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LA FINANZA PER I GIOVANI

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LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE

L’offerta del Gruppo 24ORE

Direttore responsabile
Fabio Tamburini Plus24
Progetto Ogni sabato con Il Sole 24 Ore appuntamen-
e coordinamento
editoriale to con Plus24, il settimanale dedicato alla
Alberto Orioli finanza personale che mette a disposizione
Christian Martino giornalisti ed esperti, per dare risposte alle
Gianfranco Ursino domande che ogni risparmiatore può inviare
alla email plus@ilsole24ore.com
Testi di questo numero
Ruggero Bertelli,
Antonio Criscione,
Stefano Elli, 24+ e Mercati+
Lucilla Incorvati 24+ è la sezione premium del
e Biagio Simonetta
Sole24ore.com che offre contenuti
esclusivi, audioversioni degli articoli,
podcast e una newsletter. Mercati+ è il
servizio sui mercati azionari con analisi,
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I Libri del Sole 24 ORE Il tempo è il denaro

Settimanale – N. 28/2020 –
Ottobre 2020 Un podcast in esclusiva su Audible e su
Registrazione Tribunale di Milano 24+ che racconta il risparmio ai tempi del
n. 33 del 22-01-2007
Direttore responsabile: Covid. Dieci puntate per spiegare come
Fabio Tamburini mettere da parte denaro in modo efficace
Proprietario ed Editore:
Il Sole 24 ORE S.p.A. evitando rischi inutili, dal conto corrente
Sede legale, redazione e direzione:
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Milano
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IL 22 OTTOBRE 2020 sciani e Mauro Meazza, propone una guida
agli strumenti di investimento con un
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Copyright Il Sole 24 Ore Spa
approccio da manuale accessibile a tutti.

2
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE

01 SISTEMI DI PAGAMENTO
Dal contante
al digitale pagina 07

02 SALVADANAIO VIRTUALE
App, wallet e altri strumenti
per gestire la “paghetta” pagina 17

03 INVESTIRE SUI MERCATI

Comprare e vendere titoli
con un touch o con un click pagina 27

04 LA FINANZA È SOCIAL
Influencer e falsi “guru”
a caccia di millennials pagina 37

05 LE INSIDIE DEL WEB

Il manuale per eludere
gli stalker finanziari pagina 47

06 DENARO E PSICHE
La finanza comportamentale
nell’era del Fintech pagina 55

3
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
Da TikTok a Wall Street,
ma la Borsa non è un gioco
di Christian Martino
N
on è mai troppo presto
per investire. È questo
lo slogan usato da molti
siti web, soprattutto
anglosassoni, per con-
vincere i giovani ad avvicinarsi al mondo
degli investimenti, della Borsa e del ri-
sparmio. Un’esperienza virtuosa se fatta
avendo alle spalle una buona base di co-
noscenze finanziarie. Ma se invece man-
ca il necessario livello di preparazione,
di educazione ai mercati e agli investi-
menti, queste piattaforme digitali si tra-
sformano in bombe a orologeria per ra-
gazzi impreparati, convinti che investire
sia come giocare a Candy Crash.
Oggi sui social i giovani seguono i loro
idoli mentre giocano a Minecraft o Fort-
nite. Youtuber famosi condividono ore
e ore di partite, stregando milioni di fol-
lower solo per questo. I canali social so-
no sempre più il nuovo punto di riferi-
mento di Millennials e teenager. Stu-
diano attraverso i social, lavorano, cer-
cano viaggi, organizzano il tempo
libero e oggi li consultano anche per in-
vestire e risparmiare. Piattaforme come
TikTok, Instagram, Facebook, YouTu-
be e molte altre ancora stanno diven-
tando il parterre di Borsa preferito da
4
pseudo guru dei mercati, influencer fi-
nanziari, per dare ai loro follower, gio-
vani e meno giovani, dritte su come
guadagnare, su quale titolo “puntare” e
come accantonare denaro. Oggi il tag
#investing di TikTok ha raggiunto 700
milioni di visualizzazioni. Più di un ter-
zo degli utenti della piattaforma di tra-
ding Robinhood ha una età compresa
tra 25 e 34 anni e a marzo di quest’anno
poteva contare su 3 milioni di nuovi ac-
count, persone che non avevano fatto
mai trading prima in vita loro.
Questi canali digitali vengono visti co-
me la via più facile per superare le resi-
stenze che da sempre gli italiani hanno
avuto sui temi finanziari. Siamo agli ul-
timi posti tra i Paesi Ocse in tema di co-
noscenza finanziaria e solo sei anni fa,
ricordano da Standard & Poor’s, un ita-
liano su tre non era ancora in grado di
leggere il proprio estratto conto. Ma alla
bassa conoscenza finanziaria si con-
trappone una grande attenzione al ri-
sparmio soprattutto da parte delle gio-
vani generazioni. Secondo lo studio del-
la Fondazione Einaudi più del 90% degli
italiani nella fascia di età tra i 18 e i 34 an-
ni riconosce il valore positivo di riempi-
re il salvadanaio. La voglia di risparmia-

re di questi ragazzi non poteva che cat-
turare l’attenzione dell’industria finan-
ziaria che sta ora ritarando le proprie
strategie di business per parlare a queste
giovani generazioni cresciute nell’era
della rivoluzione digitale. La tecnologia
diventa la lingua ufficiale tra due mondi
che fino a ieri non si erano mai parlati.
Secondo l’indagine Bva-Doxa ormai
solo il 39% dei ragazzi tra i 18 e i 25 anni
gestisce ancora i pagamenti in contanti.
Il restante 61% passa attraverso forme
dematerializzate di denaro, tra cui carte
e app di pagamento. Ormai banche e so-
cietà fintech offrono ai Millennials e ai
ragazzi della Generazione Z nuove mo-
dalità digitali di gestione dei loro rispar-
mi, che vanno oltre il concetto di conto
corrente e carta di credito, nella consa-
pevolezza che il 96% della generazione Z
e il 93% dei Millennial possiede uno
smartphone e si sente più insicuro senza
cellulare che senza portafoglio. L’indu-
stria finanziaria e quella tecnologica si
sono unite con l’obiettivo di trasformare
gli strumenti digitali, e in particolare i
cellulari di nuova generazione, da stru-
menti di pagamento in veri e propri sal-
vadanai telefonici che danno la possibi-
lità di accantonare euro e fare piccoli in-
vestimenti. L’offerta si amplia giorno
dopo giorno. Dalle app di trading online
per i più grandi, fino alla gestione della
paghetta per i ragazzi più piccoli.
Con due click si creano salvadanai di-
gitali per poter effettuare spese future.
Si scaricano applicazioni intuitive che,
attraverso l’inquadramento in fotoca-
mera di un QR Code, permettono di no-
leggiare un monopattino, pagare le tas-
se universitarie, sottoscrivere una poliz-
INTRODUZIONE
za o trasferire denaro. Questi salvadanai
digitali iniziano a riempirsi di liquidità.
Cash su cui si giocherà la sfida dell’indu-
stria del risparmio dei prossimi anni.
Ma il rischio più grande per molti di
questi ragazzi, più o meno giovani, è di
farsi ingolosire e illudere che ci sia un
modo facile di guadagnare denaro, co-
me in un video game. Spendere e inve-
stire diventa un gioco. La “gamificazio-
ne” si sta radicando nel nuovo modo di
vivere. Oggi si imparano le lingue gio-
cando con Duolingo o si resta in forma
grazie alle gratificazioni, medaglie e tro-
fei di Fitbit. Veniamo coinvolti e motiva-
ti con le stesse leve usate nei videogiochi.
Durante il lockdown della scorsa prima-
vera è stato registrato contemporanea-
mente il boom dei servizi di gioco d’az-
zardo online e dell’home entertain-
ment, segmenti legati spesso a doppio
filo con i canali di investimento online.
Ma giocare con soldi veri è molto perico-
loso. In molti si sono scottati e c’è stato
anche chi ha pensato di aver perso i ri-
sparmi dei propri genitori e purtroppo si
è tolto la vita: come Alex Kearns, un ra-
gazzo di venti anni dell’Università del
Nebraska, che si è suicidato credendo
erroneamente di aver perso 750mila
dollari su una scommessa in opzioni at-
traverso la piattaforma Robinhood. In
realtà era solo una perdita potenziale,
ma lui non lo sapeva. Un triste episodio
che dovrebbe far riflette sulla necessità
di dare con urgenza, sin dalle scuole pri-
marie e secondarie, la giusta educazione
finanziaria ai nostri ragazzi, per evitare
che la Borsa venga sempre più vista co-
me un nuovo video game.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
5
 01
DAL CONTANTE
AL DIGITALE
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
PAGAMENTI DIGITALI
Il boom
dei mobile
payment
di Biagio Simonetta
L’
accelerata forse decisiva
è arrivata dalla pande-
mia. Quando a metà feb-
braio le Autorità dell’Hu-
bei, in Cina, iniziarono a
far disinfettare le banconote come mi-
sura di prevenzione del contagio, in Ita-
lia eravamo ancora spettatori abba-
stanza atarassici di questa pandemia.
Oggi che il coronavirus è esploso in tut-
ta la sua potenza anche nel mondo occi-
dentale, in molti si stanno chiedendo
quali impatti potrà avere questa brutta
storia sui pagamenti digitali. Già, per-
8
ché proprio a causa della sindrome da
contagio, le modalità contactless sono
esplose un po’ ovunque. E anche i più
diffidenti, in queste settimane, hanno
iniziato a preferire i pagamenti tramite
smartphone alle banconote che passa-
no di mano in mano infinite volte.
Facciamo un piccolo passo indietro:
quando si parla di Mobile Payment ci si
riferisce al pagamento di beni e servizi
(esclusi i contenuti digitali) tramite un
dispositivo mobile (uno smartphone, o
uno smartwatch). Sono compresi sia gli
acquisti in modalità “Remote”(a di-
DAL CONTANTE AL DIGITALE

ADOBESTOCK

9
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
Le misure per disincentivare l’uso del contante
Da sempre, l’Italia è uno dei Paesi maggiormente legati al
contante. Le motivazioni sono molteplici e note, e tengono
il nostro Paese inchiodato ai bassifondi delle classifiche
europee sull’utilizzo dei pagamenti cashless. Anche per
questo, un piano del governo sta cercando di smuovere le
acque. È un piano che si muove su più fronti, e tende a
incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici sia dal punto
di vista dell’esercente che da quello del consumatore. Fra le
altre cose, verranno azzerate le commissioni sugli acquisti
fino a 5 euro con pagamento elettronico. E allora sarà più
conveniente per tutti pagare un caffè con la carta di credi-
to: il gestore del locale non pagherà le commissioni sull’uti-
lizzo del Pos, e il cliente farà una transazione utile per avere
il bonus sull’uso della moneta elettronica. A proposito di
questo bonus, si chiama cashback e funziona un po’ così:
con almeno 50 operazioni a semestre con pagamenti in
moneta elettronica si può ottenere la restituzione del 10%
di quanto speso. C’è un limite di valore fissato in almeno
1.500 euro ogni sei mesi (3.000 euro annui) e uno di tran-
sazioni minime da effettuare (100 l’anno). L’obiettivo, nel
più ampio progetto del contrasto al contante e di una so-
cietà digitalizzata anche nei pagamenti, è quello di spingere
quanto più possibile gli italiani a utilizzare la moneta elet-
tronica per le piccole transazioni.
Stessa ratio è alla base del cosiddetto “supercashback”
che premierà con 3.000 euro i primi 100mila cittadini che
effettuano il maggior numero di transazioni elettroniche in
un anno. Carte e bancomat hanno tetti di spesa e quindi
per tentare di entrare tra i “magnifici 100mila” in corso per
il maxi-premio da 3.000 euro sarà necessario iniziare a
utilizzare la carta anche per piccole transazioni.
Giova ricordare che per recuperare il 10% di quanto si è
speso in 6 mesi con almeno 50 operazioni e una spesa
superiore a 1.500 euro sarà necessario registrarsi sulla
App «Io» di PagoPa fornendo, oltre ai dati anagrafici, il
codice fiscale e gli estremi delle proprie carte bancomat,
di debito o di credito
10
stanza), sia il pagamento in modalità
“Proximity” (in prossimità). Soprattut-
to per i pagamenti Proximity, le tecno-
logie abilitanti sono differenti: la più
diffusa è la Near Field Communication
(NFC), che sfrutta la stessa tecnologia
delle carte contactless e può quindi es-
sere accettata da qualsiasi POS contact-
less già installato presso molti esercen-
ti italiani. Non mancano le soluzioni al-
ternative, che utilizzano il QR code o la
geolocalizzazione associata al numero
di telefono per effettuare il pagamento.
Il World Payments Report 2020 di
Capgemini stima che il tasso composto
di crescita annuale (CAGR) per le tran-
sazioni non-cash si attesti al 12% a livel-
lo globale nel periodo 2019-2023. Le
transazioni globali non-cash sono au-
mentate di quasi il 14% nel periodo
2018-2019, raggiungendo quota 708,5
miliardi, il tasso di crescita più alto regi-
strato nell’ultimo decennio. L’Asia-Pa-
cifico ha superato l’Europa e il Nord
America divenendo il leader in termini
di volume delle transazioni non-cash
nel 2019, registrandone 243,6 miliardi.
Tale incremento è stato trainato dal-
l’aumento nell’utilizzo degli smar-
tphone, dal boom dell’e-commerce,
dall’adozione dei digital wallet e dalle
innovazioni nei pagamenti mobile e
tramite QR code, specie in mercati co-
me Cina, India e altri paesi del sudest
asiatico (crescita del 31,1%).
Sempre più persone, in tutto il mon-
do, stanno riducendo l’utilizzo dei con-
tanti grazie a una maggiore dimesti-
chezza con i pagamenti digitali e i nuo-
vi player stanno diventando sempre
più popolari, tanto che dal report emer-
 DAL CONTANTE AL DIGITALE

I costi analizzati

COSTI DIRETTI
COSTO COSTO
COSTI OPPORTUNITÀ Quadratura cassa Errori e mancato resto
Operazioni effettuate solitamente
nei ritagli di tempo e che non
comportano mancate vendite DESCRIZIONE DESCRIZIONE
Tempo per chiudere Errori nel resto,
o estensione dell’orario lavorativo
la cassa dimenticanze, sconti
e crediti inesigibili concessi
per mancanza di resto

CONTANTI CARTE CONTANTI CARTE

LEGENDA

COSTO PRESENTE

COSTO TRASCURABILE

COSTO NON PRESENTE

COSTO COSTO COSTO

Sicurezza, contraffazione e rapine Accettazione Trasporto e cambio moneta

DESCRIZIONE DESCRIZIONE DESCRIZIONE

Casseforti, telecamere, Commissioni Tempo per trasportare
banconote false e metodi e canone terminali e versare denaro in banca
di anticontraffazione, di accettazione e per cambiare moneta
quota assicurativa legata
al rischio di rapina, etc.

CONTANTI CARTE CONTANTI CARTE CONTANTI CARTE

Fonte: Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano

11
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE

ge che il 30% dei consumatori si avvale

L’ascesa del Contactless
già di servizi di pagamento offerti dalle
Contactless: il transato nel primo semestre 2020. BigTech (Google, Amazon, Facebook,
In miliardi di euro e var.% Apple e Alibaba) e il 50% sta già utiliz-
70 zando per alcuni pagamenti una banca
TOTALE
63 challenger. Inoltre, ad aprile 2020, più
60 PRIMO SEMESTRE
del 38% dei consumatori ha dichiarato
50 +56%
di aver scoperto un nuovo provider di
pagamenti durante il lockdown. Se-
40 40,5 condo il 68% degli intervistati, l’inter-
net banking e i versamenti diretti sui
+15,6%
30 +76% conti correnti sono stati e sono tuttora
23 il metodo di pagamento prediletto du-
20
rante la crisi sanitaria globale. Le carte
10
+224% contactless (tap-to-pay) sono state in-
7,1 dicate come il secondo metodo di paga-
0 0,7 +900% mento più utilizzato, preferite dal 64%
2015 2016 2017 2018 2019 2020 degli intervistati, mentre i digital wal-
Fonte: Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano let (compresi i pagamenti basati su QR
code) sono stati la prima scelta per il
48% del cluster.
È chiaro che i metodi di pagamento
Balzo di smartwatch e altri dispositivi indossabili
alternativi potrebbero continuare a far
Mobile Payment in negozio e Wearable Payment; il transato crescere l’universo dei pagamenti
nel primo semestre 2020. In miliardi di euro e var.% non-cash, visto che i consumatori so-
2,0
1,9 no alla ricerca di velocità, convenienza
TOTALE e di una migliore customer experience.
PRIMO SEMESTRE
Si prevede che il numero degli utenti
1,5 dei digital wallet passi dai 2,3 miliardi
del 2019 a 4 miliardi entro il 2024, ov-
+244% +80% vero il 50% della popolazione mondia-
1,0
le. I pagamenti invisibili, o i processi di
pagamento automatizzati come quelli
che si trovano negli store Amazon Go e
Uber sono sulla buona strada per rag-
0,53
0,5
giungere un tasso di crescita del 51%
nel periodo 2017-2022. La strada, in-
+650%
somma, sembra tracciata. La tecnolo-
0,07
0 0,007 gia non darà scampo al contante. È so-
2015 2016 2017 2018 2019 2020 lo questione di tempo.
Fonte: Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano © RIPRODUZIONE RISERVATA

12

DAL CONIO AL TRASPORTO
Ma quanto
ci costa
l’utilizzo
del contante?
L
o sviluppo dei pagamenti digi-
tali, in Italia, continua a fare i
conti con la perenne dietrologia
sulle commissioni interbancarie.
Quella secondo la quale un pagamento
con carta riduce il valore del denaro cir-
colante, a favore delle banche, mentre
un pagamento in contanti è esente da
costi. Ma è veramente così? In realtà,
nonostante se ne parli troppo poco, an-
che il denaro cash ha un costo. Ed è
enorme, a quanto pare.
La prima voce con segno meno da
mettere a bilancio è abbastanza intuibi-
le. Le banconote con le quali quotidia-
namente paghiamo la spesa o il caffè,
hanno costi di fabbricazione, trasporto
e gestione. Ricordate la storia delle mo-
netine da 1 e 2 centesimi? Dal primo
gennaio del 2018 l’Italia non le produce
più, perché il suo costo di produzione
eccedeva il loro valore: coniare una mo-
netina da 1 centesimo ne costava 4,5,
mentre per fabbricarne una da 2 cente-
simi si spendevano 5,2 cent. Un gio-
chetto che è costato all’Italia 188 milioni
di euro in 10 anni. Sul fronte delle ban-
conote, invece, sappiamo che quella da
50 euro attualmente in uso ha un costo
di produzione che varia da 6 a 10 cente-
DAL CONTANTE AL DIGITALE
simi. E nel 2017, secondo dati ufficiali
dell’Unione Europea, solo le banche
centrali di Francia, Germania e Italia
hanno prodotto 1,7 miliardi di biglietti.
In Italia, le monete sono coniate dal-
l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Sta-
to per conto del Ministero dell’Econo-
mia e delle Finanze che, in qualità di
ente emittente, provvede alla loro di-
stribuzione sul territorio nazionale
avvalendosi delle filiali della Banca
d’Italia. Anche per le banconote, la
funzione di emissione svolta dalla
Banca d’Italia si articola su tutto il ter-
ritorio nazionale attraverso la rete del-
le filiali, che provvedono ad alimenta-
re il sistema con banconote idonee alla
circolazione e a ritirare le banconote
logore. Una stima un po’ datata indica
in 8 miliardi di euro l’anno, la cifra spe-
sa dall’Italia per pagare un po’ tutto
questo: il personale, le perdite, i furti,
le apparecchiature, il trasporto, la si-
curezza, i magazzini, la vigilanza e le
assicurazioni legate ai contanti.
Ma a tutto ciò vanno aggiunti i costi
diretti e indiretti. Secondo The Europe-
an House Ambrosetti, il contante, lo
strumento di pagamento più diffuso
nel nostro Paese, determina costi per
circa 10 miliardi di euro all’anno (0,53%
del Pil), equivalente a un onere di 133
euro per abitante. Poi ci sono i costi del
mancato gettito fiscale legato a questa
forma di pagamento. Un danno stima-
bile per l’Italia, secondo l’Osservatorio
Innovative Payments del Politecnico di
Milano, in 24 miliardi di euro all’anno.
Ma anche i costi sociali, relativi a tutte le
attività illecite legate al cash.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
13
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
Sistemi di pagamento digitali
APPLE PAY
A chi è rivolto: Apple Pay è il servizio di
pagamento istantaneo made in Cuper-
tino, fra i più conosciuti e utilizzati al
mondo. È rivolto agli utenti Apple
(dunque in possesso di un dispositivo
dell’azienda di Tim Cook, che sia un
iPhone o un iPad).
Come funziona: consente di pagare
beni o servizi senza utilizzare carte o
contanti, ma semplicemente avvicinan-
do l’iPhone (o il Watch, che funziona
solo se legato a un iPhone) a un Pos con
tecnologia Nfc. Consente anche il paga-
mento all’interno delle App per pagare -
tra le altre cose – un taxi, una pizza a
domicilio o un nuovo paio di scarpe:
basta un tap. La sicurezza di questo
sistema è legata, di fatto, alla sicurezza
dell’iPhone: per procedere con un paga-
mento è necessario, infatti, dare l’ok
con l’impronta digitale (scansione del
viso in caso di iPhone X e successivi). Le
banche aderenti al servizio sono molte.
Costi: il servizio è totalmente gratuito,
nel senso che Apple non addebita – lato
consumatore – alcun sovrapprezzo.
L’utente, di fatto, paga attraverso Apple
Pay ma registra i movimenti sulla pro-
pria carta di credito (o di debito). Apple
Pay, in sostanza, è un mezzo per pagare
in modo smart, senza dover ricorrere
all’utilizzo delle carte o del cash
14
SAMSUNG PAY
A chi è rivolto: il sistema di pagamen-
to via smartphone rivolto agli utenti
che utilizzano device Samsung.
Come funziona: il sistema non si
differenza da altri metodi di paga-
mento digitali già presenti, anche se
la tecnologia usata dalla casa coreana
è doppia. Il servizio, infatti, supporta
sia il metodo Mst (Magnetic Secure
Transmission), cioè quello utilizzato
da alcuni lettori Pos quando viene
utilizzata la banda magnetica di una
carta, sia il più moderno Nfc (Near
Field Communication), utilizzato per
i pagamenti con le carte contactless
e noto per essere il metodo utilizzato
anche da Apple Pay.
Costi: anche Samsung ha stretto ac-
cordi con diverse banche (quelle ade-
renti sono rintracciabili sul sito dedica-
to al servizio), e non ha alcun costo per
l’utente che utilizza il servizio. Funziona
sia su smartphone che su smartwatch
della casa coreana. L’utente paga at-
traverso il servizio di Samsung ma ogni
movimento viene registrato sulla pro-
pria carta di credito (o di debito). Sam-
sung Pay, che è installato di default
sugli ultimi dispositivi della casa corea-
na, è un mezzo per pagare in modo
smart, senza dover ricorrere all’utilizzo
delle carte o del contante

GOOGLE PAY
A chi è rivolto: il vero rivale di Apple
Pay è forse proprio Google Pay. E il
motivo è abbastanza semplice. È un
servizio che ha tutte le potenzialità per
prendersi una buona fetta del merca-
to, vista la possibilità di installare la
piattaforma su tutti gli smartphone
Android a prescindere dalla loro
marca, infatti, potrebbe essere un
vantaggio notevole.
Come funziona: il funzionamento è
uguale a quello degli altri servizi (qui la
tecnologia usata è la Nfc) e prevede la
registrazione di una carta di credito a
monte. All’interno dell’App consente
di memorizzare le carte fedeltà dei
negozi, le carte di imbarco aeree, i
biglietti del cinema e tutto il resto. Una
App portafoglio a tutto tondo, insom-
ma. Google Pay ha sottoscritto accordi
con diverse banche italiane, e oggi si
configura come i servizi di mobile
payments più interessanti. Il processo
finanziario è praticamente identico a
quello dei competitor.
Costi: Google Pay è gratuito, nel senso
che Google non addebita – lato consu-
matore – alcun sovrapprezzo. L’utente,
di fatto, paga attraverso Google Pay i
suoi acquisti che vengono transati con
la propria carta di credito (o di debito).
E da lì che potrà tenerne traccia
DAL CONTANTE AL DIGITALE
SATISPAY
A chi è rivolto: è totalmente made in Italy
il servizio firmato Satispay, applicazione
inventata a Cuneo dall’omonima startup
con l’obiettivo di eliminare l’uso del cash.
Il servizio di pagamento via smartphone è
il vero punto di forza ed è rivolto a giovani
e meno giovani.
Come funziona: a differenza di Apple
Pay, la startup italiana ha ideato un siste-
ma che bypassa le carte di credito e si
lega a qualsiasi Iban di qualsiasi banca, e
funziona con qualsiasi smartphone.
Satispay offre anche un servizio gratuito
di Peer to Peer, che consente agli utenti
dell’App di scambiarsi denaro in tempo
reale. Per ogni forma di pagamento viene
richiesto un codice Pin. Il pagamento ha
dei limiti, che sono quelli imposti dal-
l’utente. Se decidiamo di usare Satispay
per 500 euro, la stessa somma viene
prelevata dal nostro conto e trasferita nel
nostro Wallet di Satispay. Ogni volta che
spendiamo qualcosa, Satispay andrà a
rimpinguare il saldo attivo dal nostro c\c.
Costi: il servizio è gratuito e offre mol-
to di più di un semplice servizio di pa-
gamento cashless. Con Satispay si
possono pagare (e in questo caso c’è il
costo del servizio) i bollettini, è abilita-
ta ai pagamenti PagoPA, consente le
ricariche telefoniche e funziona anche
come salvadanaio
15
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
Sistemi di pagamento digitali
AMAZON PAY
A chi è rivolto: Amazon Pay è un sistema
di pagamento online introdotto da Ama-
zon per consentire ai propri clienti di
creare un account univoco per effettuare
acquisti sicuri ed in maniera più rapida su
Amazon, ma anche su altri siti.
Come funziona: con Amazon Pay,
non è necessario inserire i propri dati e
gli estremi di pagamento ogni volta che
si completa un acquisto online.
Esempio: se stiamo acquistando un
biglietto su Trenitalia e siamo utenti
Amazon, possiamo decidere di pagarlo
con Amazon Pay senza inserire la no-
stra carta di pagamento.
Costi: il sistema – che è gratuito per gli
utenti - utilizza le informazioni memoriz-
zate sull’account per completare tutte le
procedure di pagamento. Una volta messi
nel carrello i prodotti di proprio interesse,
al momento del pagamento sarà suffi-
ciente cliccare sul pulsante “Amazon Pay”
completando così la procedura in pochi e
semplici passaggi. Le transazioni ovvia-
mente vengono eseguite con la propria
carta di credito, di debito o prepagata, in
base a quella registrata all’interno del
profilo personale Amazon. Per adesso
non è presente una app di pagamento che
possa funzionare come Apple Pay, e cioè
che consenta ad Amazon Pay di essere
utilizzata nei pagamenti di prossimità
16
DAL CONTANTE AL DIGITALE
PAYPAL:ME
A chi è rivolto: è un servizio utile per
inviare e ricevere denaro da famiglia e
amici quello offerto da PayPal, pioniera
di questo settore con oltre 200milioni
di utenti in tutto il mondo.
Come funziona: gli utenti devono
disporre di un account PayPal e attra-
verso questo viene creato un link
(paypal.me/nome).
Poi basterà cliccare sul link e indicare
la somma da versare.
PayPal.Me è utilissimo se dovete ridare
dei soldi ad un amico o viceversa. Allo
stesso tempo può essere utilizzato per
raccogliere i soldi quando si deve com-
prare un regalo in comitiva, ma anche
per chiedere dei piccoli anticipi di
denaro o prestiti tra privati ad
amici e parenti.
Costi: il servizio è gratuito per scambi
di denaro fra utenti dello stesso Paese.
Da qualche tempo il servizio PayPal può
essere usato anche per i pagamenti di
prossimità, dunque nei negozi. In que-
sto caso è necessario il legame a un
altro servizio, Vodafone Wallet (dispo-
nibile al momento su piattaforma An-
droid). Anche in questo caso il servizio
è gratuito, e mette a in correlazione la
tecnologia offerta da Vodafone (che è
NFC) e il conto PayPal di un utente, da
sempre sinonimo di sicurezza
 02
IL SALVADANAIO
VIRTUALE
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
RISPARMIO SULL’APP
Pianificare giorno
dopo giorno
entrate e uscite
di Lucilla Incorvati
G
iovani e risparmio, un
mondo che spesso non va
sempre nella stessa dire-
zione. Secondo l’ultima
indagine promossa con
Bva-Doxa, che ha coinvolto 500 ragazzi
tra i 18 e i 25 anni, il 39% gestisce i paga-
menti in contanti, il restante 61% passa
attraverso forme dematerializzate di de-
naro, tra cui carte (32%), app di paga-
menti (12%) e altre forme (17%).
Tuttavia, se sono in molti a preferire
ancora contanti e prepagate, è indubbio
che sia i giovani sia i meno giovani cono-
18
scono le potenzialità dello smartphone e
delle app: strumenti digitali più sicuri e
sostenibili rispetto al contante ma so-
prattutto facilitatori per monitorare co-
stantemente entrate e uscite e interveni-
re in tempo reale in caso di necessità op-
pure allocare risorse verso certi acquisti
rispetto ad altri. Le app per risparmiare
semplificano il modo in cui si gestiscono
le finanze, forniscono massima traspa-
renza sulle entrate e spese e dunque
spronano a non perdere di vista obiettivi
di risparmio. Ogni app ha funzioni speci-
fiche che la distinguono dalle altre: dal
IL SALVADANAIO VIRTUALE

ADOBESTOCK

19
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
creare un sistema efficace per la gestione
dei propri soldi all’impostazione di noti-
fiche per avvisare quando si eccede un
certo plafond di spese fino a creare un
piano per sostenere debiti in sospeso.
Le principali banche si sono già mosse
con le proprie app, come Intesa con il suo
XmeWallet che tra gli altri servizi con-
sente di gestire le spese attivando i servi-
zi di pagamento digitali da smartphone,
aiuta ad organizzare le carte fedeltà per
pagare velocemente, mette a disposizio-
ne sconti e coupon proposti da partner,
consente di archiviare documenti per-
sonali e avvisa quando si avvicinano le
scadenze. Anche UniCredit con la sua
app consente di tenere d’occhio il bilan-
cio familiare, prefissare con la funzione
Budget dei limiti per ogni categoria di
spesa in modo da tener sotto controllo le
uscite e porre degli obiettivi. Non sono
da meno le app messe in piedi da banche
come Bnl-BnP Paribas, Credit Agricole e
Banco Bpm e quelle di alcuni istituti a
maggiore vocazione digitale come Sella,
IWBank e Fineco con la gestione degli
investimenti e dei servizi di trading onli-
ne che non tutti supportano.
Un passaggio molto importante è lega-
to alla sicurezza e alla compatibilità della
app con smartphone, PC e smartwatch,
ultima frontiera degli innovative pay-
ments tanto preferiti dai giovani. Ed è
proprio su questo fronte che le new-
bank (Revolut, N26, Buddybank, Hype)
stanno offrendo alternative sempre più
apprezzate. Alcune di questi si rivolgono
ai giovanissimi con funzionalità che
consentono di far arrivare risorse dei
propri genitori. N26 presta particolare
attenzione al tema del risparmio, non so-
20
lo tramite le due funzionalitá principali
Spazi e Spazi Condivisi, ma anche trami-
te Regole, grazie alla quale il cliente può
impostare dei bonifici periodici dal pro-
prio conto principale ai suoi Spazi (e vi-
ceversa), selezionando l’importo, la data
e la frequenza che desidera, ampliando
ulteriormente le possibilitá di risparmio.
Mentre con la funzione “Statistiche” si
tiene traccia di ció che si spende in quan-
to il conto riconosce ogni transazione e la
categorizza automaticamente, fornen-
do una panoramica semplice e aggiorna-
ta di tutte le spese mensili. Inoltre con i
#tag personali si può personalizzare il si-
stema e sapere subito di quale spesa si
tratta: #RegaloMamma, #Libri o #Sushi.
Anche la funzione risparmi di Hype è
pensata per aiutare il cliente a pianificare
il risparmio con salvadanai virtuali: ba-
sta indicare un obiettivo e una data entro
cui lo si vuole raggiungere e, in automati-
co a seconda del profilo e delle abitudini
dell’utente, Hype accantona giornal-
mente l’importo necessario a raggiun-
gere la somma stabilita. Dall’analisi del-
l’utilizzo della funzione “obiettivi” dei
clienti Hype, oggi un milione e 300 mila,
emerge come le tre categorie specifiche
per cui gli hyper risparmiano maggior-
mente sono nell’ordine: abbigliamento e
accessori; casa e viaggi e vacanze. Gli un-
der 30 si dimostrano risparmiatori note-
volmente più attenti rispetto agli over. È
molto interessante notare come l’obiet-
tivo investimenti sia al 5° posto per gli
under 30 e al 9° per gli over 30 (seppur
con un importo medio maggiore), a testi-
monianza di una maggiore attenzione al
tema da parte dei più giovani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA RATIO DELLA PAGHETTA
Come si educano
gli investitori
consapevoli
del domani
U
na delle vie per avviare con-
cretamente un processo di
educazione finanziaria è
quello di ricorrere alla paghetta, una
strategia che se ben perseguita porta
certamente alla formazione degli in-
vestitori consapevoli del domani.
Imparare a pianificare significa im-
parare a ragionare per obiettivi e a do-
sare le risorse nel breve e nel lungo
termine Il denaro, se ben gestito, è
uno strumento senza una valenza eti-
ca e la paghetta può essere un modo
per dare ai ragazzi autonomia di scel-
ta e migliorare la loro capacità di pia-
nificazione di lungo termine. In Italia
pochi genitori hanno l’abitudine di
dare la paghetta ai propri figli. Non è
così negli altri Paesi del mondo, anche
in quelli emergenti. Ed è provato da
studi empirici che chi riceve una pa-
ghetta da piccolo ha maggiore proba-
bilità di seguire gli studi universitari
(probabilmente perché ha imparato a
fare rinunce) ed ha una migliore ge-
stione del denaro da grande.
Ma come si gestisce al meglio la pa-
ghetta e, anche se si è giovanissimi, co-
me imparare a convivere con un pro-
prio budget? «La paghetta è un ottimo
IL SALVADANAIO VIRTUALE
strumento per insegnare ai propri figli
il valore della pianificazione economi-
ca, partendo proprio dalle piccole som-
me» - sottolinea Giovanna Boggio Ro-
butti, direttore generale FEduF, la Fon-
dazione per l’educazione finanziaria e
al risparmio dell’Abi (Associazione
Bancaria Italiana)–. «Si comincia da
qui passo dopo passo per compiere
quel percorso culturale che porta, in età
più adulta, alla consapevolezza nelle
scelte individuali legate all’uso del de-
naro». Se, infatti, fin da piccoli ci si abi-
tua a comportarsi responsabilmente,
accantonando ad esempio pochi spic-
cioli e usandoli per qualcosa a cui tenia-
mo molto (poter andare al cinema con
gli amici, acquistare un oggetto al
quale teniamo e che i genitori non vo-
gliono comprare, fare un regalo a cer-
te ricorrenze in autonomia), da adulti
sarà più immediato associare al ri-
sparmio il concetto di trasferimento
nel tempo di ricchezza – intesa come
possibilità di spesa - e quindi per usa-
re le risorse per raggiungere un obiet-
tivo importante quale, ad esempio,
l’acquisto di una casa.
Ma una domanda sorge spontanea:
da cosa si deve partire? «In primis è di
grande importanza formare quel-
l’ecosistema vitale composto da scuo-
la e famiglia - sottolinea ancora Boggio
Robutti -. Perché questo può progres-
sivamente insegnare ai giovanissimi
cosa significhi pianificare per il futuro,
aiutandoli ad affrontare per tempo
una dimensione che appare loro lonta-
na, di cui è invece necessario occuparsi
il prima possibile».
In Italia una cospicua parte del ri-
21
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
Pianificare per tempo le risorse per i costi dell’Università
Sostenere i costi universitari dei
propri figli è tra i principali impegni
di una famiglia. Il costo varia in
base a diversi fattori: destinazione
in Italia oppure all’estero, durata e
tipologia. A fare la differenza è in
primis la sede dell’Ateneo perché
per un fuori sede il costo è decisa-
mente più alto: alle rette si aggiun-
gono le spese di vitto e alloggio.
Ad esempio, un fuori sede per una
laurea triennale deve considerare
un budget tra i 30 e i 70mila euro.
In Italia tra gli esempi più dispen-
diosi, c’è il percorso triennale alla
Bocconi di Milano. Secondo
un’analisi di MoneyFarm un ciclo
di studi triennale può costare tra i
50 e i 70mila euro, a seconda
dell’Isee e del budget pianificato.
Ma se l’obiettivo è frequentare un
I costi dell’Università (simulazione anno accademico pre Covid)
Le cifre si riferiscono al pagamento della retta universitaria, vitto e alloggio per uno studente fuorisede
20MILA-60MILA
Sapienza di Roma 11.928
Università di Bologna 11.389
Università di Pisa 10.190
Università di Napoli 11.103
Politecnico di Milano 13.819
Bocconi 17.789
Università di Genova 10.817
Harvard
22
ateneo all’estero, magari in Usa o
in Uk, i costi sono decisamente più
alti. In particolare con Brexit la
prima diretta conseguenza per gli
studenti che faranno domanda
per studiare in UK sarà l’aumento
delle tasse universitarie. Inoltre
bisogna avere sul conto corrente
anche una cifra minima di 12mila
£ per garantire la “sopravvivenza”
dello studente nel paese.
Con Brexit, quindi, un italiano
che desidera studiare in Uk verrà
considerato come uno studente
russo. Sul sito dell’università di
Oxford, per uno studente non
Uk il cpstp sale da 9250 £ a
25.740 e 36mila £ annui a se-
conda del corso di laurea. Alla
retta va poi aggiunto il costo di
vitto e alloggio: una spesa non
COSTO ANNUO
60MILA-100MILA PIÙ DI 100MILA
13.102 13.773
12.217 12.216
11.442 11.500
11.516 11.516
14.906 15.487
20.479 23.782
12.205 12.455
61.230
indifferente che va calcolata in
relazione al luogo dove si vuole
vivere. Stare a Londra o a Cam-
bridge è molto più costoso che
vivere a Liverpool o Newcastle.
Ecco perché una buona pianifi-
cazione dei risparmi può aiutare
a raggiungere questo importan-
te obiettivo. Per gli esperti una
strategia saggia è quella di inizia-
re almeno 10 anni prima dell’uni-
versità attivando un piano di
accumulo del capitale, evitando
così il rischio di investire tutto e
subito per poi magari subire un
periodo di flessione dei prezzi,
come avviene durante le crisi
finanziarie. Oppure iniziare con
piccole somme alla nascita del
figlio con investimenti piccoli
che negli anni aumentano
COSTO TRIENNIO/QUADRIENNIO
20MILA-60MILA 60MILA-100MILA PIÙ DI 100MILA
35.784 39.306 41.320
34.169 36.650 36.650
30.564 34.326 34.499
33.310 34.547 34.547
41.457 44.719 46.461
53.366 61.437 71.347
32.451 36.615 37.365
244.920
FONTE: Ufficio Studi Moneyfarm
 IL SALVADANAIO VIRTUALE

REUTERS

sparmio è detenuto da persone che

hanno più di 70 anni. Ecco perché è ne-
cessario evitare che gli adulti, sin da
piccoli si sostituiscono -, deresponsa-
bilizzandoli - ai bambini prima e ra-
gazzi poi. Solo così questi potranno tra
10-15 anni capire come programmare
una spesa, valutare la necessità di dif-
ferirla, comprendere i concetti di prio-
rità e di rinuncia, di bilanciamento tra
possibilità e desideri.

Come organizzare la paghetta

Due i passaggi chiavi: 1) impegno co-
stante e rigoroso su tempi e importi
versati da parte dei genitori; 2) stabili-
re un importo fisso.
Quando si inizia a dare la paghetta
al/ai proprio/pri figli è importante
stabilire importi, tempi e regole coe-
renti e rigorosi: è quindi opportuno
dare la paghetta a cadenza settimanale
e non derogare in caso di richieste di
denaro aggiuntive. Ovviamente in
modo proporzionale alla crescita au-
menterà la responsabilizzazione e
quindi la gestione di somme via via più
elevate su periodi di tempo più lunghi.
L’importo fisso è importante ma es-
so varia in base all’età, alle necessità
che vengono soddisfatte con quel de-
naro e dalla città in cui si vive. In linea
di massima sotto i 15 anni il budget
settimanale non dovrebbe superare i
15 euro, per poi arrivare ai 25. Una
strategia vincente (e qui le app digitali
possono essere di grande aiuto) è
quella di considerare non una paghet-
ta, ma due: il budget A per le spese vive
quotidiane (merendine, biglietto del-
l’autobus e così via) e il budget B per
spese più consistenti e meno frequen-
ti (vestiti, viaggi). Due “cassetti men-
tali”, altrettante cifre periodiche per
diverse esigenze cui far fronte. Assai
utile potrebbe essere premiare quan-
to non speso con una cifra corrispon-
dente: 2 euro sottratti al budget A di-
ventano 4 nel salvadanaio del figlio,
per le spese del budget B. Oppure ai ra-
gazzi più grandi che riescono a rispar-
miare si può mettere a loro disposi-
zioni una cifra uguale in una forma
d’investimento. Piccole cifre che però
nel lungo termine possono costituire
un bel gruzzolo. L’importante è ricor-
dare che un metodo, qualunque sia
definito, diventa educativo se seguito
con convinzione e continuità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

23
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
Le app per risparmiare
REVOLUT JUNIOR
A chi è rivolta: collegata al servizio Revo-
lut è dedicata a bambini e ragazzi di età
compresa tra i 7 e i 17 anni.
Come funziona: è una sottosezione del
conto Revolut che un adulto può far
utilizzare a un minorenne mediante
l’uso di una carta ricaricabile. Gli ac-
count junior possono essere aperti solo
dai genitori o dai tutori legali che già
utilizzano il servizio Revolut. Il cliente
adulto è responsabile di tutto ciò che fa
l’utente Junior: per questo motivo,
all’interno della propria app i genitori o i
tutori troveranno un’apposita sezione
con tutti i dettagli relativi al conto dei
figli, da cui controllare transazioni e
includere o escludere determinate
categorie di servizi.
Costi: chi ha un piano standard (quindi a
zero spese) può attivare un solo account
Junior più una ricarica di max 40 euro al
mese, oltre al costo della carta Junior. Chi
invece ha un piano Premium (7,99 euro al
mese) o Metal (13,99 al mese) può creare
rispettivamente 2 e 5 account Junior,
con un limite annuale di ricarica di 4mila
euro, la spedizione gratuita delle carte e
funzionalità aggiuntive: dall’impostare
dei “compiti” per i bambini al dare loro dei
soldi quando li portano a termine (es.
rifare il letto) oppure si può impostare
una paghetta con cadenza regolare
24
HYPE
A chi è rivolta: a partire dai 12 anni
Come funziona: l’apertura di un conto
Hype per minori avviene online, previo
consenso di un genitore o tutore legale. Il
genitore ha la facoltà di eseguire il login
in qualsiasi momento, accedendo agli
estratti conto e visionare quindi i dettagli
dei movimenti per un costante monito-
raggio. Inibiti gli acquisti per minori pres-
so alcune tipologie di negozi, come ta-
bacchi o scommesse. Prevista funziona-
lità di “messa in pausa istantanea” degli
acquisti coperta dal programma “protetti
sempre e ovunque” di MasterCard, che
rimborsa in caso di acquisti non autoriz-
zati. Ogni mese i genitori ricevono via
mail un riepilogo delle operazioni effet-
tuate dal figlio, con indicazione di entra-
te, uscite e relativi importi.
Costi: conto Start gratis fino a 2.500 euro
di deposito annuo; conto Plus un euro al
mese fino 50mila di deposito; conto Pre-
mium 9,90 euro al mese, nessun limite di
deposito, né limiti ai prelievi, nessuna
commissione sulle ricariche con altra
carta, pagamento di bollettini sempre
gratuiti, pagamenti e prelievi gratuiti in
tutto il mondo e senza maggiorazione sul
tasso di cambio, costo commissionale per
ricarica con contanti e con carte sempre
con Start, solo contanti con Plus e Pre-
mium; sempre a carico di Hype i bolli

YAP
A chi è rivolta: anche ai minori, ma prima i
genitori devono scaricarla e approvare la
richiesta. Poi sono richiesti tutti i dati
personali, la scansione di un documento di
identità e una foto profilo. Impostata la
password, si è pronti per utilizzare Yap
carta prepagata Mastercard contactless
digitale, per ora disponibile solo in versio-
ne digitale ma a breve anche in versione
fisica per prelevare contante. Si carica con
un’altra carta (ammessi circuiti Master-
card, Maestro, Visa e VPay e sino a 3 carte
diverse); tramite bonifico bancario (è una
carta conto con Iban); nei 45mila punti
Sisal per caricare in contanti.
Come funziona: si può pagare mobile
offline e online, in tutti gli esercizi, in Italia e
all’estero, dotati di un Pos contactless e con
Apple Pay e Google Pay. Prevista funzione
per inviare e ricevere denaro in modalità
P2P: basta digitare l’importo, autorizzare il
pagamento ed è fatta, idee agli under 18 per
ricevere i soldi della paghetta. Appena iscrit-
ti al servizio, si riceve un welcome bonus da
5 euro per provare immediatamente l’app
nei negozi. Il primo mese d’iscrizione si ha un
cashback del 20% sulle spese quotidiane,
che sale fino al 30% il secondo mese e fino al
50% il terzo mese. Il cashback accumulato
ogni mese non può superare i 5 euro.
Costi: totalmente gratuita, senza costi
d’iscrizione, canone annuo o commissioni
IL SALVADANAIO VIRTUALE
N26
A chi è rivolta: a tutti i maggiorenni.
Come funziona: è un conto che si attiva a
distanza e al quale si accede mediante
carta oppure app. Tra i servizi principali
dedicate al risparmio: Spazi e Spazi Condi-
visi. Spazi (Spaces) consente di risparmia-
re o mettere da parte i soldi per un acqui-
sto importante in modo veloce, facile e
flessibile. Ogni spazio creato con Spaces è
un conto parallelo al conto corrente prin-
cipale. Questo lo rende simile a un conto di
risparmio, da cui il cliente non può spen-
dere i propri soldi e non può effettuare
transazioni. Spazi Condivisi (Shared Spa-
ces), invece, è la funzionalità per condivi-
dere le spese quotidiane o mettere soldi
da parte insieme ad amici e familiari. I
clienti premium possono creare spazi
separati dal loro conto principale e ag-
giungere fino a 10 persone. Tutti i clienti
N26 (anche non Premium) possono esse-
re invitati a partecipare.
Costi: il conto standard (solo 2 spazi
condivisi) non prevede costi di attivazione
rispetto al conto N26Metal che costa 16,9
euro al mese e consente fino a 10 spazi
condivisi, oltre a molti servizi aggiuntivi.
Il costo dell’imposta di bollo (34,2 euro
annui) è a carico del cliente, ma N26 offre
una promozione con la quale la storna per
i clienti con una giacenza oltre i 5.000 euro
fino alla fine dell’anno
25
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
Le app per risparmiare
BUDDYBANK
A chi è rivolta: a tutti, disponibile h24
via chat.
Come funziona: al conto corrente, alla
carta di debito Mastercard “urban camo” e
alle soluzioni di pagamento digitale, Bud-
dybank abbina funzionalità dedicate per
controllare al meglio le spese e risparmia-
re. Ha introdotto il Pfm (Personal Financial
Management), il tool avanzato per moni-
torare in app le spese con carta e i movi-
menti del conto in un’unica schermata,
facilitando il controllo del proprio com-
portamento di spesa nel tempo. Tutti i
dati, di conto e carta, sono integrati e le
spese organizzate per categorie di perti-
nenza. Si può riorganizzare a piacere le
spese sotto categorie differenti, rispetto
a quanto proposto inizialmente dal siste-
ma, e inserire commenti e #hashtag per
ciascuna voce di spesa; funzionalità utili
per richiamare una spesa singola o una
lista di movimenti riconducibili ad un
particolare evento (es. #weekend_cervi-
nia). Previsto anche un servizio di gestione
della liquidità in eccesso (tipo salvadanaio
virtuale anche per piccoli investimenti)
integrato con soluzioni di risparmio gesti-
to diversificate e flessibili.
Costi: attivazione gratis, costo dei bolli a
carico del cliente.Prelievi da Atm non
UniCredit in Italia ed estero 2 euro, più
commissionioni di cambio
26
IL SALVADANAIO VIRTUALE
DROPPAY
A chi è rivolta: a tutti e nasce dall’espe-
rienza di A-Tono Payment Institute,
istituto di pagamento che trasforma lo
smartphone in un vero e proprio porta-
foglio digitale, gruppo indipendente
guidato da Orazio Granato e presente
da 20 anni sul mercato digitale.
Come funziona: l’apertura del conto di
pagamento DropPay è facile e veloce.
Basta scaricare l’app dallo store del
proprio sistema operativo, inserendo i
dati di contatto e quelli anagrafici
(luogo e data di nascita) congiunta-
mente a un documento di riconosci-
mento. Per ricaricare il conto si può
ricorrere al bonifico, a versamenti da
parte di terzi oppure a ricariche in
contanti in uno dei retailer DropPoint
presenti sul territorio nazionale. Con il
tconto DropPay pè possibile pagare sia
da app che da web i bollettini postali,
MAV/ RAV, PagoPA (tasse, rate univer-
sitarie, multe etc), il bollo auto e l’F24.
Si possono effettuare bonifici e ricari-
che telefoniche e ricaricare le carte
prepagate dotate di un Iban.
Costi: non è previsto nessun costo di
attivazione, tenuta e gestione conto.
L’unico costo è quello per effettuare un
bonifico pari a 1 euro. Per il titolare non
sono previsti neppure i costi dei bolli
totalmente a carico di A-Tono
 03
APP E STRUMENTI
PER INVESTIRE
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
APP PER INVESTIRE
Fondi comuni
e altri strumenti
a portata di click
di Lucilla Incorvati
S
i dice che gli italiani siano un
popolo di grandi risparmia-
tori, il che, a onor del vero, è
tutt’altro che un difetto. Ma
è davvero così? Quanto ri-
sparmiamo, mediamente, ogni mese? E
soprattutto come si comportano gli ita-
liani più giovani?
Secondo una ricerca condotta da
Oval, la app dedicata al risparmio (si
veda la scheda nelle pagine successive)
la fascia di età tra i 30-35 anni (che
comprende i Millennials) mostra una
maggior propensione ad avere una ge-
28
stione del risparmio e dell’investimen-
to più costante. Tra tutti gli utenti Oval
che investono in modo regolare, il 55%
è costituito da individui tra i 30-35 an-
ni. E più sale l’età, più aumenta l’atten-
zione per il risparmio e l’investimento,
anche se su questo impattano una serie
di fattori (lavoro più stabile, guada-
gnano di più e cosi via). Il 57% degli
Ovalers “risparmiosi” appartiene a
questa fascia d’età e ben il 63% usa l’ap-
plicazione per investire, ovvero con fi-
nalità di crescita del proprio capitale.
Guardando al sesso gli uomini rispar-
APP E STRUMENTI PER INVESTIRE

ADOBESTOCK

29
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
miano di più delle donne.
Quanto si risparmia? Se i Millennial
risparmiano mediamente 110 euro al
mese, i loro fratelli maggiori che ap-
partengono alla Generazione X
(1965–1979) , pur essendo molti meno
(16% dei risparmiatori, 20% degli in-
vestitori) risparmiano mediamente
un po’ di più, fino a 122 euro al mese.
Mentre quelli che appartengono alla
Generation Z (i nati dopo il 1995 e circa
il 24% degli Ovalers) risparmia in me-
dia 85 euro ogni mese.
La facilità d’uso, la chiarezza dei
messaggi e la trasparenza sul fronte
costi sono elementi estremamente ap-
prezzati dai giovani e che decretano il
successo delle App. «Oval Money non è
una società di consulenza finanziaria -
sottolinea Benedetta Arese Lucini, Ceo
di Oval Money- il nostro obiettivo è
quello di mettere nelle migliori condi-
zioni qualsiasi tipo di utente affinché si
avvicini al risparmio e agli investimen-
ti in modo agile e che apprenda nel
tempo le nozioni sufficienti a poter ge-
stire le proprie finanze in autonomia.
All’interno di una piattaforma la sem-
plicità d’uso è garantita da una user
experience ottimizzata che rende velo-
ci e intuitivi i processi di registrazione,
consultazione e investimento. Inoltre,
Oval Pro è stata realizzata mettendo
sempre al centro il proprio utente. Ol-
tre a un ambiente su misura e a prodotti
basati sull’affidabilità dei partner fi-
nanziari di Oval Money, il cliente potrà
dialogare in qualsiasi momento, in
modo diretto con un team dedicato an-
che per ricevere informazioni sui saldi
o sullo status dei propri investimenti in
30
tempo reale. Con la stessa logica abbia-
mo lanciato Oval Pro che si concentra
soprattutto su investimenti a medio
termine, tutti i prodotti saranno dotati
di un prezzo giornaliero e verrà fornita
la massima flessibilità possibile in te-
ma di disinvestimento»
Una conferma dell’attitudine degli
italiani al risparmio e quindi all’inve-
stimento fin da giovani nei limiti delle
loro disponibilità arriva da Antonio Va-
litutti, Ceo di Hype: «Nella fascia 18-29
anni il risparmio è un tema cruciale
-spiega - ecco perché abbiamo pensato
una proposta capace di mettere gli
utenti in condizione di raggiungere gli
obiettivi quasi senza accorgersene in
base alle loro disponibilità e necessità
di spesa. Trovo molto interessante che
proprio tra i più giovani, l’obiettivo di
risparmio finalizzato a futuri investi-
menti è la quarta voce tra le diverse ca-
tegorie, mentre nella fascia più matura
– che tipicamente ha più spese familia-
ri e quindi diverse priorità – tende a
scendere. L’educazione finanziaria tra
i giovani, a cui Hype pone molta atten-
zione nello sviluppo e comunicazione
dei servizi, è cruciale».
«L’app Moneyfarm viene utilizzata
correntemente dal 65% dei nostri clien-
ti - fa eco Giovanni Daprà, cofounder di
MoneyFarm. Questa consente di svol-
gere tutte le operazioni che si fanno an-
che da desktop. Per questa ragione la
nostra app viene costantemente mi-
gliorata da un team dedicato, è disponi-
bile sia sull’AppStore sia sul Play store e
conta oggi in totale 4.573 recensioni con
una valutazione media pari a 4,6 su 5».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA STRATEGIA
Individuare
gli obiettivi
e pianificare
gli investimenti
U
na buona pianificazione fi-
nanziaria e la costanza nel
risparmio sono strumenti
essenziali per realizzare piccoli e
grandi progetti: dalla vacanza dei
sogni, all'anticipo per l'acquisto di
una casa. L'accantonamento pre-
ventivo di denaro consente inoltre
di fronteggiare eventuali imprevisti
con più serenità. Ma cosa incentiva
l'essere umano al risparmio? Quan-
to può contribuire l'essersi prefissa-
ti un obiettivo specifico? Lo studio
intitolato “There's an App for That:
Goal-Setting and Saving in the Fin-
Tech Era”, condotto da University of
Melbourne e Georgetown Universi-
ty, in collaborazione con GIMME5,
la soluzione digitale per la gestione
del denaro messa a punto da Aco-
meA Sgr, ha evidenziato come il goal
setting incrementi la propensione e
l’effettivo tasso di risparmio.
L’indagine stabilisce che la defi-
nizione di obiettivi rappresenta
una reale spinta all'azione e che
strumenti digitali con funzionalità
specifiche possano aiutare l'indivi-
duo nel suo proposito.
Lo studio evidenzia, inoltre, come
APP E STRUMENTI PER INVESTIRE
gli individui risparmino maggior-
mente per obiettivi che richiedono
un importo maggiore in un oriz-
zonte temporale più breve, e come
siano più propensi a risparmiare
quando utilizzano i “Joink”, la fun-
zionalità dell'App che permette
l'accantonamento di piccole cifre
nel corso del mese. La natura
dell'obiettivo, invece, non ha un
impatto significativo sul tasso di
accantonamento degli utenti.
Emerge poi che, per coloro che
utilizzano questo tipo di soluzione,
un terzo degli obiettivi viene rag-
giunto prima della scadenza, con
una maggiore probabilità di succes-
so per gli obiettivi più generici (defi-
niti come “Risparmio”) rispetto a
quelli che gli stessi clienti categoriz-
zano in maniera più specifica. Nel
complesso, emerge chiaramente
che fissare obiettivi ha un effetto
positivo sul risparmio, con un mar-
gine di successo ancora maggiore
laddove gli individui siano suppor-
tati, nel fissarli e nel raggiungerli, da
meccanismi automatici che aiutino
a dare ulteriore costanza.
Una buona strategia d’investi-
mento è il frutto di un processo. «An-
che quando si è molto giovani - sot-
tolinea Andrea Zanella, consulente
finanziario indipendente - è oppor-
tuno cercare di guardarsi dall'ester-
no, cercando di immaginare come ci
si vede tra 20 o 25 anni e su come po-
trebbe evolvere la propria vita, te-
nendo conto di sogni e ambizioni. A
quel punto vengono subito a galla
quelle che sono le priorità».
31
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
Secondo Zanella fare questo pro-
cesso di consapevolezza è determi-
nante perché solo così si mettono a
fuoco quelli che sono gli obiettivi e
dunque da quel momento in poi si
può ragionare su quale strategia
mettere a terra per realizzarli.
«Se l’obiettivo è quello di fare un
viaggio, oppure degli acquisti o
pensare alla propria formazione -
spiega ancora il professionista - e si
ha consapevolezza di cosa si vuole
fare poi si passa alla definizione
degli strumenti per realizzare.
Questo stesso processo mentale da
adulto lo applicherà a obiettivi più
importanti come comprare una ca-
sa o altro. E’ chiaro che chi no n ha
un lavoro ha la possibilità di rispar-
miare piccolissime somme se non
addirittura nulla. Mentre i giovani
32
ADOBESTOCK
che hanno già un attività hanno
una visione più matura sul cosa fa-
re nel loro futuro. Per tutti una
priorità è quella pensionistica, un
bisogno che riscontro tra i giovani
in cerca di lavoro e in quelli che
svolgono un’attività».
Sul come realizzare gli obiettivi
Zanella non ha dubbi. «Già quando
si è molto piccoli se un figlio riesce a
risparmiare una parte della paghet-
ta - spiega - lo si può premiare con lo
stessa somma che si investe in un
piano di accumulo magari ricorren-
do ad una delle nuove app. Quando
il giovane ha qualche anno in più, lo
si può stimolare a fare piccoli lavori
e una quota parte di quanto guada-
gnato se risparmiata si può investi-
re in un piano di accumulo. Consi-
glio sempre di ricorrere ad un profi-

lo bilanciato e/o azionario evitan-
do accuratamente uno obbligazio-
nario perché, soprattutto quando si
è giovani, ci si deve abituare a gesti-
re il rischio anche su orizzonti tem-
porali più lunghi».
Per un giovane che sta muovendo i
primi passi nel mondo del lavoro e,
quindi, che può contare sul suo sti-
pendio il suggerimento è quello di
investire in un fondo pensione, me-
glio se di categoria perché si massi-
mizza il versamento obbligatorio
del datore di lavoro. «Anche in que-
sto caso suggerisco di spingersi -
conclude Zanella - su un comparto
più rischioso (tipo bilanciato). Ci sa-
rà tempo per modificare e andare su
profili più prudenti».
Il risparmio previdenziale è un
caposaldo della pianificazione. Le
forme pensionistiche tradizionali
(l'INPS per intenderci) sono sem-
pre meno in grado di assicurare un
adeguato tenore di vita al termine
dell'attività lavorativa. Vale quindi
la pena essere prudenti e creare un
portafoglio supplementare, che
può essere un fondo pensione di
categoria o aziendale, oppure un
portafoglio dedicato. Se dall’ac-
cantonamento avanza qualcosa, è
bene avere un’ottica di medio ter-
mine che può servire per gli scopi
più disparati: ad esempio creare
un capitale per i propri figli o av-
viare un’attività, accantonare un
gruzzoletto per un viaggio impor-
tante, oppure affrontare l’acquisto
di una casa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
APP E STRUMENTI PER INVESTIRE
APP POSTEPAY e APP BANCOPOSTA
Si chiama Salvadanaio digitale ed è un servizio offerto da
Poste Italiane per rispondere al bisogno da parte dei ri-
sparmiatori di ricorrere a soluzioni digitali per l’accumulo
di piccole somme di risparmio in funzione di obiettivi
futuri predisposti. Il servizio è stato eletto prodotto del-
l’anno 2020 per la categoria «Servizi Gestione Spese»
grazie alla sua capacità di soddisfare i clienti e di rappre-
sentare un servizio innovativo.
Bancoposta di fatto mette a disposizione dei propri clienti
una soluzione che nasce dall’unione di due prodotti finan-
ziari gestibili anche digitalmente. Da un lato c’è uno stru-
mento di risparmio classico (il libretto), su cui accantona-
re i propri risparmi (libretto smart monointestato) dall’al-
tro uno strumento transazionale, per le prime esigenze di
gestione quotidiana delle proprie spese (Conto BancoPo-
sta/Postepay Evolution). Il Salvadanaio è fruibile in App
BancoPosta e permette di raggiungere degli obiettivi di
risparmio nel tempo attraverso accantonamenti, sia ma-
nuali sia ricorrenti, sul proprio Libretto Smart monointe-
stato, dalla propria carta Postepay Evolution e/o dal conto
corrente BancoPosta. Si può accedere al servizio anche,
oltre che dall’App Bancoposta, anche dall’App Postepay.
Condizioni imprescindibile: possedere un conto Postepay
Evolution, un Conto BancoPosta o un Libretto Smart
monointestato. Non è infatti accessibile a chi per esempio
ha solo una carta Postepay ricaricabile.
Si possono creare fino a cinque obiettivi di risparmio ed
effettuare versamenti manuali, a discrezione dell’utente,
e versamenti ricorrenti, a intervalli di tempo prestabiliti,
per raggiungere più velocemente i propri obiettivi. Tra le
funzioni predisposte c’è anche quella che prevede la
possibilità di condivisione dell’obiettivo. Il titolare ha
sempre la disponibilità delle somme accantonate nel
libretto e può ricorrere in ogni momento alla cosiddetta
“rottura” dell’obiettivo e quindi procedere al prelievo solo
digitale sui propri strumenti transazionali o direttamente
sul proprio libretto Smart
33
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
Le app per investire
OVAL
A chi è rivolta: a tutti, basta essere
maggiorenni.
Come funziona: è un’applicazione per la
gestione smart del proprio denaro e per
gli investimenti. Disponibile per iOS e
Android, l’app è usata da più di 350mila
persone e permette di accantonare in un
portafoglio digitale parte del proprio
denaro in funzione di regole di risparmio
definite dall’utente, che vanno da una
quota fissa a una percentuale degli in-
troiti, fino all’arrotondamento automati-
co di certe spese (si parte da piccole
somme come 5 o 10 euro). Inoltre, grazie
al fitness step, gli Ovalers possono anche
risparmiare in funzione dell’attività fisica
che svolgono ogni giorno, una trovata
eccellente per essere sempre in forma e,
al tempo stesso, pensare anche alla
propria serenità futura. Oltre a monitora-
re le spese e accumulare risparmi, si può
investire in modo automatico, intelligen-
te ed estremamente semplice. Si parte
da un sorta di conto di deposito che paga
un tasso fisso garantito del 2% fino all’in-
vestimento con Pac in Etn(certificates),
scelti in base a temi di preferenza come
Esg, Made in Italy e Oro e Argento.
Costi: gratis apertura, gestione e bolli ma
è prevista una commissione dell’1% su
tutti i prodotti d’investimento; 0,50% per
quelli che investono in Oro e Argento
34
GIMME5
A chi è rivolta: a tutti
Come funziona: è il servizio digitale di
gestione del denaro che consente di
mettere da parte piccole somme attra-
verso smartphone ogni volta che si vuole.
Una volta al mese il denaro accantonato, a
partire da 5 euro, viene investito in fondi
di investimento della scuderia AcomeA.
Non esistono obblighi o vincoli, ogni
utente è libero di decidere in ogni mo-
mento se e quando aggiungere nuovi
risparmi o chiederne il rimborso. Dalla
prima sottoscrizione, al controllo costan-
te della propria posizione, fino al’'operati-
vità successiva, tutto avviene tramite app
o sito. È possibile impostare modalità di
accantonamento automatico come, ad
esempio, l’arrotondamento delle spese o
un importo che periodicamente viene
risparmiato. La soluzione si basa sul
principio dell’investimento per obiettivi:
ogni utente può impostarne da 1 a 5 (ad
esempio: un viaggio, la casa nuova o l’uni-
versità dei figli). È possibile anche condi-
videre i propri obiettivi con amici e paren-
ti, così da ricevere un contributo diretta-
mente sul proprio obiettivo.
Costi: nessuna commissione per l’attiva-
zione dell’account, solo 1 euro per ogni
rimborso (indipendentemente dall’am-
montare). Inoltre le commissioni di gestio-
ne dei fondi sono dimezzate

MONEYFARM
A chi è rivolta: a tutti i maggiorennti
Come funziona: Moneyfarm, tra i lea-
der in Europa nella gestione del rispar-
mio con approccio digitale (digital weal-
th management), è accessibile oltre che
dal sito, anche dalla sua app. Questa
consente di svolgere tutte le operazioni
che si fanno anche da desktop: sotto-
scrivere il servizio, definire il proprio
profilo di rischio, monitorare e in gene-
rale avere sempre pieno controllo dei
propri portafogli d’investimento (con-
trovalore, contributi netti, movimenti),
versare e trasferire/aggiungere fondi,
creare portafogli aggiuntivi, ma anche
entrare in contatto con il consulente via
chat, visionare le notifiche e gli aggior-
namenti di mercato. Dall’app, come da
desktop, è inoltre possibile non solo
consultare tutta la documentazione
relativa al proprio investimento (in
primis i famosi rendiconti costi e oneri)
e le fatture, ma anche leggere gli appro-
fondimenti che sono pubblicati
su blog e aggiornati in tempo reale.
Mediante la app si possono sottoscri-
vere 14 linee di gestione patrimoniale a
partire da 5mila euro: portafogli multi-
asset costruiti con Etf con un’ottica di
medio-lungo termine.
Costi:tra lo 0,4% e l’1% a seconda
del capitale investito
APP E STRUMENTI PER INVESTIRE
TINABA
A chi è rivolta: ci si può iscrivere a parti-
re dai 12 anni. In questo caso per finaliz-
zare il processo di registrazione sarà
necessario ricevere conferma da un
genitore, anch’esso registrato a Tinaba.
Come funziona: Tinaba, “This is not a
bank” (Questa non è una banca) è
un’app che grazie alla partnership con
Banca Profilo, è una fintech Italiana che
combina i servizi innovativi di pay (a
livello italiano ed internazionale), di
smart banking (P2P, casse comuni illimi-
tate, bonifici, Pago PA, utenze e a breve
mutui), di risparmio (salvadanai remu-
nerati e roboadvisor) e infine di Charity e
Crowdfunding (aperto a qualsiasi siste-
ma di pagamento internazionale, per
iniziative pubbliche o private). Il tutto
integrato in una piattaforma tecnologi-
ca proprietaria con i più elevati standard
di sicurezza bancari grazie anche alla
partnership con Banca Profilo.
Costi: nessun costo per i prodotti di
risparmio per invio e ricezione denaro.
Portafoglio investimenti: per investi-
menti fino a 19.999 euro costo 1%; fino
da 20mila a 199.999 euro costo 0,70%;
per investimenti da 200mila a 999mila
euro costo 0,50%; per investimenti da
oltre 1 milione costo 0,40%; cambio di
linea: gratuiti i primi 5, poi 10 euro; com-
missione media etf: 0,25%
35
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
Le app per investire
APP SELLA SGR
A chi è rivolta: a tutti coloro che vogliono
investire in prodotti di risparmio gestito
Come funziona: dal 2015 questa app tra
le più longeve del comparto porta in
mobilità gli investimenti della società del
risparmio del Gruppo Sella. Con una
modalità molto semplice l'applicazione
consente l'operatività ai clienti che pos-
sono accedervi e, una volta eseguita la
profilatura e l’autentificazione come
richiesto dalla legge, è possibile sceglie-
re i prodotti più adatti alle proprie esi-
genze fra fondi comuni, Pir e investi-
menti sostenibili. L'App consente di
operare in modo semplice, veloce e in
completa autonomia, attraverso sotto-
scrizioni, rimborsi, switch e Pac. Ogni
prodotto ha una scheda dedicata con
tutte le informazioni e la documentazio-
ne necessaria per una scelta consapevo-
le. Inoltre, si può sempre tenere sotto
controllo il proprio investimento consul-
tando la posizione, lo stato degli ordini e
i movimenti. L'applicazione è dedicata ai
prodotti di Sella SGR che possono esse-
re acquistati direttamente dall'utente
finale senza necessità di intermediari
(Execution Only). Prevista una specifica
sezione per i fondi pensione.
Costi: su tutti i prodotti il 50% in meno
delle commissioni previste dai canali
tradizionali
36
APP E STRUMENTI PER INVESTIRE
E-TORO
A chi è rivolta: investitori molto esperti
che vogliono fare trading o altri investi-
menti speculativi.
Come funziona: eToro, società di servi-
zi finanziari autorizzata e regolata dal-
l’Autorità di vigilanza del Regno Unito, è
una piattaforma di trading chee per-
mette di copiare tutte le operazioni dei
trader che si selezionano. Il primo pas-
so è quello di osservare come investo-
no gli altri trader e poi di decidere se e
come imitare i loro investimenti in ma-
niera automatica. Una volta selezionato
il trader da copiare, quindi si passa
all’investimento. Per capire meglio il
funzionamento dell’app si può iniziare
con un conto Demo.
Oltre al trading, più adatto a chi ha
un’ottica di breve periodo, sono possi-
bili soluzioni di medio periodo
(CopyPortfolio). Si tratta di prodotti,
creati e gestiti direttamente dal Comi-
tato Investimenti di eToro, che rag-
gruppano un insieme di strumenti fi-
nanziari selezionati in base ad una
strategia prestabilita
Costi: non viene addebitata nessuna
commissione di brokeraggio all'apertu-
ra o alla chiusura della posizione e non
si applica a posizioni short o con leva.
Ma sono applicate altre commissioni
per le altre operazioni
 04
LA FINANZA
È SOCIAL
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
FINANZA E SOCIAL
Influencer e falsi
“guru” a caccia
di millennials
di Biagio Simonetta
C
hi intende approcciarsi al
mondo delle operazioni
di Borsa e vuole vincere la
sfida con i mercati e i sofi-
sticati algoritmi che oggi
governano più della metà degli scambi
finanziari ha bisogno di disciplina e
autoregolazione. Sono i principi cardi-
ne del buon trader. Negli ultimi anni,
però, le cose stanno cambiando. E in
soccorso di chi vuole cimentarsi nel
mondo finance si sono spalancate le
porte dei social network. Da Facebook
a Twitter, fino a YouTube e TikTok. Da
38
un lato ci sono le piattaforme di tra-
ding, che propongono corsi di forma-
zione rivolti a clienti e aspiranti trader.
Dall’altra una tribù sempre più nume-
rosa di veri e propri influencer che però
non consigliano scarpe o telefonini,
ma titoli finanziari su cui investire.
Le differenze sono chiaramente
enormi. Lato piattaforme, l’orienta-
mento social sembra una questione di
posizionamento strategico. E di fianco
alle tradizionali (le banche e gli istituti
più noti), ne sono nate molte altre con
l’obiettivo di intercettare i millennial,
LA FINANZA È SOCIAL

JIW INGKA - STOCK.ADOBE.COM

39
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
Robinhood e il trading per i millennials
L’hanno già ribattezzata la piattaforma di trading più
amata dai millennials, ma ormai da tempo Robinhood è al
centro di mille polemiche. Il motivo è duplice. Da una
parte la vendita dei dati relativi all’attività dei suoi clienti
ad operatori ad alta frequenza, ragione per la quale sotto
indagine da parte della Sec. Dall’altra il fatto che offrendo
un accesso facile e gratuito ai mercati, ha di fatto con-
sentito l’attività di trading a gente inesperta, milioni di
utenti che - ipnotizzati da slogan come “democratizzia-
mo la finanza” – rischiano di perdere i loro soldi.
Il successo di questa startup americana è comunque
innegabile. Robinhood è diventata famosa per la sua
piattaforma di trading a commissioni zero, che ha con-
quistato 4 milioni di consumatori negli Usa. E che ha
fatto lievitare la sua valutazione mese dopo mese. Da un
po’ di tempo, questa giovane azienda fintech sta cercan-
do di diventare una vera e propria banca. Secondo le
regole attuali, infatti, Robinhood non può operare come
una banca. E del resto finora la gran parte delle startup
fintech hanno preferito offrire prodotti bancari mediante
partnership con istituzioni esistenti, proprio per la com-
plessità della regolamentazione bancaria. Da qui le inten-
zioni di operare con licenze vere e proprie. Il punto vero,
però, rimane la nuvola di perplessità che Robinhood si
porta dietro. È una pericolosa piattaforma mangiasoldi
per trader inesperti? O sono solo pregiudizi? Da una
parte c’è uno studio di un professore di finanza alla Ucla’s
Anderson Graduate School of Management, Ivo Welch,
che incrociando alcuni dati sui portafogli degli utenti di
Robinhood, ha stabilito che le scelte dei piccoli operatori
fai-da-te, tanto bistrattati da quelli professionisti, hanno
sovraperformato l’S&P 500 da metà 2017 fino all’agosto
del 2020. Dall’altra la storia di Alexander E. Kearns, un
ventenne che si è tolto la vita per aver mal interpretato il
suo saldo sulla piattaforma (era convinto di aver perso
oltre 700 mila dollari). Due storie agli opposti, insomma.
Robinhood, di certo, sta cercando la sua strada
40
come Robinhood, piattaforma del-
l’omonima startup californiana che of-
fre servizi finanziari online consen-
tendo di fare trading online - anche con
acquisti frazionati di azioni - tramite
l’app di un normale smartphone. Il 32%
degli utenti di Robinhood ha una età
compresa tra 25 e 34 anni, e la popolari-
tà di questo strumento è tale che la start
up ha reso noto che, solo nel primo tri-
mestre del 2020, i nuovi account sono
stati pari a 3 milioni, di cui la metà circa
costituita da persone che non avevano
fatto mai trading in vita loro.
Il vero boom, però, riguarda gli in-
fluencer, e cioè gli utenti con centinaia
di migliaia di follower che utilizzano i
social per dare suggerimenti in fatto di
investimenti finanziari. Un fenomeno
in rapida crescita, come testimoniano i
numeri di TikTok (social network di vi-
deo brevi che ha una grandissima po-
polarità fra i giovani).
La comunità di “consulenza finan-
ziaria” su TikTok rimane relativamen-
te di nicchia, ma sta crescendo. Oggi, il
tag #investing ha raggiunto 700 milio-
ni di visualizzazioni. Certo, altre cate-
gorie sono ancora molto più grandi.
L’hashtag #homechef ha portato 1,6
miliardi di visualizzazioni e #main-
character, un nuovo meme che fa la pa-
rodia di montaggi di film, è a 2,3 miliar-
di. Ma i temi finanziari, tipicamente
meno attraenti per i giovani che presi-
diano i social network, hanno acquisi-
to particolare rilevanza, anche a causa
della recessione causata dalla pande-
mia. La disoccupazione è al suo massi-
mo dalla Grande Depressione e proba-
bilmente nel prossimo futuro si perdo-

no posti di lavoro nei viaggi, nell’ospi-
talità, nel cibo e nel commercio al det-
taglio. Quindi i video che offrono con-
sigli per il benessere finanziario in mo-
do pratico e comodo stanno riscuoten-
do sempre maggior interesse.
Tuttavia, è bene ricordare che men-
tre TikTok (o YouTube, o Facebook),
può risultare un buon mezzo per i gio-
vani per apprendere consigli finanziari
generali, i creatori di contenuti potreb-
bero sorvolare su argomenti impor-
tanti, non trasmettendo i rischi che de-
rivano da alcuni investimenti. A inizio
pandemia, un tiktoker (@TheBusines-
sKid) ha suggerito di acquistare azioni
delle compagnie aeree, duramente
colpite dal lockdown, dicendo ai suoi
follower che quei settori «si riprende-
ranno dopo che tutto sarà risolto».
Il punto, dunque, è che sempre più
pseudo consulenti guru dei mercati
usano Youtube, TikTok e i social in ge-
nerale per “vendere” il titolo migliore o
la strategia più efficace per guadagna-
re. Utilizzano un linguaggio nuovo,
promettono opportunità. Ma spesso
sono veicolo di pericoli. «Questi pseu-
do guru – ci racconta Giovanni Daprà,
cofondatore e amministratore delega-
to di Moneyfarm - fanno leva su alcuni
bias (overconfidence, bandwagon ef-
fect, paura di perdere opportunità, bias
di conferma), offrendo delle narrazio-
ni spesso anche simili a quelle delle
aziende che offrono servizi di trading o
servizi di investimento, anche rischio-
si, che poi essi stessi sponsorizzano
(criptovalute, immobiliare): siamo
sempre nell’orbita del fai-da-te, degli
investimenti su singoli titoli. Insom-
LA FINANZA È SOCIAL
Trading o roulette online?
Sono logiche da nuovo mondo. Quello nato a fine febbraio
2020, quando un virus sconosciuto è arrivato sul ballatoio
e ci ha chiusi in casa. Abbiamo cambiato abitudini, azioni e
percezioni. Anche la Finanza è stata impattata violente-
mente, soprattutto durante le fasi di lockdown. Perché in
molti si sono approcciati al trading con lo stesso piglio con
cui si approcciavano al betting. Scommettere su una parti-
ta di calcio o sulle oscillazioni del petrolio è diventata la
stessa cosa, se lo strumento è un mouse o uno smartpho-
ne dal divano di casa.
I numeri delle piattaforme dipingono un quadro in crescita
esponenziale, negli Stati Uniti, di chi mescola il trading
proprio alle scommesse. Un anno fa gli utenti di WallStre-
etBetz - una delle piattaforme più conosciute nel settore
che fa parte della community Reddit - erano 577mila. A
giugno scorso, fine del lockdown della prima ondata, i
numeri si era moltiplicati, toccando quota 1,3 milioni. «Non
sanno quello che fanno e non si preoccupano di non sapere
quello che fanno – ha detto al Wall Street Journal Jaime
Rogozinski, che nel 2012 ha fondato WallStreetBetz -. Non
si osservano i bilanci delle società, l’unica cosa che conta è
la volatilità, considerata un’opportunità per divertirsi».
Costretti a rimanere in casa, con i campionati sportivi
bloccati e con più soldi da spendere molti scommettitori si
sono trasformati in trader improvvisati per dar sfogo altro-
ve, in questo caso sui mercati finanziari, alla loro dipenden-
za. «Questa nuova generazione di scommettitori sta pun-
tando i soldi ricevuti dalle politiche fiscali per contrastare il
coronavirus, 1.200 dollari attraverso l’helicopter money e
600 dollari al mese come sussidio di disoccupazione – ha
detto al Sole24ore Antonio Cesarano, chief global strate-
gist di Intermonte advisory -. Con il risultato che oggi i
mercati sono doppiamente drogati: in prima istanza dalle
politiche monetarie dalle banche centrali e in seconda
battuta, seppur con proporzioni molto diverse, dalle moda-
lità con cui alcuni sussidiati stanno decidendo di spendere i
soldi ricevuti dall’elicottero governativo»
41
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
ma, lontano da strategie diversificate
che mirano a proteggere e far crescere
il capitale entro corretti orizzonti tem-
porali e adeguati profili di rischio-ren-
dimento. Un grave problema è la mo-
dalità in cui queste informazioni ven-
gono fornite e non riguarda solo la fi-
nanza - difficoltà a individuare le fonti
autorevoli, creazione di bolle informa-
tive. Quello che è chiaro è che sempre
più persone stanno andando online
per capire meglio come gestire le pro-
prie finanze e questo è positivo. Quindi
attenzione ai falsi guru, ma l’opportu-
nità per l’industria della consulenza (e i
media tradizionali, con le loro risorse)
mi pare evidente».
C’è da dire che le varie piattaforme,
più volte hanno inserito nelle loro linee
guida alcune regole sui contenuti, pro-
mettendo la rimozione di quelli che
promuovono schemi per arricchirsi
rapidamente o qualsiasi altro tipo di
truffa. Ma nella giungla dei social, può
succedere di tutto. E quello che sta suc-
cedendo è che molti giovani sotto i 25
anni stanno subendo truffe importan-
ti. Anche su Instagram.
Fino a non molto tempo fa, gli anzia-
ni (quelli con più di 55 anni) erano con-
siderati i più vulnerabili alle varie truf-
fe perpetrate online. E questo aveva un
senso: una generazione non partico-
larmente esperta nel mondo online,
che non sapeva coglierne i pericoli. Og-
gi, tutto ciò sembra un fatto del passa-
to. Coloro che attualmente costitui-
scono la categoria di età superiore ai 55
anni, sono diventati in qualche modo
immuni ai trucchi dei truffatori online.
Al loro posto, la categoria dei giovani
42
(under 25) è diventata il target preferi-
to di loschi operatori online.
Oggigiorno, i giovani che quotidia-
namente hanno a che fare con Face-
book, Instagram, YouTube e simili, so-
no i più propensi a innamorarsi di
schemi per arricchirsi velocemente,
anche se questi schemi sono del tutto
infondati e mancano di qualsiasi tipo
di credibilità, anche a prima vista. Ma è
assai evidente che la creduloneria è
uno degli aspetti fondati sui social me-
dia, dove le fake news proliferano. Le
ricadute in ambito finanziario, però,
non sono solo disinformazione, ma si
trasformano in perdite.
Per capire davvero perché queste
truffe hanno così tanto successo, dob-
biamo considerare ciò che la genera-
zione di Instagram e TikTok trova mol-
to attraente e interessante. Il processo
è simile a quello che nella pesca viene
chiamato pasturazione. Gli utenti sono
i pesci, le foto che ritraggono auto co-
stose, case lussuose, vite fatte di sfarzo
e ricchezza sono la pastura. Dopo aver
attratto un certo numero di utenti, ini-
zia l’attività di pseudo trading, fingen-
do vincite facili e veloci.
Dopo aver seguito l’account fake per
un po’ di giorni, i giovani utenti più at-
tivi vengono contattati con dei mes-
saggi privati. E sulle chat la conversa-
zione viene rapidamente orientata
verso le finanze, con gli i finti influen-
cer che sono più che disposti a condivi-
dere la loro ricchezza e ad aiutare gli al-
tri a diventare ricchi e belli come loro.
Da lì nascono trasferimenti in cripto-
valuta che presto svaniranno nel nulla.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

FRODI E FINANZA
Anche Star e Vip,
le truffe sul web
(o fuori dal web)
colpiscono tutti
di Stefano Elli
A
nche i Vip ci cascano. La scoper-
ta del nome di Vasco Rossi (ma
anche quelli di altre persone
mediaticamente “sovraesposte”) nelle
liste dei clienti acquirenti dei diamanti
da investimento, distribuiti dal Banco
Bpm e da altre quattro banche colpisce
ma non sorprende. La lista dei Vip colpiti
da malasorte finanziaria (ma anche da
truffe di vario genere e gravità) è lun-
ghissima. Se ne deduce che, almeno in
tema di denaro, nessuno può dirsi dav-
vero al riparo da rischi e inciampi.
Vi sono scivoloni che potremmo de-
finire “interni”, cioè causati da “erro-
ri” commessi dai medesimi diretti in-
teressati: veri e propri “autogol”, an-
che se d’autore. Tipici sono i casi di Gi-
no Paoli e Gianna Nannini, entrambi
finiti sotto indagine per evasione fi-
scale. Il procedimento a carico dell'ex
presidente della Siae (si dimise allo
scoppio del caso) venne prescritto (fu
impossibile datare con certezza le
esportazioni di denaro verso la Sviz-
zera), quanto alla rock star senese uscì
da un’analoga vicenda con un patteg-
giamento a un anno e due mesi.
LA FINANZA È SOCIAL
Vi sono poi gli incidenti “esterni”. Le
truffe vere e proprie. Ed è qui che la casi-
stica diventa lunga e in qualche caso in-
teressante. Il primo caso noto di un Vip
rimasto vittima di un raggiro è quello di
un calciatore svedese, Lennart Sgo-
klund, detto Nacka, ala sinistra dell’In-
ter degli anni 50, con i nerazzurri vinci-
tore di due scudetti (nel 1953 e 1954). Nel
1958 gioca i mondiali con la sua nazio-
nale e arriva in finale (persa 5 a 2 con il
Brasile). Ma al suo rientro a Milano sco-
pre di non avere più nemmeno una lira.
Nacka era stato truffato dal suo consu-
lente che, in sua assenza, gli aveva pro-
sciugato il conto in banca.
Dalla storia alla cronaca
L’ultima vittima di una truffa in ordine
cronologico è un ex senatore di Forza
Italia di Caserta, Pasquale Giuliano, già
vicepresidente del Co.Pa.Co., il comita-
to parlamentare di controllo dei Servizi
d’intelligence. Vittima dello schema
Ponzi messo in piedi dal consulente ca-
sertano di 71 anni Luigi Fiordiliso. Un
caso in piena evoluzione, scoperto da-
gli inquirenti a inizio 2019. L’investi-
mento “civetta” proposto dal Fiordiliso
era in titoli di società petrolifere e del
rame. Pare che però, almeno l’ex Sena-
tore, sia riuscito a rientrare in possesso
del suo denaro. Oltre che di un quadro
del Settecento fattosi consegnare dallo
stesso Fiordiliso a parziale compensa-
zione del maltolto.
Professione e finanza
Restiamo in Campania e riavvolgiamo il
nastro al maggio 1996. La Sim Professio-
ne & Finanza, fondata a Napoli dal cam-
43
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
pione di off shore Antonio Gioffredi e da
Antonio De Asmundis, collassa. Conte-
stualmente affonda anche lo studio del
cugino, l'agente di cambio Guido De
Asmundis. Il doppio crack fa tremila vit-
time per una cifra stimata in 200 miliar-
di di lire. Tra i tremila investitori figura-
no medici, avvocati, magistrati, uomini
e donne di spettacolo. La créme della
créme partenopea. Tra loro a fare notizia
furono due nomi: quello di Marisa Lau-
rito, attrice brillante resa celebre dal
programma di Renzo Arbore «Quelli
della notte». Ma soprattutto quello del-
l’allora cardinale di Napoli, ora scom-
parso, Michele Giordano, il cui nome era
già finito sui giornali a causa di alcuni
procedimenti giudiziari per usura e
abusi edilizi da cui, peraltro, uscì assolto.
Il marmo nero
Più o meno nello stesso periodo in Emi-
lia Romagna e in Veneto una pattuglia di
promotori finanziari, evidentemente
insoddisfatti delle provvigioni erogate
dalle case mandatarie, si fa convincere a
vendere porta a porta i titoli di una socie-
tà alquanto misteriosa. La Imisa Sa. La
società era (o asseriva di essere) la licen-
ziataria esclusiva per l’estrazione di una
preziosa e rara qualità di marmo nero da
una cava peruviana. I soldi venivano
raccolti e smistati in una banca di San
Marino, e da qui s’involavano per una
banca di Saint Vincent alle Grenadines
(Caraibi). La New Bank Limited, fondata
da due faccendieri, Armand e suo figlio
Thierry Nano (poi chiusa dall’Fbi per ri-
ciclaggio). Qui i soldi sparirono. A ca-
scarci furono in tanti. Tra i malcapitati, si
rammenta Roberto Baggio, persuaso a
44
investire da un promotore finanziario
veneto di una primaria società di distri-
buzione. Ma non fu il solo. A investire
nell’Imisa ci furono anche Billy Costa-
curta, appassionato di finanza e, dun-
que, si suppone investitore accorto e po-
co incline ad avventure speculative e l’ex
portiere del Milan Sebastiano Rossi.
A loro parziale consolazione va det-
to che tra le vittime di Armando Nano,
in passato, vi sarebbe stato anche un
capo di Stato. Niente meno che il pre-
sidente egiziano Gamal Abdel Nasser
che, negli anni Sessanta, da Nano
avrebbe acquistato una trentina di
carri armati di cui l’Egitto sta ancora
aspettando la consegna.
Gli allenatori nel pallone
Nemmeno l’attuale Ct della nazionale di
calcio, Roberto Mancini, è passato in-
denne dai rischi dell’investimento faci-
le: puntò infatti una parte del suo denaro
in una cooperativa di Tarquinia, la
Co.fi.ri. che crollò e perse tutto. L’ultimo
in ordine di tempo a figurare tra le vitti-
me di uno schema Ponzi è stato l’attuale
allenatore dell’Inter Antonio Conte, per-
suaso a investire 30,6 milioni di euro
consegnandoli a Massimo Bochicchio,
consulente finanziario e titolare di di-
verse società di investimento in Gran
Bretagna e a cui una corte commerciale
inglese ha imposto il congelamento di
61,4 milioni di euro. Alla base dell’ingan-
no ci sarebbero stati documenti falsi di
Hsbc, la Hong Kong Shangai Banking
corporatione, tra le più importanti ban-
che di investimento nel mondo, che ri-
sulta però estranea ai fatti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

BUFALE FINANZIARIE
Quando il Vip
diventa
testimonial
a sua insaputa
«L’
attività investigativa
svolta nel 2015 ha per-
messo di portare alla
luce l’esistenza di un sodalizio crimi-
nale concepito e strutturato da Gian-
nini Domenico, e finalizzato a indur-
re (…) privati risparmiatori a investire
cospicue provviste di denaro (stima
parziale allo stato delle indagini: cir-
ca 20 milioni di euro) in un “progetto”
denominato “Puerto Azul” e teso alla
asserita realizzazione di un mega
complesso turistico alberghiero ex-
tra lusso “8 stelle”, che inizialmente,
nell’anno 2007, avrebbe dovuto esse-
re ubicato nella regione di Samanà, in
Repubblica Dominicana e, successi-
vamente, a partire dal 2013, nell’atol-
lo “blue hole” (soggetto a rigorosa tu-
tela ambientale e faunistica) ubicato
al largo delle coste del Belize e costi-
tuito da due isole: Sandbore Caye e
Northern Caye». La richiesta di ordi-
nanza di custodia cautelare in carcere
era sottoscritta del Pm Lugi Furno, ai
tempi dei fatti in forza alla Procura
della Repubblica di Busto Arsizio, og-
gi uno dei Pm di punta della Procura
di Milano. Quarto dipartimento, an-
titruffa, coordinato dal procuratore
LA FINANZA È SOCIAL
aggiunto Eugenio Fusco.
La chiarezza espositiva del provve-
dimento ci dispensa dallo spiegare
che cosa sia accaduto in questo che
altro non sarebbe che l’ennesimo
schema Ponzi: la solita catena di san-
t’Antonio. A differenza di molti altri
casi però qui si è voluto esagerare e si
sono coinvolti come inconsapevoli
testimonial dell’operazione due star
dello spettacolo di primissimo livel-
lo. il tenore Andrea Bocelli, e l’attore
John Travolta, arruolati dalla “gang”
come asseveratori della bontà del-
l’offerta. La visibilità dei soggetti, a
garantire con la loro presenza sullo
sfondo la veridicità di ciò che non è
altro che un impianto di menzogne
costruite a tavolino.
Il castello truffaldino dunque ha
tratto la sua principale fonte di sosten-
tamento dall’utilizzo di roboanti
eventi propagandistici e dal coinvol-
gimento indebito nel progetto di star
hollywoodiane e di artisti internazio-
nali la cui immagine viene, a loro insa-
puta, strumentalizzata (addirittura
facendoli assurgere al rango di soci
della società Puerto Azul Holding
Corp) all’evidente fine di conferire un
crisma di serietà a un progetto che, a
oggi, è del tutto privo di qualsiasi ga-
ranzia di realizzazione».
Ma il caso di Travolta e di Bocelli
non è l’unico caso in cui le personalità
del mondo dello spettacolo vengono
coinvolte a loro insaputa per pubbli-
cizzare investimenti rischiosi, po-
tenzialmente devastanti se non truf-
faldini. Il web brulica di messaggi ci-
vetta. Costruiti su url che piazzano in
45
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
ANSA
Vasco Rossi apertura di schermo volti tanto cele-
Uno dei Vip più bri quanto ignari, con titolazione cu-
“clonati” bitale. Lo schema dello script è sem-
plice. «Rapporto Speciale. L’ultimo
investimento di Vasco Rossi ha la-
sciato gli esperti a bocca aperta e ha
spaventato le banche».
A cambiare sono i «prescelti». Get-
tonatissimo il popolare autore e con-
duttore televisivo Paolo Bonolis, ma
ben messi in classifica sono anche
Flavio Briatore e Lorenzo Cherubini
in arte Jovanotti. Pure la giornalista
Antonella Clerici. E, per non farsi
mancar nulla, pure l’ex premier Silvio
Berlusconi è stato arruolato nella pat-
tuglia delle celebrità “fanatiche” del
trading su criptovalute.
Uno dei più richiesti tra i vip a loro
insaputa è Vasco Rossi. Non si fanno
46
LA FINANZA È SOCIAL
problemi, i pirati del web, a fingere che
l’intervista inesistente di Vasco stia
stata effettivamente concessa a un’al-
trettanto ignara Barbara D’Urso nel
corso di «Pomeriggio Cinque». A cor-
redo del finto scoop campeggia un fo-
tomontaggio che, accanto alla foto-
grafia del «divo» di turno, c’è quella
della D’Urso che lo fissa con espressio-
ne tra l’estatico e il trasecolato.
Tutto falso. Naturalmente. Ma tutto
confezionato con spensierata spudo-
ratezza. Non trovate il servizio cer-
candolo su Google? C’è una ragione:
«Mediobanca (sic) appena ha saputo
dell’intervista è intervenuta per bloc-
care il programma».
Jovanotti, attraverso l’ufficio stam-
pa ha fatto più volte sapere di essere
esasperato: «Siamo veramente asse-
diati da questa ondata di porcherie»
spiega Dalia Gaberscik. Del resto è lo
stesso Jovanotti dalla sua pagina Face-
book ad ammonire il suo pubblico:
«Mi segnalano spesso roba di questo
tipo che gira su Facebook e su altri so-
cial network. Purtroppo è un aspetto
tetro della rete. Si tratta di attivitá cri-
minale messa in atto per attirare click
e quindi raccogliere i vostri dati».
Mica solo i dati vogliono. Anche de-
naro. Molto denaro. E se, grazie a tele-
fonate di consulenti aggressivi e pre-
parati, vi convinceranno a entrare nel
loop perverso degli investimenti assi-
stiti su valute, criptovalute, magari of-
frendovi pure del denaro per comin-
ciare, cercate di uscirne prima possi-
bile. Recuperare il denaro perduto è
un’impresa impossibile.
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 05
GLI STALKER
FINANZIARI
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
INVESTIRE SICURI
Le insidie del Web
Conoscerle bene
per evitarle meglio
di Stefano Elli
D
ovrebbero chiamarle fro-
di sartoriali. Sì perché, in
queste insidiosissime
modalità di truffa, il ga-
glioffo di turno usa i so-
cial media proprio come un sarto usa ago
e filo: cuce l’abito su misura del cliente.
Dai vari Facebook, Instagram e altri so-
cial media trae il massimo delle informa-
zioni possibili sulle vite delle sue vittime
per usarle contro di loro. Bersagli prefe-
riti di questi cyber truffatori? Coloro che
si sono affacciati in questo mondo da po-
co e tendono a sottovalutarne i pericoli.
48
Questa sovraesposta categoria di per-
sone tende a immettere in rete un monu-
mentale catalogo di informazioni perso-
nali che in altri contesti, nella vita di tutti
i giorni, non fornirebbe neppure sotto
tortura. Così in rete vengono pubblicati
resoconti fotografici di vacanze, imma-
gini di nipoti (sovente minorenni), libri
letti, spettacoli cui si è assistito, abitudini
e stili di vita, opinioni politiche e gusti
gastronomici. È così che ci si getta nel
vortice con infantile voluttà. Quasi del
tutto inconsapevoli (o incuranti) che, ol-
tre ai loro affetti, a osservarli vi sono an-
GLI STALKER FINANZIARI

ADOBESTOCK

49
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
che altri “occhi”. Occhi interessati a car-
pire, catalogare e studiare il massimo
numero di informazioni possibili.
La Guardia di Finanza sta monitoran-
do questa tipologia di truffa. «Il “Cyber-
gangster” – spiega un investigatore che
sta lavorando proprio su un caso del ge-
nere e per questo non desidera che si citi
neppure il luogo da cui parla – usa i so-
cial network per procedere a una sorta
di Mifid al contrario: cioè “profila” il
cliente, lo seleziona, lo studia, indivi-
dua i suoi punti deboli anche psicologi-
ci. Una volta giunto a un profilo definito
lo contatta attraverso un sedicente con-
sulente esperto». E qui scatta la propo-
sta. Quasi sempre telefonica. Rendi-
menti elevati. Investimenti sicuri. La
possibilità di essere seguiti passo per
passo da un esperto. Parlantina sciolta.
Termini tecnici. Offerte “civetta” («ini-
ziamo con pochissimo: 100 euro sono
sufficienti»). Un conto online con Id e
password. Prima si guadagna (o si crede
di guadagnare), quindi si investe sem-
pre di più. Alcuni hanno investito più di
200mila euro. Quando si chiede di di-
sinvestire comincia il “cinema”. Il con-
sulente sparisce, non si fa trovare, ci si
insospettisce e si scopre che la società è
pressoché irrintracciabile. Il sito spari-
sce da internet. Si corre alla Polizia po-
stale che allarga le braccia e dice inva-
riabilmente «li conosciamo bene» co-
me a dire «eccone un altro».
I pericoli del fai da te
Tra le più insidiose pratiche finanziarie
degli ultimi anni c’è il “do it yourself”, il
fai da te. Sono molti gli operatori che, sui
banner dei social network, lo propon-
50
gono. S’identificano di solito grazie alla
lettera X di Forex che campeggia nei lo-
ghi di quasi tutte le società che esortano
a investire. Di per sé il Forex non ha nulla
di losco. Si tratta di un luogo virtuale do-
ve, liberamente, compratori e venditori
si scambiano valute, materie prime o ti-
toli, decidendo di farlo sulla base di indi-
catori e grafici che, analizzati tecnica-
mente, suggeriscono di scommettere al
rialzo o al ribasso. E dov’è l’insidia? Si
chiama leva. Un moltiplicatore che, se
non imbrigliato con opportuni accorgi-
menti, può amplificare le perdite a di-
smisura. E quando s’investe dal Pc di ca-
sa, a fare la differenza tra una vita agiata
e un’improvvisa povertà è il picosecon-
do di un click di mouse. I banner pubbli-
citari sui social, ovviamente, glissano su
questo “particolare” e incitano a inte-
grare lo stipendio, a diventare ricchi in
modo semplice, guidati da tutor specia-
listi che «passo dopo passo vi condur-
ranno nel rutilante mondo dell’alta fi-
nanza». Basta aderire e si viene contat-
tati telefonicamente. Inizialmente il
chip di ingresso è rassicurante. In fondo
che cosa si perde versando cento euro?
Infatti all’inizio si guadagna.
Quasi sempre. E come nei tavolini al-
l’aperto del gioco delle tre carte si ri-
punta. Perché così suggerisce di fare la
“voce” del telefonista-consulente.
Nell’illusoria speranza di guadagnare
ancora. Poi si comincia a perdere. Sem-
pre di più. Vicende di questo genere
stanno intasando i centralini delle as-
sociazioni di difesa dei consumatori:
c’è chi ha iniziato con 100 euro e ora la-
menta buchi per 100mila.
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AVVISO AI NAVIGANTI
I pirati dei Caraibi
del trading online
tecniche di frode
e manipolazione
C’
è la 4Xbrands Ltd, con se-
de a Saint Vincent and the
Grenadines, isola carai-
bica Un “po'” a distanza alle
Seychelles, c'è la Up4X Ltd che ope-
rava in Italia attraverso il sito
www.4Xbanks.com che presentava
quattro conti: Micro, Premium,
Standard e Vip. A offrire servizi Fo-
rex su opzioni binarie e Cfd (con-
tracts for difference) c'era poi la so-
cietà gemella: la 4Xbankers Ltd che,
sempre alle isole Grenadines, sug-
geriva conti a pacchetto per chi
avesse voluto avventurarsi nel ruti-
lante mondo della finanza derivata
e «integrare il proprio stipendio as-
saporando l'adrenalina e il fascino
del mestiere di trader».
Potremmo andare avanti così per
183 volte, 183 nomi di società e al-
trettanti siti internet chiusi dalla
Consob nei soli primi sei mesi del
2018. Altri 60 nomi di società sono
finiti nella nuova sottosezione del
sito internet della Consob, esplicita-
mente intitolato: «occhio alle truf-
fe». Ma sono molti di più gli operato-
ri borderline in cui l’ufficio Vigilan-
za sui fenomeni abusivi della Con-
GLI STALKER FINANZIARI
sob si è imbattuto in anni di lavoro.
Tutti hanno un denominatore co-
mune: offrono guadagni facili. For-
se non sono tutte truffe. Ma non cor-
reremmo il rischio di verificarlo di
persona. Come funziona? Venite
contattati al telefono da operatori
sedicenti esperti di finanza e venite
blanditi, vezzeggiati, coccolati. Vi
offrono anche dei soldi per iniziare a
“puntare”. Tutti la fanno facile. «Via
signore le sto dicendo che si tratta di
un investimento dove perdere è
pressoché impossibile, rinunciando
lei dà un calcio alla fortuna».
Nessuno vi parla mai del rischio
leva, il subdolo moltiplicatore di
guadagni e (soprattutto) di perdi-
te. Chi ci cade rischia di farsi molto
male. Una volta persi, di riavere i
soldi non c'è verso. Improvvisa-
mente, come ingoiati da uno tsu-
nami, gli operatori che con tanta
pervicacia vi avevano inseguiti si
negano al telefono, scompaiono,
vanno in ferie, si ammalano, tor-
neranno la prossima settimana. E
invece non tornano. E nemmeno il
denaro torna. E allora a chi richie-
dere i soldi? Quale il foro compe-
tente? Vanuatu? Esisteranno avvo-
cati a Vanuatu? O alle Isole Mar-
shall? O alle Grenadines?
La Consob è scesa sul piede di
guerra nel contrasto agli interme-
diari abusivi del web. I dati in pos-
sesso della Consob tratteggiano un
esplosivo aumento degli operatori
su opzioni binarie (oggi vietate nella
Ue), Cfd, trading su valute, e metalli
preziosi. Leggendo i dati 2018
51
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE

ADOBESTOCK

dell'Authority a fronte di 167 inter-

venti di tutto il 2017, in metà del
tempo (fino a giugno) si è arrivati al
numero di 183. Nel 2019 sono state
207. Spesso si tratta di società che
vengono costituite e smantellate a
velocità della luce.
L'arma che consentiva alla Con-
sob di intervenire, almeno sulle
sponde italiane del fenomeno, era
una norma inserita nel Tuf, il testo
unico della Finanza, la 7-octies, che
attribuiva alla Consob il potere di
ordinare la cessazione immediata
degli abusivismi sia su internet, sia
attraverso il gettonatissimo meto-
do delle telefonate personali da
parte di sedicenti consulenti che,
spesso, contattano direttamente la
“clientela” da call center basati in
Romania o Albania.
Oggi la Consob si avvale dei poteri
derivanti dal “decreto crescita” (leg-
ge n. 58 del 28 giugno 2019, articolo
36, comma 2-terdecies), in base ai
quali può ordinare ai fornitori di
servizi di connettività a internet di
inibire l’accesso dall’Italia ai siti web
tramite cui vengono offerti servizi
finanziari senza la dovuta autoriz-
zazione. Attenzione anche ai finti
conti online: in molti casi è accaduto
che il cliente potesse accedervi come
su un conto “regolare” con Id e pas-
sword. Il problema è che gli estratti
conto potrebbero essere “farlocchi”
e che quelle che ritenete essere le vo-
stre giacenze, potrebbero esser già
diventate giacenze di qualcun altro.
È accaduto davvero che la società
con la X nella ragione sociale dotas-

52
 GLI STALKER FINANZIARI

se il cliente di un conto online attivo puntava sulle valute anche sino

a tutti gli effetti, con una normale Id
e una password. Da qui il cliente in-
vestiva e otteneva risultati ragguar-
devoli. Peccato che il conto online
fosse fasullo e che il denaro che figu-
rava in estratto conto non solo non
c'era ma era già stato trasferito in
una banca di Dubai. Oppure (è capi-
tato a Como) che un centinaio di
consulenti della Ibs Forex, società
fondata dal gestore Graziano Cam-
pagna (tuttora in attività in Svizze-
ra) convincessero 1.400 investitori a
puntare su due diverse linee: una
“prudente” che diversificava inve-
stimenti in bond, conti di deposito e
valute a leva; l'altra “aggressiva” che
all'intero capitale versato.
A caderci anche la Provincia Re-
gionale di Palermo che, da sola, ha
versato 31 milioni di euro. La Ibs
Forex ha fatto crack e le perdite sti-
mate hanno raggiunto i 40 milioni.
In questo caso i magistrati non
hanno contestato la truffa ma la
bancarotta che ha pene assai più
severe. Buona parte degli indagati
ha patteggiato. A finire sotto pro-
cesso è rimasto il solo Campagna
che in primo grado è stato condan-
nato a otto anni di reclusione, sen-
tenza confermata in Appello. Ecco
quanto può succedere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

C’è chi dice sì (e non dovrebbe)

«Pronto buongiorno è il signor frequentato uno studio di mente diversa. Un esempio?

Guglielmo Caprioli?». La voce
femminile che chiama dal call
center è gentile e ha un percet-
tibilissimo accento dell’est
Europa. Che rispondere? Ov-
vio. «Sì». La cosa più ovvia e
naturale è rispondere «Sì. sono
Guglielmo Caprioli».
Invece no. La risposta corretta
non è affatto «Sì». Ma è «di-
pende». Rispondete sempre
«dipende». Perché è importan-
te? Perchè la telefonata sarà
registrata (statene certi) e
ogni registrazione può essere
manipolata. Chi non ha mai
registrazione non lo sa. Ma
grazie a programmi di media
sofisticazione un buon tecnico
del suono (non occorre che sia
un genio) può letteralmente
modificare in modo radicale
una telefonata innocente e
trasformarla in una accettazio-
ne incondizionata di un con-
tratto valido a tutti gli effetti
giuridici. Quindi la vostra ri-
sposta «Sì» alla domanda lei è
il signor Guglielmo Caprioli,
potrà facilmente essere “mon-
tata” come risposta e suggello
di una domanda completa-
«Lei accetta consapevolmente
e dà il suo consenso informato
per fare parte del nostro pro-
gramma di investimenti deno-
minato Cfd Forex investment
asset management ed è con-
sapevole di operare in leva 5
per l’operatività in investimen-
ti su Contract for difference,
manlevando la società Tfx
Orion Ltd (nome di fantasia)
da ogni possibile perdita in
conto capitale dovesse verifi-
carsi in ordine a eventuali cali
di mercato?». Se avete rispo-
sto «Sì» siete fritti o lo sarete

53
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE GLI STALKER FINANZIARI

Sei regole base per tenersi fuori dai guai

Prima regola: controllate
Nel sito della Consob (www.Consob .it) sono riportate tutte le aziende abili-
tate a operare in Italia. Per capire se la società che vi sta sollecitando a inve-
stire lo è, basta aprirlo e cercarla. Se non c’è non fidatevi

Seconda regola: niente «Sì»

Mai rispondere al telefono a uno sconosciuto dicendo «Sì». E, una volta che
si abbia la consapevolezza di essere vittima di una Cold Call (una telefonata a
freddo, metodo subdolo utilizzato dai truffatori per circuire potenziali vitti-
me), occorre passare alla terza regola

Terza regola: Interrompere la telefonata

Qualora per qualunque motivo si decida di proseguirla occorre evitare accu-
ratamente di pronunciare la parola «Sì» nel corso della conversazione. Il
motivo è spiegato nel box a pagina 53

Quarta regola: non capisco? Non mi adeguo

Gli operatori-consulenti addetti alle cold call hanno una capacità di convinci-
mento piuttosto alta, dispongono di sufficienti nozioni finanziarie per stor-
dire di chiacchiere gli interlocutori che, presi per sfinimento, spesso fingono
di avere compreso. Non fingere mai di avere compreso. Se non avete esatta-
mente capito quali siano gli strumenti su cui andrete a operare non fatelo

Quinta regola: qual è il foro di competenza

Usate internet per seguire le tracce del sito che vi si propone come piattafor-
ma di investimento. Dietro ogni sito c’è una società che spesso ha la propria
sede in località remote del Globo. Ponetevi la semplice domanda «qual è il
foro di competenza in caso di controversia?». Se la società ha la propria sede
alle isole Vanuatu o alle isole Grenadines o alle Marshall (ma esistono molte
altre località) meglio stare alla larga

Sesta regola: attenti ai «recuperatori»

È accaduto che chi abbia perso denaro su queste piattaforme riceva ulte-
riori telefonate da parte di studi legali (perlopiù basati su Londra) che of-
frono (a pagamento) la loro assistenza per riuscire a recuperare parte delle
somme perdute. Attenzione perché potrebbe trattarsi (è capitato di recen-
te ) di una truffa «bis»

54
 06
TRA DENARO,
PSICHE E FINTECH
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE

PSICOLOGIA E SOLDI
Le leve per gestire
le nostre finanze
fin dalla tenera età

di Antonio Criscione

«S
iamo gli ammini-
stratori delegati
delle nostre vi-
te». È l’incipit dell
libro “Perché. La
logica nascosta delle nostre motivazio-
ni” di Daniel Ariely. L’amministratore
delegato è un lavoro da adulti, si potreb-
be immaginare. E invece no, perché per
questo compito le deleghe che si ricevo-
no dall’azienda famiglia crescono nel
tempo e occorre fare in modo che all’in-
terno di queste ce ne sia una che copra il
settore “finanze”. È un po’ quello che in
un testo di meditazione o altre materie
che si occupano di benessere psicofisico,
si potrebbe esprimere con l’idea di “co-
mincia da te stesso”. Questo discorso va-
le anche per la finanza. Cominciare da se
stessi significa prendere coscienza del
fatto che i primi ostacoli da superare so-
no dentro di noi.
Per questo esiste una disciplina a ca-
vallo tra la psicologia e la finanza che si
chiama appunto finanza comporta-
mentale (questo lo diciamo per chi aves-
se voglia di andare a vedere qualche ap-
profondimento sul tema). Il cui contri-

56
TRA DENARO, PSICHE E FINTECH

ADOBESTOCK

57
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
buto ha messo in evidenza tanti possibi-
li errori (bias) che rischiamo di fare
quando ci occupiamo di soldi, sulla base
di schemi mentali che si attivano in mo-
do automatico e inconsapevole quando
ci occupiamo di alcuni aspetti. Giusto
per capire che non si tratta di cose che
stanno sulla luna, l’eccesso di ottimi-
smo è un bias, come lo è l’overconfiden-
ce (ovvero l’eccesso di fiducia in se stes-
si). Per esempio un recente studio ha
mostrato come alcuni giovani non pro-
prio del tutto sprovveduti, in quanto
studenti di una prestigiosa università di
studi economici, tendevano a fidarsi dei
consulenti finanziari che venivano loro
proposti se questi ultimi confermavano
le loro scelte precedenti, giuste o sba-
gliate che fossero. Un comportamento
che potrebbe denotare, secondo gli
esperti, un bias di conferma.
Un gruppo di errori che potrebbero es-
sere particolarmente diffusi tra i giovani
sono quelli che derivano dalle interazio-
ni sociali, come l’imitazione, il contagio
e il comportamento gregario. I social
possono essere dei formidabili alleati di
questo tipo di comportamento. Non per
nulla è ormai nel panorama dei nuovi
“mestieri” quello dell’influencer, ovvero
chi riesce ad attirare grandi numeri di
soggetti rispetto a queste scelte. Ovvia-
mente le scelte dell’influencer sono an-
che la sua fonte di guadagno per cui oc-
corre un atteggiamento critico verso le
sue indicazioni (che possono essere an-
che giuste, per carità, ma occorre sempre
verificare). E quindi capire (se la pagina
non offre le indicazioni a proposito) da
chi è finanziata l’attività dell’influencer.
Anche i profili e le discussioni sui so-
58
cial corrono il rischio di creare un effetto
gregge o di contagio, nel senso che si dif-
fondono comportamenti non sempre
razionali, che partono dal fatto che rapi-
damente delle convinzioni passino da
persona a persona, senza i necessari
“anticorpi”. Anche perché gli errori si ba-
sano su meccanismi “veloci” all’interno
della nostra mente, sui quali non perdia-
mo cioè tempo a ragionare. E anche se la
velocità è un trend del nostro tempo (te-
lefoni, computer etc: tutto deve essere
sempre più veloce), occorre imparare a
prendersi tempo. Un esperto di finanza
comportamentale, Enrico Trevisan, in-
terpellato dal Sole 24 Ore ha detto: «In-
nanzitutto prendere più tempo per oc-
cuparsi dei propri investimenti di quan-
to se ne dedichi per comprare il prossi-
mo computer o smartphone. Sembra
una banalità, ma tendiamo a trascurare
in modo grave la necessità di fare ragio-
namenti finanziari sensati. Non è che
occorra diventare dei geni della finanza:
di questi se ne conoscono veramente po-
chi. Il vero scopo è occuparsi in maniera
sistematica della propria finanza».
Provando a riassumere i concetti di
questo articolo, sperando di non aver
frastornato nessuno, si potrebbe dire
che le prime due cose da fare pensando
ai propri soldi: stare attenti a non la-
sciarsi facilmente influenzare (il singo-
lo individuo, quando segue delle mode e
quando fa le scelte seguendo l’onda in
campo finanziario, va sempre incontro
all’errore). E l’altro non è proprio un elo-
gio della lentezza, ma un invito a fer-
marsi a riflettere un po’ anche su questi
argomenti. Ne vale la pena.
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ORIZZONTI DI INVESTIMENTO
Il tempo gioca
a favore dei giovani
per assorbire
i rischi in finanza
«M
io figlio – me ne ren-
do conto – ha un
portafoglio molto
più performante del mio… mi devo
rassegnare! Perché quando il tempo
che abbiamo davanti è lungo, il nostro
portafoglio diventa potentissimo».
Quando si è giovani si parte avvantag-
giati, si hanno orizzonti futuri molto
più lunghi sui quali ragionare. È que-
sto il senso di quanto spiega nella fra-
se precedente Ruggero Bertelli, pro-
fessore di economia degli interme-
diari finanziari ed esperto di finanza
comportamentale. Però bisogna met-
tersi nell’ottica di ritenere che biso-
gna partire da se stessi (come detto
nell’articolo precedente).
Allora partiamo dalle basi, spiega
Bertelli: «I giovani pensano di non es-
sere in grado di risparmiare. Ma rispar-
miare è come andare in palestra o fare
jogging: ci vuole disciplina. Tutto qui. Il
giovane si trova in una fase del ciclo di
vita nella quale la sua “bilancia delle ri-
sorse” è decisamente spostata verso il
futuro. Il valore attuale del risparmio
futuro è molto alto, molto più alto delle
risorse accumulate oggi. Il giovane è
dunque “ricco” in prospettiva, più ricco
TRA DENARO, PSICHE E FINTECH
di un anziano, che ha un rilevante stock
di risorse, ma poco risparmio futuro».
Una canzone che ha accompagnato i
giovani di qualche anno fa, diceva «la
vita è adesso». E in effetti ci sono buone
ragioni per essere presenti al momen-
to attuale e non vivere sulle nuvole. Pe-
rò esistono anche buoni motivi per
pensare al futuro in modo concreto e
sensato, sempre senza stare sulle nu-
vole. Come si fa? Seguiamo ancora Ber-
telli, che di queste cose ne sa: «Quando
la bilancia è spostata sul risparmio fu-
turo, quello che conta è avviare un pro-
cesso di accumulazione che ha un oriz-
zonte temporale molto lungo. Relati-
vamente piccoli risparmi, investiti
passo passo con il principio dell’inte-
resse composto, possono diventare
patrimoni importanti. E lo diventano
per due distinti motivi: la disciplina di
investire mensilmente il risparmio ap-
pena si forma; il rendimento di lungo
periodo di soluzioni di investimento
prevalentemente (se non esclusiva-
mente) di natura azionaria».
Nel caso degli investimenti finanzia-
ri si parla di trade off rischio/rendi-
menti, ovvero più cresce il guadagno
che ci viene prospettato, più alti sono i
rischi che ci assumiamo. E questo oc-
corre tenerlo presente, anche se non è
un’esclusiva del mondo finanziario.
Anche se nessuno pensa che mettersi
in auto per fare un viaggio può sempre
costare la vita (e chi lo facesse, verrebbe
ritenuto paranoico) e quindi nel mon-
do degli investimenti anche va assunto
come una possibilità, ma da tenere in
considerazione ma da non esagerare.
Anzi siccome i giovani (beati) hanno
59
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
In principio era la paghetta
Cominciare a risparmiare. Ma quando? In realtà si po-
trebbe fare piuttosto presto, ma non è facile farlo se i
ragazzi non hanno la possibilità di gestire del denaro in
modo autonomo. Il Museo del Risparmio ha messo a
disposizione delle famiglie un libretto su come la pa-
ghetta può essere uno strumento di educazione finan-
ziaria. Per gli studenti di liceo, per esempio, il libretto
dice che «in questa fascia d'età, l'obiettivo educativo
consiste nell'insegnare a creare e a gestire il bilancio, in
un'ottica di più lungo periodo e in completa autonomia.
Lo strumento per raggiungere tale obiettivo è la pa-
ghetta mensile. Spronare gli adolescenti a pianificare è
una grande sfida: ecco perché la paghetta, da settima-
nale, diventa mensile. I ragazzi hanno bisogno di eser-
citarsi. Aiutandoli a creare un proprio bilancio, essi
potranno preventivare le proprie esigenze, e a fine
mese verificheranno se quanto hanno speso corri-
sponda effettivamente a ciò di cui avevano bisogno. È
possibile affiancarli nel definire le priorità, ma è prefe-
ribile lasciarli agire in autonomia, intervenendo solo
per correggerli in caso di errori di valutazione macro-
scopici: gli sbagli, infatti, fanno parte del processo di
apprendimento, che un aiuto esterno ostacolerebbe».
Se questo in famiglia non avviene potrebbe essere lo
stesso nostro ipotetico giovane lettore a chiedere di
provare a fare un esperimento del genere con i propri
genitori e avviare insieme un ragionamento sul tema
del denaro e della sua gestione.
Per gli autori della pubblicazione: «Esiste una relazione
tra la capacità di non indebitarsi in modo eccessivo da
adulti con la gestione di una paghetta in età molto
precoce: l’abitudine al risparmio, infatti, indica la capa-
cità di essere previdenti nei confronti del futuro». A
molti sembrerà una cosa già acquisita, ma secondo
Giovanna Palumbo del Museo del Risparmio, si tratta di
un’abitudine in realtà diffusa molto poco. Dunque ra-
gazzi e genitori, armatevi di paghetta e buona fortuna.
60
davanti a sé un orizzonte temporale
più lungo, bisogna considerare anche
che il rischio ha un impatto diverso ri-
spetto ad un soggetto adulto o anziano.
Scomodiamo ancora una volta Ber-
telli: «Per un giovane, il rischio appare
molto diverso rispetto ad un soggetto
anziano. La volatilità di breve periodo
dei mercati è del tutto irrilevante:
l’orizzonte di investimento del per-
corso di accumulazione è lungo; il ri-
sparmio progressivo attenua il rischio
del momento di ingresso. Quello che
conta è il trend di lungo periodo (ren-
dimento) non il rischio di breve perio-
do. Con una opportuna diversificazio-
ne di portafoglio, che scaccia il rischio
irrecuperabile di default, il portafo-
glio può essere esposto alla naturale
volatilità dei mercati senza paura.
Quello che a me piace chiamare “ri-
schio buono”. Ossia quello che genera
rendimento nel tempo».
Ci sono quindi due concetti che ven-
gono usati (e in genere valgono non so-
lo per la finanza) che potrebbero aiuta-
re a ricordare le cose più utili da sapere:
la prima è che in finanza non ci sono
pasti gratis, ovvero quello che ci viene
promesso come rendimento ha un co-
sto maggiore che è il rischio (e poi c’è il
pagamento che viene richiesto per i
servizi di investimento).
L’altro è che non vanno messe tutte le
uova nello stesso paniere: è il concetto
della diversificazione espresso nell’ul-
tima citazione. L’unico modo che può
evitare un rischio ”cattivo” è fare in
modo che le nostre scelte si compensi-
no e alla lunga ci premino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 TRA DENARO, PSICHE E FINTECH

Il sano egoismo di pensare agli altri

Nelle pagine che precedono abbiamo più volte segnalato che uno degli
asset dei giovani è avere a disposizione più futuro degli altri. Ma che futu-
ro? Riuscire a mettere da parte una riserva per affrontare le situazioni
difficile è senz’altro raccomandabile. Cosa se ne fa uno però del suo gruz-
zolo se il pianeta su cui vive è invivibile dal punto di vista ambientale e se
l’ambiente umano precipita nel degrado? Anche a volere essere egoisti,
bisogna pensare con intelligenza agli altri. «Bisogna imparare a guardare
agli altri con un occhio diverso: si tratta di una sensibilità che si apprende
da ragazzi - spiega Giovanna Paladino del Museo del risparmio -. A partire
dalla beneficenza. Ma anche importante è la sostenibilità ambientale».
L’utilizzo con attenzione delle risorse a disposizione dell’umanità è un
tema fondamentale per chi è giovane. E non è una moda. Nel mondo della
finanza il tema della sostenibilità ambientale e sociale si sposa sempre più
con quello della sostenibilità economica dell’impresa. Pensare a se stessi
significa sempre più non pensare solo a se stessi.
Ovviamente c’è di tutto e vale un po’ il discorso che si può fare per l’agricoltu-
ra biologica: è una buona cosa, ma la possibilità di imbrogli è dietro l’angolo.
Anche qui occorre informarsi un po’, perché se è vero che la sostenibilità
(che in genere viene indicata con la sigla Esg: che indica, secondo le iniziali
inglese, l’ambiente, il fattore umano, il governo delle imprese) è una necessi-
tà a questo punto della vita del pianeta, è vero che al momento è anche una
moda. E come sempre in questi casi c’è il rischio di voler fare solo bella figura
(il cosiddetto green washing, darsi una spolverata “verde”). Tutto sommato
però occorre riconoscere che se un tempo il compito di pensare al futuro era
riservato alla politica, ora - mentre quest’ultima è sempre più fatta di dichia-
razioni giorno per giorno - la finanza sembra aver preso molto più sul serio il
compito di pensare al futuro. E gli impegni in questo senso - con tutta la
fatica e i ritardi immaginabili - crescono costantemente.
Gli strumenti possono essere tanti per fare crescere il proprio gruzzolo in
maniera da contribuire al proprio benessere e a quello altrui. Ci sono piatta-
forme di peer lending, dove si possono fare prestiti tra privati: chi presta i
soldi in genere ottiene buoni ritorni e la piattaforma cura che il prestito sia
ben gestito dal destinatario e vada a promuoverne la crescita sociale. Ci sono
poi tutti gli strumenti tradizionali della finanza: fondi, azioni di imprese, gre-
en bond. Esistono dei rating di sostenibilità per le imprese che chiedono
nelle diverse fondi al mercato. I giovani lettori, esperti di ricerche sulla rete,
troveranno sicuramente i riferimenti per gli aspetti a cui sono interessati.

61
LA FINANZA PER I GIOVANI IL SOLE 24 ORE
Che tipo
di investitore
sei?
1 c. Garantire la mia autonomia
In quale fase del tuo “ciclo
di vita” finanziario ti trovi?
a. La somma del mio risparmio
futuro è superiore allo stock
di risorse che ho già messo
da parte
b. La somma del mio risparmio
futuro è inferiore allo stock
di risorse che ho già messo
da parte
c. Non lo so. Ma intuisco l’impor-
tanza di questa domanda.
d. Non lo so e non comprendo
il significato di questa domanda
Ecco
il tuo
profilo

Ruggero Bertelli
62
2 3
Quale di questi temi ti preoc-
cupa di più?
a. Trovare un lavoro adeguato
al mio grado di istruzione
e alle mie attitudini
b. Assicurare una adeguata
eredità ai miei figli
e la mia indipendenza economica
per la vecchiaia
d. Proteggere la mia famiglia
da eventi inattesi
PUNTI 60 – 40
AQUILA
Ti piace volare alto, dall'alto si
vedono meglio opportunità e
minacce e si possono prendere
le decisioni corrette. In piena
sicurezza.
Quale di queste regole di com-
portamento condividi di più?
a. Calcola il tuo reddito annuale,
decidi quanto consumare
e cerca di investire al meglio
quel poco che rimane
b. Calcola il tuo reddito annuale,
definisci quanto devi risparmiare
ogni mese e consuma con intelli-
genza quello che rimane
c. Decidi quanto devi consumare
per essere felice, utilizza tutto
il tuo reddito e, se non basta,
prendi le altre risorse a prestito
d. Risparmia tutto quello che
puoi, limitando al massimo
le spese per i consumi
PUNTI 40 – 20
GATTO
Le regole le faccio io e poi le
rispetto, se mi va. Se cado, cado
in piedi e con agilità mi tolgo dai
guai. Meglio l'opportunismo
intelligente di chi sa muoversi
con disinvoltura.
 TRA DENARO, PSICHE E FINTECH

4 5
In un investimento a lungo
termine, quale dei seguenti
elementi consideri il più
importante?
a. L’investimento a lungo
termine deve poter essere
liquidato in ogni momento
in caso di bisogno
b. L’investimento a lungo
termine deve avere
un rendimento minimo pari
al tasso di inflazione atteso
c. L’investimento a lungo
termine deve sempre essere
effettuato in un prodotto finan-
ziario con una precisa scadenza
di rimborso del capitale
d. L’investimento a lungo
termine deve essere sempre
effettuato in un prodotto finan-
ziario che assicuri un flusso
cedolare almeno annuale per
tutta la sua durata
Con riferimento al possibile
acquisto di una casa utilizzan-
do un mutuo, in quale delle
seguenti affermazioni ti rico-
nosci di più?
a. Non acquisterei mai una casa
indebitandomi
b. Acquistare una casa utilizzan-
do un mutuo è molto rischioso,
ma alle volte non ci sono
alternative
c. È opportuno acquistare una
casa utilizzando un mutuo per-
ché consente di distribuire
meglio e più consapevolmente
nel tempo l'impegno finanziario
d. Se possibile, è sempre meglio
acquistare casa con il risparmio
accumulato nel passato
6
Quale di queste regole di inve-
stimento ti sembra più adatta
al raggiungimento degli obiet-
tivi della vita?
a. Investire tutti i mesi il rispar-
mio che riesco a produrre, anche
se si tratta di importi modesti,
senza lasciare troppi soldi
sul conto
b. Investire le somme che sono
sul conto corrente appena hanno
raggiunto un importo relativa-
mente elevato.
Inutile (e costoso) “spezzettare”
gli investimenti
c. Lasciare il risparmio sul conto
corrente finché non
si trovano reali opportunità
di investimento
d. Lasciare accumulare il rispar-
mio sul conto corrente è la solu-
zione più sicura, almeno fino a
quando i soldi non mi serviranno
per i miei obiettivi (studio, viag-
gi, automobile, ecc.)

SOTTO I 20
STRUZZO d. 0 d. 7 d. 0 d. 4 d. 7 d. 0
Meglio cercare di non vedere. c. 2 c. 10 c. 4 c. 0 c. 10 c. 5
Troppo difficile prevedere il b. 5 b. 4 b. 10 b. 10 b. 4 b. 7
futuro. Troppe cose possono a. 10 a. 0 a. 5 a. 7 a. 0 a. 10
accadere. Vivere alla giornata è 6 5 4 3 2 1
l'unica soluzione per essere
(almeno un pò) felici. Punteggi

63
Adesso
è l’informazione
su misura che
fa la differenza.
In questo momento disposizioni fiscali, sanitarie,
di gestione del lavoro, detrazioni e agevolazioni
si susseguono per sostenere una impegnativa ripresa.
Per restare sempre aggiornato hai a disposizione
Il Sole 24 Ore: il Quotidiano insieme ai prodotti digitali
dedicati a Fisco, Lavoro, Diritto, Edilizia e Enti locali,
Sanità sono gli strumenti su misura che possono fare
la differenza per il tuo lavoro.

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