NOZIONI DI ANATOMIA, FISIOLOGIA, PATOLOGIA E BENESSERE DEL CAVALLO
ANATOMIA DEL CAVALLO: SCHELETRO E REGIONI DEL CORPO
GLI APPIOMBI
MANTELLI E SEGNI PARTICOLARI
PIEDE E FERRO
DENTI
CENNI DI FISIOLOGIA DEL CAVALLO
PATOLOGIE ALIMENTARI: COLICHE, SQUILIBRI ALIMENTARI
TRATTAMENTI VERMIFUGHI
PATOLOGIE RESPIRATORIE
PATOLOGIE INFETTIVE E VACCINAZIONI
PATOLOGIE MUSCOLARI: RABDOMIOLISI E SINDROME DA SFINIMENTO
ANAGRAFE EQUINA, BENESSERE ANIMALE
ANATOMIA DEL CAVALLO
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GLI APPIOMBI
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MANTELLI DEL CAVALLO
Il mantello è l’insieme dei peli e dei crini che nei loro diversi colori, ricoprono il corpo degli equini. Questi,
con i segni particolari, sono elemento di distinzione che permettono il riconoscimento e la segnalazione. In
alcuni casi il puledro, avanzando con l’età, può anche variare la colorazione del mantello (ad es da nero a
grigio).
MANTELLI SEMPLICI: Ad un solo colore
MANTELLI COMPOSTI:
Binari: a due colori separati
Binari: a due colori mescolati
Ternari: a tre colori
MANTELLI PRINCIPALI
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I SEGNI PARTICOLARI
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Remolino: si tratta di cambiamenti di direzione del pelo, possono essere di diverse forme,
semplici, spigati (allungati). Sul passaporto è indicato con una X nera. Se è spigato viene
indicata una X con una freccia nel senso della spigatura
Balzana: è una macchia bianca sugli arti, che parte dalla corona e si estende verso l’alto
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I DENTI DEL CAVALLO – STIMA DELL’ETA’
L’età dei cavalli può essere stabilita con attendibile precisione fino a otto‐dieci anni di età guardando gli
incisivi. Poi i cambiamenti sono meno visibili e diversi a seconda della dieta o eventuali vizi
comportamentali e la valutazione può perdere di precisione. I denti vanno fatti controllare periodicamente
dal Veterinario che provvederà eventualmente alla limatura delle punte che si formano a livello dei molari
ed incidono negativamente sulla loro capacità molitoria del cibo (e quindi della sua digestione).
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CENNI DI FISIOLOGIA DEL CAVALLO
Il cavallo è un mammifero perossidattilo (fornito di un solo dito in ciascun arto), ungulato, erbivoro
monogastrico (con un solo stomaco, a differenza dei poligastrici come i bovini che ne posseggono più di
uno). Il dito su cui cammina è il medio, la terza falange è rivestita da una scatola cornea, lo zoccolo. Delle
altre quattro dita restano tracce rudimentali: il 1° dito è la “castagnetta”, il 2° e il 4° sono i
metacarpei/tarsei accessori o “ditini”, posti ai lati di metacarpo e metatarso, il 5° è lo “sperone” a livello
del nodello.
La respirazione: gli organi preposti a questa funzione sono le cavità nasali, i seni frontali, la laringe, la
trachea, i bronchi e gli alveoli polmonari. La laringe, oltre a consentire il passaggio dell’aria, è organo della
voce ed è separata dalla faringe da una membrana flessibile (epiglottide) che rovesciandosi al passaggio del
bolo alimentare impedisce che questo vada nell’albero respiratorio. Segue la trachea, che si divide poi in
ramificazioni dette bronchi. I bronchi, sempre più sottili si ramificano nei polmoni perdendosi negli alveoli,
piccoli spazi simili a cellette, che ricevono l’aria dai bronchi più piccoli. Per la conformazione laringea il
cavallo può respirare solo dalle narici e non dalla bocca. L’ossigeno viene ceduto dai polmoni al circolo
sanguigno che lo diffonde a tutto l’organismo e l’anidride carbonica, sempre veicolata dal sangue, torna ai
polmoni che lo espellono come prodotto di scarto.
La digestione: l’apparato digestivo è in sostanza un lungo tubo che inizia e termina con due orifizi che lo
mettono in comunicazione con l’esterno. È suddivisibile in due parti: bocca, retrobocca ed esofago che
costituiscono il primo tratto con funzione preparatoria, e stomaco ed intestino con funzione digestiva vera
e propria. Ogni porzione ha ghiandole proprie, le salivari nel primo tratto, con azione demolitrice molto
modesta rispetto a quelle del secondo tratto (fegato e pancreas); anche lo stomaco possiede attività
ghiandolare propria. Da notare che il palato, la parte superiore della bocca, si prolunga posteriormente nel
cosiddetto palato molle, di consistenza elastica, che si solleva durante la deglutizione così da permettere il
passaggio del cibo ed agendo da valvola impedendo il ritorno di alimenti, solidi o liquidi, nella bocca. È
questo il motivo per cui il cavallo non vomita dalla bocca, ma in caso di rigurgito il materiale esce dalle
narici. I denti sono impiantati nelle ossa incisive, mascellari e mandibolari mediante radici molto solide. Gli
incisivi sono disposti a segmento di cerchio e hanno la funzione di strappare l’erba o afferrarla; i molari (24)
hanno il compito di triturare il cibo. Dopo lo stomaco troviamo l’intestino tenue (duodeno digiuno ed ileo)
dove avviene la maggior parte della digestione vera e propria e l’intestino crasso (cieco , colon, retto) dove
avviene soprattutto il recupero dell’acqua e la digestione della cellulosa. Le feci sono il residuo
dell’alimento dopo che la digestione ne ha assorbito le parti utilizzabili. La defecazione è intermittente e ad
intervalli molto brevi.
Riproduzione: La cavalla è poliestrale stagionale, ovvero presenta “calori” a cadenza regolare (20‐23gg da
un ovulazione alla successiva) durante il periodo che va da fine Febbraio a fine Settembre; segue un
periodo cosiddetto di anestro invernale, durante il quale le ovaie restano silenti fino all’inizio della stagione
successiva. Con i recenti cambiamenti climatici e inverni particolarmente miti non è però raro vedere
cavalle in estro anche nei mesi invernali. Il “calore”, durante il quale la fattrice manifesta urinazione
frequente e contrazioni del clitoride in presenza di stalloni o castroni, dura generalmente da 4 a 10 gg. La
gravidanza dura 11 mesi ed il puledro raggiunge l’età dello svezzamento a 6 mesi. Per il tipo di
placentazione (epitelio‐coriale) durante la gestazione non avviene il passaggio di anticorpi dalla madre al
feto per cui è fondamentale che il puledro assuma il colostro materno entro le prime 5 ore di vita.
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LE ANDATURE
I cavalli hanno quattro tipi principali di andature:
Passo: il passo è un’andatura camminata, nella quale gli arti del cavallo si posano uno dopo l’altro in 4
tempi ben marcati e mantenuti durante tutto il lavoro.
Trotto: il trotto è un’andatura a 2 tempi, separati da un momento di sospensione, nel quale il cavallo si
muove per bipedi diagonali con appoggio simultaneo dell’anteriore e del posteriore corrispondenti.
Canter: il canter è un’andatura in 3 tempi, analoga al galoppo ma in cui il passo è accorciato
Galoppo: il galoppo è un’andatura in 3 tempi, nella quale le battute, ad esempio nel galoppo destro, si
succedono nell’ordine: posteriore dx, posteriore sx e anteriore dx, anteriore sx seguite da un momento di
sospensione dei quattro arti prima dell’inizio della falcata successiva.
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