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Laboratorio di Fisica I Davide Attollino

A.A. 2019-2020 s269377

Relazione di laboratorio

Esperienza 1
L’esperienza di laboratorio consiste nel lancio di un disco composto da tre monete mediante una
penna a molla. Il suo scopo è quello di studiare il moto decelerato di un corpo, la forza d’attrito
a cui esso è sottoposto e il tempo necessario a quest’ultima per arrestarlo completamente,
senza l’utilizzo di un cronometro.

STRUMENTAZIONE: MATERIALE:
• Righello con risoluzione=1mm
• 3 monete da 0,50€: mtot=(23,4±0,1*)g

• Righello verticale con • Penna a molla: m=(7,7±0,1*)g

risoluzione=5mm
• Foglio formato A4

• Bilancia con risoluzione=0,1g



• Nastro carta

• Nastro biadesivo

* L’errore assegnato deriva dall’incertezza strumentale

PREPARAZIONE DELL’ESPERIMENTO:
I. Il foglio A4 viene posizionato su di un supporto orizzontale con l’ausilio di nastro carta per
evitare che si sposti durante le misurazioni;

II. Le tre monete da 0,50€ vengono unite tra loro mediante nastro biadesivo per formare un disco
unico;

III. Al centro del lato corto del foglio viene indicata la posizione nella quale dovrà essere
posizionato il disco prima di eseguire ogni lancio. Questa posizione viene individuata
tracciando una circonferenza attorno al disco e, successivamente, indicandone il centro.

MODALITÀ DI ESECUZIONE
1. Il disco viene disposto nell’area individuata nel punto III;

2. La molla della penna viene caricata in modo tale che possa esprimere la massima forza
elastica;

3. La penna viene posizionata a contatto con il disco, avendo cura che rimanga carica;

4. Si rilascia il tasto della penna dando origine al lancio del disco;

5. Una volta arrestatosi completamente, si segnano quattro punti lungo il perimetro del disco e,
dall’intersezione dei segmenti ottenuti congiungendo a due a due i punti opposti, si individua il
centro del corpo;

6. Viene misurata la distanza tra il centro della posizione di partenza ed il centro della posizione
di arrivo;

7. Si ripete l’operazione 50 volte avendo cura di scartare e ripetere le misurazioni che risultano
anomale;

8. Al fine di quantificare la forza elastica massimale sprigionata dalla penna, si misura la quota
massima di una decina salti di quest’ultima selezionando i 5 migliori.

→ I valori riportati di seguito fanno riferimento ai dati contenuti nella tabella in appendice.

ATTIVITÀ 1: CALCOLO DEL VALORE MEDIO DI L E DELLA SUA INCERTEZZA


• Occorre individuare la gittata media riferita ai 50 lanci. A tal scopo, si utilizza la formula:

Nella quale, N rappresenta il numero totale di ripetizioni ed Li rappresenta la i-esima


misurazione.

• Successivamente si individua l’errore associato a tale grandezza. Per effettuare questo calcolo
occorre conoscere la deviazione standard empirica;

• A questo punto, per individuare l’incertezza sulla gittata si effettua il rapporto tra la deviazione
standard empirica e la radice quadrata del numero di misurazioni effettuate

• Conoscendo l’errore è possibile arrotondare il risultato del punto precedente

ATTIVITÀ 2: VALUTAZIONE DELLA FORZA D’ATTRITO


• Si stabilisce la formula per calcolare la forza d’attrito a partire dal teorema dell’energia
cinetica:

In cui: mdisco è la massa del disco e v02 è il quadrato della velocità iniziale del corpo.

Abbiamo dunque tutti i dati di cui necessitiamo ad eccezione di v02.

• Attraverso il teorema della conservazione dell’energia meccanica, si ricava la formula per


stabilire la velocità iniziale del disco

Dove: mpenna è la massa della penna, g è la costante di accelerazione gravitazionale e h è


la quota massima raggiunta dalla penna nei suoi salti.

Dato che la penna ha raggiunto tutte e 5 le volte un’altezza massima pari a (8,5±0,5)cm, si
può considerare questa misura come media.

• Successivamente, si utilizza la teoria degli errori per calcolare l’incertezza relativa a v02.

• Pertanto possiamo riscrivere il valore arrotondandolo a:

• Conoscendo ora tutti i dati, è possibile calcolare la forza di attrito ed il relativo errore.

ATTIVITÀ 3: CALCOLO DEL TEMPO DI FRENATA


• Considerando il secondo principio della dinamica, si ottiene la formula per calcolare il tempo
di frenata del disco

Sebbene per calcolare la velocità iniziale basti effettuare la radice di v02, trovare il relativo
errore richiede un grado di complessità maggiore.

• Si dispone adesso di tutti i dati utili a calcolare il tempo di frenata ed il relativo errore.

DISCUSSIONE
Alla luce dei risultati ottenuti, è possibile trarre delle conclusioni sulle singole attività e
sull’esperienza nel suo complesso.

Nonostante il lancio più lungo e quello più corto differiscano di 4,3cm, la maggior parte dei lanci si
attesta attorno al valore della gittata media, è dunque plausibile che il valore trovato sia corretto.
A maggior riprova di ciò, si può notare come l’incertezza individuata mediante la deviazione
standard empirica coincida con l’errore strumentale.

Inoltre, durante l’esecuzione dell’esperimento, il disco sembrava sempre arrestarsi in meno di un


secondo, avvalorando il risultato ottenuto attraverso i calcoli.

Sebbene non fosse possibile valutare velocità iniziale e forza d’attrito con gli strumenti a
disposizione, osservando il tempo di frenata ottenuto, si possono considerare anche questi
risultati come attendibili.

A fronte delle osservazioni sopra riportate, è possibile affermare che l’esperimento ha avuto esito
positivo.

Esperienza 2
L’esperienza consiste nello sfruttare uno scivolo gravitazionale per verificare il principio di
conservazione della quantità di moto e determinare la geometria di un urto.

STRUMENTAZIONE: MATERIALE:
• Righello con risoluzione=1mm
• 2 monete da 0,01€

• 2 foglio formato A4

• Supporto rialzato (scatola)

• Nastro carta

PREPARAZIONE DELL’ESPERIMENTO:
I. Uno dei due fogli A4 viene posizionato su di un piano con l’ausilio di nastro carta per evitare
che si sposti durante l’esperienza;

II. Si attua lo stesso procedimento per il supporto rialzato, posizionandolo a qualche centimetro
di distanza rispetto al lato corto del foglio;

III. Il secondo foglio A4 viene piegato lungo il suo asse verticale, la prima estremità viene fissata
sull’altro foglio mentre la seconda in cima alla scatola, costituendo lo scivolo gravitazionale.

MODALITÀ DI ESECUZIONE
1. Si pone la prima moneta in cima allo scivolo e se ne segna il contorno ed il centro al fine di
individuare un punto di partenza univoco;

2. Si esegue un lancio di prova (lancio in cui la moneta non incontra ostacoli) segnando il punto
di arrivo della moneta come nel punto precedente e il punto in cui la stessa si separa dallo
scivolo proseguendo sul foglio;

3. Si congiungono i due punti così individuati;

4. Si posiziona la seconda moneta ai piedi dello scivolo accanto al segmento (senza farli
sovrapporre) e se ne individua il centro;

5. Si posiziona la prima moneta lungo il segmento in modo tale che tocchi la seconda moneta
individuandone nuovamente il centro;

6. Si esegue un secondo lancio provocando l’urto tra le due monete (non frontale);

7. Si individua il centro del punto d’arresto delle due monete congiungendo quest’ultimo con il
rispettivo punto di partenza.

RACCOLTA DATI E DISCUSSIONE:


• Per raggiungere l’obiettivo dell’esperienza, si misurano i tre segmenti precedentemente
individuati e si applica la formula ottenuta utilizzando le equazioni del teorema dell’energia
cinetica e del principio di conservazione della quantità di moto:

Come si evince da questo calcolo e dai grafici riportati in appendice, l’esperimento non ha
avuto esito positivo. Si può notare come i due membri dell’equazione differiscono
notevolmente tra loro.

Questa discrepanza può essere ricondotta con ogni probabilità alla non totale rigidità dello
scivolo gravitazionale il quale, con il passare del tempo, riduceva la sua inclinazione.

Un’ulteriore motivazione può essere rintracciata nell’assimilazione delle monete a corpi


puntiformi creando delle conflittualità tra caratteristiche ideali e comportamento reale.

Inoltre, non potendo assicurare dei lanci sistematici (risentivano dell’errore umano) non si può
escludere la possibilità che sia stata applicata una forza, se pur minima, sulla moneta nel
momento del lancio. 

Appendice
ESPERIENZA 1

MISURAZIONI RELATIVE ALLE LUNGHEZZE

Numero Lunghezza (Li-Lmedio)2 Numero Lunghezza (Li-Lmedio)2


misurazione (cm) misurazione (cm)

1 14,1 0,49 26 14,8 0

2 15,0 0,04 27 16,5 2,89

3 15,4 0,36 28 14,1 0,49

4 15,8 1 29 14,7 0,01

5 14,0 0,64 30 15,6 0,64

6 14,8 0 31 13,6 1,44

7 14,7 0,01 32 15,3 0,25

8 15,2 0,16 33 13,5 1,69

9 14,4 0,16 34 15,4 0,36

10 15,0 0,04 35 15,5 0,49

11 14,3 0,25 36 15,2 0,16

12 15,8 1 37 14,4 0,16

13 14,1 0,49 38 13,7 1,21

14 15,0 0,04 39 13,7 1,21

15 14,5 0,09 40 15,3 0,25

16 13,8 1 41 17,5 7,29

17 14,8 0 42 13,2 2,56

18 13,5 1,69 43 13,7 1,21

19 14,9 0,01 44 13,3 2,25

20 14,2 0,36 45 14,9 0,01

21 17,2 5,76 46 13,7 1,21

22 14,7 0,01 47 15,8 1

23 16,0 1,44 48 15,2 0,16

24 14,4 0,16 49 15,3 0,25

25 13,7 1,21 50 14,2 0,36


ESPERIENZA 2

3,4cm

10,7cm

8,1cm

Rappresentazione grafica
dell’urto.
(scansione del foglio utilizzato)

3,4cm

9,4cm

8,1cm Previsione teorica dell’urto


approssimando le monete a
corpi puntiformi.
(regola del parallelogramma)

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