrivavano nel laboratorio , visto che
ora è tutto cambiato e chiamato Sala inglese, ma certamente non erano
parafulmini. Forse per il Mattei servivano per captare energia dell’aria, come
avviene tuttora in tutte le antenne se non vengono messe a terra per scaricarle. Gli
antennisti lo sanno bene che spesso prendono forti scariche se non sono messe a
terra. Forse potevano servire a dare un pò di elettricità per caricare piccole batterie
o cedere questa energia all’intera Sala del laboratorio che allora, ricordiamo, non
aveva finestre come non le aveva il laboratorio del Barone Reinchenbach che il
Conte aveva studiato. Questa sala - laboratorio diventerà forse un accumulatore
orgonico. Inoltre la posizione della Torre era sulla linea sincronica e questo
certamente aiutava, anche se non è provato. Ora occorrerebbe sapere come era
allora questo laboratorio o almeno visionarlo di persona come è ora la Sala
inglese e ricercare alcuni resti e vedere vecchie foto o filmati14 . Quindi tutto il
laboratorio sotto il tetto della Torre delle visioni, prima che venisse modificato e
fatte le finestre, poteva essere un accumulatore orgonico. Infatti il laboratorio,
con il pavimento e soffitto in legno e pareti ricoperte di legno14 e con fogli di
carta pressata, tutti materiali organici, avrebbe assorbito questa energia
proveniente dalle grosse antenne e dal tetto piramidale, sarebbe diventato un
potente accumulatore orgonico. Ricordiamoci che in alcuni luoghi della
Rocchetta, sia internamente che esternamente, si riscontrano grosse variazioni del
campo magnetico, che interferiscono con una bussola modificando il nord
magnetico, per cui bisogna stare attenti a portare orologi non schermati . Ciò è
stato notato anche da diversi visitatori che hanno riportato queste loro
osservazioni su TripAdvisor. Inoltre nei locali della Rocchetta ed anche
esternamente l’alta concentrazione di energia orgonica o vitale portata dalla linea
sincronica potrebbe interferire con questi campi elettromagnetici provenienti da
rocce di magnetite, o con quelli delle luci o antenne radio ecc, aumentando la sua
intensità e diventando anche Oranur o Dor , e dare quindi sensazioni di
malessere a persone sensibili o depresse o malate. E questo si è già verificato
recentemente su alcuni visitatori. In particolare, mi è stato riferito che questo
accade soprattutto nella Torre pentagonale. Ma questa Torre si trova esattamente
costruita sopra ad uno sperone di roccia che fuoriesce dal terreno dove è costruita
tutta la Rocchetta. Vedi alcune foto della Rocchetta dove, da una ricostruzione
digitale in visione 3D della struttura della Rocchetta, si nota che la Torre
Pentagonale è tutta costruita sopra e affiancata dallo sperone di roccia che
sovrasta tutta la Rocchetta. Qui,su questo sperone, essendoci probabilmente molta
magnetite, si attiva ulteriormente l'energia orgonica, portata dalla linea sincronica,
diventando più intensa e attivandosi anche come Oranur o Dor , e dare queste
sensazioni di malessere a certe persone più sensibili o già malate. Questa è
solo una mia ipotesi ma che potrebbe avvalorare tutto quello detto finora.
 

 
Fig.21 –Sala della visione Omphalos e finestra, negli anni 50
 

 
Fig.22-Omphalos fotografato nel 2000.
 

 
Fig.23- Sala della Visione come è ora, con tutte le impalcature.
 
 
Nel laboratorio, ora Sala Inglese, che era diventato un accumulatore orgonico,
venivano probabilmente messi i rimedi che assorbivano loro stessi questa energia
cosmica, come succede anche oggi in alcune camere orgoniche di cui abbiamo
riportato le foto. Forse poteva mettere i suoi rimedi o fluidi anche in locali vicini
come nella Torre Pentagonale dove certamente anche allora si concentrava
questa energia orgonica attivata ulteriormente dallo sperone di roccia con
magnetite.
Potrei azzardare un’ ipotesi per spiegare anche il termine “visioni”: potrebbe
essere l’ improvvisa ed imprevista visione del colore blu azzurro che assumeva il
laboratorio e i suoi oggetti quando raggiungeva la saturazione di energia. Fatto
osservato e descritto da Reich ma prima di lui dal Barone Karl Von
Reichenbach 13 i cui testi il Conte Mattei aveva attentamente studiato. Le finestre
avrebbero disperso in parte questa energia e soprattutto non avrebbero reso
totalmente buio il laboratorio. Si noti che il Barone Von Reichenbac aveva lui
stesso una sala totalmente buia dove faceva i suoi esperimenti su questa energia e
che faceva testare da diversi sensitivi non essendo lui un sensitivo. Ne aveva
oltre un centinaio, provenienti da tutta l’Austria e questi, nel buio totale,
riuscivano a vedere una flebile luce azzurro e a volte rossastra che certi corpi
trattati o magneti o cristalli di quarzo emanavano. Ma solo i sensitivi riuscivano a
vedere questa flebile luce. Per cui, se il Conte vedeva queste visioni era un
potente sensitivo, e come presumevo poteva anche aver individuato le linee
sincroniche o l’energia che arrivava sul picco dove costruì la Rocchetta..
Penso che il figlio adottivo, il Venturoli, avendo fatte le finestre in quella che ora
è chiamata Sala Inglese ed altre modifiche, come eliminare alcune antenne, non
conosceva certo questo procedimento segreto di accumulo di energia cosmica.
Il Conte, inoltre, non lo avrà mai detto a nessuno perchè sarebbe stato accusato di
essere un ciarlatano e forse messo in galera come successe dopo a Reicht nel
1957. Meglio far credere a varie mescolanze fitoterapiche per poterle vendere. Il
Conte sembra che disse che anche con solo una cipolla poteva fare tutto. E questo
mi darebbe ragione.
Quindi secondo la mia ipotesi il Mattei conosceva già le scoperte di Franz Anton
Mesmer e del Barone Karl von Reichenbac,(1850) come riscontrato dai suoi
scritti. Quando costruì la sua Torre fece il laboratorio totalmente buio e senza
finestre, si accorse che catturava energia come fecero i primi accumulatori dei
precedenti ricercatori. Si accorse, da sensitivo, di questo quando entrando nella
sala buia del laboratorio vide il leggero bagliore azzurro o rosso che emanavano
gli oggetti e le chiamò visioni ! Da ciò capì che emanavano energia. Inoltre, come
mi diceva mio nonno, andava nel Limentra a prendere l’acqua con dei micro
sassolini che usava per i suoi rimedi. Infatti la linea sincronica, prima di giungere
in Rocchetta , attraversava il fiume Limentra donando a queste acque le sue
probabili energie che poi accumulava nella Torre della Visione o nella Torre
Pentagonale vicina, dove sussistono tuttora forti campi magnetici che possono
aumentare di molto l’intesità di questa energia, dando a volte effetti Oranur o Dior
su alcune persone malate o sensibili , ma anche aumentare la concentrazione di
questa energia cosmica nei sui rimedi o Fluidi acquosi.
 
 
Conclusioni
 
In conclusione , la mia ipotesi , che riguarda il modo con cui il Conte Mattei
caricava di energia i suoi rimedi , senza la quale non avrebbero avuto effetti
significativi, si basa su alcune considerazioni. Prima di tutto il Conte era un
potente sensitivo ed aveva probabilmente osservato che Montovolo era un luogo
ad alta energia e ciò era dovuto al fatto che sul Santuario si incrociavano due
linee sincroniche medie. Una di queste scendendo da Montovolo e attraversando
il fiume Limentra colpiva anche il luogo dove costruì la Rocchetta. E questo fu
probabilmente il motivo per cui comprò dai Donati quei ruderi su quello sperone
di roccia che non valeva nulla. I Donati, miei amici da sempre, avevano molti
terreni anche al di la del Limentra ed anche sul Montovolo.
Il suo laboratorio, ora Sala Inglese, nella Torre delle Visioni , lo fece molto
simile a quello totalmente buio che aveva il Barone Karl von Reichenbac13.
Quando vide, le visioni , cioè osservò che gli oggetti posti nel laboratorio
emanavano una flebile luce color azzurra o rossa , capì che si era caricata di
energia e per questo vi mise i suoi rimedi per caricare anche loro di energia
cosmica e che camuffò con formulari fitoterapeutici già noti ed usati da altri e per
poterli vendere, in accordo con la legge che imponeva un formulario. In effetti il
Conte precedette di oltre un secolo William Reich (1957) che con i suoi rimedi
orgonici curava anche i tumori e che ora si applicano anche in Italia, da vari
medici e psichiatri, anche se non accettati dalla comunità scientifica ufficiale.
Vedi altre foto della Rocchetta., con Sala Inglese ,Torre delle Visioni , Torre
pentagonale e Sala delle visioni.
 
Bibliografia
 
1-Graziano Baccolini . La Montagna Etrusca ,Simboli e Misteri Ed Nuova S1,
2008.Bologna
http://www.fci.unibo.it/~baccolin/montagna%20etrusca/La%20montagna
%20Etrusca%20Simboli%20e%20Misteri.htm
 
2- G.Baccolini , Montovolo Retreats,
http://www.fci.unibo.it/~baccolin/montovolo-retreats.html
 
3- Graziano Baccolini - The Possible Role of Cyclic Pentacoordinate Phosphorus
Intermediates in the Origin and Evolution of Life. Are Phosphoric Anhydride and
Trimetaphosphates Prebiotic Reagents? Phosphorus, Sulfur, and Silicon and the
Related Elements, 2015 , 2173 e referenze ivi citate. Leggete qui il mio lungo
articolo.
http://www.tandfonline.com/doi/pdf/10.1080/10426507.2015.1083569
 
4- a, Baccolini, G; Boga, C ; Delpivo, C; Micheletti, G. Tetrahedron. Letters
2011,1713-1717 b, Baccolini, G; Delpivo, C; Micheletti, G. Green Chemistry
Letters and Reviews, 2013. 6, 135-139.. c, Baccolini, G.; Boga,C.; Micheletti, G.
Chem.Comm, 2011, 47, 3640-3642;

5-a. G.Baccolini . Montovolo Retreats 22. b, G.Baccolini , Academia Edu


-Recenti scavi nella “Cripta” di Montovolo. Ritrovati i resti del tempietto
oracolare etrusco che esisteva in loco e che è riprodotto su due urne volterrane del
II sec a.C., 2015.
 
6- Alfonso Rubbiani , Monte Ovolo in val di Reno Roma : E. Calzone, 1908. - 18
p. : ill. ; 32 cm. ((Estr. da Bollettino d'arte, n. 11, 1908. Vedi :
http://www.fci.unibo.it/~baccolin/FotoChiesa%20%20Montovolo
%20%20Cripta1908.htm
 
7a- Valerio Manfredi , Luigi Malnati , Gli Etruschi in Val Padana, Mondadori
2003; b,
Santini, Claudio “Genio e follia di Cesare Mattei”, in “Portici”, Anno XIII, Anno
2009, pp. 8-10 .

 
 
8- Linee sincroniche http://www.ruditoffetti.it/sincroniche.html
 
9-a http://mariofacci.it/page/libro-cesare-mattei-facci ; Mario Facci, Il conte
Cesare Mattei , vari volumi 2002-2014. Porretta;b, Relazione del Dr.Fabio
Ambrosi, september 2008, Porretta Terme (Bologna), Italy

b, http://www.erdoindia.org/articles/downloads/Dr%20Fabio%20Ambrosi.pdf; qui
viene pure riportata una analisi dei diversi fluidi fatta negli USA, il 21 ottobre 1890,
dove tra l’altro si dice che contenevano tutti la stessa concentrazione di Sali e lo
stesso peso specifico superiore a 1 ( peso dell’acqua distillata) indicando
ulteriormente che avevano Sali nella stessa concentrazione.

c, https://it.wikipedia.org/wiki/Memoria_dell'acqua. La memoria dell'acqua è la


presunta proprietà dell'acqua di mantenere un "ricordo" delle sostanze con cui è
venuta in contatto. Non esiste alcuna prova scientifica che supporti l'esistenza del
presunto fenomeno. Le ricerche pubblicate da Benveniste, che fu il primo ad
ipotizzare questa memoria ,risultarono tuttavia false e manipolate; la rivista
scientifica Nature illustrò la scoperta del falso pubblicando una relazione sulle
proprie pagine, e smentendo i risultati del medico francese che in precedenza aveva
pubblicato.

 
 
 
 
Prof. Graziano Baccolini Bologna 30 Ottobre 2016
Università di Bologna . Dipartimento di Chimica Industriale.
E-mail: graziano.baccolini@ unibo.it
 
 

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